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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 18 luglio 2014

TESTO AGGIORNATO AL 21 LUGLIO 2014

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 18 luglio 2014.

  Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Amici, Balduzzi, Baretta, Bellanova, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Bressa, Brunetta, Camani, Capezzone, Carinelli, Casero, Castiglione, Cicchitto, Cirielli, Costa, Dambruoso, De Girolamo, Del Basso de Caro, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Luigi Di Maio, Di Salvo, Epifani, Fedi, Fedriga, Ferranti, Fico, Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano, Franceschini, Giachetti, Giacomelli, Gozi, La Russa, Legnini, Leone, Lorenzin, Lotti, Lupi, Madia, Merlo, Mogherini, Orlando, Pes, Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rigoni, Domenico Rossi, Rughetti, Sani, Scalfarotto, Scotto, Sereni, Sisto, Speranza, Tabacci, Taglialatela, Velo, Vignali, Vito, Zanetti.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 17 luglio 2014 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   PORTA ed altri: «Destinazione dei proventi del diritto previsto dall'articolo 7-bis della tabella allegata al decreto legislativo 3 febbraio 2011, n. 71, al miglioramento dei servizi consolari e all'accelerazione dell'esame dei procedimenti di riconoscimento della cittadinanza italiana» (2550);
   GULLO: «Introduzione degli articoli 980-bis e 980-ter del codice di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, in materia di trasferimenti del personale militare delle Forze armate» (2551);
   GULLO: «Disposizioni in materia di cessione di giorni di riposo da parte dei lavoratori in favore di colleghi con figli disabili o affetti da gravi malattie» (2552).

  Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di una proposta di inchiesta parlamentare.

  In data 17 luglio 2014 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di inchiesta parlamentare d'iniziativa del deputato:
   PILI: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di propagazione dell'epidemia di influenza aviaria e del morbo della “lingua blu” e sui danni prodotti al patrimonio zootecnico nazionale» (Doc. XXII, n. 34).

  Sarà stampata e distribuita.

Adesione di un deputato a una proposta di legge.

  La proposta di legge CAPODICASA ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'utilizzo di calcestruzzo depotenziato e di altri materiali di qualità non conforme ai capitolati d'appalto nella realizzazione di opere infrastrutturali e di edifici pubblici» (2225) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Riccardo Gallo.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   I Commissione (Affari costituzionali):
  MARAZZITI ed altri: «Istituzione del servizio civile obbligatorio per le giovani e i giovani» (2197) Parere delle Commissioni III, IV, V, VII, VIII, XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   VI Commissione (Finanze):
  MARCO DI STEFANO ed altri: «Modifiche al codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, in materia di assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile verso i terzi derivante dalla circolazione di veicoli e natanti» (2469) Parere delle Commissioni I, II, V, IX, X, XII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento) e XIV.

Trasmissione dall'Autorità di regolazione dei trasporti.

  Il presidente dell'Autorità di regolazione dei trasporti, con lettera in data 10 luglio 2014, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 37, comma 5, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, la prima relazione sull'attività svolta dalla medesima Autorità, aggiornata al mese di luglio 2014 (Doc. CCXVI, n. 1).

  Questa relazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente) e alla IX Commissione (Trasporti).

Annunzio di provvedimenti concernenti amministrazioni locali.

  Il Ministero dell'interno, con lettere in data 16 luglio 2014, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 141, comma 6, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, i decreti del Presidente della Repubblica di scioglimento dei consigli comunali di Caivano (Napoli), Cardito (Napoli) e Ceccano (Frosinone).

