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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 26 ottobre 2018

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 26 ottobre 2018.

  Battelli, Benvenuto, Bitonci, Bonafede, Claudio Borghi, Brescia, Buffagni, Cancelleri, Cardinale, Carfagna, Castelli, Castiello, Ciprini, Cirielli, Colucci, Cominardi, Davide Crippa, D'Uva, Del Re, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Durigon, Fantinati, Ferraresi, Fioramonti, Gregorio Fontana, Lorenzo Fontana, Fraccaro, Fugatti, Galli, Gallinella, Gallo, Garavaglia, Gava, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Giorgetti, Grande, Grillo, Grimoldi, Guerini, Guidesi, Liuni, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Manzato, Micillo, Molteni, Morelli, Morrone, Picchi, Rampelli, Rixi, Rosato, Ruocco, Saltamartini, Carlo Sibilia, Spadafora, Tofalo, Vacca, Valbusa, Valente, Villarosa, Raffaele Volpi.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 25 ottobre 2018 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   MELONI ed altri: «Modifiche all'articolo 52 del codice penale in materia di legittima difesa» (1303);
   OSNATO: «Modifiche al codice di procedura civile in materia di offerte d'acquisto nella vendita dell'immobile pignorato nell'ambito del procedimento di esecuzione forzata mediante espropriazione immobiliare» (1304);
   BATTELLI: «Modifiche alla legge 22 aprile 1941, n. 633, e altre disposizioni in materia di disciplina, intermediazione e gestione dei diritti d'autore» (1305);
   D'INCÀ ed altri: «Istituzione della denominazione di “gelato artigianale di tradizione italiana” e disposizioni concernenti la sua produzione» (1306);
   BORGHESE: «Concessione di un credito d'imposta in favore dei commercianti al dettaglio di prodotti provenienti da imprese agroalimentari gestite anche da italiani residenti all'estero» (1307);
   NESCI ed altri: «Modifiche al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, in materia di obblighi di trasparenza a carico dei dirigenti sanitari, e al decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171, in materia di conferimento degli incarichi di direzione delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e degli altri enti del Servizio sanitario nazionale» (1308).

  Saranno stampate e distribuite.

Ritiro di proposte di legge.

  In data 25 ottobre 2018 la deputata Meloni ha comunicato, anche a nome dei cofirmatari, di ritirare la seguente proposta di legge:
   MELONI ed altri: «Modifiche all'articolo 52 del codice penale in materia di legittima difesa» (308).

  La proposta di legge sarà pertanto cancellata dall'ordine del giorno.

Trasmissione dal Senato.

  In data 25 ottobre 2018 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza la seguente proposta di legge:
   S. 5-199-234-253-392-412-563-652. – PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA POPOLARE; senatori LA RUSSA ed altri; senatori GINETTI e ASTORRE; senatori CALIENDO ed altri; senatori MALLEGNI ed altri; senatori GINETTI ed altri; senatori GASPARRI ed altri; senatori ROMEO ed altri: «Modifiche al codice penale e altre disposizioni in materia di legittima difesa» (approvata dal Senato) (1309).

  Sarà stampata e distribuita.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   II Commissione (Giustizia):
  S. 510. – Senatori GIARRUSSO ed altri: «Modifica dell'articolo 416-ter del codice penale in materia di voto di scambio politico-mafioso» (approvata dal Senato) (1302), Parere della I Commissione.

   IX Commissione (Trasporti):
  LIUZZI ed altri: «Introduzione del capo II-bis del titolo IV della parte III del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, in materia di fornitura di applicazioni elettroniche e di spazi telematici destinati alla loro pubblicizzazione e compravendita» (573), Parere delle Commissioni I, II, VI, VII, X (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), XII e XIV.

   Commissioni riunite V (Bilancio) e VIII (Ambiente):
  S. 497. – Senatori MORONESE ed altri: «Legge quadro per lo sviluppo delle isole minori marine, lagunari e lacustri» (approvata dal Senato) (1285), Parere delle Commissioni I, II, III, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, IX, X, XI, XII, XIII e XIV.

