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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Mercoledì 11 novembre 2020

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta dell'11 novembre 2020.

  Ascani, Azzolina, Boccia, Bonafede, Bonomo, Boschi, Brescia, Buffagni, Carfagna, Casa, Castelli, Castiello, Cirielli, Colletti, Colucci, Comaroli, Davide Crippa, D'Incà, Dadone, Daga, De Micheli, Del Grosso, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Di Stefano, Fassino, Ferraresi, Gregorio Fontana, Fraccaro, Franceschini, Frusone, Gelmini, Giachetti, Giacomoni, Giorgis, Grimaldi, Grimoldi, Gualtieri, Guerini, Invernizzi, Iorio, Iovino, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Maggioni, Marattin, Mauri, Molinari, Mollicone, Morani, Morassut, Musella, Nardi, Orrico, Pallini, Parolo, Perantoni, Rampelli, Rizzo, Rosato, Ruocco, Giovanni Russo, Scalfarotto, Serracchiani, Carlo Sibilia, Sisto, Sozzani, Spadafora, Spadoni, Speranza, Tateo, Tofalo, Tomasi, Traversi, Villarosa, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 10 novembre 2020 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   CIABURRO: «Modifiche all'articolo 79 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di permessi spettanti ai componenti degli organi esecutivi e ai presidenti dei consigli degli enti locali» (2773);
   ANZALDI: «Introduzione degli articoli 157-bis e 157-ter del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, concernenti il divieto di attività promozionali di libri di testo da parte dei docenti e dei dirigenti scolastici» (2774);
   MOR: «Modifica dell'articolo 13-bis della legge 31 dicembre 2012, n. 247, in materia di protezione della concorrenza e dei diritti degli utenti nei rapporti tra gli esercenti la professione forense e altre attività professionali e le banche, le compagnie di assicurazione e le imprese di maggiori dimensioni» (2775);
   MURA: «Disposizioni in materia previdenziale in favore delle madri lavoratrici e dei padri lavoratori, dei caregiver familiari e dei soggetti che svolgono, senza vincolo di subordinazione, lavori non retribuiti in relazione a responsabilità familiari» (2776).

  Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di disegni di legge.

  In data 10 novembre 2020 è stato presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge:

  dal Presidente del Consiglio dei ministri e dai Ministri della salute e per gli affari regionali e le autonomie:

  «Conversione in legge del decreto-legge 10 novembre 2020, n. 150, recante misure urgenti per il rilancio del servizio sanitario della regione Calabria e per il rinnovo degli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario» (2772).

  Sarà stampato e distribuito.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  Le seguenti proposte di legge sono state successivamente sottoscritte dal deputato Bignami:
   GEMMATO ed altri: «Modifiche all'articolo 1, commi 401 e 402, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, in materia di incremento del Fondo per la cura dei soggetti con disturbi dello spettro autistico e di utilizzazione del medesimo Fondo» (2367);
   VARCHI ed altri: «Agevolazioni tributarie in favore della popolazione residente nelle isole di Lampedusa e Linosa» (2496);
   VARCHI ed altri: «Modifiche al decreto legislativo 9 settembre 2010, n. 162, e altre disposizioni concernenti l'istituzione del ruolo dei direttori tecnici del trattamento nell'ambito del Corpo di polizia penitenziaria» (2552).

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
   IX Commissione (Trasporti):
  GRIPPA ed altri: «Disposizioni per lo sviluppo di un modello nazionale di mobilità dinamica» (2748) Parere delle Commissioni I, V, VIII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
   XI Commissione (Lavoro):
  MENGA ed altri: «Modifiche all'articolo 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, in materia di diritto di scelta della sede di lavoro per i lavoratori che assistono familiari affetti da disabilità» (1584) Parere delle Commissioni I, IV, V, X e XII.
   XII Commissione (Affari sociali):
  MENGA ed altri: «Disposizioni per il riconoscimento della professione sanitaria di informatore scientifico del farmaco e per l'istituzione del relativo albo professionale» (2077) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), V, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dal Ministro dell'economia e delle finanze.

