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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 11 ottobre 2019

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME: DDL N. 1939 E ABB.

Ddl n. 1939 e abb. – Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell'economia circolare

Tempo complessivo: 16 ore e 30 minuti, di cui:
• discussione sulle linee generali: 7 ore e 30 minuti;
• seguito dell'esame: 9 ore.

Discussione generale Seguito dell'esame
Relatori 40 minuti
(complessivamente)
40 minuti
(complessivamente)
Governo 20 minuti 20 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti 10 minuti
Tempi tecnici 1 ora e 15 minuti
Interventi a titolo personale 20 minuti 50 minuti
(con il limite massimo di 12 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 6 ore 5 ore e 45 minuti
 MoVimento 5 Stelle 46 minuti 53 minuti
 Lega – Salvini premier 1 ora e 14 minuti 1 ora e 11 minuti
 Forza Italia – Berlusconi
 presidente
1 ora e 5 minuti 1 ora e 2 minuti
 Partito Democratico 37 minuti 39 minuti
 Fratelli d'Italia 42 minuti 41 minuti
 Italia Viva 32 minuti 28 minuti
 Liberi e Uguali 31 minuti 24 minuti
 Misto: 33 minuti 27 minuti
  CAMBIAMO! – 10 Volte Meglio 11 minuti 9 minuti
  Minoranze Linguistiche 6 minuti 5 minuti
  Noi Con l'Italia-USEI 6 minuti 5 minuti
  +Europa-Centro Democratico 5 minuti 4 minuti
  MAIE-Movimento Associativo
  Italiani all'Estero
5 minuti 4 minuti

TESTO AGGIORNATO AL 27 FEBBRAIO 2020

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta dell'11 ottobre 2019.

  Amitrano, Ascani, Azzolina, Benvenuto, Bergamini, Bianchi, Boccia, Bonafede, Claudio Borghi, Boschi, Brescia, Buffagni, Businarolo, Carfagna, Castelli, Cirielli, Colletti, Colucci, D'Incà, D'Uva, Dadone, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Dieni, Ferraresi, Fioramonti, Gregorio Fontana, Formentini, Fraccaro, Franceschini, Frusone, Gallinella, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Giorgis, Grande, Grimoldi, Guerini, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lotti, Maggioni, Marrocco, Marzana, Mauri, Molinari, Morani, Morassut, Morelli, Orrico, Orsini, Parolo, Pastorino, Rampelli, Rizzo, Ruocco, Saltamartini, Scalfarotto, Carlo Sibilia, Francesco Silvestri, Sisto, Spadafora, Spadoni, Speranza, Tofalo, Traversi, Vignaroli, Villarosa, Leda Volpi, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 10 ottobre 2019 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa delle deputate:
   PAXIA: «Disposizioni per garantire l'adeguatezza degli apporti nutrizionali degli alimenti e delle bevande somministrati tramite distributori automatici situati in luoghi pubblici» (2162);
   BALDINO: «Modifiche all'articolo 560 del codice di procedura civile e introduzione del diritto di estinzione del debito in caso di cessione e cartolarizzazione del credito» (2163).

  Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di proposte di legge d'iniziativa regionale.

  In data 10 ottobre 2019 è stata presentata alla Presidenza, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione, la seguente proposta di legge:
   PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL'EMILIA ROMAGNA: «Misure per la promozione dei contratti di solidarietà espansiva e utilizzo del reddito di cittadinanza» (2164).

  Sarà stampata e distribuita.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge GRIBAUDO ed altri: «Modifiche all'articolo 46 del codice delle pari opportunità tra uomo e donna, di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, in materia di rapporto sulla situazione del personale» (615) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Romina Mura.
   La proposta di legge DEIDDA ed altri: «Modifica all'articolo 9 della legge 23 marzo 1983, n. 78, in materia di indennità supplementare per gli incursori e gli operatori subacquei» (1255) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Butti.
   La proposta di legge FRASSINETTI ed altri: «Introduzione del comma 220-bis dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, in materia di benefìci per l'assunzione delle donne vittime di violenza di genere» (1458) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Butti.
   La proposta di legge DEIDDA ed altri: «Disposizioni perequative in favore del personale trasferito ai servizi di informazione e di sicurezza, ai sensi dell'articolo 7 della legge 24 ottobre 1977, n. 801, prima del 21 novembre 1980» (1477) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Butti.
   La proposta di legge ZUCCONI ed altri: «Modifica all'articolo 444 del codice di procedura penale, concernente l'esclusione dell'applicazione della pena su richiesta nei procedimenti per violenza domestica, violenza sessuale e atti persecutori» (1620) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Butti.
   La proposta di legge OSNATO ed altri: «Disposizioni per la tutela dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni da violenze e minacce nello svolgimento del servizio» (1713) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Butti.
   La proposta di legge costituzionale ZUCCONI ed altri: «Modifica all'articolo 117 della Costituzione, concernente l'attribuzione della materia del turismo e dell'industria alberghiera alla competenza concorrente dello Stato e delle regioni» (1793) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Butti.

