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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Martedì 14 luglio 2020

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 14 luglio 2020.

  Amitrano, Ascani, Ascari, Azzolina, Benvenuto, Boccia, Bonafede, Claudio Borghi, Boschi, Brescia, Buffagni, Businarolo, Carbonaro, Carfagna, Castelli, Cirielli, Colletti, Colucci, Covolo, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Dadone, De Micheli, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Fantuz, Ferraresi, Gregorio Fontana, Fraccaro, Franceschini, Frusone, Gallinella, Gallo, Gebhard, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Giacomoni, Giorgis, Grande, Grimoldi, Gualtieri, Guerini, Invernizzi, Iovino, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lupi, Maggioni, Mammì, Mauri, Molinari, Morani, Morassut, Morelli, Orrico, Palmisano, Parolo, Rampelli, Rizzo, Rosato, Rospi, Ruocco, Saltamartini, Scalfarotto, Schullian, Carlo Sibilia, Sisto, Spadafora, Spadoni, Speranza, Tasso, Tofalo, Tomasi, Trano, Traversi, Vignaroli, Villarosa, Raffaele Volpi, Zoffili.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

  Amitrano, Ascani, Ascari, Azzolina, Benvenuto, Boccia, Bonafede, Claudio Borghi, Boschi, Brescia, Buffagni, Businarolo, Carbonaro, Carfagna, Castelli, Cirielli, Colletti, Colucci, Covolo, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Dadone, De Micheli, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Fantuz, Ferraresi, Gregorio Fontana, Fraccaro, Franceschini, Frusone, Gallinella, Gallo, Gebhard, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Giacomoni, Giorgis, Grande, Grimoldi, Gualtieri, Guerini, Invernizzi, Iovino, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lupi, Maggioni, Mammì, Mauri, Molinari, Morani, Morassut, Morelli, Orrico, Palmisano, Parolo, Rampelli, Rizzo, Rosato, Rospi, Ruocco, Saltamartini, Scalfarotto, Schullian, Carlo Sibilia, Sisto, Spadafora, Spadoni, Speranza, Tasso, Tofalo, Tomasi, Trano, Traversi, Vignaroli, Villarosa, Raffaele Volpi, Zoffili.

(Alla ripresa notturna della seduta)

  Amitrano, Ascani, Ascari, Azzolina, Benvenuto, Boccia, Bonafede, Claudio Borghi, Boschi, Brescia, Buffagni, Businarolo, Carbonaro, Carfagna, Castelli, Cirielli, Colletti, Colucci, Covolo, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Dadone, De Micheli, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Fantuz, Ferraresi, Gregorio Fontana, Fraccaro, Franceschini, Frusone, Gallinella, Gallo, Gebhard, Gelmini, Giaccone, Giachetti, Giacomoni, Giorgis, Grande, Grimoldi, Gualtieri, Guerini, Invernizzi, Iovino, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lupi, Maggioni, Mammì, Mauri, Molinari, Morani, Morassut, Morelli, Orrico, Palmisano, Parolo, Rampelli, Rizzo, Rosato, Rospi, Ruocco, Saltamartini, Scalfarotto, Schullian, Carlo Sibilia, Sisto, Spadafora, Spadoni, Speranza, Tasso, Tofalo, Tomasi, Trano, Traversi, Vignaroli, Villarosa, Raffaele Volpi, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 13 luglio 2020 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   RUFFINO: «Disposizioni concernenti lo svolgimento dell'esame di idoneità per il conseguimento della patente di guida di categoria B» (2582);
   BORGHESE: «Norme per la tracciabilità dei prodotti italiani e per il contrasto della contraffazione» (2583);
   BORGHESE: «Istituzione del marchio «Prodotto italiano – Italian product» per la promozione dell'economia, dell'esportazione e della tutela dei prodotti italiani all'estero» (2584);
   BORGHESE: «Disciplina della donazione dei tessuti e di cellule staminali del cordone ombelicale e altre disposizioni per promuovere l'alta formazione e la ricerca in materia a fini scientifici e terapeutici» (2585);
   DELMASTRO DELLE VEDOVE ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'organizzazione e sull'attività delle correnti all'interno della magistratura, su eventuali influenze illecite nell'attribuzione di incarichi direttivi e nel funzionamento del Consiglio superiore della magistratura nonché sul ruolo esercitato dal magistrato Luca Palamara» (2586);
   DELMASTRO DELLE VEDOVE ed altri: «Disposizioni e delega al Governo per la riorganizzazione dell'amministrazione penitenziaria nonché istituzione del Garante nazionale dei diritti del personale del Corpo di polizia penitenziaria» (2587).