  Il Ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 9 novembre 2020, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 10, comma 3, lettera k-bis), del decreto legislativo 17 maggio 1999, n. 153, la relazione sull'attività svolta dalle fondazioni bancarie nell'anno 2019 (Doc. CLXXXI, n. 3).
  Questa relazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 10 novembre 2020, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
  Con la predetta comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:
   Proposta modificata di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce l’«Eurodac» per il confronto delle impronte digitali per l'efficace applicazione del regolamento (UE) XXX/XXX [regolamento sulla gestione dell'asilo e della migrazione] e del regolamento (UE) XXX/XXX [regolamento sul reinsediamento], per l'identificazione di cittadini di paesi terzi o apolidi il cui soggiorno è irregolare e per le richieste di confronto con i dati Eurodac presentate dalle autorità di contrasto degli Stati membri e da Europol a fini di contrasto, e che modifica i regolamenti (UE) 2018/1240 e (UE) 2019/818 (COM(2020) 614 final);
   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Seconda relazione sui progressi compiuti nella lotta alla tratta di esseri umani (2020) a norma dell'articolo 20 della direttiva 2011/36/UE concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime (COM(2020) 661 final);
   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce l'ambiente dello sportello unico dell'Unione europea per le dogane e modifica il regolamento (UE) n. 952/2013 (COM(2020) 673 final);
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio su ulteriori misure di risposta alla COVID-19 (COM(2020) 687 final);
   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 428/2009 del Consiglio mediante il rilascio di un'autorizzazione generale di esportazione dell'Unione per l'esportazione di determinati prodotti a duplice uso dall'Unione verso il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (COM(2020) 692 final);
   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'attuazione della direttiva 2008/48/CE relativa ai contratti di credito ai consumatori (COM(2020) 963 final).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Chiarimenti in ordine ai ritardi nella predisposizione e attuazione del piano anti-Covid della regione Calabria e iniziative volte a garantire una figura commissariale competente e super partes – 3-01883

