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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 19 marzo 2021

NUOVA ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME
DEGLI ARGOMENTI IN CALENDARIO

Mozione n. 1-00423 - Iniziative volte a implementare la produzione e la distribuzione di vaccini anti Covid-19, anche attraverso l'autorizzazione temporanea della concessione di licenze obbligatorie

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 58 minuti (con il limite massimo di 9 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 22 minuti
 MoVimento 5 Stelle 52 minuti
 Lega – Salvini premier 44 minuti
 Partito Democratico 37 minuti
 Forza Italia – Berlusconi presidente 35 minuti
 Fratelli d'Italia 24 minuti
 Italia Viva 23 minuti
 Liberi e Uguali 19 minuti
 Misto: 28 minuti
  L'Alternativa c’è 7 minuti
  CAMBIAMO! - Popolo protagonista 5 minuti
  Centro Democratico 5 minuti
  Noi con l'Italia - USEI-Rinascimento ADC 3 minuti
  Facciamo eco – Federazione dei Verdi 2 minuti
  Azione - +Europa - Radicali Italiani 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti
  Europeisti – MAIE - PSI 2 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.

Mozione n. 1-00433 - Iniziative a sostegno e tutela delle donne

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 58 minuti (con il limite massimo di 9 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 22 minuti
 MoVimento 5 Stelle 52 minuti
 Lega – Salvini premier 44 minuti
 Partito Democratico 37 minuti
 Forza Italia – Berlusconi presidente 35 minuti
 Fratelli d'Italia 24 minuti
 Italia Viva 23 minuti
 Liberi e Uguali 19 minuti
 Misto: 28 minuti
  L'Alternativa c’è 7 minuti
  CAMBIAMO! - Popolo protagonista 5 minuti
  Centro Democratico 5 minuti
  Noi con l'Italia - USEI-Rinascimento ADC 3 minuti
  Facciamo eco – Federazione dei Verdi 2 minuti
  Azione - +Europa - Radicali Italiani 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti
  Europeisti – MAIE - PSI 2 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 5 minuti per l'illustrazione della mozione.

Ddl di ratifica nn. 2231, 2232, 2415, 2522, 1768 e 2524

Tempo complessivo: 2 ore, per ciascun disegno di legge di ratifica (*)

Relatore 5 minuti
Governo 5 minuti
Richiami al Regolamento 5 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 10 minuti (con il limite massimo di 2 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 1 ora e 30 minuti
 MoVimento 5 Stelle 14 minuti
 Lega – Salvini premier 11 minuti
 Partito Democratico 9 minuti
 Forza Italia – Berlusconi presidente 9 minuti
 Fratelli d'Italia 15 minuti
 Italia Viva 6 minuti
 Liberi e Uguali 5 minuti
 Misto: 21 minuti
  L'Alternativa c’è 5 minuti
  CAMBIAMO! - Popolo protagonista 3 minuti
  Centro Democratico 3 minuti
  Noi con l'Italia - USEI-Rinascimento ADC 2 minuti
  Facciamo eco – Federazione dei Verdi 2 minuti
  Azione - +Europa - Radicali Italiani 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti
  Europeisti – MAIE - PSI 2 minuti

(*) I tempi indicati sono stati in parte utilizzati nella seduta del 2 novembre 2020

Doc. IV n. 9-A - Relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla domanda di autorizzazione all'acquisizione di tabulati di comunicazioni nei confronti del deputato Francesco Zicchieri

Tempo complessivo: 2 ore e 30 minuti (*)

Relatore 15 minuti
Richiami al Regolamento 5 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 14 minuti (con il limite massimo di 3 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 1 ora e 51 minuti
 MoVimento 5 Stelle 21 minuti
 Lega – Salvini premier 17 minuti
 Partito Democratico 14 minuti
 Forza Italia – Berlusconi presidente 14 minuti
 Fratelli d'Italia 9 minuti
 Italia Viva 9 minuti
 Liberi e Uguali 7 minuti
 Misto: 20 minuti
  L'Alternativa c’è 4 minuti
  CAMBIAMO! - Popolo protagonista 3 minuti
  Centro Democratico 3 minuti
  Noi con l'Italia - USEI-Rinascimento ADC 2 minuti
  Facciamo eco – Federazione dei Verdi 2 minuti
  Azione - +Europa - Radicali Italiani 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti
  Europeisti – MAIE - PSI 2 minuti

(*) Al tempo sopra indicato si aggiungono 10 minuti per il gruppo di appartenenza del deputato interessato.

Ddl n. 2757 – Legge di delegazione europea 2019-2020

Seguito dell'esame: 6 ore e 30 minuti.

Relatore 20 minuti
Governo 15 minuti
Richiami al Regolamento 15 minuti
Tempi tecnici 40 minuti
Interventi a titolo personale 46 minuti (con il limite massimo di 8 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 14 minuti
 MoVimento 5 Stelle 45 minuti
 Lega – Salvini premier 38 minuti
 Partito Democratico 31 minuti
 Forza Italia – Berlusconi presidente 30 minuti
 Fratelli d'Italia 49 minuti
 Italia Viva 19 minuti
 Liberi e Uguali 16 minuti
 Misto: 26 minuti
  L'Alternativa c’è 7 minuti
  CAMBIAMO! - Popolo protagonista 4 minuti
  Centro Democratico 4 minuti
  Noi con l'Italia - USEI-Rinascimento ADC 3 minuti
  Facciamo eco – Federazione dei Verdi 2 minuti
  Azione - +Europa - Radicali Italiani 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti
  Europeisti – MAIE - PSI 2 minuti

Doc. LXXXVII, n. 3 – Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2019

Seguito dell'esame: 2 ore e 30 minuti

Relatore 20 minuti
Governo 10 minuti
Richiami al Regolamento e tempi tecnici 10 minuti
Interventi a titolo personale 16 minuti (con il limite massimo di 3 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 1 ora e 34 minuti
 MoVimento 5 Stelle 16 minuti
 Lega – Salvini premier 14 minuti
 Partito Democratico 12 minuti
 Forza Italia – Berlusconi presidente 11 minuti
 Fratelli d'Italia 8 minuti
 Italia Viva 7 minuti
 Liberi e Uguali 6 minuti
 Misto: 20 minuti
  L'Alternativa c’è 4 minuti
  CAMBIAMO! - Popolo protagonista 3 minuti
  Centro Democratico 3 minuti
  Noi con l'Italia - USEI-Rinascimento ADC 2 minuti
  Facciamo eco – Federazione dei Verdi 2 minuti
  Azione - +Europa - Radicali Italiani 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti
  Europeisti – MAIE - PSI 2 minuti

Mozione n. 1-00414 e abb. - individuazione del deposito nazionale per il combustibile nucleare irraggiato e i rifiuti radioattivi

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 58 minuti (con il limite massimo di 9 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 22 minuti
 MoVimento 5 Stelle 52 minuti
 Lega – Salvini premier 44 minuti
 Partito Democratico 37 minuti
 Forza Italia – Berlusconi presidente 35 minuti
 Fratelli d'Italia 24 minuti
 Italia Viva 23 minuti
 Liberi e Uguali 19 minuti
 Misto: 28 minuti
  L'Alternativa c’è 7 minuti
  CAMBIAMO! - Popolo protagonista 5 minuti
  Centro Democratico 5 minuti
  Noi con l'Italia - USEI-Rinascimento ADC 3 minuti
  Facciamo eco – Federazione dei Verdi 2 minuti
  Azione - +Europa - Radicali Italiani 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti
  Europeisti – MAIE - PSI 2 minuti

(*) I tempi indicati sono stati in parte utilizzati nella seduta del 25 gennaio 2021

Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 25 e 26 marzo 2021

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 4 ore.

