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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Mercoledì 20 novembre 2019

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 20 novembre 2019.

  Ascani, Ascari, Azzolina, Bartolozzi, Battelli, Benvenuto, Boccia, Bonafede, Claudio Borghi, Boschi, Brescia, Buffagni, Businarolo, Cancelleri, Carfagna, Castelli, Cirielli, Colletti, Colucci, Corda, Covolo, D'Incà, D'Uva, Dadone, De Micheli, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Dieni, Ferraresi, Fioramonti, Gregorio Fontana, Formentini, Fraccaro, Franceschini, Frusone, Gallinella, Gallo, Gebhard, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Giorgis, Grande, Grimoldi, Guerini, Invernizzi, Iovino, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lupi, Maggioni, Marrocco, Marzana, Mauri, Molinari, Morani, Morassut, Morelli, Occhionero, Orrico, Alessandro Pagano, Parolo, Pedrazzini, Pella, Rampelli, Rizzo, Rosato, Ruocco, Paolo Russo, Saltamartini, Scalfarotto, Schullian, Carlo Sibilia, Francesco Silvestri, Sisto, Spadafora, Spadoni, Speranza, Tasso, Tofalo, Traversi, Vignaroli, Villarosa, Viscomi, Leda Volpi, Raffaele Volpi, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 19 novembre 2019 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   COSTA: «Introduzione dell'articolo 531-bis del codice di procedura penale, in materia di estinzione del processo per violazione dei termini di ragionevole durata» (2258);
   MANZATO ed altri: «Modifica all'articolo 66 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, in materia di accordi integrati di filiera» (2259).

  Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge BRUNETTA ed altri: «Disposizioni per la valorizzazione della produzione enologica e gastronomica italiana» (1682) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Mulè.

  PAXIA ed altri: «Abolizione del canone di abbonamento alle radioaudizioni e alla televisione e della relativa tassa di concessione governativa, nonché modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177» (1983) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Papiro.

Richiesta di parere parlamentare su atti del Governo.

  Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 19 novembre 2019, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 558, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, e dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente l'organizzazione dell'Agenzia nazionale per la meteorologia e climatologia denominata «ItaliaMeteo» e misure volte ad agevolare il coordinamento della gestione della materia meteorologia e climatologia e relativo statuto (132).

  Questa richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla VIII Commissione (Ambiente), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 20 dicembre 2019. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 5 dicembre 2019.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

  Nell’Allegato A ai resoconti della seduta dell'8 ottobre 2019, a pagina 3, seconda colonna, ventunesima riga, deve leggersi: «direttiva (UE) 2019/1158» e non: «direttiva UE 2019/1158» come stampato.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Iniziative volte ad assicurare un'adeguata programmazione e un efficace monitoraggio del Patto per la salute 2019-2021 – 3-01126

   NAPPI, NESCI, PROVENZA, SAPIA, SARLI, SPORTIELLO, TROIANO, MASSIMO ENRICO BARONI, BOLOGNA, D'ARRANDO, IANARO, LAPIA, LOREFICE, MAMMÌ e MENGA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   la legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio per il 2019), articolo 1, comma 515, prevede che, per gli anni 2020 e 2021, l'accesso delle regioni all'incremento del livello del finanziamento rispetto al valore stabilito per l'anno 2019 è subordinato alla stipula, entro il 31 marzo 2019, di una specifica intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano per il Patto per la salute 2019-2021, che contempli misure di programmazione e di miglioramento della qualità delle cure e dei servizi erogati e di efficientamento dei costi; il successivo comma 516 del medesimo articolo 1 declina, quindi, le anzidette misure, tutte ambiziose e che richiedono da parte dei soggetti istituzionali coinvolti un'articolata programmazione;
   la mancata intesa sul Patto sopra citato rischia di non assicurare al fondo sanitario nazionale l'incremento di risorse di circa 3,5 miliardi di euro, come previsto dalla legge di bilancio per il 2019;
   inoltre, l'arco temporale di vigenza del redigendo Patto per la salute 2019-2021 non coincide con l'effettivo arco temporale di riferimento e non coincide, altresì, con l'arco finanziario e temporale sia della legge di bilancio per il 2019 sia della successiva, con il rischio di arrivare alla sottoscrizione di un Patto per la salute «in ritardo» ab initio e con l'impossibilità di realizzarlo secondo una corretta programmazione;
   per le sopra esposte criticità sarebbe forse opportuno pensare ad un orizzonte temporale del Patto meno breve o, comunque, più in armonia con il ciclo finanziario di bilancio, anche al fine di consentire una corretta programmazione sanitaria ed un efficace monitoraggio dell'attuazione –:
   quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per assicurare un'adeguata programmazione e un efficace monitoraggio del redigendo Patto per la salute, alla luce delle diverse considerazioni espresse in premessa. (3-01126)