   MOLINARI, INVERNIZZI, FURGIUELE, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BITONCI, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, CASTIELLO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, DURIGON, FANTUZ, FERRARI, FIORINI, FOGLIANI, LORENZO FONTANA, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, GALLI, GARAVAGLIA, GASTALDI, GAVA, GERARDI, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GIORGETTI, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUIDESI, GUSMEROLI, IEZZI, LATINI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LOCATELLI, LOLINI, EVA LORENZONI, LOSS, LUCCHINI, MACCANTI, MAGGIONI, MANZATO, MARCHETTI, MATURI, MINARDO, MOLTENI, MORELLI, MORRONE, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLIN, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, PICCHI, PICCOLO, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RIBOLLA, RIXI, SALTAMARTINI, SASSO, STEFANI, SUTTO, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOCCALINI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VINCI, VIVIANI, RAFFAELE VOLPI, ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   le vicende relative alla gestione commissariale della sanità calabrese hanno assunto, negli ultimi giorni, contorni grotteschi, quasi surreali, aggravati dallo scaricabarile del Governo sulle rispettive responsabilità;
   la scintilla scocca con la trasmissione «Titolo V» che ha visto protagonista l'ormai ex commissario alla sanità calabrese, Cotticelli, il quale è apparso totalmente impreparato innanzi alle telecamere: non ha saputo rispondere alla domanda sul numero dei posti di terapia intensiva attivati nella regione e neanche a quella su a chi fosse attribuito il compito di predisporre il piano regionale anti-Covid (per poi scoprire, durante l'intervista, che il piano in questione avrebbe dovuto predisporlo – e, in effetti, sembrerebbe lo abbia predisposto – proprio lui stesso);
   l'ex commissario – che nel frattempo sta «cercando di capire con un medico» cosa sia successo – dopo essersi dimesso, ha partecipato anche alla trasmissione «Non è l'Arena» su La7, dichiarando «Io non so in quel momento che cosa mi sia successo, la mia famiglia non mi ha riconosciuto. Io stesso non connettevo. Il piano anti-Covid l'ho fatto io !»;
   l'assurdità, per gli interroganti, è l'operato del Governo, che non aveva mai sollevato obiezioni sulla gestione del commissario, riconfermandolo, piuttosto, pochi giorni prima dell'intervista, per altri due anni, salvo poi accanirsi su di lui e procedere all'immediata sostituzione con un'altrettanta controversa figura;
   la nomina del neo commissario Zuccatelli, infatti, già al centro di polemiche per un presunto debito da 100 milioni di euro dell'Azienda Mater Domini, oltre che per alcune affermazioni sull'inutilità delle mascherine e sulle modalità di trasmissione del virus – «15 minuti con la lingua in bocca» –, ha carattere evidentemente politico (nel 2018, Zuccatelli si candidò con Liberi e Uguali) e risulta oggettivamente inadeguata, esattamente come il suo predecessore, all'incarico e, ancor di più, a garantire il cambio di rotta di cui la sanità calabrese ha urgente bisogno;
   ai sensi del decreto-legge n. 34 del 2020 – si evidenzia – i soggetti responsabili, rispettivamente, dell'approvazione e dell'attuazione dei piani anti-Covid, «garantendo la massima tempestività e l'omogeneità territoriale», sono il Ministro della salute e il Commissario straordinario Arcuri (articolo 2, commi 8 e 11), e dunque, ad essi sarebbe imputabile in primis il mancato potenziamento delle strutture ospedaliere calabresi –:
   quali siano le responsabilità del Governo centrale nei ritardi accumulati nell'attuazione del piano regionale anti-Covid, ove tale piano sussista realmente, e come intenda garantire alla regione Calabria una figura di commissario super partes e competente, chiarendo in particolare se intenda sostituire Zuccatelli con Gino Strada. (3-01883)


Chiarimenti in ordine all'inadeguatezza della gestione commissariale della sanità calabrese e iniziative volte alla revoca dell'attuale commissario ad acta in vista della nomina di una personalità competente ed autorevole – 3-01884

   CANNIZZARO, MARIA TRIPODI, TORROMINO, D'ETTORE, GELMINI e OCCHIUTO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   il 3 novembre 2020 è stato approvato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che ha istituito le zone differenziate per tutto il territorio nazionale. In base all'ordinanza del 4 novembre del Ministro interrogato è stata decretata zona rossa la regione Calabria, dove tuttora è vigente la gestione commissariale prevista dal decreto-legge n. 35 del 2019, con cui si è proceduto a un sostanziale azzeramento di qualsivoglia ruolo della regione nella gestione del servizio sanitario;
   la gestione commissariale, affidata al generale Cotticelli, nominato dal Governo Conte nel 2019 su indicazione dell'allora Ministro della salute Grillo, ha avuto una durata di 22 mesi, ed è risultata colpevolmente inefficiente e inadeguata anche in conseguenza, secondo gli interroganti, del mancato controllo dell'operato del commissario da parte del Governo;
   il 7 novembre 2020 è stato nominato commissario ad acta Giuseppe Zuccatelli, in sostituzione di Cotticelli, dimissionario in seguito all'ammissione, in un'imbarazzante intervista televisiva, di non essere a conoscenza delle disposizioni del Governo né tantomeno di essere stato incaricato anche del programma operativo per la gestione dell'emergenza Covid;
   il neo-commissario Zuccatelli, politicamente vicino al Ministro interrogato, già faceva parte della struttura commissariale e dell'organizzazione sanitaria calabrese. Poche ore dopo la sua nomina finiva all'attenzione delle cronache per sue affermazioni del maggio 2020 (in pieno lockdown) tra le quali: «Non c’è nessuna necessità di utilizzare le mascherine e, soprattutto, per infettarsi bisogna baciarsi per almeno 15 minuti»;
   tutto ciò solleva dubbi e perplessità sull'adeguatezza e opportunità della nomina del dottor Zuccatelli, stante la grave emergenza sanitaria che crea preoccupazione e forti disagi nel territorio calabrese;
   ad avviso degli interroganti, per incompetenza e per incuria, sia da parte dell'ex commissario Cotticelli che del Governo centrale, la Calabria è stata di fatto lasciata senza difese, senza il piano anti-Covid –:
   perché non sia stata attentamente monitorata la situazione emergenziale della sanità in Calabria gestita dall'ex commissario Cotticelli, che ha portato tra l'altro alla mancata predisposizione del piano anti-Covid necessario per organizzare gli interventi volti ad affrontare la pandemia in atto, e se il Governo intenda avviare il procedimento di revoca dall'incarico conferito al dottor Zuccatelli, anch'egli già facente parte della gestione commissariale calabrese, risultando secondo gli interroganti identicamente responsabile dei pessimi risultati dell'organizzazione sanitaria, considerati anche i sopravvenuti motivi di interesse pubblico, al fine di individuare un nominativo, anche sentita la regione, che possa con immediatezza, competenza ed autorevolezza occuparsi della sanità calabrese e dell'emergenza. (3-01884)


