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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Giovedì 24 marzo 2022

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta orale:


   VALLASCAS. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'11 marzo 2022, il giornale online Altreconomia ha pubblicato un articolo relativo al diniego opposto dalla struttura commissariale per l'emergenza COVID-19 di un'istanza di accesso agli atti presentata in merito alla sottoscrizione del contratto stipulato il 27 gennaio 2022 con l'azienda farmaceutica Pfizer per la fornitura di 600 mila dosi del farmaco Paxlovid per il trattamento antivirale del COVID;

   il giornale ha pubblicato anche la lettera di diniego dell'istanza firmata dal commissario straordinario per l'emergenza COVID-19, generale Francesco Paolo Figliuolo;

   nella lettera, il commissario straordinario per l'emergenza COVID non sembra motivare il diniego, ma si limiterebbe a riportare l'opposizione espressa, in qualità di soggetto controinteressato, dall'azienda farmaceutica che ha ricordato (rivolgendosi al commissario) che «il contratto sottoscritto tra la scrivente azienda e codesta Spett.le Struttura commissariale riguarda un farmaco autorizzato per la cura del COVID-19 e oggetto di tutela brevettuale e contiene numerose clausole che costituiscono segreti commerciali (...). Per questo motivo, il contratto è definito nella sua interezza come confidenziale ed è oggetto ad una specifica clausola di riservatezza che vincola le Parti a non divulgare a terzi il contenuto dell'accordo raggiunto»;

   secondo il giornale, le questioni sollevate da Pfizer in merito al carattere confidenziale del contratto e alla sussistenza di «una specifica clausola di riservatezza che vincola le Parti» rappresenterebbero «uno schema purtroppo già osservato all'epoca delle forniture dei vaccini (Cominarty nel caso di Pfizer-BioNTech), anche in quel caso segnate da scarsa trasparenza e totale non verificabilità rispetto alle clausole dei contratti miliardari»;

   viene anche riferita l'affermazione di un medico secondo il quale «Pfizer è nota per essere assolutamente resistente a qualsiasi richiesta di trasparenza, in tutti i campi, non solo per quanto riguarda i prezzi dei farmaci, ma anche la correttezza dei contenuti delle sue campagne informative»;

   l'articolo riferisce che «In Italia il Corriere della Sera ha dato conto a fine febbraio del valore di 666 euro a ciclo per Paxlovid, stimando quindi una prima fornitura che dovrebbe sfiorare i 400 milioni di euro»;

   la trasparenza e la pubblicità degli atti della pubblica amministrazione sono principi non derogabili, se non in casi eccezionali, e le stesse disposizioni in materia di accesso agli atti riconoscono una prevalenza all'interesse conoscitivo che la richiesta mira a soddisfare, che andrebbe salvaguardato in via prioritario soprattutto in un contesto come quello pandemico che ha prodotto «guadagni incontrollati e incredibili ai privati»;

   d'altra parte, la tutela brevettuale nonché i segreti commerciali – che rappresentano le argomentazioni addotte a sostegno dell'opposizione all'istanza – trovano nel nostro ordinamento ampie garanzie di tutela (pubblicazione parziale dell'atto, stralcio ovvero espunzione di parti o dati ritenuti sensibili);

   è il caso, inoltre, di ricordare che il provvedimento di diniego di accesso agli atti, anche parziale, è sempre in capo all'amministrazione a cui è rivolta l'istanza, che dovrebbe pertanto motivare la decisione e non può, secondo una consolidata giurisprudenza, legittimamente assumere quale unico fondamento del diniego di accesso agli atti la mancanza del consenso da parte dei soggetti controinteressati –:

   se non intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, anche di natura normativa, per rendere pubblico il contratto stipulato con la Pfizer il 27 gennaio 2022 per la fornitura di 600 mila dosi del farmaco Paxlovid;

   se corrisponda al vero che la struttura commissariale abbia sottoscritto un contratto di fornitura che conterrebbe una specifica clausola di riservatezza tra le parti e, in caso affermativo, quali siano le motivazioni;

   quali siano le effettive motivazioni in base alle quali la struttura commissariale ha opposto diniego all'accesso agli atti di cui in premessa.
(3-02839)

Interrogazioni a risposta scritta:


   CARETTA e CIABURRO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   come noto, è da inizio 2021 che è stato registrato un costante aumento dei prezzi delle materie prime in agricoltura, come nel caso dei cereali, con incrementi superiori al 100 per cento che, in combinazione con il rincaro degli oneri energetici, ampiamente aumentati di oltre il 150 per cento, sta mettendo a dura prova la sostenibilità economica di numerosi settori dell'economia;

   l'industria agroalimentare italiana è stata duramente colpita dall'aumento di energia e materie prime alimentari, al punto da richiedere l'attuazione di misure di sostegno economico di breve periodo che, tuttavia, non sono in grado di fornire una risposta di carattere strategico alle esigenze del comparto;

   in tal senso, a più riprese, settori come la distribuzione all'ingrosso di prodotti alimentari hanno assunto un ruolo di garanzia nei confronti dei canali HoReCa e, più in generale, dell'industria alimentare stessa, arrivando ad ammortizzare parte dei rincari;

   la spirale inflattiva che ha colpito l'intero comparto alimentare e le relative materie prime, se non contenuta in modo strategico e definitivo, rischia di comportare gravi ricadute occupazionali, con conseguenti perdite di competitività sui mercati del sistema made in Italy a favore di attori stranieri e di prodotti di scarsa qualità;

   tali contingenze hanno portato il mondo produttivo a richiedere l'attivazione di un tavolo di filiera che coinvolga tutte le parti coinvolte nel rincaro dei prodotti alimentari, anche in riferimento alla filiera HoReCa, in modo tale da poter condurre all'elaborazione di misure che, nel breve e nel lungo periodo, permettano di sostenere l'attuale crisi economica salvaguardando produttori e consumatori –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative di competenza intenda intraprendere per attivare un tavolo di filiera che coinvolga l'intero comparto produttivo alimentare, anche in riferimento a quanto rappresentato in premessa, per poter elaborare iniziative strategiche per il contenimento delle esternalità negative derivanti dall'attuale crisi internazionale di energia e materie prime.
(4-11657)


   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   dalle notizie più recenti, si apprende, con una certa dose di preoccupazione, di un attacco informatico contro il sistema informatico delle Ferrovie dello Stato, che sta comportando numerosi disservizi in alcune stazioni;

   secondo i primi accertamenti condotti dalla polizia postale, la mano dietro questi attacchi sembrerebbe essere quella degli hacker russi, in quanto sono stati rilevati elementi che condurrebbero ad una infezione da cryptolocker, virus attraverso il quale verrebbero decrittati e bloccati i dati sensibili per, successivamente, chiedere un riscatto prima di rilasciarli;

   secondo gli informatici, potrebbe trattarsi della cosiddetta guerra asimmetrica, un diverso metodo di conduzione delle ostilità tra i Paesi, non solamente tramite l'utilizzo di armi e ordigni, bensì anche per il tramite di virus atti a colpire i sistemi informatici dei Paesi nemici; alla luce degli eventi bellici in corso tra l'Ucraina e la Federazione Russa e per quanto le indagini risultino tuttora in corso, si rende oltremodo necessaria la predisposizione di tutti gli strumenti di difesa utili a scongiurare un eventuale attacco informatico su larga scala, soprattutto su altri settori come quelli dei voli –:

   se il Governo sia in possesso di elementi ulteriori legati alla vicenda indicata in premessa;

   se siano state messe in campo attività di intelligence al fine di scongiurare l'ipotesi di un attacco russo;

   quale sia il nostro attuale livello di sicurezza informatica;

   quali iniziative straordinarie si intendano assumere per la protezione delle nostre infrastrutture strategiche alla luce della crisi internazionale.
(4-11658)


   LOLLOBRIGIDA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. — Per sapere – premesso che:

   la composizione della giunta nei comuni della provincia di Bolzano è disciplinata dallo statuto speciale di autonomia per il Trentino-Alto Adige e dalla legge regionale 3 maggio 2018, n. 2 (recante il codice degli enti locali della regione autonoma Trentino-Alto Adige);

   in particolare, allo scopo di tutelare i gruppi linguistici negli organi esecutivi comunali, l'articolo 61, comma 2, dello statuto prevede che nei comuni della provincia di Bolzano ciascun gruppo linguistico ha diritto di essere rappresentato nella giunta municipale, se nel consiglio comunale vi siano almeno due consiglieri appartenenti al gruppo stesso (cosiddetta garanzia di rappresentanza a titolo etnico);

   l'articolo 54 della legge regionale stabilisce, poi, che nei predetti comuni il numero dei posti spettanti a ciascun gruppo linguistico nella giunta viene determinato includendo nel computo il sindaco e avuto riguardo alla consistenza dei gruppi linguistici presenti in consiglio comunale, accertata al momento della convalida del consiglio neoeletto. In questo modo, introduce un rapporto di proporzionalità tra la quota degli assessori e il numero dei consiglieri eletti dei gruppi linguistici;

   a causa di questo vincolo alla consistenza dei gruppi linguistici presenti in consiglio comunale, è accaduto che, a settembre del 2020, nel comune di San Candido, dove era stato eletto un solo consigliere comunale del gruppo linguistico italiano, è stata respinta la proposta del sindaco di farlo entrare in giunta in rappresentanza del gruppo etnico di minoranza; né poteva essere attivata la garanzia della partecipazione di diritto prevista dallo statuto, dal momento che essa trova applicazione solo in caso di elezione di due consiglieri del gruppo minoritario;

   per effetto degli articoli richiamati, quindi, risulta che, quando nel consiglio comunale vi è un solo consigliere appartenente al gruppo linguistico di minoranza, questi non solo non ha il diritto previsto dallo statuto di partecipare come assessore in giunta, ma non può addirittura assumere l'incarico, neanche se sussiste l'accordo di maggioranza;

   per superare la paradossale preclusione che deriva dall'articolo 54 della suddetta legge regionale, in armonia con lo spirito rappresentativo dello statuto, è stato proposto di introdurre una deroga al vincolo di proporzione, riconoscendo al consigliere unico del gruppo linguistico la possibilità di entrare in giunta in caso di accordo politico con le forze di maggioranza;

   tuttavia, dalle notizie della stampa si apprende che la prima commissione del consiglio regionale del Trentino Alto Adige ha respinto la proposta, confermando la regola secondo cui ogni gruppo deve essere rappresentato in giunta comunale in modo proporzionale alla sua consistenza;

   come la vicenda del comune di San Candido dimostra, però, l'attuale assetto normativo deve essere integrato;

   infatti, il divieto di nomina come assessore dell'unico consigliere comunale del gruppo linguistico di minoranza non è conforme allo statuto, è contrario al principio democratico e crea una intollerabile discriminazione tra i rappresentanti basata sull'etnia;

   sotto questo profilo, risulta violato in particolare l'articolo 3 della Costituzione, secondo cui tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali;

   è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono l'effettiva partecipazione di tutti i cittadini all'organizzazione politica del Paese –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa, quale sia il suo orientamento e se non intenda valutare se sussistono i presupposti per assumere iniziative normative di rango costituzionale per promuovere, per quanto di competenza, modifiche dello Statuto Speciale per il Trentino-Alto Adige al fine di superare univocamente le criticità di cui in premessa.
(4-11659)