  Saranno stampate e distribuite.

Ritiro di proposte di legge.

  In data 13 luglio 2020 la deputata Cenni ha comunicato, anche a nome dei cofirmatari, di ritirare la seguente proposta di legge:
   CENNI ed altri: «Norme per la tutela della terra, il recupero e la valorizzazione dei terreni agricoli abbandonati e il sostegno delle attività agricole contadine nonché istituzione della Giornata nazionale dedicata alla cultura del mondo contadino e della Rete italiana della memoria della civiltà contadina» (1269).

  La proposta di legge sarà pertanto cancellata dall'ordine del giorno.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
   III Commissione (Affari esteri):
  S. 1379. – «Ratifica ed esecuzione del Protocollo di modifica della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica dell'Ecuador per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo, firmata a Quito il 23 maggio 1984, fatto a Quito il 13 dicembre 2016» (Approvato dal Senato) (2575) Parere delle Commissioni I, V, VI e XIV;
  S. 1403. – «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sui servizi di trasporto aereo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica dell'Ecuador, con Allegati, fatto a Quito il 25 novembre 2015» (Approvato dal Senato) (2576) Parere delle Commissioni I, II, V, VI, IX, X e XIV;
  S. 1588. – «Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica dominicana, fatto a Roma il 13 febbraio 2019; b) Trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica dominicana di assistenza giudiziaria reciproca in materia penale fatto a Roma il 13 febbraio 2019» (Approvato dal Senato) (2577) Parere delle Commissioni I, II e V;
  S. 1087. – «Ratifica ed esecuzione dello Scambio di Note per il rinnovo a tempo indeterminato dell'Accordo tra il Ministero della difesa italiano e il Ministero della difesa macedone sulla cooperazione nel campo della difesa del 9 maggio 1997, fatto a Skopje il 3 febbraio e il 23 agosto 2017» (Approvato dal Senato) (2578) Parere delle Commissioni I, IV e V;
  S. 1384. – «Ratifica ed esecuzione del Protocollo di emendamento alla Convenzione sulla protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato di dati a carattere personale, fatto a Strasburgo il 10 ottobre 2018» (Approvato dal Senato) (2579) Parere delle Commissioni I, II, V e IX;
  S. 1385. – «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica popolare cinese per eliminare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni e le elusioni fiscali, con Protocollo, fatto a Roma il 23 marzo 2019» (Approvato dal Senato) (2580) Parere delle Commissioni I, V, VI e XIV.
   VI Commissione (Finanze):
  BRUNETTA ed altri: «Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di riforma della struttura generale dell'imposta sul reddito delle persone fisiche con introduzione dell'aliquota unica (flat tax), nonché disposizioni per la definizione agevolata di imposte, atti di accertamento e riscossione e contenzioso tributario» (969) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), III, V, VII, VIII, X, XI, XIII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dal Ministro per i rapporti con il Parlamento.

  Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 10 luglio 2020, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 9-bis, comma 7, della legge 21 giugno 1986, n. 317, concernente la procedura d'informazione nel settore delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell'informazione, le osservazioni della Commissione europea sul progetto di regola tecnica, di cui alla notifica 2019/0251/I, concernente il regolamento d'uso del marchio di certificazione «Agriqualità – Prodotto da agricoltura integrata» di cui all'articolo 4-ter della legge della regione Toscana 15 aprile 1999, n. 25 (Norme per la valorizzazione dei prodotti agricoli ed alimentari ottenuti con tecniche di produzione integrata).

  Questo documento è trasmesso alla XIII Commissione (Agricoltura) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 13 luglio 2020, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 514/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la procedura di disimpegno (COM(2020) 309 final), che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

  Il Presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, con lettera in data 7 luglio 2020, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 21 della legge 10 ottobre 1990, n. 287, una segnalazione in merito al decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 (atto Senato n. 1874).

  Questo documento è trasmesso alla V Commissione (Bilancio), alla VI Commissione (Finanze), alla VII Commissione (Cultura), alla IX Commissione (Trasporti) e alla X Commissione (Attività produttive).

Richiesta di parere parlamentare su atti del Governo.

  Il Ministro dell'istruzione, con lettera in data 13 luglio 2020, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 40, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, e dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nel capitolo 1261 dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'istruzione per l'anno 2020, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (185).