Iniziative di competenza volte a disciplinare modalità e garanzie di svolgimento del lavoro agile, con particolare riferimento al diritto alla disconnessione – 3-01885

   BOLOGNA, ROSPI e LONGO. — Al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:
   durante la prima fase della pandemia Covid-19 il lavoro agile, definito dall'articolo 18 della legge 22 maggio 2017, n. 81, ha rappresentato una valida soluzione al duplice fine di ridurre il rischio di contagio e mantenere in attività numerose realtà lavorative;
   dopo i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri del 13 ottobre e del 18 ottobre 2020, con cui si incentiva il lavoro agile per garantire quanto stabilito dall'articolo 263, comma 1, del decreto-legge n. 34 del 2020 (decreto «rilancio»), il 19 ottobre 2020 il Ministro interrogato ha firmato un decreto che regola il lavoro agile nel pubblico impiego nella presente fase di emergenza sanitaria, quindi fino al 31 dicembre 2020;
   nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre 2020 si stabilisce che i datori di lavoro pubblici limitano la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente tale presenza anche in ragione della gestione dell'emergenza: il personale non in presenza presta la propria attività in modalità agile;
   secondo i dati recentemente presentati dall'Osservatorio smart working della School of Management del Politecnico di Milano, nella fase più acuta dell'emergenza circa un terzo dei lavoratori dipendenti italiani è passato al lavoro agile, con miglioramento delle competenze digitali dei dipendenti e il ripensamento dei processi aziendali;
   l'Istat, nel rapporto 2020, ha sottolineato come l'esperimento del lavoro agile abbia messo in evidenza le potenzialità dello strumento in termini di riduzione dei tempi di spostamento e stress psico-fisico, riduzione del rischio di incidenti stradali e dell'inquinamento ambientale;
   secondo un sondaggio della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, nel privato quasi 8 imprenditori su 10 provano diffidenza verso lo smart working: è quindi ancora ampia la resistenza di molti imprenditori italiani, legati al bisogno di controllo e mancanza di fiducia, alla difficoltà di condividere gli obiettivi e di delegare e alla capacità di comunicazione;
   Stato, imprese e sindacati devono affrontare e sostenere questa nuova modalità di lavoro per non disperdere l'esperienza di questi mesi e implementare il nuovo modello organizzativo –:
   se il Ministro interrogato, per quanto di competenza, di concerto con le organizzazioni sindacali, non ritenga necessario predisporre per il futuro un indirizzo politico che regolamenti le modalità, l'uso degli strumenti informatici, la sicurezza, l'organizzazione e gli obiettivi, le modalità di controllo, l'adozione di un codice disciplinare che garantisca il diritto alla disconnessione dei lavoratori nell'ambito della contrattazione collettiva nazionale.
(3-01885)


