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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 445 di mercoledì 23 dicembre 2020

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI

La seduta comincia alle 11.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ALESSANDRO AMITRANO, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, il deputato Rospi è in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente ottantasei, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dovremmo proseguire con il seguito della discussione del disegno di legge di bilancio. Avverto che la Commissione bilancio non ha ancora concluso l'esame del disegno di legge di bilancio e che, dopo la conclusione di tale esame, saranno necessari i tempi tecnici per la predisposizione del testo A/R.

Come già preannunciato dai gruppi, sospendo pertanto la seduta che riprenderà alle ore 12 e proseguirà secondo quanto già convenuto nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo di ieri.

Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il collega Foti. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Signora Presidente, per una precisazione: lei ha detto “come convenuto nella Conferenza dei capigruppo di ieri”, io ieri ero alla Conferenza dei capigruppo ed il capogruppo Lollobrigida aveva posto una questione, nel senso di dire: “Prima di fissare tutti gli orari vediamo di verificare l'andamento dei lavori in Commissione bilancio”. Si è forzato - e noi abbiamo poi accondisceso visto la gran parte dei gruppi che invece erano certi che per questa mattina alle 11 la Commissione bilancio si sarebbe presentata, anzi è stato stabilito che il Governo alle ore 11 avrebbe chiesto il voto di fiducia -, il termine slitta di un'ora, non facciamo la questione in questo momento di dire che allora dovrebbe essere convocata la capigruppo per la riprogrammazione, perché è evidente che viene meno una parte dell'accordo, visto che ieri sera si volevano anche i minuti e i secondi di quell'accordo, ivi compreso la domenica esattamente a che ora si doveva iniziare la diretta televisiva, tant'è che il Presidente Fico aveva fatto tre ipotesi. Allora, io mi permetto di rilevare che, essendo stata convocata questa mattina alle ore 9 la Commissione bilancio, non le dico in quale clima - perché, a differenza di altri, io ci sono stato fino a un quarto d'ora fa -, volevo che rimanesse agli atti che non solleviamo la questione, ma è indecente come in questa legislatura si stia gestendo la legge di bilancio! Io ne ho fatte tante di leggi di bilancio, ma una pena del genere non l'ho mai vista (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente)!

PRESIDENTE. Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 12.

La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 11,05 è ripresa alle 12,02.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il presidente della Commissione bilancio, Fabio Melilli. Prego.

FABIO MELILLI, Presidente della V Commissione. Grazie, Presidente. La Commissione bilancio ha concluso i suoi lavori già da un quarto d'ora e ha consegnato i testi alla rilettura, naturalmente, alla ristampa. Sappiamo che i testi sono in stampa e credo che in mezz'ora potranno essere messi a disposizione dell'Aula, così mi dicono i servizi tecnici; quindi, le chiederei mezz'ora per consentire all'Aula di avere il testo definitivo.

PRESIDENTE. D'accordo. Sospendiamo, a questo punto, la seduta che riprenderà alle ore 12,30.

La seduta, sospesa alle 12,05, è ripresa alle 12,30.

Seguito della discussione del disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023 (A.C. 2790-bis-A/R).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2790-bis-A/R: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.

Avverto che, a seguito del rinvio deliberato dall'Assemblea, la Commissione ha predisposto un nuovo testo, che è pubblicato online sul sito Internet della Camera.

Resta inteso che, come da prassi, si intendono ripresentati gli emendamenti già presentati in Assemblea, ove ancora riferibili al nuovo testo approvato dalla Commissione.

(Esame degli articoli - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge e degli emendamenti presentati.

(Posizione della questione di fiducia - Articolo 1 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, deputato D'Incà. Ne ha facoltà.

FEDERICO D'INCA', Ministro per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Onorevoli deputati, a nome del Governo e autorizzato dal Consiglio dei Ministri, pongo la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo 1 del disegno di legge n. 2790-bis-A/R: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023, nel testo approvato dalla Commissione a seguito del rinvio deliberato dall'Assemblea (Applausi polemici dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Procediamo quindi all'estrazione del nominativo da cui inizierà la chiama per il voto di fiducia.

(Segue il sorteggio).

La chiama avrà inizio dal deputato Saitta.

Sospendiamo l'esame del provvedimento, che riprenderà, come convenuto in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, alle ore 13 con le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia, cui seguirà, alle ore 14,30, la votazione per appello nominale.

La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 12,33, è ripresa alle 13.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 2790-bis-A/R: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.

Ricordo che, prima della sospensione, il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo 1 del disegno di legge in esame, nel testo approvato dalla Commissione a seguito del rinvio deliberato dall'Assemblea.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - Articolo 1 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo, dunque, alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.

Ha chiesto di parlare il collega Tasso. Ne ha facoltà.

ANTONIO TASSO (MISTO-MAIE). Grazie, Presidente. La componente MAIE, che qui rappresento, voterà a favore sulla fiducia richiesta. Sul provvedimento ho espresso alcune riflessioni in sede di discussione sulle linee generali. Alcune nostre richieste sono state accolte e su altre, respinte, ho effettuato dei rilievi che riprenderò in dichiarazione di voto. Invece, tra i motivi che mi portano ad accordare la fiducia all'Esecutivo vi è un'analisi della gestione di questa emergenza pandemica. La Johns Hopkins University comunica che nel mondo si sono superati i 75 milioni di casi, con circa 2 milioni di decessi e una diffusione costante dei contagi. Stati Uniti, India e Brasile sono, come dire, sul macabro podio di questa situazione, ma di nessun Paese si può dire che sia in una situazione tranquilla, neanche quelli che alcuni opinionisti etichettano come ordinati, reattivi, competenti nella gestione di questi periodi catastrofici, che, dobbiamo riconoscere, talvolta mettono in contrapposizione salute ed economia, quasi che questi due elementi non siano poi strettamente connessi. In questo quadro emergenziale, io credo che l'operato del nostro Governo sia improntato alla ricerca della migliore soluzione, che bilanci la necessità di non trascurare il diritto alla salute e quello di dare un sostegno economico - e, quindi, un futuro - alla propria persona e alla propria famiglia. Si potrebbe fare meglio? Certo, si può sempre fare meglio, ma in questo caso io ritengo di dover riconoscere a questo Esecutivo lo sforzo enorme di poter arrivare a una gestione e, soprattutto, a una soluzione che sia positiva per tutti. Quindi, ribadisco il voto favorevole sulla fiducia richiesta.

PRESIDENTE. Sospendiamo per qualche attimo, perché più colleghi mi hanno fatto notare, cosa che, peraltro, avevo notato anch'io, l'assenza del Governo dai banchi. Quindi, sospendiamo per qualche minuto, fiduciosi che ciò venga ripristinato.

La seduta, sospesa alle 13,04, è ripresa alle 13,09.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

Siamo soddisfatti del rientro del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rospi. Ne ha facoltà.

GIANLUCA ROSPI (MISTO-PP-AP-PSI). Grazie, Presidente. Presidente, nel mio ultimo intervento in quest'Aula avevo preannunciato che, se non ci fosse stato un concreto cambio di rotta nel metodo e nel merito, non avremmo più sostenuto questo Governo, un cambio di rotta, Presidente, che noi di Popolo Protagonista non abbiamo visto. In Commissione bilancio nei giorni scorsi abbiamo assistito all'ennesimo assalto alla diligenza, dove i sottosegretari e i gruppi di maggioranza, pur di mantenere le loro posizioni di potere, hanno distribuito mancette ai vari partiti politici; così la manovra è diventata una collezione di norme microsettoriali e mancette territoriali. In questa legge di bilancio abbiamo finanziato un po' di tutto: dal bonus TV al bonus rubinetti, al finanziamento delle industrie tessili biellesi, come se altri distretti tessili non esistessero nel nostro Paese.

E poi ancora abbiamo finanziato i vini di qualità, le droghe leggere, i rifugi per cani randagi. Ed è così che questa legge di bilancio ha dimenticato le persone più fragili, gli anziani, i pazienti cronici, i malati oncologici, le persone con malattie rare. Poco è stato fatto per i nostri giovani, per le famiglie e i ceti più poveri. Si è preferito, Presidente, gestire le risorse in modo approssimativo e senza una visione concreta su come progettare il futuro. L'unica certezza è l'ulteriore debito che lasceremo ai nostri figli. Oggi, colleghi, stiamo caricando ulteriori 22 miliardi di debito sulle spalle dei nostri figli, portando il rapporto debito-PIL ad oltre il 160 per cento. Peggio di noi ci sono solo il Libano, l'Eritrea, la Grecia e il Sudan. Ebbene, Presidente, noi di Popolo Protagonista non vogliamo essere complici del fallimento del Paese.

Per queste ragioni, oggi noi voteremo contro, posizionandoci all'opposizione di questa maggioranza, un'opposizione costruttiva quella che faremo, che guarda al benessere del Paese, lontana da logiche di poltrone, vicina solo ai bisogni dei cittadini italiani ed europei. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Angiola. Ne ha facoltà.

NUNZIO ANGIOLA (MISTO-A-+E-RI). Grazie, Presidente, cari colleghi, questa è la ventottesima questione di fiducia. Il Parlamento non può essere umiliato in questo modo!

Ma c'è un altro tema ancora. ciò che è accaduto in questi giorni mi ricorda le letture d'infanzia, i romanzi di Emilio Salgari, padre di Sandokan: i pirati protagonisti dei romanzi, dopo aver assaltato le navi, si spartivano il bottino. Questo è successo in questi giorni anche alla Camera. Noi di Azione-+Europa-Radicali Italiani avevamo denunciato in anticipo questo scempio e il fondo da 800 milioni infilato dal Governo nella legge di bilancio come “fondo clientele”, che Conte aveva riservato ai partiti per escluderli totalmente dal merito delle misure importanti. La realtà è ancora peggio: il fondo è stato ripartito con una precisione maniacale tra maggioranza e opposizione, partiti grandi e partiti piccoli, addirittura tra componenti del gruppo Misto. Noi di Azione-+Europa-Radicali Italiani ci siamo rifiutati categoricamente di partecipare a questa indecorosa spartizione che, per la precisione chirurgica, svilisce il ruolo del Parlamento, trasformandolo in un mercato delle vacche. Si tratta di uno scandalo che ha portato a disperdere in un'accozzaglia di norme microsettoriali, locali, ordinamentali, o vere e proprie marchette, risorse che in questo momento di crisi sarebbero state essenziali per affrontare i veri problemi del Paese. Ne danno notizia a tutti i giornali. Il tutto finanziato in deficit, con buona pace della tanto sbandierata disciplina di bilancio, la tanto sbandierata volontà di garantire la disciplina di bilancio. Tutto questo mentre sono a rischio centinaia di migliaia di imprese e famiglie italiane per la moratoria sui mutui: il Governo ha chiesto la moratoria fino a gennaio 2021 invece che chiederla per tutto il prossimo anno. Se non si trova una soluzione, migliaia di imprese italiane, che oggi non sono nelle condizioni di pagare debiti e mutui alle banche, rischiano di chiudere. Bocciati, in modo indegno, i nostri emendamenti per finanziare la ricerca scientifica, il trasporto locale, gli specializzandi di medicina e il trasporto scolastico.

Per tutto questo, Presidente, a nome di Azione-+Europa-Radicali Italiani voteremo contro questa ventottesima questione di fiducia. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tabacci. Ne ha facoltà.

BRUNO TABACCI (MISTO-CD-IE). Grazie, Presidente. Questo voto di fiducia sulla legge di bilancio fa emergere diverse anomalie, in parte legate alla recrudescenza della pandemia, dai ritardi nella presentazione da parte del Governo fino ai tempi parlamentari troppo ristretti, compreso l'inevitabile ricorso ad un'unica lettura monocamerale. In queste condizioni, la Commissione bilancio ha compiuto uno straordinario e doveroso lavoro di sintesi politica - bisogna dare atto al presidente Melilli, ai relatori e ai gruppi di maggioranza e di opposizione - e bene ha fatto il relatore Stefano Fassina a rivendicare la bontà di questa impostazione, che ha visto una convergenza su misure di rilevanza strategica per il Paese in una fase di grande difficoltà sanitaria, sociale ed economica. Considero la convergenza che si è determinata nell'approvazione di molti emendamenti al testo una scelta necessaria. Nessuno era in condizione di portare i contrasti politici, che pure permangono, fino al limite di non approvare il bilancio e di provocare l'esercizio provvisorio. Nessuno era in condizione di far questo. Sarebbe stato un suicidio, specie in una fase in cui il nostro Paese non può permettersi passi falsi, soprattutto dopo i gravosi impegni assunti in Europa e dall'Europa. Detto questo, è giusto che le opposizioni rivendichino il merito di questa scelta di moderazione istituzionale.

Nel merito, questo bilancio risponde ad una fase eccezionale che vede la pandemia mettere in crisi la tenuta dell'assetto produttivo e della rete di protezione sociale. Non dobbiamo certo sprecare risorse e il debito che abbiamo fatto deve essere virtuoso e metterci nella condizione di imprimere una forte ripresa dello sviluppo. Da questa sfida emergerà la qualità della politica che siamo in grado di esprimere. Abbiamo bisogno - ed ho concluso - che, in questa seconda fase della legislatura, la collaborazione istituzionale avvenga in un clima in cui sia la maggioranza sia l'opposizione trovino il modo di stabilizzarsi. Diciamoci la verità: la confusa verifica di questi giorni ha aumentato il clima di incertezza di cui non abbiamo certo bisogno. Compete al Presidente del Consiglio assumere una iniziativa politica adeguata e superare i contrasti, chiarire i contorni politici e istituzionali, nei prossimi giorni, perché non c'è tempo da perdere. Sono certo che, sul piano parlamentare, ci sarà una risposta conseguente di adeguata responsabilità.

In questo senso c'è il nostro voto di fiducia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gebhard. Ne ha facoltà.

RENATE GEBHARD (MISTO-MIN.LING.). Grazie, Presidente. È una manovra di bilancio che contiene misure di emergenza, ma che non ha come orizzonte temporale esclusivamente l'emergenza. È una manovra che introduce misure di equità, pur in un quadro di finanza pubblica di forte indebitamento. È una manovra che, nei tempi possibili, ha avuto un esame di merito condiviso, nel confronto anche fra maggioranza e opposizioni. È una manovra che ha risposte positive, pur non sufficienti, in ordine ad alcune diseguaglianze sociali e disparità economiche, fiscali e di genere. Il nostro giudizio è dunque positivo, sia in considerazione di importanti risposte alle priorità indicate come autonomie sia in termini generali, potendo ragionevolmente affermare che questa manovra sia una transizione positiva a ciò che dovrà essere il Recovery Plan, che richiede ora un'immediata definizione nei contenuti da parte del Governo.

Per queste ragioni, come Minoranze Linguistiche-Südtiroler Volkspartei voteremo a favore della questione di fiducia posta dal Governo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Silli. Ne ha facoltà.

GIORGIO SILLI (M-NI-USEI-C!-AC). Signor Presidente, mi perdoni, ho quattro minuti, vero Presidente?

PRESIDENTE. Sì.

GIORGIO SILLI (M-NI-USEI-C!-AC). Bene, grazie.

