XVIII LEGISLATURA
ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME: PDL 791-A
Pdl 791-A – Disposizioni in materia di azione di classe
Tempo complessivo: 17 ore, di cui:
• discussione sulle linee generali: 7 ore e 30 minuti;
• seguito dell'esame: 9 ore e 30 minuti.
Discussione generale | Seguito dell'esame | |
Relatore per la maggioranza | 20 minuti | 20 minuti |
Relatore di minoranza | 15 minuti | 15 minuti |
Governo | 30 minuti | 20 minuti |
Richiami al Regolamento | 10 minuti | 10 minuti |
Tempi tecnici | 1 ora | |
Interventi a titolo personale | 1 ora e 8 minuti (con il limite massimo di 16 minuti per ciascun deputato) | 1 ora e 23 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato) |
Gruppi | 5 ore e 7 minuti | 6 ore e 2 minuti |
MoVimento 5 Stelle | 1 ora e 5 minuti | 1 ora e 28 minuti |
Lega – Salvini premier | 49 minuti | 1 ora e 2 minuti |
Partito Democratico | 47 minuti | 58 minuti |
Forza Italia – Berlusconi
presidente |
46 minuti | 56 minuti |
Fratelli d'Italia | 35 minuti | 36 minuti |
Liberi e Uguali | 32 minuti | 31 minuti |
Misto: | 33 minuti | 31 minuti |
MAIE-Movimento Associativo
Italiani all'Estero |
10 minuti | 9 minuti |
Civica Popolare-AP-PSI-Area
Civica |
6 minuti | 6 minuti |
Minoranze Linguistiche | 6 minuti | 6 minuti |
Noi Con l'Italia-USEI | 6 minuti | 6 minuti |
+Europa-Centro Democratico | 5 minuti | 4 minuti |
COMUNICAZIONI
Missioni valevoli nella seduta del 28 settembre 2018.
Battelli, Benvenuto, Bitonci, Bonafede, Claudio Borghi, Brescia, Buffagni, Cardinale, Carfagna, Castelli, Castiello, Ciprini, Cirielli, Colucci, Cominardi, Davide Crippa, D'Uva, Del Re, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Durigon, Fantinati, Ferraresi, Fioramonti, Gregorio Fontana, Lorenzo Fontana, Formentini, Fraccaro, Fugatti, Galizia, Galli, Gallo, Garavaglia, Gava, Gelmini, Giachetti, Giorgetti, Grande, Grillo, Guerini, Guidesi, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Manzato, Micillo, Molteni, Morelli, Morrone, Pastorino, Picchi, Quartapelle Procopio, Rampelli, Rixi, Rizzo, Romaniello, Rosato, Ruocco, Saltamartini, Carlo Sibilia, Spadafora, Tofalo, Vacca, Valbusa, Valente, Villarosa, Raffaele Volpi.
Annunzio di proposte di legge.
In data 27 settembre 2018 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
BRESCIA: «Disposizioni in materia di permessi lavorativi retribuiti per lo svolgimento delle funzioni di tutore di minori» (1202);
RACCHELLA: «Dichiarazione di monumento nazionale del ponte sul Brenta detto “Ponte Vecchio di Bassano”» (1203);
CALABRIA: «Modifiche al testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, in materia di divieto dell'uso dei telefoni mobili e di altri strumenti tecnologici nelle scuole e durante l'attività scolastica» (1204);
BELLUCCI ed altri: «Istituzione dell'Agenzia del Terzo settore» (1205);
COSTA: «Modifica all'articolo 315 del codice di procedura penale, in materia di trasmissione della sentenza che accoglie la domanda di riparazione per ingiusta detenzione ai fini della valutazione disciplinare dei magistrati» (1206);
DONNO ed altri: «Modifiche alla tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e alla legge 9 aprile 1986, n. 97, per la riduzione dell'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto relativa ai veicoli a motore ibridi, ai veicoli elettrici ibridi ricaricabili tramite collegamento e ai veicoli alimentati da cellule a combustibile utilizzati dagli invalidi» (1207);
ZARDINI: «Modifica all'articolo 33 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, in materia di trasparenza delle informazioni relative ai pagamenti dei debiti delle pubbliche amministrazioni» (1208).
Saranno stampate e distribuite.
Adesione di deputati a proposte di legge.
La proposta di legge costituzionale CECCANTI e NOJA: «Modifica all'articolo 117 della Costituzione concernente la competenza dello Stato in materia di tutela della salute» (529) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Ascani, Carla Cantone, Ciampi, Di Giorgi, Marco Di Maio e Verini.
Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.
A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
I Commissione (Affari costituzionali):
PINI ed altri: «Delega al Governo per la disciplina dell'esercizio del diritto di voto da parte dei cittadini che, per motivi di studio, si trovano in un comune diverso da quello di residenza» (629) Parere delle Commissioni V e VII.
II Commissione (Giustizia):
VERINI ed altri: «Modifiche alla legge 8 febbraio 1948, n. 47, al codice penale, al codice di procedura penale e alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di diffusione, di contrasto delle liti temerarie, di segreto professionale e di istituzione del Giuri per la correttezza dell'informazione» (416) Parere delle Commissioni I, V, VII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), IX e XIV;
MONTARULI: «Modifica all'articolo 254 del codice civile, in materia di riconoscimento del figlio nato fuori del matrimonio, e disposizioni in materia di registrazione e trascrizione degli atti di nascita» (698) Parere delle Commissioni I e XII.