Iniziative volte a scongiurare la guerra civile in Etiopia e a tutelare le aziende italiane operanti sul relativo territorio – 3-01886

   QUARTAPELLE PROCOPIO, FASSINO, FIANO, BOLDRINI, ANDREA ROMANO, LA MARCA, SCHIRÒ, GRIBAUDO e ENRICO BORGHI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
   il 4 novembre 2020 il Primo Ministro etiope Abiy Ahmed ha annunciato l'inizio di operazioni militari nello Stato settentrionale del Tigrè, dov’è stato proclamato lo stato d'emergenza per sei mesi. Il Tigrè ospita il 6 per cento della popolazione etiope ed è uno dei 10 Stati federati, delimitati per base etnica, dell'Etiopia;
   l'offensiva è stata presentata come una risposta a un presunto attacco di poche ore prima, sferrato dalle forze armate legate al partito al potere nel Tigrai, il Fronte popolare di liberazione del Tigrai (Tplf) – che secondo l’International crisis group può contare su almeno 250 mila combattenti, tra paramilitari e milizie alleate –, contro la base del comando settentrionale dell'esercito federale a Mekelle, la capitale di questo Stato. Per molti analisti, invece, lo scontro nascerebbe dal mancato riconoscimento da parte del Governo centrale delle elezioni locali del settembre 2020, svoltesi nonostante il voto nazionale fosse stato rinviato a data da destinarsi a causa della pandemia da Covid-19. Da lì i rapporti tra il Governo centrale e quello locale non hanno fatto che degenerare fino all'attuale escalation militare;
   il 7 novembre 2020 il premier Abiy Ahmed ha ottenuto dal Parlamento i poteri necessari a sostituire i leader del Tigrai, che per lui detengono il potere illegalmente;
   le Nazioni Unite hanno lanciato un avvertimento riguardo alla fragile situazione umanitaria in Tigrai, dove vivono 600 mila persone che hanno bisogno di aiuti umanitari e un altro milione che dipende da altre fonti di sostegno;
   l'Unione europea ha espresso preoccupazione per i rischi per l'integrità del Paese e per la stabilità della regione più ampia, che resta una priorità, e ha offerto il proprio sostegno a qualsiasi iniziativa dell'Unione africana per affrontare la situazione. Anche l'Onu ha chiesto al premier Abiy di tornare al più presto al dialogo;
   si constata l'amaro paradosso che solo un anno fa aveva visto il premier Abiy Ahmed ricevere il premio Nobel per la pace per aver messo fine a un conflitto ventennale con la vicina Eritrea e oggi portare il proprio Paese sull'orlo di una guerra civile per antichi odi tribali;
   l'Italia ha storiche relazioni politiche e commerciali con l'Etiopia che vedono tanti gruppi imprenditoriali italiani operanti attualmente nel Paese africano –:
   quali iniziative il Governo stia ponendo in essere nei rapporti bilaterali con l'Etiopia per agevolare il dialogo e ripristinare al più presto lo Stato di diritto nel Paese e quali iniziative intenda intraprendere per tutelare le aziende italiane operanti in Etiopia. (3-01886)


Iniziative volte a contenere l'espansionismo turco, anche in relazione al rispetto del Trattato di Montego Bay con riguardo alle zone economiche esclusive – 3-01887