Annunzio di una domanda di autorizzazione all'utilizzazione di intercettazioni di conversazioni telefoniche.

  Con nota pervenuta il 24 ottobre 2018, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Termini Imerese ha trasmesso alla Presidenza della Camera una domanda di autorizzazione all'utilizzazione di intercettazioni di conversazioni telefoniche nei confronti del deputato Alessandro PAGANO e di Angelo ATTAGUILE, deputato all'epoca dei fatti, nell'ambito del procedimento penale n. 235/2018 RGNR. La domanda è stata assegnata in data odierna alla competente Giunta per le autorizzazioni.

  Copia della domanda sarà stampata e distribuita (Doc. IV, n. 2).

Trasmissione dalla Corte dei conti.

  Il Presidente della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, con lettera in data 19 ottobre 2018, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la deliberazione n. 20/2018 del 10 settembre-17 ottobre 2018, con la quale la Sezione stessa ha approvato la relazione concernente «Sviluppo tecnologico ed interventi nel settore aeronautico».

  Questo documento è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla X Commissione (Attività produttive).

Trasmissione dal Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale.

  Il Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all'adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale, con lettera in data 16 ottobre 2018, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 22, comma 6, del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2016, n. 160 la relazione sulla bonifica dei siti di discarica abusivi oggetto della sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 2 dicembre 2014 (causa C- 196/13), aggiornata al mese di giugno 2018 (Doc. CCXXXV, n. 1).

  Questo documento è trasmesso alla VIII Commissione (Ambiente).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 18 ottobre 2018, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, la relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Relazione annuale all'autorità di discarico riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2017 (COM(2018) 661 final), che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 25 ottobre 2018, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Con la predetta comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:
   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'applicazione nel biennio 2015-2016 del regolamento (CE) n. 561/2006 relativo all'armonizzazione di alcune disposizioni in materia sociale nel settore dei trasporti su strada e della direttiva 2002/15/CE concernente l'organizzazione dell'orario di lavoro delle persone che effettuano operazioni mobili di autotrasporto (COM(2018) 698 final);
   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 516/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio relativamente al reimpegno della quota residua degli importi impegnati per sostenere l'attuazione delle decisioni (UE) 2015/1523 e (UE) 2015/1601 del Consiglio o alla loro assegnazione ad altre azioni previste dai programmi nazionali (COM(2018) 719 final).

Trasmissione dall'Autorità di regolazione dei trasporti.

  Il Presidente dell'Autorità di regolazione dei trasporti, con lettera in data 23 ottobre 2018, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 4, comma 3, del decreto legislativo 17 aprile 2014, n. 70, 3, comma 4, del decreto legislativo 4 novembre 2014, n. 169, e 3, comma 4, del decreto legislativo 29 luglio 2015, n. 129, una segnalazione in materia di tutela dei diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario, nel trasporto via mare e per vie navigabili interne e nel trasporto effettuato con autobus: disciplina sanzionatoria.

  Questa segnalazione è trasmessa alla II Commissione (Giustizia) e alla IX Commissione (Trasporti).

Trasmissione dal Consiglio regionale del Lazio.

  Il Consiglio regionale del Lazio, con lettera in data 22 ottobre 2018, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 24, comma 3, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, il testo di una risoluzione recante le osservazioni della Regione Lazio sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla tutela del bilancio dell'Unione in caso di carenze generalizzate riguardanti lo Stato di diritto negli Stati membri (COM(2018) 324 final).

  Questo documento è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.

  Il Presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, con lettera in data 23 ottobre 2018, ha trasmesso un voto, approvato dal medesimo Consiglio il 3 ottobre 2018, concernente l'aggravamento della sanzione derivante dalla violazione del divieto di sosta sullo spazio riservato alla fermata e sosta dei veicoli per persone invalide (articolo 158, comma 2, lettera g), del codice della strada, di cui al decreto legislativo 18 maggio 1992, n. 285).

