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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 47 di mercoledì 19 settembre 2018

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI

La seduta comincia alle 10,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ALESSANDRO COLUCCI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Ascari, Bagnasco, Battelli, Braga, Brescia, Covolo, D'Uva, Gregorio Fontana, Gagliardi, Gallo, Giachetti, Lorefice, Lorenzin, Losacco, Lucchini, Maccanti, Molinari, Muroni, Paita, Pastorino, Plangger, Raffa, Rampelli, Rotelli, Tasso, Trancassini e Traversi sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente ottantanove, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche.

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sospendo la seduta.

La seduta, sospesa alle 10,35, è ripresa alle 11.

Dichiarazione di urgenza e fissazione del termine per la relazione all'Assemblea sulla proposta di legge n. 1066.

PRESIDENTE. Comunico che, a norma dell'articolo 69, comma 1, del Regolamento, è stata richiesta la dichiarazione di urgenza per la seguente proposta di legge: “Calabria ed altri: Misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità e delega al Governo in materia di formazione del personale” (A.C. 1066).

Avverto che, riproducendo la proposta di legge n. 1066 l'identico testo di un progetto approvato dalla Camera nella precedente legislatura, a norma dell'articolo 107, comma 1, del Regolamento, è stato richiesto dal Governo che l'Assemblea, ove deliberata l'urgenza, fissi un termine di 15 giorni alla Commissione per riferire.

Sulla richiesta è chiamata a deliberare l'Assemblea, a norma dell'articolo 69, comma 2, del Regolamento, con votazione palese mediante procedimento elettronico con registrazione dei nomi.

Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla dichiarazione di urgenza della proposta di legge n. 1066.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 1).

Indìco ora la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta di fissazione del termine di 15 giorni per la relazione all'Assemblea, ai sensi dell'articolo 107, comma 1, del Regolamento.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 2).

Dichiarazione di urgenza e fissazione del termine per la relazione all'Assemblea sulla proposta di legge n. 543.

PRESIDENTE. Comunico che, a norma dell'articolo 69, comma 1, del Regolamento, è stata richiesta la dichiarazione di urgenza per la seguente proposta di legge: “Nesci ed altri: Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, concernente l'elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, concernente l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali, nonché altre norme in materia elettorale e di referendum previsti dagli articoli 75 e 138 della Costituzione” (A.C. 543).

Avverto che, riproducendo la proposta di legge n. 543 l'identico testo di un progetto approvato dalla Camera nella precedente legislatura, a norma dell'articolo 107, comma 1, del Regolamento, è stato richiesto dal Governo che l'Assemblea, ove deliberata l'urgenza, fissi un termine di 15 giorni alla Commissione per riferire.

Sulla richiesta, è chiamata a deliberare l'Assemblea, a norma dell'articolo 69, comma 2, del Regolamento, con votazione palese mediante procedimento elettronico con registrazione dei nomi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Rispetto al provvedimento in esame, annuncio il nostro voto di astensione, non tanto nel merito, perché poi ci sarà - io credo - la possibilità di discuterlo nelle fasi di Commissione e di Aula.

Quello che non rileviamo in questa fase, rispetto anche al testo e alle premesse della proposta di legge a prima firma della collega Nesci, è il carattere di urgenza, cioè non rileviamo, da questo punto di vista, nessuna urgenza rispetto a queste questioni, che peraltro riteniamo anche fondate e sono questioni importanti perché riguardano il momento più importante della vita democratica di un Paese, che sono le elezioni.

Però, in questa fase, francamente non riteniamo che ci sia questa necessità di urgenza e, quindi, esprimeremo un voto di astensione.

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla dichiarazione di urgenza della proposta di legge n. 543.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 3).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta di fissazione del termine di quindici giorni per la relazione all'Assemblea, ai sensi dell'articolo 107, comma 1, del Regolamento.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 4).

Dichiarazione di urgenza e fissazione del termine per la relazione all'Assemblea sulla proposta di legge n. 893.

PRESIDENTE. Comunico che, a norma dell'articolo 69, comma 1, del Regolamento è stata richiesta la dichiarazione di urgenza per la seguente proposta di legge: Orlando e Franceschini: “Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale.” (A.C. 893).

Avverto che, riproducendo la proposta di legge n. 893 l'identico testo di un progetto approvato dalla Camera nella precedente legislatura, a norma dell'articolo 107, comma 1, del Regolamento, è stato richiesto dal Governo che l'Assemblea, ove deliberata l'urgenza, fissi un termine di 15 giorni alla Commissione per riferire sulla richiesta. È chiamata a deliberare l'Assemblea, a norma dell'articolo 69, comma 2, del Regolamento, con votazione palese, mediante procedimento elettronico, con registrazioni dei nomi.

PRESIDENTE. Ha chiesto intervenire a favore il deputato David Ermini. Ne ha facoltà.

DAVID ERMINI (PD). Grazie, signora Presidente. Evidentemente sul merito poi avremo occasione di riparlare nuovamente di questa proposta di legge, che è una proposta di legge che ci ha visto lavorare tanto, soprattutto in Commissione giustizia nella passata legislatura. È un provvedimento importantissimo, per il valore che hanno i beni del patrimonio culturale presente in Italia. Ecco perché insistiamo perché la Camera abbia la possibilità di approvare, stavolta per ottenere anche la via definitiva dal Senato, questo provvedimento di legge. Noi sappiamo che i beni culturali sono una miniera per il nostro Paese, per lo sviluppo, per la ricchezza, per la crescita, per il lavoro di tante persone. Ecco perché noi vogliamo che questo provvedimento, che è un provvedimento molto corposo ed importante, possa arrivare alla fine del suo iter procedurale, per questo insistiamo. Mi permetto, signor Presidente, e la ringrazio, anche perché, come voi tutti sapete, il gruppo mi ha fatto l'onore di farmi fare questa dichiarazione, perché, grazie all'elezione che voi tutti mi avete onorato nel luglio scorso, dalla prossima settimana io sarò al Consiglio superiore della magistratura e quindi vi lascerò al lavoro (Applausi).

Volevo ringraziare lei, signor Presidente, volevo ringraziare naturalmente i colleghi di tutti i gruppi con cui ho avuto l'opportunità di lavorare nella passata legislatura e in quella nuova anche per poco tempo, sottolineando il rapporto di grande correttezza istituzionale e anche personale che ho avuto con molti di voi. Ringrazio, naturalmente, il mio gruppo, ringrazio il capogruppo della passata legislatura Rosato, ringrazio Graziano Delrio, che è il mio capogruppo attualmente e ringrazio, naturalmente, anche gli elettori di Firenze e della provincia, che per due legislature mi hanno concesso di essere qui. Voglio ringraziare anche i militanti del mio partito, che col loro lavoro hanno permesso a me e non solo a me, a tutti noi, di lavorare in questo Parlamento.

Infine, voglio rivolgere un augurio, signora Presidente, a lei e a tutti i colleghi: ognuno nel proprio campo saprà dare il meglio, come abbiamo visto e come io ho potuto vedere in questi anni, naturalmente nel senso e nella volontà di arrivare a un bene comune, nelle regole fissate dalla nostra Costituzione, il cui garante principale è il Capo dello Stato a cui noi tutti naturalmente ci rivolgiamo con deferenza e, soprattutto, perché questo Parlamento, che è il fulcro della democrazia, che è la cosa più bella che esiste nel nostro sistema costituzionale, rimanga forte, abbia ancora la capacità di poter esprimere il bello della politica, perché tutti insieme possiamo veramente portare avanti il nostro Paese. Grazie di cuore a tutti (Applausi - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Grazie, collega. Ovviamente la Presidenza le augura un buon lavoro.

Ha chiesto di parlare il collega Sisto. Ne ha facoltà.

