UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Martedì 23 febbraio 2021.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.30 alle 14.10
SEDE CONSULTIVA
Martedì 23 febbraio 2021. — Presidenza della presidente Vittoria CASA.
La seduta comincia alle 14.15.
Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Doc. XXVII, n. 18.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del documento.
Vittoria CASA, presidente, ricorda che il Presidente del Consiglio dei ministri, nelle dichiarazioni programmatiche del 17 febbraio scorso, ha chiarito che il nuovo Governo lavorerà sulla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza del precedente Governo per approfondire e completare il lavoro già svolto e attende gli orientamenti che il Parlamento esprimerà con riguardo a quella proposta.
Avverte quindi che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha concordato di non svolgere audizioni sulla proposta di Piano in titolo ed ha invece stabilito di acquisire per iscritto le osservazioni di un gruppo selezionato di enti, anche istituzionali, e di associazioni operanti negli ambiti di sua competenza. Ricorda che la raccolta delle memorie acquisite è stata messa a disposizione dei deputati.
Dà quindi la parola al relatore, deputato Vacca, per la relazione introduttiva.
Gianluca VACCA (M5S), relatore, intervenendo da remoto, introduce l'esame ribadendo innanzitutto che, come anticipato dalla presidente e del resto noto ai commissari, il Presidente del Consiglio dei ministri, nelle dichiarazioni programmatiche del 17 febbraio scorso, ha annunciato che il nuovo Governo approfondirà e completerà il lavoro svolto dal precedente Governo per la definizione del Programma di ripresa e resilienza e ha chiarito che gli orientamenti che il Parlamento esprimerà saranno di importanza fondamentale nella preparazione della versione finale del Piano italiano. Il Presidente Draghi ha precisato Pag. 44che le Missioni del Programma potrebbero essere rimodulate e riaccorpate, ma resteranno quelle individuate dal Governo Conte, mentre il Piano sarà rafforzato per quanto riguarda gli obiettivi strategici e le riforme che li accompagnano. In particolare, sarà rafforzata la dimensione strategica del Programma. Il Presidente del Consiglio ha anche rimarcato che «compito dello Stato è utilizzare le leve – tra l'altro – della spesa per ricerca e sviluppo, dell'istruzione e della formazione. In particolare – per quanto più interessa la VII Commissione – il Governo intende sottolineare il ruolo della scuola».
Ricorda che il PNRR presentato dal Governo Conte II si articola in 6 Missioni, che sono: 1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; 2. Rivoluzione verde e transizione ecologica; 3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile; 4. Istruzione e ricerca; 5. Inclusione e coesione; 6. Salute. Le 6 Missioni ricomprendono 16 componenti funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo. Le componenti, a loro volta, si articolano in 48 Linee di intervento per progetti omogenei e coerenti.
Precisa che la relazione introduttiva cercherà di descrivere la struttura complessiva del Piano, concentrandosi però soprattutto sulle parti ricadenti negli ambiti di competenza della VII Commissione, che sono contenute nella terza componente della Missione 1 (Turismo e cultura); nella terza componente della Missione 2 (Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici); in tutte le componenti della Missione 4 e nella prima componente della Missione 5 (Politiche per il lavoro).
Ricorda preliminarmente che nell'ambito del percorso per la definizione del PNRR, il Governo Conte aveva trasmesso alle Camere, il 15 settembre 2020, la propria proposta di Linee guida per la definizione del Piano e che, a conclusione di una specifica attività conoscitiva, sono state approvate due distinte relazioni, volte a fornire elementi al Governo per la redazione del PNRR. La procedura parlamentare che ha condotto all'approvazione delle relazioni ha visto il coinvolgimento, sia alla Camera che al Senato, delle Commissioni di merito, che hanno formulato rilievi e pareri sui profili di propria competenza.
In questo contesto, nella seduta del 29 settembre 2020, la VII Commissione della Camera, nel formulare i rilievi alla V Commissione sulla proposta di Linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ha evidenziato come esigenze prioritarie le seguenti: riservare una particolare attenzione alla promozione dell'industria culturale e del turismo, sostenere la tutela del patrimonio artistico, culturale e naturale, in particolare per i piccoli e medi attrattori culturali, e promuoverne una ampia fruizione; valutare l'opportunità di estendere il piano straordinario di efficientamento energetico ai luoghi della cultura, sia per il patrimonio pubblico sia per quello privato, progettare interventi per mettere in sicurezza antisismica i siti e i luoghi della cultura e assicurare per essi un sistema nazionale integrato di monitoraggio e prevenzione dei rischi; valutare l'opportunità, per aumentare l'attrattività del patrimonio culturale materiale, di creare linee di investimento indirizzate alla valorizzazione dello spettacolo dal vivo e delle arti performative e al sostegno delle varie professionalità di alto livello operanti in ambito artistico e culturale; elaborare piani di valorizzazione culturale e professionale delle comunità e dei territori, con particolare riguardo ai borghi storici delle aree interne; prestare attenzione al sistema delle imprese culturali e creative; sostenere il progetto di internazionalizzazione del cinema e dell'audiovisivo, attraverso un aiuto alla filiera produttiva; realizzare un piano per la digitalizzazione del patrimonio culturale.
