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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 451 di giovedì 20 marzo 2025

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ANNA ASCANI

La seduta comincia alle 9.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata Segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

GILDA SPORTIELLO, Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 94, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Informativa urgente del Governo in ordine ai recenti eventi sismici che hanno colpito l'area dei Campi Flegrei e allo stato di attuazione degli interventi per la popolazione.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di un'informativa urgente del Governo in ordine ai recenti eventi sismici che hanno colpito l'area dei Campi Flegrei e allo stato di attuazione degli interventi per la popolazione.

Dopo l'intervento del rappresentante del Governo interverranno i rappresentanti dei gruppi - per sette minuti ciascuno - e delle componenti politiche del gruppo Misto - per un tempo aggiuntivo - in ordine decrescente, secondo la rispettiva consistenza numerica.

(Intervento del Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci.

NELLO MUSUMECI, Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare. La ringrazio, signora Presidente. Onorevoli deputati, l'odierna informativa - e ringrazio il Parlamento per averla richiesta - mi consente di offrire alla valutazione della Camera un quadro aggiornato dell'azione del Governo a sostegno della popolazione dei Campi Flegrei, in Campania, in ordine ai recenti eventi sismici: per la prima volta, un'azione governativa non episodica né estemporanea, frutto, invece, di una programmazione accurata, consistente e strutturata.

A partire dal settembre del 2023, quando ho incontrato i sindaci di Napoli, Pozzuoli e Bacoli, da allora - e il Presidente Meloni in prima linea, innanzitutto - il Governo ha voluto accendere i riflettori sull'area dei Campi Flegrei. Voglio dirlo, in estrema sintesi: si tratta di un territorio di grandi valenze storiche e culturali, di rilevante pregio paesaggistico e naturalistico, ma gravato da una eccezionale sovrapposizione di rischi naturali, vulcanico, sismico e bradisismico. Un rischio molto elevato, a cui le circa 100.000 persone residenti sono esposte ogni giorno, anche nel semplice svolgimento delle attività quotidiane.

In quell'area, che coincide con uno dei più pericolosi vulcani attivi al mondo, un'accurata e responsabile pianificazione urbanistica avrebbe dovuto impedire, sin dal dopoguerra, ogni attività edificatoria. In particolare, ci siamo concentrati sul fenomeno del bradisismo, peculiare e caratteristico della caldera dei Campi Flegrei, che si estende da Monte di Procida a Posillipo e comprende anche una parte sottomarina nel golfo di Pozzuoli. Sono fasi di lento e progressivo abbassamento del suolo, alternate a fasi di sollevamento più rapido, spesso accompagnato da attività sismica, con eventi che, generalmente, non raggiungono magnitudo elevate, ma che, essendo molto superficiali, si avvertono facilmente e possono causare anche danni rilevanti a infrastrutture ed edifici. Nell'ultimo cinquantennio, i Campi Flegrei sono stati interessati, essenzialmente, da due crisi bradisismiche intense: nel 1970-1972 e nel 1982-1984.

In seguito, la cosiddetta caldera, per circa vent'anni è stata caratterizzata da un generale abbassamento fino al 2005, anno in cui è iniziato un nuovo periodo di sollevamento, che è ancora in atto.

La sequenza è culminata con gli eventi sismici del 27 settembre 2023 (magnitudo 4.2), del 2 ottobre 2023 (magnitudo 4.0), e, successivamente, con l'evento del 20 maggio 2024 (magnitudo 4.4) e con quello del 13 marzo 2025 (inizialmente, di magnitudo 4.4, ma rivalutato dall'INGV a 4.6).

Anche in questa occasione, il Dipartimento della Protezione civile si è, immediatamente, attivato con tutte le funzioni necessarie. In particolare, sono state, da subito, avviate dal Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, con il supporto delle strutture di Protezione civile, tutte le procedure previste per le operazioni di soccorso tecnico urgente e per le operazioni di rilievo preliminare dell'impatto sull'edificato, la cosiddetta fase zero.

Alla data odierna - alla giornata di ieri per essere più corretti -, i Vigili del fuoco hanno avuto circa 1.260 richieste di intervento per verifica statica, di cui 1.020 già eseguite. Sempre grati all'opera del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco (Applausi).

Tale attività ha determinato, al momento, l'emanazione di ordinanze di sgombero, da parte dei sindaci, con l'evacuazione di 163 nuclei familiari, per un totale di 388 persone sgomberate dalle loro abitazioni.

All'approssimarsi della conclusione della fase zero da parte dei Vigili del fuoco, il servizio nazionale della Protezione civile ha, gradualmente, avviato da ieri, come previsto dalle procedure operative per questo tipo di eventi sismici, la cosiddetta fase 1 di approfondimento della tipologia del danno e del rilievo dell'agibilità sugli edifici, nella loro interezza strutturale, attraverso la redazione di apposite schede da parte dei tecnici, che sono stati formati, per questo tipo di lavoro, all'interno del nucleo tecnico nazionale.

A fronte della richiesta regionale, è stato dichiarato, con decreto a mia firma, lo stato di mobilitazione del servizio nazionale della Protezione civile per i territori di Pozzuoli, Bacoli, Bagnoli (in provincia di Napoli) e per parte del territorio della città metropolitana di Napoli.

Per quello che attiene alle forze in campo, vi è stato il coinvolgimento nell'immediato di circa 300 risorse umane e di oltre 50 mezzi.

Relativamente ai 163 nuclei familiari colpiti dall'evento, 60 sono stati collocati presso apposite strutture alberghiere, 47 presso le quattro aree di ricovero specificamente allestite, e altri hanno trovato una sistemazione autonoma o sotto altre forme.

Ma torniamo all'inizio dello sciame sismico. Con il primo provvedimento adottato dal Governo Meloni - il decreto-legge del 12 ottobre 2023, n. 140 -, abbiamo fissato le misure urgenti per fronteggiare, anche con procedure semplificate e accelerate, gli effetti in atto dell'evoluzione del fenomeno bradisismico all'interno di un articolato e puntuale piano di lavoro, per la prevenzione non strutturale e strutturale.

Con uno stanziamento di 52 milioni, si è dato avvio ad un'attività finalizzata a riconoscere le principali criticità e a dotare le amministrazioni locali e la popolazione dei primi strumenti per fronteggiare l'esposizione al rischio.

Vengono avviati: un piano straordinario di analisi della vulnerabilità rivolto al patrimonio edilizio, pubblico e privato, direttamente interessato dal fenomeno del bradisismo; una ricognizione puntuale delle criticità da superare per assicurare la piena funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi prioritari ed essenziali, anche allo scopo di supportare l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il bradisismo; azioni tecniche e finanziarie per il potenziamento della risposta operativa territoriale di Protezione civile nei comuni dei Campi Flegrei. Tutto questo per la prevenzione strutturale.

Per quella non strutturale, sono stati previsti: un piano speditivo di emergenza per il territorio interessato, basato sulle conoscenze di pericolosità elaborate dai centri di competenza della Protezione civile e contenente le procedure operative da adottare; inoltre, un piano di comunicazione del rischio alla popolazione, finalizzato alla diffusione della conoscenza di ogni contesto.

Per quanto riguarda l'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia privata, il 25 marzo 2024, è stata avviata la ricognizione preliminare delle caratteristiche edilizie, la classificazione della vulnerabilità speditiva e l'individuazione delle aree da sottoporre ad approfondimenti conoscitivi.

Questa prima ricognizione è avvenuta attraverso sopralluoghi - cosiddetti sopralluoghi a vista, cioè condotti dall'esterno - con l'impiego di 130 squadre di tecnici rilevatori delle pubbliche amministrazioni e della struttura tecnica nazionale. Complessivamente, tra i rilievi eseguiti e quelli svolti in passato dal centro studi Plinivs, sono stati condotti 12.703 sopralluoghi di vulnerabilità.

Nel mese di giugno 2024 è terminata la prima ricognizione speditiva sugli edifici residenziali privati, all'interno della zona di intervento. La ricognizione ha portato alla schedatura di 9.078 edifici ordinari e alla elaborazione di una mappa reale, che fornisce la probabilità di concentrazione di edifici vulnerabili all'interno di celle di 250 metri di lato.

Gli esiti di tale valutazione sono stati già trasmessi ai tre comuni interessati, al fine di dare avvio alla successiva fase di approfondimento conoscitivo sui singoli edifici, secondo le priorità dettate dalla mappa reale, previa istanza da parte dei cittadini interessati.

Alla data del 15 marzo 2025, sono state presentate 640 istanze di sopralluogo, da parte dei cittadini, delle quali circa 2/3 ricadenti in zone ad alta e media concentrazione di edifici vulnerabili. Di queste: il 45,3 per cento è relativo al comune di Pozzuoli; il 50,8 per cento al comune di Napoli; il 3,9 per cento al comune di Bacoli. La struttura tecnica nazionale e la regione Campania sono state mobilitate per dare avvio ai sopralluoghi nei prossimi giorni, compatibilmente, naturalmente, con il sopralluogo di agibilità sugli edifici danneggiati, avviato a seguito dell'evento sismico del 13 marzo scorso.

In relazione all'attività dell'edilizia privata, il Governo, intanto, ha pensato di favorire l'immediato utilizzo degli edifici danneggiati dalla scossa del 20 maggio ed è stata, per questo, autorizzata la spesa di 20 milioni, per l'anno 2024, e di 15 milioni, per ciascuno degli anni 2025 e 2026, al fine di riconoscere i contributi per la realizzazione degli interventi di riqualificazione sismica e di riparazione del danno, in favore dei nuclei familiari costretti a sgombrare per inagibilità, dopo l'evento del 20 maggio.

La disciplina attuativa del contributo per gli edifici danneggiati dal sisma è stata dettata, con apposito decreto, che ho adottato e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 gennaio 2025. Il 7 marzo scorso, la regione Campania ha formalizzato al MEF la richiesta di trasferimento delle risorse, atto che è avvenuto il 13 marzo - quindi, dopo una settimana - con i primi 15 milioni di euro, nelle more della riassegnazione dei residui 20 milioni.

Tale decreto contiene ulteriori misure di tutela. In primo luogo, è stata prevista l'erogazione dei contributi di autonoma sistemazione, in favore dei nuclei familiari, la cui abitazione principale - quella abituale e continuativa - sia stata sgomberata per inagibilità dopo la scossa del 20 maggio. In secondo luogo, il Governo ha posto, in capo alla regione Campania, il compito di provvedere all'adozione degli atti necessari a evitare l'incremento del carico urbanistico in area a rischio vulcanico, sismico e di bradisismo. Si prevedeva, cioè da parte del Governo, il divieto di rilascio di titoli edilizi abilitanti la realizzazione di nuove costruzioni con destinazione d'uso residenziale.

Ed è in questa ottica che, con legge regionale n. 23 del dicembre 2024, è stata prevista l'applicazione, nella zona di intervento interessata dal fenomeno, delle disposizioni e delle misure di salvaguardia contemplate dalla precedente legge regionale n. 21 del 2023.