   COVOLO e PAOLIN. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   la guerra russo-ucraina vede il nostro Paese impegnato in prima linea nell'accoglienza dei profughi ucraini;

   il Governo ha già destinato 400 milioni di euro per la prima fase di 6 mesi riguardante l'accoglienza, che, attualmente, riguarda oltre 55.000 persone. Ipotizzando una base di 60.000 persone, si potrebbero riconoscere, per i primi 3 mesi, 600 euro al mese per profugo (o 900 euro per nucleo familiare) in caso di reperimento di autonoma sistemazione, ovvero 20 euro al giorno in caso di assistenza diffusa (riguardante circa 15.000 posti gestiti tramite associazioni del terzo settore, che andrebbero poi devoluti alle strutture e alle famiglie ospitanti). È attiva anche una rete che coinvolge gli enti religiosi e la Caritas, coordinata dalle prefetture;

   sul fronte del sostegno per l'assistenza sanitaria, sarà necessario riconoscere alle regioni e alle province autonome un contributo forfettario per l'accesso alle prestazioni del Servizio sanitario nazionale;

   a ciò si aggiunge il grido di aiuto dei sindaci. Per dare una idea dei dati dell'emergenza, nella sola provincia di Vicenza, si trovano già a gestire 1.200 profughi e vogliono vederci chiaro per il futuro;

   in particolare, i primi cittadini devono sostenere l'inserimento scolastico degli studenti ucraini, con conseguenti spese per mense e trasporto scolastico, a carico dei bilanci comunali, nell'ambito dei quali è difficile incrementare le entrate da destinare alla spesa corrente, in un momento di precarietà anche per molti contribuenti italiani. La regione e il Dipartimento di protezione civile non hanno ancora cognizione di quali saranno le capacità di spesa. La prefettura si è attivata con i Centri di accoglienza straordinaria (Cas), mentre la rete del Sistema accoglienza integrazione (Sai) e Pre-Sai, che a Vicenza vede 75 posti disponibili, è già saturo, e potrà essere incrementato al massimo di altri 25 posti. I sindaci stanno facendo da tramite, con privati e terzo settore, per il reperimento di alloggi e strutture dove collocare i profughi;

   è di tutta evidenza la necessità di supportare, dal punto di vista amministrativo e finanziario, regioni ed enti locali, che si trovano a gestire problemi legati ai numeri (attuali e futuri) dell'accoglienza –:

   se il Governo intenda adottare iniziative per stanziare ulteriori risorse in favore delle regioni, delle province e dei comuni, supportandoli nella gestione dell'emergenza profughi, che li vede impegnati anche come tramite con privati, terzo settore, parrocchie e rete Caritas.
(4-11660)


   SARLI e EHM. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della cultura, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del turismo, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   nell'agosto 2021 è stato pubblicato dal comune di Pozzuoli un bando pubblico per la concessione di valorizzazione del Rione Terra (ambito A), centro antico di fondazione greca dei Campi Flegrei, riconosciuto patrimonio culturale e soggetto a vincolo paesaggistico e di interesse storico-artistico ed archeologico, ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 2004;

   il bando rappresenta il primo atto per la valorizzazione del Rione Terra attraverso l'assegnazione ad un unico concessionario del 1° comparto immobiliare riqualificato, l'Ambito A, di circa 25.000 metri quadrati, destinato a funzioni commerciali, ristorative e turistico-ricettive (84 camere d'albergo da 185 posti letto, 1 ristorante, 2 bar e 15 botteghe);

   il canone annuo per la concessione di valorizzazione posto a base di gara è euro 203.000;

   la determinazione comunale n. 2507 del 26 novembre 2021 di nomina della commissione giudicatrice, avente funzione anche di seggio di gara, prevede un compenso per ciascun componente, ad esclusione del presidente, pari a euro 7.000,00 ed un impegno per complessivi euro 28.000,00 sul cap. 260 del bilancio di previsione e 2021/2023 annualità 2021; i soggetti individuati assicurano la necessaria competenza in virtù dei rispettivi curricula depositati agli atti dell'ufficio;

   la determinazione n. 388 del 2 marzo 2022 del comune di Pozzuoli prevede di affidare alla Deloitte Financial Advisory s.r.l., la valutazione della congruità delle offerte e dei piani economico-finanziari, prevedendo d'impegnare la somma di euro 57.645,00;

   la Costituzione, articoli 42 e 43, ed il codice civile, all'articolo 834, prevedono, previa corresponsione d'indennità, l'espropriazione di beni privati per motivi d'interesse generale e per causa di pubblico interesse, fini dell'utilità generale; l'articolo 826 del codice civile prevede che il patrimonio indisponibile di enti pubblici sia destinato ad uso e/o servizio pubblico;

   la convenzione da Faro, ratificata con la legge n. 133 del 2020, prevede, in tema di organizzazione delle responsabilità pubbliche in materia di patrimonio culturale, che bisogna rispettare e incoraggiare iniziative volontarie che integrino i ruoli delle autorità pubbliche;

   la relazione dell'Agenzia del Demanio, pubblicata nell'allegato n. 5 al bando di concorso, invita il comune Pozzuoli ad avviare un coinvolgimento della comunità per partecipare attraverso una consultazione pubblica finalizzata alla condivisione degli obiettivi della valorizzazione, con suggerimenti utili ad accompagnare l'iniziativa e ad ampliare le destinazioni funzionali allo sviluppo culturale, economico e sociale del Rione Terra;

   ad ottobre 2021 è stato promosso, da centinaia di cittadini, un appello per il Rione Terra, nel quale si rivendica la partecipazione della comunità alla valorizzazione del centro, segnalando anche che il bando per l'affidamento della rocca puteolana non riserva alla città alcun momento di verifica sull'attività del concessionario con il rischio di grandi profitti per i concessionari e nessun vantaggio per la comunità e le finanze comunali –:

   se il Governo non ritenga che l'affidamento ad un solo concessionario della gestione della valorizzazione del Rione Terra possa porre le basi per una privatizzazione e una non adeguata tutela del patrimonio pubblico, tenuto conto anche degli ingenti finanziamenti pubblici per la sua valorizzazione e che, con tale privatizzazione, non possano, eventualmente, considerarsi soddisfatte neppure le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio culturale previste dall'articolo 6 del «Codice dei beni culturali e del paesaggio» come fini della valorizzazione patrimoniale;

   quali iniziative per quanto di competenza, intenda intraprendere per incoraggiare iniziative volontarie che integrino i ruoli delle autorità pubbliche e favoriscano la partecipazione dei cittadini e della comunità nel processo di valorizzazione del Rione Terra, tenuto conto di quanto previsto dalla normativa vigente e per verificare la congruità del canone annuo per la concessione di valorizzazione del Rione Terra;

   se si intendano verificare la sussistenza dei presupposti per l'avvio di iniziative ispettive, ai fini dell'esercizio di ogni ulteriore potere di competenza.
(4-11663)


   CUNIAL. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, in occasione del Forum di Parigi per la pace, nel novembre 2020, annunciava la proposta di un trattato internazionale sulle pandemie;

   il 29 febbraio 2021 i leader del G7 dichiaravano di lavorare insieme per rafforzare l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), sostenendo il suo ruolo guida e di coordinamento, per accelerare lo sviluppo e la diffusione globale dei vaccini;

   il 25 febbraio 2021, i membri del Consiglio europeo, in materia di COVID-19 e salute, dichiararono di essere impegnati a promuovere la sicurezza sanitaria mondiale, rafforzando l'Organizzazione mondiale della sanità;

   il 30 marzo 2021 il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel e il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, dichiarano di avere l'appoggio di molti Paesi e che: «Ci saranno altre pandemie e altre gravi emergenze sanitarie». Nel documento firmato anche da Mario Draghi, si legge come «per far fronte alle pandemie occorre una leadership a livello globale che renda il sistema sanitario mondiale adatto a questo millennio»;

   il 31 maggio 2021, in occasione dell'Assemblea mondiale della sanità, i 194 Paesi membri dell'Oms hanno deciso di discutere di un nuovo trattato internazionale sulle pandemie durante una sessione speciale iniziata il 29 novembre 2021;

   l'Oms ha deciso il 1o dicembre 2021, ha deciso di avviare un processo globale per elaborare e negoziare un accordo per rafforzare la prevenzione delle pandemie, la preparazione e la risposta, adottando un'unica decisione intitolata: «Il mondo insieme», che istituisce un organo negoziale intergovernativo (Inb) per redigere e negoziare una convenzione, ai sensi dell'articolo 19 della Costituzione dell'Oms. Il direttore generale dell'Oms ha affermato che la decisione ha come missione quella di rafforzare l'architettura sanitaria globale per proteggere e promuovere il benessere di tutte le persone. L'Inb terrà la sua prima riunione entro il 1° marzo 2022 (per concordare modalità di lavoro e tempistiche) e la seconda entro il 1° agosto 2022 (per discutere i progressi su una bozza di lavoro). Terrà inoltre audizioni pubbliche per informare le sue deliberazioni e presentare un rapporto sullo stato di avanzamento della 76a Assemblea mondiale della sanità nel 2023; e per sottoporre il suo risultato all'esame della 77a Assemblea mondiale della sanità nel 2024;

   il 2 febbraio 2022 keionline.org pubblica la notizia che l'ufficio dell'Inb sarà composto da rappresentanti di Brasile (Tovar da Silva Nunes), Egitto (Ahmed Soliman), Giappone (Kazuho Taguchi), Paesi Bassi (Roland Driece), Sud Africa (Precious Matsoso) e Thailandia (Viroj Tangcharoensathien). I due co-presidenti dell'Inb sono Roland Driece (Paesi Bassi) e Precious Matsoso (Sud Africa). La prima riunione dell'Inb è tenuta giovedì 24 febbraio 2022;

   il 3 marzo 2022, il Consiglio europeo autorizza la Commissione a negoziare, per le materie che rientrano nelle competenze dell'Unione, un accordo internazionale sulla prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie;

   l'interrogante concorda con quanto affermato dal Consiglio mondiale per la salute (WCH) laddove afferma che: «L'accordo OMS proposto non è necessario ed è una minaccia alla sovranità e ai diritti inalienabili. Aumenta il potere soffocante dell'Oms di dichiarare pandemie ingiustificate, imporre blocchi disumanizzanti e imporre trattamenti costosi, pericolosi e inefficaci contro la volontà delle persone» e concorda altresì con quanto dichiarato anche dal Forum europeo per la vigilanza sui vaccini, quando afferma che questo trattato sarà giuridicamente vincolante per tutti gli Stati membri e che nessuno ha coinvolto il popolo democraticamente –:

   sulla base di quale mandato parlamentare il Governo abbia deciso di aderire, per conto dell'intero Paese, all'iniziativa del Consiglio europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità.
(4-11670)

AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   FORMENTINI, ZOFFILI, BILLI, CECCHETTI, COIN, COMENCINI, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, PICCHI, RIBOLLA e SNIDER. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   l'attacco militare russo all'Ucraina ha posto in termini nuovi e drammatici la necessità di ricalibrare le scelte in materia di approvvigionamenti energetici che ha portato l'Italia a dipendere per oltre il 40 per cento del suo fabbisogno di gas dalle forniture di metano provenienti dalla Federazione Russa;

   anche se l'acquisto di gas russo non è ancora soggetto a sanzioni, esiste il concreto pericolo che del metano fornito dalla Federazione Russa si debba fare a meno in tutto o in parte nel prossimo futuro;

   non è comunque prudente mantenere una forte dipendenza nel delicato settore delle forniture di gas da uno Stato che ha dimostrato di condurre una politica estera tanto imprevedibile quanto aggressiva;

   tra le alternative prospettate finora per ridurre la dipendenza dalle forniture del gas russo spiccano quelle che fanno riferimento ad Algeria, Libia e Tap, oltre all'incremento della capacità di rigassificare il metano liquido, acquistabile da Stati Uniti e Qatar;

   tanto le forniture algerine quanto quelle libiche sono tuttavia esposte a rischi non trascurabili, che in parte concernono anche il Tap, che attraversa nel suo lungo tragitto terre instabili;

   è stato recentemente accantonato il progetto EastMed, che avrebbe congiunto la Grecia alle risorse di Cipro, Israele ed Egitto, ed al quale l'Italia si sarebbe potuta agganciare con il cosiddetto Poseidon;

   l'EastMed aveva perso attrattiva durante la pandemia, quando il prezzo del metano era sensibilmente sceso ed era stato infine definanziato dagli Stati Uniti;

   nelle nuove circostanze generate dal conflitto russo-ucraino, tuttavia, EastMed potrebbe aver recuperato la sua ragion d'essere –:

   se il Governo italiano non giudichi opportuno attivare le opportune interlocuzioni con i Paesi del progetto EastMed per tentare di rilanciarlo, associandovi l'Italia, in modo tale da assicurare al nostro Paese quella sicurezza degli approvvigionamenti che è recentemente stata posta in dubbio.
(5-07766)

DIFESA

Interpellanza:


   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della difesa, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:

   secondo organi di stampa l'ex Presidente del Consiglio dei ministri D'Alema avrebbe mediato per una commessa di interesse per la Colombia, Fincantieri e Leonardo;

   contattati dagli organi stampa, sia Fincantieri che Leonardo negano l'affidamento di alcuna mediazione a D'Alema e ne riconducono l'attività a una «fase esplorativa», nonostante «la Repubblica» del 2 marzo 2022 affermi di aver verificato la quasi formalizzazione di tale affidamento;

   le trattative sarebbero durate circa sei mesi, riguardando l'acquisto, da parte della Colombia, di quattro corvette, due sommergibili e ventiquattro caccia militari M-346 delle predette società, per complessivi 4 miliardi;

   dalla vicenda emerge il ruolo di primo piano di D'Alema all'interno dell'operazione, quale intermediario tra il Ministero della difesa colombiano e le due società;

   rappresentato dallo studio Robert Allen Law di Miami, D'Alema si sarebbe attivato per la conclusione della compravendita, sfruttando la propria rete di contatti e operando come «interlocutore privilegiato»;

   il Sottosegretario Mulè riferisce di un contatto con l'ambasciatrice colombiana in Italia a metà febbraio 2022, che gli rappresentava l'irritualità dell'interessamento di D'Alema, presentatosi come rappresentante della Leonardo ai fini delle trattative;

   ne seguiva l'avvio di una verifica ministeriale sui rapporti tra le suddette società e la Colombia, anche perché, per la commessa in questione, le vie istituzionali risultavano avviate già da fine 2021;

   gli intermediari colombiani rispondevano inviando a Fincantieri e Leonardo un report sulle operazioni, dal quale si evincono contatti, dell'ottobre 2021, con «autorevoli figure del panorama politico nazionale [italiano]», che avrebbero offerto ragguagli sulle modalità da adottare per concludere l'affare;

   in tali interlocuzioni, D'Alema ricordava come a tutti loro sarebbe spettata una provvigione di 80 milioni di euro da ripartire, e che egli era l'unico in grado di «ga-ran-ti-re» la firma del contratto, ma anche che il pagamento sarebbe stato effettuato tramite il predetto studio Robert Allen Law, come compenso per attività di consulenza, sfruttando così il segreto professionale previsto dalla normativa statunitense per tali transazione;

   in data 8 febbraio 2022 si sarebbe dovuta tenere una video-chiamata tra i vertici della Leonardo, Fincantieri, Robert Allen Law, Ministro della difesa e D'Alema, organizzata tramite e-mail dall'ufficio di Presidenza colombiano, nella quale si dà conto della natura dell'incontro e della partecipazione di D'Alema;

   detto incontro e il preliminare d'acquisto (firmato) tra Fincantieri e Ministero della difesa colombiano e lo studio Robert Allen Law (mostrato da una nota trasmissione televisiva italiana) già dimostrerebbero il coinvolgimento di D'Alema;

   tra gli intermediari colombiani figura anche Edgar-Ignacio Fierro-Flores («Don Antonio»), ex comandante di un gruppo paramilitare di destra coinvolto nel narcotraffico, già condannato a 40 anni di carcere per vari reati e omicidi;

   il 10 febbraio 2022, in una video conferenza, D'Alema propone di organizzare un incontro con rappresentanti del Governo italiano, facendo anche intendere di poter sopperire egli stesso all'eventuale mancanza del Ministro, per rassicurare l'ambasciatrice;

   D'Alema diffidava poi gli intermediari colombiani dal creare canali paralleli di trattativa per evitare «interferenze» e far passare l'operazione per la sua persona (poiché «in Italia non è il Governo che vende»), rassicurando sul buon esito dell'operazione e vantandosi di aver portato la provvigione a 80 milioni, ma anche ricordando la necessità di concludere rapidamente per scongiurare il cambio dei vertici di Leonardo e Fincantieri;

   il 21 marzo 2022 nel corso di altra nota trasmissione televisiva, viene mostrato un «contratto di supporto e assistenza per la promozione delle vendite», all'audit della Leonardo, indirizzata alla Robert Allen Law e che prevede una success fee del 2 per cento, corrispondente a quanto promesso da D'Alema agli intermediari colombiani;

   contattato, D'Alema conferma l'entità della provvigione, ma nega qualsiasi attività di mediazione, pur lamentando che se la trattativa si è conclusa negativamente è perché «evidentemente a qualcuno dava fastidio»;

   D'Alema non risulta avere ruoli in Fincantieri e Leonardo, nonostante i rapporti con dette società siano confermati, oltre che dall'intera vicenda, anche dal suo commercialista e dal fatto che egli stesso afferma la volontà di concludere la commessa colombiana «come fatto da Fincantieri in Indonesia»;

   la collaborazione con le due partecipate italiane si evincerebbe anche dalla e-mail che D'Alema riceve il 15 dicembre 2021 da Dario Marfè (Leonardo), cui è allegata una brochure su prodotti offerti dalla società, che si chiude con il riferimento al «tema degli M-346», cioè allo stesso modello di velivoli oggetto della trattativa –:

   se i fatti esposti in premessa siano stati, per quanto di competenza, oggetto di verifica;

   se i vertici di Fincantieri e Leonardo, e segnatamente i rispettivi presidenti e amministratori delegati, fossero a conoscenza del coinvolgimento di D'Alema nelle trattative con il Governo colombiano per la compravendita degli armamenti di cui in premessa, eventualmente anche tramite lo studio legale Robert Allen Law;

   se D'Alema sia stato autorizzato da Fincantieri e/o Leonardo – e specificamente da quali soggetti nell'ambito delle predette società – a svolgere, per le predette società, a qualsiasi titolo, attività di mediazione, intermediazione, supporto o consulenza nell'ambito delle trattative con il Governo colombiano di cui in premessa.
(2-01468) «Giachetti».

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazioni a risposta scritta:


   CONTE. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   Leonardo S.p.A. è un'azienda attiva nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza, con una maggioranza pubblica dal momento che il suo maggiore azionista è il Ministero dell'economia;

   Leonardo è la tredicesima impresa di difesa del mondo ed è la terza in Europa per grandezza;

   lo scorso 14 marzo la «divisione Elettronica per la Difesa» dell'azienda Leonardo S.p.A. ha annunciato che procederà a una ottimizzazione dei siti produttivi sul territorio;

   è stata così annunciata la chiusura del sito produttivo di Giugliano in Campania, provincia di Napoli, i cui dipendenti, e processi, saranno interamente trasferiti nello stabilimento di Bacoli-Fusaro, dove il piano dell'azienda prevede la realizzazione di un polo nazionale di eccellenza per la produzione di radar;

   l'annuncio della chiusura dello stabilimento di Giugliano ha determinato la protesta dei sindacati e dei lavoratori;

   uno sciopero di quattro ore è stato indetto dalla Rsu della fabbrica dopo un'assemblea interna;

   la dismissione dello stabilimento, fatto di per sé molto grave anche per il territorio visto che esso è uno dei pochi sopravvissuti in un'area industriale che si è nel tempo impoverita e quasi completamente svuotata, viene contestata perché – a detta dei sindacati – essa appare del tutto incomprensibile dal momento che la divisione dell'elettronica non è in crisi, anzi pare aver determinato negli ultimi anni ingenti profitti e non si colgono le ragioni per cui uno stabilimento produttivo con una mission ancora attuale e utile al gruppo industriale, invece di attrarre nuovi investimenti e diventare volano di ulteriore sviluppo, venga chiuso;

   i rappresentanti sindacali hanno chiesto un incontro urgente al prefetto di Napoli, alla città metropolitana di Napoli, alla regione Campania, al fine di sensibilizzare tutti i livelli istituzionali alla difesa di un sito produttivo che rappresenta un valore per un territorio di frontiera, attraversato da problemi sociali, dove il lavoro è un elemento irrinunciabile di crescita e tutela;

   per quanto l'azienda abbia chiarito che non sono in programma riduzioni di personale, e che tutti i lavoratori occupati a Giugliano saranno inseriti nello stabilimento di Bacoli-Fusaro, resta alta la preoccupazione che la dismissione del sito produttivo sia solo il primo passo di un progetto di tagli –:

   quali iniziative intendano intraprendere, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, per la tutela del sito produttivo Leonardo di Giugliano in Campania e per l'apertura di un tavolo di discussione con i sindacati e l'azienda per esaminare le strategie di sviluppo dell'azienda sul territorio napoletano.
(4-11665)


   BIGNAMI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. — Per sapere – premesso che:

   nel testo del decreto energia decreto-legge n. 17 del 2022, in vigore dal 2 marzo, viene prevista l'assegnazione agli enti locali di un contributo straordinario di 250 milioni di euro per garantire la continuità dei servizi erogati;

   per il riparto del fondo non si prevede un riferimento specifico all'aumento della spesa per le bollette, ma solo la relazione con i dati Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici che, come noto, sono dati di cassa (pagamenti). Il fondo sarà ripartito fra comuni (200 milioni) e città metropolitane e province (50 milioni) con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, previa intesa in sede di Conferenza Stato-città e autonomie locali, da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto;

   il riparto avverrà «in relazione alla spesa per utenze di energia elettrica e gas, rilevata tenendo anche conto dei dati risultanti dal Siope-Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici»;

   posto che, andando ad interrogare i dati Siope per l'anno 2021, risultano pagamenti per le voci di energia elettrica e gas per oltre 2 miliardi di euro e quindi il ristoro stimato rappresenterebbe poco meno del 10 per cento della spesa sostenuta nel 2021;

   va evidenziato altresì come tale impostazione, riferendosi solo ai dati Siope, non considererebbe le spese riferite ai canoni che interessano molte municipalità che hanno affidato la concessione del servizio di gestione integrata degli impianti termici ed elettrici degli edifici –:

   se lo stanziamento di 250 milioni di euro per garantire agli enti locali la continuità dei servizi erogati per spese di elettricità e gas copra anche, oltre ai codici Siope specificamente interessati, anche i canoni di concessione del servizio di gestione integrata degli impianti termici ed elettrici degli edifici;

   in caso negativo, come si ritenga di porre rimedio a tale criticità che porterebbe a lasciare scoperti da ristori molti enti locali.
(4-11667)

