Camera dei deputati

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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Giovedì 28 luglio 2022

ATTI DI CONTROLLO

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta scritta:


   PRESTIGIACOMO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il 26 luglio 2022, nel carcere di Noto quattro agenti di polizia penitenziaria sono stati aggrediti e feriti da alcuni detenuti durante un tentativo di rivolta, poi sedato;

   secondo fonti di stampa locale, l'aggressione sarebbe nata per futili motivi, cioè il diniego di un agente della polizia penitenziaria alle richieste di un paio di reclusi: da qui il tentativo di rivolta, con un presunto tentativo di apertura della cella, sottraendo le chiavi al primo degli agenti coinvolti nell'aggressione che ha reso necessario l'intervento dei colleghi al fine di sedare la ressa venutasi così a creare;

   i quattro agenti hanno riportato lesioni al volto e alla testa, e sono stati trasferiti al nosocomio di Avola-Noto per i necessari accertamenti;

   la situazione all'interno del carcere è risultata tanto problematica da richiedere la sorveglianza della zona circostante l'istituto da parte di diverse pattuglie di Polizia e Carabinieri; l'episodio è stato immediatamente denunciato dai sindacati Cgil e Sappe, i quali hanno lamentato come oramai i casi di violenza contro il personale penitenziario si verifichino con una cadenza allarmante, per la carenza cronica del personale di polizia penitenziaria, la mancanza di protocolli operativi, l'inadeguatezza strutturale degli istituti e lo scollamento tra i vertici e la base presenti in alcuni istituti;

   i sindacati hanno, inoltre, richiesto l'apertura del carcere di Pianosa o di Asinara, in quanto la forte presenza di detenuti aggressivi e violenti non riesce ad essere gestita adeguatamente dagli agenti in servizio in costante carenza di organico all'interno di un istituto non idoneo al loro contenimento come quello di Noto;

   il fenomeno delle aggressioni a danno degli agenti di polizia penitenziaria continua a manifestarsi in tutta la sua recrudescenza lungo tutto il territorio nazionale e, ormai quasi quotidianamente, in tutti i Penitenziari della Sicilia;

   a fronte di tale allarmante situazione, si registra una sostanziale assenza di efficaci risposte dal Dap che sta lasciando il personale della polizia penitenziaria in una ormai inaccettabile ed endemica condizione di rischio per la propria incolumità fisica;

   alla luce di quanto esposto appare improcrastinabile un intervento urgente del Ministro della giustizia e del Capo del Dipartimento di Amministrazione penitenziaria al fine di risolvere immediatamente le gravi criticità presenti negli istituti di pena italiani –:

   se intenda intervenire con urgenza, adottando le opportune misure per tutelare il personale della polizia penitenziaria operante all'interno degli istituti penitenziari, garantendo la loro incolumità fisica dalle costanti aggressioni da parte dei detenuti e se intenda intraprendere iniziative, per quanto di competenza, per la celere riapertura degli istituti penitenziari di Pianosa o di Asinara al fine di tradurvi al suo interno i detenuti più problematici attualmente ristretti all'interno del carcere di Noto.
(4-12677)

INTERNO

Interrogazione a risposta scritta:


   MAGI e COSTA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   secondo quando riportato dal Libro bianco «Per la partecipazione dei cittadini, come ridurre l'astensionismo e favorire il voto» della Commissione D'Incà, in Italia ci sono 5 milioni di cittadini fuori sede, dei quali circa 600 mila sono studenti universitari;

   Italia, Malta e Cipro sono gli unici paesi europei che non prevedono la facoltà per gli elettori temporaneamente domiciliati fuori della regione di residenza di esercitare il proprio diritto di voto nel luogo in cui vivono;

   le modalità per consentire il voto ai fuori sede possono essere molteplici: si va dal voto per corrispondenza al voto anticipato presidiato fino al voto elettronico presidiato;

   erano all'esame della I Commissione le proposte di legge C. 1714 Madia, C. 3003 Costa, C. 3007 Brescia, C. 3023 D'Ettore e C. 3026 Ungaro, che in modo diverso provavano a porre rimedio a tale problema; le proposte erano state inserite all'ordine del giorno dell'aula per il 25 luglio 2022, ma lo scioglimento anticipato delle Camere impedisce il proseguimento di tale iter parlamentare;

   in sede di esame presso la I Commissione, il Sottosegretario Ivan Scalfarotto aveva proposto alcune soluzioni, ritenendo che la strada più razionale e concretamente realizzabile fosse prevedere, nell'ambito delle consultazioni referendarie e politiche, la possibilità, per i soggetti fuori sede, di votare per i candidati dei collegi in cui si trovano, in armonia con quanto già previsto dalla normativa vigente in determinate circostanze, ad esempio per i militari, i marittimi e i degenti in ospedali e case di cura;

   una simile previsione, in base alla quale il voto del cittadino non sarebbe necessariamente riferito a candidati del territorio di residenza, sarebbe in armonia con lo stesso articolo 67 della Costituzione, in base al quale ogni membro del Parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato, e consentirebbe comunque all'elettore di esprimere nel voto le proprie convinzioni politiche;

   sulla stessa scia si poneva l'articolo 7 della proposta di legge A.S. 859 – già approvata dalla Camera ma il cui iter, analogamente alle proposte di legge già citate, purtroppo non potrà concludersi in questa legislatura –, che ammetteva al voto i cittadini fuori sede nel comune in cui si trovano, previa richiesta da effettuare 30 giorni prima della consultazione per referendum ed elezioni europee;

   il Governo si era reso anche disponibile a valutare anche altre proposte, «avendo interesse a risolvere una problematica molto sentita, che attiene all'esercizio del diritto di voto dei cittadini fuori sede» –:

   quali iniziative normative urgenti intenda adottare per garantire che alle elezioni del 25 settembre prossimo gli elettori temporaneamente domiciliati fuori della regione di residenza possano esercitare il proprio diritto di voto nel luogo in cui vivono.
(4-12678)