Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute

XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 27 settembre 2019

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 27 settembre 2019.

  Ascani, Azzolina, Battelli, Benvenuto, Boccia, Bonafede, Claudio Borghi, Boschi, Brescia, Buffagni, Businarolo, Carfagna, Castelli, Cirielli, Colletti, Colucci, D'Incà, D'Uva, Dadone, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Di Stefano, Dieni, Ferraresi, Fioramonti, Gregorio Fontana, Formentini, Fraccaro, Franceschini, Frusone, Gallinella, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Giorgis, Grande, Guerini, Invernizzi, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Marzana, Mauri, Molinari, Morani, Morassut, Morelli, Muroni, Orrico, Parolo, Patassini, Polverini, Quartapelle Procopio, Rampelli, Romaniello, Ruocco, Saltamartini, Scalfarotto, Carlo Sibilia, Sisto, Spadafora, Speranza, Tofalo, Traversi, Valentini, Vignaroli, Villarosa, Leda Volpi, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 25 settembre 2019 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   RIZZO ed altri: «Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e altre disposizioni concernenti la sicurezza sul lavoro e la tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie professionali del personale delle Forze armate» (2108);
   SERRACCHIANI: «Disposizioni per la promozione, il sostegno e la valorizzazione della musica corale, bandistica e folclorica» (2109);
   SERRACCHIANI: «Istituzione del Museo nazionale della guerra fredda» (2110);
   ANGIOLA: «Disposizioni concernenti l'istituzione di zone economiche ambientali per lo sviluppo sostenibile nelle aree naturali protette del Mezzogiorno» (2111);
   TESTAMENTO ed altri: «Modifiche all'articolo 3 del decreto-legge 14 novembre 1992, n. 433, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 gennaio 1993, n. 4, e all'articolo 112 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in materia di impiego di personale volontario in attività relative ai beni culturali e ambientali» (2112);
   BRAMBILLA: «Modifiche al codice civile e al codice di procedura civile in materia di allontanamento del minore dalla casa familiare nei casi di emergenza» (2113).

  In data 26 settembre 2019 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE PRESTIGIACOMO: «Modifica all'articolo 9 della Costituzione, in materia di tutela dell'ambiente» (2124);
   LICATINI: «Modifica all'articolo 98 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di requisiti professionali del coordinatore per la progettazione e l'esecuzione dei lavori» (2125).

  Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di proposte di legge d'iniziativa regionale.

  In data 25 settembre 2019 è stata presentata alla Presidenza, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione, la seguente proposta di legge:
   PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE: «Disposizioni in materia di lavoro mediante piattaforme digitali. Modifiche all'articolo 2 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, recante disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni» (2114).

  Sarà stampata e distribuita.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge DADONE ed altri: «Modifiche al codice civile in materia di attribuzione del cognome ai figli» (1265) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Siragusa.

  La proposta di legge SARLI ed altri: «Disposizioni concernenti la diagnosi, la cura e l'assistenza delle donne affette da tumore al seno metastatico» (1472) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Bruno.

  La proposta di legge ROSPI ed altri: «Norme generali in materia di perequazione, compensazione e recupero urbanistico per la promozione di programmi di rigenerazione urbana sostenibile» (2046) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Galizia.

Modifica del titolo di proposte di legge.

  La proposta di legge n. 1721, d'iniziativa dei deputati VERSACE ed altri, ha assunto il seguente titolo: «Disposizioni concernenti il reclutamento degli atleti paralimpici con disabilità fisiche e sensoriali nei gruppi sportivi militari e dei corpi dello Stato».

Trasmissione dal Senato.

  In data 25 settembre 2019 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza i seguenti progetti di legge:
   S. 728. – Senatori VALLARDI ed altri: «Norme per la valorizzazione delle piccole produzioni agroalimentari di origine locale» (approvata dal Senato) (2115);
   S. 787. – Senatori SANTILLO ed altri: «Disposizioni per la sostituzione di automezzi e attrezzature azionati da motori endotermici con automezzi e attrezzature ad alimentazione elettrica, ibrida o ad idrogeno negli aeroporti individuati dall'articolo 1, comma 3, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 17 settembre 2015, n. 201» (approvata dal Senato) (2116);
   S. 867. – «Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell'esercizio delle loro funzioni» (approvato dal Senato) (2117);
   S. 964. – Senatori AIROLA ed altri: «Ratifica ed esecuzione dello Scambio di lettere tra Repubblica italiana e ICCROM aggiuntivo all'Accordo di Parigi del 27 aprile 1957 e allo Scambio di note del 7 gennaio 1963 sull'istituzione e lo status giuridico del Centro internazionale di studi per la conservazione ed il restauro dei beni culturali, fatto a Roma il 17 marzo 2017» (approvata dal Senato) (2118);
   S. 1111. – «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di partenariato sulle relazioni e la cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Nuova Zelanda, dall'altra, fatto a Bruxelles il 5 ottobre 2016» (approvato dal Senato) (2119);
   S. 1123. – «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di partenariato globale e rafforzato tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica d'Armenia, dall'altra, con Allegati, fatto a Bruxelles il 24 novembre 2017» (approvato dal Senato) (2120);
   S. 1136. – «Ratifica ed esecuzione dell'accordo quadro tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'Australia, dall'altra, fatto a Manila il 7 agosto 2017» (approvato dal Senato) (2121);
   S. 1137. – «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo che istituisce la Fondazione internazionale tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, ed i Paesi dell'America latina e dei Caraibi, dall'altra, fatto a Santo Domingo il 25 ottobre 2016» (approvato dal Senato) (2122);
   S. 1139. – «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica Italiana ed il Governo della Repubblica Democratica Socialista dello Sri Lanka sulla cooperazione nei campi della cultura, dell'istruzione, della scienza e della tecnologia, fatto a Roma il 16 aprile 2007» (approvato dal Senato) (2123).

