XVIII LEGISLATURA
COMUNICAZIONI
Missioni valevoli nella seduta del 21 settembre 2018.
Battelli, Benvenuto, Bitonci, Bonafede, Claudio Borghi, Brescia, Buffagni, Cardinale, Carinelli, Castelli, Castiello, Ciprini, Cirielli, Colucci, Cominardi, Davide Crippa, D'Uva, Del Re, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Durigon, Fantinati, Ferraresi, Fioramonti, Gregorio Fontana, Lorenzo Fontana, Fraccaro, Fugatti, Galizia, Galli, Gallinella, Gallo, Garavaglia, Gava, Gelmini, Giachetti, Giorgetti, Grande, Grillo, Guidesi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Manzato, Micillo, Molteni, Morelli, Morrone, Picchi, Rampelli, Rixi, Rizzo, Rosato, Ruocco, Saltamartini, Scoma, Carlo Sibilia, Spadafora, Spadoni, Tateo, Tofalo, Vacca, Valbusa, Valente, Villarosa, Raffaele Volpi.
Annunzio di proposte di legge.
In data 19 settembre 2018 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
RIZZETTO: «Disposizioni concernenti l'introduzione di un sistema flessibile per l'accesso al trattamento pensionistico» (1170);
IEZZI: «Distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna, nell'ambito della provincia di Rimini, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione» (1171);
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE D'UVA e MOLINARI: «Modifiche agli articoli 56 e 57 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei deputati e dei senatori» (1172);
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE D'UVA e MOLINARI: «Modifica all'articolo 71 della Costituzione in materia di iniziativa legislativa popolare» (1173);
CAON: «Modifica all'articolo 1 della legge 26 ottobre 2016, n. 198, in materia di destinazione di una quota dei proventi derivanti dal canone di abbonamento alle radioaudizioni e alla televisione al finanziamento dell'emittenza radiofonica e televisiva in ambito locale» (1174);
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE CAPPELLACCI: «Modifica dell'articolo 12 dello statuto speciale per la Sardegna, di cui alla legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, in materia di istituzione della zona franca della Sardegna» (1175);
D'ALESSANDRO: «Modifica all'articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, in materia di dilazione del pagamento rateale delle somme iscritte a ruolo» (1176);
PRESTIGIACOMO: «Modifica all'articolo 3 del decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 219, nonché disposizioni per l'istituzione della circoscrizione territoriale della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Catania» (1177);
SCHULLIAN ed altri: «Modifiche agli articoli 563 e 2655 del codice civile, in materia di rinuncia all'azione di restituzione di beni immobili oggetto di donazione» (1178);
SCHULLIAN ed altri: «Modifica all'articolo 5 del regio decreto 28 marzo 1929, n. 499, in materia di iscrizione di accordi di mediazione che accertano l'usucapione nel libro fondiario» (1179);
D'ETTORE ed altri: «Modifica degli articoli 768-quater e 768-sexies del codice civile in materia di partecipanti al patto di famiglia e di rapporti con i legittimari non partecipanti» (1180).
In data 20 settembre 2018 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
GIGLIO VIGNA e MOLINARI: «Modifica all'articolo 80 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, concernente le sedi dell'ente Parco nazionale del Gran Paradiso» (1181);
COMAROLI: «Disposizioni concernenti l'introduzione dell'insegnamento dell'educazione civica come materia curricolare e il ripristino del voto per la valutazione del comportamento degli allievi, nonché modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, in materia di rappresentanza degli alunni della scuola primaria e secondaria inferiore negli organi collegiali della scuola» (1182);
D'ETTORE ed altri: «Modifiche all'articolo 1, comma 855, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, e al decreto-legge 3 maggio 2016, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 giugno 2016, n. 119, in materia di estensione dell'accesso al Fondo di solidarietà in favore degli investitori in banche in liquidazione ai possessori di strumenti finanziari emessi dagli istituti di credito Banca popolare di Vicenza Spa e Veneto Banca Spa, nonché istituzione di un fondo per l'anticipazione integrale dei ristori spettanti ai possessori di strumenti finanziari emessi dalle banche in liquidazione» (1183);
BIGNAMI: «Abrogazione dell'articolo 131-bis del codice penale, concernente i casi di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto» (1184).
Saranno stampate e distribuite.
Annunzio di proposte di legge d'iniziativa popolare.
In data 20 settembre 2018 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge:
PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA POPOLARE: «Sospensione dell'obbligo vaccinale per l'età evolutiva» (1185).
Sarà stampata, previo accertamento della regolarità delle firme dei presentatori, ai sensi della legge 25 maggio 1970, n. 352, e distribuita.
Adesione di deputati a proposte di legge.
La proposta di legge GALLINELLA e GAGNARLI: «Norme per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta, a chilometro zero o utile e di qualità» (183) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Molinari.
La proposta di legge NESCI ed altri: «Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, concernente l'elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, concernente l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali, nonché altre norme in materia elettorale e di referendum previsti dagli articoli 75 e 138 della Costituzione» (543) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Faro e Molinari.
La proposta di legge BRAGA ed altri: «Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato» (809) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Ciampi.
La proposta di legge CLAUDIO BORGHI ed altri: «Interpretazione autentica dell'articolo 4 del testo unico delle norme di legge in materia valutaria, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31 marzo 1988, n. 148, in materia di gestione delle riserve ufficiali» (1064) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Viviani e Zoffili.
La proposta di legge CALABRIA ed altri: «Misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità e delega al Governo in materia di formazione del personale» (1066) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Milanato, Musella e Sandra Savino.
Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.
A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
I Commissione (Affari costituzionali):
SORTE e BENIGNI: «Modifiche alla legge 7 aprile 2014, n. 56, in materia di eleggibilità e decadenza del presidente della provincia» (708); Parere della V Commissione;
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE CECCANTI ed altri: «Modifica dell'articolo 71 della Costituzione, concernente l'iniziativa delle leggi e l'introduzione del referendum propositivo» (726) Parere della V Commissione.
II Commissione (Giustizia):
BITONCI ed altri: «Disposizioni in materia di disciplina dell'esercizio della prostituzione» (472) Parere delle Commissioni I, III, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria) e XII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento);
BITONCI ed altri: «Disposizioni in favore delle vittime di delitti contro la persona o commessi mediante violenza alle persone» (572) Parere delle Commissioni I, V, VI, XI e XII.
III Commissione (Affari esteri):
«Ratifica ed esecuzione dell'Accordo bilaterale tra la Repubblica italiana e la Bosnia ed Erzegovina aggiuntivo alla Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, inteso ad ampliarne e facilitarne l'applicazione, fatto a Roma il 19 giugno 2015» (1126) Parere delle Commissioni I, II e V;
«Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Accordo bilaterale aggiuntivo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Macedonia alla Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, inteso ad ampliarne e facilitarne l'applicazione, fatto a Skopje il 25 luglio 2016; b) Accordo bilaterale aggiuntivo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Macedonia alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959 inteso a facilitarne l'applicazione, fatto a Skopje il 25 luglio 2016» (1127) Parere delle Commissioni I, II, V e VI.
