Buongiorno a tutti,
ringrazio l'on. Edoardo Nesi, premio Strega del 2011; saluto il prof. Tullio de Mauro, Presidente della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e il dottor Nicola Maccanico, Vicepresidente dell'Associazione Civita che fra poco prenderanno la parola.
Mi fa veramente piacere presenziare alla cerimonia di proclamazione del vincitore della prima edizione del Premio Strega Giovani. Mi sembra molto felice l'idea di celebrare i 70 anni dello Strega con l'istituzione di un premio dedicato al pubblico dei giovani lettori.
La settimana scorsa, a Palazzo San Macuto, abbiamo inaugurato la mostra in occasione del settantesimo anniversario della Liberazione di Roma.
Ed è proprio nella Roma da poco liberata che nacque il premio Strega. Immaginate cos'era, la Roma di quegli anni: il livello di sopraffazione, la fame. La mostra lo testimonia, e vi invito a visitarla. Ci sono anche documenti inediti che ci hanno dato le famiglie. Proprio in quegli anni un gruppo di donne e uomini di cultura intendevano dare il loro contributo alla ricostruzione morale e culturale di un paese prostrato dalla guerra e dall'esperienza totalitaria.
Penso che anche oggi abbiamo un grande bisogno di ritrovare lo slancio e la passione civica che contrassegnarono quegli anni. Certo, non stiamo parlando di un conflitto, non stiamo uscendo da una guerra. Ma gli effetti della lunga crisi economico finanziaria - della quale non si vede ancora la fine - hanno messo a dura prova la tenuta sociale del paese. Non vi sono infatti da registrare solo le conseguenze di carattere materiale, sotto forma di minore ricchezza da distribuire, di declino dell'occupazione, di aumento delle situazioni di disagio e di vera e propria povertà. Sono forse ancora più gravi i danni arrecati al nostro capitale umano, a quanto di più prezioso possiede un paese per assicurarsi un futuro di progresso non solo economico ma anche civile.
E il cuore di questo capitale umano è costituito dai nostri giovani. Sono proprio loro che rischiano di essere i più penalizzati dalla crisi: l'assenza di prospettive nutre spesso nelle nuove generazioni sentimenti di rinuncia e sfiducia.
Ne sono un indice molto preoccupante l'aumento dei cosiddetti NEET, i giovani che sono esclusi sia dal mondo del lavoro che dai percorsi di formazione, o, per altro verso, la crescita del numero di giovani che si trasferiscono all'estero in cerca di occupazione.
Questo l'ho potuto amaramente constatare anche nella mia recente visita negli Stati Uniti. La nostra migrazione 2.0 che annovera ricercatori e scienziati, persone capaci di dare enorme impulso. E' stato per me un misto di soddisfazione - per le loro qualità - e di rabbia - per non poter dare loro quello che meriterebbero.
Queste tendenze negative si riflettono anche sul piano della diffusione della lettura: l'anno scorso si è registrata una grave contrazione del numero dei giovani lettori che sono passati dal 57,9 per cento del 2012 al 52,1 del 2013.
Tutto questo non deriva soltanto dalla crisi economica degli ultimi anni - sarebbe semplicistico pensarlo - ma anche dall'affermarsi nella società di modelli di riferimento per i giovani che hanno tolto valore alla cultura e alla conoscenza ed hanno esaltato al contrario la logica del puro apparire (basta essere in tv per contare), del guadagno facile (la scorciatoia), dell'individualismo più sfrenato ("ce la faccio io, degli altri non mi interessa").
Si tratta di una situazione che va assolutamente cambiata e che va affrontata con azioni capaci di ridare fiducia e speranza alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi . Ognuno deve fare la propria parte, anche le istituzioni per quello che possono.
Questa bella iniziativa dedicata ai giovani va nella direzione di sostenere la lettura in particolare tra gli studenti delle scuole superiori che fanno parte dell'ampia giuria che assegnerà oggi il premio.
Anche la Camera dei deputati intende dare il proprio contributo nella stessa direzione. Nell'ambito della manifestazione "Il volume della democrazia. Giornate del libro politico", che sarà organizzata come ogni anno qui alla Camera nel prossimo mese di ottobre, in collaborazione con l'Associazione italiana degli editori, dedicheremo il convegno di apertura proprio alle azioni positive che possono essere messe in campo per contrastare la crisi della lettura in Italia. Perché quello che ci dà un libro non ce lo possono date tante altre cose: un libro è bello da tenere in mano, è bello da sfogliare, da annusare; è qualcosa che ci fa compagnia durante il giorno, quando non si vede l'ora di capire come si sviluppa quella storia che ci appassiona. Tutto questo non è facilmente sostituibile.
E allora io ritengo che la lettura costituirà sempre, anche in futuro, un'esperienza indispensabile nel percorso di crescita culturale di ogni individuo. Il libro - io lo preferisco cartaceo, ma anche elettronico - fornirà sempre una bussola indispensabile per orientarci in quel mare enorme di informazioni, messaggi, immagini aperto anche dallo straordinario sviluppo dei nuovi media.
Abbiamo quindi il dovere di promuovere tra i nostri giovani l'accesso a questo insostituibile strumento di libertà, di conoscenza e di consapevolezza.
Questa è la ragione fondamentale per la quale abbiamo accolto subito con entusiasmo la proposta di svolgere qui alla Camera dei deputati la prima cerimonia di premiazione del Premio Strega Giovani.
Sono certa che questo sia solo l'inizio di una lunga e proficua collaborazione.