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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 670 di venerdì 1° aprile 2022

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

FEDERICA DAGA , Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Barelli, Brescia, Cavandoli, Colletti, Comaroli, Davide Crippa, D'Uva, Delmastro Delle Vedove, Fassino, Gregorio Fontana, Gallinella, Gebhard, Giachetti, Invernizzi, Macina, Magi, Marin, Melilli, Mura, Palazzotto, Perantoni, Rampelli, Rizzo, Romaniello, Ruocco, Schullian, Serracchiani, Tateo, Zanettin e Zoffili sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente 120, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale.

PRESIDENTE. Comunico che la Presidente del Senato della Repubblica, con lettera in data 30 marzo 2022, ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale il senatore Tony Chike Iwobi, in sostituzione del senatore Paolo Saviane.

Svolgimento di interpellanze urgenti.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.

(Iniziative volte a definire un quadro regolatorio per la promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili - n. 2-01470)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza urgente all'ordine del giorno, Maraia ed altri n. 2-01470 (Vedi l'allegato A). Chiedo al deputato Generoso Maraia se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

GENEROSO MARAIA (M5S). Grazie, Presidente, la illustro. Oggi abbiamo deciso di interpellare il Governo su una questione rilevante per tutti i nostri cittadini e per il sistema Italia: la crisi energetica che sta vivendo il nostro Paese e che stanno vivendo, sulla propria pelle, i nostri cittadini. E parleremo anche delle soluzioni prospettate dal Governo e di quelle che prospetta il MoVimento 5 Stelle. Alla luce degli indirizzi governativi emersi nelle ultime settimane, l'attuale situazione di crisi energetica, acuita dal conflitto in Ucraina, potrebbe richiedere, anche a detta del Premier Draghi, una temporanea riattivazione dell'utilizzo delle centrali a carbone. Ne sono presenti sette in tutta Italia, ce ne sono alcune molto grandi, come ad esempio quella in Puglia, a Brindisi, che è tra le più grandi d'Europa. Con riferimento a tali centrali a carbone, avevamo stabilito, in accordo col Governo e in accordo con l'Europa, attraverso anche quello che è stato fatto all'interno di questa Camera grazie al Presidente Fico con la Pre-COP, di abbandonare questo tipo di fonte per la produzione di energia, di abbandonare il carbone. Perché? Perché il carbone determina non solo un danno all'ambiente, ma soprattutto un danno alla salute, e perché ci sono delle tecnologie valide e mature oggi, che consentono di produrre energia da fonti rinnovabili, sfruttando il vento, sfruttando il sole, e la nostra penisola ha grandi capacità per poter produrre energia da fonti rinnovabili. Tutto questo entro tempi molto limitati, con un obiettivo di produzione da energie rinnovabili del 30 per cento al 2025, quindi aumentato di un ulteriore 10 per cento rispetto all'obiettivo che ci eravamo prefissati, che era del 20 per cento, tenendo conto anche degli obiettivi stabiliti a Parigi e dalla COP26 di Glasgow, che prevedono una riduzione dei gas climalteranti pari al 55 per cento entro il 2030, per giungere poi alla neutralità energetica nel 2050.

Parliamo di una situazione, di una scelta sicuramente difficile da parte del Governo, in controtendenza con gli obiettivi posti all'interno del PNRR; parliamo di centrali che hanno un forte impatto sui territori in cui sono collocate e sui cittadini che vivono in quei territori. Ecco perché farò un elenco di dove sono collocate queste centrali. Queste centrali sono collocate in Sardegna, nel Lazio, in Puglia, in Liguria, in Friuli-Venezia Giulia e nel Veneto. Due di esse sono gestite dal gruppo EP Produzione e dall'azienda A2A, le altre cinque sono gestite dall'ENEL.

