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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 31 luglio 2020

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME: PDL N. 107, 569, 868 E ABB; DDL RAT. NN. 2120, 2360, 2165

Pdl n. 107, 569, 868 e abb. – Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all'orientamento sessuale e all'identità di genere

Discussione sulle linee generali: 7 ore.

Relatore 20 minuti
Governo 20 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 8 minuti
Gruppi 5 ore e 2 minuti
 MoVimento 5 Stelle 50 minuti
 Lega – Salvini premier 43 minuti
 Forza Italia – Berlusconi presidente 40 minuti
 Partito Democratico 39 minuti
 Fratelli d'Italia 34 minuti
 Italia Viva 33 minuti
 Liberi e Uguali 31 minuti
 Misto: 32 minuti
  Noi Con l'Italia-USEI-CAMBIAMO!-Alleanza di Centro 14 minuti
  Minoranze Linguistiche 5 minuti
  Popolo Protagonista – Alternativa Popolare 5 minuti
  Centro Democratico-Radicali Italiani-+Europa 4 minuti
  MAIE-Movimento Associativo Italiani all'Estero 4 minuti

Ddl rat. nn. 2120, 2360, 2165

Tempo complessivo: 2 ore per ciascun disegno di legge di ratifica (*)

Relatore 5 minuti
Governo 5 minuti
Richiami al Regolamento 5 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 16 minuti
(con il limite massimo di 2 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 1 ora e 24 minuti
 MoVimento 5 Stelle 13 minuti
 Lega – Salvini premier 17 minuti
 Forza Italia – Berlusconi presidente 14 minuti
 Partito Democratico 9 minuti
 Fratelli d'Italia 10 minuti
 Italia Viva 6 minuti
 Liberi e Uguali 5 minuti
 Misto: 10 minuti
  Noi Con l'Italia-USEI-CAMBIAMO!-Alleanza di Centro 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti
  Popolo Protagonista – Alternativa Popolare 2 minuti
  Centro Democratico-Radicali Italiani-+Europa 2 minuti
  MAIE-Movimento Associativo Italiani all'Estero 2 minuti

(*) I tempi indicati sono stati in parte utilizzati nella seduta del 19 maggio 2020.

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 31 luglio 2020.

  Amitrano, Ascani, Azzolina, Battelli, Boccia, Bonafede, Boschi, Brescia, Buffagni, Cancelleri, Carbonaro, Carfagna, Castelli, Cirielli, Colletti, Colucci, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Dadone, De Micheli, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Di Stefano, Fantuz, Ferraresi, Gregorio Fontana, Fraccaro, Franceschini, Frusone, Gallinella, Gelmini, Giachetti, Giacomoni, Giorgis, Grimoldi, Gualtieri, Guerini, Invernizzi, L'Abbate, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Maggioni, Mammì, Mauri, Molinari, Morani, Morassut, Orrico, Palmisano, Parolo, Rampelli, Rizzo, Rosato, Ruocco, Scalfarotto, Carlo Sibilia, Sisto, Spadafora, Tofalo, Tomasi, Traversi, Vignaroli, Villarosa, Raffaele Volpi, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 30 luglio 2020 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa dei deputati:
   LOCATELLI ed altri: «Riconoscimento della lingua dei segni italiana e della lingua dei segni italiana tattile e disposizioni per la tutela dei diritti delle persone sorde, sordocieche o con altre disabilità uditive» (2618).

  Sarà stampata e distribuita.

Annunzio di disegni di legge.

  In data 30 luglio 2020 è stato presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge:
   dal Presidente del Consiglio dei ministri e dal Ministro della salute:
   «Conversione in legge del decreto-legge 30 luglio 2020, n. 83, recante misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da COVID-19 deliberata il 31 gennaio 2020» (2617).

  Sarà stampato e distribuito.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge BARZOTTI ed altri: «Modifiche alla legge 22 maggio 2017, n. 81, in materia di disciplina del lavoro agile, e altre disposizioni per la sua diffusione» (2417) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Parisse.

Modifica del titolo di proposte di legge.

