XVII LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 518 di martedì 10 novembre 2015
Pag. 1PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO
La seduta comincia alle 10.
PRESIDENTE. La seduta è aperta.
Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.
EDMONDO CIRIELLI, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 6 novembre 2015.
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
(È approvato).
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Alli, Artini, Baretta, Bindi, Michele Bordo, Brambilla, Carrozza, Catania, Causin, Censore, Cicchitto, Dambruoso, Damiano, Epifani, Faraone, Fedriga, Ferrara, Fraccaro, Frusone, Gentiloni Silveri, Mazziotti Di Celso, Meta, Morassut, Piccoli Nardelli, Gianluca Pini, Schullian, Sereni, Speranza, Tofalo, Vignali e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
I deputati in missione sono complessivamente centotre, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).
Svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni.
(Iniziative di competenza in relazione ad una misura interdittiva antimafia adottata dal prefetto di Perugia nei confronti della società Gesenu Spa, anche al fine di salvaguardare la funzionalità del servizio di raccolta rifiuti – n. 3-01818)
PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Galgano e Monchiero n. 3-01818, concernente iniziative di competenza in relazione ad una misura interdittiva antimafia adottata dal prefetto di Perugia nei confronti della società Gesenu Spa, anche al fine di salvaguardare la funzionalità del servizio di raccolta rifiuti (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).
Il Viceministro dell'interno, Filippo Bubbico, ha facoltà di rispondere.
FILIPPO BUBBICO, Viceministro dell'interno. Grazie, signor Presidente. Con l'interrogazione all'ordine del giorno gli onorevoli Galgano e Monchiero richiamano l'attenzione del Governo sul provvedimento interdittivo antimafia emesso dal prefetto di Perugia nei confronti della Gesenu Spa, chiedendo l'adozione di iniziative Pag. 2volte a garantire la trasparenza e la legalità dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti e di pulizia delle città forniti dall'azienda, nonché a mantenere i livelli occupazionali della medesima.
Va premesso che la maggioranza della Gesenu Spa è detenuta di fatto dall'imprenditore romano Manlio Cerroni. Infatti, a fronte di una compartecipazione del comune di Perugia pari al 45 per cento, il restante 55 per cento è suddiviso tra un'impresa del gruppo Cerroni, la Cecchini & Company Srl, e il signor Carlo Rosario Noto La Diega, soggetto riconducibile, sulla base di atti giudiziari ed investigativi, allo stesso Manlio Cerroni.
Il provvedimento interdittivo a carico della società Gesenu è stato adottato dal prefetto di Perugia al termine di articolati approfondimenti informativi avviati dopo che la prefettura di Catania aveva comunicato – nello scorso mese di maggio – di aver adottato un provvedimento interdittivo a carico del consorzio Simco con sede a Motta Sant'Anastasia, che tra le consorziate annovera appunto Gesenu e la società Mosema di Mascalucia, a sua volta compartecipata da Gesenu al 42 per cento.
In particolare, le risultanze informative acquisite hanno permesso di evidenziare un complesso di collegamenti economici e di affari non occasionali della stessa Gesenu con alcune società e soggetti appartenenti o comunque contigui ad organizzazioni criminali mafiose, tali da far ritenere sussistenti i tentativi di infiltrazione e condizionamento mafioso di cui all'articolo 84 del codice delle leggi antimafia.
Oltre al provvedimento interdittivo in questione, la prefettura di Perugia ha proceduto a revocare le informazioni liberatorie precedentemente rilasciate a diverse stazioni appaltanti, nonché ad esitare sfavorevolmente tutte le richieste di informazioni ancora pendenti.
Sempre alla medesima società è stato dato preavviso del rigetto dell'istanza di iscrizione nelle white list dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa.
Inoltre, con la medesima informazione interdittiva, sono state revocate o esitate sfavorevolmente anche alcune comunicazioni per contratti sotto soglia o per il rilascio di licenze e iscrizioni in elenchi.
Su un piano più generale, il Ministero dell'interno è pienamente consapevole che il tema evidenziato nell'interrogazione ha avuto e tuttora ha una vasta eco nell'opinione pubblica e nella stampa locale per gli eventuali contraccolpi negativi sui livelli occupazionali dell'azienda e sulla continuità dei servizi resi dalla medesima. Voglio assicurare, al riguardo, che la prefettura continua a seguire la vicenda con tutta l'attenzione del caso. Essa ha già avviato l'istruttoria finalizzata all'eventuale adozione della misura della straordinaria e temporanea gestione della Gesenu, ai sensi dell'articolo 32 del decreto-legge n. 90 del 2014. A tal fine, sta completando, con il contributo informativo della stessa società destinataria del provvedimento, la ricognizione, presso le stazioni appaltanti interessate, di tutti i contratti pubblici in essere, delle relative scadenze e durate residue, nonché di ogni utile elemento informativo circa la natura dei servizi da garantire e ha convocato – sempre la prefettura – per dopodomani, 12 novembre, una Conferenza di servizi con le predette stazioni appaltanti e con la direzione territoriale del lavoro dell'Umbria.
Il procedimento per l'applicazione della misura straordinaria sarà definito nel più breve tempo possibile, previe opportune intese con il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, secondo quanto disposto nelle seconde linee guida adottate dal Ministero dell'interno e dall'Anac il 28 gennaio scorso.
PRESIDENTE. La deputata Galgano ha facoltà, per cinque minuti, di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.
ADRIANA GALGANO. La ringrazio, Presidente. Sono soddisfatta per l'attenzione e per la velocità che ho rilevato nelle parole del Viceministro. Noi di Scelta Pag. 3Civica per l'Italia sollecitiamo una grande attenzione nei confronti dell'Umbria, perché questa della Gesenu è una delle ultime vicende che segnalano infiltrazioni mafiose da parte della ’ndrangheta. Sottolineo che ho presentato un'interrogazione rispetto a delle minacce che ha ricevuto un giornalista a Terni, dove era venuto a fare un'indagine sulla ’ndrangheta. Dunque, ci preoccupano tantissimo e, quindi, chiediamo una grande attenzione.
Per quanto riguarda la Gesenu, la prima preoccupazione deve essere la legalità, che deve essere ristabilita nel più breve tempo possibile; la seconda nostra preoccupazione deve essere garantire il servizio di raccolta dei rifiuti, perché ovviamente riguarda la salute dei cittadini; la terza è il fatto che venga salvaguardata la competenza e l'occupazione, perché è un'azienda che occupa 500 persone e ha una grande esperienza per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti.
Chiediamo, quindi, al Governo di seguire la vicenda con grande attenzione e, ove le infiltrazioni mafiose e gli appalti fossero non regolari, di procedere al commissariamento nel più veloce tempo possibile.
Segnalo anche, per inciso, che una delle battaglie di Scelta Civica per l'Italia riguarda le partecipate. Come ha detto il Viceministro, l'azienda è partecipata al 45 per cento dal comune. Segnaliamo che in Umbria, regione di 800 mila abitanti, ci sono ben 36 partecipate che si occupano di rifiuti e di gestione dell'acqua. Sono veramente troppe e noi incitiamo il Governo a volere perseguire la strada della riduzione delle partecipate, perché questo significa migliorare il servizio ai cittadini e anche ridurre lo spazio che viene occupato impropriamente dalla criminalità.
(Iniziative per il ripristino degli impianti di ventilazione e illuminazione della galleria Forca di Cerro in Umbria – n. 3-01821)
PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione Gallinella e Ciprini n. 3-01821, concernente iniziative per il ripristino degli impianti di ventilazione e illuminazione della galleria Forca di Cerro in Umbria (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).
Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro, ha facoltà di rispondere.
UMBERTO DEL BASSO DE CARO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Grazie, Presidente. La galleria di Forca di Cerro, situata lungo la strada statale 685, ha una lunghezza di 4.030 metri e collega Spoleto con Sant'Anatolia di Narco, congiungendo la Valle Umbra alla Valnerina. Il tunnel bidirezionale, inaugurato nel 1998, è dotato dei seguenti impianti: illuminazione; ventilazione, con 28 ventilatori; stazioni di emergenza, con pulsanti di allarme ed estintori; rivelazione di incendio; videosorveglianza; segnaletica luminosa; gruppo elettrogeno e gruppo statico di continuità.
L'ANAS informa che, per le gallerie di propria competenza, ha predisposto un piano di manutenzione ordinaria, nel quale le varie attività sono programmate in base alle caratteristiche degli impianti. In particolare, per la galleria di Forca di Cerro la manutenzione ordinaria è garantita da un contratto stipulato con la ditta specializzata Vega Srl di Assisi, che fornisce anche il pronto intervento in caso di malfunzionamento degli impianti.
Al fine di garantire il minor disagio per gli utenti e adeguate condizioni di sicurezza per gli operatori, le attività di manutenzione sono effettuate nelle ore notturne, con la chiusura al traffico della galleria, così come avvenuto anche lo scorso marzo, quando si è provveduto alla sostituzione delle lampade non funzionanti o prossime alla fine.
Inoltre, nel piano di manutenzione straordinaria degli impianti in galleria, ANAS ha previsto lavori di adeguamento alle più recenti normative, tra le quali vi è anche il rifacimento dei sistemi di ventilazione. Il costo di tali interventi sarà finanziato grazie all'accordo siglato il 31 luglio scorso tra la Banca europea per gli Pag. 4investimenti e il Ministero dell'economia e delle finanze.
Tale accordo riguarda il finanziamento del piano triennale dell'ANAS di ammodernamento della rete stradale italiana. Il valore del prestito è di 133 milioni di euro, prima tranche di un finanziamento complessivo di 300 milioni di euro. Nel dettaglio, gli investimenti saranno effettuati su circa 170 strade e superstrade gestite dall'ANAS, per un complessivo totale di 5.800 chilometri, localizzate in tutte le regioni italiane.
Gli interventi previsti sono relativi ad opere di miglioramento delle barriere di sicurezza, di ristrutturazione delle gallerie e di costruzione di sistemi anti-rumore. La realizzazione di tali opere ha anche l'obiettivo di ridurre l'incidentalità media sulle strade interessate e, grazie alla non invasività dei lavori programmati, non ci saranno impatti negativi sull'ambiente e sul paesaggio.
PRESIDENTE. Il deputato Filippo Gallinella ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione, per cinque minuti.
FILIPPO GALLINELLA. Grazie, Presidente. Grazie, sottosegretario. Questa interrogazione nasce da segnalazioni di alcuni automobilisti proprio relativamente sia all'impianto di ventilazione che agli impianti di illuminazione, anche a seguito dei lavori, come lei ha detto, che sono cominciati a marzo. Apprendiamo con soddisfazione che siete al corrente della situazione e, grazie alla sua risposta, abbiamo appreso che, comunque, vi è un piano di manutenzione in atto da parte di ANAS, che ha dei tempi sicuramente lunghi, perché, comunque, è una galleria importante, che in Umbria collega due valli.
Quindi, anche con riferimento al secondo quesito, ci riteniamo soddisfatti. Ci fa piacere che il Governo abbia a cuore la manutenzione e che vi siano questi fondi della BEI per la manutenzione dell'assetto stradale esistente. Con l'occasione, mi piace sottolineare che l'Umbria è già sotto osservazione da parte nostra e anche da parte di molti cittadini, perché ci sono opere che la riguardano, come l'ammodernamento della E45, la messa in sicurezza, che noi vogliamo e sponsorizziamo, escludendo la trasformazione in autostrada, come anche i lavori che sono previsti per la Quadrilatero, sulla quale tendo a precisare e a segnalare che è in discussione un'opera, che è lo svincolo di Scopoli, sulla quale noi teniamo forti dubbi per quanto riguarda la rampa di accesso, perché avrebbe un impatto sul territorio molto pericoloso, dal punto di vista estetico, sicuramente, come già segnalato anche dalla sovrintendenza.
