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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 631 di giovedì 20 gennaio 2022

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO

La seduta comincia alle 8,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

SILVANA ANDREINA COMAROLI, Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Baldelli, Colletti, Davide Crippa, Delmastro Delle Vedove, Gregorio Fontana, Giachetti, Lapia, Lollobrigida, Lupi, Macina, Magi, Molinari, Paita, Pastorino, Perantoni, Sisto, Tateo, Terzoni e Zanettin sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente 114, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 8,37).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 2463 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172, recante misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali (Approvato dal Senato) (A.C. 3442​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 3442: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172, recante misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali.

Ricordo che nella seduta di ieri si è concluso l'esame degli ordini del giorno.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3442​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Sodano. Non è presente: si intende che vi abbia rinunciato.

Ha chiesto di parlare il collega Romaniello. Non è presente: si intende che vi abbia rinunciato.

Ha chiesto di parlare la collega Suriano. Ne ha facoltà.

SIMONA SURIANO (MISTO). Grazie, Presidente. Cosa dire di questo decreto? Si tratta dell'ennesimo decreto che va a limitare continuamente - vessatoriamente, tra l'altro, e inutilmente, visti i numeri dei contagi che abbiamo in questi giorni - e a comprimere ulteriormente i diritti fondamentali, i diritti essenziali dei cittadini per poi comunque non ottenere nulla. Io avevo presentato un emendamento che ovviamente non è stato discusso, perché è l'ennesimo decreto vincolato, l'ennesimo decreto blindato. Non è stato discusso in Commissione né è stato discusso in Aula. Nell'emendamento chiedevo semplicemente per i lavoratori sospesi la possibilità di garantire loro l'assegno alimentare previsto per legge. Attualmente esiste un decreto del Presidente della Repubblica che prevede, per i lavoratori sospesi, per i pubblici impiegati, la possibilità comunque di avere un assegno alimentare, perché voi state andando a intaccare la dignità dell'essere umano.

Ad una persona che non si piega al ricatto e che quindi non vuole vaccinarsi per mille e un motivo, anche sbagliando probabilmente, ad una persona che ha fatto una scelta non potete impedire di portare un tozzo di pane a casa. La umiliate! E, infatti, esiste la possibilità di garantire l'assegno alimentare anche a coloro che hanno commesso gravi reati; anche per chi è sospeso per aver commesso reati molto gravi è prevista la possibilità dell'assegno alimentare, tranne per chi non si è vaccinato. Siamo all'assurdo! Ad una persona che non ha commesso alcun reato e che ha semplicemente fatto una scelta, probabilmente sbagliata, voi togliete la dignità.

Anche Amnesty International vi ha richiamato e ha ritenuto che le vostre misure stanno travalicando il limite della costituzionalità, dell'accettabilità e della tollerabilità. Non vi è trasparenza. Ad oggi l'emergenza è fino al 31 marzo, ma non sappiamo se verrà prorogata fino a giugno o a luglio. Non si sa niente in questo Paese.

Sappiamo solo che continuate ad imporre misure restrittive e senza alcun fondamento scientifico e lo stanno ormai dimostrando tutti. È impossibile somministrare un vaccino ogni tre mesi alla popolazione mondiale, ormai tutti l'hanno capito. Tra l'altro, siamo alla quarta dose in Occidente mentre nel resto del mondo ancora, forse, non è stata neanche somministrata la prima dose. Come pensate di sconfiggere una pandemia globale, quando noi siamo ipervaccinati e il resto del mondo non ha nemmeno la prima dose? È tutta una follia, è tutto assurdo, il modo in cui state perseguendo questa politica sanitaria è totalmente fallimentare, ma, infatti, il vostro obiettivo non è quello di limitare il contagio, ma alimentare lo scontro tra cittadini, tra vax e no-vax, tra terrapiattisti, tra scienziati; il vostro obiettivo è quello di distogliere l'attenzione dal fallimento delle vostre politiche per non parlare delle misure economico fiscali: è tutto un fallimento! Anziché, quindi, attenzionare ciò che sta accadendo, preferite dare la colpa ai terrapiattisti e ai no-vax - che sono la minoranza di questo Paese -, che non si vogliono vaccinare e che - ormai è provato - non sono coloro che diffondono il contagio; preferite alimentare lo scontro, la divisione, l'odio sociale. Altro che unità sociale: in questo Paese c'è divisione, c'è odio, c'è scontro. Io vedo piazze ogni giorno che si lamentano, piazze che piangono, che chiedono attenzione e voi tirate avanti, andate dritto, senza minimamente curarvi di come sta soffrendo il Paese.

Quindi, la vostra politica - è chiaro - non è quella sanitaria, la vostra politica è quella di annientare psicologicamente chi non sottostà al vostro ricatto; non gli date nemmeno la dignità di un tozzo di pane, di un assegno alimentare per mantenere i propri figli e parlo di un padre o di una madre che hanno servito lo Stato con onore e dignità per anni, magari in prima linea, durante la pandemia, senza i dispositivi di protezione individuale, e che adesso cacciate ed eliminate come uno scarto senza nemmeno un euro a fine mese o la possibilità di portare un tozzo di pane a casa. Tutto quello che state facendo, non solo, è incostituzionale ed illegittimo, ma è immorale e la storia se lo ricorderà (Applausi dei deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lupi. Non è presente in Aula: si intende vi abbia rinunciato.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Sapia. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-A). Grazie, Presidente. L'articolo 8 del decreto-legge n. 172 del 2021 recita testualmente: “Al fine di promuovere un più elevato livello di copertura vaccinale, il Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri elabora un piano per garantire i più ampi spazi sui mezzi di comunicazione di massa per campagne di informazione, formazione e sensibilizzazione sulla vaccinazione anti-SARS-CoV-2”.

Presidente, proprio l'informazione sulla campagna vaccinale e, dunque, sull'uso dei vaccini è stata il fallimento totale del Governo, va ricordato e ribadito, è stato detto e fatto di tutto e, poi, l'esatto contrario, da AstraZeneca all'immunizzazione dei vaccinati, alla durata degli antidoti e del green pass. Per inciso, non possiamo dimenticare la vicenda della vigile attesa con la tachipirina, nonostante la sospensiva che il Consiglio di Stato ha deciso sulla pronuncia del TAR del Lazio che era stata netta contro le linee guida ministeriali per la cura dei pazienti COVID.

Al di là di come andrà a finire questa battaglia legale, non possiamo tacere sulla responsabilità politica del Ministro Speranza che, in un Paese normale, si sarebbe dimesso già dopo le inchieste di Report sul mancato aggiornamento del piano pandemico e sulle vite che si potevano salvare, se non ci fosse stato un gioco di mascheramenti nei palazzi romani. Forse, non dovremmo nemmeno più discutere di questo; infatti, davanti all'evidenza, agli errori del Governo, alla sua arroganza e ai suoi continui cambi di rotta dovremmo trovare altri spazi di lotta politica e civile, ma fuori dal Parlamento. Il Parlamento, ormai, è mortificato, relegato a ratificare formalmente la volontà di un Esecutivo che sul COVID ha sbagliato ogni cosa e non ha mai chiesto scusa, Presidente, e non ha mai chiesto scusa ai cittadini italiani; un Governo delle banche, di Confindustria e di quel che resta di ENI e dell'indimenticato Enrico Mattei, un Governo delle grandi forze del capitale. Abbiamo un Esecutivo che ha avuto il favore di larga parte della stampa, che non si è impegnato per le cure domiciliari, che ha permesso un folle cocktail di vaccini, che non ha investito sulla scuola e sui trasporti, che ha tirato la mano indietro sui ristori alle imprese e sulla proroga della Cassa integrazione, che ha scelto cinicamente la strada di far infettare tutti e di indurre alla vaccinazione dei bambini, su cui grandi esponenti della comunità scientifica e della FDA americana avevano manifestato ferma contrarietà.

Oggi, votiamo sul decreto che ha rafforzato il green pass e imposto la vaccinazione continua per determinate categorie di lavoratori.

Si tratta di uno dei tanti decreti con cui è stato perpetrato il ricatto di Stato, cioè la subordinazione della libertà all'atto della vaccinazione e del possesso del green pass, per di più di durata minore. La prospettiva è che chi non accetterà il vaccino, tra un po' non potrà neppure andare al bagno di casa e, forse, nemmeno andare a dormire. Per la democrazia sono tempi molto neri. In Italia non c'è mai stato un periodo simile di cancellazione della sovranità popolare, della libertà e della dignità individuale. Governo e maggioranza hanno agito in spregio al Regolamento europeo sul certificato verde, in spregio alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, in spregio alla Costituzione, in spregio al buonsenso, in spregio al necessario rapporto di fiducia con i cittadini, in spregio al confronto democratico, in spregio alla verità sui fatti.

Non possiamo votare un decreto che annulla la personalità dei cittadini, che ne comprime la vita stessa; temiamo, infatti, la deriva autoritaria definitiva, all'orizzonte non c'è niente, oltre le vaccinazioni a catena, posto che i vaccini non proteggono dall'infezione del nuovo Coronavirus e che potrebbero compromettere il sistema immunitario, stando alle preoccupazioni di un pezzo della comunità scientifica. Noi pensiamo che la pandemia venga usata per cambiare il sistema politico e di Governo, per terrorizzare il popolo, abituarlo a restrizioni e alla sudditanza, per disintegrare i diritti fondamentali e speculare sull'emergenza, soprattutto sul piano economico. È in atto una trasformazione cinica e spietata dei rapporti umani, civili, sociali, giuridici e politici. State polverizzato la civiltà democratica per sostituirla con la dittatura sanitaria, che perpetua il terrore e la propaganda, mentre il Governo britannico ha annunciato l'imminente liberi tutti, via mascherina e green pass, introdotto soltanto nel dicembre scorso per discoteche e grandi eventi. Il popolo italiano è sfiancato, è sfinito e non riesce a ribellarsi, ma noi continueremo a lottare, anche se in minoranza, a denunciare le vostre trame e a difendere i cittadini dal vostro piano di sovversione della democrazia.

Con piena coscienza e sapendo di aver detto la verità, annuncio il mio voto contrario al testo in discussione (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Forciniti, che non è presente in Aula: si intende vi abbia rinunciato.

Ha chiesto di parlare il collega Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-A). Grazie, Presidente. Intervengo per qualche breve riflessione, siccome siamo in dichiarazione di voto. Vorrei ribadire ulteriormente a quest'Aula, qualora ce ne fosse ancora il bisogno e l'esigenza, la nostra contrarietà a uno strumento inutile, irrazionale, inefficace e fallimentare chiamato green pass di cui, tra l'altro, voi del Governo e della maggioranza, non siete stati neanche in grado di spiegare quali siano stati i benefici, quali siano state le utilità scientifiche che ha portato questo strumento divisivo. Nella giornata di ieri l'abbiamo potuto notare maggiormente, anche con degli ordini del giorno che sono stati presentati anche da alcuni esponenti della maggioranza e parlo del collega Bella, che ha fatto un ordine del giorno molto preciso - tra l'altro, io ho assistito anche alla sua illustrazione il giorno prima -, e che chiedeva, supplicava, forse, che non dovesse essere emesso con la locuzione “si valuti l'opportunità di”, proprio per dare maggiore sicurezza, cosa che ovviamente non c'è stata, dell'efficacia di questo strumento. Ovviamente, il Governo ha posto la dicitura “si valuti l'opportunità di”, quindi inficiando l'ordine del giorno di questo collega che, tra l'altro, è anche un uomo di scienza. Ma è stato fatto anche di peggio, dopo, successivamente, con l'ordine del giorno del collega Romaniello che ha inserito ben 146 pubblicazioni scientifiche nel suo ordine del giorno, ha fatto un ordine del giorno di 12, 14 pagine, una cosa inusuale, ma proprio per dare maggiore valore a quanto lui stava riportando nella richiesta di quest'atto di indirizzo; ovviamente, che fine ha fatto? È sempre stato ripudiato, nella ratio, quell'ordine del giorno e questo tende a dimostrare semplicemente una cosa, che il green pass è inutile e voi del Governo e voi della maggioranza non avete neanche le parole, non avete neanche le giustificazioni per poterlo dimostrare.

Questo è stato acclarato nella giornata di ieri. Poi, in serata, siamo scivolati ancora più in basso, perché, mentre ero insieme alla collega Piera Aiello per omaggiare l'anniversario del compleanno del magistrato Paolo Borsellino, si è acceso improvvisamente un dibattito all'interno di quest'Aula su chi deve venire a votare il Presidente della Repubblica, i cosiddetti grandi elettori.

Poiché ieri è passato un ordine del giorno della maggioranza che prevede che anche i grandi elettori - quindi, i senatori, i deputati, i consiglieri regionali e coloro che ne hanno titolo - possano venire a votare, se positivi al test molecolare o antigienico, il Presidente della Repubblica, sostanzialmente si sta asserendo che i cittadini sono di una categoria di rango inferiore rispetto ai politici, visto che oggi, con le norme astruse, complicate, che limitano anche la libertà di movimento, di spostamento e di circolazione, non è consentito loro, se non hanno il super green pass, di lasciare isole come Sicilia e Sardegna, ma anche quelle più piccole; quindi, è limitata di fatto la circolazione di questi cittadini. Invece, i politici, che appartengono alla casta, diventano ancora più casta perché possono venire qui, positivi al COVID, asintomatici, a votare il Presidente della Repubblica. Lo dovete fare perché, altrimenti, poi vi saltano gli schemi, vi saltano i giochetti e gli accordi di partito per eleggere il Presidente della Repubblica, ma questo, cari colleghi e cari rappresentanti del Governo, è uno schiaffo in faccia a tutti i cittadini che vedono violati i propri diritti e le proprie libertà. Questo state facendo! E non ve ne rendete neanche conto. Purtroppo, qui dentro, chi respira l'aria all'interno di questo emiciclo ormai ha perso proprio la cognizione di cosa sta avvenendo fuori, delle imprese che sono chiuse e dei cittadini che andranno a finire in strada perché perderanno il lavoro; ormai di questo non se ne parla proprio più. Ristori che arrivano in ritardo, restrizioni che aumentano di giorno in giorno. Stiamo facendo le dichiarazioni di voto su un provvedimento che è stato emanato il 26 novembre e sono usciti ben altri due decreti che hanno inasprito ulteriormente le condizioni di vita sociale della cittadinanza e della popolazione. Tra l'altro - che ve lo dico a fare? - questo è un provvedimento che, per l'ennesima volta, viene blindato, ormai anche esautorando la democrazia parlamentare, esautorando noi che siamo i rappresentanti dei cittadini, del popolo. Ormai siamo in mano ad una dittatura sanitaria, il Draghistan, che fa quello che vuole. E la cosa che mi fa più specie è che addirittura qui qualche gruppo di maggioranza si indigna se viene etichettato come “peracottaro”: si tratta di una parola che non si può dire in questo emiciclo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa). I cittadini sono ingabbiati sulle isole, non hanno possibilità di movimento, i politici possono venire anche con il COVID a votare il Presidente della Repubblica, ma il problema di quest'Aula è essere etichettato come peracottaro; guardate come siamo scivolati in basso. E per dare la dimensione della morsa da cui sono attanagliate le imprese, con questo combinato disposto delle misure COVID inutili, pazzesche, dannose - vorrei segnalare che Boris Johnson nella sua Gran Bretagna ha ritirato il green pass perché ormai è una cosa ridicola con il numero di contagi che si sono manifestati in queste ultime settimane -, vorrei segnalarvi che il mondo economico non è soltanto alle prese con le follie del Governo Draghi dei peggiori, ma è anche alle prese con un'inflazione, tanto per citare qualche numeretto, che a novembre era dell'1,2 per cento e a dicembre è raddoppiata al 2,4 per cento. L'energia, che aveva un costo di 40 euro a megawatt è passata oggi a 300 euro a megawatt e le materie prime - come per esempio grano e mais - hanno subito aumenti del 300 per cento. Quindi, queste misure idiote che avete proposto con questo aumento dell'inflazione per l'approvvigionamento delle materie prime stanno determinando un'ecatombe di interi settori, soprattutto delle PMI, delle piccole imprese, quelle che sono gestite anche a livello familiare, che hanno 5,6 o 10 dipendenti e lo shopping da parte dei fondi d'investimento è già iniziato nel nostro Paese; forse, questo era proprio il disegno voluto da Mario Draghi, perché noi ce lo ricordiamo quello che è avvenuto tanti anni fa. Vorrei dare anche voce questa mattina a chi voce purtroppo non ha: si tratta degli operatori dello spettacolo, del mondo dello spettacolo dal vivo. Gli operatori dell'opera classica e dell'opera lirica sono tra le categorie che hanno risentito maggiormente della crisi pandemica, questo perché le chiusure sono partite a fine febbraio del 2020 e una vera riapertura, se pur con molte difficoltà, si è registrata solo alla fine di maggio del 2021, come più volte hanno rimarcato le tante associazioni di categoria al Ministero della Cultura.

