XVIII LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 89 di giovedì 22 novembre 2018
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO
La seduta comincia alle 9,30.
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
MARZIO LIUNI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
(È approvato).
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Battelli, Benvenuto, Bonafede, Claudio Borghi, Buffagni, Castelli, Cavandoli, Ceccanti, Colletti, Comaroli, Cominardi, Davide Crippa, D'Inca', D'Uva, Del Re, Luigi Di Maio, Di Stefano, Fantinati, Ferraresi, Ferri, Frassinetti, Galli, Gallinella, Gallo, Garavaglia, Gava, Gebhard, Gelmini, Giaccone, Giorgetti, Grande, Guidesi, Liuzzi, Lorefice, Maniero, Manzato, Mazzetti, Micillo, Molinari, Morelli, Morgoni, Morrone, Patassini, Pignatone, Ravetto, Rizzo, Ruocco, Saltamartini, Carlo Sibilia, Sisto, Spadafora, Terzoni, Tofalo, Trancassini, Valente, Vignaroli, Villarosa e Zoffili sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
I deputati in missione sono complessivamente novantaquattro, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).
Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,34).
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Sospendo pertanto la seduta che riprenderà alle ore 9,55. La seduta è sospesa.
La seduta, sospesa alle 9,35, è ripresa alle 9,55.
Seguito della discussione del disegno di legge: Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici (A.C. 1189-A); e dell'abbinata proposta di legge: Colletti ed altri (A.C. 765).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1189-A: Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici; e dell'abbinata proposta di legge n. 765.
Ricordo che nella seduta di ieri è stato da ultimo respinto l'emendamento Bartolozzi 7.201. Ricordo inoltre che sono state accantonate le seguente proposte emendative: Costa 1.93,1.96,1.97, 1.98 e 1.99; Conte 1.101; Ferri 1.106; Costa 5.4, 5.5 e 5.6.
Avverto che la V Commissione (Bilancio) ha espresso il prescritto parere, che è in distribuzione (Vedi l'allegato A).
Chiederei al relatore cortesemente da dove riprendiamo: se riprendiamo dall'emendamento 7.200 Bazoli o se riprendiamo dagli accantonati.
Prendo atto che si intende riprendere dall'emendamento 7.200 Bazoli.
(Ripresa esame dell'articolo 7 - A.C. 1189-A)
PRESIDENTE. Riprendiamo dunque l'esame dell'articolo 7 e delle proposte emendative ad esso riferite (Vedi l'allegato A).
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.200 Bazoli.
( S egue la votazione)
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).
Naturalmente, colleghi, questa è l'ultima votazione a cui abbiamo dato tanto tempo. Pregherei tutti di accomodarsi e di restare in Aula.
SIMONE BALDELLI (FI). Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Onorevole Baldelli, su che cosa?
SIMONE BALDELLI (FI). Sull'ordine dei lavori, Presidente.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI (FI). Intanto, per esprimere solidarietà almeno a un paio di colleghi che erano a Piazza del Popolo e che non hanno fatto in tempo a raggiungere i banchi durante questa lunghissima votazione. Questa, forse, è stata la votazione più lunga degli ultimi dieci anni.
Per non cadere dal singolare al ridicolo, Presidente, lei ovviamente ha fatto bene a tenerla aperta, è la prima votazione della giornata, di solito è la più lunga, perché durante i venti minuti che servono per prendere la tessera, di solito, i colleghi fanno altro e, quando arriva il momento di iniziare a votare, tutti vanno a prendere la tessera. Però, Presidente, mi permetta di ricordare in questa Assemblea che sarebbe buona creanza che quando accadono situazioni del genere ci fosse qualcuno dai banchi della maggioranza che prendesse la parola, anziché fare durare dieci minuti una votazione; qualcuno dai banchi della maggioranza prende la parola, comincia a parlare e nel frattempo i colleghi raggiungono l'Aula. Perché, se cominciamo a prendere l'abitudine che le votazioni durano dieci minuti - lo dico ai colleghi della maggioranza -, guardate, non conviene a nessuno. Grazie.
PRESIDENTE. Collega Baldelli, mi sembrava chiaro che c'era uno sforzo di far partecipare tutti al voto, c'erano i colleghi che stavano prendendo le tessere. Comunque, condivido con lei che i venti minuti dovrebbero servire anche per questo. Bene, proseguiamo, adesso collaboriamo nel consentire che le votazioni siano rapide.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 7.202 Bartolozzi.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Presidente, a titolo personale. Questo emendamento ha una sola funzione: evitare che la 231…
PRESIDENTE. Colleghi, pregherei maggior silenzio in Aula.
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). … evitare che la 231 diventi uno strumento di percussione per le imprese. È una normativa che fatica a trovare applicazione, soprattutto come consapevolezza di trasparenza interna e, quindi, maggiore forza nel mercato. Incrementare le sanzioni significa gravare sulle imprese. Io penso che l'ultima cosa che noi vogliamo in questo momento, in quest'Aula, sono delle sanzioni che vadano a cadere direttamente sulle imprese. E la 231 ha delle sanzioni - le quote - che cadono direttamente sulle imprese. Io credo che se si potesse accantonare questo emendamento in una generale riflessione, una generale riflessione sul miglioramento del testo, con riferimento al trattamento delle imprese, sarebbe cosa buona e giusta. Noi lo voteremo, ma chiedo al Ministro, che vedo fortunatamente presente in Aula, chiedo al Ministro che vedo fortunatamente presente in Aula se, per avventura, sulla 231 l'alleggerimento delle sanzioni può essere accantonato per una riformulazione che magari faccia leggermente calare almeno l'intervento sanzionatorio a favore delle imprese, una sanzione che cade direttamente sulle imprese. Se noi potessimo regolarla un po' meglio…Chiedo un accantonamento.
PRESIDENTE. Grazie, collega Sisto. Sono altresì esauriti i tempi previsti per gli interventi a titolo personale. Anche con riferimento ad essi la Presidenza concederà l'aumento di un terzo rispetto a quello originariamente previsto. Se non ci sono richieste di intervento, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.202 Bartolozzi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e favorevole dei relatori di minoranza dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Ho chiesto l'accantonamento!
PRESIDENTE. Chiudiamo la votazione. Collega, lei ha chiesto al Ministro di fare una valutazione. Onorevole Sisto, io l'ho ascoltata. Lei ha chiesto al Ministro … Comunque, lei mi chiede l'accantonamento, non ho difficoltà a chiedere al relatore una valutazione sull'accantonamento. I relatori hanno ascoltato con attenzione il suo intervento, quindi sicuramente sono pronti per rispondere. Prego, onorevole Businarolo.
FRANCESCA BUSINAROLO, Relatrice per la maggioranza per la II Commissione. Grazie, Presidente. Parere contrario all'accantonamento.
PRESIDENTE. Grazie. Se non ci sono altre richieste di intervento, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.202 Bartolozzi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e favorevole dei relatori di minoranza dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 3).
(Esame dell'articolo 8 - A.C. 1189-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 4).
(Esame dell'articolo 9 - A.C. 1189-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere. Onorevole Businarolo, prego.
FRANCESCA BUSINAROLO, Relatrice per la maggioranza per la II Commissione. Sull'emendamento 9.500 delle Commissioni, parere favorevole. Sugli emendamenti 9.3 Ciaburro e 9.4 Ciaburro, parere contrario.
PRESIDENTE. Grazie. Onorevole Costa? No, onorevole Sisto? Prego.
FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore di minoranza per la I Commissione. Presidente, sull'emendamento 9 500 delle Commissioni il parere è favorevole, ed è favorevole anche sugli emendamenti 9.3 e 9.4.
PRESIDENTE. Prego, onorevole Migliore.
GENNARO MIGLIORE, Relatore di minoranza per la I Commissione. Grazie, signor Presidente. Il parere è favorevole sull'emendamento 9.500 delle Commissioni, mentre mi rimetto all'aula sugli emendamenti 9.3 e 9.4.
PRESIDENTE. Grazie. Il Governo?
VITTORIO FERRARESI, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Grazie Presidente, i pareri sono conformi a quelli della relatrice di maggioranza.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 9.500 delle Commissioni, con parere favorevoli di tutti i relatori e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 5).
L'approvazione di questo emendamento è preclusiva dei successivi.
(Esame dell'articolo 10 - A.C. 1189-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
FRANCESCO FORCINITI, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Grazie Presidente, i pareri sono tutti contrari tranne due. Mi riferisco all'emendamento 10.500 a pagina 27 del fascicolo di oggi con parere favorevole …
PRESIDENTE. Aspetti un attimo, andiamo con ordine così non commettiamo errori. Sull'emendamento 10.500 delle Commissioni parere favorevole.
FRANCESCO FORCINITI, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Sì, poi il parere è favorevole sullo 0.10.500.500 Sarti a pagina 16, su tutti gli altri parere contrario.
PRESIDENTE. Collega Sisto?
FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore di minoranza per la I Commissione. Sì, Presidente. Il parere è favorevole sugli identici 10.1 Maschio e 10.300 Speranza, sul 10.2 Speranza, sul 10.301 Ceccanti, sul 10.302 Iezzi mi rimetto all'aula, sul 10.500 delle Commissioni favorevole, sullo 0.10.500.1 Migliore favorevole, 10.500.36 Sisto favorevole, 0.10.500.26 Maschio favorevole, analogamente agli identici 0.10.500.2 Migliore e 0.10.500.40 Sisto, favorevole allo 0.10.500.24 Maschio, favorevole agli identici 0.10.500.3 Migliore, 0.10.500.23 Maschio e 0.10.500.39 Sisto, favorevole ai subemendamenti 0.10.500.22 Maschio e 0.10.500.38 Sisto. Favorevole ai subemendamenti 0.10.500.46 Sisto, 0.10.500.47 Sisto, 0.10.500.45 Sisto, 0.10.500.37 Sisto, 0.10.500.27 maschio, 0.10.500.4 Migliore, 0.10.500.53 Sisto, 0.10.500.5 Migliore, 0.10.500.28 Maschio, 0.10.500.41 Sisto, 0.10.500.7 Migliore, 0.10.500.29 Maschio, e sugli identici 0.10.500.6 Migliore e 0.10.500.49 Sisto. Il parere è favorevole sui subemendamenti 0.10.500.48 Sisto, 0.10.500.8 Migliore, 0.10.500.31 Maschio. Mi rimetto all'aula sullo 0.10.500.500 Sarti e favorevole sugli 0.10.500.32 Maschio, 0.10.500.34 Maschio, 0.10.500.30 Maschio, 0.10.500.9 Marco Di Maio, 0.10.500.33 Maschio, 0.10.500.18 Maschio, 0.10.500.19 Maschio, 0.10.500.10 Migliore.
Parere favorevole sulle seguenti proposte emendative: 0.10.500.11 Migliore, 0.10.500.12 Migliore, 0.10.500.13 Migliore, 0.10.500.52 Sisto, 0.10.500.14 Migliore, 0.10.500.51 Fatuzzo, 0.10.500.15 Migliore, 0.10.500.16 Migliore, 0.10.500.17 Migliore, 0.10.500.20 Maschio, 0.10.500.21 Maschio, 0.10.500.60 Sisto, 0.10.500.66 Sisto, 0.10.500.65 Sisto, 0.10.500.68 Sisto, 0.10.500.67 Sisto, 0.10.500.64 Sisto, 0.10.500.44 Sisto, 0.10.500.61 Sisto, 0.10.500.63 Sisto, 0.10.500.43 Sisto, 0.10.500.62 Sisto, 10.500 delle Commissioni mi rimetto all'aula, 10.11 Maschio favorevole, 10.3 Sisto, 10.12 Maschio, 10.13 Maschio, 10.14 Maschio, 10.17 Maschio, 10.18 Lucaselli, 10.304 Ceccanti, 10.20, 10.25 Ceccanti, 10.305 Palazzotto, 10.306 Ceccanti, 10.30 Lucaselli, identici emendamenti 10.31 Lucaselli e 10.307 Fatuzzo, 10.33 Ceccanti, 10.308 Fatuzzo, 10.309 Fatuzzo, 10.35 Schullian, 10.310 Fatuzzo, 10.311 Fatuzzo, 10.312 Fatuzzo, 10.313 Fatuzzo, 10.41 Maschio, 10.42 Maschio, 10.43 Maschio, 10.314 Fatuzzo e 10.44 Migliore.
PRESIDENTE. La ringrazio anche per la rapidità, onorevole Migliore facciamo ancora meglio.
GENNARO MIGLIORE, Relatore di minoranza per la I Commissione. Il parere è contrario sugli identici 10.1 Maschio e 10.300 Speranza e 10.2 Speranza, favorevole su 10.301 Ceccanti, contrario su 10.302 Iezzi, favorevole su 0.10.500.1 Migliore, 0.10.500.36 Sisto, 0.10.500.26 Maschio, identici 0.10.500.2 Migliore e 0.10.500.40 Sisto, 0.10.500.24 Maschio, identici 0.10.500.3 Migliore, 0.10.500.23 Maschio e 0.10.500.39 Sisto, identici 0.10.500.22 Maschio e 0.10.500.38 Sisto, 0.10.500.46 Sisto, 0.10.500.47 Sisto, 0.10.500.45 Sisto, contrario al 0.10.500.37 Sisto, favorevole su 0.10.500.27 Maschio, 0.10.500.4 Migliore, sul 0.10.500.53 Sisto mi rimetto all'aula, favorevole 0.10.500.5 Migliore, 0.10.500.28 Maschio, 0.10.500.41 Sisto, 0.10.500.7 Migliore, mi rimetto all'aula sul 0.10.500.29 Maschio, favorevole su identici 0.10.500.6 Maschio e 0.10.500.49 Sisto, 0.10.500.48 Sisto, 0.10.500.8 Migliore, 0.10.500.31 Maschio, mi rimetto all'aula sul 0.10.500.500 Sarti, favorevole 0.10.500.32 Maschio, 0.10.500.34 Maschio, sul 0.10.500.30 Maschio mi rimetto all'aula, favorevole 0.10.500.9 Marco Di Maio, mi rimetto all'aula sul 0.10.500.33 Maschio, favorevole 0.10.500.18 Maschio, 0.10.500.19 Maschio, 0.10.500.10 Migliore, 0.10.500.11 Migliore, 0.10.500.12 Migliore, 0.10.500.13 Migliore, contrario al 0.10.500.52 Sisto, favorevole 0.10.500.14 Migliore, 0.10.500.51 Fatuzzo, 0.10.500.15 Migliore, 0.10.500.16 Migliore, 0.10.500.17 Migliore, 0.10.500.20 Maschio, contrario al 0.10.500.21 Maschio, favorevole 0.10.500.60 Sisto, 0.10.500.66 Sisto, 0.10.500.65 Sisto, 0.10.500.68 Sisto, 0.10.500.67 Sisto, mi rimetto all'aula sul 0.10.500.64 Sisto, contrario 0.10.500.44 Sisto, 0.10.500.61 Sisto, favorevole 0.10.500.63 Sisto, contrario 0.10.500.43 Sisto, favorevole 0.10.500.62 Sisto, mi rimetto all'aula sul 10.500 delle Commissioni, favorevole 10.11 Maschio, 10.3 Sisto, 10.12 Maschio, contrario 10.13 Maschio, favorevole 10.14 Maschio, contrario 10.17 Maschio, favorevole 10.18 Lucaselli, 10.303 Ceccanti, 10.304 Ceccanti, 10.20 Ceccanti, 10.25 Ceccanti, contrario 10.305 Palazzotto, favorevole 10.306 Ceccanti, 10.30 Lucaselli, contrario agli identici 10.31 Lucaselli e 10.307 Fatuzzo, favorevole 10.33 Ceccanti, contrario 10.308 Fatuzzo, 10.309 Fatuzzo, favorevole 10.35 Schullian, contrario 10.310 Fatuzzo, 10.311 Fatuzzo, 10.312 Fatuzzo, mi rimetto all'aula 10.313 Fatuzzo, 10.41 Maschio, favorevole 10.42 Maschio, 10.43 Maschio, 10.314 Fatuzzo e 10.44 Migliore.
PRESIDENTE. Il Governo?
VITTORIO FERRARESI, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Il parere del Governo è conforme al relatore di maggioranza.
PRESIDENTE. La ringrazio.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 10.1 Maschio e 10.300 Speranza, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del Partito Democratico e favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 10.2 Speranza.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie signor Presidente. Noi abbiamo presentato, sull'articolo 10 e su quelli seguenti relativi al tema dei partiti e movimenti politici, soltanto emendamenti soppressivi. C'è infatti da parte nostra una radicale contrarietà alla scelta compiuta dal Governo di associare il tema della materia di contrasto ai reati contro la pubblica amministrazione con quello relativo ai partiti politici; è uno schiaffo alla storia, anche di quest'Aula che abbiamo celebrato l'altro giorno nel suo centenario, ed è uno schiaffo, a nostro giudizio, alla Costituzione. Infatti, associare (e, quindi, trasmettere un messaggio negativo all'opinione pubblica) la corruzione (su cui evidentemente non ci può non essere il pieno sostegno a un'azione del Governo e del Parlamento al fine di ridurre questo male endemico della nostra società) ai partiti politici è scorretto e diseducativo; noi crediamo che, proprio per rispettare la Costituzione, l'articolo 49, si possa e si debba riflettere insieme – tutti – su come preservare al meglio, garantendo trasparenza e garantendo processi democratici di selezione delle classi dirigenti. Chiediamo che si possa, in altri termini, discutere dei partiti, anche a seguito dei cambiamenti intervenuti nella società, ma rivendicando il ruolo fondante dei partiti stessi nella nostra Costituzione e in una democrazia parlamentare. Questo è il punto politico che ci vede radicalmente contrari: aver associato la corruzione ai partiti trasmette in qualche modo l'idea che i partiti siano fonte di corruzione. Si tratta quindi di un elemento, di una sorta di marchio di infamia che si trasmette sui partiti politici. Per il suo tramite, Presidente, mi rivolgo ai colleghi della Lega, forse l'ultimo partito rimasto di stampo novecentesco, per chiedere come abbiano potuto - loro - accettare un disegno di legge che sia riuscito nel clamoroso obiettivo di associare, come dicevo prima, la corruzione con i partiti. Noi, quindi, non abbiamo presentato emendamenti migliorativi perché crediamo che non ci possa e non ci debba essere spazio in un disegno di legge di contrasto alla corruzione per il tema dei partiti; siamo disponibili ad affrontarlo in maniera organica in un altro provvedimento, indisponibili invece ad associare il nostro voto a questa che è un'operazione tutta funzionale alla costruzione di una campagna di propaganda che va in onda, anche sui social, da troppo tempo, una campagna di distruzione dei partiti, del loro ruolo e della loro funzione per sostituirli non si sa bene con che cosa! O meglio, in questo momento, sono sostituiti, per alcuni dei soggetti e dei gruppi che siedono in questo Parlamento, da un “partito azienda”.
Noi rimaniamo fedeli alla Costituzione, rimaniamo fedeli all'articolo 49, rimaniamo fedeli all'idea che i partiti - e i cittadini che si associano nei partiti - siano parte fondante della Repubblica, siano parte fondante della democrazia parlamentare. Vi invitiamo, quindi, al di là delle diverse opinioni, a votare questo emendamento: sarebbe un gesto di coraggio, sarebbe un gesto importante, sarebbe un segnale per rilanciare il ruolo dei partiti (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Ettore. Ne ha facoltà.
FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Mi permetto di ricordare, in qualche modo associandomi all'osservazione che ha fatto il collega, che i partiti politici, la natura e la struttura democratica dei partiti politici, prevedeva, anche nei lavori dell'Assemblea Costituente, una forma di contribuzione, o meglio, forme di contribuzione che siano lasciate liberamente, certo, al dettaglio della legge, ma nel rispetto della rilevanza costituzionale dei partiti stessi. Nella prima sottocommissione la relazione del Presidente Lelio Basso sui principi dei rapporti politici…
Il richiamo del collega è importante: nei lavori preparatori in Assemblea Costituente delle Commissioni che hanno determinato poi la formulazione dell'articolo 49 era chiaro l'intendimento del legislatore costituente ed era chiarissima anche la volontà che poi traspare nella norma dell'articolo 49. Associare questo tema a quello dei reati contro la pubblica amministrazione, mettendolo sullo stesso piano, dimostra ancora una volta, e mi rivolgo, tramite lei. al ministro Bonafede, la mancanza di una conoscenza del substrato e del fondamento più profondo dei nostri principi costituzionali, in particolare sull'attività politica. È il vostro partito, il vostro movimento, che è fuori da questa rilevanza costituzionale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).
GENNARO MIGLIORE, Relatore di minoranza per la I Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GENNARO MIGLIORE, Relatore di minoranza per la I Commissione. Grazie, signor Presidente. Vorrei motivare la contrarietà a questo emendamento soppressivo perché ritengo… A parte, diciamo, che sono stato probabilmente il primo a criticare l'associazione politica che viene fatta attraverso lo strumento dell'unico disegno di legge governativo tra parte relativa all'anticorruzione e parte relativa ai partiti. Vorrei, però, anche ricordare una storia recente, che è quella della norma sulla trasparenza dei partiti che è stata emanata proprio nella scorsa legislatura, norma nella quale ci siamo riconosciuti e che crediamo sia assolutamente una buona legge. Ciò nonostante, noi riteniamo che qualsiasi intervento che tenda a rappresentare, come in parte fa anche questo provvedimento, con maggiore chiarezza quali siano gli obblighi per i movimenti politici, i partiti e anche le strutture che in qualche modo fanno riferimento al partito in questo momento di maggioranza relativa debba essere fatto (cosa che all'interno di questo provvedimento, finalmente, avviene). Ai colleghi dico, quindi, una cosa molto semplice: siccome fino ad oggi ci sono state evidenti novità che sono insorte nel quadro politico delle organizzazioni quali quelle a cui fa riferimento il MoVimento 5 Stelle, che non avevano nessun tipo di norma, il fatto che vengano normate all'interno di questo provvedimento io lo considero un passo in avanti. Ovviamente, avendo presentato tanti emendamenti, non avrei scritto il provvedimento in questa forma, ma l'idea che si possa ragionevolmente migliorare anche una norma buona come quella emanata nella passata legislatura, è quella che ci ha guidato anche nel dare un indirizzo e un parere negativo alla soppressione dell'articolo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.2 Speranza, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del Partito Democratico, e con il parere favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.301 Ceccanti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il con parere favorevole dei relatori di minoranza del Partito Democratico e di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).
Passiamo all'emendamento 10.302 Iezzi.
IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Grazie. Questo emendamento lo ritiro e lo ritiro per un motivo ben particolare: nel momento in cui ci è stato presentato il testo, c'era un passaggio dell'ex articolo 7, ora diventato articolo 10, che ci preoccupava particolarmente, ed era il concetto delle prestazioni gratuite, cioè il fatto che bisognasse quantificare economicamente il cuore e la passione dei militanti che si impegnano in politica. Questa a noi sembrava una cosa particolarmente preoccupante, soprattutto in un periodo di forte attacco ai partiti, all'istituzione partito, fatto non solo, come diceva qualcuno, da alcuni movimenti politici, ma fatto soprattutto da alcuni grandi quotidiani che vogliono indebolire la politica. Ecco, noi, invece, rivendichiamo con un certo orgoglio il nostro passato, che è un passato meraviglioso (Prolungati applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), è un passato fatto macinando centinaia di migliaia di chilometri a volantinare, a fare gazebi, a fare banchetti, il sabato mattina, la domenica pomeriggio, le sere a mettere fuori manifesti. Perché noi crediamo che questa forma di politica sia la forma di politica più bella che c'è. Queste comunità militanti, questi volontari che si impegnano con cuore, con sacrificio, con passione, sacrificando la propria famiglia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), senza chiedere nulla in cambio, sacrificando la propria attività lavorativa, sacrificando lo studio, sacrificando gli affetti, col freddo, col caldo, indipendentemente dal tempo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), e lo fanno solo ed esclusivamente perché hanno passione, passione civica. La politica, io credo, sia la forma più alta di volontariato civico e civile che si possa fare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), e quindi - lo dico anche ai membri del Governo presenti - io credo che il Governo del cambiamento potrebbe fare una cosa meravigliosa nel prosieguo della propria attività: ricordare fuori da queste mura quanto sia bella la politica. La politica è bella, la politica è passione, la politica è mettersi al servizio dei cittadini. Ecco, noi volevamo solo fare questo, noi volevamo solo impedire che i militanti, che quell'attività, quel cuore e quella passione fossero quantificati economicamente.
Nella riformulazione che è stata fatta, questo principio è passato, quindi noi ritiriamo l'emendamento e da parte anche di tutte le nostre comunità di militanti, che noi rappresentiamo e a cui va detto ogni giorno grazie per il lavoro che va fatto, ringraziamo per la riformulazione che è stata fatta (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Crosetto, sul Regolamento. Ne ha facoltà.
GUIDO CROSETTO (FDI). Grazie, mi scusi, solo una domanda: posso fare mio l'emendamento ritirato dal collega?
PRESIDENTE. Lo può fare un presidente di gruppo o chi ha la delega del suo gruppo…
GUIDO CROSETTO (FDI). Allora faccio mio l'emendamento.
PRESIDENTE. Quindi prendo per buona la sua dichiarazione a nome della collega Ferro.
Ha chiesto di parlare il collega Fiano. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO (PD). Vorrei dire, Presidente, per il suo tramite, al collega Iezzi e ai colleghi del partito della Lega, che anche io, anche noi veniamo da una lunga storia di militanza, una militanza che conosce, come conoscete voi, le sere e le notti, l'attacchinaggio dei manifesti, il volantinaggio, le riunioni ogni giorno della settimana, il freddo o il caldo, gli scontri; una militanza che in alcune fasi della storia di questo Paese non è stata solo attacchinaggio, ma anche difesa della libertà e della democrazia, qualche volta a costo anche di qualcosa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Perché anche noi sappiamo che la politica senza passione e senza militanza e senza ideali non è nulla, al di là delle idee che ci dividono, perché anche noi sappiamo che non arrivi a occupare tante poltrone in quest'Aula se fuori da quest'Aula tu non rappresenti tante persone (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), se non sei portatore di tanti ideali, se non hai dietro di te degli ideali e delle radici, e se quelle radici non sono affondate nella storia della democrazia di questa Repubblica.
Allora, per il suo tramite, Presidente, vorrei chiedere al collega Iezzi: se crediamo nella stessa idea di politica, perché, allora, di fronte ad un accordo di segreterie, voi ritirate questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)? Perché, se credete in questi ideali, se volete difendere l'idea che la politica è bella, è pulita, è pura, e che quelli che si sporcano le mani con la politica vanno espulsi dalla politica, se anche voi credete che la politica non può essere guidata da una piattaforma o da un'associazione privata (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), e non può essere guidata da un algoritmo e non può essere guidata da un computer, se anche voi credete in questi ideali, collega Iezzi, per il tramite del Presidente, non ritirate quell'emendamento, non ci fate vedere che piegate i vostri ideali ad un contratto, perché la passione non è un contratto e la militanza non è un contratto, collega Iezzi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale il collega Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Presidente, il gruppo di Forza Italia fa proprio l'emendamento, a nome del rappresentante di Aula. C'è il presidente Occhiuto…
PRESIDENTE. Lo può sottoscrivere, più che farlo proprio, perché ormai…
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Nelle forme consentite, lo sottoscriviamo.
PRESIDENTE. Perfetto.
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Ma, Presidente, volevo aggiungere una cosa: se c'è qualcuno che ha fatto politica in mezzo alla gente, per la gente, scatenando l'entusiasmo della gente, è Forza Italia di Silvio Berlusconi. Questo va detto con chiarezza e con puntualità (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).
Noi abbiamo, nel 1994, rivoluzionato lo schema dei partiti nell'ambito della Costituzione, riprendendo un consenso casa per casa, persona per persona, e scatenando in Italia un flusso di democrazia che non si era mai visto. Questo va detto, va ribadito, perché se c'è qualcuno che è stato sui territori dal 1994 è Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente - Commenti dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle). Questo va ribadito perché nessuno possa pensare di non essere secondo rispetto a quello che ho detto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale il collega Migliore. Ne ha facoltà. Anche lei ha un minuto.
GENNARO MIGLIORE (PD). Non so se posso… stanno litigando…
PRESIDENTE. Collega De Carlo…
GENNARO MIGLIORE (PD). Allora, Presidente, voglio far notare all'Aula che, talvolta, le buone intenzioni che vengono fatte attraverso una prosa comiziante vengono poi smentite dai comportamenti, perché, cari colleghi della Lega vi faccio notare che voi avete appena votato contro - io ovviamente ho dato parere favorevole al vostro emendamento - l'emendamento 10.301 Ceccanti, che era quello che sopprimeva la messa a disposizione con carattere di stabilità di servizi a titolo gratuito, il che vuol dire che voi volevate solamente ritirarlo per fare un comizio e non volevate realmente difendere il patrimonio di militanza e di attività volontaria e gratuita che anche noi, attraverso un emendamento puntuale, avevamo realizzato.
Mi dispiace che in quest'Aula i comportamenti debbano essere sempre legati alla propria fazione politica, in questo caso, e non al perseguimento di un interesse condiviso (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Maschio. Ne ha facoltà.
CIRO MASCHIO (FDI). Presidente, io mi sono riconosciuto nelle parole del collega Iezzi, laddove parlava del nostro passato di militanti politici, dei sacrifici fatti dai tanti militanti ai banchetti, e voglio ricordargli che non bisogna parlare di questo al passato ma il presente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), perché noi siamo, tuttora oggi, prima di tutto, dei militanti politici. Al collega Fiano voglio ricordare che per i ragazzi di destra fare i banchetti, oltre ad essere un impegno di servizio gratuito, in alcune zone dell'Italia significa anche rischiare di prendere le botte nell'impunità (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), perché secondo alcuni i ragazzi di destra non meritavano neanche il diritto di poter fare politica, quindi, oltre a farlo con i sacrifici, si rischiava anche di non tornare a casa: non dimentichiamocelo.
Per tutto questo, sono d'accordo anch'io con i colleghi che hanno proposto, come noi, in precedenti emendamenti, di sopprimere l'intero Capo II, e ci dispiace che ciò non sia stato fatto, perché il Capo II, che cercheremo con i prossimi emendamenti di migliorare, quantomeno limitando il danno, è pervaso da una logica che vuole introdurre a carico dei partiti una serie di norme burocratiche che solo in minima parte avete limitato, come la follia del registro bollato e vidimato in ogni pagina dal notaio, come considerando i partiti un soggetto da attenzionare, quasi come se fosse la Guardia di finanza che ricerca un commerciante potenziale evasore da attenzionare in tutti i modi. I partiti andrebbero alleggeriti da questi oneri burocratici, perché i militanti, oltre a fare attività, non devono essere soggetti anche a procedure allucinanti che diventano spesso più onerose del tempo stesso che dedicano all'attività.
Quindi, sono d'accordo che si sarebbe dovuto sopprimere l'intero Capo II e riscrivere le regole sulla trasparenza dei partiti senza questa follia burocratica. Quantomeno, cerchiamo di limitare i danni con questo e con i successivi emendamenti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
GALEAZZO BIGNAMI (FI). Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Onorevole Bignami, ha già parlato il collega Sisto in questa fase a titolo personale, e il Presidente ieri, nel suo speech ha detto che, avendo il gruppo di Forza Italia esauriti i tempi, anche quelli aggiuntivi, concedeva un unico intervento a titolo personale. Io mi adeguo naturalmente a quanto il Presidente ha disposto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO (LEU). Signor Presidente, abbiamo ascoltato l'appassionata perorazione del collega Iezzi e devo dire che abbiamo trovato una discrasia forte, però, tra quella passione, tra quella rivendicazione del ruolo di partito di territorio, di partito insediato in comuni anche piccoli, proprio con l'avere alla fine accettato un'impostazione che chiaramente arrivava dal Ministero, arrivava dalla cultura politica del MoVimento 5 Stelle, nell'avere associato le misure di contrasto ai reati contro la pubblica amministrazione a quello dei partiti. Se è vera questa appassionata perorazione - e non ho nessun motivo per dubitarne, conoscendo anche di persona la passione che alimenta il movimento della Lega Nord sul territorio delle regioni settentrionali - non posso non rilevare in questa sede proprio questa contraddizione palese.
Ve lo ripeto: perché avete accettato di associare i partiti politici ai temi della corruzione? Questo è il punto. Il messaggio che viene trasmesso è un messaggio negativo, e voi in questa maniera vi siete resi complici. La difesa di quei militanti, la difesa di quella passione la si fa in due modi: cacciando in maniera esemplare tutti quelli che, invece, sfruttano la politica per altre motivazioni e, al tempo stesso, però, difendendo l'onore dei partiti. Associarli alla corruzione significa associarli al disonore, questo è il punto politico. È questo di cui voi vi siete resi complici, e non basterà il ritiro di questo emendamento o il voto necessariamente contrario, perché questo è il punto politico, e mi rivolgo, per il suo tramite, anche al Ministro: vogliamo affrontare seriamente da questo punto di vista… Signor Ministro, se ascolta, magari, forse potrebbe… invece di gesticolare, non mi sono mai permesso di gesticolare quando lei parla. Mi rivolgo al Governo, mi rivolgo all'onorevole Giorgetti, così lei è più contento e magari forse capisce meglio cosa sono i partiti (Applausi dei deputati dei gruppi Liberi e Uguali e Partito Democratico).
Vogliamo affrontare il fantasma che aleggia in questa stanza? Vogliamo affrontare o riaffrontare il tema del finanziamento della politica? Vogliamo affrontare il tema di una revisione, a distanza di qualche anno, dell'abolizione del finanziamento pubblico della politica? Noi siamo disponibili, ma per fare questo bisognava avere avuto il coraggio di stralciare questo punto e di affrontare in questa sede il tema che il finanziamento pubblico della politica non è una bestemmia. C'è nell'ordinamento di grandi Paesi democratici. Bisognava intervenire, come si è fatto nella scorsa legislatura, per restituire e dare una dimensione al finanziamento dei privati, ma io credo che questo sia un tema vero, perché la democrazia la si difende anche in questo modo: garantendo l'autonomia e l'indipendenza dei partiti dai poteri economici. Questo è il punto che vogliamo affrontare, e, da questo punto di vista, questo testo è lontano dal ricercare una soluzione. È un testo intriso, in questa parte, di demagogia e non fa che alimentare una propaganda che in questi anni è stata distruttiva nei confronti dei partiti, condotta in particolare dal MoVimento 5 Stelle, e voi della Lega, alla fine, diventate complici di questa distruzione dell'idea che i partiti siano un fondamento della democrazia (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).
PRESIDENTE. Avverto che il gruppo Liberi e Uguali ha esaurito i tempi previsti dal contingentamento. Essendone stata fatta richiesta, la Presidenza concederà a tale gruppo un aumento dei tempi pari a un terzo di quello originariamente stabilito.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Macina. Ne ha facoltà.
ANNA MACINA (M5S). Grazie, Presidente. Non voglio ribadire l'ovvio, voglio solo ricordare a quest'Aula e a chi segue i lavori da casa che il MoVimento nasce nelle piazze, prima ancora che nei palazzi, nelle piazze (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Quello che è importante ricordare è che la politica è sì volontariato e cittadinanza attiva, e noi molto spesso andiamo nei consigli comunali, quando non abbiamo ruoli, ad assistere ai lavori dei consigli comunali (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! E non abbiamo associato i partiti politici alla corruzione, abbiano associato i partiti politici e i movimenti al concetto di trasparenza ed etica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mollicone. Ne ha facoltà, per un minuto.
FEDERICO MOLLICONE (FDI). Cari colleghi dei 5 Stelle, lo abbiamo detto anche in discussione generale, con i colleghi Varchi, Lucaselli, Ciro Maschio, ve lo abbiamo ripetuto qui, lo stanno dicendo i colleghi della sinistra e degli altri partiti politici: voi citate Rousseau, ma non lo avete letto. Siamo sinceramente preoccupati, perché, con questo provvedimento, state distruggendo la politica in Italia! Con questo provvedimento, voi annullate decenni di tradizione politica! Vi dovete vergognare! Non avete letto Rousseau! Voi state instaurando un regime totalitario, che distrugge la cosa più bella della politica, che è la passione, che è il donarsi alla politica. E voi siete strumento della Casaleggio Associati (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E questa è l'unica verità, perché avete uno solo padrone che è Davide Casaleggio, che è proprietario della Casaleggio Associati…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Mollicone…
FEDERICO MOLLICONE…e dell'Associazione Rousseau. Questa è la verità (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Mollicone. Colleghi! Onorevole Mollicone! Onorevole Mollicone ha finito il suo tempo, grazie!
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Magi. Ne ha facoltà.
RICCARDO MAGI (MISTO-+E-CD). Grazie, Presidente. Io ho molto rispetto per l'orgoglio e per l'enfasi con cui sono state ricordate delle tradizioni di militanza e delle tradizioni politiche. Nel mio piccolo, anche io tengo molto alla mia, che è una tradizione originale, minoritaria, ma molto antica. Però, voglio dire a chi ha lavorato su questo testo di legge e anche a molti che sono intervenuti qui: colleghi, voi non cogliete il punto di che cosa è diventata la politica oggi. Voi vi illudete di regolamentare, con questa cosa, una politica che non c'è già più, e in questo non sono d'accordo con il collega Mollicone ed altri. Oggi la gran parte del finanziamento e del sostegno - e voi lo dovreste sapere prima di tutti, colleghi del MoVimento 5 Stelle - che arriva alla politica, non arriva con i 500 euro, con i 1.000 euro dell'imprenditore, del singolo cittadino, ma arriva con forniture colossali di servizi nella comunicazione online, nei social network, che sono assolutamente non tracciabili (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Allora, se volete fare e se vogliamo fare una normativa seria, che regolamenti le modalità di finanziamento dei partiti, dobbiamo interrogarci della regolamentazione di Internet, della comunicazione politica che avviene sui social network. Voi su questo terreno non siete assolutamente scesi. Questo è il terreno su cui oggi si riescono a contattare e a convincere grandi masse di cittadini, attraverso notizie che sfuggono assolutamente a qualsiasi verifica di veridicità, di lealtà nei confronti dell'avversario politico. Quindi, questo è un semplice provvedimento spot, assolutamente frettoloso, giustizialista e che va in una direzione che non modificherà per nulla le modalità di finanziamento dei partiti come oggi avvengono, e non garantirà assolutamente maggiore trasparenza (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-+Europa-Centro Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Tabacci. Ne ha facoltà, per un minuto.