Pertanto, ringrazio il Governo per la risposta relativamente alla galleria che si deve vedere in un'ottica un po’ più ampia: prima di pensare a opere nuove, forse è meglio sistemare quelle esistenti, perché magari con una manutenzione si può avere una viabilità migliore.
Colgo l'occasione per evidenziare un aspetto che riguarda le opere nuove che sono in progetto in Umbria, perché comunque riguardano sia il vostro Ministero, che il Ministero dei beni culturali. Non vorremmo che la regione, che è conosciuta come cuore verde, diventasse un cuore grigio asfalto, nero asfalto, perché sta, a nostro avviso, diventando uno svincolo, uno snodo stradale un po’ troppo importante, con conseguenze sul territorio e sull'impatto paesaggistico ed agricolo molto pericolose. Negli anni la regione Umbria è rimasta quasi intonsa dal punto di vista delle opere, non vorremmo che questa distorsione avvenisse in questi ultimi anni con leggi obiettivo che speriamo, in qualche modo, vengano terminate.
(Intendimenti del Governo per risolvere situazioni di sperequazione fiscale nei confronti dei genitori vedovi, sia in ordine alla cumulabilità dei redditi, sia in ordine al sistema delle detrazioni – n. 2-01090)
PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Chiarelli n. 2-01090, concernente intendimenti del Governo per risolvere situazioni Pag. 5di sperequazione fiscale nei confronti dei genitori vedovi, sia in ordine alla cumulabilità dei redditi, sia in ordine al sistema delle detrazioni (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).
Chiedo al deputato Chiarelli se intenda illustrare la sua interpellanza, per quindici minuti, o se si riservi di intervenire in sede di replica.
GIANFRANCO GIOVANNI CHIARELLI. Presidente, il sottoscritto, con questa interpellanza, cerca di focalizzare due problematiche: la prima è quella delle detrazioni per carichi di famiglia, la seconda è quella del cumulo dei redditi.
In particolare, chiediamo se le detrazioni per carichi di famiglia spettano a condizione che le persone alle quali si riferiscano possiedano un reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro. L'importo del reddito come sopra indicato è stato fissato nel lontano 1986 dal Governo Craxi ed è rimasto immutato sino ad ora, ossia per 29 anni, nonostante l'innegabile aumento del costo della vita e l'introduzione dell'euro.
Per effetto, quindi, di quanto statuito all'articolo 12 del testo unico sulle imposte dei redditi, quando uno dei due genitori muore, la pensione di reversibilità va anche ai figli pro quota, ma se l'importo del rateo pensionistico spettante a ciascuno dei figli supera – come detto – 2.840,51 euro all'anno, gli orfani perdono anche il diritto di restare a carico dell'altro genitore. Il genitore superstite si ritrova vedovo, senza i figli a carico ed impedito dal poter detrarre le spese mediche, sportive, universitarie e quant'altro, e ciò per una norma vecchia di circa trent'anni non adeguata all'attuale potere di acquisto della moneta.
La situazione che deriva dal decesso di un genitore è, dunque, fortemente dannosa per il nucleo familiare superstite che, oltre a dover affrontare il grave lutto, per la legge italiana cessa di essere considerato ancora famiglia.
Vi è, dunque, palese sperequazione tra la situazione familiare ove siano viventi entrambi i genitori e quella in cui vi sia un solo genitore superstite. Nel primo caso, i redditi dei due genitori non vengono a cumularsi, i figli sono portati a carico, i genitori godono delle detrazioni e possono dedurre le spese che il loro mantenimento comporta. Diversamente, il genitore vedovo, pur percependo una frazione ridotta di pensione di reversibilità, si vede privato delle stesse agevolazioni previste nel primo caso esaminato allorquando dovrebbe essere maggiormente tutelato dallo Stato.
Il genitore superstite inoltre, per effetto della «legge Dini», n. 335 del 1995, è costretto a subire l'ulteriore ingiustizia di veder cumulati ai fini Irpef il reddito derivante dalla propria attività lavorativa con quello relativo alla frazione di pensione di reversibilità goduta e ciò con un aggravamento della sua posizione fiscale nei confronti dello Stato. Mentre, infatti, erano in vita entrambi i genitori, ciascuno di essi era tenuto al versamento dell'Irpef in proporzione al proprio reddito prodotto. In caso di decesso di un genitore, invece, il superstite si vede applicare il cumulo fra la pensione di reversibilità ed il reddito derivante dalla propria attività lavorativa con un aggravio di imposte – secondo l'interpellante incostituzionale – che porta quest'ultimo a versare l'Irpef sulla base di un artificioso aumento dello scaglione.
Le pensioni indirette o di reversibilità sono previdenza e, quindi, salario differito e contributi versati da chi non c’è più e non provvidenza intesa come assistenzialismo. Meritano, quindi, un trattamento adeguato alla situazione, posto che l'attuale coacervo di leggi, spesso contraddittorie, determinano, ad avviso dell'interpellante, profili di incostituzionalità fiscale (violazione dell'articolo 53 della Costituzione) e di ineguaglianza (violazione dell'articolo 3 della Costituzione). Si ha il caso di una povera vedova di appena 40 anni che si trova con due figli piccoli e un marito giovane morto, che pertanto si trova a dover affrontare situazioni di questo genere. Si trova ad avere sia le problematiche relative alle detrazioni per i carichi di famiglia che quelle relative al cumulo di redditi.Pag. 6
Ecco perché con questa interpellanza si chiede se e in che modo, ma soprattutto in che tempi si intenda risolvere concretamente la situazione di forte sperequazione fiscale a cui sono soggetti i genitori superstiti, sia in ordine al cumulo dei redditi, che fa scattare aumenti dello scaglione IRPEF, sia in ordine al sistema delle detrazioni, con riferimento al limite massimo di reddito per godere di esse; se si intenda, quindi, seriamente prendere in considerazione l'innalzamento del limite massimo di reddito per i genitori vedovi affinché possano godere delle detrazioni per i propri figli e assumere iniziative per prevedere per gli stessi genitori vedovi la separata tassazione del reddito pensionistico e di quello derivante dalla propria attività lavorativa.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato, Giuseppe Castiglione, ha facoltà di rispondere.
GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. Grazie, Presidente. Con il documento di sindacato ispettivo in oggetto, l'onorevole interpellante sottopone all'attenzione del Governo la problematica concernente le regole di determinazione del reddito complessivo nonché il sistema delle detrazioni per carichi di famiglia nella particolare situazione di decesso di un genitore e sussistenza di una pensione di reversibilità imputata pro quota all'altro coniuge genitore superstite ed ai figli. In particolare, l'onorevole interpellante evidenzia che nell'ipotesi in cui l'importo del rateo pensionistico attribuito al figlio superi il limite di euro 2.840,51 annuali si verifica la perdita delle detrazioni per carichi di famiglia di cui all'articolo 12 del testo unico delle imposte sui redditi in capo al genitore superstite.
La perdita della detrazione per carichi di famiglia comporta conseguentemente l'impossibilità per il genitore superstite di poter fruire delle detrazioni per spese mediche, sportive sanitarie e universitarie sostenute in favore del figlio, non più a carico. Tale situazione genera una disparità di trattamento rispetto alla situazione familiare in cui siano viventi entrambi i genitori, disuguaglianza determinata anche dall'incremento dell'IRPEF che il genitore superstite subisce per effetto del cumulo del proprio reddito con la quota di pensione di reversibilità a lui attribuita. Pertanto, l'onorevole chiede iniziative per risolvere concretamente tale situazione di iniquità cui sono soggetti i genitori superstiti, proponendo l'innalzamento del limite massimo di reddito fissato in 2.840,51 euro annuali per essere considerati soggetti fiscalmente a carico e la separata tassazione del reddito pensionistico di reversibilità rispetto a quello proprio derivante dall'attività lavorativa del coniuge superstite.
Al riguardo, si rappresenta quanto segue. Preliminarmente, deve rilevarsi che l'attuale limite di euro 2.840,51, previsto dall'articolo 12, comma 2, del testo unico delle imposte sui redditi per essere considerato fiscalmente a carico, è stato stabilito dall'articolo 1 del DPCM 18 maggio 1995. Eventuali innalzamenti dello stesso limite reddituale, nel senso auspicato dall'onorevole interpellante, sono suscettibili di recare effetti di minor gettito per l'erario, per cui sarà necessario reperire idonei mezzi di copertura finanziaria.
Riguardo alla pensione di reversibilità spettante ai figli del genitore defunto, l'articolo 4, comma 1, lettera c), sempre del testo unico delle imposte sui redditi prevede l'imputabilità ai genitori dei redditi dei beni dei figli minori soggetti all'usufrutto legale dei genitori stessi. La pensione di reversibilità percepita dal figlio minore, tuttavia, è esclusa dall'usufrutto legale e costituisce un reddito del figlio minore equiparato a quello di lavoro dipendente in base all'articolo 49, comma 2, lettera a), del testo unico delle imposte sui redditi. Di conseguenza, se detti emolumenti superano la soglia di euro 2.840,51, al lordo degli oneri deducibili, vengono meno le condizioni per essere considerati a carico.
Dal lato del genitore superstite, il cumulo della pensione di reversibilità con gli altri redditi da lui conseguiti discende dall'applicazione Pag. 7dei principi generali dell'IRPEF, il cui regime ordinario (di imputazione del reddito) prevede la concorrenza di ogni reddito percepito (rientrante nelle categorie di cui all'articolo 6 del testo unico delle imposte sui redditi) alla formazione del reddito complessivo cui commisurare l'imposta (articolo 8 del testo unico).
La richiesta di prevedere la separata tassazione del reddito pensionistico rispetto a quello derivante dall'attività lavorativa, fa presumibilmente riferimento alla possibilità di includere anche gli emolumenti relativi alla pensione di reversibilità tra i redditi soggetti al regime di tassazione separata riservato dall'articolo 17 del testo unico ad alcune categorie di reddito a formazione pluriennale.
Detta proposta presenta criticità in quanto, a seconda delle tipologie di redditi prodotti dal genitore vedovo e dell'entità degli stessi, potrebbe comportare in taluni casi la non spettanza di qualsiasi detrazione per assenza dell'imposta lorda e in altri casi la spettanza delle detrazioni, anche per carichi di famiglia, in presenza di redditi elevatissimi.
Comunque, al fine di scongiurare il verificarsi delle situazioni di disparità, esposte dall'onorevole interpellante, in presenza di pensioni di reversibilità, sono in corso opportuni approfondimenti istruttori da parte dei competenti uffici dell'amministrazione finanziaria che stanno vagliando, tenuto conto dei cennati vincoli di bilancio, le seguenti soluzioni alternative: mantenimento percentuale della spettanza delle detrazioni per carichi di famiglia al superamento del limite di euro 2.840. Ad esempio si potrebbe pensare a una percentuale decrescente al crescere del reddito complessivo fino ad annullarsi a un livello di euro 5.000; non concorrenza alla formazione del reddito complessivo delle pensione di reversibilità anche con riferimento alle sole pensioni di reversibilità percepite da orfani; concorrenza parziale della pensione di reversibilità alla formazione del reddito complessivo. Ipotizzando una sorta di franchigia al superamento della quale il solo importo eccedente confluirebbe nel reddito complessivo. Come nel caso precedente l'intervento potrebbe essere generalizzato ovvero ipotizzato per le sole pensioni di reversibilità percepite da orfani; irrilevanza, ai fini della verifica del limite reddituale per essere considerato fiscalmente a carico, della quota della pensione di reversibilità spettante a ciascun figlio.