Governo 30 minuti
Interventi a titolo personale 10 minuti 10 minuti
Gruppi 1 ora e 40 minuti (discussione) 1 ora e 30 minuti (dichiarazioni di voto)
 MoVimento 5 Stelle 16 minuti 10 minuti
 Lega – Salvini premier 15 minuti 10 minuti
 Partito Democratico 13 minuti 10 minuti
 Forza Italia – Berlusconi
 presidente
12 minuti 10 minuti
 Fratelli d'Italia 9 minuti 10 minuti
 Italia Viva 8 minuti 10 minuti
 Liberi e Uguali 7 minuti 10 minuti
 Misto: 20 minuti 20 minuti
  L'Alternativa c’è 4 minuti 4 minuti
  CAMBIAMO! - Popolo protago-
  nista
3 minuti 3 minuti
  Centro Democratico 3 minuti 3 minuti
  Noi con l'Italia - USEI-
  Rinascimento ADC
2 minuti 2 minuti
  Facciamo eco – Federazione dei Verdi 2 minuti 2 minuti
  Azione - +Europa - Radicali
  Italiani
2 minuti 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti 2 minuti
  Europeisti – MAIE - PSI 2 minuti 2 minuti

Mozione n. 1-00405 - iniziative in materia di definizione del Piano nazionale per l'infanzia e l'adolescenza e ulteriori misure in campo educativo ed economico a favore dei minori

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 58 minuti (con il limite massimo di 9 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 22 minuti
 MoVimento 5 Stelle 52 minuti
 Lega – Salvini premier 44 minuti
 Partito Democratico 37 minuti
 Forza Italia – Berlusconi presidente 35 minuti
 Fratelli d'Italia 24 minuti
 Italia Viva 23 minuti
 Liberi e Uguali 19 minuti
 Misto: 28 minuti
  L'Alternativa c’è 7 minuti
  CAMBIAMO! - Popolo protagonista 5 minuti
  Centro Democratico 5 minuti
  Noi con l'Italia - USEI-Rinascimento ADC 3 minuti
  Facciamo eco – Federazione dei Verdi 2 minuti
  Azione - +Europa - Radicali Italiani 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti
  Europeisti – MAIE - PSI 2 minuti

(*) I tempi indicati sono stati in parte utilizzati nella seduta del 25 gennaio 2021

Mozione n. 1-00382 e abb. - Ruolo del Ministero dell'economia e delle finanze nell'ambito del processo di vendita della società Borsa Italiana

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 58 minuti (con il limite massimo di 9 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 22 minuti
 MoVimento 5 Stelle 52 minuti
 Lega – Salvini premier 44 minuti
 Partito Democratico 37 minuti
 Forza Italia – Berlusconi presidente 35 minuti
 Fratelli d'Italia 24 minuti
 Italia Viva 23 minuti
 Liberi e Uguali 19 minuti
 Misto: 28 minuti
  L'Alternativa c’è 7 minuti
  CAMBIAMO! - Popolo protagonista 5 minuti
  Centro Democratico 5 minuti
  Noi con l'Italia - USEI-Rinascimento ADC 3 minuti
  Facciamo eco – Federazione dei Verdi 2 minuti
  Azione - +Europa - Radicali Italiani 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti
  Europeisti – MAIE - PSI 2 minuti

(*) I tempi indicati sono stati in parte utilizzati nella seduta del 19 ottobre 2020

Mozione n. 1-00392 e abb. - Iniziative a favore dell'occupazione, della formazione e dell'emancipazione giovanile

Tempo complessivo, comprese le dichiarazioni di voto: 6 ore (*).

Governo 25 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Tempi tecnici 5 minuti
Interventi a titolo personale 58 minuti (con il limite massimo di 9 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 4 ore e 22 minuti
 MoVimento 5 Stelle 52 minuti
 Lega – Salvini premier 44 minuti
 Partito Democratico 37 minuti
 Forza Italia – Berlusconi presidente 35 minuti
 Fratelli d'Italia 24 minuti
 Italia Viva 23 minuti
 Liberi e Uguali 19 minuti
 Misto: 28 minuti
  L'Alternativa c’è 7 minuti
  CAMBIAMO! - Popolo protagonista 5 minuti
  Centro Democratico 5 minuti
  Noi con l'Italia - USEI-Rinascimento ADC 3 minuti
  Facciamo eco – Federazione dei Verdi 2 minuti
  Azione - +Europa - Radicali Italiani 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 2 minuti
  Europeisti - MAIE - PSI 2 minuti

(*) I tempi indicati sono stati in parte utilizzati nella seduta del 2 novembre 2020

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 19 marzo 2021.

  Ascani, Bergamini, Boschi, Brescia, Brunetta, Campana, Cancelleri, Carfagna, Casa, Castelli, Cirielli, Coin, Comaroli, Davide Crippa, Currò, D'Incà, D'Uva, Dadone, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Di Stefano, Durigon, Fassino, Gregorio Fontana, Ilaria Fontana, Franceschini, Frusone, Garavaglia, Gava, Gelmini, Germanà, Giachetti, Giacomoni, Giorgetti, Grimoldi, Guerini, Lacarra, Liuni, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Macina, Maggioni, Marattin, Molinari, Molteni, Morelli, Mulè, Nardi, Nesci, Occhiuto, Palazzotto, Pallini, Parolo, Perantoni, Rampelli, Rizzo, Rosato, Ruocco, Sasso, Scalfarotto, Serracchiani, Carlo Sibilia, Sisto, Speranza, Tabacci, Varchi, Raffaele Volpi, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 17 marzo 2021 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa della deputata:
   OCCHIONERO: «Concessione di una promozione a titolo onorifico ai militari delle Forze armate e dei Corpi di polizia a ordinamento militare profughi a seguito dell'applicazione del trattato di pace fra l'Italia e le Potenze alleate ed associate, firmato a Parigi il 10 febbraio 1947» (2955).

  In data 18 marzo 2021 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   COSTA: «Modifica dell'articolo 254-bis del codice di procedura penale, in materia di termini per la conservazione e di sequestro dei dati informatici, anche di ubicazione, presso i fornitori di servizi informatici, telematici e di telecomunicazioni» (2956);
   PARENTELA ed altri: «Norme per la salvaguardia e il ripristino dei castagneti nonché per la promozione del settore castanicolo nazionale» (2957);
   RACITI: «Disciplina dei partiti politici, in attuazione dell'articolo 49 della Costituzione, e delega al Governo per l'emanazione di un testo unico per il riordino delle disposizioni riguardanti i partiti politici» (2958).

  Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge GRIBAUDO ed altri: «Disposizioni per l'inserimento di adulti affetti da disturbi psichici o fisici presso famiglie di volontari» (2652) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Andrea Romano.
  La proposta di legge BALDINI e PETTARIN: «Ripristino della festività di San Giuseppe nella data del 19 marzo» (2860) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Dall'Osso.
  La proposta di legge GARIGLIO ed altri: «Modifiche al codice della navigazione e altre disposizioni per la semplificazione della disciplina riguardante l'ordinamento amministrativo della navigazione e il lavoro marittimo» (2866) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Andrea Romano.
  La proposta di legge CLAUDIO BORGHI ed altri: «Modifiche al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di agevolazioni fiscali per le spese relative all'acquisto o all'organizzazione di esposizioni di opere di artisti italiani viventi» (2881) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Andreuzza, Bazzaro, Bianchi, Billi, Capitanio, Cavandoli, Coin, Colla, Covolo, Andrea Crippa, Ferrari, Fiorini, Fogliani, Frassini, Giacometti, Golinelli, Lucchini, Lucentini, Minardo, Molinari, Moschioni, Panizzut, Paolin, Paternoster, Pretto, Tateo, Tonelli, Vallotto, Zanella e Zordan.
  La proposta di legge DE ANGELIS ed altri: «Disposizioni sull'ordinamento della città di Roma, capitale della Repubblica» (2923) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Patassini.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
   II Commissione (Giustizia):

  COLLETTI ed altri: «Modifiche alla legge 31 dicembre 2012, n. 247, in materia di ordinamento della professione forense, e alla legge 12 luglio 2017, n. 113, concernente l'elezione dei componenti dei consigli degli ordini circondariali forensi» (2441) Parere delle Commissioni I, V, VII, X, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale) e XIV;

  ASCARI ed altri: «Modifica all'articolo 414 del codice penale, in materia di circostanza aggravante dell'istigazione o dell'apologia riferite al delitto di associazione di tipo mafioso o a reati commessi da partecipanti ad associazioni di tale natura» (2899) Parere delle Commissioni I, VII e IX.
   VII Commissione (Cultura):

  COLMELLERE ed altri: «Disposizioni per la riorganizzazione del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore» (2946) Parere delle Commissioni I, II, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), X, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale), XIV e Commissione parlamentare per le questioni regionali.
   X Commissione (Attività produttive):

  PEZZOPANE: «Istituzione dell'Associazione italiana degli alberghi per la gioventù quale ente pubblico non economico» (2747) Parere delle Commissioni I, V, VI, VII, XI, XII e Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Annunzio di una sentenza della Corte costituzionale.

  La Corte costituzionale, in data 17 marzo 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 30, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, copia della seguente sentenza che, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del Regolamento, è inviata alla II Commissione (Giustizia), nonché alla I Commissione (Affari costituzionali):
  Sentenza n. 41 del 25 gennaio-17 marzo 2021 (Doc. VII, n. 615),
   con la quale:
    dichiara l'illegittimità costituzionale degli articoli 62, 63, 64, 65, 66, 67, 68, 69, 70, 71 e 72 del decreto-legge 21 giugno 2013 n. 69 (Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia), convertito, con modificazioni, in legge 9 agosto 2013, n. 98, nella parte in cui non prevedono che essi si applichino fino a quando non sarà completato il riordino del ruolo e delle funzioni della magistratura onoraria nei tempi stabiliti dall'articolo 32 del decreto legislativo 13 luglio 2017, n. 116 (Riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace, nonché disciplina transitoria relativa ai magistrati onorari in servizio, a norma della legge 28 aprile 2016, n. 57).

Trasmissione dal Ministero della salute.

  Il Ministero della salute, con lettere del 16 marzo 2021, ha trasmesso le note relative all'attuazione data agli ordini del giorno BOND e FURGIUELE n. 9/2500-AR/385, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea dell'8 luglio 2020, concernente il riconoscimento della figura professionale dell'autista soccorritore, e FURGIUELE e BARBUTO n. 9/2325-AR/156, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 febbraio 2020, riguardante il Centro regionale di neurogenetica di Lamezia Terme.

  Le suddette note sono a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare e sono trasmesse alla XII Commissione (Affari sociali) competente per materia.

Trasmissione dal Ministro per i rapporti con il Parlamento.

  Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 17 marzo 2021, ha comunicato, ai sensi dell'articolo 9-bis, comma 7, della legge 21 giugno 1986, n. 317, concernente la procedura d'informazione nel settore delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell'informazione, che il Governo, con notifica 2021/0153/I, ha attivato la predetta procedura in ordine al progetto di regola tecnica relativa al progetto di disciplinare della Regione Veneto di produzione avicoli-carne e al progetto di modifica del disciplinare di produzione del latte crudo di bufala del sistema di qualità «Qualità verificata» (legge regionale n. 12/2001).

  Questa comunicazione è trasmessa alla XIII Commissione (Agricoltura) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 16 e 17 marzo 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, le seguenti relazioni concernenti progetti di atti dell'Unione europea, che sono trasmesse alle sottoindicate Commissioni:
   relazione in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ad un regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla tecnologia di registro distribuito (COM(2020) 594 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti – alla VI Commissione (Finanze) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
   relazione in merito alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva (UE) 2017/2397 per quanto riguarda le misure transitorie per il riconoscimento dei certificati di paesi terzi (COM(2021) 71 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti – alla IX Commissione (Trasporti) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dal Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura.

  Il Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, con lettera in data 2 marzo 2021, ha trasmesso copia della relazione sull'attività svolta dal medesimo Commissario e dal Comitato di solidarietà per le vittime dell'estorsione e dell'usura, aggiornata al 31 dicembre 2020.

  Questo documento è trasmesso alla II Commissione (Giustizia).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  Il Consiglio dell'Unione europea, in data 17 e 18 marzo 2021, ha trasmesso, ai sensi del Trattato sull'Unione europea, i seguenti documenti, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
   Posizione del Consiglio in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma per l'ambiente e l'azione per il clima (LIFE), e abroga il regolamento (UE) n. 1293/2013 (6077/1/20 REV 1), corredata dalla relativa motivazione (6077/1/20 REV 1 ADD 1), che è assegnata in sede primaria alla VIII Commissione (Ambiente);
   Posizione del Consiglio in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il Fondo europeo per la difesa e abroga il regolamento (UE) 2018/1092 (6748/1/20 REV 1), corredata dalla relativa motivazione (6748/1/20 REV 1 ADD 1), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite IV (Difesa) e X (Attività produttive);
   Posizione del Consiglio in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma Europa digitale e abroga la decisione (UE) 2015/2240 (6789/1/20 REV 1), corredata dalla relativa motivazione (6789/1/20 REV 1 ADD 1), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite IX (Trasporti) e X (Attività produttive);
   Posizione del Consiglio in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma quadro di ricerca e innovazione Orizzonte Europa e ne stabilisce le norme di partecipazione e diffusione, e che abroga i regolamenti (UE) n. 1290/2013 e (UE) n. 1291/2013 (7064/2/20 REV 2), corredata dalla relativa motivazione (7064/2/20 REV 2 ADD 1), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite VII (Cultura) e X (Attività produttive);
   Posizione del Consiglio in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al contrasto della diffusione di contenuti terroristici online (14308/1/20 REV 1), corredata dalla relativa motivazione (14308/1/20 REV 1 ADD 1), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite II (Giustizia) e IX (Trasporti);
   Posizione del Consiglio in prima lettura in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma antifrode dell'Unione e abroga il regolamento (UE) n. 250/2014 (5330/1/21 REV 1), corredata dalla relativa motivazione (5330/1/21 REV 1 ADD 1), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite VI (Finanze) e XIII (Agricoltura).