VI Commissione (Finanze):
POLVERINI: «Introduzione di un credito d'imposta in favore delle imprese per le nuove assunzioni» (694) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, X, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento) e XIV;
POLVERINI: «Delega al Governo per la revisione del trattamento tributario del reddito familiare mediante l'introduzione del metodo del quoziente familiare» (706) Parere delle Commissioni I, II, V e XII;
CLAUDIO BORGHI ed altri: «Interpretazione autentica dell'articolo 4 del testo unico delle norme di legge in materia valutaria, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31 marzo 1988, n. 148, in materia di gestione delle riserve ufficiali» (1064) Parere delle Commissioni I, V e XIV.
VII Commissione (Cultura):
LIUZZI ed altri: «Modifiche alla legge 22 aprile 1941, n. 633, in materia di protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio» (574) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI, IX (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), X e XIV.
VIII Commissione (Ambiente):
MURONI: «Disposizioni concernenti la ricognizione e la demolizione degli immobili costruiti abusivamente, le sanzioni penali e i procedimenti di sanatoria, nonché disciplina dell'attività dell'Osservatorio nazionale sull'abusivismo edilizio» (413) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), IV, V, VI, VII, X, XI e XIV;
DE LORENZIS: «Modifiche alla legge 29 gennaio 1992, n. 113, in materia di obbligo, per il comune di residenza, di porre a dimora un albero per ogni cittadino residente defunto prima del compimento del cinquantesimo anno di età» (659) Parere delle Commissioni I, V e XIII.
IX Commissione (Trasporti):
DE LORENZIS: «Modifiche al codice della navigazione e al codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, in materia di contratti di concessione per l'esercizio di attività nelle aree aeroportuali» (657) Parere delle Commissioni I, II, V, VI, VIII, X e XIV.
X Commissione (Attività produttive):
GADDA: «Modifiche alla legge 4 gennaio 1990, n. 1, concernenti l'attività di estetista, la disciplina dell'esecuzione di tatuaggi e piercing e lo svolgimento delle attività di onicotecnico e di truccatore» (662) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VIII, XI, XII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento) e XIV;
GADDA ed altri: «Disposizioni per la promozione e la disciplina del commercio equo e solidale» (663) Parere delle Commissioni I, II, III, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, VIII, XI, XII, XIII e XIV;
MORETTO ed altri: «Modifiche alla legge 4 gennaio 1990, n. 1, concernenti l'attività di estetista, la disciplina dell'esecuzione di tatuaggi e piercing e lo svolgimento delle attività di onicotecnico e di truccatore» (711) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VIII, XI, XII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento) e XIV.
XII Commissione (Affari sociali):
BITONCI ed altri: «Modifica all'articolo 3 del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2017, n. 119, in materia di adempimenti vaccinali per l'iscrizione ai servizi educativi per l'infanzia e ai corsi scolastici» (575) Parere delle Commissioni I, V, VII e XI;
PINI ed altri: «Disposizioni per il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale» (1109) Parere delle Commissioni I e V;
XIII Commissione (Agricoltura):
GADDA ed altri: «Disposizioni in materia di produzione e vendita del pane» (636) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VII, X (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), XI, XII e XIV;
GALLINELLA ed altri: «Disposizioni in materia di ricerca, raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi destinati al consumo» (647) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, VIII, X, XII e XIV.
Commissioni riunite II (Giustizia) e III (Affari esteri):
«Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa contro il traffico di organi umani, fatta a Santiago de Compostela il 25 marzo 2015, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno» (1122) Parere delle Commissioni I, V, XII e XIV;
«Ratifica ed esecuzione del Protocollo n. 15 recante emendamento alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, fatto a Strasburgo il 24 giugno 2013, e del Protocollo n. 16 recante emendamento alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, fatto a Strasburgo il 2 ottobre 2013» (1124) Parere delle Commissioni I, V e XIV.
Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.
La Commissione europea, in data 19 e 20 settembre 2018, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Ventinovesima relazione annuale sulla tutela degli interessi finanziari dell'Unione europea e sulla lotta contro la frode (2017) (COM(2018) 553 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e VI (Finanze);
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al consiglio – Comunicazione riguardante una nuova alleanza Africa-Europa per gli investimenti e l'occupazione sostenibili: far avanzare allo stadio successivo il nostro partenariato per gli investimenti e l'occupazione (COM(2018) 643 final), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
Proposta di decisione di esecuzione del Consiglio che autorizza il Regno Unito ad applicare una misura speciale di deroga agli articoli 16 e 168 della direttiva 2006/112/CE del Consiglio relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto (COM(2018) 652 final), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze);
Proposta di decisione di esecuzione del Consiglio recante modifica della decisione di esecuzione 2013/54/UE che autorizza la Repubblica di Slovenia a introdurre una misura speciale di deroga all'articolo 287 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto (COM(2018) 653 final), che è assegnata in sede primaria alla VI Commissione (Finanze);
Decisione di esecuzione della Commissione del 18.9.2018 che autorizza deroghe al regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio e al regolamento delegato (UE) n. 639/2014 della Commissione per quanto concerne l'attuazione di talune condizioni relative al pagamento di inverdimento per l'anno di domanda 2018 in Belgio, Danimarca, Germania, Irlanda, Francia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Svezia e Regno Unito, relativamente all'Inghilterra e alla Scozia (C(2018) 6085 final), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura).
La proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE, Euratom) n. 1141/2014 per quanto riguarda la procedura di verifica relativa alle violazioni delle norme in materia di protezione dei dati personali nel contesto delle elezioni del Parlamento europeo – Contributo della Commissione europea all'incontro dei leader di Salisburgo del 19-20 settembre 2018 (COM(2018) 636 final), già trasmessa dalla Commissione europea e assegnata, in data 19 settembre 2018, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e XIV (Politiche dell'Unione europea), è altresì assegnata alla medesima XIV Commissione ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà; il termine di otto settimane per la verifica di conformità, ai sensi del Protocollo sull'applicazione dei princìpi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al Trattato sull'Unione europea, decorre, per ciascuna di tali proposte, dal 19 settembre 2018.
Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 20 settembre 2018, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
Con la predetta comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:
Relazione della Commissione sui progressi compiuti nella preparazione del rafforzamento del ruolo dell'Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie a norma della direttiva (UE) 2016/797 relativa all'interoperabilità del sistema ferroviario dell'Unione europea (COM(2018) 623 final);
Proposta di regolamento del Consiglio recante apertura e modalità di gestione di contingenti tariffari autonomi dell'Unione per taluni prodotti della pesca per il periodo 2019-2020 (COM(2018) 625 final);
Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – 11a relazione finanziaria della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) – Esercizio finanziario 2017 (COM(2018) 629 final).
Atti di controllo e di indirizzo.
Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.