  Questa documentazione è depositata presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative volte a sostenere il settore bieticolo-saccarifero, con particolare riferimento alla situazione dello Zuccherificio del Molise e alla filiera produttiva nelle regioni Molise, Puglia, Abruzzo, Basilicata e Marche – 2-00634

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, per sapere – premesso che:
   il radicale processo di riforma del settore bieticolo-saccarifero in ambito europeo ha portato, negli anni scorsi, alla chiusura di 15 stabilimenti in tutto il territorio nazionale, con il conseguente avvio di processi di riconversione industriale, alcuni dei quali ancora in essere;
   in particolare, la decisione dell'Unione europea di non erogare più le «quote zucchero» dal 2017 ha costretto l'Italia in una posizione di svantaggio competitivo: tale decisione ha infatti provocato una forte svalutazione del prodotto sul mercato internazionale; ne approfittano alcune grandi aziende che stanno facendo cartello, assumendo condotte sempre più lesive della libera concorrenza;
   lo zuccherificio del Molise è l'unica realtà produttiva del settore presente nel centro-sud del nostro Paese e impiega operai a tempo indeterminato e determinato ed ha una notevole influenza, in termini occupazionali, nel relativo indotto;
   la crisi in cui versa da tempo lo zuccherificio investe pesantemente i bieticoltori delle regioni Puglia, Abruzzo, Basilicata, Marche e Molise che hanno rinunciato, per la campagna 2013, a un milione e seicentomila euro circa sul prezzo concordato della bietola, nonché a 6 euro per tonnellata per la campagna 2014 e oggi rischiano di non poter raccogliere le bietole sui 5 mila duecento ettari destinati nelle sopradette realtà regionali alla loro coltivazione;
   è urgente aprire una discussione pubblica sul valore strategico nell'economia italiana della filiera bieticola-saccarifera, che ha conosciuto un progressivo disinvestimento delle politiche pubbliche di sostegno al settore; basti pensare al recente stanziamento di 19 milioni di euro, previsti dagli aiuti accoppiati alla bieticoltura, a fronte di una richiesta di 24 milioni di euro, cifra minima per garantire almeno un sostegno pari a 600 euro ad ettaro –:
   quali azioni il Ministro interpellato intenda porre in essere per sostenere il settore bieticolo-saccarifero e, per la particolare situazione sopra rappresentata, quali azioni intenda promuovere per garantire il regolare svolgimento della campagna saccarifera 2014 dello zuccherificio del Molise e per la difesa della filiera produttiva di questo importante settore nelle regioni Molise, Puglia, Abruzzo, Basilicata e Marche.
(2-00634) «Venittelli, Mongiello, Fiorio, Ventricelli, Cera, Manciulli, Losacco, Lattuca, Lauricella, Bruno Bossio, Minnucci, Fucci, Sannicandro, Distaso, Di Gioia, D'Alia, Buttiglione, Binetti, De Mita, Catania, Rosato, Ginefra, Petrini».


Iniziative per fronteggiare l'emergenza dei profughi in transito verso il nord Europa, con particolare riferimento alla situazione nella città di Milano – 2-00621