Modifica del titolo di proposte di legge.

  La proposta di legge n. 1664, d'iniziativa della deputata PINI, ha assunto il seguente titolo: «Disposizioni in materia di distribuzione gratuita di contraccettivi e per il conseguente adeguamento dei livelli essenziali di assistenza».

Ritiro di proposte di legge.

  In data 10 ottobre 2019 la deputata Baldino ha comunicato di ritirare la seguente proposta di legge:
   BALDINO: «Modifiche al codice di procedura civile, in materia di liberazione dell'immobile pignorato, nonché istituzione del Fondo nazionale per la tutela della prima casa» (973).

  La proposta di legge sarà pertanto cancellata dall'ordine del giorno.

Trasmissione dal Senato.

  In data 10 ottobre 2019 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza la seguente proposta di legge:
   S. 257-702. – Senatori MARCUCCI ed altri; senatori MONTEVECCHI ed altri: «Ratifica ed esecuzione della Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, fatta a Faro il 27 ottobre 2005» (approvata, in un testo unificato, dal Senato) (2165).

  Sarà stampata e distribuita.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
   I Commissione (Affari costituzionali):
  INVIDIA ed altri: «Introduzione della firma digitale per la raccolta delle sottoscrizioni nel procedimento elettorale preparatorio relativo alle elezioni della Camera dei deputati, del Senato della Repubblica, dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, dei consigli regionali e dei consigli comunali, nonché nei procedimenti di richiesta di referendum e di presentazione di proposte di legge d'iniziativa popolare» (1892) Parere delle Commissioni II, V e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
   VI Commissione (Finanze):
  FOGLIANI ed altri: «Norme riguardanti il trasferimento al patrimonio disponibile e la successiva cessione a privati di aree demaniali nel comune di Chioggia» (2041) Parere delle Commissioni I, V e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
   VII Commissione (Cultura):
  ENRICO BORGHI e SERRACCHIANI: «Modifica all'articolo 5 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 63, in materia di erogazione gratuita del servizio di trasporto scolastico» (2011) Parere delle Commissioni I, V, IX e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
   VIII Commissione (Ambiente):
  TERZONI ed altri: «Disposizioni in favore dei familiari delle vittime di eventi sismici» (2020) Parere delle Commissioni I, II, V e VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria).
   XII Commissione (Affari sociali):
  PINI: «Disposizioni in materia di distribuzione gratuita di contraccettivi e per il conseguente adeguamento dei livelli essenziali di assistenza» (1664) Parere delle Commissioni I, V e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative, anche di natura normativa, volte a risolvere le criticità organizzative del tribunale di Termini Imerese (Pa) – 2-00516

