La più antica stesura del Cantico delle Creature, parte del Codice 338 (XIII sec.) da sempre custodito nella Biblioteca del Sacro Convento di Assisi, è il cuore della mostra "Francesco. Tracce, parole, immagini", che si è tenuta a Roma, nella Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto - Biblioteca della Camera dei deputati.
Dopo la visita della Vicepresidente della Camera dei deputati, Marina Sereni, sono intervenuti alla cerimonia di inaugurazione Fabrizio Bracco, Assessore Cultura e Turismo della Regione Umbria; Flavia de Sanctis, Presidente Associazione Culturale Antiqua; Giulio Ferroni, Professore Ordinario di Letteratura italiana all'Università La Sapienza di Roma; Pietro Folena, Presidente Associazione Metamorfosi; Chiara Frugoni, Professoressa già Docente di storia medievale all'Università Tor Vergata di Roma; Padre Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento di Assisi; Catiuscia Marini, Presidente Regione Umbria; Claudio Ricci, Sindaco della Città di Assisi.
In un'epoca di rinnovato interesse per la spiritualità francescana, anche grazie alla capacità di Papa Francesco di attualizzare il messaggio del Patrono d'Italia, la mostra, prodotta e organizzata dall'Associazione Culturale MetaMorfosi, consente di conoscere Francesco d'Assisi, uomo e santo, attraverso testimonianze antiche, uniche, preziose e raramente accessibili al pubblico.
Quindici opere, manoscritti del XIII e XIV secolo e Bolle Papali, provenienti dal Fondo della Biblioteca del Sacro Convento di Assisi, e la Legenda maior proveniente dalla Biblioteca Nazionale di Roma, vogliono presentare l'essenza di Francesco, attraverso le parole e il contesto storico in cui visse e operò con i suoi compagni; i suoi rapporti con la Chiesa; il suo ambiente familiare e i suoi "scandali". «Papa Francesco, in una delle sue ultime omelie ha invitato ad "abbattere i muri"» spiega Padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi. «Il Cantico, in un mondo dove continuamente vengono costruiti steccati, rappresenta senz'altro la strada per costruire ponti. Una via per abbattere le barriere e accogliere l'altro come "fratello" e "sorella"».
La mostra, realizzata con la curatela scientifica di Flavia De Sanctis, presidente dell'Associazione Antiqua, e ospitata dalla Camera dei deputati, si struttura in tre sezioni: Tracce, Parole e Immagini.
-Nella prima sezione, Tracce, sono esposti i documenti che più da vicino testimoniano la vicenda storica del santo. Assolutamente fondamentale la presenza, quindi, del Manoscritto 338: una miscellanea che contiene la più antica copia esistente degli scritti del Santo di Assisi: risale al XIII secolo e conserva, tra gli altri, i 12 capitoli della Regula fratrum minorum (1223) approvata nel 1223 da Papa Onorio III, con la quale Francesco diede ai frati della comunità un indirizzo spirituale e la serie di norme pratiche destinate a regolare la loro vita quotidiana. Sempre nel Manoscritto 338 sono contenute le Laudes creaturarum, più conosciute come Il Cantico delle Creature, considerato la prima opera in volgare antico e riconosciuto, sin dal Settecento, come il testo poetico più antico della letteratura italiana. Completano la prima sezione alcune Bolle Papali, tra cui una del 1220 che testimonia per la prima volta il nome del santo in un documento ufficiale.
-Nella seconda sezione, Parole, sono esposte le più antiche biografie del santo, tra cui alcuni rari codici: un frammento della Vita beati Francisci di Tommaso da Celano, la più antica opera dedicata a san Francesco; il rarissimo Memoriale in desiderio animae o Vita Seconda del 1247; la Legenda Maior e la Legenda Minor di Bonaventura da Bagnoregio, in copie dell'inizio del XIV secolo; i Fioretti di san Francesco, la più celebre raccolta agiografica francescana in lingua volgare, che ebbe il merito di rendere accessibile a tutti i precetti del francescanesimo.
-Nella terza sezione sono le straordinarie Immagini delle miniature a rendere emozionante il percorso espositivo: l'Antiphonarium o Cantorino 2, il Breviarum francescano e la Bibbia di Giovanni da Parma, la Legenda Maior, (l'unica proveniente dalla Biblioteca Nazionale di Roma e non dalla Biblioteca del Sacro Convento di Assisi), tramandano le immagini di Francesco raccontate dagli affreschi nella Basilica Inferiore di Assisi e dalle attestazioni degli agiografi come Tommaso da Celano e Bonaventura da Bagnoregio. Sono testi in grado di trasmettere la reale semplicità francescana pur nella bellezza dei manoscritti e nella ricchezza e nello splendore delle miniature.