  Saranno stampati e distribuiti.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   I Commissione (Affari costituzionali):
  FRASSINETTI ed altri: «Istituzione del Giorno del ricordo della strage dei piccoli martiri di Gorla» (1278) Parere delle Commissioni V e VII;
  GALANTINO e ROBERTO ROSSINI: «Disciplina dell'impiego delle guardie particolari giurate per servizi di sicurezza sussidiaria fuori del territorio nazionale» (1830) Parere delle Commissioni II, III, IV, V, X, XI e XIV.

   IX Commissione (Trasporti):
  SIRACUSANO e GERMANÀ: «Disposizioni per la realizzazione dell'aeroporto del Mela» (1803) Parere delle Commissioni I, V, VIII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), X, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   XI Commissione (Lavoro):
  FRASSINETTI ed altri: «Introduzione del comma 220-bis dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, in materia di benefici per l'assunzione delle donne vittime di violenza di genere» (1458) Parere delle Commissioni I, V, X, XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   XII Commissione (Affari sociali):
  PINI ed altri: «Disciplina dell'attività funeraria» (1618) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, VIII, X, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
  FRAGOMELI e UBALDO PAGANO: «Modifica dell'articolo 4 del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2017, n. 119, in materia di salvaguardia del diritto all'istruzione dei minori non vaccinabili, e altre disposizioni concernenti la formazione di anagrafi vaccinali» (1667) Parere delle Commissioni I, II, V, VII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
  BOLOGNA ed altri: «Introduzione degli articoli 18-bis, 18-ter e 18-quater della legge 1o aprile 1999, n. 91, in materia di anonimato dei donatori di organi e di tessuti a scopo di trapianto e di coloro che li ricevono» (1949) Parere delle Commissioni I, II, V e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
  CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO: «Riconoscimento della sindrome da fatica cronica (CFS) quale malattia invalidante che dà diritto all'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria» (2076) Parere delle Commissioni I, V e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   Commissioni riunite II (Giustizia) e XII (Affari sociali):
  FIORINI ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'affidamento di minori a comunità e istituti» (1958) Parere delle Commissioni I, V e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
  LOLLOBRIGIDA ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'affidamento di minori e sulle comunità di tipo familiare destinate alla loro accoglienza» (2007) Parere delle Commissioni I e V.

Trasmissione dal Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo.

  Il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, con lettera in data 20 settembre 2019, ha trasmesso il decreto ministeriale di annullamento della nomina del dottor Andrea Comacchio a Direttore generale dell'Agenzia per le erogazioni agricoltura (AGEA).

  Questo decreto è trasmesso alla XIII Commissione (Agricoltura).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 25 e 26 settembre 2019, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
   relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Dodicesima relazione finanziaria della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) – Esercizio 2018 (COM(2019) 422 final), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura);
   proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione da adottare, a nome dell'Unione europea, in sede di comitato di gestione della convenzione internazionale sull'armonizzazione dei controlli delle merci alle frontiere (COM(2019) 423 final), corredata dal relativo allegato (COM(2019) 423 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
   relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo sull'applicazione della direttiva 2013/11/UE del Parlamento europeo e del Consiglio sulla risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori e del regolamento (UE) n. 524/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla risoluzione delle controversie online dei consumatori (COM(2019) 425 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite II (Giustizia) e X (Attività produttive);
   relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo relativa all'applicazione e all'attuazione della direttiva 2014/67/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, concernente l'applicazione della direttiva 96/71/CE relativa al distacco dei lavoratori nell'ambito di una prestazione di servizi e recante modifica del regolamento (UE) n. 1024/2012 relativo alla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno ("regolamento IMI") (COM(2019) 426 final), che è assegnata in sede primaria alla XI Commissione (Lavoro);
   proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione da adottare a nome dell'Unione europea in sede di comitato misto istituito dall'accordo tra l'Unione europea e la Confederazione svizzera concernente il collegamento dei rispettivi sistemi di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra, riguardo alla modifica degli allegati I e II dell'accordo (COM(2019) 427 final), corredata dal relativo allegato (COM(2019) 427 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
   relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo sull'attuazione del regolamento (CE) n. 116/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, relativo all'esportazione di beni culturali 1o gennaio 2014 – 31 dicembre 2017 (COM(2019) 429 final), che è assegnata in sede primaria alla VII Commissione (Cultura);
   proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione che dovrà essere assunta, a nome dell'Unione europea, nel Consiglio di associazione istituito dall'accordo euromediterraneo che istituisce un'associazione tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica libanese, dall'altra, in merito a una modifica del protocollo n. 4 del suddetto accordo relativo alla definizione della nozione di "prodotti originari" e ai metodi di cooperazione amministrativa (COM(2019) 430 final), corredata dal relativo allegato (COM(2019) 430 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri).

Annunzio di provvedimenti concernenti amministrazioni locali.