BRUNO TABACCI (MISTO-+E-CD). Presidente, era solo perché anch'io mi sono emozionato nel sentire questo richiamo alla qualità della politica e volevo dare atto solo che mi sono ricordato che nel 1992-1993 da quegli stessi banchi agitavano il cappio. Ora Vorrei ricordare che non si può immaginare un sistema di partiti nei quali per alcuni si tratta di associazione a delinquere, per altri, invece, si tratta di beneficenza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Bisogna sapere distinguere con la schiena dritta, ma non lo si può fare con la demagogia, perché così non si aiuta il sistema a crescere e la politica, invece di diventare bella, si abbruttisce sempre di più (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-+Europa-Centro Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Andrea Romano. Ne ha facoltà.
ANDREA ROMANO (PD). Grazie Presidente. Guardi, sarò veramente molto breve. Ognuno dei partiti che è qui rappresentato ha le sue tradizioni, per carità la sua narrativa, usa le sue parole d'ordine; noi abbiamo usato le nostre, il MoVimento 5 Stelle ne ha usate altre. Ne ricordo una di parola d'ordine, che cominciava con la lettera V (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Però, insomma, quella era la vostra. Altri partiti hanno altre parole d'ordine. Però noi condividiamo credo in quest'Aula la centralità della trasparenza e mi fa piacere ascoltare, anche da partiti che hanno preso posizioni diverse su questo punto, il ribadire la centralità della trasparenza. Ricordo due cose: che la legge che ha introdotto la trasparenza nel finanziamento dei partiti l'ha fatta il Partito Democratico, nella scorsa legislatura (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). E questo è un principio dal quale non possiamo derogare. E poi faccio, attraverso lei, Presidente, una richiesta al MoVimento 5 Stelle e alla Lega: non ci fate la lezione sulla trasparenza, perché il vostro partito ha introdotto in quest'Aula una novità assoluta: l'obbligo per i parlamentari di versare quote ad una società privata (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
E ricordo che quella società privata…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Romano.
ANDREA ROMANO…ha fatto il boom di affari in questi mesi. E ricordo alla Lega…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Romano… Nel prossimo intervento.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà.
SALVATORE DEIDDA (FDI). È molto difficile, a volte, parlare dei partiti politici, della militanza, con chi non l'ha mai vissuta ed è sbagliato parlare al passato, di tradizione. Non è una tradizione, è una scuola. È una scuola di chi la vive, di chi ha avuto sempre piacere a confrontarsi con la sinistra. Erano dialoghi costruttivi e un piacere quando c'è il rispetto. Oggi il pericolo maggiore è chi usa gli strumenti della politica per tacciare qualcuno con violenza. A me dispiace che non vengano puniti i cosiddetti violenti dei centri sociali che impiccano i manichini di Salvini e dei 5 Stelle, che imbrattano le nostre sedi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Quelli sono i problemi veri; quelli sono i problemi da censurare; quelle sono le cose da perseguire, e non i 50 euro che si danno al militante per le fotocopie. Quelle vanno normate bene e bisogna chiudere i centri sociali (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.302 Iezzi, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del Partito Democratico, mentre si è astenuto il relatore di minoranza di Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.1 Migliore, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.36 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).
Passiamo alla votazione del subemendamento 0.10.500.26 Maschio. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Maschio. Ne ha facoltà.
CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Con questa proposta emendativa inizia una serie di emendamenti dedicati, tra l'altro, alla soglia di contributo oltre la quale fare intervenire il cosiddetto consenso implicito e, quindi, qualche breve riflessione va fatta. In primo luogo, va ricordato l'articolo 49 della Costituzione, che dice che: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere liberamente con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. L'articolo 49 ci dice molte cose: ci dice che i partiti, quelli veri, appassionati e puliti - come abbiamo sentito anche prima nei nostri interventi - concorrono e sono protagonisti della politica nazionale; ci dice che i cittadini hanno diritto di “associarsi liberamente” e di non sentirsi, quindi, limitati in questo diritto.
Al tempo stesso, la normativa comunitaria, citata anche dal Garante della privacy, ci dice che i dati relativi a coloro che manifestano un'opinione politica sono dati sensibili e, quindi, necessitano di una tutela rafforzata. E, quindi, prevedere un consenso implicito su dati che necessiterebbero di una tutela rafforzata è una forzatura.
Mi spiego meglio: stabilire per il contributo ai partiti, complessivamente, in un anno, la somma di 500 euro da parte di un soggetto - può essere un militante che dà poco più di 40 euro al mese al partito - significa limitare la possibilità che i cittadini contribuiscano alla politica, perché sappiamo bene tutti che, soprattutto in alcune zone e in alcuni contesti, se viene più facilmente pubblicato il fatto che un soggetto sostiene anche economicamente un determinato partito, lo si espone a possibili discriminazioni e ritorsioni da parte di chi giunge a conoscenza di questo dato. Quindi, se la soglia dei 5 mila euro di contributi, che è quella attualmente prevista dal decreto n. 149 del 2013 può avere una logica, perché una soglia così elevata, da quella cifra in su, può essere collegata più a dei gruppi economici di pressione che vogliono condizionare la politica e, quindi, è giusto che possa esserci un diritto di maggiore pubblicità e, quindi, un consenso anche implicito alla pubblicazione, perché sono dati di interesse pubblico, abbassare questa soglia e includervi delle cifre che non sono quelle dei gruppi economici di pressione, ma di liberi cittadini che vogliono contribuire economicamente alla politica e ai partiti senza, per questo, essere subito esposti e, quindi, soggetti a discriminazioni, è eccessivamente limitante del diritto dei cittadini ed è limitante nei confronti dei partiti che hanno ovviamente maggiori difficoltà nel reperimento di contributi assolutamente legittimi, onesti e limpidi.
Quindi, da questo punto di vista, io faccio ancora una volta, come abbiamo fatto nelle Commissioni riunite, un appello al Governo a rivedere la soglia dei 500 euro - ci sono diverse opzioni - e sono convinto che anche la Lega, come ha dichiarato prima il collega Iezzi, in una sua proposta emendativa all'interno della quale era prevista anche una soglia di 2 mila, anziché di 5 mila euro, sappia che la soglia dei 5 mila euro inizialmente prevista era giusta, quella dei 500 euro attualmente proposta è troppo bassa, e che, quindi, con il buonsenso si possa trovare una soglia di equilibrio che non pregiudica nessuna delle vostre esigenze di trasparenza, ma, al tempo stesso, tutela il diritto dei cittadini a potersi sentire liberi di contribuire anche economicamente a sostegno della politica in modo lecito, senza essere esposti a registri pubblici che possano sottoporli anche a discriminazioni che limitano il loro diritto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.26 Maschio, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza del Partito Democratico e di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).
Passiamo alla votazione degli identici subemendamenti 0.10.500.3 Migliore, 0.10.500.23 Maschio e 0.10.500.39 Sisto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Migliore. Ne ha facoltà.
GENNARO MIGLIORE (PD). Signor Presidente, con questo subemendamento noi abbiamo posto un tema analogo a quello che ha appena rappresentato il collega Maschio, ma lo vorrei spiegare nei termini che noi abbiamo inteso rappresentare. Il limite dei 5.000 euro era stato introdotto dalla nostra legge e andava nella direzione di costruire un'alternativa credibile e praticabile al finanziamento pubblico dei partiti, in modo tale che vi potesse essere anche un finanziamento privato adeguato. Che cosa è successo, che peraltro ha bloccato la Commissione nel corso della giornata di venerdì? Che c'è stata una scelta assolutamente incomprensibile nel mettere, senza il consenso informato, tutti coloro i quali, anche con 50 euro al mese, contribuiscono all'autofinanziamento del proprio partito. Ecco, io penso che, da questo punto di vista, ci sia un colossale equivoco, anche perché probabilmente manca al Ministro e al Governo la memoria di come si sono costruiti i partiti democratici e i movimenti dei lavoratori, con contributi piccoli che venivano dati mensilmente e che però rappresentavano anche una tutela per il soggetto che esprimeva il proprio orientamento politico. Io non posso immaginare che si voglia schedare, come fa sempre il MoVimento 5 Stelle, anche la militanza politica organizzata perché questo è un argomento che io troverei intollerabile rispetto a quella che è la necessità di democrazia nel nostro Paese. Noi siamo venuti incontro, abbiamo detto: “Non riportiamola a 5.000, ma portiamola almeno a 3.000”, cioè alla possibilità che soggetti che mantengono sul territorio sedi fisiche, non blog e pagine Facebook consentano di avere il finanziamento al proprio partito, senza dover esibire questo finanziamento al proprio datore di lavoro, alle persone che sono concretamente interessate magari ad avere un atteggiamento vessatorio nei loro confronti. Voi che dite di difendere i precari, voi che dite di difendere i diritti degli ultimi, in questo caso non lo fate e io penso che la trasparenza in questo caso sia garantita dal fatto che esistono dei registri consultabili dai partiti ma non attraverso una pubblicazione senza il consenso informato. Su questo la violazione della privacy sarà certamente evidente anche a soggetti che ricorreranno rispetto a questa norma (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici subemendamenti 0.10.500.3 Migliore, 0.10.500.23 Maschio e 0.10.500.39 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.46 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e favorevoli dei relatori di minoranza dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).
Avverto che sono stati ritirati dal presentatore gli emendamenti 11.44 e 12.300 Iezzi.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.47 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e favorevoli dei relatori di minoranza dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.45 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e favorevoli dei relatori di minoranza dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.37 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e del relatore di minoranza del gruppo Partito Democratico, e favorevole del relatore di minoranza del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.27 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.4 Migliore, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).
Il collega Adelizzi voleva votare. Colleghi, se voi continuate a stare in piedi, tranne che i delegati, che devono stare … io non posso neanche vedere se qualcuno non riesce a votare. Lì in alto, collega Adelizzi, guardi, nel suo gruppo in alto, c'è sempre un dibattito interessante.
Passiamo alla votazione del subemendamento 0.10.500.53 Sisto. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.53 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, mentre il relatore di minoranza del Partito Democratico si rimette all'Aula e il relatore di minoranza di Forza Italia-Berlusconi Presidente dà parere favorevole.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.5 Migliore, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e favorevole dei relatori di minoranza dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.28 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e favorevole dei relatori di minoranza dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.41 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e favorevole dei relatori di minoranza dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.7 Migliore, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.29 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, mentre il relatore di minoranza del gruppo Partito Democratico si rimette all'Aula, e quello del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente esprime parere favorevole.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici subemendamenti 0.10.500.6 Migliore e 0.10.500.49 Sisto. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Presidente, solo per segnalare una passione per i presentatori di questa proposta per l'eternità, per la lunghezza del tempo. I dati devono rimanere per un tempo indefinibile, incredibilmente lungo, e questo ovviamente non aiuta, cioè la politica con questo provvedimento diventa una complicanza codificata e non codificata; anziché stimolare l'accesso alla politica, questo è un provvedimento che la complica in maniera praticamente irreversibile.
Io non so quanta passione vi sia nel tentativo di rendere “società per azioni”, dal punto di vista della complicanza dei meccanismi, i partiti, anziché snellirli. Non penso che il legislatore della Costituzione, nell'articolo 49 avesse mai potuto immaginare, come posso dire, una facezia di questo genere.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici subemendamenti 0.10.500.6 Migliore e 0.10.500.49 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, e il parere favorevole dei relatori di minoranza dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.48 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, e il parere favorevole dei relatori di minoranza dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.8 Migliore.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.31 Maschio, con il parere contrario di Commissioni e Governo, favorevoli i relatori del Partito Democratico e di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.500 Sarti, con il parere favorevole di Commissioni e Governo, si rimettono all'Assemblea i relatori del Partito Democratico e di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 30).
L'approvazione di questo subemendamento preclude i successivi fino a pagina 19.
Passiamo alla votazione del subemendamento 0.10.500.10 Migliore.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Migliore. Ne ha facoltà.
GENNARO MIGLIORE (PD). Grazie signor Presidente, con questo subemendamento si fa riferimento al divieto che viene posto di finanziamento di persone non iscritte alle liste elettorali. Ora il testo normativo continua, dicendo quelli che hanno perso il diritto all'elettorato attivo, però, all'interno delle liste elettorali, non sono presenti, per esempio, i cittadini comunitari che peraltro possono votare alle elezioni amministrative. Faccio presente questa cosa e chiedo al Governo e ai relatori di cambiare il parere perché ci sono cittadini che partecipano attivamente alla vita politica in particolare delle amministrazioni locali, che non sono iscritti perché i cittadini comunitari di altri Paesi che, in questo momento, non potrebbero neanche più garantire un finanziamento di 10 euro all'anno per quel partito. Mi sembra assolutamente incongruo! Mentre trovo giusta la parte conseguente, che riguarda chi ha perso, per esempio per determinate condanne con pene accessorie il diritto di voto, non trovo giusto prevederlo per persone assolutamente oneste che hanno l'unico torto, secondo questa legge, di essere cittadini europei e non cittadini iscritti nelle liste elettorali.
VITTORIO FERRARESI, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Chiedo di parlare
PRESIDENTE. Prego, Sottosegretario.
VITTORIO FERRARESI, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Presidente, direi di accantonare un attimo il subemendamento Migliore per un approfondimento.
PRESIDENTE. Bene, quindi accantoniamo questo subemendamento, sembra opportuno.
Il successivo è analogo: se i relatori sono d'accordo lo accantonerei per analogia, per evitare di respingere un emendamento che ci precluda altri voti. Quello successivo riguarda il comma 4, quindi possiamo votarlo…
FEDERICO FORNARO (LEU). Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. A quale proposito, onorevole Fornaro?
FEDERICO FORNARO (LEU). Circa l'accantonamento, segnalo che anche l'emendamento 10.305 Palazzotto è su identico tema.
PRESIDENTE. Quando ci arriviamo, lo accantoniamo.
Ora passiamo ai voti. Si tratta del subemendamento 0.10.500.12 Migliore, che mi sembra che possa essere votato in quanto tratta materia diversa.
Indìco pertanto la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.12 Migliore, con pareri contrari delle Commissioni, del Governo e favorevoli dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.13 Migliore, con pareri contrari delle Commissioni e del Governo e favorevoli dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Nel frattempo salutiamo gli alunni, e i loro insegnanti, della scuola Giovanni Verga di Roma che sono venuti ad assistere ai nostri lavori: benvenuti ragazzi (Applausi).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n 32).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.52 Sisto, con pareri contrari delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del Partito Democratico e favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.14 Migliore, con i pareri contrari delle Commissioni e del Governo e favorevoli dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.51 Fatuzzo, con i pareri contrari delle Commissioni e del Governo e favorevoli dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.15 Migliore, con i pareri contrari delle Commissioni e del Governo e favorevoli dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.16 Migliore, con i pareri contrari delle Commissioni e del Governo e favorevoli dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.17 Migliore, con i pareri contrari delle Commissioni e del Governo e favorevoli dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.20 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio) e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.21 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del Partito Democratico e con il parere favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.60 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.66 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).
Mi dispiace, onorevole Fassino, non l'ho vista, non era un fatto personale.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.65 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 43).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.68 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.67 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.64 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, su cui il relatore di minoranza del gruppo Partito Democratico si è astenuto, e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.44 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del gruppo Partito Democratico e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.61 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del gruppo Partito Democratico e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.63 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 49).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.43 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.62 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 51).
FRANCESCO FORCINITI, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FRANCESCO FORCINITI, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Presidente, abbiamo sciolto la riserva sui subemendamenti 0.10.500.10 e 0.10.500.11 Migliore: il parere è contrario.
PRESIDENTE. Sta bene. Torniamo al subemendamento 0.10.500.10 Migliore. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Migliore. Ne ha facoltà.
GENNARO MIGLIORE (PD). Presidente, nel ringraziare per l'approfondimento, voglio fare una semplice considerazione. Prima ho svolto un ragionamento sul fatto che si possa partecipare alla vita politica anche se si è cittadini almeno europei – comunque, per me dovrebbe valere per tutti i residenti -, vi faccio però considerare una questione: pensate al reciproco. Noi qui abbiamo dei colleghi che sono stati eletti dall'estero perché sono residenti in altri Paesi europei. Se a loro fosse impedito di finanziare organizzazioni politiche (la SPD in Germania o la CDU o altre forme di organizzazioni politiche), come lo prendereste, da italiani, rispetto a questa proibizione? E non mi si dica che si possono iscrivere alle liste elettorali per partecipare alle amministrative, perché io oggi posso partecipare all'attività politica, iscrivermi alle liste sei mesi prima che ci sarà il voto, nel frattempo partecipo pienamente alla vita politica di un territorio. Per me dovrebbe valere per tutti i residenti, però almeno per i residenti dell'Unione europea dovrebbe essere garantito. Vi dico solo: ragionate se questo fosse fatto ai nostri connazionali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
EMANUELE FIANO (PD). Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO (PD). Presidente, siccome in questo caso l'accantonamento lo ha accettato, parlando dei banchi del Governo, il sottosegretario - ovviamente non è obbligato, né con questo vogliamo aprire un dibattito -, se fosse così cortese da accennarci come mai ha inteso risolvere l'accantonamento con un parere negativo gliene saremmo grati.
PRESIDENTE. Se il Governo intende intervenire mi farà cenno, ma non ne vedo. Non essendoci altre richieste di intervento, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.10 Migliore, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.10.500.11 Migliore, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 53).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.500 delle Commissioni, come subemendato, con il parere favorevole del Governo, mentre si rimettono all'Aula i relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 54).
Sono così preclusi i successivi due emendamenti, 10.11 Maschio e 10.3 Sisto. Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento 10.12 Maschio, a pagina 28 del fascicolo. Nessuno chiedendo di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.12 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.13 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del gruppo Partito Democratico, e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.14 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 57).
Gli altri emendamenti sono preclusi. Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento 10.33 Ceccanti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.33 Ceccanti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 58).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.308 Fatuzzo, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del gruppo Partito Democratico, e favorevole del relatore di minoranza del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 59).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.309 Fatuzzo, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del gruppo Partito Democratico e favorevole del relatore di minoranza del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 60).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 10.311 Fatuzzo, perché i precedenti 2 sono preclusi. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.311 Fatuzzo, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del gruppo Partito Democratico, e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Nel frattempo, salutiamo gli studenti e gli allievi dell'Istituto tecnico-commerciale “Tenente Marco De Rosa” di Sant'Anastasia di Napoli. Grazie, ragazzi, per essere venuti qui, a voi e ai vostri insegnanti (Applausi).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 61).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.312 Fatuzzo, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del gruppo Partito Democratico, e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 62).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.313 Fatuzzo, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia-Berlusconi Presidente, mentre si è astenuto il relatore di minoranza del Partito Democratico.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 63).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.41 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia-Berlusconi Presidente, mentre si è astenuto il relatore di minoranza del Partito Democratico.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 64).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 10.42 Maschio.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Maschio. Ne ha facoltà.
CIRO MASCHIO (FDI). Grazie Presidente. Brevemente, questo emendamento e il successivo chiedono di inserire, a scanso di equivoci, per interpretare in modo chiaro le norme, un aspetto specifico, cioè è accaduto nella prassi che la Commissione di garanzia e controllo sulla trasparenza dei partiti, all'atto della consegna annuale dei rendiconti dei partiti e dei movimenti, abbia chiesto tra gli allegati anche gli elenchi degli iscritti, considerando che nel momento in cui uno si iscrive paga una quota e in quanto tale viene considerato da un lato sostenitore e viene comunque incluso nel bilancio. Siccome, un conto è l'allegazione dei conti, dei rendiconti e dei bilanci e un conto è la comunicazione, invece, degli elenchi degli iscritti, a scanso di equivoci questa norma fa chiarezza su quella che è l'interpretazione corretta della norma. Su questo emendamento o più precisamente sul successivo c'era anche una condivisione sulla ratio da parte della Commissione; secondo alcuni non è necessario questo aspetto, ma secondo noi è necessario invece chiarirlo in modo che la prassi futura sia uniforme e non sia soggetta ad interpretazioni di alcun tipo difformi da quello che la norma consente.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.42 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 65).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 10.43 Maschio.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Maschio. Ne ha facoltà.
CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Anche al fine che ne rimanga traccia nei lavori parlamentari - perché anche questo contribuisce a chiarire la ratio della norma - io chiederei al Governo di esprimersi per confermare che, secondo l'interpretazione data dal Governo, già oggi non è previsto che i movimenti siano tenuti, all'atto dell'allegazione degli allegati ai rendiconti che vengono depositati presso la Commissione di garanzia e controllo dei partiti e dei movimenti, e non ci sia quindi questo obbligo di consegnare anche gli elenchi degli iscritti. È evidente che riteniamo non opportuno che un soggetto, anche un'autorità pubblica, in automatico, detenga gli elenchi degli iscritti di tutti i partiti e movimenti che possono essere prodotti, laddove vi sia un esplicito procedimento specifico in cui siano chiesti, ma non che ci sia un organo o un ente che automaticamente detenga i dati degli iscritti di tutti i partiti e movimenti di tutta Italia, perché sembra una forma eccessivamente invasiva di controllo sulle libertà dei cittadini nella loro adesione ai partiti. Quindi, siccome mi è stato detto che, secondo l'interpretazione, non è così già adesso e a me risulta invece che nella prassi sia stato interpretato anche in modo difforme, una risposta da parte del Governo o del proponente in tal senso chiarisce la ratio e servirà in futuro alla Commissione a interpretare correttamente questa norma.
PRESIDENTE. Avverto che il gruppo Fratelli d'Italia ha esaurito i tempi previsti dal contingentamento. Essendone stata fatta richiesta, la Presidenza concederà a tale gruppo un aumento dei tempi pari a un terzo rispetto a quelli originariamente stabiliti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Fornaro. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO (LEU). Molto brevemente, mi associo alla richiesta del collega Maschio perché, se così non fosse, ci troveremmo di fronte a un tipo di raccolta di informazioni tipiche di uno Stato autoritario, non di una democrazia.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Fassino. Ne ha facoltà.
PIERO FASSINO (PD). Mi associo anch'io. Noi siamo di fronte a un provvedimento che, se non viene modificato, viola una fondamentale regola democratica e una fondamentale regola di privacy individuale. Infatti, un conto è che si dia conto delle sottoscrizioni, altro conto che si alleghi l'elenco degli aderenti ad un partito in una operazione che risulta essere un'operazione di schedatura politica; la cosa è assolutamente inaccettabile sul piano democratico (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente).
PRESIDENTE. C'è una richiesta di accantonamento, se ho capito bene. Non so se il relatore vuole rispondere.
FRANCESCO FORCINITI, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Il parere è contrario sull'accantonamento.
PRESIDENTE. Il collega Maschio chiede di parlare sull'ordine dei lavori. Ma la prego, avendo esaurito i tempi, di essere molto sintetico per capire cosa dobbiamo fare.
CIRO MASCHIO (FDI). Sì, io non ho chiesto solo l'accantonamento, ma ho chiesto una risposta…
PRESIDENTE. Questo però… Il Governo l'ha ascoltata con grandissima attenzione. Se vuole rispondere, lo farà…
CIRO MASCHIO (FDI). A scanso di equivoci…
PRESIDENTE. Se il Governo vuole rispondere ha sempre il modo di farlo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Palazzotto. Ne ha facoltà.
ERASMO PALAZZOTTO (LEU). Presidente, io trovo che questa discussione, che riguarda un tema fondante per la nostra democrazia, che è la libertà dei cittadini, davanti all'ipotesi di una schedatura per appartenenza politica che farebbe il Governo, merita quanto meno una discussione e un intervento da parte del Governo in Aula, che ci spieghino se queste regole andranno applicate anche per il database di tutti gli aderenti al MoVimento 5 Stelle on line o se solo per alcuni partiti e qual è la finalità di avere i dati degli iscritti ai partiti nelle mani di un Governo che domani, davanti a qualunque torsione autoritaria, potrebbe anche utilizzarli in maniera impropria, come altre volte nella storia è stato fatto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega D'Alessandro. Ne ha facoltà.
CAMILLO D'ALESSANDRO (PD). Grazie, Presidente. Si comincia così, schedando le persone, e non si sa dove si va a finire. Io voglio capire che si intende per iscritto ad un partito-movimento.
Sono due cose diverse. Gli statuti - come si sa - dei partiti sono una cosa; i non statuti dei non partiti sono un'altra. Avete introdotto il non partito e il non statuto e noi vogliamo sapere come si giuridicizzano, come si normano gli aspetti anche legati alla privacy alla luce della nuova normativa che è attualmente in vigore. È impensabile che, rispetto alla adesione democratica ad un partito, ci possa essere un occhio anche dello Stato che verifichi chi sono gli scritti ai partiti, che si auto-danno norme - concludo Presidente - e regolamentano con i propri statuti e i propri regolamenti. La domanda è perché deve accadere.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Orlando. Ne ha facoltà.
ANDREA ORLANDO (PD). Sì, signor Presidente. Invito il Vicepresidente del Consiglio ad ascoltare perché siamo in un passaggio nel quale noi stiamo forzando la costituzione materiale del nostro Paese. All'indomani della dittatura fascista, i costituenti guardarono bene di salvaguardare l'autonomia dei corpi intermedi e, in particolare, dei soggetti politici. Oggi, noi stiamo facendo un passo indietro anche rispetto alla lunga stagione nella quale si sono superate le schedature politiche - c'è stata una stagione in questo Paese in cui ogni cittadino era schedato per i suoi orientamenti politici - e voi oggi state riportando indietro le lancette dell'orologio. Se questo è il cambiamento, è un cambiamento davvero triste che non ha nulla del futuro e ha molto del passato. Fermatevi per favore (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! Fermatevi perché guardate che questi strumenti, che oggi voi pensate di padroneggiare, potranno essere utilizzati contro di voi e contro ciascuno di noi. Fermatevi perché è importante (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Stumpo. Ne ha facoltà.
NICOLA STUMPO (LEU). Grazie, Presidente. Io davvero, nel poco tempo che abbiamo a disposizione, chiedo al Governo, attraverso di lei, di ripensare, perché i nostri padri costituenti hanno inserito l'articolo 49 della Costituzione, che dovrebbe regolare la vita dei partiti ed è un articolo mai attuato fino in fondo. Noi, con questa modalità - anzi voi - volete raggirare quella dimensione che si era data dentro la Costituzione per controllare la vita dei partiti. Io penso che sarebbe cosa saggia fare un lavoro comune in questa legislatura: facciamo l'attuazione dell'articolo 49, sulla vita dei partiti, in modo tale che sia una cosa uguale per tutti, anche attualizzandola ai non partiti-movimenti, parificando gli iscritti - e chiudo - agli aderenti alle piattaforme, perché altrimenti potrebbe anche venire il dubbio a qualche cittadino se è più tutelato nella sezione del proprio partito e questo è un danno per la democrazia.
FRANCESCO FORCINITI, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FRANCESCO FORCINITI, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Grazie, Presidente. Semplicemente per offrire ai colleghi molto volentieri un chiarimento tecnico su quello che prevede appunto questo comma 6. Io intanto vorrei partire leggendolo: “I partiti e i movimenti politici trasmettono annualmente i rendiconti di cui all'articolo 8 della legge 2 gennaio 1997, n. 2 e i relativi allegati, corredati della certificazione e del giudizio del revisore legale, redatti ai sensi della normativa vigente, alla Commissione per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti e dei movimenti politici, di cui all'articolo 9, comma 3, della legge 6 luglio 2012, n. 96”. Non esiste da nessuna parte alcuna, qualsivoglia schedatura di iscritti o di tesserati ad alcun soggetto politico. Questi sono semplicemente dei richiami o degli obblighi che già, a legislazione vigente, i soggetti politici devono fare. Quindi, volevo semplicemente, in maniera molto serena tranquillizzare tutti perché non c'è alcun tentativo in atto di schedare alcunché. Soprattutto l'Esecutivo e il Governo non c'entrano nulla perché questa è una trasmissione di dati che va a una commissione, che è una commissione indipendente, che non subisce alcuna ingerenza da parte di alcun organo politico (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la collega Varchi. Ne ha facoltà.
MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Sì, grazie Presidente. Io credo che il MoVimento 5 Stelle abbia fatto proprio un proverbio che dice: “Se non li puoi convincere, confondili”. E devo dire che hanno tentato di farlo con le opposizioni, con questa raffica di emendamenti, subemendamenti, questi lavori così schizofrenici, cui hanno costretto la Commissione prima - lo ha ricordato il Presidente Fico in una sua lettera di tre pagine - e l'Aula dopo, nei giorni scorsi. Però, vedete, c'è un tema fondamentale, che io avevo già affrontato in sede di discussione generale, che ci preoccupa non poco. Io mi auguro che sia stato solo un difetto di interpretazione da parte di Fratelli d'Italia, ma noi non vorremmo che da questa brillante norma sulla trasparenza restasse fuori la cassaforte del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), che è l'associazione Rousseau, perché il decreto-legge del 28 dicembre 2013, all'articolo 5, parla di associazioni i cui organi statutari sono decisi dai movimenti politici, ma voi non decidete niente, voi siete i portavoce della Casaleggio, è lui che decide per voi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Voi siete dei….
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Varchi.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fatuzzo. Ne ha facoltà.
CARLO FATUZZO (FI). Signor Presidente, sono molto preoccupato, perché nel Partito Pensionati l'iscrizione, primo, è gratuita, secondo, vige il silenzio assenso. Quindi, io ho venti milioni di iscritti e quanto tempo impiegherò a copiare cognome, nome, luogo e data di nascita e residenza? La ringrazio.
PRESIDENTE. Grazie, collega Fatuzzo. Collega Bignami, lei incorre nel problema precedente. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Enrico Borghi. Ne ha facoltà.
ENRICO BORGHI (PD). Signor Presidente, ieri quest'Aula era sotto un effetto particolare: l'effetto Salvini. Il Vicepremier risolveva, sistemava, integrava, correggeva. Oggi non c'è e quindi abbiamo la necessità di dovere svegliare dal torpore i colleghi della Lega, che probabilmente non si sono accorti che questa interpretazione del relatore, in realtà, è un trappolone per loro, perché serve a poco venire qui a fare il comizietto sulla bontà del volontariato nella politica, se poi non si votano emendamenti come questi. E se fosse vero, signor relatore (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), quello che lei ha detto, dovrebbe essere conseguente e pertanto dare parere favorevole a questo emendamento, altrimenti vi è dietro un chiaro intento che porta ancora una volta una spaccatura all'interno di questa maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Borghi.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Migliore. Ne ha facoltà.
GENNARO MIGLIORE (PD). Grazie, Presidente. Io insisto nella richiesta di un chiarimento da parte del Governo. Si tratta di una interpretazione su che cosa siano gli allegati. Siccome io penso, voglio presumere che non vi sia cattiva fede all'interno della norma, si alzi un rappresentante del Governo, non citando, come mi è dispiaciuto che abbia fatto il relatore Forciniti, ma dica che negli allegati - in modo tale che l'interprete, quando va a leggere, saprà anche qual è l'intenzione del legislatore - non sono previsti gli elenchi degli iscritti. Cosa costa, siccome sono d'accordo - a parole - e dicono che sia ultroneo l'emendamento, almeno intervenire per chiarire questo punto? Cosa costa? Io non lo capisco (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Migliore.
Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Bignami. Ne ha facoltà.
GALEAZZO BIGNAMI (FI). Grazie, Presidente, solo per evidenziare l'importanza che rimanga agli atti parlamentari l'interpretazione che il relatore ha dato …
PRESIDENTE. Però questo non è l'ordine dei lavori. Collega Bignami, questo non è l'ordine dei lavori. Grazie.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI (PD). Presidente, io non mi rivolgo al Governo, in realtà mi rivolgo, se è possibile a tutti i colleghi, perché l'interpretazione che dà il relatore non è in contraddizione - lo dico al relatore - con quanto scritto in questo emendamento.
Se quello che lei dice è vero, questo emendamento lo esplicita, e dice che andranno gli allegati, tutto quello che volete, ma non andranno gli elenchi degli iscritti. Quindi, signor relatore, se voi date un parere contrario, si lascia intendere che, evidentemente, nelle maglie ambigue di una norma ci sta in realtà esattamente l'intenzione di trasmettere anche l'elenco degli iscritti. Se no, obiettivamente, non capisco per quale ragione vi mettiate contro un emendamento che esplicita quello che lei ha detto sarebbe insito nella norma che stiamo affrontando. Grazie (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fusacchia. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO FUSACCHIA (MISTO-+E-CD). Grazie, Presidente. Io volevo solo ricordare a tutti che questo è un Paese che si è dato una Costituzione che prevede che i partiti politici, i movimenti politici sono delle associazioni non riconosciute, tanto per dire quanto, nel momento in cui abbiamo costruito la nostra Costituzione, materiale e immateriale, siamo stati attenti a tenere separate le organizzazioni politiche dalle istituzioni ed in particolare dal Governo.
Ora, nel caso specifico, mi pare che ci sia un buon intendimento diffuso dentro l'Aula che ovviamente non stiamo parlando di conferire i dati degli iscritti e faccio notare, tra l'altro, che, se volessimo essere un po' sottili, qui stiamo parlando degli elenchi degli iscritti, ma sappiamo che i partiti dispongono, ad esempio, in alcuni casi, di ricevute che hanno fatto al momento dell'iscrizione, quindi dovremmo essere per un'interpretazione ancora più estensiva. Ma, comunque, dobbiamo essere garantiti tutti quanti sul fatto che non è assolutamente ipotizzabile che il Governo possa chiedere direttamente, indirettamente, esplicitamente, in una qualsiasi formula, gli iscritti di un partito o di un movimento politico.
Allora, se la formulazione di questo emendamento non ci convince, io riprendo quello che è stato detto da alcuni colleghi prima: si alzi, in maniera formale, qualcuno del Governo in quest'Aula e confermi questa interpretazione, perché, purtroppo, per quanto sia una sottile ambiguità, è una sottile ambiguità delicatissima e, quindi, non ci possiamo permettere di votare un emendamento con il sospetto che qualcuno lo stia interpretando in un modo e qualcuno lo stia interpretando in un altro.
Se c'è un chiarimento di buonsenso da parte del Governo, credo che aiuterebbe moltissimo a stemperare il clima, come dire, preoccupante che si sta creando su questo emendamento. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Fusacchia. Non ci sono altre richieste di intervento. Collega Maschio, lei ha già parlato. Per ritirarlo? Se deve ritirarlo, può chiederlo. Prego onorevole Maschio.
CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Sono basito del fatto che non si sia voluto dare una risposta …
PRESIDENTE. Però, lei ha già parlato, Può solo dire …
CIRO MASCHIO (FDI). Sto motivando il ritiro.
PRESIDENTE. No, non può motivare.
CIRO MASCHIO (FDI). Devo motivarlo, in dieci secondi.
PRESIDENTE. Dieci secondi.
CIRO MASCHIO (FDI). Al fine che un voto contrario a questo emendamento possa configurare una ratio contraria, visto che ci è stato detto che non sarebbe utile perché la norma non costringe i partiti e i movimenti già oggi, secondo qualcuno, a produrre gli elenchi degli iscritti, io lo ritiro, al fine di evitare che un voto contro possa consolidare una ratio contraria.
Anche se rimango basito dalla mancanza di buonsenso, di non aver accolto una norma che è chiara e condivisa da tutti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Grazie, collega Maschio. Lei aveva in effetti anche il tempo per motivarlo, lo ha fatto, mi fa piacere.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 10.314 Fatuzzo, non ci sono richieste di intervento. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.314 Fatuzzo, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e il parere favorevole dei relatori di minoranza dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 66).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 10.44 Migliore.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Migliore. Ne ha facoltà.
GENNARO MIGLIORE (PD). Presidente, vorrei attirare l'attenzione dell'Aula su questo emendamento, perché è relativo - lo dico molto semplicemente - ad una serie di obblighi che non sono solo di natura finanziaria e di trasparenza finanziaria, ma anche obblighi di trasparenza democratica, che non da tutti i partiti vengono osservati.
In particolare, siccome secondo la normativa vigente solo i partiti che accedono al 2 per mille e ad altre forme di finanziamento possono essere controllati anche nell'attività democratica interna - in particolare, con la pubblicazione degli statuti -, con questo emendamento noi vogliamo chiedere che il Parlamento prenda posizione.
Lo dico anche ai colleghi degli altri partiti, anche di maggioranza, quelli che sono sottoposti a questi obblighi, come la Lega. Si tratta degli stessi obblighi ai quali siamo sottoposti noi in termini di garanzia dei dati personali, di trasparenza democratica delle decisioni, di atteggiamenti che non si configurino come il controllo eterodiretto da parte di associazioni di carattere privato.
Io mi chiedo per quale motivo il MoVimento 5 Stelle si debba sottrarre alla disciplina di osservanza degli statuti e della presentazione di statuti trasparenti dal punto di vista democratico per il fatto che non accede ai finanziamenti. Cosa c'entra accedere ai finanziamenti con la trasparenza democratica? Non solo lo chiedo, ma io per questo motivo chiedo di votare a favore di questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.44 Migliore, parere contrario di Commissioni e Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Nel frattempo salutiamo gli studenti e gli insegnanti della Scuola secondaria “Alighieri e Pascoli” di Città di Castello, in provincia di Perugia, che ringraziamo per essere venuti qui in questa nostra giornata di lavoro (Applausi).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 67).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10, nel teso emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 68).