INTERPELLANZE URGENTI
Chiarimenti in merito alla sospensione dei lavori per la realizzazione dell’hotspot di Augusta e iniziative di competenza volte a garantire un'efficace gestione del fenomeno migratorio – 2-00103
A)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
la questione migratoria negli ultimi anni si è anche tradotta in costi insostenibili per il nostro Paese;
fermo restando il principio di solidarietà, che il nostro Paese ha cercato e cerca di assolvere nel migliore dei modi, va registrato che in moltissimi casi sono stati utilizzati fondi pubblici per mettere in piedi un business che ha interessato anche le mafie;
molto spesso a sopportare il costo più grande – di un fenomeno finora mal gestito – sono state le comunità locali;
a fronte dell'emergenza sbarchi, ci sono infatti comunità locali che chiedono l'aiuto del Governo, in relazione ad un fenomeno che – come già riferito – cattura spesso interessi e business della criminalità organizzata, con spreco di ingenti somme di denaro pubblico e blocco di attività commerciali, come è caratteristica di molte zone portuali;
è evidente la necessità di un lavoro sinergico tra il Ministero dell'interno, comunità locale e il lavoro delle prefetture sul territorio;
è il caso, ad esempio, di Augusta, ove un'area di circa nove mila metri quadrati, nel porto commerciale, è rimasta «bloccata» da tempo a causa dell'emergenza sbarchi, con tutte le intuibili conseguenze in termini economici e di posti di lavoro;
in tale porto, nonostante la riduzione degli sbarchi di circa l'80 per cento, tempo fa è stata avviata la realizzazione di un hotspot per migranti (classificato come Cpsa, Centro primo soccorso e accoglienza) con costi esorbitanti, pari a circa 2,2 milioni di euro;
la sospensione dei lavori per la realizzazione dell’hotspot ad Augusta garantirà la ripresa dell'attività commerciale del porto, nonché nuovi posti di lavoro, ma anche un uso più congruo delle ingenti somme stanziate per la realizzazione dell’hotspot, la cui necessità è peraltro venuta meno, come segnalato, anche in considerazione della netta diminuzione degli sbarchi nella zona –:
quali informazioni intenda fornire il Ministro interpellato su quanto riferito in premessa;
quali aggiornati elementi intenda fornire il Governo in relazione alla sospensione dei lavori per la realizzazione dell’hotspot di Augusta, nonché, più in generale, quali siano gli intendimenti rispetto all'attuazione di pratiche efficaci per garantire finalmente una buona ed efficace gestione del fenomeno migratorio, in armonia con i principi costituzionali, e al netto di infiltrazioni criminali che rischiano di insinuarsi nella gestione del fenomeno.
(2-00103) «Scerra, Alaimo, Macina, Dieni, D'Uva».
Iniziative volte al contrasto della criminalità organizzata nell'area di Napoli, anche in considerazione dell'emergere di nuove forme di «narco-mafia» – 2-00104
B)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
alcune zone della città di Napoli, con particolare riguardo ai quartieri di Vasto, della zona della stazione centrale, di Forcella, Barra e Ponticelli, sono purtroppo caratterizzate da escalation di azioni criminose, anche in pieno giorno;
a fronte di tale situazione, purtroppo, minimo sembra essere il controllo operato dalle forze di polizia;
la relazione del 31 luglio 2018 della direzione nazionale antimafia certifica, peraltro, una mutazione genetica del dna criminale di Napoli e provincia, con elementi che non possono non destare preoccupazione;
si descrive, infatti, una camorra 2.0, modello «narcos»: polverizzata, spietata e senza regole, proprio come in Messico e in Colombia. «Oggi – avvertono gli investigatori – è fuorviarne parlare di camorra, non solo e non tanto come unitaria associazione di tipo mafioso, ma addirittura come fenomeno criminale omogeneo presente su di un determinato territorio». La camorra tradizionalmente intesa, insomma, «non esiste più». A quella di un tempo, legata alla Nuova Famiglia, capace di ricorrere al metodo collusivo-corruttivo, più che alla violenza, e di dialogare con l’establishment per farsi establishment essa stessa, se ne affianca un'altra emergente, giovane, furibonda, senza regole, e che vede micro-clan, liquidi e mutevoli, contendersi ampie zone della città di Napoli e dell’hinterland, in guerra tra loro per le singole piazze di spaccio;
quanto illustrato nell'ultimo anno ha generato una situazione per la quale moltissimi cittadini di Napoli e dintorni vivono su una vera e propria polveriera, ovvero in una situazione di pericolo che non trova paragoni in nessuna altra parte del Paese;
a spostare la camorra su direttrici sudamericane, in particolare, sarebbe l'avanzata prepotente dei giovani che abitano le zone degradate della città (Quartieri Spagnoli, Forcella, Parco Verde, Melito di Napoli), ad altissima densità abitativa. Nei laboratori della nuova camorra pullula un giovane sottoproletariato urbano estremamente disagiato e imbevuto di un'ansia spasmodica di auto-affermazione che ha rivoluzionato le «leggi» della criminalità organizzata «vecchio stampo»;
è presente un reclutamento di massa che avviene quasi per contagio, cementato da subcultura deviante e anarchica, e che punta tutto su quella che i magistrati chiamano «economia del vico»; un microcosmo totalizzante allo spaccio di stupefacenti, ovvero la prima industria della Campania, caratterizzata da importanti guadagni e in poco tempo, terreno irresistibile per le bande giovanili che provano a imporsi a colpi di raid eclatanti anche nei quartieri limitrofi, con ricorso a una violenza smisurata, per reprimere scissioni e ruberie continuamente in fieri;
sono questi i caratteri della nuova camorra, che mitizza l'uso compulsivo delle armi a difesa di un business, quello della droga, che garantisce introiti superiori fino a cento volte gli investimenti. Più che di camorra, dunque, occorre parlare di un nuovo modello di malavita, che ruota attorno a quelle che la direzione nazionale antimafia battezza come «bande campane di narco-mafia» –:
quali iniziative urgenti il Ministro interpellato ritenga di porre in essere rispetto a quanto illustrato in premessa;
in particolare, se non ritenga indispensabile, e in quali tempi, l'adozione di misure di contrasto e di sicurezza straordinaria al fine di gestire quanto si sta verificando a Napoli, anche in riferimento all'emergere della nuova forma di criminalità spregiudicata oggetto dell'ultima relazione della direzione nazionale antimafia.
(2-00104) «Di Sarno, Macina, Dieni, Brescia, Davide Aiello, Alaimo, Baldino, Berti, Bilotti, Maurizio Cattoi, Corneli, D'Ambrosio, Dadone, Forciniti, Parisse, Francesco Silvestri, Elisa Tripodi, Acunzo, Adelizzi, Piera Aiello, Alemanno, Amitrano, Angiola, Aprile, Aresta, Ascari, Azzolina, Barbuto, Massimo Enrico Baroni, Battelli, Giordano, Giovanni Russo, Iovino».
