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Il Presidente Sandro Pertini

Sandro Pertini è nato a Stella (Savona) il 25 settembre 1896 ed è morto a Roma il 24 febbraio 1990.
Laureatosi in giurisprudenza, intraprende la carriera forense. Consegue successivamente anche la laurea in scienze politiche. Nel 1917 partecipa alla prima guerra mondiale operando in prima linea. Iscritto al PSI, dopo il congedo si dedica alla attività politica. Pubblica a sue spese l'opuscolo Sotto il barbaro dominio fascista, per il quale viene arrestato il 27 maggio 1925 e, sottoposto a processo, condannato a otto mesi di carcere.
Nel 1926 il Tribunale Speciale lo condanna a cinque anni di confino. Riesce a sottrarsi alla cattura ed organizza con Parri e Carlo Rosselli l'espatrio di Turati in Corsica. Esule in Francia, a Parigi e a Nizza, sino al 1929, ne viene espulso, quando la polizia scopre la sua stazione radio, attraverso la quale inviava messaggi in Italia. Condannato a 11 anni di reclusione, nel 1931 incontra nel carcere di Turi Antonio Gramsci, al quale si lega di fraterna amicizia.
Alla caduta del fascismo, a Roma, combatte contro i tedeschi a Porta S. Paolo. Catturato e condannato a morte, riesce ad evadere nel 1944. Giunto a Milano, diviene segretario del Partito socialista nell'Italia occupata e guida le brigate partigiane socialiste. È uno dei capi della sollevazione popolare del 25 aprile 1945. Dirige l'Avanti! fino al 1946 e dal 1950 al 1952.
È eletto alla Costituente e, nel 1948, al Senato, dove diviene presidente del Gruppo socialista. Dal 1953 al 1978 è ininterrottamente membro della Camera della quale diviene Presidente il 5 giugno 1968. Riconfermato alla Presidenza il 25 maggio 1972, è eletto Presidente della Repubblica l' 8 luglio 1978.
Al termine del mandato presidenziale il 29 giugno 1985 è proclamato senatore a vita.