Queste associazioni tra l'altro hanno anche stigmatizzato una serie di carenze dal punto di vista dell'accesso ai ristori, sia per quanto riguarda gli artisti, sia per quanto riguarda i manager ed i produttori, a causa di bandi redatti con bizantinismi, tali da far impazzire perfino i solerti addetti al controllo presso la Direzione generale dello spettacolo dal vivo. Solo per citare i ritardi, il ristoro previsto dal decreto n. 107 del marzo scorso è stato liquidato a dicembre: 9 mesi per liquidare un ristoro in piena emergenza! Non vi sembrano un po' troppi? La stessa cosa con gli ultimi tre decreti che hanno posto misure altamente restrittive. Ma i ristori dove sono? Io ieri, intervenendo sull'ordine del giorno, con cui chiedevo di alimentare questo Fondo per il turismo, vi ho raccontato una storia triste, di due imprenditori giovanissimi, con meno di trent'anni ed una bambina piccola che hanno dovuto chiudere la loro pizzeria perché strangolati dai debiti e soprattutto anche alla luce di tutti i rincari che vi ho citato prima. Ma i ristori dove sono? Allora qui, Presidente, bisogna pensare che evidentemente c'è un piano. Ripeto, c'è un piano, noi non siamo complottisti, ma le evidenze sono queste. Dove sono i ristori? Avete addirittura imposto il super green pass all'esterno, per chi deve pranzare e cenare, il super green pass all'aria aperta, e noi giriamo con queste mascherine all'esterno e all'aperto anche quando c'è vento. Sembra un film dell'orrore! Quindi, avete sostanzialmente imposto tutte queste restrizioni - e arrivo alla conclusione - per fare cosa? Ammazzare ristoranti, bar, sale da ballo, discoteche. Bene, bravi, ottimo lavoro! Noi ovviamente dichiareremo il nostro voto contrario e non voteremo mai queste porcherie (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Hanno chiesto di parlare l'onorevole Corda e l'onorevole Vallascas, ma risulta che vi abbiano rinunziato.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Giuliodori. Ne ha facoltà.

PAOLO GIULIODORI (MISTO-A). Grazie, Presidente. Stare qui dentro mi ha fatto capire come siamo sottoposti ad una pressione non indifferente. Siamo sempre costantemente chiusi in queste quattro mura - che hanno sicuramente un valore storico e politico impressionante, ma poca agibilità politica - e, per quanto importanti, ci isolano dalla realtà e dal resto del mondo. Quindi, entriamo qui e non vediamo più tutto quello che succede fuori, non vediamo più cosa succede alle nostre imprese, ai nostri cittadini e al nostro tessuto sociale, in questo contesto di infodemia, relativo ovviamente all'emergenza sanitaria, che emergenza più non è. Siamo bombardati da informazioni, però non riusciamo mai a capire come stanno le cose realmente, perlomeno alcuni di noi. Altri invece escono fuori, parlano con le persone, vanno a visitare le imprese, analizzano i dati e scoprono qual è la reale situazione del Paese Italia, ma direi anche del resto del mondo. In particolare, per quanto riguarda appunto l'emergenza sanitaria, dobbiamo andare ad analizzare che cosa sta succedendo. Io ho fatto spesso delle critiche per quanto riguarda i dati che vengono forniti - che dati non sono perché nessun esperto definirebbe dati quelli che ci vengono forniti dall'Istituto superiore di sanità, ma questo è un altro discorso -, ma ci sono altre vie per comprendere il mondo tramite la scienza, la scienza vera quella senza “h” finale. In particolare, abbiamo la variante Omicron che è dominante, anzi ha già sostituito la Delta, secondo me già un po' di giorni fa. Che cos'è questa variante Omicron? È sensibilmente differente dalla variante Delta, è molto più contagiosa - questo è assolutamente vero - però per fortuna è anche molto meno aggressiva.

Si parla di un quinto dei ricorsi alle terapie intensive rispetto alla variante Delta e, addirittura, di un decimo delle morti, sempre rispetto alla Delta; quindi dovremmo quasi gioire, perché madre natura ci ha portato questo regalo, che è la variante Delta, che ci sta facendo uscire nettamente dall'emergenza. Infatti, è così che si risolvono le pandemie; dopo circa 2 anni, il virus si endemizza da solo in termini evolutivi. Quindi, come dovremmo trattare questa non più emergenza sanitaria? Di certo, dovremmo trattarla non con l'unico strumento del vaccino e non con il super green pass o il green pass.

È appena uscito uno studio su The Lancet - una delle riviste scientifiche più importanti al mondo - che dice, sostanzialmente, che non c'è stato un grande beneficio in termini di numero di vaccinazioni in Italia, utilizzando lo strumento del green pass o del super green pass. Ma non solo, abbiamo anche uno studio, promosso dal Ministero della Salute olandese, secondo cui il super green pass e il green pass non hanno avuto, praticamente, nessun effetto sulla curva epidemica. Infatti, tutti gli esperti sanno che il virus fa un po' quello che vuole e non sta certo a guardare noi che facciamo restrizioni, mettiamo mascherine o facciamo lockdown. Il virus ha una sua vita, segue una certa curva epidemica, poi cala e riprende con un'altra ondata nelle stagioni fredde; questo è un virus prettamente stagionale, già dalle varianti precedenti ma in particolare con la variante Omicron.

E, poi, cosa succede nel mondo, cosa succede negli altri Paesi, quelli un po' più ragionevoli? Succede che Johnson, ieri, ha detto che il Regno Unito toglierà tutte le restrizioni, persino la mascherina. Quindi, capite come siamo stiamo vivendo una realtà, quella italiana, che è totalmente distaccata dalla realtà, da quello che sta realmente succedendo. Abbiamo anche, per esempio, la Spagna, che ha deciso di trattare la variante Omicron come una normalissima influenza, perché è così che va trattata. Andiamo a vedere Israele: abbiamo il Ministro delle Finanze che dichiara pubblicamente che il super green pass non ha nessuna base sanitaria, scientifica - cosa che noi diciamo da quasi un anno, ormai - e, quindi, non ha prodotto nessun risultato in termini sanitari, in termini di controllo della curva dei contagi, anzi, ha portato un disastro economico, e se ha portato un disastro economico a Israele, figuriamoci in Italia (un disastro economico che non appare sui giornali). Noi veniamo da una situazione degli anni precedenti non certo rosea; non si può dire che andavamo molto forte in termini economici, ma adesso ancora peggio. Abbiamo, da una parte, le famiglie e le imprese attanagliate dal costo dell'energia, dall'altra, dalla mancanza del lavoro, con multinazionali che comprano, che svendono e che delocalizzano, tanto per cambiare.

Allora, il Ministro delle Finanze di Israele cosa ha detto? Ha detto che lavorerà per togliere questi inutili, se non dannosi, green pass e super green pass. Noi lo diciamo ormai da mesi e mesi, e mi sembra anche abbastanza banale doverlo ribadire ed essere uno dei pochi all'interno di quest'Aula, con i miei colleghi di Alternativa e altri del gruppo Misto; mi sembra abbastanza banale dover ribadire queste ovvietà (a me sembrano delle palesi ovvietà).

Cosa si deve fare? Questa è una ricetta altrettanto banale, che portiamo sempre da circa un anno in quest'Aula, perché basterebbe investire nella sanità. Basterebbe investire sulle cure precoci, che ci sono; sono state curate migliaia e migliaia di persone, non certo con tachipirina e vigile attesa, che anzi hanno portato danni ai pazienti e alla popolazione, ai cittadini italiani. Si può investire sulla medicina territoriale, si può investire sull'assunzione di nuovi medici e infermieri, invece di farli andare all'estero dopo che li abbiamo formati; possiamo tranquillamente tenerli in Italia e, invece, no.

Io, Presidente, credo che l'emergenza sia finita, che non ci sia più ragione per nessun tipo di restrizione e che, come fa la Spagna, questa variante possa essere tranquillamente gestita, al netto del fatto che si voglia gestirla. Quindi, chiedo espressamente, ancora una volta - non mi stancherò mai di farlo - di abolire tutte queste norme che sono assolutamente incostituzionali, che hanno tagliato e tolto qualsiasi diritto solo con la scusa del diritto alla salute (l'articolo 32), ovviamente, solo per la parte relativa alla collettività (tra l'altro, in modo assolutamente ipocrita perché, nel frattempo, si tagliavano fondi alla sanità e si sono tagliati anche negli scorsi anni). Quindi, è abbastanza ipocrita dire: “Vaccinatevi; fate ciò per la collettività, per la vostra salute”, quando poi tagliate ospedali e medici. È la classica strategia di dare la colpa a qualcuno, la classica strategia romana del divide et impera: diamo la colpa ai no-vax se abbiamo gli ospedali pieni; ma gli ospedali sono stati tagliati. Diamo la colpa ai no-vax per qualsiasi cosa succeda; dividiamo la popolazione tra pro-vax e no-vax, li facciamo scannare tra di loro e, intanto, il Governo Draghi continua a fare quello per cui è stato chiamato, ossia continuare a svendere l'Italia. Draghi ha un curriculum pazzesco sotto questo profilo, non dobbiamo stupirci; sono 30 anni che fa questa cosa, ormai è bravissimo. Egli ha rinnegato le teorie keynesiane del suo maestro, Federico Caffè, tranquillamente, per abbracciare le teorie neoliberiste.

E, allora, cosa dovremmo fare? Io invito i cittadini a cambiare forma mentis, a uscire dalla paura, che è una paura assolutamente comprensibile perché io stesso l'ho sentita e l'ho provata, a superare questa paura perché l'emergenza è finita. Siamo assolutamente in una fase gestibile di questa situazione sanitaria e dobbiamo semplicemente ritornare a vivere, perché solo così potremo riprenderci le nostre libertà (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cabras. Ne ha facoltà.

PINO CABRAS (MISTO-A). Grazie, Presidente. In più occasioni abbiamo definito le politiche del Governo italiano rispetto alla crisi COVID come una bolla provinciale, una bolla autoreferenziale. Quale è la sostanza di questa critica, da parte di Alternativa, alle scelte dominanti applicate all'Italia? La sostanza è molto semplice: la diffusione del COVID è un fenomeno mondiale, cioè riguarda una popolazione complessiva in cui il peso dell'Italia è appena lo 0,8 per cento della popolazione mondiale. Il 99,2 per cento della popolazione mondiale non ha come Ministro Roberto Speranza: beati loro (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa)! Sì, perché, nel mondo “Draghi-free”, “Speranza-free”, “Burioni-free”, il dibattito sulla crisi COVID è più aperto, più libero, più razionale, più scientifico. La stragrande maggioranza dei Paesi tiene conto di un bilanciamento mediamente migliore tra la necessaria profilassi legata all'epidemia e la difesa di tutti gli equilibri sociali e ottengono risultati migliori. Ora, in molti iniziano ad abbandonare gli inutili green pass, anche se erano molto più blandi di quello pervicacemente e sadicamente voluto dai Governi italiani con la complicità suicida dei sindacati. In molti hanno capito il danno del green pass e lo abbandonano, così come abbandonano strategie sanitarie fallimentari di fronte alle caratteristiche della variante Omicron. Il governo del “Draghistan” rimarrà con il cerino in mano, ma le dita se le bruciano gli italiani, e in quel fuoco bruciano anche i fatturati delle piccole e medie imprese legate all'economia di prossimità e al turismo. Solo che questo non dispiace a chi vuol svendere il patrimonio imprenditoriale e familiare del nostro Paese e favorire, come ha sempre fatto, la grande finanza e una borghesia compradora indifferente alle sorti del popolo. Draghi e i suoi profeti neoliberali godono dell'appoggio di tanti partiti, che sono altrettante varianti virulente del neoliberismo all'italiana. Vi abbiamo già citato in altri interventi la qualità e la quantità dei ripensamenti che, ormai, punteggia la vita pubblica di tanti Paesi. Non ci ascoltate mai, perché il cambio della vostra automobile non prevede la retromarcia, fra i pedali non avete il freno e, oltre ai Burioni, vi piacciono i burroni: noi vogliamo evitarli. Pensate al caso di Israele, citato anche prima da un collega di Alternativa, che risulta essere il più significativo, in quanto unico Paese già in una fase spinta per la quarta dose. Nonostante la quarta dose e un suo green pass, oggi ha il record mondiale dei contagi, in valore assoluto, non in termini percentuali.