  Questo documento è trasmesso alla II Commissione (Giustizia) e alla IX Commissione (Trasporti).

  Il Presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, con lettera in data 23 ottobre 2018, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 24, comma 3, e 25 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, il testo di una risoluzione recante l'esame di sussidiarietà e le osservazioni della Regione Friuli Venezia Giulia sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla razionalizzazione delle misure per promuovere la realizzazione della rete transeuropea dei trasporti (COM(2018) 277 final).

  Questo documento è trasmesso alla VIII Commissione (Ambiente), alla IX Commissione (Trasporti) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

  Nell’Allegato A ai resoconti della seduta del 25 ottobre 2018, a pagina 4, seconda colonna, terza riga, devono intendersi aggiunte, in fine, le parole: « e XII».

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative volte a tutelare l'apicoltura italiana, con particolare riferimento al rispetto degli standard previsti dalle direttive europee in relazione al miele importato dall'estero – 2-00150

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, per sapere – premesso che:
   all'aumento della domanda netta globale di miele, dal 2010 ad oggi cresciuta al ritmo di 20.000 tonnellate l'anno, grazie all'incremento della popolazione, all'ampliamento di fasce di consumatori e soprattutto alla crescente preferenza per alimenti sani e naturali, non corrisponde tuttavia un'analoga crescita delle capacità produttive mondiali;
   nell'Unione europea, come nelle altre aree tradizionalmente grandi produttrici, si registrano infatti ricorrenti flessioni dovute alle avversità che affliggono l'apicoltura sinteticamente riconducibili all'incremento delle monocolture, all'impatto devastante sulle api dei pesticidi, al cambiamento climatico e ai fenomeni estremi che l'accompagnano, nonché alla diffusione di nuove parassitosi. A tutto questo si aggiungono estese e crescenti adulterazioni e frodi;
   l'unico Paese che, senza significative variazioni del numero di alveari allevati, fa eccezione a questa tendenza mondiale è la Cina. Questa nazione, principale esportatore mondiale di miele, sembra in grado di realizzare ben due «miracoli»: un inverosimile costante incremento delle capacità produttive accompagnato da un altrettanto improbabile stabilità produttiva, costante anno dopo anno. Negli ultimi 15 anni, le importazioni di miele dell'Unione europea sono cresciute a tasso medio di 10.284 tonnellate all'anno, con la Cina come principale fornitore;
   non stupisce dunque che nel database degli Usa Pharmacopeia's food fraud (2018) il miele sia collocato, dopo latte e olio d'oliva, quale terzo alimento al mondo oggetto d'adulterazione. Peraltro, già il solo prezzo all'importazione fornisce una prima e chiara indicazione di mancanza di qualità ed è suscettibile di motivare più che fondati sospetti;
   nel 2015 la Commissione europea ha, finalmente, realizzato un primo monitoraggio del mercato europeo del miele: i risultati attestano un'importante percentuale di frodi e adulterazioni nei mieli commercializzati nel territorio unionale;
   la direttiva europea sul miele 2001/110/CE, in piena corrispondenza con il Codex alimentarius (1981), è limpida e drastica nella definizione del prodotto; il termine «miele» è riservato al prodotto definito nell'allegato I, punto 1: «Il miele è la sostanza dolce naturale che le api (apis mellifera) producono dal nettare di piante o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o dalle sostanze secrete da insetti succhiatori che si trovano su parti vive di piante che esse bottinano, trasformano combinandole con sostanze specifiche proprie, depositano, disidratano, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell'alveare». Nell'allegato 2, al punto II, si precisa: «Al miele immesso sul mercato in quanto tale o utilizzato in prodotti destinati al consumo umano non è aggiunto alcun ingrediente alimentare, neppure gli additivi, e non è effettuata nessun'altra aggiunta se non di miele (...)»;
   in alcune parti del mondo, in particolare in Cina, è diffusa la prassi di raccogliere miele immaturo con alto contenuto di acqua, che viene poi conferito alle fabbriche che provvedono a lavorarlo, filtrarlo e deumidificarlo. Dal processo di essiccazione e maturazione in fabbrica deriva un prodotto privo di alcune delle componenti caratteristiche del miele;
   gli importatori che acquistano miele dalla Cina, corrispondente ai locali standard produttivi, e lo commercializzano in Europa, quale prodotto invece rispondente alla suddetta direttiva a giudizio degli interpellanti realizzano una grave e incomprensibilmente indisturbata frode alimentare –:
   quali iniziative intenda mettere in atto rispetto a quanto riportato in premessa al fine tutelare un settore strategico quale quello dell'apicoltura italiana e i milioni di consumatori che chiedono un prodotto rispondente ai più elevati standard qualitativi e nutrizionali.
(2-00150) «Parentela, Gagnarli, Alberto Manca, Cadeddu, Cimino, Del Sesto, L'Abbate, Marzana, Cillis, Cassese, Gallinella, Cunial, Maraia, Mariani, Martinciglio, Masi, Melicchio, Migliorino, Misiti, Nitti, Orrico, Palmisano, Papiro, Paxia, Penna, Pignatone, Raduzzi, Ricciardi, Rizzo, Rospi, Roberto Rossini, Ruggiero, Ruocco, Giovanni Russo, Saitta, Salafia, Sarti, Scerra, Scutellà, Rachele Silvestri, Sodano, Spadoni, Sut, Terzoni, Testamento, Torto, Traversi, Tuzi, Varrica, Vianello, Vignaroli, Villani, Zanichelli, Zennaro, Zolezzi».