GIUSTIZIA

Interpellanza:


   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della giustizia, il Ministro per le pari opportunità e la famiglia, per sapere – premesso che:

   ci sono padri e madri che lottano da anni nelle aule di tribunale per rivendicare l'inalienabile diritto di ogni genitore all'affidamento dei figli e l'inalienabile diritto dei figli a frequentare in modo paritario entrambi i genitori, ma ci sono anche genitori che lottano per ottenere previsti e necessari interventi di sostegno psicoterapico per salvare i propri figli;

   è il caso di Giuseppe, padre di due minori che, nel dicembre 2020, con sentenza del tribunale ordinario di Roma, ha ottenuto l'affido esclusivo dei figli;

   preoccupato per la situazione psicologica delle figlie, Giuseppe chiedeva l'adozione del provvedimento di decadenza dalla responsabilità genitoriale della madre «rappresentando che la stessa aveva posto in essere condotte violative del diritto alla bigenitorialità, ostacolando le frequentazioni padre figlie con conseguente grave pregiudizio per le stesse ed, in particolare, per la figlia X che si rifiutava di vederlo e di sentirlo, permanendo presso la madre anche nei giorni di sua spettanza e per la figlia Y che aveva manifestato uno stato di disagio e di ansia e che, viceversa, non voleva più vedere né sentire la madre permanendo presso di lui anche nei giorni di spettanza di quest'ultima», che, come si legge negli atti giudiziari, «la prevaricava e pretendeva da lei la perfezione, altrimenti le urlava e che, pertanto, viveva in uno stato di ansia, aveva crisi di pianto, provava sollievo compiendo atti di autolesionismo»;

   il tribunale civile di Roma, riservandosi di decidere in merito all'accoglimento della richiesta di applicazione degli articoli 330 e 333 codice civile, disponeva un'ulteriore consulenza tecnica d'ufficio e nominava un curatore per le minori;

   nei mesi di gennaio e aprile 2021 la figlia minore veniva ricoverata presso il reparto di neuropsichiatria dell'ospedale pediatrico «Bambino Gesù» di Roma a causa di condotte autolesioniste e dimessa con la diagnosi di disturbo depressivo, tanto da essere presa in carico dal Centro diurno per adolescenti di Roma, dove veniva trattata sia farmacologicamente che attraverso interventi di supporto psicologico;

   dalla relazione inviata nell'ottobre 2021 dal Centro diurno Asl di Roma emerge che, «Nonostante il percorso di cura in atto, la ragazza effettua un nuovo ricovero, sempre presso l'Ospedale Bambino Gesù, dal 26 al 29 settembre del corrente anno, per nuovo grave agito anticonservativo. [...] Anche in accordo con il Servizio TSMREE 3, che sta avviando, parallelamente a noi, la conoscenza del nucleo familiare e della minore, riteniamo, che allo stato delle cose, si possa rendere necessario un percorso di cura maggiormente intensivo, a tutela dei bisogni di salute della minore, attraverso l'inserimento in struttura comunitaria di tipo terapeutico», disponendo per la limitazione della responsabilità di entrambi i genitori con affido ai servizi sociali;

   in questo periodo, la madre ha provato in ogni modo a incontrare la figlia, nonostante il suo continuo rifiuto, con condotte moleste e minacciose, tanto da costringere Giuseppe a chiedere l'intervento delle forze dell'ordine: nei confronti della signora è stato aperto un fascicolo penale per «codice rosso» per il quale il 28 gennaio 2022 è stato emesso il decreto di avviso di conclusione delle indagini preliminari;

   in attesa dell'inserimento in comunità della minore, non è stato avviato alcun percorso di sostegno psicologico, nonostante le indicazioni in tal senso pervenute dall'ospedale «Bambino Gesù» e le richieste avanzate dalla ragazza stessa, come denunciato dal padre con missiva del 24 febbraio 2022 indirizzata all'assistente sociale di riferimento e all'Asl di competenza, in cui si rammaricava, in particolare, del fatto che «Nonostante tutte le risorse che sia mia figlia che io siamo riusciti ad attivare da soli, in assenza di supporti terapeutici specifici, ad oggi la stessa minore non ce la fa più, sarebbe disposta anche ad andare in struttura pur di ricevere qualche cura che le viene negata sistematicamente da tempo (nonostante le sue sempre rinnovate richieste)»;

   in assenza di un adeguato percorso di supporto psicologico, peraltro, nel mese di settembre 2021 la minore veniva nuovamente ricoverata per un tentativo suicidario;

   come denunciato dallo stesso Giuseppe, «non è condivisibile che a seguito di un anno di mancati interventi si proceda ora con un collocamento in Comunità che dovrebbe rappresentare l'extrema ratio» –:

   di quali informazioni disponga il Governo in merito ai fatti di cui in premessa, con particolare riguardo alla mancata attivazione di un necessario supporto psicologico per le minori, e se e quali iniziative, per quanto di competenza intenda adottare;

   se e quali iniziative di competenza intenda assumere, anche normative, per garantire il ricorso alle strutture comunitarie per minori come extrema ratio, privilegiando l'attuazione di progetti di sostegno ai nuclei familiari o, qualora non percorribile, la scelta dell'affidamento del minore presso i parenti fino al quarto grado.
(2-01466) «Bellucci».

Interrogazione a risposta scritta:


   GIACHETTI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   l'interrogante ha ricevuto la lettera di un detenuto sottoposto al regime del 41-bis nel carcere di Viterbo;

   nella lettera, il detenuto, di nome T. C., lamenta di essere stato aggredito verbalmente da un agente della polizia penitenziaria in servizio il 22 febbraio 2022 intorno alle ore 16:30 presso la sezione M.S.;

   T. C., ergastolano ostativo e attualmente in isolamento diurno per 14 mesi, nella missiva racconta i fatti in questo modo: «il detenuto lavorante mi ha chiesto cosa stavo facendo e io gli ho risposto: un caffè siccome mi sveglio presto e me lo prendo domattina. In isolamento diurno io non posso parlare con nessuno, ma l'agente deve rapportare (come ha fatto) e non offendere i detenuti»;

   T. C. così descrive nella missiva le presunte minacce e offese da parte dell'agente che reagiva alla disposizione che vieta al detenuto in isolamento e in regime di 41-bis di parlare con altri: «si avvicinava al sottoscritto con tono minaccioso, aggredendomi con frasi volgari e scurrili, dandomi del tu, mostrandomi il dito medio, ripetendomi più volte “io sono più calabrese di te e te lo metto nel c...(mostrandomi il dito), qui comando io” e altre parole che farò rappresentare con memoria scritta al mio legale»;

   T. C. afferma anche che ci sono testimoni che possono smentire o confermare quanto accaduto e le telecamere dell'istituto che videoregistrano quanto avviene in sezione;

   il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (Cpt) il 21 gennaio del 2020 ha pubblicato il rapporto a seguito delle visite effettuate dal 12 al 22 marzo 2019 in alcune carceri italiane, fra le quali anche il carcere di Viterbo;

   nel rapporto il Comitato definisce l'isolamento (e la separazione dal resto dei detenuti), «anacronistico e da abolire per gli effetti dannosi nonché contrario al principio di risocializzazione soprattutto se arriva diversi anni dopo la sentenza di condanna»;

   in riferimento al 41-bis praticato negli istituti di Milano Opera e di Viterbo, il Cpt ritiene che fattori quali la sospensione delle regole del trattamento, le persistenti carenze materiali, la mancanza di privacy, i gruppi di socialità binari e il prolungamento automatico di tale misura impongano al nostro Paese di «avviare una seria riflessione sul bilanciamento tra le esigenze di lotta alla criminalità organizzata e il rispetto del concetto della funzione rieducativa della pena, alla luce dell'articolo 27 della Costituzione italiana» –:

   se intenda verificare i gravi fatti denunciati da T. C. attraverso l'ausilio delle telecamere di servizio e/o ricorrendo alle testimonianze di eventuali persone presenti;

   in che modo intenda corrispondere, in generale, ai rilievi del Cpt sul 41-bis e sull'isolamento diurno e, in particolare, se non intenda predisporre un'approfondita ispezione che verifichi le modalità di attuazione del regime del 41-bis e dell'isolamento diurno nel carcere di Viterbo.
(4-11668)

INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ SOSTENIBILI

Interrogazioni a risposta in Commissione:


   SANI e ANDREA ROMANO. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   si apprende dai media che da settimane sono stati notevolmente ridotti treni, ed in particolare le Frecce Bianche Trenitalia, nella tratta ferroviaria che collega Roma con Genova;

   nel dettaglio, sono stati soppressi o comunque fortemente limitati nelle scorse settimane i seguenti collegamenti:

    il treno che parte da Roma Termini alle ore 6:25 e arriva a Genova Piazza Principe alle 10:45;

    il treno che parte da Roma Termini alle ore 16:57 e arriva a Genova Piazza Principe alle 21:50;

    il treno che parte da Genova Piazza Principe alle ore 5:15 e arriva a Roma Termini alle 10:03;

    il treno che parte da Genova Piazza Principe alle ore 12:10 e arriva a Roma Termini alle 17:03;

   per tali treni, presenti ufficialmente nell'orario i biglietti, non erano però acquistabili riportando la dicitura «posti esauriti»;

   i gravi disagi provocati dalla drastica riduzione dei convogli hanno avuto ripercussioni negative su un vasto e diversificato bacino d'utenza: si tratta di mezzi di trasporto necessari per moltissimi viaggiatori e pendolari di numerose città, tra cui i capoluoghi di provincia La Spezia, Massa, Pisa, Livorno e Grosseto;