La 7a Commissione del Senato, a sua volta, nella seduta del 6 ottobre 2020, ha formulato le seguenti condizioni: mettere a sistema uno «statuto del lavoro delle arti», al fine di assicurare adeguate tutele e ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori del mondo della cultura, dello spettacolo e delle performing art; incoraggiare la formazione di giovani diplomati/laureati per la valorizzazione del paesaggio e la tutela dei beni culturali e favorire la nascita di start-up Pag. 45nel settore; predisporre piattaforme digitali contenenti i dati sui beni culturali per renderli fruibili ai cittadini; rendere effettivo l'obbligo di destinare una percentuale dell'importo dei lavori per la costruzione di nuovi edifici pubblici al loro abbellimento mediante opere d'arte; impiegare fondi cospicui per la protezione del paesaggio e del patrimonio culturale dal rischio idrogeologico e dall'impatto climatico. La stessa Commissione ha formulato, inoltre, le seguenti raccomandazioni: censire e valorizzare i cammini storici, religiosi e culturali interregionali; estendere il piano straordinario di efficientamento energetico ai luoghi della cultura, sia pubblici sia privati, e progettare interventi per la messa in sicurezza antisismica di siti e luoghi della cultura; destinare un fondo specifico alle imprese culturali e creative; di concerto tra Stato, regioni e comuni, dar vita a un piano straordinario di iniziative culturali e di spettacolo. Sempre la 7a Commissione del Senato ha infine formulato le seguenti osservazioni: prevedere linee di investimento volte a sostenere lo spettacolo dal vivo, le arti performative, nonché le professionalità operanti in ambito artistico, ampliando, nelle more di una riforma, l'area di intervento del Fondo unico per lo spettacolo (FUS), sia in termini di quantità di soggetti supportati che di attività artistiche riconosciute; nel settore del cinema e dell'audiovisivo, investire per la realizzazione di infrastrutture, studios, incubatori di imprese specializzate in produzioni e postproduzioni; allargare l'area di intervento dell'Art Bonus.
Tutto ciò premesso, passa a descrivere il contenuto della proposta di Piano in esame. La missione n. 1 (Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura) ha come obiettivo generale l'innovazione del Paese in chiave digitale ed è articolata in tre componenti: 1) Digitalizzazione, Innovazione e Sicurezza; 2) Digitalizzazione, Innovazione e Competitività del sistema produttivo; 3) Turismo e Cultura. Le risorse complessivamente destinate alla missione 1 ammontano a 46,3 miliardi di euro, pari al 20,7 per cento delle risorse totali del Piano e sono suddivise tra le tre componenti progettuali delle linee di intervento nella seguente misura: digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA (11,75 miliardi); digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo (26,55 miliardi); turismo e cultura 4.0 (8 miliardi). Segnala che la digitalizzazione è uno dei temi trasversali del Piano e in quanto tale ricorre anche nelle altre missioni coinvolgendo diversi settori, inclusa la scuola nei programmi didattici, nelle competenze di docenti e studenti, nelle funzioni amministrative e negli edifici (missioni 2 e 4).
Per quanto concerne la terza componente della missione 1 (Turismo e cultura 4.0), il Piano indica i seguenti obiettivi, che attengono solo in parte alle competenze della VII Commissione, che ha tra le sue competenze la cultura ma non il turismo: incremento del livello di attrattività del Paese, con il miglioramento del sistema turistico e culturale attraverso la modernizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali del patrimonio storico artistico e il miglioramento della fruibilità digitale e dell'accessibilità fisica e cognitiva della cultura; rigenerazione dei borghi e delle periferie urbane attraverso la promozione della partecipazione alla cultura, il rilancio del turismo sostenibile, della tutela e valorizzazione dei parchi e giardini storici; messa in sicurezza e restauro dei luoghi di culto e del patrimonio storico-architettonico; potenziamento delle strutture ricettive attraverso investimenti in infrastrutture e servizi turistici strategici, per il rinnovo dell'ecosistema turistico e la promozione del turismo delle radici; supporto della transizione digitale e verde nei settori del turismo e della cultura 4.0 e della rigenerazione socio-economica dei territori e promozione della formazione e dell'interazione tra scuola, università, impresa e cultura; realizzazione di progetti di investimento aventi l'obiettivo di promuovere la capacità attrattiva turistica del Paese attraverso una fruizione sinergica e innovativa del patrimonio culturale e una riqualificazione dei contesti, anche con forme di turismo «lento» e sostenibile.