  La proposta di legge n. 2379, d'iniziativa del deputato Ruggieri, ha assunto il seguente titolo: «Modifica all'articolo 2 della legge 8 agosto 1995, n. 335, e altre disposizioni in materia di cessazione dell'obbligo di iscrizione dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti agli enti di previdenza».

Richiesta di parere parlamentare su atti del Governo.

  Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 31 luglio 2020, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 5 della legge 4 ottobre 2019, n. 117, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 655/2014, che istituisce una procedura per l'ordinanza europea di sequestro conservativo su conti bancari al fine di facilitare il recupero transfrontaliero dei crediti in materia civile e commerciale (191).

  Questa richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla II Commissione (Giustizia) nonché, ai sensi del comma 2 dell'articolo 126 del Regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), che dovranno esprimere i prescritti pareri entro il 9 settembre 2020. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 20 agosto 2020.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative in ambito internazionale volte all'accertamento della verità sulla morte del volontario Mario Carmine Paciolla, avvenuta in Colombia – 2-00872

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per sapere – premesso che:
   il 15 luglio 2020, nella sua casa sita nella città colombiana di San Vicente del Caguan, è stato trovato il corpo senza vita di Mario Carmine Paciolla, un volontario Onu di 33 anni, impegnato in un progetto umanitario che aveva come obiettivo quello di facilitare il percorso di riconciliazione tra il Governo colombiano e le Forze armate rivoluzionarie colombiane (Farc);
   il giorno successivo la famiglia di Mario Carmine Paciolla riceve una telefonata da un avvocato colombiano che comunica loro l'avvenuto ritrovamento del corpo del figlio Mario;
   le prime notizie hanno tentato di accreditare la tesi del suicidio, ma, fin dalle iniziali incongruenze, tale tesi, troppo frettolosamente esplicitata, appare come un tentativo di chiudere in tempi rapidi un doveroso accertamento della verità;
   le dichiarazioni dei genitori, appena appresa la notizia, hanno subito posto il tema della necessità di un'inchiesta che faccia luce sugli eventi che hanno portato a questo tragico epilogo;
   i dubbi sull'ipotesi del suicidio sono accresciuti anche dalla circostanza che solo pochi giorni dopo il ritrovamento, Carlo sarebbe dovuto rientrare a Napoli per una vacanza estiva già programmata con i suoi amici. Cosa sia accaduto, inoltre, nei giorni subito precedenti al ritrovamento del corpo non è ancora chiaro, né è stato in alcun modo ricostruito dalle autorità colombiane;
   la curiosità e i molteplici interessi di Mario, che aveva completato gli studi all'Università orientale di Napoli, si sono concretizzati in numerosi viaggi durante il suo percorso universitario: un anno a Parigi come studente Erasmus, soggiorni di vari mesi in Spagna e Argentina. È proprio in Sud America era impegnato negli ultimi anni come volontario;
   contemporaneamente Mario aveva coltivato le sue aspirazioni giornalistiche ed era divenuto membro della Youth press Italia nell'ambito del network European Youth press: un giovane brillante, curioso, aperto e cittadino del mondo per vocazione, che già da studente si distingueva per la dedizione e l'onestà del suo lavoro;
   nella consapevolezza che la drammatica situazione che quel Paese sta vivendo si protrae da anni, gli interpellanti ritengono che il Governo debba avere come priorità assoluta la tutela dei nostri concittadini residenti, anche temporaneamente, all'estero e che l'accertamento delle responsabilità sia un obbligo etico e giuridico al quale si è convinti che le autorità competenti non si possano sottrarre;
   nelle more di eventuali interventi dell'autorità giudiziaria, ad avviso degli interpellanti il nostro Paese ha gli strumenti adeguati per pretendere che vengano date risposte e non si coltivi una «verità di comodo» –:
   se il Governo non ritenga di intervenire con tempestività presso le autorità colombiane, convocando l'ambasciatore della Colombia, nonché la rappresentanza italiana presso le Nazioni Unite, per acquisire tutte le informazioni utili allo scopo di accertare la verità sulla morte di Mario Carmine Paciolla.
(2-00872) «Migliore, Siani, Di Stasio, Palazzotto, Magi, Annibali, Bruno Bossio, Carè, Cenni, Conte, De Filippo, De Luca, Ehm, Emiliozzi, Lacarra, Miceli, Mor, Nobili, Noja, Ubaldo Pagano, Paita, Pini, Rostan, Scoma, Sensi, Serracchiani, Suriano, Topo, Ungaro, Viscomi, Vitiello».