   Trenitalia, si apprende sempre dai media, avrebbe rassicurato la clientela comunicando che i collegamenti erano stati ridotti per cause collegabili alla pandemia e che dal primo aprile le frecce bloccate sarebbero state tutte ripristinate;

   dal primo aprile, denunciano alcune associazioni economiche, sindacali e dei pendolari dei territori interessati, alcune delle Frecce Bianche Trenitalia temporaneamente soppresse dovrebbero partire da Genova per raggiungere Roma passando però da Firenze senza transitare quindi da Livorno e Grosseto;

   tali indiscrezioni sarebbero confermate dal nuovo orario ufficiale dell'azienda;

   questa decisione sta causando allarme e forte preoccupazione tra le comunità interessate: il treno rappresenta infatti per molti cittadini, in particolare lavoratori e studenti, l'unico mezzo di trasporto pubblico a disposizione;

   la prevista eliminazione di questi collegamenti strategici potrebbe inoltre penalizzare le vocazioni del territorio ed in particolare quella turistico-ricettiva già colpita duramente negli scorsi anni a causa della pandemia;

   in questo contesto, particolarmente danneggiate sarebbero le provincie di Grosseto e di Livorno. In particolare Grosseto è già peraltro penalizzata dalla temporanea soppressione dell'Intercity 511. La drastica riduzione delle fermate rappresenterebbe quindi un gravissimo danno per il capoluogo e per i territori che vantano una ricca, diversificata e rinomata offerta ricettiva legata ad un ampio target di comparto turistico: al settore balneare a quello enogastronomico, da quello storico-artistico ai parchi naturali, si tratta di un comparto turistico, che è uno dei principali volani locali di sviluppo sociale, economico, occupazionale e produttivo, e che sarebbe fortemente penalizzato dalla riduzione dei collegamenti ferroviari;

   inoltre tali criticità aggravano un quadro, quello del trasporto pubblico, lungo la dorsale tirrenica, già deficitario dopo la recente cancellazione di altri treni ed aerei dalla costa verso la Capitale –:

   se le notizie espresse in premessa, relative alla riduzione dei collegamenti ferroviari da Roma a Genova e che transitano da Grosseto e Livorno a partire dal 1° aprile, corrispondano al vero;

   qualora tali tagli fossero confermati, quali convogli ed in quali fasce orarie, nel dettaglio, sarebbero soppressi;

   qualora l'offerta di Trenitalia venisse ridotta, quali iniziative urgenti intenda intraprendere il Ministro interrogato per salvaguardare le fermate dei treni veloci soprattutto nei capoluoghi provinciali come quello di Grosseto e Livorno, tenuto conto delle notevoli ripercussioni negative che causerebbe tale riduzione rispetto ad un vasto ed articolato bacino demografico di riferimento e allo sviluppo sociale, economico, produttivo ed occupazionale dei territori interessati.
(5-07765)


   BRUNO BOSSIO. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   nel corso dell'audizione alla Camera dei deputati in Commissione trasporti, nell'ambito dell'esame della Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, ha sostenuto come lo sviluppo del vettore energetico dell'idrogeno, rappresenta un tema di politica dei trasporti e ambientale importante anche con riferimento al settore ferroviario;

   ha evidenziato che, esistono progetti in fase sperimentale per la realizzazione di treni alimentati ad idrogeno, compatibilmente con la produzione, in grado di garantire adeguati sistemi di sicurezza e che una delegazione tecnica ministeriale è prossima a recarsi all'estero per visitare le aziende produttrici di treni a idrogeno oltre che a batteria;

   ha dichiarato di aver attivato l'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, al fine di approfondire le regole necessarie per garantire un funzionamento sicuro dei treni alimentati ad idrogeno ed va inoltre, ricordato come, in tale ambito, siano previsti investimenti che si affiancano a quelli del PNRR, quali quelli della legge di bilancio 2022, articolo 1, comma 392 della legge 30 dicembre 2021, n. 234, che istituisce un apposito «fondo» con l'obiettivo di potenziare le infrastrutture i sistemi di mobilità nazionali nell'ottica dello sviluppo sostenibile, con risorse a valere dal 2023, oltre alle misure previste dal decreto-legge 1o marzo 2022, n. 17, che istituisce un fondo per il settore automotive;

   il Ministro della transizione ecologica, con riferimento allo sviluppo dell'idrogeno nell'ambito della mobilità sostenibile e della decarbonizzazione dei trasporti, ha dichiarato di recente che sebbene tale vettore sia parte integrante della strategia prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza nell'ambito dei trasporti, il suo utilizzo pare sia orientato verso i trasporti pesanti, dove non è possibile elettrificare;

   l'interrogante considera ambigue e contraddittorie, le strategie d'indirizzo connesse all'utilizzo dell'idrogeno, nell'ambito della trasformazione del sistema dei trasporti in Italia, nel quadro della lotta al cambiamento climatico e della riduzione delle emissioni climalteranti;

   risulta necessario comprendere come si concilia l'interesse dei Ministri interrogati, in relazione alla convenienza dell'utilizzo dell'idrogeno sul trasporto pesante, rispetto quello a batteria, conoscere le basi sulle quali si fonda l'opinione che il mercato sia interessato ad investire sull'elettrico a batteria, considerando che il Governo ha stanziato 230 milioni di euro per le 40 stazioni di rifornimento ad idrogeno, come riporta il testo del PNRR, investimento 3.3 della M2C2;

   all'interno del Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile (Psnms), adottato con Dpcm 1360/2019, si prevedono 3,7 miliardi di euro per il rinnovo del parco circolante dei servizi di trasporto pubblico locale con mezzi a zero e basse emissioni e la realizzazione delle relative infrastrutture di rifornimento e di ricarica, tuttavia, nei decreti attuativi del Mims si indica che i veicoli e le relative infrastrutture di supporto, finanziati con le risorse previste dal Psnms, sono destinati esclusivamente ai servizi di TPL; al fine di rendere sostenibile ed efficiente l'investimento, sarebbe opportuno eliminare il vincolo di destinazione, consentendo l'accesso alle infrastrutture e a tutte le tipologie di veicoli al fine di generare una domanda costante di idrogeno e la diffusione dei veicoli a fuel cell –:

   quali valutazioni i Ministri interrogati, intendano esprimere, e se non convengano sulla necessità di chiarire, nell'ambito delle rispettive competenze, a fronte degli investimenti che gli operatori del settore stanno realizzando, il ruolo che lo sviluppo delle tecnologie a idrogeno ricopre nelle strategie del Governo volte alla decarbonizzazione del settore dei trasporti leggeri e pesanti, in coerenza con la normativa europea in materia di carburanti alternativi, con particolare riferimento alle infrastrutture di rifornimento per l'alimentazione dei mezzi a idrogeno.
(5-07767)

Interrogazione a risposta scritta:


   BIGNAMI. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   il 17 marzo 2022 è stata una giornata infernale per i pendolari italiani, e infatti numerosi treni sono stati cancellati e molte corse hanno registrato rallentamenti che hanno fatto accumulare notevoli ritardi. I disagi hanno riguardato sia i treni Alta Velocità che quelli regionali nei nodi di Firenze e Roma, con effetti negativi anche sull'intero asse Torino-Salerno;

   Rete ferroviaria italiana, in una nota, ha precisato che i disagi sono dipesi da problemi tecnici che si sono verificati dopo le 3 di notte, nella zona di Firenze Campo Marte. Il Gruppo Ferrovie dello Stato ha spiegato che il problema sulla rete ferroviaria è dipeso da un bug informatico al sistema di comando centralizzato e computerizzato del traffico ferroviario su tutta la rete;

   giova precisare che Rete ferroviaria italiana (Rfi) è una azienda pubblica in forma di società per azioni controllata al 100 per cento dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane;

   Rfi è il gestore unico dell'infrastruttura ferroviaria nazionale in virtù degli effetti che derivano dall'atto di concessione sottoscritto nel 2000 tra Ministero dei trasporti e Ferrovie dello Stato. La mission di Rete ferroviaria italiana è di garantire la sicurezza della circolazione ferroviaria sull'intera rete, sviluppare la tecnologia dei sistemi e dei materiali ed assicurare il mantenimento in efficienza della rete stessa;

   Rete ferroviaria italiana definisce e attua gli investimenti sia per l'intera infrastruttura ferroviaria e sia per la manutenzione della rete stessa;

   si rileva come frequentemente la rete ferroviaria sia oggetto di problemi tecnici e di altro tipo, che causano ritardi e cancellazioni, che comportano notevoli disagi agli utenti che pagano regolarmente il titolo di viaggio –:

   quali iniziative di competenza si intendano assumere al fine di accertare le cause di quanto accaduto, e se si intenda intervenire opportunamente affinché le attività dei soggetti operanti nel mercato del trasporto ferroviario di passeggeri e nella gestione della infrastruttura ferroviaria, in particolare il gruppo Ferrovie dello Stato, finalizzate al perseguimento dei propri obiettivi, convergano sinergicamente sull'obiettivo del Governo di migliorare l'efficienza complessiva del sistema di trasporto;

   se il Ministro interrogato non intenda aprire un tavolo di confronto con i rappresentanti delle associazioni dei pendolari sulle problematiche delle infrastrutture ferroviarie italiane, volto a studiare soluzioni in grado di garantire i servizi e tutelare i diritti dei passeggeri.
(4-11666)

INTERNO

Interrogazione a risposta scritta:


   VITO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   l'attuale sindaco di Torino, Lo Russo, ha recentemente annunciato la decisione di sospendere la registrazione della nascita di figli di coppie omogenitoriali, anche a seguito di una lettera del prefetto di Torino;

   tale registrazione di nascite veniva già effettuata durante il mandato della precedente sindaca Appendino;

   può così determinarsi una situazione di disparità di diritti tra cittadini, in contrasto con quanto sancito dall'articolo 3 della Costituzione –:

   per quali ragioni il prefetto di Torino si sia pronunciato contro la registrazione dei figli di coppie omogenitoriali e se non ritenga che la delicata questione vada affrontata nel rispetto delle autonome decisioni che i sindaci adottano, decisioni a parere dell'interrogante eventualmente sindacabili in altra sede e da altra autorità.
(4-11662)

ISTRUZIONE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   CIAMPI e NARDI. — Al Ministro dell'istruzione. — Per sapere – premesso che:

   il Ministero dell'istruzione ha rimarcato in numerose occasioni l'importanza rivestita dalle materie Stem (discipline scientifico-tecnologiche): è stato in particolare affermato che «attraverso la promozione delle relative competenze, si intende operare su nuovo paradigma educativo volto a creare la cultura scientifica e la forma mentis necessarie per lo sviluppo del pensiero computazionale. Le discipline Stem sono essenziali per rendere le nostre studentesse e i nostri studenti dei cittadini consapevoli. Per tale ragione, con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza il Ministero si pone l'obiettivo di introdurre le discipline Stem in tutti i cicli scolastici», così ha affermato il Governo nella risposta all'interrogazione n. 5-07088 svolta alla Camera dei deputati il 17 novembre 2021;

   l'articolo 59, comma 14, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 («Sostegni-bis»), ha previsto l'avvio delle prove scritte del concorso ordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado, indetto con decreto direttoriale 21 aprile 2020 n. 499, finalizzato al reclutamento del personale docente, per le classi di concorso A020, A026, A027 A028 e A041 (materie Stem);

   nello specifico il decreto «Sostegni-bis» ha apportato modifiche ai concorsi ordinari, prevedendo una procedura «light» con solo una prova scritta e una prova orale, senza valutazione di titoli;

   la suddetta procedura e l'articolazione della medesima, cosiddetto concorso «Stem», sono quindi derivate dalla necessità di coprire le numerose cattedre vacanti relative alle materie scientifiche;

   rispetto ai concorsi espletati è risultato però un numero di cattedre finanziate superiore alla somma delle cattedre assegnate dal citato concorso straordinario;