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
   il presidente del tribunale di Termini Imerese, dottor Raimondo Loforti, a quanto consta agli interpellanti, ha già rivolto richiesta scritta al Ministro della giustizia per rilevare le gravi criticità dell'ufficio giudiziario;
   con il decreto legislativo n. 155 del 2012, in vigore dal 13 settembre 2013, i comuni di Bagheria e Ficarazzi sono stati accorpati al circondario di Termini Imerese, con incremento della popolazione, pari ad oltre 360.000 abitanti (popolazione del circondario di Palermo ridotta del 7 per cento e quella di Termini Imerese aumentata del 24 per cento);
   la dotazione organica dei giudici di quel tribunale, confermata con decreto del Ministro della giustizia 1o dicembre 2016, è rimasta invariata e, oggi inadeguata a fronteggiare la domanda di giustizia proveniente dal territorio;
   nel 2015 l'ispettorato generale del Ministero della giustizia evidenziava che l'organico era rimasto inalterato rispetto alla precedente ispezione svolta nel 2009 e, alla luce dei flussi di lavoro rilevati in corso di verifica, la pianta organica dei magistrati doveva ritenersi sottodimensionata rispetto alla domanda di giustizia del territorio, avuto riguardo alle dimensioni ed al carico complessivo di lavoro che ha subito un significativo incremento a seguito dell'accorpamento delle sezioni distaccate, con particolare riferimento alla ex sezione distaccata di Bagheria (già sezione distaccata del Tribunale di Palermo);
   l'accorpamento avrebbe dovuto imporre per il Tribunale termitano, per l'estensione del circondario, per la vastità del bacino di utenza e per le specificità delle realtà socio-economiche e criminali del territorio, una maggiore dotazione di magistrati e di personale amministrativo;
   l'analisi dei flussi statistici precedenti e successivi al 2013, evidenzia l'allarmante incremento delle sopravvenienze:
   nel triennio 2010/2012 (settore civile), le sopravvenienze erano mediamente pari a 2.110 procedimenti, nel triennio 2015/2017 hanno raggiunto la media di ben 4.199 (+99 per cento);
   nel triennio 2010/2012 (settore lavoro), la sopravvenienza media era pari a 2.604, nel triennio 2015/2017 ha raggiunto la media di 4.518 (+73 per cento);
   nel triennio 2010/2012 (settore penale monocratico), la sopravvenienza media era di 1457 procedimenti, nel triennio 2015/2017 ha raggiunto la media di 2129 (+46 per cento);
   nel triennio 2010/2012 (giudice tutelare), la sopravvenienza media era pari a 265 procedimenti, mentre nel triennio 2015/2017, ha raggiunto la media di 1395 (+427 per cento);
   l'elevata produttività dei giudici non può fronteggiare l'ingente numero di sopravvenienze. Le pendenze medie, dopo il 2013, sono progressivamente aumentate:
    2681 al 31 dicembre 2010, contro 5058 al 31 dicembre 2017, settore civile (+89 per cento);
    2508 al 31 dicembre 2010, contro 4283 al 31 dicembre 2017, settore lavoro (+70 per cento);
    1533 al 31 dicembre 2010, contro 4758 al 31 dicembre 2017, settore penale (+210 per cento);
    1430 al 31 dicembre 2010 contro 2787 al 31 dicembre 2017, giudice tutelare (+95 per cento);
   il rapporto giudice popolazione, a Termini Imerese, è di un giudice ogni 16.387 abitanti: la media di tutti i tribunali italiani è pari ad un giudice ogni 11.624 abitanti (dati webstat);
   inoltre, il tribunale termitano è il tribunale siciliano con il maggior numero di comuni (62), seguito nel distretto di Palermo da quelli di Agrigento (28), Palermo e Sciacca (20), Trapani (12) e Marsala (8) e, nella regione, dal Tribunale di Catania (44);