Il Piano per il Turismo e la Cultura si divide in tre grandi aree di intervento: Pag. 46«Patrimonio culturale per la EU Next Generation», «Siti Minori, Aree Rurali e Periferie» e «Turismo e Cultura 4.0». Le risorse NGEU complessivamente destinate alla componente 3 della missione 1 sono pari a 8 miliardi di euro, di cui 0,3 miliardi destinati a progetti in essere e 7,7 miliardi destinati a progetti nuovi. Alle risorse NGEU si sommano, in base al documento, 0,3 miliardi di fondi PON. Le risorse sono ripartite tra le seguenti aree di intervento: 1. Patrimonio culturale per la EU Next Generation; 2. Siti minori, Aree rurali e Periferie; 3. Turismo e cultura 4.0.
Con riferimento ai progetti di cui alla Linea di intervento 1 (Patrimonio culturale per la EU Next Generation) il Piano prevede il potenziamento degli interventi sui grandi attrattori turistico-culturali, in particolare attraverso il restauro e la riqualificazione di complessi di elevata valenza storico-architettonica e testimoniale del patrimonio culturale e urbano di alcune principali città italiane. Si intende, inoltre, investire su piattaforme e strategie digitali per l'accesso al patrimonio culturale di archivi, biblioteche, musei e luoghi della cultura in generale. Inoltre, sarà sviluppata una infrastruttura per la raccolta, conservazione e accesso alle risorse digitali, che metterà a disposizione le risorse per il riuso per servizi complementari ad alto valore aggiunto sviluppati dalle imprese culturali e creative e da start-up innovative, e per fini educativi. Si prevede di migliorare l'accessibilità fisica e cognitiva a istituti e luoghi della cultura, anche mediante la realizzazione di un Piano strategico per l'eliminazione delle barriere architettoniche (P.E.B.A) senso-percettive, culturali e cognitive. Per la città di Roma, si prevede, in vista del Giubileo del 2025, la realizzazione del progetto «Caput Mundi». Si tratta, in particolare, di interventi di valorizzazione, messa in sicurezza, restauro e restituzione al pubblico di monumenti presenti anche nelle aree periferiche della città, da inserire in percorsi integrati di fruizione, ad esempio offrendo una bigliettazione congiunta. Inoltre, dovranno essere incentivate le sinergie con il mondo formativo e, a conclusione degli interventi, ogni sito dovrà essere fruibile anche digitalmente. Si prevede infine di potenziare gli studi cinematografici di Cinecittà, anche al fine di aumentare la capacità di attrazione delle grandi produzioni nazionali, europee e internazionali. Inoltre, si rilanceranno le attività della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia mediante lo sviluppo di infrastrutture («virtual production live set») ad uso professionale e didattico tramite e-learning, nonché attraverso la digitalizzazione e la modernizzazione degli immobili e degli impianti e mediante investimenti sulla formazione.
Con riferimento alla Linea di intervento 2 (Siti Minori, Aree Rurali e Periferie), si prevedono interventi di valorizzazione del grande patrimonio di storia, arte, paesaggio, cultura e tradizioni presenti nei piccoli centri intervenendo con un Piano Nazionale Borghi e favorendo la rinascita delle antiche strutture agricole e dei mestieri tradizionali. Inoltre, si sosterrà l'attivazione di iniziative imprenditoriali e commerciali, tra le quali nuove modalità di ricettività come ospitalità diffusa e albergo diffuso, anche al fine di contrastare lo spopolamento dei territori. Si investirà nella riqualificazione di luoghi identitari, periferie, parchi e giardini storici, sostenendo progetti di rigenerazione urbana a base culturale di competenza comunale, ma in partenariato con attori pubblici e privati. Si investirà inoltre nella sicurezza antisismica dei luoghi di culto e nel restauro del patrimonio del Fondo Edifici di Culto (FEC). Per il patrimonio mobile, si realizzeranno depositi temporanei per la protezione del patrimonio culturale ad elevato rischio legato a grandi fenomeni naturali.
Con riferimento alla Linea di intervento 3 (Turismo e Cultura 4.0), il Piano prevede la promozione dell'interazione fra scuola, università, impresa e luoghi della cultura sulla base di strategie locali di specializzazione intelligente. L'azione è connessa, tra l'altro, alla formazione professionale e alla riforma degli Istituti tecnici superiori.
