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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 9 aprile 2021

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 9 aprile 2021.

  Amitrano, Ascani, Baldino, Bergamini, Boschi, Brescia, Brunetta, Campana, Cancelleri, Cappellacci, Carfagna, Casa, Castelli, Cirielli, Colletti, Davide Crippa, Currò, D'Incà, D'Uva, Dadone, Dara, De Maria, Delmastro Delle Vedove, Luigi Di Maio, Di Stefano, Donina, Donzelli, Durigon, Fassino, Gregorio Fontana, Ilaria Fontana, Franceschini, Frusone, Gallinella, Garavaglia, Gava, Gelmini, Giachetti, Giacomoni, Giorgetti, Grimoldi, Guerini, Invernizzi, Iovino, L'Abbate, Liuni, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lotti, Macina, Maggioni, Mandelli, Marattin, Molinari, Molteni, Morelli, Mulè, Nappi, Nardi, Nesci, Occhiuto, Orlando, Paita, Palazzotto, Pallini, Parolo, Pastorino, Perantoni, Rizzo, Rosato, Rotta, Ruocco, Sasso, Scalfarotto, Serracchiani, Carlo Sibilia, Sisto, Spadoni, Speranza, Tabacci, Varchi, Vignaroli, Villani, Raffaele Volpi, Zoffili.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 8 aprile 2021 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   COSTA: «Disposizioni per l'esercizio del diritto di voto da parte dei cittadini domiciliati, per motivi di studio universitario o di lavoro, fuori della regione di residenza» (3003);
   FRATOIANNI: «Introduzione dell'insegnamento dell'educazione sentimentale nelle scuole del primo e del secondo ciclo di istruzione» (3004);
   FERRARESI ed altri: «Modifiche al codice penale e all'articolo 67 del codice di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, in materia di delitti di truffa, circonvenzione di persone incapaci, malversazione o indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonché di interdizione temporanea dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, incapacità di ottenere contributi o finanziamenti e tempo necessario per la prescrizione» (3005).

  Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge SPESSOTTO ed altri: «Soppressione del pubblico registro automobilistico e disposizioni concernenti il regime giuridico degli autoveicoli, motoveicoli e rimorchi» (1634) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Cabras.

Adesione di deputati a proposte di inchiesta parlamentare.

  La proposta di inchiesta parlamentare BERTI ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro della nave “Moby Prince”» (Doc. XXII, n. 51) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Barbuto, Carinelli, De Lorenzis, Ficara, Grippa, Marino, Raffa, Scanu e Traversi.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
   VII Commissione (Cultura):
  PETTARIN: «Istituzione della Direzione generale Musica nell'ambito del Ministero della cultura nonché disposizioni per il potenziamento dell'industria musicale e fonografica» (2929) Parere delle Commissioni I, II, V, X, XI e XIV.
   XI Commissione (Lavoro):
  VIETINA e VERSACE: «Introduzione dell'articolo 4-bis del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, e altre disposizioni concernenti l'istituzione di una classe di concorso e il conferimento dei posti di sostegno della scuola secondaria» (2863) Parere delle Commissioni I, V, VII, XII e Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Modifica dell'assegnazione di un disegno di legge a Commissione in sede consultiva.

  Su richiesta della XIII Commissione (Agricoltura), il parere della medesima Commissione sul seguente disegno di legge – assegnato, in sede referente, alle Commissioni riunite II (Giustizia) e XII (Affari sociali) – sarà acquisito ai sensi del comma 1-bis dell'articolo 73 del Regolamento:
   «Conversione in legge del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 42, recante misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia di sicurezza alimentare» (2972).

Trasmissione dalla Corte dei conti.

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 9 aprile 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della Fondazione Casa Buonarroti, per l'esercizio 2019, cui sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 403).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura).

Trasmissione dal Ministro della salute.

  Il Ministro della salute, con lettera in data 8 aprile 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 16-bis, del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, i risultati del monitoraggio dei dati epidemiologici di cui al decreto del Ministro della salute 30 aprile 2020, riferiti alla settimana 22-28 marzo 2021, nonché il verbale della seduta del 2 aprile 2021 della Cabina di regia istituita ai sensi del decreto del Ministro della salute 30 aprile 2020 e la nota del 2 aprile 2021 del Comitato tecnico-scientifico di cui all'articolo 2 dell'ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile 3 febbraio 2020, n. 630.