Elementi e iniziative in ordine al fabbisogno e alla produzione nazionale di cannabis a uso medico, anche in relazione al progetto pilota presso lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze – 2-00149

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, il Ministro della difesa, per sapere – premesso che:
   per far fronte alle problematiche legate all'importazione di medicinali di origine vegetale a base di cannabis e per cercare di trovare una soluzione nazionale al problema, il 18 settembre 2014 il Ministro della salute e il Ministro della difesa hanno sottoscritto l'accordo di collaborazione per l'avvio di un progetto pilota per la produzione nazionale di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di cannabis presso lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze;
   con il decreto del Ministero della salute del 9 novembre 2015 viene istituito l'organismo statale per la cannabis. Il decreto ministeriale disciplina le modalità e le procedure per la produzione nazionale di cannabis terapeutica e quelle relative a prescrizione, allestimento, somministrazione e monitoraggio delle preparazioni magistrali;
   nell'autunno del 2017, a seguito del rapido incremento del consumo di infiorescenze di cannabis ad uso medico, per non rischiare l'interruzione delle terapie in corso è stato autorizzato lo Stabilimento chimico farmaceutico militare ad ampliare le proprie strutture e successivamente, tramite un bando di Agenzia industrie e difesa, è stata consentita l'importazione di cannabis per la trasformazione e distribuzione di 100 chilogrammi di infiorescenze di cannabis ad uso medico di grado farmaceutico da parte dello Stabilimento;
   il «decreto fiscale», decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172, ha consolidato il progetto pilota e stabilito (articolo 18-quater) che lo Stabilimento chimico farmaceutico militare sia autorizzato alla fabbricazione e alla commercializzazione delle infiorescenze di cannabis. Inoltre, la legge prevede che l'organismo statale per la cannabis possa autorizzare l'importazione di quote di cannabis da conferire allo Stabilimento chimico farmaceutico militare e che, con decreto del Ministro della salute, possano essere individuati uno o più enti o imprese da autorizzare alla coltivazione, nonché alla trasformazione;
   quanto messo in campo sino ad oggi va apprezzato come percorso all'avanguardia nel panorama europeo, il quale però non può considerarsi concluso. Infatti, sebbene il progetto pilota abbia trovato una sua stabilizzazione e abbia ottenuto risultati in un arco di tempo breve, rimane da affrontare la delicata questione del raggiungimento di una produzione annuale che possa far fronte al costante aumento delle richieste. Una crescita derivata, da un lato, dalla maggiore consapevolezza della comunità medica nel prescrivere ai pazienti cannabis ad uso medico e, dall'altro, dall'aumento delle richieste delle regioni che ne hanno ampliato l'accesso, a carico del servizio sanitario regionale;