Tale ultima ipotesi allo studio, in particolare, consentirebbe di risolvere le criticità sollevate nell'interpellanza di cui non si può che condividere lo spirito e le finalità.
PRESIDENTE. Il deputato Chiarelli ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza ed ha a disposizione dieci minuti.
GIANFRANCO GIOVANNI CHIARELLI. Signor Presidente, non sono affatto soddisfatto. Prendo atto dello studio che gli uffici stanno compiendo però è una situazione davvero paradossale. Oltretutto mi sarei aspettato che ci dicessero anche i tempi perché, considerato che stiamo parlando di una norma che è in vigore da oltre trent'anni, sapere che vi è uno studio ma senza che ci vengano neanche detti i tempi, sinceramente non può lasciarci soddisfatti. Oltretutto il paradosso vero è che questa norma, risalente ad oltre trent'anni fa, che fissa il limite di 2840 euro è una norma di cui ritengo il Governo dovrebbe farsi carico in maniera tempestiva come per tutte le situazioni a cui ho fatto riferimento nell'interpellanza, al di là del problema di bilancio perché sappiamo perfettamente che, quando si vuole, si trova la soluzione. Qui si tratta di situazioni veramente particolari di persone che hanno perso da giovanissimi, da fanciulli, da ragazzini, un proprio genitore giovane o meno giovane e si trovano d'altronde a dover affrontare la vita quotidiana con un indice che fa riferimento a trent'anni fa: 2800 euro. Considerate che ormai è oltre un decennio che siamo nell'euro, per cui l'evoluzione anche di quello che è stato il costo della vita non è stato assolutamente adeguato.Pag. 8
Vi è un altro paradosso che è quello del cumulo dei redditi. Uno in vita paga i contributi e li paga profumatamente, gli vengono detratti dalla propria busta paga e vengono accantonati.
Succede, però, che se i due coniugi vivono, allora, entrambi pagano una tassazione separata; diverso è il caso, invece, in cui uno dei due coniugi muore, come, nel caso di specie, per quanto riguarda, ad esempio, la giovane vedova appena quarantenne: quei contributi che il marito ha pagato per tantissimi anni e che dovrebbero essere di reversibilità, cioè contributi versati durante la vita dal povero defunto, vengono invece riconosciuti, da un lato, al coniuge e, dall'altro, invece, vengono in sostanza tolti perché pagando un'aliquota raddoppiata sul proprio reddito non si fa altro che restituire soldi percepiti a titolo pensionistico. Ecco perché invito il Governo a rivedere, ma soprattutto ad accelerare sia come tempi sia come modi per la risoluzione di questa problematica.
(Iniziative volte al contrasto del pericolo ambientale provocato dall'utilizzo dei pesticidi, anche alla luce del rapporto di Greenpeace sulla contaminazione del polline e sui danni causati alle api – n. 3-01820)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Massimiliano Bernini ed altri n. 3-01820, concernente iniziative volte al contrasto del pericolo ambientale provocato dall'utilizzo dei pesticidi, anche alla luce del rapporto di Greenpeace sulla contaminazione del polline e sui danni causati alle api (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).
GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la tutela della biodiversità e dell'ambiente è un'assoluta priorità per il Governo che proprio in quest'ottica promuove e favorisce pratiche agricole sempre più sostenibili. Credo che in premessa sia bene ricordare che a questo scopo sono destinati oltre 3 miliardi di euro dei Programmi di sviluppo rurale fino al 2020, insieme alle azioni specifiche condotte proprio per limitare l'uso di pesticidi nei nostri terreni. Come certificato dall'ISTAT tali sostanze hanno subito un notevole calo nell'uso da parte delle imprese agricole, a concreta testimonianza del lavoro fatto.
Con il decreto interministeriale del 22 gennaio 2014, è stato adottato il Piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari che, oltre a prevedere soluzioni migliorative per ridurre l'impatto dei prodotti fitosanitari, anche in aree extra agricole frequentate dalla popolazione, si propone anche di ridurre i rischi e gli impatti dei prodotti fitosanitari sulla salute umana, sull'ambiente e sulla biodiversità, promuovere l'applicazione della difesa integrata, dell'agricoltura biologica e di altri approcci alternativi, proteggere gli utilizzatori dei prodotti fitosanitari e la popolazione interessata, quindi, tutelare i consumatori, salvaguardare l'ambiente acquatico e le acque potabili, conservare la biodiversità e tutelare gli ecosistemi.
Per il raggiungimento di questi obiettivi il Piano prevede, in via prioritaria, la difesa delle colture agrarie attraverso un basso apporto di prodotti fitosanitari, privilegiando le opportune tecniche agronomiche e l'incremento delle superfici agrarie condotte con il metodo dell'agricoltura biologica e della difesa integrata volontaria.
Per contrastare i fenomeni di mortalità delle api è stato poi avviato negli anni un programma di ricerca, denominato APENET, successivamente confermato ed ampliato nel progetto BeeNet, coordinato dal CREA. Il progetto ha previsto l'istituzione di una rete di monitoraggio permanente per controllare lo stato di salute degli alveari sul territorio, valutare gli effetti dei prodotti fitosanitari e approfondire le problematiche Pag. 9collegate alle patologie delle api. La funzione della rete di monitoraggio è raccogliere informazioni sullo stato di salute delle famiglie di api che compongono i singoli moduli di rilevamento, attraverso periodiche analisi di laboratorio su diverse matrici. Oltre alle analisi di routine, in caso di eventi anomali di mortalità è previsto che vengano, anche, effettuate delle visite supplementari con una relativa raccolta di campioni. I risultati di tale progetto di ricerca sono stati inviati al Ministero della salute, in maniera da poter fornire elementi scientifici sufficienti per definire eventuali provvedimenti necessari da adottare in merito ai fenomeni di mortalità delle api.
Nell'ambito del progetto BeeNet è inoltre previsto un comitato tecnico costituito dai referenti centrali, i rappresentanti delle associazioni degli apicoltori coinvolte e i referenti del sistema informativo che si riunisce ogni 3 mesi per esaminare lo stato di avanzamento della rete e del sistema informativo. Per dare massima trasparenza ai lavori, gli esiti sono pubblicati su bollettini periodici e sono disponibili anche sui siti della rete rurale nazionale e sulla rete del CRA-API. Al fine di garantire continuità al suddetto progetto, in considerazione dei risultati finora conseguiti, si stanno valutando le forme migliori di potenziamento dei progetti per una tutela ancora più efficace del patrimonio di api nel nostro Paese.
Sul fronte europeo riguardo all'uso dei neonicotinoidi abbiamo chiesto e appoggiato con convinzione l'adozione del regolamento n. 485 del 24 maggio 2013, che vieta l'utilizzo e la vendita di sementi conciate con prodotti fitosanitari contenenti le sostanze attive Clothianidin, Tiametoxam e Imidacloprid, e consente di effettuare i trattamenti fogliari solo in presenza di post-fioritura.
Faccio presente inoltre che l'EFSA ha definito nuove linee guida per la valutazione del rischio di tutti i prodotti fitosanitari proprio nei confronti delle api. Le linee guida garantiscono meglio la salvaguardia dell'ambiente e introducono nuovi aspetti nella valutazione del rischio che finora non sono stati considerati nelle precedenti disposizioni dall'EPPO.
Al momento, a livello europeo, è in via di definizione anche il Piano di implementazione, una roadmap per l'introduzione graduale dell'obbligatorietà dei vari test previsti nelle citate linee guida nella valutazione del rischio. Da parte nostra siamo pronti a valutare tutte le restrizioni necessarie per i prodotti che dovessero risultare nocivi secondo i test, perché la tutela della nostra biodiversità equivale anche alla protezione di tutto il nostro modello agricolo.
PRESIDENTE. Il deputato Massimiliano Bernini ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione, per cinque minuti.
MASSIMILIANO BERNINI. Signor Presidente, grazie sottosegretario, intanto un primo elemento di contrarietà è dato dal fatto che questa interrogazione, che cita un rapporto di Greepeace che lancia un alert ben preciso in merito ai fenomeni di apicidio causati, come ricordava lei, dai fitofarmaci neonicotinoidi, è di un anno e mezzo fa: è stata depositata nell'aprile del 2014. Quindi, sottosegretario, se questa è la velocità con cui il Governo intende agire per la tutela delle api, dell'apicoltura e di tutti gli insetti impollinatori, noi non ci sentiamo tranquilli, non siamo messi bene.
Sono contento che il Governo abbia preso atto del fatto che le api siano fondamentali non solo per l'ambiente, in quanto contribuiscono alla biodiversità (tra l'altro è stata incardinata la proposta di legge, verrà discussa nelle prossime ore); ma sono fondamentali, le api e gli altri insetti impollinatori, in quanto garantiscono la fruttificazione e la produzione di 150 colture agrarie, l'84 per cento del totale delle colture agrarie, quindi hanno una notevole rilevanza anche dal punto di vista economico. Tra le colture che si giovano quindi dell'impollinazione da parte delle api, ricordo il pomodoro, il melo, l'arancio, il noce, il castagno e via discorrendo. Una politica veramente assennata Pag. 10dovrebbe quindi mettere al centro dell'agenda politica le famose tre «A»: ambiente, agricoltura ed apicoltura.
Ricordo che, a parte la questione neonicotinoidi, nell'interrogazione noi parlavamo anche di altri principi attivi: parlavamo anche della deltametrina, del Clorpirifos, della cipermetrina, quindi bisogna analizzare anche i piretroidi. Ce ne sono altre, di emergenze che riguardano l'apicoltura: c’è la questione per esempio dell’Aethina tumida, della vespa velutina, della varroa. Sulla questione dell’Aethina tumida ricordo che non arrivano gli indennizzi – ci arrivano queste segnalazioni – agli apicoltori a cui vengono distrutti gli apiari per controllare il dilagare di questo parassita. Ricordo poi che questa distruzione degli apiari è riconosciuta non più efficace per l'eradicazione, quindi bisogna cominciare a parlare di contenimento, coinvolgendo gli apicoltori, le associazioni apistiche e via discorrendo.
In merito a queste emergenze, nel corso di questi anni il gruppo MoVimento 5 Stelle ha presentato numerose interrogazioni: quindi un gesto di buona volontà da parte di questo Governo per affrontare e risolvere la questione della tutela dell'apicoltura prevederebbe inevitabilmente la risposta a questi atti di sindacato ispettivo. Vi invito, quindi: dimostrateci che avete posto la questione apicoltura al centro della vostra agenda politica intanto rispondendo a tutti i nostri numerosi atti di sindacato ispettivo, che riguardano varie questioni.
Ricordo poi anche un altro aspetto: il 28 maggio 2014 è stata votata all'unanimità dall'Aula la mozione concernente la tutela delle api e dell'apicoltura italiana.
In questa mozione c'erano due dispositivi. Uno chiedeva sostanzialmente di vietare i trattamenti antiparassitari non solo nel periodo di fioritura, ma anche in quello di melata, di alcuni fruttiferi come gli aranci, i limoni e altre specie agrumicole. Vi era poi l'altro impegno di estensione del bando a tutte le sostanze di sintesi chimica riconosciute dannose e letali per le api. Che fine hanno fatto questi due impegni, signor sottosegretario ?