  Questi documenti sono depositati presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

  Il Ministro della salute, con lettera in data 8 aprile 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 2, comma 5, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, l'ordinanza 2 aprile 2021, recante ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.

  Questa ordinanza è depositata presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

  Il Ministro della salute, con lettera in data 8 aprile 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 2, comma 5, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, le ordinanze 2 aprile 2021, recanti ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, rispettivamente, nelle regioni Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d'Aosta nonché nelle regioni Marche e Veneto e nella provincia autonoma di Trento.

  Queste ordinanze sono depositate presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 8 aprile 2021, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla III Commissione (Affari esteri), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
   Proposte di decisione del Consiglio relative rispettivamente alla conclusione, a nome dell'Unione europea, nonché alla firma, a nome dell'Unione europea, dell'accordo euromediterraneo nel settore del trasporto aereo fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e la Repubblica tunisina, dall'altro (COM(2021) 153 final e COM(2021) 154 final), corredate dai rispettivi allegati (COM(2021) 153 final – Annex e COM(2021) 154 final – Annex);
   Proposte di decisione del Consiglio relative rispettivamente alla conclusione, a nome dell'Unione, nonché alla firma, a nome dell'Unione, e all'applicazione provvisoria dell'accordo sul trasporto aereo tra lo Stato del Qatar, da una parte, e l'Unione europea e i suoi Stati membri, dall'altra (COM(2021) 156 final e COM(2021) 157 final), corredate dai rispettivi allegati (COM(2021) 156 final – Annex 1 e COM(2021) 157 final – Annex 1);
   Proposte di decisione del Consiglio relative rispettivamente alla firma, a nome dell'Unione europea, e all'applicazione provvisoria nonché alla conclusione, a nome dell'Unione europea, dell'accordo sullo Spazio aereo comune tra l'Unione europea e i suoi Stati membri e l'Ucraina (COM(2021) 158 final e COM(2021) 159 final), corredate dai rispettivi allegati (COM(2021) 158 final – Annex e COM(2021) 159 final – Annex);
   Proposte di decisione del Consiglio relative rispettivamente alla conclusione, a nome dell'Unione europea, nonché alla firma, a nome dell'Unione europea, e all'applicazione provvisoria dell'accordo sullo spazio aereo comune tra la Repubblica d'Armenia, da una parte, e l'Unione europea e i suoi Stati membri, dall'altra (COM(2021) 160 final e COM(2021) 161 final), corredate dai rispettivi allegati (COM(2021) 160 final – Annex e COM(2021) 161 final – Annex).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 8 aprile 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Con la predetta comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni relativa a un piano d'azione per lo sviluppo della produzione biologica (COM(2021) 141 final);

Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e finanziario e al Comitato per l'occupazione – Relazione sullo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE) a seguito della pandemia di COVID-19 a norma dell'articolo 14 del regolamento (UE) 2020/672 del Consiglio – SURE: il punto della situazione sei mesi dopo (COM(2021) 148 final).

Trasmissione dal Consiglio regionale del Lazio.

  Il Presidente della II Commissione permanente del Consiglio regionale del Lazio, con lettera in data 1o aprile 2021, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 24 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, il testo di una risoluzione recante le osservazioni della Regione Lazio sul programma di lavoro della Commissione per il 2021 – Un'Unione vitale in un mondo fragile (COM(2020) 690 final).

  Questo documento è trasmesso alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative normative in ordine alla costituzione delle cosiddette startup innovative, alla luce di una recente sentenza del Consiglio di Stato – 2-01164

