Sulla pubblicità dei lavori:
Lorefice Marialucia , Presidente ... 3
Audizione del Ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta, sulle nuove misure adottate dal Governo in materia di certificazioni verdi COVID-19
(ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento)
:
Lorefice Marialucia , Presidente ... 3
Brunetta Renato (FI) , Ministro per la pubblica amministrazione ... 3
Lorefice Marialucia , Presidente ... 7
Lollobrigida Francesco (FDI) ... 7
Ceccanti Stefano (PD) ... 8
Bond Dario (FI) ... 8
Noja Lisa (IV) ... 8
Bellucci Maria Teresa (FDI) ... 8
Zucconi Riccardo (FDI) ... 9
Borghi Claudio (LEGA) ... 9
Frassinetti Paola (FDI) ... 10
Ciaburro Monica (FDI) ... 10
Varchi Maria Carolina (FDI) ... 10
Mollicone Federico (FDI) ... 11
Ferro Wanda (FDI) ... 11
Bucalo Carmela (FDI) ... 12
Ferri Cosimo Maria (IV) ... 12
Lorefice Marialucia , Presidente ... 13
Brunetta Renato (FI) , Ministro per la pubblica amministrazione ... 13
Lorefice Marialucia , Presidente ... 16
Ferro Wanda (FDI) ... 16
Brunetta Renato (FI) , Ministro per la pubblica amministrazione ... 16
Lorefice Marialucia , Presidente ... 17
Lollobrigida Francesco (FDI) ... 17
Brunetta Renato (FI) , Ministro per la pubblica amministrazione ... 18
Lorefice Marialucia , Presidente ... 18
Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Coraggio Italia: CI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-L'Alternativa c'è: Misto-L'A.C'È;
Misto-MAIE-PSI-Facciamoeco: Misto-MAIE-PSI-FE;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
MARIALUCIA LOREFICE
La seduta comincia alle 21.50.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Audizione del Ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta, sulle nuove misure adottate dal Governo in materia di certificazioni verdi COVID-19.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del Ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta, sulle nuove misure adottate dal Governo in materia di certificazioni verdi COVID-19.
Ricordo che, alla luce di quanto stabilito dalla Giunta per il regolamento della Camera nella riunione del 4 novembre 2020, i deputati possono partecipare all'odierna seduta in videoconferenza.
Ringraziando il Ministro Brunetta per la disponibilità, gli cedo subito la parola. Prego, Ministro.
RENATO BRUNETTA, Ministro per la pubblica amministrazione. Grazie veramente. Considero questo uno dei momenti più belli della mia esperienza parlamentare non solo perché abbiamo approvato una riforma e l'abbiamo approvata in un clima positivo e non di scontro, ma anche perché la richiesta che è stata fatta dalle opposizioni, di relazionare sul decreto che oggi ha approvato il Consiglio dei ministri a cui ho partecipato, mi vede pienamente favorevole.
Questa mia presenza non è stato un mezzo e non vuol significare un modo per risolvere con una tecnica parlamentare un conflitto all'interno del Parlamento, ma io la considero come un atto dovuto, per cui quando si approvano provvedimenti così importanti per la vita del Paese, che rispondono a domande della gente e che danno delle prescrizioni anche difficili da seguire, io credo che il luogo principale di comunicazione debba essere il Parlamento. Questo l'ho sempre pensato e continuo a pensarlo e oggi mi ha fatto molto piacere poterlo dimostrare ancora una volta.
Considero questa una bella pagina del Parlamento, che ci può dare utili insegnamenti anche per il futuro. Grazie al Parlamento, grazie alla maggioranza che ha votato questo provvedimento, ma grazie all'opposizione che ha contribuito a svolgere questa riflessione. Grazie ancora sinceramente.
Ho cercato di fare del mio meglio. Io sono un perfezionista e magari non darò tutte le risposte rispetto alle domande che mi sono state rivolte per le vie brevi prima dell'audizione, tuttavia ho voluto preparare un testo scritto, in modo tale che possa rimanere agli atti.
Il capogruppo del gruppo Fratelli d'Italia, onorevole Lollobrigida, mi ha posto velocemente alcuni quesiti dei suoi parlamentari, a cui io ho cercato di rispondere nella maniera migliore possibile. Ho cercato di far sì che queste risposte fossero controllate e non semplicemente le mie risposte, ma risposte ufficiali.
Leggo il testo in maniera tale che sia tutto chiaro e che possa essere messo tutto a verbale. Pag. 4
Il provvedimento approvato oggi dal Consiglio dei ministri, che si compone di dieci articoli, reca misure urgenti per l'avvio dell'anno scolastico 2021-2022 e provvedimenti per prevenire il contagio da SARS-CoV-2 nelle istituzioni del sistema nazionale di istruzione e nelle università, quindi scuola e università.
Si prevede, in particolare, lo svolgimento in presenza di tutti i servizi scolastici e didattici della scuola dell'infanzia, della scuola primaria, della scuola secondaria di primo e secondo grado, mentre per le università le attività sono svolte prioritariamente in presenza.
È fatto obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai 6 anni, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l'uso dei predetti dispositivi e per lo svolgimento delle attività sportive.
È raccomandato il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, salvo che le condizioni strutturali logistiche degli edifici lo consentano. È fatto divieto di accedere o permanere nei locali scolastici e universitari ai soggetti con sintomatologia respiratoria o temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi. Quindi – questo lo aggiungo io – ci saranno dei sistemi di monitoraggio e controllo.
Fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell'erogazione in presenza del servizio essenziale di istruzione, tutto il personale scolastico del sistema nazionale di istruzione universitario nonché gli studenti universitari devono possedere e sono tenuti a esibire la certificazione verde COVID-19, di cui all'articolo 9, comma 2, cosiddetto green pass, da completamento del ciclo vaccinale, avvenuta guarigione da COVID-19, esito negativo di test antigienico e molecolare nelle 48 ore precedenti. Questa che vi ho detto è la definizione esplicitata di green pass.
Scusate, sono subito entrato nel merito, ma la scelta di ripartire dalla scuola è una scelta strategica, è una scelta etica ed è una scelta che guarda al futuro, perché la scelta fondamentale per la ripartenza del Paese è mettere la scuola al centro del Paese.
Aggiungo che noi stiamo crescendo al 6 per cento quest'anno, ma questa crescita del 6 per cento, che è da boom economico, non sarebbe nulla, se noi non concentrassimo tutte le nostre attenzioni sui nostri figli, sui nostri ragazzi, sulla scuola, sulla loro formazione e sul loro capitale umano. Questa è stata una scelta etica di Paese, prima ancora che tecnico-economica. Questo è lo sforzo che stiamo facendo e che porteremo a termine, pur nella complessità dell'iniziativa e del decreto.
Il mancato rispetto di tali prescrizioni è considerato assenza ingiustificata. A decorrere dal quinto giorno di assenza il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento comunque denominato. Questa è la sanzione. Ripeto: il mancato rispetto di queste prescrizioni – quelle che ho letto prima – è considerato assenza ingiustificata e a decorrere dal quinto giorno di assenza, ovvero se reiterato, il rapporto di lavoro è sospeso e non è dovuta la retribuzione.
Sono esclusi da tali obblighi i soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute.
Il rispetto di tali prescrizioni è demandato ai dirigenti scolastici e ai responsabili dei servizi educativi dell'infanzia nonché delle scuole paritarie e delle università. Questo è il ruolo dei dirigenti scolastici e dei responsabili dei servizi educativi dell'infanzia, delle scuole paritarie e dell'università.
Il quadro sanzionatorio per le violazioni alle disposizioni introdotte è quello già vigente, previsto dall'articolo 4 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35.
Il commissario straordinario per l'attuazione del coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento del contrasto dell'emergenza COVID-19 predisporrà e attuerà Pag. 5 un piano di screening della popolazione scolastica.