  La Commissione europea, in data 17 e 18 marzo 2021, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla III Commissione (Affari esteri), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo a norma dell'articolo 294, paragrafo 6, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea riguardante la posizione del Consiglio sull'adozione di un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio per contrastare la diffusione di contenuti terroristici online (COM(2021) 123 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite II (Giustizia) e IX (Trasporti);
   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione che dovrà essere assunta a nome dell'Unione europea nel consiglio internazionale dei cereali con riguardo alla proroga della convenzione sul commercio dei cereali del 1995 (COM(2021) 125 final), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sulle statistiche congiunturali conformemente all'articolo 14, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1165/98 del Consiglio (COM(2021) 126 final), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
   Proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione da adottare a nome dell'Unione in sede di comitato per la sicurezza marittima dell'Organizzazione marittima internazionale in occasione della sua 103ª sessione e in sede di comitato per la protezione dell'ambiente marino in occasione della sua 76ª sessione in merito all'adozione di modifiche della convenzione internazionale sulle norme relative alla formazione della gente di mare, al rilascio dei brevetti e alla guardia, del codice internazionale sul programma di miglioramento delle ispezioni durante le visite alle navi portarinfuse e petroliere, del codice internazionale dei sistemi antincendio e della convenzione internazionale sul controllo dei sistemi antivegetativi nocivi sulle navi (COM(2021) 127 final), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo a norma dell'articolo 294, paragrafo 6, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea riguardante la posizione del Consiglio sull'adozione di un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma per l'ambiente e l'azione per il clima (LIFE) e abroga il regolamento (UE) n. 1293/2013 (COM(2021) 128 final), che è assegnata in sede primaria alla VIII Commissione (Ambiente);
   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio su un quadro per il rilascio, la verifica e l'accettazione di certificati interoperabili relativi alla vaccinazione, ai test e alla guarigione per agevolare la libera circolazione durante la pandemia di COVID-19 (certificato verde digitale) (COM(2021) 130 final), corredata dal relativo allegato (COM(2021) 130 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla XII Commissione (Affari sociali);
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo a norma dell'articolo 294, paragrafo 6, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea riguardante la posizione del Consiglio sull'adozione di un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce Orizzonte Europa – il programma quadro di ricerca e innovazione – e ne stabilisce le norme di partecipazione e diffusione (COM(2021) 133 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite VII (Cultura) e X (Attività produttive).

  La Commissione europea, in data 18 marzo 2021, ha trasmesso un nuovo testo della relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Terza relazione sui progressi compiuti nella lotta alla tratta di esseri umani (2020) a norma dell'articolo 20 della direttiva 2011/36/UE concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime (COM(2020) 661 final/2), che sostituisce il documento COM(2020) 661 final, già assegnato, in data 10 novembre 2020, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla II Commissione (Giustizia), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 18 marzo 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative di competenza per il riconoscimento, alle famiglie in condizione di disagio economico, di agevolazioni per le forniture di energia elettrica, acqua e gas, con particolare riferimento all'assegnazione automatica in bolletta dei cosiddetti bonus sociali – 2-01135

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della transizione ecologica, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   la crisi sanitaria e quella economica che è conseguita all'emergenza epidemiologica da Covid-19 hanno impattato ulteriormente sulle condizioni di vulnerabilità e di disuguaglianza preesistenti e aumentato il numero delle famiglie che si trovano impossibilitate a far fronte al pagamento delle spese relative alle utenze di elettricità, gas e acqua;
   i bonus sociali per la fornitura dell'energia elettrica e del gas naturale, di cui all'articolo 1, comma 375, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, e all'articolo 3, commi 9 e 9-bis, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e le agevolazioni relative al servizio idrico integrato, di cui all'articolo 60, comma 1, della legge 28 dicembre 2015, n. 221, consistono in una compensazione della spesa tesa a fornire sostegno alle famiglie disagiate, garantendo loro un risparmio in bolletta, e al contempo assicurare a tali nuclei familiari l'accesso ai servizi essenziali;
   il decreto interministeriale 28 dicembre 2007 ha dato attuazione all'articolo 1, comma 375, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 e adottato misure di tutela a favore di clienti vulnerabili, istituendo un regime di compensazione della spesa per la fornitura di energia elettrica sostenuta dai clienti domestici economicamente svantaggiati (cosiddetto bonus sociale elettrico) e in gravi condizioni di salute (cosiddetto bonus sociale elettrico per disagio fisico);
   il decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, ha esteso, poi, la previsione della compensazione della spesa per le famiglie in stato di disagio economico anche alle forniture di gas naturale, incluse quelle condominiali, e ha introdotto un trattamento differenziato per le famiglie con almeno quattro figli fiscalmente a carico (cosiddetto bonus sociale gas);
   tanto il decreto interministeriale 28 dicembre 2007 che, successivamente, il decreto-legge 29 novembre, 2008, n. 185, hanno individuato nell'Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) con valore entro la soglia massima prevista di 8.265 euro per la generalità delle famiglie e a 20.000 euro per le famiglie con oltre quattro figli a carico, lo strumento per individuare i nuclei familiari in situazione di effettiva vulnerabilità economica che, in quanto tali, hanno diritto di accedere al bonus sociale elettrico e al bonus sociale gas;
   la relazione dell'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) al Ministro dello sviluppo economico sullo stato di attuazione del bonus sociale elettrico e gas nell'anno 2019 già evidenziava come il rapporto fra nuclei familiari potenzialmente destinatari del bonus elettrico e gas così come individuati sulla base dell'indicatore Isee e i nuclei familiari effettivamente agevolati si attestava fra il 30 per cento e il 35 per cento dei potenziali destinatari, nonostante le misure poste in campo per diffondere l'informazione anche con il rilancio delle campagne informative;
   proprio al fine di tutelare e supportare al meglio le famiglie meno abbienti, colmando il gap tra aventi diritto ai bonus e i richiedenti effettivi, il legislatore, con il decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 2019, n. 157, ha provveduto ad innovare la disciplina in materia di bonus sociali statuendo, a partire dal 1o gennaio 2021, il passaggio dall'attuale meccanismo di riconoscimento «a domanda» a un meccanismo di riconoscimento «automatico» delle pratiche e del relativo sconto in bolletta;
   l'automatismo nell'erogazione dei bonus trova la sua ratio nel semplificare e velocizzare la relativa procedura nonché nell'assicurare queste prestazioni sociali alle oltre 2,6 milioni di famiglie aventi diritto, grazie al superamento del su citato meccanismo di bonus «a domanda» che, negli anni, aveva di fatto limitato gli sconti solo a un terzo dei potenziali beneficiari;
   i bonus dovevano essere erogati in modo automatico sin dall'inizio del 2021, ma a causa di diverse problematiche connesse alla sua implementazione, il processo è stato momentaneamente sospeso;
   il 17 dicembre 2020, il Garante per la protezione dei dati personali, nell'ambito del parere sullo schema di deliberazione di Arera recante Modalità di trasmissione dall'istituto nazionale per la previdenza sociale alla Società Acquirente Unico s.p.a., in qualità di Gestore del sistema informativo integrato, dei dati necessari al processo di riconoscimento automatico dei bonus nazionali per disagio economico, ha espresso una serie di rilievi critici chiedendo che siano adottate «misure in grado di assicurare l'individuazione certa delle utenze agevolabili in caso di spettanza dei bonus» attraverso «l'utilizzo di dati esatti già in sede di acquisizione al momento della presentazione della DSU da parte degli interessati» e, inoltre, che vengano trasmessi solo i dati personali strettamente indispensabili per l'erogazione dei bonus;
   i comuni e i centri di assistenza fiscale (Caf) non possono più accettare le domande specifiche per l'ottenimento del bonus sociale e quelle eventualmente inoltrate non saranno considerate valide ai fini del riconoscimento;
   sono tuttora in corso di definizione le modalità applicative di gestione del flusso informativo tra l'Inps, che detiene i dati relativi agli Isee, ed il Sistema informativo integrato (Sii) di acquirente unico, che invece detiene i dati dei punti di fornitura –:
   quali iniziative di competenza, e con quali tempistiche e modalità, il Governo intenda adottare, anche sul piano normativo, per risolvere le problematiche rappresentate in premessa e rendere operativo il meccanismo di assegnazione automatica in bolletta dei bonus sociali per disagio economico, al fine di porre rimedio alla crescente difficoltà per le famiglie indigenti di far fronte al pagamento delle utenze, soprattutto in questa fase di grave crisi economica causata dalla pandemia.
(2-01135) «Sut, Davide Crippa, Alemanno, Carabetta, Chiazzese, Fraccaro, Giarrizzo, Masi, Orrico, Palmisano, Perconti, Scanu, Deiana, Del Grosso, Del Monaco, Di Lauro, Di Stasio, Dieni, D'Ippolito, Donno, Dori, D'Uva, Emiliozzi, Fantinati, Faro, Federico, Flati, Frusone, Gallo, Grande, Grimaldi, Gubitosa, Licatini, Gabriele Lorenzoni, Lovecchio, Manzo, Maraia, Mariani, Melicchio, Micillo, Migliorino».