Iniziative volte al superamento delle criticità rilevate sull'autostrada A14 e al relativo potenziamento infrastrutturale, nonché ad accelerare il completamento della Pedemontana Marche-Abruzzo-Molise – 2-00846

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   l'autostrada A14, detta anche «autostrada adriatica», è il secondo asse meridiano della penisola italiana, collega Bologna a Taranto e rappresenta una direttrice costiera di rilevanza fondamentale per lo sviluppo economico e turistico delle regioni interessate;
   il tracciato dell'autostrada è costituito da sei corsie (tre corsie per senso di marcia) nelle tratte A1-interconnessione ramo Casalecchio, Bologna S. Lazzaro-Porto Sant'Elpidio e nei sei chilometri precedenti la barriera Taranto nord. Il resto del tracciato è per buona parte a due corsie per senso di marcia;
   si tratta di un'autostrada che è percorsa ogni giorno da un numero considerevole di mezzi pesanti ed è, purtroppo, anche scenario di numerosi incidenti stradali, spesso mortali, specie nel tratto a due corsie;
   negli ultimi anni il tratto caratterizzato dalle due corsie, risulta particolarmente interessato dalla presenza massiccia di cantieri che, occupando parzialmente la carreggiata per l'esecuzione dei lavori di manutenzione, obbligano gli automobilisti a percorrere decine di chilometri su una sola corsia per senso di marcia. Già dal quadro sin qui delineato emerge la non sostenibilità dell'attuale configurazione autostradale a due corsie;
   la frequenza dei cantieri, gli incidenti stradali e altri accadimenti anche di natura giudiziaria che hanno posto sotto sequestro alcuni tratti, creano lunghissime file e gravi disagi agli utenti, che sono costretti a subire code che talvolta superano un'ora di attesa e sono spesso causa di incidenti stradali;
   non si può non ricordare l'evento del 23 agosto 2018, all'interno della galleria Castello al chilometro 300 nei pressi di Grottammare, dove un tir è andato a fuoco provocando diverse esplosioni e danneggiando la galleria stessa, con il conseguente disagio alla circolazione per mesi e mesi; come non si può non ricordare il sequestro, da parte della procura di Avellino, di diversi chilometri di guardrail installati nella rete autostradale italiana a seguito della tragedia di Acqualonga, che ha interessato anche il tratto dell'A14 tra le Marche e l'Abruzzo;
   quanto finora riportato si traduce, quindi, in gravi disagi agli utenti, disagi di «annosa» memoria che diventano sempre più forti a fronte di un pagamento del pedaggio autostradale cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, ma al quale non corrisponde un servizio adeguato e che anzi permane per molti versi scadente;
   vanno infine enumerati i possibili danni economici che colpiscono il sistema produttivo e turistico delle aree coinvolte dovuti all'assenza di una terza corsia di percorrenza e alla vetustà di alcune parti dell'infrastruttura viaria esistente (gallerie e viadotti);
   pur prendendo atto dei buoni propositi manifestati dal Presidente del Consiglio dei ministri nel corso della recente iniziativa politica tenutasi a Villa Pamphilj, in riferimento ad un non meglio precisato piano di rilancio infrastrutturale denominato «Italia veloce» di 196 miliardi di euro, si deve sottolineare che nessun riferimento è stato dedicato al completamento della terza corsia dell'A14 che parte dal comune di Porto Sant'Elpidio (Fermo) e va verso il Sud Italia o, meglio ancora, alla sua variante –:
   quali urgenti iniziative il Ministro interpellato intenda porre in essere per il superamento delle criticità generate dai fatti sopra esposti e per l'immediata riduzione delle tariffe autostradali, nel tratto a due corsie, al fine di sanare almeno economicamente il disagio arrecato ai fruitori che lamentano tempi di viaggio e qualità della percorrenza inaccettabili;
   quali siano le iniziative che intende intraprendere per verificare se il concessionario stia portando avanti i lavori avviati nel rispetto dei termini in essere e dei cronoprogrammi e se tali interventi, numerosi e frequenti in questi ultimi anni, non siano di fatto conseguenza di una possibile mancata manutenzione ordinaria e straordinaria da parte del concessionario fin da quando ne è divenuto gestore;
   quali iniziative intenda intraprendere al fine di garantire la rapida realizzazione della terza corsia dal comune di Porto Sant'Elpidio (Fermo) verso il Sud Italia o ulteriori possibili varianti alternative atte al superamento delle criticità sopra esposte;
   quali iniziative siano state adottate per accelerare il completamento della Pedemontana Marche-Abruzzo-Molise così da dirottare, in tempi sicuramente più celeri, parte del traffico su questa arteria e avere un'alternativa in caso di eventuali criticità presenti e future che potrebbero verosimilmente interessare l'A14.
(2-00846) «Rachele Silvestri, De Toma, Schullian».


