Esprimo profondo dolore e sconcerto per l'uccisione della giovane Reyhaneh, che ha pagato con l'impiccagione il fatto di essersi difesa da un brutale tentativo di stupro. Questa decisione, incredibilmente, considera la violenza sessuale come un reato dal quale non sia legittimo difendersi con ogni possibile mezzo. Le donne iraniane sono state protagoniste di un notevole avanzamento, e il loro cammino è andato a vantaggio dell'intera società iraniana. Ma la sentenza che ha ucciso Reyhaneh ci ricorda nel modo più drammatico che per le donne l'uguaglianza di fronte alla legge continua ad essere lontana, e che il rispetto dei diritti umani, delle donne e degli uomini, deve rimanere valore centrale anche nelle relazioni internazionali.