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Comunicati stampa

21/12/2013
Camera, insediato Comitato Pari Opportunita'
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Si è tenuta ieri la riunione di insediamento del Comitato Pari Opportunità della Camera dei deputati. Con l'elezione delle quattro rappresentanti del personale e la designazione di una esponente dell'Amministrazione, è stata così formalmente completata la composizione dell'organismo che, istituito nel 2000, si occupa di promuovere e garantire condizioni di parità tra uomini e donne che prestano la loro attività lavorativa nelle sedi della Camera dei deputati. Il comitato dura in carica per tutta la legislatura, formula proposte e pareri e svolge attività di consulenza nei confronti dell'Ufficio di Presidenza non solo in tema di pari opportunità ma anche in materia di organizzazione del lavoro, percorsi professionali, orari di lavoro, supporti e infrastrutture di sussidio con particolare riguardo alle diverse esigenze degli uomini e delle donne che lavorano alla Camera dei deputati. Presieduto dal Segretario di Presidenza Valeria Valente, il comitato è composto dalle deputate Annalisa Pannarale, Tiziana Ciprini e Lorena Milanato nonché da quattro rappresentanti elette dalle varie categorie del personale della Camera e da una rappresentante direttamente designata dall'Amministrazione. "Anche se grandissimi passi in avanti sono stati fatti negli ultimi anni - spiega la presidente Valente - per le caratteristiche peculiari della sua attività e dello svolgimento dei lavori, che non hanno mai tempi stabiliti e impegnano spesso i dipendenti ben oltre l'orario di lavoro, la Camera dei deputati resta ancora un'amministrazione con un'organizzazione interna del lavoro fondata su modelli ed esigenze essenzialmente maschili. Su questo, come comitato Pari Opportunità, già abbiamo iniziato a discutere e a confrontarci nella prima riunione e nelle prossime settimane metteremo in campo tutta una serie di progetti ed iniziative volti non solo alla promozione della cultura di genere all'interno dell'Amministrazione ma anche e soprattutto alla riorganizzazione dei tempi di lavoro, in modo da non dover più costringere le tante donne che lavorano alla Camera a difficili e spesso onerose attività di conciliazione tra lavoro e famiglia. In tutti gli ambiti professionali - conclude Valente - la difficoltà a conciliare tempi di vita, di cura e di lavoro impedisce la realizzazione di vere e concrete pari opportunità ed essendo la Camera la principale istituzione del Paese sarebbe auspicabile che proprio da qui partisse il buon esempio, con modelli e buone pratiche da esportare nelle altre amministrazioni, pubbliche e private".

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