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Consiglio d'Europa - Attività svolta

III parte Sessione annuale (Strasburgo, 24-28 giugno 2019)

In occasione della sessione estiva dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, che si è svolta a Strasburgo dal 24 al 28 giugno 2019, sono state affrontate alcune questioni di estremo rilievo.

Il tema centrale della sessione è stato il ritorno, dopo alcuni anni, della delegazione della Federazione russa, reso possibile dall'approvazione, nel corso della sessione stessa, di modifiche regolamentari volte a impedire che l'eventuale contestazione delle credenziali comportasse la privazione dei diritti di voto, parola e rappresentanza della delegazione in seno all'Assemblea. Il testo della Risoluzione 2287 (2019), sul quale erano stati presentati più di 200 emendamenti, è stato approvato il 24 giugno, dopo una seduta inusualmente lunga per l'Assemblea.

Il giorno successivo, le credenziali della delegazione russa sono state presentate e, poi, contestate per motivi sostanziali, non avendo la Russia ottemperato alle richieste fatte dall'Assemblea fin dal 2014, fra le quali la più importante era il ritorno della Crimea sotto il controllo ucraino. Ciò ha comportato un nuovo voto dell'Assemblea che, adottando la Risoluzione 2292 (2019), ha ratificato i poteri, raccomandando peraltro alla Russia di adempiere ad una serie di impegni, tra cui la liberazione dei marinai ucraini, la cooperazione per assicurare alla giustizia i responsabili dell'abbattimento del volo MH17 e l'adozione di misure per porre fine alle violazioni dei diritti delle persone LGBTI, in particolare in Cecenia.

Vi è stata poi una seconda contestazione delle credenziali, per motivi formali, relativa al fatto che nella delegazione sono presenti quattro parlamentari soggetti alle sanzioni dell'Unione europea. Su questa procedura l'Assemblea non ha potuto raggiungere un accordo e l'esame è stato rinviato ad una futura sessione plenaria.

A questo proposito, tra i parlamentari russi oggetto di sanzioni dell'UE figura anche il loro candidato alla vicepresidenza dell'Assemblea. La sua candidatura è stata fatta oggetto della richiesta di un voto a scrutinio segreto ed è stata bocciata sia in un primo che in un secondo turno, facendo sì che al momento la vicepresidenza dell'Assemblea spettante alla Russia sia rimasta vacante.

Nel corso della sessione è stata poi eletta la nuova Segretaria generale dell'Organizzazione, Marija Pejcinovic-Buric, Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari esteri ed europei della Croazia, che ha prevalso, con 159 voti contro 105, sul belga Didier Reynders, anch'esso Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari esteri. La Pejcinovic-Buric sarà in carica dal 18 settembre per i prossimi cinque anni, subentrando al Segretario generale uscente, il norvegese Thorbjørn Jagland.

Inoltre, la terna di candidature al posto di componente italiano del Comitato per la prevenzione della tortura (CPT), presentata dalla Delegazione italiana, è stata esaminata dalla Sottocommissione Diritti Umani della Commissione Giuridica e ritenuta rispondente ai requisiti richiesti dall'Assemblea. La terna verrà trasmessa al Comitato dei Ministri per la decisione finale.

L'Assemblea ha infine adottato altre risoluzioni, tra cui quelle relative alla lotta alla violenza contro le donne e all'azione del Consiglio d'Europa per l'uguaglianza di genere, alle indagini relative agli omicidi di Daphne Caruana Galizia a Malta e di Boris Nemtsov a Mosca, alla situazione in Siria ed ai respingimenti degli immigrati.

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