L'unica che è stata spenta - coerentemente con gli obiettivi che ci siamo prefissati anche attraverso l'azione del Governo Conte 1 e Conte 2 - è quella di La Spezia, la centrale “Eugenio Montale”, che ha una capacità produttiva di 682 megawatt, i cui impianti per la produzione di energia dalla combustione del carbone sono stati messi a riposo da dicembre 2021. Un'altra chiusura parziale riguarda la centrale “Andrea Palladio” sita in località Fusina, nel comune di Venezia, con una capacità produttiva di 976 megawatt. È stato avviato poi il processo per la chiusura di un'altra centrale - la centrale termoelettrica “Federico II” di Brindisi -, che ricordavo prima come una delle più grandi d'Europa dato che produce ben 2.640 megawatt. Le altre due centrali in capo ad ENEL si trovano, una, a Torrevaldaliga Nord, nel Lazio, che ha un'estensione di territorio enorme, ben 975 mila metri quadri; facile rendersi conto dell'impatto che questa centrale ha sull'intera regione Lazio; l'altra è la centrale “Grazia Deledda” di Portovesme, in Sardegna, regione che non ha solo questa, ma ne ha anche un'altra, quella di Porto Torres, che sviluppa un'energia pari a 600 megawatt. Un'altra centrale è poi quella sita nel comune di Monfalcone, in provincia di Gorizia, gestita dall'azienda A2A ed ha una potenza installata di 336 megawatt. Perché è importante fare questo elenco? Perché stiamo parlando non solo di politiche energetiche, ma anche di territori, di ambiente e di persone in carne ed ossa, che soffrono l'aumento dei costi dell'energia.

Quando i nostri cittadini vanno a leggere la bolletta, questo crea sofferenze nelle famiglie, quando vanno a fare rifornimento, questo crea sofferenza, quando vanno a comprare generi di prima necessità, questo crea sofferenza; ma, poi, hanno un altro tipo di sofferenza, che deriva dall'impatto che ha sulla salute questo tipo di scelta, quella, appunto, di riattivare e andare in controtendenza rispetto agli obiettivi di Parigi, che volevano limitare il riscaldamento globale a 2 gradi centigradi, e a quell'altro, che è un obiettivo ancora più ambizioso di 1,5 gradi, attraverso l'European Green Deal, ossia quell'obiettivo in base al quale la riduzione dei gas climalteranti deve avvenire, per il 55 per cento al 2030, come ricordavo prima, e la neutralità climatica al 2050.

Dobbiamo ammettere che L'Italia è avanti nelle politiche di decarbonizzazione, proprio grazie all'installazione di importanti parchi eolici, soprattutto al Sud, e di importanti parchi fotovoltaici, ma anche grazie ai decreti che abbiamo approvato negli ultimi periodi, pensiamo soprattutto al decreto-legge n. 77 del 2021, a cui ho lavorato direttamente, come capogruppo in Commissione ambiente per il MoVimento 5 Stelle, che dà una forte accelerazione e semplifica molto le procedure autorizzative per l'installazione di questi impianti. Tuttavia, nonostante questo, scontiamo una lentezza dovuta, non tanto alla resistenza dei territori, quando a un ritardo storico: abbiamo accelerato in questi ultimi due anni gli iter autorizzativi, purtroppo scontiamo quello che non si è fatto nel passato. Comunque, quelli contenuti nel PNIEC, rimangono obiettivi molto importanti e molto ambiziosi, così come, soprattutto, quelli contenuti all'interno del PNRR scritto dal Governo e condiviso dal Parlamento. Questi obiettivi a cosa mirano? Vanno soprattutto a stimolare l'installazione di energie agrovoltaiche, di comunità energetiche, di sistemi distributivi di piccola taglia, in un Paese che ha una scarsa disponibilità di terreno; quindi, abbiamo contemperato l'esigenza e la morfologia del nostro Paese, del nostro territorio, con le potenzialità: il grande irraggiamento, la grande capacità e possibilità di sfruttare l'energia fotovoltaica e l'energia eolica.

Quindi, questo ci fa capire che le soluzioni ci sono ed è questo il motivo per cui chiedo al Governo quali siano le tempistiche di emanazione dei decreti attuativi previsti dal decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, di attuazione della direttiva (UE) 2018/2001, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili e quali ulteriori iniziative intenda assumere il Governo, per definire un quadro regolatorio che permetta di accelerare l'installazione degli impianti a fonti rinnovabili e promuovere lo sviluppo di comunità energetiche e di soluzioni innovative che consentano di soddisfare il fabbisogno energetico nazionale, in linea con gli obiettivi fissati dal PNRR.

PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato per la Transizione ecologica, Ilaria Fontana, ha facoltà di rispondere.

ILARIA FONTANA, Sottosegretaria di Stato per la Transizione ecologica. Grazie, Presidente. Ringrazio intanto l'interpellante, per il tema che ci ha sottoposto, che ci permette, anche, di fare ulteriore chiarezza, perché, veramente, è centrale.

In merito alle questioni poste, si rappresenta quanto segue. Il Governo, a fronte della crisi energetica in atto, sta agendo attraverso iniziative volte ad affrontare l'emergenza e, al contempo, a sostenere tempestivamente la più ampia diversificazione energetica possibile. La strategia per superare la crisi è comprensibilmente complessa e articolata su più fronti, ma anche rispetto a quanto lamentato dall'interpellante, non prescinderà assolutamente dalle politiche di decarbonizzazione. In particolare, ci si riferisce al dato per cui, nel perseguire la differenziazione delle fonti energetiche, si dovrà puntare primariamente sull'accelerazione della penetrazione nel sistema delle fonti rinnovabili, nonché sullo sviluppo di biocombustibili, biometano e idrogeno; parallelamente, sarà necessario agire sulla riduzione della domanda e sul risparmio energetico, attraverso il continuo miglioramento del livello di efficienza energetica e dell'impulso alle politiche per il risparmio energetico.

Al fine di fare leva sugli aspetti appena descritti, si rappresenta come siano state predisposte misure finanziarie, fiscali e di semplificazione normativa in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione, al 2030, nonché di completa decarbonizzazione, al 2050. Oltre al percorso delineato dal PNIEC, nonché alle riforme e agli investimenti strutturati nell'ambito del PNRR, si richiama il percorso di semplificazione intrapreso con il decreto-legge n. 76 del 2020, teso proprio ad apportare significative modifiche al decreto legislativo n. 28 del 2011, con la finalità, appunto, di semplificare il procedimento abilitativo per l'esecuzione di taluni interventi relativi all'installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Tale contesto è stato successivamente ampliato - come ha specificato anche l'interpellante - con il “decreto Governance”, n. 77 del 2021, e ulteriormente con il decreto legislativo n. 199 del 2021, che reca l'attuazione della direttiva cosiddetta RED II, relativa alla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili. Con particolare riguardo a quest'ultimo decreto legislativo, si pone in evidenza che il provvedimento persegue l'obiettivo della promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili con un approccio improntato alla semplificazione, nonché alla partecipazione proattiva degli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni, tramite un percorso condiviso di individuazione di aree e superfici idonee, e non idonee, per l'installazione di impianti FER, aree sulle quali, quindi, sono individuate procedure abilitative accelerate e semplificate per l'installazione degli impianti. La finalità perseguita è quella di garantire un quadro autorizzativo omogeneo e rapido che consenta lo sviluppo dei progetti in un arco temporale ben definito, oltre a promuovere gli investimenti in una nuova capacità rinnovabile, convergendo verso la decarbonizzazione in condizioni di sicurezza. Si sottolinea come gli aspetti di localizzazione e autorizzazione degli impianti e delle infrastrutture necessarie alla transizione energetica appaiono più che mai delicati e cruciali.

Per quanto concerne l'aspetto dell'incentivazione, il citato decreto legislativo introduce una decisa semplificazione nell'accesso ai meccanismi e, al contempo, mira a fornire una maggiore stabilità tramite l'introduzione di una programmazione quinquennale, al fine di favorire e dare stabilità agli investimenti del settore.

Riguardo alle comunità energetiche, il Governo ha adottato una chiara strategia di promozione, che sarà favorita da una prima fase di accelerazione, anche grazie alle risorse del PNRR. In sede di recepimento della RED II, è stato altresì previsto l'ampliamento del perimetro delle comunità e l'ammissione agli incentivi di impianti di potenza maggiore rispetto a quelli ammissibili nella prima fase sperimentale, contribuendo così all'obiettivo di garantire maggiore benessere condiviso e ponendo le basi affinché i consumatori possano sempre più incidere sulla transizione energetica in corso, anche attraverso le configurazioni di autoconsumo, singolo e collettivo. Si evince, pertanto, la volontà di valorizzare la potenzialità di questo modello anche per gli impianti di dimensioni più contenute, proprio per favorire lo sviluppo di configurazioni di autoconsumo.