Iniziative per l'assunzione nelle strutture organizzative dell'Arma dei carabinieri degli idonei al concorso – bandito nel 2011 – per il reclutamento di 400 allievi vice ispettori del Corpo forestale dello Stato – 2-00064
C)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della difesa, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, per sapere – premesso che:
nel novembre 2011 è stato bandito un concorso per il reclutamento di 400 allievi vice ispettori del Corpo forestale dello Stato, la cui graduatoria è stata approvata con decreto del capo del Corpo forestale il 24 luglio 2014;
l’iter concorsuale si è protratto per circa tre anni: nel novembre del 2012 è stata espletata la prova preselettiva, alla quale hanno partecipato più di 32.000 candidati; nell'aprile del 2013 è stata effettuata la prova scritta; da gennaio a giugno 2014 oltre 1.500 candidati hanno sostenuto la prova orale;
dalla graduatoria finale di merito, pubblicata in data 24 luglio 2014, sono risultati idonei 1.047 aspiranti, dei quali 829 esterni e 218 interni. È stato, inoltre, deliberato un aumento dei posti a concorso da 400 a 481;
a seguito di alcune rinunce verificatesi prima e durante il corso di formazione, ad oggi, risultano in graduatoria un totale di 521 idonei, così ripartiti: 507 idonei esterni e 14 idonei interni;
la graduatoria sarà valida sino al 31 dicembre 2018, ai sensi dell'articolo 35, comma 5-ter, del decreto legislativo n. 165 del 2001, in combinato disposto con l'articolo 1, comma 368, della legge n. 232 del 2016 e con l'articolo 1, comma 1148, lettera a), della legge n. 205 del 2017;
il decreto legislativo n. 177 del 2016 ha disposto, a decorrere dal 1o gennaio 2017, l'assorbimento del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei carabinieri e il transito del relativo personale, per circa l'80 per cento, nella stessa Arma dei carabinieri e per la restante quota nelle varie forze di polizia statali, nonché in altre Amministrazioni individuate con appositi decreti attuativi;
la legge n. 232 del 2016 ha prorogato, sino al 31 dicembre 2017, la validità di tutte le graduatorie dei corpi di polizia vigenti al 1o gennaio 2017. Successivamente, la legge n. 205 del 2017 ha ulteriormente prorogato tutte le graduatorie vigenti delle pubbliche amministrazioni sino al 31 dicembre 2018;
la legge riconosce espressamente alle pubbliche amministrazioni la facoltà di utilizzare le graduatorie relative ai concorsi approvate da altre amministrazioni per profili analoghi o equivalenti. Pertanto, la suddetta graduatoria potrebbe essere utilizzata sin da subito per effettuare assunzioni presso qualsiasi pubblica amministrazione statale, regionale o locale;
peraltro la facoltà di ricorrere all'utilizzo di graduatorie di altre amministrazioni è stata espressamente confermata anche dal Governo pro tempore, laddove, nella scorsa legislatura, in risposta all'interrogazione n. 5-06221, il Sottosegretario del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Castiglione ha risposto che: «[...] per quanto concerne la possibilità di utilizzare le graduatorie concorsuali approvate da altri Ministeri preciso che [...] le Amministrazioni pubbliche possono effettuare assunzioni, anche utilizzando le graduatorie di pubblici concorsi approvate da altre Amministrazioni, previo accordo tra le stesse. L'utilizzo di graduatorie di altre Amministrazioni rientra sicuramente tra le facoltà, previa verifica della coerenza, anche in termini di equivalenza, tra il profilo professionale da assumere e quello oggetto della procedura selettiva espletata da altra Amministrazione»;
il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, in audizione al Senato, il 5 luglio 2018, sulle linee programmatiche del Governo, ha tra l'altro detto che è necessario: «rinforzare la pianta organica dei Carabinieri forestali con un piano di assunzioni straordinarie» –:
quali iniziative si intendano adottare, e in quali tempi, per consentire l'assunzione nell'ambito degli idonei al concorso bandito nel 2011 di cui in premessa, nelle strutture organizzative dell'Arma dei carabinieri ove sono confluite gran parte delle strutture del Corpo forestale dello Stato;
se, nell'ambito della suddetta procedura assunzionale, non si intenda rafforzare la pianta organica dei Carabinieri forestali con un piano di assunzioni straordinarie, come espressamente promesso dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per lo svolgimento delle attività di controllo e tutela dell'ambiente del territorio e delle acque e dell'agroalimentare;
se non si ritenga comunque di provvedere all'assunzione di detti idonei nell'ambito della pubblica amministrazione, anche alla luce del fatto che detta pubblica amministrazione può effettuare assunzioni anche utilizzando le graduatorie di pubblici concorsi approvate da altre Amministrazioni.
(2-00064) «Gagliardi, Fascina, Nevi, Cortelazzo, Giacometto, Mazzetti, Sisto, Paolo Russo, Ruffino, Labriola, Ripani, Maria Tripodi, Casino, Perego Di Cremnago, Spena, Anna Lisa Baroni, Siracusano, Caon, Aprea, Bond, Bagnasco, Bergamini, Benigni, Biancofiore, Battilocchio, Bignami, Barelli, Cannizzaro, Carrara, Cappellacci, Cassinelli, Casciello, Fiorini, Mulè, Marrocco, Marin, Milanato, Mugnai, Pentangelo, Pittalis, Porchietto, Pettarin, Rossello, Saccani Jotti, Silli, Sorte, Sozzani, Vietina, Zanella».
Iniziative di competenza volte a potenziare lo scalo aeroportuale di Reggio Calabria, salvaguardando i connessi profili occupazionali – 2-00065
D)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
le recenti dichiarazioni del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con cui viene manifestata l'intenzione del Governo di mantenere il 51 per cento del controllo di Alitalia, offrono la possibilità di porre in evidenza l'inderogabile necessità di potenziare lo scalo della città metropolitana di Reggio Calabria che, fin dalla sua apertura, ha sempre visto operare la compagnia aerea di bandiera;
allo stato attuale sono operativi dallo scalo reggino solamente un collegamento giornaliero con Roma ed uno con Milano, tra l'altro in orari assolutamente non confacenti alle necessità della numerosa utenza – si ricorda l'immenso bacino che comprende anche la città di Messina – e che obbligano alla permanenza di oltre 24 ore fuori sede, non essendoci alcuna possibilità di rientrare in sede nella stessa giornata;
nonostante le continue richieste provenienti da enti locali ed associazioni di cittadini ed i numerosi contatti giunti alla Sacal, società di gestione che ha rilevato lo scalo con bando regionale e che è subentrata successivamente al fallimento della Sogas, non si riesce ad ottenere alcun incremento di voli, pur garantendo ogni possibile supporto logistico e tecnico e la massima disponibilità possibile nei confronti di Alitalia;
è critica la condizione dei lavoratori Alitalia posti in cassa integrazione e la cui forza lavoro ha subito un taglio riduttivo di circa il 50 per cento, in tutte le categorie presenti, operai, impiegati e capiscalo, con una riduzione delle giornate lavorative di oltre la metà spettante;
drammatica, inoltre, appare in questo contesto la situazione lavorativa delle decine di lavoratori ex-Sogas che, penalizzati dalle scelte aziendali degli anni scorsi e dalla politica di riduzione voli attuata dalla compagnia nazionale, oggi rappresentano una risorsa professionale fondamentale per la rinascita dell'aeroporto stesso, ma completamente inutilizzata, anzi, abbandonata al proprio tragico destino –:
se si intenda intervenire con la massima urgenza, per quanto di competenza, affinché Alitalia non penalizzi ulteriormente questa parte della Calabria, già notoriamente colpita da ataviche criticità di isolamento infrastrutturale e di trasporti, adoperandosi per il ripristino dei diversi voli giornalieri di collegamento su Roma e Milano che già erano operativi in passato, per garantire il collegamento nelle diverse ore dell'intera giornata e per consentire il rientro nello stesso arco diurno;
quali iniziative di competenza si intendano adottare per consentire il reinserimento professionale di tutte quelle unità lavorative che, dopo il fallimento della società di gestione Sogas ed il ridimensionamento strategico dell’«Aeroporto dello Stretto» da parte di Alitalia, sono state licenziate dalla gestione commissariale incaricata del presunto risanamento, creando una situazione di forte disagio sociale nell'intera area metropolitana;
quali iniziative si intendano intraprendere per evitare che, in una zona della regione che storicamente ha sempre sofferto scelte deleterie in ambito di offerta lavorativa, ci sia dispersione di alte professionalità già ampiamente formate e con una consolidata esperienza nel settore aeroportuale, come sta avvenendo con i lavoratori Alitalia in cassa integrazione che, allo stato attuale, vedono la sorte propria e delle loro famiglie legata alle scelte aziendali della compagnia nazionale e per ristabilire la regolare mobilità dell'utenza dell'area metropolitana che oggi rivendica a gran voce un servizio di qualità.
