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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Giovedì 30 maggio 2013

TESTO AGGIORNATO AL 24 OTTOBRE 2013

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 30 maggio 2013.

  Angelino Alfano, Alfreider, Amici, Archi, Baretta, Berretta, Bocci, Bray, Brunetta, Caparini, Capezzone, Carrozza, Casero, Cirielli, D'Alia, Dambruoso, De Girolamo, Dell'Aringa, Dellai, Luigi Di Maio, Fassina, Ferranti, Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano, Franceschini, Giachetti, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Kyenge, Legnini, Letta, Lorenzin, Lupi, Merlo, Migliore, Orlando, Pisicchio, Pistelli, Sani, Santelli, Simoni, Speranza, Vezzali.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 29 maggio 2013 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   TINAGLI: «Disciplina dell'unione civile» (1076);
   CARRESCIA: «Disposizioni per il riconoscimento, la promozione e la valorizzazione delle associazioni pro loco» (1077);
   MARZANO: «Introduzione del capo II-bis del titolo VII del libro primo del codice civile, concernente la disciplina della fecondazione medicalmente assistita» (1078);
   GRIMOLDI: «Istituzione del Registro nazionale delle guardie particolari giurate e disposizioni concernenti la nomina e i poteri delle medesime» (1079);
   GRIMOLDI: «Disposizioni concernenti l'acquisto, la detenzione e l'uso personale di nebulizzatori contenenti sostanze irritanti o urticanti» (1080);
   GRIMOLDI: «Modifiche al codice di procedura civile, al codice di procedura penale e alle disposizioni per la loro attuazione, relative ai consulenti tecnici e ai periti iscritti negli albi presso i tribunali, nonché istituzione delle associazioni degli iscritti negli albi del tribunale» (1081);
   GRIMOLDI: «Istituzione della corte d'appello di Monza» (1082);
   GRIMOLDI: «Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1972, n. 1035, in materia di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica agli appartenenti alle forze di polizia, anche se cessati dal servizio» (1083);
   GRIMOLDI: «Norme per l'etichettatura e la tracciabilità dei prodotti del settore merceologico della ferramenta» (1084);
   GRIMOLDI: «Nuova disciplina delle targhe degli autoveicoli» (1085);
   GRIMOLDI: «Modifiche agli articoli 33 del testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, e 6 della legge 8 ottobre 2010, n. 170, in materia di congedi lavorativi e di fruizione di orari flessibili in favore dei genitori di minori disabili» (1086);
   GRIMOLDI: «Modifica all'articolo 1 della legge 18 febbraio 1989, n. 56, in materia di riserva dell'esercizio delle attività proprie della professione di psicologo» (1087);
   GRIMOLDI: «Riconoscimento dell'osteopatia come professione sanitaria primaria» (1088);
   LOSACCO: «Disposizioni per la promozione dell'imprenditoria giovanile mediante l'istituzione di incubatori scolastici d'impresa» (1089);
   PAGANO: «Disposizioni per lo sviluppo e l'ammodernamento dei porti e per la promozione della competitività del sistema portuale nazionale» (1090);
   BOSSA ed altri: «Proroga dell'efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici per esami a 500 posti presso l'amministrazione centrale e periferica del Ministero per i beni e le attività culturali, indetti con decreti direttoriali 14 luglio 2008, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale, 4a serie speciale, n. 56 del 18 luglio 2008» (1091);
   DISTASO: «Istituzione del “Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno” e disposizioni per il potenziamento della biblioteca e dell'archivio storico della Fondazione Di Vagno, per la conservazione della memoria del deputato socialista assassinato il 25 settembre 1921» (1092);
   GRIMOLDI: «Disposizioni concernenti l'erogazione dei vitalizi ai componenti delle Camere cessati dal mandato parlamentare» (1093);
   GRIMOLDI e MATTEO BRAGANTINI: «Abolizione del valore legale dei titoli di studio» (1094);
   GRIMOLDI: «Disposizioni per la formazione degli insegnanti della scuola primaria in materia di emergenza sanitaria e di tecniche di primo soccorso» (1095);
   GRIMOLDI: «Dichiarazione di monumento nazionale e contributo per il recupero, il mantenimento e la conservazione del tracciato storico dell'autodromo di Monza» (1096);
   GRIMOLDI e MATTEO BRAGANTINI: «Istituzione del Museo storico dei motori e della locomozione» (1097);
   GRIMOLDI: «Istituzione del Museo del mobile di design brianzolo-medese» (1098);
   FABRIZIO DI STEFANO: «Modifiche all'articolo 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare» (1099);
   GELMINI: «Modifiche alla legge 8 febbraio 1948, n. 47, e al codice penale in materia di diffamazione con il mezzo della stampa e di ingiuria» (1100).
  Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di una proposta di inchiesta parlamentare.