Ancora, le misure di sostegno introdotte dal predetto decreto si orientano verso gli aspetti dello sviluppo e dell'innovazione, proprio nell'ottica del Green New Deal, utilizzando gli strumenti in maniera sinergica alle risorse stanziate dal PNRR, in modo da favorire lo sviluppo sostenibile del sistema produttivo, in coerenza con lo scenario energetico e ambientale di medio e lungo termine.

Nell'ambito delle misure intraprese dal Governo, si richiama il decreto-legge n. 17 del 2022, recante misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali, in fase di conversione, che, nell'ambito della finalità generale di progressiva riduzione delle bollette di energia elettrica e del gas e, in particolare, nell'ambito della strategia tesa ad accelerare il tasso di installazione delle fonti rinnovabili, anche attraverso la semplificazione dei procedimenti autorizzativi degli impianti, prevede un rilevante pacchetto di misure finalizzate a velocizzare in modo significativo l'installazione delle fonti rinnovabili. Nel solco dell'illustrata strategia, tale ultimo provvedimento normativo consentirà l'accelerazione della diffusione delle installazioni FER in maniera più armonica ed efficace su tutto il territorio nazionale, valorizzando il coinvolgimento dei territori interessati, delle comunità locali. Le predette misure si vanno a sommare e ad integrare sinergicamente a quelle già previste dal PNIEC, oltre che dal PNRR, nel cui ambito diversi sono i progetti dedicati alle energie rinnovabili.

Per quanto attiene alle misure di incentivazione, si rappresenta che il “decreto FER 2” sarà adottato in tempi brevi, a valle dell'acquisizione del necessario concerto del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, e sarà volto al sostegno delle fonti e delle tecnologie non ancora pienamente mature e con costi elevati di esercizio.

Per quanto attiene allo sviluppo del biometano, secondo i criteri per promuovere la cosiddetta economia circolare è stato predisposto e notificato alla Commissione dell'Unione europea il decreto che definisce criteri e modalità per la concessione, attraverso procedure competitive, di un contributo a fondo perduto sulle spese ammissibili connesse all'investimento per l'efficientamento, per la riconversione parziale o totale di impianti esistenti a biogas, per nuovi impianti di produzione di biometano e la valorizzazione e la corretta gestione ambientale del digestato e dei reflui zootecnici e per l'acquisto di trattori agricoli alimentati esclusivamente a metano. Con il medesimo decreto sono definite le condizioni di cumulabilità con gli incentivi tariffari.

Inoltre, si rappresenta che è in corso di predisposizione un ulteriore provvedimento normativo, il “Nuovo FER 1”, finalizzato proprio all'incentivazione delle tecnologie più mature che presentano un profilo di costi fissi bassi o, comunque, suscettibili di sensibile riduzione.

Può quindi osservarsi, in conclusione, che, con particolare riguardo alle fonti rinnovabili, le risorse messe a disposizione dal PNRR, aggiunte agli strumenti tariffari e a quelli di detrazione fiscale, compongono già un ampio quadro di sostegno agli investimenti nel settore. La sfida sarà quella di garantire la sicurezza del sistema energetico, cogliendo al contempo l'opportunità della sfida della decarbonizzazione. L'azione di Governo è tutta orientata in questo senso ma sarà necessario affiancare tale azione con un forte e deciso impegno del Parlamento e di tutte le parti sociali.

PRESIDENTE. Il deputato Maraia ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.