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Grazie, Presidente. Volevo un attimo l'attenzione della Presidenza, ma anche del collega Ermini, perché la mia dichiarazione, oltre che afferente alla materia e quindi ovviamente si dà per implicita rispetto al tema, voleva essere una presa d'atto che c'è qualcuno che dal Parlamento raggiunge ruoli non meno importanti e certamente decisivi anche per gli equilibri democratici del nostro Paese.

Però volevo dire al collega Ermini, con cui tante volte ci siamo scontrati, che ha dato prova di sicura lealtà, di sicura chiarezza, con la capacità anche di sostenere tesi spesso insostenibili con grande garbo, con grande fermezza e con grande preparazione. Questo vuol dire essere dei buoni parlamentari. Sarà un ottimo consigliere superiore della magistratura (Applausi).

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire…Collega Donzelli, voleva intervenire contro o a favore la deliberazione d'urgenza? Niente, ritira, perfetto.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla dichiarazione di urgenza della proposta di legge n. 893.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 5).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta di fissazione del termine di quindici giorni per la relazione all'Assemblea, ai sensi dell'articolo 107, comma 1, del Regolamento.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 6).

Sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 15 con lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

La seduta, sospesa alle 11,20, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA ROSARIA CARFAGNA

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno la Ministra della Salute e il Ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca. Invito gli oratori ad un rigoroso rispetto dei tempi, considerata la diretta televisiva in corso.

(Iniziative volte al riconoscimento della qualifica di pubblico ufficiale a medici e personale sanitario, anche in relazione a numerosi episodi di violenza nei loro confronti occorsi presso strutture sanitarie – n. 3-00177)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Rostan e Fornaro n. 3-00177 (Vedi l'allegato A).

Chiedo all'onorevole Rostan se intenda illustrare la sua interrogazione o se si riservi di intervenire in sede di replica.

MICHELA ROSTAN (LEU). Presidente, signora Ministro, quella delle aggressioni ai danni di medici e personale sanitario in servizio sta diventando una vera e propria emergenza nazionale. Noi nel testo dell'interrogazione abbiamo anche citato i dati di un'indagine condotta su 1.280 soggetti intervistati, di cui il 65 per cento almeno è stato vittima di un'aggressione spesso verbale, ma anche e soprattutto fisica, e su 3 mila aggressioni l'anno purtroppo solo 1.200 vengono regolarmente denunciate. Allora, noi pensiamo che bisogna intervenire con una modifica normativa sull'articolo 357 del codice penale, per garantire a tutto il personale sanitario in servizio presso le strutture ospedaliere, nelle operazioni di soccorso soprattutto, lo status di pubblico ufficiale, perché in questo modo l'azione penale si attiverebbe d'ufficio e non ci sarebbe bisogno di denuncia di parte. Noi di Liberi e Uguali abbiamo anche presentato e depositato una proposta di legge, e chiediamo, dunque, alla Ministra se, nell'ambito delle azioni che intende svolgere sul tema, ritenga di valutare anche questo aspetto.

PRESIDENTE. La Ministra della Salute, Giulia Grillo, ha facoltà di rispondere.

GIULIA GRILLO, Ministra della Salute. Ringrazio davvero gli onorevoli interroganti perché, attraverso questo loro atto ispettivo, mi consentono di illustrare le iniziative che il Governo ha già intrapreso in relazione ad una problematica che è stata individuata da subito tra le priorità del Ministero della Salute. Il verificarsi di atti di violenza in ambito sanitario è di certo un fenomeno ben noto e risalente nel tempo; eppure, nonostante le numerose sollecitazioni manifestate nella scorsa legislatura, anche in sede parlamentare, nulla di concreto è stato fatto per garantire una tutela qualificata e differenziata ad una categoria caratterizzata, come diceva l'interrogante, da specifici e maggiori fattori di rischio. Fra questi, in estrema sintesi, l'elemento peculiare ricorrente è rappresentato dal rapporto fortemente interattivo e personale che si instaura tra il paziente e il sanitario durante l'erogazione della prestazione sanitaria e che vede spesso coinvolti soggetti quali il paziente stesso e i familiari che si trovano in un particolare stato di vulnerabilità, frustrazione o perdita di controllo, talvolta determinato anche dall'effetto di alcol o droga.

Non vi è dubbio, dunque, che il Servizio sanitario nazionale, a differenza di altri ambiti, abbia una doppia responsabilità: quella di prendersi cura dei soggetti che necessitano di assistenza medica, nonché quella di tutelare la sicurezza e il benessere fisico del personale sanitario che opera in tale contesto. Nella piena consapevolezza di ciò, già nella seduta del Consiglio dei ministri dello scorso 8 agosto il Governo, su mia iniziativa, ha approvato un disegno di legge, atteso da tempo, finalmente focalizzato sulle specifiche esigenze di sicurezza e tutela degli esercenti le professioni sanitarie nell'esercizio delle loro funzioni. Tale disegno di legge, dopo il parere pienamente positivo della Conferenza Stato-Regioni, è dunque in procinto di giungere in Parlamento, laddove sono certa potrà essere ulteriormente arricchito.

Ciò premesso, desidero chiarire in relazione allo specifico quesito postomi che l'opportunità di attribuire la qualifica di pubblico ufficiale agli esercenti le professioni sanitarie è stata oggetto di profonde riflessioni, che hanno portato a una conclusione diversa sotto il profilo giuridico, ma parimenti efficace nella sostanza. Si deve infatti sottolineare che, a fronte dei benefici conseguenti …

PRESIDENTE. Concluda.

GIULIA GRILLO, Ministra della Salute…all'attribuzione di tale qualifica - sto cercando di correre - il personale medico e sanitario si sarebbe visto addossare anche un insieme di oneri e incombenze connessi alle funzioni di pubblico ufficiale non coerenti o comunque esorbitanti rispetto al proprio ruolo. Si è dunque valutato che benefici simili sotto il profilo della prevenzione penale generale, e in grado, quindi, di accrescere la deterrenza a commettere tali atti di violenza, possono essere ottenuti anche con altri strumenti, e in particolare attraverso l'introduzione di una specifica circostanza aggravante a carico di chi commette un reato con violenza o minaccia in danno degli esercenti le professioni sanitarie.

Una soluzione, questa, che ci consentirà, da un lato, di evitare ingiustificate asimmetrie con altre professioni liberali, alcune delle quali parimenti meritevoli di una particolare tutela penale, dall'altro, di tutelare tutti i professionisti sanitari, e non solo quelli operanti nell'ambito pubblicistico. Non mi sfugge che tale misura non potrà ritenersi sufficiente da sola a contenere questo preoccupante fenomeno, ma proprio per questo motivo confido che sia dato il giusto rilievo alle altre iniziative che il Governo sta adottando al riguardo e che contemplano, oltre all'importante istituzione, prevista nel nostro disegno di legge, di uno specifico osservatorio, cui è attribuito il compito di monitorare il fenomeno, affinché siano proposte ulteriori misure preventive a tutela dei professionisti, di estendere l'applicabilità del cosiddetto Daspo urbano anche alle strutture sanitarie. Grazie per la pazienza.

PRESIDENTE. L'onorevole Rostan ha facoltà di replicare.

MICHELA ROSTAN (LEU). Grazie, Presidente. Voglio ringraziare il Governo anche per l'attenzione mostrata sul tema, però ci riteniamo naturalmente insoddisfatti, perché noi sapevamo già della presentazione di questo disegno di legge, ma ci sembrano inadeguate le promesse di inasprimento delle pene con le circostanze aggravanti, che, comunque, riguarderebbero episodi oggetto di denunce, e, come dicevo precedentemente, il problema vero è che i medici e il personale sanitario nella maggior parte dei casi non denunciano. E allora qui c'è bisogno, signora Ministra, di un approccio totalmente differente. Noi continuiamo a ritenere che la strada giusta da percorrere sia comunque quella del riconoscimento della qualifica di pubblico ufficiale a tutto il personale medico e sanitario in servizio, in modo da costruire così una sorta di ombrello a loro favore.

