La Commissione Ue ha dato finalmente il segnale che da tempo le si chiedeva. L'avvio delle procedure di infrazione per i Paesi che non accettano di ricollocare i profughi arrivati in Italia e in Grecia dimostra che non sono soltanto i parametri economico-finanziari a dover essere rispettati. L'Unione sceglie di far applicare le decisioni già assunte sulla questione delicatissima dei flussi migratori, fin qui bloccata da inaccettabili egoismi nazionali. Questa è la strada giusta.