In occasione delle iniziative e della cerimonia commemorativa per il 23° anniversario delle stragi di Capaci e di via D'Amelio, desidero unirmi a tutti voi nel ricordo commosso dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, di Francesca Morvillo e degli agenti delle loro scorte rimasti uccisi nei tragici attentati.
Le celebrazioni di oggi, 23 maggio, rappresentano la fase conclusiva di un vero e proprio "percorso di educazione alla legalità" che moltissime ragazze e ragazzi, nelle loro scuole di tutta Italia, affrontano durante l'anno scolastico. Iniziative come queste costituiscono uno dei tasselli fondamentali nella quotidiana lotta alla violenza mafiosa.
Tutti conveniamo, infatti, sul fatto che quella contro le mafie sia anche una battaglia culturale, da condurre, come sosteneva il giudice Falcone, impegnando tutte le forze migliori delle Istituzioni. Una battaglia che lo Stato non potrà vincere se alla meritoria azione repressiva delle Forze dell'ordine, all'incessante attività della magistratura e al miglioramento costante degli strumenti normativi - come abbiamo fatto in questa legislatura con la legge sullo scambio politico mafioso, le disposizioni in tema di anticorruzione e la cessazione dei vitalizi per i condannati in via definitiva - non si accompagnerà il sostegno alla mobilitazione collettiva e, soprattutto, la formazione delle giovani generazioni, il saperle indirizzare verso una cultura di legalità e fiducia nello Stato di diritto.
La mafia si combatte a partire dai banchi di scuola, attraverso un'opera di educazione al rispetto delle regole e delle leggi. Anche per questo è importante trasmettere ai giovani la memoria del sacrificio di quanti, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, hanno contribuito alla lotta contro le mafie pagando con la vita il loro impegno morale e civile.
Esorto quindi le tante ragazze e i tanti ragazzi che oggi partecipano a questa importante cerimonia a fare proprio questo insegnamento, testimoniando ogni giorno il vostro personale impegno per far prevalere la legalità e la giustizia contro la sopraffazione e l'intimidazione mafiosa.