A parte questo, il Piano prevede la promozione della formazione professionale di qualità nel settore del turismo attraverso la creazione di una struttura nazionale per l'alta formazione del personale addetto alle Pag. 47attività turistiche. Si investirà per supportare agli operatori culturali nella transizione green e digitale. Si interverrà sul potenziamento delle strutture ricettive attraverso investimenti in infrastrutture e servizi turistici strategici, riqualificando e migliorandone gli standard, con il duplice obiettivo di innalzare la capacità competitiva delle imprese e di promuovere un'offerta turistica basata sulla sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione dei servizi. Con il progetto «Percorsi nella Storia- Turismo lento», cui sono destinati 500 milioni, si punta a generare nuove aree di attrazione e a promuovere una maggiore diffusione dei flussi dei visitatori, aprendo alla valorizzazione di nuovi territori, in chiave di sostenibilità e autenticità, anche attraverso la creazione e l'offerta di cammini, percorsi ciclabili, percorsi ferroviari, riscoperta di aree archeologiche «dimenticate».
La missione n. 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica – concerne i grandi temi dell'agricoltura sostenibile, dell'economia circolare, della transizione energetica, della mobilità sostenibile, dell'efficienza energetica degli edifici, delle risorse idriche e dell'inquinamento. È articolata in quattro componenti: 1) Agricoltura sostenibile ed economia circolare; 2) Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile; 3) Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici; 4) Tutela del territorio e della risorsa idrica. Le risorse complessivamente destinate alla missione 2 ammontano a 69,80 miliardi di euro e sono suddivise tra le quattro componenti progettuali delle linee di intervento, di cui 29,55 miliardi sono destinati alla terza componente: Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici.
Per quanto concerne questa componente, il Piano indica i seguenti obiettivi: efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e privato, con contestuale messa in sicurezza e digitalizzazione delle strutture e rilancio dell'edilizia in chiave di sostenibilità ambientale e performance antisismica. Nell'ambito delle risorse da assegnare all'efficientamento e alla messa in sicurezza degli edifici pubblici (cui sono destinati 11,04 miliardi di euro), il Piano evidenzia che sono assegnati 6,42 miliardi di euro al programma di risanamento strutturale degli edifici scolastici e 0,80 miliardi al programma di realizzazione di nuove scuole.
Al riguardo, il Piano specifica che gli interventi riguarderanno l'efficientamento energetico degli edifici scolastici, la digitalizzazione degli ambienti di apprendimento attraverso il cablaggio interno delle scuole, in modo da favorire una progressiva riduzione dei consumi energetici e delle emissioni climalteranti, un miglioramento delle classi energetiche e un incremento della sicurezza sismica degli edifici. Il tasso di ristrutturazione della superficie degli edifici scolastici che si intende realizzare è pari al 20 per cento del patrimonio esistente, raggiungendo la quota del 50 per cento complessivo, data la situazione di partenza (30 per cento di edifici efficienti e sicuri).
Con riferimento alla realizzazione di nuove scuole, il Piano precisa che si intende sostituire parte del patrimonio scolastico vetusto, soprattutto nelle aree a maggior rischio sismico, incrementare le aree verdi, procedere alla digitalizzazione degli ambienti di apprendimento attraverso il cablaggio interno delle scuole. Il numero degli edifici oggetto di intervento è pari al 20 per cento del patrimonio esistente.
La missione n. 4 – Istruzione e ricerca – interessa quasi solo l'ambito di competenza della VII Commissione. È articolata in due componenti: 1) Potenziamento delle competenze e diritto allo studio; 2) Dalla ricerca all'impresa. Ogni componente è articolata in progetti, per complessivi 25 progetti. Gli obiettivi generali della missione n. 4 consistono in: colmare il deficit di competenze che limita il potenziale di crescita del Paese; migliorare i percorsi scolastici e universitari – anche attraverso l'internazionalizzazione della formazione superiore e la promozione della mobilità di docenti e ricercatori – e agevolare le condizioni di accesso degli studenti; rafforzare i sistemi di ricerca – attraverso il potenziamento della ricerca di base e delle grandi infrastrutture di ricerca, nonché il supporto alla ricerca condotta dai giovani talenti Pag. 48 – e la loro interazione con le imprese e le istituzioni.
Le risorse NGEU complessivamente destinate alla Missione 4 sono pari a 28,49 miliardi di euro, così ripartite tra le due componenti: Potenziamento delle competenze e diritto allo studio: 16,72 miliardi; Dalla ricerca all'impresa: 11,77 miliardi. In base al documento, alle risorse sopra indicate si sommano euro 2,6 miliardi di fondi PON e euro 2,95 miliardi derivanti dalla programmazione di bilancio 2021/2026.