   ancora più eclatante è il rapporto giudice/popolazione, poiché a fronte del rapporto 1/16.387 per questo tribunale (22 magistrati ordinari) l'analogo indice per gli altri tribunale del distretto è il seguente (webstat):
    Agrigento 1/10.356 (32/331.419);
    Marsala 1/8.411 (24/201.875);
    Palermo 1/6.900 (128/883.125);
    Sciacca 1/13.887 (10/138.870);
    Trapani 1/8.183 (25/204.575);
   escluso il tribunale di Termini Imerese, la media di tale rapporto nei tribunali del distretto è di 1/9.547, inferiore del 42 per cento rispetto al rapporto di questo tribunale;
   in Sicilia, il circondario termitano, dopo quello di Palermo, è il circondario più popolato (360.154) e uno di quelli con il maggior numero di city users (soggetti non residenti che si recano nel territorio per le più svariate ragioni);
   significativa è anche la differenza con i restanti tribunali siciliani che vanno da un rapporto di 1/4.612 (Caltanissetta) fino a 1/12.300 (Ragusa): con una media di 1/8.456, inferiore del 48 per cento rispetto al rapporto di Termini Imerese;
   quanto al criterio «valenza criminologica dei contesti territoriali» si evidenzia l'incidenza lavorativa derivante proprio dal territorio del comune di Bagheria che è contraddistinto da una rilevante presenza di reati di contesto anche mafioso;
   nella provincia di Palermo operano tuttora famiglie mafiose radicate, tra l'altro, nei territori (ricadenti nel circondario) dei comuni di Bagheria, Corleone, Lascari, San Mauro di Castelverde, Misilmeri e Caccamo, responsabili di gravissimi crimini;
   il circondario di Termini Imerese comprende, inoltre, un porto commerciale e una vasta area industriale con plurimi e variegati insediamenti produttivi che si estendono fino alla estrema periferia di Palermo (solo nel territorio del comune termitano operano in vari settori economici oltre 200 imprese, anche di grosse dimensioni; nel territorio del circondario ricadono, poi, diverse importanti località turistiche (ad esempio Cefalù, sito Unesco), il parco naturale delle Madonie e comuni montani di origine medioevale (ad esempio Castelbuono) che giornalmente richiamano migliaia di persone provenienti da ogni parte del mondo (si pensi che nel corso del 2017, nel solo distretto turistico di Cefalù, Parco della Madonie ed Himera, sono stati registrati 259.167 arrivi di persone per una presenza effettiva pari a 1.096.672 – dati ufficiali diffusi dall'Osservatorio Turistico della Regione Siciliana – e che altrettanti arrivi sfuggono a ogni registrazione statistica) –:
   se il Ministro interpellato, al fine di evitare la paralisi dell'attività del tribunale di Termini Imerese, intenda intraprendere tempestivamente le opportune iniziative di competenza, anche di natura normativa, volte a:
    a) aumentare la pianta organica dei giudici di almeno 8 unità nonché aumentare proporzionalmente il personale amministrativo nella misura di 4 cancellieri e di 3 operatori giudiziari;
    b) in mancanza, revocare l'accorpamento degli uffici giudiziari di Bagheria e Ficarazzi, con proporzionale diminuzione delle sopravvenienze;
    c) inserire il tribunale di Termini Imerese nel prossimo elenco delle sedi disagiate.
(2-00516) «Bartolozzi, Della Frera, Novelli, Giacometto, Bond, Zanettin, Cortelazzo, Sisto, Baratto, Elvira Savino, Bergamini, Sandra Savino, Pedrazzini, Gagliardi, Bendinelli, Ravetto, Sgarbi, D'Ettore, Marrocco, Spena, Siracusano, Carrara, Tartaglione, Calabria, Cannatelli, Perego Di Cremnago, Anna Lisa Baroni, Germanà, Ruggieri, Sarro, Prestigiacomo».