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   dal 18 ottobre 2013 la città di Milano ha registrato il transito di oltre 10.000 cittadini provenienti dalla Siria, prevalentemente famiglie con bambini (questi ultimi costituenti il 30 per cento circa del totale). Ogni giorno, alla stazione centrale transitano mediamente oltre un centinaio di persone, con punte quotidiane di anche 555 migranti, come nella sola giornata del 3 luglio 2014; in generale, si registra un costante aumento, che ha portato negli ultimi giorni ad ospitare più di 1000 persone al giorno;
   si tratta di un flusso di solo passaggio; Milano è essenzialmente un luogo di transito per la Germania e il nord Europa. Quasi nessuna delle persone ha deciso di rimanere nel capoluogo lombardo e di chiedere il riconoscimento della protezione internazionale a cui avrebbero diritto; solo lo 0,15 per cento richiede l'asilo;
   si è creata nel nostro Paese una sorta di canale umanitario informale: all'approdo, dalla Libia, sulle coste siciliane e pugliesi, i migranti non vengono identificati, né richiedono lo status di rifugiato;
   parallelamente, Milano ha nelle ultime settimane registrato un analogo flusso di cittadini eritrei, prevalentemente ragazzi, che a pochi giorni dal loro arrivo ripartono per i Paesi del Nord;
   in questi otto mesi, Milano ha garantito ai migranti, grazie a una convenzione con la prefettura e al contributo degli enti del terzo settore e dell'associazionismo cittadino, accoglienza e ospitalità presso strutture dell'amministrazione e degli enti stessi; è comunque palese che queste soluzioni siano grandemente inadeguate a fronte della gravità ed eccezionalità del caso;
   è necessario provvedere all'identificazione di luoghi per ovviare alle esigenze di accoglienza e smistamento. Purtroppo, Governo e regione, ai quali si devono aggiungere gli enti che gestiscono la stazione centrale, hanno in questi mesi dato scarsa prova di ascolto e disponibilità;
   in generale, è a partire da un'ottica nazionale che tale emergenza umanitaria dovrebbe essere considerata e in una cornice di coerenza con gli strumenti già esistenti, a cominciare dal Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati;
   sono due le azioni normative possibili per dare protezione giuridica ai profughi siriani e, dunque, permettere loro il regolare transito: l'attuazione dell'articolo 20 del Testo unico sull'immigrazione, attraverso il quale il Governo può concedere protezione umanitaria temporanea ai profughi siriani, tramite decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri; l'applicazione della direttiva europea sulla protezione temporanea degli sfollati (2001/55/CE), la quale concede un permesso temporaneo da uno ai due anni per gruppi di persone in fuga da conflitti o per violazioni dei diritti umani nei loro Paesi; quest'ultima azione normativa non è finora mai stata applicata –:
   quali iniziative normative, in sede nazionale ed europea, il Governo intenda promuovere per risolvere questa grave questione nazionale, al contempo affidando alla città di Milano i necessari ed indispensabili strumenti per ovviare all'emergenza umanitaria.
(2-00621) «Cimbro, Laforgia, Malpezzi, Fitzgerald Nissoli, Iori, Marzano, Chaouki, Villecco Calipari, Capone, Porta, Di Lello, Tidei, Casati, Scotto, Locatelli, Civati, Cominelli, Matarrelli, Piras, Beni, Martella, Fossati, Gnecchi, Gianni Farina, Carra, Pollastrini, Ginefra, Amoddio, Coppola, Cenni, Carella, Amendola, Simoni, Prina, Scuvera, Peluffo, Di Gioia, Pastorelli».


Iniziative, anche normative, in merito alla dismissione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali – 2-00631