   è stato quindi bandito un ulteriore concorso: con decreto direttoriale n. 252 del 31 gennaio 2022 è stato infatti predisposto un nuovo concorso A020, A026, A027, A028, A041 i cui termini sono scaduti il 16 marzo 2022;

   parallelamente, però, l'articolo 1, comma 7, del decreto-legge n. 228 del 2021 (cosiddetto «Milleproroghe») ha garantito le immissioni in ruolo da graduatoria per alcuni idonei del concorso precedente (indetto con decreto direttoriale 21 aprile 2020, n. 499);

   si è venuto quindi a creare il paradosso di docenti che hanno superato le prove di un concorso ordinario ma che avrebbero dovuto sostenere anche il successivo, nella speranza di potersi collocare all'interno dei posti banditi;

   si apprende dai media che sarebbero attualmente in corso riunioni presso il Ministero dell'istruzione che riguarderebbero, oltre che la gestione del concorso straordinario, anche le immissioni in ruolo degli idonei del concorso ordinario Stem, svolto nel 2021;

   il gruppo nazionale idonei Stem 2021, ha comunicato a mezzo stampa di «essere tutt'ora in attesa della formulazione della Graduatoria di Merito per tutti gli idonei sulla cui tempistica gli uffici regionali scolastici sono in attesa di indicazioni da parte dell'Amministrazione centrale e sulla cui applicazione ai contingenti dovrà essere dato conto in base alle disponibilità del Ministero dell'economia e delle finanze e secondo l'ordine di priorità su cui è intervenuto lo stesso Milleproroghe. Alle voci che sostengono che il contingente a noi destinato sia quello del nuovo concorso Stem rispondiamo che tali posti sono già stati destinati alla prossima procedura, le cui domande scadono il 16 marzo, che era prevista dal Sostegni-bis»;

   questa oggettiva situazione di incertezza sta creando evidenti difficoltà, non solo agli aspiranti docenti coinvolti, ma anche agli studenti ed agli istituti scolastici che avranno difficoltà a programmare corsi di studio efficaci e con una continuità didattica adeguata –:

   quando e come verranno chiarite le modalità di immissioni in ruolo di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto-legge n. 228 del 2021 e se tale norma potrebbe produrre effetti sul numero delle assunzioni complessivo previsto dai decreti direttoriali citati n. 499 del 21 aprile 2020 e n. 252 del 31 gennaio 2022.
(5-07764)

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta scritta:


   CIRIELLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   da organi di stampa si apprende di un comunicato stampa rilasciato dal segretario regionale CNAL-Trasporti, dottor Antonio Ronghi che riferirebbe la notizia secondo cui la Gesac spa (Gestione Servizi Aeroporti Campani) con la compiacenza dei sindacati della triplice (Cisl, Uil, Cgil) avrebbe proposto un accordo che comporterebbe la cancellazione degli incentivi alle lavoratrici per il periodo di assenza dal lavoro durante il congedo di maternità e per i lavoratori per le assenze dal lavoro per il congedo parentale e per i permessi di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 104;

   in particolare, secondo il dottor Ronghi tale proposta di accordo sembrerebbe «punire la maternità, chi si infortuna sul lavoro e chi assiste i disabili [...] Una proposta che di fatto costituisce una grave discriminazione sociale, salariale e palesemente contro le leggi vigenti»;

   la Gesac spa, costituita nel 1980 si occupa dello sviluppo, gestione e mantenimento delle infrastrutture e degli impianti aeroportuali, del coordinamento e controllo dei parametri di qualità relativi a tutti i servizi funzionali alle operazioni di volo, delle attività di gestione, coordinamento e controllo dei servizi d'imbarco e arrivo dei passeggeri, della sicurezza aeroportuale e controllo dei passeggeri e dei bagagli da stiva, del coordinamento e controllo delle attività di handling connesse alle operazioni di volo, dello sviluppo e controllo dei servizi commerciali agli utenti aeroportuali;

   con il verbale d'accordo siglato in data 2 marzo 2022 dalla Gesac spa, e le organizzazioni sindacali, sarebbe stato introdotto limitatamente al periodo da giugno 2022 a dicembre 2022 (escluso il mese di novembre) l'istituto denominato «indennità mensile» applicato al solo personale turnista;

   l'indennità verrebbe corrisposta – sulla base delle presenze del mese precedente – al personale che rispetto ai giorni lavorabili mensili di riferimento non abbia superato le soglie dei giorni di assenza per qualsiasi causale, escluso quelle per le quali sia prevista la corresponsione di ticket restaurant, le ferie e testimonianza in tribunale;

   secondo il dettato letterale dell'accordo, tra le eccezioni che garantirebbero in ogni caso la corresponsione della speciale indennità mensile non sarebbero richiamate le assenze dal lavoro legate al congedo di maternità, parentale ovvero ai permessi di cui alla legge n. 104 del 1992, generando, quindi, presumibilmente una situazione discriminante in danno di quei lavoratori che per evidenti esigenze familiari, altamente tutelate dalla legge, hanno il diritto di assentarsi dal lavoro;

   secondo quanto denunciato per mezzo degli organi di stampa dal dottor Ronghi tale accordo si porrebbe in contrasto con le norme vigenti in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità e, più in generale, dei soggetti fragili o di chi li assiste richiamati dalla legge n. 104 del 1992 –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative di competenza intendano assumere al fine di fare chiarezza sui fatti descritti e salvaguardare eventuali diritti lesi di taluni lavoratori.
(4-11669)

SALUTE

Interpellanza:


   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   il 14 marzo 2022 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo di un decreto ministeriale che inserisce nella tabella I delle sostanze stupefacenti del Testo unico sulle droghe la Banisteriopsis caapi e la Psychotria viridis, piante da cui si estraggono i principi attivi (armalina, armina e Dmt) che si trovano nell'ayahuasca;

   l'ayahuasca (in lingua quechua aya-wasca, che significa «liana degli spiriti» o «liana dei morti») è un decotto psichedelico a base di diverse piante amazzoniche in grado di indurre un effetto visionario oltre che purgante;

   il suo utilizzo è caratteristico di diverse forme di sciamanesimo, praticate nella regione andino-amazonica (Perù, Colombia, Ecuador, Brasile, Bolivia e Venezuela). Al decotto sono tradizionalmente attribuite prerogative mistiche e terapeutiche; il preparato, per essere farmacologicamente attivo, dev'essere prodotto facendo bollire assieme, per diverse ore, un minimo di due piante amazzoniche, cioè la liana Banisteriopsis caapi e le foglie dell'arbusto Psychotria viridis, anche noto come chacruna, che, in alcune aree, viene sostituito dalla Diplopterys cabrerana;

   tale bevanda è stata utilizzata dal Santo Daime, un nuovo movimento religioso di carattere sincretico originatosi in Brasile negli anni trenta, e che è arrivato in Italia nel 1990, con i primi centri che si sono formati nel 1994;

   in conseguenza della diffusione nel mondo del Santo Daime, si è assistito a un processo di vera e propria internazionalizzazione dell'ayahuasca che ha contribuito ad espanderne l'utilizzo al di fuori dell'Amazzonia e del Sudamerica, facendo sì che le legislazioni di molti Paesi dovessero occuparsi dello status giuridico della bevanda. Mentre la molecola del N, N-dimethyltryptamine, nota come Dmt, è già «tabellata» nella Convenzione sulle sostanze psicotrope, adottata a Vienna il 21 febbraio 1971, in pochissimi casi è stato ritenuto necessario rafforzare tale controllo includendo nelle tabelle anche le piante necessarie alla preparazione del decotto;

   oltre a essere disciplinato dalla legge in Brasile sia l'uso rituale sia l'uso scientifico ed essere anche «Patrimonio Nazionale del Perù», l'uso controllato rituale nel contesto religioso del Santo Daime è ammesso negli Usa (dove viene importato con autorizzazione della Dea) e in Canada;

   nel 2004 la polizia doganale dell'aeroporto di Perugia sequestrò 27 litri di decotto proveniente dal Brasile e destinato al Santo Daime. Le analisi evidenziarono la presenza di Dmt nella bevanda; fu, intentata una causa legale e aperte le indagini contro gli esponenti del Santo Daime italiani, che, nel marzo 2005, portarono all'arresto, per una settimana di 21 persone, alle quali furono concessi successivamente gli arresti domiciliari;

   durante la fase istruttoria, la difesa ricorse alla Corte di cassazione il 7 ottobre 2005 per chiedere se il preparato Ayahuasca fosse o meno sotto controllo da parte della legge nazionale. La Suprema Corte affermò che il pubblico ministero non era riuscito a dimostrare che la bevanda era schedulata come proibita, quindi gli arresti non avevano motivo. Il 13 gennaio 2006 il tribunale di Perugia agì in linea con la decisione della Cassazione e il pubblico ministero archiviò il caso senza dare seguito all'apertura del processo;

   da allora l'Ayahuasca è stata considerata «non illegale», un limbo che ne ha consentito la diffusione a partire dalle cerimonie del Santo Daime e di altri centri che hanno potuto organizzare incontri dove la pozione è stata utilizzata sotto controllo;

   tra le motivazioni addotte per l'inserimento delle Ayahuasca nella Tabella I del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, deciso dal ministero della salute, acquisito il parere dell'Istituto superiore di sanità e del Consiglio superiore di sanità a febbraio 2022 vi sarebbero considerazioni «estrapolate dalla letteratura internazionale»;

   nel periodo compreso tra dicembre 2019 e novembre 2021, solo cinque «segnalazioni di sequestri» sarebbero state ricevute da parte «dell'Unità di coordinamento del Sistema nazionale di allerta precoce del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri» e si sarebbero verificati solamente «due casi di intossicazione correlati all'assunzione di armina (2011 e 2018) segnalati dal Centro antiveleni di Pavia»;

   prima dell'Italia, solo la Francia ha «tabellato» nel 2005 l'ayahuasca e le relative piante oltre alla Dmt;

   l'Organo internazionale per il controllo degli stupefacenti (Incb) ha più volte dichiarato che l'ayahuasca non è sotto controllo internazionale;

   visto l'uso culturale della suddetta bevanda da parte del Santo Daime, andrebbe inoltre preso in considerazione il fatto che nel limitarne l'utilizzo si potrebbe agire in possibile contrasto con l'articolo 19 della Costituzione che sancisce che «Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume»:-

   se e quando il Ministro interpellato deciderà di rendere nota la letteratura internazionale da cui sarebbero state estrapolate le considerazioni che hanno suggerito la tabellazione della Banisteriopsis caapi e la Psychotria viridis, piante da cui si estraggono i principi attivi (armalina, armina e Dmt) che si trovano nell'ayahuasca;

   considerato il bassissimo tasso di intossicazioni «correlate» all'uso di Ayahuasca, nonché la crescente letteratura scientifica che segnala importanti possibilità di applicazione curativa dell'Ayahuasca, se il Ministro interpellato non ritenga opportuno adottare iniziative per prevedere un meccanismo periodico di revisione della decisione richiamata in premessa.
(2-01467) «Magi».