Sentite, allora, cosa dice Cyrille Cohen, capo di immunologia della Bar-Ilan University e membro del comitato consultivo per i vaccini del Governo israeliano: il concetto di green pass o di passaporto per i vaccini, non è più rilevante nell'era di Omicron e dovrebbe essere via via eliminato; si aspetta che lo sarà in breve tempo in Israele. Il dottor Cohen e i suoi colleghi sono rimasti sorpresi e delusi dal fatto che i vaccini non abbiano impedito la trasmissione, come avevano inizialmente sperato. Il più grande errore della pandemia in Israele è stato chiudere le scuole e l'istruzione e per questo si è scusato. L'infezione diffusa è ora una parte inevitabile dell'immunità futura, altrimenti nota come immunità di gregge. Omicron ha accelerato la pandemia fino alla fase endemica, in cui il COVID-19 sarà come l'influenza. “Israele dovrebbe cancellare il suo sistema green pass” ha detto martedì il Ministro delle Finanze Avigdor Lieberman, come citava prima il collega Giuliodori. “Non c'è logica medica ed epidemiologica nel green pass come molti esperti concordano” - ha scritto su Twitter – “Quello che c'è è un danno diretto all'economia, al funzionamento quotidiano del Paese e, inoltre, un contributo significativo al panico tra la popolazione. Sto lavorando con tutte le parti per eliminare il green pass e preservare una routine normale per tutti noi”. Anche in Scozia, dove rispetto al resto del Regno Unito si era scelta una via più rigida, è il momento di ripensare tutto, per parola del Primo Ministro. La signora Sturgeon ha infatti preso atto della realtà: non solo i contagi rivelano che non c'è base alcuna per separare vaccinati e non vaccinati; addirittura il 79,5 per cento dei decessi nell'ultima settimana riguarda persone vaccinate, il che significa che la variante Omicron ha bucato le pretese ridicole di un approccio burocratico e ottuso alla crisi. I nuovi dati dalla Scozia confermano che i vaccini non impediscono i contagi e che, in ogni caso, la variante si presenta più blanda, tale da ridimensionare l'emergenza. Poche ore dopo, cioè ieri, anche Boris Johnson ha deciso che il green pass deve essere riposto nel guardaroba dei cani.

Discriminare i cittadini, consentendo attività sociali solo ai vaccinati, si è dimostrata una scelta sanitaria deleteria, oltre che un abominio etico e politico. Questo è il punto determinante di tutta questa fallimentare strategia e, soprattutto, della illegalità costituzionale di ogni obbligo o ricatto vaccinale, ovunque si proponga e qualunque forma mascherata e ricattatoria assuma.

Vogliamo vedere cos'è accaduto in Spagna? Il 15 ottobre in Italia viene introdotto il green pass in molte attività essenziali e viene spacciato per strumento sanitario. In Spagna, invece, la Corte costituzionale boccia definitivamente il lasciapassare verde. Risultato: le due curve regionali stagionali dell'Italia e della Spagna sono identiche. Il lasciapassare non ha alcun tipo di beneficio, proprio come tutte le restrizioni adottate in questi ultimi due anni. I coprifuoco, le zone arancioni e rosse, i lockdown mascherati, i danni sistematici e spesso intenzionali al lavoro e alle imprese hanno inflitto sofferenze sociali immense, senza una reale influenza sulle curve epidemiologiche. Manca la base scientifica per il green pass e le conseguenze sono gravi! Se ne accorge anche Amnesty International che ora scopre l'anomalia Italia: con il green pass e i suoi astrusi aggiornamenti il Governo, con la complicità della maggioranza che lo sostiene, ha continuato ad adottare misure discriminatorie, lesive dei diritti dei cittadini italiani e prive di senso. Noi di Alternativa lo diciamo da mesi, predicando nel deserto. Oggi, Amnesty International denuncia che il green pass comprime i diritti dei cittadini per via della sua applicazione discriminatoria e coercitiva. Questa importante ONG ha infatti sollecitato il Governo ad ancorare i propri interventi ai principi di legalità, legittimità, necessità, proporzionalità e non discriminazione, chiedendo che siano previste misure alternative, come l'uso di dispositivi di protezione e test diagnostici, per permettere anche alla popolazione non vaccinata di continuare a svolgere il proprio lavoro e utilizzare i mezzi di trasporto senza discriminazioni. Mi verrebbe da dire: niente di nuovo sotto il sole. Sia il Consiglio d'Europa sia il Parlamento europeo hanno sempre raccomandato che le misure non fossero mai discriminatorie, non si dovevano creare cittadini di serie A e serie B. Dividere il mondo in sì-vax e no-vax è la rottura di un patto sociale, tanto è vero che le linee guida di tanti Stati la vogliono scongiurare. Avantieri, proprio qui, ho citato il caso del Giappone, ma lo ribadisco anche oggi. La linea ufficiale dello Stato giapponese è testualmente la seguente: sebbene incoraggiamo tutti i cittadini a ricevere la vaccinazione COVID-19, non è obbligatoria né coercitiva, la vaccinazione sarà effettuata solo con il consenso della persona da vaccinare dopo le informazioni fornitele e si prega di farsi vaccinare di propria decisione, comprendendo sia l'efficacia nella prevenzione delle malattie infettive sia il rischio di effetti collaterali. Nessuna vaccinazione sarà somministrata senza il consenso; siete pregati di non costringere alcuno nel vostro luogo di lavoro né coloro che vi circondano a farsi vaccinare e di non discriminare coloro che non sono stati vaccinati. Le linee guida italiane sono: tachipirina e vigile attesa, ricatto, estorsione e segregazione, green pass sempre più severi e ingiusti, oltre che totalmente inefficaci. Dobbiamo uscire dall'incubo securitario che crea insicurezza, così come dobbiamo uscire da un'idea autoritaria della salute, fatta di una sola dimensione incentrata sulla malattia, cui si oppone un rimedio altrettanto unidimensionale. Tutti quelli che dicono che ne usciremo solo con questo rimedio fingono che non esistano anche altri rimedi.

La salute è una componente fondamentale della nostra vita. L'Organizzazione mondiale della sanità la definisce uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia. Attenzione davvero: la salute non è semplice assenza di malattia. Secondo la definizione dell'OMS, la promozione della salute è il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla. La salute è un concetto positivo che valorizza le risorse personali e sociali, come pure le capacità fisiche. Il Governo italiano ha scelto la via esattamente opposta: riduzione del controllo da parte della persona sulla propria salute, associata a un minor controllo sulle risorse personali e sociali. In più, una vocazione a rendere permanente quel controllo e a non restituirlo ai corpi sovrani. Questa è l'anomalia Italia, di cui questa maggioranza si rende protagonista e complice con l'ennesimo green pass! Ridateci uno Stato di diritto decente! Finitela con questa raffica di decreti che rendono miserevole la vita di milioni di persone perbene! Viva la libertà, viva l'alternativa (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vianello: non c'è, si intende che vi abbia rinunciato. Ha chiesto di parlare l'onorevole l'onorevole Stumpo: non c'è, si intende che vi abbia rinunciato. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gagliardi. Ne ha facoltà.

MANUELA GAGLIARDI (CI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, membri del Governo, il persistere della pandemia, che si ripresenta ciclicamente a intervalli stagionali ma con caratteristiche ogni volta diverse dalla precedente, comporta la necessità di elaborare nuove norme, al fine di adeguare e migliorare le regole che via via sono state fissate, così da consentire il contenimento dei contagi, la limitazione degli effetti gravi della malattia sui contagiati e la prosecuzione delle attività economiche e produttive. Il compito però non è semplice, perché il virus varia velocemente e a volte costringe a variare le regole con la stessa velocità, creando quindi qualche disagio ai cittadini che con quelle regole devono convivere. Nonostante ciò, come Coraggio Italia riteniamo convintamente che solo rispettando quelle regole la battaglia che stiamo combattendo contro il virus ci consentirà di sconfiggerlo, perché la scelta di affidarci alla scienza è l'unica scelta corretta che potesse essere messa in campo. Aver dato la copertura vaccinale a quasi il 90 per cento dei cittadini ha reso possibile, infatti, continuare a tenere aperto il Paese, salva qualche minima necessaria limitazione delle situazioni più a rischio. Lo scorso anno, signor Presidente, per permettere ai nostri medici e al nostro personale sanitario di curare tutte le persone che si ammalavano anche gravemente - e per questo naturalmente non smetteremo mai di ringraziare tutti gli sforzi e tutti i sacrifici che hanno fatto -, abbiamo subito limitazioni per mesi delle nostre libertà personali, in primis quella di movimento. Nessuno di noi dimenticherà che, per mesi, siamo stati limitati nell'orario di rientro a casa: alle 22 tutti all'interno delle proprie dimore. Sono rimaste chiuse per tanto tempo attività economiche, come ristoranti, palestre, cinema e teatri. Sono stati sospesi gli eventi, le cerimonie e ogni genere di occasione di aggregazione. Ci è stato vietato, per mesi, di viaggiare, di andare a scuola e, in alcuni casi, al lavoro, di visitare i nostri familiari, soprattutto quelli fragili e malati. A novembre, quindi, per evitare che l'inverno fosse nuovamente segnato da restrizioni e chiusure, anche grazie alle sollecitazioni dei presidenti di regione, come il nostro presidente Giovanni Toti, il Governo ha deciso di adottare nuove misure, oggetto appunto di questo decreto, per lasciare maggiore libertà ai cittadini vaccinati rispetto ai cittadini non vaccinati.

Distinguere tra attività essenziali, da svolgere con il green pass semplice, e quelle piene, consentite con il green pass rafforzato, era un'esigenza del Paese che ci ha permesso di vivere un Natale libero da limitazioni e ancora oggi, nonostante il numero dei contagi molto elevato, di non chiudere tutto, come invece è accaduto lo scorso anno, e soprattutto di far ripartire alcuni settori, come per esempio il turismo invernale, il turismo della neve, che l'anno scorso è stato completamente azzerato.

Questi dati non possono che convincerci, signor Presidente, ancora di più che la strada che stiamo percorrendo è quella giusta. Ce lo dicono i dati dei contagiati messi a confronto con quelli dei malati ricoverati nelle terapie intensive che, in proporzione all'anno passato, sono una piccola percentuale. E va detto ancora che questa percentuale potrebbe essere ancora molto più piccola, se tutta la popolazione fosse vaccinata.

L'estensione dell'obbligo vaccinale al personale amministrativo della sanità, alle Forze dell'ordine, al comparto della difesa, al personale scolastico, nonché l'introduzione dell'obbligo vaccinale per fasce di età si stanno dimostrando la strategia giusta per proteggere la salute delle persone e per preservare le attività economiche che già tanto hanno sofferto con i lockdown del 2020 e del 2021 e che, probabilmente, non riuscirebbero a sopravvivere a nuove chiusure.

Noi di Coraggio Italia continueremo, quindi, a sostenere la bontà di queste scelte, perché riteniamo che solo così si possa sconfiggere il virus. La scienza ci fornirà vaccini e cure sempre più efficaci e noi abbiamo la responsabilità di metterli a disposizione di tutti i cittadini e di porre in essere ogni altra iniziativa utile e necessaria per far vivere il Paese a pieno e senza più alcuna sorta di limitazione.

Vorrei, quindi, rivendicare il ruolo che il nostro partito, Coraggio Italia, ha avuto in questi mesi nel sostenere le misure sanitarie adottate dal Governo e in alcuni casi addirittura le ha proposte, le ha anticipate; cosa che stiamo facendo anche in questo momento in cui la variante Omicron ha caratteristiche differenti dalla precedente e per questa ragione stiamo sostenendo la necessità di estendere il super green pass a tutte le attività e ridurre i tempi di isolamento dei malati, oltre a certificare con il tampone soltanto l'inizio della malattia e non anche la guarigione. Sono suggerimenti che speriamo il Governo recepisca velocemente per evitare di rimanere ostaggi della burocrazia, invece che prigionieri del COVID.

Questa è per noi l'occasione per ringraziare anche tutte le persone che, in modo silenzioso e responsabile, si sono vaccinate e hanno rispettato le regole in questi mesi, quelle che sono state indicate loro dalla comunità scientifica per tutelare la loro salute e quella degli altri cittadini. Grazie alla scelta di ciascuno di loro, di ciascuno di noi, stiamo riuscendo ad evitare di sovraccaricare nuovamente le strutture ospedaliere e siamo riusciti a far vivere al Paese un periodo di crescita importante, anche al di sopra delle aspettative degli analisti. Certo, non sempre è stato semplice rispettare le regole, perché, in alcuni casi, per riuscire ad arginare il diffondersi della malattia, che cambia velocemente, è stato necessario cambiare le norme in corsa e le modifiche in alcuni casi si sono accavallate, creando qualche confusione e difficoltà di interpretazione, ma l'obiettivo era chiaro e la stragrande maggioranza delle persone lo ha compreso.

Ora, però, non possiamo abbassare la guardia. Il provvedimento odierno e quelli successivi che andremo ad approvare nelle prossime settimane servono proprio a tutelare ancora di più la salute delle persone, a continuare a far crescere la nostra economia, senza lo spettro di nuove chiusure e a convincere, se possibile, anche gli ultimi indecisi a vaccinarsi. Obiettivi che noi di Coraggio Italia condividiamo pienamente ed è per questo che voteremo a favore del decreto (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Noja. Ne ha facoltà.

LISA NOJA (IV). Grazie, Presidente. Io annuncio subito il convinto voto favorevole di Italia Viva al provvedimento in esame. È il primo di una serie di provvedimenti che il Governo ha adottato per affrontare la diffusione di Omicron, una variante nuova, molto contagiosa, che, in poche settimane, ha causato in tutta Europa la quarta ondata.

Andiamo alla sostanza di questa serie di decreti. Essi prevedono e poggiano di fatto su due pilastri: l'ampliamento delle platee soggette all'obbligo vaccinale e l'estensione dell'uso del green pass e poi del green pass rafforzato. Di fatto, si costruisce un sistema che mira a proteggere e a evitare che i non vaccinati si contagino e a creare un sistema di incentivi affinché queste persone decidano di vaccinarsi e chi è già vaccinato richieda la dose booster.

Questo è l'obiettivo dichiarato dal Governo, un obiettivo che noi condividiamo, di fronte al quale credo ci si debba porre due domande. La prima: incentivare le persone a vaccinarsi è utile? La seconda: gli strumenti messi in campo per conseguire questo obiettivo sono efficaci?

Quanto alla prima domanda, io mi limito a citare gli ultimi dati diffusi dall'Istituto superiore di sanità sulle fasce più a rischio della popolazione, gli ultraottantenni: il tasso di ospedalizzazione per i non vaccinati è di circa 8 volte superiore rispetto a quello che colpisce le persone vaccinate con ciclo completo da meno di 120 giorni; il tasso di ricoveri in terapia intensiva è di circa 14 volte superiore e, quando c'è la dose booster, è di circa 45 volte superiore; il tasso di decessi è di circa 9 volte superiore e quando c'è la dose booster è di circa 70 volte superiore. I vaccini salvano la vita: è un fatto, non è un'opinione. E non salvano solo la vita delle persone che si vaccinano e che si possono ammalare di COVID. Salvano la vita anche di tutti gli altri malati, che, di fronte ad un collasso del Sistema sanitario nazionale, non potrebbero più accedere alle cure.