Sempre per quanto riguarda le case private per civile abitazione, ritengo doveroso ricordare l'ulteriore stanziamento, voluto dal Governo con la legge di bilancio per il 2025, per un importo complessivo di 100 milioni per il quinquennio 2025-2029, teso a favorire la riduzione della vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio privato con destinazione d'uso residenziale, almeno quella insistente nella zona di intervento dei Campi Flegrei. Le risorse finanziarie sono destinate alla concessione dei contributi per la realizzazione degli interventi di riqualificazione sismica in favore dei nuclei familiari la cui principale abitazione abituale e continuativa sia risultata di maggiore vulnerabilità, sulla base degli esiti delle analisi di vulnerabilità sismica regolate dal Piano straordinario di febbraio 2024.

È in corso di predisposizione la bozza del decreto che dovrà regolare i criteri di assegnazione e ripartizione dei relativi contributi che, in ogni caso, sono concessi nel limite massimo del 50 per cento del costo da sostenere e ritenuto ammissibile e a condizione che gli immobili interessati siano legittimi, perché muniti del prescritto titolo abilitativo ovvero sanati alla data di presentazione della domanda di contributo.

Proprio dai risultati conseguiti da questa prima ordinata azione di programmazione, che riconosce le criticità e individua gli interventi prioritari, a luglio 2024 il Governo ha disposto, per dare copertura finanziaria e misure straordinarie di attuazione, due programmi di prevenzione strutturale: il primo contempla interventi urgenti per riqualificazione sismica degli edifici pubblici, dando priorità all'attuazione degli interventi sugli edifici destinati ad uso scolastico e universitario; il secondo programma prevede interventi urgenti finalizzati ad assicurare la funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali e prioritari, secondo quanto previsto dalla pianificazione di emergenza nell'area dei Campi Flegrei.

Il provvedimento del Governo ha previsto lo stanziamento di oltre 470 milioni di euro per la realizzazione di interventi pubblici: 186 per la riqualificazione sismica degli edifici pubblici in particolare, e 284 per le infrastrutture. Il provvedimento prevede, inoltre, la nomina di un commissario straordinario del Governo, che ne garantisca l'affidabile e veloce attuazione.

Mi sia consentito sottolineare come tali misure straordinarie per l'urgente realizzazione di interventi non siano finanziate e disposte a seguito di un evento urgente calamitoso, non sotto la spinta emotiva della piazza - come purtroppo, spesso, ci si è trovati a dover fare -, ma preventivamente, allo scopo di scongiurare la perdita di vite umane e contenere i danni anche al patrimonio storico-culturale, oltre che edilizio, in un'area dove più rischi significativamente elevati, purtroppo, si sovrappongono.

Si è quindi avviata, con il commissario straordinario per gli interventi pubblici nell'area dei Campi Flegrei, un'azione ordinata e organizzata, che già ha portato all'avvio e all'apertura, quindi, dei primi cantieri. In particolare, in questo primo periodo dell'attività, sono stati condivisi e concordati, con tutti gli enti interessati, i seguenti programmi, li sintetizzo: interventi urgenti di ripristino e riqualificazione sismica degli edifici scolastici danneggiati e sgomberati dopo la scossa del 20 maggio; interventi urgenti di riqualificazione sismica degli edifici pubblici (qui il programma prevede 36 interventi, per un investimento complessivo di 126 milioni, su 22 scuole, 7 edifici, tra cui l'istituto penitenziario femminile di Pozzuoli, edifici ad uso dei Corpi militari e delle Forze armate); ancora, interventi urgenti per assicurare la funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali prioritari, con 14 interventi, 4 per la funzionalità dei trasporti, 6 per la funzionalità dei sistemi idrici e fognari, 2 per la mitigazione del rischio idrogeologico; infine, interventi urgenti per assicurare la funzionalità delle infrastrutture di trasporto che erano già previste dal programma di adeguamento del sistema intermodale dei trasporti risalente ad una legge - la legge n. 887 del 1984 -, opere non ancora avviate.

Complessivamente, i programmi comprendono 64 interventi - quelli del commissario straordinario, intendo dire -, per un investimento di 431,6 milioni di euro, due cantieri sulle scuole già attivi, altri verranno attivati nel prossimo mese di marzo. Complessivamente, entro l'anno, la programmazione sarà completata.

Le scuole, è inutile dirlo, hanno un'evidenza particolare in quel territorio, dove è necessario affiancare agli interventi negli edifici danneggiati tutti gli altri interventi necessari alla celere riduzione dell'esposizione al rischio sismico e bradisismico della popolazione scolastica.

Infine, per quanto riguarda le misure urgenti di potenziamento della risposta operativa del personale, soprattutto del personale tecnico e amministrativo, nel mese di novembre 2023, la città metropolitana di Napoli, come previsto dal provvedimento del Governo, ha approvato il piano dei fabbisogni dei comuni interessati, poi aggiornato con la deliberazione del sindaco metropolitano al febbraio 2024, in termini di reclutamento di unità di personale, acquisto di materiali e mezzi di Protezione civile, allestimento di aree e strutture temporanee.

Allo stato attuale è in corso la valutazione di una eventuale proroga di un anno delle misure urgenti per il potenziamento della risposta operativa e territoriale di Protezione civile, come ci è stato chiesto dai sindaci interessati. Fin qui la prevenzione strutturale, ora qualche accenno a quella non strutturale.

Il Governo ha previsto l'elaborazione di uno specifico Piano speditivo di emergenza, basato sulle conoscenze relative alla pericolosità, elaborate dai centri di competenza, e contenente le procedure operative da adottare, tenendo anche conto delle esigenze - per esempio - delle persone anziane e con disabilità, in caso di recrudescenza del fenomeno. L'elaborazione del Piano si è conclusa nel dicembre del 2023, con la sua pubblicazione sul sito web del Dipartimento. Tale Piano speditivo di emergenza per l'area del bradisismo si fonda sulla previsione di tre differenti scenari operativi, definiti sulla base dei diversi impatti che il fenomeno sismico deformativo produce sui sistemi urbani, intesi come un insieme di edifici e di infrastrutture.

Il Governo ha inoltre affidato alla regione Campania, in raccordo con il nostro Dipartimento della Protezione civile, il coordinamento delle attività di comunicazione del rischio rivolte alla popolazione, con un piano concernente il potenziamento e lo sviluppo di iniziative già avviate nell'area interessata o iniziative da avviare. In particolare, è stata curata la produzione di pubblicazioni, mini-documentari, video, fumetti, specifiche iniziative negli istituti scolastici dei Campi Flegrei, l'installazione di cartelli multilingua per la segnaletica di Protezione civile, seminari formativi per volontari, personale docente, giornalisti, tecnici, funzionari della stessa Protezione civile.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, non occorre sottolineare l'importanza della corretta comunicazione nella gestione di qualsiasi rischio, né - va detto - si rivelano sempre d'aiuto la scienza e la tecnica. Le previsioni dei fenomeni naturali devono fare i conti con dei limiti, tecnologici e scientifici, ancora oggi ineliminabili. Ecco perché assume un valore fondamentale la prevenzione non strutturale, perché, nella gestione del rischio, il ruolo centrale deve essere rivestito dal principio di autoprotezione - è il cittadino che diventa il primo volontario di Protezione civile -, ossia dalla capacità e dalla prontezza con cui il singolo, prima, e la collettività, dopo, sapranno rispondere all'evento critico.

Per ottenere il miglior risultato possibile occorre che la popolazione sia, quindi, preventivamente informata e formata sulle condotte appropriate da adottare nel momento in cui dovesse scattare l'allarme.

Questo dialogo tra istituzioni e popolazioni nei Campi Flegrei in passato non c'è mai stato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Basti pensare che l'ultima esercitazione per il rischio vulcanico del Vesuvio, e non già dei Campi Flegrei, risale a sei anni addietro. Avviarlo oggi, sotto la spinta emotiva dettata dalle scosse, non è per nulla semplice. Occorrerebbero anni di tenace e paziente lavoro da parte dello Stato e delle sue articolazioni, specie quando ci si confronta - lo dico anche da meridionale - con diffidenze, scetticismo, disincanto, rassegnazione e, qualche volta, lasciatemelo dire, persino con indifferenza.

Ma il dialogo non è mai un fatto unilaterale. In un'area fortemente a rischio, lo Stato ha, sì, il dovere di rispondere alla collettività, ma la collettività non può assumere un ruolo passivo, quando diventa destinataria di regole.

Ai Campi Flegrei ce ne siamo resi conto lo scorso anno, quando abbiamo voluto dare vita a tre esercitazioni con una quasi nulla partecipazione degli abitanti. Solo in quella di ottobre abbiamo registrato, con piacere, l'adesione di circa 1.500 persone, segno evidente che la persistenza del Governo ha fatto breccia nel muro dell'indifferenza.

Ci si chiede, e si chiedono, notizie certe sui processi evolutivi. Anche qui, va fatta chiarezza. Il sistema di sorveglianza dei Campi Flegrei, gestito dall'Osservatorio vesuviano dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che è il referente del Dipartimento nazionale della Protezione civile, tiene costantemente monitorati i parametri geofisici, geodetici e geochimici del vulcano. A questo monitoraggio costante si affianca quello da satellite, realizzato dall'Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche.

Per valutare lo stato di attività dei Campi Flegrei, e quindi il relativo livello di allerta, il nostro Dipartimento tiene costantemente aggiornata la Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi - sezione rischio vulcanico - che è l'organo di consulenza tecnico-scientifico del Dipartimento, come previsto dal codice della Protezione civile, ed esamina periodicamente la situazione, ai fini dell'eventuale variazione del livello di allerta. La valutazione fornita dagli esperti qualificati in materia è, quindi, prettamente di natura tecnico-scientifica.

Va ricordato che, nel corso dell'ultima riunione periodica della seduta di Commissione del 16 dicembre 2024 - quindi, appena tre mesi fa -, non sono emersi elementi per una variazione dell'attuale livello di allerta gialla.

Un eventuale passaggio ad un livello di allerta superiore comporterebbe un'aumentata condizione di rischio per tutta l'area della caldera flegrea, e non soltanto per le aree al momento maggiormente interessate dal fenomeno bradisismico. Resta inteso che, in presenza di eventuali variazioni, i tecnici del nostro Dipartimento valuteranno, con il concorso delle strutture di Protezione civile territorialmente competenti, le più opportune misure di mitigazione del rischio che devono essere intraprese dal servizio nazionale ovvero attraverso l'attivazione di fasi operative superiori, come il preallarme, l'allarme, tutto ciò che è previsto dalla pianificazione nazionale della Protezione civile.

Va detto, con altrettanta chiarezza, che, dall'Osservatorio Vesuviano, si dichiara non esservi, allo stato, evidenze di immediata eruzione. Dobbiamo, quindi, lavorare per la normalità, ma essere sempre pronti a tutte le evenienze. E vado alla conclusione, onorevole Presidente e onorevoli deputati.