  In data 29 maggio 2013 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di inchiesta parlamentare d'iniziativa del deputato:
   BERGAMINI: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale e sulla tutela delle produzioni nazionali» (doc. XXII, n. 7).
  Sarà stampata e distribuita.

Ritiro di sottoscrizione ad una proposta di legge.

  Il deputato Bini ha comunicato di ritirare la propria sottoscrizione alla proposta di legge:
   VERINI ed altri: «Disposizioni in materia di disciplina e sanzioni relative al settore del gioco e delle scommesse, per la trasparenza della gestione, anche societaria, delle attività e per la prevenzione dell'evasione fiscale e delle infiltrazioni criminali» (542).

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge FRANCESCO SANNA ed altri: «Modifica dell'articolo 416-ter del codice penale, in materia di scambio elettorale politico-mafioso» (328) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Moretto e Vazio.
  La proposta di legge OLIVERIO: «Interventi per il settore ittico» (521) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Venittelli.

Assegnazione di progetto di legge a Commissione in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, il seguente progetto di legge è assegnato, in sede referente, alle sotto indicate Commissioni permanenti:

   VI Commissione (Finanze):

  ZANETTI: «Disposizioni concernenti il contrasto dell'elusione fiscale e dell'abuso del diritto in materia tributaria» (950) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni) e V.

Trasmissione dal Ministro dell'economia e delle finanze.

  Il Ministro dell'economia e delle finanze, con lettera in data 23 maggio 2013, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 36, comma 2, sesto periodo, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, la prima relazione sui risultati della sperimentazione dell'attuazione del medesimo decreto legislativo, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi, riferita all'anno 2012 (Doc. CCIII, n. 1).

  Questa relazione è trasmessa alla V Commissione (Bilancio).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 29 maggio 2013, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Massimizzare l'incidenza della migrazione sullo sviluppo – Contributo dell'Unione europea al dialogo ad alto livello delle Nazioni Unite e prossime iniziative per rafforzare il nesso tra sviluppo e migrazione (COM(2013) 292 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e III (Affari esteri);
   Proposta di decisione del Consiglio relativa all'applicazione del regolamento n. 41 della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite sulle disposizioni uniformi relative all'omologazione dei ciclomotori per quanto riguarda le emissioni acustiche (COM(2013) 307 final), che è assegnata in sede primaria alla IX Commissione (Trasporti);
   Raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sul programma nazionale di riforma 2013 dell'Italia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità dell'Italia 2012-2017 (COM(2013) 362 final) e relativo documento di accompagnamento – Documento di lavoro dei servizi della Commissione – Valutazione del programma nazionale di riforma e del programma di stabilità 2013 dell'Italia (SWD(2013) 362 final), che sono assegnati in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
   Raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sull'attuazione degli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri la cui moneta è l'euro (COM(2013) 379 final) e relativo documento di accompagnamento – Documento di lavoro dei servizi della Commissione – Valutazione dei programmi nazionali di riforma e dei programmi di stabilità 2013 per la zona euro (SWD(2013) 379 final), che sono assegnati in sede primaria alla V Commissione (Bilancio).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

  Nell’Allegato A al resoconto della seduta del 14 maggio 2013, a pagina 7, prima colonna, ultima riga, dopo la parola: «V» si intende inserita la seguente: «, VI».