  Questa richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla VII Commissione (Cultura), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 3 agosto 2020.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

COMUNICAZIONI DEL MINISTRO DELLA SALUTE SUL CONTENUTO DEI PROVVEDIMENTI DI ATTUAZIONE DELLE MISURE DI CONTENIMENTO PER EVITARE LA DIFFUSIONE DEL VIRUS COVID-19, AI SENSI DELL'ARTICOLO 2, COMMA 1, DEL DECRETO-LEGGE N. 19 DEL 2020, COME MODIFICATO DALLA LEGGE DI CONVERSIONE N. 35 DEL 2020

Risoluzioni

   La Camera,
   udite le comunicazioni del Ministro della salute sul contenuto dei provvedimenti di attuazione delle misure di contenimento per evitare la diffusione del virus Covid-19, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 19 del 2020, come modificato dalla legge di conversione n. 35 del 2020;
   premesso che:
    il Paese è passato da una fase di lockdown, che ha consentito un controllo efficace dell'infezione da virus Covid-19, a una graduale riapertura di molte attività attuata in modo tale da consentire la convivenza con il virus, nonché la ripresa, progressiva e in sicurezza, di parti importanti della vita economica e sociale del Paese;
    dai dati epidemiologici risulta complessivamente che il quadro generale della trasmissione e dell'impatto dell'infezione da virus Covid-19 in Italia rimane a bassa criticità, le stime Rt tendono a fluttuare in alcune regioni in relazione alla comparsa di focolai di trasmissione che vengono successivamente contenuti e persiste l'assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali;
    la convivenza con il virus deve essere caratterizzata da strategie di tipo sanitario capaci di prevenire e contenere la diffusione dei contagi nelle nuove condizioni di «normalità» di vita a cui il Paese sta tornando, accompagnate da un sistema di informazione adeguato ad accrescere la consapevolezza e la responsabilità dei cittadini, da controlli appropriati circa il rispetto delle regole e da misure economiche di sostegno a tutti i settori che devono necessariamente adattarsi alla convivenza con il virus;
    è necessario potenziare la diagnosi precoce attraverso una maggiore diffusione dei test molecolari e molecolari rapidi per la ricerca di RNA virale;
    l'epidemia a livello globale è nella fase più acuta. Dall'analisi degli ultimi dati sono stati osservati focolai attribuibili alla reimportazione dell'infezione determinati da arrivi dai Paesi extra europei ed extra Schengen sul territorio nazionale. Occorre pertanto continuare sulla linea della massima prudenza per non vanificare i sacrifici fatti dai cittadini negli ultimi mesi,

impegna il Governo

   a confermare le misure di prevenzione previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 giugno 2020;

   a rafforzare il monitoraggio degli arrivi dai Paesi extra Schengen a partire dai contenuti dell'ordinanza del Ministro della salute del 9 luglio 2020.
(6-00111) «Delrio, Fornaro, Boschi, Davide Crippa».