Iniziative in ambito europeo volte ad assicurare il rispetto della normativa sulla protezione della salute dell'uomo in relazione ai rischi derivanti dall'utilizzo industriale di sostanze chimiche nocive – 2-00514

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   secondo informazioni diffuse da una organizzazione ambientalista che fa parte dell'Eeb, il Network europeo per l'ambiente, nell'Unione europea sarebbe stata elusa la normativa producendo e utilizzando sostanze che si sospetta possano causare malattie gravissime;
   l'associazione ambientalista si è contrapposta all'Echa, l'organo di controllo dell'Unione europea sull'utilizzo industriale di sostanze chimiche per prodotti di largo consumo come cosmetici, cibo, medicine;
   la normativa dell'Unione europea, il «Reach», prevede l'onere per i produttori o gli importatori di sostanze chimiche, di effettuare test di sicurezza sulla non tossicità per accertarne le caratteristiche e registrarle in una banca dati presso l'Echa;
   il direttore dell'Echa ha dichiarato che più di due terzi dei prodotti registrati, quindi utilizzabili per la produzione di beni di consumo, infrangerebbero aspetti importanti del regolamento «Reach» sulla sicurezza:
   i controlli dell'Echa, su 22.257 sostanze, hanno portato all'analisi di 700, ammettendo che il 70 per cento violano le norme di registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche. In seguito è stata promossa un'azione di conoscenza denominata « dieselgate dell'industria chimica» per conoscere i nomi delle sostanze e delle aziende coinvolte, ma Echa ha rifiutato la pubblicazione;
   una ong tedesca ha quindi fatto richiesta di accesso agli atti per verificare il livello di conformità dei risultati delle analisi svolte sulle sostanze prodotte fino al 2014;
   la German Environmental Agency e il German Federal Institute for Risk Assessment già nel 2015 avevano presentato alcuni risultati di una loro indagine fatta su 1.814 sostanze, dimostrando che il 58 per cento non corrispondevano ai criteri richiesti;
   nel 2018 il risultato di Reach Compliance ha dimostrato che sono state 941 in totale le sostanze chimiche non conformi;
   secondo l'Eeb, «l'esposizione giornaliera a un mix di sostanze tossiche aumenta rischi di cancro, problemi riproduttivi, disordini metabolici come diabete e obesità e danni allo sviluppo neurologico. Più di 300 sostanze chimiche industriali sono state trovate negli uomini, e non erano presenti nei loro nonni. E i neonati nascono già con tracce delle sostanze»;
   l'ong tedesca ha pubblicato le 42 sostanze, tra cui il dibutilftalato, un plastificante utilizzato in pavimenti, mobili, giocattoli, tende, calzature, cuoio, prodotti di carta e apparecchiature elettroniche, che potrebbe causare danni ai feti e danneggiare la fertilità, l'acetato di metile, usato in adesivi e sigillanti, cosmetici e prodotti per la cura personale e la pulizia, che causa gravi infiammazioni agli occhi e può provocare sopore e stordimenti, il tricloroetilene, che può causare cancro, gravi infiammazione agli occhi e alla pelle ed è sospettato di provocare difetti genetici;
   le aziende che utilizzerebbero le 42 sostanze nocive sono 692. La maggior parte hanno sede in Germania (169), seguono poi Gran Bretagna (80), in Francia (57), Italia (49) e Spagna (42);
   l'Eeb sostiene che «cinque delle prime 10 società chimiche globali di vendita sono implicate». Tra esse l’«Basf, Dow Chemical, Sabic, Ineos, Exxon Mobil, 3M, Henkel, Sigma Aldrich, Solvay, Du Pont, Clariant, Thermo Fisher», e «il gigante dei cosmetici L'Oréal, la ditta di alimenti e bevande Dsm e il produttore di medicinali Merck», vista la portata del fenomeno, Bund ha chiesto che «Echa pubblichi immediatamente nel suo database i nomi delle sostanze chimiche con informazioni carenti e i nomi delle aziende»;
   in passato ci furono censure a Bayer per il glifosato, a Dow Chemical per il Bhopal e a Chemours per il GenX, altre aziende implicate sono Michelin, BP e Endesa;
   «Bund ha rivelato solo la punta dell'iceberg: ora è l'Echa a doverci dire il resto. Il Reach è la più ambiziosa regolamentazione chimica del mondo, ma conta poco se non viene presa sul serio», ha dichiarato un esponente di spicco dell'Eeb. Ai Governi nazionali, le organizzazioni chiedono di imporre sanzioni più severe nei confronti delle aziende che violano i principi di sicurezza. «Come al solito, il problema non è la legge, ma i controlli, che funzionano a macchia di leopardo», commenta un ex magistrato, ora docente di diritto dell'ambiente all'università La Sapienza di Roma. «L'Echa deve avviare un controllo a tappeto su tutti i prodotti chimici registrati per coprire questo gap informativo», ha dichiarato il direttore dell'ufficio europeo di un'associazione ambientalista italiana, membro del board dell'Eeb, anche perché «bisognerebbe far valere il principio di precauzione: quando c’è incertezza sul fatto che una sostanza possa essere pericolosa la si deve considerare tale» –:
   quali iniziative intendano assumere per verificare se quanto affermato in premessa corrisponda al vero e, in caso affermativo, se intendano adire i competenti organi dell'Unione europea perché facciano rispettare il regolamento adottato per migliorare la protezione della salute dell'uomo e dell'ambiente dai rischi delle sostanze chimiche, e se intendano autonomamente verificare i casi di violazione del regolamento «Reach» per assumere autonome iniziative volte a scongiurare la commercializzazione in Italia dei prodotti risultati dannosi per la salute umana.
(2-00514) «Ianaro, Massimo Enrico Baroni, Bologna, Lapia, Lorefice, Mammì, Menga, Nappi, Nesci, Provenza, Sapia, Sarli, Sportiello, Troiano, Costanzo, Cubeddu, Currò, De Giorgi, De Girolamo, De Lorenzis, De Lorenzo, De Toma, Del Monaco, Del Sesto, Di Lauro, Di Sarno, Donno, Dori, D'Orso, D'Uva, Ermellino, Gagnarli».


