Rapporto Caritas su povertà e esclusione sociale
17 ottobre 2016
Il Rapporto Caritas su povertà ed esclusione sociale in Italia (e alle porte dell'Europa) "VaSi COmuNiCaNti" nella sua edizione del 2016 allarga il proprio sguardo oltre i confini nazionali, cercando di descrivere le forti interconnessioni che esistono tra la situazione italiana e quel che accade alle sue porte. Nel rapporto sono riportati numerosi zoom di taglio internazionale, prodotti da altri organismi e Caritas europee ( sintesi del rapporto Global Trends dell'UNHCR; estratti dal Rapporto del Secours Catholique; sintesi del primo rapporto sulla povertà di Caritas Grecia; sintesi del Report "Migrants and refugees have rights!" di Caritas Europa).Il Rapporto regitra che, nel corso del 2015, le persone incontrate sono state 190.465. Come nel passato, il peso degli stranieri continua ad essere maggioritario (57,2%) anche se non in tutte le aree del Paese; nel Mezzogiorno la percentuale di italiani è infatti pari al 66,6%. Rispetto al genere il 2015 segna un importante cambio di tendenza; per la prima volta risulta esserci una sostanziale parità di presenze tra uomini (49,9%) e donne (50,1%), a fronte di una lunga e consolidata prevalenza del genere femminile. L'età media delle persone che si sono rivolte ai CdA è 44 anni. Tra i beneficiari dell'ascolto e dell'accompagnamento prevalgono le persone coniugate (47,8%), seguite dai celibi o nubili (26,9%). Il titolo di studio più diffuso è la licenza media inferiore (41,4%); a seguire, la licenza elementare (16,8%) e la licenza di scuola media superiore (16,5%). I disoccupati e inoccupati insieme rappresentano il 60,8% del totale. I bisogni o problemi più frequenti che hanno spinto a chiedere aiuto sono perlopiù di ordine materiale; spiccano i casi di povertà economica (76,9%) e di disagio occupazionale (57,2%); non trascurabili, tuttavia, anche i problemi abitativi (25,0%) e familiari (13,0%). Frequenti le situazioni in cui si cumulano due o più ambiti problematici. Su 100 persone (per le quali è stato registrato almeno un bisogno) solo il 38,6% ha manifestato difficoltà relative ad una sola dimensione. Per i restanti casi risultano esserci situazioni in cui si sommano almeno due (29,9%) o più ambiti problematici (31,5%). La sfida più difficile in termini di presa in carico e di sostegno riguarda proprio queste ultime situazioni dove risulta più grave la condizione di deprivazione ed esclusione sociale.
Per saperne di più:
Sintesi del Rapporto su povertà ed esclusione sociale VaSi COmuNiCaNti
Non fermiamo la riforma - Rapporto Caritas 2016 sulle politiche contro la povertà in Italia
Istat, La povertà in Italia, luglio 2016
Servizio Studi della Camera dei deputati, Legislatura XVII: Misure contro la povertà
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