Iniziative volte a velocizzare la manutenzione e la ricostruzione dei ponti sul fiume Po e sulle principali arterie collegate, anche incrementando la dotazione finanziaria dei fondi previsti dalla legge 145 del 2018 e valutando la possibilità di ricorrere ad un'apposita dichiarazione dello stato di emergenza – 2-00858

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   sull'asta del fiume Po e nelle sue prossimità sorgono numerosi ponti ammalorati, in particolare i ponti stradali, che a causa delle numerose criticità risultano già essere interdetti al traffico pesante. La maggior parte dei ponti stradali sono gestiti da Anas e per alcuni è previsto a breve il passaggio alla medesima società (come il ponte di Ostiglia-Revere in provincia di Mantova);
   con ripetuti atti ispettivi (fra i quali, l'interrogazione presentata nella XVII legislatura n. 5-04503) sono state messe in evidenza le criticità di numerose strutture, alcune già interdette al traffico pesante, alcune in via di interdizione, alcune da ricostruire;
   con la legge di bilancio per il 2019 è stato effettuato un importante stanziamento di 250 milioni di euro per i ponti sul Po ed è iniziato un monitoraggio di queste e di altre infrastrutture nazionali, dal quale emerge un variegato e mobile quadro di gestione che non favorisce l'efficienza e la sicurezza dei trasporti ed il rispetto della concorrenza nelle gare;
   attraverso il Po, in particolare sulle strade statali, mancando un'infrastrutturazione ferroviaria a capacità dignitosa, passano buona parte delle merci italiane esportate e importate che determinano i due terzi del prodotto interno lordo italiano. Tali infrastrutture sono un importante fattore di coesione territoriale interregionale e interprovinciale per i territori complessivamente interessati, abitati da metà della popolazione italiana;
   è recentissima la notizia della prossima chiusura al traffico pesante del ponte Marino nel comune di Borgo Mantovano sulla strada statale n. 12 Abetone-Brennero, con conseguente deviazione del traffico merci di oltre 30 chilometri sul Po di Ostiglia-Revere, che necessita anch'esso di urgenti lavori di manutenzione e consolidamento;
   sul ponte di San Benedetto Po (Mantova) il traffico pesante è interrotto dal 2012 e fu presentata segnalazione ad Anac per la gara che si concluse con l'assegnazione dell'esecuzione dei lavori ad una società extraregionale, attualmente in contenzioso con la provincia di Mantova, che assegnò in subappalto buona parte dei lavori a un'azienda locale poi interdetta dalla white list antimafia;
   risultano essere molti i ponti attualmente chiusi o interessati da lavori di manutenzione, quali, ad esempio, il ponte di Borgoforte (Mantova), il ponte di Viadana-Boretto (Mantova), il ponte di Casalmaggiore (fra le provincie di Cremona e Parma), il ponte di San Daniele Po (Parma) e il ponte della Becca (Pavia), con inevitabili ripercussioni negative sul tessuto socio-economico;
   l'inquinamento in Pianura padana ha raggiunto livelli elevati e nonostante il lockdown sta aumentando anche il livello di ozono, tanto che in data 7 luglio 2020 è stato diramato l'allarme per la salute con invito ad evitare attività all'aria aperta nelle ore di maggiore insolazione; le polveri sottili già in eccesso potrebbero, quindi, aumentare per l'incremento dei chilometri percorsi dalle merci trasportate su gomma che, in Emilia-Romagna e a Mantova in particolare, sono responsabili per il 21 per cento del particolato respirato secondo la speciazione del particolato atmosferico di Ispra;
   risulta infine opportuno segnalare che la regione Lombardia ha chiuso alcuni punti nascita, fra i quali quello di Viadana, con la conseguenza che, con i ponti spesso non praticabili, le partorienti devono percorrere notevoli distanze per accedere a presidi più lontani. Le medesime criticità si sono presentate durante l'attuale emergenza COVID-19 anche per altre prestazioni sanitarie –:
   quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere al fine di velocizzare la manutenzione e, ove necessario, la ricostruzione dei ponti sul fiume Po e sulle principali arterie afferenti allo stesso, incrementando la dotazione finanziaria dei fondi previsti dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145, dichiarando contestualmente uno «stato di emergenza per i ponti sul Po» e valutando un eventuale commissariamento.
(2-00858) «Zolezzi, Deiana, Daga, D'Ippolito, Federico, Ilaria Fontana, Licatini, Alberto Manca, Maraia, Micillo, Ricciardi, Terzoni, Varrica, Vianello, Vignaroli, Zanichelli».