Gli episodi sono innumerevoli, nella maggior parte dei casi riguardano anche il personale femminile vittima di queste aggressioni, e ovviamente sollevano enormi preoccupazioni. I sindacati e le associazioni di categoria sono particolarmente allarmati; basterà parlare, confrontarvi con loro, per comprenderlo. Allora noi pensiamo che una protezione vada garantita, ma questa protezione non può essere soltanto simbolica, anche se acquisisce un suo valore nella dissuasione, perché un'aggressione al pubblico ufficiale, ripeto, non ha bisogno di denuncia di parte, perché si agisce d'ufficio, e quindi non pone il medico e il personale sanitario nelle condizioni di fare una scelta. L'azione si attiva, e quindi diventa garanzia di dissuasione sia in fase preventiva che in fase di tutela successiva.

Naturalmente, e concludo, Presidente, quando il disegno di legge del Governo sarà assegnato in Commissione, e quindi la procedura avviata, noi, le ribadisco, porteremo avanti le nostre proposte, nella speranza di correggere nella direzione che noi auspichiamo quanto proposto e illustrato dal Governo.

(Chiarimenti in merito al rapporto di lavoro del nuovo direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco, con particolare riferimento all'applicazione del tetto retributivo – n. 3-00178)

PRESIDENTE. L'onorevole D'Arrando ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00178 (Vedi l'allegato A).

CELESTE D'ARRANDO (M5S). Grazie, Presidente. Il 13 settembre scorso il nuovo direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco, Aifa, dottor Luca Li Bassi, è stato individuato con procedura trasparente e pubblica in base ad un approccio finalmente meritocratico. In linea con questo approccio auspichiamo che analoga trasparenza sia adottata in relazione alla sua retribuzione, poiché sembrerebbe che in precedenza vi siano state delle incongruenze relative alla stessa. Infatti, a fronte del tetto retributivo previsto dalla legge per le figure dirigenziali della pubblica amministrazione o comunque retribuite a carico dello Stato, si sono verificati casi di ulteriori incarichi, e dunque ulteriori emolumenti ben oltre i limiti previsti - Concludo, Presidente -, ad esempio, le attività presso il comitato per i medicinali per uso umano, CHMP, dell'EMA, che risulterebbero essere state svolte dal precedente direttore generale dell'Aifa. Pertanto, si chiede se il rapporto di lavoro del nuovo direttore generale sarà esclusivo, con conseguente divieto di svolgere altre attività professionali pubbliche o private, anche occasionali.

PRESIDENTE. La Ministra della salute, Giulia Grillo, ha facoltà di rispondere.

GIULIA GRILLO, Ministra della Salute. Grazie, Presidente. Prima di entrare nel merito del quesito che mi viene sottoposto, voglio esprimere anche in questa sede istituzionale la soddisfazione per avere avviato e concluso favorevolmente in meno di due mesi la procedura per la nomina del nuovo direttore generale dell'Aifa. Ho avuto già modo di comunicare, ma colgo anche questa occasione odierna per ribadirlo, che la scelta operata è stata condotta in totale trasparenza e consente all'Aifa e all'intero sistema Paese di potere contare su un capitano che è un qualificato esperto tecnico, riconosciuto anche a livello internazionale.

Anche questo traguardo è un segnale che va nella direzione voluta non solo da me, ma da tutto il Governo, verso nomine di indiscusso e oggettivo valore professionale e sempre più indipendenti.

Peraltro, molti di voi, oggi, presenti in quest'Aula, che hanno seguito la precedente legislatura, sono a conoscenza dell'iniziativa che ho promosso nel mio passato di parlamentare, a favore di un riassetto anche con riguardo ai vertici dell'AIFA, per consentire alla stessa Agenzia di corrispondere alle reali esigenze del Paese, in termini di politica del farmaco, nel rispetto del mandato normativo delineato dal legislatore quando ha istituito l'AIFA.

Dopo queste considerazioni di carattere generale, passo al merito del quesito posto e comunico che, come è noto, nel rispetto della vigente normativa, il rapporto di lavoro del direttore generale dell'AIFA è disciplinato da un contratto di lavoro di diritto privato, stipulato con il Ministero della salute che ne disciplina anche il trattamento economico oltre che giuridico. Il contratto di lavoro è in fase di perfezionamento, tenuto conto che il parere da parte della Conferenza Stato-regioni, prescritto per norma nella procedura di nomina, è stato reso nella seduta del 13 settembre scorso in senso favorevole.

Tornando alla questione di interesse, comunico che il contratto di lavoro, su cui i miei uffici stanno già lavorando, sarà stipulato nel rispetto dei vigenti obblighi normativi, sia per quanto attiene al tetto retributivo, sia per quanto attiene all'esclusività del rapporto di lavoro, nel senso che sarà previsto ogni divieto a svolgere altra attività professionale, sia di natura pubblica che privata, che, quindi, è da intendersi anche come esclusione di potenziali nomine presso il CHMP e presso L'EMA. In questa direzione va colto il cambiamento rispetto alle esperienze del passato che hanno registrato, sempre con riguardo al trattamento economico, emolumenti vicino al milione di euro l'anno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Chiedo ai colleghi, per favore, di non utilizzare telefonini in Aula, di non fotografare e di non riprendere.

L'onorevole D'Arrando ha facoltà di replicare.

CELESTE D'ARRANDO (M5S). Grazie, Presidente. Intanto, ringrazio la Ministra Giulia Grillo per la sua risposta senz'altro soddisfacente, in quanto va nella direzione di quanto auspicato. Una risposta che consente di perseguire un'ottica di trasparenza ed evitare così conflitti di interessi, oltre che comportamenti elusivi della legge. L'AIFA rappresenta un presidio fondamentale per la salute dei cittadini e, pertanto, la sua governance deve essere chiara e affidabile.

Ricordo che proprio lo scorso anno la Corte costituzionale ha promosso il tetto retributivo per i dirigenti pubblici ed è la stessa Consulta a ribadire come, in tal maniera, si persegue il contenimento e la complessiva razionalizzazione della spesa in una prospettiva di garanzia di tutti gli interessi generali coinvolti. Il tetto - afferma la Consulta - pone un rimedio alle differenziazioni talvolta prive di una chiara ragion d'essere fra le retribuzioni delle figure di vertice.

Il MoVimento 5 Stelle ha, da sempre, portato avanti una battaglia contro doppi incarichi e poltrone multiple, non solo per una ragione di etica ed equità, ma anche di efficienza dei ruoli ricoperti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

(Iniziative volte a modificare il sistema di allerta relativo agli stupefacenti, al fine di garantire una corretta informazione e favorire la prevenzione – n. 3-00179)

PRESIDENTE. L'onorevole Rizzo Nervo ha facoltà di illustrare l'interrogazione Pini ed altri n. 3-00179 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.

LUCA RIZZO NERVO (PD). Grazie, Presidente. Mi risulta che l'interrogazione fosse rivolta al ministro Fontana che in questo momento non vedo in Aula e le chiedo se corrisponda anche a lei questa informazione.

PRESIDENTE. No, a me risulta che l'interrogazione sia rivolta al Ministro della Salute, Giulia Grillo.

LUCA RIZZO NERVO (PD). Bene, siamo ovviamente ugualmente contenti che ci risponda il Governo, attraverso il Ministro Grillo. Le chiedo di recuperare questi pochi secondi.

