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Comunicati stampa

28/04/2017
A Montecitorio due nuovi busti: Salvatore Morelli e Anna Maria Mozzoni, femministi nell'800 - E i femministi di oggi? Convegno alla Camera con Boldrini. Mercoledì alle 10,30 diretta webtv
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Montecitorio, e precisamente la Sala delle donne, si arricchisce di due nuovi busti: quelli di Salvatore Morelli e Anna Maria Mozzoni, due personaggi che tanto hanno fatto per la questione femminile già nell'800.

I due busti verranno inaugurati nel corso di un evento che si terrà il prossimo mercoledì 3 maggio (ore 10.30 Sala della Regina) al quale parteciperà anche la Presidente della Camera, Laura Boldrini, e che sarà l'occasione per fare il punto sulle pari opportunità di oggi nel nostro paese.

"A Montecitorio due nuovi busti: Salvatore Morelli e Anna Maria Mozzoni, femministi nell'800 - E i femministi di oggi?" è il titolo dell'evento al quale parteciperanno anche Maria Grazia Colombari e Livia Turco e che verrà moderato dal giornalista Giorgio Zanchini.

L'appuntamento, trasmesso in diretta dalla web tv, sarà anche l'occasione per scoprire un nuovo ritratto che andrà ad aggiungersi a quelli delle madri della Repubblica, sempre nella Sala delle donne. Si tratta dell'undicesima sindaca eletta nel 1946, Ines Nervi Carratelli, prima cittadina di San Pietro in Amantea, in provincia di Cosenza.

Salvatore Morelli, deputato del Regno italiano nella X e nella XII legislatura, fu autore fra l'altro di una proposta di legge per l'abolizione della schiavitù domestica e per l'estensione alle donne dei diritti civili e politici, a cominciare dal diritto al voto. Tutto questo impegno in favore delle questioni di genere gli valse il dileggio dei colleghi e l'appellativo di "deputato delle donne".

Annamaria Mozzoni può essere considerata la nostra prima suffragetta. Anche lei si batté moltissimo per il voto alle donne e sul tema presentò una mozione in Parlamento nel 1887. Giornalista, attivista dei diritti civili, è forse la figura più importante della vita politica italiana e internazionale fra otto e novecento. Intuì con molto anticipo i grandi nodi che la donne italiane dovettero affrontare per vedere riconosciuti i più elementari diritti umani.

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