Iniziative per la tutela occupazionale dei lavoratori della società Abramo Customer Care – 2-01134

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:
   Abramo Customer Care è una società del Gruppo Abramo, con sede legale a Roma, sede direzionale a Catanzaro e sedi operative a Roma, Cosenza, Catanzaro, Crotone, Catania e Palermo. Inoltre, tramite le sue controllate e collegate, opera in Germania, Albania e Brasile. Le attività della Abramo Customer Care sono concentrate nei servizi di call center (78 per cento del fatturato) e nella gestione delle relative funzioni ancillari di back office;
   la presenza di rapporti consolidati con clientela storica (Telecom e Wind che nel 2019 rappresentavano rispettivamente il 47 per cento ed il 17 per cento), ha portato ad una sostanziale stabilità del livello di fatturato tra il 2017 ed il 2018. Nell'anno 2019 la società ha visto invece una significativa riduzione del fatturato delle Telco, Tim (-35 per cento), Wind e Vodafone, solo in parte compensato dall'acquisizione di nuovi clienti (Poste Italiane, Amex, Sky e altro);
   la Abramo Customer Care direttamente e tramite le sue partecipate impiega 5.813 unità. Nel 2019, a fronte di una riduzione repentina dei ricavi – principalmente ascrivibile alla commessa Telecom – la società ha intensificato azioni di riduzione del costo del personale principalmente mediante il mancato rinnovo di contratti in scadenza e la riduzione di risorse «co.co.co»;
   Abramo Customer Care è sempre stata fortemente legata al suo principale cliente, il gruppo Telecom Italia: la società è stata costituita nel 1997 in compartecipazione con Tim (5 per cento) per garantire a quest'ultima un servizio di customer care esternalizzato con figure specificamente formate, strutturandosi negli anni per rispondere di volta in volta alle esigenze operative di Telecom, che, conseguentemente, ha sempre avuto una posizione preminente nel portafoglio clienti della società con un fatturato medio, fino al 2014, pari a circa l'80 per cento del totale ricavi. Nel 2019, a quanto consta agli interpellanti, la riduzione repentina del 35 per cento dei servizi richiesti da Telecom, corrispondenti a minori ricavi di 24 milioni di euro nel 2019, non ha permesso alla struttura « labour-intensive» della società di adeguare il costo del personale ed il risultato è stato il deterioramento immediato della situazione economica e finanziaria;
   l'attività di Abramo Customer Care costituisce la principale attività del gruppo con ricavi pari a 96,1 milioni di euro e primo margine pari a 5,1 milioni di euro nell'esercizio 2019; la crisi finanziaria ed economica, per quanto risulta agli interpellanti, ha riguardato anche le altre società del gruppo, tra cui la Abramo Printing & Logistics S.p.A., che ha prodotto in questi ultimi anni elevate perdite con conseguenti impatti finanziari negativi sull'andamento del gruppo, la società brasiliana Abramo do Brasil, che ha registrato perdite per mancanza di redditività delle attività gestite e la controllata di diritto sloveno, Abramo Si, a causa della cessazione del contratto con l'unico cliente Tim Italia s.p.a.;
   al fine di gestire la crisi del gruppo, nei primi mesi del 2020, è stata accolta, da parte degli istituti di credito, la richiesta di « standstill» avanzata dalla holding. Alla scadenza del 30 settembre 2020, il ceto bancario non ha prorogato lo « standstill» e ha sospeso l'utilizzo delle linee autoliquidanti, ponendo Abramo Customer Care in seria difficoltà finanziaria. Va altresì segnalato che, nel contesto del piano di risanamento del gruppo, la controllante Abramo Holding, in data 13 ottobre 2020, ha depositato presso il tribunale di Roma un ricorso contenente la domanda di concordato «con riserva» ex articolo 161 della legge fallimentare, con l'obiettivo di formulare, nel termine concesso dal tribunale, una proposta di concordato preventivo dal contenuto liquidatorio. Si è, allo stato, in attesa del decreto di fissazione del termine da parte del tribunale;
   Abramo Customer Care è oggi in attesa del pronunciamento, da parte della sezione fallimentare del tribunale di Roma, in merito all'istanza con carattere di urgenza presentata in data 15 gennaio 2021, revisionata in data 20 febbraio, relativa ad una proposta di «fitto di ramo d'azienda» con opzione successiva all'acquisto da parte di Heritage Investment Ltd, attraverso il veicolo della società controllata 4UItalia. Detta istanza è stata presentata dall'organo amministrativo, avendo ritenuto congrua l'offerta formulata e avendo valutato il piano industriale come pienamente compatibile con la continuità aziendale, il pieno mantenimento dei livelli occupazionali ed il piano di risanamento in corso a tutela dei creditori. La revisione è stata effettuata a fronte di richiesta di maggiori garanzie di carattere finanziario e societario da parte dei commissari del tribunale. Richieste integralmente accettate da parte di Heritage. La scadenza dell'opzione di affitto/acquisizione è stata ripetutamente posticipata da parte di Heritage con ultima data il 10 marzo 2021;
   ad oggi la proposta può quindi dichiararsi scaduta visto che il tribunale di Roma non si è ancora pronunciato in merito. In data 5 febbraio è stata recapitata una seconda offerta, per il solo fitto di ramo e senza vincoli di acquisto, formulata da System House Srl, società concorrente operante nel settore del Business Process Outsourcing (BPO). Detta offerta, ricevuta successivamente alla presentazione dell'istanza di cui sopra, indirizzata al tribunale e ad Abramo Customer Care, è stata attentamente valutata mediante osservazioni di merito opportunamente trasmesse al tribunale competente;
   all'avvicinarsi della data del 1o marzo, Abramo Customer Care ha richiesto ed ottenuto la proroga di ulteriori 60 giorni per la presentazione del piano concordatario. La nuova scadenza è quindi il 1o maggio 2021. In data 4 febbraio l'Inps di Catanzaro ha rilasciato l'attestato di regolarità contributiva, con scadenza al 4 giugno 2021. Ciò in seguito a sentenza positiva da parte del tribunale civile di Catanzaro a cui la Abramo Customer Care si era rivolta con il deposito di un ricorso ex articolo 700 del codice di procedura civile. La permanenza in una situazione di concordato, l'assenza di Durc regolare da novembre 2020 a inizio febbraio 2021, la difficoltà di assicurare regolarità nel pagamento delle retribuzioni ai propri dipendenti, hanno generato un clima di estrema incertezza nel mercato ed in particolare nei clienti, che non stanno versando somme legate ad attività già svolte –:
   se il Governo non intenda adottare iniziative di competenza per la tutela occupazionale dei lavoratori interessati e per favorire la sollecita effettuazione dei pagamenti dovuti all'azienda da parte delle società a partecipazione statale.
(2-01134) «Torromino, Occhiuto».