È sotto gli occhi di tutti come, negli ultimi mesi, sia aumentata ai Campi Flegrei la domanda sociale di sicurezza, percepita come un servizio dovuto dallo Stato, a prescindere dai comportamenti e dalle scelte di ogni cittadino.

Analoghe domande gli abitanti pongono alla comunità scientifica, alla quale si chiede di fornire notizie certe e non vaghe, dettagliate e non approssimative. I cittadini chiedono alle istituzioni scientifiche di dire, con esattezza, se e quando potrà verificarsi un evento. Impossibile rispondere.

Di questa evidente separazione tra comportamenti e domanda di sicurezza, non si può, a mio avviso, fare colpa agli esasperati cittadini che vivono in quell'area pericolosa, in condizioni assolutamente disarmanti. Le istituzioni pubbliche, nei decenni passati, avrebbero dovuto “guidare” con buonsenso e responsabilità quella sempre crescente popolazione, verso una solida cultura consapevole del rischio. Ed invece molte volte si è preferito tacere, minimizzare, liquidare ogni ragionamento con la solita frase fatta: “Niente paura, tanto qui è sempre stato così. Non è la prima volta”.

Un approccio certo rassicurante, che ha facilitato, dagli anni Sessanta in poi, un'antropizzazione densissima e assolutamente incompatibile con quel territorio, e ha reso il cittadino molto più indifeso e smarrito.

Questo Governo ritiene di aver fatto, in un anno e mezzo, tutto quello che era possibile fare in termini di prevenzione strutturale e non, ben consapevole di operare in una difficile e complessa realtà. E lo ha fatto dialogando sempre con la Regione, con i sindaci, con il prefetto, con i centri di competenza e con tutti gli altri soggetti pubblici, in una sinergia davvero esemplare. Anzi, mi sia consentito di cogliere l'occasione, per ringraziare tutte le istituzioni: i Vigili del fuoco, il volontariato, il commissario straordinario, gli operatori, i tecnici, per l'impegno profuso nelle fasi acute delle crisi sismiche, nell'attuazione degli interventi programmati.

Personalmente, mi sono recato più volte sui luoghi, non solo nella prefettura di Napoli, in un costante contatto col prefetto e con i sindaci. E lo stesso continua a fare, quasi quotidianamente, l'infaticabile Capo dipartimento, Fabio Ciciliano, nell'ambito delle sue specifiche competenze tecniche e di coordinamento.

Il compito del Governo è quello di stare accanto alla popolazione, di continuare a stare accanto alla popolazione dei Campi Flegrei, e di adottare ogni possibile misura finalizzata ad assicurare ai cittadini quanta più normalità, ben consapevoli degli effetti provocati dalla paura causata dalle scosse sismiche, ben consapevoli delle sofferenze, delle ansie, dell'incertezza che, purtroppo, alligna in gran parte di quella popolazione.

Ma abbiamo anche il dovere, come Governo, di usare con la popolazione un linguaggio scevro da retorica e da buonismo, senza drammatizzare, certo, ma senza mai sottovalutare.

Non sappiamo quanto potrà durare questa incerta situazione, non lo sa neppure la comunità scientifica. Sappiamo che il suo perdurare potrebbe nel tempo avere ripercussioni anche su alcune categorie del tessuto imprenditoriale di quei comuni.

Al Parlamento, signor Presidente ed onorevoli deputati, chiediamo di continuare ad esercitare il suo utile e doveroso controllo, ma anche un'attività di proposta al Governo, per prendere in esame eventuali contributi utili a fare meglio e di più.

Del resto, credo che quello dei Campi Flegrei, almeno quello, sia un tema sul quale non ci si possa e non ci si debba dividere, né in quest'Aula, né fuori da quest'Aula.

Grazie, signor Presidente. Grazie dell'attenzione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e di deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro)-MAIE-Centro Popolare).

(Interventi)

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.

Ha chiesto di parlare il deputato Michele Schiano Di Visconti. Ne ha facoltà.

MICHELE SCHIANO DI VISCONTI (FDI). Presidente, Ministro, onorevoli colleghe e colleghi, oggi ci troviamo ad affrontare un tema che purtroppo rappresenta un'urgenza per l'intero territorio nazionale e per la sicurezza delle nostre comunità: la gestione dei rischi legati all'area dei Campi Flegrei. Questa zona, situata nel cuore della Campania, è una delle aree geologicamente più complesse e vulnerabili d'Europa. Parliamo di una caldera vulcanica attiva, una zona fortemente sismica con il suo suolo in continua deformazione, caratterizzata da fenomeni come il bradisismo ossia il sollevamento e l'abbassamento della terra che, seppur naturali, presentano un serio rischio per la sicurezza delle persone che abitano e lavorano in questa zona che richiede azioni tempestive, razionali e soprattutto concrete da parte delle istituzioni.

Nonostante la gravità della situazione, i Governi passati non sono mai riusciti ad affrontare adeguatamente questa problematica, né tantomeno a destinare risorse sufficienti per monitorare e prevenire gli eventuali rischi connessi. È solo oggi che, grazie all'iniziativa del Ministro Musumeci, viene finalmente riconosciuta l'urgenza di intervenire per garantire la sicurezza dei cittadini e per ridurre il rischio di una catastrofe che preghiamo non accada mai.

Il Ministro Musumeci ed il Governo tutto hanno avuto il coraggio e la lungimiranza di affrontare convintamente la questione già nel 2023, problematica che fino ad allora, dicevamo, è stata spesso sottovalutata. Da troppo tempo le problematiche legate al bradisismo e ai fenomeni sismici che interessano l'area dei Campi Flegrei sono state trattate con superficialità, quando non addirittura ignorate. In particolare, la questione sismica è stata frequentemente minimizzata da chi, per ragioni politiche o di opportunità, ha preferito non affrontarla con la serietà che meritava. Tuttavia, nel 2023, quando i segnali di allarme sono diventati sempre più forti, il Ministro Musumeci ha avuto la prontezza di lanciare un segnale di pericolo necessario e tempestivo. Ahinoi, questa presa di posizione è stata inizialmente accolta da critiche anche molto aspre da parte di chi ha tacciato l'intervento del Ministro come catastrofico o come operazione demagogica.

Ma ad oggi e a distanza di mesi la realtà dei fatti è chiara: l'attività sismica è ripresa e ciò che sembrava un'esagerazione si è rivelato un ammonimento giustificato. Tuttavia, nonostante le critiche, il Ministro Musumeci ha perseverato con determinazione nel suo convincimento e oggi possiamo dire che la sua visione ha portato ad un cambio di rotta significativo sul territorio. È stato avviato un piano di interventi che prevede l'impiego di mezzo miliardo di euro per la messa in sicurezza, per quanto possibile, dell'area dei Campi Flegrei; un piano che riguarda il rafforzamento del monitoraggio, la messa in sicurezza delle infrastrutture, il potenziamento della Protezione civile e l'attivazione di piani di evacuazione sempre più precisi e continuativi. Il Ministro, con un atto di responsabilità e visione politica, ha deciso dunque di mettere in campo un importante stanziamento di mezzo miliardo di euro per riqualificare la zona e mettere in atto misure di sicurezza concrete; un segnale forte e chiaro affinché finalmente questa problematica vada affrontata con la serietà che merita. Questo investimento non riguarda il solo monitoraggio, ma anche la messa in sicurezza delle aree vulnerabili, la realizzazione di infrastrutture protettive e la pianificazione di piani di evacuazione.

Il monitoraggio dell'attività sismica è capillare e minuzioso. Le risorse stanziate per il monitoraggio geofisico e geochimico permetteranno un controllo in tempo reale delle variazioni del suolo e dei movimenti sismici; tecnologie all'avanguardia, tra cui sensori geotermici e satelliti, garantiranno una sorveglianza costante, consentendo di raccogliere e analizzare dati cruciali per la prevenzione di eventi critici. Tuttavia, non possiamo dimenticare una verità fondamentale: la popolazione vive in una caldera, in una zona ad alta sismicità dove ogni movimento del suolo è un segnale di possibile cambiamento. Le case, le infrastrutture e la vita quotidiana dei cittadini sono fortemente influenzate dalla geologia di questo territorio. Purtroppo, non possiamo intervenire in modo definitivo per fermare i fenomeni geologici, ma quello che possiamo fare con grande determinazione è prepararci a rispondere in modo rapido ed efficace in caso di emergenza.

In questo contesto, le prove di evacuazione diventano un elemento centrale. L'unica cosa che possiamo fare con assoluta certezza è garantire che la popolazione sia preparata e che ogni operazione di evacuazione sia studiata nei minimi dettagli affinché, in caso di necessità, le persone possano mettersi in salvo senza indugi. Le prove di evacuazione devono essere sempre più precise, continue e realistiche, devono coinvolgere la popolazione in modo che sappia come reagire in caso di necessità, riducendo al minimo il panico e il disordine. La formazione continua, le simulazioni reali e l'organizzazione puntuale delle operazioni di evacuazione sono fondamentali per garantire che la risposta sia adeguata alla situazione, minimizzando i rischi per la vita delle persone.

Il piano del Ministro Musumeci non è quindi solo un piano di prevenzione geologica, ma un vero e proprio piano di Protezione civile e vede l'impegno di tutte le istituzioni, dalle amministrazioni locali al Governo centrale. Le risorse non sono solo destinate al monitoraggio e alla messa in sicurezza delle infrastrutture, ma anche e soprattutto alla creazione di un sistema di Protezione civile che coinvolga attivamente la popolazione.

La sicurezza non può più essere una risposta a posteriori, ma deve essere costruita sulla base di un'azione preventiva continua, in grado di garantire che ogni cittadino sappia come comportarsi in caso di emergenza.

Le persone che vivono nei Campi Flegrei hanno il diritto di sapere cosa fare in caso di pericolo, di ricevere informazioni chiare e di sentirsi protette dalle istituzioni. È essenziale che vengano organizzati corsi di sensibilizzazione e informazione sulla sicurezza, non solo per i residenti, ma anche per i turisti che frequentano quelle aree. Inoltre, va sottolineato che la gestione di questa situazione non riguarda solo il Ministero per la Protezione civile, ma deve coinvolgere tutte le istituzioni locali, regionali e nazionali (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

In conclusione, onorevoli colleghi, le politiche messe in campo dal Ministro Musumeci sono la risposta giusta, tempestiva e lungimirante alla sfida che ci pone la questione dei Campi Flegrei. Sono politiche che vanno sostenute con determinazione perché rappresentano non solo una salvaguardia per la sicurezza dei cittadini, ma anche un esempio di buona governance che ha saputo affrontare una prova con il giusto anticipo. La sicurezza del nostro territorio è una priorità assoluta e dobbiamo lavorare tutti insieme senza divisioni politiche e portare avanti un piano che, se attuato con la massima attenzione, garantirà un futuro più sicuro per tutti. L'azione del Governo rappresenta un cambiamento di rotta fondamentale. Per troppo tempo i Campi Flegrei sono stati trascurati, ma ora finalmente si sta facendo il possibile per rispondere con efficacia e tempestività ai rischi che questa particolare area geologica presenta.