Iniziative di competenza, anche di carattere normativo, volte a favorire la diffusione della diagnostica in rete nei laboratori di eccellenza, con particolare riferimento ai pazienti affetti da patologie ematologiche – 2-00490

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   gli ematologi italiani si sono ormai da anni organizzati in una rete non solo di centri clinici (Gimema, per gli adulti; Aieop, per i bambini, ad esempio), ma anche in una rete di laboratori che si mettono a disposizione per fornire a chiunque, a prescindere dal luogo di residenza o dal centro clinico che lo ha in carico, le indagini diagnostiche necessarie (prevalentemente, indagini molecolari necessarie a scegliere la terapia più corretta o a monitorare l'andamento di una cura in un caso di leucemia);
   non tutte le indagini oggi necessarie e disponibili per eseguire l'indispensabile diagnosi di precisione vengono eseguite in tutti i laboratori, e questo peraltro non è necessario, sia perché si tratta di indagini molto sofisticate, che solo anni di esperienza sul campo hanno consentito di arrivare a fare correttamente, sia perché sono esami costosi e la scelta di centralizzare in pochi laboratori è già una realtà, che produce eccellenza oltre a un risparmio di risorse e di competenze;
   è lecito affermare che l'ostacolo non è la complessità della malattia da curare o delle indagini molecolari da eseguire, bensì la burocrazia, poiché risulta lungo, complesso e difficile spedire un campione biologico da un centro clinico al laboratorio di un altro centro, anche se c’è l'assoluta disponibilità da parte di tutti i centri a collaborare nel segno dell'efficienza;
   in questa situazione, spesso per motivi solo burocratici, è necessario chiedere al paziente di andare da una parte e dall'altra per ripetere i prelievi, quando sarebbe sufficiente farli tutti insieme una volta sola nel centro in cui è in cura e spedirli poi nei diversi laboratori coinvolti;
   tutto questo si sta rendendo indispensabile perché, negli ultimi 20 anni, la ricerca di base e traslazionale in ematologia ha aperto la strada allo sviluppo di terapie innovative, le cosiddette « targeted therapy», o «terapie mirate sul bersaglio», quei farmaci intelligenti che colpiscono la cellula neoplastica leucemica senza attaccare le cellule sane. La complessità delle indagini necessarie a tipizzare le diverse forme di malattie per scegliere la terapia giusta ha indotto gli ematologi (adulti e pediatrici) a realizzare una rete nazionale di diagnostica integrata formata da laboratori specializzati (operanti solo nel Servizio sanitario nazionale) su tutto il territorio italiano;
   in particolare, la Fondazione Gimema ha realizzato una rete dedicata alla diagnosi ed al monitoraggio della risposta al trattamento per pazienti con leucemia mieloide cronica (Lmc), leucemia mieloide acuta (Lma), le neoplasie mieloproliferative philadelphia negative (Mpn Ph-) e in futuro pazienti con sindromi Mielodisplastiche (MDS). L'obiettivo del progetto è offrire la migliore qualità disponibile negli accertamenti diagnostici molecolari e genomici, utilizzando laboratori di eccellenza esistenti, senza generare nuova spesa e ottimizzando le risorse a disposizione;
   la finalità è quella garantire a tutti i pazienti la stessa accuratezza negli esami diagnostici, indipendentemente dal centro presso il quale sono in cura. Il paziente esegue il prelievo di sangue presso il centro ematologico dove è in cura e l'ematologo spedisce il campione con un corriere dedicato al laboratorio di riferimento aderente al network LabNet. Il campione sarà quindi analizzato dal laboratorio tramite sofisticate indagini molecolari o istopatologiche, standardizzate e condivise tra i laboratori afferenti al network. Il paziente in trattamento presso un centro di ematologia può avvalersi, pertanto, di un esame diagnostico effettuato in laboratori standardizzati secondo elevati standard europei, senza doversi spostare dal suo centro;
   i principali ostacoli alla diffusione della diagnostica in rete nei laboratori di eccellenza sono rappresentati da problemi amministrativi e burocratici legati alle regioni e alle prestazioni corrisposte per ciascun esame. Spesso è necessaria l'autorizzazione aziendale o regionale per consentire la spedizione dei campioni tra laboratori di ospedali del Ssn anche all'interno della stessa regione o tra regioni diverse;
   il progetto «La Salute un bene da difendere, un diritto da promuovere», coordinato da Salute donna onlus è un progetto di advocacy che vede la collaborazione di 24 associazioni di pazienti, di una commissione tecnico-scientifica di valore internazionale e di un intergruppo parlamentare nazionale e di quattro intergruppi consiliari. La Fondazione Gimema partecipa a questo progetto con l'obiettivo primario di sensibilizzare, a tutti i livelli, gli interlocutori politici in grado di intervenire in modo virtuoso, al fine di ottenere un'autorizzazione ufficiale alla libera circolazione dei campioni inter ed extra-regione per i pazienti con neoplasie ematologiche. In questo senso, solo un adeguamento ed un abbattimento di regole burocratiche – a costo zero, senza nessun aggravio di costi per il Ssn – potrebbe implementare un simile progetto –:
   quali iniziative urgenti il Governo intenda intraprendere, per quanto di competenza, anche sul piano normativo, per snellire in modo perentorio le regole burocratiche che oggi impediscono una sollecita ed efficiente circolazione dei campioni dei pazienti affetti da patologie ematologiche all'interno delle reti ematologiche esistenti sul territorio italiano, al fine di consentire una migliore e più efficiente presa in carico e cura dei pazienti stessi.
(2-00490) «Elvira Savino, Occhiuto».