Elementi in ordine allo stato di attuazione del processo di autonomia differenziata e iniziative per garantire un ruolo centrale del Parlamento in tale percorso – 3-01127

   NAVARRA, DE MENECH, FRAGOMELI, CECCANTI, DE MARIA, FIANO, VISCOMI, POLLASTRINI, RACITI, GRIBAUDO e ENRICO BORGHI. — Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. — Per sapere – premesso che:
   nel corso della seduta n. 222 di lunedì 9 settembre 2019 il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha reso all'Assemblea della Camera e, successivamente, a quella del Senato le dichiarazioni programmatiche del Governo da lui presieduto, sulle quali è stata successivamente votata la fiducia;
   in tale occasione il Presidente del Consiglio dei ministri ha comunicato che, nel quadro delle riforme istituzionali, è intenzione del Governo completare il processo che possa condurre a un'autonomia differenziata, definita «giusta e cooperativa»; un progetto di autonomia che salvaguardi il principio di coesione nazionale e di solidarietà e la tutela dell'unità giuridica ed economica del Paese;
   il Presidente del Consiglio dei ministri ha sottolineato, poi, che occorre definire i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali e i fabbisogni standard, attuando compiutamente l'articolo 119, quinto comma, della Costituzione, che prevede l'istituzione di un fondo di perequazione volto a garantire a tutti i cittadini la medesima qualità dei servizi, indipendentemente dal territorio in cui risiedono;
   si ritiene, infatti, che tali cautele consentiranno di evitare che questo legittimo processo riformatore possa contribuire a creare un Paese a due velocità, aggravando il divario fra il Nord e il Sud e tra le aree economicamente e dal punto di vista infrastrutturale più deboli e quelle più forti all'interno di una stessa regione –:
   quale sia lo stato di attuazione del processo di autonomia differenziata e quali iniziative intenda intraprendere per garantire un ruolo centrale del Parlamento lungo il percorso di approvazione. (3-01127)


Iniziative di competenza per assicurare la piena funzionalità del tribunale di Vallo della Lucania e della procura di Nocera Inferiore, alla luce delle gravi carenze di organico rilevate – 3-01128