Tuttavia, questo è solo l'inizio, la sicurezza della nostra gente deve essere una priorità costante che deve tradursi in ulteriori azioni concrete e in una gestione oculata delle risorse. Ora spetta a noi, come istituzioni e come cittadini, fare la nostra parte per garantire che la zona dei Campi Flegrei possa continuare a vivere in sicurezza nel rispetto della sua straordinaria bellezza naturale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Al Ministro Musumeci un grazie particolare per la puntualità nella sua relazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Marco Sarracino. Ne ha facoltà.

MARCO SARRACINO (PD-IDP). La ringrazio signora Presidente. Ministro, bentornato, avevamo chiesto questa informativa mesi fa quando eravamo già nel pieno degli eventi che purtroppo stanno colpendo i Campi Flegrei. Lei, Ministro, è in colpevole ritardo e sa perché? Perché avrebbe trovato nelle forze d'opposizione tutta la collaborazione istituzionale che la gravità della situazione richiede, ma voi questo non l'avete voluto vedere. Non l'avete voluto vedere neanche la scorsa settimana, Ministro, quando mentre il PD, le opposizioni chiedevano la sua presenza in Aula, il suo partito, Fratelli d'Italia, in quest'Aula, ha espresso la netta contrarietà; un giorno capiremo il perché; ma, Ministro, la situazione è grave e seria. Il sentimento che oggi colpisce quei territori è quello della paura, è la paura del presente, è la paura del futuro.

Noi crediamo che, dinanzi a questa paura, dobbiamo innanzitutto attestare con forza la presenza dello Stato, la presenza di chi a quella paura deve rispondere con la scienza, con la comprensione, con il confronto e - le sembrerà banale - anche con maggior tatto. Perché parliamo di persone che meritano la verità, ma anche gli strumenti per vivere nelle maggiori condizioni di sicurezza possibili. Ad oggi, Ministro, dobbiamo dircelo con franchezza: questa sensibilità da parte del Governo non sempre c'è stata. C'è stato il grande cuore dei sindaci, dei Vigili del fuoco, della Protezione civile, delle Forze di Polizia che ringraziamo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), ma ci sono state anche, Ministro, uscite infelici che hanno ulteriormente generato e provocato caos. Ed oggi, se è vero che garantire la sicurezza al 100 per cento è impossibile, è altrettanto vero che la politica ha il dovere di spiegare le possibili conseguenze in maniera totalmente differente da come è avvenuto fino ad oggi. Con una premessa però: dovete decidere! Il Governo Meloni deve decidere se per voi questa vicenda è un tema di carattere nazionale oppure no, perché ad eventi di una portata straordinaria si risponde con misure e strumenti dalla portata straordinaria e ad oggi, Ministro, dobbiamo dirci che, anche in questo caso, non è così (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Vede, quando abbiamo presentato un emendamento che prevedeva un super sisma-bonus per l'edilizia privata, la ragione era legata alla necessità di garantire la maggiore resistenza possibile degli edifici a scosse di elevata intensità. Ci avete detto che non andava bene, eppure, Ministro, io oggi le mostro un ordine del giorno che verrà approvato domani dal consiglio comunale di Napoli che va in quella direzione e le do una notizia: è firmato anche dalle forze di opposizione che oggi siedono in consiglio comunale, dai vostri partiti. C'è urgenza di uno strumento del genere, lo stesso vale per gli interventi di adeguamento sismico, di cui si sono perse le tracce. Allora, Ministro, si ascoltino maggiormente i sindaci, le scosse stanno danneggiando quotidianamente le infrastrutture di quel territorio compromettendo la mobilità ma anche i servizi come le reti idriche e gli impianti fognari. Su questo non dovevate inventarvi nulla, non dovevate creare nuovi strumenti, c'era un Fondo, il Fondo perequativo infrastrutturale (4,5 miliardi), si interveniva sulle reti idriche, ma 3,5 miliardi li avete cancellati nella ultima legge di bilancio, e sa perché? Perché quel Fondo andava a ridurre le diseguaglianze tra Nord e Sud, e quando si parla di Mezzogiorno questo Governo fa sempre fatica. Voi siete il Governo più antimeridionalista della storia repubblicana e lo dico a lei che è meridionale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Ministro, francamente noi abbiamo perso il conto rispetto a quanto lei manca da questo Parlamento, e, forse, anche da quanto manca da Pozzuoli, ma il personale che opera in quella città - glielo diciamo noi - è stremato. Serve più Polizia municipale, la proroga del personale a tempo determinato e indennità in favore del personale impiegato in attività legate al bradisismo. E poi c'è l'economia di quel territorio, che oggi è in grandissima difficoltà, con un mercato immobiliare che è praticamente fermo per motivi evidenti e le attività commerciali impossibilitate per una maggiore programmazione duratura. I sindaci chiedono la sospensione dei pagamenti delle rate dei mutui dei prestiti per le abitazioni e la sospensione dei contributi previdenziali per le aziende insediate in quell'area che hanno l'impossibilità di programmare per una lunga durata, e anche maggiori incentivi per chi sceglie, giustamente, di andar via.

Però, Ministro, c'è una cosa che ci preoccupa molto, che è un tema di impostazione che lei oggi ha utilizzato in quest'Aula. Lei ha parlato - cito testualmente - di “autoprotezione”. Noi siamo per la protezione, ma se lei parla di autoprotezione basando tutto il suo intervento - e quindi anche le azioni del suo Governo - sull'autoprotezione lei sta implicitamente dicendo una cosa molto grave: che se dovesse accadere qualcosa, la colpa è dei cittadini che sono stati incapaci di autoproteggersi. Allora è certo che occorre informare, ma occorre anche far sentire la presenza delle istituzioni, che hanno il dovere di essere lì a dire quelle cose, e Ministro, serve una credibilità per dire quelle cose, e bisogna guardarli in faccia quei cittadini per dirglielo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Lei, ancora oggi, ha confermato che, per il suo Governo, i cittadini dei Campi Flegrei, in effetti, sono cittadini di serie B.

Infine, Ministro, noi crediamo che occorra assolutamente evitare polemiche inutili, però noi non possiamo non notare questa continua accusa nei confronti di un presunto passato nel quale qualcuno avrebbe responsabilità rispetto al boom edilizio che c'è stato nella provincia di Napoli. Allora noi oggi cogliamo l'occasione per un'operazione verità dandole una notizia: è stata la sinistra ad approvare una legge che bloccasse le nuove costruzioni nelle zone vesuviane, ed è invece la destra, ancora oggi, a dire che andrebbe fatto il contrario (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Lei, Ministro, ha la forza di dire ai suoi colleghi di partito e ai colleghi della sua coalizione che bisogna fermare il boom edilizio in quelle zone, ce l'ha la forza di dirlo? E allora Ministro, non faccia accuse varie, altrimenti sta facendo solo propaganda. Ci consenta un consiglio, appena finita questa informativa, faccia due cose: si faccia aiutare da tutti quelli che vogliono farlo - e le opposizioni hanno manifestato la propria disponibilità -, prenda in considerazione le proposte che le abbiamo appena fatto e soprattutto, Ministro, vada a Pozzuoli, guardi negli occhi quei cittadini, li ascolti e si chieda se, in questo momento, il Governo Meloni ha fatto davvero tutto quello che andrebbe fatto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Attilio Pierro. Ne ha facoltà.

ATTILIO PIERRO (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevole Ministro, onorevoli colleghi, quando parliamo dei Campi Flegrei ci riferiamo a una terra straordinaria e affascinante ma, purtroppo, caratterizzata da un'emergenza sismica costante a causa del fenomeno del bradisismo. Il Governo ha dimostrato grande attenzione per quest'area intervenendo con misure concrete. Già nell'ottobre 2023 ha adottato il decreto- legge n. 140, seguito dal decreto-legge n. 76 dell'11 giugno 2024, che ha incorporato, tramite un maxi- emendamento, il decreto-legge n. 91 del luglio 2024. Più recentemente, nuove misure sono state introdotte nel corso dell'esame parlamentare del decreto n. 208 del dicembre 2024. In pochi mesi, il Governo ha stanziato risorse significative: il decreto-legge n. 140 del 2023 ha destinato i primi 55 milioni di euro alle misure di prevenzione, mentre il decreto-legge n. 76 del 2024 ha aggiunto circa 490 milioni di euro per rafforzare ulteriormente l'impegno nei confronti dei cittadini dei Campi Flegrei. Con la nomina del commissario straordinario per i Campi Flegrei, l'ingegnere Fulvio Soccodato, il Governo ha avviato azioni concrete: l'autorizzazione del contributo per l'autonoma sistemazione delle famiglie costrette ad abbandonare le proprie abitazioni, la definizione di un Piano per la riqualificazione sismica del patrimonio privato, l'erogazione di contributi per la riparazione degli edifici privati. Si tratta di interventi che nessun Governo e nessuna amministrazione ha mai affrontato con la stessa determinazione negli ultimi ottant'anni. Purtroppo, in passato, si è permesso di costruire in aree a rischio vulcanico, sismico e bradisismico, senza una visione di lungo periodo. Nessuna amministrazione ha mai avuto il coraggio di bloccare l'incremento del carico urbanistico, nonostante i pericoli evidenti e le conseguenze sulla pianificazione di emergenza.

Va ricordato che la Protezione Civile e il commissario straordinario pro tempore, presidente della regione Campania, hanno avuto accesso a finanziamenti statali per l'adeguamento del sistema di trasporto intermodale già a partire dal 1985. Tuttavia, la reale efficacia di tali investimenti è oggetto di valutazione. Il Governo, con un emendamento al decreto-legge n. 140 del 2023, ha chiesto al presidente della regione Campania una relazione dettagliata sullo stato di attuazione del programma di adeguamento del trasporto intermodale nelle aree bradisismiche ma, ahimè, questa relazione avrebbe dovuto evidenziare le risorse disponibili, impegnate ed erogate, con l'obiettivo di accelerare e semplificare gli interventi necessari. Tuttavia, a causa del mancato invio di tale relazione entro il 1° settembre 2024 - perché non è stato recepito -, il decreto-legge n. 208 del 2024 ha prorogato al 30 giugno 2025 il termine di operatività della struttura di supporto del commissario straordinario.

Dopo le recenti scosse, il Governo è intervenuto tempestivamente con due Programmi per la riqualificazione sismica dell'area: il primo Programma interviene sugli edifici pubblici, con particolare attenzione alle scuole, per migliorarne la sicurezza strutturale, mentre il secondo interviene sulle infrastrutture pubbliche (viabilità, rete idrica fognaria, stabilità del suolo). Il relativo avvio avviene in coordinamento con la regione Campania e i comuni di Pozzuoli, Bacoli e Napoli, d'intesa con la Protezione Civile e il Dipartimento per la coesione.