Anche questo è molto importante. Se voi pensate alla distribuzione spaziale e alla distribuzione intergenerazionale per età del tutto il mondo della scuola e se pensate che dentro tutto questo mondo, dentro tutti gli edifici scolastici e dentro tutte le classi si potrà realizzare un'operazione di screening, questa sarà la più importante operazione di screening per tutte le finalità che abbiamo imparato a conoscere in questo periodo di pandemia. Noi avremo dei test e dei luoghi in cui fare screening che ci daranno dei risultati straordinari non solo per il mondo della scuola, ma per tutto il Paese.
Per quanto riguarda i mezzi di trasporto, un punto delicatissimo, dal 1° settembre 2021 – attenzione alla data – e fino al 31 dicembre 2021, che è il termine di cessazione dello stato di emergenza, è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi COVID-19 l'accesso ai seguenti mezzi di trasporto: aeromobili adibiti a servizi commerciali di trasporto di persone; navi e traghetti adibiti ai servizi di trasporto interregionale, ad esclusione di quelli impiegati per i collegamenti marittimi nello stretto di Messina; treni impiegati nei servizi di trasporto ferroviario di passeggeri di tipo Intercity, Intercity Notte e Alta velocità; autobus adibiti a servizi di trasporto di persone ad offerta indifferenziata effettuati su strada in modo continuativo o periodico su un percorso che collega più di due regioni, aventi itinerari, orari, frequenze e prezzi prestabiliti; autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente ad esclusione di quelli impiegati nei servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale e regionale.
Anche in questo caso le prescrizioni non si applicano ai soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale, ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute.
Anche in questo caso il quadro sanzionatorio per le violazioni alle disposizioni introdotte è quello già vigente, previsto dall'articolo 4 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito con modificazioni dalla legge 22 maggio 2020, n. 35.
Il traffico pubblico locale non è disciplinato dal decreto e ciò in considerazione del fatto che è stato oggetto di un particolare impegno del Ministero delle infrastrutture delle regioni e del Ministero dell'istruzione per un ordinato rientro in presenza degli studenti.
Proprio a questo riguardo, per la seconda parte dell'anno sono ancora disponibili risorse per 618 milioni di euro per servizi aggiuntivi. A seguito dell'impiego delle risorse già utilizzate è stato calcolato che nelle ore di punta vi è già stato l'incremento dell'offerta di trasporto pubblico locale di circa il 15 per cento.
Una particolarità detta dal Ministro Speranza in sede di Consiglio dei ministri: questa strategia di rafforzamento dei trasporti, di rafforzamento dei servizi scolastici, di copertura di tutte le cattedre, ma non solo, è una strategia che non nasce ieri, ma è stata avviata già dal mese di maggio, in maniera tale da prepararci a questo exploit della riapertura in presenza di tutte le scuole del Paese. Questo era l'obiettivo. Non ci si è arrivati per una decisione ex abrupto, ma con una grande preparazione e soprattutto con lo stanziamento di una grande quantità di risorse.
Per quanto riguarda gli eventi sportivi, per la partecipazione del pubblico agli eventi e alle competizioni sportive all'aperto con le linee guida di cui all'articolo 5, comma 2 del decreto 22 aprile 2021, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n. 87, è possibile prevedere mobilità di assegnazione dei posti alternative al distanziamento interpersonale di almeno un metro.
Poi avrò modo di rispondere alle singole domande che mi sono state presentate, alle quali cercherò in qualche modo di dare delle risposte che abbiano un qualche senso, scusandomi fin da ora per le possibili imprecisioni.
Vi era poi il problema di San Marino. A San Marino non si è potuto vaccinare – occorre spiegare bene questa storia, perché è un po' complicata – perché richiedeva degli accordi internazionali. Per una normativa Pag. 6 europea non era possibile utilizzare gli stock dei vaccini per i Paesi esteri e quindi San Marino di fatto è stato costretto ad acquisire il vaccino russo Sputnik. Attualmente tutti i suoi abitanti in gran parte sono vaccinati con il vaccino Sputnik, ma il vaccino Sputnik non è stato riconosciuto da EMA (European Medicine Agency) e quindi non è possibile fornire agli abitanti di San Marino il green pass. Questa è una di quelle situazioni che non hanno soluzione.
Si è pensato di predisporre – adesso ve lo leggerò in maniera formale – una sorta di terza vaccinazione e di consentire ai nostri amici di San Marino la possibilità di adeguarsi – mi sembra che la data sia il 15 ottobre – per questa terza vaccinazione, sulla quale si sta acquisendo anche un parere dal punto di vista tecnico scientifico.
Gli amici di San Marino non saranno abbandonati a loro stessi, anche perché San Marino è una meta turistica e una meta di destinazioni di lavoro per gli italiani ed è un luogo del nostro Paese dotato di una storia straordinaria. Per questo motivo, si tratta di un problema che il Governo intende risolvere e vi dico come in maniera formale.
Ai soggetti residenti nella Repubblica di San Marino e ivi già sottoposti a un ciclo vaccinale anti-SARS-CoV-2, nelle more dell'adozione della circolare del Ministero della salute, che definisce le modalità di vaccinazione in coerenza con l'indicazione dell'Agenzia europea per i medicinali e comunque non oltre il 15 di ottobre 2021, non si applicano le disposizioni di cui agli articoli 9, 9-bis, 9-ter e 9-quater del decreto-legge n. 52 del 2021.
È stato modificato in sede di Consiglio dei ministri con un approccio altamente scientifico e si è pensato al 15 di ottobre 2021 per dare il giusto lasso di tempo, poiché nella prima versione del decreto c'era scritto 15 settembre, ma ci sembrava un termine troppo stretto e su questo posso essere sicuro, perché ho partecipato al dibattito in sede di Consiglio dei ministri.
Passiamo alla sospensione dei termini nei procedimenti amministrativi e agli effetti degli atti amministrativi in scadenza gestiti dalla regione Lazio. A seguito dell'attacco subito dai sistemi informatici della regione Lazio, ai fini del computo dei termini ordinatori o perentori propedeutici, endoprocedimentali, finali ed esecutivi relativi allo svolgimento di procedimenti amministrativi pendenti alla data del primo agosto 2021 o iniziati successivamente a tale data, gestiti tramite le strutture informatiche della regione e dei suoi enti strumentali, non si tiene conto del periodo compreso tra la medesima data e quella del 15 settembre 2021.
Infine, proroga del contingente Strade sicure. Al fine di garantire e sostenere la prosecuzione da parte delle Forze armate dello svolgimento dei maggiori compiti connessi al contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2, l'incremento delle 753 unità di personale di cui all'articolo 22, comma 1, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, della legge 7 luglio 2020, n. 77, è ulteriormente prorogato fino al 31 ottobre 2021.
Questa è la sintesi del decreto che vi ho illustrato.
Grazie al collega Lollobrigida ho raccolto delle domande. Il collega Lollobrigida mi ha preannunciato una serie di domande che adesso lui stesso o i colleghi evidenzieranno, a cui cercherò di dare le risposte che sono riuscito a raccogliere in modo formale nel breve lasso di tempo che ha preceduto questa seduta.
Posso concludere qui la mia relazione. In Consiglio dei ministri c'è stata un'assoluta unanimità, ci sono state una serie di valutazioni e domande e si è modificata qualche definizione del testo del decreto, come questa riguardante San Marino, in funzione del buon senso, e penso che il testo finale del decreto verrà fuori domani.
C'è stata anche una conferenza stampa che ho seguito nei limiti del possibile e della mia localizzazione, in maniera da rendere il più aggiornato possibile questo tipo di relazione.
Non è la mia materia, però con lo spirito che ho annunciato all'inizio ho pensato di svolgere qui questa relazione, perché questo è il luogo deputato a questo tipo di comunicazione. Vi ringrazio.