(Esame dell'articolo 11 - A.C. 1189-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
FRANCESCO FORCINITI, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Grazie Presidente, i pareri sono tutti contrari tranne per l'11.302 Ceccanti, a pagina 46, a cui è stato dato parere favorevole.
EMANUELE FIANO (PD). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO (PD). Solo una cortesia, giusto per programmare meglio i nostri lavori. Se si deve riunire il Comitato dei diciotto, desidererei sapere quando intendano convocarlo perché ci sono probabilmente da sciogliere degli accantonamenti. In questo modo, si avrebbe anche la possibilità di una breve interruzione utile ad organizzare meglio i lavori.
PRESIDENTE. I relatori e il presidente della Commissione ci facciano sapere quando e se intendono riunire il Comitato dei nove. Intanto do la parola al collega Sisto per i pareri.
FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore di minoranza per la I Commissione.
Grazie Presidente, parere favorevole sugli identici emendamenti 11.1 Lucaselli e 11.2 Speranza, nonché sugli emendamenti 11.3, 11.4 e 11.6 Sisto.
A pagina 38 del fascicolo, parere favorevole sui seguenti emendamenti: 11.5 Sisto, 11.7 Sisto, 11.8 Sisto, 11.9 Sisto, 11.10 Sisto. 11.11 Sisto, 11.12 Sisto, 11.13 Sisto, 11.14 Sisto, 11.16 Maschio, 11.19 Ceccanti, 11.21 Sisto, 11.22 Maschio, 11.23 Maschio, 11.44 Iezzi è ritirato, favorevole sui seguenti emendamenti: 11.24 Sisto, identici 11.26 Gebhard, 11.27 Ceccanti e 11.29 Maschio, identici 11.31 Maschio e 11.300 Ceccanti, 11.32 Maschio, 11.301 Ceccanti, 11.33 Maschio, 11.34 Maschio, 11.36 Sisto, identici 11.38 Gebhard e 11.39 Ceccanti, 11.41 Gebhard, 11.302 Ceccanti, 11.303 Ceccanti e 11.43 Donzelli.
PRESIDENTE. La ringrazio. Prego, onorevole Migliore.
GENNARO MIGLIORE, Relatore di minoranza per la I Commissione. Grazie Presidente. Parere contrario sui seguenti emendamenti: identici 11.1 Lucaselli e 11.2 Speranza, 11.3 Sisto, 11.4 Sisto, 11.6 Sisto, 11.5 Sisto, 11.7 Sisto, e favorevole sull'emendamento 11.8 Sisto; contrario sui seguenti emendamenti: 11.9 Sisto, 11.10 Sisto, 11.11 Sisto, 11.12 Sisto e favorevole sull'emendamento 11.13 Sisto; contrario sugli emendamenti 11.14 Sisto, 11.16 Maschio mi rimetto all'aula; favorevole sui seguenti emendamenti: identici 11.19 Ceccanti e 11.20 Gebhard, 11.21 Sisto, 11.22 Maschio, 11.23 Maschio, 11.44 Iezzi, 11.24 Sisto, identici 11.27 Ceccanti e 11.29 Maschio, identici 11.31 Maschio e 11.300 Ceccanti, 11.32 Maschio, 11.301 Ceccanti, 11.33 Maschio, 11.34 Maschio; parere contrario sull'emendamento 11.36 Sisto e favorevole sugli emendamenti: identici 11.38 Gebhard e 11.39 Ceccanti, 11.41 Gebhard, 11.302 Ceccanti, 11.303 Ceccanti, mentre mi rimetto all'aula sull'11.43 Donzelli.
FRANCESCO FORCINITI, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FRANCESCO FORCINITI, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Il parere sull'11.43 Donzelli diventa favorevole.
PRESIDENTE. Il Governo?
VITTORIO FERRARESI, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Grazie Presidente, parere conforme al parere del relatore di maggioranza.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 11.1 Lucaselli e 11.2 Speranza, con i pareri contrari delle Commissioni, del Governo e del relatore del PD e favorevole del relatore di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 69).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.3 Sisto, con i pareri contrari delle Commissioni, del Governo e del relatore del PD e favorevole del relatore di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 70).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 11.4 Sisto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Presidente, qui il nostro tentativo disperato di tutela dei principi costituzionali è evidente: chiediamo semplicemente di eliminare ogni blasfemo riferimento ai principi della Costituzione laddove si cerca di piegare la Costituzione a delle esigenze che sono assolutamente particolari. Con questa riforma, sostanzialmente, non è la legge a piegarsi alla Costituzione ma deve essere la Costituzione a piegarsi alla volontà della maggioranza e, segnatamente, alla novità dei Cinquestelle. Qui è evidente che l'articolo 49 non sarà mai piegabile a queste regole; noi ci opporremo perché questo accada, ma è quello che sta accadendo in questi minuti in quest'aula: un nuovo articolo 49 della Costituzione “riscritto a cinque stelle”.
GENNARO MIGLIORE, Relatore di minoranza per la I Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GENNARO MIGLIORE, Relatore di minoranza per la I Commissione. Mi scuso, perché ho dato erroneamente un parere contrario: è favorevole all'emendamento 11.4 Sisto.
PRESIDENTE. La ringrazio onorevole Migliore: ne prendiamo atto. Se non ci sono altre richieste di intervento, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.4 Sisto, con pareri contrari delle Commissioni e del Governo e favorevoli dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 71).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.6 Sisto, con pareri contrari delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del Partito Democratico e favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 72).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.5 Sisto, con pareri contrari delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 73).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.7 Sisto, con pareri contrari delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del Partito Democratico e favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 74).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.8 Sisto, con pareri contrari delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del Partito Democratico e favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 75).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.9 Sisto, con pareri contrari delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del Partito Democratico e favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 76).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.10 Sisto, con pareri contrari delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del Partito Democratico e favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 77).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.11 Sisto, con pareri contrari delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del Partito Democratico e favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 78).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.12 Sisto, con pareri contrari delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del Partito Democratico e favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 79).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.13 Sisto, con pareri contrari delle Commissioni e del Governo e favorevoli dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 80).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.14 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del PD, e con il parere favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 81).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.16 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, su cui il relatore di minoranza del PD si rimette all'Aula, e con il parere favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 82).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 11.19 Ceccanti e 11.20 Gebhard, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 83).
Passiamo all'emendamento 11.21 Sisto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Presidente, questo è un emendamento che ha lo scopo di evitare una moltiplicazione della possibilità di comportamenti illeciti. Noi proponiamo di sostituire alle soglie presenti quella di 3 mila euro, che è prevista dall'articolo 49 del decreto legislativo n. 231 del 2007 per evitare sia la moltiplicazione degli adempimenti, ma soprattutto la incentivazione dei contributi in nero. Quale può essere il disegno comprensibile, visto come è composto questo provvedimento? Moltiplicare le occasioni di illecito per moltiplicare la possibilità per le procure di intervenire. Ecco, è un bel mercato, cioè la spinta verso i contributi in nero, verso l'incentivazione del malaffare politico, per sollecitare l'intervento delle procure. Ecco il collegamento fra la prima parte del provvedimento e la seconda, una sorta di neo-mercato per gli interventi delle procure anche in tema di partiti politici, perché è folle pensare che 500 euro possa essere un contributo sufficiente a garantire la trasparenza.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.21 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza del PD e di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 84).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.22 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 85).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.23 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 86).
Passiamo all'emendamento 11.24 Sisto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Maschio. Ne ha facoltà.
CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Ho appreso che è stato ritirato l'emendamento 11.44.
PRESIDENTE. Lei lo ha appreso, però io lo ho comunicato un'ora fa.
CIRO MASCHIO (FDI). Allora, dovremmo essere ancora nei tempi per poterlo fare proprio. Non è decorso un tempo troppo lungo per non potere più farlo proprio. Se lo mettiamo in votazione subito guadagniamo tempo rispetto alla discussione sull'ordine dei lavori, probabilmente.
PRESIDENTE. No, questa è una minaccia che francamente non è… Io applico il Regolamento, non è che negoziamo il tempo. L'emendamento è stato ritirato e comunicato un'ora fa, dopodiché, ho comunicato durante i pareri che era stato ritirato e lei adesso se ne accorge, abbia pazienza, io non posso consentirle di farlo proprio.
Quindi, passiamo alla votazione dell'emendamento 11.24 Sisto.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.24 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 87).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 11.27 Ceccanti e 11.29 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza del PD e di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 88).
Passiamo a una serie a scalare, di cui votiamo i primi emendamenti, che sono gli identici 11.31 Maschio e 11.300 Ceccanti, e poi l'ultimo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 11.31 Maschio e 11.300 Ceccanti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 89).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.301 Ceccanti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 90).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.33 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 91).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.34 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 92).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.36 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del Partito Democratico e il parere favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 93).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 11.38 Gebhard e 11.39 Ceccanti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 94).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.41 Gebhard, con il parere contrario delle Commissioni, e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 95).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 11.302 Ceccanti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Ceccanti. Ne ha facoltà.
STEFANO CECCANTI (PD). Presidente, ringrazio per il parere favorevole, perché questa è la dichiarazione congiunta, che molti conosciamo più per quello che versiamo che non per quello che riceviamo in contributi. Complicare la vita a coloro che devono fare la dichiarazione congiunta non è una buona cosa, quindi ringrazio per aver ridotto il danno e riportato il tetto almeno a tremila (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.302 Ceccanti, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 96).
È così precluso l'emendamento 11.303 Ceccanti. Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento 11.43 Donzelli.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Donzelli. Ne ha facoltà.
GIOVANNI DONZELLI (FDI). Presidente, ringrazio i relatori e il Governo per il parere favorevole. È un emendamento che a noi sta particolarmente a cuore, perché le cooperative, in particolar modo le cooperative sociali, possono svolgere un importante ruolo, grazie al principio della sussidiarietà. Grazie a questo ruolo sociale che svolgono, le cooperative godono anche di agevolazioni economiche, fiscali, burocratiche, a partire anche da quelle previste dall'articolo 5, comma 1, della legge n. 381 del 1991, che prevede che gli enti pubblici possano stipulare convenzioni con le cooperative sociali anche in deroga alla disciplina che regola gli appalti pubblici e i contratti con la pubblica amministrazione. Quindi, le cooperative sociali hanno un rapporto privilegiato con la pubblica amministrazione, che può affidare incarichi, gare e appalti senza seguire le normative che normalmente vengono seguite con i privati. Questo, ovviamente, comporta una maggiore attenzione ed è qui che finora c'è stato a volte in passato un rapporto poco chiaro, poco trasparente, per cui si ritrovava la cooperativa che finanziava il partito di Governo che poi, automaticamente, dava, in deroga a quelle che sono le regole per gli appalti, l'affidamento alla cooperativa che aveva tramite il comune che governava.
Quindi, questo emendamento riesce a spezzare questa catena, perché automaticamente si prevede che le cooperative sociali non possano finanziare partiti politici. Questo porterà finalmente a una trasparenza. Non è un emendamento contro le cooperative, anzi è un emendamento che libera le cooperative da eventuali taglieggiatori e persone che cercano di essere corrotte. Libererà e permetterà alle cooperative di avere una libera concorrenza tra cooperative, senza cooperative più amiche delle altre che hanno agevolazioni nella pubblica amministrazione.
È un emendamento che libera alcune regioni in particolar modo - io vengo dalla Toscana, ma penso all'Emilia Romagna e alla Liguria -, in cui un sistema politico ha basato il proprio consenso con un rapporto morboso e sbagliato con il mondo delle cooperative. Oggi questo rapporto finisce (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.43 Donzelli, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo e del relatore di minoranza di Forza Italia, mentre si rimette all'Aula il relatore di minoranza del Partito Democratico.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 97) - (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 98).
Colleghi, per organizzare i nostri lavori io sarei intenzionato a concludere il nostro fascicolo, che penso possiamo fare con una certa facilità.
(Esame dell'articolo 12 - A.C. 1189-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere. Onorevole Forciniti?
FRANCESCO FORCINITI, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Grazie Presidente, sono tutti contrari.
PRESIDENTE. Onorevole Sisto?
FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore di minoranza per la I Commissione. Grazie Presidente. Emendamento 12.1 Speranza, favorevole; emendamento 12.7 Benedetti, mi rimetto all'Aula; emendamento 12.4 Maschio, favorevole; emendamento 12.8 Maschio, favorevole; emendamenti 12.11 Maschio e 12.3 Sisto favorevole; l'emendamento 12.300 Iezzi è stato ritirato, immagino.
PRESIDENTE. Sì.
FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore di minoranza per la I Commissione. Emendamenti 12.13 e 12.15 Maschio, favorevole; emendamento 12.301 Benedetti, mi rimetto all'Aula; articolo aggiuntivo 12.03 Sensi, mi rimetto all'Aula; articolo aggiuntivo 12.04 Lucaselli, favorevole.
PRESIDENTE. Collega Migliore?
GENNARO MIGLIORE, Relatore di minoranza per la I Commissione. Grazie Presidente. Emendamento 12.1 Speranza, contrario; emendamento 12.7 Benedetti, favorevole; emendamento 12.4 Maschio, favorevole; emendamento 12.8 Maschio, favorevole; emendamento 12.11 Maschio, mi rimetto all'Aula; emendamento 12.3 Sisto, contrario; emendamento 12.300 Iezzi, favorevole; emendamento 12.13 Maschio, favorevole; emendamento 12.15 Maschio, favorevole; emendamento 12.301 Benedetti, contrario; articolo aggiuntivo 12.03 Sensi, favorevole; articolo aggiuntivo 12.04 Lucaselli, favorevole.
PRESIDENTE. Il Governo?
VITTORIO FERRARESI, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Parere conforme a quello del relatore per la maggioranza.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.1 Speranza.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.1 Speranza, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del Partito Democratico e favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 99).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.7 Benedetti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, favorevole del relatore di minoranza del Partito Democratico e astenuto del relatore di minoranza di Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Salutiamo, nel frattempo, gli studenti dell'Università “LUISS Guido Carli di Roma”, che stanno assistendo ai nostri lavori e che ci ha fatto piacere li abbiano seguiti (Applausi).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 100).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.4 Maschio.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Maschio. Ne ha facoltà.
CIRO MASCHIO (FDI). Grazie Presidente. Questo emendamento è il primo di una serie di emendamenti finalizzati a fare in modo che ci sia la trasparenza per tutti e che non ci siano alcune tipologie associative che sono escluse da questa trasparenza. Quindi non solo le associazioni che erogano contributi ai partiti, ma anche associazioni che ricevono contributi dai partiti; non solo associazioni o strutture i cui organi direttivi siano determinati dai partiti, ma anche associazioni che determinino, invece, quello che può avvenire in alcuni partiti o movimenti. Questo è necessario farlo perché si sta andando verso una trasformazione di alcuni modelli organizzativi della politica diversi da quelli tradizionali nei quali queste strutture, diciamo esterne allo statuto di un movimento o, addirittura, con una forma giuridica diversa da quella dell'associazione o del partito, hanno invece un indice di collegamento fortissimo anche con movimenti o partiti che possono essere rappresentati in Parlamento. Non può accadere nella nostra democrazia che si faccia un controllo capillare, quasi ai confini della schedatura, sui partiti, sugli iscritti di tutti i movimenti, e si sottraggano a questo controllo dei movimenti che invece hanno un'influenza fortissima nella nostra democrazia perché votano in Parlamento, decidono cose e i processi decisionali o le forme di sostegno a questi movimenti possano essere esterne agli organi direttivi del partito in senso stretto. Quindi, in quest'ottica riteniamo che sia necessario, come atto di coraggio, di onestà e di trasparenza, che non si sottraggano neanche questi modelli agli obblighi di trasparenza che si chiedono a tutti gli altri (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.4 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 101).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.8 Maschio.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Maschio. Ne ha facoltà.
CIRO MASCHIO (FDI). Grazie Presidente. Questo emendamento propone di includere, oltre alle associazioni e comitati, già citati dalla norma, anche le persone giuridiche perché vi sono ormai numerosi servizi fondamentali, soprattutto nella comunicazione, svolti con un collegamento fortissimo con i partiti che potrebbero non essere inclusi da questi obblighi di trasparenza. E, quindi, anziché farsi ingannare dalla forma giuridica dei soggetti, occorre guardare la sostanza, cioè il collegamento forte con le attività dei partiti ed è opportuno estendere questi obblighi di trasparenza anche alle persone giuridiche, onde evitare che alcune siano sottratte da questa trasparenza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mollicone. Ne ha facoltà.
FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Per ribadire quanto abbiamo già ampiamente approfondito con i colleghi Varchi e Maschio anche in discussione sulle linee generali per i pochi colleghi che c'erano, ovvero che questo provvedimento è un provvedimento inquietante. Lo avete presentato come lo “spazza corrotti” ma in realtà è lo “spazza democrazia”. State costruendo un modello ispirandovi a Rousseau - che evidentemente Casaleggio ha letto, ma i colleghi del MoVimento 5 Stelle no - ed è un modello che annienta la democrazia. Non ci sarà la possibilità per i cittadini di fare politica senza essere censiti, tranne che per la Casaleggio Associati che avrà una sorta di liberatoria mentre tutti i partiti, le associazioni e i militanti saranno censiti e questo è totalitarismo! Quindi, che resti a verbale, perché noi non ci arrenderemo contro questa deriva (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega D'Ettore. Ne ha facoltà.
FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Presidente, questa è una delle poche norme che è stata costruita in maniera precisa allo scopo di evitare ciò che i colleghi hanno già detto. Questa norma rientra nella vostra visione che i partiti siano Spa sostanzialmente, perché voi siete in qualche modo soggetti a società, a enti profit e non a enti no-profit, perché questo è il substrato del vostro movimento, e chiaramente avete costruito una norma per evitare di assoggettare a controllo il vero ente controllore della vostra attività e della vostra linea politica, parlando di associazioni, parlando di comitati, parlando di fondazioni e, guarda caso, lasciando fuori le persone giuridiche e, guarda caso, lasciando fuori chi ha personalità giuridica, anche le società che ne hanno il diretto controllo.
Questa è una norma ad personam, “ad 5 Stelle”, che avete fatto per restare fuori dai controlli e controllare gli altri e continuare a fare quello che volete e, cioè, essere assoggettati a una società, assoggettati a enti profit. Questo siete voi e avete fatto una norma ad personam (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.8 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 102).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.11 Maschio.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Varchi. Ne ha facoltà.
MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Grazie, Presidente. Con questo emendamento noi di Fratelli d'Italia continuiamo a denunciare la vergogna di questo provvedimento, di una trasparenza con il filtro, una trasparenza che esclude volutamente dall'applicazione quel meccanismo così ostinatamente voluto dal compianto Gianroberto Casaleggio che, come dimostra questo documento, quattro giorni prima di morire convocò un notaio per costruire il meccanismo di scatole cinesi dal quale si alimenta oggi il MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
Noi chiediamo che anche l'associazione “Rousseau” sia ricompresa in queste norme per la trasparenza, perché questo statuto denuncia il vero intendimento dell'associazione “Rousseau”: controllare il MoVimento 5 Stelle, controllarne i parlamentari, controllarne gli eletti e determinarne la volontà. E, allora, abbiate uno scatto d'orgoglio, dimostrate di non essere dei burattini, dimostrate di essere i portavoce dei cittadini e non di Casaleggio. Votate questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.11 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 103).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.3 Sisto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Presidente, non vorrei disturbare la bellezza dell'intervento del collega D'Ettore ma soltanto per segnalare come qualche volta la maieutica in Parlamento può servire, cioè il tentativo, come una levatrice, di offrire la possibilità della verità attraverso la formulazione di norme leggermente più attente rispetto a quelle che ci vengono sottoposte.
Con questo emendamento noi proponiamo di chiarire alcune formule che sono assolutamente incerte e di rapportarle a istituti già esistenti. In altri termini, di scrivere una norma più o meno come si deve. Diciamo che la qualità della produzione legislativa, segnatamente in questo momento, è estremamente scadente. Noi ci siamo sforzati, con questo emendamento, di dire esattamente le stesse cose, ma di dirle in modo più chiaro, più netto, più intelligibile e più percepibile all'interno di una democrazia matura. Voteremo a favore su questo emendamento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.3 Sisto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del gruppo Partito Democratico e con il parere favorevole del relatore di minoranza del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 104).
L'emendamento 12.300 Iezzi è stato ritirato.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.13 Maschio.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Maschio. Ne ha facoltà.
CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Il codice etico del MoVimento 5 Stelle impegna e prevede che il 50 per cento delle quote stanziate dalle rispettive Camere per il funzionamento dei gruppi parlamentari sia stanziato per il sovvenzionamento dei gruppi di comunicazione. Questo già di per sé può configurare una forma indiretta di finanziamento pubblico ai partiti, perché i fondi dei gruppi sono fondi pubblici e non sono soldi privati dei cittadini. Inoltre, ciascun parlamentare dei 5 Stelle si obbliga a utilizzare la cosiddetta “piattaforma Rousseau” e si obbliga altresì a erogare un contributo economico destinato al mantenimento delle piattaforme tecnologiche e del finanziamento del cosiddetto “scudo della rete”, nonché a erogare un contributo mensile di 300 euro, destinato al mantenimento delle piattaforme tecnologiche.
L'associazione “Rousseau” nel suo statuto ha l'obiettivo di coadiuvare il MoVimento 5 Stelle nell'organizzazione, promozione e coordinamento dell'attività e dei servizi necessari per l'esercizio dell'azione politica e culturale del MoVimento 5 Stelle, la partecipazione degli iscritti alle consultazioni e le votazioni in rete per l'individuazione dei candidati alle elezioni. Ciò significa, cioè, che la gestione della scelta di chi sono i candidati che siedono in quest'Aula è delegata per statuto all'associazione “Rousseau”. Quindi, c'è un indice di collegamento fortissimo con un partito o movimento politico eletto in Parlamento.
Allora, il mio emendamento 12.13 chiede di inserire e sottoporre alla trasparenza non solo le associazioni che erogano soldi ai partiti ma anche quelle che ricevono soldi dai partiti o da esponenti politici (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), perché, altrimenti, in questo caso, le società di servizi, le associazioni o i gruppi di comunicazione ricevono contributi dai singoli deputati del MoVimento 5 Stelle e non li danno al MoVimento. Quindi, qualcuno potrebbe interpretare la norma nel senso di ritenere che non siano inclusi in questi obblighi di trasparenza. Siccome l'obiettivo che penso, al minimo, ci si voglia porre in questo disegno di legge sia che, se ci deve essere trasparenza, debba esserci per tutti, ritengo, a scanso di equivoci, che si possa accogliere questo emendamento che consente di sottoporre alla trasparenza non solo le associazioni che erogano soldi ai partiti, ma anche quelle che ricevono contributi dai partiti o da singoli parlamentari per attività che, poi, sono accessorie o addirittura fondamentali nelle attività di questi partiti o movimenti. Diversamente, andiamo verso un modello di democrazia che è totalmente fuori da quelli che sono previsti oggi dall'articolo 49 della Costituzione e su questo ci sarebbe da fare una riflessione profondissima su come si stia trasformando, ad insaputa dei cittadini, la nostra democrazia parlamentare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Presidente, la ratifica di quanto mi ero permesso di denunciare è questa normativa che vuole forgiare l'articolo 49 a nuovi lidi e non l'articolo 49 della Costituzione che deve ispirare la normativa. Io sono ben curioso di vedere se il MoVimento 5 Stelle sarà capace, perdonatemi la citazione, come Terenzio, di essere il punitore di sé stesso, cioè se sarà capace di votare un emendamento che chiaramente rende impossibile un finanziamento che la dice lunga sulla incapacità di riconoscere democrazia all'interno di un partito che oggi governa. Credo che quanto detto dal collega Maschio meriti attenzione, non soltanto a livello di Aula, ma a livello di profonda riflessione sullo chassis, per citare il collega Fiano, che regge oggi la democrazia di questo Governo. Noi lo voteremo convintamente e a favore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.13 Maschio, con il parere contrario di Commissioni e Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 105).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.15 Maschio, con il parere contrario di Commissioni e Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 106).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.301 Benedetti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Fusacchia. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO FUSACCHIA (MISTO-+E-CD). Presidente, questo è un emendamento che abbiamo presentato a firma di più deputati di diverse componenti del gruppo Misto, perché, tra l'altro, alcune hanno votato la fiducia a questo Governo, altre no, proprio per dimostrare che è un emendamento a garanzia di tutti. Cosa prevede l'emendamento? Che una società che dà soldi a un partito o a un movimento non possa poi diventare un fornitore di quel partito o di quel movimento. Il secondo comma che abbiamo previsto dice che, di converso, se un partito o un movimento dà in gestione il proprio patrimonio mobile o immobile ad un soggetto terzo, poi, non possa affidare servizi di qualsiasi natura a quel soggetto terzo.
Ora tutti i partiti e tutti i movimenti hanno rapporti con gli imprenditori, hanno rapporti con imprenditori-editori, hanno rapporti con imprenditori-gestori di piattaforme online o finanziatori di vario tipo.
Il punto non è questo, il punto è come evitare due problemi enormi; uno, è il corto circuito per cui dei soldi, qui, escono dalla porta e rientrano dalla finestra e, il problema ancora più grave, è come evitare che si creino posizioni dominanti o di controllo esclusivo da parte di privati su partiti e su membri dei partiti e, quindi, come evitare che i privati riescano ad esercitare quella che un tempo si sarebbe chiamata l'egemonia culturale, per usare un eufemismo in questo caso, sulla vita interna e, quindi, sulla democrazia dei partiti.
È un emendamento a garanzia di tutti noi, qui, oggi, e di quelli che verranno dopo di noi, per garantire che nessuno di noi possa essere, un domani, teleguidato o “giornale guidato” o guidato da una piattaforma online (Applausi dei deputati del gruppo Misto-+Europa-Centro Democratico e di deputati del gruppo Misto).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.301 Benedetti, con il parere contrario di Commissioni, Governo e relatore del Partito Democratico e con il parere favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 107).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 108).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 12.03 Sensi.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Marattin. Ne ha facoltà.
LUIGI MARATTIN (PD). Grazie, Presidente. Questo emendamento, presentato dal collega Sensi, lo abbiamo proposto al fine di migliorare la trasparenza e il funzionamento dei mercati, perché noi tutti sappiamo che ogni titolare di carica pubblica deve già esporre il proprio stock mobiliare e immobiliare a fine anno, e questa è una norma di trasparenza non messa in discussione da nessuno. Però, noi crediamo che l'evoluzione degli eventi, specialmente qualche evento capitato nei mesi scorsi, renda necessario un'evoluzione della normativa, nel senso che qui proponiamo che i membri del Governo e i membri del Parlamento con cariche all'interno del Parlamento abbiano un requisito in più, aggiuntivo, di trasparenza, che è quello, non solo di mostrare a fine anno lo stock di azioni, obbligazioni o attività finanziarie che possiedono, ma di dimostrarlo ogni mese e dando conto delle movimentazioni occorse; cioè, mostrare non solo lo stock di attività finanziarie che possiedo, ma come e quando le ho movimentate, le ho vendute o le ho comprate.
Perché, questo? Oltre al fatto che, lo ripeto, ogni cosa che favorisca la trasparenza è di per sé desiderabile, ma risponde a un'altra esigenza; troppe volte ultimamente noi abbiamo assistito a episodi che, perlomeno, danno adito a qualche sospetto, magari assolutamente inconsapevole, magari assolutamente non voluto, ma che, comunque, se diradato, aiuterebbe il funzionamento dei mercati e la stessa dinamica trasparente della nostra democrazia.
Vale a dire, noi riteniamo che sia giusto che chiunque ha responsabilità, con le proprie parole, di influenzare l'andamento di alcune variabili finanziarie o chiunque abbia, col proprio status, la possibilità di influenzare i prezzi delle attività finanziarie, dimostri chiaramente, senza paura, senza timore, che non ha fatto uso di questi movimenti finanziari, possibilmente indotti dalle proprie parole, per trarne vantaggio personale.
A cosa mi riferisco? Ci sono stati vari casi, ultimamente, in cui dichiarazioni particolarmente forti hanno influenzato pesantemente il prezzo di attività finanziare, in primis dei nostri titoli di Stato. Allora, è giusto che il popolo sappia se chi ha fatto queste dichiarazioni poi, in qualche modo diretto o indiretto, ne ha tratto beneficio personale, vendendo e facendo trading di quelle attività finanziarie, che non è di per sé una cosa brutta, è una cosa legittima, ma credo che sia nell'interesse del funzionamento dei mercati e della stessa dinamica democratica trasparente che si sappia se c'è un legame fra dichiarazioni particolarmente forti, che hanno avuto effetto sui prezzi di alcune attività finanziare, e la situazione patrimoniale personale.
Cosa che non è comprensibile con la legislazione al momento, perché determinare soltanto lo stock a fine anno non ti fa vedere come vendo e come compro; ma se, invece, questo emendamento passasse, noi riusciremmo a capire se vi è stato, magari inconsapevole, magari senza dolo, qualche legame fra dichiarazioni particolarmente forti e beneficio personale.
Non ho capito dall'esame in Commissione di merito perché questo emendamento ha un parere contrario da parte del relatore di maggioranza e del Governo. Chiederei, cortesemente, se è possibile conoscerne i motivi, perché non credo che nessuno di noi abbia nulla da nascondere, se un emendamento del genere lo sancisse semplicemente per chi ha responsabilità di Governo, quindi Presidente del Consiglio, ministri, viceministri e sottosegretari, e membri del Parlamento con cariche, quindi la cui parola ha probabilità o possibilità, segnalando un'aspettativa dei mercati finanziari dell'andamento della politica economica, di influenzare le quotazioni di alcuni titoli, in primis quelli di Stato; credo che nessuno di noi abbia nulla da nascondere se fosse possibile verificare se c'è un legame o meno fra queste due azioni, cioè affermazioni forti sull'andamento dei nostri titoli di Stato e vantaggio personale.
Concludo dicendo che, quando si fanno affermazioni particolarmente shock e il valore dei nostri titoli di Stato diminuisce, questa non è una cosa che rimane confinata nell'alveo dei mercati finanziari. Ridurre il valore dei titoli di Stato ha un'influenza diretta sui risparmi degli italiani e anche sui fondi pensione che investono i contributi pensionistici dei lavoratori italiani al fine di avere un rendimento in futuro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO (PD). Grazie. Ovviamente, condividendo l'intervento del collega Marattin, per il suo tramite mi rivolgo ai colleghi del MoVimento 5 Stelle, mi rivolgo al collega Vice Primo Ministro Di Maio: ma non è incredibile che un partito o un movimento che ha riempito le piazze al grido di “onestà, onestà” si opponga a un emendamento che chiede ai ministri di questa Repubblica o a chi ha cariche decisive in questo Parlamento la completa trasparenza sulle loro operazioni di investimento?
Ma voi, che vi siete vestiti con l'abito dell'onestà e della trasparenza, adesso ci dite “no” ad applicare la massima trasparenza ai membri del Governo? O, forse, non volete la trasparenza per i membri del vostro Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Enrico Borghi. Ne ha facoltà.
ENRICO BORGHI (PD). Signor Presidente, qui non stiamo parlando di gossip: il primo quotidiano italiano, il Corriere della Sera, nei giorni scorsi ha fatto rilevare che un ministro di questo Governo, il Ministro Savona, ha una specifica condizione oggettiva come quella ricordata in precedenza dall'onorevole Marattin.
È possibile che questo Governo e il Vicepremier Di Maio in quest'Aula tacciano rispetto a questa oggettiva constatazione? Dov'è finita la volontà di trasparenza che è stata denunciata nei confronti di altri? C'è un punto specifico: votando contro questo emendamento, voi sostenete una condizione che non consente la trasparenza all'interno del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Fusacchia. Le comunico che lei ha esaurito i tempi, anche con gli aggiuntivi, con questo suo intervento che sta per fare. Prego.
ALESSANDRO FUSACCHIA (MISTO-+E-CD). Grazie, Presidente. Prometto che non intervengo più, ma volevo sottoscrivere questo emendamento per ricordare, in scia con quello che hanno detto i colleghi, che il Ministro Savona è venuto in Aula a rispondere a un question time in cui ci ha spiegato che con l'intelligenza artificiale non si poteva assolutamente controllare più niente dei movimenti e delle transazioni finanziarie di un fondo.
Con questo emendamento cerchiamo di evitare che l'intelligenza artificiale di qualcuno diventi l'impazzimento e la follia artificiale di un Paese (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-+Europa-Centro Democratico e Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Romano. Ne ha facoltà.
ANDREA ROMANO (PD). Grazie, Presidente. Questo emendamento, l'emendamento dei colleghi Marattin e Sensi, è fondamentale per vedere se una forza politica prende sul serio la trasparenza o no: di cosa parliamo? Parliamo di aumentare la trasparenza per il Governo, chiunque sia al Governo di questo Paese, perché, vede, Vicepresidente Di Maio, lei non sarà seduto lì per sempre; dopo di lei ci saranno altre forze politiche che governeranno questo Paese. Allora, o prendete la trasparenza sul serio e quindi aumentate la trasparenza richiesta a chiunque governi questo Paese, oppure fate della trasparenza soltanto uno strumento di propaganda, come avete fatto durante la campagna elettorale.
Dare un sostegno a questo emendamento significa aumentare la trasparenza di questo Paese, fare davvero l'interesse nazionale, chiunque sia al Governo dell'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Lepri. Ne ha facoltà.
STEFANO LEPRI (PD). Grazie, Presidente. Noi siamo davvero sorpresi della vostra incongruenza. Stiamo parlando di un emendamento assolutamente di buonsenso: fare in modo che chi ha la massima responsabilità di Governo possa essere maggiormente controllato. Voi sapete che ogni qual volta vi sono oscillazioni dei titoli, questo può determinare anche scelte di investimento, che chi conosce in anticipo le informazioni può in qualche modo cogliere, anche per vantaggi personali. Naturalmente, nessun pensiero particolare a ministri anche che hanno gestito fondi importanti fino a pochi giorni fa. Lo pensiamo per tutti ed è davvero incredibile che non vogliate la trasparenza per i membri del Governo, cioè i membri del vostro Governo, ma vogliate, invece, schedare i piccoli militanti, che ogni giorno vogliono esprimere la loro passione politica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Migliore. Ne ha facoltà.
GENNARO MIGLIORE (PD). Signor Presidente, con questo emendamento a firma Sensi e Marattin si indica, come hanno ribadito i miei colleghi, la necessità di monitoraggio di quelli che sono gli andamenti degli investimenti delle responsabilità più alte del nostro Paese. Faccio presente che noi abbiamo già l'obbligo di presentare questa dichiarazione quando veniamo eletti, quando assumiamo determinati incarichi, ma che gli andamenti degli investimenti finanziari, invece, sono assolutamente legati a un'evoluzione nel tempo. Il fatto che non si voglia consentire un monitoraggio a noi - quindi noi stiamo chiedendo per la classe politica una trasparenza - è incongruo e assolutamente in contraddizione con quanto predicato dal MoVimento 5 Stelle in particolare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Carnevali. Ne ha facoltà.
ELENA CARNEVALI (PD). Grazie, Presidente. Noi nel dibattito di quest'Aula abbiamo, da un lato, sentito - anzi, è contenuta in questo provvedimento - la richiesta, che non solo noi abbiamo combattuto, sulla questione anche degli elenchi, con il rischio che noi abbiamo visto di una sorta di prescrizione di chi poi partecipa alla vita politica.
A fronte di un atto, peraltro, di altrettanta trasparenza, come viene chiesto con questo emendamento, di inserire, quindi, un'attività di monitoraggio relativa agli investimenti a firma di Sensi e di Marattin, credo che ciò stia esattamente non solo con gli obiettivi ma anche con le battaglie che in particolare il MoVimento 5 Stelle ha sempre combattuto in quest'Aula. Per cui, ci aspettiamo l'approvazione di questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Scalfarotto. Ne ha facoltà.
IVAN SCALFAROTTO (PD). Grazie, Presidente. Soltanto per dire che questo emendamento ci sembra davvero molto importante. È evidente che chi ricopre incarichi di Governo o incarichi pubblici può, con le sue semplici dichiarazioni, produrre oscillazioni significative nel corso delle azioni e dei titoli obbligazionari, evidentemente dei titoli di Stato. Così come è stata introdotta una normativa importante sull'insider trading, è necessario che chi può influenzare i mercati si metta al riparo, soprattutto se ricopre un incarico pubblico. Allora, nel momento in cui c'è questo rischio, questa possibilità, non si capisce perché il Governo non approvi una norma che dica: noi dichiariamo le nostre partecipazioni ed evidentemente ci mettiamo, in un certo senso, al di sopra di ogni sospetto.
Il fatto che voi stiate dando parere negativo e contrario a questo emendamento dichiara una enorme coda di paglia, che deve essere una grande preoccupazione per il nostro Paese.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Gariglio. Ne ha facoltà.
Con questo intervento, onorevole Gariglio – lo dico per l'Aula –, si esauriscono anche i tempi degli interventi a titolo personale.
DAVIDE GARIGLIO (PD). Presidente, mi avvisa a metà tempo, per cortesia?
PRESIDENTE. Certo, anche a un quarto.
DAVIDE GARIGLIO (PD). Grazie, Presidente. Siccome tutti i miei colleghi hanno motivato ampiamente le ragioni di questo emendamento, io chiederei con molta gentilezza al Governo di avere una risposta: perché no? Al relatore: perché votare contro questo emendamento? Non vorrei che la risposta…
PRESIDENTE. Onorevole Gariglio, è a metà tempo.
DAVIDE GARIGLIO (PD). Grazie. …fosse in qualche modo connaturata a quello che Orwell scriveva nel suo libro 1984, cioè che in questo Paese tutti gli animali sono uguali, però poi ci sono animali che sono più uguali degli altri, e sappiamo chi sono nel film di Orwell (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Varchi. Ne ha facoltà. Onorevole Varchi, usiamo gli ultimi secondi degli interventi a titolo personale per il suo intervento.
MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Presidente, io francamente non comprendo questa doppia morale del MoVimento 5 Stelle, che ha, con la solita retorica roboante, annunciato questo provvedimento contro la corruzione, per la trasparenza, ma poi rifiuta un emendamento che va ad introdurre una maggiore trasparenza sugli investimenti di chi realmente è nelle condizioni di orientare il mercato italiano, e non solo, come è stato correttamente spiegato da chi mi ha preceduto.
Quindi, francamente, sorge il dubbio che i colleghi del MoVimento 5 Stelle non abbiano nemmeno letto questi emendamenti che con tanta pervicacia si ostinano a rigettare, perché veramente la vostra è una doppia morale non più tollerabile. Noi vi vediamo distratti, assorti a consultare il computer e non il fascicolo degli emendamenti, ma è questo che state votando, è questo che dovete leggere e cercare, se potete, di capire. Fratelli d'Italia voterà quindi a favore di questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà, per 30 secondi.
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Presidente, Forza Italia non voterà a favore di questo emendamento per le stesse ragioni per cui si è battuta pesantemente contro le riforme proposte dal Governo del MoVimento 5 Stelle in tema di pubblica amministrazione e di politica: la presunzione che la politica sia un luogo di illiceità e di reati noi la respingiamo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)! Questo è un emendamento ipocrita, che viene da chi ha gestito banche, interessi personali per tanti anni e oggi vuole ammantarsi di una purezza che non ha titolo per avere. Noi riteniamo che la politica, come tutti i cittadini, abbia una presunzione di liceità e di correttezza. Voteremo contro (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).
EMANUELE FIANO (PD). Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. A che titolo?
EMANUELE FIANO (PD). Per richiamo al Regolamento, articolo 8.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO (PD). La pregherei di mettere in mora l'onorevole Sisto dall'affermare che chi ha scritto questo emendamento abbia a difendere comportamenti che hanno difeso nel passato interessi personali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Queste cose lei le ha dette, c'è un verbale di questa seduta, avvocato e onorevole Sisto: la prego di volersi scusare, perché le sue affermazioni sono prive di qualsiasi fondamento, ingiuriose e gravi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Ungaro. Ne ha facoltà. Colleghi! Colleghi! Collega Ungaro, faccia il suo intervento, dopo risponderò.
MASSIMO UNGARO (PD). Io non credo che il collega Sisto abbia colto: questo emendamento va esattamente nella direzione di scindere la funzione pubblica da interessi privati. Grazie a questo emendamento e alla dichiarazione mensile di investimenti nel campo obbligazionario o azionario, noi difendiamo, tuteliamo la figura dei ministri o di chi svolge una funzione pubblica. Qualche metro dietro di lei, onorevole Sisto, abbiamo seduti dei signori che sono intervenuti nel mercato delle valute: sarebbe molto utile per trasparenza pubblica sapere cosa fanno. Va a tutelare la politica, non va contro la politica questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Onorevole Sisto, mi sembra che ha già parlato e i risultati dei 30 secondi si sono visti, quindi… Se ritiene di scusarsi può farlo, ma se ritiene di aprire un dibattito su fatti personali… Collega Sisto, se ritiene, ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Presidente, molto semplicemente, avendo a cuore l'Aula, credo che non sia questo il terreno per valutare opinioni politiche, critiche, storie, passato, norme e via dicendo.
PRESIDENTE. Onorevole Sisto, ci sono gli strumenti con cui i colleghi potranno far valere le loro ragioni e dirimere la questione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 12.03 Marattin, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, mentre il relatore di minoranza del Partito Democratico ha espresso parere favorevole e il relatore di minoranza di Forza Italia si rimette all'Aula.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 109).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 12.04 Lucaselli, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, favorevole dei relatori di minoranza, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 110).
(Esame dell'articolo 13 - A.C. 1189-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore per la maggioranza per la I Commissione ad esprimere il parere delle Commissioni.
FRANCESCO FORCINITI, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Il parere è contrario su tutti gli emendamenti.
PRESIDENTE. Invito il relatore di minoranza per la I Commissione, onorevole Migliore, ad esprimere il parere.
GENNARO MIGLIORE, Relatore di minoranza per la I Commissione. Emendamento 13.1 Speranza, mi rimetto all'Aula. Emendamento 13.300 Palazzotto, parere contrario. Emendamento 13.301 Palazzotto, parere contrario. Emendamento 13.2 Gebhard, parere favorevole. Emendamento 13.302 Fatuzzo, parere favorevole. Emendamento 13.3 Maschio, mi rimetto all'Aula.
PRESIDENTE. Invito il relatore di minoranza per la I Commissione, onorevole Sisto, ad esprimere il parere.
FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore di minoranza per la I Commissione. Emendamento 13.1 Speranza, parere favorevole. Emendamenti 13.300 Palazzotto e 13.301 Palazzotto, mi rimetto all'Aula. Emendamento 13.2 Gebhard, mi rimetto all'Aula. Emendamenti 13.302 Fatuzzo e 13.3 Maschio, parere favorevole.
PRESIDENTE. Il Governo?
VITTORIO FERRARESI, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 13.1 Speranza.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.1 Speranza, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, mentre il relatore di minoranza del Partito Democratico si rimette all'Aula e il relatore di minoranza di Forza Italia ha espresso parere favorevole.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 111).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 13.300 Palazzotto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palazzotto. Ne ha facoltà.
ERASMO PALAZZOTTO (LEU). Presidente, pur rimanendo l'impianto del nostro gruppo di presentare emendamenti soppressivi, questo abbiamo voluto segnalarlo all'attenzione di quest'Aula, perché chi oggi dice di volere portare la trasparenza dentro il sistema del finanziamento pubblico ai partiti, in questa modifica normativa sta sostanzialmente depenalizzando la pubblicità dei finanziamenti ricevuti. Ovvero da oggi, da quando questa legge sarà approvata, se un partito non dichiara da chi ha ricevuto i soldi avrà soltanto l'ammenda, e non ci sarà più la pena prevista, che era l'interdizione dai pubblici uffici. Con questi due emendamenti (questo è il secondo), noi chiediamo di lasciare l'interdizione dai pubblici uffici per chi è responsabile di occultamento della pubblicità dei finanziamenti ricevuti ai partiti. Volevate aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno; mi pare che qui lo state sigillando.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.300 Palazzotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, nonché del relatore di minoranza del Partito Democratico, mentre il relatore di minoranza di Forza Italia si rimette all'Aula.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 112).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.301 Palazzotto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del Partito Democratico e su cui il relatore di minoranza di Forza Italia si rimette all'Assemblea.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 113).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.2 Gebhard, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, con il parere favorevole del relatore di minoranza del Partito Democratico e su cui il relatore di minoranza di Forza Italia si rimette alla valutazione dell'Assemblea.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 114).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.302 Fatuzzo, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 115).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 13.3 Maschio, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, su cui il relatore di minoranza del PD si rimette all'Aula e con il parere favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 116).
Onorevole Borghi, le chiedo scusa, l'ho vista dopo e me lo hanno segnalato dopo che avevo chiuso già la votazione, ne prendiamo nota nel verbale.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 13.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 117).
(Esame dell'articolo 14 - A.C. 1189-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).
Se nessuno chiede di intervenire, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
FRANCESCO FORCINITI, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Grazie, Presidente. Parere contrario sia sull'emendamento soppressivo 14.300 Speranza, che sui due articoli aggiuntivi 14.02 Costa e 14.0300 Fatuzzo.
PRESIDENTE. Onorevole Sisto?
FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore di minoranza per la I Commissione. Sull'emendamento 14.300 Speranza, nonché sugli articoli aggiuntivi 14.02 Costa e 14.0300 Fatuzzo, il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Onorevole Migliore?
GENNARO MIGLIORE, Relatore di minoranza per la I Commissione. Sull'emendamento 14.300 Speranza il parere è favorevole, mentre sugli articoli aggiuntivi 14.02 Costa e 14.0300 Fatuzzo ci rimettiamo all'Aula.
PRESIDENTE. Il Governo?
VITTORIO FERRARESI, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Parere conforme a quello del relatore per la maggioranza.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento soppressivo 14.300 Speranza.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Migliore. Ne ha facoltà.
GENNARO MIGLIORE (PD). Noi voteremo il soppressivo di questo articolo, che è stato introdotto successivamente al provvedimento di legge, perché riteniamo inidonea una delega in materia che è stata ampiamente normata anche nei dettagli in questo dispositivo legislativo e per questo motivo riteniamo che possa aprire ad una revisione ulteriore non controllata dal Parlamento. Per questo motivo invito i colleghi, in questo caso, a non conferire la delega al Governo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, signor Presidente. Il collega Migliore ha colto la ratio di questo nostro emendamento soppressivo. L'intervento su una materia così delicata del Governo, attraverso la delega, avendo avuto esperienza anche nel passato, poi, di utilizzo non sempre lineare delle deleghe, ci vede assolutamente contrari e, da questo punto di vista, crediamo che sarebbe auspicabile un ripensamento da parte del relatore, perché rischiamo di andare a complicare cose che, invece, questo disegno di legge, su cui noi manteniamo un atteggiamento contrario, in realtà entra molto nel dettaglio. Quindi, non si capisce, peraltro, la ragione per la quale ci sarebbe bisogno di un decreto legislativo, che, ripeto, anche nel recente passato, ha dato luogo a situazioni assolutamente discutibili.
PRESIDENTE. Trattandosi di un emendamento soppressivo, metteremo direttamente in votazione il mantenimento dell'articolo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 14.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 118).
Passiamo all'articolo aggiuntivo 14.02 Costa. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sisto. Ne ha facoltà. Ha un minuto.
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Meno di un minuto, Presidente…
PRESIDENTE. Colleghi! È il suo gruppo che le faceva un'ovazione, onorevole Sisto.
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Sì, lo so, non ho dubbi, Presidente. Per dire che un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della Giustizia, definisca le figure corrispondenti a quelli pubblici ufficiali nell'ambito di organizzazioni pubbliche internazionali, migliora le norme. Cioè, oggi vi è un'incertezza su queste figure, dovremmo affidare al giudice volta per volta e stabilire chi sono. Mi sembra che dare alla Presidenza del Consiglio dei ministri questo compito sia non solo doveroso, ma anche estremamente opportuno. Poi ognuno può gestire le norme penali come crede, noi le gestiamo secondo una vecchia tradizione: principio di legalità e di tassatività.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 14.02 Costa, su cui vi è il parere contrario delle Commissioni e del Governo, su cui il relatore di minoranza del Partito Democratico si rimette all'Aula e con il parere favorevole del relatore di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 119).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 14.0300 Fatuzzo, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, si rimette all'Aula il relatore di minoranza del Partito Democratico, e il parere favorevole del relatore di minoranza di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 120).
(Esame dell'articolo 15 - A.C. 1189-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.
FRANCESCO FORCINITI, Relatore per la maggioranza per la I Commissione. Presidente, sull'emendamento 15.1 Speranza, parere contrario; sull'emendamento 15.500 delle Commissioni, parere favorevole.
PRESIDENTE. Onorevole Sisto?
FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore di minoranza per la I Commissione. Presidente, sull'emendamento 15.1 Speranza, parere favorevole; sull'emendamento 15.500 delle Commissioni mi rimetto all'Aula.
PRESIDENTE. Onorevole Migliore?
GENNARO MIGLIORE, Relatore di minoranza per la I Commissione. Presidente, sull'emendamento 15.1 Speranza, parere contrario; sull'emendamento 15.500 delle Commissioni, parere favorevole.
PRESIDENTE. Il Governo?
VITTORIO FERRARESI, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Presidente, sull'emendamento 15.1 Speranza, parere contrario; sull'emendamento 15.500 delle Commissioni, parere favorevole.
PRESIDENTE. Sta bene.
FEDERICO FORNARO (LEU). Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO (LEU). Presidente, intervengo solo per ritirare l'emendamento 15.1 Speranza.
PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento 15.500 delle Commissioni. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 15.500 delle Commissioni, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza del Partito Democratico, mentre si rimette alla valutazione dell'Aula il relatore di minoranza di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 121).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 15, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 122).
(Esame dell'articolo 16 - A.C. 1189-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 16 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sgarbi. Ne ha facoltà, per trenta secondi.
VITTORIO SGARBI (MISTO). Presidente, me ne bastano meno. Onorevole Presidente Rosato, rispetto a quello che ho visto in passato, questa legge è semplicemente una vergogna contro la politica e contro il Parlamento, voluta da aguzzini criminali! Voglio che rimanga. La politica muore con questa legge del cazzo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente - Commenti)!
PRESIDENTE. Onorevole Sgarbi!
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 16.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 123).
Sospendo a questo punto la seduta, anche per consentire al Comitato dei nove di esprimere il parere sulle proposte emendative che risultano ancora accantonate. La seduta riprenderà alle ore 14,45, per l'esame di tali emendamenti e degli ordini del giorno; seguirà la votazione finale previa dichiarazione di voto. Ricordo che alle 17 c'è l'informativa urgente del Presidente del Consiglio. La seduta è sospesa.
PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI
La seduta, sospesa alle 14,15, è ripresa alle 14,45.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Battelli, Biancofiore, Boldrini, Bonafede, Claudio Borghi, Brescia, Caiata, Castiello, Ceccanti, Cominardi, Davide Crippa, D'Inca', D'Uva, Sabrina De Carlo, Del Re, Luigi Di Maio, Di Stefano, Fantinati, Fassino, Ferraresi, Gregorio Fontana, Formentini, Gallinella, Gallo, Gebhard, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Grande, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Micillo, Molinari, Morrone, Quartapelle Procopio, Rizzo, Ruocco, Saltamartini, Carlo Sibilia, Sisto, Spadafora, Tateo, Vacca, Valentini, Vignaroli, Villarosa e Raffaele Volpi sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
I deputati in missione sono complessivamente centodue, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.
Si riprende la discussione.
GIULIA SARTI, Presidente della II Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI, Presidente della II Commissione. Grazie, Presidente. Chiedo una sospensione di ulteriori quindici minuti, per permettere al Comitato dei diciotto di terminare i suoi lavori sulle proposte emendative accantonate.
PRESIDENTE. D'accordo. A questo punto, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 15.
La seduta, sospesa alle 14,47, è ripresa alle 15,05.
PRESIDENTE. La seduta è ripresa.
Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta è stato, da ultimo, approvato l'articolo 16.
Passiamo agli emendamenti precedentemente accantonati. Invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere su tali proposte emendative. Scusi, un attimo, relatrice Businarolo. Colleghi! Prego.
FRANCESCA BUSINAROLO, Relatrice per la maggioranza per la II Commissione. Grazie, Presidente. Sull'emendamento 1.93 Costa, parere favorevole; sull'emendamento 1.96 Costa, parere favorevole con la seguente riformulazione: “Al comma 1, lettera r), capoverso articolo 323-ter, primo comma, sostituire le parole: «sei mesi» con le seguenti: «quattro mesi»”; Sull'emendamento 1.97 Costa, parere favorevole con la seguente riformulazione: “Al comma 1, lettera r), capoverso articolo 323-ter, primo comma, sostituire la parola: «utili» con le seguenti: «utili e concrete» e, conseguentemente, al medesimo capoverso, secondo comma, sostituire le parole: «utili a» con le seguenti: «utili e concrete per»”; sull'emendamento 1.98 Costa, parere favorevole con riformulazione: al comma 1, lettera r), capoverso articolo 320-ter, secondo comma, sostituire le parole: «del pubblico ufficiale, dell'incaricato di pubblico servizio o del trafficante di influenze illecite» con le parole: «del denunciante» e dopo le parole: «dell'utilità» aggiungere: «dallo stesso»; sull'emendamento 1.99 Costa c'è un invito al ritiro, in quanto superato dalla riformulazione e dall'accoglimento dell'emendamento 1.95 Ferri; Sull'emendamento 1.101 Conte, anche qui c'è un invito al ritiro, in quanto sarebbe superato dalla riformulazione, se accolta, dell'emendamento 1.98 Costa; sull'emendamento 1.106 Ferri, parere favorevole con riformulazione: “Al comma 1, lettera r), capoverso 323-ter, terzo comma, aggiungere infine il seguente periodo: «la causa di non punibilità non si applica in favore dell'agente sotto copertura che ha agito in violazione delle disposizioni di cui all'articolo 9 della legge 16 marzo 2006, numero 146»”.
Esprimo il parere anche sulle proposte emendative accantonate riferite all'articolo 5, Presidente?
PRESIDENTE. Sì, grazie.
FRANCESCA BUSINAROLO, Relatrice per la maggioranza per la II Commissione. Sull'emendamento 5.4 Costa, parere contrario; sull'emendamento 5.5 Costa, parere contrario; sull'emendamento 5.6 Costa, parere favorevole.
PRESIDENTE. Chiedo ai relatori di minoranza se mantengono il parere con le formulazioni. Prego, deputato Sisto.
FRANCESCO PAOLO SISTO, Relatore di minoranza per la I Commissione. Presidente, manteniamo i pareri già resi e dichiariamo di accettare le riformulazioni degli emendamenti 1.96, 1.97 e 1.98 Costa.
PRESIDENTE. Il collega Bazoli?
ALFREDO BAZOLI, Relatore di minoranza per la II Commissione. Presidente, io adesso non ricordo i pareri che avevo dato. Comunque, esprimo parere favorevole su tutti gli emendamenti, quindi anche con le riformulazioni, e dichiaro di accettare la riformulazione dell'emendamento 1.106 Ferri.
PRESIDENTE. Anche quelli dell'articolo 5, collega?
ALFREDO BAZOLI, Relatore di minoranza per la II Commissione. Sì, anche quelli relativi all'articolo 5. Quindi, su tutti parere favorevole e accettiamo la riformulazione dell'emendamento 1.106 Ferri.
PRESIDENTE. Collega Sisto, sui suoi emendamenti c'era una richiesta di voto segreto. La vuole mantenere?
FRANCESCO PAOLO SISTO, Presidente, per quanto concerne i voti segreti sull'articolo 1, noi ritiriamo la richiesta. Per quanto concerne gli emendamenti successivi all'articolo 1, ci riserviamo di provvedere in seguito alla votazione dell'articolo 1.
PRESIDENTE. Collega Baldelli, per il gruppo conferma, ovviamente, le parole del collega Sisto? Dato che il voto segreto era stato richiesto dal gruppo. Lei conferma? Sì. Sta bene.
Il Governo?
VITTORIO FERRARESI, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Parere conforme a quello della relatrice di maggioranza.
(Ripresa esame dell'articolo 1 - A.C. 1189-A)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.93 Costa.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Vazio. Ne ha facoltà, per 30 secondi.
FRANCO VAZIO (PD). Presidente, rubo pochissimo tempo all'Aula, ma credo che vada detto che questo cambio di orientamento su questi emendamenti non risolve i problemi della non punibilità di quest'articolo ma, comunque, restituisce un po' di serenità ai sindaci, ai nostri amministratori e agli amministratori in genere per delazioni infondate, pretestuose e provocatorie. Sotto questo profilo, è un ottimo risultato aver acquisito questo, che non toglie, però, un giudizio pessimo su questa causa di non punibilità, che rimane, e rimane pesante (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.93 Costa, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 124).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.96 Costa, come riformulato, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza PD e Forza Italia
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 125).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.97 Costa, come riformulato, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza del PD e di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 126).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.98 Costa.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Presidente, soltanto per ribadire rapidamente alcuni passaggi; questi emendamenti costituiscono soltanto una goccia nel mare della patologia di questo provvedimento, ma approfitto, dopo il voto sull'emendamento 1.97, per commentare favorevolmente l'1.98, e per ribadire che quell'“utili e concrete” serve, essenzialmente, per ribadire che la utilità non può essere un dato soggettivo e che la concretezza dell'apporto deve essere un dato oggettivamente riscontrabile per dare alla parola, di chi dovesse eventualmente accusare qualcuno, una plasticità, una consistenza, indipendentemente dalle scelte soggettive di chi dovesse eventualmente apprezzare quello che è stato riferito. È un passaggio non secondario che toglie al soggetto e restituisce all'oggetto della prova. Quindi, da questo punto di vista è sicuramente chiosabile in questo modo, favorevolmente, anche l'1.98 che voteremo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.98 Costa, come riformulato, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza del PD e di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 127).
Ricordo che l'emendamento 1.99 Costa risulta ritirato. È ritirato pure l'emendamento 1.101 Conte.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.106 Ferri.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Bazoli. Ne ha facoltà.
ALFREDO BAZOLI (PD). Molto brevemente, Presidente, solo per ribadire anche a nome del gruppo del Partito Democratico che questo è un emendamento che migliora lievemente un articolo della legge, un comma dell'articolo 1 della legge e che, però, non sana i vizi e le preoccupazioni che abbia denunciato ieri sulla complessiva causa di non punibilità. Quindi, è un piccolo miglioramento che noi ovviamente accogliamo con favore, ma che non inficia il nostro giudizio fortemente negativo sull'introduzione di questa causa di non punibilità che comporta i problemi che ieri abbiamo denunciato.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.106 Ferri, come riformulato, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza del PD e di Forza Italia.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 128).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 129).
(Ripresa esame dell'articolo 5 - A.C. 1189-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 5.4 Costa.
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Grazie, Presidente. La ritrovata armonia all'interno del Governo e l'importanza dei temi di questi due emendamenti, con la prospettiva di una belligeranza che certamente proseguirà dalla Camera al Senato, ci inducono a ritirare i due emendamenti 5.4 e 5.5 Costa. Si tratterebbe di due emendamenti dal destino segnato, ma che, per l'assurdità di coinvolgere il delitto di peculato nei reati per cui non è possibile sospendere la pena in caso di esecuzione, come se si trattasse di un reato gravissimo, un reato che può attingere chiunque, questa scelta, che veramente è incomprensibile, dovrà essere spostata fra i banchi del Senato e costituire elemento di battaglia assolutamente principale.
Per evitare che si possa anticipare inutilmente questa battaglia, ma mantenendo ferma la nostra posizione di contrarietà a tutto il provvedimento, noi ritiriamo gli emendamenti 5.4 e 5.5 Costa.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 5.6 Costa.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.6 Costa, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 130).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 131).
(Esame degli ordini del giorno - A.C. 1189-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).
Avverto che l'ordine del giorno n. 9/1189-A/8 Maurizio Cattoi è stato ritirato dal presentatore.
Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere. Prego, sottosegretario Ferraresi.
VITTORIO FERRARESI, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Grazie, Presidente. Allora, sull'ordine del giorno n. 9/1189-A/1 Rossini parere favorevole semplicemente con una modifica. Negli impegni sostituire “ad” con “a valutare l'opportunità di”. Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 9/1189-A/2 Marco Di Maio, il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/1189-A/3 Bartolozzi, parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/1189-A/4 Ciaburro il parere è favorevole con questa riformulazione. Il terzo paragrafo delle premesse deve essere eliminato e l'impegno diventa questo: “a valutare l'opportunità di adottare le opportune iniziative al fine di prevedere la revisione, per i comuni con popolazione inferiore a 5 mila abitanti, degli interventi di pianificazione organizzativi di contrasto alla corruzione e della rotazione dei dirigenti e funzionari, anche in considerazione del numero dei dipendenti in servizio”.
Sull'ordine del giorno n. 9/1189-A/5 Santelli, parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/1189-A/6 Saitta, parere favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/1189-A/7 Alaimo parere favorevole, se come raccomandazione.
L'ordine del giorno n. 9/1189-A/8 Maurizio Cattoi è ritirato. Sull'ordine del giorno n. 9/1189-A/9 Carnevali, parere favorevole con raccomandazione. Sull'ordine del giorno n. 9/1189-A/10 Siracusano parere contrario.
PRESIDENTE. Sull'ordine del giorno n. 9/1189-A/1 Rossini viene accettata la riformulazione? Sì, perfetto. Sull'ordine del giorno n. 9/1189-A/2 Marco Di Maio il parere è contrario.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Di Maio. Ne ha facoltà.
MARCO DI MAIO (PD). Presidente, ho chiesto di intervenire perché sono sorpreso del parere contrario a questo ordine del giorno; peraltro, avevo presentato anche un emendamento analogo, e mi aspettavo che almeno l'impegno potesse essere accolto dal Governo.
Con questo ordine del giorno noi, sostanzialmente, chiediamo una cosa molto semplice: che tutte le norme che sono introdotte nel provvedimento in esame vengano anche pienamente applicate rispetto ad associazioni, fondazioni, ogni gruppo organizzato riconducibile direttamente a partiti e movimenti politici, e che offrano forme di supporto utilizzate anche per la realizzazione e gestione, sia hardware che software, delle piattaforme informatiche o siti Internet afferenti direttamente o indirettamente ai partiti politici.
Questo è un elemento che noi riteniamo molto importante, perché abbiamo motivo di essere preoccupati, e dovrebbe esserlo anche il Governo, delle possibili ingerenze che ci potrebbero essere, o che forse ci sono anche state, nelle elezioni politiche e in tutte le elezioni a suffragio universale che si svolgono nel nostro Paese.
Ci sono, infatti, casi che ci vengono segnalati anche da inchieste giudiziarie in corso in altri Stati, alcuni molto importanti e cui siamo molto legati, come ad esempio gli Stati Uniti, dove con lo scandalo “Russiagate” si è venuti a conoscenza che oltre 50 milioni di profili Facebook sono stati trafugati dalla società Cambridge Analytica; e si è dimostrato che questi dati sono stati utilizzati per condizionare, attraverso l'utilizzo dei social network e non solo, elezioni in importanti Paesi, non solo negli Stati Uniti ma anche ad esempio in Gran Bretagna, e sembra anche in Italia.
A questo proposito, c'è un rapporto dell'Atlantic Council, dove si dice, tra l'altro, che nell'ottobre 2016 alcuni media internazionali russi iniziarono a fare campagna per indebolire il voto a favore del “sì” al referendum del dicembre 2016 sulle riforme costituzionali.
Il 30 ottobre 2016 - e cito sempre il rapporto - Russia Today in inglese e i suoi siti web hanno presentato falsamente un'immagine di una manifestazione per il “sì” di migliaia di persone a Roma come una protesta antigovernativa in sostegno del “no”, ma in realtà era una fake news, diffusa rapidamente però da una quantità enorme di siti web e account di social media a sostegno al MoVimento 5 Stelle.
Ci sono poi vari libri di inchiesta che documentano questi rischi; c'è un progetto di un'importante università italiana, il progetto Mapping Italian News 2018 realizzato dal Dipartimento di scienze della comunicazione dell'università di Urbino, che ha dimostrato come ci siano stati siti in lingua russa che hanno, non si sa bene per quale motivo, pubblicato molte notizie di propaganda elettorale relative al MoVimento 5 Stelle.
Abbiamo poi anche riscontrato una chiara evidenza nella diffusione di alcuni contenuti social della Lega e del suo segretario federale Matteo Salvini, che si connettono con gruppi di estrema destra riconducibili agli ambienti legati a Steve Bannon, che è l'ex consigliere di Donal Trump (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Lo stesso Bannon era socio di Cambridge Analytica, società che ha trafugato i 50 milioni di profili Facebook di cui ho citato poco fa la notizia. Recentemente Bannon ha fondato un movimento transnazionale, “The Movement”, a cui Matteo Salvini e la Lega hanno, in maniera più che legittima, aderito.
Quello che vorremmo, quindi, capire è come questi contenuti vengano diffusi, perché abbiamo avuto riscontro che dietro molti post, soprattutto su Twitter e soprattutto quelli inerenti ai fatti di cronaca più violenti pubblicati da Matteo Salvini e dalla Lega, si mobilitano account americani in parte considerevole riconducibili alla NRA, National Rifle Association, l'associazione americana dei detentori di armi coordinata da Alana Mastrangelo, una italo-americana che lavora per una lobby del settore delle armi, e addirittura che si prende la briga di diffondere quei contenuti traducendo i video in inglese.
Presidente, noi chiediamo allora al Governo di ripensare al parere che ha dato su questo ordine del giorno; e di far sì che ci possa essere la massima trasparenza che si rivendica con questo provvedimento su tutte le forme di supporto ai partiti e movimenti politici, di tutti i colori politici, perché non possiamo permetterci che ci siano sostegni più o meno occulti a forze politiche di Governo e non nel nostro Paese, che poi finiscono col condizionare le opinioni di voto dei nostri elettori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Marco Di Maio n. 9/1189-A/2, con il parere contrario del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 132).
Sull'ordine del giorno Bartolozzi n. 9/1189-A/3 vi è parere contrario. Viene ritirato? D'accordo.
Sull'ordine del giorno Ciaburro n. 9/1189-A/4 vi la proposta di una riformulazione. Accoglie la riformulazione, collega? D'accordo. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione.
L'ordine del giorno Santelli n. 9/1189-A/5 è ritirato.
Sull'ordine del giorno Saitta n. 9/1189-A/6 vi è parere favorevole. Prendo atto che i i presentatori non insistono per la votazione.
Ordine del giorno Alaimo n. 9/1189-A/7. È accolto come raccomandazione, collega: va bene? Sì. Prendo atto che i i presentatori non insistono per la votazione.
Passiamo dunque alla votazione dell'ordine del giorno Carnevali n. 9/1189-A/9.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Carnevali. Ne ha facoltà.
ELENA CARNEVALI (PD). Chiedo trenta secondi di attenzione al Governo per un supplemento di analisi. Noi stiamo esaminando e voteremo questo provvedimento, che riguarda le misure di contrasto alla corruzione nella pubblica amministrazione. Governo, guardate, questo dispositivo dell'ordine del giorno chiede… E francamente non capisco la trasformazione in raccomandazione. Mi rivolgo, in particolare al Vicepresidente Di Maio: non riesco a capire perché venga trasformato in raccomandazione, quando chiede di adottare criteri obiettivi e trasparenti, in particolare nella predisposizione delle piante organiche dei magistrati. Chiedo, quindi, almeno di dare parere positivo ad un ordine del giorno votato e firmato trasversalmente, perché francamente mi sembra che non ci siano i presupposti perché sia una raccomandazione, mi sembra che sia sufficientemente un criterio che possa essere condiviso anche da parte del Governo.
VITTORIO FERRARESI, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
VITTORIO FERRARESI, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. Grazie, Presidente. Va bene, possiamo cambiare da raccomandazione a ordine del giorno con parere favorevole, mettendo al posto di “ad”, nell'impegno, “a valutare l'opportunità di adottare dei criteri obiettivi e trasparenti per determinare le piante organiche delle procure in Italia”, basate su questo.
PRESIDENTE. Accoglie la riformulazione, collega Carnevali? La accoglie. D'accordo, e prendo atto che non insite per la votazione.
Passiamo dunque alla votazione dell'ordine del giorno Siracusano n. 9/1189-A/10.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Sisto. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Presidente, soltanto per rendere giustizia a quest'ordine del giorno della collega Siracusano, che cerca di sollecitare il Parlamento ad una risposta su un tema giurisprudenziale estremamente dibattuto, che è quello del concetto di altra utilità. È indubbio che, laddove la giurisprudenza non riesca a raggiungere l'obiettivo di dare certezza alla nozione di altra utilità, sia necessario che vi sia un input del Parlamento; lo sforzo è, quindi, soltanto propulsivo.
Chiediamo al Governo di cambiare parere, perché si possono assumere delle iniziative per delimitare, nell'interesse dei nostri amministratori, nell'interesse di chi quotidianamente opera delle pubbliche amministrazioni. Quindi, anche un gesto che consenta di valutare un'apertura verso chi, ripeto, ormai pericolosamente opera all'interno delle pubbliche amministrazioni.
PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo mantiene il parere contrario.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1189-A/10 Siracusano, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge (Vedi votazione n. 133).
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 1189-A)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gabriele Toccafondi. Ne ha facoltà.
GABRIELE TOCCAFONDI (MISTO-CP-A-PS-A). Grazie Presidente, colleghi, il 27 settembre, il Vice Presidente Di Maio e i Ministri 5 Stelle si presentarono sul balcone di Palazzo, Chigi urlando: “Ce l'abbiamo fatta”. Avevano deciso di aumentare il debito. Dopo meno di due mesi, ci troviamo in uno dei momenti più difficili per il Paese. Il Consiglio europeo…
PRESIDENTE. Mi scusi, collega. Colleghi, c'è un collega che sta intervenendo, se dovete uscire, vi chiedo di farlo il silenzio per il rispetto del collega. Prego, collega, continui.
GABRIELE TOCCAFONDI (MISTO-CP-A-PS-A). Grazie, Presidente. Stavo dicendo che dopo meno di due mesi, ci troviamo in uno dei momenti più difficili per il Paese. Il Consiglio europeo sta bocciando la manovra, i risparmiatori italiani non credono più nei BTP e ieri la raccolta si è conclusa con 863 milioni di euro, a fronte di una previsione di ricavi di 10 miliardi di euro, e perfino il Ministro Savona testualmente dichiara: così non reggiamo a lungo. La manovra del popolo: è come bruciare la casa per stare caldi, per un po' funziona, quel per un po' è ormai passato e lo stiamo vedendo. Due mesi dopo, la fotografia del balcone di Palazzo Chigi, delle mani al cielo e del “Ce l'abbiamo fatta” è terminata.
E vede, Presidente, in questa tempesta, la maggioranza si presenta qui e il Governo si presenta qui in ampio schieramento, in questi giorni, per presentare un decreto sulla prescrizione, ma che partirà dal 2020, sul conflitto di interessi, e creerà solo confusione, e con svariate norme contro la politica, soprattutto quella fatta dai partiti e dai movimenti, non dalle società. Proprio sulla prescrizione non ha vinto la Lega, non ha vinto il MoVimento 5 Stelle, ha perso il buonsenso, introducendo il principio “eternità dei processi”. Si sospende la prescrizione con un breve comma, ma con conseguenze enormi: penali, ritardi, danni per l'economia, ma soprattutto per le persone, che non sapranno quando finiranno i processi, con ritardi nei risarcimenti.
La riforma ci sarà, ma dal 2020 e voi festeggiate con l'hashtag #bastaimpuniti. Chi è accusato lo sarà per un numero di anni illimitato, alla faccia della certezza del diritto! Avete una concezione vendicativa della giustizia. La prescrizione lunga significa processi infiniti e una ferita per tutti, per la giustizia.
La riforma, hanno detto vari giuristi: è incostituzionale, perché confligge con l'articolo 111, che afferma il principio della durata ragionevole del processo; è dannosa per l'economia, perché l'infinita lunghezza costa tempo e denaro; è un supplizio per le vittime e per gli accusati, che aspettano giustizia; è irragionevole perché si vota ora ma inizia nel 2020, e voi festeggiate con il #BastaImpuniti.
Il decreto parla anche di conflitto di interessi, ma sapete definire cosa sia il conflitto di interessi? Solo tanta confusione. Vivete negli slogan e di slogan, di effetti speciali, di titoli sui giornali, ma vi fermate lì, creando, da una parte, illusione, per chi vi ha dato fiducia e vi ha votato, ma creando problemi a chi lavora quotidianamente.
Nel decreto avete inserito anche tanti, tanti articoli contro la politica. Risulta chiaro cosa pensate: la politica, a leggere i vostri articoli, sembra fatta da mascalzoni. Sembra quasi ci debba essere, per chi fa politica, l'inversione della prova, dovendo dimostrare di essere una persona perbene. Chi fa politica, invece, sta nelle piazze, stringe le mani, sta con la gente, cosa che voi non sopportate e per questo state sui balconi, magari di Palazzo Chigi, a festeggiare ancora non si sa bene che cosa (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Civica Popolare-AP-PSI-Area Civica).
PRESIDENTE. Colleghi, per favore. Prego, collega. Ha concluso? Comunque aveva ancora dei minuti, collega, se voleva concludere. Bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Eugenio Sangregorio. Ne ha facoltà.
EUGENIO SANGREGORIO (MISTO-NCI-USEI). Signora Presidente, onorevoli colleghi, con questo provvedimento oggi la Camera dei deputati scrive una pagina triste per la storia della civiltà giuridica del nostro Paese. Non credo di esagerare se dico che la legge è intrisa della cultura del sospetto, che per certi aspetti mi riporta alla nomina e all'epoca, in realtà, del peronismo dell'Argentina, Paese in cui ho lavorato e lavoro.
È un… scusate…
PRESIDENTE. Collega vuole un po' d'acqua?
EUGENIO SANGREGORIO (MISTO-NCI-USEI). Scusate, un po' di nervosismo, è la prima volta che parlo in Aula (Applausi)…
PRESIDENTE. Prego, prego.
EUGENIO SANGREGORIO (MISTO-NCI-USEI). Dicevo che sono sinceramente dispiaciuto che l'Italia, la patria del diritto, abbia oggi scelto una strada che non tutela i diritti giuridici delle migliaia di amministratori locali, che con sacrificio, enormi difficoltà e notevole dose di rischio personale, oggi, dal sud al nord d'Italia, non sono tutelati, coloro che amministrano la comunità locale.
Il lungo dibattito ha permesso a molti colleghi di evidenziare gli elementi critici contenuti nei vari articoli di questa legge. Non mi meraviglio dei Cinquestelle, sono particolarmente stupito dall'atteggiamento dei parlamentari della Lega, che hanno piegato - non senza evidenziare i diversi problemi - i propri convincimenti, per… un po' di acqua va bene, sì, grazie, chiedo scusa.
PRESIDENTE. Non si preoccupi.
EUGENIO SANGREGORIO (MISTO-NCI-USEI). Penso che debbano fare una riflessione anche i parlamentari della sinistra, molti dei quali hanno contribuito in un recente passato ad alimentare un clima moralista che spesso ha aumentato un improprio uso politico della giustizia. La componente USEI-Noi con l'Italia non può certo rendersi complice di un provvedimento così negativo, strategico e demagogico, annuncio pertanto il voto negativo dell'USEI-Noi con l'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Catello Vitello. Ne ha facoltà.