Il Governo e il Parlamento hanno assunto questo impegno con serietà e determinazione, garantendo un'attenzione senza precedenti. La realizzazione degli interventi sarà affidata al commissario straordinario con le risorse finanziarie necessarie e nel rispetto della normativa vigente. Secondo le stime del cronoprogramma finanziario, il costo totale previsto per questi due Programmi ammonta a 184 milioni di euro. Questo è il vero impegno da parte del Governo. Grazie anche al Ministro Musumeci per la relazione e per aver illustrato tutti gli interventi adottati da parte del Governo di centrodestra. Noi continueremo a sostenere con forza le comunità colpite, con la consapevolezza che servono azioni concrete e tempestive. Guardiamo al futuro con fiducia e con l'impegno costante della Lega per i Campi Flegrei e per l'intera regione Campania (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, signora Presidente. Bentrovato, Ministro. Io vorrei, innanzitutto, portare la mia vicinanza a tutte quelle persone che, nelle ultime settimane e negli ultimi giorni, stanno vivendo momenti di difficoltà a causa di calamità naturali in tutto il nostro Paese, come sta accadendo a noi nei Campi Flegrei. So in prima persona quel che significa e questo sta a testimoniare quanto sia complicato, quanto sia fragile e difficile l'intero nostro territorio nazionale. Anche per questo, Ministro, colleghi, siamo un po' stanchi di sentire le solite domande: “perché vivete lì?”, “perché non ve ne andate?”. O, peggio ancora, quando ci viene detto: “è colpa vostra che avete costruito abusivamente su una caldera”. A questo punto, mi viene da dire che, allora, sono anche abusivi gli ospedali, lo stadio, l'Accademia aeronautica, il carcere, le abitazioni popolari che lo Stato ha costruito nel nostro territorio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

È un po' questa la narrazione che, anche lei, proprio lei, Ministro, all'inizio ha portato avanti. Poi, ha provato un po' a correggersi, parlando di una politica urbanistica criminale degli ultimi 40 anni. Ma, Ministro, le do una notizia: in questi 40 anni, i miei Campi Flegrei non sono stati di certo governati dal MoVimento 5 Stelle, ma sono stati governati tanto dalla destra quanto dalla sinistra (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Vogliamo farlo? Vogliamo scoprire dove sono le responsabilità? Vogliamo vedere come sono stati spesi i soldi delle vecchie leggi speciali? Benissimo, facciamolo, facciamolo insieme. Magari, possiamo proprio iniziare dalla sua compagna di partito, la senatrice di Fratelli d'Italia Giulia Cosenza, che è nota sul nostro territorio; lei, con la sua famiglia di costruttori, che ha amministrato diverse società che massicciamente hanno operato sull'urbanistica del nostro territorio.

Ministro, sinceramente, anche oggi ha un po' stancato questo suo intervento autocelebrativo, autoassolutorio, con il solito scaricabarile. Magari, ogni tanto, anche un mea culpa su qualche errore commesso avrebbe reso un po' più credibile questa sua informativa.

Ministro, sempre le ricordo che su questo tema noi abbiamo avuto un atteggiamento costruttivo, collaborativo e responsabile, evitando demagogia e strumentalizzazioni. Purtroppo, è dall'altro lato che abbiamo trovato qualcosa di diverso, perché, forse lei non se lo ricorda, ma qui, davanti a lei, c'è un cittadino di Pozzuoli, dei Campi Flegrei: ho abitato da sempre a Pozzuoli e, con me, tutti i miei cari, la mia famiglia, i miei amici. Ministro, noi le scosse le sentiamo tutte e noi scappiamo di casa dopo quelle più forti. Quindi, non può venire qui a dire a me che il Governo sta facendo di tutto, sta facendo il possibile e che tutto sta funzionando al meglio, perché, purtroppo, non è così, altrimenti non avremmo cittadini anziani, disabili che, dopo una forte scossa in piena notte, arrivano, poi, nelle aree di attesa e non trovano nessuno per ore; non avremmo persone che, per giorni e più giorni, non riescono a mettersi in contatto con i Vigili del fuoco per far controllare le varie crepe che si sono create nelle proprie abitazioni; non avremmo le scuole che sono costrette a fare la DAD; non avremmo i comitati dei cittadini che si stanno organizzando in proteste in piazza da Pozzuoli a Bagnoli.

Insomma, Ministro, servono delle risposte serie, concrete, efficaci e veloci per una popolazione che, purtroppo, è stanca, impaurita, sfiduciata, stressata e, giustamente, preoccupata. Noi abbiamo sempre riconosciuto, sia chiaro, a questo Governo di essere intervenuto con due decreti, ma abbiamo sempre detto anche che, però, erano dei provvedimenti insufficienti, che abbiamo, a più riprese, provato a migliorare, e da voi è arrivato sempre e solo un “no”, così come sul super sisma bonus rafforzato o sulla sospensione dei mutui per gli sfollati. Potrei farle un lungo elenco. E ora, all'insufficienza delle misure, si sono accumulati colpevoli e inaccettabili ritardi.

Infatti, Ministro, non è possibile che, da ottobre 2023, dal primo decreto, l'analisi di vulnerabilità degli edifici sia ancora incompleta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), non è possibile che, da maggio 2024, le procedure per riparare gli edifici inagibili siano ancora in alto mare, non è possibile che, dopo due anni di emergenza, la risposta delle istituzioni sia quella che ho visto l'altra notte dopo la scossa di 4,6. Io non voglio più vedere, Ministro, anziani, disabili e bambini dormire nelle auto senza sapere che cosa devono fare e dove devono andare. C'è ancora tanta impreparazione e mancanza di uomini e mezzi per gestire l'emergenza.

Ovviamente, ci tengo e voglio ringraziare tutte le donne e gli uomini delle Forze dell'ordine, dei Vigili del fuoco, della Polizia municipale, dell'Osservatorio vesuviano e dei volontari della Protezione civile che, ancora una volta, hanno fatto il massimo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), ma è chiaro che sono pochi per affrontare questo. È urgente intervenire perché, intanto, la velocità di sollevamento del suolo è aumentata di 3 centimetri al mese e l'INGV ci dice chiaramente che le scosse arriveranno, aumenteranno e dobbiamo essere pronti. Quindi, che si aspetta? C'è bisogno, Ministro, di un nuovo decreto - io mi aspettavo che lei lo annunciasse oggi - per rimediare a queste mancanze, ma anche per dare risposte ai nuovi sfollati. Perché facciamo una differenza tra chi è sfollato a maggio e chi è sfollato a marzo? Così come bisogna, magari, ragionare e capire se è necessario allargare la zona di intervento.

Arrivo a conclusione, Presidente, ricordando anche che abbiamo un tessuto economico in forte difficoltà e c'è bisogno di intervenire e sostenerlo prima che muoia definitivamente. Anche su questo abbiamo fatto diverse proposte e, anche lì, sempre e solo “no”. Ministro, la invito a riflettere e le faccio una domanda, una sola domanda: sta facendo il possibile per non dover contare i morti? Ministro, non mi risponda con le parole, mi risponda con i fatti e, solo allora, avrà il mio applauso e quello dei Campi Flegrei (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle e di deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Patriarca. Ne ha facoltà.

ANNARITA PATRIARCA (FI-PPE). Grazie, Presidente. Ministro, colleghi, quando parliamo di Campi Flegrei parliamo di un'area geologicamente complessa, caratterizzata dalla presenza di 29 vulcani nascosti, di cui soltanto Solfatara e Astroni vengono definiti come vulcani, e da crescenti fenomeni di bradisismo. Nonostante l'intensificazione del processo bradisismico, da più parti ci rassicurano che nessun tipo di processo in corso dà un segnale di eruzione imminente. Giova ricordare che l'area dei Campi Flegrei è tra le più monitorate della Terra: le competenze e il bagaglio di conoscenze che si sono venute a creare per questo sono di altissimo livello. La Commissione grandi rischi ha fatto anche presente che il monitoraggio va esteso, in quanto il vulcano può entrare in attività superficiale. È un rischio che non può essere escluso.

L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha ricordato che, negli anni 1982 -1984, la sequenza bradisismica è durata due anni. Nella relazione del 2019 della Protezione civile si dà conto delle attività inerenti all'aggiornamento della pianificazione per il rischio vulcanico per i Campi Flegrei, che hanno portato nel 2013 alla definizione di un nuovo scenario, su cui, poi, si è basato il successivo iter per la delimitazione delle nuove zone di rischio per l'area flegrea. Si distingue tra una zona rossa, abitata da circa 500.000 abitanti, che ricomprende i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto e parte dei comuni limitrofi e anche alcune municipalità del comune di Napoli - la Protezione civile ha stimato il tempo necessario, attualmente, per completare l'allontanamento dalla zona rossa, in 72 ore - e una zona gialla abitata da oltre 800.000 abitanti, in cui ricadono i comuni di Villaricca, Calvizzano, Marano di Napoli, Mugnano, Melito, Casavatore e altri 24 quartieri del comune di Napoli.

Per la zona rossa, l'unica misura possibile è l'evacuazione, a causa del pericolo di flussi piroclastici; per la zona gialla, il pericolo sono le ceneri, quindi l'evacuazione è eventuale, ma possibile. Il Ministro Musumeci, con riferimento alle scosse telluriche degli ultimi giorni, ha parlato di circa 2.000 edifici ad esposizione elevata o molto elevata.

Al 17 marzo gli interventi effettuati dai Vigili del fuoco sono stati 660, mentre sono in attesa altri 330 interventi. Dal 13 marzo le ordinanze di sgombero a Bagnoli, Pozzuoli e Bacoli hanno interessato 142 nuclei familiari, in parte ospitati dagli alberghi convenzionati con la regione e i restanti dotati di autonoma sistemazione.

Con il decreto-legge n. 140 del 2023, recante misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei, è stato affidato al Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio il compito di predisporre un Piano straordinario con l'obiettivo di analizzare la vulnerabilità delle zone edificate e interessate, conoscere la pericolosità e supportare le strategie di riqualificazione sismica del patrimonio edilizio pubblico e privato.

Il Piano si avvale dell'apporto scientifico dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, dei laboratori specializzati del Consiglio nazionale delle ricerche e del Centro europeo di formazione e ricerca in ingegneria sismica, della rete dei laboratori universitari in ingegneria sismica e strutturale, del Centro studi per l'ingegneria idrogeologica vulcanica e sismica della “Federico II” di Napoli.

Il Piano prevede uno studio di microzonazione sismica, un'analisi mediante procedure semplificate della vulnerabilità sismica dell'edilizia privata per individuare le misure idonee di mitigazione e i relativi costi. In particolare, sarà studiata la specifica area ad altissimo rischio; un'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia pubblica, un programma di implementazione della rete, già esistente, gestita dall'Osservatorio vesuviano dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, nonché delle due reti di monitoraggio permanente RAN e OSS gestite dalla Protezione Civile.

Il decreto prevede che la regione Campania coordini le attività di individuazione delle criticità da superare, a cominciare dalla rete infrastrutturale, per assicurare la funzionalità del trasporto e di altri servizi essenziali e trasmetta al Governo una relazione sullo stato di attuazione del programma di adeguamento del sistema di trasporto intermodale nelle zone interessate.