(2-00065) «Cannizzaro, Occhiuto».
Chiarimenti in merito alla convenzione unica sottoscritta tra la società Strada dei Parchi Spa e Anas, nonché all'aggiornamento del piano economico finanziario (PEF), parte integrante della convenzione – 2-00090
E)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
le autostrade italiane sono gestite per la maggior parte da società concessionarie e sono in maggioranza soggette al pagamento di pedaggio;
dal 1o ottobre 2012 l'ente concedente è il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e non più Anas;
5.821,5 chilometri di autostrade sono gestiti da venticinque concessionarie, tra le quali la società Strada dei Parchi s.p.a., che in data 18 novembre 2009 ha sottoscritto con Anas lo schema di convenzione unica, soggetto alle norme di cui alla legge n. 191 del 2009, mentre il 29 novembre 2010 è stato sottoscritto l'atto di recepimento della delibera del Cipe n. 20 del 13 maggio 2010, di approvazione della predetta convenzione;
tale convenzione ha sostituito ad ogni effetto quella precedentemente sottoscritta nel 2001;
la concessione per la gestione e la costruzione in argomento risulta aggiudicata a seguito di gara europea del 1o ottobre 2001;
da quanto si legge nella relazione attività 2016 stesa dalla direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali risulta che la società Strada dei parchi s.p.a. è partecipata per una quota pari al 2 per cento da Autostrade per l'Italia s.p.a., per una quota pari al 95 per cento da Toto Holding spa e per la restante quota del 5 per cento da Toto Spa Costruzioni Generali;
con la convenzione in questione sono state affidate in gestione a Strada dei Parchi s.p.a., in qualità di concessionario, le seguenti tratte: A24 Roma-Teramo (159,3 chilometri in esercizio), A24 Diramazione grande raccordo anulare – Tangenziale est di Roma (7,2 chilometri in esercizio), A25 Torano-Pescara (114,9 chilometro in esercizio);
le due autostrade A24 e A25, che rappresentano non solo un servizio di pubblica utilità ma un collegamento strategico tra la dorsale tirrenica e quella adriatica della penisola, attraversano territori altamente sismici, tali dichiarati dall'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003;
l'articolo 1, comma 183, della legge n. 228 del 24 dicembre 2012 (legge di stabilità 2013), dichiara le autostrade A24 e A25 «opere strategiche per la finalità di protezione civile» e come tali impone l'adeguamento delle stesse alla normativa antisismica e di messa in sicurezza dei viadotti, di impatto ambientale e per lavori di manutenzione straordinaria, e alla normativa che disciplina la realizzazione di tutte le opere necessarie in conseguenza del sisma del 2009;
ove per la realizzazione dei citati interventi si generino maggiori oneri, il Governo, fatta salva la preventiva verifica presso la Commissione europea della compatibilità comunitaria, rinegozia con la società concessionaria le condizioni della concessione;
a seguito degli interventi di manutenzione previsti dalle leggi vigenti la società Strada dei Parchi s.p.a. richiede l'aggiornamento del piano economico finanziario (PEF), che forma parte integrante della convenzione;
tale piano, depositato in data 11 ottobre 2013 in accordo con le regioni Lazio e Abruzzo, risulta ancora fermo all'esame del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
in data 1o gennaio 2016 la società Strada dei Parchi s.p.a. ha disposto l'aumento delle tariffe, sui tratti di competenza, del 3,45 per cento mentre a fare data dal 1o gennaio 2018, con decreto interministeriale n. 000615 del 29 dicembre 2017, il concessionario è stato autorizzato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ad aumentare le tariffe mediamente di quasi il 13 per cento;
complessivamente, quindi, nell'arco temporale 2009-2017 l'aumento delle tariffe sulle tratte autostradali in questione è stato di oltre il 50 per cento;
da gennaio 2018 più di ottanta sindaci di comuni del Lazio e dell'Abruzzo si battono contro quelli che ritengono e appaiono come inaccettabili ed ingiustificati aumenti delle tariffe, un salasso insostenibile per le tasche dei cittadini ed incompatibile con il fragile tessuto sociale e produttivo che caratterizza le zone più interne e periferiche di questa parte dell'Italia centrale;
ad oggi risultano inspiegabilmente inevase le richieste di accesso agli atti dei predetti sindaci volte ad estrarre copia, tra gli altri documenti, della convenzione originaria tra Strada dei Parchi s.p.a. e Anas;
i predetti sindaci hanno chiesto al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti chiarimenti in merito: all'adozione di idonei provvedimenti volti a prevedere la sospensione degli aumenti delle tariffe autostradali relativi alla A24 e A25 in vigore dal 1o gennaio 2018; all'istituzione di un tavolo istituzionale che possa ridefinire i criteri di concessione autostradale con Strada dei Parchi al fine di garantire ai pendolari e ai cittadini una tariffa adeguata ad un'area interna svantaggiata; alla declassificazione del tratto urbano della A24 da che va dalla barriera di Roma est fino all'intersezione con la tangenziale est –:
quale sia la posizione del Governo rispetto alle predette richieste formulate dai sindaci e se intenda impartire opportune disposizioni affinché esse siano quanto prima evase;
se intenda rendere noto lo stato dei lavori istruttori relativo al piano economico finanziario della società Strada dei Parchi s.p.a., entro quali termini sarà approvato e, se sussistano, gli ostacoli e gli impedimenti che ad oggi non hanno ancora permesso l'aggiornamento dello stesso;
quali siano i presupposti che permettono alla società Strada dei Parchi s.p.a. di ottenere aumenti di tariffa superiori rispetto a quelli accordati alle altre concessionarie autostradali;
per quali motivi risultino inevase le richieste di accesso agli atti formulate dai predetti sindaci per estrarre copia, tra gli altri documenti, della convenzione originaria tra Strada dei Parchi s.p.a. e Anas;
se intenda fornire delucidazioni in merito alla convenzione relativa alla società in questione che trasferisce le risorse finanziarie all'Anas anziché al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
quali iniziative intenda assumere per garantire la più totale trasparenza nei rapporti tra lo Stato e le società concessionarie di tratte autostradali e la tutela dei cittadini.
(2-00090) «Lollobrigida, Foti, Butti, Trancassini, Acquaroli».