CATELLO VITIELLO (MISTO-MAIE). Presidente, penso che il mio intervento sia quello più scontato dall'inizio di questa legislatura in quest'Aula, ed è scontato il mio voto contrario per tutte le perplessità che questo disegno manifesta. Si è detto di tutto e abbiamo ascoltato dagli auditi tante cose. Si è voluto efficientare un sistema e in realtà si sono azzerate le garanzie. Rispetto alla corruzione c'è stato un appiattimento sanzionatorio e non riesco a capire perché poi non si sia voluto costruire una fattispecie unica di corruzione così come nell'emendamento che avevo presentato. Si è ancora discusso il problema della mediazione illecita del traffico di influenze, ma non si è riempito di contenuto questo concetto, la giurisprudenza aspettava il Parlamento. Si è creata una causa di non punibilità, che naturalmente io ritengo dannosa, perché incide sui rapporti umani fra consociati. Riguardo alla prescrizione penso che non devo dire più nulla di quello che già ho detto in Commissione giustizia e che ho ribadito più volte in quest'Aula: ritengo che la norma sia altamente inutile e che certamente andava presa la palla al balzo forse per recuperare i lavori delle commissioni Riccio e Canzio, che avevano ideato la prescrizione processuale con termini certi, certamente non con sospensioni sine die.
Però tengo oggi a fare riferimento a parole molto dure che io ho ascoltato fuori da quest'Aula, perché il Ministro Di Maio ha definito l'emendamento che è passato qui con i voti della maggioranza un “emendamento porcata”. Ebbene, tramite lei, Presidente, dico al Ministro che evidentemente si vuole riferire, con questa aggettivazione che non voglio ripetere, tanto tengo alla solennità di quest'Aula, alla relazione Battaglia del 1990, allorquando si ridefinivano i margini, o alla sentenza della Consulta n. 448 del 1991 o a tutta la mole di giurisprudenza che si è formata sul punto e ha portato, da ultimo, ad una sentenza di giugno di quest'anno, la n. 37768, e se a qualcuno interessa se la va a vedere? Attenzione, il Ministro Di Maio ha voluto infondere nei suoi l'idea che c'è stato un intrigo di palazzo, ma non è così! Non ho ascoltato Molinari prima, non ho mai incontrato Giorgetti, non c'è nessuna manina, ho fatto tutto questo in punta di diritto.
PRESIDENTE. Concluda.
CATELLO VITIELLO (MISTO-MAIE). Questo, per la precisione, è un concetto importante che non posso non sottolineare, perché si vogliono mettere sotto i piedi duemila anni di storia del diritto, e questo non è consentito perché c'è la forza dei numeri. C'è la forza dei social dall'altra parte, ma chi ne parla ha la forza della sua scrivania e della sua quotidianità, della sua professionalità. Io ho fatto questo emendamento, come tutti gli altri, per migliorare il sistema e cercare di dare una mano, un contributo fattivo. Un'ultima annotazione.
PRESIDENTE. Collega, ha concluso il suo tempo. Le chiedo di concludere.
CATELLO VITIELLO (MISTO-MAIE). Se i consiglieri regionali troveranno giovamento, lo potranno già fare con quella sentenza della Cassazione alla quale ho fatto riferimento, e potranno certamente avere quello che questo parlamentare non ha detto di nuovo, assolutamente no (Applausi dei deputati del gruppo Misto-MAIE-Movimento Associativo Italiani all'Estero).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Federico Conte. Ne ha facoltà.
FEDERICO CONTE (LEU). Presidente, si è concluso un procedimento legislativo che purtroppo ha inverato tutte le preoccupazioni dell'inizio. In sede di discussione generale avevamo rappresentato la preoccupazione di una scelta legislativa priva di una riflessione di fondo di tipo iniziale sul fenomeno della corruzione, sui suoi aspetti sociali, sui suoi aspetti culturali, su una mancanza di un'indagine di quali siano nella nostra società le fonti, i luoghi, le occasioni in cui i meccanismi della corruzione si generano, per intervenire lì con nuovi modelli organizzativi, con modifiche degli apparati burocratici, dei processi decisionali.
Si è fatta da parte del legislatore, invece, una scelta molto semplice, in piena continuità con quella dei legislatori degli ultimi anni: intervenire sulla fase repressiva. Quale l'unica novità introdotta da questa maggioranza? Intervenire nella fase repressiva distorcendo gli strumenti giuridici operanti nel nostro ordinamento, tutto quanto segnalato come improprio, improvvido dal punto di vista giuridico, oltre i limiti della tenuta costituzionale. Eppure questo gruppo non ha articolato una pregiudiziale di costituzionalità proprio perché ha confidato, sperato che una proposta emendativa stesa, qualitativa, potesse essere raccolta, dando prova di come le intenzioni migliori fossero accompagnate anche dall'atteggiamento migliore di un legislatore capace di raccogliere indicazioni, di sintetizzarle, di farle proprie, di fare un'operazione di mediazione politica importante. Tutte quelle preoccupazioni, dicevo, si sono rivelate fondate.
Licenziamo un testo in cui abbiamo immaginato di modificare alcuni capisaldi del nostro ordinamento giuridico: la scissione tra la pena principale e la pena accessoria; un rapporto invertito di gravità che evidentemente non avrà nessuna possibilità di ingresso nel nostro ordinamento giuridico, se gli anticorpi che questa democrazia ancora detiene, che sono ancora robusti, opereranno, che se rientrerà verrà presto espunta dal giudice delle leggi, che fortunatamente assolve ancora a una funzione di guardia, di guardiania, di watchdog del nostro ordinamento. Sono un esempio chiaro di cosa significa intervenire in un sistema per farlo saltare senza alcuna ragione specifica. Avevamo proposto di irrigidire il meccanismo della sospensione condizionale della pena, di irrigidire il meccanismo della riabilitazione, per fugare le preoccupazioni che queste fossero troppo a disposizione dei colletti bianchi, cioè del tipo di autore del delitto di corruzione o dei delitti di corruzione genericamente intesi, ma non è stata presa affatto in considerazione questa soluzione.
Avevamo suggerito di badare bene alla figura dell'agente sotto copertura, perché non fosse la metafora di un agente provocatore, cioè di un soggetto che si intromette con la tecnica tipica di sistemi in cui la democrazia è ritenuta un'eventualità, nella dialettica delle parti e dei soggetti politici della pubblica amministrazione, del potere esecutivo, per infiltrare un veleno, una delazione, un'ipotesi complottistica, invece questo rischio si è voluto correre pienamente: la figura introdotta non distingue il limite dell'osservatore rispetto al provocatore. Sarebbe bastato utilizzare qualche avverbio in più e distinguere l'attività possibile da quella non possibile, per rispettare la nostra Costituzione e la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che su questo aveva dato e ha dato indicazioni ben precise.
Poi ovviamente il tema principale, quello della prescrizione, quello che ha caratterizzato questo provvedimento, che nasce come tentativo ulteriore di lotta ai fenomeni corruttivi e diventa la legge della prescrizione, la legge simbolo contro quello che viene spacciato come un istituto giuridico negativo. La matrice culturale di questa legge è questa: l'idea di proporre ai cittadini italiani, che in gran parte probabilmente non hanno, non essendo chiamati a detenere tali concetti, la consapevolezza di che cosa si parli, di spacciare nei loro confronti un istituto giuridico nato con finalità virtuose, di sistema, di tenuta, come un nemico della democrazia, un nemico della giustizia, un nemico degli innocenti. Così non è. È una mistificazione evidente che credo il tempo si farà incarico di svelare e di denunciare. Semplicemente si è fatta un'operazione, un calcolo molto cinico da parte di questa maggioranza: si è constatato che il sistema giudiziario non funziona, perché l'inefficienza dell'ordinamento giudiziario produce ritardi e questi ritardi producono procedimenti che non vanno a definizione e si è deciso di scaricare questi costi interamente sulla popolazione, su tutti coloro, cioè, che entrano a torto o a ragione - a torto o a ragione, Presidente - nel tritacarne di un processo penale, condannandoli a tempi infiniti, il fine processo mai, un ergastolo processuale, come è stato definito.
Del resto, poche settimane fa abbiamo varato una legge che rivaluta l'ergastolo come una sanzione qualificata del nostro ordinamento. Su questo terreno la società italiana si è già divisa in due: da una parte gli operatori del sistema, giudici, avvocati e accademici; dall'altro, chi appunto ha creduto in questa identificazione che, con grande capacità di comunicazione, avete proposto agli italiani. Evidentemente, non c'è stato, anche qui, verso di trovare una mediazione. La mediazione proposta dal gruppo Liberi e Uguali era ancora una mediazione di irrigidimento del sistema e scaricava sui cittadini ancora un pezzo di costo del processo penale, quello dell'istruttoria, proprio per rendere i giudici liberi di celebrare i processi nel tempo più comodo e flessibile a loro disposizione. Un emendamento qualificato, una prova di resistenza democratica che non si è voluta neanche prendere in considerazione.
Si chiude così l'articolato evidentemente selezionato nella dichiarazione di voto finale che ho l'onore di fare per i punti più significativi e che sicuramente meriterà il nostro voto contrario. È un articolato che desta nell'avvocato e nel cittadino motivi di preoccupazioni e nel politico di piccolo corso preoccupazioni ancora più significative che sfiorano l'angoscia che viene sorretta, però, soltanto dalla speranza che questo non diventi mai legge dello Stato.
Anche per la seconda parte, Presidente, anche per la parte che riguarda i partiti, la trasparenza del finanziamento ai movimenti politici e ai partiti, anche su questo punto nessuna riflessione. Il tema centrale, il tema storico del problema italiano del rapporto tra politica e finanziamento della politica non si è voluto affrontare e neanche in questo caso si è voluta invertire la tendenza, interrompere una tendenza che da molti anni è in voga in questo Paese che va nella direzione della privatizzazione del finanziamento pubblico ai partiti. Si è iniziato nel 2012 con la legge n. 96, quando ancora, però, il finanziamento ai partiti, che diveniva più privato che pubblico, era ancorato alla valutazione dei modelli democratici delle organizzazioni partitiche in sé. Si è continuato, poi, con il decreto-legge del 2013, laddove per la prima volta inizia ad essere sganciata la valutazione dei modelli di finanziamento al modello democratico del soggetto politico che si andava a finanziare.
Questo sganciamento si è ultimato, si è definitivamente consumato e adesso è diventato indifferente come se non fosse significativo per valutare la possibilità di finanziare un soggetto politico, partito o movimento che esso sia, la democraticità del sistema che lo sorregge, le regole che sorreggono e sottendono alla formazione del suo gruppo dirigente, alla selezione del suo gruppo dirigente e dei temi che essi andranno a proporre.
Noi avremmo dovuto svolgere un dibattito nell'alveo dell'articolo 49 della Costituzione, che rimane, comunque, il nostro quadro di riferimento normativo, che ci dice che i cittadini sono liberi di mettersi insieme per concorrere democraticamente, “con metodo democratico”, alla vita politica. Si occupa di questo il disegno di legge che stiamo per votare? Io penso proprio di no. Esso semplicemente si è posto il problema di organizzare una serie di lacci e lacciuoli, di sistemi di controllo, di verifica e di tracciabilità dell'esistente. È una sorta di fotografia dell'esistente.
Si è posto il problema di valutare in termini veramente nuovi e con riguardo alla società il rapporto tra politica ed economia e tra politica e diritto? È un rapporto così indifferente? Si può fare a meno di maneggiare con cura questo rapporto o si deve trattare tutto con la burocrazia di una norma che è stata ritirata per ben due volte in Commissione e riproposta per due volte in Aula? Si è riproposto così lo schema dialettico del contratto di governo, del do ut des che porta ciascuno dei partiti della maggioranza a badare al proprio argomento e alla propria legge in maniera radicale, senza alcuna mediazione dell'altro soggetto, che pensa, invece, al suo problema e alla sua legge, di modo che portate avanti, in maniera bicefala, schizofrenica, senza mediazione, senza sintesi e senza capacità di governo dei problemi, proposte che non hanno nessun senso.
Si è posto - e concludo, Presidente - in questo provvedimento il tema delle tecnologie, del rapporto tra democrazia interna ai movimenti e tecnologia? Il tema del rapporto tra democrazia interna ai partiti e ai movimenti e tecnologia e finanziamento agli stessi?
PRESIDENTE. Concluda.
FEDERICO CONTE (LEU). Quanto vale la possibilità che in uno Stato estero vengano finanziate delle slot che distribuiscono trolls…
PRESIDENTE. Concluda.
FEDERICO CONTE (LEU). …a discapito di alcuni movimenti politici e a favore di altri che non risultano censiti secondo le vostre regole, secondo le regole che avete imbastito? Non è quello, forse, un finanziamento ai partiti, quello più oscuro, quello più pericoloso?
PRESIDENTE. Collega, deve concludere.
FEDERICO CONTE (LEU). Ci sono delle risposte che sarebbero state utili da dare in questa sede, risposte che restano al centro del dibattito soprattutto per chi quel dibattito lo ha alimentato (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Ciro Maschio. Ne ha facoltà.
CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Siamo arrivati all'epilogo delle votazioni sulla cosiddetta “legge spazza corrotti”, che si pone come obbligo principale quello della lotta alla corruzione.
Sulla lotta alla corruzione la destra italiana non ha sicuramente nulla da imparare perché non è un caso che l'allora PM di “Mani Pulite”, Di Pietro, ebbe ad affermare che l'unico partito che non fu coinvolto in Tangentopoli perché non prese le tangenti fu il Movimento Sociale Italiano (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Quindi, noi siamo sempre stati e saremo sempre contro la corruzione, con o senza di voi e con o senza leggi propagandistiche come questa.
Se poi entriamo nel merito di questo provvedimento ci sono diverse contraddizioni. Non siamo d'accordo su quanto ha affermato il sottosegretario Ferraresi quando ha detto che oggi le imprese chiudono per colpa della corruzione, perché “le imprese corrotte e scorrette fregano gli appalti a quelle corrette”. Questo in parte è vero, ma io lascerei fuori l'argomento delle imprese dalla discussione di oggi, perché se oggi le imprese chiudono è perché usate i soldi della legge di bilancio per il reddito di cittadinanza anziché per abbassare le tasse e mettere le imprese in condizione di produrre lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e se oggi le imprese non fanno gli appalti è semplicemente perché c'è un Ministro delle infrastrutture che è incapace, che non sa neanche quale sia la materia degli appalti e che sta bloccando lo sviluppo delle infrastrutture del Paese.
Ma tornando al tema della legge anticorruzione, noi ci siamo dichiarati d'accordo fin dall'inizio sul fatto di introdurre norme più severe e, quindi, di inasprire le pene, introdurre alcune pene accessorie e riconfigurare alcune fattispecie di reato.
Al tempo stesso, abbiamo auspicato che alcuni eccessi, che erano contenuti nel disegno di legge, fossero contenuti, perché effettivamente c'erano degli squilibri che vanno oltre i limiti della legittimità costituzionale e ci penseranno quasi sicuramente i giudici della Corte costituzionale a cancellare alcune norme.
Alla luce dei lavori parlamentari possiamo dire che questi eccessi non sono stati purtroppo eliminati e, quindi, ci troviamo all'interno di un'anomalia tipicamente italiana, che non viene risolta neanche con questo disegno di legge.
In Italia abbiamo già oggi delle norme del codice penale che prevedono delle pene edittali molto alte e forse anche troppo alte in alcuni casi. Il problema è che poi i giudici applicano delle sanzioni più basse e poi le pene realmente scontate dai condannati sono ancora più basse.
E, allora, il problema non è tanto intervenire sulla propaganda dell'innalzamento delle pene dei reati: il problema è intervenire sulle pene realmente eseguite e, da questo punto di vista, sulla certezza della pena, non c'è traccia - né in questo disegno di legge né nel precedente vostro disegno di legge sul rito abbreviato - di una soluzione sull'esecuzione della pena e sulla certezza della pena. Su questo, quindi, auspichiamo che si faccia presto una riforma del processo penale e del diritto penale, che in questo provvedimento non è contenuta.
E, a questo proposito, non si può non parlare della prescrizione. Con una forzatura assolutamente incomprensibile e irragionevole nei lavori che abbiamo fatto in Commissione e in Aula in questo provvedimento, ad un certo punto, è stata introdotta la proposta sulla prescrizione. Il risultato è che si è deciso di cancellare la prescrizione per i processi dal primo grado in poi, annunciando che però questo avverrà a partire dall'entrata in vigore e dal 2020 in poi e annunciando oggi che, da qui ad allora, si farà una riforma del processo penale, di cui oggi non c'è traccia.
Aveva molto più senso evitare questa incursione propagandistica in un disegno di legge che si stava occupando di altro e trattare a parte, non a suon di forzature ma in un modo ragionevole ed equilibrato, una riforma complessiva del processo penale, compresa la prescrizione, fuori da questo provvedimento.
Quindi, da questo punto di vista, confermiamo tutte le critiche motivate che abbiamo fatto su come avete gestito, su come avete introdotto le norme sulla prescrizione che, fra l'altro, non risolvono nulla, perché i dati ci dicono che quasi il 70 per cento delle prescrizioni avviene nella fase delle indagini preliminari, cioè in una fase diversa da quella su cui siete intervenuti voi, con questo disegno di legge. Quindi, è un'altra contraddizione, è un'altra proposta propagandistica che non risolve il problema reale.
Sappiamo tutti - e su questo abbiamo già detto che saremo sempre a sostegno del Governo, laddove stanzierà ancora più risorse per rendere più efficiente la giustizia e vigileremo che questo lo si faccia realmente e non lo si annunci soltanto - che la soluzione sono processi più veloci in cui i colpevoli possano essere condannati in tempi brevi e gli innocenti non siano costretti a stare, senza fine, sotto processo a vita, perché questo esce dal provvedimento di oggi; questo non è accettabile, questa non è vera giustizia.
Se guardiamo, poi, alle norme sulla trasparenza, anche qui ci sono diverse contraddizioni. Il MoVimento 5 Stelle si è presentato, cinque anni fa, in questo Parlamento, annunciando di volerlo aprire come una scatoletta di tonno, liberando tutti i cassetti e rendendo trasparente il Palazzo. Ad oggi, questo, in questo disegno di legge, non sta avvenendo.
Speravamo che accoglieste alcuni dei nostri emendamenti che contribuivano a fare maggiore trasparenza. L'unico emendamento che avete fatto, utilizzando in parte alcune nostre proposte, è quello - grazie tante! – che, quantomeno, il MoVimento 5 Stelle, anche se non si avvale della contribuzione pubblica o, meglio, delle agevolazioni fiscali di cui agli articoli 4 e 5 del decreto-legge n. 149 del 2013, lo stesso, anche se non si avvale di questi strumenti, sia comunque sottoposto alle norme di trasparenza.
Però, non c'è nessuna traccia, nessuna certezza e garanzia che, in qualità di associazione, evidentemente collegata al MoVimento 5 Stelle, così come altre associazioni e fondazioni sono collegate ad altri partiti o movimenti, senza dubbi, senza equivoci, senza paura di nascondere nulla da parte vostra, l'associazione Rousseau - che non riceve o, meglio, che non dà erogazioni economiche dirette al MoVimento 5 Stelle e, in quanto tale, non rientra nelle fattispecie dell'articolo 4 e 5 del decreto-legge sopracitato -, lo stesso, sia sottoposta agli obblighi di trasparenza.
Se fosse che l'associazione Rousseau non è sottoposta agli obblighi di trasparenza a cui sono sottoposti tutti gli altri, sarebbe un'ingiustizia enorme, sarebbe un segno di doppia morale e sarebbe una cosa grave, laddove c'è scritto, nello statuto della fondazione Rousseau e nel codice etico del MoVimento 5 Stelle che, di fatto, la gestione delle procedure delle primarie per indicare i candidati, anche al Parlamento, che siedono in quest'Aula, e, quindi, per eleggerli, avviene sotto la gestione dell'associazione Rousseau.
Quindi, se dovesse risultare che un'associazione, che di fatto stabilisce chi è un terzo dei componenti di questo Parlamento, non è sottoposta alle norme di trasparenza dei partiti, dei movimenti, delle fondazioni e delle associazioni sarebbe una cosa grave.
Noi su questo vi inviteremo ancora, anche al Senato, a fare chiarezza, perché non si può, su questo, avere dubbi e prendere in giro i cittadini e, quindi, dovete avere anche voi, per primi, il coraggio di adottare la stessa trasparenza che chiedete a tutti gli altri.
Allora, per tutti questi motivi, anche se noi siamo e saremo sempre in prima linea nella lotta alla corruzione, noi che siamo sempre stati, senza le vostre norme, in ogni caso, a prescindere, per la trasparenza, non possiamo votare una legge del genere che è una legge solo propagandistica; è una legge che vi serve solo perché volete appendervi al collo una medaglia per compensare la medaglia che si è appesa al collo la Lega sul decreto sicurezza.
Quindi, fate delle norme che toccano la vita e la libertà delle persone, solo per un'urgenza propagandistica, prima delle prossime elezioni. Viva la trasparenza, viva la lotta alla corruzione, ma non con questa legge (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Mariastella Gelmini. Ne ha facoltà.
MARIASTELLA GELMINI (FI). Grazie, Presidente. Forza Italia si è opposta, con tutte le sue forze, a un provvedimento che riteniamo una vera e propria mistificazione, un monumento al populismo penale, al giustizialismo manettaro; per questo voglio ringraziare tutti i colleghi di Forza Italia, in particolare, i membri della Commissione giustizia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), da Sisto a Costa, a Giusi Bartolozzi, a Zanettin, tutti coloro che hanno messo in evidenza come fosse difficile, in un unico testo, condensare una simile violazione delle garanzie dello Stato di diritto.
In realtà, il Ministro Bonafede in questo c'è riuscito così come, anziché fare quello che ogni Ministro farebbe, cioè costruire un consenso, una condivisione del provvedimento, al Ministro Bonafede è riuscita l'unanimità del dissenso, perché da campione dell'anticorruzione qual è, non è riuscito a convincere nemmeno il presidente dell'ANAC, Cantone; non ha convinto la magistratura (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), non ha convinto i costituzionalisti, non ha convinto gli avvocati che vanno in sciopero per ben tre giorni.
E, allora, vedete, qual è il problema? Che a voi non interessa il risultato, non volete un Paese più giusto e più libero; no, voi volete passare dallo Stato di diritto allo Stato etico. Questo provvedimento va esattamente in questa direzione, solo che alcune misure contenute nell'anticorruzione non sono da Stato etico, ma da Stato etilico (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), d'altronde, nel vostro delirio, pensate di aver abolito la povertà e adesso ci racconterete che avrete abolito anche la corruzione. In realtà, non siete dei veri legislatori, siete dei legislatori da social network, non fate delle leggi, fate dei post (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), non volete conseguire risultati, contate il numero dei like.
Eppure, la storia dovrebbe avervi insegnato qualcosa; vi dice niente il nome di Enzo Tortora? Le statistiche nelle quali, tanti cittadini, 7 mila all'anno, Ministro Bonafede, vanno in custodia cautelare e poi escono dalle carceri innocenti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)? Non vi dice niente tutto questo? E lei, Ministro, trasformando la sua funzione in una specie di acchiappafantasmi, vorrebbe l'arresto in flagranza anche per il traffico di influenze! È un provvedimento del tutto inconsistente, dai confini non precisi.
E vi definite anche il Governo del cambiamento, ma su questo le do una notizia: non è cambiato nulla, perché siete assolutamente in continuità con i Governi che vi hanno preceduto, che sono riusciti a far dimettere dei Ministri senza che nemmeno fossero stati indagati, perché questo è il garantismo dal Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). E, allora, si passa dalla legge Severino alla legge Grasso e l'unica ricetta è l'inasprimento delle pene. Peccato che questa cosa il Parlamento la faccia da decenni, senza produrre risultati, ma voi, d'altronde, siete i cultori di più manette per tutti, volete sentire il tintinnio delle manette, siete quelli del “fine processo: mai”.
Noi, invece, Ministro Bonafede, la pensiamo come Carlo Nordio e pensiamo che per fermare la corruzione occorra ridurre le norme, sfoltire la burocrazia, semplificare; questa è la strada per ridurre la corruzione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).
Ma per dire le cose come stanno, questo provvedimento è anche il frutto di uno scambio, di un vero e proprio baratto e lo ha dimostrato plasticamente il voto di martedì, dove una maggioranza solidissima è andata sotto, è stata battuta dall'opposizione. Perché la logica del baratto prevede che tu dai a me il decreto sicurezza, io do a te la prescrizione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Non si fa così, Ministro Di Maio, lo sanno anche quelle colleghe e quei colleghi della maggioranza che sono riluttanti a votare entrambi i provvedimenti e che vorrebbero votarne uno solo.
Ma vediamo quali sono i punti cardine di questa riforma epocale; innanzitutto, voi andate verso la stabilizzazione, non dei precari, ma del diritto penale dell'emergenza. Oggi, lo allargate ai procedimenti contro la pubblica amministrazione e domani? Grazie a voi, per ogni reato, diventa in astratto possibile l'uso di ampie misure di interdizione, di misure sanzionatorie drastiche, la notevole attenuazione di un principio costituzionale come la presunzione di innocenza e la possibilità di utilizzare a piene mani misure investigative pervasive, molto pervasive, come i trojan. Ma c'è anche una seconda criticità, perché accanto alle sanzioni principali assumono una grande valenza anche le sanzioni accessorie, dall'interdizione dai pubblici uffici al divieto di contrattare con la pubblica amministrazione. Cioè, la sanzione accessoria diventa una specie di damnatio memoriae, più grave della stessa pena principale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). E l'aspetto peggiore, sul quale voi vi accanite, non è la corruzione, sono le imprese. Questo provvedimento condanna a morte migliaia di imprese, questo è il fatto più grave, perché voi andate a privare l'impresa di ogni capacità di agire in sede contrattuale e commerciale per un periodo fino a dieci anni.
E, dunque, li condannate all'estinzione, altro che crescita e sviluppo! E poi c'è un aspetto che attiene all'astrazione metafisica, che è l'agente sotto copertura, che a voi piace molto, e quindi avete pensato che l'agente sotto copertura debba diventare una specie di agente provocatore. Qui la vis giustizialista raggiunge l'apice ed è talmente forte da aver partorito una riforma che vorrebbe moltiplicare la commissione dei reati al solo fine di reprimerli (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), cioè lo Stato droga la domanda di giustizia per aumentare l'offerta, così da giustificare la sfera di penetrazione nelle libertà, nelle abitazioni, nelle comunicazioni delle persone, in un clima orwelliano.
Ancorché questo provvedimento non sia ancora legge, voi vi dimostrate essere i primi agenti provocatori con questo giustizialismo da Bar Sport (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Volete più indagati, più inquisiti, perché pensate di ottenere più voti; vi ritroverete un Paese fermo, perché chi non fa non sbaglia e prende pure il reddito di cittadinanza, e questo con la giustizia non ha niente a che vedere (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). E, da ultimo, veniamo alla prescrizione, quest'altra riforma epocale: dite che volete processi più celeri e, invece, li allungate e proponete una riforma inutile, dannosa e anticostituzionale, perché in Italia oltre il 70 per cento dei procedimenti penali finiscono in prescrizione al termine delle indagini preliminari.
Però voglio dire alle tante anime belle della maggioranza che in quest'Aula tante volte ci hanno detto che dietro un imprenditore c'è un “prenditore” e che hanno descritto un'Italia con solo marcio e niente di positivo che attenzione a fare questo gioco, perché prima di voi lo hanno fatto in tanti, e ci sarà sempre qualcuno più puro dei puri che vi epurerà (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), perché queste norme si ritorceranno, purtroppo, e sottolineo purtroppo, anche contro i tanti amministratori onesti di tutti i partiti presenti in Parlamento, e forse anche dei vostri partiti. Avete messo la politica e l'amministrazione pubblica non nelle mani della giustizia, ma l'avete svenduta alla logica del sospetto. E scusatemi, ma dov'è esattamente il collegamento fra la riforma del processo penale e la norma sulla prescrizione? Da quale notaio avete firmato questo contratto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), perché ad oggi non vi è traccia.
Con questo provvedimento avete semplicemente ribaltato la presunzione di non colpevolezza e avete fatto un grave danno alle vittime, che aspetteranno anni, ancor più tempo di oggi, prima di vedere riconosciuto il risarcimento danni. E allora, di fronte a tutto questo, Forza Italia rivendica con fermezza la propria identità liberale e garantista, si fa carico di pronunciare parole scomode in quest'Aula, lontano dalla propaganda più becera alla quale ci state abituando e state abituando il Paese (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) e si fa carico di difendere lo Stato di diritto e la libertà dei cittadini. Noi eravamo garantisti prima, lo siamo oggi, lo saremo sempre, anche nei vostri confronti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), anche se adesso daremo, per tutte queste ragioni, un voto convintamente contrario al provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente - Congratulazioni).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Bazoli. Ne ha facoltà.
ALFREDO BAZOLI (PD). Grazie, Presidente. Il Partito Democratico ha affrontato il percorso di questa legge con spirito aperto e costruttivo; lo abbiamo fatto, lo voglio dire con chiarezza, perché noi siamo ben consapevoli che la lotta alla corruzione e all'illegalità che si annida nella pubblica amministrazione costituisce una necessità, deve essere un obiettivo inesausto della politica, in un Paese, come il nostro, nel quale il fenomeno è endemico e diffuso. E noi, quando siamo stati al Governo, a questo obiettivo abbiamo dedicato energie, risorse e provvedimenti concreti. Penso alla legge anticorruzione del 2015, che ha inasprito le pene per i reati contro la pubblica amministrazione, che ha reintrodotto il falso in bilancio, che ha subordinato la concessione della sospensione condizionale della pena alla restituzione del maltolto.
Ma penso anche all'introduzione nell'ordinamento del reato di autoriciclaggio, all'istituzione dell'Autorità nazionale anticorruzione, dotata di personale e risorse per operare, al reato di scambio politico-mafioso e, perché no, anche all'introduzione del whistleblowing, iniziativa dell'opposizione di allora che noi condividemmo e passò con i nostri voti, perché noi, a differenza di questa maggioranza, non avevamo difficoltà a condividere percorsi legislativi con l'opposizione nell'interesse del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Insomma, nessuno può permettersi di mettere in discussione la nostra attenzione e il nostro impegno sul tema, su questo non accettiamo lezioni da nessuno. Non certamente da chi, come il MoVimento 5 Stelle, nella scorsa legislatura votò con Forza Italia contro la legge anticorruzione e, dopo essersi fatto paladino della legalità, oggi vota con Forza Italia l'ennesimo condono edilizio. Non accettiamo lezioni di moralità pubblica da nessuno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!
Eravamo, dunque, disponibili a confrontarci con la maggioranza per capire come e dove intervenire per migliorare l'impianto normativo di contrasto alla corruzione, perché sappiamo che ciò che abbiamo fatto non è esaustivo e che tutto è perfettibile. Speravamo in una disponibilità al dialogo, ma ci sbagliavamo; ci sbagliavamo perché, alla fine, come sempre in questa legislatura, le esigenze di propaganda politica, le esigenze di comunicazione sono prevalse sull'interesse del Paese e sugli interessi della giustizia. Lo abbiamo capito anzitutto da quell'accostamento suggestivo contenuto nel titolo iniziale della legge, che mette insieme i reati contro la pubblica amministrazione con le norme sulla trasparenza dei partiti, con un accostamento suggestivo che sembra indicare che la corruzione si annida principalmente nei partiti.
Un'idea francamente inaccettabile, direi mortificante per la nostra democrazia e per la nostra Costituzione; un larvato attacco alla democrazia dei partiti in nome di una concezione pericolosa, quella delle democrazia diretta, dove “diretta” non è un aggettivo, ma un participio passato. Il vero aggettivo dovrebbe essere “eterodiretta” (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), una democrazia eterodiretta da piattaforme web, da associazioni private più o meno occulte. È una concezione che mortifica e snatura la democrazia, e contro la quale, sia chiaro, noi ci batteremo sempre con forza e determinazione, in nome dei principi sanciti dalla nostra Costituzione, che nei partiti partecipati e aperti riconosce il fondamento della politica nazionale.
Ma che il fine fosse la comunicazione e la propaganda lo abbiamo capito anche dal contenuto della legge, che, accanto ad alcune norme certamente utili, perché completano il quadro normativo impostato nella scorsa legislatura, contiene norme che certamente aiutano a coniare slogan, ma al prezzo di mortificare il quadro giuridico, di introdurre sgrammaticature, nel migliore dei casi inefficaci, nel peggiore pericolose. Mi riferisco all'aumento smisurato delle pene accessorie per i reati contro la pubblica amministrazione, che contraddice, guardate, quanto asserito nella relazione introduttiva al disegno di legge, secondo cui la misura delle pene attuali è già adeguata e il suo aumento non potrà avere alcuna efficacia dissuasiva dei comportamenti illeciti. Mi riferisco all'introduzione della causa di non punibilità, una norma che, come ci ha detto il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Cantone e come abbiamo dimostrato durante la discussione in Aula, rischia di scatenare la diffusione di tanti agenti provocatori privati, liberi di denunciare avversari, nemici, amministratori pubblici, forti della garantita impunità.
E ancora, la previsione dell'agente sotto copertura: una norma - lo voglio dire con chiarezza - che andava meglio calibrata per renderla davvero efficace e priva di rischi. I rischi, anche qui, di trasformare l'agente sotto copertura in agente provocatore, cioè nell'agente di uno Stato che provoca i reati al fine di reprimerli, una deriva pericolosa ed inaccettabile.
Ma la prova definitiva che al Governo, al Ministro (e mi dispiace dirlo) interessa mettere solo una bandierina, segnare il territorio, a prescindere dal merito e dagli effetti delle norme proposte, l'abbiamo avuta con la scelta di introdurre in modo surrettizio nel provvedimento il tema della prescrizione: un tema che nulla c'entra col provvedimento, inserito con un atto di imperio in un emendamento di poche righe a fine istruttoria in Commissione, al prezzo di una forzatura inaccettabile delle regole di funzionamento di questa Camera; ed è la creazione di un precedente pericoloso, perché lesivo delle prerogative e dei diritti dell'opposizione.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO (ore 16,25)
ALFREDO BAZOLI (PD). Un emendamento che in poche righe ha gettato una bomba - uso le parole pronunciate da un Ministro di questo Governo - nel sistema delle garanzie del nostro Paese: perché come ci hanno detto tutti, ma proprio tutti gli auditi ascoltati nell'unico giorno concesso per discutere del tema, interrompere la prescrizione dopo il primo grado di giudizio senza mettere mano al processo significa allungare in maniera smisurata la durata dei procedimenti, con l'evidente lesione di un principio costituzionale che è quello della ragionevole durata del processo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). E non lo diciamo noi: l'hanno detto tra gli altri il professor Manes, il Primo Presidente della Cassazione Mammone, il Procuratore generale della Cassazione Fuzio, il Presidente emerito della Cassazione Canzio! Un intervento a piedi uniti nel delicato equilibrio tra pretesa punitiva dello Stato e diritti di libertà dei cittadini, che rivela la concezione giustizialista della maggioranza, disposta a sacrificare le garanzie di tutti, colpevoli e innocenti, sull'altare di una giustizia dal sapore vagamente totalitario, perché all'insegna di una premessa implicita, e cioè che qualunque cittadino sottoposto a giudizio è un presunto colpevole e non un presunto innocente, come sancito dall'articolo 24 della Costituzione.
Sia chiaro, il problema della prescrizione nei processi esiste; ma non si risolve con un tratto di penna, con due righe di un emendamento, scaricando sui cittadini le inefficienze della giustizia, ma si fa all'interno di una riforma complessiva del processo come abbiamo fatto noi nella scorsa legislatura, con una modifica equilibrata, entrata in vigore l'anno scorso, cioè un tempo troppo breve per misurarne l'impatto, come del resto ha ammesso il Governo in Commissione. E allora perché riformare con un blitz che ha sacrificato le regole di questa Camera, le garanzie dell'opposizione, con questo atto di imperio intervenire su un istituto appena modificato e senza neanche sapere se la bonifica ha già risolto il problema? È una domanda retorica, la mia, perché ovviamente le esigenze di comunicazione sono sopra tutto.
E da ultimo, se non bastasse (e mi avvio a concludere, Presidente), la vergogna di quanto accaduto in Aula: quell'emendamento approvato dalla maggioranza nascosta dietro il voto segreto per salvare dai processi per peculato qualche esponente di maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! Il prezzo pagato dal Movimento 5 Stelle alla Lega per ottenere il via libera al provvedimento. No colleghi, mi dispiace: noi voteremo contro questo provvedimento perché nonostante i suoi sbandierati obiettivi, i modi con i quali è stato discusso e i suoi contenuti rappresentano la somma di tutta la peggiore politica di cui questa maggioranza è portatrice, arrogante forzatura delle regole, sacrificio del merito delle scelte sull'altare della propaganda, o peggio ancora, dei ricatti di una maggioranza sfibrata.
In tutto ciò, la vera lotta alla corruzione rimane altrove, la buona politica rimane altrove: prima o poi dovrete tornarci, noi vi aspetteremo lì (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Turri. Ne ha facoltà.
ROBERTO TURRI (LEGA). Presidente, il disegno di legge oggi in votazione regola nuove norme vertenti sul contrasto alla corruzione, prescrizione e trasparenza dei partiti politici. Sul contrasto alla corruzione vorrei evidenziare come il problema principale che riguarda la lotta a questa piaga sociale, è la difficoltà di far emergere i fatti corruttivi per poi punirli: questo perché manca il conflitto di interesse tra le parti, poiché entrambe ne traggono vantaggio e nessuna delle due ha interesse a portare alla luce il contratto illecito sottostante. Così, se per i reati come i furti e le rapine, ad esempio, vi è una parte, la vittima, che ha interesse a denunciarli, anche nella speranza di recuperare i propri beni, nella corruzione non solo non c'è una vittima individuata - o meglio, la vittima c'è, ed è lo Stato e l'amministrazione pubblica -, ma la comunanza di interessi tra corrotto e corruttore rende molto difficile scoprire il delitto.