Grazie, Presidente. Signor Ministro, nell'aprile 2017 a Milano si è verificata la prima overdose certificata di fentanyl che ha ucciso un uomo di trentanove anni. Questa sostanza è un oppioide sintetico, nato negli anni Sessanta ed usato come antidolorifico in ambiente clinico ed è dalle 50 alle 100 volte più potente della morfina. Conseguentemente, anche una minima dose, se non sotto stretta sorveglianza medica, può essere letale. In Europa, la prima allerta sul fentanyl è stata lanciata dall'Osservatorio europeo sulle droghe nel 2013. L'Istituto superiore della sanità ha avuto, solo il 5 settembre 2018, il report relativo al caso di overdose di Milano.

Nel nostro Paese, unico in Europa, è proibito dare informazioni e pubblicità riguardo alla diffusione e alla pericolosità delle sostanze stupefacenti se non agli operatori sanitari e a quelli delle forze dell'ordine, quindi, è impossibile informare, con campagne dedicate, persone e ragazzi che possono venire in contatto senza conoscerne la pericolosità, quindi non possono venire in contatto della pericolosità.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

LUCA RIZZO NERVO (PD). Allora, la domanda che le poniamo - e chiudo - anche in virtù di una situazione che non ha eguali in Europa è se lei non ritenga opportuno cambiare il sistema di allerta, allargandolo anche ai cittadini e consentendo un'informazione puntuale e tempestiva ai potenziali consumatori, cosa che potrebbe salvare numerose vite umane, soprattutto più giovani, e favorire la prevenzione.

PRESIDENTE. La Ministra della Salute, Giulia Grillo, ha facoltà di rispondere.

GIULIA GRILLO, Ministra della Salute. In via preliminare, voglio ricordare che il Sistema nazionale di allerta precoce e risposta rapida per le droghe, SNAP, è stato attivato in Italia in ottemperanza alla decisione del Consiglio europeo 2005 del 10 maggio 2005. I relativi meccanismi, dunque, tendono a una sostanziale uniformità a livello europeo, essendo comune a tutti gli Stati membri l'esigenza di segnalare, in modo tempestivo, la comparsa di nuove sostanze psicoattive che costituiscono potenziale rischio per la salute dei cittadini.

Il triste caso segnalato dagli onorevoli interroganti evidenzia, sì, un notevole scarto di tempo dal momento del decesso, aprile 2017, e l'attivazione del sistema di allarme, di allerta, scusate, 12 settembre 2018, ma si deve tuttavia precisare che il sistema di allerta si è attivato immediatamente dopo avere ricevuto il report del caso da parte della tossicologia forense di Milano, giunto, appunto, il 5 settembre 2018. A prescindere dall'attivazione dell'allerta, desidero comunque informare che già prima del caso in parola lo SNAP aveva diramato numerose informative e/o allerte, per la precisazione 14, nel biennio 2016-2018, proprio con riferimento alla pericolosità del fentanyl. In tali informative veniva esplicitamente raccomandato di prestare particolare attenzione alle intossicazioni correlabili alle assunzioni di fentanyl e derivati, nonché di attivare le eventuali misure preventive del caso, anche informando gli operatori in contatto con i potenziali assuntori. Inoltre, si aggiungeva che qualora fossero state osservate intossicazioni acute, associate o associabili all'assunzione di fentanyl e derivati si rendeva opportuno conservare aliquote di campioni biologici dei soggetti prelevati nell'immediatezza del ricovero, per approfondimenti tossicologici successivi presso laboratori specializzati. Inoltre, pur in assenza di comunicazioni circostanziate sul nostro territorio, già un anno fa, l'8 settembre 2017, lo SNAP allertava tutti i colleghi del network alla massima attenzione e allerta sulla pericolosità di questi oppioidi sintetici come una grave minaccia per la salute pubblica.

Aggiungo che anche l'AIFA, ben prima del caso segnalato, e precisamente nel giugno 2014, ha pubblicato sul proprio portale una nota informativa finalizzata a prevenire il potenziale pericolo di esposizione accidentale di medicinali contenenti fentanyl in formulazione di cerotto transdermico.

Per ciò che concerne il divieto di fare informazione e pubblicità, anche via web, riguardo alla diffusione e alla pericolosità di tali sostanze, devo precisare che esso trova fondamento nell'opinione finora prevalente fra i tecnici e i ricercatori del settore per cui la condivisione di tali informazioni con i consumatori potrebbe avere, specie tra i giovani, un effetto incentivante. Diversi studi hanno tuttavia cercato di sperimentare nuove strategie di prevenzione attraverso l'uso di nuovi canali di comunicazione interattivi usati soprattutto dai giovani, i quali, però, allo stato attuale, non consentono di trarre definitive conclusioni circa l'efficacia di questi eventuali nuovi strumenti.

Concludo, confidando di avere dato assicurazione che, indipendentemente dalla formale attivazione del sistema di allerta, il nostro quadro regolatorio offre una molteplicità di strumenti, orientati alla massima applicazione del principio di precauzione e, pertanto, in grado di assicurare un elevato livello di prevenzione. Ciò non esclude, tuttavia, che tale sistema possa e, anzi, debba essere sottoposto a un ulteriore rafforzamento. A tal riguardo, desidero dare notizia che le ipotesi di perfezionamento del sistema sono già allo studio del competente dipartimento per le politiche antidroga.

PRESIDENTE. L'onorevole Pini ha facoltà di replicare.

GIUDITTA PINI (PD). Grazie, Presidente; grazie, Ministro; era proprio per questo ultimo passaggio che avremmo avuto anche il piacere di avere, ovviamente oltre alla risposta del Ministro Grillo, anche quella del Ministro Fontana che, oltre a essere Ministro della famiglia, ha anche la delega sulle droghe, perché nel nostro Paese il problema è questo. Nello scorso anno c'è stato un aumento del 9,7 per cento dei casi di morti da overdose e c'è stato un 30 per cento in più di sequestro di eroina e di oppiacei. Sul fentanyl, è ovvio ed è evidente, Ministro, che in tutta Europa arrivano gli avvisi degli esperti del settore al SerT, ci mancherebbe altro, e già il fatto che l'Istituto superiore di sanità abbia avuto notizia della questione, dopo un decesso avvenuto nell'aprile 2017, solo a settembre 2018 ci fa preoccupare, ma il problema è che noi siamo l'unico Paese in Europa, e non è questione scientifica, è questione di scelta politica, che non informa gli utenti e quando parliamo di utenti, parliamo di persone che hanno accesso ai servizi come i SerT e che hanno, già, un problema di dipendenza.

Informare queste persone, per esempio, come in Olanda, attraverso una app che vi è in giro una sostanza molto pericolosa, come il fentanyl, di cui una dose grande, più o meno, come una pastiglia di aspirina rischia di far andare in overdose addirittura i cavalli, per capire la dimensione e la potenza di questa droga micidiale, quindi non avvisarle fa la differenza tra la vita e la morte.

Lo scegliere di non avvisare gli utenti che purtroppo hanno accesso ai servizi come quelli dei Sert, cioè i più deboli, di questa pericolosa nuova sostanza che è in circolazione, vuol dire anche una presa di posizione molto importante sullo scegliere se avvisare o meno della pericolosità di una sostanza che uccide. Credo, quindi, che, come da lei già preannunciato, se ci sarà questo nuovo aggiornamento dei sistemi di allerta, oltre che magari cercare di creare una migliore assistenza tra gli avvisi dell'Istituto superiore di sanità e le varie tossicologie, sia necessario- necessario! - superare questa follia che impedisce di fare informazione agli utenti che per primi sono i più deboli, e quelli che ovviamente non ricevono gli avvisi da parte dell'Istituto superiore di sanità ma che rischiano tutti i giorni di perdere la vita perché hanno accesso a sostanze che sono pericolose e letali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

(Elementi in ordine all'attuazione della cosiddetta alternanza scuola-lavoro e iniziative relative all'efficacia di tale istituto – n. 3-00180)

PRESIDENTE. L'onorevole Fusacchia ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00180 (Vedi l'allegato A).