Mi dichiaro parzialmente soddisfatto della risposta, non tanto per gli argomenti che lei ha portato all'attenzione, che sicuramente sono condivisibili e dimostrano che vi è un'azione e una sensibilità finalizzate a risolvere le questioni aperte riguardanti l'agricoltura italiana, quanto piuttosto per le tempistiche: siete troppo lenti ! Dovete intervenire in maniera più efficace e tempestiva a tutela dell'apicoltura italiana e di tutti gli insetti impollinatori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
(Iniziative di competenza per il riconoscimento dello stato di calamità naturale a favore dei territori della Basilicata colpiti da eccezionali eventi alluvionali il 9 maggio 2015 e per promuovere adeguate misure di sostegno al comparto agricolo – n. 3-01822)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Burtone n. 3-01822, concernente iniziative di competenza per il riconoscimento dello stato di calamità naturale a favore dei territori della Basilicata colpiti da eccezionali eventi alluvionali il 9 maggio 2015 e per promuovere adeguate misure di sostegno al comparto agricolo (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).
GIUSEPPE CASTIGLIONE, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, onorevoli colleghi, con riguardo all'anomala ondata di maltempo che nello scorso mese di maggio ha colpito la fascia ionica del metapontino, provocando disagi al settore agricolo, desidero precisare che, alla data odierna, la Regione Basilicata non ha fatto pervenire alcuna formale richiesta d'intervento per gli eventi richiamati nei termini e con le modalità previste dal decreto legislativo n. 102 del 2004. Ricordo infatti che l'Amministrazione regionale competente per territorio, ha 60 giorni di tempo per formalizzare la proposta Pag. 11risarcitoria, elevabili a 90, in caso di difficoltà nelle operazioni di rilevazione.
Con l'occasione, preciso che gli interventi previsti dal citato decreto legislativo, per il sostegno alle imprese agricole colpite da avversità atmosferiche eccezionali possono essere attivati a condizione che il danno sulla produzione lorda vendibile risulti superiore al 30 per cento ed esclusivamente per le avversità e le colture danneggiate non comprese nel Piano assicurativo nazionale per la copertura dei rischi le cui polizze sono agevolate da un contributo inizialmente fino all'80 per cento, oggi fino al 65 per cento della spesa sostenuta per i premi assicurativi.
Vorrei tuttavia segnalare che gli strumenti ex ante, come quello assicurativo, si sono dimostrati nel corso del tempo nettamente più efficaci rispetto agli interventi compensativi assicurando, infatti, oltre 7 miliardi di euro di produzione lorda vendibile agricola. Peraltro, le assicurazioni agevolate sono state inserite tra le misure analizzate dalla Commissione europea per far fronte, a partire dal periodo di programmazione 2014 – 2020, alle crisi che interessano il settore agricolo. Per questo abbiamo stabilito nel nuovo Programma di sviluppo rurale una misura nazionale per le assicurazioni agevolate. Infatti, sono all'esame anche mirate azioni volte ad assicurare l'estensione territoriale della misura e a meglio informare le imprese agricole circa la portata e le potenzialità dello strumento assicurativo. È noto all'onorevole Burtone quanto oggi vi sia una discrasia tra le assicurazioni del nord del Paese e quelle del sud. Quindi una maggiore informazione potrebbe migliorare la potenzialità dello strumento assicurativo.
In tale quadro, il disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica per il 2014, all'articolo 15 prevede una delega al Governo al fine di adeguare l'attuale normativa agli orientamenti dell'Unione europea in materia di aiuti di Stato al settore agricolo e forestale ed alla nuova programmazione dell'Unione europea per il periodo 2014-2020.
PRESIDENTE. Il deputato Burtone ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Signor Presidente, mi dichiaro soddisfatto della risposta del sottosegretario in quanto è stata puntuale, precisa, articolata, tuttavia non posso che esprimere rammarico per la mancata iniziativa della regione Basilicata nel richiedere lo stato di calamità.
Probabilmente, signor sottosegretario, penso che i danni non siano stati nella misura tale da poter richiedere questo strumento, è l'unica giustificazione che si potrebbe trovare, anche se parliamo di un'area, quella del metapontino, in cui sono presenti delle colture importanti, significative, di pregio. Io mi auguro e spero che ci sia stata un'attenzione anche delle autorità regionali, che alla verifica non ci sia stata quella rilevanza percentuale di danni tale da richiedere lo strumento della calamità. Utilizzo però questo tempo, signor sottosegretario, anche per segnalare altre questioni che afferiscono sempre alla zona ionica. Lei ben sa, ha seguito queste vicende, che sono state toccate, in modo pesante quest'autunno da piogge alluvionali, aree della Calabria ma anche della Sicilia. I danni sono rilevanti, parliamo di danni alle città, alla viabilità interna, agli edifici e parliamo di danni all'agricoltura, perché sono state distrutte strutture agricole, piantagioni ma anche il frutto. Ora ci avvieremo alla fase di commercializzazione degli agrumi, ma quanti agrumeti sono stati danneggiati, signor sottosegretario, nell'area di Catania, di Lentini nel siracusano ? Io credo che la linea da lei indicata sia quella giusta; bisogna invitare i nostri agricoltori e coltivatori diretti ad insistere, ad avere fiducia verso le assicurazioni. Però mi permetta, signor sottosegretario, io credo che noi dobbiamo anche lavorare in sinergia e non pensare che la linea della compensazione debba essere totalmente esaurita, perché lo stato di calamità per esempio potrebbe permettere agli agricoltori di avere più respiro di fronte al credito bancario. C’è una serie di Pag. 12tasse che potrebbero trovare una moratoria; io credo che questa strada non debba essere superata e mi auguro che il Governo, anche per le aree che sono state pesantemente colpite, segua la strada della calamità, qualora le regioni facciano questa specifica richiesta, perché, ripeto, sono state aree fortemente danneggiate. È caduta una quantità di piogge impressionante; alcuni studiosi ed esperti sostengono che in queste giornate è caduta una quantità d'acqua che, in genere, cade in un anno, quindi immaginiamo quanti danni sono stati determinati nel territorio. C’è bisogno di un impegno del Governo che, tra l'altro – concludo, signor Presidente –, può essere trasparente e rigoroso, perché le regioni e gli enti locali sono in grado di documentare, in maniera seria, i danni che si sono realizzati nelle città, nelle campagne ma anche nelle aree commerciali e industriali. Quindi, l'invito che faccio al Governo è di seguire bene la strada delle assicurazioni ma di non trascurare anche l'iniziativa che deve essere adottata per dare a queste comunità anche la possibilità di utilizzare purtroppo lo strumento della calamità naturale.
(Orientamenti del Governo in merito al numero dei posti disponibili per l'accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia e alle successive scuole di specializzazione, e iniziative volte ad incrementare le relative borse di studio – n. 3-01607)
PRESIDENTE. La sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Angela D'Onghia, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Calabrò n. 3-01607, concernente orientamenti del Governo in merito al numero dei posti disponibili per l'accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia e alle successive scuole di specializzazione, e iniziative volte ad incrementare le relative borse di studio (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni).
ANGELA D'ONGHIA, Sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Signor Presidente, in relazione a quanto prospettato dall'onorevole interrogante, è opportuno premettere che la rilevazione del fabbisogno di personale sanitario compete principalmente al Ministero della salute che, in sede di Conferenza Stato-regioni, raggiunge un accordo per la ripartizione dei posti a livello regionale.
In particolare, la determinazione del fabbisogno di personale sanitario avviene ogni anno entro il 30 aprile, come disposto dall'articolo 6-ter (fabbisogno di personale sanitario) del decreto legislativo n. 502 del 1992, con l'emanazione di uno o più decreti del Ministro della sanità, sentiti la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri e degli altri ordini e collegi professionali interessati. Il MIUR, dal canto suo, definisce il numero di iscrivibili ai corsi di studio dei propri atenei, tenendo conto dell'offerta formativa proposta dagli stessi e valutando anche la qualità dei corsi interessati.
Precisato ciò, sottolineo che esistono molteplici profili attraverso cui misurare il fabbisogno di personale medico a livello regionale almeno per i prossimi 10-15 anni: le prospettive di pensionamento; gli effetti della spending review sui posti letto per abitante; gli obiettivi di standardizzazione tra le regioni del rapporto medici specialisti per numero di abitanti; il consumo sanitario pro capite standardizzato in rapporto al PIL per misurare come le variazioni del reddito pro capite vengono destinate, in media, al soddisfacimento dei bisogni sanitari dei singoli individui; la decisione di spesa pubblica per prestazioni sanitarie in percentuale del PIL. Infatti, il calcolo del fabbisogno complessivo non può prescindere dalla valutazione della quota di risorse prodotte dal Paese necessarie al finanziamento del sistema sanitario.
Si prospettano, quindi, diversi scenari, per i prossimi 10-15 anni, da affrontare con metodi scientificamente corretti, tenendo conto delle decisioni di finanza Pag. 13pubblica. È evidente che le diverse ipotesi di partenza adottate dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri e dall'Associazione medici dirigenti del Servizio sanitario nazionale possono dare luogo anche a previsioni tra loro differenti, a seconda delle variabili che vengono valorizzate nei modelli di analisi adottati.
Proprio per considerare in un'ottica sempre più scientifica la questione evidenziata dall'onorevole interrogante, il Ministero della salute ha attivato un progetto pilota volto alla determinazione del fabbisogno futuro di alcune professioni sanitarie, a cui partecipa anche il MIUR. Il progetto nasce nell'ambito della Joint action, finalizzata a diffondere buone pratiche, sviluppate in alcuni Paesi europei, di pianificazione e previsione di cinque professioni sanitarie (dentisti, farmacisti, infermieri, medici e ostetriche), cui il Ministero della salute partecipa con un ruolo di leader in collaborazione con l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.
Rispetto all'ampio e complesso tema della pianificazione delle risorse umane in sanità, il progetto pilota in oggetto, in quanto parte della Joint action europea, ha un ambito circoscritto, ponendosi come obiettivo specifico la determinazione, entro aprile 2016, del numero di dentisti, farmacisti, infermieri, medici e ostetriche necessari in Italia per i prossimi 5, 10, 15 e 25 anni.
Si tratta di un tema molto importante e strategico sia per i cittadini, la cui garanzia di ricevere cure e assistenza nel futuro è direttamente correlata alla qualità e distribuzione dei professionisti sanitari che saranno a disposizione a quel tempo, sia per i professionisti sanitari stessi, che devono poter contare su opportunità di lavoro adeguate alle sfide del futuro. I dati costituiranno anche un presupposto fondamentale per la determinazione delle borse di studio in medicina generale e dei contratti di scuola di specializzazione.
L'obiettivo è sicuramente sfidante, sia per la scadenza ravvicinata sia per la complessità della questione. Se si vogliono fornire ai cittadini e ai professionisti sanitari le garanzie suddette nei prossimi anni, è necessario discutere, decidere e agire da subito. Le leve di azione che possono essere contemplate a tal fine riguardano non solo la regolamentazione degli accessi ai corsi di laurea delle professioni sanitarie, ma anche le politiche pensionistiche, le possibilità e le condizioni di collocamento sul mercato del lavoro, le dinamiche formative, la crescita del PIL, i piani di risanamento delle regioni e l'invecchiamento della popolazione.
Il progetto si muove nel solco della normativa incentrata sul suddetto decreto legislativo del 1992 e vede il coinvolgimento di molti soggetti istituzionali quali ministeri, regioni e province autonome, federazioni nazionali degli ordini e collegi professionali. L'importanza del tema trattato e delle ricadute in termini di offerta di prestazioni sanitarie, di politiche occupazionali nonché di formazione degli operatori sanitari, richiede, ovviamente, il più ampio coinvolgimento di tutti gli stakeholder che sono stati coinvolti in questo progetto pilota.
PRESIDENTE. Il deputato Calabrò ha facoltà di dichiarare, per cinque minuti, se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
RAFFAELE CALABRÒ. Grazie, Presidente, grazie sottosegretario. Mi dichiaro parzialmente soddisfatto. La complessità che lei stessa ha illustrato, in tutte le sfaccettature che un problema del genere solleva, ci dice sicuramente come il problema non è di facile risoluzione. Apprezzo, dalla risposta che ho ricevuto stamattina, che una strada si è avviata attraverso la costituzione di tavoli di lavoro. La perplessità mi rimane sulla metodologia che mi sembra sia utilizzata.