In Italia, malgrado la corruzione non sia affatto un fenomeno marginale, in media solo un processo ogni duecento tra quelli all'esame della Corte suprema di cassazione riguarda questi reati. Gli unici dati di cui disponiamo oggigiorno, ma che influenzano significativamente la reputazione di un Paese e orientano chi decide di investirvi, sono quelli fondati sulla percezione della corruzione, ovvero sulla sensazione soggettiva: sono rilevazioni, dunque, che non possono essere sottovalutate, perché fotografano il tasso di fiducia nei confronti delle istituzioni.
Già nelle precedenti legislature si è intervenuti in questa materia: sono state modificate alcune fattispecie delittuose, ne sono state introdotte delle nuove; ma, soprattutto, si è inciso sul piano delle sanzioni: sono aumentate significativamente quelle principali, sono state inasprite le pene accessorie e sono state introdotte misure patrimoniali molto rigorose. A questa politica di inasprimento complessivo dell'impianto punitivo, si è aggiunta anche la possibilità di utilizzare strumenti investigativi in modo più ampio rispetto ai reati comuni. Mi riferisco all'introduzione di una speciale attenuante della collaborazione, che dovrebbe favorire i pentimenti di corrotti e corruttori o la possibilità di applicare per intercettazioni in materia la normativa speciale valida per i processi di mafia.
Gli interventi proposti nel provvedimento al nostro esame si aggiungono quindi alle misure già introdotte, come ho detto, nelle ultime legislature, e recepiscono anche le raccomandazioni proposte dagli organismi internazionali. Questa maggioranza ha provveduto a modificare la normativa sulla corruzione, prevedendo la perseguibilità d'ufficio dei reati di corruzione anche se commessi all'estero, prevedendo pene più gravi, ma che, grazie al confronto, sono state contemperate con nuove cause di non punibilità, e circostanze attenuanti in caso di ravvedimento e collaborazione. Per rendere possibile, ancora, l'individuazione di tali fattispecie delittuose si è prevista l'estensione della disciplina…
PRESIDENTE. Deputato Costa, per favore.
ROBERTO TURRI (LEGA). …delle operazioni di polizia sotto copertura e l'ampliamento delle condotte scriminanti. In quest'ottica, si è provveduto a modificare l'accesso al rito premiale del patteggiamento, che potrà essere concesso solo laddove non sia applicabile al caso di specie la pena accessoria.
Sulla prescrizione ci siamo battuti per ottenere che la normativa che prevede la sospensione della prescrizione del reato dopo la sentenza di primo grado entri in vigore dal 2020: la nostra preoccupazione era, infatti, rappresentata dal dubbio che la cancellazione della prescrizione tout court potesse allungare i tempi di definizione dei processi all'infinito. Ed è per questo che siamo fermamente convinti che il congelamento della prescrizione dopo il primo grado avrà un'attuazione sicura a partire dal 2020, perché sarà controbilanciata dalla riforma del processo penale, che assicurerà tempi certi ai processi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
Venendo, in ultimo, alla normativa sulla trasparenza e sul controllo dei partiti e movimenti politici, fondazioni, associazioni e comitati, sono state modificate, per renderle trasparenti, le operazioni contabili prevedendo allo scopo una particolare rendicontazione anche in ordine alle erogazioni liberali di detti enti che ricevono. Il gruppo della Lega ha responsabilmente lavorato apportando alcune correzioni e modifiche del testo iniziale, in sintonia con il nostro programma e, soprattutto, con i nostri principi: cuore e passione. Cuore e passione, questo è ciò che guida i militanti nella loro attività politica (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Per questi motivi ci siamo battuti al fine di non quantificare le prestazioni gratuite svolte degli iscritti. La passione per la politica, che per noi è servizio alla comunità, non può essere frutto di un mero calcolo matematico, non può essere monetizzata, per noi della Lega, la militanza è il fondamento del nostro partito (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Il gruppo della Lega, quindi, annuncia il proprio voto favorevole al provvedimento (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Salafia. Ne ha facoltà.
ANGELA SALAFIA (M5S). Grazie Presidente, onorevoli colleghi, quello che ci apprestiamo a votare oggi è un provvedimento fondamentale, è un provvedimento che non è più rimandabile, un provvedimento atteso da anni che si propone di combattere un male, un cancro che attanaglia il nostro Paese: la corruzione. Un male che ci priva di risorse, che distorce il mercato, che mette all'angolo l'imprenditore onesto e consente ai furbi di andare avanti; un male che riguarda tutti i cittadini. La corruzione non è un fatto privato, non riguarda soltanto il corrotto o il corruttore, riguarda tutti noi, riguarda tutti i cittadini, riguarda i nostri figli, riguarda il futuro di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). La corruzione ci priva della speranza e oggi, tramite questa legge, noi vogliamo ricominciare a dare la speranza a questo Paese e non è affatto un caso che questa svolta, che oserei definire epocale, sia portata avanti da questa maggioranza. La svolta è tutta qui: nella determinazione a combattere sul serio e come mai prima d'ora la corruzione.
Le cronache dei giornali ce la raccontano tutti i giorni, inchiesta dopo inchiesta, mazzetta dopo mazzetta, e ci chiediamo come sia stato possibile ignorare tutto questo. Il Paese ha bisogno di legalità, quella vera, bisogno di legalità perseguita con i fatti, e non con i discorsi e ora di dire basta, ecco perché la legge anticorruzione è una priorità e deve essere approvata nel più breve tempo possibile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). È una priorità, lo è per i cittadini, lo è per gli imprenditori, lo è per la credibilità del nostro Paese; è una priorità per tutto, anche per lo Stato, perché, con questi livelli di corruzione, allontana gli investitori. Questo provvedimento rende l'Italia più forte, ci consente di presentarci a livelli internazionali come un'avanguardia, dopo anni, anzi decenni, in cui siamo sempre stati additati come gli ultimi della classe. Lo “spazza corrotti” è per questo che diventerà legge prima del previsto perché questa, innanzitutto, è una legge che serve al Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Per favore, un po' di silenzio!
ANGELA SALAFIA (M5S). Quante volte abbiamo sentito dichiarare guerra alla corruzione, ma non è con i palliativi che si combatte un male di questo genere, hanno, se mai, ottenuto un effetto placebo. Buoni slogan che sono stati riposti quando si è vista che non c'era una vera determinazione alla lotta alla corruzione; nessuno, ad esempio, prima d'ora aveva mai avuto il coraggio di dare a inquirenti e investigatori gli strumenti per fare emergere i fatti di corruzione, anzi il PD aveva tolto questi strumenti, perché questa, come la mafia, si nutre di omertà, del patto di ferro tra corrotto e corruttore. E qui, come un grimaldello, funziona l'agente sotto copertura, in grado di osservare direttamente i fatti e fornire agli inquirenti una formidabile testimonianza di vicende che altrimenti non emergerebbero.
PRESIDENTE. Per favore, c'è un intervento in corso, anche quando entrate un po' di silenzio.
ANGELA SALAFIA (M5S). Presidente, ce lo chiedeva l'Europa da quindici anni. Con lo stesso scopo, diamo un altro strumento per combattere la corruzione; è uno strumento che viene dalle esperienze più importanti di lotta alla mafia di questo Paese, l'introduzione della causa di non punibilità che avrà l'effetto di fare ulteriormente emergere le corruzioni ma, soprattutto, spezza per sempre il rapporto di ferro tra corrotto e corruttore. Nessuno potrà più sentirsi al sicuro in questo patto. diamo così finalmente la possibilità agli investigatori di indagare, di indagare a fondo la questione, di comprendere appieno tutti i meccanismi, come questo Paese ha saputo fare, in tempi bui, con la mafia. Adesso possiamo farlo anche contro la corruzione, perché mafia e corruzione, Presidente, sono due facce della stessa medaglia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Adesso chi sbaglia non avrà realmente più niente a che fare con la pubblica amministrazione, perché sarà questo ciò che accadrà grazie al “Daspo” in perpetuo, una misura che varrà anche per il privato che offrirà la mazzetta, e non solo per il soggetto pubblico. Perché, Presidente, vede, per noi i soldi pubblici, i soldi dei cittadini sono soldi sacri (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle); per noi, anche chi ruba un solo euro di soldi pubblici giustifica l'interdizione perpetua dalla pubblica amministrazione. Purtroppo, per tanto tempo la corruzione è stata percepita come qualcosa di meno grave e meno serio rispetto, ad esempio, ai reati contro la criminalità organizzata, forse perché sarà capitato di trovarsi a chiedere un favore all'amico ai piani alti, o forse perché si è pensato che, in fondo, una mazzetta non ha mai ucciso nessuno. Ma siamo sicuri che sia proprio così? Non abbiamo idea di quanti danni faccia la corruzione; all'imprenditore onesto, a quello che si vede superato in una gara d'appalto da un altro magari meno virtuoso e meno efficiente di lui, solo perché ha passato una mazzetta e, magari, quello stesso imprenditore onesto poi è fallito, è stato costretto a mandare a casa tutti i lavoratori, intere famiglie sul lastrico, addirittura è arrivato anche a gesti estremi e irreversibili.
A tutto questo, Presidente, noi oggi vogliamo e dobbiamo dire basta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Basta alla corruzione che si annida nel tessuto della nostra società e si ramifica a tutti i livelli, danneggiando tutti noi. Basta a scuole a rischio crollo, perché costruite con materiali scadenti da imprese di costruzione che hanno ottenuto l'appalto promettendo denaro a un funzionario o presentando un'offerta a un prezzo fuori mercato. Basta pagare le spese di un sistema che non funziona, di un Paese che va alla deriva e che poi non lascia speranze per il futuro. E il nostro Governo è qui, per restituirla questa speranza, ed è una speranza che passa anche attraverso la credibilità e la trasparenza della politica. Ed è per questo che, con questa legge, partiti, movimenti, fondazioni e associazioni collegate dovranno dichiarare nomi e cognomi di chi li finanzia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). I cittadini hanno il diritto di sapere chi finanzia la politica, perché devono poter scegliere a chi dare il proprio voto in maniera consapevole. Questa norma non è una norma che va contro i partiti, ma è una norma che va a favore di tutti i cittadini, è una norma che fa bene a tutta la politica. Noi, nonostante non vi fosse ancora una legge, siamo stati i primi ad obbligarci alla trasparenza (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Ora è il momento che lo facciano tutti…
PRESIDENTE. Per favore, per favore, per favore, silenzio. Andiamo avanti.
ANGELA SALAFIA…per il rispetto dei cittadini. Ed è per questo che non vogliamo più impuniti.
Come pensiamo, Presidente, di poter restituire la fiducia a questo Paese se, poi, chi si macchia di fatti gravissimi e, magari, viene anche condannato in primo grado, alla fine la fa franca perché il processo è durato troppo ed è arrivata la prescrizione? Ma quanti ne abbiamo visti di casi del genere? Fin troppi, direi. Pensiamo alle tristissime vicende di cronaca, anche recenti. Pensiamo, con orrore a quel genitore, quel padre che, dopo essere stato condannato in primo grado a dieci anni per aver abusato ripetutamente della sua bambina, l'ha fatta franca in appello solamente perché il reato è stato dichiarato prescritto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Il dolore della bambina di allora e della ragazza di oggi ha forse una scadenza? Noi non possiamo accettare che queste cose continuino ad accadere. Sospendere la prescrizione dopo la sentenza di primo grado significa prima di tutto fare accertare la verità dei fatti, e se ci sono colpevoli lasciare che questi paghino il loro conto con lo Stato. Forse dovremmo concordare sul fatto che oggi la prescrizione si sia trasformata in una disfunzione del processo penale, che anziché garantire tempi ragionevoli comporta degli effetti collaterali inaccettabili, ma il diritto alla verità, alla vita, alla libera iniziativa economica, al buon funzionamento della pubblica amministrazione sono diritti altrettanto meritevoli di tutela e costituzionalmente garantiti. Conosciamo bene le problematiche intrinseche del nostro processo penale e sicuramente, come ha già assicurato il Ministro Bonafede, interverremo immediatamente per porvi rimedio e dare ai cittadini una macchina della giustizia che funzioni, ma non possiamo approvare una legge anticorruzione senza intervenire sull'attuale disciplina della prescrizione, che lascia ormai troppo spesso senza risposte le richieste di giustizia degli italiani.
Presidente, abbiamo preso un chiaro impegno con i cittadini lo scorso 4 marzo, pertanto voteremo a favore di questa legge, che il Paese aspetta da decenni e che serve anche e soprattutto a tutelare lo Stato. Ma soprattutto, voglio mantenere fede ad un principio molto semplice ma fondamentale: la legge è uguale per tutti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Congratulazioni).
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.
(Coordinamento formale - A.C. 1189-A)
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
(Così rimane stabilito).
(Votazione finale ed approvazione - A.C. 1189-A)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 1189-A: "Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici".
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera approva (Vedi votazione n. 134) - (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Dichiaro assorbita l'abbinata proposta di legge n. 765.
Sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 17 per lo svolgimento dell'informativa urgente del Presidente del Consiglio dei ministri in ordine alle valutazioni della Commissione europea in relazione alla manovra di bilancio per il 2019. La seduta è sospesa.
La seduta, sospesa alle 16,50, è ripresa alle 17,05.
Informativa urgente del Presidente del Consiglio dei ministri in ordine alle valutazioni della Commissione europea in relazione alla manovra di bilancio per il 2019.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di un'informativa urgente del Presidente del Consiglio dei ministri in ordine alle valutazioni della Commissione europea in relazione alla manovra di bilancio per il 2019.
Dopo l'intervento del Presidente del Consiglio dei ministri interverranno i rappresentanti dei gruppi, in ordine decrescente secondo la rispettiva consistenza numerica, per 10 minuti ciascuno. Un tempo aggiuntivo è attribuito al gruppo Misto.
(Intervento del Presidente del Consiglio dei ministri)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte. Silenzio. Prego.
GIUSEPPE CONTE, Presidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, gentili deputate e deputati, mi riferisco agli ultimi eventi. L'Italia, in data 13 novembre, ha inviato il documento programmatico di bilancio rivisto, che è stato oggetto di valutazione nella riunione del collegio dei commissari del 21 novembre. L'opinione espressa dalla Commissione, in quest'ultima occasione, è un giudizio sulla conformità del documento programmatico di bilancio al braccio preventivo del Patto di stabilità e crescita. Il braccio preventivo prevede che un Paese con un rapporto tra debito e PIL superiore al 60 per cento debba migliorare il suo saldo strutturale di una percentuale superiore allo 0,5 per cento del PIL quando l'economia è in condizioni cicliche normali. Pertanto, la piena conformità avrebbe richiesto all'Italia un aggiustamento dello 0,6 per cento del PIL del suo saldo strutturale.
Il 13 luglio 2018 l'Eurogruppo aveva raccomandato all'Italia per l'anno a venire, il 2019, un miglioramento del saldo dello 0,6 per cento del PIL, contenendo la crescita della spesa netta primaria entro lo 0,1 per cento. Secondo l'opinione della Commissione, il documento programmatico di bilancio rivisto prevede, invece, un deterioramento del saldo strutturale dello 0,9 per cento nel 2019, allontanando il Paese dal conseguimento dell'obiettivo di medio termine, cioè il valore del saldo strutturale che garantisce l'equilibrio del bilancio.
Conviene precisare che la procedura per deficit eccessivo è regolata dall'articolo 126 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea e mentre alcuni di questi passaggi sono puntualmente specificati altri restano indefiniti nei tempi e nei modi.
Forse conviene riassumerne anche i tratti essenziali. L'opinione espressa dalla Commissione il 21 novembre deve essere sottoposta, per una discussione e un esame, alla riunione del Comitato economico e finanziario, che formula un parere entro due settimane. La Commissione, se ritiene che in uno Stato membro esista o possa determinarsi in futuro un disavanzo eccessivo, trasmette il parere allo Stato membro interessato e ne informa l'Ecofin. Su questo passaggio non vi sono tempistiche e procedure precisamente definite.
L'Ecofin, su proposta della Commissione e considerate le osservazioni che lo Stato membro interessato ritenga di formulare, decide, dopo una valutazione globale, se esiste un disavanzo eccessivo, ai sensi dell'articolo 126, paragrafo 6, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, e anche per questa fase tempi e modi non sono puntualmente definiti.
Una volta che l'Ecofin ha deciso che esiste un disavanzo eccessivo, su raccomandazione della Commissione adotta a sua volta, senza indebito ritardo, le raccomandazioni allo Stato membro, al fine di far cessare tale situazione entro un determinato periodo.
La prima opportunità offerta per intervenire nella procedura, quindi, è quella relativa alle controdeduzioni, che il Governo potrà formulare a beneficio dell'Ecofin, in merito alla raccomandazione della Commissione.
Ci riserviamo di predisporre una replica ben articolata ed esaustiva allo scopo di illustrare i programmi e le misure che il Governo ha adottato e ha intenzione di adottare. Posso fin d'ora anticipare alcune linee di indirizzo che porremo a base della nostra risposta: ribadiremo e puntualizzeremo gli effetti della manovra sulla crescita.
Nell'immediato miriamo all'accelerazione degli investimenti e alla possibile rimodulazione di alcuni interventi previsti dalla legge di bilancio, se dal confronto parlamentare dovessero emergere indicazioni che possono accrescere gli effetti positivi delle misure da noi proposte sulla crescita, senza ovviamente alterarne ratio e contenuti.
Sugli investimenti, ricordo che il Governo sta per adottare, in via definitiva, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che ripartisce le risorse, pari ad un ammontare di circa 36 miliardi, del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese.
Contestualmente, il Governo sta già lavorando al decreto di ripartizione dei fondi stanziati per il 2019, dando priorità a quei progetti che sono fermi esclusivamente per mancanza di fondi. Sono sufficienti poco più di 900 milioni per garantire, dalle nostre previsioni, la messa in opera di infrastrutture del valore di quasi 2 miliardi di euro. L'effetto sull'economia di questi interventi sarebbe immediato. Tra questi interventi assumono una priorità assoluta quelli contro il dissesto idrogeologico. Le spese per questi interventi dovranno essere considerate nel quadro delle regole di flessibilità già previste dalla normativa europea.
Ancora, l'impulso alla crescita sarà anche assicurato da una strategia integrata che punta sulla ripresa della produttività attraverso l'accumulazione di capitale. Al centro del progetto ci sono gli investimenti pubblici, che devono essere concepiti come strumento per favorire e incoraggiare quelli privati. Un aumento del reddito potenziale sarà garantito dal recupero alle forze lavoro di ampi settori della popolazione, attualmente emarginati dalla vita sociale ed economica a causa di politiche di austerità protratte per troppi anni, dal ringiovanimento della forza lavoro e da un aumento complessivo della sua produttività garantito dal ricambio generazionale a seguito degli interventi sulle regole del pensionamento.
A questo si aggiunge un vasto piano di revisione e di semplificazione dell'assetto normativo che regola i rapporti fra i privati e fra privati e pubblica amministrazione. È in fase di avanzata trattazione il disegno di legge in materia di contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, ma è anche in elaborazione un disegno di legge di delega legislativa di ampia portata in materia di contratti pubblici, come pure un analogo disegno di legge di delega di semplificazione e di codificazione di vari settori di attività, in modo da pervenire a un quadro regolatorio più certo ed efficiente.
In proposito, segnalo che è intenzione del Governo anticipare, in un imminente decreto-legge, alcuni dei più urgenti interventi di semplificazione, in particolare in materia di lavoro, sviluppo economico e salute.
Di particolare impatto sull'economia sarà l'imminente e definitiva adozione del decreto legislativo che riforma, in modo sistematico e organico, la materia dell'insolvenza e delle procedure concorsuali.
Ribadiremo, inoltre, che il Governo ha già messo in campo azioni finalizzate a favorire una rapida discesa del debito attraverso la dismissione di asset che ovviamente non siano strategici già nel 2019, per un valore pari a circa l'1 per cento del PIL.
Ancora, ribadiremo che il Governo ha già previsto strumenti di stretto monitoraggio, con cadenza anche infrannuale, della spesa, allo scopo di garantire il rispetto assoluto del rapporto deficit-PIL nell'anno prossimo, il 2019.
Argomenteremo, inoltre, come alcune di queste azioni sono perfettamente in linea con le raccomandazioni - attenzione - del 13 luglio 2018, pervenuteci dal medesimo Ecofin.
In particolare, abbiamo raccolto con molto favore le raccomandazioni in materia di politiche attive del lavoro, puntando in concreto alla modernizzazione dei centri per l'impiego, cardine di ogni credibile strategia per il reinserimento delle persone nel circuito produttivo, a cui abbiamo destinato risorse per un miliardo di euro nel 2019.
È in linea con le raccomandazioni dell'Ecofin l'azione di potenziamento della nostra ricerca, grazie all'assunzione di mille nuovi ricercatori. Il potenziamento del numero di magistrati e del personale dei tribunali è una delle precondizioni per la riduzione della durata dei processi civili e penali, come raccomanda l'Ecofin. Abbiamo anche raccolto la raccomandazione relativa agli sforzi per la riduzione dell'economia sommersa, con i provvedimenti sulla pace fiscale e quelli in materia di fatturazione elettronica, che sono contenuti nella legge di stabilità e in altri provvedimenti.
Come detto sopra, abbiamo aderito alle richieste dell'Ecofin in materia di insolvenza e procedure concorsuali. Ancora, spiegheremo, infine, che non abbiamo accolto le loro raccomandazioni in materia di aggiustamento strutturale, perché non compatibili con lo stato congiunturale della nostra economia e con il nostro disegno di politica economica, più orientato alla crescita che non all'austerità (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier).
Poiché la divergenza con le raccomandazioni dell'Ecofin riguarda la previsione dei numeri di finanza pubblica, in particolare del profilo del deficit e del debito per il prossimo triennio, confidiamo che le argomentazioni che forniremo saranno oggetto di attenta valutazione e meditazione da parte dei membri dell'Ecofin. Nel caso in cui l'Ecofin dovesse decidere di aderire alla raccomandazione della Commissione, chiederemo tempi di attuazione molto distesi. Questo spazio temporale, peraltro, ci tornerà utile a consentire alla manovra economica di produrre i suoi effetti sulla crescita e, grazie a questo, di ridurre il debito pubblico. Grazie (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier).
(Interventi)
PRESIDENTE. Passiamo agli interventi dei rappresentanti dei gruppi.
Ha chiesto di parlare il deputato D'Uva. Ne ha facoltà.
WALTER VERINI (PD). Quando parla Conte?
Deputato Verini!
Prego deputato D'Uva.
FRANCESCO D'UVA (M5S). Grazie, Presidente. Se ne stanno sentendo davvero tante in questi giorni per screditare il Governo riguardo a questa manovra. Si dice che per colpa della manovra sale lo spread, eppure abbiamo visto tutti che lo spread è sceso proprio mentre la Commissione europea parlava, mente prima stava salendo e questa è la dimostrazione che lo spread, Presidente, non sale quando qualche politico europeo fa dichiarazioni (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico), bensì, sale quando c'è instabilità, colleghi, sale quando c'è instabilità, è questo il punto. Se c'è instabilità, se si inizia a dichiarare a destra e a manca: “ecco che i mercati si spaventano!”, lo spread sale (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier - Applausi polemici dei deputati del gruppo Partito Democratico).
La verità, Presidente, è che non è arrivata nessuna sanzione. In realtà, Presidente, tocca al Consiglio europeo, eventualmente, decidere se c'è la sanzione o meno, qui si stanno facendo girare tante fake news al riguardo (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). La verità, Presidente, è che sarà il Presidente Conte a farsi valere ai tavoli europei e a far sapere, a tutti quanti, la bontà di questa manovra (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti).
PRESIDENTE. Dovete far parlare il vostro collega. Avete tutti la possibilità di intervenire, ogni gruppo interviene, quindi date la possibilità a D'Uva di parlare.
FRANCESCO D'UVA (M5S). Presidente, la Commissione europea ha espresso dei dubbi - dubbi, per carità, legittimi, per me esagerati, ma legittimi - sulle prospettive di crescita del debito pubblico per il 2019; quali sono? Loro dicono che dovremmo puntare sull'austerity. Io mi chiedo quali siano le prospettive con l'austerity. Se avessimo continuato con lo 0,8 per cento di deficit-PIL, come voleva Gentiloni, cosa avremmo fatto? Avremmo avuto un'IVA che sale, quindi una domanda interna che scende; e da dove viene la crescita, da dove deve venire? Deve venire dall'estero, per caso? Non può venire dall'estero, perché, in questo momento, la crescita, a livello mondiale, sta calando (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente), è ferma; quindi, in questo momento, pensare che con l'aumento dell'IVA si possa crescere, non è possibile. Ci sono alternative alla nostra manovra espansiva? Presidente, io dico che non ce ne sono. Noi siamo fieri e orgogliosi di questa manovra che risponde alle esigenze di un Paese che ha subito veramente tanto con l'austerity (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier)!
Addirittura, qualcuno dice che noi ci meritiamo un'infrazione, perché abbiamo un debito molto alto che, combinato a questa manovra (un deficit-PIL al 2,4 per cento) diventa un problema e quindi dovremmo fare l'austerity, dovremmo attuare questo “lacrime e sangue”. Ma vogliamo vedere cos'è successo al debito pubblico dal 2011 ad oggi? Noi abbiamo fatto sette anni di austerity; io mi sento di dire, qui, davanti a tutti, senza alcun timore, che l'Italia ha avuto due flagelli: la crisi, che hanno subito tutti i Paesi, ma in più abbiamo avuto anche il flagello dell'austerity, perché quello che è successo è che il debito pubblico è passato dal 116,5 per cento del 2011 al 131 per cento. Quindi, l'austerità ha fatto salire il debito pubblico (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier).
Quindi, le cose sono due, o cambiamo strada e prendiamo la strada di una manovra espansiva o ci ritroviamo a dover rincorrere questo corto circuito, secondo cui abbiamo un debito pubblico, quindi, dobbiamo fare austerity, ma l'austerity fa aumentare il debito pubblico. Quindi, esattamente, la Commissione europea cosa sta bocciando, se non se stessa, in questo momento (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier)?
Presidente, il progetto europeo può essere salvato solo con le politiche di crescita, con la lotta alla povertà e il rilancio degli investimenti, con la riduzione della pressione fiscale e la tutela delle piccole e medie imprese. Allora, io mi chiedo, Presidente, perché dei politici stranieri che occupano ruoli chiave nelle istituzioni europee vogliono imporre al Governo italiano un suicidio
assistito (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier). C'entra forse il fatto che questi politici appartengono a partiti di destra e di sinistra che in patria sono in grave crisi di consensi? Io auspico sinceramente di no e ringrazio il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e lo esorto a dialogare con la Commissione europea, spiegando loro la bontà della nostra manovra e del nostro operato. Davanti all'evidenza di una crescita destinata a riprendere slancio, il ricatto dello spread, spesso alimentato dalle dichiarazioni imprudenti degli stessi commissari europei, verrà progressivamente meno.
Noi vogliamo risollevarci con una manovra espansiva che permetta al nostro Paese di alzare il PIL e ai suoi cittadini di trovare la serenità necessaria per vivere nel Paese più bello del mondo (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier - I deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle si alzano in piedi).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Molinari. Ne ha facoltà.
RICCARDO MOLINARI (LEGA). Grazie, Presidente. Nella giornata di oggi, in questo Parlamento, abbiamo un duplice compito, da una parte, dobbiamo esprimere le nostre opinioni, i nostri pareri, dare degli indirizzi al Governo, per il proseguo della sua azione, ma, dall'altra, abbiamo anche il compito importante di cercare di far capire meglio le cose e di tranquillizzare quei 60 milioni di italiani che stanno guardando con apprensione a quello che sta succedendo, anche perché arriviamo da mesi, da settimane in cui è stato fatto un terrorismo psicologico scientifico su tutti gli organi di informazione, in cui è stata distorta la realtà storica delle manovre economiche del nostro Paese, in cui si è creata grande confusione su alcuni dati che, invece, sono inconfutabili e che dobbiamo spiegare per forza di cose a chi ci ascolta da fuori.
Vedete, si avvia la procedura per eccesso di debito. Abbiamo passato settimane, mesi, a dire che il problema della manovra era il rapporto deficit-PIL, cioè il famoso 2,4 per cento; avevamo avuto modo di confrontarci in Aula e di spiegare come questo non fosse, in realtà, un problema, in quanto quel parametro rispetta perfettamente il parametro del 3 per cento e, infatti, la procedura non viene aperta per questo, ma, oltre ad aver cercato di spiegare e di tranquillizzare su questo punto, abbiamo avuto un Governo responsabile che ha avviato un dialogo con la Commissione europea e che ha cercato di dimostrare, nei fatti, di recepire alcune delle istruzioni che erano state date. E se nella prima versione della manovra si parlava di un rapporto deficit-PIL del 2,4 per cento per 3 anni, si è andati incontro alle richieste della Commissione, prevedendo un piano diverso e, quindi, prevedendo una riduzione del rapporto deficit-PIL all'1,8 e al 2,2 per cento per gli anni successivi.
Oltre a questo, abbiamo fatto di più, perché, dopo che abbiamo avuto nuovamente una lettera che contestava la manovra, il Governo ha cercato anche di abbassare quel parametro, di abbassare anche il 2,4 per cento per la prossima legge di bilancio, prevedendo che cosa? Prevedendo quella che veniva indicata, da tutti, come la carenza principale di questa manovra finanziaria, prevedendo degli investimenti, prevedendo 5 miliardi di investimenti per il dissesto idrogeologico, per dare risposte a quelle centinaia di migliaia di italiani che sono stati colpiti dalle alluvioni (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle), rivendicando semplicemente il diritto, come Paese, di poter investire quanto meno sulla sicurezza dei nostri cittadini.
Ebbene, nonostante ci sia stata anche questa rassicurazione, e questa rassicurazione abbia anche degli effetti sul numerino, sul 2,4, perché farebbe scendere di fatto al 2,2 cento il rapporto deficit/PIL, abbiamo nuovamente una risposta negativa da parte della Commissione europea. Ebbene, è già stato detto dal collega D'Uva qual è stata la storia del debito in questo Paese, e quindi non mi soffermerò ulteriormente su quello, ma va detto che la procedura viene aperta proprio per il rapporto del debito che abbiamo noi, il rapporto non deficit/PIL, ma debito/PIL.
E, quindi, si apre una procedura perché si scopre, all'improvviso, che l'Italia ha un rapporto debito/PIL del 130 per cento. Ohibò, è arrivato questo Governo del cambiamento e in pochi mesi ha fatto il 130 per cento di debito. E la domanda che ci dobbiamo porre è anche: ma gli altri Paesi europei in quanti sono sotto la soglia del 60 per cento che prevede l'apertura della procedura di infrazione? Perché questa è la domanda che dobbiamo farci e il messaggio che dobbiamo lanciare fuori. Allora, il fatto è che, in realtà, questa procedura ha un connotato fortemente politico: non c'entrano i dati economici, non c'entrano i parametri della manovra, non c'entra il debito del nostro Paese, che non è stato sicuramente generato da questo Governo e che, anzi, andrebbe a sanzionarci per il debito fatto da Governi precedenti, ma noi non siamo qui a puntare il dito, perché è una situazione storica quella del nostro Paese, e anche di altri Paesi.
Qui ci viene contestato, dalla Commissione europea, il fatto di avere fatto delle scelte politiche all'interno di questa manovra; viene contestato, dalla Commissione europea, il fatto di voler liberare 15 miliardi di investimenti in tre anni, vedi quello che ho detto prima: 5 miliardi per il dissesto idrogeologico e 15 miliardi per l'investimento nel Paese.
Viene contestato il fatto di avere dato spazi di manovra ai comuni, alle province, per poter tornare a investire sul territorio, per poter tornare a dare fiato all'economia reale, per poter tornare a mettere a posto le strade, per poter tornare a fare quelle opere che non si possono fare più da troppo tempo in nome del Patto di stabilità. Beh, se questa è una colpa, noi ce la prendiamo molto volentieri (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle). Ci viene contestato il fatto che nella manovra vogliamo ridurre la pressione fiscale, perché noi, in questa manovra, vogliamo ridurre la pressione fiscale per chi più di tutti ha pagato la crisi, per le piccole partite IVA, per gli artigiani, per i piccoli imprenditori (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico), perché, nonostante qualcuno dai banchi dell'opposizione si possa agitare…
PRESIDENTE. Per favore!
RICCARDO MOLINARI (LEGA). …è storia che il regime dei minimi a 65 mila euro di fatturato, e quindi un primo passo verso la flat tax al 15 per cento, lo porta avanti questo Governo, che viene contestato dalla Commissione europea (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle) e non lo hanno portato avanti altri. Ci viene contestato, quindi, il fatto di volere, anche in questo campo, cercare di dare fiato all'economia, cercare di partire da queste partite IVA e permettergli di spendere, di investire di più. Ci viene contestato il fatto di dire alle società di capitali che possono reinvestire i propri utili in azienda o assumendo persone a tempo indeterminato, per vedersi abbassare la quota dell'IRES. Quindi, anche qui, defiscalizzazione a fronte di investimenti e assunzioni del capitale umano, che, in un Paese dove abbiamo tassi di disoccupazione giovanile al 40 per cento, è l'investimento più importante che la politica deve portare avanti (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle) e l'investimento più importante che dobbiamo rivendicare come Governo.
Ci viene contestato il fatto che, con questa manovra, noi vogliamo abbassare l'età pensionabile e noi vogliamo iniziare a superare la riforma Fornero con la quota 100, al limite dei 62 anni, come se questa fosse un'operazione fuori da ogni logica, come se questo fosse un qualcosa che non esiste in nessun altro Paese europeo. Bene, è bene ricordarlo qui per chi ci ascolta da fuori, ma è bene che il Governo lo ricordi anche alla Commissione europea: oggi l'Italia è il terzo Paese del mondo per età pensionabile più alta (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). E, allora, mi chiedo perché un Paese come il nostro, che è nel G8, che è una potenza industriale, che è un Paese ricco, non possa rivendicare il diritto di dare una vita e una serenità in età pensionabile ai suoi cittadini (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle), quando lo fanno anche altri. Non si capisce quale sia il crimine, oltre a sanare una grave ingiustizia sociale che è stata compiuta dal Governo Monti, con la responsabilità di tanti che oggi ci puntano il dito contro, anche in quest'Aula, perché ricordiamo che, se è passata la legge Fornero, qualcuno l'ha votata, anche se sembra che non lo abbia più fatto nessuno (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle). Questo Governo ci mette una pezza.
Viene agitato anche lo spettro, e questo è altro dato utile per chi ci ascolta, per gli investitori, per le famiglie, del fatto che il nostro debito pubblico non sarà più acquistato, perché va a rilento l'asta dei BTP. Bene, vorrei dare un dato, così, per fare lo storico di questo Paese: negli ultimi dieci anni, noi abbiamo avuto un surplus, quindi un eccesso di domanda di titoli di Stato di 2 miliardi e 727 milioni. Quindi, vuol dire che, negli ultimi dieci anni, questa Italia così indebitata, così inefficiente, con un'economia così stagnante, ha visto una richiesta di acquisto di titoli che cuba quasi come una manovra finanziaria, anzi, come numerose manovre finanziarie (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Per favore!
RICCARDO MOLINARI (LEGA). Due miliardi e 270 milioni di titoli non assegnati. È successo soltanto tre volte in dieci anni che ci sia stato un eccesso di offerta dei titoli rispetto alla domanda. E questo cosa dimostra, allora? Dimostra esattamente quello che alcuni osservatori internazionali hanno detto, nelle scorse settimane, sulla nostra economia: che questa è un'economia sana, ha un tessuto produttivo che ci invidia tutto quanto il mondo e ha bisogno soltanto di poter ritornare a lavorare, liberandosi da quelle che sono state le gabbie e le catene dell'austerità (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle – Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). E questo è quello che cerca di fare questa manovra.
Ebbene, per questi motivi, pur capendo le preoccupazioni di chi ci ascolta da fuori, che vogliamo tranquillizzare, perché c'è un Governo serio e c'è una maggioranza seria, che è legata al Governo proprio dal fatto di voler portare una politica diversa in Europa. Il collante principale di questa coalizione, il collante principale di questo contratto, nonostante alcune divisioni su temi diversi, ma su questo c'è il punto fondamentale di questo Governo (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico), è l'idea di voler cambiare quelle che sono le attuali regole europee, è il fatto di voler pensare a un'Europa politica dove i diritti dei cittadini, in particolare i diritti sociali, vengono prima di astruse regole finanziarie che non hanno nessuna logica economica e nessuna valenza sulla vita delle persone (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle).
Per questo, signor Presidente del Consiglio e membri del Governo - mi rivolgo a voi tramite il Presidente Fico -, noi vi chiediamo di andare avanti, dialogare con la Commissione europea, tranquillizzare, magari ricordare anche ai partner tedeschi che ci sono altre misure per cui si possono aprire procedure di infrazione, come l'eccesso di surplus commerciale (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle), cosa che non è mai stata fatta nei confronti della Germania, che ci ha regalato i dazi degli Stati Uniti, che colpiscono anche le nostre aziende. Andate avanti, perché ci sono tanti cittadini che credono in questo Governo, ci sono più di un milione di partite IVA che aspettano, dal 1° gennaio, di pagare meno tasse (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico), ci sono più di 400 mila pensionandi che vogliono andare in pensione a un'età dignitosa, ma, soprattutto, c'è un popolo che vuole vedere nel suo Governo e nella maggioranza che lo sostiene una classe politica che fa rialzare la testa all'Italia e fa le cose che servono per l'economia reale (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle), e non per i giochi finanziari di qualcuno, a vantaggio di alcuni e non di altri. Buon lavoro, Presidente (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle - I deputati del gruppo Lega-Salvini Premier si alzano in piedi)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Padoan. Ne ha facoltà. Per favore, silenzio.