   CONTE e FORNARO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   il tribunale di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno, costituisce il punto di riferimento dell'amministrazione della giustizia su quasi tutto il territorio cilentano;
   con la chiusura del tribunale di Sala Consilina, quello di Vallo della Lucania resta l'unico tribunale nel territorio a sud di Salerno, con 51 comuni di competenza e 125 mila abitanti;
   il tribunale di Vallo ha in organico dodici magistrati, compreso il presidente, di cui undici formalmente in servizio, ma, tra trasferimenti e aspettative, realmente in attività sono solo sei magistrati;
   con il decreto n. 63 del 18 ottobre 2019, il presidente del tribunale, prendendo atto che mancano l'unico giudice delle esecuzioni e dei fallimenti e quattro dei cinque giudici civili previsti in organico, ha proceduto al cosiddetto congelamento dei ruoli civili non coperti;
   inoltre, in ragione della carenza di magistrati, ha ridotto il numero delle udienze penali a una sola a settimana;
   situazione di pari difficoltà si registra anche presso la procura della Repubblica del tribunale di Nocera Inferiore che, dopo la riforma delle circoscrizioni giudiziarie attuata con l'entrata in vigore del decreto legislativo n. 155 del 2012, con l'accorpamento di due sezioni distaccate (Cava de’ Tirreni e Mercato San Severino), ha visto passare il mandamento dagli originari 251.137 abitanti agli attuali 397.107, con un incremento del 36,7 per cento;
   né le piante organiche del personale amministrativo, né quelle delle sezioni di polizia giudiziaria operanti presso la procura di Nocera Inferiore sono state adeguate (salvo il disposto incremento da 5 a 11 unità del numero degli assistenti giudiziari) al nuovo assetto dell'ufficio;
   sulla base delle predette rilevazioni, a quanto consta agli interroganti, lo stesso consiglio giudiziario presso la corte di appello di Salerno, chiamato in data 24 ottobre 2018 ad esprimersi in merito allo schema di decreto ministeriale recante la determinazione delle piante organiche della magistratura onoraria – commisurato a quello dei magistrati togati previsti in organico – avrebbe rilevato all'unanimità l'assoluta sperequazione della situazione della procura di Nocera Inferiore rispetto a quella di Salerno, indicando la necessità di aumentare l'organico della procura di Nocera Inferiore in misura pari al 50 per cento, lasciando inalterato l'organico della procura di Salerno –:
   quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, per consentire al tribunale di Vallo della Lucania e alla procura di Nocera Inferiore di svolgere le loro funzioni garantendo almeno livelli minimi di funzionalità ed efficienza, oggi negati a causa delle gravi carenze di organico. (3-01128)


Iniziative normative urgenti in relazione all'imminente entrata in vigore delle disposizioni della legge n. 3 del 2019 in materia di prescrizione – 3-01129

   COSTA, BAGNASCO, ANNA LISA BARONI, BARTOLOZZI, BERGAMINI, BIANCOFIORE, CANNATELLI, CAPPELLACCI, CASCIELLO, CASINO, CASSINELLI, CRISTINA, FASANO, FASCINA, MAZZETTI, MILANATO, MUGNAI, PALMIERI, PETTARIN, POLIDORI, RIPANI, ROSSELLO, ROSSO, ROTONDI, RUFFINO, RUGGIERI, PAOLO RUSSO, SARRO, SCOMA, SQUERI, TARTAGLIONE, VIETINA, VITO, ZANGRILLO, ZANELLA e ZANETTIN. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   come noto, la legge n. 3 del 2019, recante «Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici», ha modificato, all'articolo 1, comma 1, lettere d), e) e f), gli articoli 158, 159 e 160 del codice penale;
   in via di estrema sintesi, la riforma introdotta dalla legge n. 3 del 2019 sospende il corso della prescrizione dalla data di pronuncia della sentenza di primo grado (sia di condanna che di assoluzione) o dal decreto di condanna, fino alla data di esecutività della sentenza che definisce il giudizio o alla data di irrevocabilità del citato decreto;
   la legge n. 3 del 2019, all'articolo 1, comma 2, fissa l'entrata in vigore della riforma della prescrizione al 1o gennaio 2020. Lo stesso Governo pro tempore aveva, infatti, preannunciato in maniera chiara la volontà di realizzare entro tale termine un intervento riformatore del codice di procedura penale volto alla drastica riduzione dell'irragionevole durata dei processi in Italia, intendendo così marginalizzare l'impatto concreto di quella che è stata definita dagli stessi membri dell'Esecutivo di allora «una bomba nucleare sul processo»;
   lo stesso Ministro interrogato aveva parlato di un «accordo politico» che «prevede che approfittiamo di questo anno anche per scrivere la riforma del processo penale. Il Governo avrà la delega dal Parlamento con scadenza 2019»;
   ebbene: dall'approvazione della riforma della prescrizione ad oggi, non è stata esaminata dalle Camere alcuna proposta normativa concreta in tal senso ed è evidente che nessuna proposta di riforma del processo potrà certamente essere operativa prima del 1o gennaio 2020, termine dal quale dispiegherà la sua efficacia la soppressione – di fatto – della prescrizione;
   mancano ormai 42 giorni: un intervento è indifferibile e urgente –:
   se il Ministro interrogato intenda adottare iniziative normative urgenti per evitare l'ormai imminente entrata in vigore della riforma, o meglio dell'abolizione de facto, della prescrizione. (3-01129)