VI Commissione (Finanze):
SCHIRÒ ed altri: «Modifica all'articolo 9-bis del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 2014, n. 80, concernente l'estensione della riduzione della tassa sui rifiuti a tutti i cittadini iscritti nell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero» (701) Parere delle Commissioni I, III, V e VIII;
CARFAGNA ed altri: «Concessione di un credito d'imposta in favore delle imprese per il riequilibrio dei tassi di occupazione maschile e femminile» (755) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, X, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento) e XIV.
VII Commissione (Cultura):
SCHIRÒ ed altri: «Disposizioni per la promozione della conoscenza dell'emigrazione italiana nel quadro delle migrazioni contemporanee» (617) Parere delle Commissioni I, III, V e XI;
ANZALDI: «Dichiarazione di monumento nazionale del sito di Gibellina» (736) Parere delle Commissioni I e V;
VANESSA CATTOI ed altri: «Disposizioni per il potenziamento dell'educazione motoria nella scuola primaria» (784) Parere delle Commissioni I, V, XI e XII.
VIII Commissione (Ambiente):
MURONI: «Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della bellezza nel paesaggio italiano, nell'ambiente e nella qualità architettonica e urbanistica» (738) Parere delle Commissioni I, II, IV, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), IX, X, XI, XII, XIII e XIV.
IX Commissione (Trasporti):
CARDINALE: «Disposizioni per garantire la continuità territoriale mediante i collegamenti aerei, marittimi e ferroviari tra la Sicilia e il continente» (686) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VIII, X, XII e XIV.
X Commissione (Attività produttive):
EPIFANI ed altri: «Modifiche all'articolo 3 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, e altre disposizioni in materia di disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali, nonché interventi per il sostegno delle microimprese operanti nel settore del commercio al dettaglio» (860) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, IX, XI e XIV.
XI Commissione (Lavoro):
DALL'OSSO ed altri: «Disposizioni in materia di controllo e vigilanza negli asili nido, nelle scuole dell'infanzia e presso le strutture socio-assistenziali per anziani, persone disabili e minori in situazione di disagio, nonché in materia di requisiti di idoneità psico-attitudinale del personale scolastico e sanitario» (552) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VII e XII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento).
Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e II (Giustizia):
BUTTI ed altri: «Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di sicurezza urbana» (729) Parere delle Commissioni IV, V, IX e XII.
Trasmissione dal Ministro per i beni e le attività culturali.
Il Ministro per i beni e le attività culturali, con lettera in data 24 settembre 2018, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera f-bis), del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, la relazione sullo stato di avanzamento dei lavori e su eventuali aggiornamenti del crono-programma del Grande Progetto Pompei, predisposta dal direttore generale del medesimo Grande Progetto, riferita al primo semestre 2018 (Doc. CCXX, n. 2).
Questa relazione è trasmessa alla VII Commissione (Cultura).
Trasmissione dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettera in data 27 settembre 2018, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 30, quinto comma, della legge 20 marzo 1975, n. 70, la relazione sull'attività svolta, sul bilancio di previsione e sulla consistenza degli organici dell'Aero Club d'Italia, riferita all'anno 2017, corredata dai relativi allegati.
Questa relazione è trasmessa alla VII Commissione (Cultura) e alla IX Commissione (Trasporti).
Trasmissione dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 26 settembre 2018, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, la relazione in merito alla proposta di direttiva del Consiglio che istituisce un documento di viaggio provvisorio dell'Unione europea e abroga la decisione 96/409/PESC (COM(2018) 358 final).
Questa relazione è trasmessa alla III Commissione (Affari esteri) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.
Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 27 settembre 2018, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
Con la predetta comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:
Proposta modificata di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 1093/2010 che istituisce l'Autorità europea di vigilanza (Autorità bancaria europea), il regolamento (UE) n. 1094/2010 che istituisce l'Autorità europea di vigilanza (Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali), il regolamento (UE) n. 1095/2010 che istituisce l'Autorità europea di vigilanza (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati), il regolamento (UE) n. 345/2013 relativo ai fondi europei per il venture capital, il regolamento (UE) n. 346/2013 relativo ai fondi europei per l'imprenditoria sociale, il regolamento (UE) n. 600/2014 sui mercati degli strumenti finanziari, il regolamento (UE) 2015/760 relativo ai fondi di investimento europei a lungo termine, il regolamento (UE) 2016/1011 sugli indici usati come indici di riferimento negli strumenti finanziari e nei contratti finanziari o per misurare la performance di fondi di investimento, il regolamento (UE) 2017/1129 relativo al prospetto da pubblicare per l'offerta pubblica o l'ammissione alla negoziazione di titoli in un mercato regolamentato e la direttiva (UE) 2015/849 relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo (COM(2018) 646 final);
Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sul funzionamento della direttiva 2011/24/UE concernente l'applicazione dei diritti dei pazienti relativi all'assistenza sanitaria transfrontaliera (COM(2018) 651 final);
Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'attuazione della legislazione dell'Unione europea in materia di rifiuti, comprendente la segnalazione preventiva per gli Stati membri che rischiano di non riuscire a conseguire l'obiettivo del 2020 relativo alla preparazione dei rifiuti urbani per il riutilizzo o il riciclaggio (COM(2018) 656 final).
