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Comunicati stampa

28/09/2015
Dichiarazione comune sui diritti in internet - Intervento della Presidente Boldrini - Parigi, Assemblea nazionale, 28 settembre 2015
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"Presidente Bartolone, membri della Commissione internet, autorità, Signore e Signori, è per me un grande onore essere qui oggi.

L'Assemblea nazionale francese rappresenta infatti uno dei luoghi simbolo nella storia e nello sviluppo delle moderne democrazie parlamentari, in Europa e non solo. E' quindi particolarmente significativo che avvenga in questa sede la firma della nostra dichiarazione congiunta sui diritti in Internet.

I Parlamenti rappresentano le "case della democrazia", i luoghi dove le diverse culture, idee, posizioni politiche si confrontano e dialogano, anche in modo serrato e aspro, per giungere ove possibile ad una sintesi alta. Ed è per questo che è nei Parlamenti che devono essere affrontati i grandi cambiamenti che stanno attraversando le nostre democrazie.

In questo quadro, e ad ulteriore dimostrazione della collaborazione e sintonia tra le nostre due Istituzioni parlamentari, circa quindici giorni fa ci siamo voluti incontrare a Roma, alla Camera dei deputati, insieme al Presidente Bartolone, al Presidente Lammert del Bundestag tedesco e al Presidente Di Bartolomeo della Camera dei deputati del Lussemburgo, paese che detiene attualmente la Presidenza del Consiglio dell'Unione europea, per rilanciare il percorso verso un'Europa davvero federale. Anche in quella occasione abbiamo voluto sottoscrivere una dichiarazione comune che adesso sottoporremo ai Presidenti degli altri Parlamenti affinché siano queste istituzioni a stimolare un'azione congiunta per far uscire la nostra Europa dallo stallo in cui si trova oggi e possa essere così in grado di ridare fiducia soprattutto alle nuove generazioni e riacquisire quella centralità, politica e culturale, sullo scenario internazionale che le spetta.

Tra i grandi cambiamenti che attraversano le nostre democrazie vi è sicuramente Internet, la rete. Straordinario spazio di comunicazione, confronto, di partecipazione dal basso, di sviluppo economico e sociale, divenuto ormai presenza indispensabile nella nostra vita quotidiana, professionale, politica e sociale. Uno spazio di cui dobbiamo preservare la capacità di libero sviluppo, di accesso e di neutralità. Un luogo dove i diritti della persona devono comunque trovare altrettanta tutela e vedere garantita la loro piena efficacia oggi minacciata da un'aggressione ai dati

personali, da fenomeni violenti come il cyberbullismo, dalla creazione di oligopoli, dalla censura e dalla sorveglianza di massa.

La rete quindi come bene comune, principio affermato nella nostra dichiarazione congiunta, che non può essere lasciato nelle sole mani dei privati, né tanto meno in quelle dei governi autoritari, come succede purtroppo in molti Paesi. Non mi trovo d'accordo infatti con chi sostiene che per tutelare Internet è necessaria l'assenza di regole. Le regole infatti già ci sono ma sono dettate o dai grandi soggetti economici, che hanno di mira naturalmente il loro esclusivo tornaconto economico, ovvero da Stati che ne vogliono imbrigliare e limitare l'accesso come luogo di emancipazione e partecipazione democratica.

Ricordo quello che la co-Presidente della commissione francese Christiane Féral-Schuhl ci ha detto durante la sua audizione a Roma: "Il legislatore, di concerto con la società civile, deve intervenire per proteggere le libertà in rete, richiamare e definire nuovi principi, diritti e doveri su internet nell'era digitale". Parole che condivido pienamente.

Dinanzi a questi fenomeni i nostri Parlamenti si devono quindi attrezzare con strumenti anche innovativi. E' per questo che alla Camera dei deputati, all'inizio della legislatura, abbiamo voluto costituire una Commissione di studio sui diritti e doveri in Internet. E questo anche perché non esistendo una Commissione permanente che si occupi in modo specifico di queste questioni. Una Commissione volutamente composta non solo da deputati ma anche da esperti, professori, giornalisti, analisti provenienti dalla società civile affinché si potesse aprire un confronto il più ampio e vario possibile.

Lo scorso 28 luglio, dopo un ampio confronto e una consultazione pubblica durata tre mesi, abbiamo definitivamente approvato una Carta dei diritti in Internet. Si tratta di un insieme di principi dal valore per così dire costituzionale e necessariamente sovranazionale, che auspichiamo possano essere oggetto di confronto in tutte le sedi internazionali, a cominciare ad esempio dal prossimo Internet Governance Forum in Brasile a novembre. In questi giorni stiamo lavorando alla presentazione e poi all'approvazione da parte dell'Assemblea della Camera di una mozione che impegni il Governo a sostenere in tutte le sedi i principi enunciati nella Carta.

Ed è appunto durante i lavori della nostra Commissione che abbiamo avuto l'occasione di consolidare un rapporto di collaborazione con l'analoga Commissione istituita presso la vostra Assemblea nazionale che aveva avviato un percorso parallelo al nostro. Una Commissione analoga per composizione e soprattutto per i temi che anche essa stava affrontando: temi cruciali come la neutralità della rete, il diritto di accesso, il diritto alla riservatezza, il diritto all'anonimato, la tutela dai fenomeni di sorveglianza di massa, il diritto ad un'educazione digitale.

Due percorsi paralleli che però hanno facilmente trovato un punto di incontro in questa dichiarazione congiunta che oggi sottoscriviamo. Una dichiarazione che riflette perfettamente le comuni

sensibilità, le comuni preoccupazioni ma anche le comuni fiduciose aspettative per un libero e democratico sviluppo della rete.

Sono sicura che anche attraverso questa iniziativa si consolideranno ulteriormente i rapporti di proficua collaborazione tra le nostre due istituzioni parlamentari".

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