Per usare un aggettivo, io definirei questa legge di bilancio asfittica, mancante di brio, di slancio, di volontà di rilanciare realmente l'economia del nostro Paese. Devo dire che capita poche volte che un deputato analizzi a fondo una proposta di legge composta da migliaia e migliaia di pagine. È quello che ho fatto, insieme ad altri colleghi, e quello che ne emerge è, come dire, una sorta di distribuzione a pioggia di piccoli contributi atti a soddisfare questa o quella categoria - Andreotti direbbe che a pensar male si fa peccato ma, spesso, ci si indovina - quasi come si volesse incanalare il consenso dei destinatari di questi fondi distribuiti. Beh, io non so se in quest'Aula si può usare la parola “marchetta politica” però è quello che emerge, signor Presidente. A fronte della necessità del Paese di riforme strutturali, da un punto di vista politico-economico, noi rispondiamo con una distribuzione quasi meccanica, fatta con il pallottoliere, di soldi che ci arrivano dall'esterno, indirizzandoli a questa o a quella categoria. Per carità, sono sempre soldi che l'amministrazione pubblica, che lo Stato, che il Governo rimette in circolo, distribuisce. Quindi è indubbio che noi non siamo certamente contrari a priori. Ma quello che manca a questo intervento di legge, quello che manca a questo bilancio preventivo è sicuramente uno slancio, uno slancio verso il futuro. Signor Presidente, stiamo continuando a giocare in difesa e non ho mai visto nessuna squadra recuperare una differenza di gol giocando solo in difesa. Questo è il vero problema. In questi giorni tutti noi deputati stiamo ricevendo delle telefonate da questa o da quella categoria economica, da questa o da quell'impresa, quasi come se fosse una gara, una competizione a chi porta 100 mila euro in più o in meno al proprio collegio elettorale.

Bene, è fondamentale, ma tutto questo ha un po' il sapore di quella che un tempo era definita la “legge Mancia”. La domanda della mia componente, Cambiamo-Noi con l'Italia, è: vogliamo rilanciare il Paese attraverso una scienza quasi esatta, che è quella dell'economia politica, o vogliamo distribuire dei soldi come se fossimo ancora nella Prima Repubblica, tanto da volerli trasformare come un tempo in preferenze o consenso? Questo è quello che manca a questa legge di bilancio, ed è per questo, signor Presidente, che, con il dovuto rispetto che si deve alle istituzioni e al Governo, noi purtroppo non ci sentiamo di conferire al Governo la fiducia, di trasferire la nostra fiducia al Governo per quello che è l'atto più importante dell'anno, perché non ci convince né l'atto in sé e per sé, né quello che il Governo vede per l'anno a venire (Applausi del deputato Deidda).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, Presidente, saluto la Vice Ministro Castelli. Un ringraziamento davvero sincero e non rituale ai due relatori, al presidente della Commissione e ai componenti della Commissione perché credo che il lavoro che è stato fatto in tempi assolutamente eccezionali, senza precedenti, da parte della Commissione sia stato un lavoro importante, che risponde alla fatica del dialogo, dell'ascolto e anche della ricerca del compromesso, parola che abbiamo degradato, nascosto, spesso tradotta in un termine brutto come quello di inciucio.

Invece credo che anche il risultato di questo lavoro vada riportato al tema del compromesso, e mi spiace anche avere sentito in quest'Aula da diversi interventi di chi mi ha preceduto, nel rispetto, ovviamente, del dialogo e del confronto tra maggioranza e opposizione, una deformazione del lavoro che è stato fatto, cercando di esaltare sempre gli aspetti negativi, che certamente si possono sempre riscontrare nei lavori, ma dire che questa legge di bilancio, così come scrivono alcuni commentatori o anche alcuni leader politici che ormai riducono la riflessione ai 144, oggi diventati 288, caratteri di un tweet, ridurre tutta questa legge a marchettificio credo che sia ingiusto e ingeneroso anche del lavoro parlamentare, anche del lavoro fatto con le opposizioni.

Si esaltano alcuni micro interventi settoriali, che ci sono sempre stati e sempre ci saranno nelle leggi di bilancio indipendentemente da chi governa, perché bisogna essere onesti con noi stessi. Ci si dimentica, invece, che in questa legge di bilancio e attraverso il lavoro emendativo si fanno interventi importanti, significativi. Ne citerò alcuni proprio per dimensione economica, per dimostrare anche a chi ci ascolta che non è vera questa narrazione, che purtroppo finisce poi - lo dico con grande trasparenza - per gettare fango su tutti noi, e credo che sia sbagliato e, ripeto, non sia neanche onesto intellettualmente.

Proroga del superbonus 110 per cento, 5,5 miliardi di intervento; esonero dai contributi previdenziali delle partite IVA con reddito inferiore ai 50 mila euro, un miliardo su questo provvedimento e un miliardo e mezzo nel provvedimento che sta per arrivare; piano vaccini, 650 milioni; interventi sugli aeroporti e il Fondo volo per 550; 500 milioni sul turismo; 400 sull'automotive; 250 per terremoto e alluvioni; 200 di sostegno all'export; 150 sul contratto di espansione; 150 sullo sport; 50 più 50, considerando anche l'ultimo “Ristori”, per il Fondo per la morosità incolpevole, e potrei andare avanti.

Perché dobbiamo continuare soltanto a mettere in evidenza alcuni micro interventi settoriali? Così come credo che vada rivendicato a questo Parlamento questo nuovo intervento sugli esodati, per chiudere una ferita che si era aperta molti anni fa. Questo, ovviamente, non vuol dire che tutto sia andato perfettamente, che non ci siano ancora interventi da fare: il Governo ha già annunciato il cosiddetto “Ristori 5”.

Infatti, questo è vero, lo abbiamo già detto in altre occasioni, la società italiana è talmente articolata che è difficile trovare misure che alla fine vadano ad intervenire nella logica della protezione in tutti i gangli della nostra società e della nostra economia.

Sì, ci sono cose che non vanno, lo dico qua e auspico in un confronto anche di maggioranza che si possa avere quello che Vincenzo Vita ieri ha chiesto su il manifesto, una sorta di ravvedimento operoso sui tagli all'editoria, perché rispetto al fatto di determinare attraverso scelte del passato, in una prospettiva di medio periodo, la chiusura di voci libere, che hanno non come proprietà qualche imprenditore magari di altro settore ed interessato all'editoria soltanto come supporto, e che invece hanno come proprietari cooperative, i giornali locali, la grande risorsa anche di costruzione di opinione pubblica locale rappresentata dal mondo dell'editoria cattolica, per esempio, credo che noi abbiamo il dovere di intervenire e di ritrovare una dimensione che consenta non solo la sopravvivenza, ma la possibilità per questo settore importante dell'editoria di vivere in maniera più che dignitosa.

Ci sono altre cose che credo in questa sede vadano sottolineate per quel che ci riguarda, anche se, lo dico anche qua, il fatto che sia prima firmataria una collega di un altro partito noi lo consideriamo un elemento di arricchimento. Non vuol dire che sia diventato di proprietà il tema. Per esempio, il tema dell'indennità straordinaria sugli iscritti alla gestione separata per riuscire a creare una sorta - lo dico qua per sintesi - di Cassa integrazione per questo tipo di iscritti, a prima firma della collega Gribaudo, è un passo in avanti molto importante nella direzione giusta di riuscire ad avere forme di ammortizzatori che coprono non soltanto il lavoro dipendente, ma anche il lavoro autonomo e lavori come quelli di chi è iscritto in gestione separata. Rivendichiamo anche un lavoro importante, che è l'accoglimento da parte del Governo dell'abolizione dell'articolo 108, quello che avrebbe messo in grandissime difficoltà il tessuto di circoli e di attività del Terzo settore. Qui dobbiamo anche compiere un altro passaggio, spero che possa essere fatto, cioè l'equiparazione per l'attività più assimilabile a quella dei bar, per intenderci, e dei ristoranti anche per i circoli, che invece in questo momento vedono completamente la loro attività... E poi ci sono cose dentro questa manovra che ci convincono, e ovviamente c'è il tema dell'aumento di un miliardo strutturale al fondo del Servizio sanitario nazionale.

In definitiva, crediamo che sia stato fatto un lavoro importante, un lavoro che ha visto un confronto vero, che forse credo andrebbe valorizzato meglio e di più, lasciando per un attimo da parte le logiche della propaganda, le logiche che da un lato dicono che abbiamo risolto tutto e dall'altro, invece, tendono a mettere in evidenza che non si è fatto niente. Come spesso accade nella vita, la verità sta in mezzo: è stato fatto molto. Se noi guardiamo indietro e mettiamo insieme tutti gli interventi, non c'è stato mai nessun Governo, anche in considerazione dell'eccezionalità ovviamente della pandemia, che ha sviluppato un'iniziativa di protezione delle dimensioni di quelle che, se sommiamo tutti i provvedimenti, sono state fatte nel 2020.

Al tempo stesso, non si è riusciti a fare tutto quello che si poteva. Certamente, oggi credo serenamente si possa dire che con l'esperienza di questo anno probabilmente alcune cose potevano essere fatte diversamente e anche meglio, che abbiamo trovato anche alcuni strumenti di velocizzazione e di arrivo, di messa a terra, come si usa dire in gergo da parte degli economisti, dei contributi e dei ristori attraverso, per esempio, l'Agenzia delle entrate. Cioè, abbiamo oggi una capacità, una cassetta degli attrezzi migliore certamente di quella di marzo.

Lo sforzo che credo che si debba fare, e vado alla conclusione, è proprio quello di dare il senso di una politica che ascolta, ascolta le parti sociali, ascolta il grido di dolore che arriva da molte categorie e prova a trovare delle risposte, auspicabilmente su alcuni temi risposte di tipo unitario; perché continuare ad alimentare l'idea di una politica che è lontana dalla vita delle persone, che non guarda e non ascolta, è sbagliato, e lo dimostra anche questa legge di bilancio.

Invito davvero a leggere il quadro di sintesi degli interventi…

PRESIDENTE. La invito a concludere.

FEDERICO FORNARO (LEU). …per comprendere come ci sia veramente un intervento anche microsettoriale - è vero -, ma in molti casi di microfiliere che hanno però in molti territori un ruolo importante. Per queste ragioni, e per rispettare i tempi, dopo la scampanellata, giusta, del nostro Presidente, che ringraziamo sempre per la sua preziosa modalità di presiedere quest'Aula - lo dico davvero convinto -, annuncio il voto favorevole sulla fiducia del gruppo di Liberi e Uguali.

PRESIDENTE. La ringrazio per tutto, onorevole Fornaro. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marattin. Ne ha facoltà.

LUIGI MARATTIN (IV). Presidente, vede, noi di Italia Viva facciamo tanto i giovani, i moderni e gli innovatori, ma in realtà alcuni di noi sono dei vecchi dinosauri della politica; ad esempio io sono uno di quelli, perché diverso tempo fa, diversi anni fa, mi ricordo di una direzione provinciale di un partito - io da giovane componente di una piccola area liberale - alla quale stavo per intervenire quando una delle figure di riferimento mi disse: “Mi raccomando, non scordarti di dire, quando inizi, che condividi la relazione del segretario”; risposi “Scusa, ma perché devo iniziare così? Fra l'altro non è neanche esattamente vero”; e lui “Perché in politica si fa così”. Sono passati quasi vent'anni e, come allora, continuo a considerare sbagliata quella frase, che fa parte di quel vocabolario della politica che tutti tramandiamo perché si è sempre fatto così, ma di cui non sono mai riuscito a capire bene il significato; ci tornerò fra poco.

Questo non è un anno come gli altri, lo ricordava il collega Fornaro: quest'anno, se ci va bene, il PIL, il valore dei beni e servizi che produciamo ogni anno, si contrarrà del 9 per cento; non era mai accaduto nella storia di questo Paese. Ancora peggio, ciò avviene pochi anni dopo un'altra maxi-caduta del PIL, quella che è occorsa fra il 2008 e il 2013: lì perdemmo 10 punti - in quegli anni - e fu, prima di questa, la peggiore recessione della storia di questo Paese. Sarebbe quindi ingiusto e strumentale non considerare questo dato di partenza, da parte di tutti e, mi permetto di dirlo, anche da parte dell'opposizione: sarebbe ingiusto e strumentale non considerare questa circostanza più che eccezionale. Mi permetto anche di dire che sarebbe ingiusto e strumentale, pur ovviamente nel diritto di piena critica da parte delle forze politiche, non considerare che questa legge di bilancio contiene alcune misure che in queste Aule erano evocate da anni e che sono il motivo per cui convintamente Italia Viva vota la fiducia a questo Governo per questa legge di bilancio. Si parlava da anni di assegno unico, che debutta il 1° luglio con 3 miliardi grazie all'azione della Ministra Bonetti, ed è l'architrave di una nuova politica per le famiglie in un momento in cui ci rendiamo conto che l'emergenza demografica colpisce, e colpisce duro la nostra capacità di sostenere il welfare e di sostenere la dinamica di crescita del PIL. È una legge di bilancio che contiene la decontribuzione al Sud per tutti, anche sui lavoratori esistenti; parliamo di una riduzione di tasse sul lavoro di circa il 10 per cento anche sullo stock di lavoratori e, per quanto riguarda giovani e donne, sui neoassunti, che sono le componenti più deboli del nostro mercato del lavoro.

È una legge di bilancio che rinvia - noi speriamo prima o poi la si possa cancellare - l'introduzione di una tassa completamente inutile e dannosa qual è la sugar tax: anche stavolta ce l'abbiamo fatta a rimandarla un po', ma è sempre più difficile; ci auguriamo che ci si renda conto che questo Paese non ha bisogno di nuove tasse.

È una legge di bilancio che dà una forte spinta a uno degli slogan che tutti pronunciamo: com'è possibile che abbiamo 1.400 miliardi di liquidità parcheggiati sui conti correnti e non riusciamo a farli arrivare all'economia reale? Non riusciamo a rompere questo canale di dipendenza esclusiva che le imprese italiane hanno nei confronti delle banche e allora, qui, grazie ad un nostro emendamento, abbiamo una spinta ai piani individuali di risparmio, l'unico strumento che dal 2017 prova, nella libera scelta dei risparmiatori, a convogliare quella ricchezza verso le nostre imprese, invece che perseguire sogni, o incubi per quanto ci riguarda, di tassarla.

È una legge di bilancio che dà sostegno agli autonomi, con un fondo, voluto da tanti partiti, per quanto concerne il sollievo fiscale nel corso del 2021. È una legge di bilancio che introduce un'indennità di disoccupazione anche per i piccoli autonomi; ricordiamo lo sforzo del nostro collega D'Alessandro su questo, così come il suo sforzo per far approvare un emendamento che incide sui bilanci aziendali, per far sì che questa marea del COVID-19 non porti via imprese che erano sane prima che iniziasse tutto questo; si irrobustisce la sanità, gli investimenti, la scuola e riprende il piano di Industria 4.0, dopo lo sbandamento del primo Governo Conte in cui questa veniva archiviata. Tuttavia, verremmo meno al nostro dovere se ci fermassimo qui e dicessimo semplicemente che condividiamo la relazione del segretario perché in politica si fa così. Magari queste poche parole, nei pochi minuti che mi rimangono, contribuiscono a spiegare a chi sta in quest'Aula e a chi sta fuori un po' di più perché Italia Viva in queste settimane si sta ponendo alcune domande. Non è solo un anno particolare, questo; è anche un momento particolare, sono anche dei periodi, degli anni particolari. Nell'ultimo quarto di secolo questo è uno dei Paesi che è cresciuto di meno al mondo. Nonostante, lo voglio ricordare, ci siano stati anni (penso al triennio 2015-2017) in cui il tasso di crescita medio dell'economia è stato triplo rispetto alla media ventennale, complessivamente da un quarto di secolo questo Paese fondamentalmente non cresce più. Il reddito medio degli italiani in termini reali, cioè quello che possono comprare gli italiani con quei soldi, è lo stesso di inizio anni Novanta, con tutte le conseguenze che questo ha: politiche, sociali, in termini di uguaglianza o di distribuzione della ricchezza.