Iniziative di competenza volte a richiedere in sede europea una deroga per l'utilizzo dell'aeroporto Riviera di Albenga quale scalo provvisorio, nelle more del pieno ripristino della viabilità nell'area di Genova e dell'intera Liguria – 2-00092
F)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
all'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) è assegnato, tra gli altri compiti, quello di garantire il diritto alla mobilità aerea anche attraverso la tutela della continuità territoriale, intesa quale possibilità per tutti i cittadini di spostarsi nel territorio nazionale e comunitario con le medesime opportunità, grazie a interventi volti a garantire servizi dalle condizioni qualitative ed economiche uniformi;
al fine di garantire tale continuità territoriale, e in particolar modo per determinati collegamenti il cui mantenimento potrebbe scontrarsi con gli interessi economici delle compagnie aeree, con il rischio che queste ultime abbandonino le rotte meno remunerative o le prevedano solo in alcuni periodi dell'anno, il legislatore è intervenuto introducendo nell'ordinamento nazionale una serie di disposizioni volte ad assicurare la continuità territoriale aerea tra i principali aeroporti nazionali e le isole maggiori, alcune isole minori e alcuni territori svantaggiati per dislocazione o tipologia della domanda;
a livello comunitario il regolamento (CEE) n. 2408/1992 del Consiglio, del 23 luglio 1992, sulla base del quale furono adottate le disposizioni di cui all'articolo 36 della legge 17 maggio 1999, n. 144 (a garanzia della continuità territoriale della sola regione Sardegna e delle isole minori della Sicilia in cui siano presenti scali aeroportuali), è stato successivamente abrogato e sostituito dal regolamento (CE) n. 1008/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 settembre 2008, tuttora in vigore;
il citato regolamento comunitario, recante norme comuni per la prestazione di servizi aerei nella Comunità (rifusione), ha aperto definitivamente le rotte comunitarie a tutti i vettori europei titolari di licenza rilasciata da uno degli Stati membri dell'Unione europea e in tal senso con l'articolo 16 del regolamento (CE) n. 1008/2008 il legislatore comunitario, in deroga ai princìpi comunitari di divieto di aiuti di Stato, ha previsto la possibilità per ciascuno Stato di emanare interventi finanziari nei confronti delle compagnie che intendano accedere al mercato interno offrendo rotte di prevalente rilevanza sociale, alle condizioni indicate dagli stessi Stati, affinché anche in territori geograficamente svantaggiati sia garantito il servizio di trasporto aereo;
i servizi di cui al richiamato articolo 16 del regolamento comunitario sono quindi ricompresi nella previsione di oneri di servizio pubblico che rendono obbligatorio lo svolgimento di un servizio aereo secondo «determinati criteri di continuità, regolarità, capacità e tariffazione cui i vettori non si atterrebbero se tenessero unicamente conto del proprio interesse commerciale»;
il viadotto autostradale Polcevera nella città di Genova, tristemente noto ormai a livello internazionale anche come ponte Morandi, fa parte del tracciato dell'autostrada A10 rappresentando il principale asse stradale fra il centro-levante di Genova, il porto container di Voltri-Prà, l'aeroporto Cristoforo Colombo e le aree industriali della zona genovese, a causa del crollo del 14 agosto 2018 è chiuso e di fatto la viabilità cittadina è spezzata in due, mentre quella regionale sta subendo disagi nella lunga percorrenza che si protrarranno per almeno i prossimi dodici mesi, in particolar modo per il congiungimento dell'area di ponente con quella di levante;
in occasione dell'audizione informale del presidente dell'Enac, svolta presso la Commissione trasporti della Camera dei deputati in data 11 settembre 2018, a domanda dell'interpellante sull'opportunità di garantire la continuità territoriale ligure attraverso il ricorso all'aeroporto di Aeroporto di Villanova d'Albenga (Riviera Airport), in provincia di Savona, il presidente dell'Ente nazionale per l'aviazione civile, Vito Riggio, ha dichiarato che lo scalo è stato declassato ad aeroporto di «aviazione generale» per cui sarebbe possibile impiegare solo aerei di misure ridotte (40-70 passeggeri). Lo stesso Riggio ha inoltre segnalato che è compito del Governo, nel caso, chiedere alla Commissione europea una deroga, seppur transitoria, per utilizzare l'aeroporto in continuità territoriale –:
se il Ministro interpellato non ritenga di richiedere, nelle sedi competenti dell'Unione europea, una deroga per l'utilizzo dell'aeroporto Riviera di Albenga quale scalo provvisorio, per garantire rotte di rilevanza sociale, nelle more dell'avvio e del completamento dei lavori di ricostruzione del viadotto e della complessiva restaurazione della viabilità genovese e ligure.
(2-00092) «Mulè, Gelmini, Bagnasco, Cassinelli, Gagliardi, Pastorino, Paita, Vazio, Fidanza».
Iniziative di competenza per la gratuità della vaccinazione anti Tbe per tutta la popolazione della provincia di Belluno e delle altre province venete i cui cittadini siano residenti nelle aree a maggior rischio individuate dalla giunta regionale – 2-00077
G)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
la tick borne encephalitis (Tbe) o encefalite da zecche è una malattia virale acuta del sistema nervoso centrale, causata da un genere di virus trasmesso da alcune categorie di zecche, primi vettori e serbatoi del virus;
il virus trasmesso dalle zecche infetta diversi animali, selvatici o domestici, tra i quali roditori, caprioli, ovini e caprini, che contribuiscono al mantenimento del ciclo di trasmissione dell'infezione, e attraverso di essi giunge ad infettare gli esseri umani;
ad oggi, la Tbe è presente in focolai endemici in molti Paesi dell'Europa centro orientale e settentrionale, Italia compresa, e l'indice della mortalità della malattia si attesta tra lo 0,5 e il 2 per cento;
in Italia l'encefalite da morso di zecca è stata identificata per la prima volta nel 1994 in provincia di Belluno, e tra il 1994 e il 2016 nella medesima zona sono stati identificati circa duecento casi di malattia;
nel 70 per cento dei casi questa infezione decorre in modo asintomatico, ma nel restante 30 per cento la patologia può essere estremamente invalidante, e in alcuni casi portare anche al decesso del paziente;
le ricadute sulle comunità interessate dalla malattia sono di notevole impatto sia per i costi legati alle degenze e alle terapie riabilitative, sia, in una fase successiva, per i costi legati ai reliquati clinici, spesso invalidanti, con riduzione delle capacità lavorative e sociali dei singoli soggetti;
nei bambini e nei soggetti più giovani la Tbe mostra generalmente un decorso più leggero;
in più del 50 per cento dei casi il paziente non si rende conto di essere stato morso dalla zecca, e dunque non è consapevole di dover prestare attenzione all'eventuale comparsa di segni o sintomi specifici;
non esiste una cura specifica e il ricovero è spesso lungo e il trattamento riabilitativo impegnativo e protratto nel tempo, con costi importanti sia per quanto riguarda la degenza che per il periodo successivo, a causa degli esiti clinici che possono comprendere una sintomatologia complessa, variabile e spesso difficile da risolvere;
la provincia di Belluno, al pari di quella di Trento e Gorizia, è area endemica sia per la Tbe sia per la malattia di Lyme (borreliosi), con focolai sporadici diffusi in molte aree rurali;
le infezioni da Tbe sono in progressivo incremento nella provincia bellunese e il numero di ricoveri per tale patologia aumenta di anno in anno in modo statisticamente importante;
da anni è in commercio una vaccinazione attiva nei confronti della Tbe, costituita da virus attenuato, registrato in Italia nel 2006 e disponibile sia per adulti che bambini;
in Paesi come l'Austria, dove la vaccinazione è gratuita, si è assistito a una importante riduzione dell'incidenza di Tbe, mentre in altri Paesi europei, come l'Italia, negli ultimi dieci anni si è avuto un incremento di circa il 300 per cento dei casi di malattia;
il ciclo vaccinale di base prevede la somministrazione di tre dosi nell'arco di un anno, con successivi richiami a cadenza triennale, ed esiste anche la possibilità di seguire un ciclo accelerato di vaccinazione, che però non garantisce gli stessi risultati del ciclo classico, in termini di risposta anticorpale;
il vaccino è sicuro ed efficace in più del 95 per cento dei casi, con una protezione superiore al 90 per cento già a partire dalla seconda dose vaccinale, e nella regione Friuli Venezia Giulia è offerto gratuitamente per i residenti;