La seconda domanda, dicevo, è se la strategia del Governo sia utile a raggiungere l'obiettivo di diffondere il più possibile la vaccinazione. Anche qui, io sto ai dati: nella settimana di entrata in vigore del decreto-legge in esame, le prime dosi sono aumentate di circa il 30 per cento rispetto alla settimana precedente; dall'annuncio dell'introduzione dell'obbligo vaccinale per gli over 50, introdotto con l'ultimo decreto adottato dal Governo, le somministrazioni nella fascia interessata dall'obbligo sono cresciute del 240 per cento. Dunque, la strategia del Governo sta raggiungendo l'obiettivo che esso si è posto.

Resta un ultimo tema: gli obblighi, le limitazioni imposte alle persone non vaccinate sono proporzionate allo scopo che mirano a raggiungere? Dopo 140 mila cittadini morti, dopo aver accumulato un debito che supera il 150 per cento del PIL, che pagheranno i nostri figli e i nostri nipoti, dopo aver vissuto due anni di sacrifici umani, psicologici, affettivi, economici e sociali, io credo che ci sia proporzione tra imporre l'obbligo vaccinale ad alcune categorie e ad alcune fasce della popolazione per tenere in piedi il Sistema sanitario nazionale, e credo che ci sia proporzione tra impedire l'accesso a molti luoghi pubblici a chi non è vaccinato per consentire al resto del Paese di restare aperto. Lo penso e lo dico: c'è proporzione.

Così come dico, e lo dico in quest'Aula, che, dopo due anni di pandemia e di sofferenze, quella tra vaccinarsi e non farlo non è una scelta eticamente neutra: non lo è perché da quella scelta dipende o meno la possibilità per tanti cittadini di ricevere una diagnosi oncologica tempestiva (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva), per tanti malati rari di proseguire terapie interrotte e ritardate per due anni, per tante persone che attendono un intervento chirurgico la possibilità di accedere alle sale operatorie, per tanti pazienti con fibrosi cistica la possibilità di ricevere una spirometria che attendono da mesi a causa del COVID(Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva). Io svolgo un'ultima riflessione. Noi abbiamo ascoltato in questi giorni la storia di Tawy, un ragazzo brasiliano di 24 anni che ha attraversato per dodici ore l'Amazzonia tenendo in spalla il proprio padre disabile per portarlo a vaccinarsi. Noi, colleghi e colleghe, possiamo ricevere gratuitamente e senza alcuno sforzo un vaccino salvavita perché abbiamo avuto la fortuna di essere nella parte privilegiata del mondo (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

Nessuno di noi ha alcun merito per questo, quindi dissentiamo, confrontiamoci tra noi, ma almeno evitiamo il grave demerito di non pesare ogni parola che pronunciamo in quest'Aula e di diffondere disinformazione, manipolando i nostri dati a nostro piacimento, per negare l'utilità, la sicurezza e l'efficacia dei vaccini (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Presidente, rappresentanti del Governo, diremo da subito, come Fratelli d'Italia, che siamo contrari al decreto-legge sul super green pass, e, quindi, voteremo contro, fermamente diremo “no”. Rispetto a questo e anche rispetto al racconto della collega che mi ha preceduto, voglio richiamare l'attenzione di quest'Aula sulla perdita che, in questa settimana, ha vissuto quella mamma. Mentre noi stavamo affrontando la discussione generale sul disegno di legge di conversione del decreto-legge sul super green pass, mentre stavamo vivendo l'ennesima posizione di fiducia, la trentaseiesima in meno di un anno da parte del Governo Draghi, mentre stavamo parlando proprio del green pass, una mamma, a Sassari, abortiva in un parcheggio davanti a un ospedale, mentre le veniva negato l'accesso, sebbene avesse il green pass, perché non aveva il tampone molecolare.

Vi racconto questa storia, perché è questa storia che dovrebbe fermare il Governo, fermare la maggioranza e imporre una riflessione, perché, evidentemente, c'è qualcosa che non va. C'è qualcosa che non va, se un ospedale non accoglie una donna che ha dolori addominali, che sta rischiando di perdere il proprio piccolo e che non vede quell'ospedale prendersi cura di lei, ma invece vede rifiutarla. C'è qualcosa che non va, e, quindi, noi tutti siamo chiamati a comprendere ciò che è mancato, ciò che ha lasciato quella donna e quel papà soli. Ed è rispetto a questo che voglio richiamare la vostra attenzione. Prima di tutto, mi stringo a quella mamma e a quel papà (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), perché non c'è dolore più grande, non c'è sofferenza più grande di perdere quella creatura che stavi portando in grembo; e poi, successivamente, vorrei continuare ad illustrarvi le motivazioni sulle quali si poggia il nostro “no”, perché, sempre per quanto riguarda l'assenza delle cure, un altro dato drammatico che abbiamo è quello che abbiamo registrato in questi due anni, ossia la mancanza di oltre 4 milioni di screening oncologici.

Abbiamo vissuto la mancanza di interventi chirurgici che vanno tra il 50 e l'80 per cento. Abbiamo vissuto una didattica a distanza che continua a perpetrarsi, e anche in questi mesi dell'anno viene proposta, anzi, imposta ai nostri studenti, a fronte, oggi, di provvedimento che condividete, cioè quello dell'introduzione dell'areazione meccanica controllata, che Fratelli d'Italia vi chiedeva di poter attuare nelle scuole da oltre un anno e mezzo.

E a prova della verità e della concretezza delle nostre iniziative e anche delle nostre proposte vi è il fatto che nella regione Marche il nostro governatore Acquaroli ha introdotto l'areazione meccanica controllata già da un anno (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). La nostra non è un'opposizione strumentale, non è un'opposizione fatta di forma e non di sostanza; la nostra è un'opposizione responsabile, che nasce da fatti concreti e da azioni concrete sulle quali noi vi richiamiamo ad un senso di responsabilità. Presidente, noi riteniamo che il grande assente oggi sia proprio il Ministro Speranza. Ci sono momenti, fasi del dialogo tra Governo e Parlamento che impongono che sia un ministro a venire in quest'Aula e a metterci la faccia rispetto alle decisioni che ha assunto sin dall'inizio della pandemia. Questo è indispensabile come atto di dignità, di umanità, di rispetto per il Parlamento, ma in quanto il Parlamento è il rappresentante del popolo italiano (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Sembra che il Ministro Speranza sia immune da tutto, anche dal senso di responsabilità e dal rispetto delle istituzioni, e in una settimana come questa, in cui noi affrontiamo la questione del green pass, del super green pass, ma anche del fallimento di questa misura, perché, badate bene, Fratelli d'Italia è assolutamente a favore dei vaccini e, come prima forza politica, all'inizio della pandemia ha chiesto la diffusione di una campagna vaccinale puntuale e capillare, ma cosa diversa è il green pass. Non ci stiamo ad una comunicazione che appiattisce tutto. Continuiamo a confrontarci nel merito e nel merito il green pass ha fallito e ha generato confusione; di questo sono responsabili certamente il Ministro Speranza, ma anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi. È lui che, in una conferenza stampa, ha detto: tutti liberi quando vi trovate in un ristorante e avete il green pass; potete stare tranquilli, il contagio non avverrà. Questa è una falsità, sostenuta dal Presidente del Consiglio, sostenuta dal Ministro della Salute, e che, per tali ragioni, doveva richiamare una loro presenza in quest'Aula per motivare, giustificare e poi chiedere scusa.

Chiedere scusa a quella mamma di Sassari, perché, in ragione delle assurdità e della confusione degli accessi, addirittura in un ospedale è stata lasciata fuori; chiedere scusa ai milioni di italiani che sono stati lasciati nella confusione, nel credere che non fosse necessario indossare anche questa mascherina, oltre alla vaccinazione, oltre al tampone, e che quindi, a causa di un Governo distratto, distante e confusionario, non hanno protetto la loro salute con tutte le misure con le quali e attraverso le quali è possibile farlo. Sono queste le ragioni per le quali vi richiamiamo ad un'assunzione di responsabilità come maggioranza e come esponenti del Governo sul punto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! E, quindi, lasciando come primo punto all'ordine del giorno la necessità di vaccinarsi e di proporre una campagna di vaccinazione capillare, noi vi chiediamo, invece, di assumervi le vostre responsabilità sulle scelte prese per quanto riguarda la proposizione sine die, costante e aggravata di un green pass che è diventato un super green pass, un triplo green pass, un quadruplo green pass.

Ciò attraverso conversioni di decreti-legge che, in 45 giorni, si sono susseguiti, senza lasciare al Parlamento la possibilità di riflettere, di ragionare e anche di aiutarvi, permettendo a questo Parlamento di aiutarvi.

Ovviamente, continueremo a farlo: continueremo a cercare di aiutarvi per il bene degli italiani, nonostante i vostri “no” siano tanti. In ultimo, c'è stato il “no” sull'equiparazione della quarantena a stato di malattia come riconoscimento economico per i lavoratori dipendenti privati. Avete detto, un'altra volta, “no”, per cui ci sono dei lavoratori dipendenti pubblici che hanno una quarantena…

PRESIDENTE. Onorevole Bellucci.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). …riconosciuta economicamente e dei lavoratori dipendenti privati, invece, ai quali viene negata. È un'assurdità (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Bellucci.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). E allora, Presidente, e arrivo veramente alla fine…

PRESIDENTE. Sì, perché ha esaurito il suo tempo.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). …e ovviamente chiudo il mio intervento in dichiarazione di voto, dicendo che è per queste ragioni che noi diremo “no” alla conversione di questo decreto-legge, perché non possiamo, non vogliamo essere vostri complici (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bagnasco. Ne ha facoltà.

ROBERTO BAGNASCO (FI). Grazie, Presidente. Presidente, colleghi, membri del Governo, veniamo a discutere oggi l'ennesimo provvedimento sul COVID. Purtroppo, questa è la tragica realtà degli anni che abbiamo trascorso, che stiamo vivendo e che, purtroppo, come ripetevo, sono ancora all'ordine del giorno. È una realtà triste, ma sicuramente diversa rispetto a quella che due anni fa abbiamo dovuto affrontare, devo dire senza alcuna possibilità di rispondere in maniera puntuale come stiamo facendo adesso, attraverso il vaccino.

Il provvedimento che l'Aula si appresta a votare contiene nuove e ulteriori misure per contenere l'epidemia, un'epidemia che è un evolversi continuo e che, quindi, evidentemente deve essere affrontata in modo diverso e non può che essere affrontata seguendo evidentemente l'evolversi della stessa. Si farà di tutto per tenere sotto controllo l'aumento della diffusione del virus e per limitare i rischi di nuove restrizioni e chiusure, perché alla base di questo provvedimento, come di tanti altri provvedimenti, c'è - e lo diciamo con grande chiarezza – l'obiettivo di limitare i rischi di nuove restrizioni e chiusure. Questo non vuol dire che ci siamo riusciti fino ad oggi, ma che sicuramente si è fatto molto in questo senso.

Se si vuole essere intellettualmente onesti, è necessario contestualizzare il momento in cui è stato predisposto questo decreto-legge e, se questo è vero per qualunque disposizione di legge, lo è ancora di più per questo, così come per i tanti decreti-legge simili che, in questo lungo periodo, si sono succeduti senza soluzione di continuità per gestire al meglio una situazione in costante e repentina evoluzione come quella che, purtroppo, da troppo tempo stiamo vivendo a causa della pandemia da COVID-19.

Voglio sottolineare, ancora una volta, che il super green pass, unitamente al rafforzamento di misure già previste a legislazione vigente, ha contribuito ad evitare le forti limitazioni imposte nel dicembre 2020 - qualche volta tendiamo a dimenticare la situazione del Natale 2020 - e a garantirci non solamente un Natale che, come è avvenuto in questa occasione, è stato aperto, anche se non totalmente sereno. Inoltre, sono misure che ci stanno consentendo di evitare nuove chiusure e restrizioni e questo nonostante il preoccupante aumento della variante Omicron, ormai purtroppo prevalente anche nel nostro Paese.

Ho sentito parlare di linee guida italiane sciagurate, ho sentito parlare di ricatto, di estorsione, di segregazione. Io credo che le parole, queste parole direi inconsulte, diano la risposta al tipo di critiche che ci sono su questo nostro decreto e a questo nostro modo di comportarci che, devo dire, è stato consequenziale, in questi due anni.

Questa variante sta colpendo sempre di più anche i bambini e i più giovani, ossia quelle fasce di età che finora erano state sostanzialmente non coinvolte dal virus. I recenti dati mi consentono di fare una precisazione sui giovani che credo che sia particolarmente importante. Ricordate che quando abbiamo affrontato per la prima volta il COVID abbiamo detto - e constatavamo - che colpiva solamente le persone più anziane e, in molti casi, attaccava solamente i più fragili. Ci troviamo ora di fronte a un panorama completamente diverso. Infatti, i recenti dati, raccolti nel primo monitoraggio sulla situazione degli ospedali pediatrici italiani, ci dicono che la variabile della vaccinazione pesa in modo significativo sulla gravità dell'infezione, tanto che il 76 per cento dei bambini ricoverati non è vaccinato e questo è un fatto particolarmente importante.

L'appello dei medici pediatri è, quindi, quello di vaccinare al più presto tutti i bambini. È questo un appello che facciamo e che voglio fare anche sul piano personale, perché ritengo che sia estremamente importante. Invece, per quelli che sono in una fascia di età che ancora non può accedere alla vaccinazione è importante che siano i genitori a proteggerli vaccinandosi a loro volta, lo ripeto, che siano i genitori, quando non possono farlo i bambini, a proteggerli, vaccinandosi a loro volta.

Proprio per queste ragioni le norme che stiamo per approvare in via definitiva, così come le altre importanti misure anti-COVID introdotte dal Governo e contenute negli altri tre decreti-legge ora all'esame del Parlamento, hanno l'obiettivo prioritario di spingere quella parte di cittadini che ancora non lo hanno fatto a vaccinarsi. Quindi, l'invito per noi, per Forza Italia, per il nostro gruppo e per il nostro Partito, è quello di spingere tutte le persone a vaccinarsi. Ho sentito prima la mia collega Noja che, molto semplicemente, ma con grande efficacia, ci ha ricordato che abbiamo avuto la fortuna di nascere in una delle due metà del mondo fortunate. È una fortuna che non abbiamo meritato, ma che dobbiamo cercare evidentemente di meritarci, con comportamenti consequenziali.