I motivi fondamentali per cui questo accade sono due, non sono venti: uno è che questo Paese, da allora, da metà anni Novanta, non riesce a funzionare meglio. Questa è la definizione di produttività; la produttività indica quanto bene funziona un Paese. La produttività totale dei fattori è ferma dal 1995: dal 1995 al 2019 ha una crescita zero. La produttività del lavoro ha una crescita che è un quarto di quella dei Paesi dell'area euro. Se il Paese non funziona più bene, il Paese non riesce a produrre ricchezza.

L'altro motivo fondamentale è che in questi 15 anni, dal 2005 al 2019, il tasso di occupazione medio femminile è spaventosamente più basso rispetto alla media dell'area euro: noi siamo al 50,6 per cento, mentre l'area euro è al 62,8 per cento, 12 punti in meno in media - quindi è una tendenza di lungo periodo - di occupazione femminile. Sono questi i due motivi per cui questo Paese sostanzialmente è fermo a trent'anni fa, a parte periodi, brevi stagioni, in cui si è provato a fare diversamente.

Perché questo accade? Il Governatore della Banca d'Italia Visco qualche giorno fa - stava inaugurando l'anno all'istituto del Gran Sasso - ci ha ricordato che se la dimensione media delle nostre imprese fosse uguale a quella tedesca, la produttività in questo Paese sarebbe superiore a quella della Germania. Quindi questo accade perché continuiamo ad avere un tessuto di piccole imprese poco capitalizzate, poco patrimonializzate, che non riescono in media a stare sulla competizione globale. Questo accade perché il settore pubblico di questo Paese non riesce a risollevarsi da un'inefficienza di base nella fornitura di beni e servizi pubblici: dalla giustizia al sistema fiscale, al funzionamento della pubblica amministrazione. Questo accade perché i mercati in questo Paese funzionano male: quelli dei beni e servizi perché non sono abbastanza concorrenziali; quelli dei fattori produttivi, del lavoro e capitale, non riescono a svolgere la loro funzione fondamentale, che è quella di muovere lavoro e capitale dai settori più vecchi e in declino a quelli più nuovi e in crescita. Questo accade perché il nostro sistema formativo, al netto di molte eccellenze, in media è inadeguato, dalla formazione professionale alla scuola all'università. In media - non le tante eccellenze che abbiamo - ma in media non riusciamo a trascinare verso l'eccellenza la gran parte del nostro sistema formativo, e questo accade perché la Repubblica ha una governance che non funziona più; altrimenti qualcuno mi deve spiegare se è normale arrivare alla notte di Natale senza che la legge di bilancio abbia avuto almeno una lettura. Questo potrà anche essere colpa di tutti noi, ma probabilmente è colpa di una governance di sistema che non funziona più, e sull'occupazione femminile questo accade perché il nostro welfare è ancora troppo sbilanciato a svantaggio di giovani e donne.

Troppe forze politiche non resistono alla tentazione di trarre vantaggio dalla dinamica demografica, che fa sì che la fascia d'età 50-60 anni sia ancora quella elettoralmente preponderante. Quindi, siccome quei voti fanno gola, continuiamo a sbilanciare il nostro welfare verso quella fascia, e non verso le donne giovani. Questo tempo che ci è stato dato di vivere, come diceva Moro, ci impone di essere uomini e donne del nostro tempo e della nostra nazione. Questa è una citazione che il Presidente Kennedy faceva di un suo predecessore, il Presidente Wilson, dicendo che chiunque esce dall'università deve essere uomo - o donna - del proprio tempo e della propria nazione. Ed essere di questo tempo significa rendersi conto che la cosa più terribile che ha fatto il COVID - dopo, ovviamente, 70 mila morti - è la consapevolezza che, per questo Paese, è arrivata l'ultima spiaggia. Non potremo tornare a fare come prima, dopo il COVID, non potremo tornare a crescere dello zero virgola, con un debito al 160 per cento.

Concludo, Presidente, dicendo che o la classe politica si rende conto che essere uomini e donne del nostro tempo e della nostra nazione adesso significa prendere questo problema di petto oppure questo Paese non ha davanti un destino roseo. Io lo so che chi dice queste cose spesso è considerato antipatico. Oscar Wilde diceva che per essere simpatico occorre essere un mediocre. Noi non diciamo né di essere simpatici, né di essere antipatici, né di essere mediocri o altro, ma diciamo che o questo Parlamento e questa classe dirigente si prende le sue responsabilità in questo momento oppure sul piatto c'è qualcosa di più che qualche punto nei sondaggi alle prossime elezioni (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Rappresentanti di Governo, onorevoli colleghi, siamo qui perché il Governo ci chiede la fiducia. La chiede al Parlamento: chiede a tutti quanti noi se abbiamo fiducia in Giuseppe Conte e nel suo Governo. La fiducia, Presidente, è una cosa molto seria. È un atteggiamento che genera sicurezza, tranquillità. Lo dice la Treccani. Ecco, io sfido chiunque, anche i più incalliti sostenitori di Giuseppe Conte, a dire se noi oggi abbiamo, se qualcuno di noi ha sicurezza, tranquillità. Non avrà certamente la nostra fiducia, ma in questo momento Giuseppe Conte non ha più la fiducia degli italiani. Si è giocato una montagna di bonus e li ha falliti tutti, perché il 27 gennaio diceva che eravamo prontissimi e oggi abbiamo il più alto numero di decessi. È passato da “no MES” a “sì MES”. È passato da porti chiusi a porti aperti. Ci aveva detto che la cassa integrazione sarebbe arrivata ai primi di aprile e, per alcuni, ancora è una chimera di sopravvivenza. Ci ha parlato, in prima serata, di una potenza di fuoco e, poi, abbiamo scoperto che la potenza di fuoco era quella delle poltrone che servivano per tenere unito il suo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). È andato tre volte dai terremotati a dire che era tutto a posto e, poi, se ne è fregato. È passato da “sì money transfer” a “no money transfer”. Ha prima messo una, giusta, tassa per chi manda i soldi all'estero, cercando in questo modo di fare un minimo di giustizia di quel razzismo al contrario, per cui se io vado in banca e verso 50 euro mi scatta la segnalazione, mentre se qualcuno va a un money transfer e ne bonifica 1.000, non succede nulla (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Eppure, è bastato che qualcuno lo richiamasse su questa attenzione, e anche qui una pericolosissima, incredibile e inaspettata conversione a U.

È stato costretto, il Presidente del Consiglio, anche ad approvare una vergognosa norma, che è in questa finanziaria, per la quale credo che Fratelli d'Italia farà di tutto, anche ricorso alla Corte costituzionale, che prevede, nel nostro territorio, che ci sia un albo, quello dei medici di Bolzano, ad esclusiva lingua tedesca, un pugno nello stomaco per chi è patriota, per chi ha sentimenti di appartenenza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Io ho incontrato i rappresentanti di quei territori e ho detto che era tempo perso, perché io la penso come loro. Io ho forte il senso dell'identità nazionale, io ho forte il senso dell'appartenenza e della bandiera e, quindi, nessuno mi può convincere del fatto che può essere cosa buona e giusta che ci sia un ordine professionale, in Italia, che non parla l'italiano (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Capisce, Presidente, che si fa fatica a pensare che qualcuno, solo con questi temi, riesca a dare ad un trasformista come Giuseppe Conte - un incapace anche, per la verità - una fiducia, l'ulteriore fiducia.

Correggo il collega Fornaro: noi non diciamo soltanto che questa è stata la finanziaria delle marchette, degli interventi puntuali. No, no. Questa è la finanziaria nella quale ancora si dice a una nazione - in ginocchio, nella migliore delle ipotesi - che il futuro è il monopattino e il reddito di cittadinanza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Perché questo è il cuore della polemica politica. Quello è un accessorio, le marchette sono un accessorio, sono una pessima ciliegina sulla torta, ma il tema sul quale noi abbiamo iniziato il confronto - e siamo riusciti, per la verità, anche con grande sforzo, a portare a farvi ragionare, per la prima volta, sugli autonomi, sul lavoro, su quello che serve a questa nazione -, il tema centrale che ci divide e ci contrappone è una deriva assistenzialista che sta alla base di ogni vostro intervento, rispetto a chi pensa oggi, come noi, che a questa nazione deve essere dato un futuro, soprattutto cercando di favorire il lavoro e aiutare quelle imprese che ancora oggi hanno volontà e voglia di far ripartire la nostra nazione.

Vede, Presidente, io penso anche che, se fiducia, come dice la Treccani, è sicurezza e tranquillità, Giuseppe Conte non avrà la fiducia nemmeno dalla maggioranza, perché io penso che dalla maggioranza avrà una simulazione di buoni sentimenti, per guadagnarsi simpatia ingannando. Sa che cos'è questa? Questa è la definizione, sempre della Treccani, dell'ipocrisia. In questa Aula, quando andremo a votare la fiducia, non ci sarà nessuno che vota la fiducia a Giuseppe Conte. Ci saranno le persone che, come noi, diranno lealmente che è scaduto il termine di Giuseppe Conte e, quindi, non può avere la fiducia, e chi, per ipocrisia, interessi, poltrone, senso di appartenenza alla poltrona, allo scranno, dirà ipocritamente che Giuseppe Conte è, invece, un ottimo Presidente del Consiglio. Questo è l'esercizio che faranno gli amici del Partito Democratico, quello che faranno quelli di Italia Viva - anche se a loro ogni tanto qualche parola scappa - e lo farà anche gran parte del MoVimento 5 Stelle.

Uno spettacolo indecente, questa finanziaria. Mi dispiace essere in totale disaccordo con chi mi ha preceduto. Non abbiamo costruito granché, abbiamo assistito a emendamenti lanciati come fa una macchina lanciapiattelli, nel cuore della notte. Abbiamo dovuto fare diversi interventi sull'ordine dei lavori, per bloccare le porte all'accesso di continui e continui emendamenti puntuali, che, nel cuore della notte, venivano infilati all'interno di questa finanziaria. E sì, perché ce ne sono state e ce ne stanno anche di marchette indecenti. A me dispiace che lo scodinzolante giornale il Fatto Quotidiano abbia riservato una pagina alle marchette e si sia dimenticato quelle del MoVimento 5 Stelle. Veramente è strano che in quel resoconto, nel quale ha fatto le pulci, in maniera puntuale, a tutta la manovra, si sia dimenticato di dire che c'è un emendamento che prevede 3 milioni di euro per la musica alternativa - di cui ovviamente sentiamo tutti quanti la necessità - e 6 milioni 200 mila euro, perché finalmente Di Maio riesce a portare a casa 6,2 milioni per questo evento di Dubai, che, come sappiamo, non ci sarà, perché con la pandemia sarà nuovamente rinviato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

E, allora, vede, Presidente, su questo abbiamo fatto, in Aula, delle considerazioni anche amare, con il Presidente Rampelli. Noi abbiamo passato ore a cercare di convincere i nostri avversari, la maggioranza, soprattutto il MoVimento 5 Stelle, a dare dignità al lavoro che facevamo. Ci abbiamo provato in tutti i modi, ma ci abbiamo provato all'interno di un palazzo completamente chiuso, schermato; perché, vede, su questo, bisogna fare per davvero i complimenti a questo MoVimento. Il MoVimento 5 Stelle, in questi ultimi periodi, negli ultimi due anni, ha rappresentato una grande novità, ma anche e soprattutto ha insegnato - a chi vuole apprendere questi insegnamenti - che si può avere un comportamento completamente diverso da quello precedente e riuscire a veicolare sempre messaggi giusti; perché loro sono stati bravissimi a veicolare gli assalti alla diligenza, sono stati bravissimi a far arrivare al Paese la loro grande forma di protesta e, adesso, sono bravissimi a chiudersi dentro, a non fare uscire niente, a non far sapere alla gente che mettono i soldi su Dubai, che li mettono sulle musiche alternative, che non stanno sui problemi della gente, che non fanno un intervento in Commissione. Non si sente una parola del MoVimento 5 Stelle. Su questo sono stati davvero molto bravi.

È stato difficile condurre questa partita, perché i tempi sono stati brevissimi, ed è stato difficile anche, Presidente, perché, vede, io credo che chi ha un ruolo come il Ministro D'Incà dovrebbe avere sensibilità, dovrebbe avere la capacità di mantenere dei rapporti. Io mi sono sentito dire pubblicamente e, quindi, lo dico non per dare chissà quale spessore alla notizia, però, insomma, io sono uno condannato, da qui alla fine della legislatura, a non poterlo più salutare, perché mi ha detto chiaramente che non lo posso salutare. Guardate, il problema serio non è questo, che io non possa salutare il Ministro D'Incà, problema anche questo che denuncia e denota una clamorosa maleducazione (Commenti del Ministro D'Incà)

FABIO RAMPELLI (FDI). Ministro!

PAOLO TRANCASSINI (FDI). … ma il problema è vostro, il problema è vostro, il problema è vostro! Se voi avete un Ministro che si occupa di avere rapporti con il Parlamento e che con il capogruppo della Commissione bilancio non riesce a parlare, perché mi voleva convincere alle tre di notte ad approvare, a far passare l'ennesimo fascicolo di marchette, avete un problema. Io avrò questo grande dramma nella mia vita che non sarò salutato e non saluterò il Ministro D'Incà, ma voi, amici, avete un problema.

Vede, Presidente - sto concludendo -, certamente la fiducia noi non possiamo darla, certamente non l'avrete dalle altre forze politiche, certamente la fiducia non l'avete dagli italiani e questo spiega anche la vostra ostinazione a non interpellare gli italiani. Noi speriamo che tutto questo possa cambiare e che ci siano delle novità anche, magari, ad anno nuovo. Basterebbe, Presidente, simbolicamente, l'intitolazione di una via: perché se venisse intitolata “via Giuseppe Conte”, ma nel senso vero, “via” Giuseppe Conte, sicuramente riusciremo a fare qualcosa di più per l'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Prestigiacomo. Ne ha facoltà.

STEFANIA PRESTIGIACOMO (FI). Presidente, colleghi, se siamo oggi qui ad esaminare la legge di bilancio in tempo utile (Il deputato Lollobrigida si avvicina ai banchi del Governo - Commenti del deputato Lollobrigida)

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi, colleghi, colleghi, colleghi! Collega Lollobrigida! Collega Lollobrigida! La prego, collega Lollobrigida!

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Il Ministro non si deve permettere di insultare il gruppo di Fratelli d'Italia!

PRESIDENTE. Collega Lollobrigida, io non accetto insulti verso nessuno. Io non accetto insulti verso nessuno, figuriamoci verso un partito o un gruppo parlamentare. Non ho sentito nessun insulto, mi dispiace, vi regolerete, però la prego di consentire i lavori in Aula. Onorevole Trancassini, gliel'ha detto quello che doveva dire… Ministro, forza.

