AUDIZIONI
Mercoledì 27 marzo 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re.
La seduta comincia alle 8.35.
Audizione della viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re, sullo stato delle relazioni tra l'Italia e l'Egitto anche in relazione all'accertamento delle responsabilità sulla morte di Giulio Regeni, avvenuta il 25 gennaio 2016.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e conclusione).
Marta GRANDE, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche attraverso la web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.
Emanuela Claudia DEL RE, viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.
Intervengono, quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni, Edmondo CIRIELLI (FdI), Ivan SCALFAROTTO (PD), Pino CABRAS (M5S), Paolo FORMENTINI (Lega) e Yana Chiara EHM (M5S).
Emanuela Claudia DEL RE, viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, replica ai quesiti posti e fornisce ulteriori precisazioni.
Marta GRANDE, presidente, dichiara conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 9.10.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
ATTI DEL GOVERNO
Mercoledì 27 marzo 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene il sottosegretario agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Guglielmo Picchi.
La seduta comincia alle 10.05.
Schema di decreto ministeriale di individuazione, per l'anno 2019, delle priorità tematiche per l'attribuzione di contributi a progetti di ricerca proposti dagli enti internazionalistici.
Atto n. 75.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).
La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto.
Marta GRANDE, presidente, ricorda la Commissione è chiamata a esprimere il previsto parere entro il prossimo 9 aprile.
Mirella EMILIOZZI (M5S), relatrice, ricorda che la legge di bilancio per il 2019 ha disposto l'abrogazione della legge n. 948 del 1982 che disciplinava l'erogazione di contributi per la ricerca internazionalistica da parte del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Segnala che è stato, pertanto, eliminato il tradizionale sistema dei contributi a bilancio che aveva evidenziato alcune difficoltà ed è stata invece prevista l'erogazione di contributi a singoli progetti di ricerca.
In particolare, sottolinea che la nuova disciplina – introdotta dall'articolo 1, comma 588, della legge di bilancio 2019 – è definita dal nuovo articolo 23-bis del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, recante ordinamento dell'Amministrazione degli affari esteri. Evidenzia che l'atto del Governo in esame costituisce, pertanto, la prima esperienza applicativa della nuova disciplina.
Entrando nel dettaglio dell'articolato, segnala che, in base al comma 1 del citato articolo 23-bis, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale può erogare, a valere su un apposito stanziamento – pari quest'anno a 778.000 euro – contributi ad enti con personalità giuridica o ad organizzazioni non lucrative di utilità sociale, impegnati da almeno tre anni continuativi nella formazione in campo internazionalistico o nella ricerca in materia di politica estera.
Precisa che le erogazioni sono regolate da convenzioni, previa procedura pubblica, nel rispetto dei princìpi di trasparenza e di parità di trattamento.
Il comma 2 prevede che i contributi siano attribuiti a progetti di ricerca, proposti dagli enti richiamati, nell'ambito delle priorità tematiche fissate con decreto del MAECI entro il 31 gennaio di ogni Pag. 94anno. Lo schema di decreto è sottoposto al parere delle competenti Commissioni parlamentari, chiamate a pronunciarsi entro venti giorni dall'assegnazione, decorsi i quali il provvedimento può essere comunque adottato.
Sottolinea, inoltre, che le spese effettivamente sostenute per tali progetti sono rimborsate nella misura massima del 75 per cento. I risultati dei progetti di ricerca e l'impiego delle somme assegnate sono pubblicati in un'apposita sezione del sito istituzionale del Ministero.
Ricorda che dopo il parere delle competenti Commissioni parlamentari e la successiva adozione del decreto, si procederà alla pubblicazione di un bando per la presentazione dei progetti di ricerca secondo la procedura finora seguita ex articolo 2 della abrogata legge n. 948 del 1982.
Evidenzia che nel bando, che sarà pubblicato sul sito internet del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e al quale verrà assicurata la massima diffusione, saranno indicati: i requisiti per la presentazione delle richieste di contributo; le priorità tematiche; le modalità di presentazione delle domande di contributi; la documentazione da produrre; le modalità di rendicontazione delle spese sostenute per i progetti.
L'esame delle istanze pervenute – e la successiva selezione dei progetti da finanziare – sarà effettuato a cura di una commissione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale presieduta dal direttore dell'Unità di analisi e programmazione della Segreteria generale del Ministero stesso, composta dai rappresentanti delle direzioni generali e dei servizi competenti per materia.