Iniziative volte a garantire adeguati investimenti per lo sviluppo infrastrutturale della fascia jonica calabrese – 2-00867

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   la fascia jonica calabrese sconta un notevole gap infrastrutturale, rispetto al versante tirrenico, ove è presente l'autostrada A2 e una linea ferroviaria elettrificata a doppio binario;
   pertanto, la realizzazione dell'ammodernamento in Calabria della ferrovia jonica, così come il rifacimento della strada statale n. 106, rappresentano, oltre che una necessità, una priorità assoluta non più rinviabile;
   è di questi giorni la notizia che è in cantiere il progetto di una nuova linea ferroviaria, la cosiddetta diagonale del Mediterraneo, che di fatto andrebbe a modificare il tracciato dell'attuale linea jonica Taranto-Reggio Calabria, relegando di fatto l'intero territorio jonico a sud nel più assoluto isolamento;
   il predetto tracciato, che sarebbe finanziato con un importo di circa 7 miliardi di euro, anche attraverso il Recovery fund nelle cui priorità rientra, ricalcherebbe in Puglia il percorso della vecchia via Appia, proseguendo verso Metaponto, dove i binari si biforcherebbero verso Battipaglia e verso Sibari, per poi proseguire verso la Valle del Crati e ricongiungersi, infine, nei punti di scambio di San Lucido e Paola, mentre per il tratto calabrese da Sibari a Reggio Calabria, sarebbe prevista una semplice velocizzazione, per la quale ancora nulla è stato definito;
   la Calabria e l'intero Meridione hanno necessità di un adeguamento strutturale e ben vengano simili progetti che favoriscano l'ammodernamento infrastrutturale dell'intera area, purché, in prospettiva, anche l'area jonica venga fatta oggetto di progetti adeguati che consentano ai cittadini di muoversi liberamente ai sensi dell'articolo 16 della Carta costituzionale, ma anche, a chiunque volesse, di raggiungere agevolmente il territorio calabrese che continua invece ad essere mortificato nelle sue potenzialità con grave spregio del patrimonio naturale, culturale, artistico, archeologico, enogastronomico ed artigianale;
   infatti, la realizzazione di una simile diagonale, senza un'adeguata progettazione che riguardi l'intera Calabria, estrometterebbe completamente circa 300 chilometri di costa jonica da un sistema di trasporto moderno ed efficiente, escludendo, altresì, la connessione con i due principali porti calabresi sullo Jonio, ovvero quello di Corigliano e Crotone con Gioia Tauro, nonché quell'auspicata con l'aeroporto Pitagora di Crotone, che resterebbero sempre più isolati con la conseguenza nefasta di aggravare ulteriormente la grave crisi economica che attanaglia da tempo il territorio;
   a ciò si aggiunga che, dopo il superamento della suddivisione in megalotti della strada statale n. 106 ed il suo rifacimento in strada di categoria b dei tratti pugliesi e lucani, è prevalsa l'idea della realizzazione di una trasversale, mediante la quale una volta giunti allo svincolo di Firmo il traffico proveniente dalla stessa viene convogliato verso la A2 e, dunque, ancora una volta sul Tirreno;