   La Camera,
   premesso che:
    dal 31 gennaio 2020 ad oggi, a parere dei firmatari del presente atto di indirizzo, il Governo ha gestito l'emergenza pandemica da COVID-19 in maniera totalmente autoreferenziale, stravolgendo i principi dell'ordinamento costituzionale, rovesciando la gerarchia delle fonti del diritto e relegando il Parlamento nella posizione di mero spettatore di decisioni aliunde formatesi;
    si è assistito, innanzitutto, ad un abuso dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri (d.P.C.M.); atti di fonte secondaria che sono stati utilizzati, in maniera inedita, per limitare le libertà fondamentali garantite dalla Costituzione, senza alcun tipo di controllo preliminare o successivo da parte del Parlamento;
    non sono mancati, poi, casi in cui il contenuto dei citati decreti è risultato del tutto incomprensibile, persino per le stesse amministrazioni chiamate ad attuarli, e si è dovuto, conseguentemente, fare ricorso a circolari, comunicati stampa o, peggio, Faq pubblicate on line (Frequently answered questions) per rendere intellegibili ed efficaci le misure varate (si veda, per tutti, il d.P.C.M. che autorizzava le visite ai «congiunti», senza peraltro specificare i soggetti che potessero essere considerati come tali);
    a pagare le conseguenze di questa situazione sono stati, in primis, i cittadini, i quali si sono trovati a fare i conti con una stratificazione di misure indecifrabili che hanno bloccato completamente la loro vita sociale, familiare e lavorativa;
    l'accentramento delle competenze in capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri non ha giovato neppure sotto il profilo della tempestività delle misure adottate;
    imperdonabili ritardi si sono registrati, in effetti, con riferimento agli approvvigionamenti dei dispositivi di protezione individuale e degli altri beni necessari alla gestione dell'emergenza, con il Governo che ha passato l'intero mese di gennaio 2020 a convincere l'opinione pubblica che andava tutto bene, per poi ritrovarsi del tutto impreparato nel mese successivo, ad emergenza conclamata, senza mascherine, senza DPI e senza respiratori per le terapie intensive;
    inadeguate si sono rivelate anche le strategie di monitoraggio e di ricostruzione dell'andamento dell'epidemia di cui si è parlato a lungo nelle ultime settimane; abbiamo assistito, in primo luogo, al fallimento della App «immuni», ampiamente prevedibile e annunciato e, successivamente, abbiamo registrato il fallimento dell'indagine di sieroprevalenza che, dopo gli annunci in pompa magna, si è rivelata un buco nell'acqua, con tassi di adesione molto bassi e una percentuale cospicua dei test sierologici che, a quanto risulta, andranno a scadere già questa settimana, ancor prima di essere utilizzati;
    nella seduta dell'11 giugno 2020, in occasione delle comunicazioni sul precedente d.P.C.M., il Ministro della salute aveva preannunciato l'inizio di una nuova stagione, caratterizzata finalmente dal « dibattito parlamentare»; da una « limpida dialettica tra maggioranza ed opposizione» e, ancora – si citano testualmente le comunicazioni del Ministro – da un « confronto a tutto campo, a partire dalle forze politiche presenti in Parlamento»;
    i Gruppi di opposizione avevano accolto con favore le parole pronunciate in quella sede e si auspicava che, con il superamento dell'emergenza, sarebbero state effettivamente ripristinate le garanzie costituzionali e le funzioni del Parlamento;
    ad oltre un mese dalla citata seduta, invece, l'annunciato ritorno alla normalità istituzionale non risulta nei programmi dell'Esecutivo; si è passati dalla fase 1 alla fase 2, dalla fase 2 alla fase 3, ma sul piano del «confronto istituzionale» non è cambiato assolutamente nulla; sono cambiate le fasi mentre l'atteggiamento del Governo nei confronti del Parlamento è rimasto sempre lo stesso;
    quanto sopra è dimostrato, innanzitutto, dalla tempistica con la quale si è arrivati, in data odierna, alle comunicazioni del Ministro della salute sul contenuto dei provvedimenti di cui all'articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 19 del 2020, come modificato dalla legge di conversione n. 35 del 2020;
    ai sensi della citata disposizione, in effetti, il contenuto dei provvedimenti in questione avrebbe dovuto essere illustrato alle Camere con congruo anticipo, in via preventiva, al fine di « tenere conto degli eventuali indirizzi dalle stesse formulati»;
    nel caso di specie, invece, a parere dei firmatari del presente atto, il passaggio parlamentare si riduce ad una mera formalità, poiché le misure attualmente in vigore sono in scadenza in data odierna (cfr. l'articolo 11 del D.P.C.M. 11 giugno 2020) e, conseguentemente, è evidente che il Governo si sia già determinato in ordine alle nuove disposizioni da adottare, tra poche ore, in sostituzione o a conferma delle precedenti;
    non solo, dunque, si continua con l'utilizzo dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri in assenza dei necessari presupposti di fatto e di diritto, ma non si rispettano neppure le garanzie procedimentali minime e basilari che sono state previste, ai fini della loro adozione, in sede di conversione del decreto-legge n. 19 del 2020; non c’è alcun confronto con le Camere, semplicemente l'illustrazione di un pacchetto di misure chiuso e immodificabile a poche ore dalla loro pubblicazione in Gazzetta Ufficiale;