Trasmissione dal Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna.
La Presidente del Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, con lettera in data 20 settembre 2018, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 24, comma 3, e 25 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, il testo di una risoluzione recante le osservazioni della regione Emilia-Romagna sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante prescrizioni minime per il riutilizzo dell'acqua (COM(2018) 337 final).
Questo documento è stato trasmesso alla VIII Commissione (Ambiente) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
Richiesta di parere parlamentare su atti del Governo.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, con lettera in data 27 settembre 2018, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1 della legge 9 luglio 2015, n. 114, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2014/55/UE relativa alla fatturazione elettronica negli appalti pubblici (49).
Questa richiesta, in data 27 settembre 2018, è stata assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla VI Commissione (Finanze) nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del Regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), che dovranno esprimere i prescritti pareri entro il 6 novembre 2018. È stata altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 17 ottobre 2018.
Atti di controllo e di indirizzo.
Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.
INTERPELLANZE URGENTI
Iniziative di competenza a sostegno degli agricoltori e dei vivaisti colpiti dalla diffusione della Xylella fastidiosa e per la prevenzione e il ripristino del potenziale produttivo – 2-00078
A)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
da anni ormai nella regione del Salento in Puglia, tra Gallipoli e Santa Maria di Leuca, vengono distrutte intere coltivazioni di ulivi a causa della presenza di un batterio originario della California chiamato « Xylella Fastidiosa»; tale parassita, difficile da eliminare, è giunto in Italia con l'importazione di piante ornamentali di caffè infette, provenienti dall'America centrale e, purtroppo, ha colpito le distese di uliveti di cui la Puglia è ricca, mettendo i coltivatori nelle condizioni di doverli eradicare e bruciare in quanto pericolosi anche per la fauna;
il batterio è stato trasmesso dalla «cicala sputacchina» che è un insetto ad apparato pungente-succhiatore che, una volta assorbita la linfa delle piante, la trasporta su altri fusti e li contagia;
il ceppo di batterio che ha devastato gli ulivi in Puglia è in grado di attaccare anche altre piante, come il ciliegio, il mandorlo, l'oleandro e alcune ornamentali;
l'unico rimedio ad oggi conosciuto per eliminare il parassita pare sia il taglio radicale del tronco e l'estirpazione delle radici stesse: le ripercussioni negative sull'agricoltura pugliese risultano evidenti e si tradurranno in un danno inestimabile;
il batterio si è infatti diffuso anche in altre zone d'Italia producendo gli stessi effetti disastrosi con un reale pericolo per tutta la penisola;
la Francia ha adottato misure, considerate in linea con la legislazione dell'Unione europea, contro la diffusione della « Xylella fastidiosa» che prevedono il blocco delle importazioni delle piante dalla Puglia e da altre zone colpite dal batterio;
il decreto firmato dal Ministro dell'agricoltura francese, Stephane Le Foli, in vigore già dal 4 aprile 2015, vieta l'importazione di 102 tipi di piante vive dal territorio pugliese e di quelle piante contaminiate dal batterio e inibisce gli scambi intra-europei con la Puglia con un conseguente rafforzamento di un piano di controllo su tutto il territorio transalpino;
la procura di Lecce continua ad indagare su eventuali ritardi, omissioni, manipolazioni rispetto all'importazione delle piante provenienti dai Paesi extracomunitari in Europa, e alla diffusione colposa di malattia delle piante; nonostante il 17 luglio 2018 siano scaduti gli ultimi sei mesi di proroga, i pubblici ministeri titolari dell'indagine, Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci, hanno deciso di non chiedere al giudice per le indagini preliminari l'archiviazione del fascicolo aperto nel 2015 ma di poter continuare ad indagare su tre dei dieci, tra ricercatori e funzionari, già iscritti nel registro degli indagati, su cui maggiormente sarebbero emersi elementi tali da necessitare un ulteriore approfondimento;
dopo l'estate gli investigatori della Forestale depositeranno presso i pubblici ministeri l'informativa finale sulla quale stanno ancora lavorando. L'ipotesi di reato resta quella di diffusione colposa di malattia delle piante, perché i due magistrati sono convinti della tesi finora sostenuta ovvero che il batterio killer non è arrivato casualmente nel Salento, ma vi sia stato portato volutamente, complice un mancato controllo da parte di chi sarebbe dovuto essere preposto a vigilare con opportune tutele e non l'ha fatto;
il 21 marzo 2018 si è svolto a Bari un convegno organizzato dall'Accademia Pugliese delle scienze, a cui hanno partecipato tutti i principali ricercatori coinvolti nello studio di questa patologia vegetale, tra cui Donato Boscia e Maria Saponari, entrambi dell'istituto per la protezione sostenibile delle piante del Consiglio nazionale delle ricerche, e Francesco Porcelli, professore associato al dipartimento di scienze del suolo, della pianta e degli alimenti (Disspa) dell'università di Bari «Aldo Moro»;