PRESIDENTE. Noi la ringraziamo, Ministro. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Lollobrigida. Se ci sono altri colleghi che vogliono intervenire, chiedo gentilmente di iscriversi a parlare. Facciamo fare prima le domande e poi diamo la parola al Ministro per la replica. Onorevole Lollobrigida, prego.
FRANCESCO LOLLOBRIGIDA. Ringrazio la Presidenza di aver organizzato rapidamente una seduta di questa natura in Commissione. Anche rispetto alla relazione del collega Ministro Brunetta, che non è competente nello specifico su questa materia, ma è certamente competente in tutto e quindi anche in questa materia, al di là della battuta che però dice anche la verità, chiedo al Ministro se può risponderci a qualche quesito. Ne porrò solo alcuni perché, come le abbiamo anticipato, i colleghi gradirebbero porli nella maniera più corretta, per quanto possibile.
Leggendo il decreto, qualche dubbio ulteriore mi è venuto, ma citerò solo quelli che già avevo. In particolare, sulla vicenda dei mezzi di trasporto davvero non riesco a capire il carattere scientifico della distinzione tra il bus commerciale e il bus che circola sul territorio delle nostre città. O il virus gira solo su modelli di lusso oppure probabilmente i luoghi di maggior tensione dal punto di vista del rischio di contagio sono esattamente le metropolitane e i mezzi di trasporto locale, sui quali non mi sembra di scorgere interventi di nessuna natura e questo un po' ci preoccupa. Magari non l'ho capito io nel dettaglio, essendo stati richiamati più testi, ma su questo vorrei, se è possibile in sede di replica, una maggiore e specifica risposta per quanto possibile nella giornata di oggi, perché la richiesta di questa convocazione oggi serviva anche per darci la possibilità di aiutare a spiegare che cosa accade.
La questione di San Marino, Ministro Brunetta, è un po' complessa. Sono andato a San Marino durante il periodo nel quale non si capiva che cosa potesse accadere e quando noi abbiamo iniziato la vaccinazione, loro erano arrivati a vaccinare i diciottenni con il vaccino Sputnik. Credo che manchi un pezzo di questo decreto per risolvere il problema legato allo Sputnik basato su due questioni. La prima è di carattere oggettivo: esistono gli italiani frontalieri che sono stati vaccinati con Sputnik nella Repubblica di San Marino, perché il nostro Governo non ha dato direttive, proibendo l'utilizzo dello Sputnik a chi ne aveva la possibilità.
L'ambasciatore Terracciano in Russia si è vaccinato con Sputnik e lavoratori frontalieri italiani sono vaccinati con Sputnik.
Lei ha affermato anche con una certa oggettiva preoccupazione, come tutti noi, che ancora oggi manca un'evidenza a carattere scientifico rispetto all'inoculazione di una terza dose di due vaccini differenti e addirittura con lo Sputnik, che non è stato riconosciuto da EMA, ma certamente qualche farmacista qui presente potrebbe essere più preciso di me sull'argomento. Ad ogni modo, immaginare la terza vaccinazione, non so a quali rischi possa portare.
In particolare mi preoccupo molto, oltre che per gli amici di San Marino, anche per gli italiani frontalieri che invece non avranno né la possibilità della deroga, né la possibilità di vaccinarsi ulteriormente finché il carattere scientifico che lei richiamava darà loro la possibilità di vaccinarsi tranquillamente con la terza dose, rimanendo così scoperti da questo tipo di provvedimento. Le trasmetto questa preoccupazione.
La seconda questione è legata al vaccino Sputnik. Capisco le condizioni europee, ma noi abbiamo una penalizzazione fortissima del settore turistico italiano, dovuta all'assenza di turismo russo che, dal quadro che emerge, da settembre non vedremo più, perché loro arrivano in aereo o in traghetto e se noi diciamo che non possono prendere il traghetto se non hanno effettuato una terza vaccinazione, che però ancora non sappiamo se sarà consentita, noi facciamo sparire il turismo russo dalla nostra Nazione. È solo una considerazione, magari ci avete pensato e sapete già quale possa essere la soluzione, perché è un allarme importante.
Non ho ben capito la vicenda della regione Lazio. Noi abbiamo un problema oggettivo: abbiamo quasi due milioni i cittadini laziali, molti dei quali desidererebbero vaccinarsi, ma non potranno essere Pag. 8vaccinati perché è stato hackerato il sito della regione Lazio e, almeno per nostra conoscenza, non c'è una data certa sul ripristino della possibilità né di vaccinarsi né di ricevere il green pass. Questa moratoria significa che i cittadini del Lazio, anche no-vax, per un periodo saranno liberi di girare senza green pass? Non ho proprio capito questo punto e, se fosse possibile, vorrei comprendere cosa raccontare, una volta che usciamo da qui, a coloro che non hanno avuto la possibilità di vaccinarsi.
Magari anche tra amici e familiari diamo un consiglio per sapere come potranno fare non potendosi vaccinare non per loro volontà soggettiva, ma per l'oggettiva assenza di un adeguato presidio di controllo che ha permesso di hackerare il sistema che al momento non è stato riattivato.
Infine, vi è la vicenda dei bambini. Da quello che ho capito, i bambini delle elementari da sei anni in poi avranno la mascherina obbligatoria in classe.
STEFANO CECCANTI. Volevo capire l'entrata in vigore, perché qui alla fine si dice che entra in vigore il giorno successivo a quella della sua pubblicazione. Mi chiedevo se esce prima della mezzanotte per entrare in vigore domani o se esce domani per entrare in vigore dopodomani.
DARIO BOND. Grazie, Ministro. Ho tre domande. In primo luogo, abbiamo davanti la stagione invernale con gli impianti di risalita, cabinovie, funivie e attività sciistiche in senso generale. Viene data l'obbligatorietà del green pass agli sciatori in generale per andare a sciare? Anche perché vi sono degli impianti di risalita che toccano regioni diverse.
Passando alla seconda domanda, lei ha citato le tre situazioni, ovvero chi ha avuto il COVID-19, chi si è vaccinato e chi fa il tampone 48 ore prima. Ci sono degli incentivi e delle possibilità di avere dei tamponi gratuiti per questo tipo di ragionamento?
Infine, la terza domanda riguarda il trasporto ferroviario. Ad esempio, io parto da casa e prendo un treno regionale e poi ne prendo uno nazionale che è il Frecciarossa. Sul treno regionale siamo costipati, siamo proprio pieni, è un treno che è pieno di viaggiatori. In questo caso mi sembra che non sia previsto il green pass, ma lì effettivamente può avvenire il contagio, perché là non c'è neanche il distanziamento. Infatti, mentre nel Frecciarossa c'è il distanziamento, perché ogni due metri c'è il posto occupato, nel regionale non ci sono posti occupati e siamo tutti attaccati come le sardine. Perché lì il green pass non viene richiesto? Io ho finito le domande.
LISA NOJA. Intanto la ringrazio molto per questa disponibilità. Noi ci rallegriamo perché crediamo che l'estensione più ampia possibile del green pass sia una misura importante per liberare sempre di più il nostro Paese e quindi siamo contenti di questi ulteriori passi.
Noi avremmo voluto che fosse estesa anche ai trasporti pubblici locali. Comprendiamo la complessità e quindi immaginiamo che su questo siano necessari ulteriori approfondimenti.
Ho una domanda. Sono uscite alcune agenzie che annunciavano anche la riduzione della quarantena a 7 giorni per i vaccinati. Immagino che questo sarà adottato con un'ordinanza del Ministero della salute, come è avvenuto in passato. Volevo solo chiederle conferma di questo, che è un'ennesima misura molto importante, perché ancora una volta riconosce a chi è vaccinato che si trova in una situazione di sicurezza maggiore, usufruendo di un sistema di protezione che rende la vita un po' più facile. Credo che questo sarà un incentivo molto importante questo per la vaccinazione. Grazie.
