In occasione della presentazione dell'Associazione "Ibuka Italia - Memoria e Giustizia", desidero inviare a tutti coloro che animeranno questa iniziativa, i miei saluti più cordiali.
"Ricorda!" è il nome della vostra associazione, nella lingua Kinyarwanda; ed è questo il monito che dobbiamo rivolgere sia a chi ha vissuto quei terribili giorni del 1994 sia a coloro che li hanno conosciuti attraverso i dolorosi racconti dei testimoni. A ventuno anni dal genocidio avvenuto sotto gli occhi della comunità internazionale, questa iniziativa ci offre l'opportunità di riflettere sulle ragioni che lo scatenarono, a cominciare dal concetto di etnia. Un disegno concepito da menti criminali in Rwanda come in Bosnia così come nell'Europa degli anni Quaranta ed in molti altri momenti tragici della Storia.
Oggi, con il mondo scosso dai fanatismi, dall'odio e dalla violenza cieca che ne consegue, non dobbiamo dimenticare le lezioni apprese dalla Storia. Esprimendo la più ferma condanna verso chi stermina in nome di Dio, da Parigi a Beirut, dalla Nigeria a Kabul, dobbiamo ribadire che l'odio e l'integralismo potranno essere sconfitti principalmente con più diritti e più democrazia.
Nel rivolgere i miei sentiti auguri per il successo di questa iniziativa, ringrazio i suoi promotori e coloro che offriranno la propria testimonianza.