PIETRO CARLO PADOAN (PD). Grazie, signor Presidente. Mi rivolgo, tramite lei, al Presidente del Consiglio. Signor Presidente del Consiglio, sono molto deluso: abbiamo chiesto (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)…
PRESIDENTE. Per favore, senza commenti!
PIETRO CARLO PADOAN (PD). Abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio di venire a riferire in quest'Aula di un fatto di cui lei non ha neanche parlato, un fatto senza precedenti: che questo Paese sia stato messo in avvio di una procedura di infrazione per il debito. E non ci ha raccontato nulla di che cosa il Governo intende fare; ci ha ripetuto cose già note sulle misure, alcune misure, che si intendono prendere, senza alcun collegamento con le conseguenze in termini di crescita, in termini di sostenibilità. Tutto ciò in un contesto, colleghi, in cui bisogna fare chiarezza.
Onorevole D'Uva, sta scritto nella Nota di aggiornamento al DEF, scritta da voi, che il debito dal 2015 al 2018 è sceso (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Una voce dai banchi del gruppo Partito Democratico: Studia!). Il rapporto della Commissione europea forse è un'utile lettura, e consiglio a chi non lo ha fatto, di farlo, perché si capisce perché questo Paese è arrivato alle soglie di questa procedura di infrazione e perché negli anni passati non ci è arrivato, malgrado il debito fosse anche più alto di oggi.
E questo ha a che fare con l'atteggiamento preso da questo Governo rispetto ai Governi precedenti. Come lei sa benissimo, onorevole Presidente del Consiglio, il debito superiore al 60 per cento pone le condizioni affinché una procedura cosiddetta 126.3 possa essere attivata in qualunque momento; e in effetti negli anni passati il Governo italiano ha fronteggiato questa situazione, perché sono scattati i cosiddetti fattori rilevanti, e cioè un progresso in tema di riforme strutturali e un progresso in tema di aggiustamento del saldo strutturale, quindi una manovra che andava nella direzione corretta, non tanto per le regole europee ma per il benessere del Paese, che è cresciuto, ha ridotto la finanza pubblica, ha accresciuto l'occupazione, ha aumentato la competitività (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Questo, e questo di nuovo sta scritto nel rapporto della Commissione (una bellissima lettura, che vi raccomando): che fino a maggio di quest'anno il Paese continuava a godere delle conseguenze positive dei fattori rilevanti. Dopo è successo qualcosa. Cosa è successo? È successo che è arrivato un Governo che, sotto l'egida del cambiamento, sta impoverendo il Paese e rappresenta un rischio e un pericolo per il Paese (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti del deputato Vignaroli). Perché? E questo lo dice la Commissione europea (Commenti)… Fatemi finire, io vi ho ascoltato in silenzio (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Per favore! Per favore… Vignaroli! Per favore! Donno… Deputato! Un po' di rispetto! Capogruppo D'Uva…Donno! Donno…D'Ambrosio! D'Ambrosio! D'Ambrosio! Per favore. Prego, deputato Padoan, continui.
RENATA POLVERINI (FI). Presidente, deve riprendere anche quelli del suo partito!
PIETRO CARLO PADOAN (PD). Grazie, Presidente.
Questo Paese - e lo dice la Commissione europea - ha invertito il cammino di aggiustamento strutturale: non l'austerità, ma è il risanamento e la stabilità che hanno protetto i nostri risparmi, che guarda caso adesso sono sotto attacco per l'incompetenza del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Ha interrotto, e lo sta facendo per esplicita ammissione, il processo di riforma strutturale, volendo smantellare quello che è stato fatto. Quindi la responsabilità di quello che sta succedendo, la responsabilità di aver portato il Paese in queste condizioni è pienamente nelle vostre mani (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Abbiamo già discusso e discuteremo ancora in sessione di bilancio dell'efficacia cosiddetta delle vostre misure, ma sappiamo - e questo non lo dico io, lo dicono tutte le istituzioni internazionali e domestiche - che le vostre stime di crescita sono totalmente irrealistiche. Se lo sono, lo sono anche quelle di finanza pubblica, e questo significa che bisognerà pagare un prezzo elevato: altro che manovra espansiva, questa è una manovra restrittiva! Vi state danneggiando da soli. Il problema non è questo, non mi preoccuperebbe: quello che mi preoccupa è che voi state danneggiando il Paese, state riducendo lo spazio fiscale semplicemente con i vostri annunci, e questi annunci si ripercuotono in danni per tutta l'economia. Quindi di conseguenza il problema è, onorevole Presidente del Consiglio - non è onorevole, chiedo scusa - è di venire a rispondere alle domande che sono state poste dal Parlamento, cosa che lei non ha fatto, e mi stupisce molto. Questa legge di bilancio comunque è il segno che queste scelte sono state e sono sbagliate per il Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico e di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente - I deputati del gruppo Partito Democratico si alzano in piedi).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Brunetta. Ne ha facoltà.
RENATO BRUNETTA (FI). Signor Presidente…
PRESIDENTE. Per favore, un po' di silenzio.
RENATO BRUNETTA (FI). Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio Conte, vede, se lei è qui oggi, davanti al Parlamento, e perché ieri è successo qualcosa.
Ieri la Commissione europea ha avviato contro l'Italia una procedura di infrazione per debito eccessivo. Mi aspettavo da lei, signor Presidente del Consiglio, parole di verità a questo riguardo, magari anche una qualche autocritica; ho ascoltato invece un incomprensibile lessico burocratese, da azzeccagarbugli, fatto per non far capire nulla a nessuno (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Partito Democratico). E questo è tanto più grave, signor Presidente del Consiglio, perché l'Europa ieri non ha bocciato solo la manovra del suo Governo, ma ha bocciato l'Italia. Noi non siamo mai stati quelli del “tanto peggio tanto meglio”: io sto dalla parte dell'Italia, e quando ho visto bocciare la nostra manovra io ho sofferto, perché ho immaginato le conseguenze per il nostro Paese e non ho fatto alcun calcolo.
Vede, signor Presidente del Consiglio, lei con il suo lessico da azzeccagarbugli ha offeso gli italiani, gli italiani che hanno paura. Lei lo sa che gli italiani hanno paura in questo momento? Lei lo sa che gli italiani hanno paura da sei mesi almeno a questa parte? Lei lo sa che gli italiani hanno paura per i loro risparmi, per i loro investimenti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)? Che le imprese italiane quando vanno in banca non trovano più risorse? Quando gli italiani vedono che aumentano i tassi di interesse sui loro mutui a tasso variabile hanno paura. Lei le sa queste cose, signor Presidente del Consiglio?
Io mi preoccupo del risparmio degli italiani. Parlo semplice: io mi preoccupo del risparmio degli italiani. Io mi preoccupo del fatto che i capitali dall'Italia stiano fuggendo a ritmi di decine e decine di miliardi alla settimana. Sono state fatte anche alcune stime, 200-250 miliardi dall'inizio del vostro Governo. Io mi preoccupo del fatto che la borsa è in caduta continua: capitalizzazione di borsa, 150-200 miliardi persi. Io mi preoccupo del fatto che i rendimenti sui nostri titoli pubblici sono raddoppiati, più che raddoppiati in questi ultimi sei mesi. Io mi preoccupo che gli indici di borsa sono crollati del 30-40 per cento. Io mi preoccupo del credit crunch, signor Presidente del Consiglio. Glielo spieghi lei cos'è il credit crunch, professor Tria, al Presidente Conte, glielo spieghi cos'è il credit crunch (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)!
PRESIDENTE. Non indichi, Brunetta, non indichi.
RENATO BRUNETTA (FI). Glielo spieghi lei: il credit crunch è quella cosa che significa restrizione del credito legata all'aumento dello spread, legata all'aumento dei rendimenti; ed è stato calcolato che ogni 100 punti base di spread in più, a dispetto dei fondamentali, vogliono dire un 8-9 per cento di offerta di credito in meno. E sa cosa vuol dire questo? Vuol dire che se lei va in banca o non le danno il mutuo, non le danno il prestito, o se glielo danno glielo danno a condizioni peggiori.
E tutto questo perché? Tutto questo perché, signor Presidente del Consiglio? Perché c'è stato un Governo che si è formato, che si è formato non per la volontà del popolo sovrano, perché questa sua maggioranza che la sostiene non ha vinto le elezioni (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Le elezioni le ha vinte il centrodestra, col 37 per cento! Questi due partiti che formano la sua maggioranza, uno le ha vinte assieme al centrodestra e l'altro le ha perse, il MoVimento 5 Stelle. I loro programmi erano antitetici, diavolo e acquasanta, Lega e 5 Stelle, che hanno fatto tutta la campagna elettorale a suon di insulti (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E lei non è stato eletto da nessuno, signor Presidente del Consiglio (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Non ha alcuna legittimazione dal popolo!
PRESIDENTE. Non indichi, Brunetta.
RENATO BRUNETTA (FI). Il vostro contratto è un contratto privatistico messo insieme per tenere insieme l'impossibile. E la paura degli italiani viene proprio da questo. I segnali che avete dato, fin da metà maggio, sono segnali di incertezza e i mercati questo hanno sanzionato. Per non parlare del “cigno bianco”, del “cigno nero”, per non parlare dei 250 miliardi di euro autocancellati rispetto al debito, poi cancellati nel contratto di programma, per non parlare dello “spread, me ne frego!”, per non parlare delle letterine di Natale, di Babbo Natale, per non parlare della vostra arroganza, per non parlare della vostra insipienza.
Ecco, di fronte a un Paese che aveva cominciato a riprendersi, i cui fondamentali si stavano rafforzando, voi ci avete messo questa dose di incertezza finalizzata a conquistare consenso, ma vi sta andando male, signor Presidente del Consiglio, perché, vedete, con una procedura di infrazione in corso, con lo spread a 310-320 e con una fiammata prossima ventura – Dio ce ne scampi e liberi – e con la recessione in corso, voi rischiate di andare alle elezioni europee, se mai ci riuscirete…
PRESIDENTE. Per favore.
RENATO BRUNETTA… con un bilancio fallimentare. Vede, signor Presidente del Consiglio, la manovra – e ne sa qualcosa il professor Tria – non è la soluzione, è il problema. È una manovra fatta solo di spesa corrente per sussidi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) e gli investimenti – lei li ha citati aggregati – sono la quota minimale della manovra.
Le faccio una proposta, signor Presidente del Consiglio, per quando andrà a discutere con Junker e quando andrà a trattare una possibile via di uscita, una proposta dalla parte dell'Italia. Se proprio vuole, si tenga i saldi, si tenga il 2,4 per cento di deficit, però destini i 15-18 miliardi buttati letteralmente via sul reddito di cittadinanza e sui pensionamenti anticipati di quota 100 solo e unicamente a investimenti o li destini solo e unicamente alla riduzione della pressione fiscale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)! E vedrà che riceverà attenzione dall'Europa, perché questa – vero, professor Tria? – sarebbe l'unica manovra per la crescita. La vostra manovra non è per la crescita, è semplicemente per comprarvi il consenso, per comprare il consenso di una coalizione che non ha vinto le elezioni e che deve comprarsi, come Achille Lauro, attraverso la pasta e le scarpe, il consenso degli italiani. Ma questo non passerà. L'Europa non ve lo consentirà, non ve lo consentiranno gli italiani. Signor Presidente del Consiglio, cambi la manovra, non ci porti nel baratro! Cambi la manovra e da questa parte del Parlamento lei avrà orecchie sensibili. Cambi la manovra! Vada in Europa con un consenso del Parlamento, vada e salvi l'Italia. Se, invece, farà le battutine di Babbo Natale, beh, il rischio è che non solo cade il vostro Governo; purtroppo è che cade il Paese, e questo io non lo voglio. Per questa ragione, Presidente Conte, no al linguaggio burocratese, no al linguaggio da azzeccagarbugli! La situazione è grave, tragica! Non so se se ne rende conto. Non so se se ne rende conto! Siamo isolati in Europa!
PRESIDENTE. Concluda.
RENATO BRUNETTA (FI). Isolati anche da quei Paesi sovranisti amici vostri (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Partito Democratico)! Diciotto a uno! Sorrida pure…
PRESIDENTE. Concluda, deputato Brunetta.
RENATO BRUNETTA (FI). Presidente Conte, sorrida pure, Crozza avrà un'imitazione in più (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo Partito Democratico – Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Per favore.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Crosetto. Ne ha facoltà.
GUIDO CROSETTO (FDI). Grazie, Presidente. Grazie, Presidente Conte, per essere venuto in Parlamento a relazionare su questa ultima novità. Vedete, mentre ascoltavo gli interventi di tutti, con l'attenzione che merita il pensiero di ognuno di noi, ho pensato agli anni passati in questo Parlamento e ho pensato a quanto ho sentito parlare di debito, di deficit, di infrazione europea in questi anni. Ho pensato che nel nostro Paese il debito era un problema nel 1994, quando raggiungeva il 124 per cento, lo è oggi che è al 130 per cento. Ho sentito parlare molte volte, ho anche fatto parte di Governi, di maggioranze in questo Parlamento e di opposizioni e mi rendo conto che fare opposizione è più facile che governare. Quando sei all'opposizione puoi dire qualunque cosa, quando devi governare devi decidere. Ma i nostri interventi in quest'Aula non sono fatti, almeno parlo per me, pensando all'opposizione o al ruolo di opposizione o a massimizzare la nostra presenza in Aula; non serve a nessuno, avremmo tutti di meglio da fare, se pensiamo alla nostra vita personale, che essere qui a dispensare buoni consigli perché non sappiamo più dare il cattivo esempio, non possiamo darlo perché siamo momentaneamente all'opposizione. Il tema è un altro; il tema va al di là del richiamo europeo, per me. Perché siamo al 130 per cento? Perché questo Paese non produce più, perché questo Paese ha smesso di produrre ricchezza negli ultimi oltre vent'anni, o ne produce molto meno di quelli che stanno al di là dei nostri confini. Il tema è quello, la mia più grande preoccupazione non è il debito, per quanto lo sia; è la capacità di produrre ricchezza, cioè la capacità di fare il PIL. Nelle aziende, io non ho un'esperienza che arriva dalle università, ne ho più dalle aziende, in cui non ti preoccupi del debito, ti preoccupi del fatturato e del margine che hai su quel fatturato, perché sai che il debito lo ripagherai solo in quel modo. E la stessa cosa vale per una nazione, è la capacità di creare ricchezza che può incidere su quel 130 per cento, perché è la capacità di aumentare il PIL che può tirarci fuori dalla crisi in cui tutti noi siamo e dai richiami europei. Ed è questa la critica, io non sto criticando la manovra perché lo dice l'Unione europea, io ho iniziato a differenziarmi dal giudizio dell'Unione Europea, mi consentiranno i miei colleghi di Forza Italia, quando votai contro il fiscal compact allora in dissenso dal mio gruppo proprio perché non lo consideravo possibile (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia); non mi interessa quello; mi interessa la nostra capacità di produrre ricchezza e reddito. La vedo in questa manovra? Sommessamente, no. Vedo uno Stato che spende e non mi preoccupa la spesa del 2,4 per cento, che rientra nel parametro del 3, mi preoccupo dell'effetto di quella spesa sul nostro PIL, il moltiplicatore di quella spesa. Noi sappiamo benissimo che ci sono delle cose che possono costruire il futuro: sono gli investimenti in ricerca, in innovazione. Sono settimane che continuo a dire che se un Governo precedente, nella figura di Carlo Calenda, ha azzeccato Industria 4.0, a me non interessa che sia del PD. Se ho visto che è servito al sistema industriale italiano per investire in ricerca e in innovazione, la porto avanti anche se l'ha fatto uno dall'altra parte (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente)! Anzi, mi permetto di aumentarla con un ragionamento, perché se c'è un errore in Industria 4.0, che io reputo un intervento positivo, è che è stato un intervento che ha riguardato le grandi aziende. Semmai quello che è mancato nello sviluppo futuro di quella cosa è che fosse anche non solo orizzontale, ma verticale e che, partendo dalle grandi aziende che hanno investito, colpisse le medie e le piccole, perché non abbiamo un sistema che può creare ricchezza se non cresce in tutte le sue parti. Non perché io ami il piccolo, perché so che la nostra competitività a livello mondiale nasce dalla forza e dalla flessibilità delle piccole e medie aziende a supporto delle grandi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), ma sono consapevole, perché guardo il mondo, che sono le grandi aziende quelle che trainano la ricchezza. Se io ho una preoccupazione quando guardo questa legge di bilancio, ce l'ho perché so che se guardo le prime 500 aziende al mondo, 120 sono cinesi, 120 sono americane, 49 sono giapponesi, 32 sono tedesche, 29 sono francesi, 15 sono UK e Olanda, 12 sono canadesi e 9 sono italiane.
Tra quelle nove italiane c'è Exor, che non so più se sia italiana, c'è UniCredit, che mi auguro sarà ancora italiana, c'è Generali, che spero sarà italiana, poi ci sono Eni e Enel, ma sono sempre meno, però. Allora, è questo che mi preoccupa, quando guardo e penso al nostro PIL, al di là delle raccomandazioni europee.
Mi preoccupo perché io sento negli altri Paesi parlare di terre rare. Non ho mai sentito questa parola in questo Parlamento e voglio pronunciarla: terre rare! Sono quei materiali su cui si costruirà la ricchezza nei prossimi vent'anni; quei materiali di cui la Cina dispone dell'80 per cento; sono i superconduttori con cui faremo l'intelligenza artificiale, i supercalcolatori, con cui immagazzineremo i dati nel futuro e creeremo quelle professioni che ora, per il 75 per cento, non esistono.
Vorrei che iniziassimo a parlare di queste cose, perché se non parliamo di questo, di ICT, se andiamo avanti così, saremo costretti a importare manodopera specializzata, cioè formata ad alti livelli, da altri Paesi, perché mentre il mondo va avanti noi non arriviamo alla scuola (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente).
E ci troviamo qua, invece, a riparlare di temi antichi e a contrapporci in modo antico: non mi interessa, non ci interessa più. È la creazione di ricchezza e di futuro che deve interessarci. Per carità, non perché le altre finanziarie, anche mie, quando sedevo da relatore sui banchi della maggioranza, fossero piene, ma in questa finanziaria manca questo sguardo al futuro. Vi state occupando dell'immanente. È una finanziaria che vale per il 2019: lo sapete? L'intervento sulle pensioni è finanziato per il 2019, come se dopo potesse crollare tutto.
Non potete dirmi che c'è un intervento che può avere un effetto sulla spesa perché miglioriamo i centri per l'impiego (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente), perché se anche voi foste degli Dei comparsi per la felicità di questo Paese, nessuno può migliorare i centri dell'impiego italiani in un anno! Nessuno!
Nessuno, perché i centri per l'impiego vanno chiusi e rifatti (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente), perché l'idea stessa del centro dell'impiego va smontata, perché il centro per l'impiego probabilmente dovrà diventare il telefonino, lo smartphone, dovrà diventare un'altra cosa, le procedure dovranno essere diverse, la formazione dovrà essere diversa. Non si può migliorare tutto ciò in un anno, non avrà effetto quel miliardo sui centri per l'impiego, forse ce l'avrà su qualche dipendente.
Sulla ricerca: mille ricercatori in più - prima che saranno assunti saremo arrivati al prossimo anno - non avranno effetto. L'effetto ce l'avrà una multinazionale che decide di trasferire e investire qua 2, 3, 4, 5, 10, 200 miliardi sulla ricerca: ma cosa succede a noi? Succede che adesso industrie italiane, di proprietà italiana - non mi ostinerò a dirlo sempre - trasferiscono la sede in Lussemburgo. Io vorrei che qualcuno in Europa ponesse il tema, andasse in Europa e chiedesse a Junker: ma perché le mie aziende trasferiscono nel tuo Paese la loro sede, e facciamo parte in teoria della stessa famiglia? Non parlo della FIAT, l'ultima è stata la Campari. La Campari è una grande multinazionale italiana, di una famiglia italiana, abitano a Milano, un grandissimo imprenditore e la sede della holding è in Lussemburgo, così come lo è quella della Ferrero: non alle Cayman, in Lussemburgo.
Allora, dobbiamo porci questi temi di trattenere qua gli investimenti italiani, di trattenere qua le aziende italiane, di puntare in ricerca, sviluppo, formazione, di usare parole e di parlare di cose di cui parla il mondo. Ve lo ripeto - lo ripeto avendolo detto almeno per tre volte in quest'Aula: terre rare! Se noi non troveremo qualcuno che nei prossimi anni ci garantirà l'accesso a quel materiale di cui nessuno parla ma che sarà quello su cui si costruirà almeno il 40 per cento della ricchezza del mondo nei prossimi trent'anni, noi saremo tagliati fuori.
Non pensate che la posizione acquisita da questo Paese di settima o ottava - non so quanto siamo - potenza manifatturiera al mondo possa resistere, perché ricordo a tutti che i miei avi partivano dal Piemonte e andavano nell'America, ma l'America, per i miei avi, non erano gli Stati Uniti, era l'Argentina. L'America, per i miei avi, non era quella del nord, ma era quella del sud: andavano a fare i contadini e a tagliare il fieno in Argentina, che era la terra ricca allora. Se ci andate adesso, trovate ancora 4 milioni e mezzo di persone d'origine piemontese.
Noi pensiamo di essere forti e di poter resistere al futuro, ma il futuro lo creiamo ora, e le manovre e le scelte di politica servono a innestare e a seminare i semi per creare il futuro tra 10, 15 anni. Se ragioniamo con uno sviluppo di sei mesi, un anno, non diamo futuro ai nostri figli (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.
FEDERICO FORNARO (LEU). Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, pensando alle cose che abbiamo detto in quest'Aula durante le discussioni sulla Nota di aggiornamento, sul DEF e poi, ancora, in occasione delle sue comunicazioni sui Consigli europei, non possiamo che osservare e constatare, in maniera triste ed amara, che avevamo ragione noi, quando la mettevamo in guardia dal continuare ad alimentare una campagna che, da mesi, da anni, ha prima delegittimato l'euro, l'Unione europea e poi ha finito, durante la campagna elettorale, per alimentare una campagna di odio verso l'Europa, fatta di fake news, di tweet irridenti, di battute da avanspettacolo.
PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI (ore 18)
FEDERICO FORNARO (LEU). Vi avevamo avvertito che così facendo si andava a sbattere e che la strada da seguire, signor Presidente, era quella, da un lato, del dialogo con l'Europa e, dall'altro, di un piano straordinario di investimenti. Quando dico dialogo, sia ben chiaro, dico un confronto duro, nel merito delle questioni; duro su che cosa rappresenta oggi il fiscal compact e quali sono stati i risultati delle politiche di austerity di questi anni. Quindi, un dialogo duro ma rispettoso, un dialogo fatto da chi si considera, a ragione, per la sua storia, la sua cultura, e orgogliosamente, uno dei fondatori dell'Unione europea e non una sorta di ospite sopportato. Anche sul tema degli investimenti - glielo abbiamo detto in tutte le occasioni - non ci spaventava e non ci spaventa lo sforamento del deficit al 2,4, ma quello sforamento andava riempito con investimenti produttivi, andava riempito con un grande piano verde contro il dissesto, per la messa in sicurezza dell'edilizia scolastica, per le strade, rialimentando e riattivando un ciclo virtuoso di piccoli investimenti fatti dalle province, dai comuni, strumenti cioè per far arrivare subito nel sistema i benefici degli investimenti pubblici, che sono, nel loro moltiplicatore, i migliori strumenti per la ripresa e per la produzione di sana e buona occupazione.
Invece, signor Presidente, avete preferito la prova muscolare con l'Europa, avete continuato nel dileggio e, anche dopo la decisione della Commissione, si continua su questa strada. Avete preferito una legge di bilancio pre-elettorale. Ma io vorrei invitare tutti i colleghi, anche quelli di maggioranza, a fare una fotografia, un'istantanea di queste ore e di questi giorni. Ebbene, quell'istantanea, al di là delle valutazioni, ci dice che noi siamo isolati come non mai nell'Unione europea. Sì, siamo isolati perché, da un lato, abbiamo rotto i rapporti con i grandi nostri storici alleati del nucleo fondativo e fondante dell'Unione, e, dall'altro, i vostri alleati, i vostri alleati naturali sull'asse del populismo sopranista sono i primi critici nei vostri confronti. In sei mesi avete raggiunto l'obiettivo di isolarci all'interno dell'Unione europea, non andando al cuore delle questioni, in un confronto vero, per cambiare in senso sociale le politiche dell'Unione europea, per contrastare gli effetti negativi delle politiche dell'austerità: no, lo avete fatto, in realtà, per ragioni di propaganda.
Allora, signor Presidente del Consiglio, rispettosamente, noi ci saremmo aspettati un altro intervento da lei quest'oggi, non un intervento di quindici minuti scarsi, burocratico, che non dà nessun segno di cambiamento rispetto a una decisione grave - come è stato ricordato dai colleghi - che è avvenuta ieri.
Da questo punto di vista, davvero, con rispetto, un'informativa burocratica in questo momento non serve al Paese, non serve a recuperare credibilità sui mercati, non serve a riaprire un dialogo che deve esserci con l'Unione europea!
Lei, signor Presidente, è il Presidente del Consiglio, non l'avvocato garante di un contratto tra due soggetti politici e l'Italia ha bisogno, in questo momento, di avere maggiore forza. E, allora, ve lo diciamo chiaramente, nello stesso modo, costruttivo, con cui vi abbiamo avvertito nei mesi scorsi: basta propaganda. È finito il tempo della propaganda; basta battute, basta tweet e dirette Facebook. Si tratta di cambiare, di provare a cambiare la manovra durante la legge di bilancio per provare a ridare fiato a una manovra che, oggi come oggi, è asfittica e non ci porta da nessuna parte.
E, guardate, se continuate ad andare avanti così - e ve lo diciamo in assoluta serenità e determinazione al tempo stesso - potrete magari vincere anche le prossime elezioni europee e, chissà mai, anche le prossime politiche anticipate. Ma rischiate di farlo e lo farete sulle macerie di questo Paese e noi, per quello che potremo fare, nel nostro piccolo, ma convinti delle nostre idee, cercheremo di contrastare queste politiche suicide e lo faremo per difendere i più deboli, perché sarebbero i più deboli, le lavoratrici e i lavoratori, che avrebbero tutto da perdere da un Paese ridotto in macerie, e non certo quelli che in questi mesi, magari in larga parte vostri elettori, hanno portato i soldi all'estero.
Questa è la fotografia dell'Italia dopo sei mesi di vostro Governo. Cambiate finché siete in tempo, cambiate passo, cambiate impostazione, cambiate rapporto con l'Europa: duri nel confronto, ma capaci anche dell'ascolto e rispettosi delle regole che noi abbiamo, insieme agli altri, determinato. Se non lo farete, porterete il Paese verso il baratro e ne avrete la responsabilità di fronte alla storia ma, soprattutto, alla fine deluderete innanzitutto proprio quelli che, democraticamente, vi hanno assegnato il consenso elettorale.
E, poi, mi si passi un'ultima osservazione. Bisogna anche finirla, signor Presidente, con le prese in giro dell'intelligenza degli italiani, perché vedete, magari qualcuno, ascoltando una parte del suo intervento, avrà potuto anche essere soddisfatto, ma poi quelli che conoscono i numeri si interrogano, e in Europa ce ne sono molti che sanno cosa sono i numeri così come cosa sono i mercati. Ma sono gli stessi che nel mese di agosto e nel mese di settembre hanno sentito tuonare, sulle televisioni e nelle dirette Facebook, il tema delle nazionalizzazioni e delle ri-nazionalizzazioni. Ebbene, oggi in quest'Aula lei ci ha detto che sta per scrivere una lettera all'Europa in cui si impegna a fare dismissioni degli asset pubblici per l'1 per cento del prodotto interno lordo che, se i numeri non sono sbagliati, significano 17 miliardi nel 2019. Presidente del Consiglio, ma chi vuole prendere in giro? Come farete a fare questo? La risposta non è prendere in giro sui numeri, è provare a cambiare il verso di questa manovra e riaprire un dialogo fecondo con l'Europa. L'Italia può uscire da questa situazione difficile, ma non lo può fare certamente con la propaganda, coi tweet e con le dirette Facebook (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Beatrice Lorenzin. Ne ha facoltà.
BEATRICE LORENZIN (MISTO-CP-A-PS-A). Gentile Presidente del Consiglio, la strada per la procedura di infrazione è aperta. Sono ore drammatiche e tutti noi ci aspettavamo delle risposte concrete e non la nebulosità del suo intervento. Dalla nascita di questo Governo lo spread è schizzato e ormai si attesta sopra quota 300 stabilmente. I numeri della manovra sono stati bocciati praticamente da tutti gli osservatori, ritenuti non credibili. Ma, soprattutto, tutti ci dicono - ma proprio tutti - che la manovra non è espansiva, che l'Italia non crescerà. Questa manovra ha ottenuto un risultato unico: ha unito i sindacati e tutte le categorie produttive che abbiamo udito in un'unica voce. Occupatevi del futuro, fermatevi finché siete in tempo. Stiamo facendo debito sempre più debito, senza crescere, senza produrre lavoro, senza aumentare la nostra produttività.
Ma, soprattutto, è stata bocciata dai mercati, dai risparmiatori italiani e dalle tante famiglie che avranno anche votato i partiti del Governo gialloverde ma si sono veduti bene dal comprare i BTP all'asta chiusa ieri, che ha registrato il peggior numero di sempre, rendendo plastica la paura del baratro dei nostri risparmiatori e la diffidenza verso le vostre politiche, che ha già fatto portare via, legalmente, dalle nostre banche ben 120 miliardi, che hanno preso la strada dell'estero. Chi ha risparmi e legge i dati economici e non i social l'ha già capito; a tutti gli altri ci vorrà ancora tempo.
Presidente Conte, a lei il compito di trovare la sintesi tra due programmi inconciliabili e incompatibili con i nostri conti. Lo deve fare prima che sia troppo tardi. L'Italia ha ancora due settimane prima che gli Stati membri si esprimano, e mai siamo stati così soli. Anche l'Austria e l'Ungheria, i nuovi miti del Pantheon sovranista, ci hanno voltato le spalle. Anche il Ministro Savona lo dice: “Fermatevi”.
PRESIDENTE. Concluda.
BEATRICE LORENZIN (MISTO-CP-A-PS-A). Questa finta guerra con l'Europa, che nessuno vuole combattere, serve solo per farvi prendere un voto in più alle elezioni europee. È il frutto di un machismo di facciata che rischia, invece, di scatenare una guerra sui mercati…
PRESIDENTE. Collega, concluda.
BEATRICE LORENZIN (MISTO-CP-A-PS-A). …anche questa non voluta da nessuno, ma provocata da un'insana incompetenza, sventolata con orgoglio insipiente in quest'Aula.
Signor Presidente del Consiglio, ha pochi giorni.
PRESIDENTE. Collega, deve concludere.
BEATRICE LORENZIN (MISTO-CP-A-PS-A). Lei ha in mano il joystick del nostro Paese. La manovra può essere cambiata con buon senso, rispettando anche il vostro programma elettorale. Lo faccia per il futuro perché il buon senso poi ritorna e riempie le piazze, come è successo a Torino (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Civica Popolare-AP-PSI-Area Civica, Misto-+Europa-Centro Democratico e Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Manfred Schullian. Ne ha facoltà.
MANFRED SCHULLIAN (MISTO-MIN.LING.). Grazie, Presidente. Signor Presidente del Consiglio, dopo averla ascoltata con tutta l'attenzione che merita ed aver apprezzato la pacatezza - molto meno il contenuto - della sua esposizione, non posso fare a meno di esprimere preoccupazione per come il suo Governo sta gestendo una fase cruciale per tutto il Paese. Il suo interesse sembra essere rivolto piuttosto alle regole procedurali che non agli aspetti sostanziali. Noi siamo preoccupati, innanzitutto, per il rapporto sempre più teso tra l'Italia e i partner dell'Unione europea, che sta per bocciare la manovra economica. Un atto politico dalle conseguenze, al momento, imprevedibili. Non siamo tra quelli che giocano irresponsabilmente al tanto peggio tanto meglio, ma siamo certamente dalla parte dei piccoli e medi imprenditori, ossatura del nostro tessuto produttivo, i primi che subirebbero gli impatti negativi di una crisi economica. Inoltre, siamo dalla parte delle famiglie, il cui risparmio deve essere messo al sicuro, e da quella di chi vuole accendere un mutuo per comprare casa o finanziare la propria attività.
La nostra preoccupazione non si limita ai rapporti con l'Europa, ma si estende, in maniera decisa, anche alla malcelata conflittualità interna alla coalizione di Governo, resa evidente dell'uso di toni sempre più aggressivi. In politica lo stile è sostanza e l'utilizzo di certi toni, di certe espressioni e di certi modi proietta all'estero l'immagine di un Paese inaffidabile e instabile. Un vulnus alla nostra credibilità internazionale. Abbiamo l'impressione che la comunicazione abbia sostituito la discussione politica: le parole prevalgono sui fatti. È necessario un immediato cambio di rotta, linguistico è sostanziale, per riprendere un confronto costruttivo con l'Europa e trovare una soluzione comune che salvaguardi la nostra dignità, ma non metta in pericolo la nostra economia.
PRESIDENTE. Concluda.
MANFRED SCHULLIAN (MISTO-MIN.LING.). Dobbiamo continuare ad essere considerati partner affidabili all'estero e non possiamo permetterci un'altra crisi. Abbiamo bisogno dell'Europa e l'Europa ha bisogno di noi. Le auguro una buona cena con Juncker. Personalmente, preferirei un buon risultato per l'Italia e un risultato condiviso dall'Europa (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Minoranze Linguistiche).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bruno Tabacci. Ne ha facoltà.
BRUNO TABACCI (MISTO-+E-CD). Signora Presidente, grazie. Presidente Conte, lei ha parlato d'altro, ma in questi giorni il suo Governo ha reagito in maniera opposta alla decisione dalla Commissione europea di aprire una procedura di infrazione sia sul deficit sia sul debito. Alcuni, anche lei qualche giorno fa, hanno detto che la manovra era meditata. D'Uva, oggi, ha espresso orgoglio dopo aver ironizzato, nei giorni scorsi, a lungo su letterine e numerini. Altri hanno cominciato a rendersi conto dell'azzardo, come il Ministro Savona: “Con uno spread a 300 non si resiste a lungo”. Mi pare, francamente, un po' tardi. Comunque la pensiate, avete esposto il Paese ad un rischio micidiale e la responsabilità è solo vostra. Emerge un dilettantismo senza limiti. Tutto questo si poteva evitare, ma avete voluto giocare tutta la posta.
Potete, certo, continuare a polemizzare con l'Europa, salvo scoprire, ora, il limite politico di aver trescato con altri sovranisti, Austria, Ungheria, figli dell'area ex marco, illusione imperdonabile; avete portato l'Italia ad un isolamento senza precedenti, ma più di questo conta la caduta della fiducia e il giudizio dei mercati e questo non fa parte della polemica politica, è una cosa che pesa sulla vostra responsabilità di responsabili delle istituzioni italiane.
Non ho presentato personalmente - e ho concluso - emendamenti alla legge di bilancio, per un rifiuto radicale della vostra impostazione. Le faccio l'augurio di un confronto positivo con Juncker; magari, se non foste trascesi nella polemica anche personale, sarebbe stato meglio - mi riferisco alla polemica con lui -, purtroppo, anche l'Italia, che ha avuto fiducia in voi, pagherà un prezzo alto che non aveva certo preventivato (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-+Europa-Centro Democratico, Partito Democratico e Misto-Civica Popolare-AP-PSI-Area Civica).
PRESIDENTE. È così esaurita l'informativa urgente.
Sui lavori dell'Assemblea (ore 18,14).
PRESIDENTE. Prima di passare agli interventi di fine seduta, avverto che non sarà iscritto all'ordine del giorno delle sedute della prossima settimana l'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge in materia di giustizia amministrativa, di difesa erariale e per il regolare svolgimento delle competizioni sportive, in quanto il provvedimento non è stato ancora trasmesso dal Senato.
Avverto, inoltre, che, come già preannunciato nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo di ieri, l'inizio dell'esame in Assemblea del disegno di legge di bilancio per il 2019, già previsto dal vigente calendario dei lavori a partire da mercoledì 28 novembre, è differito ad altra data che sarà stabilita dalla Conferenza dei presidenti di gruppo.
Interventi di fine seduta.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Lia Quartapelle Procopio. Ne ha facoltà.
LIA QUARTAPELLE PROCOPIO (PD). Grazie, Presidente. Martedì è stata rapita in Kenya una giovane volontaria milanese…
PRESIDENTE. Mi scusi collega; colleghi, se dovete uscire vi chiedo di farlo in silenzio, c'è una collega che sta intervenendo, grazie. Prego, collega.
LIA QUARTAPELLE PROCOPIO (PD). Presidente, martedì sera, è stata rapita in Kenya una giovane volontaria milanese, Silvia Romano. Con questo intervento vorrei fare arrivare, a nome del mio gruppo e credo di tutta l'Aula, un grande abbraccio a Silvia (Applausi), in queste ore per lei molto difficili, un abbraccio alla sua famiglia, a suo papà che ieri sera era a fare volontariato, come ogni mercoledì, vicino a casa. Spero che con questo intervento si riesca a far sentire la vicinanza delle istituzioni a delle persone che stanno vivendo delle ore di angoscia indicibile. Vorrei anche ringraziare le donne e gli uomini della Farnesina che si stanno adoperando per la liberazione di Silvia, che speriamo avvenga il prima possibile.