Distinguere in maniera netta quello che viene dalle regioni, quello che viene dal Ministero della salute, quello che viene dal Ministero dell'università e della ricerca, dal MIUR, mi sembra una soluzione sbagliata. Infatti, noi abbiamo di fronte due aspetti: uno è quello dell'accesso alle facoltà Pag. 14di medicina; l'altro è la possibilità di lavoro di queste persone che non possiamo illudere di trovarsi in un mercato completamente aperto, ma si troveranno in canali molto segmentati.
Oggi, invece, questo dialogo mi sembra che esista molto relativamente. Sappiamo bene come nell'ultimo anno è stato ridotto di 500 posti il numero di accessi alla facoltà di medicina. Ma siamo sempre a livello di 9500 ragazzi che si iscrivono alla facoltà, a fronte di una occupazione che viene prevista in maniera un po’ disomogenea da varie analisi che vengono fatte, che può attestarsi sulle 6 o 7 mila unità o che può essere molto più ampia di qua a dieci anni.
Ma qual è l'analisi che è stata fatta ? Mi sembra che, nel metodo di lavoro che viene proposto, venga ancora riproposta e riconsiderata. Consideriamo l'attività sanitaria così come sta andando avanti, vediamo quali sono i pensionamenti, vediamo quali sono le economie che possiamo mettere in bilancio per questo tipo di attività e ci rendiamo conto di quale sarà il numero di specialisti e di medici di medicina generale di cui abbiamo necessità.
Io non penso che sia questa la strada. Io penso che la medicina sia cambiata, penso che non possiamo andare sulle specializzazioni storiche, che non possiamo andare sui pensionamenti, perché se noi consideriamo i pensionamenti di specializzazioni che oggi hanno una ridotta attività sbagliamo, e non consideriamo magari specializzazioni che oggi sono attualmente in fase di crescita.
Se noi consideriamo che ormai la medicina, la salute, è rivolta prevalentemente a soggetti anziani, a cronicità, e non ci rivolgiamo alle esigenze del territorio aumentando anche tutto quello che deve servire per i medici di medicina generale, sbagliamo. Perché il sistema salute è cambiato, perché bisogna andare verso il territorio, bisogna capire qual è il ruolo dei singoli ospedali.
Tutto questo va rimesso a regime e non basta, signor sottosegretario, che noi consideriamo il numero degli odontoiatri, dei farmacisti. È una fettina rispetto ad un mondo che sta cambiando e che invece dobbiamo analizzare nella sua completezza.
Noi oggi stiamo rischiando di portare alla facoltà di medicina – qualche volta addirittura con dichiarazioni secondo cui bisogna aprire l'accesso senza più un numero limitato nelle facoltà di medicina – un numero di ragazzi che si illuderanno domani di fare i medici, ma avranno una sotto occupazione molto pesante che sarà una delusione e un insuccesso della sanità di questo Paese.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento dell'interpellanza e delle interrogazioni all'ordine del giorno.
Sospendo, a questo punto, la seduta che riprenderà alle ore 12 con il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge recanti modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, al codice penale e alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al Governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate.
La seduta, sospesa alle 11, è ripresa alle 12.
Preavviso di votazioni elettroniche.
PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
Sospendo pertanto la seduta che riprenderà alle ore 12,20.
La seduta, sospesa alle 12,01, è ripresa alle 12,20.
Pag. 15Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge Gadda ed altri; D'iniziativa popolare; Garavini e Capone; Vecchio ed altri; Bindi ed altri; Bindi ed altri; Formisano: Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, al codice penale e alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al Governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate (A.C. 1039-1138-1189-2580-2737-2786-2956-A).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge Gadda ed altri; D'iniziativa popolare; Garavini e Capone; Vecchio ed altri; Bindi ed altri; Bindi ed altri; Formisano nn. 1039-1138-1189-2580-2737-2786-2956-A: Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, al codice penale e alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al Governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate.
Ricordo che nella seduta del 9 novembre 2015 si è conclusa la discussione sulle linee generali e il relatore è intervenuto in sede di replica.
(Esame degli articoli – A.C. 1039-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del testo unificato della Commissione.
Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi degli articoli 86, comma 1, e 89, comma 1, del Regolamento, le seguenti proposte emendative, non previamente presentate in sede referente, in quanto del tutto estranee rispetto al contenuto del provvedimento in esame: Costantino 24.01, in cui si prevede che imprenditore e appaltatore siano obbligati in solido per i trattamenti retributivi e previdenziali dovuti a lavoratori impiegati in violazione di specifiche disposizioni di legge; Costantino 24.02, in materia di sanzioni applicabili ai datori di lavoro che impieghino lavoratori cittadini dell'Unione europea che non abbiano conseguito l'attestato di diritto di soggiorno; Costantino 28.01, volto all'istituzione della giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A – A.C. 1039-A ed abbinate), che sono in distribuzione.
In particolare, il parere della Commissione bilancio sul testo del provvedimento contiene alcune condizioni formulate ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione che saranno poste in votazione ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento. Per quanto riguarda il parere sugli emendamenti, lo stesso è riferito agli articoli da 1 a 5 del provvedimento.
DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. A che titolo, collega Crippa ?
DAVIDE CRIPPA. Innanzitutto intervengo sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Prima voglio comprendere, ai sensi dell'articolo 86, comma 4, del Regolamento, visto che i subemendamenti possono essere presentati fino a un'ora prima della seduta alla quale si riferiscono, noi vorremmo comprendere, dicevo, dato che il fascicolo degli emendamenti è stato consegnato questa mattina nelle mani dei deputati della Commissione stessa, quando scade quel termine di un'ora prima della seduta, riferito alle possibilità emendative degli altri deputati.
Mi spiego meglio. Essendo stato dato questa mattina il fascicolo stesso, come è compatibile con ragioni di tempo la possibilità Pag. 16di creare nuovi emendamenti su emendamenti di altri gruppi con il fatto che dovevamo consegnarli un'ora prima della seduta ? Questa situazione non è compatibile con gli impegni d'Aula reali, nel senso che, se la scadenza era alle 11, il fascicolo doveva essere, come minimo, consegnato in anticipo, per consentire ai gruppi di potere usufruire dei propri spazi...
PRESIDENTE. Ed è stato depositato in archivio alle 8,30 di questa mattina.
DAVIDE CRIPPA. Le dico che, ragionando nel merito, alle 8,30 di questa mattina, per potere presentare dei subemendamenti su emendamenti di altri gruppi, non mi sembra un tempo abbastanza congruo, perché qui non stiamo parlando di uno o di due articoli, ma la proposta è abbastanza corposa.
Il nostro gruppo parlamentare avrebbe avuto un consistente numero di emendamenti a disposizione e li avevamo anche lasciati aperti a possibilità emendative su altri emendamenti di altri gruppi. Non è possibile che ci venga consegnato in mattinata il fascicolo completo e, intanto, non ci venga consentita la possibilità emendativa sugli emendamenti di altri gruppi. Questo è il primo punto, Presidente.
Inoltre, se mi consente, vorrei chiedere un voto procedurale. Poi mi darà la risposta su questa prima parte o come preferisce lei, nel senso che se preferisce rispondermi su questo punto e poi...
PRESIDENTE. Vada avanti.
DAVIDE CRIPPA. Vado avanti. Nella seconda parte del mio intervento, invece, voglio chiedere il rinvio del provvedimento in Commissione per due aspetti fondamentali: innanzitutto, il testo su cui poter presentare gli emendamenti del gruppo parlamentare ci è stato consegnato venerdì, nel pomeriggio, venerdì sera.
Questa situazione non consente di poter lavorare nel merito, perché, con degli emendamenti, o meglio, con degli aggiustamenti di forma, dichiarati non sostanziali, ma formali, si è messo mano al testo e si è stravolto l'impianto degli articoli del testo stesso. La scadenza degli emendamenti era a lunedì: le chiedo di valutare la possibilità di rinviare in Commissione questo provvedimento, per dare un tempo congruo alle possibilità emendative.
Non è possibile, e le cito, ad esempio, questo passaggio, Presidente: la Commissione ha fatto una modifica sostanziale del testo, facendola passare per una modifica formale. La presidente Ferranti rilevava che, alla luce degli emendamenti approvati, occorreva effettuare alcuni coordinamenti, che non toccavano assolutamente il contenuto del testo, secondo il suo singolo parere. Propone, pertanto, le seguenti modifiche: all'articolo 13, comma 5, occorre sostituire le parole: «primo grado» con le seguenti: «secondo grado».
Questa tipologia, Presidente, a noi sembra una modifica sostanziale, nel merito. Non è possibile considerarla una modifica formale per un capriccio del presidente della Commissione, a cui ricordo che, se avesse fatto presentare un emendamento dal relatore in questo senso, dava tempo di presentare i subemendamenti e il problema era già risolto; invece, con la solita testardaggine che la contraddistingue in tutti i provvedimenti, si è deciso di dire che una modifica tra primo grado e secondo grado, che, di fatto, allunga i tempi per l'ingresso dell'Agenzia che svolge le attività di supporto all'autorità giudiziaria, sia la stessa cosa.
In realtà, non è così dal punto di vista sostanziale. Quindi, noi chiediamo di rinviare il provvedimento in Commissione, perché questo tipo di atteggiamento non può più essere tollerato all'interno di un'Aula parlamentare. I capricci di un presidente di Commissione devono trovare spazio all'interno di un Regolamento; fuori da quello, è completamente una monarchia assoluta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Giusto per risponderle, in realtà l'orario corretto in cui il fascicolo era a disposizione dei deputati in archivio era le 7,30, neanche le 8,30: un'ora prima. Pag. 17Non esiste un atto ufficiale di consegna nelle mani dei deputati del fascicolo; esiste una messa agli atti del fascicolo e i deputati se lo vanno a prendere.
Per quanto riguarda la richiesta procedurale, adesso sento la presidente di Commissione e poi la mettiamo in votazione con un intervento a favore e uno contro. Quindi, se la presidente Ferranti mi dà un parere sulla richiesta procedurale per il rinvio del provvedimento in Commissione, la ringrazio.
Prego, presidente Ferranti. Colleghi, per favore, il tono della voce !
DONATELLA FERRANTI, Presidente della II Commissione. Presidente, le stesse argomentazioni che sono state svolte oggi già sono state rappresentate ieri in maniera identica, nonostante, poi, l'ulteriore risposta che vi è stata da parte della Presidenza, e sono del tutto, a mio avviso, infondate. Quindi, il mio parere è contrario sul rinvio in Commissione, anche perché il riferimento che si trova, tra l'altro, nel resoconto del 5 novembre, riguardante questo coordinamento relativo al secondo grado era ed è di mero coordinamento, in quanto nello stesso comma, nello stesso articolo, lo stesso argomento faceva riferimento, appunto, alla questione di secondo grado, e quindi era di mero coordinamento.
Nessuna rappresentazione diversa di merito vi è stata: questo l'ho scritto già in tutte le risposte di chiarimento che ho dato, a cui, poi, è seguito un provvedimento della Presidenza, ma intendo ribadirlo in Aula, perché le continue allusioni a irregolarità procedimentali nell'ambito della mia Commissione ritengo che anche in Aula meritino di essere del tutto respinte al mittente, ai mittenti, in quanto il lavoro della Commissione giustizia è rispettoso del Regolamento, delle forze di opposizione e delle forze di maggioranza, e sfido chiunque a trovare una prova contraria !