I non vaccinati sono una minoranza - riprendo - ma rappresentano pur sempre il 10,5 per cento della popolazione over 12. Parliamo di oltre 5 milioni di persone e 5 milioni di persone, se le mettete in fila, guardate cosa possono essere. L'effetto innegabile di queste norme e dell'introduzione del green pass rafforzato è stato, infatti, quello di accelerare e aumentare la campagna vaccinale, che è il più importante strumento che abbiamo - quello fondamentale a disposizione - per contenere l'epidemia. Non è il solo e anche noi lo ripetiamo con grande convinzione: non è l'unico strumento. Ce ne sono altri, ma è, e rimane, la vaccinazione, lo strumento più importante.

Mi fa piacere sottolineare come nell'ultima settimana ci sia stato un record di somministrazioni, tanto che è stato superato il tetto di 4,5 milioni di somministrazioni settimanali, tra prime, seconde e terze dosi, un numero che non era mai stato raggiunto prima d'ora. È vero che la variante Omicron sembra ridurre la gravità della malattia da COVID tra i pazienti ricoverati, meno male. Tuttavia, la rapida diffusione del virus nella comunità, a cui stiamo da settimane assistendo, e il rapido aumento dei casi, quasi tutti di non vaccinati – ripeto, quasi tutti di non vaccinati -, ha fatto salire il tasso dei ricoveri e di occupazione dei reparti di terapia intensiva e, comunque, porterà a un aumento dei ricoveri in grado di mettere sotto pressione il nostro sistema sanitario nazionale, e questo lo dobbiamo assolutamente scongiurare.

L'Organizzazione mondiale della sanità ha previsto che oltre il 50 per cento della popolazione europea sarà infettata da Omicron entro le prossime 6-8 settimane.

Io credo che purtroppo questa previsione andrà molto vicina alla realtà della situazione che si creerà nei prossimi giorni. Ricordo, tra l'altro, che la Società italiana di chirurgia ha dato l'allarme - questo è un altro punto estremamente importante - circa il fatto che gli interventi per i malati oncologici sono ridotti dal 50 all'80 per cento, in conseguenza dell'occupazione dei reparti dai malati COVID, circa l'80 per cento dei quali - voglio sottolinearlo e ripeterlo ancora una volta, - non sono vaccinati: sin tratta dell'80 per cento; sono numeri che dovrebbero fare impressione. Questo è il preoccupante contesto epidemiologico nel quale il Governo si trova ad intervenire e trovo davvero inconcepibile che, alla luce di tutto questo, troppe persone continuino ancora ad attaccare questi decreti perché liberticidi e incostituzionali. Ricordo le parole: “ricatto”, “estorsione”, “segregazione”. Durante l'esame di questo provvedimento nell'Aula del Senato, una parlamentare è arrivata a paragonare i vaccini, il green pass e lo stato d'emergenza a crimini nei confronti dei cittadini italiani. Lo ripeto: crimini nei confronti dei cittadini italiani; questa è pura follia, follia pura. È da tempo che il nostro Paese prende delle efficaci iniziative legislative di contrasto alla pandemia, che vengono poi riprese e riproposte anche da altri Paesi. Io non credo che si debbano fare delle gare, anche perché le situazioni sono assolutamente diverse da Paese a Paese, ma credo che in questo campo la nostra Italia abbia lavorato bene. Chiudo dicendo che l'obiettivo dell'Esecutivo rimane quello di tutelare la salute pubblica e scongiurare il rischio di altri lockdown, garantire il lavoro e il pieno funzionamento della scuola - cosa che stiamo facendo - e la didattica in presenza, prevenire la chiusura delle attività commerciali e su questo io credo che dobbiamo lavorare e lavorare ancora. Questa è la strada - ho finito signor Presidente - intrapresa da questo Governo, che noi sosteniamo e sosteniamo fortemente, con grande convinzione e con assoluta lealtà. È per queste ragioni che dichiaro il voto favorevole di Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carnevali. Ne ha facoltà.

ELENA CARNEVALI (PD). Grazie, signor Presidente, sottosegretario Costa, colleghe e colleghi. Io penso che sono due i rilievi che possiamo evidenziare in questa dichiarazione di voto. Il primo riguarda la tardività dell'esame al Senato, dovuto alla cosiddetta dialettica e ad altri fattori, con riguardo a questo decreto, che è stato adottato il 26 novembre, ed è giunto all'esame dell'Aula, di fatto, in condizioni di scadenza. Il secondo è che, come per altri, abbiamo fatto ricorso alla fiducia - quindi vi è stata una lettura monocamerale -, che limita la possibilità e il contributo di questo ramo del Parlamento. Per il Partito Democratico i rilievi finiscono qui. Con questo provvedimento si estende l'obbligo vaccinale al personale scolastico, al sistema di istruzione, alle scuole non paritarie, ai servizi per l'infanzia, ai centri provinciali dell'istruzione, insomma a tutto il sistema scolastico, oltre al personale della difesa, del soccorso pubblico ed alle polizie locali. Credo che facciamo finta di non capire quale sia la ratio di questa scelta, perché estendere questo obbligo - non a sorteggio come abbiamo sentito ieri dai banchi dell'opposizione - è stata una decisione che risponde ad un principio di gradualità, soprattutto nei riguardi di coloro che, per condizioni di lavoro, vivono in un contesto (per esempio quello della scuola) dove è più facile essere esposti al rischio di infezione. È noto come la popolazione giovanile sia più facilmente vettore del virus, quindi occorre proteggerla dal rischio. Ribadisco il concetto di “rischio”, perché anche a questo proposito vi è un'ambiguità, una fake, alla quale dobbiamo dire basta, in questo luogo e in questa istituzione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Le vaccinazioni proteggono dal rischio, non dall'impossibilità. Ciò vale per tutti i vaccini, ma questo non significa che noi non dobbiamo continuare a promuovere - in qualche modo incentivando anche il ricorso alle altre scelte che abbiamo fatto - la possibilità di avere una maggiore protezione della popolazione italiana.

Lo stesso principio è stato applicato anche con riguardo all'obbligatorietà del booster per i sanitari. Anche qui, la logica è scientifica, non politica, perché se sono stati i primi ad essere vaccinati, è chiaro che sono quindi più prossimi ad una riduzione della loro carica di protezione. Quindi, il principio è sempre lo stesso: proteggere se stessi e proteggere gli altri; salute individuale ed interesse collettivo, come previsto dall'articolo 32 della nostra Costituzione. Da ultimo, questo decreto, in sintesi, estende anche il green pass ad altri luoghi dedicati allo sport, piuttosto che ai mezzi di trasporto locale, e riduce il termine di validità del green pass a 9 mesi, termine già superato dai prossimi decreti, che prevedono un'ulteriore riduzione da 9 a 6 mesi.

Si può dissentire sulle scelte di precauzioni adottate dal Governo, vi può anche essere un dibattito duro - come sentiamo in quest'Aula -, ma io credo che non si possa arrivare, come abbiamo sentito anche ieri, quasi all'ingiuria in quest'Aula - perché questo è accaduto ieri - o ad alimentare le false informazioni. Vedete, quello che è successo e che è stato ricordato qui prima, ossia l'impossibilità di una donna di curarsi e l'esito fatale, non è ammissibile. Noi dobbiamo ricordare che in Italia non c'è distinzione di razza o di censo. Tutti vengono curati e nelle nostre rianimazioni vi sono le persone che hanno deciso di non vaccinarsi, quindi non ci sono limiti all'accesso; ci penseranno gli ispettori e l'autorità giudiziaria ad accertare che cosa è accaduto. Per noi, ogni perdita di vita umana è inaccettabile, ogni volta che non rendiamo possibile l'accesso ad una visita, a uno screening, ad un intervento, per noi è una sconfitta che pesa sulle nostre spalle. In quest'Aula troppe volte si è declinato l'invito del Presidente Mattarella a riconoscersi nell'unità del dovere civico e morale, e lo ringrazio qui, a nome del Partito Democratico, perché, tra i tanti pregi di questo settennato, egli è stato tra i migliori testimonial (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), nonché vigoroso alleato della scienza: non ha mai lasciato soli noi, né la Repubblica, nei momenti più difficili e più ardui. Cerco di essere molto breve e vado alle conclusioni. Io penso che siamo di fronte alla quarta ondata, che per fortuna vede nel complesso meno vittime e anche meno ricoveri, anche se c'è sempre un problema di saturazione, naturalmente sulle spalle dei nostri operatori sanitari. Ancora una volta, stiamo rendendo difficile la possibilità di accesso a tutti, ma siamo ancora nelle condizioni di crescere economicamente e, se questo è possibile, è grazie alle scelte che sono state fatte fin qui. Ancora due precauzioni per l'uso. La prima: attenzione a banalizzare questa ondata come se fosse un'infezione o un'influenza; può esserlo per alcuni, ma non lo è per tutti. Attenzione a dare dei messaggi: evitiamo il catastrofismo, ma anche la banalizzazione! Condurre la nave Paese fuori da questo porto e trovare un porto sicuro per arrivare a questo approdo, per garantire il diritto alla salute per tutti, portare a termine le riforme necessarie, utilizzare le risorse straordinarie, tornare a crescere, a produrre, creare posti di lavoro, sostenere i cittadini più a rischio di povertà per la perdita di reddito, proseguire nell'educazione e nella formazione, realizzare le infrastrutture necessarie e sostenere le imprese che creano lavoro, è un capitolo che abbiamo iniziato - solo iniziato - a scrivere.

Rubo gli ultimi due minuti perché mi ha colpito - e voglio dirlo qui - l'appello che la FNOPI ha fatto pochi giorni fa a tutti noi, rappresentanti delle istituzioni.

Li abbiamo chiamati eroi, li abbiamo sostenuti, ringraziati, l'abbiamo fatto tante volte in quest'Aula, ma non c'è ancora quel riconoscimento che chiedono da tempo per quanto riguarda i loro processi di formazione, l'impossibilità di avere una carriera ben più valorizzata nel Servizio sanitario nazionale. E, poi, diciamolo, siamo il Paese che li paga e li remunera di meno: 1.400-1.500 euro agli infermieri e al personale del comparto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), lo stesso vale per i medici, siamo il Paese che meno paga quelli che, qui, abbiamo definito eroi e che io definisco la spina dorsale del Servizio sanitario nazionale.

Concludo, dicendo che infragilire la credibilità delle istituzioni in questo duro compito che ancora abbiamo davanti credo sia un errore gigantesco, al quale il Partito Democratico non parteciperà mai ed è per questa ragione che annuncio il voto favorevole del Partito Democratico a questo decreto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sutto. Ne ha facoltà.

MAURO SUTTO (LEGA). Grazie, Presidente. Governo, colleghi e colleghe, siamo in Aula per convertire in legge il decreto che il Governo ha introdotto, con misure urgenti per contrastare la pandemia da COVID. Lo facciamo a metà gennaio, convertendolo a due mesi di distanza dal momento in cui il Consiglio dei Ministri ha deciso che queste norme fossero una necessità impellente e improrogabile da mettere in atto. Due mesi possono essere un lasso temporale breve, ma è evidente che, leggendo gli articoli, bisogna riferirli al passato, a un tempo lontano soprattutto perché nettamente superati dai successivi decreti, tre, per l'esattezza, tutti modificati per uniformare la vita dei nostri cittadini.

Si parla di obbligo vaccinale, comprendendolo con la terza dose, della categoria dei sanitari, viene introdotto l'obbligo per il personale scolastico e per le Forze dell'ordine. Arrivavamo così a ricomprendere nell'obbligo circa 3 milioni di persone, ora siamo a 30 milioni. Veniva ridotta la validità del green pass da vaccino da 12 a 9 mesi, ora siamo a 6. Venne prevista - e ricordiamo che allora tutte le regioni erano in zona bianca - la cosiddetta fase del 2G, ovvero quella dei vaccinati e guariti nelle zone gialle e arancioni, più altre norme sul controllo e sulla campagna di informazione. Crediamo che solo un articolo, il 6 per l'esattezza, sia degno di attenzione ancora oggi ed è la norma transitoria, poi prorogata, che prevedeva che a cavallo delle festività natalizie anche nelle zone bianche venissero applicate le stesse restrizioni delle zone gialle, di fatto, una sorta di dietrofront da parte del Governo, che abbatteva quel poco di buono che aveva fatto con la colorazione delle regioni. Si diceva: state attenti, comportatevi bene, non ci sarà alcuna limitazione. Invece, se andiamo a sintetizzare, l'articolo 6 dice: se ti comporti bene o male poco importa, comunque ti limito. Quindi, anche la fase informativa deve essere molto più dettagliata. Durante l'esame del decreto in Consiglio dei Ministri, tre Ministri della Lega, Giorgetti, Garavaglia e Stefani, hanno espresso riserve proprio a seguito della presenza di questo articolo. È questo il motivo per cui, in fase di conversione parlamentare, il gruppo della Lega ha presentato, e non ritirato, l'emendamento che ne prevedeva la sospensione.

Nel complesso, comunque, confermiamo il sostegno all'insieme del provvedimento. Come gruppo Lega, siamo coscienti che, seppure all'interno del provvedimento possano esistere norme poco digeribili, le riteniamo necessarie per affrontare il periodo pandemico. La posizione della Lega è sempre convergente, seppure qualcuno tende a ricamare articoli o trasmissioni molto tendenziose; è una linea dettata da un'immensa responsabilità, riconducibile a un grande Partito nazionale dove, però, possono esserci anime e pensieri diversi, riconoscendo una libertà di pensiero con considerazioni personali, legittime, sia chiaro, ma pur sempre personali. Anche qui si riconosce lo spessore democratico di una forza popolare come la Lega. Dove, invece, lo abbiamo ribadito più e più volte, il nostro gruppo ha espresso critiche su alcuni provvedimenti, lo ha fatto per evitare l'introduzione di norme inutili e vessatorie verso i cittadini, senza alcuna produzione sul quadro sanitario, ma, anzi, che porterebbero a una esasperazione e a una tensione sociale. Il tema della tensione sociale, lo abbiamo ribadito più volte in quest'Aula, sta prendendo sempre più piede e ne sono un chiaro esempio le minacce provenienti dalla parte estrema dei no-vax, l'ultima, l'invio di proiettili al presidente della provincia autonoma di Trento, Fugatti, già - lo ricordiamo - sotto scorta (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), gli insulti al sottosegretario Nisini e al presidente della regione Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, anche lui costretto a essere sotto scorta. A tutti loro va la nostra solidarietà, ringraziandoli per il lavoro che fanno; siamo consapevoli che non arretreranno di un solo millimetro. Sia chiaro che noi condanniamo tutti questi gesti, da sinistra a destra.