ALESSANDRO FUSACCHIA (MISTO-+E-CD). Presidente, Ministro, dal 2015 è stata introdotta l'alternanza scuola-lavoro obbligatoria e curricolare; le scuole, inevitabilmente in un processo difficile, non sono state adeguatamente accompagnate nel tempo e quindi l'alternanza si è svolta a macchia di leopardo: tanti casi di eccellenza, tanti casi più problematici.

Quello che le volevo chiedere è: prima di partire in scontri ideologici o fare in modo che non diventi oggetto di scontro ideologico, visto che lei si è pronunciato molto sull'alternanza scuola-lavoro e c'è stato anche un pezzo del “milleproroghe” rispetto a questo, che monitoraggio e mappatura complessiva è stata fatta al Ministero sull'alternanza scuola-lavoro in Italia, cioè su quali dati, su quali analisi e su quali valutazioni complessive lei ha potuto contare per poter poi prendere alcune decisioni e per portare avanti la politica che intende portare avanti sull'alternanza?

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Istruzione dell'università e della ricerca, Marco Bussetti, ha facoltà di rispondere.

MARCO BUSSETTI, Ministro dell'Istruzione dell'università e della ricerca. Presidente, rispondo all'onorevole interrogante rassicurandolo del fatto che i correttivi che ho già portato e che intendo ulteriormente apportare alla disciplina dei percorsi di alternanza scuola-lavoro non sono assolutamente il frutto di un giudizio ideologico su tale istituto. Come ho già avuto modo di evidenziare più volte, la scuola è stata oggetto in questi ultimi anni di numerose e radicali riforme, le quali, oltre a non esserci sempre rivelate per così dire illuminate, si sono susseguite ad un ritmo tale che la nuova si presentava quando la precedente ancora non era stata completamente realizzata, creando un senso di confusione e spaesamento in tutti gli operatori.

Se è peraltro vero che tutte le riforme necessitano di tempo per essere attuate, per fornire risultati, d'altra parte quando ci si accorge che tali riforme presentano degli evidenti errori che mettono a rischio il futuro dei nostri ragazzi occorre intervenire subito con i necessari correttivi. Ed è proprio quello che intendo fare, con riferimento alla disciplina dei percorsi di alternanza scuola-lavoro. Fare esperienze che consentano di acquisire competenze trasversali è molto importante per i nostri studenti, perché li mette nelle migliori condizioni per orientarsi sia nel mondo del lavoro sia nel percorso universitario. Non possiamo però ignorare che la realtà italiana sia molto variegata, che esistono territori con profonde differenze. Queste le ragioni delle criticità, che sono peraltro state registrate dal sistema di monitoraggio ministeriale, dovute alla cronica carenza in alcune zone del Paese di strutture ospitanti dotate di addetti qualificati e preparati ad accompagnare gli studenti nell'esperienza formativa.

Il segnale che intendo dare è quindi che l'alternanza scuola-lavoro non deve essere un apprendistato occulto, ma una modalità formativa, uno strumento didattico che arricchisce il percorso degli studenti di competenze trasversali. Per queste ragioni - voglio ribadirlo nuovamente - e non per una mia avversione ideologica all'istituto dell'alternanza, ritengo necessario prevedere nell'interesse dei nostri studenti un numero minimo di ore di alternanza scuola-lavoro da svolgere in misura peraltro diversificata negli istituti professionali, tecnici e nei licei. Ciascuna scuola e nell'ambito della propria autonomia potrà poi sceglie il percorso e la durata dello stesso. Allo stesso modo, saranno redatte apposite linee guida e misure di accompagnamento e di sostegno affinché gli studenti in alternanza possano vivere un'esperienza di qualità caratterizzata da un forte valore orientativo.

Solo in questo modo potremo infatti garantire ai nostri studenti percorsi di assoluta qualità rispondenti a standard di sicurezza elevati, ma soprattutto coerenti con il percorso di apprendimento di ogni studente. Il rinvio nel “proroga termini” dell'obbligatorietà delle ore di alternanza ai fini dell'esame di Stato è un intervento volto a confermare la centralità di tutto il percorso formativo degli studenti, incentrato non solo sul percorso di alternanza scuola-lavoro ma soprattutto sul curriculum dello studente fatto di esperienze, discipline e di occasioni di studio che la scuola ha costruito nel corso di tutto il quinquennio.

PRESIDENTE. L'onorevole Fusacchia ha facoltà di replicare.

ALESSANDRO FUSACCHIA (MISTO-+E-CD). Presidente, francamente continuo a non capire, nel senso che ho capito che cosa vuole fare il Ministro sull'alternanza ma non ho capito, salvo un veloce inciso, quando ha parlato di un sistema di monitoraggio. Sulla base di cosa decidiamo di ridurre le ore? È chiaro che ci sono alcuni pezzi del territorio dove inevitabilmente il tessuto produttivo è meno forte che in altri, e quindi l'alternanza è più complicata come esperienza da fare, ma penso che sia importante sapere se le difficoltà sono nel 5 per cento del territorio o nel 95 per cento del territorio. Quindi, credo e invito il Ministro ad approfittare del “milleproroghe”, ad approfittare di questo anno in cui avete rimandato il valore dell'alternanza nella valutazione degli studenti, per avviare un'inchiesta seria, un monitoraggio serio, dettagliato, su tutte le scuole d'Italia, perché altrimenti il rischio che vedo è che riduciamo anche il carico di ore e fra un anno o due staremo a discutere che anche quel carico di ore non era calibrato bene. Ciò perché, se non ci dotiamo di dati e di strumenti di monitoraggio regolari e strutturati, non riusciamo nemmeno a contrapporci politicamente, perché tutti quanti discutiamo sulla base di impressioni.

(Orientamenti del Governo in ordine all'alternanza scuola-lavoro ed ai relativi effetti nell'ambito dell'esame di Stato – n. 3-00181)

PRESIDENTE. L'onorevole Aprea ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00181 (Vedi l'allegato A).

VALENTINA APREA (FI). Presidente, Ministro Bussetti, non ci convince la sua decisione di far slittare di un anno l'illustrazione dell'esperienza dell'alternanza scuola-lavoro durante il colloquio dell'esame di Stato, intervenuta senza alcun preavviso alle scuole: la giudichiamo una scelta più ideologica che istituzionale. Le chiediamo se questo improvvido atto è da intendersi come una premessa per rafforzare e realizzare al meglio l'alternanza scuola-lavoro, superando le criticità e diffondendo le tante buone pratiche realizzate sul territorio nazionale ed in particolare in Lombardia, come lei sa bene, Ministro, oppure un disinvestimento, una vera e propria retromarcia rispetto ad una proposta didattica innovativa, che, introdotta con la “legge Moratti” fin dal 2003, ha avvicinato il mondo dell'istruzione a quello del lavoro, tradizionalmente distinti nel nostro Paese, e favorito al contrario il coinvolgimento e la messa a disposizione di risorse finanziarie, strutturali e professionali del mondo imprenditoriale, associativo e della ricerca, proprio come avviene da tempo nei Paesi dell'OCSE che, attraverso la pratica dell'alternanza scuola-lavoro, sostengono i giovani nell'orientamento agli studi, alle professioni e all'occupazione.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Istruzione dell'università e della ricerca, Marco Bussetti, ha facoltà di rispondere.

MARCO BUSSETTI, Ministro dell'Istruzione dell'università e della ricerca. Presidente, rispondo agli onorevoli interroganti chiarendo da subito che non considero quello dell'alternanza scuola-lavoro come un esperimento da archiviare. Anche in questo caso, come per gli altri aspetti dalla cosiddetta “buona scuola”, l'obiettivo che mi prefiggo è di affrontare e sciogliere i nodi emersi in questi anni di applicazione. Come è noto, la cosiddetta “buona scuola” ha ampliato in maniera considerevole le ore obbligatorie di alternanza scuola-lavoro; così facendo, quello che avrebbe dovuto rappresentare un efficace strumento di formazione dello studente è stato letto come un obbligo, un dovere, non come un'opportunità da cogliere, sia per gli studenti sia per le strutture che si sono proposte di accoglierli presso di loro. Sono fermamente convinto che i termini “scuola” e “lavoro” non debbano essere intesi in maniera antitetica ma come sintesi naturale.