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   secondo i dati del Ministero dello sviluppo economico, oggi in Italia si contano oltre 11 mila startup, di cui quasi il 20 per cento fondate da under-35, e con circa 65 mila individui impiegati in totale;
   il decreto ministeriale 17 febbraio 2016 ha definito le modalità di redazione degli atti costitutivi di società a responsabilità limitata (startup innovative), successivamente corrette dal decreto ministeriale 7 luglio 2016;
   questa normativa prevedeva, a decorrere dal 20 luglio 2016, la possibilità per le startup di costituirsi in breve tempo e in forma totalmente gratuita e on line tramite un modello standard attraverso la piattaforma startup.registroimprese.it;
   questa opzione era predisposta in via alternativa all'ordinaria costituzione tramite atto pubblico notarile, con controlli attribuiti agli uffici del Registro delle imprese. Questo assetto è stato negli anni contestato dal Notariato, ma con la sentenza n. 1004/2017, il Tar aveva rigettato il ricorso del Consiglio Nazionale del Notariato (C.N.N.) contro il decreto in questione;
   tuttavia, il Consiglio di Stato, con sentenza 29 marzo 2021, n. 2643, ha ribaltato la sentenza del Tar annullando di fatto gli effetti voluti dal decreto ministeriale, determinando quindi una situazione di vera urgenza normativa;
   questo vuoto legislativo crea una situazione di assoluta incertezza per quelle attività che hanno usufruito di questo meccanismo in forma digitale e gratuita, con il rischio che avvenga ora un ingiusto dispendio di risorse economiche durante una già difficilissima congiuntura economica dovuta all'emergenza epidemiologica;
   nell'ovvia prospettiva di un intervento legislativo urgente, si richiama peraltro la necessità di recepire entro il 1o agosto 2021 la direttiva (UE) 2019/1151 per quanto concerne l'uso di strumenti e processi digitali nel diritto societario, la quale prevede che tutte le società a responsabilità limitata – e non solamente le startup innovative – potranno essere costituite online sulla base di modelli predefiniti e in forma alternativa alla via ordinaria, che invece resterà necessaria per le società per azioni;
   l'articolo 29 della legge di delegazione europea attualmente all'esame del Senato (AS 1721-B), recante princìpi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva citata, va nella direzione opposta a quella indicata a livello europeo, abolendo implicitamente la forma dello statuto pre-approvato che rappresentava il pilastro della semplificazione e riconoscendo al notaio il ruolo di unico soggetto certificatore –:
   se il Governo intenda affrontare nell'immediato il vuoto normativo venutosi a creare a seguito della recente sentenza del Consiglio di Stato e come intenda predisporre, al più presto, la normativa di recepimento della direttiva comunitaria per semplificare la creazione delle società a responsabilità limitata, riducendone al tempo stesso costi, tempistiche ed oneri amministrativi, e quale posizione intenda assumere in merito a tutte quelle startup innovative che dal luglio 2016 hanno usufruito di questo meccanismo alternativo.
(2-01164) «Frate, Angiola, Costa, Schullian».


Iniziative di competenza circa la sussistenza dei presupposti per l'esercizio dei poteri di cui agli articoli 141 e seguenti del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali in relazione a recenti vicende afferenti il comune di Reggio Calabria – 2-01165