Iniziative per prevenire crisi ambientali e sanitarie connesse al fenomeno dei roghi di rifiuti – 3-01130

   GAGLIARDI, PEDRAZZINI, BENIGNI, SILLI e SORTE. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   dal 2015 in Italia sono stati 690 gli incendi nei depositi di rifiuti, moltissimi di natura dolosa, alcuni per autocombustione, ultimo quello di Codogno, in provincia di Lodi;
   di fatto, tutto il Paese è diventato «terra dei fuochi»;
   quasi tutti gli impianti contenevano scarto non riciclabile del trattamento dei rifiuti, in gergo «sovvallo»; nel 2017 ne sono state prodotte 37,6 milioni di tonnellate;
   la legge prevede che sia il proprietario dell'impianto a far fronte alle spese di bonifica; se non lo fa, interviene la pubblica amministrazione, a volte utilizzando i fondi della fideiussione;
   la bonifica di roghi e depositi di rifiuti sta diventando un corposo capitolo di spesa: solo la regione Lombardia ha sborsato 12,4 milioni di euro per quattro siti, dei quali non è stato possibile risalire al responsabile della contaminazione, più 13,5 milioni di euro per le spese di bonifica di 13 depositi pericolosi;
   secondo l'Ispra, ogni tonnellata di rifiuti bruciata produce 1,8 tonnellate di anidride carbonica: solo il rogo della discarica non autorizzata di Chiasserini, dell'ottobre 2018, ha bruciato oltre 5.000 tonnellate, a fronte di un fatturato 1,4 milioni di euro in 6 mesi;
   l'attività criminosa alla base di quest'emergenza secondo il pubblico ministero che indaga a Chiasserini è così organizzata: «I produttori di rifiuti conferiscono ad aziende munite di autorizzazioni, operanti in realtà in regime di illegalità». Broker specializzati poi stoccano il «sovvallo» in capannoni dismessi, teatro della maggior parte dei roghi: il Noe dei Carabinieri, nel solo Nord, ne ha scoperti 34;
   nei giorni successivi al rogo di Chiasserini nell'aria si è registrata una quantità di diossina fino a 100 volte il limite europeo, con un picco 22 volte superiore al valore guida fissato dall'Organizzazione mondiale della sanità; come per la «terra dei fuochi», vengono denunciati picchi di malformazioni congenite nei nascituri;
   le scorie dovrebbero bruciare negli inceneritori, o nei termovalorizzatori, che producono energia. Brescia alimenta così l'80 per cento del riscaldamento della città, l'impianto di Bolzano produce energia elettrica e termica che riscaldano 10.000 alloggi e ne illuminano 20.000. La nuova tecnologia permette di sciare sul tetto del nuovissimo inceneritore di Copenaghen, con emissioni al di sotto dei limiti di legge –:
   quali iniziative urgenti il Governo intenda adottare al fine di evitare sull'intero territorio nazionale fenomeni di crisi ambientale e sanitaria simili a quelli della «terra dei fuochi». (3-01130)


Elementi e iniziative in relazione alla definizione e all'attuazione del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici – 3-01131