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   con il decreto legislativo n. 509 del 1994 gli enti previdenziali sono stati trasformati in associazioni o in fondazioni con deliberazione dei competenti organi, a condizione che non usufruissero più di finanziamenti o altri ausili pubblici di carattere finanziario (articolo 1 del decreto legislativo n. 509 del 1994);
   pur continuando a sussistere come enti senza scopo di lucro assumevano personalità giuridica di diritto privato, rimanendo così titolari di tutti i rapporti attivi e passivi dei corrispondenti enti previdenziali e dei rispettivi patrimoni (si veda l'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 509 del 1994);
   le associazioni o le fondazioni hanno autonomia gestionale, organizzativa e contabile nel rispetto dei principi stabiliti dal presente articolo nei limiti fissati dalle disposizioni del presente decreto in relazione alla natura pubblica dell'attività svolta (articolo 2, comma 1, del decreto legislativo n. 509 del 1994);
   infatti, la sentenza del Consiglio di Stato, sezione VI, n. 6014 del 2012, ha chiarito, una volta per tutte, che la trasformazione operata dal decreto legislativo n. 509 del 1994 ha lasciato, quindi, immutato il carattere pubblicistico dell'attività istituzionale di previdenza e assistenza svolta dagli enti in esame, che conservano una funzione strettamente correlata all'interesse pubblico, costituendo la privatizzazione un'innovazione di carattere essenzialmente organizzativo;
   a seguito dell'interpellanza urgente n. 2-00062, presentata dalla prima firmataria del presente atto e discussa nella seduta della Camera dei deputati n. 22 del 23 maggio 2013, alla quale ci si riporta integralmente, ha risposto in rappresentanza del Governo il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali pro tempore, Carlo Dell'Aringa;
   la risposta fornita a suo tempo non ha soddisfatto la prima firmataria del presente atto e, per tali motivi, era stata presentata nella seduta n. 31 dell'11 giugno 2013 la mozione ex articolo 138, comma 2, n. 1-00092, con l'intento di impegnare il Governo ad intervenire sulle problematiche relative alla dismissione del patrimonio immobiliare, sospendere gli sfratti, verificare la legittimità della persona che ricopre il ruolo di presidente dell'Enasarco rispetto ai requisiti richiesti e intervenire sulla gestione finanziaria;
   la prima firmataria del presente atto, sollecitata dagli inquilini e dagli iscritti alle casse, ha inviato una missiva al Ministro del lavoro e delle politiche sociali pro tempore Giovannini, in data 14 ottobre 2013, ricevendo in pari data la seguente risposta: «Ferma restando l'autodeterminazione delle Casse nella selezione delle scelte di realizzo del fine di interesse pubblico, indubbiamente rientra nelle attribuzioni delle Amministrazioni vigilanti verificare il conseguimento del risultato ottenuto nonché la piena legittimità delle procedure intraprese, improntate a criteri di trasparenza e professionalità degli operatori (...). L'attività di vigilanza sopra richiamata non ha lasciato emergere, fino ad oggi, elementi che possano indurre a ravvisare, da parte delle Casse, la propensione ad una sistematica supervalutazione del patrimonio immobiliare, né di conseguenza può sostenersi che tale ipotizzata anomalia abbia determinato un'alterazione delle poste di bilancio, formalmente certificato da società di revisione, nonché verificato dagli organi di controllo interni agli enti e infine sottoposto al vaglio di questo Ministero e del covigilante Ministero dell'economia e delle finanze (...). Quanto (...) al caso Enasarco e alle operazioni mobiliari intraprese dall'ente, rappresenta che questa Amministrazione ha da tempo posto sotto osservazione la gestione degli investimenti e le obbligazioni strutturate, coinvolgendo la Covip nell'attività di verifica e indagine ispettiva. Il referto della Commissione che ha valutato le attività finanziarie dal novembre 2006 al 2012, ha messo in evidenza alcuni profili degni di ulteriore approfondimento, senza tuttavia rilevare alcuna chiara fattispecie di illecito tale da configurare possibili responsabilità amministrative o addirittura penali (...). Le illustrate verifiche sono oggi valutabili alla luce dei generali criteri di sana e trasparente gestione, improntata a scelte prudenziali, in ragione del fine pubblico perseguito dagli enti gestori della previdenza obbligatoria»;
   il 18 settembre 2013 è stata discussa la mozione ex articolo 138, comma 2, n. 1-00092, il cui esame si è concluso con la votazione del 9 dicembre 2013 il cui esito è stato quello di respingere l'atto;
   la prima firmataria del presente atto, nuovamente sollecitata dagli inquilini e da un loro sindacato di categoria Asia USB, oltre che dagli iscritti alle casse e da un loro sindacato di categoria FederAgenti, ha inviato ulteriormente una missiva in data 3 dicembre 2013, sollecitando la risposta alla gravose perplessità nei propri atti parlamentari: al Ministro del lavoro e delle politiche sociali pro tempore, Enrico Giovannini, al Ministro dell'economia e delle finanze pro tempore, Fabrizio Saccomanni, e al Sottosegretario di Stato per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Maria Teresa Amici, soprattutto in considerazioni della gestione finanziaria dell'Enasarco con particolare riferimento agli «investimenti alternativi» sui quali vi sono molti punti oscuri;
   il 30 gennaio 2014 vi è stata l'audizione in Commissione parlamentare per il controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, del presidente e del direttore generale della fondazione Enasarco, Brunetto Boco e Carlo Bravi, ai quali il senatore del Movimento 5 Stelle Sergio Puglia ha esposto una serie di quesiti legati agli investimenti finanziari della fondazione che ancora oggi attendono risposta;
   preme evidenziare che la stessa fondazione in tale sede, per dimostrare la correttezza del proprio operato, ha affermato che: «Infine, preme precisare che la trasparenza della gestione finanziaria della Fondazione è assicurata dalla presenza coordinata di norme e procedure di investimenti e di controllo, sia interne sia a cura delle autorità vigilanti. Per i controlli esterni, la vigilanza è assicurata dalle norme in essere attraverso un meccanismo articolato e stringente di vigilanza, così composti:
    a) vigilanza Ministero del lavoro;
    b) vigilanza del Ministero dell'economia;
    c) vigilanza della Covip;
    d) vigilanza della Corte dei conti;
    e) revisione contabile e certificazione del bilancio a cura di società indipendenti;
    f) presenza nel Consiglio di amministrazione del rappresentante del Ministero del lavoro;
    g) presenza nel Collegio dei sindaci del rappresentante del Ministro del lavoro, con funzioni di presidente;
    h) presenza nel Collegio dei sindaci del rappresentante del Ministro dell'economia»;