Seconda cosa, Presidente, che le voglio rappresentare e che rappresento all'Aula: proprio per tener conto del fatto che il fascicolo degli emendamenti è arrivato questa mattina alle 7,30 (così è stato per tutti i componenti della Commissione e per il relatore), oggi nel Comitato dei nove, proprio per il rispetto che ho di tutte le componenti, sono stati espressi i pareri fino all'articolo 4, dove ci sono tutti gli emendamenti anche quelli presentati dal MoVimento 5 Stelle. Tanto era chiaro il testo uscito dalla Commissione che stiamo esaminando gli emendamenti per i pareri. Gli emendamenti ci sono e sono perfettamente articolati su tutti gli articoli di riferimento.
Onorevole Presidente, c’è un altro aspetto che forse non è stato segnalato abbondantemente: proprio per consentire lo studio approfondito di questo provvedimento e l'espressione dei pareri alle Commissioni, ma anche per la fase emendativa di tutti i deputati, noi abbiamo licenziato dalla Commissione il provvedimento in esame, che è rimasto integro nei suoi elementi di merito, già dal 29 ottobre. Non abbiamo fatto modifiche a seguito dei pareri delle Commissioni. Il testo come uscito dalla Commissione giustizia per i pareri, a parte la risistemazione meramente formale attraverso titoli ripresi dal codice antimafia, era già a disposizione dei gruppi per l'elaborazione della fase emendativa dal 29 ottobre (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E quindi...
PRESIDENTE. Colleghi, per favore.
DONATELLA FERRANTI, Presidente della II Commissione. Quindi, in quella sede, nella seduta del 29 ottobre, su richiesta espressa anche...
PRESIDENTE. Presidente, se si può avviare a conclusione, grazie.
DONATELLA FERRANTI, Presidente della II Commissione. Su richiesta espressa anche del MoVimento 5 Stelle, da me stessa condivisa, si è creato un testo di facile lettura a disposizione di tutti. Per cui ritengo che non c’è stata e non c’è, rispetto ad altri provvedimenti, nessuna compressione, né nella fase di proposizione Pag. 18degli emendamenti, né oggi nella fase di studio e di espressione dei pareri.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare a favore della proposta di rinvio, il deputato Nuti.
Poi, deputata Costantino, la faccio intervenire su un altro argomento.
RICCARDO NUTI. Grazie, Presidente. Penso che lei abbia il dovere di ripristinare la verità, quantomeno con il supporto dei servizi dell'Aula ed eventualmente dei funzionari della Commissione giustizia.
Noi, il 29 ottobre, abbiamo ricevuto un testo di 51 articoli scritti malamente, con notevoli e numerosi errori; in ogni caso, di 51 articoli. Il testo, Presidente, che lei ha confermato essere a disposizione dei parlamentari per presentare gli emendamenti, ci è stato consegnato venerdì 6 novembre in serata. Quindi, noi sul testo di 51 articoli non potevamo fare, in realtà, gli emendamenti. Gli emendamenti si possono fare sul testo che è agli atti, che viene depositato come ha detto lei, ed è stato depositato il giorno 6 novembre.
Quindi, non abbiamo avuto la possibilità e il tempo adeguato per presentare il numero di emendamenti che il nostro gruppo poteva presentare. Considerando i 30 articoli che contiene il testo ufficiale, quello fornito a tutti i parlamentari venerdì 6 novembre, chiedo se è normale dare la possibilità emendativa solamente per sabato 7 e domenica 8 novembre, con il deposito lunedì mattina.
Allora noi abbiamo presentato circa 150 emendamenti; come le confermeranno gli uffici, ne potevamo presenta circa 250. Dunque, non ci è stato dato il tempo di presentare neanche tutti gli emendamenti che avremmo potuto presentare. Motivo per il quale chiediamo il rinvio in Commissione, in modo da dare la possibilità a tutti, quindi anche al gruppo del MoVimento 5 Stelle, di presentare tutti gli emendamenti su tutti gli articoli, cosa che, come potrà notare dal fascicolo degli emendamenti, non è avvenuta.
Inoltre, ricordo che passare dal primo grado al secondo grado non è la stessa cosa. E la giustificazione, se la Presidenza la ritiene valida, che il resto dei commi dello stesso articolo o il resto del testo parla di secondo grado è imbarazzante. È meglio non dare questa motivazione, Presidente. Meglio non dare e non sentire queste motivazioni perché, dal punto di vista della procedura legislativa, è un grande scempio.
Quindi, se c'era scritto «primo grado» e si cambia in «secondo grado» non si fa con un coordinamento formale, perché cambia la sostanza, a meno che non ci confermate che a vostro parere questa modifica, cambiare da «primo grado» a «secondo grado», è semplicemente di forma perché nel resto del testo c’è scritto così. Allora, andiamo avanti.
Ma rimane il fatto, al di là della modifica e del parere che ci darà sulla modifica sostanziale da «primo grado» a «secondo grado», che, se date il testo ai parlamentari venerdì sera, predisporre gli emendamenti solamente il sabato e la domenica su un testo di trenta articoli, che modifica cinquanta articoli del codice antimafia, è impossibile. Quindi, voi ci state dicendo, se confermate questo, che non è possibile presentare gli emendamenti o, comunque, ne viene limitato il numero, perché questo è accaduto, Presidente. Non ci state dando la possibilità di presentare gli emendamenti.
Al riguardo, faccio presente che questo è già accaduto in Commissione, dove venivano presentati emendamenti, a prima firma della collega Bindi, e ogni emendamento conteneva dieci articoli: cose che dovrebbero essere dichiarate inammissibili sono state dichiarate ammissibili. Anziché darci la possibilità di fare un testo unico, anche con il testo Bindi, che è arrivato successivamente e tutto quello che è già stato spiegato, ci è stato detto dagli uffici che potevamo presentare lo stesso testo Bindi con leggere modifiche. Ma questo cosa ha comportato, Presidente ? Per esempio, che veniva approvato l'emendamento Bindi, con dieci articoli del codice antimafia, e se aveva una modifica nel nostro testo, il nostro testo, il nostro emendamento decadeva. Quindi, in realtà, Pag. 19noi non abbiamo neanche potuto mettere ai voti delle nostre proposte al testo Bindi.
In ogni caso, la Presidente Boldrini, nella lettera che abbiamo ricevuto questo fine settimana, dichiara che potevamo presentare la richiesta di eventuali subemendamenti, ma non l'abbiamo fatto; della serie: colpa nostra, peggio per noi. Allora, a questo punto, chiedo anche che venga fissato un altro termine per questi subemendamenti dell'Aula, vista la complessità – riferendomi sempre al testo e alle parole della lettera della Presidente Boldrini – degli emendamenti presentati.
Per i motivi precedenti chiediamo il rinvio del provvedimento in Commissione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare contro il deputato Ermini. Ne ha facoltà.
DAVID ERMINI. Presidente, intervengo per esprimere parere contrario alla proposta di rinvio. Io credo che la proposta di rinvio che oggi ci viene presentata abbia sostanzialmente un aspetto esclusivamente politico. Infatti, le risposte tecniche sono già state fornite dalla Presidenza della Camera. Quindi, reiterare delle richieste che ormai tecnicamente non hanno nessun sostegno e nessun fondamento pare assolutamente pretestuoso.
Allora, ci dobbiamo chiedere perché, proprio mentre stiamo per affrontare e discutere una proposta di legge di iniziativa popolare, che è da due anni che viene discussa in questo Parlamento. Sono due anni che parliamo di questo. Non capisco come le associazioni che hanno sottoscritto la proposta di legge di iniziativa popolare – da Libera all'ARCI, alla CGIL, ad Avviso Pubblico, alle ACLI, a SOS Giustizia e tutte quelle altre che ci dicono di andare avanti – possano riuscire a comprendere una posizione così pretestuosa come quella che oggi ci viene portata dal MoVimento 5 Stelle.
La domanda la facciamo noi: perché volete bloccare questo provvedimento ? Perché non volete che questo provvedimento trovi la luce ? Date delle risposte a questo. Nessuno qui vi ha detto di non discutere. Sono due anni che ne discutiamo. E la risposta tecnica che è stata fornita è esemplare. Sostanzialmente, non è stato modificato niente. Si è trattato soltanto di ridisegnare tecnicamente un testo che da tanto tempo era in discussione.
E poi, scusate, non è vero che i tempi sono mancati: chi ha vissuto i lavori della Commissione non può dire che sono mancati i tempi della discussione. Dunque questo atteggiamento è esclusivamente politico. Credo che qualcuno qui dentro voglia veramente un Paese bloccato, voglia dimostrare che noi non siamo in grado di andare avanti e, invece, noi andiamo avanti perché le riforme soprattutto nel campo della giustizia le facciamo davvero e non ci faremo intimorire da nessun cavillo perché, quando si tirano fuori i cavilli, vuol dire che non abbiamo sostanza e non sappiamo quello che si vuole fare e soprattutto non si vuole che questo Paese riesca ad avere una legislazione giusta e corretta come tante associazioni in questo momento ci stanno chiedendo. E allora non per il Partito Democratico, non solo per noi ma soprattutto per i cittadini che hanno sottoscritto la proposta di legge di iniziativa popolare, per quelle associazioni che oggi ci chiedono di andare avanti, noi diciamo di no a bloccare ancora una volta il tentativo di dare una riforma seria, giusta e corretta per il nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di rinvio in Commissione del provvedimento in esame.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Di Lello... Mazziotti Di Celso... Folino... Casellato.... Palma.... Gigli... De Girolamo.... Carfagna...
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge per 112 voti di differenza.Pag. 20
Quanto alla richiesta che faceva il collega Nuti per il nuovo termine – immagino – per i subemendamenti, il Regolamento prescrive che è fissato ad un'ora prima dell'inizio della seduta. Quindi si tratta di una questione legata all'inizio della seduta delle votazioni ovvero che andrebbe regolata tra il suo capogruppo e la Presidenza al massimo, chiedendo addirittura una Conferenza dei presidenti di gruppo. Intanto per ora, per quanto ne so, la seduta va avanti.
CELESTE COSTANTINO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CELESTE COSTANTINO. Grazie, Presidente. Intervengo in merito all'inammissibilità delle nostre tre proposte emendative. Mi è molto chiara la valutazione che è stata fatta sull'articolo aggiuntivo 28.01 per estraneità al provvedimento. Certo dispiace perché, soprattutto dopo avere ascoltato il parere dell'onorevole Ermini che dice di avere molto a cuore i desiderata delle associazioni, dispiace che non sia stata messa nel testo base di questo provvedimento l'indizione della giornata della memoria del 21 marzo di Libera che da anni si svolge nel nostro Paese. Tuttavia in ogni caso capisco che in quel caso c’è un vizio di estraneità di materia ma, rispetto agli articoli aggiuntivi 24.01 e 24.02 non riesco a comprendere l'inammissibilità perché nel testo si fa riferimento al 603-bis del codice penale e questi due articoli aggiuntivi fanno riferimento esattamente al 603-bis del codice penale. Se poi c’è un problema di merito, cioè di ordine politico legato al riferimento ai lavoratori e agli appaltatori, vorrei capirlo bene questo passaggio perché chiederei – faccio appello anche al relatore – per capire se a questo punto vi siano le condizioni eventualmente di una riformulazione da votare in Commissione perché questi sono argomenti che noi avremmo voluto votare all'interno del decreto che è stato annunciato dai Ministri Martina e Orlando sul caporalato ma che non c’è stato e a cui, invece, si fa riferimento nella riforma del codice antimafia.
Quindi, noi non facciamo altro che riprendere degli annunci che sono stati fatti dal Governo. Vorrei capire se c’è un problema tecnico o politico rispetto all'inammissibilità di queste due proposte emendative.