INTERPELLANZE URGENTI

Elementi in ordine alla parata militare del prossimo 2 giugno ed iniziative volte ad annullarla per il 2014, anche allo scopo di destinare i possibili risparmi a finalità di carattere sociale – 2-00067

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della difesa, per sapere – premesso che:
   il 2 giugno viene celebrata la ricorrenza della nascita della Repubblica italiana, in ricordo del referendum istituzionale che nel 1946 stabilì, a suffragio universale, la forma repubblicana per l'Italia;
   la celebrazione si articola nella parata militare che, a Roma, la mattina del 2 giugno, attraversa via dei Fori imperiali e nel ricevimento offerto dal Presidente della Repubblica al Corpo diplomatico accreditato in Italia;
   in passato più volte è stato deciso di sospendere la parata per ragioni di sobrietà nelle spese e, in talune occasioni, per gesto di civile solidarietà verso popolazioni colpite quell'anno da gravi eventi naturali;
   in particolare, il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scàlfaro decise, nel corso di tutto il settennato della sua presidenza, di sospendere la parata e il ricevimento per motivi economici preferendo, come lo stesso Presidente Scàlfaro ebbe a spiegare, di aprire «i giardini del Quirinale per tutta la giornata del 2 giugno a tutte le famiglie ed alle persone normali, perché questa è la Festa degli Italiani»;
   negli ultimi anni i costi della parata sono aumentati considerevolmente, toccando i 3,5 milioni di euro nel 2010 e i 4,4 milioni di euro nel 2011;
   il significato delle celebrazioni, che ricordano la nascita della Repubblica in seguito al già ricordato referendum istituzionale, non è in alcun modo legato alle Forze armate italiane;
   il giorno storicamente e istituzionalmente dedicato alla celebrazione delle Forze armate italiane è infatti il 4 novembre, data che ricorda la fine della prima guerra mondiale;
   la parata militare determina notevoli spese a carico dello Stato, sia pure in forme meno partecipate, come avvenne nel 2012, pesando, comunque, in quell'occasione sul bilancio per una cifra di poco inferiore ai due milioni di euro e impegnando, nella sfilata, ben 2.500 persone tra militari e civili;
   vanno segnalate l'incongruenza politica e l'inopportunità morale di una spesa così alta in un Paese fortemente provato dalla crisi economica, con 6,4 milioni di persone ai margini del mercato del lavoro (stime Istat) e 97 milioni di ore di cassa integrazione registrate nel solo mese di marzo 2013 (stime Cgil);
   la Presidenza della Repubblica ha recentemente annunciato di aver cancellato il tradizionale ricevimento al Quirinale offerto ad autorità, società civile ed ambasciatori, sembra con un risparmio di circa 200 mila euro;
   il Presidente del Consiglio dei ministri ha recentemente scritto una lettera indirizzata a vari Ministri per ridefinire, in considerazione delle esigenze di contenimento della spesa, le modalità di organizzazione delle feste delle singole Forze armate, dei Corpi militari e dei Corpi non armati dello Stato, ma ha contestualmente confermato lo svolgimento della parata militare per celebrare il 2 giugno –:
   quante persone, militari e civili, parteciperanno alla parata militare del prossimo 2 giugno e quali saranno i suoi costi complessivi e se, alla luce di quanto detto in premessa, non ritenga opportuno assumere tutte le iniziative necessarie per annullare la parata militare del 2014, liberando in tal modo delle risorse economiche da poter destinare ad altre urgenze sociali.
(2-00067) «Claudio Fava, Scotto, Migliore, Duranti, Piras, Marcon, Aiello, Airaudo, Boccadutri, Franco Bordo, Costantino, Di Salvo, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquaniti, Lavagno, Matarrelli, Melilla, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Sannicandro, Zan, Zaratti».
(28 maggio 2013)


Iniziative di competenza volte ad assicurare la piena tutela del decoro di piazza San Marco a Venezia – 2-00056

B)