   il 4 marzo 2014, la prima firmataria del presente atto presentava nella seduta n. 182 anche un'interrogazione a risposta scritta n. 4-03804, rivolta al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero dell'economia e delle finanze, sull'operato della Covip come previsto dal decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011, con cui è stato attribuito alla commissione anche compiti di controllo sugli investimenti finanziari e sul patrimonio delle casse professionali private e privatizzate;
   nulla è stato chiarito da nessuno degli organi di vigilanza o soggetti preposti al controllo degli enti previdenziali privatizzati anzi, vi è un rimpallo finalizzato a generare confusione nonostante i fatti di cronaca sugli investimenti scellerati realizzati da alcune casse professionali privatizzate, che, invero, dovrebbero garantire la pensione ai propri iscritti e che al contrario determinano perdite ingenti a danno dei contribuenti;
   all'interno del Ministero del lavoro e delle politiche sociali la vigilanza tecnico-finanziaria sulle attività correnti e sulla gestione patrimoniale degli enti previdenziali è affidata alla direzione generale per le politiche previdenziali e assicurative il cui direttore generale è il dottor Edoardo Gambacciani, quest'ultimo soggetto di un nuovo atto di sindacato ispettivo (vedi interrogazione a risposta scritta n. 4-04184 del 25 marzo 2014), da parte degli interpellanti, che, ad oggi, non ha risposta, a dispetto dei semplici quesiti posti: a) se esista un rapporto di parentela tra il dottor Edoardo Gambacciani e l'avvocato Marco Gambacciani, collaboratore con la cattedra del professor Proia legale di Enasarco; b) qualora sia assodata l'esistenza di un rapporto di parentela, sulla base di quali criteri oggettivi e soggettivi sia stato scelto il dottor Edoardo Gambacciani a dirigere l'ufficio; c) se sia stato valutato il «potenziale conflitto d'interessi» tra l'avvocato Marco Gambacciani e il dottor Edoardo Gambacciani, tenuto conto del ruolo da quest'ultimo svolto presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
   nell'inerzia dei Ministeri vigilanti, nel mese di aprile 2014, il Consiglio di Stato su un ricorso d'urgenza presentato da un inquilino il 15 gennaio 2014 è intervenuto con una ordinanza (n. 103 del 2014), dichiarando, di fatto, illegittima la procedura di conferimento del patrimonio immobiliare della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali; infatti, il Consiglio di Stato ha statuito che il patrimonio immobiliare della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali è pubblico, indipendentemente dallo schema giuridico adottato per il conferimento ad un altro soggetto incaricato della dismissione degli immobili e deve essere riconosciuto all'inquilino la prelazione nonostante il conferimento al fondo immobiliare;
   la prima firmataria del presente atto, con la sua solita solerzia, nella seduta n. 209 del 10 aprile 2014, ha presentato un'altra interrogazione a risposta scritta n. 4-04464 al Ministero del lavoro e delle e politiche sociali per chiedere, alla luce della nuova normativa e giurisprudenza circa la qualificazione giuridica degli enti, un intervento normativo immediato per far rispettare agli enti previdenziali la legge nelle loro dismissioni così come delineata dal Consiglio di Stato nell'ordinanza n. 8826 del 2014, onde evitare ripercussioni sulle pensioni degli iscritti della cassa;
   nello stesso mese, sul blog beppegrillo.it veniva pubblicato una notizia: «Il Gruppo Movimento 5 Stelle alla Camera ha ricevuto da mittente anonimo una copia del verbale integrale della discussa seduta del Cda Enasarco del 7 febbraio 2013. Se queste pagine fossero autentiche, e chiediamo in tal senso lumi anche ai vertici della Fondazione, la denuncia lanciata quel giorno dall'ex vicepresidente dell'ente Andrea Pozzi sarebbe pesantissima e andrebbe ad avvalorare la tesi che sosteniamo da mesi, ovvero che il progetto FEROCE di dismissioni del patrimonio immobiliare dell'ente serva per coprire i buchi nel bilancio creati da investimenti finanziari disastrosi, sempre con i soldi dei contributi