Mi avvio alla conclusione, Presidente. Approfitto anche della presenza del sottosegretario Costa, conoscendo la sua sensibilità; una riflessione corretta deve essere fatta per l'ambito sportivo, soprattutto, garantendo – e il Governo lo deve fare - la continuità sportiva, con tutti i mezzi, questo è un dovere particolare anche e soprattutto verso i giovani, ai quali già abbiamo chiesto molto ed è impensabile chiedere loro di abbandonare il sogno di una vita, perché tutti abbiamo un sogno, i giovani ancor di più.

Per tutti questi motivi, dichiaro il voto favorevole del gruppo della Lega (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Penna. Ne ha facoltà.

LEONARDO SALVATORE PENNA (M5S). Grazie, Presidente. Il decreto che ci accingiamo a votare è riconducibile all'adozione di ulteriori misure di contenimento dell'epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali. C'è da rilevare che un numero significativo di disposizioni del decreto che voteremo risulta modificato già implicitamente da successivi decreti-legge, tuttora in corso di conversione nel Parlamento.

Il susseguirsi di misure è vissuto oppure tacciato, spesso, come incoerenza, incapacità o incompetenza del legislatore, ma non è così; il susseguirsi delle misure consegue, purtroppo, alla necessità di rispondere all'incalzare mutevole dello stesso virus. Ad esempio, è per questo motivo che nel provvedimento in esame abbiamo un'ulteriore modulazione dell'obbligo di vaccinazione contro il COVID-19 già previsto per gli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie, con l'inclusione della cosiddetta dose di richiamo, il cosiddetto booster. Questa modifica, conseguente all'evidenza scientifica circa la necessità di un richiamo per rendere efficace la vaccinazione obbligatoria dei sanitari, richiedeva di essere codificata. Un ulteriore e fondamentale passaggio per la sicurezza dei cittadini è l'estensione del green pass anche per l'accesso ai treni interregionali, ai mezzi di trasporto pubblico locale e regionale, agli autobus impiegati nei servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale e regionale e ai traghetti impiegati nei collegamenti nello Stretto di Messina e per le isole Tremiti. Forse, questa è la misura più difficile da assumere, quantunque essa si ponga in armonia con la previsione del green pass per accedere ai luoghi di lavoro che, altrimenti, sarebbe stata incongruente, come da più parti lamentato. Al riguardo, una specifica ordinanza del Ministero della Salute ha previsto la deroga per le isole minori, in relazione a ragioni di salute e di studio, e analoga deroga è stata chiesta da appositi emendamenti del nostro MoVimento in altri decreti in corso di conversione, per estenderla anche alle isole maggiori.

Al fine di eliminare qualsiasi ostacolo alla vaccinazione e agevolare, dunque, comportamenti virtuosi, il personale delle pubbliche amministrazioni avrà il diritto all'assenza dal lavoro per l'effettuazione della vaccinazione, senza alcuna decurtazione del trattamento economico.

È stato necessario introdurre anche più efficaci modalità di verifica del rispetto dell'obbligo da parte dei sanitari - obbligo che viene ora demandato agli ordini professionali – e controlli più rigorosi volti a circoscrivere le situazioni in cui i sanitari non vaccinati possano trovarsi ad assistere pazienti fragili e, dunque, particolarmente esposti ad avere la malattia di COVID in forma grave.

Sempre sulle verifiche e i controlli, si introduce la qualifica di illecito amministrativo per la mancata verifica dell'adempimento dell'obbligo vaccinale da parte del datore di lavoro e lo svolgimento della prestazione lavorativa da parte del lavoratore inadempiente all'obbligo vaccinale e si demanda ai prefetti l'adozione di un piano per effettuare i controlli del rispetto del possesso delle certificazioni.

Senz'altro condivisibile è il rafforzamento della campagna di informazione sulla vaccinazione, attraverso la predisposizione di un piano di comunicazione a cura del dipartimento per l'informazione della Presidenza del Consiglio.

Con queste riflessioni e richiami in merito al provvedimento in esame si è, dunque, cercato di evidenziare quali ne siano la ratio e la coerenza sottesa e di rispondere a quelle grida d'allarme che pretestuosamente l'opposizione ha lanciato all'indirizzo della maggioranza, manipolando dati e cifre, per accreditare un presunto fallimento delle misure sanitarie adottate e sostenute dalla maggioranza, grida che il più delle volte non indicano esattamente quali strategie il Governo avrebbe dovuto adottare, considerato che i protocolli in uso in Italia hanno trovato emulazione in vari Paesi, come, ad esempio, il super green pass in Francia.

L'obbligo vaccinale per il personale sanitario e sociosanitario e per il personale scolastico, ossia per le categorie più esposte ai contagi, più a contatto con i soggetti passibili di manifestare la malattia, è una necessità ineludibile per la potenziale alta frequenza di persone che, altrimenti, rischiano di trasformarsi da potenziale controllore ed educatore in un agente diffusore del contagio, o, nel caso inverso, che possono facilmente contagiarsi finendo per compromettere i servizi che erogano.

Se oggi l'obbligo vaccinale sembra essere un'espressione urticante, ricordo che, non certo per il COVID, ma forme di obbligo esistono in Italia dalla seconda metà dell'Ottocento quando fu lanciata in tutta Europa la massiccia campagna contro il vaiolo e, come tutti sanno, per i nostri bambini vige l'obbligo vaccinale di ben dieci vaccini che ha suscitato certo interrogativi, ma che ha liberato i nostri giovani dall'incubo, diffuso nei primi decenni del secolo scorso, di contrarre una malattia altamente invalidante che avrebbe reso la loro vita terribile e difficile come lo è stata la poliomielite. Infine, un altro obbligo vaccinale esiste in Italia, poco ricordato, ma nemmeno poco diffuso, ed è applicato ai nostri cittadini che si recano in quei Paesi dove la malattia provoca migliaia di vittime.

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Penna. Il collega Penna ha ascoltato tutti gli interventi, pregherei i colleghi di prestare la stessa attenzione a lui. Prego, mi scusi.

LEONARDO SALVATORE PENNA (M5S). Grazie, Presidente. Dicevo che un altro obbligo vaccinale esiste in Italia poco ricordato, ma neanche poco diffuso, ed è applicato ai nostri cittadini che si recano in quei Paesi dove la malattia provoca migliaia di vittime; si tratta del vaccino contro la febbre gialla, che è obbligatorio per i connazionali che si recano all'estero. I numeri della pandemia, di nuovo in crescita nel nostro Paese, impongono scelte drastiche che la scienza ritiene utili a contenere il contagio e a salvaguardare la salute dei cittadini e la ripresa economica. Il MoVimento 5 Stelle ritiene che la strada maestra da seguire in questa difficile pandemia è sempre quella della scienza, che oggi indica l'importanza fondamentale della vaccinazione come misura della lotta al virus, unitamente alle misure di protezione individuale e collettiva adottate. Presidente, concludo dicendo che il MoVimento 5 Stelle ha seguito e continuerà a seguire il principio della massima precauzione nel sostenere le misure di contrasto e ovviamente voterà favorevolmente alla legge di conversione, si coglie però l'occasione per sottolineare la necessità di risolvere alcune incongruenze che l'incalzare del virus purtroppo determina. Ho già accennato, ad esempio, al trasporto da e per le isole maggiori, aggiungo ora anche la necessità di elargire adeguati ristori, come già fatto nelle prime ondate del virus, a favore delle famiglie e delle attività economiche per le quali questa nuova ondata di contagi ha determinato di fatto un nuovo lockdown. Infine, Presidente, se mi consente una sola considerazione.

PRESIDENTE. Colleghi, continuo a chiedere di fare maggior silenzio in Aula. Prego.

LEONARDO SALVATORE PENNA (M5S). Negli interventi dei giorni scorsi alcuni dei colleghi dell'opposizione si sono autodefiniti come i migliori deputati di questa Camera, implicitamente dando agli altri colleghi evidentemente una qualifica che non era all'altezza della loro qualità. Io direi che questa è una delle cose che secondo me si deve evitare, perché chi indugia in questo tipo di considerazioni in realtà fa un torto alla propria intelligenza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Colucci. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO COLUCCI (M-NCI-USEI-R-AC). Grazie, Presidente, in particolar modo per la cortesia che ci concede. Presidente, noi abbiamo sostenuto sin dall'inizio la linea del Governo, anzi abbiamo sollecitato indicazioni e strade da seguire; siamo particolarmente convinti dell'utilità dei vaccini, anche di questa terza dose, dell'importanza del green pass, in termini generali per la ripartenza: l'abbiamo sostenuto sin dai primi momenti in cui la pandemia ha travolto il nostro Paese. Siamo a sostegno anche di questo decreto, però nella ripartenza è stata nostra la battaglia sul tema della scuola. Noi siamo convinti della necessità di avere il medico scolastico, un presidio sanitario come avveniva una volta nel nostro Paese. Siamo contro la DAD, l'abbiamo detto in tutti i modi possibili ed immaginabili e siamo per la semplificazione, in particolar modo nel mondo della scuola. Oramai abbiamo percentuali elevatissime di vaccinati, abbiamo i genitori che certe volte, non a cuor leggero, hanno vaccinato i loro piccoli figli, i loro bambini, perché sono convinti che è necessario andare in questa direzione e noi sosteniamo questa linea. Però, crediamo che ci siano situazioni che vanno riviste e raddrizzate. Vi leggo un messaggio che abbiamo ricevuto e che è significativo dei problemi che nella scuola si stanno riscontrando. Ci scrive un genitore: io ho una figlia di 9 anni, frequenta la quarta elementare, è guarita dal COVID dieci giorni fa, tutto certificato dall'ATS e si trova ora in quarantena per 10 giorni proprio in virtù di una circolare ministeriale prontamente adottata - come riferito dall'ATS, che sarebbe la ASL - dalle scuole come è normale che sia. Ma per quale motivo mia figlia deve stare chiusa in casa? È guarita dieci giorni fa. Si riferisce questo genitore ad una circolare che l'8 gennaio è stata pubblicata dal Ministero dell'Istruzione. Nella circolare si danno istruzioni operative per la gestione dei contatti COVID a scuole diversificate per grado scolastico e per stato vaccinale. Ebbene, per asili e scuole primarie la circolare riporta un'indicazione errata, viene prescritta a tutti gli studenti quarantena di dieci giorni in caso di una positività in classe per gli asili e di due per le primarie. Come sappiamo quello che è riportato in questa circolare non è quello che dicono i recenti decreti che, invece, indicano l'autosorveglianza per tutti qualora vi siano contatti stretti con positivi, ma siano vaccinati o guariti di recente. Quindi, la cosa che chiediamo - e lo chiediamo al sottosegretario Costa – è che è fondamentale andare verso una semplificazione, fare chiarezza per genitori e famiglie. Le famiglie italiane, i genitori stanno impazzendo con tutte le regole, con tutte le indicazioni, non hanno chiarezza. Allora, è fondamentale che sia fatto un vademecum, che ci sia da parte del Ministero l'indicazione chiara di quali siano i comportamenti da seguire a scuola per chiarezza degli insegnanti e per chiarezza dei genitori e per superare questo clima di ansia, di incertezza, di preoccupazioni. Noi continueremo sulla linea della ripartenza, sulla linea di continuare ad avere una normalità che si avvicini sempre di più, ma è grande segno di responsabilità, dal nostro punto di vista, cercare di raccogliere questi disagi e trasformarli in concretezza perché crediamo che le istituzioni e la politica torneranno credibili nel momento in cui daranno messaggi chiari, concreti e risposte efficaci. Credo che, superato il clima di incertezze e anche di terrore che da troppo tempo stiamo respirando, nel nostro Paese ci possa essere veramente, anche dal punto di vista della serenità delle famiglie, un clima nuovo e diverso che ci possa aiutare a superare questo momento difficile che, con l'unità di tutti, sicuramente saremo in grado di affrontare (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento AdC).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Giannone. Ne ha facoltà.

VERONICA GIANNONE (FI). Grazie, Presidente. Esistono delle ragioni di bieca opportunità, certo non di salvaguardia della salute perché la scuola sia sempre stata presa come apripista per ogni forma di restrizione sociale fin qui messa in arte. Ma proprio in ciò il Governo ha peccato di ingenuità perché esattamente nella scuola, nel luogo d'elezione dello sviluppo del pensiero critico ha trovato un nucleo di granitica resistenza e non semplice resilienza, si badi bene, bensì precisamente resistenza in quanto forza di contrapposizione attiva. Con la falsa coscienza di un'operazione di tutela della salute del corpo, il legislatore in realtà ha procurato una grave ferita al mondo della scuola, al mondo dove si coltiva lo spirito e l'intelletto. Ma contro l'odierno processo di colonizzazione del corpo prefigurato dallo stesso Pier Paolo Pasolini in difesa della proprietà e intangibilità del corpo stesso, il mondo della scuola ha posto esattamente la forza dell'intelletto e dello spirito. Il legislatore ha generato situazioni di discriminazione e intolleranza in orizzontale e in verticale, ovvero tra insegnanti, tra scolari, tra dirigenti e docenti, tra docenti e alunni.

Il legislatore ha spezzato vincoli affettivi e minato alle fondamenta i delicatissimi meccanismi di trasmissione del sapere. Il legislatore ha insidiato quegli stessi principi di inclusività che nella scuola sono da sempre l'“abc” dell'educazione alla cittadinanza. E, allora, ancor prima della legittima rivendicazione del diritto alla nuda e cruda sopravvivenza quotidiana di tutti i docenti sospesi, si è udito da tutte le scuole d'Italia un unico appello: rivogliamo i nostri professori e, se avete dubbi, non conoscete questi professori, ma non conoscete neanche l'umano sentire della popolazione studentesca di questo Paese. Queste sono le parole, Presidente, del professor Alessandro Macchia, docente di una scuola secondaria di primo grado di Lecce, la mia città, che oggi è a casa, sospeso dal lavoro e senza stipendio, a causa di queste misure abnormi e prive di logicità introdotte dal Governo. Abbiamo il dovere morale di ascoltare quello che ci chiedono i cittadini, abbiamo il dovere di dare spiegazioni, perché sono sempre di più coloro che mettono in dubbio l'utilità del green pass. Non è possibile perseverare negli errori ed è evidente che queste misure non funzionano.

Vi leggo, poi, alcuni messaggi di risposta a una domanda posta sui social: cosa vorreste dire voi, in Aula, sul green pass? Le risposte: non si può rovinare la vita di milioni di persone solo per un fine punitivo, senza nessuna evidenza scientifica né emergenziale; il green pass era nato per creare luoghi sicuri, ma, visto che i vaccinati si infettano e trasmettono la malattia, ora è solo uno strumento di discriminazione; il mio pensiero è che stanno distruggendo la vita ai nostri figli, come madre mi sento in dovere di proteggere mia figlia, il ricatto allo studio e al lavoro ricadrà sulle nuove generazioni; farei solo una domanda al Governo: quando pensate di restituire agli italiani i diritti costituzionali che avete indebitamente sottratto in questi mesi?