Onorevole Prestigiacomo, prego.

STEFANIA PRESTIGIACOMO (FI). Grazie, Presidente. Se siamo qui oggi ad esaminare la legge di bilancio in tempo utile per approvarla entro la fine dell'anno, lo si deve esclusivamente all'opposizione. Parto da questa precisazione perché non si tratta di un tema scontato o secondario. Questa legge di bilancio è stata materialmente depositata alla Camera il 20 novembre, ben un mese dopo il termine previsto dalla legge. Come se non bastasse, l'esame vero, quello con i voti sugli emendamenti, è iniziato sabato scorso. In queste condizioni, l'esercizio provvisorio sarebbe stato scontato, se l'opposizione non fosse stata responsabile. Lo eravamo già stati quando abbiamo votato l'ultimo scostamento di bilancio e lo abbiamo ribadito in questa occasione, anche attraverso il nostro personale contributo nell'elaborazione di proposte concrete. Pur non essendo in maggioranza, ma lavorando per il bene del Paese abbiamo, infatti, ritenuto fondamentale, in questa fase, portare avanti le nostre istanze, anche in una legge di bilancio che, per tanti altri versi, non condividiamo. Un modo per dimostrare ai cittadini il nostro modo di operare e a quali principi fondamentali ci ispireremo quando torneremo al Governo del Paese.

Con orgoglio va ribadito che Forza Italia e il centrodestra, attraverso un dialogo proficuo e costruttivo, sono riusciti a porre i propri temi all'ordine del giorno, migliorando la legge di bilancio e facendo inserire delle misure strutturali di ben più ampio respiro rispetto ai provvedimenti del Governo, misure volte alla ripresa e al bene dell'Italia e mai indirizzate alla sterile acquisizione del consenso. La legge che è arrivata in Aula è, quindi, oggettivamente migliore di quella che è stata depositata inizialmente in questa Camera.

Nel primo testo c'erano vuoti e lacune che, in parte, grazie alle nostre proposte, sono state approvate e sanate. Era una legge che dimenticava clamorosamente il lavoro autonomo e le libere professioni, i settori maggiormente colpiti dalla crisi determinata dal COVID. Sappiamo, infatti, che le misure di contenimento dovute alla pandemia hanno messo in ginocchio interi settori economici. In questi mesi, attraverso l'ampio utilizzo della cassa integrazione e il divieto di licenziamento è stato garantito ai lavoratori dipendenti il mantenimento di redditi soddisfacenti. Analoghi interventi a sostegno non sono, invece, stati assicurati ai lavoratori autonomi, ai professionisti, alle piccole e piccolissime imprese, in molti casi esclusi da qualsiasi aiuto o, comunque, destinatari di provvedimenti assolutamente insufficienti. Ed è grazie a Forza Italia e al centrodestra se per queste categorie, in legge di bilancio, è stato stanziato un miliardo finalizzato ad ottenere l'esonero contributivo per i lavoratori autonomi titolari di partita IVA per l'anno 2021. Sappiamo, però, che si tratta di una cifra non sufficiente per ottenere quell'anno bianco fiscale promesso dal Governo dopo la nostra richiesta e ci auguriamo che, nel corso del 2021, a partire dal prossimo scostamento di bilancio, si reperiscono risorse pari ad almeno un miliardo e mezzo, al fine di garantire l'idonea capienza del fondo appena istituito per l'intera annualità. Abbiamo chiesto un preciso impegno al Governo e chiediamo una risposta concreta (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Sul turismo - altro comparto distrutto dalla pandemia - c'era poco o nulla: ora almeno è prevista l'esenzione della prima rata IMU 2021 per gli immobili dedicati al turismo e alla ricettività alberghiera, una disposizione che riprende in toto uno degli emendamenti presentati da Forza Italia.

E veniamo al tema della scuola, ovvero uno degli ambiti in cui il Governo si è dimostrato più confuso e impreparato ad affrontare l'emergenza. La strategia di contrasto alla crisi e di ripresa non può non passare attraverso la scuola: pertanto, su nostra richiesta, sono stati accolti emendamenti per sostenere le scuole paritarie, salvaguardando la libertà educativa delle famiglie e salvando le scuole statali e il bilancio dell'istruzione. Sono stati altresì stanziati 20 milioni di euro a sostegno dell'istruzione tecnico-scientifica, in grado davvero di fare la differenza per il futuro. Sempre grazie ad emendamenti di Forza Italia, sono stati destinati 40 milioni del bilancio INAIL per la realizzazione di scuole innovative nei piccoli comuni del Mezzogiorno d'Italia ed è stato previsto un incremento delle risorse da destinare al cosiddetto sistema duale.

Pur dando atto al Governo della bontà della misura dell'Ecobonus e Sisma bonus, la sua realizzazione ha incontrato non pochi problemi: è partita a stento, con le imprese in perenne attesa di circolari interpretative univoche dell'Agenzia delle entrate, pali e paletti e tanta burocrazia che, di fatto, ne limitano la portata e il susseguirsi di norme. Questa era la buona occasione per fare un po' di chiarezza, il risultato raggiunto è stato purtroppo estremamente limitato: una proroga di soli sei mesi che lascia aperti tutti i problemi che erano stati posti sul tappeto.

Altra gravissima lacuna di questa legge di bilancio riguarda il tema del fisco. L'elevata pressione fiscale è da sempre una delle cause che tarpano le ali al nostro PIL e producono il fenomeno dell'evasione. I cittadini non si fidano e non si affidano ad uno Stato oppressore che li riempie di tasse. Con la crisi economica prodotta dal COVID, che ha dimezzato, in alcuni casi quasi azzerato i fatturati, la pressione fiscale, se rimane invariata, si trasforma in un cappio che soffoca il motore della nostra economia, cioè la piccola e la piccolissima impresa (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Forza Italia ha presentato in questa manovra una serie di soluzioni, come, ad esempio, la flat-tax in varie gradazioni, e ha chiesto di riconsiderare totalmente l'introduzione di sugar e plastic tax, perché indeboliscono la domanda interna, non incentivano l'innovazione di prodotto e colpiscono settori già impegnati nella sostenibilità. Ecco, su questo tema non c'è stato margine neppure per aprire una riflessione, una discussione, per ipotizzare, magari, interventi in provvedimenti futuri. Il solo risultato ottenuto, su richiesta insistente di Forza Italia, è il minimo sindacale: il rinvio di un anno dell'entrata in vigore della sugar tax (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Per non parlare, poi, della questione del Mezzogiorno. Poco fa, il collega Marattin rivendicava grandi successi in questa legge di bilancio: ecco, io vorrei dire che, anche da meridionale, non considero un successo una legge che è un mero manifesto. Di solito, prima, si ottiene l'autorizzazione dall'Europa per applicare una norma che è subordinata alla sua autorizzazione e, poi, si mette nella legge nero su bianco (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Attualmente, la decontribuzione al Sud è soltanto un mero manifesto, pura propaganda, perché è nulla se non viene autorizzata dall'Europa (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Quando sarà autorizzata dall'Europa, poi, eventualmente, la potremo commentare.

Insomma, in questo momento, ogni provvedimento del Governo diventa già superato dalla realtà, dai numeri, dall'economia, dall'emergenza ancora in atto, ed è così che si susseguono decreti bis, ter, quater, quinquies, senza visione, senza prospettiva; ed è così, purtroppo, che questa legge di bilancio, su cui il Governo pone oggi la sua trentasettesima fiducia, si presenta agli italiani.

Ecco, in questo drammatico anno c'è stata solo una rincorsa ai problemi, mentre è mancata una visione di lungo periodo e il tentativo di mettere in campo scelte volte a indirizzare veramente il cambiamento. La competizione doveva spostarsi sulle grandi scelte, sulle grandi riforme, sulle grandi strategie; il Governo, ha, invece preferito approvare a pezzettini piccoli scostamenti di bilancio, provvedimenti frammentati, che hanno rincorso l'emergenza con una logica esclusivamente risarcitoria, senza fare scelte sulla semplificazione, sulla ripartenza dei settori produttivi, delle filiere, delle catene del valore, agendo così sul rilancio dell'occupazione con l'assorbimento progressivo degli ammortizzatori sociali. Ecco, questa incapacità evidente è, purtroppo, la triste fotografia del suo operato, che sembra servirsi dell'emergenza per garantire la sua sopravvivenza.

Signori del Governo e colleghi, l'incapacità di governare, di avere una visione, una strategia, è il motivo principale per il quale vi negheremo la fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Questo Governo, nato rocambolescamente soprattutto grazie alla paura di tornare a votare, non ha mai avuto una linea politica, in altre parole non ha mai avuto la capacità di scegliere, di prendere decisioni nette e coraggiose sulle questioni essenziali. È nei momenti di massima difficoltà che si mette alla prova una classe dirigente. È quando esplode un'emergenza grave e prolungata, che produce effetti negativi di lunga durata, che c'è bisogno di progettualità, di strategia, di capacità di impostare una politica di lungo periodo. Tutto questo non c'è mai stato: non c'è stato a marzo, ad aprile, a settembre e neppure a Natale. Quando abbiamo letto questa legge di bilancio, la sensazione è stata quella di trovarsi ad esaminare l'ennesimo “decreto COVID”, contenente una serie di misure slegate, senza una finalità comune e senza obiettivi di medio e lungo termine.

Colleghi, dobbiamo essere tutti consapevoli che questa pandemia ha colpito duramente la nostra economia e rischia di produrre su di essa lo stesso effetto che il COVID produce su una persona debole. Il cosiddetto Recovery Fund può essere il nostro bacino, ma dobbiamo essere in grado di usarlo al meglio. Le risorse sono tante, come mai ce ne sono state a disposizione di un Governo, ma perché siano efficaci, perché pongano le basi per una ripresa, servono progetti chiari e definiti. Come Don Abbondio non si poteva dare il coraggio che non aveva, una cabina di regia fatta di manager non può dare anima ed efficienza operativa ad un Governo che ne è privo, perché costruito sull'assenza di basi politiche comuni. Non è un disonore ammettere che un progetto politico è fallito in una situazione, tra l'altro, non facile. Sarebbe grave - e concludo, Presidente - trincerarsi dietro l'emergenza e la pandemia per tornaconto politico. Ed è per tutte queste ragioni che Forza Italia voterà contro questa ennesima fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Madia. Ne ha facoltà.

MARIA ANNA MADIA (PD). Grazie, Presidente. Il gruppo del Partito Democratico sta per votare la fiducia al Governo sulla legge di bilancio: una legge di bilancio che è fuori dall'ordinario. Le file interminabili a Milano di persone che cercavano e cercano un pasto caldo, io credo debbano rimanere scolpite nella testa e nella mente di tutti noi, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Così come tutte le vittime di questa pandemia, le loro famiglie, tutte le persone che oggi sono negli ospedali, tutti coloro che nei mesi prossimi ancora dovranno attraversare questa tragedia.

Presidente, io non voglio iniziare con parole di retorica, ma penso che noi siamo già oggi…

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Madia. Io apprezzo sempre il silenzio dei gruppi quando parlano i loro rappresentanti, grazie. Prego.

MARIA ANNA MADIA (PD). Penso che noi siamo chiamati oggi a realismo, rispetto e responsabilità, anche nei toni e nei modi che usiamo tra noi nelle sedi istituzionali prima di tutto, ma non solo, perché solo così noi possiamo provare ad attraversare il dolore che sta vivendo il Paese e le drammatiche conseguenze sociali ed economiche che già si stanno verificando.

Ma vede, Presidente, non è questa l'unica ragione per cui questa legge di bilancio è una legge di bilancio fuori dall'ordinario. Noi oggi votiamo il bilancio, eppure abbiamo passato i mesi precedenti a votare altri provvedimenti economici. Dall'inizio della pandemia ci troviamo in una sessione di bilancio perenne, di fatto, che non ha precedenti per effetti sui bilanci dello Stato e per dimensioni. Siamo al quarto scostamento di bilancio. E io credo che le ossessioni di tutti noi, del Parlamento, del Governo, di chi amministra, devono essere due: la prima, quella di capire se quello che noi votiamo qui arriva ai cittadini, l'efficacia di questi provvedimenti. Vede, Presidente, troppo spesso ancora, non c'è una puntuale applicazione di quello che noi votiamo qui nella vita delle persone. E poi un'altra deve essere l'ossessione, ed è quella della percezione, o meglio, comprensione che le persone hanno dei diritti che conseguono dal nostro lavoro qui, perché è inutile girarci intorno: oggi nel Paese non c'è un clima di fiducia e noi siamo chiamati a ricostruire questo clima di fiducia attraverso la chiarezza e la trasparenza con cui assumiamo le decisioni.

Il quadro macroeconomico - lo ricordava il collega Marattin - è un quadro macroeconomico difficile: quasi meno 9 per cento di PIL nel 2020, una ripresa nel 2021 che non sarà di tutto ciò che noi abbiamo perso quest'anno, effetti sull'occupazione che ancora non sappiamo con precisione, ma che certamente ci porteranno un calo strutturale dell'occupazione. Ed è per questo che in questa legge noi proviamo ad andare avanti con continuità, prima di tutto nel contenimento degli effetti della pandemia sul lavoro: penso alla Cassa integrazione, agli interventi importanti per i lavoratori più in difficoltà, dagli ammortizzatori sociali per gli autonomi, all'intervento per gli esodati. Continuiamo ad investire sul fondo sanitario, c'è un importante intervento sulle indennità delle professioni sanitarie. Allarghiamo ed allunghiamo le garanzie per le imprese. Introduciamo una riforma importante, quella dell'assegno unico per la natalità, intuizione del nostro capogruppo Graziano Delrio, lo ricordo, anni fa, diventa realtà questa riforma importante per il nostro Paese. Introduciamo - permettetemi una sottolineatura su questo - il Fondo per l'imprenditoria femminile (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico): sono 20 milioni, è solo un inizio, ma è un inizio importante perché ancora troppe donne non vedono nell'impresa, in Italia, una via di realizzazione e sviluppo; così come nel passaggio parlamentare per le donne sono stati approvati i congedi di paternità, il Fondo per la parità salariale. Certo, Presidente, non è ancora questo il New Deal femminile che tutte noi vorremmo e per il quale combatteremo, perché ci arriveremo solo quando, ogni qualvolta si spenderanno delle risorse, la metà di quelle risorse andranno a favore delle donne (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), ma in realtà, come ci dimostra la storia, a favore, quando si investe sulle donne, dell'avanzamento di tutta la società.

E allora come facciamo ad arrivare a questi obiettivi ancora lontani? Ci arriviamo facendo un discorso di visione, in un blocco unico che tenga insieme tutto ciò che noi approviamo: la legge di bilancio, i “decreti Ristori” ed anche il Recovery Fund. Ed il Recovery Fund, di fatto, è la terza ragione per cui si tratta di una legge di bilancio fuori dall'ordinario, perché - e lo dico ai sovranisti, ai nazionalisti, a chi urlava contro l'Unione europea, a chi voleva l'uscita dell'Italia dall'Unione europea (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) - noi ci troviamo dentro il più grande trasferimento economico verso il nostro Paese dal dopoguerra.