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro per i beni e le attività culturali, per sapere – premesso che:
   l'azienda denominata Venezia Marketing & Eventi spa (partecipata indirettamente dal comune di Venezia attraverso la Casinò municipale di Venezia spa), ora confluita nella società Vela spa (partecipata dal comune di Venezia), ha ottenuto con una delibera della giunta comunale di Venezia l'autorizzazione ad installare alla base del campanile di San Marco, nell'omonima piazza della città di Venezia, una struttura metallica destinata alla vendita di biglietti per mezzi di trasporto, musei ed altre iniziative comunali;
   tale struttura è anche esente dal pagamento di qualsivoglia canone, in quanto, si legge nella delibera della giunta comunale «che la stessa rientra tra le attività istituzionalmente previste dall'amministrazione comunale»;
   questa struttura metallica obiettivamente impatta visivamente con qualsiasi intenzione di tutela di un bene inestimabile, quali la piazza e il campanile di San Marco;
   la cosiddetta «direttiva Ornaghi» ha di recente penalizzato ogni e qualsiasi attività privata non solo in piazza San Marco, ma anche in punti della città storica decisamente meno visibili;
   tale struttura viene alimentata con cavi che passano in modo volante all'interno delle finestre dell'adiacente campanile, aggravando così l'impressione di sfregio a beni di così particolare importanza;
   tale insediamento ha creato un'alzata di scudi da parte di organizzazioni ed associazioni di ogni tipo, oltre ad un nutritissimo gruppo di cittadini, tanto che sul social network Facebook si è formato un gruppo (via il «gabbiotto» – così è stato denominato – dal campanile) che, in pochi giorni, ha registrato migliaia di adesioni, oltre ad una serie indescrivibile di petizioni e raccolta di firme da parte di cittadini di ogni provenienza politica;
   la struttura ha ottenuto anche l'autorizzazione della Soprintendenza per i beni architettonici, che su moltissime altre questioni decisamente meno impattanti ha sempre fornito, legittimamente, veti decisi;
   è dovere dello Stato tutelare quelli che sono beni riconosciuti in tutto il mondo e qualsiasi logica commerciale non può prevaricare l'interesse di tutti;
   a pochi passi dal campanile insistono uffici di altri enti, quali l'Azienda di promozione turistica, che potrebbero certamente surrogare l'eventuale esigenza di una biglietteria commerciale in piena piazza San Marco;
   appare evidente come si debba dare immediata risposta al desiderio della cittadinanza di tutelare davvero i beni ambientali inestimabili –:
   se il Ministro interpellato intenda accertare quanto esposto in premessa e provvedere, attraverso le segnalazioni agli enti competenti, all'immediata rimozione del manufatto.
(2-00056) «Brunetta».
(21 maggio 2013)


Iniziative, anche normative, volte a garantire il trasferimento delle risorse umane di Buonitalia spa all'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane – 2-00058