pensionistici. Pozzi, infatti, spiega che nel Cda del 20 dicembre 2012 era stata deliberata “l'approvazione e la ratifica dell'operato del presidente della Fondazione sugli investimenti” e relativa successiva ristrutturazione (perché in perdita) in alcuni fondi (denominati Athena) tramite veicolo residente alle Mauritius (paradiso fiscale in black list della Banca d'Italia): 70 milioni di euro. Peccato che in quel Cda di dicembre, secondo Pozzi, non fosse stato approvato “alcun punto all'ordine del giorno recante questo argomento”. “A questi 70 milioni si sommano quelle effettuate da Anthracite, per un totale di 185,8 milioni ora svalutati a 155,5 milioni”, dice Pozzi nel verbale. Pozzi poi ribadisce che questi investimenti in finanza opaca hanno “abbondanti criticità” e che “non è mai stata data alcuna informativa al Consiglio di amministrazione fino alla seduta del 20 dicembre 2012”. Perché il Cda è stato tenuto all'oscuro di operazioni finanziarie così rischiose e importanti? Chi ha deciso quegli investimenti? Con quali scopi? La reputazione della Fondazione è a rischio, si legge ancora nel verbale, perché “gli investimenti in Athena sono destinati tramite un complicato meccanismo di veicolo finanziario e senza alcun controllo” da parte della Fondazione “nel finanziamento della Time&Life di Raffaele Mincione, un finanziere con sede a Londra” (che ha puntato tra l'altro su Monte Paschi Siena) “con una perdita di 17,6 milioni su 40 investiti”. Di tutto questo, secondo Pozzi, il Cda Enasarco non ha saputo nulla per oltre un anno. Così come non è stato informato del fatto che all'inizio del 2012 la Fondazione “aveva ricevuto due finanziamenti dal Fondo The Four Elements Pcc Athena Special Situation per evidenti ragioni di cassa”. Sono riportate le gravissime dichiarazioni del direttore generale che, in tutta serenità, afferma: “(...) Enasarco ha effettuato la manutenzione sugli immobili solamente a rottura, ossia in presenza di una situazione di evidente necessità, comportando una situazione di degrado o fatiscenza di molti stabili (...) questi lavori interessano tutti gli immobili oggetto delle dismissioni...”. Ma la cosa più grave riguarda il riferimento alla sostituzione dei divisori dei balconi in eternit di alcuni immobili a Roma; gli inquilini di questi stabili sapevano di aver “coabitato” con l'eternit? Da parecchio tempo il M5S segue da vicino la vicenda Enasarco e si batte con forza per la trasparenza e la sostenibilità degli investimenti delle casse previdenziali»;
   il 3 aprile 2014 vi è stata una nuova audizione in Commissione parlamentare per il controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, del presidente e del direttore generale della fondazione Enasarco, Brunetto Boco e Carlo Bravi, per discutere le risposte inviate all'ufficio di presidenza della commissione; in tale occasione il presidente della fondazione ha dichiarato che l'ente non può procedere al pagamento delle pensioni dei silenti (iscritti alla cassa che hanno versato in passato da 5 ai 15 anni di contributi);
   il 9 maggio 2014, si leggeva da articoli di giornali in vicende connesse alla Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali e all'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani – che la magistratura procedeva con l'arresto di noti finanzieri italiani Ruggero, Aldo, Giorgio e Luca Magnoni, oltre che di Gianluca Selvi, presidente della cooperativa Confidi-Prof e «dominus» occulto della Hps, Andrea Toschi e Alberto Ciaperoni, rispettivamente ex direttore generale e amministratore delegato di Sopaf capital management, società di gestione del gruppo; «Per la Procura di Milano i Magnoni, vicini a personaggi di spicco della finanza, l'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel e il finanziere renziano Vincenzo Manes, hanno utilizzato Sopaf come un bancomat prelevando indebitamente almeno un centinaio di milioni. Senza contare il frutto illecito delle operazioni finanziarie perpetrate a danno della Cassa dei ragionieri (Cnpr), dell'istituto nazionale previdenza giornalisti (Inpgi) e della Cassa dei medici, Enpam. Diversi i meccanismi attraverso i quali i Magnoni avrebbero operato per appropriarsi del denaro e sui cui i magistrati stanno ancora acquisendo materiale attraverso le perquisizioni effettuate dalle fiamme gialle negli uffici di Paolo Saltarelli, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri, e di Andrea Camporese, presidente dell'Inpgi»;