Evidenzia che il provvedimento in esame individua otto priorità tematiche, specificamente correlate alle grandi questioni dell'agenda internazionale, che potranno servire a razionalizzare ed orientare la presentazione dei progetti da parte dei diversi centri di ricerca.
Osserva che la prima priorità, denominata «L'Italia e l'Europa: dalla stagnazione al rilancio del progetto europeo», fa riferimento alle principali problematiche che si pongono ora al processo d'integrazione europea: dal deficit democratico, all'autonomia strategica e internazionale della UE, fino ai problemi finanziari che condizionano il bilancio dell'Unione e che devono essere esaminati anche attraverso il ricorso alla metodologia dell'analisi costi-benefici. Particolare attenzione è riservata al ruolo e alle criticità dei partner e dei «vicini» europei: il Regno Unito post Brexit, gli Stati dei Balcani occidentali e la Turchia.
La seconda priorità è, non a caso, strettamente intrecciata alle tematiche che si stanno affrontando in un'indagine conoscitiva della Commissione (relativa alla politica estera dell'Italia per la pace e la stabilità del Mediterraneo) ed attiene al futuro del Mediterraneo allargato, definito una sfida «esistenziale» per il nostro Paese e l'Unione europea. Questa linea di ricerca mira a sollecitare la presentazione di contributi e progetti volti alla definizione di un'agenda positiva per il Mediterraneo allargato quale snodo globale tra Europa, Africa e Asia.
Particolare rilievo assume l'analisi dei principali teatri di crisi della regione, a partire dalla Libia, nella prospettiva di una stabilizzazione duratura e sostenibile del Paese quale chiave di volta per la sicurezza e la prosperità della regione. Una specifica attenzione è riservata ai fenomeni che, in seguito all'accordo sul nucleare iraniano, conducono alla formazione di egemonie nel Medio Oriente e alla costruzione di un nuovo ordine nella regione. Un'ulteriore dimensione di interesse riguarda il dialogo multiculturale e la ricerca di una nuova narrativa nei rapporti tra Islam e Occidente.
La terza priorità è costituita dalle relazioni tra Italia e Africa: i sotto-temi ricompresi in questo filone di ricerca vanno dalla definizione di un «nuovo patto europeo» all'impatto delle potenze esterne sulle dinamiche geopolitiche ed economico-finanziarie del Continente, fino alle sfide con le quali la Commissione si sta confrontando nell'ambito dei lavori dell'indagine conoscitiva sull'attuazione Pag. 95dell'Agenda globale 2030: degrado climatico, urbanizzazione, demografia, processi migratori, sicurezza alimentare, ruolo ed implicazioni di medio-lungo periodo della cooperazione allo sviluppo.
La ricerca di una nuova strategia per le migrazioni internazionali rappresenta il quarto asse prioritario di ricerca, strettamente correlato al precedente. Al riguardo, precisa che il documento pone in rilievo l'esigenza di definire la strategia italiana al fine di fornire una risposta strutturata e multilivello ai migranti economici e ai rifugiati, nel breve, medio e lungo periodo. Uno specifico rilievo è riconosciuto alla definizione di un ruolo per gli organismi internazionali come l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UHNCR) e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM) nella protezione dei migranti vulnerabili nei Paesi di transito, nonché nei rimpatri volontari assistiti.
La quinta area prioritaria investe una delle questioni attualmente più dibattute dagli studi internazionali: l'emergere di un nuovo sistema mondiale multipolare e la crisi del tradizionale ordine liberale mondiale. In questo contesto sono ricomprese le ricerche che afferiscono all'impatto delle scelte di politica estera dell'Amministrazione americana, fino al nuovo protagonismo delle grandi potenze globali come Russia e Cina.
Evidenzia che una specifica attenzione è infatti riservata all'impegno della NATO sul fronte orientale, alla percezione russa dell'Alleanza Atlantica ed al ruolo di UE, Italia e Russia di fronte alle sfide globali e alle crisi nel vicinato, in particolare in Ucraina e Siria. Anche nel caso della Cina, il provvedimento traccia un ambito di ricerca incentrato sull'analisi della strategia e delle contraddizioni dello sviluppo cinese, da grande potenza commerciale a gigante tecnologico e dell'innovazione.