  Il Ministero dell'interno, con lettere in data 23 settembre 2019, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 141, comma 6, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, i decreti del Presidente della Repubblica di scioglimento dei consigli comunali di Bojano (Campobasso), Conca Casale (Isernia) e Santo Stefano Lodigiano (Lodi).

  Questa documentazione è depositata presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative di competenza, anche di carattere normativo, in materia di affido di minori, con particolare riferimento al ruolo e alle garanzie delle perizie tecniche, anche alla luce della vicenda nota come il «dramma di Sagliano Micca» e delle ulteriori recenti vicende che vedono coinvolta l'associazione «Hansel e Gretel» – 2-00500

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
   nel 1996 la cronaca italiana fu sconvolta dal cosiddetto «dramma di Sagliano Micca», «rimbalzato» sulla stampa sia per l'oggetto dell'indagine giudiziaria che per il suo tragico epilogo;
   i fratelli Guido e Maria Cristina Ferrara, padre e madre di due bambini, e i loro genitori, i nonni Alba e Attilio, furono accusati di aver abusato rispettivamente dei propri figli e dei propri nipoti, fin da quando questi avevano appena tre anni;
   il 5 giugno 1996, nel giorno della prima udienza del processo che li vedeva come imputati, i quattro componenti della famiglia Ferrara si suicidarono inghiottendo pillole di sonnifero e respirando i gas di scarico della loro Fiat Uno;
   la vicenda processuale fu preceduta da una travagliata fase di indagine nella quale si sono susseguite le confessioni e le ritrattazioni dei testi chiave, i due figli dei fratelli Guido e Maria Cristina Ferrara, sulle cui rivelazioni vi fu sempre il sospetto di manipolazioni da parte della moglie di Guido Daniela – in fase di separazione dal marito e in cattivi rapporti con la famiglia Ferrara;
   il processo si concluse con una sentenza di improcedibilità in seguito alla morte dei quattro imputati, lasciando così una gravissima vicenda senza una verità incontrovertibile;
   la tesi dell'abuso famigliare, sostenuta dall'accusa e dal pubblico ministero Alessandro Chionna, si basava sulle perizie del centro studi di Moncalieri «Hansel e Gretel», in particolare su quella di Cristina Roccia, la psicoterapeuta scelta dal pubblico ministero, e di Claudio Foti, psicologo, direttore del centro studi e marito di Roccia all'epoca dei fatti;
   alcune delle persone e dei professionisti coinvolti nelle indagini del «dramma di Sagliano» sono più volte assurti all'onore delle cronache per indagini inerenti al più ampio ambito della sessualità legato ai bambini e alla circonvenzione di minore;
   i nomi che ricorrono in almeno tre fatti di cronaca degli ultimi 25 anni sono quelli di Claudio Foti, della ex moglie Cristina Roccia e del centro studi «Hansel e Gretel», implicati, seppur con modalità diverse, nella vicenda risalente al 1998 e comunemente ricordata come «diavoli della bassa modenese» o «pedofili della bassa modenese», nella recentissima indagine intorno ai fatti di Bibbiano, oltre che al caso oggetto del presente atto;
   in particolare, la vicenda che ha avuto luogo tra il 1997 e il 1998 ha inquietanti tratti in comune con quella di Sagliano, in quanto dalle accuse di pedofilia e satanismo sollevate contro 20 persone e nonostante un iter processuale lungo e travagliato, le imputazioni più pesanti per la maggior parte degli indagati non sono state provate e le uniche condanne hanno interessato sette persone con accuse e pene molto lievi: sono stati ritenute colpevoli di abusi domestici ma senza alcuna impronta rituale;
   tale sentenza, confermata nel 2002 in Cassazione, ha smontato la pista satanista e ha parlato esplicitamente di «falso ricordo collettivo»;
   la corte d'appello nel 2013 ha assolto per l'ennesima volta gli imputati e ha usato parole durissime per gli inquirenti e specialmente per chi ha interrogato i bambini come le psicologhe definite «oggettivamente inesperte» e il loro approccio «assolutamente censurabile (...) perché del tutto impropriamente veicola nella mente dei bambini dati e informazioni che ne possono contaminare ogni successivo racconto»;
   Roccia, nell'inchiesta «Veleno», relativa ai «diavoli della bassa modenese», è stata identificata quale una delle consulenti del tribunale di Modena all'epoca dei processi;
   durante le indagini in corso sulla vicenda di Bibbiano, Foti è stato posto agli arresti domiciliari, ha oggi obbligo di dimora nel comune di Pinerolo e risulta indagato per aver falsato i ricordi di alcuni bambini al fine di poterli allontanare dalle famiglie naturali, con lo scopo di accumulare consulenze e far guadagnare i genitori affidatari nel caso di Bibbiano;
   nel luglio 2019, Selvaggia Lucarelli sulle colonne de Il Fatto Quotidiano ha rievocato il caso di Sagliano, definendolo il «caso zero» nella catena che lega l'associazione «Hansel e Gretel» a storie controverse di abusi su minori;
   risulta particolarmente inquietante il fatto che il centro studi con sede a Moncalieri «Hansel e Gretel» sia parte in causa in tutti e tre i procedimenti giudiziari: attraverso il suo direttore Claudio Foti, la sua ex moglie, Cristina Rocca, e l'attuale compagna di Foti, Nadia Bolognini, direttore dell'area evolutiva del medesimo centro studi;
   per le motivazioni riassunte nel presente atto, la psicologa Alessandra Lancellotti, che all'epoca seguì la famiglia Ferraro come consulente di parte, ha recentemente dichiarato che: «ancora oggi molti bambini vengono portati via dai rispettivi genitori per presunti abusi sessuali falsi, al solo scopo di guadagnare da un grande giro di soldi e interessi e di fatto distruggendo famiglie intere e la vita di bambini. Riaprire il caso di Sagliano Micca consentirebbe di far luce sulle responsabilità dell'epoca»;
   la comunità biellese è stata violentemente scossa dalla vicenda della famiglia Ferraro e dalle relative conseguenze: il suicidio di persone conosciute, amate all'interno di detta comunità, è ancora oggi una ferita non rimarginata;
   il centro studi «Hansel e Gretel» ha beneficiato nel maggio del 2019 di un contributo da parte del gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle in regione Piemonte, figurando tra le 11 associazioni che il gruppo consiliare stesso ha ritenuto meritevoli di ricevere una donazione dal fondo privato formatosi in seguito alla rinuncia di parte delle indennità degli stessi consiglieri 5 stelle –:
   se e quali iniziative di propria competenza, pur nel rispetto delle garanzie costituzionali di indipendenza della magistratura, il Governo intenda urgentemente porre in essere con riguardo ai fatti esposti in premessa, considerato che si tratta di una vicenda che ha scosso non poco un'intera comunità;
   se intenda avviare una capillare verifica delle case che si occupano di affido dei minori, proprio alla luce dei fatti esposti in premessa, e quali provvedimenti di propria competenza, anche di carattere normativo, intenda adottare al fine di evitare che i minori possano essere sottratti alle proprie famiglie sulla base di decisioni assunte mediante perizie non sempre corrispondenti alla realtà dei fatti.
(2-00500) «Patelli, Molinari, Benvenuto, Boldi, Caffaratto, Gastaldi, Giaccone, Giglio Vigna, Gusmeroli, Liuni, Locatelli, Maccanti, Pettazzi, Tiramani».