   GADDA, FREGOLENT, MORETTO, DE FILIPPO, OCCHIONERO, D'ALESSANDRO e NOBILI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   negli ultimi giorni la situazione dell'acqua alta di Venezia ha raggiunto livelli che non si vedevano dal 1966, causando danni incalcolabili al patrimonio artistico, alle attività produttive e ai cittadini;
   l'allarme maltempo è diffuso su tutto il territorio nazionale. Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Trentino-Alto Adige hanno subito allagamenti, frane, slavine, mareggiate e trombe d'aria. Matera, la città europea della cultura, è stata invasa da fango e detriti;
   si tratta di una situazione diffusa che testimonia la fragilità del nostro Paese di fronte all'emergenza climatica in atto, che rappresenta la più grande sfida culturale, ambientale, tecnologica, infrastrutturale dal dopoguerra dell'Italia;
   innalzamento delle temperature, aumento della frequenza degli eventi estremi, come siccità, ondate di calore e di freddo, precipitazioni intense, alluvioni, frane, allagamenti, inondazioni, erosione del suolo, incendi sono tutti sintomi di una malattia che deve essere curata con intelligenza, con professionalità e con politiche con priorità di investimento;
   le migliaia di ragazzi che in tutta Europa hanno manifestato nelle strade in difesa del clima testimoniano la sensibilità delle giovani generazioni nei confronti dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile, alle quali le istituzioni hanno il dovere di fornire risposte adeguate;
   in questo senso è necessario rilanciare l'impegno che il Governo Renzi prese a Parigi nel dicembre 2015 alla Conferenza mondiale sul clima, in occasione della firma dell'Accordo, che adesso va attuato con maggiore determinazione;
   i Governi Renzi e Gentiloni avevano istituito un nuovo dipartimento, «Casa Italia», presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, con uno stanziamento di 10 miliardi di euro, per aprire la stagione della prevenzione strutturale dai grandi rischi e per occuparsi anche degli effetti del clima, affiancando il dipartimento della Protezione civile, integrando e coordinando tutte le politiche di settore e gli investimenti finanziari in vari ambiti; «Casa Italia» è stata chiusa dal Governo successivo. Rimangono ancora 6 miliardi di euro da sbloccare;
   nel 2017 è stato presentato il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, di cui al momento non si hanno notizie, che deve essere approvato e seguito nella sua attuazione territoriale. L'obiettivo generale è quello di fornire supporto a istituzioni nazionali, regionali e locali per la scelta delle azioni più efficaci in relazione alle proprie criticità climatiche, oltre che per integrare criteri di adattamento negli strumenti già esistenti –:
   in quali tempi il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici verrà definito e quali iniziative si intendano mettere in campo per attuarlo. (3-01131)


Iniziative per salvaguardare il comparto industriale del riciclo della plastica in relazione all'eventuale introduzione della cosiddetta plastic tax – 3-01132