Iniziative volte a consentire l'attività di commercio al dettaglio di mobili nelle aree individuate come «zone rosse» in relazione al rischio epidemiologico da Covid-19 – 2-01133

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   la casa ha assunto un ruolo centrale per prevenire e contrastare la diffusione del Covid-19, in quanto luogo dove è possibile svolgere diverse attività, tipiche di altre sedi, oltre che mantenere in isolamento le persone. Ne consegue che le esigenze abitative sono fortemente cambiate a causa dell'emergenza da Covid-19, richiedendo adattamenti degli spazi abitativi e dell'arredamento per contemperare le nuove esigenze. Nessuno di noi prima di questa esperienza aveva vissuto in contemporanea con tutti gli altri membri della famiglia, facendo, simultaneamente, ciascuno attività diverse, per intere giornate e per più mesi. Da qui la necessità e l'urgenza, per molte fasce della popolazione, di rivedere il layout e di integrare o modificare gli arredi delle case per rispondere, in primis, alle esigenze della didattica a distanza dei familiari conviventi, ovvero per lo svolgimento dell'attività lavorativa in forma di lavoro agile, come pure ad altre necessità. Quanto sopra precisato ha fatto sì che i beni venduti dai negozi di arredamento abbiano assunto, in questa fase storica di emergenza, la connotazione di beni essenziali, dei quali deve essere garantito l'approvvigionamento e la fornitura anche in caso di lockdown parziale o totale. Si consideri, inoltre, che la vendita di mobili è anche un'attività in grado di garantire alti livelli di sicurezza sia per i lavoratori sia per i clienti, in quanto tali negozi hanno delle caratteristiche intrinseche, in gran parte legate alla natura stessa del bene e del processo di vendita, tali da garantire il distanziamento interpersonale e hanno la possibilità di accogliere i clienti anche solo su appuntamento. Tutto ciò rende evidente che la condizione degli esercizi deputati al commercio al dettaglio di mobili è sostanzialmente assimilabile a quella delle concessionarie d'auto –:
   se non ritengano di adottare le iniziative di competenza per sanare la disparità ingiustificata di trattamento prevista per gli esercizi di commercio al dettaglio di mobili rispetto alle concessionarie d'auto, che, come noto, sono incluse nell'allegato 23 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 2 marzo 2021, consentendo che nelle «zone rosse» l'attività dei negozi di mobili sia permessa almeno con la modalità di accesso del pubblico su appuntamento.
(2-01133) «Lupi, Occhiuto, Colucci, Sangregorio, Sgarbi, Tondo, Germanà, Angelucci, Aprea, Baratto, Bartolozzi, Biancofiore, Calabria, Cannizzaro, Cappellacci, Casciello, Casino, Cassinelli, Cattaneo, Cortelazzo, Cristina, Fasano, Fascina, Fatuzzo, Gregorio Fontana, Giacomoni, Mandelli, Milanato, Fitzgerald Nissoli, Pella».


Iniziative di competenza per la conversione dei presidi sanitari inattivi o sottoutilizzati in strutture deputate alla gestione dell'emergenza da Covid-19 – 2-01136