GENEROSO MARAIA (M5S). Grazie al sottosegretario Ilaria Fontana, per la risposta, e grazie al Ministro Cingolani, per l'impegno che sta dedicando a questo tema e a ciò che molti giornali oggi titolano come una vera e propria guerra dei fossili, nella quale abbiamo una contrapposizione netta tra l'economia, da una parte, e l'ambiente e la salute dei nostri cittadini, dall'altra. La chiamerei proprio, visto che ci siamo in pieno e lo sappiamo, economia di guerra. Il Presidente Draghi ha invitato - l'ha fatto in maniera plateale - anche il Presidente Macron a ridurre i consumi e possiamo dire che le misure messe in atto dall'Italia confermano che è un Paese che sta avanti rispetto a questi obiettivi. Ad esempio, proprio una delle misure volute dal MoVimento 5 Stelle, cioè il cosiddetto superbonus 110 per cento, consente la riduzione dei consumi energetici e riesce a fare l'operazione che vogliamo, cioè coniugare il progresso economico con la tutela dell'ambiente e della salute. Questo è il modello che vogliamo adottare. Le soluzioni esistono e, a volte, sono anche più semplici di quello che pensiamo. È vero che dobbiamo accelerare sulle cosiddette semplificazioni degli iter normativi; lo abbiamo già fatto. Il problema vero riguarda i nostri cittadini, i territori, i comuni che ospitano questi impianti importanti. Io vengo da un'area che è a confine tra la Campania e la Puglia e che ospita importantissimi parchi eolici: basta attraversare l'autostrada che collega la Campania alla Puglia, e farlo di sera, per accorgersi che noi abbiamo intere colline, intere montagne che si illuminano di rosso. Quindi, abbiamo la capacità di sviluppare questa energia. Qual è il problema vero? È rendere appetibili per quei territori l'installazione di quegli impianti. I cittadini vogliono vedere in bolletta i benefici di quei sacrifici. È vero che, da una parte, diamo una mano alla stabilità energetica dell'intero Paese ma, dall'altra, rinunciamo ad altre nostre peculiarità ad altre nostre potenzialità che sono, soprattutto, di carattere paesaggistico, quindi si legano al turismo. Sappiamo quanto è importante il turismo per l'Italia in termini di PIL, in termini di produzione di benessere e di economia. I territori in cui verranno installati questi impianti avranno sicuramente un impatto importante e saranno sottratte risorse all'economia del turismo. D'altra parte, però, se i cittadini sapranno che questo sacrificio verrà compensato con una riduzione del costo dell'energia, quei comuni accoglieranno o saranno essi stessi i promotori dell'installazione degli impianti. Non c'è bisogno, in economia, di un intervento dello Stato così massiccio; c'è bisogno semplicemente di rendere appetibile l'investimento. Come lo si fa? Attraverso l'incentivazione di quei comuni che si fanno promotori e non attraverso l'incentivo di quelle società, molte volte anche in odor di mafia. Noi lo sappiamo, abbiamo anche ascoltato le intercettazioni di Riina, in carcere, nelle quali parlava di Matteo Messina Denaro come colui il quale non si dedicava più alla lotta di mafia classica ma investiva proprio nell'eolico; era colui il quale parlava di pale, che si è dedicato alle pale. Questa situazione - la conosciamo, è ben documentata, è una risorsa per il nostro Paese - potrà consentire di evitare quello che noi non vogliamo, cioè riattivare le centrali a carbone. Il MoVimento 5 Stelle non vuole una riattivazione delle centrali a carbone. Per evitarlo, dobbiamo incentivare la produzione da fonti rinnovabili e per fare questo dobbiamo avere delle ricadute economiche immediate in quei territori che ospitano questi impianti. La ricetta è molto semplice, la capirebbe anche un bambino: c'è bisogno della volontà politica. Su questa volontà politica, auguro buon lavoro al Governo, auguro buon lavoro a questo Parlamento e, soprattutto, agli enti locali che lavoreranno in tal senso.

(Iniziative di competenza per la manutenzione e messa in sicurezza delle zone boschive della regione Calabria colpite da gravi incendi nell'estate 2021 - n. 2-01471)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Maria Tripodi n. 2-01471 (Vedi l'allegato A).