Sono 200 miliardi che arrivano all'Italia; una presenza, quella del Recovery Fund, che non è qui solo politicamente nella discussione presente, ma anche già nelle risorse in questa legge di bilancio e, allora, arriveremo a obiettivi più alti se useremo bene queste risorse. Io credo sia ovvio che le priorità di investimento non saranno certo decise da un ufficio tecnico che riempirà delle caselle su un modulo che arriva da Bruxelles; le priorità di investimento sono oggi uno degli aspetti più importanti, io direi, proprio, del rapporto di fiducia tra Governo e Parlamento. Ma credo che noi dovremmo ricominciare, questo è il secondo punto sul Recovery Fund che vorrei sottolineare, a dire, su ogni progetto che il Governo italiano presenterà, quanta occupazione si crea, quanta occupazione di qualità si crea, perché, Presidente, il blocco dei licenziamenti non sarà infinito, e noi è di questo che dovremmo parlare, insieme certo al terzo punto, se ne è discusso tanto, che è quello della governance: chi spenderà queste risorse? Vede, chiunque abbia una conoscenza, non approfondita, anche sommaria, della pubblica amministrazione sa che i tempi di impegno delle risorse delle pubbliche amministrazioni italiane non sono oggi compatibili con i tempi del Recovery Fund e non è questa una ragione solo legata alla credibilità del nostro Paese; noi dobbiamo rispettare, nella spesa, tabelle di marcia e obiettivi, perché altrimenti le risorse non ci arriveranno proprio, perché così funziona: ti arriva una parte di risorse su un progetto, se non riesci a spenderla non ti arrivano le altre risorse. Ed è per questo che io credo, e, per mia parte, vorrei che ci fosse un grande appello a tutto il Paese, alle grandi partecipate di Stato, a tutti i luoghi del Paese dove ci sono capacità manageriali, expertise, in una grande collaborazione del Paese, pubblico e privato, come in una guerra, per salvare l'Italia e dare un futuro all'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Presidente, il Partito Democratico ha l'obiettivo, e su questo non farà sconti, di dare al Paese un Esecutivo all'altezza della gestione della pandemia, dell'auspicato piano vaccinale e della gestione delle tante risorse che oggi ci consentono, non lo dico con retorica, di dare una grande opportunità all'Italia. Sono settori strategici sui quali possiamo intervenire, penso alla trasformazione, ad esempio, tecnologica dell'Italia; la tecnologia non è neutrale, la tecnologia può includere o escludere; è per questo che noi abbiamo proposto che il diritto a Internet diventi un diritto di rango costituzionale. Ecco, nei progetti che presenteremo noi veglieremo affinché ci sia un impegno di risorse per una tecnologia che includa, che unisca, che affronti i grandi temi della sovranità tecnologica dell'Europa e dell'Italia in Europa, a fronte di grandi colossi come la Cina e gli Stati Uniti, che affronti il grande tema - e concludo - del riequilibrio dei rapporti di forza con le grandi big del tech, che non si affronta solo da un punto di vista fiscale, ma anche capendo punti e fattori importanti come la trasparenza degli algoritmi o come la redistribuzione del valore dei dati che noi produciamo e che loro sfruttano.

Presidente, parliamo di fini, non parliamo più di mezzi, perché altrimenti - e cito, per concludere, padre Francesco Occhetta, in un suo editoriale di qualche giorno fa - “senza un perché implodono ogni dove e ogni cosa”; facciamo che ciò non avvenga, oggi, in Italia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Garavaglia. Ne ha facoltà.

MASSIMO GARAVAGLIA (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, colleghe, ovviamente noi non daremo la fiducia a questo Governo, perché l'azione del Governo Conte 2 è dannosa, è confusa e dannosa; un esempio: il famoso cashback; quasi 5 miliardi di euro, perché qualcuno pensa che sia una cosa così, che ti regalano i soldi, no, no, ci sono 4 miliardi e sette di stanziamento.

Ma che senso ha spingere sul cashback a dicembre e poi, una settimana dopo, chiudere tutto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? È possibile chiedervi un minimo di programmazione? Non una cosa esagerata, un minimo; questo era facilmente comprensibile, che poi era meglio dare 4 miliardi e sette direttamente ai commercianti e avremmo avuto un'efficacia sicuramente maggiore (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Anche perché buona parte di questi quasi 5 miliardi sono sprecati; vi faccio un esempio, così lo capiamo tutti: uno qualsiasi di noi, una famiglia con un buon reddito, moglie e marito, due figli, tutti con il conto corrente, in un anno portano a casa, col cashback, 1.200 euro. Ma che senso ha dare 1.200 euro a una famiglia con un buon reddito, in una situazione come questa? Nessuno (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), sono soldi sprecati. E va bene, l'evasione fiscale… Sì, ma supponiamo che questa famiglia abbia fatto semplicemente la spesa all'Esselunga, ma vi pare che l'Esselunga faccia evasione fiscale (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? Anzi, vi dirò di più, in questa situazione adesso quando andate a casa col taxi è meglio che lo paghiate in contanti, così il tassista non deve spendere i soldi della commissione, per essere precisi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quindi, un'azione dannosa, confusa del Governo Conte 2.

Un altro esempio: finito qui, usciamo, andiamo a mangiare qualcosa in trattoria, bene, rispettiamo le regole, la distanza, eccetera; perché non si può andare nella stessa trattoria a cenare? Stesse regole, stesso distanziamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier); è una regola stupida, talmente stupida che però fa chiudere decine e decine di migliaia di esercizi commerciali.

E veniamo, quindi, alla legge di bilancio; che cosa ha proposto la Lega in questa legge di bilancio? Innanzitutto, la cosa più importante: abbiamo chiesto e, sostanzialmente, con le buone, imposto che a decidere sia il Parlamento. C'era un articolo, 207, con il quale il Governo Conte 2 si faceva un fondo di 3,8 miliardi che il Presidente del Consiglio Conte avrebbe potuto spendere in totale autonomia con i DPCM. Ebbene, non sarà così, deciderà il Parlamento, ha deciso il Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier); in questo modo, si sono riuscite a fare tante cose positive, condivise, che il Governo non aveva semplicemente preso in considerazione, se ne era dimenticato. E se non si va all'esercizio provvisorio, è stato ricordato, è grazie all'azione responsabile dell'opposizione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché non si è mai visto, nella storia della Repubblica, un Governo che presenta con 35 giorni di ritardo, rispetto alla legge di contabilità, la legge di bilancio, rischiando, il Governo, di portare all'esercizio provvisorio, roba da matti.

Quindi, questa decisione importante è stata presa, così è stato; decide il Parlamento, i 3,8 miliardi sono stati destinati dal Parlamento e non da Conte e Casalino, chiusi da soli in una stanza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Si sono così potuti affrontare temi di cui il Governo si era dimenticato, dal sostegno all'auto, agli aeroporti, al contratto di espansione, che consentirà di mantenere più forza lavoro possibile e di avere un minimo di staffetta generazionale, al rinvio della sugar-tax, ma non sto a fare tutto l'elenco, tanto è noto e ognuno si mette la bandierina dove vuole, tanto si sa chi ha fatto cosa, basta leggere.

In particolare, la Lega che cosa ha voluto mettere in questa legge di bilancio? Un minimo di riequilibrio. Noi abbiamo una parte del Paese più in difficoltà dall'altra: il popolo dei non garantiti; li conosciamo: professionisti, partite IVA, autonomi, artigiani, commercianti, per i quali spesso c'è il pregiudizio dell'evasore fiscale e, in realtà, abbiamo scoperto quanto invece siano fragili in questa brutta crisi. La misura principale che ha voluto la Lega, che ha proposto e che è stata approvata, e ringraziamo le forze di maggioranza che hanno condiviso e portato avanti questa proposta con noi, vale 2 miliardi e mezzo, un miliardo in legge di bilancio, un miliardo a gennaio nel prossimo scostamento: è l'anno bianco contributivo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Quindi, autonomi in difficoltà - tutti indistintamente - che hanno avuto un calo di fatturato importante, che hanno un reddito inferiore a 50.000 euro, non pagheranno i contributi fissi. Tradotto: uno sconto di 3.700 euro circa, che non è poca cosa. Oltretutto, è una misura semplice, concreta, automatica: non ci sono click-day, cose strane. La cosa più semplice, quando si vuole aiutare un imprenditore o un'impresa, è non chiedergli soldi e contributi, senza inventare l'acqua calda. Ecco, di questo il Governo semplicemente si era dimenticato, non ci aveva pensato; va bene, ci ha pensato la Lega e il Parlamento l'ha fatto: grazie (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Un'altra misura di sviluppo su cui abbiamo insistito fino all'ultimo e che è passata, perché abbiamo la testa dura, è stato l'allungamento dei prestiti del cosiddetto decreto Liquidità. Traduciamo: sono stati dati decine e decine di miliardi di euro di prestiti ad aziende in difficoltà con un termine di dieci anni; viene allungato a quindici anni. Ebbene, questa è una cosa importante. Il commerciante e l'artigiano che aveva preso un prestito di 30.000 euro, invece di restituirne 3.000, ne restituisce 2.000, e sono altri 1.000 euro in meno, e insieme ai 3.700 dei contributi sono quasi 5.000 euro in meno che esborserà l'anno prossimo. È una cosa importante, ma non è importante solo per questo. Allungare i prestiti significa ridurre gli insoluti e questo migliora i bilanci delle imprese e migliora i bilanci delle banche, che avranno meno NPL, e migliora, vivaddio, anche il bilancio dello Stato, che questi prestiti garantisce al 100 per cento: meno insoluti, meno banche in crisi, meno soldi che lo Stato deve mettere per ripianare i bilanci delle banche. Ecco, questa è la nostra idea di sviluppo: pensare allo sviluppo.

Infine, i bonus: c'è bonus e bonus. Mentre voi fate il bonus delle TV - 100 milioni per regalare le TV, sempre nell'ottica del consenso per cui compro il voto, regalando un televisore - noi facciamo una cosa diversa. Peccato, poi, che le TV sono fatte in Cina, non sono fatte da noi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Noi abbiamo proposto e ottenuto il bonus mobili: filiera tutta italiana, posti di lavoro tutti italiani. Una coppia, una famiglia o chi vuole ristruttura, compra dei mobili e ha una detrazione Irpef del 50 per cento, però non è tanto la detrazione Irpef - certo importante -, ma è spingere i consumi e sostenere la filiera (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Non è difficile - non è difficile - e non c'è il bollino: “Questo te l'ho dato io per il voto”, ma c'è l'idea di sviluppo. Questa è l'idea di politica economica della Lega: sviluppo e sostegno alle imprese, a chi lavora, a chi le tasse le paga con i soldi suoi, magari con quei pochi euro d'incasso che ha portato a casa alla sera perché è tutto chiuso. È l'opposto della politica economica messa in campo dal Governo Conte 2, che si basa su bonus e sussidi finalizzati al consenso. Noi della Lega vogliamo lo sviluppo, la crescita, il PIL; voi - non tutti, ma una larga parte della maggioranza - i sussidi. Ma poi chi fa PIL? Il PIL lo fa chi lavora. Non esiste - ahinoi - una decrescita felice, basta guardarsi in giro. Andate in giro: non si vedono tante facce felici anche se è Natale; diamoci una mossa tutti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier-Congratulazioni)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Flati. Ne ha facoltà.

FRANCESCA FLATI (M5S). Grazie, Presidente. La Legge di bilancio 2021 si inserisce nella complessità dell'attuale…

PRESIDENTE. Un attimo, onorevole Flati, c'è un momento di entusiasmo che sono certo si placherà. Onorevole Flati, prego.

FRANCESCA FLATI (M5S). Grazie. Capisco l'entusiasmo per questa legge di bilancio (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). La legge si inserisce nella complessità dell'attuale quadro macroeconomico.

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi, era una battuta; mi sembra non cattiva nei confronti di nessuno. Onorevole Flati, prego.

FRANCESCA FLATI (M5S). I settori vitali del nostro Paese sono stati gravemente colpiti dalla crisi pandemica e il sistema Italia sta mettendo in campo uno sforzo enorme per affrontarla, quindi siamo tutti chiamati alla responsabilità per sostenere lavoratori, imprese e famiglie. In quest'ottica abbiamo lavorato incessantemente negli ultimi mesi su vari decreti; abbiamo provato a tutelare tutte le categorie, che giustamente chiedevano un aiuto in un momento di estrema difficoltà. Il primo passo è stato fatto con il “decreto Cura Italia”, da 25 miliardi di euro; poi siamo intervenuti con il “decreto Liquidità” per offrire prestiti garantiti agli imprenditori. Ricordo che quel decreto fu aspramente criticato e invece oggi sappiamo che le richieste al Fondo di garanzia hanno superato i 114 miliardi. In seguito siamo intervenuti con il “decreto Rilancio”, da 55 miliardi di euro, e con il “decreto Agosto” da 25 miliardi di euro. Abbiamo avviato una importante ripresa della produzione nel terzo trimestre dell'anno, con un più 16,1 per cento. Nell'ultimo mese abbiamo approvato 19 miliardi di euro di ristori per tutte quelle categorie che hanno subito restrizioni ed ora chiudiamo questo anno complicato con una legge di bilancio da 40 miliardi di euro. È chiaro che tutta questa mole di interventi non basta e che i cittadini si aspettano risposte immediate già all'inizio del 2021. Le ricadute della pandemia sulle famiglie e sulle imprese sono sotto gli occhi di tutti. Noi stiamo facendo il possibile per rispondere a questa crisi e le misure che ci apprestiamo ad approvare vanno proprio nella direzione di una ripartenza immediata, con prospettive di crescita, innovazione e sviluppo, che potranno partire già dal prossimo anno. Abbiamo lavorato per rafforzare la rete di protezione sociale e in questo senso l'impegno è stato sostanzioso anche in questa legge di bilancio. Stanziamo le risorse per ulteriori dodici settimane di Cassa integrazione COVID, accompagnate dal blocco dei licenziamenti fino alla fine di marzo 2021. L'investimento del Governo per imprese tecnologiche avanzate, con dipendenti formati con nuove competenze, aperte alla green economy, si fa strutturale e il nuovo Piano transizione 4.0 vale 24 miliardi di euro, ed è a disposizione del sistema produttivo italiano. Si tratta di un investimento mai visto prima, che abbraccia il 2020 e arriva fino al 2023, e che garantisce al tessuto industriale italiano le certezze che ormai da decenni richiede. Il sostegno alle imprese si fonda su una serie di incentivi per chi acquista beni strumentali che servono a trasformare e innovare gli impianti produttivi e anche per chi investe in ricerca e sviluppo, soprattutto attraverso l'attenzione alla formazione dei lavoratori. Diamo il via al 100 per cento di sgravi fiscali per tutte le imprese che assumono donne e giovani under 35. Puntiamo a dare un forte stimolo all'occupazione con la decontribuzione per tutte quelle aziende che incentiveranno il lavoro femminile e l'ingresso nelle aziende delle nuove generazioni. Sono interventi mirati, che perseguono la linea-guida europea e che concretizzano i punti fondamentali del programma del MoVimento 5 Stelle.