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   a oltre un anno dall'inizio della pandemia da Sars-Cov-2, la curva del contagio non accenna a diminuire, anche a causa dell'alta diffusione delle varianti del virus, così come purtroppo non accennano a diminuire i decessi giornalieri;
   il piano vaccinazioni anti Covid-19 è ancora lontano dall'entrare a pieno regime. Attualmente le somministrazioni del vaccino sono circa sette milioni di dosi, e poco più di 2 milioni sono gli italiani vaccinati con il richiamo delle due dosi. Chiaramente ancora molto c’è da fare prima di riuscire a vaccinare la gran parte dei cittadini del nostro Paese;
   la pandemia ha indebolito e messo sotto stress il nostro Servizio sanitario nazionale, trasformando in pochissimo tempo gli ospedali nel quasi unico luogo di cura per il virus. Questo ha però impedito agli altri malati di potersi curare adeguatamente;
   già durante la prima fase della pandemia e l'aumento esponenziale dei casi gravi, era emersa con forza la necessità di creare delle strutture dedicate e dei Covid Hospital;
   il decreto-legge n. 18 del 2020, all'articolo 4, prevedeva la possibilità per le regioni di attivare aree sanitarie anche temporanee sia all'interno che all'esterno di strutture di ricovero, o di altri luoghi idonei, per la gestione dell'emergenza pandemica;
   la realizzazione dei Covid Hospital era stata una delle priorità indicate dallo stesso ex commissario all'emergenza, Domenico Arcuri. Le regioni avrebbero dovuto individuare prioritariamente una o più strutture/stabilimenti da dedicare alla gestione esclusiva del paziente affetto da Covid-19 (Covid Hospital) in relazione alle dinamiche epidemiologiche. Strutture nuove e/o da riconvertire interamente o in parte. Troppo poco è stato fatto;
   è ancora più che mai necessaria la conversione di presìdi ospedalieri in Covid Hospital per riuscire a destinare ai tantissimi pazienti affetti da Covid-19 strutture dedicate alla luce della necessità crescente di posti di ricovero. Ciò consentirebbe di alleggerire gli ospedali dai malati di Covid-19, ancora troppo sotto pressione, garantire la sicurezza sanitaria di tutti, ridurre sensibilmente i rischi di diffusione del virus nelle strutture sanitarie e razionalizzare il lavoro dei pronto soccorso che saprebbero fin da subito dove far ricoverare i pazienti con Covid-19. Gli ospedali misti infatti, facilmente moltiplicano il contagio, che risulta obiettivamente difficile da bloccare laddove si hanno nella stessa struttura pazienti Covid-19 e non Covid-19;
   è necessario recuperare presìdi sanitari e ospedalieri che siano stati dismessi totalmente o parzialmente, al fine di rendere disponibili strutture necessarie a fronteggiare la perdurante emergenza Covid-19;
   gli enti territoriali, anche a causa dell'emergenza sanitaria in atto, si stanno trovando a dover rivedere l'offerta sanitaria in funzione anti-Covid e, nello stesso tempo, a dover rispettare i parametri imposti dal decreto ministeriale n. 70 del 2015, che ha comportato un ridimensionamento e una razionalizzazione dell'assistenza ospedaliera delle regioni, e ha finito per comportare troppo spesso un pesante ridimensionamento dei servizi sanitari offerti nei territori del nostro Paese, e la chiusura di molti presìdi sanitari;
   va detto che l'applicazione del decreto ministeriale n. 70 del 2015 sta da tempo portando fortunatamente a qualche ripensamento;
   va altresì sottolineato che la trasformazione delle strutture sanitarie in strutture Covid Hospital consente di liberare e rendere disponibili posti letto per la gestione e la cura di altre patologie. A causa del virus, troppe sono le prestazioni ordinarie procrastinate e che devono essere riprogrammate;
   secondo i numeri forniti da Nomisma nel maggio 2020, nei mesi precedenti erano sono stati circa 410 mila gli interventi chirurgici rimandati in Italia a causa del dirottamento di anestesisti e infermieri verso i reparti Covid-19 e della necessità di ridurre il rischio di esposizione al virus;
   Nomisma aveva stimato come, nel periodo di sospensione dei ricoveri differibili e non urgenti, erano stati rimandati il 75 per cento dei ricoveri per interventi chirurgici in regime ordinario (tralasciando i day hospital), con quote più o meno elevate a seconda delle categorie diagnostiche. Benché la situazione sia leggermente migliorata, ancora molto deve essere fatto per garantire la salute dei pazienti no-Covid;
   le problematiche non affliggono solo i pazienti che vedono slittata l'entrata in sala operatoria, ma anche chi non riesce a ottenere appuntamenti per visite specialistiche o di controllo. A questi dati vanno infatti aggiunti le grandi quantità di screening, compresi quelli tumorali, rimandati sine die, laddove invece il fattore tempo è determinante e decisivo, così come le lunghe liste di attesa da smaltire –:
   se il Governo non intenda adottare iniziative, per quanto di competenza, per riattivare parte dei presìdi sanitari e ospedali inattivi o fortemente sottoutilizzati, così da poterli riconvertire per la gestione dell'emergenza da Covid-19;
   se non ritenga di adottare, di concerto con le regioni, iniziative per la revisione del decreto ministeriale n. 70 del 2015 di cui in premessa, che in questi anni ha finito per penalizzare e indebolire eccessivamente l'offerta ospedaliera e sanitaria in molte aree del nostro Paese.
(2-01136) «Baldini, Bagnasco, Pentangelo, Novelli, Valentini, Versace, Bond, Mugnai, Brambilla, Battilocchio, Siracusano, D'Ettore, Giannone, Labriola, Casino, Rosso, Cannatelli, Mazzetti, Tartaglione, Dall'Osso, Ripani, Paolo Russo, Giacometto, Anna Lisa Baroni, Marrocco, Polidori, Barelli, Nevi, Musella, Caon, Pettarin, Orsini».


Iniziative per la tutela dei diritti lavorativi delle atlete italiane e, in particolare, di quelli connessi alla maternità, alla luce della vicenda occorsa alla pallavolista Lara Lugli – 2-01132

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro per le pari opportunità e la famiglia, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:
   si apprende da notizie di stampa (Corriere della Sera – sport del 9 marzo 2021 «Lara Lugli, la pallavolista incinta rimasta senza stipendio e citata per danni dal Volley Pordenone») che l'atleta pallavolista Lara Lugli, 38 anni, è stata citata per danni dalla società di volley per la quale lavorava in opposizione al decreto ingiuntivo da lei depositato per avere lo stipendio che le spettava di diritto e come da contratto;
   la sua storia, simile a quella di tante atlete che giocano in campionati dilettantistici ma che di dilettante hanno solo il nome della categoria, non di certo gli allenamenti, quotidiani, con giorni di doppia seduta, e la partita ogni sabato, è prima di tutto la storia di una donna lavoratrice e del suo diritto alla maternità;
   nel 2018/2019 l'atleta, rimasta incinta, comunica alla Società il suo stato, risolvendo il contratto, in quanto una clausola dello stesso prevedeva la risoluzione per giusta causa in caso di comprovata gravidanza. Pochi giorni dopo, purtroppo, perde il bambino. A due anni di distanza viene citata per danno da questa società a seguito di un decreto ingiuntivo fatto dalla stessa ragazza, per reclamare lo stipendio relativo all'ultimo mese durante il quale la giocatrice aveva lavorato interamente;
   l'associazione Assist (Associazione nazionale atlete), che ha denunciato la vicenda, si è fatta promotrice di un appello al Presidente del Consiglio e al presidente del Coni, Giovanni Malagò, per sensibilizzarli sul tema dei diritti delle donne e della loro non discriminazione nel mondo dello sport;
   in particolare, Assist fa presente come il caso in esame sia emblematico, perché l'iniquità della condizione femminile nel lavoro sportivo è talmente interiorizzata che non solo la si ritiene disciplinabile, nero su bianco, in clausole di un contratto visibilmente nulle, ma addirittura coercibile in un giudizio, sottoponendola a un magistrato che, secondo la visione del datore di lavoro sportivo, dovrebbe condividere tale iniquità come fosse cosa ovvia;
   questo caso – dichiara la presidente di Assist, Luisa Garribba Rizzitelli – non solo non è unico e non riguarda certo solo il volley, ma evidenzia una pratica abituale quanto esecrabile e indegna, denunciata da 21 anni dall'Associazione. In forza di questa consuetudine, le atlete degli sport di squadra o individuali, non appena incinte, si vedono stracciare i loro contratti, rimanendo senza alcun diritto e alcuna tutela. E ciò anche quando non vi sia la presenza di una esplicita clausola antimaternità che, prima delle denunce di Assist, era la norma nelle scritture private tra atlete e club;
   la legge di bilancio per il 2018 (legge n. 205 del 2017, articolo 1, comma 369) ha introdotto una prima importante novità istituendo presso l'Ufficio per lo sport il Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano, con lo scopo di destinare risorse al finanziamento, tra gli altri, di iniziative che sostengono la maternità delle atlete non professioniste (mille euro per 10 mesi);
   tuttavia, la realtà dei fatti dimostra quanto sia importante intraprendere un percorso che riconosca il lavoro sportivo e tuteli le atlete –:
   quali urgenti iniziative, anche normative, si intendano intraprendere per porre fine alla situazione per la quale le atlete italiane, non avendo di fatto accesso ai benefici della legge n. 91 del 1981 sul professionismo sportivo, vengono esposte a situazioni clamorose come quella di Lara Lugli, citata per danni per essere rimasta incinta.
(2-01132) «Boldrini, Gribaudo, Quartapelle Procopio, Carbonaro, Pallini, D'Arrando, Bonomo, Ehm, Ascari, Elisa Tripodi, Berlinghieri, Bruno Bossio, Pezzopane, Serracchiani, Schirò, Frate, Martinciglio, Bologna, Casa, Cancelleri, Gagnarli, Muroni, Emanuela Rossini, Baldini, Cenni, Spadoni, Mura, Sarli, Sportiello, Papiro, Azzolina, De Lorenzo, Villani, Aprile, Ciampi, Deiana, Giordano, Suriano, Ianaro, Barbuto».