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   con ordinanza del 9 dicembre 2020, il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione G.i.p., ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Antonino Castorina e Carmelo Giustra, nell'ambito di un'indagine che ha rivelato (riprendendo testualmente il testo del provvedimento) elementi inquietanti relativi alle elezioni comunali svoltesi il 20 e 21 settembre;
   nella richiesta del pubblico ministero accolta dal giudice, si trovano contestati diversi capi d'incolpazione a carico dei due soggetti, per una serie di reati elettorali e numerose fattispecie di falso in atti pubblici;
   in particolare, gli indagati avrebbero messo in opera un articolato, quanto pervasivo, sistema di alterazione del procedimento elettorale, sia mediante la nomina di presidenti di seggio che parrebbero compiacenti, sia mediante la registrazione di voti falsi, espressi, fra l'altro, a nome di soggetti ultraottantenni ricoverati in case di cura o, addirittura, di elettori deceduti;
   negli atti del procedimento penale, peraltro, ad avviso degli interpellanti, vengono proiettate ombre assai significative sulla posizione del sindaco allora in carica, poi riconfermato, Giuseppe Falcomatà;
   più in dettaglio va considerata la posizione del primo cittadino in ordine all'applicazione dell'articolo 20 del decreto del Presidente della Repubblica n. 570 del 1960 (il testo unico delle elezioni comunali), posto che tale norma stabilisce che in caso d'impedimento del presidente di seggio, il quale sopraggiunga in condizioni tali da non consentire la surrogazione normale, assume la presidenza il sindaco stesso, ovvero un suo delegato;
   sennonché, nella vicenda si sarebbero verificate – stando alle risultanze del procedimento penale – diverse anomalie: l'individuazione come delegato del consigliere comunale Castorina, soggetto candidato alla tornata del 20 e 21 settembre, e dunque in conflitto d'interessi rispetto al ruolo;
   la ratifica finale da parte del sindaco, che, sembrerebbe avvedutosi dell'irregolarità del procedimento seguito per la sostituzione dei presidenti di seggio, e sebbene avvertito dalle segreterie circa le anomalie sin da subito riscontrate, ha nondimeno fatto proprie e confermato le designazioni operate da Castorina;
   il già allarmante quadro investigativo si è, purtroppo, ulteriormente arricchito e aggravato in queste settimane;
   il 3 marzo 2021, infatti, sono stati disposti dal Gip cinque arresti domiciliari e una sospensione dall'esercizio del pubblico ufficio. Le misure sono state disposte a carico di soggetti dell’entourage di Castorina, indagati a vario titolo per alterazione del voto, falsità ideologica in atto pubblico e abuso d'ufficio: secondo la ricostruzione degli inquirenti, questi avrebbero aiutato il consigliere a reperire le copie delle tessere elettorali utilizzate per far risultare voti in favore di Castorina da parte di anziani in realtà mai andati alle urne o addirittura di persone defunte;
   ulteriori riscontri sono poi intervenuti dalle intercettazioni e dalle dichiarazioni di Giustra, che ha ammesso come consapevolmente, in violazione delle norme vigenti, Castorina lo avesse nominato presidente di seggio;
   nel complesso, dalla vicenda suesposta – al di là dell'accertamento delle responsabilità individuali che avverrà in sede penale – emergono, ad avviso degli interpellanti, profili d'illegittimità di rilevanza tale da inficiare, ove confermati, l'intero procedimento elettorale e i suoi esiti;
   il numero e la specie delle irregolarità e dei vizi dedotti, infatti, ben potrebbero, secondo gli interpellanti, aver alterato in misura decisiva l'espressione della volontà popolare e la stessa genuinità del voto; ciò anche considerando che Castorina è risultato il candidato più votato di tutto il Centrosinistra con oltre 1.500 preferenze, decisive per consentire alla coalizione di superare la soglia necessaria a ottenere il premio di maggioranza;
   deve aggiungersi, poi, che comunque la designazione di molti presidenti di seggio in forza di deleghe irregolari configurerebbe una forma d'illegittimità originaria, suscettibile di riverberarsi, in via derivata, sugli atti successivi;
   in ogni caso, i fatti riportati sin da subito rifluiscono, danneggiandola, anche sulla legittimazione democratica e sul prestigio di tutte le principali istituzioni comunali, imponendo con urgenza chiarimenti per i cittadini reggini –:
   di quali elementi disponga il Ministro interpellato in relazione a quanto esposto in premessa e se intenda valutare se sussistano i presupposti per adottare iniziative di competenza ai sensi degli articoli 141 e seguenti del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali.
(2-01165) «Cannizzaro, D'Ettore, D'Attis».


Iniziative di competenza in ordine alla gestione dell'emergenza epidemiologica in Sicilia, con particolare riferimento al sistema di trasmissione dei dati correlati al rischio pandemico – 2-01157