MARIA TERESA BELLUCCI. Ministro Brunetta, ci sembra di aver compreso che il compito del controllo del green pass sia in capo alle persone che sono operative all'interno dei locali, ovvero ai gestori dei locali o comunque agli impiegati all'interno dei locali pubblici. Ci chiedevamo con quali poteri è stato immaginato di assegnare loro questo compito e ci chiediamo anche, nel caso in cui non ottemperassero a quella Pag. 9che sembra una disposizione all'interno di questo decreto, quale sarebbe la conseguenza che dovrebbero in qualche modo pagare gli operatori dei locali pubblici che non si rendono disponibili o che non si trovano nelle condizioni di poter verificare il green pass.
Ho un'altra domanda che un po' si collega anche alla questione della regione Lazio. Nel caso in cui ci siano delle problematiche ad ottenere il green pass per problemi tecnologici o informatici per la messa a disposizione e la disponibilità, ci chiediamo se si è pensato e immaginato di rendere possibile una misura alternativa come un'autocertificazione, un'assunzione di responsabilità attraverso un atto che è già previsto dalla pubblica amministrazione, e se questa è stata valutata come possibilità di andare a superare quello che poi diventerebbe una limitazione importante, successiva ad un atto che magari è stato anche compiuto dalla persona, attraverso la vaccinazione o un tampone, e che invece poi si troverebbe ad escludere la propria presenza all'interno di tutti quei contesti che voi avete elencato e immaginato. Grazie.
RICCARDO ZUCCONI. Le vorrei segnalare in tema di green pass, al di là dei contenuti che stasera ci ha evidenziato, che ad oggi vi è un'enorme necessità di chiarificazioni, perché dal punto di vista dell'economia e delle imprese, ad oggi molte domande rimangono inevase. Volevo, quindi, sapere se il Governo ha intenzione anche di intervenire nel frattempo per porre norme che chiarifichino.
Ad esempio, si sta parlando molto dell'estensione dell'obbligo del green pass anche per i dipendenti di tutte le aziende commerciali e turistiche e gli imprenditori turistici. Questo naturalmente innescherebbe tutta una serie di questioni che sono di carattere anche normativo dal punto di vista del lavoro e del rapporto fra datori di lavoro e dipendenti, con l'assunzione di rischio da parte soprattutto del datore di lavoro, che si trova di fronte a un dipendente che non vuole assolvere a questo a quest'obbligo per poter lavorare. Qui si innesta tutta una fattispecie e una dinamica giuridica che sarebbe bene chiarire, ove si volesse andare in questo senso.
L'altra considerazione e l'altra domanda che le faccio velocemente riguarda proprio le modalità attraverso le quali gli esercenti – parlo di ristoranti, alberghi, commercianti, eccetera – sono o saranno tutelati da parte del Governo per le responsabilità e le modalità di accertamento del possesso del green pass stesso.
Le ricordo brevemente che in passato c'era stato l'obbligo, per esempio, di misurare la temperatura ai clienti per poterli far accedere ai locali, che è un sicuramente una procedura poco invasiva rispetto a quello della verifica di un documento personale, quale il green pass. Grazie.
CLAUDIO BORGHI. Ringrazio il Ministro per la cortesia. Dal mio punto di vista sarebbe stato meglio per il Governo dedicare un giorno di comunicazioni al Parlamento prima di emettere provvedimenti così impattanti, ma evidentemente non andiamo tanto di moda.
Ho tre domande. In primo luogo, leggo da agenzie di stampa che il nodo dei ristoranti all'interno degli alberghi, tanto per dirne una, è stato superato e, quindi, il green pass non è previsto per i ristoranti degli alberghi. Tuttavia, nel foglio che ha fornito alla Commissione non vedo questa norma. Mi domandavo, quindi, da dove provenga questa notizia, se è confermata, oppure se invece è confermato che i ristoranti degli alberghi rimangono inclusi nel green pass.
In secondo luogo, vedo nella parte relativa alla scuola due norme, oltre al resto, che mi allarmano un po', perché per esempio nel comma 3 si va oltre il green ass, poiché praticamente si prevede che le classi possano essere private di mascherina qualora gli studenti abbiano completato il ciclo vaccinale o abbiano il certificato di guarigione e, quindi, il tampone già non vale più. Questo significa che bisogna andare a chiedere agli studenti se si sono vaccinati. La parte relativa alla privacy, che è alla base del concetto del green pass secondo le normative europee – non si deve chiedere se una persona è vaccinata, se è guarita oppure se ha fatto il tampone – qui può Pag. 10essere derogata. Si può fare un appello all'inizio della classe per sapere se tu ti sei vaccinato, tu sei guarito e tu no, così da poter togliere le mascherine? Interpreto in maniera corretta?
Inoltre, mi sembra di aver sentito che sono stati introdotti tamponi salivari e così via, ma non li vedo nel testo del decreto. Mi domandavo dove fossero oppure se è qualcosa che deve essere aggiunto.
Infine, mi domandavo cosa c'entri con il COVID-19 l'articolo 9 che, se non erro, parla dell'Agenzia spaziale italiana. Grazie.
PAOLA FRASSINETTI. Grazie, Ministro, per la disponibilità. Anch'io volevo fare la stessa domanda che ha appena posto il collega Borghi sull'eventuale dichiarazione di essere vaccinati da parte degli studenti.
In secondo luogo, per quanto riguarda il personale scolastico, volevo sapere se sono previsti dei tamponi gratuiti per i docenti e se sono previsti tamponi salivari o di altra tipologia per gli studenti delle scuole e anche delle università.
Per quanto riguarda le mascherine, chiedo se si può sapere, visto che nello scorso anno c'erano state mascherine non adeguate – questo era dello stato denunciato in molte scuole – se le mascherine previste saranno FFP2 o chirurgiche. Grazie.
MONICA CIABURRO. Grazie al Ministro per questa occasione importante. Visto che siamo al 5 di agosto e nei piccoli comuni l'estate avanza anche con l'organizzazione di piccole fiere e di eventi organizzati dalle pro loco, qualcuno ha già rinunciato a organizzare queste fiere proprio perché non sapeva cosa e come avrebbe potuto affrontare ciò che era in divenire. Mi chiedevo se queste occasioni all'aperto in modo distanziato – sono intrattenimenti dei turisti del posto o dei cittadini o banalmente una processione, a cui seguono sempre porzioni confezionate di cibo o succhi di frutta in monoporzione – possano avvenire senza l'esibizione dei green pass se all'aperto, con un distanziamento reale. Se la risposta è no, chiedo come una pro loco possa gestire questi eventi, che sono un po' l'anima di questi piccoli comuni che d'estate, nel periodo di agosto, sviluppano la loro attività e che avrebbero difficoltà a rinunciare, ma soprattutto a gestire, una banda ovvero musica per bambini. La gente ci va in modo sporadico, non ci sono sedi e postazioni fisse. Mi chiedo come si dovrebbe andare a rincorrere le persone e in che modo per fare per far esibire questo green pass.
Inoltre, mi chiedo se anche quelli che devono effettuare la prestazione musicale, che sono comunque distanziati da tutto il resto delle persone, devono necessariamente avere il green pass da portare, perché sembra che sia uscita un'agenzia dei DJ in base alla quale non possono andare da nessuna parte senza green pass.
Secondo me andrebbe fatta in qualche modo una distinzione rispetto agli eventi di questa natura. Grazie.
MARIA CAROLINA VARCHI. Grazie, Ministro Brunetta, per aver raccolto le istanze del gruppo Fratelli d'Italia in ordine a un momento di confronto ancorché posteriore alla predisposizione di questo decreto.
