OSSERVATORIO DI POLITICA INTERNAZIONALE, Oltre il Trattato del Quirinale. Le relazioni italo-francesi alla prova dei mutamenti politico-strategici in Europa,a cura del Centro Studi Geopoliticainfo, giugno 2022

10 giugno 2022

Nell'ambito dell'Osservatorio di politica internazionale è stato pubblicato l'Approfondimento n. 190, Oltre il Trattato del Quirinale. Le relazioni italo-francesi alla prova dei mutamenti politico-strategici in Europa, a cura del Centro Studi Geopolitica.info, giugno 2022

Executive summary

Richiamando «la portata e la profondità dell'amicizia che le unisce», il loro «impegno storico […] a favore dell'unità europea» e il «legame comune con il Mediterraneo», il 26 novembre 2021 l'Italia e la Francia hanno concluso il Trattato per la cooperazione bilaterale rafforzata. Sottoscritto dal premier Mario Draghi e dal presidente Emmanuel Macron nella cornice del palazzo del Quirinale e alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, l'accordo esprime la portata del desiderio italo-francese di agire congiuntamente per rafforzare il nucleo centrale dell'Unione Europea a fronte di numerose sfide e novità: dalle conseguenze della Brexit all'applicazione del Next Generation EU, dalla difesa comune fino ai rapporti con il nuovo governo tedesco dopo la fine del lungo cancellierato di Angela Merkel. 
Pur non definendo azioni comuni, il Trattato identifica molteplici aree di cooperazione e istituisce altresì meccanismi stabili di consultazione bilaterale, prefigurando in tal senso la possibilità di un allineamento strategico tra Roma e Parigi. Un avvicinamento che non si traduce necessariamente nell'esclusione di Berlino o nel ridimensionamento dell'asse franco-tedesco, storico motore politico ed economico del continente europeo. Del resto, l'evidente richiamo al Trattato dell'Eliseo del 1963, documento che ha segnato la saldatura – sebbene con motivazioni e obiettivi diversi – tra la Francia e la Germania, dimostra l'interesse italo-francese ad un diverso equilibrio nei rapporti con i tedeschi. Parimenti, la sede scelta per la firma del Trattato vuole riflettere proprio l'eccezionalità dello stesso rispetto alle relazioni tra Roma e Parigi, storicamente caratterizzate da una dinamica sia di competizione sia di cooperazione. 
Sebbene siano entrambe membri fondatori della Comunità europea, del G7, della NATO e di numerosi altri organismi multilaterali internazionali, e nonostante posseggano due economie di diversa dimensione ma profondamente integrate, Italia e Francia hanno a lungo nutrito reciproci atteggiamenti di sospetto, sfiducia o riserva. Politici come de Gaulle, Mitterrand o Chirac, sinceri estimatori della cultura italiana, agirono talvolta in aperta opposizione all'Italia e ai suoi interessi, a loro volta ricambiati dalle dure prese di posizione di personalità come Pertini, Craxi, Andreotti, Dini o Berlusconi. Limitandosi agli anni più recenti, basterà poi ricordare le divisioni sull'operazione militare contro Gheddafi e la successiva guerra civile libica; le battaglie legali contro la scalata di Telecom e Mediaset da parte del colosso francese Vivendi; l'azione dell'Eliseo per impedire l'acquisto dei cantieri navali di Saint-Nazaire tramite l'applicazione del golden power contro l'italiana Fincantieri; non da ultimo, la crisi diplomatica del biennio 2018-2019, aggravatasi al punto da vedere un ambasciatore di Francia richiamato per consultazioni. 
Proprio la complessità dei rapporti tra Italia e Francia dovrebbe allora suggerire prudenza nella riflessione circa le opportunità e le criticità presenti nel Trattato del Quirinale, soprattutto qualora, nella fretta di concretizzare i meccanismi predisposti dall'accordo, si finisca per sottovalutare alcune clausole dello stesso. La rielezione di Macron, la riconferma di Mattarella al Quirinale e la continuità del governo Draghi rappresentano la migliore cornice per potenziare la collaborazione tra le due diplomazie, un'operazione che deve tuttavia andare oltre la retorica dell'amicizia tenendo in considerazione complementarità e divergenze dei rispettivi interessi nazionali. 
In effetti, nel contesto dell'invasione russa dell'Ucraina e di fronte a pressanti esigenze nella vita dell'Unione – dalla revisione del Patto di Stabilità all'efficace applicazione del Recovery Plan for
Europe fino allo sviluppo di una maggiore autonomia strategica europea – Roma e Parigi concordano sulla improcrastinabile necessità di agire concertatamente; ciononostante, aver identificato uno spettro di problemi comuni non significa automaticamente condividerne le soluzioni. Permangono, infatti, differenti interpretazioni e prospettive rispetto ad alcune rilevanti questioni, come l'allargamento dell'Unione o le diverse concezioni di autonomia strategica e di difesa europea nell'ottica del legame con l'Alleanza Atlantica. Anche in settori di cooperazione cruciali come l'approvvigionamento energetico, l'immigrazione, la sicurezza, la ricerca spaziale, le crisi nel Mediterraneo e nel Sahel, sarà necessario porre attenzione a che l'Italia non subisca un ridimensionamento che finisca per riproporre un rapporto ineguale basato più sulla competizione che non sulla cooperazione.
Obiettivo del presente Approfondimento è pertanto quello di superare la lettera del Trattato, facendone emergere i punti di forza, le opportunità e i rischi insiti per l'Italia. Tale impostazione si riflette nella suddivisione del contributo in tre diverse sezioni:
  • Nella prima parte gli autori si sono soffermati sull'evoluzione dei rapporti tra Roma e Parigi all'interno di un sistema internazionale sempre più competitivo e in relazione all'assetto istituzionale-governativo e partitico dei due Paesi.
  • La seconda sezione offre invece una prospettiva multi-livello e interdisciplinare per indagare la dinamica di cooperazione-competizione che caratterizza le relazioni bilaterali italo-francesi nel mondo post-bipolare. Utilizzando queste coordinate interpretative, gli autori hanno analizzato i rapporti tra l'Italia e la Francia rispetto all'integrazione europea e al legame con la NATO, così come alla dimensione economico-territoriale, con particolare riferimento al Mediterraneo e all'Africa occidentale.
  • Nella terza e ultima parte, l'Approfondimento entra nel merito del Trattato del Quirinale e dei suoi contenuti, nel tentativo di identificare opportunità e rischi in quelle aree di cooperazione ritenute prioritarie dai due Paesi quali affari esteri, sicurezza e difesa, politiche migratorie, economia e sviluppo sociale, aerospazio, infrastrutture e trasporti. 
Le conclusioni raccoglieranno infine quanto emerso dai contributi presenti nelle sezioni precedenti, offrendo altresì alcune raccomandazioni per il decisore politico. 
Infine, i curatori si augurano che questo Approfondimento possa costituire una prima occasione di scambio e di dibattito tra il mondo istituzionale, accademico, diplomatico e dei think-tank, favorendo quella riflessione politica necessaria ad un più coerente perseguimento degli interessi italiani nell'ambito di una partnership, quella con la Francia, così importante per il futuro del nostro Paese e dell'Europa

Servizio Studi della Camera dei deputati

La documentazione dei servizi e degli uffici della Camera è destinata alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina orgni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge.
I contenuti originali possono essere riprodotti nel rispetto della legge, a condizione che sia citata la fonte.