Iniziative di competenza in merito all'uso, a fini commerciali, del biossido di titanio – 2-00463

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   in Italia è consentito l'uso, a fini commerciali, di una sostanza denominata E171;
   si tratta del biossido di titanio, uno sbiancante chimico utilizzato per la produzione di molti prodotti di largo impiego, come, solo per riportare alcuni esempi, alimenti, creme solari, dentifrici, plastica, vernici;
   nel 2006 la Iarc, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell'Organizzazione mondiale della sanità, ha dichiarato che il prodotto è un «possibile cancerogeno per l'uomo», giungendo a tale conclusione dopo aver effettuato test su animali;
   le evidenze scientifiche hanno dimostrato che, se inalato, l'E171 può essere la causa dell'insorgenza di tumori polmonari ed il rischio aumenta se è utilizzato nella forma nanometrica, poiché i nanomateriali veicolano con maggiore facilità, nel corpo umano, prodotti chimici, i quali, accumulandosi, riescono a penetrare nelle membrane delle cellule, alterando il normale funzionamento del dna. Il problema è rappresentato dal fatto che, nelle etichette che indicano la composizione dei prodotti, se l'E171 è presente solo in forma nanometrica, non viene menzionato;
   la preoccupazione per l'omissione dell'indicazione della presenza nei prodotti di questa sostanza in forma nanometrica non è condivisa dall'Autorità per la sicurezza alimentare europea, la quale non ritiene l'additivo pericoloso, giungendo, pochi mesi fa, a negare la possibilità di sottoporre la sostanza a una nuova valutazione di sicurezza;
   nonostante le certezze dell'Autorità per la sicurezza alimentare europea, circa un mese fa la Francia ha autonomamente deciso di vietare la commercializzazione, a partire dal 2020, di prodotti che contengono biossido di titanio;
   il 23 maggio 2019, una rivista specializzata nei diritti dei consumatori, ha pubblicato uno speciale in seguito ai test fatti su 12 prodotti alimentari;
   ha verificato in laboratorio la forma dell'eventuale presenza di questo additivo, poiché, come detto, è dichiarato nelle etichette solo se presente in forma non nanometrica;
   infatti, nei prodotti ove non è stata dichiarata la presenza nelle etichette, sono state trovati cristalli di E171 in forma nano e micro di anatasio, la più pericolosa tra le morfologie che può assumere il biossido di titanio; il risultato delle analisi solleva dubbi sulla sua non tossicità per i consumatori dei prodotti, spesso bambini;
   come detto, la pericolosità del biossido di titanio, se respirato, è certa, ma non sono stati ancora verificati i rischi per l'uomo se l'additivo è ingerito. Nel 2017, una ricerca dell'Istituto nazionale francese per la ricerca agronomica (Inra), ha mostrato che l'esposizione cronica al biossido di titanio, tramite la sua ingestione, «provoca stadi precoci di cancerogenesi». Per questo motivo la Francia ha messo al bando il biossido di titanio a partire dal 2020. In Europa, invece, non c’è necessità di verificare i potenziali pericoli esistenti, ad avviso dell'Istituto nazionale francese per la ricerca agronomica;
   si consideri che l'articolo 18 del regolamento (Ue) n. 1169/2011 prevede che tutti gli ingredienti presenti sotto forma di nanomateriali devono essere indicati in etichetta;
   di converso, il regolamento (Ue) n. 1363/2013 esclude l'obbligo di indicazione per i nanoingredienti degli additivi autorizzati. L'E171 è un additivo autorizzato;
   ciò che appare certo è che il biossido di titanio in nanoparticelle è presente in molti prodotti e non si distribuisce in essi in maniera uniforme, con la conseguenza che in uno stesso lotto di prodotti, o addirittura in una stessa confezione, ci possono essere casi di prodotti dove esso è più concentrato, altri dove la concentrazione è presente ma minore, infine casi dove non è in alcun modo presente. Ad avviso degli interpellanti, la sua tossicità andrebbe accertata, anche in virtù del fatto che è utilizzato anche nei prodotti alimentari solo a fini estetici, non ha alcun valore nutrizionale e non svolge alcuna funzione tecnologica benefica;
   si segnala che la Commissione europea ha più volte rimandato la decisione finale sulla tossicità della sostanza, l'ultima volta l'11 aprile 2019, nonostante le richieste fatte dall'Echa, l'Agenzia europea delle sostanze chimiche, la quale ha chiesto che la presenza di questa sostanza sia chiaramente indicata sulle etichette di tutti i prodotti che lo contengono, in qualsiasi forma;
   il biossido di titanio segue l’iter di classificazione ed etichettatura armonizzata a norma del regolamento (CE) n. 1272/2008 («regolamento clp»), il quale prevede che le sostanze chimiche siano classificate in base ai pericoli per la salute e che i lavoratori e i consumatori debbano essere allertati dei pericoli chimici che hanno un'evidenza scientifica;