   il mondo dell'associazionismo si è rivolto ai parlamentari eletti sul territorio chiedendo a gran voce che l'alta velocità/alta capacità venga realizzata sulla dorsale jonica, con immediati benefici economici e sociali;
   infatti, l'alta velocità/alta capacità sulla dorsale tirrenica, considerata la difficile conformazione orografica del territorio, in cui andrebbero realizzate un ingente numero di gallerie e viadotti, costerebbe circa il doppio di quella che potrebbe essere realizzata sul versante jonico tra Taranto e Reggio Calabria, perché si svilupperebbe quasi tutta in territorio pianeggiante e, quindi, con poche gallerie e viadotti;
   inoltre, a differenza della diagonale del Mediterraneo, che così come ipotizzata prevede un collegamento attraverso gli Appennini tra Sibari e Paola lungo circa 100 chilometri prevalentemente in galleria, deve essere tenuto in considerazione che il collegamento tra lo Jonio e il Tirreno può essere realizzato più a Sud, nell'istmo di Catanzaro, che è notoriamente il punto più stretto d'Italia, il che consentirebbe non soltanto una maggiore facilità nella realizzazione, ma ridarebbe dignità ai territori fino ad oggi ingiustamente esclusi dai circuiti nazionali;
   nel mese di febbraio 2020, intervenendo a Gioia Tauro, il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro per il sud e la coesione territoriale hanno annunciato un piano di ben 100 miliardi di euro in infrastrutture, da realizzare mediante l'utilizzo dei fondi strutturali e dei fondi di sviluppo e coesione, al fine di rilanciare l'economia del Meridione e colmare il gap infrastrutturale con le regioni del Nord –:
   se il Ministro interpellato intenda fornire elementi in proposito e quali soluzioni e/o interventi intenda promuovere al fine di garantire l'effettivo diritto alla mobilità di tutti i cittadini calabresi e, in particolare, il rilancio economico della fascia jonica calabrese, predisponendo una progettazione che non penalizzi una parte del territorio della regione, continuando a predisporre interventi che spostino il traffico totalmente sul versante tirrenico, e che comprenda strade e ferrovie, vincolando i fondi necessari alla loro realizzazione, mediante l'utilizzo dei fondi strutturali, di quelli di sviluppo e coesione, nonché di quelli del Recovery fund.
(2-00867) «Barbuto, Scagliusi, Luciano Cantone, Carinelli, De Girolamo, De Lorenzis, Ficara, Grippa, Marino, Raffa, Paolo Nicolò Romano, Serritella, Spessotto, Termini, Davide Aiello, Piera Aiello, Alaimo, Amitrano, Aresta, Ascari, Baldino, Massimo Enrico Baroni, Battelli, Bella, Berti, Bilotti, Bruno, Buompane, Cabras, Cadeddu, Cancelleri, Carbonaro, Carelli, Casa, Caso, Cassese, Cataldi, Maurizio Cattoi, Cillis, Cimino, Ciprini, Colletti, Cominardi, Corda».


Iniziative di competenza volte a ripristinare la regolare circolazione sull'autostrada A14 – 2-00882