Chiedo alla deputata Maria Tripodi se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

MARIA TRIPODI (FI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, sottosegretario Fontana, io oggi ho ritenuto di portare all'attenzione di questo Parlamento e del Governo lo stato dell'arte e la situazione che riguarda i devastanti incendi che l'estate scorsa hanno colpito la regione Calabria, con specifico riferimento al Parco nazionale dell'Aspromonte. Abbiamo visto che questa emergenza ha comportato danni incalcolabili al nostro territorio. Purtroppo, ci sono state vite spezzate a causa degli incendi che hanno devastato interi paesi e ne sono derivati danni incalcolabili sia da un punto di vista economico sia dal punto di vista del patrimonio boschivo.

Ricordo, per esempio, che all'interno del Parco nazionale dell'Aspromonte ci sono biodiversità straordinarie e che addirittura la foresta è una delle foreste patrimonio dell'UNESCO. Dunque io, essendo la stagione estiva alla porte, ho voluto presentare questa interpellanza per chiedere al Governo quali provvedimenti intenda attuare, se ci sono state delle novità da parte anche della regione Calabria, specificatamente per i miei concittadini che hanno vissuto un autentico incubo per le emergenze incendi, soprattutto per quanto concerne alcuni comuni, tra cui il comune di San Lorenzo, e quindi quali provvedimenti il Governo intenda attuare per la nuova stagione alle porte.

PRESIDENTE. La Sottosegretaria di Stato per la Transizione ecologica, Ilaria Fontana, ha facoltà di rispondere.

ILARIA FONTANA, Sottosegretaria di Stato per la Transizione ecologica. Grazie, Presidente. Io ringrazio l'onorevole Tripodi, perché ci permette anche di informare in merito alla situazione dell'Aspromonte, che ci ha illustrato benissimo.

Come evidenziato nell'interpellanza, nel Rapporto sugli incendi boschivi in Italia nel 2021, curato dall'ISPRA, risulta che la regione che, nel 2021, ha subìto, in termini di superficie bruciata forestale, il maggiore impatto per incendi è proprio la Calabria, con una superficie interessata di oltre 13 mila ettari.

Per quanto riguarda gli incendi boschivi, le competenze del Ministero sono specifiche relativamente ai piani antincendi boschivi (o piani AIB) delle aree protette statali (parchi nazionali e riserve naturali statali), in attuazione all'articolo 8, comma 2, della legge quadro sugli incendi boschivi, la legge n. 353 del 2000. Tali piani vengono sistematicamente rinnovati su proposta degli enti gestori delle suindicate aree protette, attraverso un iter che prevede, oltre all'acquisizione del parere dei Carabinieri forestali e dei Vigili del fuoco, l'intesa della regione territorialmente interessata, che a sua volta include il documento nel proprio Piano AIB regionale quale parte integrante. Sostanzialmente, sono gli enti gestori delle aree protette a curare la previsione e la prevenzione degli incendi boschivi, mentre la cosiddetta “lotta attiva” agli incendi, anche nelle aree protette, è a cura della regione, con l'ausilio del Corpo nazionale dei vigli del fuoco.

Al Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari (CUFA) dei Carabinieri - che approfitto per ringraziare, per il prezioso lavoro che svolge quotidianamente - è demandato il compito di sviluppare annualmente l'attività statistica e criminale annuale, nonché di fornire supporto tecnico-scientifico e operativo. Pertanto, attesa la competenza in materia di gestione forestale e del coordinamento delle attività antincendio e dei Piani AIB delle regioni, questo Ministero ha provveduto ad interloquire con detti enti, al fine di acquisire maggiori elementi riguardo le attività di contrasto agli incendi.

Riguardo le azioni di prevenzione, assumono importanza l'esecuzione delle cure colturali e delle utilizzazioni forestali secondo le previsioni di massima del Piano di gestione del Parco e delle indicazioni della polizia forestale, al fine di rendere più efficace l'eventuale azione di lotta attiva o di spegnimento.

Per quanto riguarda, invece, il caso specifico del Parco nazionale dell'Aspromonte, si fa presente che l'area protetta statale si è dotata di Piano antincendi boschivi pluriennale, avente validità 2018-2022, che è stato adottato da questo Ministero con DM n. 205 del luglio 2019. Tale Piano AIB viene aggiornato annualmente tramite un report che l'ente parco trasmette sia agli uffici preposti del Ministero per la Transizione ecologica, che alla regione Calabria.