il nodo cruciale emerso è che, come era da aspettarsi, l'espansione verso nord di Xylella continua inesorabile. È arrivata oramai da Oria a Cisternino, alle porte della provincia di Bari, e ha invaso una notevole porzione della zona di contenimento nelle province di Brindisi e Taranto al punto che, si pensa, potrebbe essere necessario spostare ancora a nord il confine della zona «cuscinetto»;
in presenza di una preponderanza di prove e di un consenso diffuso nella comunità dei ricercatori, è una inutile e dannosa perdita di tempo ricercare ulteriori evidenze scientifiche, richiedere l'ennesimo esperimento e formulare l'ennesima teoria, se non finalizzata alla ricerca della cura e dell'eliminazione dell'agente patogeno;
nel corso della precedente legislatura, numerosi sono stati gli atti di sindacato ispettivo, tra i quali l'interpellanza urgente n. 2-00928 presentata dall'interpellante, e le commissioni agricoltura di Camera e Senato avevano avviato e svolto numerose audizioni, ma ad oggi si è ancora ad un punto morto –:
quali iniziative il Governo intenda porre in essere per affrontare e risolvere, senza ulteriori ritardi, la fase di crisi economica degli agricoltori e dei vivaisti, che, rispettivamente, con l'abbattimento delle piante di olivo e con la sospensione o l'annullamento dei contratti e delle forniture, perdono la loro fonte di reddito e di sopravvivenza;
quali iniziative si intendano adottare per incentivare la ricerca finalizzata a studiare il patogeno, l'insetto vettore, ed individuare ogni misura idonea a prevenire e curare gli ulivi e le altre specie vegetali attaccate dalla Xylella fastidiosa mediante progetti che mettano in rete tutti gli istituti di ricerca operanti a livello nazionale e internazionale e salvaguardando l'aspetto paesaggistico, ambientale e produttivo dei territori colpiti, caratterizzati nelle zone delle province di Lecce, Brindisi e Taranto da oliveti secolari, da oliveti produttivi e da vegetazione spontanea colpita dal batterio;
quali iniziative il Governo intenda adottare per definire e attuare un piano di certificazione delle produzioni vivaistiche in grado di verificare tutte le produzioni, in modo da certificare l'assenza del patogeno prima di ogni movimentazione di materiale vivaistico e da evitare qualsiasi blocco di esportazioni, e per riconoscere incentivi e sovvenzioni a tutti coloro che aderiscono al protocollo di certificazione delle produzioni vivaistiche;
quali proposte si intendano avanzare, anche a livello europeo, per il finanziamento delle attività di prevenzione e di ripristino del potenziale produttivo ridottosi a causa dell'infezione causata dalla Xylella fastidiosa, nonché per la certificazione di tutte le aziende anche vivaistiche che oggi sono esposte a rischi economici molto importanti.
(2-00078) «Elvira Savino, Occhiuto».
Chiarimenti in merito ai contenuti della riunione del 1o febbraio 2018 tra ASPI, provveditorato alle opere pubbliche e MIT e al diniego di accesso ai relativi atti – 2-00101
B)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
in relazione alla drammatica vicenda del crollo del «ponte Morandi» di Genova in data 22 agosto 2018 il primo firmatario del presente atto si è recato, in qualità di deputato della IX Commissione Trasporti della Camera dei deputati, presso la sede del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per chiedere un accesso diretto ad alcuni documenti riportati anche dagli organi di informazione;
in particolare, la richiesta era riferita all'accesso al verbale della riunione del 1o febbraio 2018 intercorsa tra Autostrade per l'Italia S.p.a., provveditorato alle opere pubbliche e tecnici della direzione generale per la vigilanza sulle concessioni autostradali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
di tale riunione è stata data notizia anche da alcuni organi di informazione a partire dal settimanale «l'Espresso»;
secondo quanto riportato dal settimanale «Almeno sette tecnici, cinque dello Stato e due dell'azienda di gestione, sapevano infatti che la corrosione alle pile 9 (quella crollata) e 10 aveva provocato una riduzione fino al venti per cento dei cavi metallici interni agli stralli, i tiranti di calcestruzzo che sostenevano il sistema bilanciato della struttura. E che nel progetto di rinforzo presentato da Autostrade erano stati rilevati “alcuni aspetti discutibili per quanto riguarda la stima della resistenza del calcestruzzo”»;
suddetto documento smentirebbe quanto la società di gestione ha sempre dichiarato circa l'imprevedibilità del disastro;
nonostante le criticità rilevate, non sarebbero state assunte, nelle conclusioni, decisioni adeguate circa la riduzione del traffico, l'interdizione dei mezzi pesanti e altre misure che sarebbe stato logico assumere;
il primo firmatario del presente atto ha dovuto riscontrare che, nonostante una lunga e serrata discussione, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha negato al parlamentare la semplice visione dei documenti richiesti;
di quanto riportato vi è stata eco anche sugli organi di stampa e nell'ambito dei social media, destando non poco clamore –:
perché non sia stato consentito l'accesso agli atti di cui in premessa;
quali elementi intenda fornire in merito alla richiamata riunione del 1o febbraio 2018;
se sia vero che i tecnici della direzione generale per la vigilanza sulle concessioni autostradali fossero a conoscenza delle criticità relative alla corrosione delle pile 9 e 10 del «ponte Morandi».