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   l'esodo dei turisti sembra avere apoditticamente definito la possibilità di avere un traffico scorrevole sulla strada adriatica A14, trasformandola in un percorso da eterna condanna a file chilometriche con addetti della Protezione civile che portano bottigliette d'acqua agli automobilisti, mentre non si conoscono i tempi di un ritorno alla normalità;
   il problema dei blocchi sulla A14 sta andando avanti da troppo tempo, tanto che con questa stagione si registra il terzo anno consecutivo in cui ci si ritrova in pieno periodo estivo ad affrontare le stesse insostenibili condizioni di percorrenza del tratto autostradale. Una situazione che, dopo il terremoto del 2016 e il lockdown causato dalla pandemia da Coronavirus, induce a riflettere su una seria valutazione di un danno d'immagine ed economico per le regioni Marche e Abruzzo. Un danno d'immagine poiché per il turismo non è certamente un bel biglietto da visita, economico poiché i trasporti subiscono un rallentamento tale a volte da non poter rispettare in tempo le consegne con tutti i risvolti negativi del caso;
   dai numerosi articoli di stampa che stanno descrivendo l'involutiva situazione del traffico sulla predetta relazione autostradale si apprendono le dichiarazioni riportate sulla pagina web ilrestodelcarlino.it, sezione di Macerata, in un articolo a firma Franco Veroli, di Domenico Guzzini presidente di Confindustria Macerata: «Il danno per l'economia provinciale e regionale è enorme: innanzitutto per le imprese in generale, che vedono rallentata la consegna delle merci con ricadute anche sui costi di gestione. E poi, in un periodo come questo, gli effetti sul turismo, un settore strategico, già fortemente provato dalle conseguenze dell'epidemia, rischiano di essere devastanti»;
   gli effetti negativi stanno preoccupando anche i turisti che restano sempre più scoraggiati a raggiungere i luoghi di villeggiatura per non restare imbottigliati sull'autostrada. Una situazione che coinvolge direttamente anche le amministrazioni comunali di Pineto e Silvi, in provincia di Teramo, che attraverso la stampa fanno sapere che avevano chiesto già lo scorso inverno che la questione A14 fosse risolta prima dell'inizio della stagione estiva, chiamando in causa i competenti organi istituzionali e avanzando richieste specifiche;
   a risentire in modo altresì gravoso di questi ritardi sono lavoratori, autotrasportatori, imprese e turisti costretti a fare i conti con ordinanze, lungaggini, pericoli e tempi di percorrenza vergognosi. Tanto che a gran voce è stata richiesta, oltre alla realizzazione della terza corsia per entrambi i sensi di marcia, anche la sospensione dei pedaggi non ancora intervenuta;
   nella scorsa settimana, per consentire lavori e verifiche, Autostrade per l'Italia s.p.a. ha pianificato 15 chiusure notturne nel tratto abruzzese, con la viabilità che si riverserà, in piena estate, sulla strada statale n. 16 adriatica e sulla viabilità ordinaria, generando nuovi timori da parte delle amministrazioni locali –:
   quali iniziative il Ministro interpellato intenda adottare, con la massima celerità e in accordo con la società Autostrade per l'Italia s.p.a., al fine di ripristinare la regolare funzionalità dell'arteria stradale e quale sia il cronoprogramma di attuazione dei lavori ancora in via di definizione;
   se non ritenga opportuno valutare l'ipotesi di adottare opportune iniziative di competenza al fine di applicare la sospensione del pedaggio autostradale fino al ripristino della regolare viabilità.
(2-00882) «Grippa, Scagliusi, Barbuto, Luciano Cantone, Carinelli, De Girolamo, De Lorenzis, Ficara, Marino, Raffa, Paolo Nicolò Romano, Serritella, Spessotto, Termini, Del Grosso, Vacca, Colletti, Torto, Corneli, Berardini, Gabriele Lorenzoni, Lovecchio, Macina, Maglione, Mammì, Manzo, Mariani, Martinciglio, Marzana, Menga, Migliorino, Misiti, Nappi, Nesci, Pallini, Palmisano, Parentela, Parisse, Perantoni, Pignatone, Provenza, Raduzzi, Ricciardi, Romaniello, Roberto Rossini, Ruggiero, Giovanni Russo, Saitta, Testamento».