Ci sono anche tanti giovani, Presidente, che non hanno intenzione di arrendersi e rivogliono la propria libertà e scrivono così: la nostra libertà è una condizione di nascita, non qualcosa che viene concesso da qualcun altro; ci riprenderemo la vita, i nostri diritti e porteremo ovunque le idee di libertà conquistate dai nostri nonni, ci riprenderemo socialità e, soprattutto, ci riprenderemo il nostro corpo, tempio della nostra anima; ci potrete togliere l'università, il lavoro, il bar, il ristorante, il teatro, lo sport, ma non potrete mai controllare il nostro spirito. Per tutte queste persone, Presidente, per il rispetto che provo per il loro pensiero, annuncio il mio voto contrario.

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 3442​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 3442:

S. 2463 - "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172, recante misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali " (Approvato dal Senato).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 1).

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Delmastro Delle Vedove. Ne ha facoltà.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente. A nome del gruppo di Fratelli d'Italia, dobbiamo segnalare un fatto decisamente grave, non solo e non tanto perché il Vice Ministro Sereni, in queste ore, è andato a Cuba a regalare al regime castrista - che ha incarcerato oltre 5 mila manifestanti per la libertà di luglio scorso, molti dei quali non sappiamo in quale carcere siano, sono in isolamento, sono sottoposti a torture - 12 milioni di euro della cooperazione internazionale, ma perché oggi è riuscita a superarsi. Ha, infatti, testualmente detto: “Pensiamo che l'esperienza socialista cubana può essere difesa meglio proprio con un'apertura al dialogo con la società civile”. Noi riteniamo che sia doveroso che venga immediatamente a relazionare in Aula il Vice Ministro Sereni, perché non ha il mandato di questo Parlamento per difendere le esperienze di socialismo reale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Le esperienze di socialismo reale calpestano i diritti civili, politici e umani delle persone, incarcerano le persone, allontanano l'Italia da quello spettro atlantico di cui ha parlato più volte il Presidente del Consiglio Draghi. Quindi, il Vice Ministro Sereni spero non abbia titolo dal Governo, credo non lo abbia a nome dei colleghi di Forza Italia e della Lega, per andare in giro per il mondo a difendere le esperienze del socialismo reale che sono le esperienze di dittatura, fame, povertà (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)

PRESIDENTE. Onorevole Delmastro Delle Vedove, questa è una posizione legittima, ma è una discussione politica, non un intervento sull'ordine dei lavori.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). …chiedo che venga immediatamente a riferire o il Vice Ministro Sereni o il Ministro Di Maio per sapere quale sia la politica estera italiana (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Benissimo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Basini. Anche lei sull'ordine dei lavori? Ne ha facoltà.

GIUSEPPE BASINI (LEGA). Intervengo solo per ricordare all'Aula e, attraverso di lei, alla Ministra Cartabia, che, in questo momento, Rita Bernardini, che non è una ragazzina, sta facendo uno sciopero della fame contro la troppa pienezza delle carceri. Mi auguro che, al di là di come la si pensi sull'argomento, questa battaglia di civiltà e di libertà di Rita Bernardini possa essere interrotta, perché ne va anche della sua salute (Applausi).

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Basini, senz'altro l'Aula raccoglie il suo invito e lo fa proprio.

Onorevole Delmastro Delle Vedove, la sua richiesta verrà presentata, naturalmente, al Governo, come di consueto viene fatto.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Boldrini. Ne ha facoltà. Qual è il tema adesso?

LAURA BOLDRINI (PD). Grazie, Presidente. Mi consenta solamente una…

PRESIDENTE. Lei conosce le regole e, quindi, non mi permetterei mai di ricordargliele.

LAURA BOLDRINI (PD). Era per dire che, quando si chiede un'informativa, Presidente, si chiede un'informativa, non si dà un giudizio politico, come lei giustamente ha sottolineato, sull'operato di una Ministra o Vice Ministra. Dunque, ho trovato del tutto inappropriato in quest'Aula fare questo tipo di intervento, stile comizio, da parte del collega. Volevo che rimanesse agli atti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. La presidente Boldrini ha posto le sue questioni, come le ha poste l'onorevole Delmastro Delle Vedove, chiudo qui la discussione. È naturale che la richiesta di informativa può essere motivata (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Io ho trovato un equilibrio, cerchiamo un equilibrio tutti. Poi, naturalmente, la richiesta di un'informativa può essere motivata anche in maniera diversa, con motivazioni completamente opposte da quelle dei colleghi di Fratelli d'Italia, e le parole della presidente Boldrini andavano in questa direzione, mi sembrano più che appropriate.

Esame e votazione della questione pregiudiziale riferita al disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore (A.C. 3434​) (ore 10,28).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'esame e la votazione della questione pregiudiziale Sapia ed altri n. 1 (Vedi l'allegato A) riferita al disegno di legge n. 3434: Conversione in legge del decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore.

Avverto che, a norma del comma 3 dell'articolo 40 e del comma 3 dell'articolo 96-bis del Regolamento, la questione pregiudiziale può essere illustrata, per non più di dieci minuti da uno solo dei proponenti. Potrà altresì intervenire un deputato per ognuno degli altri gruppi per non più di cinque minuti.

Il deputato Sapia ha facoltà di illustrare la sua questione pregiudiziale n. 1.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-A). Grazie, Presidente. Lo scorso 5 gennaio, il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto-legge per fronteggiare l'emergenza COVID-19, in particolare, nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore. Il provvedimento ha introdotto l'obbligo vaccinale dai 50 anni in su, senza limiti di età, lo stesso è stato esteso al personale universitario, così equiparato a quello scolastico. Dal prossimo 15 febbraio, i lavoratori pubblici e privati sopra i 50 anni dovranno avere il green pass rafforzato per accedere ai luoghi di lavoro. L'obbligo del green pass ordinario, invece, è previsto per coloro che accedono ai servizi pubblici postali, bancari e finanziari, ai servizi alla persona e alle attività commerciali. Dal 1° febbraio scatteranno le sanzioni amministrative di 100 euro da parte dell'Agenzia delle entrate per coloro che, benché obbligati, non siano sottoposti a vaccinazione. L'utilizzo della decretazione d'urgenza da parte del Governo confligge con la realtà emersa da uno studio della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere.

In particolare, è stato rilevato che il 34 per cento dei pazienti positivi ricoverati non è malato di COVID-19. Altro elemento oggettivo è che quattro tamponi antigienici su dieci danno un risultato falsato sia per i positivi sia per i negativi; l'unico tampone scientificamente affidabile è quello molecolare. Di conseguenza, le politiche sanitarie vanno riviste. Ancora, è il cosiddetto bugiardino a smontare l'obbligo vaccinale volto a prevenire l'infezione. Ad esempio, quello di Pfizer informa l'utilizzatore che il prodotto è finalizzato a prevenire la malattia; ciò significa che non previene dall'infezione, condizione al momento irrealizzabile.

La sanzione di 100 euro, poi, realizza un'ennesima violazione della normativa sulla privacy. Infatti, tale misura mette i dati sanitari di ciascuno a disposizione dell'Agenzia delle entrate-Riscossione che dovrà provvedere alla sanzione.

Il decreto-legge in esame viola inoltre l'articolo 24 della Costituzione e il diritto alla difesa in giudizio, in quanto non giustifica l'assenza del difensore per il mancato possesso o la mancata esibizione del green pass.

Con la sentenza n. 258 del 1994, la Corte costituzionale ha stabilito il seguente principio: le leggi sugli obblighi vaccinali sono compatibili con l'articolo 32 della Costituzione, ma a condizione che contemperino la tutela della salute collettiva e il diritto individuale alla salute. Perciò è inammissibile subordinare le persone all'interesse generale a prescindere dall'esistenza di efficaci modelli alternativi di tutela.

Il punto di fondo è che gli attuali vaccini non proteggono dall'infezione da nuovo Coronavirus e, peraltro, non si capisce come mai il Governo non abbia agito convintamente sul fronte delle cure domiciliari. Inoltre, non si comprende perché il Governo non abbia voluto evitare la vaccinazione dei più piccoli, che non è obbligatoria ma è stata comunque gravemente indotta. È una vergogna, politica, morale e civile! Il diritto alla salute avrebbe carattere primario e assoluto. Il principio costituzionale del rispetto della persona umana pone in primo piano il problema del consenso, la cui necessità può essere bilanciata solo per dimostrate e imprescindibili esigenze di tutela dei valori con pari dignità costituzionale. In ogni caso, anche con riguardo agli obblighi vaccinali occorrerebbe bilanciare la tutela della salute collettiva con l'autodeterminazione individuale. Questo non è stato fatto, sulla base di una fiducia cieca nel capitalismo e nel mercato dei farmaci, che è tutt'altro dalla scienza. Ci avete detto tutto e il contrario di tutto e al momento l'unica strada che indicate è vaccinarsi ad oltranza per avere un minimo di libertà.

Emblematico è il caso del signor Fabio Messina, rimasto per giorni all'imbarcadero di Villa San Giovanni senza poter salire sul traghetto per tornare in Sicilia, a casa, nella sua Palermo. In questo caso la giustizia ha supplito alla politica, consentendo al signor Messina, pur non vaccinato, il ritorno a casa sua.

Inoltre, il decreto-legge in esame contrasta con l'articolo 36 del regolamento (UE) n. 2021/953, secondo cui il possesso di un certificato di vaccinazione anti-COVID-19 non dovrebbe costituire una condizione preliminare per l'esercizio del diritto di libera circolazione. Peraltro, lo stesso regolamento non può essere interpretato come se istituisse un diritto o un obbligo ad essere vaccinati.

Il green pass europeo è stato concepito con la funzione di armonizzazione e di libera circolazione, coerentemente con i valori fondanti. In breve, il green pass europeo è uno strumento di natura informativa e non normativa, quindi esso non deve produrre effetti di discriminazione e di trattamento differenziato per svolgere determinate attività e per poter accedere a una serie di luoghi. In Italia, il possesso di tale documento sta stravolgendo il principio fondamentale della tutela della dignità delle persone i cui diritti devono essere garantiti, proprio come vuole la Costituzione. Tra l'altro, l'articolo 32 della Costituzione ammette l'imposizione di un sacrificio al singolo ma solo a fronte di un beneficio collettivo certo ed anche a condizione che il sacrificio sia certamente vantaggioso e tollerabile per il singolo individuo in termini di salute. Tale requisito non è soddisfatto, in quanto il vaccino è ancora in fase sperimentale. In proposito rinvio alla sentenza della Corte costituzionale n. 307 del 1990, richiamata anche dalla recente sentenza n. 5 del 2018. In pratica, il principio è che l'imposizione di trattamenti sanitari obbligatori non significa che va sacrificata la salute individuale per quella collettiva. Richiamo, inoltre, la sentenza n. 118 del 1996 della Corte costituzionale dello stesso tenore.

Peraltro, il Consiglio d'Europa ha raccomandato di assicurare che nessuno venga discriminato per non essersi fatto vaccinare. Le condizioni imposte per ottenere la certificazione verde lasciano perplessi sull'effettiva corrispondenza a questa raccomandazione.

Oggi non è scontata la corresponsione di un indennizzo a fronte di un eventuale danno da vaccino anti-COVID, ai sensi della legge n. 210 del 1992. Ciò perché non vi è sufficiente letteratura medico-scientifica per sostenere il nesso di causalità tra vaccino ed effetti avversi di medio e lungo periodo. A proposito, è sempre stato necessario un intervento puntuale della Corte costituzionale per estendere di volta in volta l'ambito di applicazione della legge succitata anche alle vaccinazioni non obbligatorie, ma solo raccomandate.

Infine, Presidente, il decreto-legge viola una serie di diritti codificati dagli articoli 6, 21, 41 e 45 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.

Per tali ragioni, in nome del popolo italiano, chiediamo di non procedere all'esame del disegno di legge n. 3434 (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sarro: non è presente, si intende abbia rinunciato. Ha chiesto di parlare l'onorevole Villani. È in Aula ma non la vedo. Signori, non è che vi fate i segni, per l'inversione! Almeno, venite ad avvisare; mi sembra il minimo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ceccanti. Ne ha facoltà.

STEFANO CECCANTI (PD). Io penso che anche i colleghi della componente Alternativa, del gruppo Misto, dovrebbero essere un po' più prudenti a riproporre costantemente questioni di costituzionalità, non ultimo perché c'è stata anche ieri una sentenza della Corte costituzionale per conflitto di attribuzioni che ha dato loro torto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). È l'ennesimo intervento della Corte costituzionale che certifica la legittimità di questi interventi.

Dirò una cosa sola. La sentenza n. 5 del 2018 ci ha detto che l'obbligo è legittimo quando condizioni epidemiologiche e conoscenze scientifiche rendono carente, sul piano dell'efficacia, lo strumento della persuasione. Questo è il caso concreto e, quindi, non c'è discussione, non c'è problema di costituzionalità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Villani. Ne ha facoltà.

VIRGINIA VILLANI (M5S). Rinuncio all'intervento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vietina. Ne ha facoltà.

SIMONA VIETINA (CI). Mi riservo di depositare l'intervento e dichiaro, a nome di Coraggio Italia, il voto contrario alla pregiudiziale di costituzionalità presentata.

PRESIDENTE. La ringrazio, acquisiamo quindi il suo intervento.

Sono così esauriti gli interventi sulle questioni pregiudiziali.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla questione pregiudiziale Sapia ed altri n. 1.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.

PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data odierna, il deputato Bernardo Marino, già iscritto al gruppo parlamentare MoVimento 5 Stelle, ha dichiarato di aderire al gruppo Misto, cui risulta pertanto iscritto.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carla Giuliano. Ne ha facoltà.

CARLA GIULIANO (M5S). Grazie, Presidente. Voglio portare all'attenzione di quest'Aula l'ennesimo attentato avvenuto nella mia provincia. Questa notte, a Monte Sant'Angelo, comune della provincia di Foggia, è stato fatto esplodere un ordigno che ha devastato l'auto dell'assessore al bilancio del comune di Monte Sant'Angelo, Rignanese. A lui va la solidarietà e la vicinanza nostra e di tutte le istituzioni. Tuttavia, Presidente, la vicinanza non basta, servono atti concreti, serve istituire maggiori presidi di legalità nella nostra terra. Un primo passo importante, come MoVimento 5 Stelle, lo abbiamo ottenuto, perché la Ministra Cartabia, grazie al nostro lavoro e al lavoro della sottosegretaria Macina, si è detta favorevole all'immediato trasferimento a Foggia del pool di magistrati della DDA di Bari che si occupano della mafia foggiana, ma tanto deve essere ancora fatto.