La sesta priorità tematica, denominata «La politica estera come investimento per il futuro dell'Italia», si sofferma invece sulle strategie e gli strumenti per l'attrazione di investimenti e la catalizzazione di talenti; sulla promozione integrata degli interessi del nostro sistema economico-produttivo, della ricerca, della cultura; sul rafforzamento della nostra competitività globale.
Evidenzia che all'interno di questa priorità trovano spazio le ricerche sull'efficienza, l'efficacia e l'impatto della cooperazione italiana allo sviluppo in un sistema sempre più globalizzato e competitivo e sulle prospettive della diplomazia del XXI secolo di fronte alla rivoluzione digitale.
La settima linea prioritaria riguarda le nostre comunità all'estero, tra continuità storica e nuove mobilità, privilegiando: l'analisi dell'evoluzione delle collettività italiane e le sue implicazioni e potenzialità per l'economia dell'Italia; il nodo della tutela degli interessi delle nostre collettività nello scenario post Brexit; l'aumento costante delle richieste di cittadinanza italiana in America latina.
L'ottava e ultima priorità – al pari di quella riguardante la politica estera – ha invece un carattere più «sistemico», poiché si focalizza sull'analisi delle situazioni di fragilità nelle aree internazionali che assumono una valenza strategica per il nostro Paese, evidenziando l'esigenza di analizzare i modelli di prevenzione, gestione delle crisi e stabilizzazione. Un tema specifico punta a delineare e definire un «modello italiano» di gestione degli eventi di crisi. Un ulteriore tema di ricerca mira a evidenziare il ruolo delle donne nella prevenzione delle crisi e nella fase di stabilizzazione post-conflitto.
Segnala, inoltre, che l'articolo 23-bis del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967, prevede che i bandi per la presentazione delle domande di contributo debbano individuare modalità per incoraggiare la partecipazione di giovani studiosi. Questa innovazione normativa consentirà, dunque, l'accesso ai contributi anche a nuove realtà giovani, finora di fatto escluse dal finanziamento dei propri progetti di ricerca, grazie a una quota a loro riservata, attraverso modalità ispirate a una logica meritocratica.
Ritiene, quindi, apprezzabile lo sforzo di razionalizzazione e ampliamento della Pag. 96platea dei beneficiari svolto dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale nella definizione del provvedimento in esame, che potrà utilmente servire ad orientare efficacemente l'attività di ricerca internazionalistica finanziata da contributi pubblici nell'anno in corso.
Poiché si tratta di questioni tematiche molto discusse dalla Commissione e che formano oggetto, in taluni casi, di specifiche indagini conoscitive, auspica che nel corso del dibattito possano emergere ulteriori spunti propositivi da inserire nel parere sull'atto del Governo in esame.
Il sottosegretario Guglielmo PICCHI si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI), esprimendo apprezzamento per la proposta di introdurre criteri meritocratici per l'accesso ai finanziamenti a beneficio dei giovani studiosi, sottolinea che tale innovazione dovrebbe consentire di superare l'approccio autoreferenziale che ha finora caratterizzato l'attività dei taluni enti internazionalistici. Inoltre, chiede che sia inserito tra le priorità anche il tema delle persecuzioni contro le minoranze religiose nel mondo.
Paolo FORMENTINI (Lega) si associa alla richiesta del collega Delmastro Delle Vedove, suggerendo che, in alternativa all'aggiunta di una nuova priorità, il tema delle tutela della libertà religiosa possa essere anche trattato nell'ambito della seconda priorità, relativa al futuro del Mediterraneo allargato.
Mirella EMILIOZZI (M5S), relatrice, precisando che le priorità illustrate hanno, per loro natura, una portata generale, si dichiara disponibile a tenere conto degli stimoli emersi nel dibattito ai fini della predisposizione della proposta di parere.
Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 10.20.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 27 marzo 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene il sottosegretario agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Guglielmo Picchi.
La seduta comincia alle 10.20.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e l'Organizzazione internazionale di diritto per lo sviluppo (IDLO) relativo alla sede dell'organizzazione, fatto a Roma il 14 giugno 2017.
C. 1680 senatori Ferrara ed altri, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Simona SURIANO (M5S), relatrice, ricorda che il progetto di legge in esame riproduce parzialmente il testo di un disegno di legge presentato nel corso della XVII legislatura, approvato dalla Camera dei deputati nel novembre del 2017 ma il cui iter di esame al Senato non fu ultimato a causa della conclusione della legislatura.