La componente «Potenziamento delle competenze e diritto allo studio» prevede tre linee di intervento (1. Accesso all'istruzione e riduzione dei divari territoriali; 2. Competenze STEM e multilinguismo; 3. Istruzione professionalizzante e ITS), articolate in 13 progetti.
Alla Linea di intervento 1 (Accesso all'istruzione e riduzione dei divari territoriali) sono assegnate risorse NGEU per complessivi 9,45 miliardi di euro, cui si aggiungono 1,05 miliardi di euro di fondi PON e 1,76 miliardi di euro dalla programmazione di bilancio 2021-2026. I progetti rientranti nella linea di intervento 1 sono i seguenti:
Alloggi per studenti: si prevede il potenziamento dei servizi abitativi destinati agli studenti fuori sede, anche finanziando interventi infrastrutturali proposti dalle città metropolitane di riqualificazione di edifici pubblici degradati e inutilizzati per destinarli ad alloggi per studenti a canoni ridotti.
Borse di studio e accesso gratuito alle università: si prevede l'estensione della c.d. no tax area agli studenti con ISEE inferiore a euro 23.500 e l'incremento delle borse di studio ed estensione delle stesse a una quota più ampia di iscritti.
Fondo tempo pieno scuola: si aumenterà il «tempo scuola» anche attraverso il potenziamento delle scuole dell'infanzia e delle sezioni primavera.
Riduzione dei divari territoriali nelle competenze e contrasto all'abbandono scolastico: si prevede un Piano per il potenziamento delle competenze di base che comporterà, fra l'altro, interventi di supporto del dirigente scolastico con tutor esterni, la disponibilità, nei casi più critici, di almeno un docente in più per ciascuna disciplina e per almeno un biennio, azioni di tutoraggio e di formazione per i docenti, un portale nazionale per la formazione on line. Si favorirà l'inclusione sociale ed in particolare si garantirà la didattica digitale integrata.
Piano asili nido e servizi integrati: si prevede di aumentare l'offerta di asili nido e servizi per l'infanzia, distribuendola in maniera equilibrata sul territorio nazionale, e superare, entro il 2026, il target del 33 per cento di copertura fissato per la prima infanzia (0-3 anni) dal Consiglio europeo di Barcellona del 2002.
Potenziamento delle scuole dell'infanzia (3-6 anni) e delle sezioni «primavera: saranno incrementate le risorse del Fondo asili nido e scuole dell'infanzia istituito presso il Ministero dell'interno dalla legge di bilancio 2020 e destinato ad opere pubbliche di messa in sicurezza, ristrutturazione, riqualificazione o costruzione di edifici di proprietà dei comuni, finalizzando la quota aggiuntiva esclusivamente agli asili nido. Infine, si intende investire su realizzazione, riqualificazione e messa in sicurezza delle scuole dell'infanzia e sulla costruzione dei poli per l'infanzia di cui al decreto legislativo n. 65 del 2017».
Alla Linea di intervento 2 (Competenze STEM e multilinguismo) sono assegnate risorse NGEU per complessivi 5,02 miliardi di euro, cui si aggiungono 0,65 miliardi di euro di fondi POND e 0,77 miliardi di euro dalla programmazione di bilancio 2021-2026. I progetti rientranti nella linea di intervento 2 sono i seguenti:
Didattica digitale integrata e formazione continua del personale scolastico: si intende realizzare un sistema per lo sviluppo professionale continuo di tutto il personale scolastico, nonché un sistema Pag. 49digitale che documenti le esperienze e la formazione (portfolio delle professionalità «Open badge»). I moduli formativi saranno erogati da una (nuova) Scuola di alta formazione rivolta a tutto il personale scolastico. Si intende, altresì, investire sulle competenze digitali del personale e degli studenti per promuovere lo sviluppo della didattica digitale integrata e adottare i curricula digitali.
Competenze STEM e multilinguismo per docenti e studenti: si intende rafforzare le competenze STEM e quelle digitali degli studenti in tutti i gradi di istruzione, a partire dalla scuola dell'infanzia, attraverso un apposito intervento di riforma. Per quanto concerne il rafforzamento delle competenze multilinguistiche, si estenderanno, in particolare, le azioni di mobilità per l'apprendimento relative a Erasmus per il periodo 2021-2027. Sarà anche realizzato un sistema di monitoraggio digitale delle competenze linguistiche.
Scuola 4.0: scuole innovative, cablaggio, nuove aule didattiche e laboratori: si intende promuovere il potenziamento della digitalizzazione delle scuole, la realizzazione di ambienti di apprendimento innovativi, la trasformazione digitale dell'organizzazione scolastica, ricomprendendo azioni per il cablaggio interno delle scuole, l'attivazione nelle scuole superiori di laboratori sulle nuove professioni connesse all'intelligenza artificiale, alla robotica e alla digitalizzazione, anche favorendo la collaborazione fra pubblico e privato.