Ovviamente faccio mie tutte le domande fatte dai colleghi, ma vorrei in particolar modo soffermarmi su alcuni aspetti. Il primo riguarda un corollario necessario al teorema del green pass come strumento di prevenzione in qualche maniera della diffusione dei contagi da COVID-19, teorema che non mi vede particolarmente convinta. Dicevo prima che il corollario necessario è il maggior ricorso ai tamponi. Come si è risolta la questione che noi più volte abbiamo sollevato dei prezzi calmierati sui tamponi per i non vaccinati? Saranno le imprese e le aziende a doversi fare carico o le famiglie in alcuni casi?
Un secondo aspetto è quello che riguarda l'articolo 8, quindi la proroga del contingente Strade sicure, ossia se si è già immaginato in quali specifiche mansioni verranno impiegati questi ragazzi e queste ragazze.
Infine, ho un'ultima domanda. Esistono dei luoghi in cui, pur essendo luoghi dello Stato, come i tribunali e gli istituti penitenziari, in questo anno e mezzo abbiamo Pag. 11visto una sostanziale incapacità da parte delle istituzioni di fare rispettare le stesse prescrizioni che venivano imposte agli imprenditori e alle famiglie come la distanza, l'aerazione dei locali e quant'altro.
Questo ha comportato che talvolta questi luoghi si siano trasformati in veri e propri cluster, come nei casi degli istituti penitenziari o in altri luoghi di veicolo del contagio, come nel caso dei tribunali.
La mia domanda è come lo Stato pensi adesso di regolarsi in ordine a questi luoghi, soprattutto con riferimento al fatto che, secondo quanto è noto, già oggi ad esempio a Palermo, presso la Casa circondariale «Pagliarelli» è stata fatta richiesta del green pass per accedervi. La domanda sostanzialmente, Ministro, è se vi è la volontà, anche di concerto con il Ministro della giustizia, di prevedere specifiche disposizioni per questi luoghi. Grazie.
FEDERICO MOLLICONE. Grazie, Ministro, per il dialogo a cui questo Governo purtroppo non ci ha abituato. Sottoscrivo molte delle domande fatte dai colleghi, in particolare quelle fatta dai colleghi Zucconi, Frassinetti e Bellucci su tre aspetti fondamentali che riguardano anche la filiera dello spettacolo dal vivo e dello sport, che in un certo senso mi sento di rappresentare come capogruppo in Commissione Cultura.
All'aperto con distanziamento, con la mascherina e con le verifiche della temperatura, come avviene praticamente in ogni luogo di cultura, nei musei, nei festival, al cinema, al teatro, dove si fa musica dal vivo o danza, che senso ha il green pass?
In secondo luogo, chi lo verifica e che azione sussidiaria, formale, istituzionale da parte dello Stato è prevista? Si prevede che sia un pubblico ufficiale nello svolgimento delle proprie funzioni ad effettuare i controlli? Perché altrimenti, da libero cittadino, posso non riconoscerne l'autorità e quindi devono essere chiamate le Forze dell'ordine, che devono intervenire. Come si renderà conto, così si rischia il conflitto sociale.
Inoltre, faccio riferimento ad altri due ultimi aspetti che riguardano sempre lo sport, le attività culturali e lo spettacolo dal vivo, che riguardano in particolare anche i giovani. Questo meccanismo sta spingendo anche i minorenni a vaccinarsi e a volersi vaccinare. Tuttavia, l'informazione scientifica – non parlo delle opinioni di noi politici – non è affatto concorde sugli effetti di questo, anzi si sostiene che magari ci debbano essere delle cautele maggiori. Su questo chi si assume la responsabilità, anche alla luce della sentenza della Corte di cassazione che c'è stata adesso, secondo cui la responsabilità è sempre dello Stato?
Infine, ho un ultimo quesito tecnico. Perché con questa mobilitazione generale di economie, di investimenti, di bandi speciali e di clima d'urgenza, visto che c'è questa esigenza, non si è attuato come prima cosa il «modello Tubinga», cioè che lo Stato si fa carico di tutti i tamponi e garantisce la possibilità di tamponarsi con farmacie aperte 24 ore, come ha proposto Fratelli d'Italia, anche con dei punti insieme alla Protezione civile e la Croce rossa o con l'aiuto dell'Esercito, in modo che si possa garantire sia l'obiezione sia la libera circolazione almeno per le 48 ore a cui dà diritto un tampone? Capisco che vi è un problema di costi, ma quanto costa socialmente quello che stiamo applicando? Grazie.
WANDA FERRO. Un ringraziamento al Ministro Brunetta per essere qui questa sera e per aver accettato la richiesta del gruppo. È normale che io ponga un quesito, considerato che ormai è stabilita la data delle prossime elezioni, poiché tanti sono i comuni che andranno al rinnovo. Nella regione Calabria oggi è stato anche fatto il decreto da parte del presidente facente funzioni, d'accordo con la Corte d'appello, quindi un election day, e comunque vi saranno importanti rinnovi in città e altrettanto importanti del nostro Paese.
Rispetto all'attività che generalmente si svolge in una campagna elettorale, ad esempio con i convegni all'interno di strutture, anche a seguito del rincorrersi di notizie che abbiamo tutti letto, che sono state smentite e poi nuovamente fuoriuscite come indiscrezioni, mi pongo il problema, considerati i tanti che si recheranno nel luogo di residenza e quindi coloro che dovranno Pag. 12affrontare, non essendo vaccinati, un viaggio a lunga percorrenza per poter votare nel proprio luogo di residenza, di come intende il Governo andare avanti da questo punto di vista, perché secondo me si rischia di compromettere una forma di dibattito politico, ma anche di democrazia intesa come espressione libera del voto, che credo non possa assolutamente correre alcuni pericoli.
Da questo punto di vista credo che siamo tutti interessati a comprendere come si procederà sia per gli elettori in sede sia per gli elettori che raggiungono i loro luoghi di residenza e quali saranno eventualmente le possibilità di poter fare una libera campagna elettorale, come si è sempre fatto, con le prescrizioni che tutti conosciamo della mascherina e del distanziamento. Mi sembra un po' esagerato, anche in termini di controlli, che per poter partecipare a manifestazioni al chiuso sia necessario essere dotati del green pass. Grazie, Ministro.
CARMELA BUCALO. Grazie, Ministro. Io volevo sottoporle un grosso dubbio. Poiché all'articolo 9-ter, comma 1, si prevede che tutto il personale scolastico del sistema nazionale di istruzione e universitario debba possedere la certificazione verde COVID-19 e al comma 3, invece, le disposizioni non si applicano ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale, mi chiedo se avete previsto come e in che modo sarà gestito il servizio di docenti e personale ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario) all'interno delle scuole e se avete previsto dei test e dei tamponi gratuiti. Grazie.
COSIMO MARIA FERRI. Volevo ringraziare il Ministro Brunetta per la sua disponibilità e la sua presenza, anche dopo una giornata impegnativa. A maggior ragione, grazie per questa sua grande disponibilità e attenzione nei confronti di tutti.
Leggevo il decreto che ci ha ben illustrato prima il Ministro. L'altro giorno in un locale – non trovo la risposta nel decreto e lascio così agli atti la domanda – il titolare dell'esercizio commerciale mi diceva: «Io che titolo e che obbligo giuridico ho per chiedere il documento di identità? Perché se Tizio mostra il green pass...». Si preoccupava di questo, perché nel testo non c'è chiarezza.
Da quello che ho letto velocemente, l'obbligo non c'è, però rimane il tema di verifica del green pass, per chiamare tutti a una grande responsabilità. Su queste cose chiaramente ci vuole grande responsabilità, nel rispetto di se stessi e degli altri, però vi è il tema dei dati che devono essere riscontrati.
Io non posso chiedere il documento d'identità e mi auguro che chi esibisce il green pass si attenga ai propri dati. Tuttavia, può nascere questo equivoco e questo problema che chiaramente mette un po' a disagio i titolari degli esercizi commerciali, perché non possono chiedere i documenti, ma non hanno risposta.