(2-00101) «Nobili, Anzaldi, Ascani, Enrico Borghi, Braga, Bruno Bossio, Cantini, Carnevali, Cenni, Ciampi, Critelli, De Filippo, Marco Di Maio, Fassino, Fiano, Fragomeli, Fregolent, Gariglio, Giachetti, Gribaudo, Incerti, Gavino Manca, Morani, Orfini, Padoan, Paita, Pezzopane, Pizzetti, Rizzo Nervo, Andrea Romano, Rotta, Scalfarotto, Sensi, Serracchiani, Viscomi».
Chiarimenti in merito agli adempimenti connessi alla pubblicazione dei bandi di gara per il nuovo regime degli oneri di servizio pubblico relativi alla continuità territoriale per la Sardegna – 2-00116
C)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
la continuità territoriale risponde all'esigenza di garantire il diritto alla mobilità dei cittadini e dunque alla libertà di circolazione dei medesimi sul territorio nazionale e comunitario. Il compito dello Stato è quello di ridurre gli svantaggi derivanti dall'essere cittadini di zone periferiche di un Paese o delle isole. Il diritto alla mobilità è garantito dalla Costituzione agli articoli 2 e 16;
l'articolo 16 della Costituzione, nel prevedere e tutelare la libertà di circolazione delle persone, richiama implicitamente il fondamentale diritto di libertà sancito dall'articolo 2 attualizzando, al contempo, il principio di uguaglianza sostanziale. Gli ostacoli alla mobilità, generati da un sistema di collegamenti non sufficiente, causano l'impoverimento dei territori che ne sono colpiti. Si parla dello sviluppo economico e sociale di intere regioni. La Sardegna sopporta da sempre e con sempre maggiore fatica il peso di una continuità territoriale spesso inadeguata alle necessità della popolazione;
il diritto alla mobilità e alla libera circolazione dei cittadini e delle merci trova ampio riconoscimento anche a livello europeo. Il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, all'articolo 21, sancisce il diritto di ogni cittadino dell'Unione di circolare liberamente nel territorio comunitario. La stessa garanzia viene poi accordata, all'articolo 26, anche alle merci, ai servizi e ai capitali. Nel testo non mancano espressi riferimenti al diritto alla continuità territoriale considerato un bene comune di rilevanza sovranazionale. In Italia è indispensabile rendere effettiva la fruizione del diritto alla mobilità per i cittadini delle isole. Non ci sono alternative valide a una continuità territoriale adeguata e rispettosa dei princìpi più importanti della Costituzione: la libertà e l'uguaglianza;
l'esigenza avvertita dagli Stati di garantire determinati collegamenti può non trovare rispondenza con gli interessi economici delle compagnie aeree che potrebbero essere tentate di seguire determinate rotte solo in determinati periodi dell'anno;
per evitare il configurarsi di simili situazioni l'articolo 4, comma 1, lettera a), del regolamento (CEE) n. 2408/92, del Consiglio, del 23 luglio 1992, prevede che uno Stato membro possa imporre «oneri di servizio pubblico riguardo ai servizi aerei di linea effettuati verso un aeroporto che serve una regione periferica o in via di sviluppo all'interno del suo territorio o una rotta a bassa densità di traffico verso un qualsiasi aeroporto regionale nel suo territorio, qualora tale rotta sia considerata essenziale per lo sviluppo economico della regione in cui si trova l'aeroporto stesso, nella misura necessaria a garantire che su tale rotta siano prestati adeguati servizi aerei di linea rispondenti a determinati criteri di continuità, regolarità, capacità e tariffazione cui i vettori aerei non si atterrebbero se tenessero conto unicamente del loro interesse commerciale»;
il 7 agosto 2018, il Ministro interpellato ha firmato il decreto di imposizione degli oneri di servizio pubblico per la continuità territoriale aerea tra la Sardegna e le restanti regioni italiane;
il provvedimento sostituirà dal 1o aprile 2019 quello precedente, che risale al 2013 e che attualmente regola gli oneri di servizio pubblico vigenti, rideterminandone il contenuto. Nella definizione del provvedimento, lo stesso Ministero ha parlato di un decisivo passo in avanti per salvaguardare il diritto a una mobilità adeguata per i sardi e per tutti i viaggiatori, portando a conclusione la procedura di definizione del nuovo regime degli oneri di servizio pubblico per gli aeroporti di Cagliari, Alghero e Olbia con Roma e Milano. Il decreto consentirà di pubblicare un nuovo bando per l'assegnazione delle rotte –:
se il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti abbia provveduto a tutti gli adempimenti prodromici alla corretta pubblicazione dei bandi di gara volti alla definizione del nuovo regime degli oneri di servizio relativi alle rotte per garantire la continuità territoriale per la Sardegna;
quali iniziative siano state messe in atto, nell'ambito del riassetto gestionale complessivo della compagnia aerea Air Italy, in particolare relativamente alla situazione dei dipendenti olbiesi;
quali interventi saranno posti in essere in tema di compagnie aeree low cost.