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, per sapere – premesso che:
   Buonitalia spa è una società per azioni a capitale interamente pubblico nata il 4 luglio 2003 dalla preesistente società «Naturalmente italiano Unipersonale srl», costituita dall'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) il 24 luglio 2002 (articolo 17, comma 1, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99) e partecipata dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali al 70 per cento, dall'Ice (allora Istituto per il commercio estero) al 10 per cento, dall'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) al 10 per cento e da Unioncamere – l'Unione italiana delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura – al 10 per cento;
   gli scopi di Buonitalia spa sono stati individuati dall'articolo 17, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, che le riconoscono le finalità: a) di promozione, valorizzazione e diffusione nel mondo della conoscenza del patrimonio agricolo ed agroalimentare italiano; b) di erogazione di servizi alle imprese del settore agroalimentare per favorire l'internazionalizzazione dei prodotti italiani; c) nonché di tutela delle produzioni italiane attraverso la registrazione e la difesa giuridica internazionale dei marchi associati alle produzioni nazionali di origine;
   nel periodo dal 2004 al 2012, Buonitalia spa ha realizzato, su incarico del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 103 progetti di promozione sui più importanti mercati mondiali;
   l'assemblea straordinaria dei soci della società Buonitalia spa del 13 settembre 2011, preso atto della riduzione del capitale sociale al di sotto del minimo legale, ha deliberato lo scioglimento e la messa in liquidazione ai sensi dell'articolo 2484, comma 1, numero 4, del codice civile e, contestualmente, ha nominato il liquidatore della società;
   il 29 maggio 2012, in Commissione agricoltura e produzione agroalimentare al Senato, è stata approvata una risoluzione che impegnava il Governo a trasferire presso la nuova Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane – già Ice in gestione transitoria – le risorse umane e strumentali attualmente collocate in Buonitalia spa, mantenendone immodificato il trattamento giuridico-economico; ad impartire al liquidatore della società le opportune disposizioni al fine di sospendere immediatamente la procedura di licenziamento collettivo ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223;
   nel corso dell’iter di conversione in legge del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, (convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135) è stato inserito il comma 18-bis, approvato all'unanimità dalla Commissione bilancio del Senato e con il parere favorevole del Governo, che dispone la soppressione della società Buonitalia spa in liquidazione, con attribuzione delle funzioni all'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, a cui vengono trasferite anche le risorse umane, strumentali e finanziarie residue della soppressa società;
   lo stesso articolo dispone, con decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e del Ministro per la pubblica amministrazione la semplificazione, il trasferimento immediato delle funzioni e delle risorse umane di Buonitalia spa all'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, cui seguirà la procedura di verifica di idoneità per l'inquadramento nei ruoli dell'ente di destinazione;
   i dipendenti trasferiti mantengono il trattamento economico fondamentale, percepito al momento dell'inquadramento; nel caso in cui il trattamento economico predetto risulti più elevato rispetto a quello previsto per il personale dell'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, i dipendenti percepiscono, per la differenza, un assegno ad personam riassorbibile con i successivi miglioramenti economici a qualsiasi titolo conseguiti;
   nelle more di emanazione del decreto interministeriale, per i 19 lavoratori dipendenti a tempo indeterminato della società è stata avviata, in data 23 maggio 2012, la procedura di licenziamento collettivo ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223 (attivata dal liquidatore della predetta società, malgrado la risoluzione della Commissione agricoltura e produzione agroalimentare del Senato che ne chiedeva la sospensione);
   il 28 febbraio 2013 il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha emanato il decreto per il trasferimento delle funzioni e delle risorse della società Buonitalia spa;
   in particolare, il decreto stabilisce, in pedissequa applicazione di quanto previsto dalla legge, che all'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane vengono trasferite le risorse umane di Buonitalia spa in liquidazione riportate nel prospetto ivi allegato, mentre, per quanto riguarda l'inquadramento del personale, esso avverrà sulla base di un'apposita tabella di corrispondenza, che dovrà essere approvata con un successivo decreto, previo espletamento di apposita procedura selettiva di verifica dell'idoneità, da effettuare nei limiti e a valere sulle facoltà assunzionali della medesima Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane;
   ad oggi, malgrado l'avvenuta interruzione del rapporto di lavoro, il 16 maggio 2013, il citato decreto previsto per l'inquadramento del personale non è stato emanato e non è stata attivata da parte dell'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane alcuna procedura di assunzione dei dipendenti trasferiti e con la probabile apertura di un contenzioso nei confronti della pubblica amministrazione, con grave pregiudizio degli stessi dipendenti dell'ente Buonitalia spa –:
   quali iniziative intendano intraprendere i Ministri interpellati al fine di procedere all'immediato trasferimento del personale, previsto ai sensi dell'articolo 12 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, a tal fine fornendo anche le dovute istruzioni all'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane per attivare la prova selettiva per titoli di valutazione dell'idoneità e trovando, ove necessario, soluzioni che superino le eventuali limitazioni imposte dalla pianta organica della stessa Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane e già adottate in altre occasioni.
(2-00058) «Benamati, Fiorio, De Maria, Lenzi».
(21 maggio 2013)