Anche io penso che non ci sia l'obbligo di chiedere il documento d'identità, ma questo rimane un vulnus. Speriamo che non ci siano i furbetti che poi vanno a danneggiare il diritto della salute, se stessi e gli altri. Questo era il primo tema.
Il secondo tema è stato accennato prima dall'onorevole Varchi ed è il tema della giustizia che andrà affrontato anche tramite lei, Ministro, sollecitando la Ministra Cartabia. Rimane il tema delle carceri, degli istituti penitenziari e degli uffici giudiziari, perché per la tutela di tutti dovrà essere introdotto il green pass.
Tuttavia, vi è un tema da affrontare tra diritto alla salute, green pass e diritto alla difesa. Mi chiedo, nel momento in cui verrà introdotto l'obbligo, se io non ho il green pass, ho diritto a difendermi e a entrare nell'aula in cui si svolge l'udienza per difendermi?
Vi è, quindi, tutto il tema del diritto di difesa, così come nelle carceri vi è il tema dei minori, perché non dimentichiamoci che dentro le carceri i colloqui sono stati sospesi in molte strutture penitenziarie e si pone il tema dei figli minori che devono entrare a vedere i genitori. Sapete quante carceri sono attrezzate con aree comuni per far incontrare genitori che purtroppo sono detenuti e i figli che sono all'esterno?
Questi sono temi su cui richiamo l'attenzione. Chiaramente questo era uno dei provvedimenti più urgenti e lei ha sottolineato Pag. 13 benissimo che bisognava iniziare dalle scuole, anche perché noi abbiamo sempre detto che la strada era quella del green pass e di smettere con la didattica a distanza, perché l'unico modo per smettere con la didattica a distanza era quello di introdurre il green pass obbligatorio almeno per il personale scolastico e quello ATA.
Secondo noi il Governo è andato nella giusta direzione, però bisogna continuare così, facendo chiarezza nel trovare quell'equilibrio tra tutti questi diritti che sono essenziali.
Penso che questo sia un primo passo importante e lascio all'attenzione del Governo e del Ministro questi quesiti. Non pretendo una risposta chiaramente in questa sede, ma dobbiamo iniziare a rifletterci e sollecitiamo soprattutto anche la Ministra Cartabia.
Nel rendere obbligatorio il green pass mi preoccupa quello che ho detto, ovvero che ci siano dei furbetti. Mi auguro di no e faccio un appello davvero a tutti ad avere grande responsabilità.
PRESIDENTE. Mi sembra che non ci siano altre domande, quindi darei la parola al Ministro Brunetta per la replica. Prego.
RENATO BRUNETTA, Ministro per la pubblica amministrazione. Grazie. Mi discosto un po' dal formalismo e vi rappresento non solo alcune risposte formali, ma anche mie valutazioni. Sono sempre un Ministro di questo Governo e, oltre che di mestiere, sono uno che si occupa di economia.
Distinguiamo tra un approccio olistico e un approccio riduzionistico. Giustamente voi mi avete fatto tutte domande di tipo riduzionistico, ovvero di specifici punti che devono trovare una risposta e che non possono essere lasciati al caso.
Rispetto al riduzionismo, che è mio, vostro, nostro ed è dovuto, vi posso dare una risposta sostanziale. Abbiamo discusso in Consiglio dei ministri che – questo provvedimento viene pubblicato domani sulla Gazzetta Ufficiale, rispondendo alla domanda del professor Ceccanti, così mi dicono da Palazzo Chigi – rispetto agli aspetti riduzionistici, cioè di regolazione del processo, questa regolazione non sarà l'unica in questo mese. Rispetto alla prima applicazione, ci saranno una serie di altri aggiustamenti successivi o da gestire con decreti del Presidente del Consiglio dei ministri o con decreti ministeriali proprio per rispondere alle singole esigenze di applicazione. Questo è il primo punto.
Il secondo punto è l'aspetto olistico. Non dimentichiamo che stiamo facendo 500.000 vaccinazioni al giorno, poco più o poco meno, perché quella è la strada maestra, non dimentichiamolo. Almeno nella mia opinione, quella è la strada maestra e se volete anche la mia opinione forse la strada di una vaccinazione obbligatoria per legge sarebbe stata più semplice rispetto al green pass, solo che questo avrebbe prodotto sentimenti contrastanti, momenti divisivi nel Paese e quindi l'orientamento del Consiglio dei ministri è stato quello di non scegliere l'obbligo vaccinale per legge, come prevede la nostra Costituzione. Tu puoi prevedere l'obbligo per tutti i cittadini o per alcune certe categorie di cittadini per legge. Quella sarebbe una strada più semplice, olistica. La strada del green pass è una strada riduzionistica, più complicata. Io ho la mia opinione, non ve la dico perché sono qui in rappresentanza del Governo, quindi io sono d'accordo con il Governo. Però come schema logico, questa è la prima riflessione da fare. D'altra parte i vaccini non si sono fermati, non è che il green pass sostituisce i vaccini. Il green pass è un insieme di strategie, tra l'altro finalizzate anche a catalizzare la propensione alla vaccinazione. Questo è l'altro elemento.
Poi non dimentichiamo – sempre da un punto di vista olistico – che l'obiettivo è la scuola, è dentro il titolo del decreto. La scuola in presenza. Penso che sia la volontà di tutto il Paese, senza distinzione. La scuola in presenza, questo è l'obiettivo primario su cui si è investita un'enorme quantità di risorse. È un momento fondante di una comunità, un momento etico, oltre che essere un momento economico. Pensate cosa vuol dire la scuola in presenza per l'organizzazione del ciclo familiare, il ruolo della donna e il ruolo della famiglia, ma anche – Pag. 14e qui mi taccio – rispetto allo smart working. Se parti dalla scuola in presenza come obiettivo primario, da questo obiettivo non potranno non discendere poi una serie di altre ridefinizioni organizzative, sociali ed economiche che saranno conseguenti alla scuola in presenza. Oltre che la formazione del capitale. Mia moglie non vuole che lo dica, ma io ho una nipotina straordinariamente intelligente in seconda elementare che non sa leggere, perché la lettura è un fatto di socialità che si impara stando insieme. Per cui non dimentichiamoci i veri obiettivi, che sono obiettivi del Paese, non di questo o quel Governo, di questa maggioranza o dell'opposizione. Dobbiamo ritornare alla normalità e il punto principale della normalità è la scuola in presenza. Questa è la cosa che io vorrei sottolineare e che mi ha assolutamente convinto, anche in questa scelta del green pass, che è stata una scelta alternativa all'obbligo vaccinale tout court. Io almeno ragiono così. Scusatemi, ma ragiono in questi termini.
Dopodiché però le vostre esigenze di tipo riduzionistico – cosa succede a questo o quell'aspetto del green pass – sono non dico legittime, ma molto legittime, perché saranno quelle che si vivranno da domani in questo Paese. Si tratterà di vedere come risponderà questo Paese anche alle indeterminatezze che sono contenute nel decreto e che sono probabilmente inevitabile che saranno in progress sanate o saranno risolte con la prassi, con i comportamenti. Su questo, però, siccome sono un pignolo, alle vostre domande ne aggiungerei anche delle altre e cercherei di darvi anche alcune risposte. Per esempio, rispetto al comparto del commercio – commercio al dettaglio, centri commerciali, vie commerciali, fiere, mercati, sono state fatte queste domande – il green pass interviene e in caso di risposta affermativa, come interviene? Alle sagre all'aperto o per la musica dal vivo nei piccoli comuni, sempre all'aperto e in grandi spazi? Mi sono state fatte queste domande. I musicisti, se sono distanziati dal pubblico, perché devono avere il green pass? Per la filiera dello spettacolo dal vivo – cinema, teatro, danza e musica – interno, ma soprattutto esterno, che senso ha il green pass in un festival all'aperto con il distanziamento? I centri sportivi e tutte le pratiche sportive? Ancora: il green pass serve per i servizi interni agli hotel? Domanda riduzionistica, ma vera e reale, sarà la domanda delle nostre vite da domani, dopodomani, per chi andrà in vacanza. Io l'altro giorno ero in un ristorante a Forte dei Marmi e c'era il nostro capo cameriere che non era vaccinato e non aveva nessuna intenzione di vaccinarsi e non aveva neanche il green pass. Ci siamo posti un problema, era una tavola di amici, tutti vaccinati. Il cameriere straordinariamente bravo, in un locale bellissimo che gentilmente ci serviva, non era vaccinato. Il problema è reale.