Didattica e competenze universitarie avanzate: si intende finanziare iniziative in tema di innovazione digitale nella formazione superiore, anche a vantaggio dei percorsi di life long learning e in collaborazione con le imprese; cultura dell'innovazione, potenziando il ruolo delle Scuole superiori universitarie; internazionalizzazione.
Riferisce che alla Linea di intervento 3 (Istruzione professionalizzante e ITS) sono assegnate risorse NGEU per complessivi 2,25 miliardi di euro. I progetti rientranti nella linea di intervento 1 sono i seguenti:
Sviluppo e riforma degli ITS: si intende incrementare l'offerta formativa degli ITS, rafforzandone le dotazioni strumentali e logistiche e incrementando la partecipazione delle imprese. Si intende, altresì, attivare una piattaforma digitale nazionale che consenta agli studenti di conoscere le offerte di impiego per chi consegue il titolo di studio. Infine, si prevede un'integrazione dei percorsi degli ITS con i percorsi universitari delle lauree professionalizzanti, anch'essi da incrementare.
Formazione professionalizzante e collaborazione università-territori: si prevede un programma per la Formazione Superiore Professionale attraverso collaborazioni su base regionale con il contributo delle Università e delle articolazioni locali di associazioni di categoria.
Orientamento attivo nella transizione scuola-università: si prevede un programma di investimenti in favore di studenti del quarto e quinto anno delle scuole superiori che favorisca la transizione tra scuola e università anche in termini di orientamento attivo, attraverso corsi brevi erogati da docenti universitari e insegnanti scolastici. Si prevedono inoltre iniziative di orientamento al quarto ed al quinto anno delle scuole superiori per avvicinare le ragazze alle opportunità offerte dalle discipline STEM e dalle discipline legate al digitale.
In affiancamento ai progetti, si prevedono, per quanto non già indicato, ulteriori interventi di riforma. In particolare, si prevede:
la riforma del sistema di reclutamento dei docenti, rafforzando l'anno di formazione e prova;
la riforma degli istituti tecnici e professionali, allineando i curricula alla domanda proveniente dai territori produttivi del Paese e orientando il modello verso l'innovazione introdotta da Industria 4.0;
Pag. 50l'introduzione di lauree abilitanti all'esercizio delle professioni.
Al riguardo, si ricorda che il Governo Conte II ha presentato alla Camera un disegno di legge (atto C. 2751) collegato alla manovra di bilancio:
la riforma delle classi di laurea, ampliando quelle professionalizzanti e rimuovendo i vincoli nella definizione dei crediti formativi da assegnare ai diversi ambiti disciplinari, in un'ottica di rafforzamento delle competenze multidisciplinari;
la riforma dei dottorati di ricerca, semplificando le procedure per il coinvolgimento di imprese e centri di ricerca e rafforzando le misure dedicate alla costruzione di percorsi di dottorato non finalizzati alla carriera accademica;
l'innovazione del quadro normativo in materia di edilizia universitaria e di erogazione di borse di studio.
La componente «Dalla ricerca all'impresa», cui sono destinate complessivamente risorse NGEU per euro 11,77 miliardi, prevede due linee d'intervento («Rafforzamento di Ricerca e Sviluppo e delle iniziative IPCEI» e «Trasferimento di tecnologia e sostegno all'innovazione»).
Alla Linea di intervento 1 (Rafforzamento di Ricerca e Sviluppo e delle iniziative IPCEI) sono assegnate risorse NGEU per complessivi 7,29 miliardi di euro, cui si aggiungono 0,20 miliardi di euro di fondi PON e 0,42 miliardi di euro dalla programmazione di bilancio 2021-2026. I progetti rientranti nella linea di intervento 1 sono i seguenti:
Partenariati allargati estesi a Università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca: si prevede di finanziare progetti di R&S con partenariati allargati capaci di coprire l'intero spettro del livello di maturità tecnologica (dalla ricerca di base, alla ricerca industriale, allo sviluppo sperimentale). Si prevedono inoltre investimenti da parte degli atenei in nuove posizioni di ricercatore a tempo determinato, per consentire la conduzione delle attività di ricerca previste dai progetti stessi.
Finanziamento giovani ricercatori: si prevede di finanziare – sul modello dei bandi ERC, nel pillar Excellent Science del programma Horizon Europe – attività di ricerca gestite da giovani ricercatori per 5 anni. Il progetto prevede, inoltre, un programma di incentivazione della mobilità dei docenti.
Accordi per l'Innovazione: lo strumento riguarda progetti di ricerca e sviluppo con soluzioni innovative di alto profilo, tramite la collaborazione con centri di trasferimento tecnologico, organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza.