   a livello comunitario, il principio di precauzione, contenuto nell'articolo 191 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, garantisce un alto livello di protezione dell'ambiente grazie a delle prese di posizione preventive in caso di rischio. Tuttavia, nella pratica, il campo di applicazione del principio risulta molto più vasto e si estende anche alla politica dei consumatori, alla legislazione europea sugli alimenti, alla salute umana, animale e vegetale –:
   se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero e, in caso affermativo, se e quali iniziative di competenza intenda assumere, a partire dalla valutazione del rischio effettuata dalle istituzioni nazionali preposte, per adottare eventuali misure precauzionali, analoghe a quelle assunte in Francia, nel caso in cui venisse confermata la pericolosità di prodotti che contengono biossido di titanio per la salute umana;
   se intenda attivarsi presso le competenti istituzioni dell'Unione europea, perché un'adeguata valutazione venga finalmente posta in essere dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare, al fine di tutelare al meglio la salute di consumatori e lavoratori, rimuovendo l'E171, in caso di risultato positivo, dall'elenco dei nanoingredienti autorizzati dall'Unione europea per l'uso alimentare.
(2-00463) «Ianaro, Massimo Enrico Baroni, Bologna, D'Arrando, Lapia, Lorefice, Mammì, Menga, Nappi, Nesci, Provenza, Sapia, Sarli, Sportiello, Trizzino, Troiano, Leda Volpi, Raffa, Romaniello, Paolo Nicolò Romano, Roberto Rossini, Ruggiero, Saitta, Salafia, Sarti, Scagliusi, Scutellà, Segneri, Serritella, Francesco Silvestri, Siragusa, Sodano, Spessotto, Suriano, Sut, Termini, Trano, Tripiedi, Elisa Tripodi, Tucci, Vallascas, Zanichelli, Zennaro».


Iniziative volte a contrastare la resistenza antimicrobica, anche alla luce della recente diffusione in Toscana del cosiddetto batterio New Delhi – 2-00496

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   il New Delhi metallo beta-lactamase (Ndm) è un ceppo nuovo di Klebsiella che si è rivelato resistente agli antibiotici, anche a quelli di nuova generazione;
   le resistenze antimicrobiche costituiscono un problema sanitario di primaria importanza come riscontrato dall'Organizzazione mondiale della sanità che da anni lancia l'allarme per un fenomeno che ha raggiunto proporzioni preoccuparti in tutte le aree geografiche del pianeta, definendolo la più grande sfida della medicina contemporanea;
   le persone più a rischio di contagio sono i pazienti fragili ricoverati all'interno delle strutture sanitarie e nelle case di cura dove vengono effettuate terapie invasive o degenti affetti da malattie gravi e per questo immunodepressi;
   attraverso una scrupolosa osservazione delle pratiche igieniche e dei metodi di sanificazione di ambienti e strumentazioni ospedaliere, si può evitare la sproporzionata diffusione delle infezioni;
   l'uso improprio dei farmaci, l'abuso di antimicrobici negli allevamenti, in particolare in quelli intensivi, dove l'elevata densità della popolazione animale aumenta il rischio di insorgenza e diffusione di infezioni, con conseguente trasmissione di batteri resistenti attraverso la catena alimentare all'uomo, aumentano il rischio di resistenza antimicrobica;
   in Toscana in meno di un anno l'Ndm ha già causato 36 morti su un totale di 90 pazienti infetti;
   a partire dal marzo 2019 la regione Toscana è stata in costante contatto con il Ministero della salute e l'Istituto superiore di sanità, per il confronto sul tema, all'interno del tavolo regionale relativo al piano nazionale di contrasto dell'antimicrobico-resistenza;
   il 4 giugno 2019 il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha pubblicato un Rapid risk assessment su questo particolare evento, suggerendo alcune azioni per ridurre il rischio di diffusione di questo particolare ceppo multiresistente;
   la regione Toscana ha provveduto ad inviare la segnalazione al Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie e dal mese di maggio 2019 ha costituito un'unità di crisi –:
   se il Ministro interpellato sia a conoscenza dei fatti descritti in premessa e quali precauzioni intenda adottare per far fronte a questa emergenza sanitaria;
   quali siano i programmi che il Ministro interpellato ha intenzione di mettere in atto per migliorare le condizioni igienico-sanitarie all'interno delle strutture ospedaliere e quali iniziative efficaci intenda adottare per contrastare la resistenza antimicrobica nell'ambito della salute umana, animale e dell'ambiente, tenuto conto della loro interconnessione.
(2-00496) «Nappi, Nesci, Provenza, Sapia, Sarli, Sportiello, Troiano, Massimo Enrico Baroni, Bologna, D'Arrando, Ianaro, Lapia, Lorefice, Mammì, Menga, Emiliozzi, Lombardo, Faro, Ficara, Flati, Gagnarli, Galizia, Gallinella, Giordano, Carla Giuliano, Giuliodori, Grande, Grimaldi, Grippa, Invidia».