Ma vorrei anche aggiungere una riflessione. In queste ore, subito dopo la notizia del suo rapimento, sui social, sui giornali, si è scatenata la solita gazzarra indicibile di commenti, di insulti, di opinioni diffamanti. Addirittura, su un quotidiano nazionale, con sede a Milano, un editorialista ha scritto che Silvia era animata da una smania di altruismo. Ecco, io sinceramente mi chiedo: che Paese siamo diventati se non sappiamo trovare le parole per essere vicini a una ragazza che questa mattina si è svegliata nelle mani dei suoi rapitori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), che Paese siamo diventati se sprechiamo, ogni giorno, parole per commentare fatti di cui sappiamo poco e per giudicare persone che non conosciamo, che Paese siamo diventati se non sappiamo trovare le parole per dimostrarci uniti e vicini a una famiglia che soffre e a una ragazza che, in questo momento, è in pericolo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Francesca Troiano. Ne ha facoltà.
FRANCESCA TROIANO (M5S). Grazie, Presidente. Colleghi, abbiamo appreso con piacere che il nuovo piano di Trenitalia prevederà nuovi collegamenti da e per la regione Puglia. Ciò, però, non basta; i pendolari della regione, che, lo ricordo, conta 4 milioni di abitanti, e dell'entroterra della Campania, del Molise e della Basilicata chiedono un'attenzione maggiore nei collegamenti da e per Roma e il Nord Italia. La regione Puglia, infatti, è un'area attrattiva per altre regioni, attraverso tre città strategiche come Foggia, per Molise e Irpinia, Bari e Taranto per la regione Basilicata. L'istituzione di nuove fermate delle Frecce a Benevento, Caserta e Foggia potrebbe permettere un servizio più dignitoso per circa un milione e ottocentomila persone. Inoltre, l'attivazione di treni notturni potrebbe permettere ai pendolari, che per lavoro hanno necessità di raggiungere in mattinata il Centro e il Nord Italia, di farlo in maniera più semplice con andata e ritorno in giornata.
Sono convinta che questo Governo accoglierà l'appello di tanti pendolari, promuovendo con Trenitalia un percorso davvero innovativo, capace di permettere una maggiore mobilità tra città, soprattutto a livello interregionale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Carmela Grippa. Ne ha facoltà.
CARMELA GRIPPA (M5S). Grazie, Presidente. Volevo portare all'attenzione di quest'Aula un episodio di una gravità inaudita che è accaduto nei giorni scorsi nella mia città, Vasto. Una donna malata di tumore era in attesa da due anni per effettuare un'ecografia addominale. Ebbene, il giorno dell'appuntamento si è recata in ospedale per effettuare l'esame e ha ottenuto una sgradevole notizia, perché l'esame le è stato posticipato; al che la donna si è dovuta rivolgere a una clinica privata. La mia denuncia è questa; tra l'altro l'esito dell'esame è stato catastrofico, perché in questi due anni la malattia è giunta a uno stato di avanzamento tale che la donna sta malissimo. Tutto questo non è plausibile e non dovrebbe accadere in nessun ospedale d'Italia.
Purtroppo le denunce delle liste d'attesa sono interminabili, comprendiamo benissimo che il Ministro Giulia Grillo, da quando si è insediata, è molto vicina a queste tematiche e ha inviato diversi ispettori in diverse regioni d'Italia. Auspichiamo che la sua attenzione continui e si accerti di questa situazione anche nel nostro ospedale.
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
CARMELA GRIPPA (M5S). Concludo, Presidente; questa sicuramente è una scelta scellerata che è avvenuta grazie ai Governi precedenti e alle scelte regionali che hanno indebitato le regioni sotto il profilo della sanità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Rosalba De Giorgi. Ne ha facoltà.
ROSALBA DE GIORGI (M5S). “La Regionale 8 si farà”. Questo è il titolo che molti organi di informazione di Taranto hanno scelto per dare la notizia secondo cui, entro il 2019, sarà pubblicato il bando di gara per la realizzazione della rete viaria che collegherà la “città dei due mari” ad Avetrana, punto estremo del versante orientale della provincia ionica. Ad aver affermato che il prossimo anno questa opera di enorme importanza per l'economia turistica tarantina prenderà il via sono stati due assessori della regione Puglia, i quali hanno anche ricordato che per portare a termine quest'arteria stradale sono stati messi a disposizione 193 milioni di euro grazie ai fondi della delibera CIPE n. 26 del 2016.
Un annuncio del genere avrebbe dovuto tranquillizzare tutti coloro, e non sono pochi, che temono di veder svanire il sogno di una superstrada che rappresenta, non solo, la possibilità di collegare la Basilicata e il capoluogo ionico al Salento, decongestionando il traffico sulla litoranea tarantina, ma, anche, l'occasione per rilanciare e sviluppare finalmente un settore turistico da sempre alle prese con lacune infrastrutturali. Certo, se entro il prossimo anno si dovesse dare il via a quest'opera sarebbe magnifico, però non si può non rilevare che ci troviamo di fronte all'ennesimo annuncio relativo ad un progetto di cui si iniziò a parlare in modo convinto oltre trent'anni fa.
Ci troviamo di fronte a indicazioni che non forniscono alcuna certezza riguardo ai tempi di attuazione di quest'arteria viaria che, troppo spesso, ha visto rimandata la sua nascita. Ma ad alimentare diffidenze e timori c'è pure il rischio che, stando a voci che ormai si registrano con sempre più frequenza, la somma stanziata non sia più sufficiente per coprire i costi dell'opera. Circostanza che se aderente alla realtà porterebbe la cosiddetta regionale 8 a subire un grave ridimensionamento che la renderebbe non più rispondente alle aspettative di un territorio che tutto può sopportare, tranne che lasciarsi sfuggire altre occasioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Elisabetta Maria Barbuto. Ne ha facoltà.
ELISABETTA MARIA BARBUTO (M5S). Presidente, pregiatissime colleghe e colleghi, il 25 novembre del 1960, 3 sorelle, le sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti, arrestati a causa della loro appartenenza a un gruppo che si opponeva alle dittatura di Rafael Leónidas Trujillo, furono bloccate sulla strada, condotte in un luogo segreto, torturate, massacrate a colpi di bastone e, infine, strangolate. Gli assassini, successivamente, completarono l'opera, gettando le loro vittime in un precipizio a bordo di un'auto, tentando di simulare un incidente, per occultare il brutale assassinio. Il 17 dicembre del 1999, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite istituì, in ricordo proprio di questo tragico evento, la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
Ed oggi volevo svolgere quest'intervento ancor prima che, come deputato, come docente, da sempre impegnata nel coordinamento dei docenti della disciplina dei diritti umani e convinta, come sono e come sono sempre stata, che solo una corretta educazione possa favorire il rispetto e prevenire ogni fenomeno di odio e di prevaricazione nei confronti delle donne. Dal 1960, infatti, sono passati tanti anni, ma purtroppo la violenza in genere, ed in particolare la violenza sulle donne, continua ancora ad imperversare, e negli ultimi anni sembra che stia addirittura aumentando di intensità. Non vi è giorno in cui non si parli di una donna maltrattata, torturata, sfregiata, umiliata, violentata, costretta in schiavitù fisica o morale. Donne costrette a vivere in una situazione di violenza tra le mura domestiche, donne cui si nega la libertà di porre fine a un rapporto sentimentale, donne sfregiate, picchiate, uccise.
Donne, ma sarebbe più giusto dire bambine, costrette a matrimoni con uomini molto più grandi di loro. Donne che giungono sui barconi della speranza, se riescono a sopravvivere, violentate e depredate nella loro dignità e costrette con violenze e minacce a prostituirsi. Perché, nonostante se ne parli continuamente, la violenza non accenna a fermarsi? Perché, evidentemente, occorre avere maggiore attenzione ad un altro aspetto fondamentale per una crescita sana, equilibrata ed improntata al rispetto dei valori e dei diritti umani, perché occorre privilegiare la formazione oltre che l'informazione, entrambe essenziali, ma imprescindibilmente legate l'una all'altra.
Dopo l'opera…
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
ELISABETTA MARIA BARBUTO (M5S). Vogliamo dedicare questa riflessione, e concludo, Presidente, a tutte le donne che spariscono, ma risorgono dalle loro ceneri come l'araba fenice, per rendere la loro testimonianza e rivendicare con fierezza la loro libertà e la loro dignità in ogni momento, in ogni attimo, in ogni gesto e in ogni gioia e in ogni dolore…
PRESIDENTE. Deve concludere.
ELISABETTA MARIA BARBUTO (M5S). …perché ognuna di noi rivendichi con fierezza la bellezza di essere donne (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Flora Frate. Ne ha facoltà.
FLORA FRATE (M5S). Presidente, onorevoli colleghi, sempre più donne sono vittima di violenza fisica e sessuale, violenza psicologica, episodi di stalking, maltrattamenti in famiglia; in molti, troppi casi, finiscono uccise. Dall'inizio di quest'anno sono già 65 le donne ammazzate: un fenomeno dilagante, che non conosce differenze sociali, culturali, etniche, da Nord a Sud, indistintamente, perché un atto di violenza può accadere ovunque, dentro le mura domestiche, sul posto di lavoro, per strada. Per non parlare delle donne con disabilità, vittime secondarie di una violenza di serie B. Ebbene, il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: è giusto commemorare, raccontare testimonianze e condividere le esperienze, ma questo non può bastare.
Occorre di più, più informazione, più formazione, più prevenzione, perché la violenza di genere è frutto di uno stereotipo che intende la donna come oggetto, come proprietà. Occorre una svolta culturale che parta da una presa di coscienza collettiva delle donne. Se una, allora tutte, perché, se una donna subisce, allora tutte le donne devono sentirsi parte lesa. Uno schiaffo, una molestia sul lavoro, avere paura di camminare per strada. Sei bella e te la sei andata a cercare. Non devono restare casi individuali, ma devono coinvolgere tutte noi. Se una, allora tutte (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bucalo. Ne ha facoltà.
CARMELA BUCALO (FDI). Grazie, signor Presidente. Sette anni fa la mia città, Barcellona Pozzo di Gotto, è stata devastata dall'alluvione. Un evento drammatico, una comunità in ginocchio. Non posso dimenticare quelle ore tragiche, non posso dimenticare la furia del torrente che ha travolto tutto, non posso dimenticare il terrore negli occhi dei bambini e di chi, come me, è rimasta intrappolata per 7 o 8 ore nel fango. Purtroppo, signor Presidente, in questi anni tante altre città, da Nord a Sud, hanno subito questa tragedia. Non possiamo più sottovalutare lo stato emergenziale in cui versa il nostro Paese.
L'Italia ha un grave problema di dissesto idrogeologico ed è necessario intervenire al più presto con un serio programma di risanamento del nostro Paese, affinché non si ritorni sempre a piangere sulle morti di innocenti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bordonali Ne ha facoltà.
SIMONA BORDONALI (LEGA). Grazie, Presidente. Vorrei porre all'attenzione dell'Aula l'ennesimo fatto grave, anzi, gravissimo: un atto intimidatorio alla vigilia dell'arrivo del Ministro Salvini in Sardegna. Questa notte due sedi di partito sono state imbrattate nuovamente a Cagliari, una del Partito Sardo d'Azione e l'altra della Lega. Ma questa è l'ultima azione intimidatoria, anche perché negli scorsi giorni abbiamo visto scritte che inneggiavano alla morte del Ministro Salvini, estremamente vergognose. Abbiamo visto manifesti affissi a Cagliari con il Ministro Salvini a testa in giù. E, purtroppo, questi atti intimidatori nell'ultimo periodo sono abbastanza generalizzati su tutto il territorio nazionale.
Quindi, Presidente, voglio chiedere a lei, e tramite lei a tutti i colleghi presenti di tutti gli schieramenti, di tutti i partiti, adesso presenti in Aula, ma che facciano anche da portavoce a chi è al di fuori di quest'Aula, di condannare veramente questi episodi, questo clima che si è creato nei confronti della Lega, nei confronti del Ministro Salvini. Penso che debba essere espressa da parte di tutti solidarietà al Ministro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e del deputato Deidda) e veramente una seria presa di posizione, di condanna nei confronti di questi atti. Ho parlato di atti intimidatori, atti che vorrebbero portarci, incutendo paura, a desistere dalla nostra azione.
Ma non desisteremo mai, mai desisteremo né in Sardegna né altrove (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), e la presenza oggi, in questo momento, di tanti sardi al comizio del Ministro Salvini ne è la testimonianza più certa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Lorenzin. Ne ha facoltà, per un minuto. Si attenga ai tempi.
BEATRICE LORENZIN (MISTO-CP-A-PS-A). Grazie, Presidente. Silvia Romano: sono contenta di avere sentito questo nome e questo cognome echeggiare più volte in quest'Aula…
PRESIDENTE. Colleghi, scusate!
BEATRICE LORENZIN (MISTO-CP-A-PS-A). …a fine seduta. Una ragazza di 23 anni, rapita in Kenya mentre stava svolgendo il suo operato di volontariato. Una ragazza animata da ideali, da passione, da altruismo. Un eroe moderno, una persona da lodare, intorno alla quale tutti noi dovremmo essere preoccupati e stringerci vicino alla sua famiglia, far sentire la vicinanza di questo Parlamento e dello Stato italiano a un'italiana rapita mentre svolgeva attività di volontariato. Purtroppo, in queste ore, sui social si è scatenato qualcosa di orribile. Anche adesso stavo leggendo: è andata in Africa, le sta bene, se l'è cercata. Signori, signore, lo dico alle donne presenti in quest'Aula…
PRESIDENTE. Concluda, onorevole.
BEATRICE LORENZIN (MISTO-CP-A-PS-A). …stringiamoci tutte, facciamo partire un hashtag, siete più brave di me, lo dico alle giovani donne che sono qui presenti e che, sono convinta, sono qui perché animate dalla passione e dalla voglia di cambiare il mondo...
PRESIDENTE. Collega, deve concludere.
BEATRICE LORENZIN (MISTO-CP-A-PS-A). …chi nelle istituzioni e chi fuori, ognuno a modo suo. Facciamoci sentire, perché questo è lo spirito che tutti quanti noi vogliamo per le nostre figlie (Applausi dei deputati dei gruppi Misto e Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Di Sarno. Ne ha facoltà per un minuto.
GIANFRANCO DI SARNO (M5S). Grazie, Presidente. Pongo all'attenzione dell'Aula un fatto di una gravità inaudita, accaduto nella giornata odierna, ovvero il consigliere comunale Christian Cerbone, del comune di Casalnuovo di Napoli, mentre svolgeva la sua attività di mandato di consigliere comunale, è stato violentemente aggredito, prima verbalmente e poi fisicamente, nell'aula consiliare del comune. Questo è un fatto di una gravità inaudita: esprimiamo tutta la vicinanza e la solidarietà del MoVimento 5 Stelle e speriamo che quanto prima l'autorità giudiziaria faccia luce su questa gravissima vicenda (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Borghi. Ne ha facoltà.
ENRICO BORGHI (PD). La ringrazio, signora Presidente, per la irritualità, ma noi non eravamo a conoscenza della denuncia portata in quest'Aula dai colleghi della Lega circa i gravi fatti che sono stati in questa sede portati, e quindi noi vogliamo esprimere, a nome del gruppo del Partito Democratico, la nostra solidarietà (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Il fatto di essere degli avversari politici non significa nulla. La violenza non può e non deve diventare un elemento di discussione, di confronto e di dialettica.
La violenza deve rimanere al di fuori di qualsiasi istituzione democratica, e ciò valga naturalmente anche con riferimento alle osservazioni e al fatto denunciato dai colleghi del MoVimento 5 Stelle.
Naturalmente, ci attendiamo della reciprocità sotto questo profilo, perché come lei sa anche il nostro gruppo è stato oggetto di fenomeni di questa natura, ma ci tenevamo nella circostanza ad esprimere la nostra solidarietà e vicinanza (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Lega-Salvini Premier).
Per fatto personale (ore 18,34).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per fatto personale il deputato Leonardo Donno. Ne ha facoltà.
LEONARDO DONNO (M5S). Presidente, desidero innanzitutto scusarmi con il collega Padoan per averlo interrotto durante il suo intervento; però, faccio questo intervento per denunciare un fatto gravissimo, che si è verificato poc'anzi.
Il collega Marattin, durante l'intervento del Partito Democratico, gesticolando e urlando nei miei confronti, nei confronti del collega D'Ambrosio e di altri colleghi del gruppo del MoVimento 5 Stelle, ci apostrofava come dei cani che devono stare alla cuccia.
Ebbene, io chiedo al Collegio dei questori di prendere provvedimenti, perché all'interno di quest'Aula la dignità di ognuno di noi, di maggioranza e di opposizione, venga tutelata e che non venga mai più, mai più toccata da offese del genere (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega-Salvini Premier).
PRESIDENTE. Collega, ovviamente riferirò le sue esternazioni al Presidente della Camera.
Ordine del giorno della prossima seduta.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.
Lunedì 26 novembre 2018 - Ore 10:
1. Discussione del disegno di legge:
S. 840 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, recante disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell'interno e l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Delega al Governo in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate (Approvato dal Senato). (C. 1346)
La seduta termina alle 18,35.
SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA
Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):
nella votazione n. 1 i deputati Marco Di Maio e Madia hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole;
nelle votazioni dalla n. 1 alla n. 8 il deputato Berti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nelle votazioni nn. 1, 2 e 6 il deputato Vinci ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nelle votazioni nn. 1 e 80 il deputato Bellachioma ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nelle votazioni nn. 1, 67 e 78 il deputato De Lorenzis ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 2 il deputato Lovecchio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nelle votazioni dalla n. 3 alla n. 5 il deputato Vinci ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 8 il deputato Mollicone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nelle votazioni nn. 8 e 63 il deputato Gubitosa ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione nn. 10 e 41 la deputata Bruno Bossio ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;
nelle votazioni nn. 9 e 12 la deputata Piera Aiello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
nelle votazioni dalla nn. 10 alla 22 il deputato Marchetti ha segnalato che non è riuscito a votare;
nelle votazioni nn. 12, 13 e 66 il deputato Mariani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 13 il deputato Belotti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nelle votazioni dalla n. 13 alla n. 16 la deputata Ascari ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
nelle votazioni dalla n. 14 alla n. 16 e n. 19 i deputati Tuzi e Perconti hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 16 la deputata De Giorgi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
nelle votazioni nn. 16 e 18 i deputati Pellicani e Di Giorgi hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole;
nelle votazioni n. 16 e n. 43 il deputato Fassino ha segnalato che non è riuscito ad astenersi dal voto;
nelle votazioni nn. 19 e 100 il deputato Adelizzi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 21 il deputato Fassino ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 23 la deputata Zanella ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;
nelle votazioni n. 26, dalla n. 37 alla n. 53 e dalla n. 55 alla n. 61 il deputato Furgiuele ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 28 il deputato Buratti ha segnalato che non è riuscito a votare;
nelle votazioni nn. 31, 32, 36, 109 e 110 la deputata Fantuz ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 39 i deputati Lovecchio e Villani hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;
nelle votazioni nn. 40, 41 e 43 il deputato Bond ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nelle votazioni nn. 49, 94 e 116 il deputato Cannizzaro ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 49 il deputato Verini ha segnalato che non è riuscito ad astenersi dal voto;
nelle votazioni nn. 51 e 110 il deputato Caffaratto ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 52 la deputata Azzolina ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
nelle votazioni nn. 53, 123 e 124 il deputato Nobili ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 54 il deputato Furgiuele ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 58 il deputato Mollicone ha segnalato che non è riuscito a votare;
nella votazione n. 60 il deputato Costa ha segnalato che ha erroneamente votato contro mentre avrebbe voluto votare a favore;
nella votazione n. 61 il deputato Potenti ha segnalato che non è riuscito a votare;
nella votazione n. 62 i deputati De Giorgi e Vinci hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 62 il deputato Cannizzaro ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nelle votazioni n. 62 e dalla n. 88 alla n. 95 e nella votazione n. il deputato Gusmeroli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 69 il deputato Tombolato ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nelle votazioni dalla n. 71 alla n. 78 e nn. 104 e 105 il deputato Cataldi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 76 il deputato Casciello ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 78 la deputata Bisa ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 94 il deputato Vianello ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 95 la deputata Latini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;
nella votazione n. 96 la deputata Latini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;
nelle votazioni dalla n. 96 alla n. 98 il deputato Gusmeroli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 103 i deputati Barzotti e Nobili hanno segnalato che non sono riusciti a votare;
nelle votazioni nn. 107, 108 e 113 il deputato Sgarbi ha segnalato che non è riuscito ad astenersi dal voto;
nelle votazioni dalla n. 110 alla n. 133 il deputato Berti ha segnalato che non è riuscito a votare;
nella votazione n. 134 il deputato Berti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 116 la deputata Porchietto ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 123 i deputati De Filippo, Di Giorgi e Galantino hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 123 il deputato Fatuzzo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;
nelle votazioni dalla n. 124 alla n. 126 il deputato Perconti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 132 il deputato Pellicani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;
nella votazione n. 134 il deputato De Lorenzis ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO
INDICE ELENCO N. 1 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
1 | Nominale | Ddl 1189-765-A - em. 7.200 | 402 | 402 | 0 | 202 | 151 | 251 | 74 | Resp. |
2 | Nominale | em. 7.202 | 429 | 429 | 0 | 215 | 167 | 262 | 72 | Resp. |
3 | Nominale | articolo 7 | 439 | 420 | 19 | 211 | 273 | 147 | 71 | Appr. |
4 | Nominale | articolo 8 | 442 | 335 | 107 | 168 | 275 | 60 | 71 | Appr. |
5 | Nominale | em. 9.500 | 448 | 444 | 4 | 223 | 444 | 0 | 70 | Appr. |
6 | Nominale | em. 10.1, 10.300 | 461 | 461 | 0 | 231 | 93 | 368 | 70 | Resp. |
7 | Nominale | em. 10.2 | 465 | 465 | 0 | 233 | 94 | 371 | 69 | Resp. |
8 | Nominale | em. 10.301 | 465 | 464 | 1 | 233 | 174 | 290 | 68 | Resp. |
9 | Nominale | em. 10.302 | 479 | 477 | 2 | 239 | 191 | 286 | 64 | Resp. |
10 | Nominale | subem. 0.10.500.1 | 472 | 472 | 0 | 237 | 186 | 286 | 62 | Resp. |
11 | Nominale | subem. 0.10.500.36 | 471 | 470 | 1 | 236 | 182 | 288 | 62 | Resp. |
12 | Nominale | subem. 0.10.500.26 | 472 | 472 | 0 | 237 | 184 | 288 | 61 | Resp. |
13 | Nominale | subem. 0.10.500.3, 23, 39 | 462 | 462 | 0 | 232 | 188 | 274 | 61 | Resp. |
F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.
INDICE ELENCO N. 2 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
14 | Nominale | subem. 0.10.500.46 | 468 | 467 | 1 | 234 | 190 | 277 | 61 | Resp. |
15 | Nominale | subem. 0.10.500.47 | 464 | 463 | 1 | 232 | 186 | 277 | 61 | Resp. |
16 | Nominale | subem. 0.10.500.45 | 472 | 463 | 9 | 232 | 183 | 280 | 61 | Resp. |
17 | Nominale | subem. 0.10.500.37 | 481 | 479 | 2 | 240 | 109 | 370 | 61 | Resp. |
18 | Nominale | subem. 0.10.500.27 | 485 | 483 | 2 | 242 | 191 | 292 | 61 | Resp. |
19 | Nominale | subem. 0.10.500.4 | 477 | 477 | 0 | 239 | 192 | 285 | 61 | Resp. |
20 | Nominale | subem. 0.10.500.53 | 485 | 485 | 0 | 243 | 194 | 291 | 61 | Resp. |
21 | Nominale | subem. 0.10.500.5 | 481 | 481 | 0 | 241 | 189 | 292 | 61 | Resp. |
22 | Nominale | subem. 0.10.500.28 | 478 | 478 | 0 | 240 | 188 | 290 | 61 | Resp. |
23 | Nominale | subem. 0.10.500.41 | 491 | 481 | 10 | 241 | 184 | 297 | 61 | Resp. |
24 | Nominale | subem. 0.10.500.7 | 491 | 491 | 0 | 246 | 194 | 297 | 61 | Resp. |
25 | Nominale | subem. 0.10.500.29 | 488 | 389 | 99 | 195 | 94 | 295 | 61 | Resp. |
26 | Nominale | subem. 0.10.500.6, 0.10.500.49 | 493 | 493 | 0 | 247 | 202 | 291 | 61 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 3 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
27 | Nominale | subem. 0.10.500.48 | 496 | 496 | 0 | 249 | 199 | 297 | 61 | Resp. |
28 | Nominale | subem. 0.10.500.8 | 495 | 495 | 0 | 248 | 200 | 295 | 61 | Resp. |
29 | Nominale | subem. 0.10.500.31 | 485 | 485 | 0 | 243 | 195 | 290 | 61 | Resp. |
30 | Nominale | subem. 0.10.500.500 | 499 | 319 | 180 | 160 | 296 | 23 | 61 | Appr. |
31 | Nominale | subem. 0.10.500.12 | 474 | 474 | 0 | 238 | 189 | 285 | 60 | Resp. |
32 | Nominale | subem. 0.10.500.13 | 468 | 468 | 0 | 235 | 190 | 278 | 60 | Resp. |
33 | Nominale | subem. 0.10.500.52 | 473 | 473 | 0 | 237 | 94 | 379 | 60 | Resp. |
34 | Nominale | subem. 0.10.500.14 | 472 | 450 | 22 | 226 | 167 | 283 | 60 | Resp. |
35 | Nominale | subem. 0.10.500.51 | 476 | 476 | 0 | 239 | 193 | 283 | 60 | Resp. |
36 | Nominale | subem. 0.10.500.15 | 477 | 477 | 0 | 239 | 193 | 284 | 60 | Resp. |
37 | Nominale | subem. 0.10.500.16 | 463 | 463 | 0 | 232 | 186 | 277 | 60 | Resp. |
38 | Nominale | subem. 0.10.500.17 | 485 | 485 | 0 | 243 | 199 | 286 | 59 | Resp. |
39 | Nominale | subem. 0.10.500.20 | 480 | 480 | 0 | 241 | 198 | 282 | 59 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 4 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
40 | Nominale | subem. 0.10.500.21 | 489 | 489 | 0 | 245 | 102 | 387 | 59 | Resp. |
41 | Nominale | subem. 0.10.500.60 | 479 | 479 | 0 | 240 | 193 | 286 | 59 | Resp. |
42 | Nominale | subem. 0.10.500.66 | 485 | 485 | 0 | 243 | 197 | 288 | 59 | Resp. |
43 | Nominale | subem. 0.10.500.65 | 494 | 494 | 0 | 248 | 203 | 291 | 58 | Resp. |
44 | Nominale | subem. 0.10.500.68 | 483 | 483 | 0 | 242 | 196 | 287 | 58 | Resp. |
45 | Nominale | subem. 0.10.500.67 | 485 | 462 | 23 | 232 | 175 | 287 | 58 | Resp. |
46 | Nominale | subem. 0.10.500.64 | 495 | 394 | 101 | 198 | 102 | 292 | 58 | Resp. |
47 | Nominale | subem. 0.10.500.44 | 489 | 488 | 1 | 245 | 98 | 390 | 58 | Resp. |
48 | Nominale | subem. 0.10.500.61 | 490 | 490 | 0 | 246 | 99 | 391 | 58 | Resp. |
49 | Nominale | subem. 0.10.500.63 | 489 | 489 | 0 | 245 | 200 | 289 | 58 | Resp. |
50 | Nominale | subem. 0.10.500.43 | 493 | 493 | 0 | 247 | 102 | 391 | 58 | Resp. |
51 | Nominale | subem. 0.10.500.62 | 491 | 491 | 0 | 246 | 203 | 288 | 58 | Resp. |
52 | Nominale | subem. 0.10.500.10 | 491 | 491 | 0 | 246 | 202 | 289 | 58 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 5 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
53 | Nominale | subem. 0.10.500.11 | 483 | 483 | 0 | 242 | 199 | 284 | 58 | Resp. |
54 | Nominale | em. 10.500 | 498 | 306 | 192 | 154 | 297 | 9 | 58 | Appr. |
55 | Nominale | em. 10.12 | 493 | 492 | 1 | 247 | 201 | 291 | 58 | Resp. |
56 | Nominale | em. 10.13 | 490 | 489 | 1 | 245 | 99 | 390 | 58 | Resp. |
57 | Nominale | em. 10.14 | 494 | 494 | 0 | 248 | 203 | 291 | 58 | Resp. |
58 | Nominale | em. 10.33 | 493 | 493 | 0 | 247 | 201 | 292 | 58 | Resp. |
59 | Nominale | em. 10.308 | 494 | 494 | 0 | 248 | 100 | 394 | 58 | Resp. |
60 | Nominale | em. 10.309 | 487 | 487 | 0 | 244 | 97 | 390 | 58 | Resp. |
61 | Nominale | em. 10.311 | 488 | 488 | 0 | 245 | 97 | 391 | 58 | Resp. |
62 | Nominale | em. 10.312 | 486 | 486 | 0 | 244 | 107 | 379 | 58 | Resp. |
63 | Nominale | em. 10.313 | 494 | 401 | 93 | 201 | 100 | 301 | 58 | Resp. |
64 | Nominale | em. 10.41 | 492 | 402 | 90 | 202 | 109 | 293 | 58 | Resp. |
65 | Nominale | em. 10.42 | 486 | 486 | 0 | 244 | 199 | 287 | 58 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 6 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
66 | Nominale | em. 10.314 | 480 | 456 | 24 | 229 | 176 | 280 | 56 | Resp. |
67 | Nominale | em. 10.44 | 479 | 476 | 3 | 239 | 188 | 288 | 56 | Resp. |
68 | Nominale | articolo 10 | 484 | 384 | 100 | 193 | 295 | 89 | 56 | Appr. |
69 | Nominale | em. 11.1, 11.2 | 475 | 475 | 0 | 238 | 106 | 369 | 56 | Resp. |
70 | Nominale | em. 11.3 | 468 | 468 | 0 | 235 | 98 | 370 | 56 | Resp. |
71 | Nominale | em. 11.4 | 476 | 476 | 0 | 239 | 174 | 302 | 56 | Resp. |
72 | Nominale | em. 11.6 | 473 | 473 | 0 | 237 | 98 | 375 | 56 | Resp. |
73 | Nominale | em. 11.5 | 466 | 466 | 0 | 234 | 96 | 370 | 56 | Resp. |
74 | Nominale | em. 11.7 | 467 | 467 | 0 | 234 | 95 | 372 | 56 | Resp. |
75 | Nominale | em. 11.8 | 471 | 471 | 0 | 236 | 176 | 295 | 56 | Resp. |
76 | Nominale | em. 11.9 | 460 | 460 | 0 | 231 | 94 | 366 | 56 | Resp. |
77 | Nominale | em. 11.10 | 464 | 464 | 0 | 233 | 96 | 368 | 56 | Resp. |
78 | Nominale | em. 11.11 | 456 | 456 | 0 | 229 | 95 | 361 | 56 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 7 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
79 | Nominale | em. 11.12 | 468 | 468 | 0 | 235 | 95 | 373 | 56 | Resp. |
80 | Nominale | em. 11.13 | 473 | 473 | 0 | 237 | 182 | 291 | 56 | Resp. |
81 | Nominale | em. 11.14 | 470 | 470 | 0 | 236 | 99 | 371 | 56 | Resp. |
82 | Nominale | em. 11.16 | 470 | 390 | 80 | 196 | 99 | 291 | 56 | Resp. |
83 | Nominale | em. 11.19, 11.20 | 468 | 468 | 0 | 235 | 178 | 290 | 56 | Resp. |
84 | Nominale | em. 11.21 | 464 | 464 | 0 | 233 | 171 | 293 | 56 | Resp. |
85 | Nominale | em. 11.22 | 449 | 449 | 0 | 225 | 163 | 286 | 56 | Resp. |
86 | Nominale | em. 11.23 | 468 | 468 | 0 | 235 | 176 | 292 | 56 | Resp. |
87 | Nominale | em. 11.24 | 464 | 464 | 0 | 233 | 175 | 289 | 56 | Resp. |
88 | Nominale | em. 11.27, 29 | 468 | 468 | 0 | 235 | 174 | 294 | 56 | Resp. |
89 | Nominale | em. 11.31, 11.300 | 465 | 465 | 0 | 233 | 175 | 290 | 56 | Resp. |
90 | Nominale | em. 11.301 | 458 | 458 | 0 | 230 | 170 | 288 | 56 | Resp. |
91 | Nominale | em. 11.33 | 465 | 465 | 0 | 233 | 174 | 291 | 56 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 8 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 104) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
92 | Nominale | em. 11.34 | 463 | 463 | 0 | 232 | 172 | 291 | 56 | Resp. |
93 | Nominale | em. 11.36 | 470 | 470 | 0 | 236 | 97 | 373 | 55 | Resp. |
94 | Nominale | em. 11.38, 11.39 | 462 | 462 | 0 | 232 | 172 | 290 | 55 | Resp. |
95 | Nominale | em. 11.41 | 465 | 465 | 0 | 233 | 175 | 290 | 55 | Resp. |
96 | Nominale | em. 11.302 | 470 | 470 | 0 | 236 | 470 | 0 | 55 | Appr. |
97 | Nominale | em. 11.43 | 470 | 391 | 79 | 196 | 390 | 1 | 54 | Appr. |
98 | Nominale | articolo 11 | 467 | 371 | 96 | 186 | 297 | 74 | 54 | Appr. |
99 | Nominale | em. 12.1 | 463 | 463 | 0 | 232 | 96 | 367 | 53 | Resp. |
100 | Nominale | em. 12.7 | 466 | 404 | 62 | 203 | 112 | 292 | 53 | Resp. |
101 | Nominale | em. 12.4 | 443 | 443 | 0 | 222 | 164 | 279 | 53 | Resp. |
102 | Nominale | em. 12.8 | 447 | 447 | 0 | 224 | 160 | 287 | 53 | Resp. |
103 | Nominale | em. 12.11 | 443 | 443 | 0 | 222 | 160 | 283 | 53 | Resp. |
104 | Nominale | em. 12.3 | 447 | 447 | 0 | 224 | 89 | 358 | 53 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 9 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 105 AL N. 117) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
105 | Nominale | em. 12.13 | 439 | 439 | 0 | 220 | 159 | 280 | 53 | Resp. |
106 | Nominale | em. 12.15 | 434 | 433 | 1 | 217 | 157 | 276 | 53 | Resp. |
107 | Nominale | em. 12.301 | 438 | 391 | 47 | 196 | 47 | 344 | 53 | Resp. |
108 | Nominale | articolo 12 | 449 | 363 | 86 | 182 | 290 | 73 | 53 | Appr. |
109 | Nominale | art. agg. 12.03 | 446 | 442 | 4 | 222 | 95 | 347 | 53 | Resp. |
110 | Nominale | art. agg. 12.04 | 449 | 448 | 1 | 225 | 163 | 285 | 53 | Resp. |
111 | Nominale | em. 13.1 | 443 | 376 | 67 | 189 | 94 | 282 | 53 | Resp. |
112 | Nominale | em. 13.300 | 449 | 378 | 71 | 190 | 29 | 349 | 53 | Resp. |
113 | Nominale | em. 13.301 | 440 | 353 | 87 | 177 | 10 | 343 | 53 | Resp. |
114 | Nominale | em. 13.2 | 441 | 376 | 65 | 189 | 94 | 282 | 53 | Resp. |
115 | Nominale | em. 13.302 | 448 | 444 | 4 | 223 | 148 | 296 | 53 | Resp. |
116 | Nominale | em. 13.3 | 441 | 369 | 72 | 185 | 87 | 282 | 53 | Resp. |
117 | Nominale | articolo 13 | 451 | 361 | 90 | 181 | 286 | 75 | 53 | Appr. |
INDICE ELENCO N. 10 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 118 AL N. 130) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
118 | Nominale | mantenimento articolo 14 | 446 | 423 | 23 | 212 | 286 | 137 | 53 | Appr. |
119 | Nominale | art. agg. 14.02 | 444 | 376 | 68 | 189 | 90 | 286 | 53 | Resp. |
120 | Nominale | art. agg. 14.0300 | 440 | 372 | 68 | 187 | 91 | 281 | 53 | Resp. |
121 | Nominale | em. 15.500 | 446 | 350 | 96 | 176 | 350 | 0 | 53 | Appr. |
122 | Nominale | articolo 15 | 436 | 415 | 21 | 208 | 344 | 71 | 53 | Appr. |
123 | Nominale | articolo 16 | 423 | 391 | 32 | 196 | 335 | 56 | 53 | Appr. |
124 | Nominale | em. 1.93 | 433 | 433 | 0 | 217 | 433 | 0 | 68 | Appr. |
125 | Nominale | em. 1.96 rif. | 440 | 440 | 0 | 221 | 440 | 0 | 64 | Appr. |
126 | Nominale | em. 1.97 rif. | 449 | 449 | 0 | 225 | 449 | 0 | 63 | Appr. |
127 | Nominale | em. 1.98 rif. | 449 | 449 | 0 | 225 | 449 | 0 | 63 | Appr. |
128 | Nominale | em. 1.106 rif. | 450 | 450 | 0 | 226 | 450 | 0 | 63 | Appr. |
129 | Nominale | articolo 1 | 459 | 431 | 28 | 216 | 286 | 145 | 63 | Appr. |
130 | Nominale | em. 5.6 | 459 | 459 | 0 | 230 | 459 | 0 | 63 | Appr. |
INDICE ELENCO N. 11 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 131 AL N. 134) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
131 | Nominale | articolo 5 | 459 | 437 | 22 | 219 | 286 | 151 | 64 | Appr. |
132 | Nominale | odg 9/1189-A/2 | 448 | 446 | 2 | 224 | 168 | 278 | 61 | Resp. |
133 | Nominale | odg 9/1189-A/10 | 451 | 451 | 0 | 226 | 170 | 281 | 60 | Resp. |
134 | Nominale | Ddl 1189-A - voto finale | 443 | 431 | 12 | 216 | 288 | 143 | 49 | Appr. |