(2-00116) «Marino, D'Orso, Ehm, Emiliozzi, Ermellino, Faro, Ficara, Flati, Frate, Frusone, Galantino, Galizia, Gallo, Giannone, Giarrizzo, Giordano, Carla Giuliano, Giuliodori, Grande, Grimaldi, Grippa, Gubitosa, Ianaro, Invidia, Iorio, Iovino, Lattanzio, Liuzzi, Gabriele Lorenzoni, Lovecchio».
Iniziative di competenza volte a integrare la disciplina a tutela dei diritti dei passeggeri del trasporto ferroviario, con riferimento alla previsione di sanzioni a carico del gestore delle stazioni ferroviarie nel caso di mancata assistenza – 2-00118
D)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
il regolamento (CE) n. 1371/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2007, relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario prevede, all'articolo 18 («Assistenza»), paragrafo 1, che: «1. In caso di ritardo all'arrivo o alla partenza, l'impresa ferroviaria o il gestore della stazione informa i passeggeri della situazione e dell'orario previsto di partenza e di arrivo non appena tale informazione è disponibile»;
l'articolo 32 («Sanzioni») del regolamento (CE) n. 1371/2007 dispone che «Gli Stati membri stabiliscono il regime sanzionatorio applicabile per inosservanza delle disposizioni del presente regolamento e adottano tutte le misure necessarie per assicurarne l'attuazione. Le sanzioni previste sono effettive, proporzionate e dissuasive. Gli Stati membri notificano alla Commissione le disposizioni in materia di sanzioni entro il 3 giugno 2010 e, senza indugio, qualsiasi ulteriore modifica in merito»;
al riguardo, è stato approvato il decreto legislativo 17 aprile 2014, n. 70, recante la «Disciplina sanzionatoria per le violazioni delle disposizioni del regolamento (CE) n. 1371/2007, relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario» che, da un lato, individua l'Autorità di regolazione dei trasporti quale organismo nazionale responsabile dell'applicazione del Regolamento (CE) n. 1371/2007, dall'altro, non prevede alcuna sanzione nei confronti del gestore della stazione per la violazione dell'articolo 18 («Assistenza»), paragrafo 1, del Regolamento (CE) n. 1371/2007, limitandosi, all'articolo 15 («Sanzioni per mancata assistenza al viaggiatore»), a prevederla a carico dell'impresa ferroviaria;
la lacuna normativa, oltre a rappresentare una violazione dell'articolo 32 («Sanzioni») del regolamento (CE) n. 1371/2007 secondo cui «Gli Stati membri stabiliscono il regime sanzionatorio applicabile per inosservanza delle disposizioni del presente regolamento», non consente all'Autorità di regolazione dei trasporti di sanzionare i casi di violazione dell'articolo 18, paragrafo 1, («Assistenza») del regolamento (CE) n. 1371/2007 effettuati dal gestore della stazione –:
se il Governo sia a conoscenza delle criticità riportate in premessa, lesive dei passeggeri del settore ferroviario, e quali iniziative intenda adottare al fine di colmare la suddetta lacuna normativa all'interno del decreto legislativo 17 aprile 2014, n. 70, recante la «Disciplina sanzionatoria per le violazioni delle disposizioni del regolamento (CE) n. 1371/2007, relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario».
(2-00118) «Baldelli, Zanella, Mulè, Bergamini, Pentangelo, Germanà, Sozzani, Rosso».
Iniziative di competenza volte allo studio di possibili concause ambientali della legionellosi e alla bonifica delle aree maggiormente colpite dalla recente epidemia di polmonite – 2-00102
E)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
nell'interrogazione a risposta scritta n. 4-10884, presentata dal primo firmatario del presente atto e altri deputati il 27 ottobre 2015, si affrontava il tema del virus del Nilo occidentale (noto anche con la denominazione inglese West Nife Virus, WNV); dal 2008 (primo focolaio endemico in Italia con due casi) quest'anno si è registrato un incremento importante del numero dei casi; gli ultimi dati comunicati dall'Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) sono allarmanti e riportano circa 300 nuovi casi di contagio del virus nell'area geografica europea e l'Italia è risultata il Paese maggiormente colpito dalla febbre West Nile con 144 casi accertati e 7 decessi. Secondo lo studioso Sanford e altri, pubblicato sul J. Med. Entomol. nel 2005, le aree umide e i corsi d'acqua arricchiti di azoto (fertilizzanti azotati e altre sorgenti azotate antropiche) costituiscono un habitat favorevole per specie nitrofile come le zanzare Culex; il conteggio delle larve è di 9,4 volte superiore rispetto alle stesse aree prima del trattamento azotato o altre aree con valori di componenti azotati nella norma, per un potere trofico verso le larve e per l'ipossia e la soppressione dei predatori delle zanzare come alcuni pesci. Alcune aree segnalate per West Nilesono tipiche per spandimenti azotati, come Castelletto Borgo (Mantova) per digestati di impianto a biogas e Adria (Rovigo) per fanghi e altro. Le uniche misure proposte sono state finora relative a trattamenti larvicidi senza pensare a monitorare la correlazione con spandimenti, già sotto osservazione per le emissioni in atmosfera. La Lombardia importa oltre 600 mila tonnellate di fanghi di depurazione ogni anno. A inizio settembre 2018 è stata resa nota una epidemia di polmonite fra le provincie di Mantova e Brescia: 250 casi. Il germe responsabile di