PRESIDENTE. Collega Costantino, le rispondo sulle due proposte emendative in questione. La Presidenza, nella persona della Presidente Boldrini, ha ritenuto inammissibili queste due proposte emendative in quanto l'articolo a cui fanno riferimento interviene in maniera circoscritta sulla materia. Le proposte emendative, invece, intervengono in maniera diffusa, generale ed astratta sul tema specifico che, invece, riguarda solo i lavoratori delle aziende confiscate.
Questa è stata la valutazione da parte della Presidenza in quanto, però, siamo su proposte emendative presentate soltanto in Aula. Se queste proposte emendative fossero state presentate in Commissione e ci fosse stato un dialogo tra le varie parti della Commissione, probabilmente, sarebbero state anche accettate in Aula. Trattandosi di proposte emendative presentate solo in Aula e riguardando un tema che è molto più generale del tema circoscritto dell'articolo in questione, la Presidenza, nella persona della Presidente Boldrini, le ha ritenute inammissibili. Detto questo, andrei avanti.
(Esame dell'articolo 1 – A.C. 1039-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 1039-A ed abbinate).
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Grazie Presidente, sugli emendamenti Sisto 1.1, Pag. 21Sarti 1.3 e 1.2 e Sisto 1.4 la Commissione formula un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario. Sull'emendamento Sarti 1.5 il parere è favorevole. Sugli emendamenti Sarti 1.6, Costantino 1.7 e Sarti 1.8 la Commissione formula un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario.
PRESIDENTE. Il Governo ?
COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Signor Presidente, per precisione, sull'emendamento Sarti 1.5 il parere è favorevole con la seguente riformulazione: aggiungendo la parola: «321», oltre a: «322».
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Sisto 1.1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Chiarelli. Ne ha facoltà.
GIANFRANCO GIOVANNI CHIARELLI. Grazie Presidente, noi siamo strettamente contrari al parere dato dal Governo, perché riteniamo che questo provvedimento, seppur contenga delle indicazioni che sicuramente sono da tenere in considerazione, nella sua struttura integrale, comunque, porti a delle valutazioni che vanno al di là di quella che è la norma che il caso richiede. Mi riferisco, in particolare, al fatto che si tenta, attraverso questo provvedimento, di far sì che un giudizio penale ordinario diventi poi un giudizio relativo alle misure di prevenzione. Pertanto, insistiamo affinché si voti su questo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Sannicandro. Ne ha facoltà.
ARCANGELO SANNICANDRO. Grazie Presidente, voglio fare presente che i tecnici, che sono normalmente magistrati, che abbiamo audito hanno ritenuto che ampliare la platea dei destinatari con l'indicazione specifica di reati specifici sia pericoloso. È innanzitutto pericoloso perché pone dei problemi, poi, di interpretazione sistemica. Aggiungono anche che la norma che si va ad emendare è talmente adeguata e sufficiente per gli scopi dell'istituto della prevenzione per cui suggeriscono di non metterci mano. Ora, cosa è accaduto ? La Commissione ha insistito nell'indicare una serie di reati e cioè mi riferisco, appunto, agli articoli 314 e 316, i delitti contro la pubblica amministrazione. Ovviamente in questa elencazione non vi sono tutti i delitti contro la pubblica amministrazione, qualcuno non è inserito, per esempio, appunto, quelli previsti dall'articolo 322 oppure dal 323.
Allora, la Commissione non ha tenuto conto dei suggerimenti degli esperti; e gli emendamenti che si stanno proponendo... Parlo adesso non dell'emendamento Sisto, ma parlo degli emendamenti successivi dei colleghi del MoVimento 5 Stelle: voglio soltanto fare presente che aggravano quello che è stato il mancato ascolto da parte della Commissione rispetto agli auditi, implementando naturalmente l'elenco dei reati. Poi con la tecnica con la quale...
Presidente, poiché... Io non richiamo mai la Presidenza...
PRESIDENTE. La stiamo ascoltando.
ARCANGELO SANNICANDRO. Poiché, ripeto, gli emendamenti del MoVimento 5 Stelle sono congegnati in questa maniera: innanzi tutto si chiede di inserire tutti i reati di cui al Libro secondo, Titolo II, Capo I del codice penale, che rientrano eccetera eccetera; poi, per l'ipotesi in cui questo emendamento non fosse approvato, cominciano ad indicare specificamente i singoli reati.
Non so cosa è stato deciso per il contingentamento, se ci sono emendamenti segnalati o via discorrendo; però, dal momento che si invoca spesso l'articolo del Pag. 22nostro Regolamento che prevede che si possa approvare per principi e via discorrendo per snellire i lavori, e poiché ho sentito che ci sono 150 emendamenti (io ne avevo contati un pochino di più), non sarebbe il caso di procedere con questa tecnica ? Lei normalmente enuncia, lei o i suoi colleghi, soltanto per dire «segnalate»; ma voi non vi assumete mai alcuna responsabilità in questo senso !
PRESIDENTE. No, perché siamo al di sotto della soglia dei segnalati. Se avessimo superato la soglia, allora lavoreremmo come diceva lei.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sisto 1.1, con parere contrario di Commissione e Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Stella Bianchi, Palma, Liuzzi, Micillo, Sandra Savino...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 349
Votanti 338
Astenuti 11
Maggioranza 170
Hanno votato sì 57
Hanno votato no 281.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
(La deputata Binetti e i deputati Gutgeld e Capodicasa hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarti 1.3.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Signor Presidente, intervengo semplicemente perché dopo una discussione già fatta all'interno del Comitato dei nove abbiamo concordato di poter ritirare solo questo emendamento, l'emendamento Sarti 1.3. Ritiro quindi l'emendamento.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarti 1.2. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Signor Presidente, intervengo perché in questo articolo 1 entriamo nel merito di questa proposta di legge, e stiamo andando ad ampliare la platea dei soggetti destinatari delle misure di prevenzione personali. Intento buonissimo, tanto è vero che fra i soggetti a cui possono applicarsi queste misure di prevenzione personali, il testo che è stato approvato dalla Commissione prevede anche gli indiziati per alcuni reati contro la pubblica amministrazione, quelli ritenuti più gravi dal relatore della maggioranza.
Noi però con questo emendamento vogliamo chiarire una cosa: che non è possibile, non è giusto effettuare delle distinzioni; e quindi noi vorremmo che i soggetti destinatari fossero tutti i possibili indiziati di reati contro la pubblica amministrazione. Per questo prevediamo un'estensione a tutto il Capo I del Titolo II del Libro secondo del codice penale: perché non è possibile arrivare a quantificare e a dire che possono essere destinatari gli indagati per corruzione, ma gli indagati per abuso d'ufficio, ad esempio (e ne cito uno soltanto dei reati esclusi), non possono arrivare ad essere inseriti in questo articolo che stiamo modificando, che è l'articolo 4 del codice antimafia.
Quindi, noi vorremmo davvero prevedere questa estensione, richiesta da più parti, perché questa proposta fa capo anche al precedente testo della Presidente della Commissione Antimafia, onorevole Bindi, il quale disciplinava una estensione a tutti gli indiziati per i reati contro la pubblica amministrazione. Ci chiediamo quindi, innanzitutto come si comporteranno i membri della Commissione Antimafia di fronte a questa proposta che riproduce la proposta iniziale contenuta Pag. 23nella proposta di legge a prima firma Bindi, e noi che stiamo riproponendo questa estensione importante la riteniamo doverosa proprio perché, ad avallare questa proposta, ci sono tantissimi magistrati ed esperti del settore che si trovano ad applicare il codice antimafia e ritengono molto importante avere questo strumento, anche come deterrente, della possibilità di poter applicare misure di prevenzione personali anche a tutti gli indagati per reati contro la pubblica amministrazione.
Il Governo ed il relatore hanno ritenuto invece che alcuni reati eventualmente sarebbero quasi da togliere dal codice penale, tanto è vero che tutte le volte che si parla di abuso d'ufficio, questo viene relegato quasi come un articolo scomodo del codice penale. Questo ci fa sorridere, perché, come avrò modo di spiegare poi anche con riferimento al successivo emendamento, noi vogliamo invece inserirlo, e abbiamo le nostre motivazioni. Abbiamo presentato questi emendamenti a scalare proprio perché innanzitutto vogliamo prevedere l'estensione a tutti i reati contro la pubblica amministrazione e, successivamente, vorremmo prevedere almeno di inserire alcuni specifici reati, oltre a quelli già previsti da questo articolo 1 che stiamo ora votando. Ci sarà quindi modo di spiegare anche successivamente quali sono i reati importanti per noi che andrebbero inseriti all'interno di questa previsione.
Purtroppo, ci rendiamo conto che l'esame di questo articolo 4 del codice antimafia è stato più volte modificato nel corso dell'esame in Commissione, tanto è vero che noi in Commissione non abbiamo neanche potuto presentare i nostri emendamenti e quindi questa è la prima volta che possiamo discuterne insieme, proprio perché questa proposta era inserita nel testo a prima firma dell'onorevole Bindi e, se fosse stato approvato il testo Bindi, gli altri emendamenti sarebbero stati poi preclusi per i problemi che abbiamo già spiegato. Noi quindi in Commissione potevamo semplicemente esprimere consigli e dare la nostra valutazione e i nostri pareri, perché questi emendamenti votati ad ottobre erano stati presentati il 30 aprile di quest'anno. Da aprile siamo arrivati ad ottobre e, in questo lasso di tempo, non ci è stata data la possibilità di subemendare gli emendamenti Bindi, ma semplicemente di riproporre gli emendamenti Bindi con alcune nostre modifiche. Una procedura allucinante che ha costretto gli uffici della Commissione Giustizia della Camera, compresi anche i consulenti della Commissione Antimafia, e noi deputati siamo stati preclusi dalla possibilità di fare opposizione, cioè di presentare i nostri emendamenti propositivi in Commissione Giustizia.
Proprio per questo chiedevamo il rinvio in Commissione, proprio per questo ci siamo lamentati in tutto questo periodo, proprio per questo stiamo chiedendo almeno ora di valutare l'estensione a tutti gli indiziati per reati contro la pubblica amministrazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 1.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
De Maria, Malisani, Andrea Romano, Zappulla, Parrini...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 380
Votanti 367
Astenuti 13
Maggioranza 184
Hanno votato sì 60
Hanno votato no 307
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Sisto 1.4.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Chiarelli. Ne ha facoltà.
GIANFRANCO GIOVANNI CHIARELLI. Signor Presidente, l'emendamento Pag. 24a firma del collega Sisto credo sia un emendamento di buon senso, perché io ritengo che questo Parlamento oggi vuole andare un po’ al di là di quelli che sono veramente i limiti che una misura di prevenzione può contenere. Sostanzialmente con questo emendamento si chiede di circoscrivere quella norma – che riteniamo comunque eccessiva per una serie di fattori che diremo poi nella dichiarazione di voto finale – anche agli indagati e solo limitatamente ai reati di corruzione e concussione, eliminando il fatto che vi possa essere un'estensione di quella norma anche a una serie di reati come il peculato, la malversazione e l'istigazione all'azione che non c'entrano assolutamente nulla, ritengo, con la gravità che una norma del genere richiede. Oltretutto si finirebbe, qualora venisse approvata, che una pubblica amministrazione diventerebbe sempre e in ogni caso una pubblica amministrazione di mafia. Dobbiamo ricordare che le misure di prevenzione devono rivestire un carattere di natura eccezionale e non un carattere di natura ordinaria come quello che si vuol far passare. Ecco perché insistiamo affinché si voti favorevolmente l'emendamento Sisto 1.4.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marotta. Ne ha facoltà.