Interrogazioni a risposta scritta:


   GREGORIO FONTANA. — Al Ministro della salute, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   a seguito dell'aggravarsi della situazione di emergenza dovuta alla diffusione del COVID-19, in particolare nelle regioni del Nord Italia, nel marzo del 2020 il Governo italiano ha convenuto con il Governo russo l'invio in Italia di materiali e personale sanitario;

   Il team sanitario russo è rimasto in Italia dal 22 marzo al 7 maggio 2020 e ha lavorato in sinergia con il personale della difesa italiana e quello del Ministero della salute. Il contingente russo era composto da 104 unità, nello specifico 32 operatori sanitari (tra medici e infermieri), 51 bonificatori, e altro personale di assistenza e interpretariato a supporto;

   per quanto riguarda i materiali ricevuti, la Sottosegretaria di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, rispondendo, in data 4 agosto 2020, ad un'interrogazione parlamentare (l'interrogazione n. 4-05282) ha riferito che la protezione civile «ha ottenuto e distribuito sul territorio nazionale: 521.800 mascherine, 30 ventilatori polmonari, 1.000 tute protettive, 2 macchine per analisi di tamponi, 10.000 tamponi veloci e 100.000 tamponi normali»;

   notizie di stampa hanno successivamente riportato che il numero complessivo dei ventilatori forniti dalla Federazione Russa, del modello Aventa-M, è stato di circa 150 unità, allocati in particolare presso le strutture COVID di Bergamo e Milano;

   sempre da notizie di stampa, si è appreso che l'autorità sanitaria russa, a maggio dello stesso 2020, avrebbe ordinato di interrompere l'uso dei ventilatori Aventa-M, ossia dello stesso modello di quelli forniti all'Italia, perché legati a un incendio in una casa di cura di San Pietroburgo che avrebbe causato, per surriscaldamento, la morte di sei anziani;

   da quanto è stato possibile apprendere, infatti, questi delicati apparati sanitari salvavita avrebbero presentato delle anomalie di vario genere, un discutibile livello tecnologico, malfunzionamenti tecnici, mancanza di marchio CE. Tuttavia non è certo che il modello che ha arrecato i tragici episodi in Russia sia corrispondente al modello fornito in Italia –:

   se il Governo intenda fornire adeguate rassicurazioni circa l'utilizzo e la distribuzione sul territorio nazionale, nell'arco di tempo sopra indicato, dei ventilatori polmonari forniti dalla Federazione Russa, indicando se si trattava dello stesso modello che ha provocato i tragici incendi presso la casa di cura di San Pietroburgo e indicando altresì a che titolo siano pervenuti in Italia – se oneroso o meno – e l'attuale eventuale allocazione degli stessi.
(4-11656)


   CUNIAL. — Al Ministro della salute, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale. — Per sapere – premesso che:

   il 22 febbraio 2022, Asstel, attraverso il presidente Massimo Sarmi è tornata a chiedere al Parlamento nel corso di un'audizione presso la 10a Commissione permanente del Senato, di innalzare i limiti soglia d'irradiazione elettromagnetica da 6 V/m fino a 61 V/m, altrimenti «il 5G non sarebbe possibile e metteremo 28.000 nuove antenne»;

   tra gli associati e nel Consiglio di presidenza di Asstel risulta esservi Ericsson Telecomunicazioni S.p.a. il colosso svedese del 5G coinvolto in uno scandalo internazionale di truffe e tangenti, utilizzate addirittura per finanziare i tagliagole dell'Isis;

   i 61 W/m vengono calcolati come standard dei valori vigenti in tutta Europa, ma in realtà sono vigenti solo in Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna, a differenza di Svizzera, Italia, Austria, Belgio, Turchia e i Paesi dell'est europeo – Bulgaria, Croazia, Slovenia – nei quali vigono limiti molto più stringenti e protettivi;

   i 10 W/mq previsti dalla Raccomandazione europea 1999/519/CE vanno confrontati con gli 0,1 W/mq previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'8 luglio 2003;

   non risulta corretta l'affermazione di Assotelecomunicazioni secondo la quale, per la banda di frequenza a 3.6 GHz, le raccomandazioni internazionali prevedono un limite massimo di 61 V/m contro i 6 V/m italiani. Infatti, il limite vigente sul territorio italiano in quella banda di frequenza è di 40 V/m mentre i 6 V/m rappresentano il valore di attenzione;

   le cosiddette misure protettive vengono stabilite dall'International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection (Icnirp), ente privato con sede in Germania già al centro di numerosi scandali per conflitti di interesse con industria delle telecomunicazioni, nel 2019 giudicato inattendibile anche dalla Corte d'appello di Torino nella sentenza emessa in favore di un lavoratore danneggiato dall'uso prolungato di telefono mobile;

   la stessa Raccomandazione 1999/519/CE afferma che «gli Stati membri hanno facoltà, ai sensi del Trattato, di fornire un livello di protezione più elevato di quello di cui alla presente Raccomandazione», specificando, quindi che non esiste alcun obbligo di adeguamento agli standard europei, Come non esiste neanche un'incompatibilità tra la normativa italiana e l'implementazione delle nuove tecnologie; si rileva per altro, che, nel 2018, sono stati acquistati all'asta i primi lotti di frequenze nella consapevolezza della vigente normativa italiana;

   già nel 2004 l'Oms ha organizzato a Praga un convegno sull'elettrosensibilità definendola come «un fenomeno in cui gli individui avvertono gli effetti avversi sulla salute quando sono in prossimità di dispositivi che emanano campi elettrici, magnetici o elettromagnetici» e che rappresenta una sindrome altamente invalidante e fortemente in crescita nei Paesi occidentali e industrializzati. L'elettrosensibilità è dimostrata in quattro studi in cui si afferma che è possibile identificare persone con ipersensibilità elettromagnetica e dimostrare che possono essere testati usando risposte obiettive, misurabili, dimostrando che queste sono realmente ipersensibili se confrontati con i normali controlli. Ci sono veri e propri cambiamenti fisiologici nei soggetti con elettrosensibilità e diverse ricerche hanno dimostrato che le persone elettrosensibili hanno alti livelli di stress ossidativo e una prevalenza di alcuni polimorfismi genetici, che potrebbero suggerire una predisposizione genetica. In Italia questa sindrome è stata già riconosciuta dalla regione Basilicata secondo la decodifica ICD9-CM e ricompresa nell'elenco delle malattie rare con delibera di giunta n. 1296 del 15 ottobre 2013;

   per sfuggire all'irradiazione dei 61 V/m, in Francia, un gruppo di malati di elettro-iper-sensibilità è costretto a vivere da anni rifugiato sulle Alpi –:

   se quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per tutelare i soggetti elettrosensibili e tutta la popolazione italiana;

   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per evitare di favorire in qualsiasi modo multinazionali macchiate dei crimini di cui sopra.
(4-11672)

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazioni a risposta scritta:


   CIABURRO e CARETTA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   come noto, l'olio di semi di girasole è la base essenziale di numerosi prodotti alimentari italiani quali, ad esempio, biscotti, maionese, creme spalmabili, pasta ripiena, sughi, fritture, tonno;

   l'Ucraina detiene il 60 per cento della produzione e il 75 per cento dell'export e rappresenta il principale coltivatore di girasoli al mondo, a fronte di uno scenario dove, con il blocco delle esportazioni da parte di Russia e Ucraina, le scorte, di olio di semi di girasole sono destinate ad esaurirsi;

   tenuto conto delle difficoltà dei comparti dell'industria alimentare nel procacciarsi l'olio di semi di girasole, e tenuto conto della difficoltà a provvedere in tempi rapidi alla stampa di nuove etichette e dei relativi costi, il Ministero dello sviluppo economico ha transitoriamente permesso ai produttori di prevedere l'introduzione di una frase, nei meccanismi di etichettatura, che indichi quali oli e/o grassi sono stati utilizzati in sostituzione dell'olio di semi di girasole;

   tali disposizioni emergenziali si applicano unicamente all'interno del mercato italiano;

   la recente invasione della Federazione russa ai danni dell'Ucraina ha, tuttavia, colpito anche i prodotti con sieroproteine, provenienti prevalentemente dall'Ucraina, con un alto impiego nel mercato per la produzione e distribuzione di prodotti altoproteici;

   in tal senso, occorrono misure di deroga analoghe a quanto fatto per l'olio di semi di girasole, almeno in misura temporanea, in attesa di un riassestamento delle catene di fornitura globali –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa, e quali iniziative intendano intraprendere per disporre misure di deroga temporanea nell'ambito dell'etichettatura alimentare dei prodotti alimentari altoproteici relativamente all'impiego di sieroproteine, sulla base di quanto esposto in premessa.
(4-11661)


   CAON. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il Ministero dello sviluppo economico ha emanato un bando per la formazione delle graduatorie dei Fornitori di servizi di media audiovisivi (Fima) in ambito locale delle reti di 1° livello 2° livello;

   in precedenza, con la riunione di Consiglio dell'AGCOM del 28 gennaio 2021 in merito alle emittenti locali è stata emanata la delibera n. 17/21/CONS con la quale l'Autorità in questione, al punto 5.1.3, ha stabilito, per le reti di 1° livello, la garanzia della migrazione di circa 40 programmi locali in SD o circa 15 programmi in HD;

   nell'allegato alla delibera stessa, contenente l'Aggiornamento del nuovo piano di numerazione e delle modalità delle condizioni di utilizzo, si trova la conferma delle decisioni relativa a aggiornamento del Nuovo Piano di numerazione e delle modalità delle condizioni di utilizzo;

   il 30 luglio 2021 il Ministero dello sviluppo economico ha pubblicato un decreto ministeriale con cui sono apportate modifiche al decreto del Ministero dello sviluppo economico del 19 giugno 2019, dove, all'articolo 6, vengono indicati, ad avviso dell'interrogante in modo sommario, il tipo di codifiche e standard di trasmissione da adottare nel periodo transitorio e la data di migrazione, il 15 ottobre 2021, dal vecchio sistema DVBT/MPEG2 in favore della nuova codifica MPEG-4 su standard DVBT rimandando le ulteriori necessarie specificazioni ad un successivo provvedimento da emanarsi entro la fine del 2021;

   il Ministero dello sviluppo economico ha stabilito che la transizione al futuro DVBT-2 partirà dal 1o gennaio 2023;

   il 23 luglio 2021 il Ministero dello sviluppo economico ha pubblicato i bandi relativi alle procedure per l'assegnazione ai Fsma in ambito locale della capacità trasmissiva delle reti locali di primo e di secondo livello, indicando il termine perentorio al 21 settembre 2021, per presentare la domanda;

   si segnala che la delibera dell'Agcom 39/19/CONS e le linee guida del Ministero dello sviluppo economico del 25 marzo 2021 hanno chiarito inequivocabilmente che ogni Fsma potrà richiedere in riferimento al futuro standard DVBT-2, da un minimo di 1,5 a 3.0 Mbit/s;

   nella seduta pubblica, tenuta allo scopo, con riferimento alla regione veneto le prime dieci emittenti Fsma hanno chiesto 3 Mbit/s ciascuna dei 41,1 messi a disposizione dal Carrier RAI e ulteriori 3 emittenti Fsma hanno chiesto 2,5 Mbit/s;

   due emittenti Fsma hanno esaurito la banda a disposizione con una richiesta da 2,1 Mbits/s e un'altra da 1,5 Mbits/s;

   si ricorda che con 2,5 Mbits/s si garantisce la trasmissione in HD con lo standard DVBT-2;

   ciò ha comportato l'esclusione di cinque emittenti locali attualmente operanti dall'assegnazione della banda;

   a parere dell'interrogante, le modalità adottate descritte non hanno sufficientemente garantito il rispetto del principio pluralistico –:

   se intenda adottare, per quanto di competenza, una ulteriore normativa attuativa in materia che preveda un diverso limite di Mbit/s per l'assegnazione di banda, tale da assicurare il massimo del pluralismo informativo, poiché, attualmente, solo a 15 emittenti è stata garantita la disponibilità della banda necessaria per le future trasmissioni, escludendo in questo modo le ulteriori 5 emittenti regionali che trasmettono nel Veneto, eventualmente prevedendo una capacità massima pari a 2,5 Mbit/s per emittenti Fsma, mentre per le TV locali di secondo arco sarebbe opportuno garantire una capacità massima pari a 1,6 Mbit/s.
(4-11664)