In manovra c'è anche il rifinanziamento di una misura che, come MoVimento 5 Stelle, abbiamo ritenuto centrale nella nostra politica di sostegno ai più deboli e parlo del reddito di cittadinanza. Nessuno può negare l'impatto fondamentale di questa misura, soprattutto in questo periodo: senza il reddito, il Paese avrebbe rischiato una crisi sociale gravissima, che noi invece siamo riusciti a scongiurare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Sono state raggiunte 3,5 milioni di persone, tra cui 700.000 minori e quindi intere famiglie che senza il sostegno del reddito di cittadinanza sarebbero finite sul lastrico. Puntiamo ad assicurare questo strumento fino al 2029, con un fondo da 4 miliardi, migliorando le politiche attive del lavoro e aumentando i controlli sui truffatori della collettività. Un'altra delle nostre battaglie, che prenderà forma grazie ai fondi presenti in legge di bilancio, è quella per assicurare alle famiglie l'assegno unico a partire da luglio 2021. Si tratta di un contributo di oltre 200 euro per ogni figlio fino ai 21 anni di età, è un aiuto necessario per strutturare le nostre politiche a sostegno della genitorialità e per il futuro del nostro Paese.

Rifinanziamo poi il taglio del nucleo fiscale. Dallo scorso luglio i lavoratori dipendenti con un reddito fino a 40 mila euro all'anno hanno visto in busta paga un aumento fino a 100 euro al mese proprio per effetto di un taglio del cuneo fiscale. Con la legge di bilancio 2021 mettiamo le risorse per prorogare ulteriormente questa misura. Per potenziare la manovra abbiamo portato avanti un grande lavoro, condiviso anche con le forze politiche in Commissione bilancio. Tra gli emendamenti approvati ci sono l'indennità straordinaria per gli autonomi e lo stanziamento di 5 milioni per supportare le madri sole con figli con disabilità, che potranno contare su un contributo di 500 euro. Inoltre, proroghiamo il superbonus. L'agevolazione è estesa per tutti fino a giugno 2022 e fino al 31 dicembre 2022 per gli edifici condominiali che a giugno abbiano realizzato almeno il 60 per cento dei lavori. Un punto fermo tutt'altro che scontato, vista l'ipotesi di partenza. Diamo quindi una prospettiva congrua a cittadini e imprese per pianificare interventi che, oltre a rinnovare e mettere in sicurezza il patrimonio edilizio, producono posti di lavoro e restituiscono slancio ad un settore chiave della nostra economia e al suo indotto. Altre misure centrali sono la proroga della protezione dei lavoratori fragili, l'estensione del congedo di paternità fino a dieci giorni nel 2021 e l'aumento delle detrazioni sulle spese veterinarie fino a 550 euro l'anno, norma che mi sta particolarmente a cuore perché lancia un segnale a tutte quelle persone che si prendono cura degli animali di affezione, e parliamo di milioni di italiani, che, in realtà, era un mondo che però in passato è stato veramente dimenticato.

Mi avvio alla conclusione, Presidente. I cittadini ci chiedono di rappresentarli degnamente, ci chiedono di portare le loro istanze nelle istituzioni, ci chiedono impegno e lavoro, sono completamente distanti da dinamiche di palazzo assurde e polverose. L'obiettivo del Movimento 5 Stelle, sin dall'inizio di questo periodo drammatico, è stato ed è tuttora quello di dare risposte immediate a tutte le categorie in difficoltà e sappiamo che si tratta di uno sforzo enorme, mai affrontato nella storia del nostro Paese. Ora abbiamo la possibilità di investire 209 miliardi per rilanciare l'Italia, 209 miliardi faticosamente conquistati in Europa. E sono 209 miliardi da spendere bene, senza ritardi e senza gli sprechi di un triste passato che abbiamo il dovere di lasciarci alle spalle. Quindi continuiamo a supportare famiglie, imprese, lavoratori italiani, continuiamo a portare avanti i temi del Movimento 5 Stelle con determinazione e sosteniamo con forza l'azione di questo Governo, a cui accordiamo la nostra fiducia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ci sono alcuni interventi a titolo personale. Il primo è quello dell'onorevole Berardini. Prego, ha un minuto.

FABIO BERARDINI (MISTO). Grazie presidente, io mi voglio ricollegare a quanto detto dalla mia collega del Movimento 5 Stelle, Flati, sul reddito di cittadinanza, in quanto con questa fiducia è stato tagliato dal dibattito parlamentare un tema che era stato introdotto con l'emendamento Cominardi, ossia la proroga dei contratti dei 2.700 navigator, con contratto in scadenza il 30 aprile 2021. Sicuramente è legittimo cambiare idea, sicuramente è legittimo che il Ministro Di Maio abbia cambiato idea sui navigator, ma per dignità dei lavoratori e di queste persone era necessario venire in Aula a dire se questi contratti sarebbero stati prorogati oppure no, era necessario dire se si sta da una parte o se si sta dall'altra, soprattutto se si sono utilizzate queste persone per fare campagna elettorale. E poi si viene a parlare di reddito di cittadinanza. Per queste motivazioni annuncio il mio voto di astensione su questo voto di fiducia (Applausi di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lapia. Ne ha facoltà.

MARA LAPIA (MISTO). Grazie Presidente, oggi mi asterrò dal voto di fiducia: non avrete la mia fiducia. Un Governo che stanzia fondi per investimenti discutibili e taglia fuori gli OSS, oggi impegnati in prima linea nella lotta al COVID, non può avere la mia fiducia. Fino a ieri li avete chiamati “eroi” nella lotta in prima linea all'interno dei nostri ospedali - fino a ieri - e oggi gli avete sbattuto la porta in faccia nella legge di bilancio. Non può avere la mia fiducia. Ho chiesto 2 milioni di euro - 2 milioni di euro - per i bambini malati di cancro e per sostenere le loro famiglie. Sono briciole in confronto alle marchette che avete fatto: soldi alle banche, soldi ai presepi, soldi alle bande musicali. Che cosa sono in confronto all'importanza che hanno oggi i bambini malati di cancro nel nostro Paese? Non meritate la mia fiducia! Avete previsto investimenti per tutto, ma avete lasciato indietro le cure palliative. Non avete ritenuto opportuno stanziare soldi per incentivare l'acquisto dei defibrillatori. Oggi non avete protetto i cittadini, avete fatto affari all'interno di questo Parlamento. Non voterò la fiducia (Applausi di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sgarbi. Ne ha facoltà.

VITTORIO SGARBI (M-NI-USEI-C!-AC). Doppio bavaglio. Una oscena esibizione di marchette, dando danari agli amici. Il richiamo grottesco ai cittadini per legittimare un'azione sistematica di obbligo al non lavoro, nel momento di massima produttività delle aziende turistiche italiane, con la prima industria, che è il turismo. La sistematica e consapevole violazione dell'articolo 1 della Costituzione, la scelta e la minaccia di multare i cittadini che contravvengono, in nome della libertà, a regole assurde che tribunali hanno già annullato, ritenendo illegittimi i DPCM. Attendo soltanto la forca per questo Governo (Applausi di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rizzone. Ne ha facoltà.

MARCO RIZZONE (MISTO). Grazie Presidente, siamo alla fiducia n. 37. Lo svilimento del ruolo del Parlamento è ormai una cosa consolidata, quindi già solo per una questione di metodo come parlamentari, secondo me, dovremmo rifiutarci di votarla. Nel merito poi penso che questa legge di bilancio sia ancora una volta la fiera delle mancette e non abbia una concreta strategia di rilancio del nostro Paese. Concludo con una riflessione più personale, dovuta al fatto che da genovese ho vissuto da vicino la tragedia del crollo del ponte Morandi. Sono passati due anni e mezzo e del procedimento di revoca delle concessioni autostradali, tanto sbandierato dal Movimento 5 Stelle al Governo, non se ne è più saputo nulla. Un Governo che non sa mantenere la parola data sul rigore dovuto per la morte di 43 persone, secondo voi, è degno di un voto di fiducia? Secondo me, no (Applausi di deputati del gruppo Misto)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO). Grazie Presidente, ho provato a seguire i lavori in Commissione bilancio su questa legge, su questa manovra. In realtà io credo che sarà connotata per un unico emendamento: la marchetta che è stata fatta a Philip Morris, con un risparmio di ben 500 milioni di euro. Noi iniziammo con il “decreto Cura Italia” a portare avanti un'iniziativa di cittadinanza attiva per destinare i fondi all'assistenza domiciliare, cosa che è stata assolutamente ignorata da questo Governo e da questa maggioranza. Ed è una battaglia persa, perché io credo che sarebbe stato un emendamento di buonsenso che avrebbe agevolato, in un periodo così drammatico, l'assistenza a tante persone che in questo momento soffrono. E spero che questa non sia un'attività volta a portare il MES sanitario qui in Italia perché non si vogliono finanziare delle cure domiciliari. Pertanto, io esprimerò voto contrario a questa fiducia.

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia posta dal Governo sull'approvazione dell'articolo 1.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 14,39).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno avere luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento in termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Si riprende la discussione.

(Votazione della questione di fiducia – Articolo 1 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione, per appello nominale, dell'articolo 1, sulla cui approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia.

Ricordo che cominciamo dal collega Saitta e ricordo, altresì, ai colleghi di controllare e di avvicinarsi prima delle operazioni di voto, in maniera da renderle più rapide.

Invito i deputati segretari a procedere alla chiama.

(Segue la chiama).

L'onorevole Morassut ha risposto di sì; adesso lo registriamo. Onorevole Morassut, a posto: lei ha votato “sì” e adesso lo registriamo.

(Segue la chiama).

Colleghi, verificate dov'è il vostro nome, senza nascondervi nella sommità dell'Aula.

( S egue la chiama).

Si registra che Romano Andrea ha votato positivamente. Lo richiamiamo, lo reinseriamo e risolviamo.

(Segue la chiama) .

Dichiaro chiusa la votazione.

Comunico il risultato della votazione dell'articolo 1, sulla cui approvazione, senza emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia:

Presenti: ……………………….....546

Votanti: ………………….……….544

Astenuti: ………………………........2

Maggioranza: …………………….273

Hanno risposto sì: ………………..314

Hanno risposto no: ……………….230

La Camera approva.

Si intendono così respinte tutte le proposte emendative riferite all'articolo 1.

Hanno risposto sì:

Acunzo Nicola

Adelizzi Cosimo

Aiello Davide

Alaimo Roberta

Alemanno Maria Soave

Amitrano Alessandro

Annibali Lucia

Anzaldi Michele

Aprile Nadia

Aresta Giovanni Luca

Ascani Anna

Ascari Stefania

Azzolina Lucia

Baldino Vittoria

Barbuto Elisabetta Maria

Baroni Massimo Enrico

Barzotti Valentina

Battelli Sergio

Bazoli Alfredo

Bella Marco

Benamati Gianluca

Berlinghieri Marina

Bersani Pier Luigi

Berti Francesco

Bilotti Anna

Boldrini Laura

Bonafede Alfonso

Bonomo Francesca

Bordo Michele

Borghi Enrico

Boschi Maria Elena

Braga Chiara

Brescia Giuseppe

Bruno Raffaele

Bruno Bossio Vincenza

Buffagni Stefano

Buompane Giuseppe

Buratti Umberto

Businarolo Francesca

Cabras Pino

Cadeddu Luciano

Cancelleri Azzurra Pia Maria

Cantini Laura

Cantone Carla

Cantone Luciano

Cappellani Santi

Carabetta Luca

Carbonaro Alessandra

Cardinale Daniela

Carelli Emilio

Carinelli Paola

Carnevali Elena

Casa Vittoria

Caso Andrea

Cassese Gianpaolo

Castelli Laura

Cataldi Roberto

Cattoi Maurizio

Ceccanti Stefano

Cecconi Andrea

Cenni Susanna

Chiazzese Giuseppe

Ciampi Lucia

Cillis Luciano

Cimino Rosalba

Ciprini Tiziana

Colaninno Matteo

Conte Federico

Corda Emanuela

Corneli Valentina

Crippa Davide

Critelli Francesco

Cubeddu Sebastiano

Currò Giovanni

Dadone Fabiana

Daga Federica

Dal Moro Gian Pietro

D'Alessandro Camillo

D'Ambrosio Giuseppe

D'Arrando Celeste

De Carlo Sabrina

De Filippo Vito

De Giorgi Rosalba

De Girolamo Carlo Ugo

De Lorenzis Diego

De Lorenzo Rina

De Luca Piero

De Maria Andrea

De Menech Roger

De Micheli Paola

Deiana Paola

Del Barba Mauro

Del Basso De Caro Umberto

Del Grosso Daniele

Del Re Emanuela Claudia

Del Sesto Margherita

Delrio Graziano

Di Giorgi Rosa Maria

Di Lauro Carmen

Di Maio Luigi

Di Maio Marco

Di Sarno Gianfranco

Di Stasio Iolanda

Dieni Federica

D'Incà Federico

D'Ippolito Giuseppe

Donno Leonardo

Dori Devis

D'Orso Valentina

D'Uva Francesco

Ehm Yana Chiara

Emiliozzi Mirella

Epifani Ettore Guglielmo

Fantinati Mattia

Faro Marialuisa

Fassina Stefano

Fassino Piero

Federico Antonio

Ferraresi Vittorio

Ferri Cosimo Maria

Ficara Paolo

Flati Francesca

Fontana Ilaria

Forciniti Francesco

Fornaro Federico

Fragomeli Gian Mario

Frailis Andrea

Franceschini Dario

Fratoianni Nicola

Fregolent Silvia

Frusone Luca

Fusacchia Alessandro

Gadda Maria Chiara

Gagnarli Chiara

Galizia Francesca

Gallinella Filippo

Gallo Luigi

Gariglio Davide

Gebhard Renate

Giachetti Roberto

Giarrizzo Andrea

Giordano Conny

Giorgis Andrea

Giuliano Carla

Giuliodori Paolo

Grande Marta

Gribaudo Chiara

Grillo Giulia

Grippa Carmela

Gualtieri Roberto

Gubitosa Michele

Guerini Lorenzo

Ianaro Angela

Incerti Antonella

Invidia Niccolò

Iovino Luigi

L'Abbate Giuseppe

Lacarra Marco

Lattanzio Paolo

Lepri Stefano

Librandi Gianfranco

Licatini Caterina

Liuzzi Mirella

Lombardo Antonio

Lorefice Marialucia

Lorenzin Beatrice

Lorenzoni Gabriele

Losacco Alberto

Lotti Luca

Lovecchio Giorgio

Macina Anna

Madia Maria Anna

Maglione Pasquale

Mammì Stefania

Manca Alberto

Manca Gavino

Mancini Claudio

Maniero Alvise

Manzo Teresa

Maraia Generoso

Marattin Luigi

Mariani Felice

Marino Bernardo

Martina Maurizio

Martinciglio Vita

Marzana Maria

Masi Angela

Mauri Matteo

Melilli Fabio

Menga Rosa

Miceli Carmelo

Micillo Salvatore

Migliore Gennaro

Migliorino Luca

Minniti Marco

Morani Alessia

Morassut Roberto

Moretto Sara

Morgoni Mario

Mura Romina

Nappi Silvana

Nardi Martina

Navarra Pietro

Nesci Dalila

Nitti Michele

Nobili Luciano

Noja Lisa

Occhionero Giuseppina

Olgiati Riccardo

Orfini Matteo

Orlando Andrea

Orrico Anna Laura

Pagani Alberto

Pagano Ubaldo

Paita Raffaella

Palmisano Valentina

Papiro Antonella

Parentela Paolo

Parisse Martina

Pastorino Luca

Paxia Maria Laura

Pellicani Nicola

Penna Leonardo Salvatore

Perantoni Mario

Perconti Filippo Giuseppe

Pezzopane Stefania

Piccoli Nardelli Flavia

Pini Giuditta

Pizzetti Luciano

Plangger Albrecht

Pollastrini Barbara

Prestipino Patrizia

Provenza Nicola

Raciti Fausto

Raduzzi Raphael

Raffa Angela

Ricciardi Riccardo

Rizzo Gianluca

Rizzo Nervo Luca

Romaniello Cristian

Romano Andrea

Rossi Andrea

Rossini Emanuela

Rossini Roberto

Rostan Michela

Rotta Alessia

Ruggiero Francesca Anna

Ruocco Carla

Russo Giovanni

Saitta Eugenio

Salafia Angela

Sani Luca

Sapia Francesco

Sarli Doriana

Sarti Giulia

Scagliusi Emanuele

Scalfarotto Ivan

Scanu Lucia

Scerra Filippo

Schullian Manfred

Scoma Francesco

Scutellà Elisa

Segneri Enrica

Sensi Filippo

Serracchiani Debora

Serritella Davide

Siani Paolo

Sibilia Carlo

Silvestri Francesco

Sodano Michele

Soverini Serse

Spadafora Vincenzo

Spadoni Maria Edera

Speranza Roberto

Spessotto Arianna

Sportiello Gilda

Stumpo Nicola

Suriano Simona

Sut Luca

Tabacci Bruno

Tasso Antonio

Termini Guia

Terzoni Patrizia

Testamento Rosa Alba

Toccafondi Gabriele

Tofalo Angelo

Topo Raffaele

Torto Daniela

Traversi Roberto

Tripiedi Davide

Tripodi Elisa

Trizzino Giorgio

Troiano Francesca

Tucci Riccardo

Tuzi Manuel

Ungaro Massimo

Vacca Gianluca

Valente Simone

Vallascas Andrea

Varrica Adriano

Vazio Franco

Verini Walter

Vianello Giovanni

Vignaroli Stefano

Villani Virginia

Villarosa Alessio

Viscomi Antonio

Vitiello Catello

Vizzini Gloria

Volpi Leda

Zan Alessandro

Zanichelli Davide

Zardini Diego

Zolezzi Alberto

Hanno risposto no:

Albano Lucia

Andreuzza Giorgia

Angiola Nunzio

Badole Mirco

Bagnasco Roberto

Baldelli Simone

Baldini Maria Teresa

Baratto Raffaele

Bartolozzi Giusi

Basini Giuseppe

Battilocchio Alessandro

Bazzaro Alex

Belotti Daniele

Benvenuto Alessandro Manuel

Bergamini Deborah

Bianchi Matteo Luigi

Biancofiore Michaela

Bignami Galeazzo

Billi Simone

Binelli Diego

Bisa Ingrid

Bitonci Massimo

Boldi Rossana

Bond Dario

Boniardi Fabio Massimo

Bordonali Simona

Borghi Claudio

Brunetta Renato

Bubisutti Aurelia

Bucalo Carmela

Butti Alessio

Caffaratto Gualtiero

Caiata Salvatore

Cannizzaro Francesco

Cantalamessa Gianluca

Caon Roberto

Capitanio Massimiliano

Cappellacci Ugo

Caretta Maria Cristina

Casciello Luigi

Casino Michele

Cassinelli Roberto

Cattaneo Alessandro

Cattoi Vanessa

Cavandoli Laura

Cecchetti Fabrizio

Centemero Giulio

Cestari Emanuele

Ciaburro Monica

Cirielli Edmondo

Coin Dimitri

Colla Jari

Colucci Alessandro

Comaroli Silvana Andreina

Comencini Vito

Cortelazzo Piergiorgio

Costa Enrico

Covolo Silvia

Crippa Andrea

Cristina Mirella

Cunial Sara

Dall'Osso Matteo

Dara Andrea

D'Attis Mauro

De Angelis Sara

De Martini Guido

Deidda Salvatore

Delmastro Delle Vedove Andrea

D'Eramo Luigi

D'Ettore Felice Maurizio

Di Muro Flavio

Donina Giuseppe Cesare

Donzelli Giovanni

Durigon Claudio

Ermellino Alessandra

Fantuz Marica

Ferrari Roberto Paolo

Ferro Wanda

Fiorini Benedetta

Fitzgerald Nissoli Fucsia

Fogliani Ketty

Fontana Gregorio

Fontana Lorenzo

Formentini Paolo

Foscolo Sara

Foti Tommaso

Frassinetti Paola

Frassini Rebecca

Frate Flora

Furgiuele Domenico

Gagliardi Manuela

Galantino Davide

Galli Dario

Garavaglia Massimo

Gastaldi Flavio

Gava Vannia

Gelmini Mariastella

Gemmato Marcello

Gerardi Francesca

Germanà Antonino

Giaccone Andrea

Giacometti Antonietta

Giacometto Carlo

Giannone Veronica

Giglio Vigna Alessandro

Giorgetti Giancarlo

Gobbato Claudia

Golinelli Guglielmo

Grimoldi Paolo

Guidesi Guido

Gusmeroli Alberto Luigi

Iezzi Igor Giancarlo

Invernizzi Cristian

Legnaioli Donatella

Liuni Marzio

Locatelli Alessandra

Lolini Mario

Lollobrigida Francesco

Lorenzoni Eva

Loss Martina

Lucchini Elena

Lucentini Mauro

Lupi Maurizio

Maccanti Elena

Maggioni Marco

Magi Riccardo

Mandelli Andrea

Mantovani Lucrezia Maria Benedetta

Manzato Franco

Marin Marco

Marrocco Patrizia

Martino Antonio

Maschio Ciro

Maturi Filippo

Mazzetti Erica

Meloni Giorgia

Molinari Riccardo

Mollicone Federico

Molteni Nicola

Montaruli Augusta

Morelli Alessandro

Morrone Jacopo

Mugnai Stefano

Mulè Giorgio

Murelli Elena

Novelli Roberto

Occhiuto Roberto

Orsini Andrea

Osnato Marco

Pagano Alessandro

Palmieri Antonio

Panizzut Massimiliano

Paolin Giuseppe

Paolini Luca Rodolfo

Patassini Tullio

Patelli Cristina

Paternoster Paolo

Pella Roberto

Pentangelo Antonio

Pettarin Guido Germano

Pettazzi Lino

Piastra Carlo

Picchi Guglielmo

Piccolo Tiziana

Polidori Catia

Polverini Renata

Porchietto Claudia

Potenti Manfredi

Prestigiacomo Stefania

Pretto Erik Umberto

Prisco Emanuele

Racchella Germano

Raffaelli Elena

Rampelli Fabio

Ravetto Laura

Ribolla Alberto

Ripani Elisabetta

Rixi Edoardo

Rizzetto Walter

Rizzone Marco

Rospi Gianluca

Rossello Cristina

Rosso Roberto

Rotelli Mauro

Ruggieri Andrea

Russo Paolo

Saccani Jotti Gloria

Saltamartini Barbara

Sasso Rossano

Savino Elvira

Savino Sandra

Sgarbi Vittorio

Sibilia Cosimo

Silli Giorgio

Silvestri Rachele

Silvestroni Marco

Siracusano Matilde

Sozzani Diego

Spena Maria

Squeri Luca

Stefani Alberto

Sutto Mauro

Tarantino Leonardo

Tartaglione Annaelsa

Tateo Anna Rita

Tiramani Paolo

Toccalini Luca

Tombolato Giovanni Battista

Tondo Renzo

Tonelli Gianni

Torromino Sergio

Trancassini Paolo

Trano Raffaele

Turri Roberto

Valbusa Vania

Valentini Valentino

Vallotto Sergio

Versace Giuseppina

Vietina Simona

Vinci Gianluca

Vito Elio

Viviani Lorenzo

Zanella Federica

Zanettin Pierantonio

Zangrillo Paolo

Zicchieri Francesco

Ziello Edoardo

Zoffili Eugenio

Zordan Adolfo

Zucconi Riccardo

Si sono astenuti:

Aiello Piera

Lapia Mara

Sono in missione:

Boccia Francesco

Caparvi Virginio

Carfagna Maria Rosaria

Colletti Andrea

Di Stefano Manlio

Fraccaro Riccardo

Giacomoni Sestino

Iorio Marianna

Marchetti Riccardo Augusto

Nevi Raffaele

Pallini Maria

Parolo Ugo

Pittalis Pietro

Sisto Francesco Paolo

Tomasi Maura

Volpi Raffaele

PRESIDENTE. Prima di passare all'esame degli articoli da 2 a 20 e degli emendamenti ad essi riferiti, è necessaria la riunione del Comitato dei nove, per esprimere il parere sugli stessi. Sospenderei, pertanto, la seduta, che riprenderebbe alle ore 16,15. Raccomando la puntualità della Commissione.

Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Rixi. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI (LEGA). Oggi, in Commissione trasporti, c'è stata una situazione incredibile, dove il partito di maggioranza relativa alla Camera ha votato contro la risoluzione proposta dal Governo sulla TAV, dichiarandosi contrario all'opera.

PRESIDENTE. Onorevole Rixi, onorevole Rixi…

EDOARDO RIXI (LEGA). Visto che stiamo approvando una legge di bilancio…

PRESIDENTE. Onorevole Rixi, la Commissione si intende riunita nel frattempo e, quindi, i colleghi della Commissione possono andare a participare ai lavori della Commissione. Prego, onorevole Rixi, su quest'altro punto, su cui è già scritto anche il collega Mulè.

EDOARDO RIXI (LEGA). Per cui, io quello che voglio ribadire, in quest'Aula, intanto è la gravità di ciò a cui abbiamo assistito oggi, visto che si tratta di una revisione dell'accordo di Ferrovie e per chiedere più soldi all'Unione europea. Il MoVimento 5 Stelle ha abbandonato la Commissione ed è passata la risoluzione solo grazie al voto del centrodestra, di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, insieme agli altri partiti di Governo. Da questo punto di vista, chiedo se esiste ancora una maggioranza in questo Parlamento, di Governo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che sia in grado di gestire il Recovery Fund, che si occuperà anche di opere pubbliche, dove oggi, in Commissione trasporti, il MoVimento 5 Stelle ha dichiarato che nessuna opera sarà finanziata con quel Fondo, perché dovrà riguardare sostanzialmente solo la manutenzione ordinaria.

Questo credo che sia un argomento su cui, forse, dovrà venire il Presidente del Consiglio in quest'Aula, per capire se ha ancora il sostegno del MoVimento 5 Stelle, se è credibile, in questo momento, un atteggiamento di questo tipo e su quanto si dichiara sulla stampa. Oggi è uscito anche un comunicato stampa, che ha aggravato la situazione, dicendo che la TAV è un'opera inutile. Siamo tornati a un anno e mezzo fa, quando queste persone volevano bloccare l'opera in Val di Susa. Quindi, su questo chiedo chiarezza e trasparenza, vista la situazione del Paese in questo momento e visto quello che ci attende nelle prossime settimane e anche il 27, perché qui siamo a discutere una legge di stabilità, fatta anche in quest'Aula e in questa Camera, che ha dato un grande contributo. Quindi, chiediamo che, magari, il Recovery Fund venga discusso, come è stata fatta la legge di stabilità alla Camera, e non a Palazzo Chigi, dove non esiste più un Governo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Mulè. Ne ha facoltà.

GIORGIO MULE' (FI). Grazie, Presidente Rosato. La richiesta, a nome del gruppo di Forza Italia, è quella di far venire qui in Parlamento al più presto, evitando il solito rifugio di Palazzo Chigi, il comodo rifugio, il Presidente del Consiglio.

Quello di oggi, Presidente, che si è consumato in Commissione Trasporti, da parte del MoVimento 5 Stelle, è un atto contrario alla maggioranza e al Governo, perché è successo anche di peggio. Il MoVimento 5 Stelle ha proposto un parere alternativo a quello del relatore, ha avuto il parere contrario da parte del Governo e, in quel momento, hanno abbandonato l'aula della Commissione. Quindi, si tratta di un atto politico, che prende le distanze dalla maggioranza. Quando la parte fondante di una maggioranza di Governo, il partito di maggioranza relativa, prende le distanze dalla maggioranza, le conclusioni dovrebbero essere uniche e univoche, in un Paese normale e, cioè, che si dichiara terminata l'esperienza del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Questo dovrebbe avvenire, in un Paese normale. Non è avvenuto, Presidente, e quello che è ancora più grave è che questo atto politico è stato denunciato dalla stessa maggioranza, dal Partito Democratico, da Italia Viva, che compongono la maggioranza e che hanno denunciato come atto ostile contro il Governo quello che è accaduto oggi. Allora, se la dignità ha ancora un significato in questo Paese, in questo momento il Presidente del Consiglio tragga le conseguenze, venga qui a spiegare, soprattutto nella prospettiva del Recovery Fund. Il Recovery Fund pretende che ci sia un cronoprogramma e certezze, non il singhiozzo a cui ci ha abituato il MoVimento 5 Stelle, che vuol portare questo Paese nella caverna della preistoria (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Silvestroni Ne ha facoltà.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Grazie, Presidente. Mi associo a quanto affermato dai miei colleghi capigruppo di Commissione.

Quello che è avvenuto oggi è qualcosa che ci lascia perplessi sulla continuità politica di questo Governo. La cosa incredibile è che, alla risoluzione portata sul tavolo dal Governo, il Movimento 5 Stelle ne ha portata un'altra sua, e il Governo stesso, con il sottosegretario Morani, l'ha bocciata. Quindi, è il Governo che ha bocciato il Governo!

E allora, ai 5 Stelle, che hanno abbandonato l'Aula, non partecipando alla votazione (è stato il centrodestra unito, come già è stato ricordato, che ha fatto passare questa importante opera per quanto riguarda la Val di Susa, opera infrastrutturale per il rilancio dell'Italia), noi diciamo che, se sono solo interessati alla spartizione delle poltrone, come abbiamo visto per quanto riguarda le ferrovie, con gli ultimi incarichi, allora è meglio che Conte, invece di venire qui, come ha detto il collega Mulè, a riferire, faccia le valigie e vada a casa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Il popolo italiano è stanco di questo teatrino, andate a casa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Non ci sono altre richieste di intervento, quindi sospendiamo la seduta, come anticipato, che riprenderà alle ore 16,15 con il seguito dell'esame del provvedimento.

La seduta, sospesa alle 16, è ripresa alle 16,15.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Ascani, Azzolina, Bonafede, Boschi, Brescia, Buffagni, Cancelleri, Casa, Castelli, Cirielli, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Dadone, De Micheli, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, Fassino, Ferraresi, Gregorio Fontana, Frusone, Gallinella, Gebhard, Gelmini, Giachetti, Giorgis, Grimoldi, Gualtieri, Guerini, Invernizzi, Iovino, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lupi, Maggioni, Magi, Marattin, Mauri, Molinari, Morani, Morassut, Nardi, Orrico, Paita, Perantoni, Rizzo, Rospi, Rotta, Ruocco, Scalfarotto, Schullian, Serracchiani, Carlo Sibilia, Spadafora, Speranza, Tasso, Tofalo, Traversi, Vignaroli, Villarosa e Zoffili sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente ottantasei, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza, che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Desidero informare l'Assemblea che il nostro collega Raphael Raduzzi è diventato padre del piccolo Leo. Esprimo al collega, alla mamma ed al neonato gli auguri più sinceri da parte di tutta l'Assemblea (Applausi).