Trovo normale che durante un percorso di studi, oltre al trasferimento di conoscenze e di strumenti per interpretare il mondo in cui viviamo, si tenti di orientare gli studenti verso un lavoro. In questo senso reputo molto importante e formativo che gli studenti possano, tramite percorsi di competenza trasversali, iniziare a misurarsi con il mondo del lavoro, con il quale dovranno entrare in contatto; quello che ritengo intollerabile, però, è che esistano percorsi che non siano di assoluta qualità, rispondenti a standard di sicurezza elevati, ma soprattutto che non siano affatto coerenti con il percorso di apprendimento dello studente interessato.

Ed è proprio su queste criticità che stiamo intervenendo. Quest'Aula ha da pochi giorni approvato, in seconda lettura, il disegno di legge di conversione del decreto-legge cosiddetto milleproroghe, nel quale è stata inserita, con un emendamento dei relatori, una disposizione che esclude, con riferimento all'anno scolastico appena iniziato, l'obbligatorietà dello svolgimento di percorsi di alternanza scuola-lavoro ai fini dell'ammissione all'esame di stato. Tale intervento non è, però, sufficiente ad apportare quelle correzioni necessarie per liberare le piene potenzialità di uno strumento in cui - ripeto - credo molto.

Ecco perché ho intenzione di proporre, in un prossimo provvedimento legislativo, ulteriori e significative modifiche alla disciplina dei percorsi di alternanza scuola-lavoro che vedranno sensibilmente ridotta la loro durata minima, che peraltro verrà stabilita in misura differenziata per gli istituti professionali, tecnici e i licei. Solo così potremo garantire ai nostri studenti di conseguire un processo formativo ed educativo che funga veramente da scatola degli attrezzi con i quali costruirsi e reinventarsi il proprio futuro anche lavorativo.

PRESIDENTE. L'onorevole Aprea ha facoltà di replicare.

VALENTINA APREA (FI). Ci dichiariamo insoddisfatti, perché al nostro tempo le conoscenze scolastiche non sono più sufficienti a garantire una buona istruzione. Occorrono abilità e competenze che si acquisiscono in contesti diversi per allenarsi per il futuro; insomma, occorre andare a scuola di futuro. Quante volte l'abbiamo detto in Lombardia! In più, in un Paese, il nostro, che ha la percentuale più alta di dispersione scolastica e formativa dell'Europa.

Tuttoscuola ci ricorda che un giovane su sei abbandona la scuola prima della conclusione degli studi e, con una disoccupazione giovanile stabile al 30 per cento, non si può fermare il lento e faticoso avvicinamento fra sistema educativo e mondo del lavoro che ha cominciato a dare i suoi frutti con l'alternanza scuola-lavoro e anche con l'apprendistato di primo e terzo livello.

Più apprendistato anche nelle scuole superiori farebbe molto bene, signor Ministro.

Così pure, dopo la generalizzazione dell'alternanza scuola-lavoro prevista dalla legge n. 107 del 2015, sarebbe oltremodo rischioso e controproducente per la formazione dei nostri giovani riprodurre gerarchie nei percorsi scolastici superiori che richiamano il Novecento, dal momento che la circolarità degli studi formali e informali deve diventare patrimonio e occasione di crescita e di scoperta sia nei percorsi tecnico-scientifico, professionali che nei percorsi liceali. Vede, Ministro, nel blog del liceo “Vittorio Veneto” di Milano, Alessandro, studente liceale, che ha maturato un'esperienza con Pubblicità Progresso racconta: “La comunicazione sociale è uno strumento fondamentale perché si possano conoscere e approfondire argomenti non trattati a scuola. Durante il tempo trascorso in Pubblicità Progresso ho capito come sia impegnativo, ma allo stesso tempo bello e soddisfacente lavorare, confrontarsi e discutere con un gruppo di persone che hanno il tuo stesso obiettivo”.

Ministro Bussetti, si ravveda! Non riporti indietro le lancette dell'innovazione scolastica! I giovani del terzo millennio - mi creda - meritano di più di un'aula scolastica per il loro successo formativo e lei se lo ricordi (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Partito Democratico).

(Iniziative con riguardo all'esame di idoneità per i minori in regime di istruzione parentale - n. 3-00182)

PRESIDENTE. L'onorevole Latini ha facoltà di illustrare l'interrogazione Molinari ed altri n. 3-00182 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmataria.

GIORGIA LATINI (LEGA). Grazie, Presidente. Buonasera, Ministro. Sulla base di una circolare del MIUR, i genitori che intendono avvalersi di quella che ormai viene denominata “istruzione parentale”, al fine di garantire l'assolvimento dell'obbligo di istruzione, sono tenuti a presentare specifica dichiarazione che, dopo l'entrata in vigore del decreto n. 62 del 2017, deve essere presentata al dirigente scolastico del territorio di residenza, dimostrando di possedere le competenze tecniche e i mezzi materiali per provvedere in proprio o mediante frequenza di un'istituzione non statale e non paritaria all'istruzione dell'alunno. Sulla base di tale dichiarazione, il dirigente scolastico prende atto che l'assolvimento dell'obbligo di istruzione viene effettuato mediante l'istruzione parentale, comunicando altresì però ai genitori che, prima dell'inizio delle lezioni del successivo anno scolastico, l'alunno dovrà sostenere il prescritto esame di idoneità per la classe successiva.

Di contro, però, Ministro, gli studenti stranieri che intendono proseguire gli studi presso istituzioni scolastiche italiane che siano ancora in età di obbligo scolastico, secondo l'ordinamento scolastico italiano, vengono iscritti alla classe corrispondente…

PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole.

GIORGIA LATINI (LEGA). …all'età anagrafica, salvo che i docenti deliberino diversamente, quindi c'è…

PRESIDENTE. Concluda. Rivolga la domanda.

GIORGIA LATINI (LEGA). …una differenza tra gli studenti stranieri, che vengono comunque ammessi di diritto e gli studenti italiani, che invece fanno appunto questa educazione parentale, che devono assolvere l'esame. Quindi, se ci può dare delle delucidazioni in merito.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Istruzione dell'università e della ricerca, Marco Bussetti, ha facoltà di rispondere.

MARCO BUSSETTI, Ministro dell'Istruzione dell'università e della ricerca. Grazie, Presidente. Rispondo agli onorevoli interroganti, evidenziando preliminarmente che la disciplina relativa all'iscrizione scolastica degli alunni stranieri prevede una puntuale verifica delle competenze acquisite dagli stessi. La normativa stabilisce, infatti, che gli studenti stranieri siano iscritti di regola alla classe corrispondente all'età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l'iscrizione a una classe diversa tenendo conto dei seguenti elementi: 1) l'ordinamento degli studi dal Paese di provenienza dell'alunno; 2) l'accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dello stesso; 3) il corso di studi eventualmente seguito nel Paese di provenienza; 4) il titolo di studio eventualmente posseduto.

Non è previsto, pertanto, alcun automatismo nell'individuazione della classe di frequenza per l'alunno straniero, richiedendo la normativa una valutazione caso per caso da parte del Collegio dei docenti.

Gli studenti stranieri dunque vengono inseriti in un'unica volta nel percorso scolastico in una classe, dopodiché frequentano regolarmente il percorso scolastico nelle scuole del sistema formativo italiano.

