Di seguito il messaggio che la Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha inviato al Segretario Generale del Centro Islamico Culturale d'Italia, Abdellah Redouane, e agli altri promotori della manifestazione "Not in my name"
Desidero esprimere la mia profonda vicinanza a tutti i partecipanti e le partecipanti alla manifestazione "Not in my name", promossa in segno di solidarietà ai familiari delle vittime dei gravissimi attentati terroristici che hanno avuto luogo a Parigi nella notte tra il 13 e il 14 novembre e per ribadire una ferma condanna a tutte le forme di violenza commesse in nome di un credo religioso. Gli attacchi di matrice islamista che hanno ferito la Francia e l'Europa sono espressione di una minaccia globale, che sta colpendo tutti i popoli del mondo, ad ogni latitudine. Chi uccide, usando strumentalmente il nome di Dio, getta anche discredito su milioni di musulmani che vengono così mortificati nella propria anima e nella propria fede religiosa. Il principale obiettivo dei terroristi è evidentemente quello di creare, attraverso l'uso indiscriminato della violenza, caos, paura e odio all'interno della società europea così come in tanti altri contesti in cui continuano ad esercitare la loro ferocia, nel tentativo scellerato ed illusorio di consolidare il proprio potere. Iniziative come la vostra, rivendicando che i terroristi non operano in nome dei musulmani, sono fondamentali anche per smentire e isolare coloro che predicano lo scontro di civiltà. Il terrorismo non può avere religione. Finché non matureremo tutti la piena consapevolezza che il progresso della comunità umana si realizza attraverso il dialogo tra culture, civiltà e religioni, non vi sarà una pace duratura. Finché gli individui non comprenderanno di essere legati da un medesimo destino, ciascuno facendo proprio il diritto dell'altro di vedersi riconosciuta - senza distinzione etnica, religiosa, politica, sociale - una piena dignità, non vi sarà una vera giustizia. Finché non saranno abbattuti tutti i muri e i popoli non potranno attraversare insieme gli stessi ponti, non vi sarà spazio per la speranza. Nell'esprimere insieme a voi la mia solidarietà alle famiglie delle vittime e ai feriti degli attentati di Parigi e di ogni altro attentato terroristico, auspico che da oggi ci si impegni tutti in una pacifica ed unitaria battaglia di civiltà contro ogni fanatismo, animati dalla speranza nel futuro, dal desiderio di pace e sicurezza, dalla ricerca appassionata di libertà e democrazia.