Prima risposta. Il decreto non innova le disposizioni introdotte dal decreto-legge n. 105 del 2021, pertanto la disciplina che regola la partecipazione a taluni eventi, all'accesso a determinate attività commerciali e alberghiere, sono quelle attualmente stabilite dall'articolo 3 del predetto decreto-legge. Ve le dico. Servizi di ristorazione per il consumo al tavolo al chiuso, spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive, musei e altri istituti e luoghi della cultura e mostre, piscine e centri natatori, palestre e centri benessere anche all'interno di strutture ricettive limitatamente alle attività al chiuso, sagre, fiere, convegni e congressi, centri termali, parchi tematici di divertimento, centri culturali, centri sociali ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con l'esclusione dei centri educativi per l'infanzia, compresi i centri estivi e per le relative attività di ristorazione, attività di sale da gioco, sale scommesse sale Bingo e casinò, concorsi pubblici. Allora, su tutto questo il decreto non innova rispetto a quanto già stabilito.
Mi è stato chiesto dal collega Ferri: «I gestori dei locali saranno tenuti a verificare il green pass e con che quali poteri? Se sì, saranno multati in caso di omesso controllo?» Sì, sono tenuti alla verifica del possesso del green pass che saranno definite con apposito decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Io ho guardato sul mio green pass – non la parte grafica, ma Pag. 15quella dei quattro quadranti – c'è scritto il nome, quindi è personalizzato in maniera esplicita. Quindi non la carta d'identità, cioè il documento di identificativo, ma tutto questo sarà definito con apposito decreto del presidente del Consiglio dei ministri... Questa è una risposta.
Allora, questo è quanto. Le modalità di verifica del possesso del green pass saranno definite con apposito decreto del presidente del Consiglio. Ci saranno poi ulteriori strumenti regolativi, sulla base del decreto.
Inoltre, il collega Lollobrigida mi chiedeva: cosa si intenda fare per gli studenti minorenni, se adottare anche per loro il green pass, e cosa accade eventualmente a chi non lo fa. La didattica a distanza non c'è più, tendenzialmente. Al momento, per gli studenti non universitari non è previsto il green pass.
È stato altresì chiesto come si intenda risolvere la vicenda della regione Lazio, nella quale sono bloccati vaccini e green pass? La regione sta studiando soluzioni rapide all'inconveniente occorso, quindi il decreto ancora questo non lo fa, evidentemente, in attesa della regione.
Quello che posso dirvi è che ci saranno altri strumenti tipo DPCM o decreti ministeriali e soprattutto del Ministero della salute o del Ministero dei trasporti per regolare le singole specificità contenute nel decreto. Rispetto al decreto, ci saranno ulteriori aggiornamenti dello stesso, molto probabilmente verso fine agosto, proprio prima dell'inizio dell'attività scolastica. Nel frattempo continueranno le vaccinazioni e continuerà la distribuzione degli stessi green pass che stanno avendo, tra l'altro, un grande successo dal punto di vista della distribuzione quantitativa, anche se sappiamo che i green pass vanno rinnovati periodicamente, in ragione dei tamponi per chi non si vaccina.
Questo è il quadro. Se mi chiedete se tutto questo è un elemento di totale certezza per i comportamenti dei cittadini italiani, vi dico assolutamente no. Però io credo che questo aumenti la sicurezza nei comportamenti dei cittadini, degli stranieri, degli ospiti, del turismo. È meglio un sistema con green pass generalizzato, anche per la fruizione di servizi e attività museali, spettacoli, sagre, mercati, teatro, musica e così via, piuttosto che un sistema senza green pass. La scelta era tra una vaccinazione obbligatoria e green pass, è stata fatta questa scelta – che io condivido, ovviamente – del green pass. Questa scelta è estremamente complessa, ma la complessità è – almeno nella mia valutazione, l'ho anche espresso oggi in Consiglio dei ministri – un catalizzatore di comportamenti finalizzati alla vaccinazione. Questa situazione di implementazione progressiva della sicurezza induce alla vaccinazione. Siccome per quanto riguarda la scuola ampie percentuali di insegnanti hanno già realizzato l'intenzione di vaccinarsi o si sono già vaccinati, tutto questo nel tempo porta alla saturazione dei comportamenti e alla convergenza dei comportamenti sulla sicurezza vaccinale. Questa è la mia riflessione. Poi tutto questo comporterà una ripresa complessiva e questo lo dico con competenza specifica. Ritornando alla normalità delle attività in presenza da parte di tutti gli operatori pubblici – perché in fondo le Forze dell'ordine sono in presenza, la sanità è in presenza, i medici sono in presenza, gli insegnanti sono in presenza con quest'ultimo provvedimento – rimane solo la componente burocratico-amministrativa su cui bisognerà svolgere una riflessione, successivamente alla riapertura delle scuole, in maniera tale da non concentrare troppe strategie, ma verrà fatta anche questa e vorrà dire poi la ripresa piena della vita sociale. Pensiamo soprattutto al ciclo familiare, genitori, figli, lavoro, smart working, trasporti. Questo diventa un passo fondamentale per il ritorno alla normalità. Quindi l'auspicio che io faccio a me stesso, nella mia riflessione, è quello che noi dobbiamo puntare per l'autunno – e su questo vado sul sicuro – non solo al tasso di crescita più alto dell'economia e siamo al sei per cento, boom economico che sarà seguito da un altro quattro, cinque per cento l'anno prossimo, quindi in due anni noi recupereremo tutto quello che abbiamo perso, con un rimbalzo superiore a quello della media degli altri Paesi europei. Ma questo non basta, il PIL non basta, occorre che riprenda Pag. 16 complessivamente l'organizzazione della nostra società. Oggi è stata fatta una scelta straordinaria, importante, che è quella della scuola e tutte le vostre osservazioni sono non solo legittime, ma assolutamente corrette. Però vanno lette all'interno di questo obiettivo strategico che è la ripresa della normalità, dopo che l'economia sta già riprendendo i suoi ritmi di crescita, ma la società e la comunità non ancora. Questo è il bicchiere mezzo pieno che io vedo come economista e anche come Ministro. Ferma restando, però, la legittimità di tutte le vostre richieste.
Ecco, io più di questo – con grande onestà intellettuale – non sono in grado di dire.
PRESIDENTE. Grazie, Ministro. Premetto che non riapro alle domande. Se si tratta solo di precisazioni, va bene. Onorevole Ferro e onorevole Lollobrigida, prego.