DISEGNO DI LEGGE: CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE 13 MARZO 2021, N. 30, RECANTE MISURE URGENTI PER FRONTEGGIARE LA DIFFUSIONE DEL COVID-19 E INTERVENTI DI SOSTEGNO PER LAVORATORI CON FIGLI MINORI IN DIDATTICA A DISTANZA O IN QUARANTENA (A.C. 2945)

A.C. 2945 – Questione pregiudiziale

QUESTIONE PREGIUDIZIALE

  La Camera,
   premesso che:
    il decreto-legge 13 marzo 2021, n. 30, reca «misure urgenti per fronteggiare la diffusione del Covid-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena»;
    in particolare, l'articolo 1 del provvedimento in esame prevede l'applicazione di disposizioni restrittive per il periodo temporale compreso tra il 15 marzo ed il 6 aprile 2021, volte a rimodulare sul territorio nazionale le misure di contenimento e di contrasto dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, in considerazione della maggiore diffusività del virus e delle sue varianti, al fine di limitare ulteriormente la circolazione delle persone ed evitare un aggravamento dell'epidemia;
    il provvedimento è l'ennesimo degli ultimi mesi adottato dal Governo in materia di contrasto al Coronavirus, ed è volto a rendere ancora più stringenti le limitazioni e i divieti già in parte previsti, disponendo ulteriori limitazioni alle libertà fondamentali dell'individuo, sancite e tutelate dalla nostra Carta costituzionale;
    a fronte della compressione delle libertà fondamentali degli individui attraverso DPCM, giova ricordare l'ordinanza del Tribunale di Roma dello scorso 16 dicembre che ha chiaramente affermato come la natura amministrativa di questo tipo di atto persista «anche laddove un provvedimento avente forza di legge, preventivamente lo “legittimi” e sempre che tale legittimazione “delegata” sia attribuita nei limiti consentiti»;
    con ciò il Tribunale si riferiva al decreto legislativo n. 1 del 2 gennaio 2018 Codice della protezione civile, in base al quale il Consiglio dei ministri, con deliberazione del 31 gennaio 2020, ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale in conseguenza del rischio sanitario Covid-19, ponendo il decreto legislativo a fondamento «di eccezione» dei successivi atti governativi, siano essi stati decreti-legge, sia DPCM, ad avviso della medesima Corte inidoneo a sanare i limiti dei successivi atti provvedimentali;
    lo stato di emergenza di per sé non legittima l'adozione di disposizioni che sospendono l'esercizio delle libertà individuali dei cittadini, tantomeno laddove questa adozione sia avvenuta e continui ad avvenire con DPCM;
    diversi giuristi, tra i quali i presidenti emeriti della Corte costituzionale Baldassarre, Marini e Cassese, hanno rilevato la «incostituzionalità del DPCM» che, non avendo forza di legge, non può porre limiti a libertà costituzionalmente garantite;
    la Costituzione italiana, infatti, non contempla un diritto speciale per lo stato di emergenza sul modello di altre Costituzioni europee, né in essa si rinvengono clausole di sospensione dei diritti fondamentali da attivarsi nei tempi eccezionali o altre previsioni che consentano alterazioni nell'assetto dei poteri in tempi di crisi;
    da questo consegue l'illegittimità delle dichiarazioni di emergenza fin qui prorogate perché emanante in assenza dei presupposti costituzionali che determina anche l'illegittimità di tutti i provvedimenti conseguenti;
    questo dimostra per l'ennesima volta come il Governo abbia assunto e stia assumendo dei provvedimenti non solo viziati da illegittimità costituzionale, a causa della compressione delle libertà fondamentali che essi operano, ma anche come violi in modo sistematico il principio di ragionevolezza, considerando che non si tratta più di un provvedimento di emergenza, ma di un provvedimento che fa fronte a una pandemia, ormai presente da un anno;
    inoltre, dall'adozione nei mesi scorsi della enorme e confusa mole di provvedimenti è derivata una esondazione di poteri a danno dei diritti e delle libertà, prima fra tutte la libertà personale tutelata dall'articolo 13 della Costituzione, e gli stessi continuano a determinare notevole incertezza e disorientamento nei cittadini e in tutti i settori economici, produttivi e commerciali, costretti ad assistere a continui cambi di regole con pochissimo preavviso;
    il continuo stravolgimento del quadro giuridico di riferimento per tutti i cittadini e le attività produttive, inoltre, sgretola quel principio di certezza del diritto che è pilastro del nostro ordinamento;
    la costante giurisprudenza della Corte costituzionale ha sottolineato la necessaria brevità degli strumenti derogatori, che possono produrre conseguenze negative creando tensioni a livello sociale ed economico;
    il gruppo di Fratelli d'Italia contesta da inizio pandemia il ricorso al proliferare confuso di questi DPCM e decreti-legge e la conseguente estromissione dell'unico organo legittimato a legiferare per tutelare quegli stessi diritti e libertà: il Parlamento;
    il provvedimento in esame ancora una volta legittima l'utilizzo dei DPCM,

delibera

di non procedere all'esame del disegno di legge n. 2945.
N. 1. Lollobrigida, Bellucci, Rizzetto, Gemmato, Bucalo.