in Veneto, diversamente, è gratuito solo per le categorie a rischio di esposizione, tra le quali dovrebbero rientrare, secondo le linee guida nazionali, i soggetti residenti in aree endemiche, ovvero tutti i residenti nella provincia di Belluno;
ogni singola dose di vaccino per il soggetto adulto ha un costo di più di 45 euro, con un costo delle prime tre dosi pari a circa 150 euro, e tale dato, nonostante le campagne informative nei confronti di tale patologia, risulta fortemente limitante nelle scelte vaccinali personali –:
quali iniziative intenda assumere affinché la vaccinazione anti Tbe sia resa gratuita per tutta la popolazione della provincia di Belluno e di tutte le altre province venete i cui cittadini siano residenti nelle aree a maggior rischio individuate dalla giunta regionale, stanziando le risorse a tal fine necessarie, valutate in circa sei milioni di euro;
in che modo intenda intervenire affinché, dopo lo sforzo di ricerca prodotto negli anni passati, siano ulteriormente implementati gli studi e le ricerche a livello clinico ed epidemiologico, anche attraverso la collaborazione con altri Stati, quali ad esempio l'Austria;
se non ritenga di avviare con urgenza una campagna informativa e di sensibilizzazione atta a favorire nella popolazione una consapevolezza dei rischi connessi all'infezione della Tbe e delle altre patologie correlate al morso di zecca.
(2-00077) «Luca De Carlo, Lollobrigida, Osnato».
Chiarimenti in merito alla linea politica del Governo in materia vaccinale, anche in relazione all'avvio dell'anno scolastico 2018/2019 e alla recente previsione della possibilità di presentare la dichiarazione sostitutiva – 2-00082
H)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
la Società italiana di virologia (Siv-Isv) e la Società europea di virologia (Esv), presiedute dal professor Giorgio Palù, Ordinario dell'Università di Padova, si sono più volte espresse, con comunicati stampa diramati dai media nazionali o con prese di posizione in ambito di seminari scientifici internazionali (European Seminars in Virology) su: I) l'utilità dei vaccini e delle vaccinazioni; II) l'efficacia della legge sull'obbligo vaccinale; III) l'importanza assunta dalla scienza vaccinologica in ambito biomedico e di sanità pubblica;
gli argomenti scientifici rilevanti sempre sostenuti nelle diverse circostanze, sono stati i seguenti:
a) i vaccini sono i farmaci in assoluto più sicuri che maggiormente hanno contribuito alla salute ed allo sviluppo del genere umano. Si deve principalmente all'introduzione dei vaccini se la spettanza di vita dell’Homo sapiens si è allungata di 35 anni dall'inizio del ’900 (la spettanza media di vita era di circa 30 anni dal momento della comparsa della specie umana sul pianeta fino al 1700);
b) i vaccini, quando estesamente introdotti, hanno eradicato malattie infettive contagiose, quali il vaiolo, o debellate altre (riduzione di oltre il 95 per cento) quali poliomielite, tetano, difterite, morbillo, rosolia, tetano, rabbia, meningite che nel loro insieme erano responsabili, fino agli inizi del secolo scorso, di oltre il 50 per cento del tasso di mortalità tra la popolazione degli USA e dei Paesi europei;
c) le malattie infettive restano ancora la principale causa di mortalità nei paesi meno evoluti del pianeta che la globalizzazione e l'immigrazione rendono però contigui ai nostri;
d) sarebbe altamente auspicabile che si potesse disporre di vaccini in grado di prevenire piaghe infettive quali l'Aids (2 milioni di morti l'anno, oltre 30 milioni di soggetti infetti), la tubercolosi (1 milione di morti l'anno, circa 1/3 della popolazione mondiale affetto da tb in forma latente) o la malaria (500.000 morti l'anno);
e) tre milioni di soggetti sono vaccinati ogni giorno e circa due milioni e mezzo di persone ogni anno sono salvate dai vaccini. Quelli attualmente in uso (obbligatori e raccomandati) contengono poco più di 100 antigeni diversi, un numero ben al di sotto delle capacità di risposta immunitaria anche di un neonato (questi può rispondere a 10.000 antigeni diversi; una puntura di zanzara sollecita maggiormente il sistema immunitario);
f) i vaccini sono tra i farmaci meno costosi e con minor effetti collaterali come stabilito da studi clinici e dati osservazionali su un enorme strato della popolazione globale;
g) la scienza ha dimostrato che non esiste alcuna associazione tra vaccinazioni e patologie quali autismo, sclerosi multipla o Alzheimer;
h) i vaccini sono in grado di prevenire non soltanto malattie infettive acute ma anche loro conseguenze a distanza come il cancro che vede tra le sue cause (circa il 20 per cento dei tumori umani) i virus oncogeni. Oggi si dispone di due vaccini efficaci e sicuri in grado di prevenire il carcinoma epatico e il cancro della cervice uterina, tumori con elevato tasso di mortalità (vaccino anti-virus dell'epatite B e anti-papillomavirus) ma non si hanno ancora vaccini per altri tumori virus-indotti quali leucemie, linfomi, sarcomi;
l) le coperture vaccinali in Italia si sono notevolmente abbassate negli ultimi anni, ben al di sotto dei tassi di sicurezza (copertura del 95 per cento della popolazione), tanto che si è vissuta lo scorso anno un'epidemia di morbillo (circa 6.000 casi, secondi solo alla Romania) e l'Italia è stata richiamata dall'Organizzazione mondiale della sanità il 17 maggio 2017 (World Health Statistics) a prendere provvedimenti in considerazione di coperture inferiori a quelli del Nord-Africa;
m) l'introduzione della legge sull'obbligo è stata a tale proposito benefica, avendo fatto incrementare le coperture vaccinali di oltre il 5 per cento, ma si è ancora sotto la soglia protettiva (immunità di gregge) del 95 per cento;
n) l'esplosione delle irresponsabili campagne a sostegno della pericolosità delle vaccinazioni (« no vax »), amplificate da mezzi senza sostegno scientifico quali Facebook, dove ognuno vive il suo momento di gloria dando libero sfogo alle proprie pulsioni/frustrazioni, andrebbe combattuta con adeguato rigore, divulgando un'adeguata informazione scientifica sulla pericolosità e sugli effetti ormai dimenticati delle malattie infettive/contagiose. Tale approccio è dimostrato essere l'unico capace di far cambiare idea a coloro che esitano o sono riluttanti nei confronti dei vaccini (i refrattari non cambieranno comunque idea, ma l'obbligo ha sicuramente convinto gli esitanti e i riluttanti);
o) di fronte a due diritti sanciti dalla Costituzione (salute ed educazione), nella gerarchia dei valori, primum est vivere; quindi, relativamente al quesito se ammettere o meno a scuola i non vaccinati, va ribadito il concetto che vaccinarsi è anche un dovere specie nei confronti di quei soggetti che per patologia (bambini immunodepressi per trapianto, leucemia, autoimmunità che non possono sottostare a vaccinazioni con virus attenuati: polio, morbillo, parotite, rosolia e altro) sono estremamente fragili ed esposti a gravi conseguenze nel caso contraessero malattie infettive. Quindi vanno protetti i più deboli con coperture che garantiscano l'immunità di gregge (almeno il 95 per cento della popolazione esposta vaccinata) capace di impedire la trasmissione del contagio;
p) da ultimo, esistono anche dei principi di natura bioetica che sanciscono la necessità delle vaccinazioni e segnatamente: I) il principio di beneficenza (è dimostrato che i vaccini sono utili); II) il principio di autonomia/responsabilità (la libertà di non vaccinarsi o non far vaccinare i propri figli è seconda alla responsabilità di evitare di causare conseguenze; III) il principio di giustizia (vanno protetti i più deboli) –:
quali iniziative urgenti intenda adottare, nell'ambito delle sue competenze e nel rispetto di quelle regionali in materia sanitaria, per fare chiarezza su quella che è la linea politica del Governo in materia vaccinale, anche in relazione all'avvio dell'anno scolastico 2018/2019, e alla recente approvazione della disposizione che proroga (al 10 marzo 2019) la possibilità di presentare presso le scuole la dichiarazione sostitutiva della documentazione in grado di dimostrare l'effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie per i minori, e assicurare la piena tutela della salute ai cittadini su tutto il territorio nazionale, alla luce della presa di posizione della comunità scientifica richiamata in premessa, che ha ribadito l'utilità dei vaccini e delle vaccinazioni, l'efficacia della legge sull'obbligo vaccinale, nonché l'importanza assunta dalla scienza vaccinologica in ambito bio-medico e di sanità pubblica.