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute per sapere – premesso che:
   da notizie a mezzo stampa si è appreso che i carabinieri del Nas di Palermo e del comando provinciale di Trapani hanno dato esecuzione a un'ordinanza di misura cautelare che ha comportato gli arresti domiciliari nei confronti di appartenenti al dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe) dell'assessorato della salute della regione siciliana con l'accusa di aver diffuso dati falsi riguardanti la pandemia di COVID-19 al fine di evitare l'istituzione di zone «rosse» o «arancioni» sul territorio siciliano;
   secondo quanto riportato, agli arrestati sarebbero stati contestati i reati di falso materiale ed ideologico, poiché avrebbero modificato i dati relativi ai positivi, ai morti e ai risultati dei tamponi, alterando in particolare in difetto il numero dei decessi e dei contagiati e in eccesso il numero dei tamponi eseguiti, e così profondamente falsificando il quadro complessivo dei dati diretti all'istituto superiore di sanità, sulla base dei quali sarebbero stati poi adottati i provvedimenti per il contenimento della diffusione del virus;
   ancor più grave è la circostanza che, oltre agli arresti domiciliari disposti per una dirigente generale della regione e alcuni funzionari e collaboratori, risulterebbe indagato anche l'assessore regionale alla sanità Ruggero Razza rispetto al quale sarebbe emerso il parziale coinvolgimento nelle attività delittuose del dipartimento;
   particolarmente critica, poi, risulterebbe la situazione di Palermo, che avrebbe molto probabilmente dovuto essere dichiarata zona «rossa» e il cui sindaco ha già detto che costituirà il comune come parte civile nel procedimento giudiziario, avendo basato molte delle scelte e dei provvedimenti amministrativi di questi mesi proprio su quei dati;
   è evidente che qualora i fatti riportati venissero confermati, sarebbero di una gravità inaudita, in quanto l'alterazione dei numeri, compresi quelli sui decessi, avrebbe impedito l'adozione di misure di contenimento ben più severe ed efficaci contro la diffusione della pandemia nel territorio siciliano, mentre la contraffazione dei dati reali almeno fin dal novembre del 2020 avrebbe esposto la popolazione siciliana a rischi di contagio assai più elevati rispetto a quelli conseguenti ai dati ufficialmente dichiarati;
   tale quadro risulta aggravato dal fatto che nei mesi passati il presidente della regione siciliana, in qualità di commissario delegato per l'emergenza COVID-19 nella sua regione, si è ripetutamente scontrato pubblicamente con il Governo nazionale e con il Commissario nazionale per l'emergenza COVID-19 lamentando la natura schiettamente politica alla base dei provvedimenti restrittivi adottati a livello nazionale per il contenimento dell'epidemia; provvedimenti che secondo il presidente della regione siciliana venivano assunti in spregio e danno della popolazione siciliana proprio in virtù della difformità di quei dati provenienti dalla sua regione e che non erano atti a giustificare, a suo parere, provvedimenti così restrittivi, e dunque, da lui ritenuti assolutamente punitivi nei confronti dei cittadini siciliani;
   quello che sembra emergere dalle notizie riportate dagli organi di informazione è dunque un quadro sconcertante e sconfortante del modo in cui sono stati gestiti i dati pandemici regionali, in un contesto in cui, alla diffusa disorganizzazione ed alla lentezza da parte degli uffici periferici incaricati della raccolta dei dati, si sarebbe sommato il dolo di organi amministrativi e politici ai vertici dell'organizzazione regionale, nel tentativo di dare un'immagine di tenuta ed efficienza del servizio sanitario regionale, e della classe politica che la amministra, migliore di quella reale, con la conseguente esposizione della popolazione siciliana a rischi gravissimi per la salute pubblica;
   in attesa che le indagini della magistratura facciano il loro corso, e definiscano con certezza le responsabilità dei fatti riportati, appare opportuno ricordare che il Governo può sostituirsi a organi delle regioni, delle città metropolitane, delle province e dei comuni nel caso di pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica, ovvero quando lo richiedono, in particolare, la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali dei governi locali –:
   quali iniziative urgenti il Governo intenda adottare, per quanto di competenza, per assicurare la ricostituzione immediata di un sistema di trasmissione di tutti i dati correlati al rischio pandemico che sia efficace e reale, nonché quali iniziative urgenti intenda adottare per garantire il ripristino immediato delle condizioni di sicurezza per la salute pubblica di tutti i cittadini nella Regione siciliana, anche valutando l'opportunità di riportare la gestione dell'emergenza epidemiologica in questa regione direttamente in capo al commissario straordinario per l'emergenza COVID-19 nominato a livello nazionale.
(2-01157) «Miceli, Raciti, Rizzo Nervo, Nitti, Lattanzio, Viscomi, Siani, Gariglio, Benamati, Andrea Romano, Pizzetti, Cenni, Mauri, Sani, Buratti, De Filippo, Carnevali, Avossa, Di Giorgi, Verini, Sensi, Pezzopane, Enrico Borghi, Fiano, Gribaudo, Ubaldo Pagano, Fragomeli, Bordo, Boccia, Delrio, Navarra, Cappellani».