   il 19 luglio 2018, il Ministro della salute ha annunciato di avere richiesto al Ministro della salute olandese l'importazione di 250 chilogrammi di cannabis per uso medico, ulteriori ai 450 chilogrammi già concordati per il 2018. Nella lettera rivolta al Ministro olandese De Jonge il Ministro stima una richiesta di 700 chilogrammi sino al 2019, che sarà destinata a diminuire a ragione della crescita della produzione interna;
   il 31 luglio 2018 il Ministro della salute, in occasione di una visita presso lo Stabilimento chimico farmaceutico militare, ha dichiarato: «Lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze è un'importante eccellenza di questo Paese che oggi aiuta nella produzione della cannabis terapeutica. Purtroppo, non è sufficiente la quantità ed è anche per questo che, con il direttore Anselmino, che ringrazio per il grande lavoro che fa, annunciamo che verrà bandita una sorta di manifestazione di interesse per una partnership pubblico-privato»;
   nella costituzione della partnership pubblico-privato dovrà essere tenuto in debita considerazione il valore strategico di tale opportunità per lo sviluppo futuro del settore in Italia. Considerando però che ad oggi nessun azienda nel Paese è mai stata autorizzata alla produzione di cannabis con thc, sarà importante riuscire a coinvolgere anche realtà italiane, valutando il coinvolgimento di quelle realtà, che grazie alla legge sulla filiera agroindustriale della canapa n. 242 del 2016, hanno sviluppato expertise nella coltivazione della cannabis finalizzata all'estrazione dei principi attivi –:
   quale sia il reale fabbisogno nazionale e regionale di cannabis a uso medico e quali strumenti si reputino più opportuni per garantire la corretta e costante comunicazione delle necessità di approvvigionamento al Ministero della salute da parte di tutte le regioni e province autonome;
   quali siano le motivazioni che hanno escluso l'avvio di una gara di rilevanza pubblica per l'importazione di cannabis a uso medico dall'Olanda;
   quali misure strutturali il Governo intenda promuovere per garantire una produzione nazionale di cannabis a uso medico in grado di soddisfare a pieno le crescenti richieste delle regioni e dei pazienti e quindi evitare il ricorso all'importazione dall'estero, nonché sviluppare genetiche adeguate alle specificità delle differenti patologie e condizioni cliniche e garantire la costanza della somministrazione della medesima sostanza necessaria per gli studi clinici;
   se il Governo intenda adoperarsi, e in caso affermativo con quali tempi, per un rafforzamento delle capacità produttive dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, valutando l'opportunità di realizzare forme di collaborazione pubblico-privato, anche coinvolgendo aziende italiane, che consentano l'investimento di capitali privati e il trasferimento di competenze critiche in grado di potenziare considerevolmente la produzione e le sperimentazioni dello stabilimento medesimo.
(2-00149) «Magi, Schullian».


Iniziative di competenza volte a modificare il piano ospedaliero della regione Campania previsto dal decreto n. 8 del 2018 del commissario ad acta, al fine di garantire il rispetto degli standard ospedalieri, nonché per la rimozione del medesimo commissario – 2-00152