Misure a sostegno dei proprietari immobiliari in relazione alla sospensione generalizzata delle esecuzioni di rilascio degli immobili disposta da recenti provvedimenti normativi – 2-00885

F)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   la sospensione generalizzata delle esecuzioni di rilascio disposta, fino al 31 dicembre 2020, dalla legge di conversione del cosiddetto «decreto rilancio» (decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34) penalizza i cittadini italiani che hanno investito i loro risparmi nell'immobiliare ed hanno posto sul mercato delle locazioni i loro beni;
   detta sospensione era già in vigore dal 17 marzo 2020 per effetto del decreto-legge «Cura Italia» (17 marzo 2020, n. 18), che l'aveva prevista dapprima fino al 30 giugno 2020 e poi, in sede di conversione, fino al 1o settembre 2020;
   il blocco degli sfratti comporta che tutti i provvedimenti di rilascio di immobili già avviati in precedenza ed ora in corso vengano sospesi nella loro attuazione; di conseguenza, neanche l'ufficiale giudiziario già incaricato in precedenza dello sgombero può in questo periodo accedere all'immobile per liberarlo;
   si tratta di una misura di cui è stata sottovalutata la portata, che rischia oltremodo di compromettere il diritto di proprietà e il funzionamento dell'intero sistema delle locazioni; si evidenzia, difatti, che la predetta sospensione non esonera il proprietario da alcuna imposizione fiscale; per il proprietario, invero, permane l'obbligo di pagare le tasse sui canoni di locazione non riscossi fino al momento dell'esecutività del cosiddetto provvedimento di sfratto; inoltre, la sospensione generalizzata agevola indistintamente chiunque, inclusi coloro che avevano una morosità già acclarata ed indipendente dalla crisi economica conseguente all'emergenza epidemiologica da COVID-19;
   pertanto, appare curioso, oltre che lesivo del diritto di proprietà, a parere degli interpellanti, che la tutela dell'esigenza di una categoria di cittadini (conduttori) non sia posta a carico della collettività, ma imposta per legge ad un'altra categoria di cittadini (proprietari), a proprie spese e senza alcuna forma di risarcimento;
   anche l'associazione dei proprietari ha stigmatizzato aspramente la norma, come «la pietra tombale sull'affitto in Italia, con conseguenze nefaste su accesso all'abitazione e sviluppo delle attività commerciali»;
   la disposizione in questione, inoltre, non considera minimamente le esigenze e le condizioni economiche del proprietario locatore, che potrebbe trovarsi privo di reddito, perché magari ha perso il lavoro e ora resta anche senza l'affitto della sua unica proprietà;
   alcuni tribunali, in ragione della sospensione dell'esecuzione del provvedimento di rilascio degli immobili, neppure fissano le udienze, sebbene anche in questo periodo potrebbero essere convalidate le intimazioni di sfratto per morosità o per finita locazione;
   l'esecuzione del rilascio dipende dalla disponibilità dell'ufficiale giudiziario che spesso, specie nelle grandi città, è impegnato in diverse procedure di sfratto, con la conseguenza per i proprietari di vedersi slittare di parecchio la data dello sfratto; indubbiamente, allorquando gli ufficiali giudiziari riprenderanno ad eseguire gli sfratti, avranno da smaltire un arretrato di un anno che si tradurrà per i proprietari, con ragionevole probabilità, in un ulteriore anno di attesa prima di ottenere il rilascio dell'immobile;
   in sede di esame di conversione in legge del predetto decreto-legge il Governo, con l'ordine del giorno n. 9/2500-AR/305, si è impegnato «a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni richiamate in premessa al fine, nell'ambito dei prossimi provvedimenti di carattere normativo, di rivedere l'articolo 17-bis del decreto in esame che prevede la proroga della sospensione dell'esecuzione degli sfratti di immobili ad uso abitativo e non abitativo, anche bilanciando con appositi indennizzi le perdite subite dai proprietari degli immobili che non possono entrare in possesso della loro proprietà privata, per non penalizzare i proprietari immobiliari i quali non sono una categoria di “privilegiati” ma hanno fatto investimenti con sacrifici» –:
   quali urgenti iniziative i Ministri interpellati intendano assumere per assicurare un ristoro in capo ai proprietari che hanno dovuto subire quanto indicato in premessa;
   se si intenda dare seguito in tempi rapidi agli impegni già assunti con l'ordine del giorno 9/2500-AR/305, citato in premessa, e che allo stato non appaiono in alcun modo rispettati.
(2-00885) «Bianchi, Molinari, Gusmeroli, Bitonci, Centemero, Cavandoli, Covolo, Gerardi, Alessandro Pagano, Paternoster, Tarantino, Cantalamessa, Tateo, Turri, Paolini».