WANDA FERRO. Presidente, ovviamente non voglio insistere, io avevo fatto una domanda rispetto a quello che può cambiare o che sarà in evoluzione. Con grande chiarezza ce l'ha spiegato il Ministro. Secondo me, obiettivamente, ci sarà una confusione che neanche si può immaginare, perché capisco che tutto è migliorabile, però secondo me qui non c'è un quadro chiaro in nessuno di questi settori, rispetto a come è stato impostato. Poiché le elezioni sono previste per il 3 e il 4 di ottobre, vorrei cercare capire bene sia per gli studenti e le altre persone che ritornano, che devono affrontare un viaggio e magari non sono vaccinate, sia per chi dovrà condurre una campagna elettorale. Voglio dire, noi da domani saremo nelle piazze, saremo negli alberghi, saremo a fare un'attività – come è giusto che sia – che va salvaguardata. Insomma, qualche domanda ce la dobbiamo fare da questo punto di vista e il Governo – non il Ministro Brunetta, perché condivido quanto ha detto il nostro capogruppo Lollobrigida – persona che riesce ad avere le competenze su tutto, ma ancora di più stasera ha valore la sua presenza, perché io credo, Ministro, che ci doveva mettere la faccia qualche altro Ministro, sono sincera fino in fondo, me lo posso permettere perché ci conosciamo.
RENATO BRUNETTA, Ministro per la pubblica amministrazione. Se il presidente mi consente, vorrei raccontarvi una piccola storia riprodotta da Jorge Luis Borges che faceva riferimento ai geografi dell'impero romano, i quali avevano una grandissima ambizione, quella di disegnare l'impero in scala uno a uno. È un paradosso, ovviamente. La scala uno a uno poi è quello che stiamo cercando noi in tutti i comportamenti delle nostre esistenze, la regolazione di tutti i comportamenti in ragione di un evento. La scala uno a uno non può esistere. Se esiste una carta geografica, una rappresentazione uno a uno di una realtà, non esiste più la realtà perché esiste solo la rappresentazione della realtà. Immaginatevi una carta geografica di questa sala uno a uno. O c'è la carta o ci siamo noi. Questo per dire che se noi vogliamo riprodurre la realtà in tutte le sue fasi, in tutte le sfaccettature, in tutti gli elementi, chi controlla, chi ha l'autorità di controllare e se uno si rifiuta di fornire, eccetera, noi distruggiamo la realtà. È stata fatta una scelta che è stata quella del green pass, che tra l'altro in Francia – vero, professor Ceccanti? – ha ricevuto una sanzione di costituzionalità e di legittimazione molto forte, che è una strada della non obbligatorietà per legge del vaccino, in fondo è una strada parallela. Ecco, questa non può essere uno a uno, non può essere la carta dei geografi dell'impero uno a uno, perché se fosse così, non basterebbe un'intera biblioteca per regolare le singole fattispecie. Quello che questa operazione implicitamente lancia sono i comportamenti virtuosi della popolazione e in sicurezza, soprattutto legati ai processi di vaccinazione. Per questo ho detto prima che la vaccinazione continua e che la vita deve continuare e che l'organizzazione sociale deve tornare alla normalità, con tutte le approssimazioni del caso, con tutte le indeterminatezze del caso. Con tutta l'onestà di cui sono capace, con tutta la piccola scienza che nella mia gioventù ho accumulato, vedo questa strada di soluzione e la vedo positiva, perché laddove il green pass è stato utilizzato, è stato moltiplicato e così Pag. 17via, i comportamenti sono diventati virtuosi, senza imposizioni e senza conflitti. Magari al prezzo di tanta indeterminatezza. Io la vedo, così mi scuso se non ho risposto.
PRESIDENTE. C'era l'onorevole Lollobrigida.
FRANCESCO LOLLOBRIGIDA. Non faccio domande, perché il Ministro Brunetta ha dato tutte le risposte possibili a quelli che erano i quesiti di sua competenza e a quelli che è riuscito nel breve tempo a istruire, mettendosi responsabilmente nella condizione di potere illustrare a noi parlamentari quello che speravamo essere un altro prodotto. Per quanto, Ministro, debba mirare alla sua cultura, io ammiro il coraggio che lei ha espresso nel sostenere che questo provvedimento è la strada giusta. Io credo che sia un po' una grande via di fuga rispetto alle responsabilità. Ammiro quello che lei non ha detto, il coraggio di affermare che se uno è convinto che una strada è quella, la rende obbligatoria nell'interesse dei cittadini. Io non lo penso e credo che le vie surrettizie per arrivare a rendere obbligatorio un prodotto non siano la migliore strada possibile. Noi speravamo, come Fratelli d'Italia avevamo chiesto che si discutesse del provvedimento sul green pass in Aula, perché se esistono 730 richieste di modifica, 600 delle quali proposte della sua maggioranza, significa che in quel decreto precedente c'erano probabilmente – da parte della maggioranza che sostiene questo Governo – segnalazioni di tante problematiche. Io speravo – oggi la collega Bellucci lo ha posto in questa Commissione – che molti degli emendamenti che abbiamo presentato potessero essere improvvisamente ritirati con la produzione di questo nuovo decreto, che si potesse ritirare la maggior parte di quelle 740 richieste di modifica, al netto delle poche che chiedevano l'abolizione sic et simpliciter del green pass, ma questo decreto non risponde quasi a nessuna delle questioni sollevate. Ha un obiettivo, quello di dire che la vaccinazione va effettuata a tutti i livelli, a cominciare dai più giovani. È un obiettivo, non sono qui a discuterlo, ma ci sono milioni di cittadini italiani che non sono stati messi in condizione di vaccinarsi, nonostante la loro volontà di farlo, e che non potranno frequentare alcune attività, non potranno avere da oggi certezza su chi compenserà loro delle spese che dovranno sostenere, a cominciare dai tamponi sui quali in questo provvedimento non è scritto se i 15 euro – che sembra essere il costo di questi tamponi calmierati – graveranno sulle famiglie e sugli imprenditori. Sono tante le risposte, purtroppo, che non sto chiedendo a lei, ma che segnalo essere una criticità importante. Lei parla di decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, noi sappiamo che il Parlamento ha assunto una posizione. Lo chiedo anche al collega Ceccanti, se non ricordo male, se voi doveste varare dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, io spero che questo avvenga nei prossimi giorni. Non è il metodo che riteniamo migliore, ma almeno il Parlamento dovrebbe tornare a riunirsi entro 48 ore o prima o dopo la redazione di quel documento, per darvi un indirizzo, per dire che esistono ancora tanti problemi che stanno segnalando i cittadini negli alberghi, nelle spiagge e quelli che nel frattempo che noi invochiamo la strada particolare del rilancio dell'economia, segnano nel prodotto interno lordo italiano il PIL sul turismo vicina al 13 per cento. Il danno al turismo, di fatto, in un quadro di questa natura e le soluzioni che mancano, io credo che lei, esperto, verrà a riverberare anche su quello che si registra con un boom economico. Ho garantito di chiudere velocemente. Ovviamente, Ministro, me lo permetta qui, ma lo faremo in altra sede, lo voglio fare nel Parlamento, lo faremo anche nella comunicazione invertendo oggi una metodologia. Prima parliamo in Parlamento e poi parliamo sulla stampa. Siamo davvero increduli e insoddisfatti rispetto a questo prodotto. Ringraziandola ancora della sua disponibilità, da persona coraggiosa quale è, il segnale al Governo che se avesse scelto l'obbligatorietà avrebbe scelto una strada non condivisibile da noi, ma probabilmente da lei. Se ha scelto di chiedere ai cittadini di vaccinarsi tutti, doveva dare il tempo a Pag. 18tutti di vaccinarsi. La strada intrapresa è una strada ibrida che non porta né all'uno né l'altro dei risultati, causando per un enorme danno economico alla nostra Nazione.
RENATO BRUNETTA, Ministro per la pubblica amministrazione. Per fare arrabbiare tutti, io ho consigliato al presidente Draghi di non andare in vacanza, di non fare andare in vacanza il Governo, di non fare andare in vacanza il Parlamento, ma non sono stato seguito.
PRESIDENTE. Grazie al Ministro Brunetta per la disponibilità, per l'audizione. Grazie a tutti, augurandovi buon riposo in questi giorni, dichiaro conclusa l'audizione odierna.
La seduta termina alle 23.20.