L'inserimento dell'alunno straniero nella classe corrispondente più o meno all'età anagrafica dello studente permette allo stesso, vivendo nel gruppo dei pari, di imparare più velocemente la lingua attraverso la quale poi comunicare e studiare, pertanto non esiste alcuna discriminazione sotto il profilo della verifica delle competenze acquisite tra studenti stranieri e studenti, siano essi italiani o stranieri, che fruiscono dell'istituto dell'istruzione parentale.

Con riferimento a questi ultimi, l'obbligo di sostenere l'esame annuale di idoneità ha infatti la finalità di verificare che la famiglia stia effettivamente provvedendo all'istruzione del minore e che lo stesso stia acquisendo competenze coerenti con il percorso di studi, ciò al fine di garantire agli alunni l'effettivo assorbimento del diritto-dovere all'istruzione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. L'onorevole Latini ha facoltà di replicare per due minuti.

GIORGIA LATINI (LEGA). Grazie, Ministro, la ringrazio per la risposta. Quello che magari deve essere un po' anche rivisto è il fatto che gli studenti stranieri magari debbano fare un esame anche della lingua, visto che al momento non viene comunque previsto per l'accesso. Comunque la ringrazio, a nome di tutto il gruppo, e le auguriamo buon lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-SalviniPremier).

(Iniziative volte a disciplinare le graduatorie ad esaurimento in relazione alla sentenza n. 11 del 2017 dell'Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, riguardante i titolari di diploma magistrale conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002 – n. 3-00183)

PRESIDENTE. L'onorevole Mollicone ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00183 (Vedi l'allegato A).

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente, signor Ministro, ci rivolgiamo anche ai maestri e alle famiglie in ascolto. Abbiamo presentato questa interrogazione a risposta immediata sulla tutela dei precari della scuola e, in particolare, a favore dei diplomati magistrali, ma non solo, per dimostrare che Fratelli d'Italia non arretrerà di un millimetro rispetto alla difesa di questa categoria, le maestre e i maestri italiani, fondamentale per la formazione dei nostri figli e, quindi, per la nazione.

La situazione è destinata a trasformarsi, purtroppo, in un licenziamento di massa. Siamo qui oggi a chiedere, quindi, al Governo se non ritenga urgente riconfigurare le tre fasce delle graduatorie senza oneri per lo Stato in questo modo: prima fascia, diplomati magistrali vincitori e idonei del concorso del 1999, abilitati DM85, laureati in scienza della formazione primaria vecchio ordinamento entro l'anno 2007; seconda fascia, diplomati magistrali in possesso di tre anni di servizio e laureati in scienza della formazione primaria in possesso di tre anni di servizio; terza fascia, diplomati magistrali e laureati in scienza della formazione primaria senza servizio, che potranno passare in seconda fascia una volta maturati i trentasei mesi.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Istruzione dell'università e della ricerca, Marco Bussetti, ha facoltà di rispondere.

MARCO BUSSETTI, Ministro dell'Istruzione dell'università e della ricerca. Grazie, Presidente. Ringrazio gli onorevoli interroganti perché mi consentono di evidenziare che il tempestivo intervento degli stessi, invocato al fine di evitare un licenziamento di massa dei diplomati magistrali è già stato assunto da questo Governo con il decreto “dignità”, che è stato convertito in legge già prima dell'estate e che ha consentito di risolvere una problematica che il precedente Governo non aveva voluto neppure affrontare.

Come hanno ricordato gli onorevoli interroganti, il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 11 resa in Adunanza plenaria il 20 dicembre 2017, ha definitivamente chiarito che il possesso del solo diploma magistrale, sebbene conseguito entro l'anno scolastico 2001-2002, non costituisce titolo per l'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento, cosiddette GAE. I diplomati magistrali avrebbero dovuto pertanto essere cancellati dalle graduatorie ad esaurimento in esecuzione delle sentenze di merito che non potevano che uniformarsi, come di fatto è avvenuto e sta avvenendo, al richiamato principio giurisprudenziale. Ed è proprio per evitare che tali cancellazioni potessero pregiudicare l'avvio dell'anno scolastico 2018-2019 che ho fortemente voluto l'inserimento nel decreto-legge, cosiddetto dignità, di una disposizione che ha consentito di differire il termine di esecuzione delle predette sentenze di 120 giorni. In sede di conversione del decreto-legge è stata poi prevista, da un lato, la salvaguardia fino al 30 giugno 2019 dei rapporti di lavoro dei diplomati magistrali e, dall'altro, una procedura concorsuale straordinaria riservata, tra gli altri, a coloro che sono in possesso di un diploma magistrale con valore di abilitazione conseguita entro l'anno scolastico 2001-2002 purché abbiano svolto nel corso degli ultimi otto anni scolastici almeno due annualità di servizio nello specifico posto per cui concorrono. Parallelamente alla procedura concorsuale straordinaria, di cui è imminente l'avvio essendo già stato approntato dai miei uffici il decreto attuativo del relativo bando, è stato previsto anche un concorso ordinario con l'intenzione di avviarlo contestualmente all'indizione della procedura di reclutamento straordinario. Ciò consentirà di procedere anche per la scuola primaria e dell'infanzia al reclutamento del personale docente mediante un concorso per titoli ed esami da bandire con cadenza regolare e di pervenire così al definitivo superamento delle graduatorie ad esaurimento.

PRESIDENTE. L'onorevole Mollicone ha facoltà replicare alla sua interrogazione.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Ministro Bussetti, ci dispiace ma non possiamo assolutamente ritenerci soddisfatti. Questo è un po' il disco rotto che andate ripetendo dal decreto dignità. In realtà avete dimostrato, in particolare voi della Lega, copiando e incollando di fatto il decreto n. 59 voluto dal PD, di aver esteso proprio ai docenti della scuola primaria e della scuola dell'infanzia in GAE, con riserva o in seconda fascia d'istituto. Ascolti queste inequivocabili parole e poi le dirò di chi sono: “Abbiamo presentato innumerevoli atti ispettivi (interrogazioni, interpellanze), decine di emendamenti e anche una risoluzione finalizzata ad impegnare il Governo al riconoscimento del valore abilitante del titolo di diploma magistrale e al conseguente inserimento nelle graduatorie ad esaurimento di tutti gli aventi diritto. Il MoVimento 5 Stelle ritiene che sia in atto da troppo tempo una palese violazione della legge e dei diritti dei lavoratori nonché una grave disparità di trattamento tra soggetti che, pur avendo il medesimo titolo, sono stati inseriti nelle GAE e soggetti che invece ne resteranno fuori. Le recenti sentenze degli organi della giustizia amministrativa, tutte favorevoli ai diplomati, confermano l'approccio schizofrenico di questo Governo e di quelli che lo hanno preceduto all'annosa problematica di questi insegnanti e, più in generale, a tutte quelle che riguardano l'intero mondo del precariato scolastico”. Indovini di chi sono queste parole? Sono di Luigi Di Maio, nel 2015, Vicepresidente della Camera dei deputati (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Quindi, Ministro, vi smentisco e vi smentiamo con le vostre stesse parole. In realtà avete fatto promesse che non avete mantenuto e, come ci ricorda Gandhi, nel dire sì al cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo, questo cambiamento, Ministro, passando dall'opposizione al Governo deve essere dimostrato nei fatti, non nelle opinioni e voi state cambiando idea e state tradendo un'intera categoria dei maestri italiani e soprattutto ai ragazzi che intendono divenirlo a cui Fratelli d'Italia guarda. Noi li difenderemo in ogni sede (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Ascari, Brescia, Caiata, Delrio, Gallo, Giaccone, Giachetti, Liuzzi, Lorefice, Lupi, Ruocco, Saltamartini, Scoma e Tateo sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente novantuno, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Comunico che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, si è convenuta la seguente articolazione dei lavori per la settimana 25-28 settembre:

Martedì 25 settembre (ore 11)