Chiarimenti e iniziative di competenza in merito allo stato di avanzamento del processo di valutazione dei finanziamenti previsti dal decreto-legge n. 104 del 2013 in favore delle Istituzioni dell'alta formazione artistica e musicale (Afam) statali – 2-00515

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere – premesso che:
   in attuazione dell'articolo 10, commi 2-bis e 2-ter, del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104 (convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128), come modificato dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, è stato emanato, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 6 aprile 2018, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – S.G. n. 120 del 25 maggio 2018;
   il decreto-legge n. 104 del 2013, cosiddetto decreto «Carrozza» prevede la concessione di contributi diretti e mutui pluriennali da parte del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca finalizzati a interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico, efficientamento energetico, degli edifici adibiti all'attività istituzionale delle Istituzioni dell'alta formazione artistica e musicale (Afam) statali, anche in costruzione, con uno stanziamento complessivo – a carico del bilancio del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca – di euro 16 milioni per l'assegnazione di contributi diretti (che corrispondano alla quota annua di euro 4 milioni per le annualità 2016, 2017, 2018 e 2019), nonché di euro 4 milioni annui – comprensivi della quota capitale e interessi – per la stipula di mutui di durata pari a 26 anni, a decorrere dall'anno 2020;
   il successivo decreto ministeriale del 2018 contiene le caratteristiche e le modalità di presentazione della domanda di finanziamento ed evidenzia che tali richieste saranno valutate da una apposita commissione, composta da 5 componenti e nominata con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
   la suddetta Commissione di valutazione è stata nominata a più di un anno di distanza, attraverso il decreto ministeriale 208 del 14 maggio 2019. Si apprende che il processo di valutazione dei progetti da parte della Commissione è ancora in corso, e che presumibilmente questa si è riunita per l'ultima volta a fine settembre 2019. Vista la successiva necessità di formulare una graduatoria, che dovrà poi essere validata a livello ministeriale e resa pubblica con decreto, si teme che i tempi di erogazione dei finanziamenti continuino a dilatarsi con grave nocumento delle istituzioni, come il Conservatorio G.B. Martini di Bologna, che, pur avendo inoltrato la richiesta ed espletato le procedure per l'assegnazione dei contributi, non ricevono i contributi previsti, ritardando in tal modo la messa in opera degli interventi di edilizia previsti –:
   se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero e, in caso affermativo, se e quali iniziative di competenza intenda assumere, per accelerare la definizione della graduatoria degli istituti Afam risultanti beneficiari dei finanziamenti;
   quali siano i tempi della reale erogazione dei suddetti contributi, tenuto conto dei forti ritardi già accumulati in passato.
(2-00515) «Carbonaro, Nitti, Lattanzio, Acunzo, Villani, Bella, Casa, Frate, Gallo, Mariani, Melicchio, Testamento, Tuzi, Vacca, Berardini, Brescia, Bruno, Buompane, Businarolo, Cadeddu, Cancelleri, Luciano Cantone, Carabetta, Carinelli, Caso, Cassese, Cataldi, Chiazzese, Cillis, Cimino, Ciprini, Corda».