(2-00082)
(Nuova formulazione) «Marin, Gelmini, Occhiuto, Mulè, Brunetta, Bagnasco, Baratto, Bendinelli, Bond, Caon, Cortelazzo, Milanato, Mugnai, Novelli, Pedrazzini, Versace».
Iniziative di competenza per garantire ai pazienti reggini la dovuta assistenza sanitaria e l'accesso alla dialisi – 2-00106
I)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
la complessa situazione del funzionamento della sanità calabrese presenta consolidate criticità e malfunzionamenti che pregiudicano il diritto alla salute per la popolazione calabrese;
in tale critico contesto generale emerge, con una evidenza allarmante, la situazione in cui versano da almeno quindici anni i pazienti uremici che vivono a Reggio Calabria, nel senso che il territorio ormai, da tempo risalente, soffre della grave carenza di posti-dialisi presso il grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria e dispone di soli 6 centri (1 ogni 92.639 abitanti) contro i 5 di Vibo Valentia (1 ogni 32.503 abitanti), i 16 di Cosenza (1 ogni 44.650 abitanti), i 7 di Catanzaro (1 ogni 51.865 abitanti) e i 2 di Crotone (1 ogni 87.356 abitanti);
va a questo punto anche ricordato che, nonostante il programma operativo 2016-2018 della regione Calabria avesse previsto, nell'ambito delle iniziative relative alle reti assistenziali, il completamento entro dicembre 2016 della rete nefrologica e dialitica, a tutt'oggi tale risultato è non è stato raggiunto;
tutto ciò determina che i malati sono costretti a sottoporsi a disagi e disservizi operativi per recarsi tre giorni alla settimana fuori città per sottoporsi al trattamento emodialitico che, come noto, ha una durata di almeno quattro ore, e spesso comporta, come effetti collaterali, ipotensione, nausea, vomito per non citare complicanze più serie nei pazienti più anziani;
è altrettanto noto che, stante la gravità dei fatti narrati, negli ultimi anni è stato istituito presso la prefettura di Reggio Calabria un tavolo tecnico composto, oltre che dal prefetto, anche dal commissario ad acta per il piano di rientro, dal dipartimento regionale tutela salute, dall'Asp di Reggio Calabria, dal G.o.m. di Reggio Calabria, dalla città metropolitana di Reggio Calabria e dall'Aned regionale per la creazione di un nuovo centro dialisi in città con 8 posti-rene, sufficienti a soddisfare il fabbisogno di quasi tutti i pazienti emodializzati che ancora oggi sono costretti a viaggiare da Reggio Calabria verso i centri dialisi limitrofi, collocati a Melito P.S., Scilla e Messina. Tale centro non è stato ancora realizzato e per questo motivo gli uremici cronici reggini sono costretti per tre giorni alla settimana a raggiungere centri più vicini per sottoporsi al trattamento sostitutivo per almeno quattro ore;
nel settembre 2017, l'amministrazione comunale di Reggio Calabria ha messo a disposizione dell'azienda sanitaria provinciale un immobile per la predisposizione di un centro dialisi in città. L'Asp ha pertanto prodotto un progetto per la realizzazione di tale centro con 8 posti tecnici (per un totale di 32 pazienti su quattro turni) che avrebbe risolto il problema di tutti i pazienti della provincia di Reggio Calabria;
nel gennaio 2018, presso la prefettura di Reggio Calabria, in attesa del nuovo centro dialisi dell'Asp, il grande ospedale metropolitano si dichiarava disponibile a trattare tutti i circa 30 pazienti calabresi dializzati a Messina, allestendo un terzo turno notturno. Si rendeva necessaria, però, l'assunzione di 10 infermieri e 5 medici da destinare a questa attività, assunzioni autorizzate tempestivamente dal commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro. Di tale personale, ad oggi, hanno preso servizio presso l'unità operativa di nefrologia del G.o.m. di Reggio Calabria solo 3 medici (su 5) e 2 infermieri (su 10), insufficienti per la pianificazione del terzo turno notturno;
la delicata e risalente questione, oggi in esame, ha costituito oggetto di precedenti iniziative di sindacato ispettivo, da parte del Movimento 5 stelle, anche nel corso della precedente legislatura, senza alcun esito –:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali indifferibili iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, al fine di garantire ai pazienti reggini la dovuta assistenza e l'accesso alla dialisi, necessaria alla sopravvivenza, senza costringere gli stessi a un penoso pellegrinaggio quasi quotidiano.
(2-00106) «Dieni, Massimo Enrico Baroni, Bologna, D'Arrando, Lapia, Lorefice, Mammì, Menga, Nappi, Nesci, Provenza, Sapia, Sarli, Sportiello, Trizzino, Troiano, Leda Volpi, Barbuto, D'Ippolito, Forciniti, Melicchio, Misiti, Orrico, Parentela, Scutellà, Tucci, Bella, Berardini, Bruno, Buompane, Businarolo, Cabras, Cancelleri, De Girolamo, De Lorenzis, De Lorenzo, De Toma, Del Grosso, Del Monaco, Di Lauro, Di Stasio, D'Incà, Donno, Dori».