alcuni casi è la legionella. Il batterio Legionella pneumophila si annida nell'acqua e si trasmette attraverso l'acqua nebulizzata, per inalazione. Il batterio penetra attraverso le mucose delle vie respiratorie e raggiunge i polmoni. La formazione di biofilm batterico può essere favorita da condizioni chimiche come la presenza di nutrienti (fosforo, azoto, carbonio), ferro, manganese e altri metalli pesanti, anioni e fisiche (temperatura ambientale ecc.). Nell'articolo « Biofilms: The Stronghold of Legionella pneumophila» di Mena Abdel-Nour e altri pubblicato su Int. J. Mol. Sci. nel 2013 si trovano spunti in merito. Le aree colpite dall'attuale epidemia di polmonite, nella bassa bresciana intorno a Lonato, Montichiari (Brescia), Asola e Castiglione delle Stiviere (Mantova) sono caratterizzate da una elevatissima pressione ambientale e da presenza di discariche e spandimenti di fanghi ed effluenti azotati anche da fuori regione, con la presenza di nitrati anche in acqua potabile ai limiti della norma (50 mg/litro) e talvolta superiori (provincia di Brescia), e nitrati in faida fino a 120 mg/litro (provincia di Mantova). Il decorso del fiume Chiese sembra accomunare i casi di polmonite. L'acqua contaminata da eventuali spandimenti potrebbe entrare in contatto con la popolazione perché captata per irrigazione e altri usi. È stata aperta un'inchiesta dalla procura di Brescia –:
se i Ministri interpellati intendano migliorare lo studio dei rapporti fra ambiente e salute, anche con ulteriori strutture dedicate; se intendano adottare iniziative per studiare la correlazione fra spandimenti azotati e West Nile virus e porre limiti precauzionali agli spandimenti nelle aree colpite dal virus come già avviene per i superi di PM10;
se intendano assumere le iniziative di competenza per studiare la possibile concausa ambientale o fattore facilitante nello sviluppo della legionellosi, provvedere alla bonifica e all'eliminazione dell'agente eziologico e limitare le pressioni ambientali su acqua, suoli e aria del territorio citato delle provincie di Mantova e Brescia e se intendano pubblicare puntuali dati epidemiologici relativi ai territori interessati dall'epidemia;
se il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare intenda assumere iniziative per modificare il decreto legislativo n. 99 del 1992 sulla gestione dei fanghi in un'ottica di maggiore sostenibilità.
(2-00102) «Zolezzi, Daga, Deiana, D'Ippolito, Federico, Ilaria Fontana, Licatini, Maraia, Alberto Manca, Ricciardi, Rospi, Terzoni, Traversi, Varrica, Vianello, Vignaroli, Bella, Berardini, Bologna, Bruno, Buompane, Businarolo, Cabras, Cancelleri, Luciano Cantone, Cappellani, Carabetta, Carbonaro, Carelli, Carinelli, Casa».
Iniziative normative volte ad introdurre deroghe alla disciplina relativa alla salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, allo scopo di consentire interventi mirati di lotta biologica – 2-00105
F)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
come noto, la direttiva 92/43/CEE anche detta «direttiva Habitat» mira alla salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali e quindi della flora e della fauna selvatiche presenti nel territorio europeo degli Stati membri al quale si applicano i Trattati;
per il conseguimento del suddetto obiettivo la direttiva stabilisce misure volte ad assicurare il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat e delle specie di interesse comunitario elencati nei suoi allegati;
le eventuali introduzioni di antagonisti naturali, indispensabili per la lotta biologica, debbono seguire le indicazioni previste dallo standard EPPO PM 6/1(1) – First import of exotic biological control agents for research under contained conditions e PM 6/2(1) – Import and release of exotic biological control agents;
lo stesso articolo 22 della direttiva in parola indica chiaramente che gli Stati membri «controllano che l'introduzione intenzionale nell'ambiente naturale di una specie non locale del proprio territorio sia disciplinata in modo da non arrecare alcun pregiudizio agli habitat naturali nella loro area di ripartizione naturale né alla fauna e alla flora selvatiche locali, e, qualora lo ritengano necessario, vietano siffatta introduzione»;
il legislatore italiano, nel recepimento di tale direttiva, con decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, aggiornato e coordinato con il decreto del Presidente della Repubblica 12 marzo 2003, n. 120, non ha tuttavia previsto alcuna possibilità di deroga e non ha delineato nessun percorso autorizzatorio, bloccando di fatto ogni intervento di lotta biologica con utilizzo di antagonisti naturali introdotti da altri areali;
il disposto di cui all'articolo 12 del citato decreto del Presidente della Repubblica si limita infatti a vietare la reintroduzione, l'introduzione e il ripopolamento in natura di specie e popolazioni non autoctone, specificando i termini di «introduzione» e «di non autoctona» –:
se intenda assumere iniziative per rivedere urgentemente il quadro normativo vigente al fine di introdurre deroghe che consentano, ancorché in modo da non arrecare alcun pregiudizio agli habitat naturali interessati né alla fauna né alla flora selvatiche locali, interventi mirati di lotta biologica con l'utilizzo di antagonisti naturali provenienti da altri areali.