Sottolinea che il testo in esame è stato ripresentato in questa legislatura dal senatore Gianluca Ferrara ed approvato da quel ramo del Parlamento il 7 marzo scorso.
Evidenzia che l'Accordo in esame, che costituisce la revisione dell'Accordo di sede risalente al 1992 (e Accordo di sede con l'IDLO modificato l'anno successivo), deriva sia dall'opportunità di considerare il mutato quadro istituzionale interno dell'IDLO, sia di dare riscontro a specifiche esigenze segnalate dall'Organizzazione medesima, al fine di consolidarne la presenza nel nostro Paese.
L'IDLO – istituita nel 1988 e dal 2001 in possesso dello status di osservatore presso le Nazioni Unite – è l'unica organizzazione Pag. 97intergovernativa esclusivamente dedicata alla promozione dello Stato di diritto.
Segnala che, sorto nel 1983 come organizzazione internazionale non governativa con sede nei Paesi Bassi, l'originario Istituto internazionale di diritto per lo sviluppo (IDLI) si è trasformato nel 1988 – con l'Accordo internazionale per la creazione dell'Istituto internazionale di diritto per lo sviluppo, sottoscritto il 5 febbraio 1988 da otto membri, tra i quali il nostro Paese – in organizzazione intergovernativa trasferendo la propria sede a Roma.
Osserva che nel 2002 l'IDLI ha cambiato la propria denominazione in IDLO ed ha adottato una prima revisione dell'Accordo istitutivo del 1988. Ulteriori modifiche e integrazioni dell'Accordo sono intervenute nel 2008 e, da ultimo, nel 2012.
Rileva che attualmente i membri dell'IDLO sono 31: tra gli altri, oltre a numerosi Paesi membri dell'Unione europea, gli Stati Uniti d'America, la Cina, l'Afghanistan, il Kenya, l'Egitto, il Sudan, il Mozambico, le Filippine, e il Salvador.
Sottolinea che l'organizzazione, che ha il proprio quartiere generale a Roma e dal 2014 un ufficio distaccato all'Aja, svolge attività a sostegno di comunità e governi nel settore delle riforme legislative e dello sviluppo delle istituzioni al fine di promuovere pace, giustizia, sviluppo sostenibile e opportunità economiche; si occupa, inoltre, di attività di ricerca nel settore del diritto e sui temi della giustizia.
Evidenzia che l'IDLO, attiva in Americhe, Asia, Europa, Medio Oriente ed Africa, può vantare competenza nello sviluppo istituzionale e legal empowerment, esperienza in diversi sistemi giuridici ed un ampio corpus di ricerche su diritto e giustizia.
Ricorda che l'IDLO ha infatti effettuato interventi in oltre 170 Paesi attraverso una rete di circa 2.500 esperti ed in collaborazione con 47 associazioni indipendenti; ha inoltre organizzato corsi di formazione per oltre 20 mila giuristi provenienti da tutto il mondo.
Precisa che, quanto ai finanziamenti, IDLO riceve contributi volontari sia per i suoi progetti specifici, sia per le operazioni generali da una varietà di donatori, quali Stati e organizzazioni multilaterali, fondazioni private, aziende e soggetti individuali.
Rileva che fondamentali sono in particolare quei contributi che consentono una programmazione flessibile e prevedibile delle attività, comprese le spese di funzionamento.
Segnala che l'Italia è tradizionalmente uno dei principali donatori di risorse core dell'IDLO: come precisato nella relazione allegata al progetto di legge originario, negli ultimi anni, a fronte anche di una diminuzione delle risorse disponibili per il finanziamento all'IDLO, da individuarsi tra quelle allocate presso la Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per contributi volontari, sono emersi tra i più importanti donatori di finanziamenti core gli Stati Uniti d'America e, soprattutto, i Paesi Bassi (divenuti il principale donatore di risorse core).
Sottolinea che, nel quadro di un tentativo mirato a trasferire la sede IDLO all'Aja, i Paesi Bassi si sono impegnati ad erogare finanziamenti fino ad un massimo di 17,5 milioni di euro in quattro anni.
Evidenzia che il nostro Paese si è opposto con successo alla proposta olandese di trasferimento riuscendo a mantenere a Roma la sede dell'Organizzazione.