   MIGLIORE, FREGOLENT e D'ALESSANDRO. —Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
   la Turchia sta intraprendendo iniziative volte a aumentare considerevolmente la propria influenza e il proprio ruolo strategico nell'area mediterranea, in ragione di una politica espansionista e ipernazionalista dell'attuale governo guidato da Erdogan;
   il ruolo della Turchia negli scenari più instabili della regione (Siria, Nagorno Karaback, Libia) non è stato orientato alla misura e alla ricerca di stabilità ma esclusivamente rivolto al rafforzamento della politica nazionalista di Erdogan;
   tali iniziative si sono tradotte in atti che hanno suscitato reazioni diplomatiche preoccupate da parte dei Paesi costieri, come nel caso del trattato sottoscritto tra il Governo libico di unità nazionale (Gna) e la Turchia stessa sui confini delle rispettive zone economiche esclusive, per lo sfruttamento delle risorse energetiche nell'area mediterranea compresa tra i due Paesi;
   le rivendicazioni turche relative allo sfruttamento energetico delle risorse presenti nelle aree prospicienti alle isole del Dodecaneso e di Cipro non si sono limitate a dichiarazioni ma si sono concretizzate in veri e propri atti ostili, come nel caso recente della presenza della nave da ricerca turca Oruc Regis nelle 12 miglia di Kastellorizo, che costituisce una palese provocazione nei confronti della Grecia, ovvero uno Stato membro dell'Unione europea, e quindi una provocazione ulteriore nei confronti di tutta l'Unione europea;
   al momento non esiste una definizione pattizia della zona economica esclusiva tra la Turchia e la Grecia e Cipro, le azioni della Turchia sono in aperta violazione del Trattato di Montego Bay, la cui applicazione sulle Zee è stata appena votata dalla Camera dei deputati e si auspica che sia rapidamente approvata in via definitiva;
   in questo quadro, Erdogan ha in più occasioni contestato la sovranità greca sulle isole del Dodecaneso, dichiarando, in riferimento al trattato di Losanna del 1923 e altri accordi che delimitavano i confini turchi (di fatto facendo riferimento anche al ruolo storico dell'Italia in tale contesto) che «La Turchia ha il potere politico, economico e militare per strappare mappe e documenti immorali imposti» e, alludendo a vittorie militari contro la Grecia, ha aggiunto «Un secolo fa li abbiamo sepolti nella terra o li abbiamo gettati in mare. Spero che non paghino lo stesso prezzo ora» –:
   quali iniziative intenda adottare, bilaterali e multilaterali, al fine di contenere l'espansionismo turco, sia in relazione alla sovranità della piattaforma continentale di due Paesi membri dell'Unione europea, come Grecia e Cipro, sia per salvaguardare gli interessi strategici del nostro Paese.
(3-01887)


Iniziative di competenza volte ad accrescere la sicurezza delle frontiere europee, rafforzando la cooperazione antiterrorismo e il contrasto alla diffusione in rete di contenuti di matrice terroristica – 3-01888