Elementi ed iniziative in merito alla strategia energetica nazionale – 2-00065

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
   con decreto interministeriale dell'8 marzo 2013 è stato approvato il documento contenente la strategia energetica nazionale (comunicato in Gazzetta Ufficiale 27 marzo 2013, n. 73), definito atto di indirizzo strategico per il settore dell'energia, «contenente le linee programmatiche, gli obiettivi e le priorità di azione della Strategia energetica nazionale nell'interesse del Paese»;
   l'istituto della strategia energetica nazionale veniva introdotto dall'articolo 7 del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, che attribuiva al Governo il compito di definire lo strumento di indirizzo e di programmazione della politica energetica nazionale. La norma menzionava, tra le misure necessarie per conseguire gli obiettivi strategici, la realizzazione, nel territorio nazionale, di impianti di produzione di energia nucleare, nonché, per effetto delle modifiche introdotte dalla legge di conversione, la promozione della ricerca sul nucleare di quarta generazione o da fusione;
   a seguito del disastroso evento di Fukushima, il decreto-legge n. 34 del 2011, articolo 5, comma 8, ha ridefinito la strategia energetica nazionale eliminando i riferimenti al nucleare. Tuttavia, anche la nuova formulazione è stata abrogata dal decreto del Presidente della Repubblica n. 114 del 2011, all'esito della consultazione referendaria del 12-13 giugno 2011;
   per effetto, dunque, dell'abrogazione legislativa dell'articolo 7 del decreto-legge n. 112 del 2008 e dell'abrogazione referendaria dell'articolo 5, comma 8, del decreto-legge n. 34 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 75 del 2011, nell'ordinamento è venuta meno una fonte di rango primario che prevede l'istituto della strategia energetica nazionale e che ne disciplina il relativo iter di approvazione, comportando, conseguentemente, l'abrogazione della disciplina della strategia energetica nazionale;
   un riferimento alla strategia energetica nazionale è stato nuovamente introdotto nel decreto legislativo n. 93 del 2011, articolo 1, comma 2, in materia di «Sicurezza degli approvvigionamenti», il quale demanda al Ministero dello sviluppo economico la definizione di scenari decennali e previsioni relativi allo sviluppo del mercato del gas naturale e del mercato dell'energia elettrica «in coerenza con gli obiettivi della strategia energetica nazionale di cui all'articolo 3»;
   quest'ultimo articolo, titolato «Infrastrutture coerenti con la strategia energetica nazionale», a sua volta dispone che «Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, d'intesa con la Conferenza Unificata, sono individuate, sulla base degli scenari di cui all'articolo 1, comma 2, e in coerenza con il Piano d'Azione Nazionale adottato in attuazione della direttiva 2009/28/CE e con il Piano d'Azione per l'efficienza energetica adottato in attuazione della direttiva 2006/32/CE (...), le necessità minime di realizzazione o di ampliamento di impianti di produzione di energia elettrica, di rigassificazione di gas naturale liquefatto, di stoccaggio in sotterraneo di gas naturale e di stoccaggio di prodotti petroliferi, e le relative infrastrutture (...)»;
   dalla lettura sistematica delle due norme di cui al sopra citato decreto legislativo n. 93 del 2011 si evince che i poteri attribuiti al Ministero dello sviluppo economico dall'articolo 1, comma 2, presuppongano una strategia energetica nazionale già approvata e definita negli obiettivi e nelle linee programmatiche. Tali poteri devono essere esercitati in coerenza con la strategia energetica nazionale e sono limitati alla definizione degli scenari e delle previsioni indicati dalla norma, ai quali si aggiunge, ai sensi dell'articolo 3, la proposta in merito alla definizione delle necessità minime di realizzazione o di ampliamento di impianti e delle relative infrastrutture di trasmissione;
   così definito il quadro normativo di riferimento, la procedura di approvazione indicata in premessa al decreto interministeriale dell'8 marzo 2013 non risulta inquadrabile all'interno di una specifica disciplina di rango primario, che conferisca ai Ministeri interpellati il potere di approvare il documento contenente la strategia energetica nazionale. Il generico riferimento, contenuto nel decreto, «ai poteri di indirizzo spettanti in materia al Ministro dello sviluppo economico e al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare» conferma quanto assunto;
   per inciso, si rileva che i testi normativi abrogati (rispettivamente l'articolo 7 del decreto-legge n. 112 del 2008 e l'articolo 5, comma 8, della legge n. 75 del 2011) stabilivano la seguente disciplina. Ai sensi dell'articolo 7 del decreto-legge n. 112 del 2008: «il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, definisce la «Strategia energetica nazionale» (...). Ai fini della elaborazione della proposta di cui al comma 1, il Ministro dello sviluppo economico convoca, d'intesa con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, una Conferenza nazionale dell'energia e dell'ambiente»; ai sensi dell'articolo 5, comma 8, del decreto-legge n. 34 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 75 del 2011: «il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari, adotta la Strategia energetica nazionale» (...);
   l’iter di approvazione indicato in premessa al decreto interministeriale 8 marzo 2013 non trova alcun riscontro o conferma in discipline normative vigenti, né in quelle sopracitate, comunque abrogate, nell'ultima delle quali (articolo 5, comma 8, del decreto-legge n. 34 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 75 del 2011) veniva espressamente richiesto il parere delle competenti Commissioni parlamentari;
   inoltre, con nota dell'8 novembre 2012, n. 461/2012/I/COM, (paragrafo D), la stessa Autorità per l'energia elettrica e il gas segnalava l'esigenza di prevedere una norma espressa che disciplinasse il procedimento di adozione della strategia energetica nazionale;
   il documento di strategia energetica nazionale approvato l'8 marzo 2013 dai Ministri pro tempore dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con le modalità sopra ampiamente descritte, presenta, nonostante il tentativo di consultazione pubblica, numerose lacune, probabilmente dovute alla modalità di ricezione delle osservazioni stesse;
   è evidente una discrasia fra gli obiettivi, generalmente ambiziosi e di ampio respiro, e gli strumenti concreti che spesso restano poco definiti;