Iniziative volte a prorogare il termine per gli adempimenti e i versamenti dei contributi per le popolazioni dei territori del Centro Italia colpiti dal sisma del 2016 e ad accelerare la ricostruzione – 2-00517

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:
   dopo tre anni dagli eventi sismici che hanno colpito quattro regioni dell'Italia centrale, la ricostruzione è praticamente ancora «ferma al palo», e gran parte della popolazione interessata vive una legittima sensazione di abbandono da parte dello Stato centrale. Il rischio di spopolamento di quei territori è forte;
   prima dell'estate, davanti a Montecitorio, c’è stata l'ennesima protesta dei comitati dei terremotati in rappresentanza dei territori di Umbria, Lazio, Abruzzo e Marche. Hanno chiesto «subito la ricostruzione», denunciando tra l'altro la mancanza di un decreto ad hoc per le zone-terremotate;
   migliaia di domande presentate dai proprietari di immobili distrutti o danneggiati giacciono negli uffici in attesa di essere visionate e valutate;
   i cantieri avviati sono ancora drammaticamente pochi. Risorse insufficienti, difficoltà, eccessiva burocrazia, norme lacunose e poco chiare, stanno caratterizzando questa lunga fase. Finora si è andati avanti con singoli provvedimenti legislativi spesso slegati tra loro, con un decreto che modifica il precedente che a sua volta è intervenuto per correggere quello prima ancora;
   da ultimo il decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, cosiddetto «sblocca cantieri», convertito con modificazioni dalla legge 14 giugno 2019, n. 55, ha previsto che gli adempimenti e i versamenti dei contributi sospesi vengano effettuati in un'unica soluzione entro il 15 ottobre 2019, senza applicazione di sanzioni e interessi. In alternativa, possono essere rateizzati, fino a un massimo di 120 rate mensili di pari importo, senza applicazione di sanzioni e interessi, versando l'importo corrispondente al valore delle prime cinque rate entro il 15 ottobre 2019;
   l'articolo 23, comma 1, lettera e-ter) del suddetto decreto «sblocca cantieri», modificando l'articolo 48, comma 11 e comma 13, del decreto-legge 189 del 2016, prevede infatti il differimento dal 1o giugno al 15 ottobre 2019 del termine: a) per il pagamento dei tributi non versati per effetto delle sospensioni disposte, nel tempo, in seguito agli eventi sismici in questione; b) per l'effettuazione degli adempimenti e dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l'assicurazione obbligatoria, sospesi in seguito ai medesimi eventi –:
   se il Governo non intenda assumere iniziative, con la necessaria urgenza, al fine di prorogare il termine del 15 ottobre 2019 per gli adempimenti e i versamenti dei contributi sospesi di cui in premessa;
   se non ritenga di avviare tutte le iniziative indispensabili per consentire una vera rapida fase di ricostruzione dei territori colpiti, anche attraverso un processo di sensibile semplificazione delle procedure, nonché l'aumento delle risorse e del personale a favore degli uffici tecnici per la ricostruzione;
   se non ritenga di fare proprie le richieste che vengono dai territori colpiti dal sisma e dallo stesso Coordinamento dei comitati terremoto Centro Italia, tra cui la necessità:
    a) dell'apertura di un tavolo risolutivo anche sulla problematica della restituzione delle rate dovute, anche prevedendo una decurtazione delle somme da restituire in analogia con quanto avvenuto in occasione di altri terremoti;
    b) di fissare un inizio della restituzione ancorandolo a precisi parametri di ripresa economica;
    c) della creazione di una vera zona franca che utilizzi lo strumento fiscale per il rilancio dell'economia;
    e) di attivare contemporaneamente uno strumento di sostegno al reddito per chi ha perso il lavoro a causa del sisma che i comitati hanno chiamato «Reddito di cratere»;
    f) di prevedere mirati aiuti fiscali alle imprese delle zone del cratere meno colpite che decidono di investire nelle aree più colpite, che decidono di assumere lavoratori che percepiscono il «reddito di cratere».
(2-00517) «Polidori, Baldelli, Spena, Nevi, Polverini, Labriola, Barelli, Battilocchio, Marrocco, Occhiuto».