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Comunicati stampa

10/06/2014
Boldrini commemora Matteotti
1129

COMMEMORAZIONE DI GIACOMO MATTEOTTI A 90 ANNI DALLA MORTE
Intervento della Presidente della Camera, Laura Boldrini
Martedì 10 giugno 2014, Sala della Regina.

"Oggi ricordiamo Giacomo Matteotti a novanta anni dal suo assassinio.

E lo ricordiamo nel luogo che più di ogni altro è legato alla sua figura.

Giacomo Matteotti è una delle personalità di maggiore rilievo nella storia contemporanea italiana e in particolare nella storia del Parlamento italiano. E' innanzi tutto qui alla Camera che portò avanti la sua coraggiosa battaglia contro il fascismo, consapevole della necessità di difendere lo stato di diritto proprio a partire dal luogo che più di ogni altro esprime la rappresentanza popolare. Ed alla Camera operarono anche i due figli di Matteotti, Giancarlo e Gianmatteo, due esponenti politici che hanno onorato il nostro Parlamento e che ci tengo a ricordare anche alla presenza dei familiari.

L'esperienza politica di Matteotti, vissuta nel segno di una rigorosa tensione etica, e la sua coraggiosa battaglia contro il fascismo ne hanno fatto un simbolo di libertà, di resistenza alla violenza, di sacrificio per il bene comune. Un simbolo conosciuto e ammirato dentro e fuori i confini del nostro Paese, al di là delle appartenenze politiche e ideologiche. Quante città in Italia hanno strade e piazze in suo onore! Nella mia città, Jesi, dove sono cresciuta, corso Matteotti era il luogo più importante, dedicato alla sua grande figura.

Colto e di estrazione borghese, Matteotti si avvicinò alla politica confrontandosi con una realtà come quella del Polesine, caratterizzata da una popolazione rurale molto povera, che viveva in condizioni umane e sociali durissime. Di qui il suo impegno per la scolarizzazione, per la valorizzazione degli enti locali, per la diffusione di cooperative, leghe e sindacati.

Giunto in Parlamento non ancora trentacinquenne, con le elezioni del 1919, Matteotti proseguì il suo impegno riformista e assunse su di sé, con coraggio e determinazione, il compito di combattere un fascismo non ancora consolidatosi in regime, di cui vide precocemente i pericoli. Con gli scritti e con gli interventi alla Camera denunciò l'intimidazione e l'illegalità che caratterizzavano il fascismo, come pure le compromissioni di parti delle vecchie classi dirigenti con una forza politica di cui Matteotti non cessò mai di denunciare la pericolosità.

Culmine di questa coraggiosa battaglia fu il discorso del 30 maggio 1924, con il quale Matteotti contestò la correttezza dei risultati delle elezioni svoltesi nell'aprile precedente, incalzando puntigliosamente e con tenacia la maggioranza fascista, nonostante le violente interruzioni. Fu il suo ultimo discorso alla Camera ed una delle pagine più alte della storia parlamentare italiana.

Pochi giorni dopo Matteotti fu assassinato e il suo omicidio segnerà uno spartiacque nella politica italiana e nella storia del nostro Paese. Tutte le forze democratiche furono costrette a misurarsi con la feroce realtà del fascismo e Giacomo Matteotti divenne il simbolo di quel rifiuto etico e politico della dittatura che è alla base della nostra Costituzione. Un simbolo che anche a distanza di anni conserva intatto tutto il suo grande, potente valore.

Il 10 giugno del 1944, pochi giorni dopo la Liberazione di Roma - di cui abbiamo celebrato la settimana scorsa il settantesimo anniversario - Matteotti fu ricordato nel luogo del suo rapimento, il Lungotevere Arnaldo da Brescia, da alcuni dei più importanti leader dell'Italia democratica e antifascista, Giuseppe di Vittorio, Pietro Nenni, Oreste Lizzadri.

E poche settimane dopo, l'Ufficio di Presidenza della Camera decise di dedicare un busto ai tre deputati vittime del fascismo: Matteotti, Amendola e Gramsci. Un anno dopo, il 10 giugno del 1945, si svolse qui a Montecitorio una solenne commemorazione, in un'Italia ormai definitivamente libera dall'oppressione nazifascista.

I diversi interventi potranno sicuramente illustrare con competenza e dettagli i vari aspetti della personalità di Matteotti e del suo ruolo nella storia italiana ed europea. A me preme soprattutto sottolineare come questo grande esponente politico, con il suo pensiero e la sua azione, abbia saputo esprimere valori non effimeri, che possono e devono costituire ancora oggi, a tanti anni di distanza, una bussola per tutti noi che oggi siamo in questo Parlamento.

Penso, ad esempio, al disinteresse personale, all'attenzione per le donne e gli uomini più bisognosi, allo scrupoloso culto dello Stato di diritto, all'affermazione della centralità del Parlamento come luogo in cui tutte le voci devono trovare espressione, nell'osservanza delle regole e nel rispetto reciproco. Matteotti fece del Parlamento il centro della sua azione politica, anche quando la sua posizione era di minoranza, perché riteneva che solo attraverso il Parlamento le classi più umili potessero diventare popolo, consapevole dei propri diritti e capace di scegliere il proprio destino.

Ricordare Matteotti non è dunque solo ricordare un pezzo della nostra storia, ma valorizzare un certo modo di fare politica che è particolarmente urgente riscoprire oggi, in un tempo in cui occorrono coraggio e senso delle istituzioni per affrontare i gravi problemi economici e sociali che ci stanno davanti. Si tratta di problemi ai quali si tende spesso a fornire risposte sbrigative e non rispettose del pluralismo per ottenere facili consensi. Simili risposte costituiscono però delle scorciatoie che creano fratture e rischiano di incrinare le basi stesse della democrazia italiana, sostituendo al dibattito forme di delegittimazione e di aggressione nei confronti di chi si fa portatore di un'idea diversa dalla propria.

E ancora oggi la difesa contro ogni tentativo di delegittimazione dell'Istituzione parlamentare, costituisce un elemento imprescindibile per custodire e alimentare quegli ideali ai quali Matteotti ha dedicato tutta la sua esperienza politica.

Come spesso mi è capitato di recente di rilevare, esempi come quello che ci offre la figura di Giacomo Matteotti devono, inoltre, far comprendere soprattutto alle nuove generazioni come libertà e democrazia non siano conquiste di un momento e date per sempre ma che invece necessitano di essere difese ed alimentate giorno per giorno perché esposte di continuo a nuove e, a volte, più sotterranee minacce.

Nel ringraziare la Fondazione Matteotti per l'attività che, come altri analoghi enti ed associazioni, svolge in questa direzione, voglio assicurare che questi obiettivi costituiscono una priorità della Camera dei deputati e sicuramente della sua Presidenza".

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