   si evidenzia la carenza di una reale visione a lungo termine in merito agli obiettivi generali, anche in relazione alle più recenti indicazioni comunitarie;
   il ricorso alle cosiddette energie sostenibili risulta essere ridotta solo ad una mera questione economica, tant’è che si pensa alla risoluzione della problematica energetica mediante «una graduale integrazione della produzione rinnovabile». Nonostante il grandissimo potenziale disponibile in Italia, le fonti rinnovabili sono viste come integrative, senza guardare in prospettiva alla possibilità di renderle sostitutive alle fonti fossili mediante il superamento della loro intermittenza nella produzione energetica;
   si esprimono forti dubbi su come e in che misura il settore agricolo potrà contribuire all'implementazione della strategia energetica nazionale, in quanto è di fondamentale rilevanza che non si creino conflitti tra il comparto energetico e le produzioni agroalimentari, in una situazione ben lontana dalla sovranità alimentare. Sebbene nella strategia energetica nazionale tale principio venga ribadito, sarebbe necessario che il nostro Governo affrontasse la questione di come conciliare tale imprescindibile impostazione con i cogenti obblighi comunitari in materia di biocarburanti, in relazione all'utilizzo delle fonti rinnovabili nel settore dei trasporti pari al 10 per cento entro il 2020. In tale direzione, anche nel settore delle agroenergie oltre che nei trasporti, si auspica che si adottino al più presto provvedimenti per realizzare una filiera cortissima nell'approvvigionamento delle materie prime: autoconsumo, recupero dell'energia termica, valutazione delle emissioni di precursori del particolato (anche in relazione alla situazione preesistente), lontananza dai centri abitati, minima potenza degli impianti;
   è fondamentale che, nell'enunciare il miglioramento degli standard ambientali, si richiami espressamente la necessità che la sostenibilità ambientale dell'uso delle fonti energetiche rinnovabili non sia unicamente rinvenibile nel contenimento delle emissioni di anidride carbonica, ma si confronti con la «cross compliance» di tutte le direttive europee di tutela delle matrici ambientali;
   a tal proposito si rappresenta che, dall'esperienza maturata in sede di rilascio di autorizzazioni per impianti a fonti energetiche rinnovabili, sono emerse criticità legate alla compatibilità anche delle fonti di energia rinnovabili (oltre che delle fonti fossili) con le esigenze di tutela delle peculiarità paesaggistico-ambientali di cui è ricco il territorio (elevato consumo di suolo agricolo destinato a campi fotovoltaici) che rendono urgente l'introduzione di un metodo condiviso, che consenta di pesare costi e benefici delle fonti di energia rinnovabili. Si ritiene, pertanto, condivisibile l'introduzione dell'analisi costi-benefici, ma si rimarca la necessità di sciogliere il nodo – tuttora irrisolto – dei costi ambientali per poter consentire una congiunta valutazione della sostenibilità ambientale e di quella economica di opere necessariamente impattanti sul territorio;
   l'espressione «sviluppo sostenibile della produzione nazionale di idrocarburi» e l'auspicio a «diventare il principale hub sud-europeo del gas» sono, ad avviso degli interpellanti, quantomeno segnali di un classico tentativo di controllare l'impetuosa crescita delle fonti rinnovabili, con una tattica dilatoria nei confronti di un cambiamento in atto del sistema energetico e verso quella transizione energetica per le quali si richiedono ora altre mentalità e visioni. La strategia energetica nazionale non affronta nessuna stima temporale per il livello di sfruttamento che propone per le risorse nazionali di idrocarburi, che, ad oggi, si aggira circa nella copertura del 10 per cento del fabbisogno per 10 anni. Ma non è noto cosa accadrà dopo. È strano che in un documento chiamato «strategia» si usi l'espressione «sviluppo sostenibile» per un'operazione della durata di un decennio, che lascerebbe la nazione priva di risorse fossili nazionali. Quanto poi questo possa contribuire alla «sicurezza energetica», indicata più volte nella strategia energetica nazionale, appare del tutto incomprensibile. Il problema rimane quello di non aver operato una vera scelta a favore di un modello basato su energie rinnovabili ed efficienza e, quindi, di non individuare una vera e propria strategia di transizione, come sta invece avvenendo in Germania. La strategia finisce secondo gli interpellanti per essere solo un modo per sostenere i soliti noti e non intaccare, anzi favorire, gli interessi delle grandi lobby dei combustibili fossili;
   è necessario, quindi, un piano energetico disciplinato normativamente che dia certezza e organicità alle politiche energetiche del nostro Paese, indicando in modo prioritario e chiaro gli obiettivi –:
   quale sia il fondamento normativo in virtù del quale il Ministro dello sviluppo economico ed Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare hanno decretato l'approvazione del documento contenente la strategia energetica nazionale (decreto 8 marzo 2013), considerato che la precedente normativa sulla strategia energetica nazionale (decreto-legge n. 34 del 2011 e decreto del Presidente della Repubblica n. 114 del 2011) è stata oggetto di abrogazione, e che, ad oggi, non c'e alcuna normativa applicabile e che lo stesso decreto legislativo n. 93 del 2011, nel quale la strategia energetica nazionale viene solo citata, non prevede alcuna specifica definizione della stessa, del procedimento di adozione e delle relative attribuzioni e competenze, come si evince dalla stessa segnalazione dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas ricordata in premessa;
   se i Ministri interpellati ritengano soddisfacente l'attuale piano di strategia energetica nazionale;
   se intendano adottare un'apposita iniziativa normativa volta a definire un piano energetico nazionale di lungo periodo e se si intenda prevedere un aggiornamento della strategia energetica nazionale secondo gli obiettivi descritti in premessa.
(2-00065) «Crippa, Agostinelli, Alberti, Baroni, Brugnerotto, Businarolo, Cariello, Carinelli, Colletti, Colonnese, Cozzolino, Dadone, De Lorenzis, Della Valle, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Dieni, Ferraresi, Fico, Luigi Gallo, Mannino, Marzana, Nesci, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Toninelli, Turco, Vignaroli».
(28 maggio 2013)