Presidente, la mafia foggiana oggi è alle cronache nazionali per essere una mafia violenta e militare, ma, in realtà, è una mafia che devasta il nostro territorio da 40 anni. Ricordo l'ultimo rapporto Ecomafia del 2021 che vede la Puglia e la provincia di Foggia tra le prime in Italia per reati ambientali. E allora noi, come MoVimento 5 Stelle, ci battiamo affinché la Capitanata possa essere dotata di tutti i presidi di legalità di cui necessita, DDA, corte d'appello, tribunale per i minorenni, per ripristinare i presidi giudiziari soppressi; ed è necessario fare questo perché, quando chiediamo ai cittadini la collaborazione con le istituzioni, dobbiamo mettere i cittadini nelle condizioni di sentire lo Stato e la giustizia più vicini. Come MoVimento 5 Stelle, ci batteremo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Troiano. Ne ha facoltà.

FRANCESCA TROIANO (M5S). Presidente, colleghi, il dramma dei correntisti della Banca Popolare di Bari, indotti ad acquistare titoli e azioni non adeguatamente controllate da funzionari irresponsabili, dirigenti complici, fino ai più alti livelli di responsabilità, sollecita doverose riflessioni. Quali sono gli strumenti di conoscenza a disposizione dei cittadini? Quale livello di cultura bancaria è oggi nella disponibilità degli italiani? Quali sono gli strumenti di autotutela in grado di “scudare” il correntista? È chiaro che oggi siamo chiamati a dare una risposta a migliaia di persone letteralmente truffate, utilizzando il Fondo risparmiatori, le ragioni della mia interrogazione al MEF. Il fatto stesso che ci sia un fondo ad hoc presuppone la potenzialità delle truffe bancarie, e qui sta il nodo da sciogliere. Chi ha il potere e il dovere di intervenire? È ancora valida l'idea di uno Stato assistenziale oppure vanno radicalmente riviste le regole del gioco? È questo un terreno minato, un confine labile tra la responsabilità individuale delle proprie azioni, e, quindi, dei propri investimenti bancari, e le procedure da mettere in atto sul piano pubblico, per evitare le truffe a monte, per non subirle a valle. La chiusura di centinaia di agenzie bancarie su tutto il territorio nazionale, e soprattutto nelle aree interne, dove insistono tantissimi piccoli comuni, sta creando disagi enormi; commercianti, artigiani e professionisti letteralmente abbandonati dal sistema bancario italiano, con grave danno per le loro attività.

Il tema delle banche, anche all'interno del PNRR, rappresenta un passaggio delicato e necessita di riforme riformiste e liberali di stampo europeo. Un sistema bancario europeo è la sfida politica che abbiamo davanti a noi. Un sistema ingessato e chiuso non serve allo sviluppo del nostro Paese.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Scanu. Ne ha facoltà.

LUCIA SCANU (CI). Grazie, Presidente. Sento un dolore alla vulva come se avessi degli aghi, degli spilli. Vorrei potermi sedere, ma sono costretta a lavorare in piedi per via del dolore. Quando vado in bagno, riesco a fare solo una goccia, è un dolore lancinante: queste sono alcune frasi pronunciate da persone che soffrono delle cosiddette malattie invisibili. Parliamo di vulvodinia, neuropatia del pudendo, fibromialgia, CFS. Malattie, ahimè, ancora poco conosciute, ma così tanto diffuse. Alcuni le chiamano malattie rare, ma i fatti ci dimostrano che sono malattie sociali. Vi cito un dato: in Italia, una persona su sette soffre di vulvodinia, ma i numeri sono sottostimati, visto che, per arrivare a una diagnosi, si fa tanta fatica. In media, c'è un ritardo diagnostico che va dai 5 ai 7 anni, con una spesa di circa 20 mila euro.

Ma dietro questi numeri ci sono persone, persone che soffrono, persone che non riescono nemmeno a fare le cose quotidiane, perché queste malattie invisibili non sono per niente invisibili a chi ne soffre. Sono malattie estremamente invalidanti, che hanno un impatto molto forte sulla vita delle persone, un impatto dal punto di vista lavorativo, sociale, relazionale, sessuale e anche dal punto di vista economico, rendendo, di fatto, la vita delle famiglie un vero calvario. E, allora, oggi sono qui per fare un nuovo appello al Ministro della Salute: non lasciamo queste persone sole. Milioni di italiani ci chiedono a gran voce il riconoscimento di queste malattie dal Servizio sanitario nazionale come patologie croniche e invalidanti, l'inserimento nei livelli essenziali di assistenza, i LEA, la formazione del personale medico, la ricerca e presidi sanitari pubblici specializzati.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Casu. Ne ha facoltà.

ANDREA CASU (PD). Presidente, oggi, in via degli Orti di Malabarba, a Casal Bertone, nel IV municipio di Roma, ci sono stati scontri durante lo sgombero di un locale occupato dai militanti di CasaPound. È l'ex sede INPS che è stata chiusa e murata dai fascisti del terzo millennio. Lo sgombero di questa sede è una notizia a lungo attesa da Roma, è una buona notizia per Roma e per il Paese. Già in passato, CasaPound aveva messo veramente a ferro e fuoco i quartieri del IV municipio, a Casal Bruciato, a Pietralata, a Casal Bertone; aveva organizzato manifestazioni, aveva addirittura preso di mira Massimiliano Umberti, oggi presidente del IV municipio, pubblicando la sua foto sui social e attaccandolo per il fatto che, da capogruppo di opposizione, si era schierato contro queste manifestazioni razziste.

Con questa notizia, apprendiamo da fonti di stampa sempre una notizia orribile: negli scontri è rimasto ferito un poliziotto nell'esercizio del suo dovere. Giunga a lui e a tutte le Forze dell'ordine la totale vicinanza, la solidarietà e il più profondo ringraziamento da parte di quest'Aula. Oltre 50 parlamentari hanno sottoscritto, in questi giorni, l'interrogazione che abbiamo presentato al Governo per chiedere di dare seguito all'impegno, preso proprio in quest'Aula, per lo scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste. Penso che anche oggi dobbiamo ricordare quanto questo impegno sia fondamentale e che dobbiamo portarlo avanti per sostenere tutte quelle forze politiche e sociali che ogni giorno si battono per fermare l'onda nera che, nei nostri quartieri, calpesta la storia e la Costituzione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Occhionero. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA OCCHIONERO (IV). Grazie, Presidente. Ieri a Termoli si è svolto un importante incontro tra le organizzazioni sindacali e Tavares, l'amministratore delegato di Stellantis. È evidente che la sua presenza a Termoli è un segnale di grossa importanza per il nostro territorio, ma, altresì, evidenzia una innegabile preoccupazione che riguarda tutti gli occupati e l'intera nostra regione, il Molise.

Ciò sia per quanto riguarda la necessità di avere ben chiaro il perimetro occupazionale dell'azienda rispetto agli impegni assunti da Stellantis sia per la conferma in tempi brevi della realizzazione della gigafactory a Termoli, che, ad oggi, non è sicura e che può dare centralità alla nostra realtà aziendale e, quindi, un ruolo da protagonista al nostro Molise, come lo stesso merita.

È evidente, dunque, che il mio intervento in quest'Aula, oggi, vuole andare nella direzione di spingere il Governo, con azioni concrete, ad accelerare quel processo di transizione ecologica che riguarda la riconversione del sito produttivo di Termoli. E questo perché, soprattutto in questo momento, non solo è importante stare vicino alle realtà produttive delle regioni, soprattutto del Sud, che possono diventare il motore, il traino della realtà produttiva dell'intero Paese, ma soprattutto perché è importante essere vicini al settore dell'automotive, che tanto sta soffrendo anche per la mancanza di semiconduttori, con cui oggi, purtroppo, il Paese deve necessariamente fare i conti e cercare una soluzione rapida, per stare immediatamente vicino ai cittadini, su cui ci potrebbero essere ricadute negative, economiche, sociali, occupazionali e anche psicologiche (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Dall'Osso. A che titolo?

MATTEO DALL'OSSO (CI). Personale.

PRESIDENTE. Colleghi, visto che ci sono stati numerosi colleghi che, dopo la previsione regolamentare, mi hanno chiesto di svolgere gli interventi di fine seduta, io richiamo semplicemente al rispetto delle regole, perché serve per tutti e anche perché dovrebbe esserci una Capigruppo. Dunque, se lei vuole intervenire per un richiamo al Regolamento, ne ha titolo, se vuole intervenire sull'ordine dei lavori, ne ha titolo, se, invece, vuole svolgere un intervento di fine seduta, purtroppo, come per gli altri colleghi a cui ho detto di no, non ne ha titolo.

Prego, onorevole Dall'Osso.

MATTEO DALL'OSSO (CI). È una riflessione fra me e me, e anche con lei e tutti quanti, semplicemente per chiedere per quale motivo - dato che adesso questa Camera diventerà un seggio elettorale - non si sia parlato, tra noi, di chi noi pensiamo possa essere il Presidente della Repubblica. Solo per fare questa riflessione, per me si sarebbe dovuta fare, lo so che adesso non c'è tempo, ma comunque da lunedì, nei miei sogni, si dovrebbe parlare, anche in quest'Aula, di questo importantissimo evento.

PRESIDENTE. Onorevole Dall'Osso, diciamo che le regole da sempre esistenti in questo consesso impediscono volutamente la discussione sull'elezione del Presidente della Repubblica. Mi permetto di dire, forse è un bene.

Ricordo che lunedì 24 gennaio, alle ore 15, è convocato il Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, per l'elezione del Presidente della Repubblica.

Avverto che la Camera sarà convocata a domicilio.

La seduta termina alle 10,55.

TESTI DEGLI INTERVENTI DI CUI È STATA AUTORIZZATA LA PUBBLICAZIONE IN CALCE AL RESOCONTO STENOGRAFICO DELLA SEDUTA ODIERNA: SIMONA VIETINA (A.C. 3434​)

SIMONA VIETINA (CI). (Dichiarazione di voto sulla questione pregiudiziale n. 1 – A.C. 3434​). Grazie Presidente. Onorevoli colleghi. Il presente provvedimento, di conversione del decreto-legge n. 1/2022, contempla, fra le varie disposizioni urgenti, anche l'estensione dell'obbligo di vaccinazione, finora disposto per talune categorie del pubblico impiego, anche a tutti coloro che abbiano più di cinquanta anni di età, salve in tutti i casi, le previste esenzioni per specifiche ragioni cliniche. Le argomentazioni a supporto della presunta incostituzionalità contenute nella pregiudiziale ricalcano quelle presentate per i decreti legge già convertiti sulla stessa materia. Argomentazioni che non appaiono condivisibili: sia sotto il profilo della legittimità costituzionale che sotto il profilo delle valutazioni sanitarie. Soprattutto laddove si afferma che “il farmaco sia ancora in fase sperimentale, come nel caso del COVID-19”. L'equiparazione dei vaccini a “farmaci sperimentali” è frutto: di un'interpretazione forzata in presenza di Autorizzazione data sia dall'Ema che dall'Aifa ai vaccini anti COVID, e della somministrazione avvenuta oramai su milioni di persone nel mondo con profili di sicurezza ed efficacia accertate da evidenze scientifiche. La Costituzione ci fornisce quel prezioso parametro di contemperamento tra il sacrificio del singolo e i vantaggi per la salute dell'intera collettività, che nei provvedimenti di emergenza adottati fin qui per fronteggiare la pandemia, come quello in esame, risultano pienamente soddisfatti. La vaccinazione rimane lo strumento principale per poter affrontare una crisi pandemica senza precedenti. È sotto gli occhi di tutti l'impatto positivo della campagna vaccinale, anche in questa nuova ondata di contagi:  sia per scongiurare gli effetti letali, a tutela anche dei più fragili e vulnerabili che non possono vaccinarsi, sia per garantire il proseguimento delle attività economiche, sociali e dei servizi essenziali in tutto il Paese. Come ben sappiamo, il ricorso alla decretazione d'urgenza anche nel caso in esame risponde pienamente ai requisiti di necessità e urgenza richiesti dalla Costituzione per affrontare la crisi pandemica ancora in atto, anche in ragione della ripresa dei contagi in vista della stagione invernale e della più contagiosa variante Omicron che sta diventando dominante in tutto il Paese. L'obbligo vaccinale, in parte esteso dal provvedimento in esame, dovrebbe essere secondo noi esteso a tutti i cittadini maggiorenni e sarebbe dovuto entrare in vigore già da tempo. La scelta dell'obbligo vaccinale per sanità, scuole, forze dell'ordine, anche in riferimento all'estensione dell'obbligo per gli ultracinquantenni, introdotto con il presente decreto legge non solo è conforme alla Costituzione ma anche alla giurisprudenza costituzionale intervenuta sul tema. Il bene della tutela della salute, quale «fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività», è per il nostro sistema costituzionale, dualista, rilevando: da un lato, nella sua accezione individuale e soggettiva e, dall'altro, nella sua dimensione sociale e oggettiva. Principio ribadito dalla Corte costituzionale, che ha affermato che il diritto alla tutela della salute porta con sé «il dovere dell'individuo di non ledere né porre a rischio con il proprio comportamento la salute altrui, in osservanza del principio generale che vede il diritto di ciascuno trovare un limite nel reciproco riconoscimento e nell'eguale protezione del coesistente diritto degli altri» (vedi sentenza n. 218 del 2 giugno 1994). L'articolo 32 della Costituzione, collegando il primo e il secondo comma, sottintende che i trattamenti sanitari debbono essere funzionalizzati alla «tutela della salute» - da intendersi quale diritto dell'individuo alla propria salute e come «interesse della collettività», alla salute collettiva. Quanto alla scelta dello strumento dell'obbligo, la Consulta ha affermato che il contemperamento dei molteplici principi in gioco «lascia spazio alla discrezionalità del legislatore nella scelta delle modalità attraverso le quali assicurare una prevenzione efficace dalle malattie infettive, potendo egli selezionare talora la tecnica della raccomandazione, talaltra quella dell'obbligo. Questa discrezionalità deve essere esercitata alla luce delle diverse condizioni sanitarie ed epidemiologiche, accertate dalle autorità preposte, e delle acquisizioni, sempre in evoluzione, della ricerca medica» (Corte costituzionale, sentenza n. 5 del 18 gennaio 2018). Per tutte le ragioni su esposte, esprimo a nome di Coraggio Italia il voto contrario alla pregiudiziale di costituzionalità presentata e auspico che si possa approdare all'obbligo vaccinale per tutti i maggiorenni. Grazie.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 1 i deputati Giacomoni e Pollastrini hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 1 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 2)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 3442 - voto finale 325 324 1 163 279 45 100 Appr.
2 Nominale Ddl 3434 - quest. preg. n. 1 317 291 26 146 12 279 98 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.