(2-00105) «Parentela, Cadeddu, Cassese, Cillis, Cimino, Del Sesto, Gagnarli, Gallinella, L'Abbate, Lombardo, Maglione, Alberto Manca, Maraia, Marzana, Pignatone, Vignaroli, Carelli, Carinelli, Casa, Caso, Cataldi, Chiazzese, Ciprini, Colletti, Corda, Costanzo, Cubeddu, Currò, Dall'Osso, Sabrina De Carlo, Bella, Daga, Deiana, D'Ippolito, Federico, Ilaria Fontana, Licatini, Ricciardi, Rospi, Terzoni, Traversi, Varrica, Vianello, Scerra, D'Uva, Barzotti, D'Arrando, De Giorgi».
Iniziative di competenza in materia di emissioni odorigene, anche tramite l'emanazione di linee guida volte alla riduzione dei conferimenti di rifiuti depositati all'interno di impianti autorizzati – 2-00117
G)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
come noto, l'articolo 272-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sancisce la competenza legislativa (e quella amministrativa di rango autorizzatorio) regionale in ordine alle misure per la prevenzione e la limitazione delle emissioni odorigene degli stabilimenti autorizzati ai sensi della Parte V del decreto. Dette misure possono consistere in valori limite di emissione, espressi in concentrazione volumetrica, nonché specifiche portate massime e concentrazioni massime da definire in sede di autorizzazione. Possono comprendere prescrizioni relative agli impianti aventi un potenziale impatto odorigeno, incluso l'obbligo di attuazione di piani di contenimento, così come procedure volte a definire, in sede di autorizzazione, i criteri localizzativi in funzione della presenza di ricettori sensibili intorno agli stabilimenti;
il comma 2 della disposizione prevede che il coordinamento previsto dall'articolo 20 del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, possa elaborare indirizzi in relazione alle misure previste. Possono essere previsti valori limite e prescrizioni per la prevenzione e la limitazione delle emissioni odorigene degli stabilimenti autorizzati, inclusa la definizione di metodi di monitoraggio e di determinazione degli impatti;
a fondamento della visione, la difficoltà di stabilire limiti identici rispetto a realtà industriali assai differenti; ne deriva una normativa per certi versi carente, senza prevedere alcun obbligo in materia per quanto riguarda gli impianti dotati di autorizzazione integrata ambientale, spesso anche di grandi dimensioni o di notevoli capacità di esercizio, che restano affidati, se del caso, soltanto a prescrizioni specifiche all'interno dei singoli procedimenti;
talune modifiche risulterebbero, ad avviso degli interpellanti, opportune, prevedendo tempistiche puntuali per: l'adozione della normativa regionale sulle emissioni odorigene e i limiti per gli impianti autorizzati; l'introduzione delle emissioni odorigene nell'elenco degli inquinanti di cui tener conto nell'espletamento delle procedure di valutazione di impatto ambientale; l'introduzione di piani di monitoraggio delle emissioni odorigene;
a titolo esemplificativo, la regione Puglia si è dotata di una legge per le emissioni odorigene, nel tempo sottoposta a proroghe per l'entrata in vigore fino all'adozione della nuova legge regionale 16 luglio 2018, n. 32, in una formulazione, ad avviso degli interpellanti, inefficace a livello ambientale, peraltro recentemente oggetto di impugnazione da parte del Governo;
numerose regioni non hanno neppure provveduto ad emanare specifiche leggi e linee guida con lo scopo di disciplinare i casi di molestia olfattiva, ma solo direttive con indicazione del limite emissivo per impianti di compostaggio o per impianti di produzione di biogas. Ad esempio, in attesa di una normativa specifica sulle emissioni odorigene, l'Emilia-Romagna si è limitata ad elaborare linee guida per i processi autorizzativi con meri indirizzi comuni applicandole transitoriamente fino al 2019, quando poi si verificherà la loro efficacia –:
se il Ministro interpellato intenda adottare iniziative per introdurre modifiche normative atte a dirimere le criticità poste dalla normativa vigente, se del caso, emanando linee guida in materia di emissioni odorigene e promuovendo misure tese nello specifico alla riduzione dei conferimenti di rifiuti depositati all'interno degli impianti autorizzati e anche alla diminuzione della produzione da raffinerie e altri impianti analoghi.
(2-00117) «Vianello, Ilaria Fontana, Maniero, Manzo, Mariani, Martinciglio, Masi, Migliorino, Nitti, Olgiati, Palmisano, Papiro, Paxia, Penna, Perantoni, Perconti, Raduzzi, Raffa, Rizzo, Romaniello, Paolo Nicolò Romano, Roberto Rossini, Ruggiero, Ruocco, Giovanni Russo, Saitta, Salafia, Sarti, Scagliusi, Scanu, Segneri, Serritella, Rachele Silvestri, Siragusa, Sodano, Spadoni, Spessotto, Suriano, Sut, Termini, Testamento, Torto, Trano, Tripiedi, Tuzi, Vallascas, Villani, Vizzini, Zanichelli, Zennaro, Ermellino».