Il 27 dicembre 2023 è stata delimitata la zona di intervento. Con il decreto-legge n. 74 del 2024 è stato nominato il commissario straordinario per l'attuazione degli interventi pubblici nell'area dei Campi Flegrei, che resterà in carica fino al 31 dicembre 2027, con il compito di assicurare la celere realizzazione degli interventi di riqualificazione sismica sugli edifici di proprietà pubblica esistenti nella zona di intervento, con priorità all'attuazione degli interventi di riqualificazione sismica concernenti gli edifici pubblici destinati ad uso scolastico o universitario, nonché la funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali e prioritari.

Il 13 marzo il Ministro della Protezione Civile ha emanato la dichiarazione dello stato di mobilitazione del Servizio nazionale della Protezione Civile, in relazione allo stato di attività del vulcano Campi Flegrei, conseguente allo sciame sismico che, a partire dal 13 marzo 2025, ha interessato il territorio dei comuni dell'area.

Lo stato di mobilitazione consente al sistema territoriale di mobilitare le sue risorse e chiedere il concorso delle risorse nazionali anche prima della dichiarazione dello stato di emergenza. La gestione dell'emergenza comprende le misure e gli interventi messi in campo per assicurare il soccorso e l'assistenza alle comunità colpite da una calamità. Comprende, inoltre, la realizzazione di interventi urgenti e il ricorso a procedure semplificate, con la conseguente attività di informazione alla popolazione. La mobilitazione straordinaria coordinata dal Dipartimento supporta i sistemi regionali attraverso il coinvolgimento delle colonne mobili di altre regioni e province autonome del volontariato organizzato di Protezione Civile e delle strutture operative nazionali. Il Comitato Operativo di Protezione Civile rappresenta il tavolo di coordinamento più importante.

Quanto alle risorse, oltre a quelle messe in campo dal decreto-legge n. 140 del 2023, con la legge di bilancio per il 2025 si provvede al finanziamento degli interventi conseguenti all'analisi di vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio privato nell'area dei Campi Flegrei.

La legge autorizza la spesa di 20 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2025 al 2029, destinati a favorire la riduzione della vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio privato, con destinazione d'uso residenziale; a questi si aggiungono i 20 milioni di euro già stanziati per il 2024.

L'adeguamento degli edifici alle norme antisismiche è un segnale importante perché avere edifici sicuri è un elemento fondamentale per provare a convivere con il bradisismo.

Ho voluto indicare i passi di quanto fatto da questo Governo per riportare al piano della concretezza il dibattito di questo Parlamento, senza pregiudizi di posizionamento politico, perché siamo consapevoli della necessità che questo sia il momento delle risposte, dell'assunzione di responsabilità, della collaborazione fra le istituzioni coinvolte e anche della collaborazione con i cittadini che vivono nelle aree coinvolte.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

ANNARITA PATRIARCA (FI-PPE). Questa è l'autoprotezione che intendiamo: collaborare, partecipare. La collaborazione deve essere attuata a tutti i livelli, anche fra di noi. Il problema non è di qualcun altro, è di tutti. Il problema è nostro, poiché viviamo in quelle aree territoriali. È un problema che non nasce oggi, ma a noi, con senso di responsabilità, pragmatismo, concretezza, tocca trovare le soluzioni. Grazie al Ministro per tutto quello che ha fatto e, attraverso di lei, ringraziamo il Governo per essere presente con risposte efficaci ai problemi di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Saluto gli studenti e i docenti dell'Istituto comprensivo statale “Beppe Fenoglio” di Bagnolo Piemonte, provincia di Cuneo, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

Ha chiesto di parlare il deputato Pino Bicchielli. Ne ha facoltà.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)M-CP). Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi, signor Ministro, innanzitutto la ringrazio per questa informativa che ci fornisce un quadro chiaro della situazione e degli strumenti messi in campo dal Governo per fronteggiare e prevenire le emergenze, soprattutto quella di cui stiamo parlando questa mattina, dei Campi Flegrei. Ritengo sia particolarmente rilevante lo stanziamento di 35 milioni di euro per le case lesionate, di 20 milioni di euro all'anno, fino al 2029, per concorrere alla messa in sicurezza degli edifici che si trovano nell'area interessata dal fenomeno del bradisismo.

Si tratta di un intervento sostanziale e concreto, un intervento che, dunque, permette finalmente di voltare pagina rispetto al passato. Questo noi dobbiamo dirlo chiaramente: questo è il momento della responsabilità, anche laddove non ve ne è stata.

Lei questa mattina ha detto una frase che mi ha colpito: “lavorare per la normalità, ma essere pronti per tutte le evenienze”. Ecco, questa frase chiarisce con forza e con nettezza l'impostazione di questo Governo. Come abbiamo ripetuto più volte anche in quest'Aula, alcuni fenomeni, lo sappiamo benissimo, non sono fenomeni prevedibili né dal punto di vista temporale né da quello della intensità; tuttavia - e dobbiamo su questo essere chiari - è altrettanto vero che l'abusivismo edilizio in aree a rischio espone, inesorabilmente, la popolazione a conseguenze a volte - fatemelo dire -, purtroppo, quasi sempre, difficilmente governabili. E qui gravano responsabilità non dei cittadini, secondo me, ma soprattutto di quelle istituzioni che non hanno vigilato, che non hanno saputo regolamentare, governare quel territorio e, ovviamente, l'augurio che ci facciamo non può essere diverso: è quello di non trovarci mai nello scenario più grave.

Allo stesso tempo è nostro dovere prepararci ad esso con un protocollo di azione che, finalmente, è stato instradato e rodato, che parta non appena scatti l'emergenza.

Il principio qual è? Il principio - e la priorità da salvaguardare - è proprio la sicurezza del territorio, la sicurezza della popolazione. Questo principio, signor Ministro, rientra in un discorso complessivo che riguarda tutti i rischi che derivano dalle conseguenze degli eventi naturali e calamitosi e, anche se sono campano e sono interessato direttamente dalla vicenda dei Campi Flegrei, non possiamo non pensare in quest'Aula, ad esempio, alla Toscana, a quanto stanno affrontando i cittadini di quelle aree in questi giorni. Perché alla base vi è sempre un tema: il tema di una approfondita conoscenza e analisi geologica di un più sapiente e lungimirante consumo del suolo. Mi riferisco non solo all'edilizia, ma mi riferisco all'agricoltura, alla produzione di energia, a tutte quelle attività che comportano un insediamento fisico. Serve, signor Ministro, e siamo sulla buona strada, un nuovo metodo che, da un lato, superi gli eccessi sregolati dello sfruttamento e, dall'altro, non cada in approcci ideologici poco utili, anzi - fatemi dire - spesso dannosi.

Il depauperamento del suolo significa anche depauperamento sociale, aumento dei costi di urbanizzazione e fornitura dei servizi, perdita di biodiversità e di regolazione climatica e idrica. In sintesi, cosa significa? Significa trovarsi di fronte a realtà di concreto rischio per la popolazione, che coinvolge, purtroppo, diverse aree del Paese. Quindi, in virtù di questo, abbiamo il dovere di tornare a ragionare di suolo in termini di risorsa naturale. Servono prevenzione, controllo, pulizia e manutenzione dei corsi d'acqua, recupero e stabilizzazione dei terreni, riqualificazione degli edifici, sia residenziali, sia pubblici, ma anche degli stabilimenti produttivi, delle imprese e di tutte le infrastrutture.

È un elenco lungo, ma non esaustivo, me ne rendo perfettamente conto, ma fotografa alcune delle azioni da mettere in campo, in coordinamento fra istituzioni centrali e locali, perché non è un tema che riguarda il Governo, è un tema che riguarda il Governo, ma riguarda anche tutte le responsabilità territoriali, dalle regioni ai comuni alle province e, purtroppo - fatemelo dire -, alcune volte, anche i privati.

Signor Ministro, lei più volte ha affermato che la prevenzione è - cito testualmente - “materia sulla quale noi italiani non siamo assolutamente propensi” e - mi faccia aggiungere - tristemente è così. In questo senso, mi permetto di mettere a disposizione il lavoro di ascolto e di accolta di informazioni, di dati e di suggerimenti che, nel corso dei lavori che si appresta ad avviare, potrà svolgere la Commissione parlamentare di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico, che mi onoro di presiedere. Una responsabilità che sento forte sulle mie spalle.

Ritengo di poter interpretare anche le intenzioni dei colleghi che ne fanno parte assieme a me, affermando che l'intenzione è quella di guardare al futuro. Indagare eventuali errori e mancanze del passato ha senso solo se si ha intenzione di predisporre soluzioni e correzioni per il futuro. Il prodotto dei lavori della Commissione sarà a disposizione del Parlamento, del Governo, delle istituzioni locali e dei cittadini che necessitano di contare sulla solidità e sulla resilienza di quanto hanno costruito nella loro vita.

Signor Ministro, parlo a nome del gruppo di Noi Moderati che rappresento in questa sede: la ringrazio ancora una volta per questa sua informativa che conferma il sostegno alle azioni messe in campo dall'Esecutivo di cui lei fa parte.

Ribadisco quanto oggi sia fondamentale agire con responsabilità, principalmente per un unico fine: porre le condizioni per prevenire conseguenze infauste e garantire la sicurezza dei cittadini residenti nell'area prospiciente la caldera dei Campi Flegrei.

Il nostro gruppo continuerà a lavorare su questo tema e sosterrà ogni iniziativa che intende agire in questo senso (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC e Italia al Centro)-MAIE-Centro Popolare).

PRESIDENTE. Saluto studenti, studentesse e i docenti della scuola secondaria di primo grado dell'Istituto “Ascanio Grandi” di Lecce, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

Ha chiesto di parlare il deputato Antonio D'Alessio. Ne ha facoltà. Prego.

ANTONIO D'ALESSIO (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. È già stato detto tutto su questa fase drammatica che vive la comunità dei Campi Flegrei. Innanzitutto, anche io, a nome del nostro gruppo parlamentare, vorrei associarmi ai ringraziamenti nei confronti dei Vigili del fuoco, delle Forze dell'ordine, delle forze che hanno prestato soccorso, della Protezione civile e del volontariato. Stiamo parlando di un fenomeno, quello del bradisismo, che si concretizza nell'innalzamento e abbassamento periodico del suolo, legato al vulcanismo ed è strettamente collegato a sciami sismici che si intensificano; negli ultimi periodi, è stato veramente impressionante per numero e violenza delle scosse. Quindi, la velocità di questi movimenti è praticamente raddoppiata rispetto ai dati precedenti.

