L'Ufficio di Presidenza della Camera, su proposta della Presidente Boldrini, ha dato una prima importante risposta alle richieste avanzate da cittadini, associazioni e movimenti politici perché siano resi pubblici tutti gli atti - inclusi quelli ancora secretati - relativi alle indagini sulle cosiddette "navi a perdere", o "navi dei veleni", svolte da Commissioni parlamentari di inchiesta. Si è decisa una ricognizione sugli atti contenuti negli archivi delle Commissioni di inchiesta sul ciclo dei rifiuti che hanno operato nelle ultime tre legislature e della Commissione di inchiesta sul caso Alpi-Hrovatin conservate presso l'archivio storico della Camera. E' l'avvio della procedura per giungere a desecretare il più alto numero di documenti in materia. Per gli atti acquisiti da altre autorità che li hanno trasmessi con il vincolo di segretezza, occorrerà procedere al cosiddetto "interpello" delle autorità stesse affinché possano confermare o rimuovere tale vincolo; per gli atti formati direttamente dalle Commissioni di inchiesta e da esse sottoposti a segreto funzionale, si potrà procedere alla desecretazione una volta constatato che la rimozione del vincolo non interferisca con l'azione di altri organi dello Stato, ad esempio con inchieste giudiziarie in corso. La decisione di oggi viene poche settimane dopo la desecretazione degli atti riferiti all'audizione del collaboratore di giustizia Schiavone sullo sversamento di rifiuti nella cosiddetta "Terra dei fuochi". E' il secondo passaggio di un percorso di trasparenza che l'Ufficio di Presidenza della Camera intende perseguire con convinzione su temi di tanta rilevanza per il Paese. Il ripristino di un rapporto di piena fiducia tra cittadini e istituzioni passa anche per questa via.