"La Dichiarazione universale dei diritti umani, proclamata dall'Assemblea generale delle nazioni Unite a Parigi il 10 dicembre 1948, contribuì in misura decisiva all'affermazione della dignità delle persone nelle Costituzioni nazionali e negli strumenti internazionali di tutela, primo tra tutti la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Occorre tuttavia riconoscere che, quasi settant'anni dopo, centinaia di milioni di persone non possono godere di diritti umani fondamentali.
Mi riferisco a quanti sono costretti a vivere in Paesi non democratici, a coloro che vivono in condizioni di povertà e discriminazione, ai milioni di rifugiati costretti a lasciare i loro Paesi a causa di guerre, violenze e ingiustizie. La giornata di oggi deve dunque essere l'occasione per rinnovare e rafforzare l'impegno in ogni parte del mondo.
E' una sfida che vale anche e soprattutto per l'Europa, collocata al centro di un'area caratterizzata oggi da diffusi e violenti conflitti, da instabilità e crisi. Il nostro continente deve riuscire a garantire la sicurezza nel pieno rispetto dei diritti e delle libertà. Le misure d'emergenza possono essere necessarie nel breve termine per poter combattere con la dovuta efficacia il terrorismo. Tuttavia sarebbe un paradosso sospendere i diritti per tutelarli. Sono infatti proprio questi diritti, questo sistema di tutele, ad essere oggi sotto attacco. E' solo difendendoli, e garantendo le libertà a tutti coloro che vivono in Europa, che sapremo vincere le sfide globali che ci attendono".