Si precisa che anche per il corrente anno è pervenuto il documento programmatico annuale redatto dall'Ente parco nazionale, che contempla le attività antincendi boschivi attivate nel 2021 e quelle preventivate per quest'anno, quindi per il 2022, correlate anche con apposita scheda tecnico-economica AIB. Inoltre, il dipartimento dei Vigili del fuoco del Ministero dell'Interno ha reso edotto il Mite, quindi il nostro Ministero, che, nell'ambito della lotta attiva agli incendi, sta sviluppando un progetto di potenziamento del proprio servizio AIB, che prevede l'istituzione di appositi presidi anche a servizio delle aree naturali protette, di cui uno sarà attivato proprio nel Parco nazionale dell'Aspromonte.

Ancora, la regione Calabria rappresenta che, in attuazione dell'ordinanza del capo del dipartimento della Protezione civile n. 789 del 1° settembre 2021, dell'ordinanza del commissario delegato per la regione Calabria n. 1/789 del dicembre 2021, nonché della delibera di giunta regionale n. 412 del 25 agosto 2021, l'unità operativa competente per le politiche di forestazione ha predisposto le attività procedurali per l'espletamento dell'istruttoria, ad oggi in corso, relativa ai danni causati dagli incendi, su tutto il territorio regionale, già segnalati attraverso l'apposito portale, così come previsto dall'avviso pubblicato in data 15 ottobre 2021 sul sito della Protezione civile regionale, ivi compreso il territorio di San Lorenzo.

Peraltro, con la delibera regionale sopracitata dell'agosto 2021, è stato previsto un intervento di ristoro, che potrà essere eseguito anche dalla Protezione civile regionale alle aziende agricole e zootecniche gravemente colpite dagli incendi dell'estate scorsa, per cui è stato stanziato un budget di oltre 3 milioni di euro, con lo scopo di prevenire un eventuale abbandono dei terreni che sono stati percorsi dal fuoco a causa delle difficoltà sopraggiunte a continuare le attività produttive. Difatti, le imprese agricole e zootecniche rappresentano il presidio frontale delle aree boschive e forestali ed il loro abbandono aumenterebbe, ovviamente, i rischi per l'ambiente, per la salute e per i beni produttivi.

Inoltre, con deliberazione di giunta della regione Calabria n. 94 del 21 marzo scorso, è stato approvato il Piano attuativo di forestazione per l'anno 2022, il quale prevede appositi capitoli dedicati alla ricostituzione di aree boscate percorse dal fuoco, nonché, ai sensi dell'articolo 4, comma 2, della legge n. 353 del 2000 e della legge regionale n. 51 del 2017, specifiche attività di prevenzione atte a ridurre le cause ed il potenziale innesco di incendio, nonché la realizzazione di interventi finalizzati alla mitigazione del rischio di incendio boschivo.

Tali interventi consistono in sfollamenti (ossia, riduzione della densità nei soprasuoli giovani), diradamenti (ossia, riduzione della densità nei soprasuoli adulti), utilizzazione (ossia, prelievo nei soprasuoli maturi), spalcature, compartimentazione (ossia, delimitazione di zone per effetto di elementi artificiali come i viali parafuoco). Inoltre, al fine di creare interruzione all'espansione del fuoco e per poter intervenire in maniera più agevole nello spegnimento e nella manutenzione del sottobosco, sono previste azioni di ripristino delle piste forestali.

Il suddetto Piano di forestazione prevede la possibilità di sottoscrivere appositi accordi di programma per la realizzazione di interventi tesi a mitigare il dissesto idrogeologico ed il rischio incendio del territorio, da stipularsi tra l'ente attuatore territorialmente competente e l'ente locale.

In riferimento al comune di San Lorenzo, si specifica che l'azienda Calabria Verde sta predisponendo specifici progetti volti alla messa in sicurezza dell'intera area e al ripristino delle condizioni ecologiche del substrato depauperato dall'incendio. Le attività, nello stesso tempo, consentiranno la prevenzione, tutela e conservazione delle aree che non sono state percorse dall'incendio.