   SURIANO e OLGIATI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
   il 29 ottobre a Nizza tre persone sono state uccise da un attentatore, Brahim Assaouhi, cittadino tunisino di 21 anni, sbarcato irregolarmente poche settimane prima a Lampedusa;
   il 2 novembre, un uomo armato di fucile d'assalto ha terrorizzato Vienna, uccidendo 4 persone e ferendone altre 23. Daesh ha rivendicato l'attacco;
   negli ultimi 5 anni l'Europa ha subito 30 attacchi terroristici che hanno causato 300 morti. La lotta al terrorismo internazionale continua ad essere una delle grandi sfide nel nostro continente;
   il Presidente Macron e il Cancelliere Kurtz hanno lanciato messaggi di fermezza contro la minaccia terroristica, evocando i rischi, provocati dall'immigrazione irregolare;
   l'Italia è sempre stata in prima linea nella lotta al terrorismo internazionale e al contrasto del traffico di esseri umani. La nostra posizione geografica ci rende una delle principali porte d'ingresso dell'Unione europea, con oneri sproporzionati;
   la Ministra dell'interno Lamorgese e il suo collega francese hanno chiesto il coinvolgimento dell'Europa nel piano operativo per fermare gli arrivi dalla Tunisia e nei rimpatri di migranti «economici» irregolari. Il Ministro interrogato ha fatto appello all'adozione di un piano europeo che, nel pieno rispetto dei nostri valori comuni, innalzi i nostri livelli di sicurezza e protegga i nostri confini, anche mediante la definizione di una politica migratoria unitaria e di un sistema comune di asilo;
   la dichiarazione del Consiglio europeo del 12 febbraio 2015 chiedeva un rafforzamento del contrasto al terrorismo. Appare inoltre importante assicurare un'efficace condivisione delle informazioni tra le autorità degli Stati membri;
   nel 2015 è stata istituita un'unità dedicata di Europol volta a ridurre il livello e l'impatto della propaganda estremista terroristica e violenta su Internet;
   il Consiglio europeo nel 2017 ha invitato l'industria a contribuire alla lotta al terrorismo online, avanzando nel 2018 una proposta per la prevenzione della diffusione di contenuti terroristici online;
   nel 2018 il Parlamento europeo ha approvato nuove regole per rafforzare il Sistema di informazione Schengen (SIS) introducendo anche segnalazioni sulle persone ricercate per terrorismo;
   l'interoperabilità dei database dovrebbe essere implementata dopo il 2023 e richiederà un sistema unico di ricerca e confronto biometrico –:
   quali strategie intenda promuovere il Governo italiano per accrescere la sicurezza delle frontiere europee e lo scambio di informazioni tra i Paesi membri, rafforzando in particolare, con tutti gli strumenti possibili, la cooperazione antiterrorismo e il contrasto della diffusione di contenuti di matrice terroristica online, consolidando l'efficacia su questi temi.
(3-01888)


Iniziative volte a limitare l'incremento annuo delle tariffe autostradali prospettato nel piano economico-finanziario predisposto da Autostrade per l'Italia – 3-01889

   FASSINA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   la Corte dei conti – deliberazione 18 dicembre 2019 – ha evidenziato che: «nel 2008, le convenzioni autostradali vigenti furono approvate per legge, pur trattandosi di rapporti privatistici, per superare le rilevanti obiezioni sollevate degli organi tecnici e di controllo»;
   il 22 settembre 2020, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso all'Autorità di regolazione dei trasporti (Art) lo schema di atto aggiuntivo alla convenzione unica, approvata dalla legge n. 101 del 6 giugno 2008, e la proposta di aggiornamento del piano economico-finanziario (Pef) della convenzione unica tra Anas Spa e Autostrade per l'Italia (Aspi), per il parere;
   il Pef 2020-2038, predisposto da Aspi, prevede una variazione tariffaria media annua dell'1,75 per cento, costruita attraverso l'inclusione in tariffa di costi impropri. L'Art nel parere del 14 ottobre 2020 afferma che, sulla base dei costi effettivamente ammissibili in tariffa e di una remunerazione ordinaria del capitale investito, si determinerebbe un incremento tariffario annuo dello 0,87 per cento dal 2021 fino al termine della concessione (2038);
   la differenza tra l'incremento tariffario proposto da Aspi e l'incremento calcolato sulla base del modello dell'Art genera un valore di 4-5 miliardi di euro: da un lato, maggiori oneri per gli utenti, dall'altro, innalzamento del prezzo da pagare a Atlantia dalla cordata guidata da Cassa depositi e prestiti per la cessione della quota di Aspi;
   l'Art ha segnalato, tra le anomalie, l'inclusione in tariffa dei costi relativi alle manutenzioni «incrementali», in realtà dovute dal concessionario a compensazione delle inadempienze gestionali degli anni precedenti, per un addebito agli utenti di 1,2 miliardi di euro;
   l'Art ha evidenziato l'inclusione in tariffa di un onere attribuito agli effetti economici del Covid-19, calcolato annualizzando la caduta di traffico avvenuta nel periodo del lockdown completo, mentre la legge prevede il rischio traffico in capo al concessionario;
   da « Il Sole 24 ore» e « Domani» si apprende che è in corso un confronto tra il Mit e Aspi per modificare il Pef. Da quanto emerge, sembra che le criticità rilevate dall'Art sarebbero accolte soltanto parzialmente;
   sulla base del Pef preparato da Aspi, Atlantia il 24 ottobre 2020 ha definito inadeguata l'offerta presentata da Cdp –:
   se il Governo non ritenga imprescindibile adottare le iniziative di competenza in ordine al Pef di Autostrade per l'Italia al fine di limitare l'incremento tariffario annuo a 0,87 per cento, come calcolato dall'Autorità di regolazione dei trasporti, ed evitare ingiustificati oneri aggiuntivi per gli utenti e ulteriore remunerazione indebita degli azionisti della concessionaria.
(3-01889)