Quello riguardante le cause del bradisismo dei Campi Flegrei è un argomento molto dibattuto tra gli esperti e ci sono diverse teorie al riguardo. Quindi, siamo consapevoli e comprensivi anche del fatto che la scienza non è attrezzata per dare risposte, anche nella fase di studio, tali per cui si possano prendere anche contromisure di un certo tipo. Però, questo, naturalmente, non può essere un elemento dietro il quale ci possiamo nascondere. La gente soffre e tanto. Mi piace anche sottolineare la difficoltà per le giovani generazioni, per i bambini. I bambini sono colpiti non solo dalla paura e dal pericolo reale, ma anche da una deformazione totale delle abitudini regolari dei piccoli, che sono sfollati, che perdono i punti di riferimento spazio-temporali così necessari per una crescita equilibrata. Quei bimbi, in questi giorni, stanno sperimentando l'incertezza e il cambiamento di vita, in seguito a questi movimenti tellurici. Molti di loro devono abbandonare le case, le scuole, elementi che, insieme al timore per quello che è accaduto e potrebbe accadere, costituiscono fattori che gravano sul loro benessere psicosociale, a cui occorre dare priorità. Quindi, anche in questo senso, quando lei faceva riferimento all'intervento sulle scuole, bisogna agire con una certa tempestività.

C'è grande paura, Ministro, c'è grande disorientamento, e le istituzioni, con la concretezza dei fatti, devono far sentire la loro presenza. Casi nei quali la politica deve essere quella dell'efficienza, della solidarietà, della sicurezza, del soccorso, della coesione, con un intervento immediato e con una programmazione a brevissimo periodo (può sembrare un ossimoro, questo qui, ma non lo è). Per la verità, non ho trovato giusto - stavo utilizzando altre parole, ma voglio cercare di essere molto, molto garbato nel porle questo concetto - il rimbalzo di responsabilità, Ministro, verso il passato. Ci sono responsabilità, è vero, di destra, di sinistra, di centrodestra, di centrosinistra, ma questo non è il momento. Non è il momento di andarle a ricercare. Il Governo deve operare. Non si può fare opposizione alle vecchie gestioni e ai vecchi Governi. Non è questo un atteggiamento costruttivo. Non è il momento di dividersi, l'ha detto lei. Vada piuttosto ad interagire in loco spesso; provi a vivere il dramma di una comunità territoriale che non dorme più, perché quelle persone non dormono più. È un evento straordinario al quale il Governo deve risposte straordinarie e troverà anche le opposizioni pronte a collaborare.

Lei ha detto: occorrono parole di verità, attrezzare psicologicamente e dare anche le indicazioni circa il comportamento delle persone interessate, ma senza mai abbassare la guardia, l'attenzione e le risorse, Ministro, le risorse.

Lei deve anche far sentire il peso del suo Ministero, all'interno del Governo, in una fase come questa. Occorre che il Governo entri in una fase di grande, di maggiore consapevolezza della necessità di una fase operativa più importante e più incisiva, e su questo non c'è tempo da perdere (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Francesco Emilio Borrelli. Ne ha facoltà. Prego.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. È un piacere poter incontrare il Ministro Musumeci in quest'Aula. Lo ringraziamo di essere venuto dopo diverse richieste che io ed altri colleghi abbiamo formulato in quest'Aula. Ho sentito - ma credo di aver sentito male - che il Ministro avrebbe affermato di essere venuto più volte sui Campi Flegrei. Gli chiedo, gentilmente, di farci avere queste date, perché o è venuto di notte, di nascosto, oppure noi non l'abbiamo visto. Eppure, su quel territorio, molti di noi ci passano veramente mattina, pomeriggio e sera. E, quando dice che è stato il passato, che voi, questo nuovo Governo, non c'entrate niente, Ministro, le voglio ricordare che lei ha un passato politico. Tra l'altro, mi ero illuso - conoscendo il fatto che lei è stato amministratore territoriale, come d'altronde lo sono stati alcuni di noi, io sicuramente - che avesse l'onestà intellettuale e la correttezza di non tirare in ballo determinati argomenti, ma, visto che l'ha fatto, colpevolizzando le popolazioni locali, guarda caso dei Campi Flegrei, ricordo anche che un suo autorevole predecessore - non come Ministro, ma come capo della Protezione civile -, oggi esponente di spicco del centrodestra lombardo, disse, da Capo della Protezione civile: l'eruzione del Vesuvio? Lo dico da buon leghista, non sarebbe una tragedia. Queste sono le frasi che molti suoi predecessori hanno utilizzato, in questi anni, nei confronti non di una parte politica. Perché i Campi Flegrei, come il Vesuvio e Ischia, sono un territorio, che, tra l'altro, molte volte, ha anche premiato la vostra parte politica. Ma noi difendiamo un'area territoriale non perché ci vota o non ci vota, ma perché crediamo che sia giusto e necessario.

E allora, io le voglio dire una cosa: se lei fosse entrato in carica e avesse fatto solo il Ministro per la Protezione civile da quando è nato questo Governo, non ci sarebbe una sola parola sbagliata di quelle che ha detto. Ma lei appartiene alla cultura politica e a coloro che, negli anni, non solo hanno fatto poco o nulla per evitare lo scempio edilizio, ma che sono protagonisti dei più grandi condoni edilizi della storia del nostro Paese. E voglio ricordare il condono Berlusconi del 23 dicembre 1994 e quello del 24 novembre 2003. Era la sua parte politica, era Alleanza Nazionale, all'epoca era esponente di Alleanza Nazionale. E perché non si è opposto all'epoca, dicendo che è una vergogna fare azioni di condono che spingono cittadini che, casomai, hanno sbagliato, mettendo le amministrazioni locali con le mani legate nel contrastare questi fenomeni (ovviamente, non solo nei Campi Flegrei)? E perché, da presidente della regione, è stato promotore di condoni edilizi? Non capisco una cosa: perché quando è governatore, da una parte, il condono edilizio e la sanificazione dello scempio edilizio sono una cosa buona e saggia e, invece, nei Campi Flegrei è colpa dei cittadini? Sia chiaro: noi possiamo permetterci di dire certe cose perché noi abbiamo sempre avuto, anche all'interno della nostra coalizione, una posizione molto netta, però, se si vuole fare un percorso unitario, bisogna uscire fuori da ipocrisie o da tentativi di lavacri sacri, che non ci sono, egregio Ministro. Altrimenti, dovremmo pensare che lei - e lo dico tramite la Presidente - provenga dal famoso romanzo, recentemente trasformato in una fiction, e di cui il grandissimo Luchino Visconti ha fatto un film, Il Gattopardo: dire tutto per non dire niente. Lei dice tutto, ma, alla fine, fa il contrario di tutto e afferma il contrario di altro. E che significa questo? Cambiare tutto per non cambiare niente. Questa è una cosa che noi riteniamo particolarmente spiacevole.

Le voglio dire anche un'altra cosa, tramite la Presidenza. Noi non capiamo come mai dite che sono particolarmente onerosi, che la zona dei Campi Flegrei è un'area particolarmente a rischio. Hanno fatto bene i colleghi prima, Sarracino e Caso, a sottolineare che, però, su quel territorio abbiamo edificato, innanzitutto, noi come Stato. Ma io aggiungo un altro elemento: voi, come maggioranza - e lei lo sostiene come Ministro -, volete realizzare, con un costo stratosferico, il ponte sullo Stretto, nonostante lì sia avvenuto il più grande maremoto e terremoto, la più grave catastrofe naturale in Europa per numero di vittime a memoria d'uomo, con magnitudo 7,1. Ebbene, nella relazione, che viene fatta dalla società che avete realizzato, la Stretto di Messina, si risponde che davanti a tali problematicità, cioè di un ulteriore nuovo terremoto con questa magnitudo, si costruirà mettendo in sicurezza e, addirittura, viene detto che si possono superare queste magnitudo per il tipo di intervento che è stato previsto dal Governo.

Allora, mi faccia capire una cosa: perché per costruire il ponte sullo Stretto e spendere decine di miliardi per quest'opera - e lasciamo stare per chi la ritiene utile e chi inutile, tipo noi - si possono mettere perfettamente in sicurezza i piloni e realizzare il ponte e, invece, per i cittadini dei Campi Flegrei no? Se ne devono andare, è colpa loro, sono loro che sono nati lì. Egregio Ministro, sono nati lì da secoli, da millenni. Hanno realizzato una civiltà, hanno fatto certamente degli errori, ma come tutti in Italia. Non mi risulta che, quando c'è stato il terremoto de L'Aquila, siano stati colpevolizzati i cittadini de L'Aquila. Eppure là i danni sono stati molto maggiori e, all'epoca, andò il Governo, con il Premier in testa, con l'elmetto in testa, con il casco in testa, a sostenere le popolazioni. E lo stesso avvenne ad Amatrice e nelle cittadine dei territori colpiti dalle alluvioni. Allora, perché nei confronti dei Campi Flegrei si è utilizzato un peso diverso?

Infine, Ministro lei ha parlato di fondi, però io ho letto una sua intervista in cui lei si è lamentato con un suo collega, guarda caso leghista, perché non ha sbloccato per mesi i fondi del MEF - 20 milioni di euro per il 2024 e 15 milioni per il 2025 - per cominciare a ricostruire. A fronte di miliardi di euro spesi per tutto, dalle guerre ai ponti, 35 milioni di euro per risistemare, ricostruire o mettere in sicurezza delle abitazioni private, là è stato un problema. Là si è dovuto lavorare molto, perché era complicato dare i primi 35 milioni di euro a questi cittadini.

Allora, Ministro, quello che le chiediamo è concretezza. Venga, saremo orgogliosi di accompagnarla - penso di parlare a nome di tutti i colleghi anche della minoranza - in mezzo ai cittadini ad ascoltare le loro ragioni. Certo, ci può essere sempre qualcuno che dice qualcosa, ma noi non vogliamo la sua presenza in quanto uomo, ma in quanto rappresentante del Governo. Noi vogliamo il Governo nei Campi Flegrei, presente, anche istituzionalmente, nei suoi massimi vertici, perché anche così diamo un segnale che non esistono cittadini figli di un Dio minore (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Maria Chiara Gadda. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA GADDA (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Ministro Musumeci, noi accogliamo la sua richiesta di essere propositivi e di utilizzare bene questa informativa, però, con altrettanta chiarezza, chiedo anch'io, come hanno fatto i colleghi, di non ripetere questa frase stucchevole che viene ripetuta sempre da mesi a questa parte, per cui, ogni volta che il Governo Meloni fa qualcosa, si manifesta come la prima volta nella storia in cui viene fatto qualcosa, ad esempio sulla prevenzione. Lei, qui, oggi, ci ha raccontato anche di una struttura importante, come quella della Protezione civile, di cui oggi lei e tutti noi non beneficiamo per caso: fu, allora, una scelta politica quella di istituire la Protezione civile. E, se pensiamo alla nostra storia recente, un Governo parlò estremamente di prevenzione, mettendoci delle risorse e portando i cantieri ad essere realizzati: fu il Governo Renzi con “Italia sicura”, con “Scuole sicure”. Quindi, quel concetto di prevenzione - ci tengo molto a dirlo - non è soltanto vostro, anche perché voi nei Campi Flegrei non state agendo soltanto in un'ottica di prevenzione, voi state agendo nell'emergenza, perché - come lei stesso ha ricordato - abbiamo, negli ultimi mesi, una recrudescenza del fenomeno. Quindi, vi siete trovati, giustamente, ad intervenire, ad essere vicini ai cittadini.