   CUNIAL. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale. — Per sapere – premesso che:

   entro il 30 settembre 2022 «le telco» – nella fattispecie Tim, Vodafone, Iliad e Wind Tre – saranno chiamate a versare allo Stato, come contropartita dell'asta con cui si sono aggiudicate i primi tre lotti di radiofrequenze 5G, circa 4,8 miliardi dei 6,55 miliardi di euro contrattualizzati con lo Stato;

   il 9 gennaio 2022, «il Sole 24 Ore», riportava che «gli operatori sono in attesa, incrociando le dita nella speranza che possa arrivare una rimodulazione, con rateizzazione, di quello che altrimenti sarebbe un salasso»;

   il presunto mediatore tra il Governo Draghi e «le telco» sembrerebbe essere il Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, top manager ex Vodafone e membro del consiglio di amministrazione del colosso del 5G americano Verizon fino a 24 ore prima di assumere l'incarico governativo secondo l'interrogante, in evidente conflitto d'interesse;

   quello che si sta profilando per l'interrogante sarebbe una sorta di «colpo di mano» al decreto cosiddetto Milleproroghe, per assicurare a Tim, Vodafone, Iliad e Wind Tre uno slittamento dei pagamenti in cronoprogramma –:

   se e come il Governo intenda scongiurare quanto esposto in premessa.
(4-11671)


   CUNIAL. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il 16 febbraio 2022 il Cile ha pubblicato la legge n. 21422 che «proibisce la discriminazione sul lavoro contro mutazioni o alterazioni del materiale genetico o dei test genetici»;

   una sentenza del 2013 della Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito la possibilità di brevettare il genoma umano se il Dna, nonostante sia un prodotto della natura, sia stato alterato dai sieri Mrna;

   Microsoft, con la licenza numero 6.754.472B1, rilasciata dall'Ufficio brevetti degli Stati Uniti d'America (Uspto, United States Patent and Trademark Office) ha registrato il brevetto «Metodi e apparecchi per trasmettere energia e dati usando il corpo umano». Il corpo umano così facendo verrebbe utilizzato come dispositivo per trasmettere informazioni agli strumenti hi-tech più usati come Smartphone, telefoni cellulari, palmari e lettori MP3;

   già nel 1996 il Mit Media Laboratory (Massachusetts Institute of Technology's Media Laboratory) in collaborazione con Ibm aveva ideato il Comdex il primo prototipo di Pan (Personal Area Network) che usava la naturale conduttività elettrica del corpo umano per trasmettere dati elettronici. «Usando un piccolo prototipo di trasmettitore inglobato in un microchip e un dispositivo di ricezione di poco più grande, i ricercatori hanno dimostrato di poter trasferire i dati contenuti in una carta di credito attraverso una semplice stretta di mano tra due persone. Tutto questo dovrebbe far riflettere. La scienza e la tecnologia devono essere da ausilio per l'uomo, uno strumento per trasformarne e migliorarne la vita; però, un brevetto su un utilizzo del corpo umano pone altri problemi che travalicano i meri aspetti tecnici o tecnologici e mettono in luce aspetti etici e morali che attengono ai valori che non sono più presenti nella attuale società»;

   nel 2018 Yuval Noah Harari, consigliere personale di Klaus Schwab, ha affermato che «i dati potrebbero consentire alle élite umane di fare qualcosa di ancora più radicale della semplice costruzione di dittature digitali. Hackerando gli organismi, le élite possono ottenere il potere di riprogettare il futuro della vita stessa. Perché una volta che puoi hackerare qualcosa, di solito puoi anche progettarlo». E ancora: «presto, alcune corporazioni e governi, saranno in grado di hackerare sistematicamente tutte le persone. E se davvero riusciremo a hackerare e progettare la vita, questa non sarà solo la più grande rivoluzione nella storia dell'umanità, questa sarà la più grande rivoluzione in biologia dall'inizio della vita quattro miliardi di anni fa». E infine: «La scienza sta sostituendo l'evoluzione per selezione naturale con l'evoluzione con un design intelligente»;

   il transumanesimo è un'ideologia che mira a usare la tecnologia applicata al corpo umano per renderlo, più intelligente, più forte, più longevo. Google, Facebook, Amazon e Elon Musk da tempo sviluppano progetti per integrare computer e cervello umano –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali siano gli orientamenti in relazione ai rischi rappresentati.
(4-11673)

TRANSIZIONE ECOLOGICA

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):


   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della transizione ecologica, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, per sapere – premesso che:

   l'articolo 1, comma 423, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, dispone che la produzione e la cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali, costituiscono attività connesse ai sensi dell'articolo 2135, terzo comma, del codice civile e si considerano produttive di reddito agrario;

   l'articolo 2 del decreto legislativo n. 387 del 29 dicembre 2003 include fra le «energie rinnovabili» anche quelle prodotte attraverso l'impiego della biomassa costituita dalla «parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura». L'articolo 5, invece, è dedicato alle «Disposizioni specifiche per la valorizzazione delle biomasse» dal quale traspare la netta intenzione di valorizzare l'utilizzo della biomassa agricola a fini energetici e anche quella del biogas da attività zootecniche (lettera f));

   il decreto del Ministero dello sviluppo economico del 18 dicembre 2008, in materia di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ha dato attuazione all'articolo 2, comma 150, della legge 24 dicembre 2007, n. 244;

   in particolare, l'articolo 16 del decreto stabilisce che l'energia elettrica immessa nel sistema elettrico, prodotta dagli impianti di cui all'articolo 3, comma 2, ha diritto, per un periodo di quindici anni e in alternativa ai certificati verdi di cui al titolo II e su richiesta del produttore, a una tariffa fissa onnicomprensiva di entità variabile a seconda della fonte utilizzata, determinata sulla base della tabella 3 allegata alla legge finanziaria;

   a fronte di tali disposizioni, numerose aziende agricole, negli ultimi anni, hanno provveduto alla realizzazione di impianti a biogas per la produzione di energia elettrica rinnovabile incentivata dal Gestore servizi energetici, ai sensi del decreto ministeriale del 18 dicembre 2008. Esse costituiscono un campione molto rappresentativo di produttori legati alle filiere cerealicole e zootecniche (suinicola, avicola, di bovini da latte e carne), perennemente in crisi economica, che hanno trovato il modo di recuperare risorse economiche per le proprie famiglie e per migliorare le proprie aziende grazie alle entrate supplementari generate da questa nuova attività complementare ecosostenibile;

   è bene evidenziare, inoltre, che, del decreto legislativo n. 152 del 2006, il «digestato» (ovvero il risultato della fermentazione anaerobica per la produzione del biogas) non è classificato come rifiuto ed è utilizzabile, quindi, per l'uso agronomico risultando un buon fertilizzante organico maturo;

   tuttavia tale forma di incentivazione introdotta dal decreto ministeriale del 18 dicembre 2008, in assenza di ulteriori provvedimenti di proroga, andrà a decadere a partire dal 1° gennaio 2023 e, per tale ragione, più di 1.100 impianti italiani di digestione anaerobica, produttori di energia elettrica (dati bollettino incentivi fonti rinnovabili Gse) giungeranno alla fine del loro periodo di incentivazione elettrica entro il 2027;

   in assenza di chiare politiche di settore, quindi, il rischio di giungere ad uno smantellamento della potenza installata è concreto, con conseguente gravissima perdita per il Paese in termini di produzione di energia rinnovabile, di erogazione potenziale, di servizi di flessibilità elettrica alla rete, di valore ambientale, di integrazione del reddito del settore agricolo e di occupazione diretta ed indiretta nell'importante indotto del biogas;

   la fine del periodo di incentivazione, inoltre, rischia di portare i proprietari di tali impianti alla dismissione degli stessi. Inoltre, se il proprietario dell'impianto dovesse avviare le procedure per la dismissione dell'impianto, egli sarebbe obbligato, ai sensi dell'articolo 12, comma 4, del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, alla rimessa in pristino dello stato dei luoghi con pesanti costi a proprio carico;

   attualmente, tali oneri sono coperti da garanzie fideiussorie che, ove riscosse, rappresenterebbero un grave danno per l'imprenditore;

   appare opportuno, quindi, adottare provvedimenti urgenti per la proroga di forme di incentivazione per gli impianti coperti dal decreto del Ministero dello sviluppo economico del 18 dicembre 2008 al fine di dare certezza agli imprenditori coinvolti ed evitare l'avvio delle procedure di dismissione che, verosimilmente, saranno avviate entro la fine del 2022;

   la prosecuzione dell'incentivazione degli impianti a biogas, produttori di energia elettrica integrata con l'attività agricola, è strettamente correlata all'esigenza di mantenere in vita non solo gli allevamenti zootecnici italiani, ma anche le intere filiere legate alla produzione di una miriade di prodotti Dop come i derivati caseari, della carne (come i prosciutti ottenuti grazie agli allevamenti suinicoli) e di ulteriori prodotti di nicchia di alta qualità come gli alimentari della tradizione –:

   se il Governo intenda prorogare, con iniziative urgenti, la vigenza della tariffa onnicomprensiva prevista dal decreto ministeriale del 18 dicembre 2008 per gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili;

   se abbia intenzione di adottare, e con quale tempistica, urgenti iniziative per evitare la dismissione degli impianti a biogas incentivati dal decreto ministeriale del 18 dicembre 2008 e, di conseguenza, l'interruzione di importanti filiere produttive.
(2-01465) «Berardini, Marin».

Apposizione di una firma ad una interpellanza.

  L'interpellanza Papiro n. 2-01426, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 17 febbraio 2022, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato D'Uva.

Apposizione di firme ad interrogazioni.

  L'interrogazione a risposta in Commissione Moschioni n. 5-07424, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 4 febbraio 2022, deve intendersi sottoscritta anche dalla deputata Murelli.

  L'interrogazione a risposta in Commissione Mura n. 5-07430, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 4 febbraio 2022, deve intendersi sottoscritta anche dalla deputata Gribaudo.

  L'interrogazione a risposta scritta Elisa Tripodi e altri n. 4-11276, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta dell'8 febbraio 2022, deve intendersi sottoscritta anche dai deputati: Baldino, D'Orso, Saitta, Perantoni, Ascari.

  L'interrogazione a risposta in Commissione Rizzetto n. 5-07639, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 2 marzo 2022, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Deidda.

Trasformazione di un documento del sindacato ispettivo.

  Il seguente documento è stato così trasformato su richiesta del presentatore: interrogazione a risposta in Commissione Caon n. 5-07213 del 6 dicembre 2021 in interrogazione a risposta scritta n. 4-11664.