Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Comunicati stampa

10/05/2017
Boldrini in Aula commemora Antonio Gramsci
4312

"Care colleghe, cari colleghi quest'anno ricorre l'ottantesimo anniversario della morte di Antonio Gramsci.

Socialista e poi tra i fondatori del Partito Comunista, di cui divenne segretario nel 1926, Gramsci fu membro della Camera dei deputati tra il 1924 e il 1926, l'anno in cui venne arrestato.

Intervenne una sola volta in quest'Aula di Montecitorio, il 16 Maggio del 1925, durante la discussione di un disegno di legge contro le società segrete, denunciando che quel provvedimento non era tanto volto a colpire la massoneria, quanto le organizzazioni dell'opposizione antifascista.

Gramsci fu interrotto dai deputati fascisti almeno 30 volte, di cui diciotto dallo stesso Mussolini che, pochi mesi prima, il 3 Gennaio del 1925, nell'Aula della Camera aveva dichiarato di assumersi "la responsabilità politica, morale, storica" del delitto Matteotti.

Il delitto Matteotti, come è noto, provocò la protesta dei deputati aventiniani. Ma Gramsci e i comunisti, ritenendo inefficace questa scelta, nel novembre del 1924 decisero di riprendere posto tra i banchi del Parlamento e di proseguire da lì la loro opposizione al regime.

Arrestato nel 1926, nel 1928 Gramsci fu condannato dal Tribunale speciale a venti anni di reclusione. Le sue condizioni di salute, già precarie, si aggravarono durante la detenzione. Si spense all'alba del 27 Aprile del 1937, poco dopo la scarcerazione, avvenuta per amnistia.

Gramsci fu un marxista originale, non dogmatico e mai prigioniero di schemi precostituiti, che ha seguito fino all'estremo sacrificio un ideale di giustizia sociale.

Il carattere libero della sua ricerca ha influenzato la vita politica dell'Italia repubblicana ed ha contribuito alla diffusione della sua opera in tutto il mondo. Ancora oggi è tra gli autori più studiati in molti Paesi.

Invito tutti a visitare la mostra "Gramsci. I quaderni e i libri del carcere", che abbiamo inaugurato lo scorso 27 aprile nel corridoio dei Busti qui a Montecitorio e dalla quale emerge con evidenza la capacità di Gramsci, pur fisicamente recluso, di indagare con spirito libero e critico sulla storia italiana, sul ruolo degli intellettuali, sulla questione meridionale, sulla natura del partito politico, sui grandi autori della letteratura, del teatro, del pensiero filosofico.

Il 28 Aprile del 1947 l'Assemblea Costituente commemorò Gramsci a dieci anni dalla morte e decise di collocare in sua memoria un busto che ancora oggi ne ricorda la figura. Intervennero rappresentanti di diversi gruppi politici, anche molto distanti dalle sue idee. Giovanni Gronchi, intervenuto a nome della Democrazia Cristiana, disse: "Per noi, ogni combattente per un ideale di libertà e di giustizia è degno di omaggio, al di sopra di ogni dissenso. Ma quando un combattente ha la statura morale e intellettuale di Gramsci…. raggiunge un'altezza che può per noi rappresentare la incarnazione di quel principio di devozione alla propria fede, che è a fondamento del nostro pensiero e delle nostre idealità".

Per queste ragioni sono certa che, a distanza di così tanti anni dalla sua scomparsa, tutti noi, pur nella diversità delle opinioni, possiamo riconoscerci nel ricordo di Antonio Gramsci".

Cerca comunicati stampa
VEDI ANCHE