   MOLINARI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BITONCI, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, CASTIELLO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, DURIGON, FANTUZ, FERRARI, FOGLIANI, LORENZO FONTANA, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GALLI, GARAVAGLIA, GASTALDI, GAVA, GERARDI, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GIORGETTI, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUIDESI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LATINI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LOCATELLI, LOLINI, EVA LORENZONI, LOSS, LUCCHINI, MACCANTI, MAGGIONI, MANZATO, MARCHETTI, MATURI, MOLTENI, MORELLI, MORRONE, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, PICCHI, PICCOLO, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RIBOLLA, RIXI, SALTAMARTINI, SASSO, STEFANI, SUTTO, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VINCI, VIVIANI, RAFFAELE VOLPI, ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   l'Italia è il secondo maggior produttore dei prodotti packaging in Europa, con 12 miliardi di euro di fatturato l'anno e 3 mila aziende che operano nel settore;
   l'approvazione della plastic tax nella manovra di bilancio metterebbe a repentaglio duemila piccole e medie aziende del settore, che garantiscono il lavoro a 50.000 addetti, come ricordato dal sindacato dei lavoratori chimici Filctem Cgil;
   la nuova tassa potrebbe, pertanto, minare la sopravvivenza di un settore italiano di eccellenza, penalizzando i prodotti e non i comportamenti e rallentando tutti gli sforzi compiuti in questi anni per rendere la plastica più «circolare». Inoltre, gli imballaggi in materiale plastico si riciclano all'infinito, con una buona raccolta differenziata e una buona educazione dei consumatori, che sono fondamentali per evitare sprechi alimentari, abbassare i costi di trasporto, risparmiare energia e ridurre le emissioni di anidride carbonica. I materiali alternativi, molto spesso, hanno un impatto ambientale peggiore, in quanto più pesanti e ingombranti rispetto in quelli prodotti con materiali polimerici;
   l'area «Lover» – Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna – da sola vale quasi il 60 per cento dell'industria nazionale della trasformazione di plastica. Se si aggiunge il Piemonte ci si avvicina al 70 per cento della produzione italiana: significa che il 70 per cento della plastic tax graverà sempre sulle solite quattro regioni industriali, quelle che tenacemente trainano il prodotto interno lordo del Paese;
   la via Emilia, in particolare, è da anni ribattezzata la culla della Packaging valley, in quanto ospita il maggior numero di aziende del comparto in Italia, precisamente 230 con oltre 17.000 occupati e un fatturato annuo di 5 miliardi di euro, pari al 63 per cento del giro di affari nazionale;
   si tratta di aziende che producono fatturati da capogiro e che, a detta del presidente degli industriali di Bologna, Modena e Ferrara, verrebbero fortemente colpite dall'introduzione della cosiddetta plastic tax, con un incremento del 110 per cento del costo della materia prima;
   l'avvio di una transizione verso l'economia circolare rappresenta un input strategico di grande rilevanza con il passaggio da una «necessità», come quella dell'efficienza nell'uso delle risorse e della gestione razionale dei rifiuti, ad una «opportunità», ovvero progettare i prodotti in modo tale da utilizzare ciò che adesso è destinato ad essere rifiuto come risorsa per un nuovo ciclo produttivo –:
   se il Ministro interrogato intenda adottare iniziative per difendere il compartimento industriale del riciclo della plastica italiano, puntando sull'attuazione dell'economia circolare, alla luce delle criticità che potrebbero derivare dall'eventuale introduzione della plastic tax. (3-01132)


Iniziative di competenza per la messa in sicurezza dei territori dell'Emilia-Romagna recentemente colpiti da eccezionali eventi atmosferici e per il contrasto del dissesto idrogeologico sul territorio nazionale – 3-01133

   LOLLOBRIGIDA, MELONI, FOTI, LUCASELLI, BIGNAMI, ACQUAROLI, BALDINI, BELLUCCI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, LUCA DE CARLO, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FRASSINETTI, GALANTINO, GEMMATO, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   nella giornata di domenica 17 novembre 2019 precipitazioni di notevole intensità si sono abbattute sul territorio emiliano-romagnolo, causando l'esondazione di più fiumi, colpendo particolarmente i comuni della pianura bolognese, del modenese e della provincia di Ferrara, rendendo necessaria la chiusura di tratti stradali e l'evacuazione di alcuni edifici;
   le precipitazioni intense hanno creato tre colmi di piena a distanza ravvicinata con situazioni di allarme soprattutto nel bolognese;
   il fiume Reno ha raggiunto il colmo di piena a Casalecchio; i fiumi Samoggia, Idice e Sillaro hanno raggiunto il livello 3 d'innalzamento;
   le situazioni più critiche si sono verificate a Budrio, in provincia di Bologna, dove la rottura dell'argine per un'estensione di oltre 40 metri ha fatto riversare verso la campagna circa 1 milione di metri cubi;
   risulta che sia stato necessario evacuare a Budrio circa 200 persone, successivamente accolte in strutture allestite dalla Protezione civile;
   il maltempo ha causato e sta tuttora causando rilevanti danni ad immobili, sia di proprietà pubblica che privata;
   da anni si attende la realizzazione di interventi ed opere infrastrutturali in grado di arginare e prevenire situazioni di allerta legate a fenomeni meteorologici che coinvolgono i corsi d'acqua –:
   quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere per mettere in sicurezza i territori dell'Emilia-Romagna e contrastare il dissesto idrogeologico che affligge l'intera nazione. (3-01133)