Stato di attuazione del programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale dei siti contaminati e iniziative a sostegno dell'attività del commissario straordinario per la bonifica delle discariche abusive – 2-00492

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
   con decreto ministeriale del 18 settembre 2001, n. 468, venne approvato il «Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati»;
   con la legge di bilancio 30 dicembre 2018, n. 145, il fondo di cui all'articolo 1, comma 476, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, è stato incrementato di oltre 20 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2024. Tali somme sono finalizzate alla «realizzazione degli interventi ambientali individuati dal Comitato interministeriale di cui all'articolo 2 del decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 febbraio 2014, n. 6»;
   le medesime somme sono state assegnate anche al finanziamento di un nuovo «programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale dei siti oggetto di bonifica», così come per i siti per i quali non sia stato avviato il procedimento di individuazione del responsabile della contaminazione, nonché «per interventi urgenti di messa in sicurezza e bonifica di siti contaminati»;
   l'adozione di tale programma spetta al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con la Conferenza Stato-regioni;
   la sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea relativa alla procedura di infrazione europea n. 2003/2077 ha condannato l'Italia al pagamento di una multa semestrale di 42 milioni di euro a cui saranno detratti 200 mila euro ogni 6 mesi per ogni sito incluso nella sentenza in caso di bonifica, che diventano 400 mila euro per i siti in cui sono stati conferiti rifiuti pericolosi;
   per far fronte agli oneri della sentenza il Consiglio dei ministri il 24 marzo 2017 ha nominato commissario il generale di brigata dei carabinieri Giuseppe Vadalà –:
   quale sia lo stato di attuazione di quanto previsto dalla legge di bilancio n. 145 del 2018 in merito al programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale dei siti contaminati;
   se intenda fornire maggiore supporto, in termini di risorse economiche e dotazione di personale, alle attività del commissario straordinario per la bonifica delle discariche abusive.
(2-00492) «Ilaria Fontana, Daga, Deiana, D'Ippolito, Federico, Licatini, Alberto Manca, Maraia, Ricciardi, Rospi, Terzoni, Varrica, Vianello, Vignaroli, Zolezzi, Currò, De Giorgi, De Girolamo, De Lorenzis, De Lorenzo, De Toma, Del Grosso, Del Sesto, Di Lauro, Di Sarno, Di Stasio, Donno, D'Orso, Ehm, Parentela».


Iniziative in ordine al funzionamento e all'organizzazione del personale delle Forze armate – 2-00494