Elementi e iniziative di competenza in materia di valori limite per gli scarichi contenenti sostanze Pfas, anche in relazione all'attività della società Solvay in provincia di Alessandria – 2-01166

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, il Ministro della transizione ecologica, per sapere – premesso che:
   il 7 agosto 2020 l'interpellanza urgente n. 2-00894 in merito al tema del nuovo Pfas cC604 prodotto in esclusiva dalla Solvay S.P. di Spinetta Marengo (Alessandria), dopo il fallimento della Miteni di Trissino (Vicenza) nel 2018, chiarì il piano di Solvay che prevede la riduzione fino al 99,9 per cento (tramite osmosi inversa vibrazionale, metodo sperimentale) dei Pfas negli scarichi. L'Ispra assimila il cC604 alle sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche, molto persistenti e molto bioaccumulabili (Reach). La sostanza è stata rinvenuta a valle della barriera idraulica della Solvay, i cui dirigenti sono stati condannati nel dicembre 2019 per disastro ambientale colposo;
   nonostante la sentenza, Solvay sta chiedendo alla provincia di Alessandria di incrementare da 40 a 60 t/anno la produzione di cC604 e di eseguire il ciclo produttivo completo come quello eseguito in precedenza dalla Miteni;
   nella missione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati a Spinetta, nell'ottobre 2020, è emerso come venga prodotto anche ADV7800, un Pfas a catena lunga, e non si comprende se ciò sia lecito;
   nel mese di dicembre 2020 è stata discussa in Unione europea la direttiva sull'acqua potabile che, seppur non citi i nuovi Pfas, ha indicato la necessità di normare le concentrazioni dei Pfas agli scarichi;
   studi sulla risposta alle vaccinazioni citati nel documento Opinion on Pfos and Pfoa di Efsa (Efsa Contam Panel, 2018) documentano, a quanto consta all'interpellante, la riduzione del 50 per cento dei titoli anticorpali al di sotto della soglia di protezione per una concentrazione di Pfas di circa 10 ng/litro, per le vaccinazioni anti tetano, difterite e influenza;
   recenti studi (Grandjean et al) documentano un aumento della gravità del Covid-19 in relazione alla concentrazione ematica dei Pfas (Pfba in particolare);
   nel luglio 2020, l'ispezione di Arpa Piemonte a Torre Garofoli di Tortona (Alessandria) ha rilevato la presenza di depositi gestiti da Arcese trasporti contenenti Pfas (11,732 tonnellate) in 10 cisternette, di cui alcune a temperatura controllata, alcune no, provenienti dalla Miteni e destinati alla Solvay in due depositi esistenti a Tortona, trasporti eseguiti fra il 2015 e il 2020. I depositi di Arcese, che esegue i trasporti per conto di Solvay speciality polymers spa, risultano fuori dalla direttiva Seveso. Nel documento di Arpa viene posto il dubbio che tali attività debbano essere comprese nell'Aia;
   la conferenza di servizi provinciale è terminata nell'ottobre 2020, ma non esiste ancora il documento finale autorizzativo; da notizie di stampa risulta che la provincia (autorità competente) sembra volere autorizzare la modifica dell'Aia, l'aumento e la variazione della produzione dei Pfas;