    destano preoccupazione anche le dichiarazioni che il Presidente del Consiglio dei ministri ha reso a margine della cerimonia generale di innalzamento delle paratoie del Mose, in ordine all'eventuale proroga dello stato di emergenza nazionale varato lo scorso 31 gennaio 2020;
    come hanno evidenziato alcuni tra i massimi costituzionalisti italiani, in effetti, la proroga in questione risulterebbe in violazione delle disposizioni di cui al decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, difettando palesemente, nel caso di specie, i presupposti che possano giustificare il prolungamento dello stato di eccezione;
    come riportato sul quotidiano Il Corriere della Sera, per il Professor Sabino Cassese, costituzionalista e magistrato, «sono molte le ragioni per non prorogare al 31 dicembre lo stato di emergenza, dichiarato il 31 gennaio scorso e in vigore fino al termine di luglio. In primo luogo, manca il presupposto della proroga. Perché venga dichiarato o prorogato uno stato di emergenza, non basta che vi sia il timore o la previsione di un evento calamitoso. Occorre che vi sia una condizione di emergenza.»;
    gli aggiornamenti sulla situazione attuale COVID-19 in Italia, in effetti, ci dicono sostanzialmente che la situazione è attualmente ridimensionata per estensione e gravità, registrando 65 ricoverati in terapia intensiva e 768 ricoveri ospedalieri totali, a dimostrazione del fatto che, con la riapertura del 3 giugno, non si sono affatto verificati gli scenari catastrofici previsti da certi modelli, basati su rapida crescita esponenziale dei contagi alla riapertura;
    a parere dei firmatari del presente atto, piuttosto che preoccuparsi di prorogare un'emergenza sanitaria che – al momento – sembra essersi ridimensionata, continuando a tenere sotto scacco le libertà fondamentali dei cittadini, il Governo dovrebbe intervenire su quei fattori che rischiano concretamente di determinare un colpo di coda della pandemia nel nostro Paese: primo tra tutti l'andamento dei flussi migratori illegali, i quali negli ultimi mesi sono incrementati in maniera esponenziale sia attraverso la rotta marittima che attraverso quella terrestre;
    al riguardo, il decreto ministeriale del 9 luglio scorso che ha vietato l'ingresso e il transito in Italia alle persone che nelle due settimane precedenti hanno soggiornato o transitato in uno dei paesi indicati in un'apposita lista (Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana) ove l'emergenza epidemiologica da Covid-19 è ancora nella fase più acuta, appare tardivo e inefficace, oltre a non tener conto degli ingressi illegali che dai territori in questione si registrano nel nostro Paese;
    difatti, con riferimento ai Paesi individuati nel decreto, si evidenzia che secondo i dati forniti dal Ministero dell'interno, il Bangladesh risulta la seconda nazionalità per numero di ingressi illegali in Italia a seguito degli sbarchi, peraltro complessivamente in vertiginosa crescita con ben 1.756 immigrati arrivati sulle nostre coste in appena quattro giorni (dal 9 al 13 luglio), mentre solo il 9 luglio scorso sono stati bloccati a Udine 30 stranieri clandestini e altrettanti la notte seguente, in maggioranza bengalesi e tutti provenienti per certo dalla rotta balcanica che comprende, appunto, la Macedonia e la Bosnia Erzegovina, anch'esse inserite nella sopra citata lista;
    sarebbe auspicabile, invero, in sede europea l'adozione di opportune iniziative che comportino un atteggiamento comune in merito alle restrizioni all'ingresso per i soggetti provenienti da determinati Stati, nell'ottica di garantire la sicurezza sanitaria per tutti i cittadini dell'Unione europea;
    a destare ulteriore preoccupazione vi è altresì l'assoluta mancanza di controlli e misure di sicurezza adottate dal Governo successivamente agli arrivi, come attestano le immagini delle strutture di accoglienza ormai al collasso e le numerose fughe, riportate e documentate ampiamente dalla stampa, degli immigrati dai centri ove dovrebbero essere trattenuti per il periodo prescritto di quarantena, che espongono evidentemente la popolazione, nonostante gli enormi sacrifici dei mesi scorsi, a gravissimi rischi dal punto di vista sanitario ed anche economico, in particolare nell'avvio già difficile della stagione turistica;
    insomma, da un lato si fa allarmismo, quando si tratta di accentrare i poteri e prorogare lo stato di emergenza nazionale in scadenza il prossimo 31 luglio, dall'altro non viene presa alcuna misura per tutelare la salute degli italiani, quando questa viene messa gravemente a repentaglio dagli ingressi illegali nel nostro Paese di soggetti in arrivo da quei territori che si trovano ancora in piena emergenza sanitaria;
    appare contraddittorio anche il fatto che, con riguardo ai voli aerei turistici in arrivo dall'estero, il Governo stia tenendo un approccio più restrittivo di quello approntato per arginare gli ingressi illegali, emettendo un'ordinanza in data 30 giugno 2020 che esclude interi Paesi, come ad esempio gli Stati Uniti, in una stagione che già si annuncia straordinariamente difficile per il turismo, esponendo in questo modo l'Italia a ripercussioni negative sulla propria reputazione come meta del turismo internazionale,