   inoltre, il 10 maggio 2014, si leggeva su una testata giornalistiche on-line che: «A metà novembre, Covip ha consegnato al Ministero del lavoro una corposa relazione di oltre 300 pagine sui conti 2012 delle Casse previdenziali (...). Dal documento dell'authority di previdenza, presieduta da Rino Tarelli, emerge che i funzionari Covip avevano segnalato le proprie “perplessità” ai ministeri vigilanti del lavoro e dell'economia in merito al metodo di contabilizzazione in bilancio del BTP Stripped messo a garanzia degli investimenti da 780 milioni di euro realizzati da Enasarco nell'ex veicolo finanziario Anthracite». «Della commissione parlamentare si è già detto. Covip, in ambito Casse, ha solo potere di ispezione e raccolta informazioni. La vigilanza è di competenza dei Ministeri del lavoro e dell'economia. Il Ministero del lavoro, in particolare, ha una divisione ad hoc specializzata sulla previdenza: abbiamo chiesto al direttore generale di questa area, Edoardo Gambacciani, se la contabilizzazione del BTP Stripped, viste le perplessità Covip, sia stata effettuata in modo corretto ma fino ad ora non abbiamo ricevuto risposta»;
   la prima firmataria del presente atto, tramite la Commissione parlamentare per il controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, ha avuto copia della relazione che la Covip ha inviato ai Ministeri competenti, con allegata solo una parte dei documenti in essa richiamati;
   tale documento, anziché fugare i dubbi, in una parte copia pedissequamente quanto riportato nel bilancio e nei documenti della fondazione Enasarco, fomentando le perplessità con un testo che non dice e assolutamente non fornisce alcuna risposta ai quesiti sollevati dalla prima firmataria del presente atto, ma si limita a sostenere che vi sono «delle perplessità»;
   in data 12 luglio 2014 il Tar, con la sentenza n. 07428/14 reg. prov. coll. riconosce:
    a) gli immobili della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali, nonostante il conferimento, non sono di proprietà del fondo, visto che lo stesso è privo di personalità giuridica, né di Bnp Paribas che si limita a gestire il fondo, quindi, tali immobili sono ancora di proprietà della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali;
    b) la Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali, sebbene sia privatizzata con il decreto legislativo n. 509 del 1994, è sottoposta al controllo dei Ministeri vigilanti, al controllo della Corte dei conti, ha una funzione previdenziale, usufruisce della contribuzione obbligatoria dei propri iscritti; quindi, trattasi di un soggetto di natura sostanzialmente pubblica (si veda il provvedimento del Consiglio di Stato VI n. 6014 del 2012);
    c) sempre il Tar afferma che, essendo la Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali un soggetto pubblico, di conseguenza la dismissione del suo patrimonio è pubblica, ragion per cui non si applica il comma 38 dell'articolo 1 della legge n. 243 del 2001, norma che invece era stata utilizzata dalle Casse per sottrarsi alla dismissione secondo la normativa per gli enti pubblici;
    d) i prezzi degli immobili degli enti previdenziali ex privatizzati si calcolano secondo l'articolo 3 del decreto-legge n. 351 del 2001, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 410 del 2001, quindi, si riconosce il diritto di prelazione ed il prezzo è quello corrente di mercato secondo il reale valore di mercato diminuito del 30 per cento e se si raggiunge l'80 per cento delle vendite si può usufruire di un ulteriore sconto fino al 15 per cento. Questo calcolo di applica anche se il patrimonio è stato conferito a fondi immobiliari;
    e) infine, il Tar nella sentenza stabilisce che chi vuole contestare il prezzo (che è un diritto soggettivo) deve rivolgersi al giudice civile per ottenere giustizia;