Iniziative sul modello di IPCEI Partenariati in ricerca e Innovazione – Horizon Europe: la misura prevede il sostegno pubblico (tramite incentivi) alla partecipazione delle imprese italiane alle catene strategiche del valore attraverso iniziative quali IPCEI e a Partenariati in ricerca e Innovazione – Horizon Europe che mirano a sostenere progetti di ricerca, sviluppo e innovazione individuati con specifici bandi, in raccordo con gli omologhi UE, per la partecipazione ai partenariati per la ricerca e l'innovazione.
Fondo Programma Nazionale della Ricerca: il Fondo è finalizzato a rafforzare le misure di sostegno alla ricerca scientifica indicate nel Programma nazionale per la ricerca (PNR) 2021–2027 in modo tale da garantire l'attuazione delle linee strategiche nel campo della ricerca scientifica in coerenza con il programma quadro di ricerca e innovazione dell'Unione europea.
Nuovi PRIN – Ricerche su temi di rilevante interesse nazionale: si prevede di finanziare progetti di ricerca triennali, per promuovere il sistema nazionale della ricerca, rafforzare le interazioni tra università ed enti di ricerca e favorire la partecipazione italiana alle iniziative nell'ambito Pag. 51del Programma Quadro di ricerca e innovazione dell'Unione Europea. Ciascun progetto deve prevedere un costo massimo di euro 1.200.000 e un numero di unità di ricerca da 1 a 5.
Alla Linea di intervento 2 (Trasferimento di tecnologia e sostegno all'innovazione) – che riguarda più la competenza della X Commissione – sono assegnate risorse NGEU per complessivi 4,48 miliardi di euro, cui si aggiungono 0,70 miliardi di euro di fondi PON. I progetti rientranti nella linea di intervento 1 sono i seguenti: Ecosistemi dell'innovazione e campioni territoriali di R&S; Potenziamento strutture di ricerca e creazione di «campioni nazionali di R&S» su alcune «Key Enabling Technologies»; Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria. Altri progetti sono Dottorati innovativi per le imprese e immissione di ricercatori nelle imprese, il cui l'intento è quello di finanziare il potenziamento delle competenze di alto profilo, in modo particolare nelle aree delle Key Enabling Technologies, attraverso l'istituzione di programmi di dottorato dedicati e incentivi all'assunzione di ricercatori precari junior da parte delle imprese. È, inoltre, prevista, la creazione di un hub finalizzato a supportare il trasferimento tecnologico dalla ricerca all'economia reale e la valorizzazione economica della ricerca prodotta dai dottorati industriali. C'è poi il progetto Dottorati e ricercatori green e innovazione: si prevede l'attivazione di percorsi di dottorato coerenti con le strategie di ecosostenibilità e di innovazione e digitalizzazione.
La Missione n. 5 (Inclusione e coesione) riveste un ruolo rilevante nel perseguimento degli obiettivi, trasversali a tutto il PNRR, di sostegno all'empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, di incremento delle competenze e delle prospettive occupazionali dei giovani, di potenziamento delle infrastrutture sociali anche allo scopo di superare i divari territoriali esistenti, con la finalità di migliorare l'equità sociale, di riequilibrio territoriale e di sviluppo del Mezzogiorno.
La Missione si esplica in 3 componenti, ciascuna delle quali sarà accompagnata da una serie di riforme di sostegno. La prima è la componente «Politiche per il lavoro», la seconda è la componente, «Infrastrutture sociali, Famiglie, Comunità e Terzo Settore»; la terza è la componente «Interventi speciali di coesione territoriale».
Le risorse impiegate nella Missione 5 sono pari a circa 27,6 miliardi di euro, così ripartite tra le tre componenti: Politiche per il lavoro: miliardi 12,62; Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore: miliardi 10,83; Interventi speciali di coesione territoriale: miliardi 4,18.
Alle suddette risorse si aggiungono quelle della programmazione nazionale di bilancio che ammontano a circa 55,4 miliardi.
Interessa questa Commissione la seconda componente («Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore»), che ha la finalità di rafforzare le politiche sociali e di sostegno della famiglia, allo scopo di superare i divari territoriali, di migliorare l'equità sociale e la solidarietà intergenerazionale. A questi scopi concorre in modo determinante la scelta di destinare risorse ingenti alle infrastrutture sociali. Una delle tre linee di intervento riguarda Sport e periferie. A questa sono assegnate risorse NGEU per 0,70 milioni: si prevedono interventi di rigenerazione delle aree periferiche, integrando il recupero urbano con la realizzazione di impianti sportivi. Si tratta di un modello d'intervento di contrasto al degrado urbano attraverso il recupero di infrastrutture sportive e la realizzazione di parchi urbani attrezzati. In tal modo si favorirà lo sport anche come strumento di contrasto all'emarginazione, e di aiuto alla socializzazione, soprattutto tra i giovani.