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della difesa, per sapere – premesso che:
   la legge n. 244 del 2012, nota anche come «legge Di Paola» sulla revisione in senso riduttivo dello strumento militare, ha inciso profondamente sul funzionamento e sull'organizzazione delle Forze armate, con l'obiettivo di realizzare uno strumento militare di dimensioni più contenute, ma più sinergico ed efficiente nell'operatività e pienamente integrato e integrabile nel contesto dell'Unione europea e della Nato;
   tale provvedimento ha conferito al Governo un'ampia delega in senso riduttivo nei seguenti settori d'intervento:
    a) l'assetto strutturale e organizzativo del Ministero della difesa;
    b) le dotazioni organiche complessive del personale militare dell'Esercito italiano, della Marina militare, escluso il Corpo delle capitanerie di porto e dell'Aeronautica militare;
    c) le dotazioni organiche complessive del personale civile del Ministero della difesa;
   in termini concreti tali interventi sono stati strutturati in maniera tale da conseguire, secondo una tempistica delineata nella stessa legge delega, i seguenti effetti:
    a) una contrazione complessiva del 30 per cento delle strutture operative, logistiche, formative, territoriali e periferiche della difesa, anche attraverso il loro accorpamento, con la finalità non solo di ottimizzare l'impiego delle risorse umane e strumentali disponibili, ma anche di contenere il numero delle infrastrutture in uso al Ministero della difesa;
    b) una riduzione generale a 150.000 unità di personale militare delle tre Forze armate (Esercito, Marina militare ed Aeronautica militare), dalle attuali 190.000 unità, e delle dotazioni organiche del personale civile, dalle attuali 30.000 unità a 20.000 unità, da attuare entro l'anno 2024;
    c) il riequilibrio generale del bilancio della «Funzione difesa», ripartendolo in 50 per cento per il personale, 25 per cento per l'esercizio e 25 per cento per l'investimento;
   in relazione all'attuazione del processo di revisione dell'assetto strutturale e organizzativo del Ministero della difesa e della riduzione delle dotazioni organiche del personale militare e civile, la legge in esame ha previsto, poi, una serie di misure di diretta applicazione intese a garantire:
    a) la flessibilità di bilancio e il miglior utilizzo delle risorse finanziarie;
    b) una maggiore condivisione delle responsabilità tra Governo e Parlamento in merito alle scelte concernenti l'adeguamento dei sistemi e delle dotazioni del personale militare;
   in attuazione della delega prevista dalla legge n. 244 del 2012, il Governo pro tempore ha adottato i decreti legislativi nn. 7 e 8 del 2014 concernenti, rispettivamente, disposizioni in materia di revisione in senso riduttivo dell'assetto strutturale e organizzativo delle Forze armate (decreto legislativo n. 7 del 2014) e disposizioni in materia di personale militare e civile del Ministero della difesa, nonché misure per la funzionalità della medesima amministrazione (decreto legislativo n. 8 del 2014);
   successivamente (febbraio 2016) il Governo pro tempore ha trasmesso alle Camere lo schema di decreto legislativo n. 277 (ora decreto legislativo 26 aprile 2016, n. 91), recante disposizioni integrative e correttive ai suddetti decreti;
   l'articolo 1, comma 5, della legge n. 244 del 2012 è stato novellato dall'articolo 7, comma 4-bis, del decreto-legge n. 185 del 2015, al fine di contemplare anche la previsione in base alla quale una quota parte non superiore al 50 per cento dei risparmi di spesa di parte corrente di natura permanente derivanti da tale revisione – di cui all'articolo 4, comma 1, lettere c) e d) – deve essere impiegata per adottare ulteriori disposizioni integrative entro il 1o luglio 2017, al fine di assicurare la sostanziale equiordinazione delle Forze armate e delle Forze di polizia. In attuazione di tale disposizione sono stati adottati i decreti legislativi nn. 94 e 95 del 2017;
   da ultimo, il decreto-legge n. 113 del 2018 (cosiddetto «decreto sicurezza e immigrazione») ha previsto una delega al Governo per l'adozione, entro il 30 settembre 2019, di decreti legislativi integrativi e correttivi in materia di riordino dei ruoli delle Forze armate e delle Forze di polizia, nei limiti delle risorse appostate su un fondo appositamente istituito dall'articolo 35 del decreto-legge stesso, nel quale sono confluite le autorizzazioni di spesa già previste per il riordino dei ruoli e delle carriere del personale e delle Forze di polizia e delle Forze armate e non utilizzate (una prima attuazione è stata compiuta con i citati decreti legislativi n. 94 e n. 95 del 2017 e con il decreto legislativo n. 126 del 2018, correttivo del solo decreto legislativo di riordino delle Forze di polizia, il decreto legislativo n. 95 del 2017) –:
   se il Ministro interpellato intenda intraprendere tutte le iniziative necessarie a delineare compiutamente un bilancio dei risultati ottenuti in relazione al personale delle Forze armate, da cui possano scaturire interventi ulteriori volti a migliorare e rendere più efficiente il settore della difesa;
   quali iniziative il Governo intenda adottare per valorizzare le funzioni svolte dalle diverse categorie di personale, in linea con le nuove esigenze di impiego dello strumento militare;
   quali iniziative il Governo intenda intraprendere per colmare l'eccessivo squilibrio gerarchico, a favore dei gradi dirigenziali, attualmente presente nelle Forze armate.
(2-00494) «Ermellino, Aresta, Chiazzese, Corda, Del Monaco, D'Uva, Frusone, Giarrizzo, Gubitosa, Iorio, Iovino, Misiti, Roberto Rossini, Giovanni Russo, Adelizzi, Davide Aiello, Piera Aiello, Alemanno, Amitrano, Angiola, Aprile, Ascari, Barbuto, Brescia, Bruno, Buompane, Businarolo, Cabras, Cadeddu, Battelli, Rizzo».


Iniziative in relazione alla recente risoluzione dell'Agenzia delle entrate in materia di imponibilità ai fini IVA delle prestazioni didattiche relative alle patenti di guida – 2-00499