   è evidente che i principi contenuti in tale sentenza si possono applicare a tutte le casse privatizzate con il decreto legislativo n. 509 del 1994:
    a) Cassa nazionale di previdenza ed assistenza per gli ingegneri ed architetti liberi professionisti (Inarcassa);
    b) Cassa italiana di previdenza e assistenza geometri (Cipag);
    c) Cassa nazionale del notariato;
    d) Cassa nazionale di previdenza e assistenza dei dottori commercialisti (Cnpadc);
    e) Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali (Cnpr);
    f) Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense;
    g) Ente nazionale di previdenza e assistenza dei farmacisti – Enpaf
    h) Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei veterinari – Enpav;
    i) Ente nazionale di previdenza e assistenza per i consulenti del lavoro – Enpacl;
    l) Ente nazionale di previdenza per gli addetti e gli impiegati in agricoltura – Enpaia;
    m) Ente nazionale previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri – Enpam;
    n) Ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio (Fondazione Enasarco);
    o) Fondo agenti spedizionieri e corrieri – Fasc;
    p) Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani G. Amendola – Inpgi;
    q) Opera nazionale per l'assistenza agli orfani dei sanitari italiani – Onaosi –:
   se i Ministri interpellati non ritengano opportuno:
    a) intervenire immediatamente al fine di assumere le iniziative normative sollecitate anche dalla giurisprudenza, per le dismissioni degli enti previdenziali di cui al decreto legislativo n. 509 del 1994, così da applicare la norma prevista ed utilizzata per le dismissioni degli enti pubblici;
    b) stabilire, anche mediante iniziative normative, che la legge di dismissione del patrimonio pubblico trovi applicazione anche alle dismissioni attuate attraverso fondi immobiliari di società di gestione del risparmio di qualsiasi tipo che hanno avuto il conferimento del loro patrimonio da enti previdenziali di cui al decreto legislativo menzionato;
    c) istituire una commissione di inchiesta governativa che valuti le omesse vigilanze e le relative responsabilità dei soggetti preposti al controllo della gestione del patrimonio immobiliare e non, degli enti previdenziali privatizzati;
    d) intervenire in ordine alla truffa, che vede coinvolte tre casse di previdenza, quella dei ragionieri (Cnpr) quella dei medici (Enpam) e quella dei giornalisti (Inpgi) per un danno di 79 milioni di euro, che hanno subito perquisizioni e/o sequestri avvenuti presso gli uffici dei presidenti della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali e dell'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, oltre a quelli relativi al direttore generale di Enpaia, per non dire di tutte quelle notizie che hanno riguardato i vertici di Enasarco, così da disporre il commissariamento di tali enti per tutelare le future pensioni degli iscritti, così come previsto dalle norme in casi simili;
    e) valutare la possibilità di assumere iniziative normative per far confluire tutti gli enti privatizzati di cui al decreto legislativo n. 509 del 1994 con i relativi patrimoni immobiliari, anche se conferiti a fondi immobiliari di società di gestione del risparmio di qualsiasi tipo, nell'Inps, così come avvenuto per altri enti in modo da poter meglio tutelare sia i patrimoni immobiliari che gli iscritti beneficiari dei trattamenti pensionistici.
(2-00631) «Lombardi, Cozzolino, Toninelli, Dadone, Dieni, Fraccaro, Nuti, D'Ambrosio».