   durante la missione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati dell'ottobre 2020 a quanto consta all'interpellante sarebbero state dichiarate perdite attuali del 12 per cento dei Pfas in corpo idrico; tra l'altro sembrerebbe che non vi sia alcuna garanzia che i filtri a osmosi inversa vibrante funzioneranno, e che in ogni caso, prima di 3 anni non saranno a disposizione;
   i dati epidemiologici della popolazione sono preoccupanti, i dati relativi alla salute degli operai non sono stati messi a disposizione durante le audizioni Asl in prefettura a Vercelli;
   da notizie di stampa risulta che i limiti agli scarichi sarebbero presenti nella bozza del collegato ambientale 2020, annunciato nella Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2019 (limiti presenti solo in legge regionale veneta, ma non per il cC604, prodotto anche alla Miteni prima del fallimento), con un limite di 7 microgrammi/litro per i primi 24 mesi, 3,5 per i successivi e 0,5 dopo 48 mesi;
   nel documento «valutazione dei rischi da sostanze perfluorate GEN X e cC604: richiesta di parere» dell'Istituto superiore di sanità i valori consigliati di cC604 agli scarichi risultano 0,1 microgrammi/litro (per singolo composto) con un valore di 0,5 microgrammi/litro per la sommatoria. Valori quindi inferiori di 70 volte rispetto a quelli presenti nella bozza del collegato e che rimangono minori di 5 volte anche ammettendo un periodo transitorio (3 anni per Istituto superiore di sanità);
   la citata nuova direttiva acque dell'Unione europea concorda sul valore cumulativo di 0,5 microgrammi/litro e 0,1 per singolo composto, ma si riferisce solo a 20 vecchi Pfas a catena lunga. Ma, dato il parere dell'Istituto superiore di sanità, è possibile essere più restrittivi e normare anche il cC604 e l'ADV7800 –:
   se i Ministri interpellati non ritengano di adottare iniziative, per quanto di competenza, per adeguare i valori consentiti riferiti agli scarichi relativamente ai Pfas a quanto proposto dall'Istituto superiore di sanità anche per i Pfas a catena corta (in particolare cC604) e per l'ADV7800 (a catena lunga), chiarendo la liceità della produzione di questa molecola a catena lunga;
   se non ritengano di adottare iniziative, per quanto di competenza, anche acquisendo ulteriori elementi in merito all'autorizzazione integrata ambientale che la provincia di Alessandria sembra in procinto di rilasciare alla Solvay, per tutelare il bacino idrico del Po e la popolazione che vi risiede (un terzo dei cittadini italiani), anche in relazione all'emergenza Covid-19;
   se risultino esiti dello studio di coorte osservazionale che era stato predisposto in Veneto nel 2016 ed era stato segnalato in ritardo durante l'audizione del luglio 2019 presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati dalla dottoressa Dogliotti dell'Istituto superiore di sanità, per mancata collaborazione della regione Veneto con l'Istituto superiore di sanità, e se si ritenga di programmare ed eseguire analogo studio ad Alessandria.
(2-01166) «Zolezzi, D'Arrando, Maraia, Daga, Deiana, D'Ippolito, Di Lauro, Licatini, Micillo, Terzoni, Traversi, Varrica, Vianello, Vignaroli, Bilotti, Cadeddu, Cassese, Cillis, Gagnarli, Gallinella, L'Abbate, Maglione, Alberto Manca, Marzana, Parentela, Pignatone, Aresta, Del Monaco, Iovino, Roberto Rossini».