Osserva che il testo in via di ratifica consolida la presenza in Italia della sede dell'IDLO, scongiurando il rischio di un suo possibile trasferimento all'estero. Al riguardo, segnala che il nuovo Accordo, composto di 18 articoli e sottoscritto nel giugno 2017, dispone l'inviolabilità della sede centrale dell'Organizzazione (articolo III), la sua protezione (articolo IV), individuandone i servizi pubblici necessari (articolo V) e stabilendo che essa goda di immunità giurisdizionale in relazione ai suoi atti di natura pubblica o privata e che Pag. 98possa predisporre idonee procedure per la soluzione delle controversie con il suo personale (articolo VI).
Rileva che alla struttura viene altresì riconosciuta la qualifica di organizzazione intergovernativa con personalità giuridica internazionale (articolo VII) e viene concessa l'esenzione dalla tassazione diretta (articolo IX) anche al personale italiano regolarmente impiegato presso la struttura, analogamente a quanto fatto da altri Paesi.
Precisa che il testo accorda inoltre all'Organizzazione alcune agevolazioni finanziarie per il raggiungimento dei suoi obiettivi istituzionali (articolo X) e stabilisce norme in materia di assicurazioni sociali e sanitarie per il personale (articolo XI) e per il loro transito e soggiorno nel territorio della Repubblica italiana (articolo XII).
Sottolinea che altre norme individuano i privilegi e le immunità per i rappresentanti degli Stati e i membri del Consiglio consultivo (Articolo XIII) e per gli esperti impegnati in missioni ufficiali per conto dell'Organizzazione (articolo XIV), nonché per il personale stabile della struttura (articolo XV), precisando che tali privilegi e immunità non siano conferiti a vantaggio personale degli interessati ma ad esclusivo interesse dell'Organizzazione (articolo XVI).
Evidenzia che gli oneri economici del disegno di legge, riformulati nel corso dell'esame al Senato, sono valutati complessivamente in 326.000 euro annui.
Conclusivamente, auspica una rapida conclusione dell’iter di approvazione del progetto di legge in esame poiché l'attività dell'IDLO si integra coerentemente con quella di altre organizzazioni internazionali aventi sede a Roma come l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura – FAO, il Programma alimentare mondiale – WFP, il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo – IFAD e Bioversity International, operanti nel campo della sicurezza alimentare e dello sviluppo dell'agricoltura sostenibile.
Il sottosegretario Guglielmo PICCHI si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Ratifica ed esecuzione del Protocollo aggiuntivo (n. 3) all'Accordo sulla sede tra il Governo della Repubblica italiana e l'Istituto universitario europeo, con allegati, fatto a Firenze il 19 ottobre 2018.
C. 1681 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Marta GRANDE, presidente e relatrice, nel sottolinea che il disegno di legge in esame è già stato approvato dal Senato il 7 marzo scorso, ricorda che l'Istituto universitario europeo (IUE) è un'istituzione accademica di assoluta eccellenza, fondata nel 1972 dagli Stati membri dell'allora Comunità europea, la cui missione principale è quella di promuovere la ricerca e gli studi dottorali e post-dottorali nell'ambito delle scienze umane.
Segnala che ad oggi ne fanno parte 23 Stati membri dell'Unione europea, cui si aggiungono Svizzera e Norvegia che hanno siglato con la struttura accordi di associazione.
Evidenzia che, a seguito della conclusione nel luglio del 1975 di un apposito Accordo con l'Italia, l'Istituto ha stabilito la propria sede presso la Badia Fiesolana di San Domenico di Fiesole, a pochi chilometri dal centro di Firenze.
Ricorda che nella scorsa legislatura, proprio in ragione del prestigio derivante per il nostro Paese dalla presenza dello IUE sul suo territorio, con la ratifica del Protocollo aggiuntivo (n. 2) all'Accordo Pag. 99sulla sede, autorizzata dalla legge n. 182 del 2014, le disposizioni già previste per la sede principale dell'Istituto sono state estese anche ad altre strutture limitrofe, come Villa Schifanoia e Villa Salviati.