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   nella regione Campania esistono diciotto case di cura private polispecialistiche che non raggiungono lo standard strutturale di 60 posti letto ospedalieri accreditati previsto dal decreto ministeriale n. 70 del 2015, come si evince dalla lettura delle tabelle nn. 47, 48, 49, 50, 51, e 52 del piano ospedaliero regionale approvato con decreto del commissario ad acta n. 8 del 2018;
   ci si riferisce, in particolare, alle diciotto case di cura private polispecialistiche di seguito elencate e suddivise per macroarea:
    a) macroarea Avellino/Benevento (decreto del commissario ad acta n. 117 del 2014): 1. Villa Maria-Villa Julie, di Mirabella Eclano (Avellino), (40 posti letto); 2. Villa Ester, di Avellino, 49 posti letto; 3. Cura et Sanat San Francesco, di Telese Terme (Benevento), (57 posti letto); 4. Casa di Cura Ge.Po.S., di Telese Terme (Benevento), (55 posti letto);
    b) macroarea Caserta (decreto del commissario ad acta n. 131 del 2014): 1. S. Anna S.r.l. di Caserta, (48 posti letto); 2. Villa Fiorita di Aversa, (34 posti letto); 3. S. Paolo di Caserta, (50 posti letto); 4. Minerva Santa Maria della Salute di Capua Vetere, (50 posti letto); 5. Villa Ortensia di Capua, (55 posti letto);
    c) macroarea NA 1 – Centro (decreto del commissario ad acta n. 118 del 2014): 1. Villa delle Querce di Napoli, (55 posti letto); 2. Ospedale Internazionale di Napoli, (30 posti letto); 3. Clinica Vesuvio di Napoli, (33 posti letto);
    d) macroarea NA 2 – Nord (decreto del commissario ad acta n. 119 del 2014): 1. Villa Maione di Villaricca, (50 posti letto); 2. Clinica Sant'Antimo di Casandrino, (50 posti letto);
    e) macroarea NA 3 – Sud (decreto del commissario ad acta n. 132 del 2014 e successive integrazioni): 1. La Madonnina di San Gennaro Vesuviano, (50 posti letto); 2. Santa Maria La Bruna di Torre del Greco, (40 posti letto); 3. Meluccio di Pomigliano D'Arco, (30 posti letto); 4. Meluccio ex San Felice di Pomigliano D'Arco (40 posti letto);
   dette case di cura erogano prestazioni sanitarie a carico del servizio sanitario regionale in violazione del divieto contenuto nell'articolo 2.5 dell'allegato al decreto ministeriale n. 70 del 2015, che dispone, a far data dal 1o gennaio 2017, la non sottoscrivibilità di contratti ex articolo 8-quinquies del decreto legislativo n. 502 del 1992 con le case di cura sotto la soglia di 60 posti letto. La soglia di 60 posti letto è ormai stabilita dal decreto ministeriale n. 70 del 2015, oltre che come condizione di sottoscrivibilità degli accordi, anche come soglia di accreditabilità delle case di cura private;
   per tale motivo, la presenza in regione Campania di cliniche private sotto la soglia di accreditabilità e di sottoscrivibilità dei contratti potrebbe costituire, da un lato, un pericolo per la salute dei pazienti che vengono curati in strutture che non rispettano i necessari standard ospedalieri, dall'altro un danno erariale per il sistema sanitario ad esclusivo vantaggio dei privati;