Svolgimento di interpellanze e interrogazioni

Martedì 25 settembre (ore 15)

Discussione sulle linee generali delle mozioni:

Biancofiore e Gelmini n. 1-00030 concernente iniziative in relazione al prospettato riconoscimento della cittadinanza austriaca ai cittadini italiani di lingua tedesca e ladina residenti in Alto Adige

Meloni ed altri n. 1-00032 concernente iniziative per Roma Capitale

Delrio ed altri n. 1-00036 sulla posizione da sostenere in sede europea circa l'applicazione nei confronti dell'Ungheria dell'articolo 7, paragrafo 1 del trattato UE, in relazione alla risoluzione adottata dal Parlamento europeo (in corso di pubblicazione)

Mercoledì 26 settembre (ore 15)

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (question time)

Giovedì 27 settembre (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna e nella giornata di venerdì 28 settembre)

Seguito dell'esame delle mozioni:

Biancofiore e Gelmini n. 1-00030 concernente iniziative in relazione al prospettato riconoscimento della cittadinanza austriaca ai cittadini italiani di lingua tedesca e ladina residenti in Alto Adige

Meloni ed altri n. 1-00032 concernente iniziative per Roma Capitale

Delrio ed altri n. 1-00036 sulla posizione da sostenere in sede europea circa l'applicazione nei confronti dell'Ungheria dell'articolo 7, paragrafo 1 del trattato UE, in relazione alla risoluzione adottata dal Parlamento europeo (in corso di pubblicazione)

Dimissioni del deputato Andrea Mura

Venerdì 28 settembre (ore 9,30)

Svolgimento di interpellanze urgenti

L'organizzazione dei tempi per l'esame delle mozioni Biancofiore e Gelmini n. 1-00030, Meloni ed altri n. 1-00032 e Delrio ed altri n. 1-00036 sarà pubblicata nell'Allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.

Si è altresì convenuto, all'unanimità, che nella seduta di lunedì 1° ottobre avrà luogo la discussione sulle linee generali della proposta di legge n. 791 – Disposizioni in materia di azioni di classe e che il seguito dell'esame sarà previsto a partire da martedì 2 ottobre, con tempi contingentati.

La Conferenza dei Presidenti di gruppo sarà nuovamente convocata la prossima settimana, per procedere alla predisposizione del calendario dei lavori del mese di ottobre e del programma dei lavori per i mesi ottobre – dicembre.

Interventi di fine seduta.

WALTER RIZZETTO (FDI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO (FDI). Grazie, Presidente. In realtà a questo punto ritiro l'intervento perché volevo intervenire sulla scomparsa purtroppo avvenuta ieri dell'onorevole professor Dell'Aringa, che anche lei ha conosciuto durante la scorsa legislatura. Tuttavia mi pare di capire che ci sia un'intesa tra i gruppi per ricordarne la figura già la prossima settimana di fronte all'Assemblea che mi auguro sarà piena per la memoria del nostro ex-collega deputato e non soltanto deputato. Immagino che la sua scomparsa mancherà molto sia alla politica sia al mondo del lavoro nel quale effettivamente il professor Dell'Aringa ha svolto un ruolo veramente importante negli ultimi anni della sua attività (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

LUCIA AZZOLINA (M5S). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCIA AZZOLINA (M5S). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi e colleghe, desidero affrontare il tema dell'inclusione scolastica dello studente con disabilità in merito al diritto di essere affiancato dall'assistente all'autonomia e alla comunicazione. L'assistente alla comunicazione agisce principalmente nell'ambito scolastico. Il suo ruolo diventa fondamentale perché, insieme agli insegnanti, aiuta il bambino sordo ad essere protagonista della sua vita. Durante l'età scolare lo sostiene nelle sue difficoltà, gli insegna ad essere autonomo e autosufficiente, ad affrontare le difficoltà e le gioie della vita. Con l'inizio dell'anno scolastico molte famiglie piemontesi di Torino, Cossato, Collegno con figli affetti da deficit uditivo mi hanno contattata: chiedono di avere il servizio di assistenza alla comunicazione scolastica ed extrascolastica erogata dai vari enti competenti.

Purtroppo, ogni anno le ore svolte dall'assistente alla comunicazione in orario scolastico sono sempre inferiori, nonostante il PEI, redatto dall'équipe dell'istituzione scolastica, richieda la copertura massima sia per l'insegnante di sostegno sia per l'assistente alla comunicazione al fine di garantire il diritto allo studio degli studenti.

Ci sono state, inoltre, diverse pronunce giudiziarie che hanno tutelato gli studenti suddetti garantendo loro l'orario completo degli assistenti alla comunicazione. Le famiglie di questi studenti rivendicano il diritto dei loro figli ad essere affiancati dall'assistente all'autonomia e alla comunicazione, così come previsto dal PEI, anche senza doversi rivolgere ad un giudice (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Troiano. Ne ha facoltà.

FRANCESCA TROIANO (M5S). Grazie, Presidente. Colleghi, è in atto una profonda discriminazione tra appartenenti alla stessa categoria all'interno del settore pubblico. Mi riferisco a quanto sta avvenendo nelle commissioni medico-legali dell'INPS per l'invalidità civile, sordità, cecità, handicap e disabilità. Tali commissioni sono costituite da medici tra cui un rappresentante delle associazioni di categoria e, nei casi previsti, anche da un operatore sociale, assistente sociale o psicologo.

Nel 2015 l'INPS ha pubblicato un bando di selezione pubblica per operatori sociali ed esperti nel quale appaiono alcune incongruenze relative al rapporto di lavoro tra psicologi, assistenti sociali e INPS stessa. Il contratto tra INPS e convenzionati è di natura libero-professionale, ma gli obblighi istituzionali richiesti dall'ente spesso richiamano più gli estremi del lavoro dipendente. La retribuzione fissa prevista è di 50 euro a seduta, indipendentemente dal numero di pratiche esaminate, con un impegno lavorativo che non può essere inferiore a tre ore per ogni sessione, con circa dodici persone esaminate. Il compenso orario lordo è pari a circa 8-12 euro e non tiene conto degli innumerevoli oneri a carico del professionista. Si stima che, al netto, il compenso orario corrisponda a meno di sei e otto euro. Si verifica così una difformità di contribuzione anche rispetto agli operatori sociali delle ASL che sono preposti alle verifiche relative nelle Commissioni di prima istanza per l'accertamento dell'invalidità civile, i quali percepiscono circa otto euro per ogni soggetto esaminato, senza tener conto che le responsabilità a carico degli operatori, che esplicano gli adempimenti medico-legali presso le sedi INPS, sono di gran lunga più pregnanti rispetto, appunto, a un compito di verifica dei giudizi espressi dalle commissioni ASL.

Oggi in queste condizioni ci sono circa 341 operatori sociali che godono di un trattamento economico iniquo rispetto alle figure professionali presenti in commissione, in una condizione di totale precarietà, assenza di tutele e svilimento professionale e morale (Applausi)

PRESIDENTE. Sono così esauriti gli interventi di fine seduta.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Venerdì 21 settembre 2018 - Ore 9,30:

1. Svolgimento di interpellanze urgenti.

La seduta termina alle 15,55.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 1 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 6)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Dichiarazione urgenza pdl 1066 471 471 0 236 471 0 79 Appr.
2 Nominale Fissaz. termine relazione Assemblea pdl 1066 479 474 5 238 474 0 79 Appr.
3 Nominale Dichiarazione urgenza pdl 543 494 373 121 187 373 0 75 Appr.
4 Nominale Fissaz. termine relazione Assemblea pdl 543 494 393 101 197 371 22 75 Appr.
5 Nominale Dichiarazione urgenza pdl 893 497 497 0 249 497 0 75 Appr.
6 Nominale Fissaz. termine relazione Assemblea pdl 893 492 492 0 247 492 0 76 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.