In vista della predisposizione del Piano antincendio boschivo, la regione Calabria informa, altresì, che è in corso una importante fase di concertazione con ogni stakeholder potenzialmente interessato, proprio per la finalizzazione del Piano entro il mese di aprile.

In ultimo, riguardo gli eventi relativi agli incendi dell'agosto 2021, il CUFA ha inoltrato ampia informativa a questo Ministero riguardo le dinamiche e le azioni poste a contrasto. Si conferma che tale nucleo collabora con gli altri soggetti preposti al contrasto degli incendi boschivi, anche con il supporto di tecnologie avanzate tramite convenzioni con primari enti di ricerca, al fine di accrescere significativamente l'efficacia delle misure di prevenzione e contrasto.

Il CUFA rappresenta che l'Ente Parco Aspromonte ha provveduto a stipulare apposita convenzione con un'associazione per le attività di prevenzione, assegnandole la zona del Parco dove presumibilmente hanno avuto origine gli eventi disastrosi dell'agosto 2021.

PRESIDENTE. La deputata Maria Tripodi ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.

MARIA TRIPODI (FI). Grazie, Presidente. Mi ritengo pienamente soddisfatta perché le risposte che il Governo ha dato sono state di una limpidezza e di una chiarezza - direi - cristalline e questo mi fa piacere, non solo perché il sottosegretario Fontana ha evidenziato l'interlocuzione costante che c'è tra il Governo e la regione Calabria, ma anche perché si è agito, cioè la regione non ha lasciato questi mesi vuoti, come si usa fare, ma ha agito. Il sottosegretario citava prima il nuovo Piano attuativo per la forestazione che, mi sembra di aver capito, sia stato la svolta per il contenimento e la prevenzione degli incendi boschivi.

Presidente, le risposte che ho avuto oggi sono molto importanti perché evidenziano i provvedimenti concreti che lo Stato e la regione hanno messo in campo per i cittadini del Parco nazionale dell'Aspromonte che non è soltanto un'area economicamente depressa, ma un'area che è stata devastata da incendi e dove, voglio sottolinearlo di nuovo, ci sono state delle vite spezzate. Credo sia dovere delle istituzioni agire per far sì che non accada mai più una cosa del genere. Apprendo con piacere che sono stati previsti anche interventi di natura economica per le aziende agricole e zootecniche, che rappresentano il cuore del nostro tessuto produttivo, che si regge poi, sostanzialmente, sull'agricoltura. Mi compiaccio molto perché oggi è il 1° di aprile e ritengo che il Governo, anche con l'azione sinergica svolta dalla regione Calabria del presidente Occhiuto, abbia agito per tempo per far sì che i miei concittadini, ma non solo, ma tutti i cittadini dei comuni del Parco nazionale dell'Aspromonte non si trovino, tra pochi mesi, nuovamente a far fronte ad una situazione disastrosa che, lo ricordo, ha messo in ginocchio non solo il nostro patrimonio agricolo, il nostro patrimonio boschivo, ma un'area inserita dall'UNESCO nel percorso dei Geoparks, un'area di assoluta eccellenza in termini di bellezze e biodiversità. Concludo, Presidente, ringraziando anche per lo straordinario lavoro che stanno facendo i carabinieri del CUFA, delle unità forestali. È grazie a loro se l'anno scorso sono state salvate aree del Parco che erano particolarmente in pericolo; mi riferisco in particolare alla zona delle foreste vetuste. Ringrazio il Governo e spero davvero che si possa aprire per il Parco nazionale dell'Aspromonte una pagina nuova, soprattutto una pagina di serenità per tutti gli abitanti del posto.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 4 aprile 2022 - Ore 12:

1. Discussione sulle linee generali della proposta di legge:

ASCARI ed altri: Modifica all'articolo 18-bis del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, in materia di rilascio del permesso di soggiorno alle vittime del reato di costrizione o induzione al matrimonio. (C. 3200​)

Relatrice: ELISA TRIPODI.

2. Discussione sulle linee generali della mozione Murelli ed altri n. 1-00563 concernente iniziative in materia di allergie e intolleranze alimentari, con particolare riferimento alla celiachia .

La seduta termina alle 10,15.