Osserva che il Protocollo aggiuntivo (n. 3) all'Accordo sulla sede tra l'Italia e l'Istituto universitario europeo, oggetto del disegno di legge di ratifica in esame, ha l'obiettivo di favorire l'avvio, nell'ambito dell'offerta formativa dello IUE, della Scuola delle politiche pubbliche transnazionali, una struttura di formazione avanzata sui grandi temi strategici dei futuri scenari internazionali, a beneficio di studenti, ricercatori, studiosi e operatori pubblici e privati destinati a esercitare responsabilità decisionali e a formulare politiche statuali e sovranazionali.
Rileva che, stante il prestigio ulteriore che la nuova Scuola apporterà all'Istituto, l'Italia ha offerto la concessione di un altro edificio, identificato nel Palazzo Buontalenti, nel cuore di Firenze, già sede della Corte d'appello fino al 2012 e attualmente inutilizzato.
Sottolinea che il Protocollo, composto di 8 articoli, oltre a mettere a disposizione dell'Istituto universitario europeo l'edificio (articoli 1-3), prevede una razionalizzazione delle dotazioni immobiliari che l'Italia assicura allo IUE (articolo 4), oltre al versamento da parte del nostro Paese di un contributo annuale forfettario per far fronte alle spese di manutenzione ordinaria, in ottemperanza agli obblighi derivanti dagli accordi internazionali vigenti (articolo 5). Precisa che il testo consente altresì eventuali successive intese fra le Parti per la concessione di altri immobili finalizzati a un più razionale funzionamento dell'Istituto (articolo 6).
Segnala che gli oneri economici del disegno di legge – ascrivibili essenzialmente alle spese di ristrutturazione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici demaniali concessi in uso all'Istituto – sono valutati complessivamente in 3,75 milioni di euro per il 2018, in 7,55 milioni di euro per il 2019, in 8,75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, in 28,75 milioni di euro per l'anno 2022, in 850.000 euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026, e in 1,05 milioni di euro a decorrere dal 2027.
Auspica che anche la Camera concluda rapidamente e positivamente l’iter di approvazione del disegno di legge in esame, passaggio essenziale per l'attivazione di un'innovativa struttura di formazione dell'Istituto universitario europeo, specializzata negli studi sulle politiche pubbliche transnazionali, la cui conoscenza appare decisiva nell'ottica di favorire un'effettiva democratizzazione delle scelte pubbliche internazionali e sovranazionali nell'epoca della globalizzazione.
Il sottosegretario Guglielmo PICCHI si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Ratifica ed esecuzione dello Scambio di Note per la proroga dell'Accordo di cooperazione nel settore della difesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Libano del 21 giugno 2004, fatto a Beirut il 25 luglio e il 16 settembre 2016.
C. 1469 Governo.
(Seguito dell'esame e conclusione).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 febbraio scorso.
Marta GRANDE, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Difesa e Bilancio. Evidenzia che la Commissione difesa ha, in particolare, correttamente ricordato che il Libano è un Paese ad altissima valenza geo-strategica per l'Italia in virtù del suo ruolo chiave nel garantire Pag. 100la stabilità nello scacchiere mediorientale continuando a partecipare alla missione UNIFIL, di cui detiene nuovamente il comando dall'agosto 2018 e dove è presente con un contingente di circa 1.100 militari, assai apprezzato da tutti gli attori regionali.
La Commissione delibera, quindi, di conferire il mandato al relatore, onorevole Billi, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Marta GRANDE, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
La seduta termina alle 10.30.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.45 alle 10.55.
INDAGINE CONOSCITIVA
Mercoledì 27 marzo 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE.
La seduta comincia alle 15.10.
Sull'azione internazionale dell'Italia per l'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: l'efficacia del quadro normativo nazionale e del sistema italiano di cooperazione.
Audizione di rappresentanti di AIDOS, Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo.
(Svolgimento e conclusione).
Marta GRANDE, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche attraverso la web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.
Maria Grazia PANUNZI, presidente AIDOS, e Stefania BURBO, focal point dell'Osservatorio per la salute globale, svolgono una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.
Intervengono, quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni, Simona SURIANO (M5S) e Yana Chiara EHM (M5S).
Maria Grazia PANUNZI, presidente AIDOS, Paola CIRILLO, vicepresidente AIDOS, e Stefania BURBO, focal point dell'Osservatorio per la salute globale, replicano ai quesiti posti e forniscono ulteriori precisazioni.
Marta GRANDE, presidente, dichiara conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 15.50.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.