Interessa questa Commissione anche la terza componente della Missione 5 (Interventi speciali di coesione territoriale), cui sono assegnati 4,2 miliardi di euro, e che prevede tra gli altri come obiettivo il rafforzamento della Strategia nazionale per le aree interne, rilanciata dal Piano Sud 2030, con interventi sulle infrastrutture sociali e misure a supporto del miglioramento dei livelli e della qualità dei servizi scolastici e Pag. 52sanitari e dell'imprenditoria giovanile, in particolare nel settore turistico e agroalimentare (1,5 miliardi di euro).
Conclude sottolineando la grande importanza dell'atto in esame ed auspicando che la Commissione possa lavorare al meglio per apportare, con il suo parere, un contributo utile alla costruzione di un Piano italiano di ripresa e resilienza che sia il migliore possibile. Rinnova ai componenti della Commissione l'invito, già formulato informalmente, a fargli pervenire proposte e osservazioni per la proposta di parere che dovrà presentare.
Valentina APREA (FI) osserva preliminarmente che il Recovery Plan viene spesso accostato al Piano Marshall in una comparazione che lei non condivide in quanto quest'ultimo fu utilizzato per una ricostruzione post-bellica che avvenne con lo sguardo rivolto al passato, secondo modelli in vigore prima della guerra: è ancora evidente in molti degli edifici che ospitano oggi scuole e ospedali. A suo avviso oggi c'è bisogno, invece, di costruire luoghi di cura e luoghi del sapere proiettati sul futuro, non sul passato, i cui modelli devono essere abbandonati perché superati. Richiama l'attenzione sul recente successo dell'atterraggio del rover della Nasa «Perseverance» su Marte, al termine di un viaggio iniziato sette mesi fa che culminerà nel 2031, quando saranno portati sulla Terra i campioni raccolti sul suolo marziano: una missione fortemente voluta e portata avanti dalla Nasa con la collaborazione dell'Agenzia spaziale europea, cui hanno partecipato le eccellenze della ricerca spaziale italiana, in ossequio al cosiddetto «euroatlantismo» citato anche dal Presidente Draghi. Il programma di ricerca alla base della missione su Marte dimostra la capacità di guardare al futuro, non solo nella sua ideazione ma anche nel suo sviluppo. Si rammarica che i dibattiti sulla riforma della scuola, invece di avere la stessa visione del futuro che ha avuto la Nasa nel mettere a punto la missione Mars 2020, si rifacciano ancora ai modelli del passato, inidonei ad accompagnare i ragazzi lungo percorsi che li lancino verso sfide innovative.
È dell'avviso che le risorse NGEU debbano sostenere una nuova scuola: una scuola del futuro per una crescita innovativa e sostenibile; una scuola dove si è sempre connessi; una scuola con una nuova generazione di docenti sempre più tutor e sempre più coach; una scuola in libertà per il pluralismo educativo e la libertà di scelta delle famiglie; una scuola dei lavori 4.0 per raccordare l'innovazione alla formazione; una scuola in sicurezza per prevenire il contagio da Covid-19 e dove poter studiare senza sospensioni delle lezioni. Sottolinea che i cambiamenti intervenuti nella fase emergenziale determinata dalla pandemia hanno comportato e comportano un'accelerazione verso un futuro ricco di nuove opportunità per lavorare e studiare attraverso un uso più ricorrente delle tecnologie che impone di abbandonare un modello educativo basato sull'uniformità e la rigidità organizzativa. I cambiamenti di oggi richiedono, al contrario, flessibilità e discontinuità nella formazione come nel lavoro e soprattutto l'avvio di una trasformazione dei luoghi, dei modi e dei tempi dell'apprendimento per tutte le età. Investire nel futuro significa puntare sulla modernizzazione degli edifici scolastici e sulla costruzione di almeno 1.000 scuole innovative del primo ciclo e 1.000 campus di scuole secondarie superiori. Occorre abbattere le barriere architettoniche e dotare gli edifici scolastici di strumentazioni tecnologiche per trasformarli da luoghi dell'insegnamento a luoghi dell'apprendimento sempre più inclusivi. Non bisogna dimenticare l'importanza dei centri sportivi per l'attività motoria e agonistica e per lo sviluppo dei talenti artistici.
Conclude sottolineando l'urgenza di promuovere un'accelerazione del sapere, della ricerca e dell'innovazione tecnologica facendo in modo che le università diventino luoghi di apprendimento permanente. In proposito preannuncia che presenterà specifiche proposte al relatore.
Vittoria CASA, presidente, essendo imminenti le votazioni dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.55.