OSSERVATORIO DI POLITICA INTERNAZIONALE, Approfondimento n. 166, Mediterraneo orientale: nuove dinamiche e sfide emergenti, a cura del CeSI (Centro Studi Internazionali)

15 febbraio 2021

Nell'ambito dell'Osservatorio di Politica internazionale è stato pubblicato l' Approfondimento n. 166, Mediterraneo orientale: nuove dinamiche e sfide emergenti, a cura del CeSI (Centro Studi Internazionali), febbraio 2021
Executive Summary 
Nell'ultimo decennio, il Mediterraneo è diventato un epicentro globale di interessi geopolitici e geoeconomici. Una rilevanza accresciuta in virtù delle profonde trasformazioni che lo hanno attraversato e che continuano a manifestarsi sotto forme sempre fluide e mutevoli. I conflitti regionali in Libia e in Siria, le tensioni mai sopite tra Turchia, Grecia e Cipro, le rivendicazioni degli Stati rivieraschi sulle risorse offshore di gas naturale, le controversie in merito ai confini marittimi contestati nel Mar del Levante, nonché le politiche competitive delle potenze intra- ed extra-regionali rappresentano solo alcuni dei principali driver di instabilità nel Mediterraneo centrale e orientale. 
Fattori di crisi a cui bisogna aggiungere, infine, gli effetti socioeconomici, e durevoli nel tempo, prodotti dalla pandemia da Covid-19 e dal conseguente crollo dei prezzi energetici su scala globale. Di fatto, il contesto operativo mediterraneo si mostra colmo di elementi di conflittualità, nel quale si scorgono chiaramente diverse sfide e opportunità. Non a caso, in un Mare Nostrum in costante evoluzione, si registra un forte attivismo di attori del calibro di Egitto, Turchia, Israele, Francia, Grecia, Cipro, Russia, Emirati Arabi Uniti e Qatar, mossi dal desiderio di soddisfare sia i rispettivi interessi economici nel Mediterraneo orientale sia le proprie importanti ambizioni geopolitiche mirate a rinsaldare, e possibilmente ampliare, lo status regionale e internazionale.  
Un ruolo più definito al quale aspira anche l'Italia nell'alveo delle iniziative dell'Unione Europea. Questo approfondimento esamina i driver di tensione, proponendo al contempo una prospettiva concreta nella quale i diversi attori coinvolti potrebbero svolgere un ruolo attivo per sostenere una de-escalation diffusa, dando vita contemporaneamente ad un meccanismo di cooperazione multilaterale inclusivo per superare le diverse linee di faglia esistenti nel Mediterraneo.

Servizio Studi della Camera dei deputati

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