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 2790-bis-A/R: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.

(Esame dell'articolo 2 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Vedi l'allegato A), a cui non sono riferiti emendamenti. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 1).

(Esame dell'articolo 3 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 (Vedi l'allegato A), a cui non sono riferiti emendamenti. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 2).

(Esame dell'articolo 4 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 (Vedi l'allegato A), a cui non sono riferiti emendamenti. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 3).

(Esame dell'articolo 5 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 (Vedi l'allegato A), a cui non sono riferiti emendamenti. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 4).

(Esame dell'articolo 6 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 5).

(Esame dell'articolo 7 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di parlare, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione.

MARIALUISA FARO, Relatrice per la maggioranza. Grazie, Presidente. Sull'emendamento Tab. 6.1 Formentini parere contrario.

PRESIDENTE. Il Governo? Concorda. Relatore di minoranza di Forza Italia? Relatrice di minoranza di Fratelli d'Italia? Relatrice di minoranza Gava? Deputato Mandelli, per il parere sull'articolo 7, emendamento Tab. 6.1 Formentini? Favorevoli. Anche per i relatori di minoranza di Fratelli d'Italia e Lega parere favorevole.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tab. 6.1 Formentini, con il parere contrario della Commissione e del Governo e parere favorevole dei relatori di minoranza di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Chiedo ai colleghi di accelerare la procedura in tribuna.

Colleghi, colleghi, per favore, manca ancora la tribuna.

Ci sono circa dodici colleghi in tribuna che devono votare; un po' di pazienza.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 7).

(Esame dell'articolo 8 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 8).

(Esame dell'articolo 9 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 9).

(Esame dell'articolo 10 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 10).

(Esame dell'articolo 11 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 11).

(Esame dell'articolo 12 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Ci sono altri colleghi che devono votare in Aula?

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 12).

EDOARDO RIXI (LEGA). Presidente!

PRESIDENTE. Deputato Rixi?

EDOARDO RIXI (LEGA). Quando lei ha proclamato il voto, il mio era contrario; ma qui si era spenta la luce, quindi il mio voto non risulta.

(Esame dell'articolo 13 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 13.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 13).

(Esame dell'articolo 14 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 14).

(Esame dell'articolo 15 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 15.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 15).

(Esame dell'articolo 16 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 16 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 16.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 16).

(Esame dell'articolo 17 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 17 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 17.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 17).

(Esame dell'articolo 18 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 18 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 18.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 18).

(Esame dell'articolo 19 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 19 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Ha chiesto di parlare sul complesso il deputato Rampelli: rinuncia.

Nessun altro chiedendo di parlare, invito la relatrice ad esprimere il parere della Commissione sull'emendamento 19.1 Trancassini.

MARIALUISA FARO, Relatrice per la maggioranza. Parere contrario, Presidente.

PRESIDENTE. Il Governo?

PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Conforme alla relatrice.

PRESIDENTE. Il relatore di minoranza di Forza Italia?

ANDREA MANDELLI, Relatore di minoranza. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Il relatore di minoranza di Fratelli d'Italia?

YLENJA LUCASELLI, Relatrice di minoranza. Favorevole.

PRESIDENTE. Il relatore di minoranza della Lega?

VANNIA GAVA, Relatrice di minoranza. Favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 19.1 Trancassini, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza di Forza Italia-Berlusconi Presidente, Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 19.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 20).

(Esame dell'articolo 20 - A.C. 2790-bis-A/R)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 20 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 20.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 21).

Si sono così concluse le votazioni riferite agli articoli da 2 a 20.

Come convenuto nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo di ieri, interrompiamo pertanto l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di domenica 27 dicembre, a partire dalle ore 10.

Auguro un buon Natale a voi colleghi, a tutti i dipendenti della Camera dei deputati e a tutti gli italiani (Applausi).

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bond. Ne ha facoltà. Colleghi, se per favore potete uscire in silenzio dall'Aula che ci sono gli interventi di fine seduta. Deputata Bartolozzi, per favore, per favore! Colleghi, colleghi, deve intervenire il deputato Bond, per favore, altrimenti non possiamo continuare e devo rimandare gli interventi di fine seduta alla prossima seduta. Deputato Bond, prego.

DARIO BOND (FI). Grazie, Presidente. Capisco anche il trambusto degli auguri di Natale, ma il mio intervento sarà brevissimo. Sono felice anche che ci sia il Ministro D'Incà, mio conterraneo, perché l'intervento che voglio fare è soprattutto legato alla situazione drammatica che c'è nella nostra montagna, nella montagna italiana, negli sport invernali in generale e nelle attività degli sport invernali. È una situazione veramente paradossale: c'è tantissima neve e non ci sono gli sciatori perché non possono arrivare sulle piste. Capisco il COVID, capisco tutte le misure di prevenzione, però la richiesta che faccio, e sono felice che ci sia un Ministro qui, è che effettivamente, con questo blocco delle attività, di tutte le attività, anche alberghiere, noi rischiamo di avere veramente una situazione economica drammatica in questi territori che vivono per il 70 per cento dell'attività invernale.

Non è la stagione estiva che tira su l'economia e i bilanci delle nostre persone, delle nostre genti, delle nostre attività, ma soprattutto la stagione invernale. Quindi, chiedo al Ministro D'Incà, che poi trasferisca anche agli altri Ministri questo concetto, che effettivamente ci siano dei veri indennizzi per il calo del reddito di queste attività, dei veri indennizzi, e non dei ristori; che non ci siano delle piccole mance, ma delle vere e precise cifre calcolate sul calo effettivo rispetto al 2019 del fatturato di queste attività, altrimenti avremo altri morti, non di COVID, ma di economia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Di Lauro. Ne ha facoltà.

CARMEN DI LAURO (M5S). Grazie, Presidente. Immaginate di essere un onesto lavoratore che una mattina esce di casa per recarsi al lavoro e trova i cancelli della sua fabbrica chiusi. Immaginate che vi venga detto che, se volete continuare a lavorare, dovete trasferirvi nel giro di un mese a 900 chilometri dalla vostra abitazione. Immaginate che tutto questo avvenga durante una pandemia, in un periodo di crisi economica pazzesca, come non si vedeva da anni.

Ora, tutto quello che ho appena raccontato purtroppo sta accadendo in questi giorni a Castellammare di Stabia, alla fabbrica Meridbulloni, appartenente al gruppo brianzolo Fontana. Stiamo parlando di una fabbrica che non aveva mostrato segni di crisi, anzi, il contrario; stiamo parlando di circa 80 operai che sono una manodopera altamente specializzata; stiamo parlando di un'eccellenza di questo settore. Abbiamo chiesto un tavolo al Governo, perché dobbiamo fare luce assolutamente su questa situazione; però, io penso una cosa: penso che in casi come questi tutte le forze politiche debbano unirsi e combattere per la salvaguardia di questi posti di lavoro, e trovare insieme anche una soluzione, che potrebbe essere magari anche una delocalizzazione, va bene, ma non dall'altro lato dell'Italia.

Ecco, Presidente, io penso che questa storia rischi di trasformarsi in uno dei più tristi dei cliché del mondo del lavoro: ovvero il freddo imprenditore che, una volta utilizzata la manodopera, si sbarazza delle persone come se fossero degli oggetti vecchi che non servono più. Non è questa l'Italia unita e solidale che vogliamo costruire.

Presidente, concludo. Io ho visto gli occhi di quegli operai: sono occhi smarriti, sono persone letteralmente sotto shock. Concludo. Al di là dei numeri, delle previsioni, dei calcoli, non si possono trattare le persone così. Noi, come politica, abbiamo il dovere di fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per restituire a queste persone il rispetto che è stato loro negato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Presidente Fico, come sa bene il 29 luglio, dopo mesi di ritardi, è stata approvata la Commissione parlamentare d'inchiesta sugli affidi e le case famiglia per minori. Aspettiamo dal 29 luglio che la Commissione parlamentare veda il suo avvio, ma purtroppo sono trascorsi cinque mesi invano. Sappiamo bene che lei, a settembre, ha inviato una lettera ai gruppi parlamentari perché designassero i membri della Commissione bicamerale; però purtroppo, ad oggi, ancora attendiamo il suo avvio.

Presidente, glielo dico prima di questa pausa natalizia perché gli affidi illeciti e i maltrattamenti a danno dei minori sono una realtà nella nostra Italia. Non lo dice soltanto Fratelli d'Italia, ma lo dice, per esempio, l'ultima inchiesta di Massa Carrara: la procura ha arrestato otto persone, esponenti della magistratura onoraria, esponenti delle cooperative, esponenti dei servizi sociali, perché purtroppo quei bambini, che venivano accolti nella casa famiglia di una cooperativa, erano maltrattati da un punto di vista non soltanto psicologico, ma anche fisico, e soprattutto vivevano in una condizione di trascuratezza materiale. Veniva dato loro addirittura da mangiare cibo scadente, vivevano nella sporcizia.

E, allora, rispetto a tutto questo, Presidente, io mi appello alla sua sensibilità, perché questo Natale sarà un Natale difficile sicuramente per molti italiani, dopo un anno difficile, ma in questo momento ci sono dei minori che lo vivranno ancor più in difficoltà: perché fuori dalle loro famiglie, senza le amorevoli cure dei genitori, e soprattutto con adulti attualmente che si dovrebbero prendere cura di loro, ma che invece abusano di loro, della loro innocenza e della loro incapacità di difendersi.

La Commissione d'inchiesta era stata pensata per occuparsi di questi illeciti, di questi abusi, per fare luce e chiarezza. Non è l'unico strumento, ma era uno strumento che questo Parlamento aveva immaginato di inserire per dare piena tutela quei piccoli, per garantire il supremo interesse del minore. E, allora, io le chiedo, a fronte di questo periodo natalizio, di poter non indugiare ancora, di poter avviare quei lavori, di riconoscere il diritto a ciascun bambino di poter vivere una vita piena di amore e di cure dignitose. Glielo chiedo davvero sentitamente. Sono certa che lei non trascurerà questa mia richiesta, questo mio appello, e sono certa che tempestivamente, nel più breve tempo possibile, spero con la chiusura di quest'anno, ma certamente nei primi 15 giorni di gennaio, lei possa dare avvio a questa Commissione di inchiesta sugli affidi e le case famiglia.

Sono certa che lei darà seguito a questo mio appello. La ringrazio per l'attenzione che ha voluto riservare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). Presidente Fico, ci ha lasciati stamattina Aleandro Petrucci, amato sindaco di Arquata del Tronto; avrebbe compiuto 75 anni a gennaio (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia).

Era in prima fila nella battaglia per la ricostruzione post terremoto, battaglia sulla quale, Presidente Fico, proprio la Camera dei deputati da anni offre un contributo concreto. Ha sempre fatto sentire la sua voce, la sua critica, la sua proposta e il suo sostegno a tutte le iniziative che condivideva. Sono state tante oggi le dichiarazioni di affetto, di stima e di rispetto trasversali, a partire da quella del commissario alla ricostruzione, onorevole Legnini, fino a quelle di esponenti di tutte quante le forze politiche, a testimonianza che l'intelligenza, la concretezza, la passione politica, anche la simpatia e l'amore per la propria comunità, anche in un'epoca come questa dove spesso prevale lo scontro, magari addirittura l'ira, l'odio tra gli avversari politici, ancora evidentemente sono doti apprezzate positivamente in maniera trasversale da tutte le forze politiche.

Un abbraccio da parte del gruppo parlamentare azzurro ai familiari di Aleandro Petrucci e alla sua comunità; un ringraziamento per il suo impegno, per la sua passione politica e per la sua testimonianza sul campo (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Do quindi lettura dell'ordine del giorno nella seduta di domenica 27 dicembre 2020…..Ha chiesto di parlare il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente, grazie per avermi quasi irritualmente dato la parola, ma mi vorrei associare al ricordo del grande sindaco di Arquata (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente), che abbiamo avuto anche recentemente in audizione. Credo che ogni volta che abbiamo avuto la possibilità di parlare con lui, abbia avuto la straordinaria capacità di trasferirci il suo amore per il territorio: era essenziale, efficace. Ricordo che un giorno eravamo in audizione nella Commissione ambiente e c'erano tanti rappresentanti dell'ANCI, tanti rappresentanti dei sindaci; dovevamo chiudere il provvedimento e c'era pochissimo tempo, quindi bisognava contingentare i tempi. Lui prese la parola e disse: “Non c'è problema, perché tanto quello che serve ve lo dico io; A, B, C, D, E…”, e ci rappresentò tutte le difficoltà, tutte quelle che erano le storture della ricostruzione.

Una grandissima persona e credo anche una persona che possa essere di esempio a tutti coloro che oggi schifano un po' la politica, che la considerano una cosa sporca, una cosa brutta; è stato l'incarnazione di un territorio e della possibilità di viverlo con una passione incredibile; ha fatto la differenza, credo, per la sua comunità devastata. Io mi auguro che ci sia qualcuno che raccolga il testimone, ci sia qualcuno che raccolga il suo esempio. Mi dispiace, quindi, e mi associo al dolore e alle condoglianze che faccio alla famiglia, e a tutti gli abitanti di quel paese (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Domenica 27 dicembre 2020 - Ore 10:

1. Seguito della discussione del disegno di legge:

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023. (C. 2790-bis-A/R)

Nota di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.

Relatori: FARO e FASSINA, per la maggioranza; MANDELLI, LUCASELLI e GAVA, di minoranza.

La seduta termina alle 17.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 17 il deputato Sgarbi ha segnalato che non è riuscito ad astenersi dal voto;

nella votazione n. 12 il deputato Rixi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 2790-bis-A/R - articolo 2 489 487 2 244 278 209 47 Appr.
2 Nominale articolo 3 496 495 1 248 282 213 46 Appr.
3 Nominale articolo 4 496 495 1 248 280 215 46 Appr.
4 Nominale articolo 5 491 490 1 246 278 212 46 Appr.
5 Nominale articolo 6 499 496 3 249 284 212 45 Appr.
6 Nominale Tab. 6.1 507 506 1 254 222 284 43 Resp.
7 Nominale articolo 7 505 504 1 253 286 218 43 Appr.
8 Nominale articolo 8 505 504 1 253 284 220 43 Appr.
9 Nominale articolo 9 504 503 1 252 284 219 43 Appr.
10 Nominale articolo 10 503 502 1 252 284 218 43 Appr.
11 Nominale articolo 11 500 499 1 250 282 217 43 Appr.
12 Nominale articolo 12 504 503 1 252 287 216 43 Appr.
13 Nominale articolo 13 499 497 2 249 280 217 43 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 21)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale articolo 14 497 496 1 249 281 215 43 Appr.
15 Nominale articolo 15 491 491 0 246 280 211 43 Appr.
16 Nominale articolo 16 494 493 1 247 278 215 43 Appr.
17 Nominale articolo 17 496 496 0 249 283 213 42 Appr.
18 Nominale articolo 18 489 488 1 245 280 208 42 Appr.
19 Nominale em. 19.1 490 483 7 242 202 281 42 Resp.
20 Nominale articolo 19 494 491 3 246 285 206 42 Appr.
21 Nominale articolo 20 492 491 1 246 283 208 42 Appr.