Iniziative di competenza volte al contrasto della situazione di degrado diffusamente riscontrabile nelle aree adiacenti stazioni ferroviarie e viadotti, con particolare riferimento all'area della stazione Tuscolana di Roma – 2-01167

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, il Ministro della transizione ecologica, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   da anni ormai residenti, turisti e lavoratori denunciano lo stato di intollerabile abbandono e conseguente degrado in cui versano le aree attigue ai valli ferroviari, aree demaniali o aree concesse, le stazioni ferroviarie, le autostrade e i viadotti, compromettendo il decoro urbano, il paesaggio e l'immagine complessiva dell'Italia e offrendo un pessimo biglietto da visita per le grandi aree metropolitane a visitatori e pendolari;
   tale situazione si registra, in particolar modo, nelle grandi città, ancorché le stesse rappresentino città d'arte o aree urbane dove maggiormente si concentrano attività economiche del terziario o dell'industria con conseguente maggiore afflusso di utenti: Roma, Milano, Firenze, Napoli, Bologna, Torino, solo per fare alcuni esempi;
   il degrado generato si trasforma in crollo dei coefficienti di sicurezza, trasformando aree e manufatti di proprietà dello Stato e concessi a soggetti terzi in ricettacolo di rifiuti speciali, in obiettivi per occupazioni abusive da parte di sbandati e senza fissa dimora, in luoghi utili all'esercizio di attività illegali come spaccio e stoccaggio di droga e armi, prostituzione, basi logistiche per il controllo di attività criminose; pezzi di città assaliti da ogni forma di declino sociale e urbano fino alla quotidiana attività di graffitari che deprezzano i valori immobiliari e aggiungono al degrado sociale e ambientale un danno economico per i residenti e per le attività economiche;
   in particolare, l'area a Roma che parte dalla stazione Tuscolana e attraversa piazza Ragusa proseguendo per Via della Stazione Tuscolana, è totalmente fuori controllo con proprietà demaniali, di competenza del gruppo Ferrovie dello Stato italiane, dove persistono manufatti edilizi e baracche mai mantenuti, con coperture in Eternit a quanto risulta agli interpellanti, mai bonificate, abitati abusivamente da clandestini e senza fissa dimora di cui viene messa in pericolo l'incolumità fisica, presidiati da un circuito di criminalità, con la presenza, a quanto consta agli interpellanti, di barriere in cemento armato tipo «new jersey» adibite a protezione delle attività illegali, piazzali trasformati in discariche a cielo aperto e in luoghi di selezione e smistamento per refurtiva proveniente da furti in appartamento di auto, con situazione di allarme continuo tale da poter sfociare in qualunque momento in tragedia;
   a nulla sono valse fin qui le rimostranze e le iniziative dei cittadini e dei rappresentanti delle istituzioni locali, che si sono organizzati anche in comitati di quartiere, per cercare di affrontare le problematiche della zona;
   come denunciato con precedenti atti di sindacato ispettivo, a cui non è mai stato dato riscontro, si tratta di vere bombe ambientali e sociali con aggiunta di fumi nocivi legati alla presenza continua di motrici, gru e macchinari di varia natura e in continua attività diurna e notturna; persiste, secondo quanto riferito all'interrogante e denunciato dai comitati di zona, la presenza di amianto su cui Rfi intervenne anni fa con parziali e inidonee bonifiche che non hanno risolto l'annoso problema. Si legge in un volantino che i vecchi capannoni abbandonati, gestiti da Rete Ferroviaria Italiana, minacciano seriamente la salute dei residenti, disperdendo nell'aria polveri contenenti fibre d'amianto. Al veleno si somma anche il pericolo per la sicurezza derivato dall'incuria e dall'occupazione da parte di irregolari, extracomunitari e non, di tali manufatti. Taluni svolgerebbero attività commerciali mascherate da aggregazioni ludiche e sociali, facendo concorrenza sleale nei confronti di analoghe attività svolte da imprenditori che invece pagano affitti, tasse, personale, bollette. Una parte di queste attività si riversano all'interno della Stazione Tuscolana, luogo sempre più insicuro e incustodito;
   si ribadisce nel volantino che all'interno della zona di pertinenza del gruppo Ferrovie dello Stato vi sono, infatti, insediamenti abusivi, spesso legati a situazioni sociali di degrado e di emergenza abitativa e attività criminali, quali spaccio e prostituzione; in tutta la zona limitrofa si segnalano furti d'auto, scippi, furti nelle abitazioni del quartiere;
   in particolare, di notte la stazione e le aree circostanti diventano «terra di nessuno»;
   nonostante le numerose proteste e i reclami rivolti dai cittadini a Rfi, la situazione non ha trovato ancora alcuna risposta positiva, eccezion fatta per i giganteschi progetti di trasformazione urbanistica realizzabili in venti anni e tutt'altro che indirizzati agli obiettivi di manutenzione responsabile dei beni concessi dallo Stato;
   a conferma di tale situazione, solo un anno fa, l'assessore all'urbanistica di Roma Capitale, Luca Montuori, in occasione dell'approvazione della variante al Piano regolatore generale per la riqualificazione dell'area della stazione Tuscolana, aveva dichiarato: «Abbiamo già avuto diversi confronti con cittadini, comitati di quartiere e associazioni, ci sarà una dismissione progressiva di attività inquinanti, capannoni o accatastamenti di materiali di scarto e il recupero dell'area con attività interessanti per il quartiere e ampi spazi pedonali. Il tutto all'interno di una visione di sistema delle stazioni dell'anello ferroviario come porte di accesso alla città»;
   a parere degli interpellanti non si può più continuare a rinviare il problema, ma è necessario intervenire immediatamente anche per scongiurare tragedie fortuite o premeditate con conseguenti onerose richieste di risarcimento a danno di Rfi, ovvero l'esplosione di conflitti sociali sul territorio –:
   se e quali urgenti iniziative, per quanto di competenza, il Governo intenda adottare per sanare la grave situazione esposta in premessa, garantendo la riqualificazione immediata dell'intera area, la rimozione del materiale in amianto rilevato, con annessa bonifica a garanzia di livelli minimi di qualità della vita;
   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare a tutela della salute e della sicurezza dei cittadini residenti nelle zone degradate adiacenti alle aree ferroviarie, dislocate in tutta Italia, e, nello specifico, nell'area della stazione Tuscolana di cui in premessa, deturpata da scritte murali e teatro di violenze, occupazioni e attività commerciali abusive, discariche a cielo aperto, attività di spaccio e traffico di droga.
(2-01167) «Rampelli, Lollobrigida».