   il citato articolo 2.5 dell'allegato al decreto ministeriale n. 70 del 2015 imponeva al commissario ad acta De Luca di disporre la fusione o la riconversione delle sopra menzionate 18 cliniche private, obbligo che però secondo gli interpellanti è stato disatteso;
   infatti, il piano ospedaliero varato dal commissario programma per nove delle suddette cliniche un aumento di posti letto del tutto funzionale ad ottenere il raggiungimento della quota 60 posti letto, misura non prevista dal decreto ministeriale n. 70 del 2015, una riconversione e nulla per le altre otto;
   in regione Campania, a fronte di una massiccia presenza di case di cura sotto la soglia di 60 posti letto si registra al contempo una totale carenza di ospedali Dea di I livello: ne esiste appena uno (quello di Nocera Inferiore), a fronte di un fabbisogno ricompreso tra un minimo di 20 strutture (una ogni 300.000 abitanti circa) ed un massimo di 39 (una ogni 150.000 abitanti), così come previsto ex articolo 2.3 del decreto ministeriale n. 70 del 2015;
   il commissario De Luca, con il decreto n. 8 del 2018, ha programmato l'istituzione di appena otto nuovi Dea di I livello, un numero del tutto insufficiente, motivo per cui la regione, a giudizio degli interpellanti, non rispetta gli standard di cui all'articolo 2.3. del decreto ministeriale n. 70 del 2015. La mancata programmazione dei necessari Dea di I livello sembrerebbe del tutto funzionale a garantire l'esistenza delle diciotto sopra menzionate microcliniche private che, peraltro, non sono in possesso degli standard ministeriali –:
   se il Governo intenda adottare le iniziative di competenza affinché il commissario ad acta modifichi il piano ospedaliero varato con il decreto commissariale n. 8 del 2018, tanto da assicurare:
    a) il rispetto degli standard ospedalieri relativi alla sanità privata, riducendo il numero delle cliniche con meno di 60 posti letto mediante le prescritte procedure di fusione e riconversione, così come previsto dall'articolo 2.5 dell'allegato al decreto ministeriale n. 70 del 2015;
    b) il rispetto degli standard ospedalieri relativi alla sanità pubblica, aumentando il numero degli ospedali Dea di I livello, così da raggiungere la soglia minima di 20 strutture ai sensi dell'articolo 2.3 dell'allegato al decreto ministeriale n. 70 del 2015;
   considerato che il commissario ad acta De Luca, ad avviso degli interpellanti, ha disatteso il compito di riportare la regione Campania entro gli standard del decreto ministeriale n. 70 del 2015, se il Governo non intenda adottare le iniziative di competenza per rimuovere il commissario dalla carica.
(2-00152) «Maraia, Cillis, Cunial, Cadeddu, Alberto Manca, Del Sesto, Cimino, Grimaldi, Di Sarno, Manzo, Gubitosa, Giovanni Russo, Del Monaco, Iorio, Pallini, Di Lauro, Papiro, Di Stasio, Nappi, Menga, Troiano, Sapia, Provenza, Lapia, Bologna, Lovecchio, Angiola, Misiti, Ianaro, Caso, Maglione, Marzana, Iovino, Gallo, Frate, Acunzo, D'Arrando, Sarli, Mammì, Sportiello, D'Uva».