F)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   l'Agenzia delle entrate, con risoluzione 79/E del 2 settembre 2019, ha sancito che le prestazioni didattiche relative alle patenti di guida – sinora esenti da Iva ai sensi dell'articolo 10, punto 20, del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972 – sono operazioni imponibili;
   la citata risoluzione, che intende dare seguito alla sentenza interpretativa del 14 marzo 2019 (C-449/2017) della Corte di giustizia dell'Unione europea – che si esprime su un rinvio pregiudiziale relativo all'interpretazione data ad una direttiva europea dall'ordinamento giuridico tedesco – definisce imponibili le lezioni di scuola guida, perché non rientrano né nell'insegnamento scolastico e universitario, né nella formazione e riqualificazione professionale;
   secondo la risoluzione 79/E la sentenza ha effetto retroattivo e, pertanto, la maggiore imposta per operazioni relative ad annualità ancora accertabili ai fini Iva deve essere inserita nella dichiarazione Iva integrativa relativa a tali annualità; inoltre, il mutamento dei regime Iva, da esente a imponibile, implica per il contribuente il diritto alla detrazione dell'imposta sugli acquisti di beni e servizi relativi alle medesime operazioni;
   occorre considerare che la retroattività non è un principio scritto nel Trattato istitutivo, ma è implicita nella natura interpretativa della sentenza della Corte di giustizia che, come tale, si dovrebbe applicare dall'entrata in vigore della norma, non solo rispetto alla parti della controversia dinanzi alla Corte di giustizia dell'Unione europea ma anche a tutti gli Stati tenuti ad attuare la direttiva;
   la risoluzione dell'Agenzia delle entrate limita la portata della retroattività, sostenendo che questa incide sulle «operazioni effettuate e registrate in annualità ancora accertabili ai fini Iva» e che «la maggiore imposta deve confluire nella dichiarazione integrativa di ciascun anno solare di effettuazione delle prestazioni ancora accertabile, da presentare ai sensi dell'articolo 8, comma 6-bis, del decreto del Presidente della Repubblica n. 322 del 1998»;
   è necessario sottolineare che la risoluzione, nel dare seguito alla sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea, con efficacia retroattiva del prelievo Iva, contrasta con l'articolo 23 della Costituzione, secondo il quale «nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge», principio centrale dell'ordinamento: anche le disposizioni sulla legge in generale stabiliscono infatti che «La legge non dispone che per l'avvenire: essa non ha effetto retroattivo»; a questo fondamentale principio si devono pertanto ammettere eccezioni solo per disposizioni a favore del contribuente;
   la stessa risoluzione, nel ritenere applicabile l'Iva sulle lezioni di guida solo alle «operazioni effettuate e registrate in annualità ancora accertabili ai fini Iva», contrasta anche con l'articolo 3 della Costituzione: come si afferma al primo comma dell'articolo 1 della legge 27 luglio 2000, n. 212, statuto dei diritti del contribuente, le disposizioni dello statuto, emanate in attuazione degli articoli 3, 23, 53 e 97 della Costituzione, «costituiscono principi generali dell'ordinamento tributario e possono essere derogate o modificate solo espressamente e mai da leggi speciali», a fortiori, da una risoluzione dell'Agenzia delle entrate;
   considerando che sono operazioni in annualità ancora accertabili ai fini Iva quelle realizzate dal 2014 al 2018, si tratta, secondo la Confederazione autoscuole riunite, di 3,8 milioni di patenti; inoltre, l'incremento del costo della patente rende più onerose le lezioni di guida, compromettendo la sicurezza stradale;
   l'Agenzia delle entrate, con risoluzioni 83/E-III-7-65258 del 1998 e c134/E del 2005, ha, in precedenza, definito esenti le lezioni di scuola guida; su queste disposizioni il contribuente ha finora fatto legittimo affidamento;
   la risoluzione afferma che non sono dovuti sanzioni e interessi, perché il comportamento dei contribuenti deriva da «ritardi, omissioni o errori dell'amministrazione stessa»;
   il recupero dell'Iva retroattiva su coloro che hanno seguito le lezioni di guida è operazione molto complessa; l'onere ricade pertanto sulle autoscuole che stimano un costo medio pro capite di 120.000 euro;
   la risoluzione 79/E è in contrasto con l'articolo 3 dello statuto del contribuente sul divieto di retroattività, con il principio di correttezza e buona fede tra amministrazione e contribuente e, quindi, con gli articoli 10, 6, 7, 5 e 2 del medesimo Statuto; occorre sottolineare che la Corte di cassazione, con sentenza del 14 aprile 2004, n. 7080, in merito ai principi espressi nelle disposizioni dello statuto del contribuente o desumibili da esso, ha affermato che tali principi hanno una rilevanza del tutto particolare nell'ambito della legislazione tributaria ed una sostanziale superiorità rispetto alle altre disposizioni vigenti in materia;
   la sentenza della Corte di giustizia riguarda l'Amministrazione finanziaria tedesca; la risoluzione non considera che in Italia le autoscuole sono soggette ad autorizzazioni e controlli delle province e della motorizzazione e che sono «scuole per l'educazione stradale, l'istruzione e la formazione dei conducenti» privata e professionale –:
   quali urgenti iniziative intenda assumere per escludere la retroattività del nuovo regime fiscale e per evitare, o compensare, aumenti dell'Iva sulle lezioni di guida, prevedendo, ad esempio, crediti d'imposta per le autoscuole che intendano sostituire le auto utilizzate per la formazione con auto a trazione elettrica e prevedendo a tal fine una didattica sulla guida anche sulle vetture elettriche, sull'innovazione tecnologica, sull'automazione nella sicurezza attiva e passiva, sulla guida autonoma nelle smart road.
(2-00499) «Ruggiero, De Lorenzis, Grimaldi, Scagliusi, Aprile, Azzurra Pia Maria Cancelleri, Caso, Currò, Giuliodori, Maniero, Martinciglio, Migliorino, Raduzzi, Ruocco, Trano, Zanichelli, Zennaro, Barbuto, Luciano Cantone, Carinelli, Chiazzese, De Girolamo, Ficara, Grippa, Marino, Raffa, Paolo Nicolò Romano, Serritella, Spessotto, Termini, Gabriele Lorenzoni, Sut, Sabrina De Carlo, Scanu, D'Uva».