Iniziative a sostegno del settore ippico – 2-00053

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, per sapere – premesso che:
   i pagamenti da parte del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali delle dovute spettanze agli attori della filiera ippica, relative ai premi 2012-2013, non sono più corrisposti dal mese di agosto 2012;
   la lentezza che ha caratterizzato la gestione ministeriale dell'ippica, negli ultimi anni, ha provocato un declino del settore che rischia di divenire non più reversibile;
   l'ippica rappresenta un'eccellenza italiana in grado di produrre un indotto economico trasversale e capillarmente distribuito su tutto il territorio;
   nel corso della XVI legislatura, la Commissione agricoltura della Camera dei deputati aveva definito un progetto di riforma condiviso denominato «Unione Ippica italiana», che si auspica possa essere ripreso e trovare una sollecita condivisione –:
   quali urgenti iniziative si intendano adottare per assicurare una rapida soluzione per il pagamento delle spettanze dovute all'ippica;
   per quanto di propria competenza, se non si ritenga necessario addivenire ad un ridisegno organico del settore dell'ippica, facendo tesoro del proficuo lavoro svolto nella XVI legislatura dalla Commissione agricoltura della Camera dei deputati.
(2-00053) «Fanucci, Rughetti, Lorenzo Guerini, Biffoni, Iori, Faraone, Realacci, Zanin, Donati, Dallai, Parrini, Piccoli Nardelli, Martelli, Crimì, Gelli, Anzaldi, Fregolent, Bonifazi, Lotti, Boschi, Famiglietti, Nardella, Scalfarotto, Bonafè, Bazoli, Senaldi, Carbone, Ermini, Coppola, Magorno, De Menech, Venittelli, Richetti, Gutgeld, Censore, Vazio, Gianni Farina, Velo, Marrocu, Fabbri».
(20 maggio 2013)