Elementi e iniziative in ordine al recupero ambientale dei siti di interesse nazionale, con particolare riferimento al «SIN Valle del Fiume Sacco» – 2-00151

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
   il sito di interesse nazionale in emergenza per l'inquinamento, denominato «Sin Valle del Fiume Sacco», si estende lungo tutto il corso del fiume, attraversando le due province di Roma e Frosinone, raggiungendo un'estensione in lunghezza di circa 50 chilometri da Colleferro (Roma) a Falvatena (Frosinone);
   detto sito di interesse nazionale comprende parte dei territori comunali di 17 comuni, solo per la provincia di Frosinone all'interno dell'area perimetrale; posizionate lungo il corso del fiume a pochi chilometri le une dalle altre, insistono 3 aree del Consorzio sviluppo industriale (Asi) della provincia di Frosinone: Anagni, Frosinone-Ceccano, Pofi-Ceprano;
   nello specifico, secondo i dati Asi, i 3 agglomerati industriali possono essere così descritti: l'agglomerato di Anagni conta circa 161 aziende industriali ricadenti nel sito di interesse nazionale; l'agglomerato di Frosinone in cui operano 588 aziende; infine, l'agglomerato di Ceprano, in cui le aziende di tipo industriale che operano nel perimetro del sito di interesse nazionale sono circa 52;
   il totale delle aziende che svolgono attività industriale incluse negli agglomerati Asi e nella perimetrazione del «Sin Valle del Fiume Sacco» della provincia frusinate è pari a circa 800, la maggior parte delle quali sfrutta impianti considerati ad alto impatto ambientale;
   le aree incluse all'interno del sito di interesse nazionale contengono impianti industriali che in molti casi insistono sul territorio da oltre 40 anni; le acque del fiume Sacco sono state giudicate di qualità pessima dalle competenti autorità, lungo tutto il suo percorso; la qualità dell'aria di tutta la Valle è compromessa da molti sforamenti ai limiti imposti dalla normativa vigente;
   lo stato di emergenza ambientale è stato dichiarato, a causa dell'inquinamento da β-esaclorocicloesano, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 19 maggio 2005; con la legge n. 248 del 2005 il sito è stato aggiunto all'elenco dei siti di interesse nazionale di cui al comma 4 dell'articolo 1 della legge 9 dicembre 1998, n. 426. L'origine dell'inquinamento è duplice, essendo infatti legata alla contaminazione delle acque del fiume con β-esaclorocicloesano riscontrata negli anni 2000 e alla massiccia presenza di discariche abusive o autorizzate ma sovraccariche;
   nell'ottobre del 2017 con apposita nota l'Ispra ha trasmesso al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare l'elenco dei siti all'interno del sito di interesse nazionale con maggiore priorità di intervento;
   il 21 marzo 2018 è stato sottoscritto l'accordo tra Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero dello sviluppo economico, regione Lazio e Invitalia per la creazione di una «cabina di regia» per la bonifica e la reindustrializzazione del sito di interesse nazionale della Valle del fiume Sacco, con la finalità di accelerare i procedimenti di bonifica;
   ad agosto 2018, inoltre, è stata istituita una cabina di regia per coadiuvare gli enti competenti nella redazione del nuovo piano regionale per la gestione dei rifiuti del Lazio;
   nell'area interessata dal sito di interesse nazionale della Valle del fiume Sacco, nonostante le pessime condizioni ambientali certificate dai decreti sopra citati, continuano a pervenire agli uffici regionali ulteriori richieste di autorizzazioni, con la finalità di costruire nuovi impianti ad alto impatto ambientale. Solo negli ultimi due anni sono stati presentati circa 20 nuovi progetti di impatti ad alto impatto ambientale di varia natura, anche di trattamento rifiuti, sottoposti per legge a valutazione di impatto ambientale;
   l'articolo 199, comma 6, del decreto legislativo n. 152 del 2006, e successive modificazioni e integrazioni, prevede che i piani per la bonifica delle aree inquinate siano parti integranti dei rispettivi piani regionali per la gestione dei rifiuti, proprio per rispettare i principi normativi legati alla non proliferazione del degrado ambientale in zone già caratterizzate come inquinate e sottoposte a bonifica –:
   quale sia l'attività svolta sinora dalla cabina di regia relativa al sito di interesse nazionale Valle del fiume Sacco;
   se si intenda acquisire da detta cabina di regia anche un report sulle attività svolte in merito al recupero ambientale delle aree meno critiche;
   se intenda adottare le iniziative di competenza, anche normative, atte a contenere o sospendere il rilascio di titoli autorizzativi per la realizzazione di nuovi impianti ad elevato impatto ambientale nelle aree comprese nei siti di interesse nazionale e in quelle limitrofe, sino all'espletamento delle necessarie procedure di bonifica;
   se si intendano adottare iniziative per definire protocolli per tutti i siti di interesse nazionale, di concerto con le regioni e gli enti di controllo, contenenti specifiche prescrizioni di cui tenere conto per la realizzazione di nuove infrastrutture e impianti aventi impatto ambientale all'interno di aree produttive ricadenti nei loro perimetri;
   se l'attività della cabina di regia per il piano rifiuti della regione Lazio includerà anche iniziative di supporto al dovuto aggiornamento del piano regionale delle bonifiche, tenuto conto dell'attività svolta nel bonifica del sito di interesse nazionale.
(2-00151) «Ilaria Fontana, Daga, Deiana, D'Ippolito, Federico, Licatini, Alberto Manca, Maraia, Ricciardi, Rospi, Terzoni, Traversi, Varrica, Vianello, Vignaroli, Zolezzi, D'Uva».