Quindi, vengo ad alcune proposte, ad alcune richieste puntuali che ho tratto anche da molti cittadini e amministratori locali del territorio. Io non sono una cittadina dei Campi Flegrei, ma da cittadina italiana mi interessa molto che quell'area e quei cittadini possano vivere con serenità e pensare con serenità al loro presente e al loro futuro.

Il primo punto: bisogna dare un'accelerazione alla verifica della vulnerabilità degli edifici, perché mi rendo conto che abbiamo un edificato molto intenso, molto numeroso, però non credo che possiamo continuare a gestire la situazione soltanto a chiamata. Lei ha citato dei numeri importanti, ma la richiesta dei cittadini credo debba essere sostituita con dei controlli a tappeto su tutto l'edificato, mettendo uno sforzo in più rispetto ai tecnici, a quanto deve essere messo in campo per verificare tutti gli edifici pubblici e privati. A questo, però, è legata un'altra richiesta di prospettiva, perché alla verifica di vulnerabilità, alla verifica sulle strutture, deve anche seguire una programmazione rispetto al futuro, al destino dei cittadini. Infatti, lei ha citato dei numeri legati alle prime verifiche, però dobbiamo dare anche un'idea ai cittadini di cosa avverrà qualora il loro edificio, la loro casa dovessero risultare inagibili o, comunque, dovessero risultare bisognosi di interventi importanti, di tipo strutturale, e su questo non c'è una prospettiva.

Poi, lei ha fatto più volte riferimento all'elevata concentrazione dell'abitato. Credo serva anche un elemento di chiarezza rispetto alla qualità e alla tipologia degli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza degli immobili: se, per esempio, è previsto, nei vostri piani e nelle risorse che stanzierete, anche l'abbattimento per ricostruzione, perché questa è anche un'informazione importante da dare agli amministratori locali.

L'altro aspetto - che lei non ha toccato, mi risulta - è che siano state individuate delle aree per centri di accoglienza permanenti. Se vogliamo arrivare a una situazione di gestione della normalità, sicuramente, non possiamo immaginare per i bambini, per le persone fragili, per gli anziani, per le persone con disabilità, in generale per le famiglie, di avere dei campi tendati estemporanei. Quindi, immaginare che possano esserci anche delle aree non soltanto temporanee, ma permanenti, destinate all'accoglienza delle persone credo sia un elemento anche per aiutare le persone a capire che lo Stato c'è e che lo Stato sta pensando in modo strutturale a fornire letti, cucine, luoghi anche di aggregazione, per non perdere anche quel senso di comunità che in quei luoghi è importante preservare.

L'altro punto, che lei ha citato soltanto marginalmente, riguarda il sostegno alle attività economiche. Sono delle aree, sicuramente, ad altissima concentrazione, ma delle aree con un patrimonio storico e culturale meraviglioso e anche con dei paesaggi meravigliosi, che hanno avuto, storicamente, delle grandi percentuali di turismo e, oggi, le strutture alberghiere e la ristorazione stanno riscontrando gravissime difficoltà, con perdite di fatturato tra il 40 e 60 per cento, perdendo anche quel turismo giornaliero del fine settimana che riguarda anche i movimenti dalle aree interne della regione Campania.

Su questo, nella prossima informativa che torneremo a chiedere, credo sia fondamentale e importante una maggiore visibilità sugli interventi di carattere economico per preservare le attività imprenditoriali del territorio. Una esenzione Tari, non sulle spalle dei comuni, misure di sostegno, che cosa il Governo Meloni sta prevedendo per attività che in questi mesi stanno riscontrando perdite continue?

Poi c'è un altro elemento su cui lei non è entrato nel dettaglio parlando genericamente di infrastrutture. Sicuramente, anche qui, bisogna approfondire lo stato di avanzamento dei lavori e le prospettive rispetto alle vie di fuga, ma cito anche un'infrastruttura fondamentale per la vita del territorio, per lo sviluppo economico e per la gestione di alcuni servizi essenziali, mi riferisco al porto, alle banchine del porto, di Pozzuoli. Forse chi non abita in quei territori non lo sa, ma il porto di Pozzuoli è una un hub fondamentale con oltre 300 mila flussi di mezzi, anche pesanti, per le isole di Procida ed Ischia, e quelle banchine si sono alzate di parecchi centimetri - mi risulta, anche, oltre il metro - rendendo difficile il trasbordo dei mezzi e la gestione dei rifiuti delle isole. Quindi, abbiamo anche a che fare con un servizio fondamentale e prioritario per il territorio. A quel porto servono investimenti certi perché sta diventando pericoloso muovere i mezzi e non credo si possa pensare di dire agli armatori di spostare queste attività sul porto di Napoli, perché sappiamo bene quanto ciò sia complesso, e la temporaneità, in molti casi, diventa strutturale. Far perdere questa opportunità a quei territori non credo sia la strada da percorrere e, pertanto, lì vanno messe risorse e prevedere tempi e modi certi rispetto a che investimento verrà fatto sul porto di Pozzuoli.

L'ultima considerazione, è vero bisogna essere molto franchi con i cittadini, dire quello che è giusto dire, senza però mai rinunciare alla delicatezza. Le persone vanno accompagnate perché vivono un momento di paura e ci sono cittadini che per la prima volta stanno vivendo il fenomeno del bradisismo e le scosse. Lei ha citato fatti che risalgono agli anni Ottanta …

PRESIDENTE. Concluda.

MARIA CHIARA GADDA (IV-C-RE). … ma ci sono le nuove generazioni che devono essere accompagnate attraverso l'informazione. Su questo, chiudo veramente Presidente, una preghiera: bisogna dare una comunicazione istituzionale univoca perché i protagonismi certe volte non fanno del bene ai cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. È così esaurita l'informativa urgente del Governo.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta, perché siamo al termine della seduta ordinaria, poi passeremo alla seduta straordinaria.

Ha chiesto di parlare la deputata Enrica Alifano. Ne ha facoltà.

ENRICA ALIFANO (M5S). Grazie, signora Presidente. Lunedì notte, nelle acque del Mediterraneo, non lontano dall'isola di Lampedusa, vi è stato l'ennesimo naufragio e solo ieri gli organi di stampa hanno rimbalzato la notizia. Nessun comunicato da parte del Governo. Un'omissione a mio avviso colpevole. Il bilancio è di 10 persone salvate, 6 morti e oltre 40 dispersi, tra cui donne e bambini. Dall'inizio dell'anno il Mediterraneo ha inghiottito 246 persone, i minori sono 25. Nel 2024, lungo la stessa rotta, sono morte 2.300 persone, di cui 118 minori. È una strage infinita che continua, oramai nel silenzio del Governo. Da luogo di incontro di popoli, il Mediterraneo si sta trasformando, dobbiamo rammentarlo, in una tomba, in un cimitero. E allora, ancora una volta, mi preme rammentare, a quest'Aula, l'importanza del fenomeno migratorio e di come non si fa nulla per affrontarlo degnamente. Non una vera interlocuzione con i popoli che approdano lungo le nostre coste, né tantomeno con i Paesi di provenienza degli stessi. Solo ed esclusivamente slogan propagandistici. Ebbene noi, e questo è un appello che rivolgo all'Aula, non dobbiamo dimenticare le nostre radici culturali, signora Presidente, e tanto meno la nostra umanità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Per porre una questione metodologica, anche ai nostri Ministri, e alla funzionalità delle nostre istituzioni. Io ho presentato un'interrogazione parlamentare, giovedì 18 luglio 2024, per chiedere spiegazioni al Ministero sulla realizzazione del nuovo teatro di Caivano: teatro che all'improvviso è stato abbattuto e per il quale si è speso, dai dati che erano noti, 1.703.274 euro per consulenze, mentre rimanevano 1.416.267 euro.

Leggo dai giornali, l'altro giorno, che il Ministro è andato per la inaugurazione, per la posa della prima pietra. Però, né il Ministro, né i commissari del comune, né altri enti, hanno reso noto se la cifra è rimasta invariata o se è stata aumentata, nonché il perché dell'abbattimento e della ricostruzione - con una riduzione dei posti, rendendolo così meno appetibile nel mercato -, e soprattutto la giustificazione di tutte queste consulenze date senza nessun bando. Poiché il Ministro non risponde, le chiedo in qualità di Presidente pro tempore della Camera, di sollecitare una risposta perché diventa surreale che un deputato faccia un'interrogazione, il Ministero non risponda, si proceda anche con una comunicazione e con l'inaugurazione pubblica e non si ritenga neanche di dare almeno una risposta formale all'interrogante (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Malavasi. Ne ha facoltà.

ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Oggi sono passati più di ottant'anni dall'eccidio avvenuto nella frazione di Cervarolo, nel comune di Villa Minozzo, in provincia di Reggio Emilia. Era il 20 marzo 1944 e si è verificato un fatto gravissimo, che ha portato all'eccidio di 24 civili: erano contadini, falegnami, calzolai, insieme al parroco della frazione, ad opera di milizie naziste e dei loro alleati repubblichini. Nonostante questo eccidio criminale sia stato acclarato, anche in via giudiziaria, come testimoniano quattro sentenze, tutte favorevoli, con tutti i gradi di giudizio, ancora oggi, i familiari stanno chiedendo al Governo e allo Stato italiano i dovuti risarcimenti.

Ricordo che il Governo Draghi, il 30 aprile del 2022, ha emanato un decreto per istituire un fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l'umanità per la lesione di diritti inviolabili della persona. Ancora oggi, nonostante insieme al collega Rossi un anno fa abbiamo fatto un'interrogazione, e la Sottosegretaria Savino ha rassicurato della presa in carico della richiesta, i risarcimenti dovuti non sono arrivati.

Allora ci chiediamo il perché lo Stato non voglia riconoscere i risarcimenti e in attesa di questo - sul quale continueremo a vigilare, essendo stati richiesti correttamente, con tutti i requisiti necessari - esprimiamo da qui, da quest'Aula, il nostro sostegno alla battaglia che sta facendo l'avvocato Rovali, ma anche il ricordo, da questo luogo, cuore della democrazia; esprimiamo, quindi, il nostro sentimento di affetto e di vicinanza ai familiari delle vittime, ne onoriamo il ricordo e la memoria, certi e consapevoli, come siamo tutti in quest'Aula, che in quelle pagine di storia della nostra Resistenza siano state scritte le basi della nostra Costituzione e anche della Repubblica italiana (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Dobbiamo, a questo punto, passare alla seduta straordinaria, ai sensi dell'articolo 62, secondo comma, della Costituzione, per la discussione generale e il seguito dell'esame delle mozioni concernenti iniziative in merito alla situazione nelle carceri, che avrà luogo alle ore 10,55.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle 10,50.