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Comunicati stampa

18/09/2015
Messaggio Boldrini a convegno su Livatino
2377

Desidero rivolgere il mio saluto più cordiale ai partecipanti al convegno "25 anni dopo Rosario Livatino: diritto etica e fede", organizzato in occasione del 25° anniversario dell'uccisione del giudice per mano della 'Stidda' agrigentina.
Niente come le parole utilizzate dallo stesso Livatino durante una conferenza sul ruolo del giudice può descrivere meglio i principi che ispirarono la sua azione: «Il giudice di ogni tempo deve essere ed apparire indipendente, e tanto può esserlo ed apparire ove egli stesso lo voglia, e deve volerlo per essere degno della sua funzione e non tradire il suo mandato».
Rosario Livatino si mantenne sempre fedele al suo mandato: ne sono dimostrazione il rigore e l'integrità con cui condusse le sue inchieste, grazie alle quali sono stati svelati i legami tra la mafia e il mondo degli affari ed è stato così inflitto un duro colpo agli interessi economici dell'organizzazione criminale.
A distanza di venticinque anni dalla sua morte, occorre proseguire la battaglia di Livatino, dei magistrati e delle Forze dell'ordine accompagnandola con un'opera di educazione civile e culturale come pure con l'adeguamento del quadro normativo. È in questa prospettiva che il Parlamento ha adottato in questa legislatura, tra le altre, la legge sullo scambio politico mafioso, le disposizioni in tema di anticorruzione e di cessazione dei vitalizi per i condannati in via definitiva per gravi reati, tra cui quelli di mafia e corruzione.

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