Chiarimenti in ordine alle ragioni della sospensione generalizzata delle attività sportive disposta dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 ottobre 2020 – 3-01890

   LOLLOBRIGIDA, MELONI, ALBANO, BELLUCCI, BIGNAMI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FOTI, FRASSINETTI, GALANTINO, GEMMATO, LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI. — Al Ministro per le politiche giovanili e lo sport. — Per sapere – premesso che:
   i più recenti provvedimenti governativi emanati per il contrasto alla diffusione del Covid-19 hanno disposto e confermato la sospensione dell'attività per palestre, piscine e tutta l'attività sportiva dilettantistica di base, nonché delle competizioni e degli eventi sportivi, degli sport individuali e di squadra svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato;
   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 ottobre 2020, che per primo ha sancito il fermo di tutto il settore sportivo non professionale, è stato emanato dopo appena sei giorni dall'adozione del precedente decreto, che aveva, invece, confermato la possibilità di svolgere attività sportiva;
   appena due giorni prima della chiusura, il 22 ottobre 2020, inoltre, il Dipartimento dello sport aveva approvato il «Nuovo protocollo attuativo delle Linee Guida per l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere», per l'attuazione del quale i centri sportivi, a detta del Presidente del Consiglio, avrebbero avuto a disposizione sette giorni, ma solo due giorni dopo ne è stata, invece, decretata la chiusura totale;
   complessivamente, nel 2020, il settore dello sport ha subito un calo del 70 per cento e un danno economico di 8,5 miliardi, e si prevede che anche il 2021 sarà in perdita, seppure più contenuta rispetto all'anno in corso ma comunque pari ad almeno il 50 per cento;
   le risorse stanziate in favore degli operatori e le società sportivi dal cosiddetto decreto «Ristori» appaiono del tutto insufficienti, posto che per gli operatori sportivi, che ammontano a oltre un milione di persone, destina 124 milioni che bastano a coprire appena 155.000 mila indennità da 800 euro previste, mentre i cinquanta milioni destinati alle società sportive dilettantistiche, laddove confermati, si risolveranno in meno di mille euro per ciascuna società o associazione;
   il 19 ottobre, appena cinque giorni prima che il Governo deliberasse la chiusura di palestre, piscine e impianti sportivi, il Ministro interrogato ha dichiarato che «nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all'allenamento individuale nei luoghi controllati. Sarebbe stato peggio spingere migliaia di appassionati e di giovani nei parchi cittadini piuttosto che proseguire in luoghi che rispettano regole e protocolli» –:
   quali novità, aventi validazione scientifica e non emotiva, e talmente rilevanti siano intervenute tra il 19 e il 24 ottobre da spingere il Governo a cambiare radicalmente le pregresse decisioni, sospendendo in modo generalizzato, nonostante le verifiche condotte dai NAS attestassero il pieno rispetto delle normative e delle linee guida vigenti, la quasi totalità delle attività sportive, creando un danno ingentissimo alle società e associazioni e a tutti gli operatori del settore. (3-01890)