impegna il Governo

   1) a monitorare, gestire e tenere sotto controllo, da ora in avanti, la situazione sanitaria con gli strumenti ordinari che lo Stato di diritto contempla e mette a disposizione dell'Esecutivo, astenendosi dal prorogare lo stato di emergenza in scadenza il prossimo 31 luglio in assenza dei necessari presupposti di fatto e di diritto;

   2) ad archiviare definitivamente la stagione dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, ristabilendo una situazione di ordine nella gerarchia delle fonti del diritto e ristabilendo altresì l'indispensabile dialettica con il Parlamento alla quale lo stesso Ministro della salute ha fatto appello – per il momento non mantenuto – in occasione delle comunicazioni rese alle Camere in data 11 giugno 2020;

   3) ad avviare un processo di revisione delle misure di contenimento non giustificate dall'attuale situazione epidemiologica, nell'ottica di consentire una ripresa dei settori strategici e portanti della nostra economia mantenendo la massima sicurezza;

   4) a garantire che, in futuro, le eventuali limitazioni delle libertà costituzionalmente garantite dei cittadini siano disposte solamente in caso di effettiva necessità, per periodi di tempo strettamente limitati, in considerazione dell'andamento della situazione epidemiologica e solamente con legge o atto avente forza di legge, nel rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione;

   5) a rendere noti in maniera trasparente e tempestiva i dati, i sistemi e gli accertamenti diagnostici in base ai quali vengono conteggiati i soggetti positivi al virus negli aggiornamenti diramati periodicamente dagli organismi all'uopo competenti;

   6) a garantire che l'attenzione e la concentrazione per le conseguenze derivanti dall'emergenza epidemiologica da Covid-19 non distolga l'altrettanta importante attenzione che altre gravi patologie, come i malati oncologici e gli immunodepressi, necessitano;

   7) a potenziare la rete di assistenza domiciliare a sostegno delle famiglie, degli anziani, delle persone con disabilità, delle persone non autosufficienti e, in generale, delle persone in condizione di fragilità, che nel periodo di lockdown non hanno potuto fruire dei servizi di assistenza ospedaliera, implementando l'utilizzo dei sistemi di telemedicina e telemonitoraggio, valorizzando la figura dell'assistente familiare e promuovendo la creazione di appositi elenchi territoriali pubblicamente accessibili in cui gli operatori qualificati all'assunzione siano registrati periodicamente, al fine di agevolare l'incontro, in condizioni di sicurezza e regolarità, tra la relativa offerta e domanda di lavoro;

   8) ad avviare tutte le iniziative volte a consentire al nostro Servizio sanitario di poter tornare a garantire l'erogazione di prestazioni sanitarie extra-Covid, al fine di ridurre i tempi di attesa con riguardo alle visite specialistiche, alla diagnostica ed ai ricoveri, anche attraverso l'eventuale allungamento degli orari delle prestazioni;

   9) a promuovere le opportune modifiche alle linee guida per la riapertura dei servizi educativi e degli istituti scolastici, statali, paritari, privati e degli enti locali, in modo da favorire ulteriormente l'attività educativa e didattica in presenza e favorire altresì la socializzazione tra gli alunni e gli studenti, nel pieno rispetto del diritto allo studio e adottando comunque tutti i criteri di prevenzione che assicurino le condizioni di massima sicurezza sanitaria per alunni, studenti, docenti e personale scolastico, e specificamente:
    a) ad emanare specifici protocolli che consentano, in piena sicurezza, la riapertura dei servizi educativi e didattici, adottando tutte le misure di prevenzione dal rischio di contagio, incluse le procedure di igienizzazione degli spazi e degli arredi, le procedure di monitoraggio della salute degli studenti, dei docenti e del personale scolastico;
    b) a garantire il diritto allo studio e la didattica in presenza di tutti gli studenti con disabilità;

   10) ad attivarsi per l'adozione immediata di misure urgenti e specifiche volte alla tutela e al controllo dei confini oltre che aerei, anche terrestri e marittimi, anche mediante la predisposizione di un blocco navale, per fermare i flussi migratori irregolari verso l'Italia, attuando in particolare le disposizioni contenute negli articoli 1 e 2 del decreto-legge 14 giugno 2019 n. 53, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 2019, n. 77;

   11) ad adottare tempestivamente una politica di ricezione turistica basata sulle effettive condizioni epidemiologiche delle aree di provenienza.
(6-00112) «Molinari, Gelmini, Lollobrigida, Lupi».