ANTONIO MAROTTA. Signor Presidente, con riferimento a questo emendamento, noi già in fase di Commissione abbiamo sostenuto sostanzialmente di avere un momento di attenzione con riferimento all'introduzione, nel codice che andiamo a modificare, di questa normativa che riguarda alcune ipotesi di reato nei confronti della pubblica amministrazione, perché, ferma restando la validità dell'impalcatura del provvedimento che riguarda appunto queste misure di prevenzione, patrimoniali e personali, nei confronti di chi è indiziato di reati gravi come la mafia, per quanto riguarda le altre ipotesi introdotte con questo articolo, vale a dire gli indiziati di prestare assistenza agli associati alle associazioni a delinquere, pure siamo d'accordo. Un momento di riflessione lo chiediamo per quanto riguarda i reati contro la pubblica amministrazione, perché i reati individuati dall'articolo che ci apprestiamo a votare, che vanno dal peculato semplice alla concussione, alla corruzione, all'induzione indebita a dare o promettere un'utilità, mentre per alcune ipotesi sostanzialmente siamo d'accordo, per altre, che sono ipotesi lievi rispetto al comportamento di chi pone in essere questi reati, abbiamo delle forti perplessità dovute al fatto che questi provvedimenti vengono presi in una fase iniziale in cui il soggetto è solo indiziato di questa ipotesi di reato. Indiziato significa che ancora non abbiamo nessun elemento di certezza, per cui possiamo avere che un indiziato per peculato, per una modesta anzi modestissima somma di denaro o di qualche altro bene o utilità, si possa trovare a subire un procedimento da parte del tribunale – vedremo di più, anche specializzato per il sequestro e la confisca di beni – che è assolutamente sproporzionato rispetto al reato posto in essere. Attenzione, perché questo avviene in una fase iniziale in cui ancora non abbiamo una serie di elementi – di indizi, non dico di prove – che possano far intendere che quell'ipotesi poi sarà confermata nella fase dibattimentale. Allora noi diciamo: attenzione.
Ecco perché condividiamo, nella sostanza, l'emendamento proposto dal collega Sisto e lo voteremo. A differenza di tutto il resto e dell'impostazione dell'articolo 1 – che va bene così come è stato concepito – qui chiediamo un momento di attenzione e sollecitiamo una riflessione, che poi faremo anche nel prosieguo dell'iter di questo progetto di legge.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sisto 1.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.Pag. 25
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Kronbichler, Vico, Fusilli, Monchiero, Tinagli, Causi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti e votanti 388
Maggioranza 195
Hanno votato sì 42
Hanno votato no 346.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
(La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).
Passiamo all'emendamento Sarti 1.5.
Deputata Sarti, accetta la riformulazione del suo emendamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo purché riformulato ?
GIULIA SARTI. Sì, accetto la riformulazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 1.5, nel testo riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Vico...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 387
Votanti 377
Astenuti 10
Maggioranza 189
Hanno votato sì 334
Hanno votato no 43.
La Camera approva (Vedi votazioni).
(La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).
Avverto che gli emendamenti Sarti 1.6 e Costantino 1.7 risultano assorbiti dall'approvazione dell'emendamento Sarti 1.5 nel testo riformulato.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarti 1.8.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Presidente, abbiamo ulteriormente ampliato questa platea di soggetti, inserendo poc'anzi l'istigazione alla corruzione e l'articolo 321, ovvero le pene per il corruttore. È rimasto fuori il tanto agognato reato di abuso di ufficio.
Noi capiamo che, dopo la condanna in primo grado di Vincenzo De Luca, questo reato sia divenuto, per così dire, un po’ antipatico alla maggioranza e al Governo. Però, l'abuso di ufficio è considerato dai magistrati che si occupano spesso anche di criminalità organizzata una sorta di corruzione. Spiego meglio. Come la corruzione è considerato spesso e volentieri il reato spia dell'associazione mafiosa, così l'abuso d'ufficio, in molteplici casi, può essere considerato il reato spia della corruzione. Allora questo reato – che non sta nel codice penale perché abbiamo dei legislatori che quando hanno scritto il codice Rocco si volevano inventare a caso delle fattispecie – è ancora un reato importante. Tant’è vero che la condanna in primo grado del presidente di regione Vincenzo De Luca lo dimostra in pieno. E possiamo pure ricordarlo. Si tratta del fatto di volere nominare il suo braccio destro, dandogli una carica apicale che non è nemmeno contemplata nel codice degli appalti, per potergli fare avere una retribuzione più alta e inventata. Questa nomina, che lui aveva fatto, che è stata sanzionata e che è stata considerata abuso di ufficio con una condanna ad un anno di reclusione da parte del tribunale di Salerno, secondo noi, è uno di quei reati che potrebbe essere benissimo inserito anche nella possibilità per i giudici di Pag. 26potere tranquillamente applicare misure di prevenzione personali.
Non capiamo perché questo reato di abuso di ufficio sia considerato da tutti un reato così scomodo.
Per noi è una garanzia che ci sia e per noi è anche una garanzia che il giudice, ovviamente, possa tranquillamente valutare, perché, nel caso che citava prima l'onorevole Marotta, e cioè in caso di indagine per peculato per somme esigue, o nel caso di indagine per un abuso d'ufficio più tenue rispetto ad altri casi, il giudice mica applica in automatico la misura di prevenzione personale; diamogli, però, questa possibilità, che può essere anche un deterrente per coloro che, all'interno della pubblica amministrazione, si macchiano di tutti questi reati, e sappiamo che ormai abbiamo una pubblica amministrazione cosparsa di ipotesi in cui i reati del libro II del codice penale sono all'ordine del giorno. E quindi, proprio per questo motivo, perché non inserire anche l'abuso d'ufficio all'interno di questo articolo 1 ?
E dico anche un'altra cosa: noi, qui, stiamo escludendo tutta una serie di reati che noi, invece, chiedevamo di inserire con l'emendamento precedente, ovvero stiamo – state ! – escludendo l'articolo 325, che prevede l'utilizzazione d'invenzioni o scoperte conosciute per ragioni di ufficio, la rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio, il rifiuto o l'omissione di atti d'ufficio, il rifiuto o ritardo di obbedienza commesso da un militare o da un agente della forza pubblica, l'interruzione di un servizio pubblico di pubblica necessità, la sottrazione o il danneggiamento di cose sottoposte a sequestro disposto nel corso di un procedimento penale o dall'autorità amministrativa e la violazione colposa di doveri inerenti alla custodia di cose sottoposte a sequestro disposto nel corso di un procedimento penale o dall'autorità amministrativa.
Tutti questi delitti contro la pubblica amministrazione vengono esclusi dal novero di questo articolo 1. Noi volevamo – come ho detto – inserirli tutti, la maggioranza, invece, ritiene che soltanto quattro o cinque reati possano assurgere a questo ruolo. Siamo proprio agli estremi opposti: mentre abbiamo Forza Italia che non vorrebbe nemmeno prevedere l'applicazione della misura di prevenzione personale per coloro che sono indagati di reati contro la pubblica amministrazione, noi, al contrario, vorremmo prevederla, sì, per tutti i delitti.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
GIULIA SARTI. Almeno inseriamo questo benedetto abuso d'ufficio all'interno di questo articolo 1 ! Quindi, vi chiedo, anche qui, di ripensarci: dato che c’è già stata una riformulazione sull'articolo precedente, perché non inserire anche l'abuso d'ufficio ?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Bianconi. Ne ha facoltà.
MAURIZIO BIANCONI. Grazie, Presidente. Qui la questione si fa tecnica e dispiace che si impostino battaglie di principio politico su errori tecnici marchiani. L'abuso di ufficio si trova all'articolo 323 del codice penale, articolo che ipotizza un reato residuale: il che vuol dire che è fra le cose più lievi che possano succedere, perché, per reati più gravi, ci sono i reati tipici. Quando uno fa qualcosa di male in genere, c’è l'abuso d'ufficio: quindi, è l'ultimo dei reati, non è spia di nessun altro reato. Perché non è spia di nessun altro reato ? Perché essendo, il reato residuale, contornato in maniera imprecisa, il legislatore l'ha poi messo in una cornice precisa e ha detto: chiunque, da solo, senza corrispettivo né di concussione, né di corruzione, viola intenzionalmente la legge per procurare intenzionalmente un vantaggio a sé o ad altri, è punito «con...»; quindi è un reato residuale, con una cornice definita, che richiede il doppio dolo intenzionale.
Si tratta, dunque, di un reato difficilissimamente dimostrabile, che non sposta l'arco dei più gravi reati della corruzione nella pubblica amministrazione. Con questo reato, voglio, dire non è che si spia... Pag. 27bisogna anche dire che le misure di prevenzione ad un indagato, in uno Stato di diritto, sono misure straordinarie, perché lo Stato di diritto, per Costituzione, ci fa innocenti fino al terzo grado di giudizio. Se voi pretendete che le misure di prevenzione siano, invece che mezzo straordinario, mezzo ordinario, con la violazione integrale dello Stato di diritto, e ci volete mettere anche un reato che è residuale e che è, si dice, senza sinallagma, cioè senza rapporto a due, voi praticamente volete trasformare lo Stato di diritto in uno Stato da Unione sovietica o da Hitler, scegliete voi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente) !
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Francesco Saverio Romano. Ne ha facoltà.
FRANCESCO SAVERIO ROMANO. Grazie, Presidente. Io sono veramente meravigliato che in un'Aula come questa, dove siedono tanti illustri giuristi, non si riesca a spiegare bene ciò che sta accadendo.
Con il provvedimento cosiddetto sulle misure di prevenzione lo Stato intende tutelare dalla pericolosità dell'indiziato mafioso – che attraverso anche le sue disponibilità, i suoi beni e il suo denaro condiziona e, quindi, ha un effetto negativo sulla società – attraverso un procedimento cosiddetto indiziario. Non è sufficiente avere la prova, attraverso le relazioni di polizia e attraverso fatti che si assommano e che indicano la possibilità che questi possa utilizzare, oltre alla sua persona, anche i suoi beni per svolgere la sua attività presunta di mafioso, noi gli sequestriamo il patrimonio, gli comminiamo le misure di prevenzione e cerchiamo di tutelare la collettività.
Quindi, lo facciamo con un procedimento straordinario che è quello delle misure di prevenzione come processo indiziario, perché sappiamo bene – lo ha poco fa ripetuto l'avvocato Bianconi – che il nostro codice consente di potersi chiamare innocenti fino a sentenza definitiva; è un processo probatorio.
Cosa sta accadendo adesso ? Poiché il legislatore sta sostenendo che non è più la pena elemento sufficiente a punire alcune condotte, in questo caso contro la pubblica amministrazione, accede a un procedimento parallelo su un binario diverso che è quello per le misure di prevenzione, come se questi potessero utilizzare il loro patrimonio per reiterare un reato che si conclude nel momento in cui si effettua perché, non trattandosi di mafiosi, ma di gente che fa un abuso d'ufficio e lo fa una volta, sequestrare loro il patrimonio non significa niente in ordine al bene che si intende tutelare.
Allora, io mi chiedo: siamo veramente di fronte a un cambio di registro per cui si vuole punire l'imputato colpevole attraverso il sequestro dei beni ? Benissimo; allora, facciamo una legge che accompagna la punibilità e la sanzione attraverso una disposizione in virtù della quale, ai fini del processo probatorio, una volta giudicato colpevole, si procede al sequestro del patrimonio. Ma non facciamolo attraverso un procedimento che ha natura indiziaria, perché noi in questo caso andremmo a sanzionare soggetti che, una volta assolti, avrebbero un danno grave e irreparabile attraverso il processo per le misure di prevenzione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Buttiglione. Ne ha facoltà.
ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, una gentile collega poco fa si domandava: perché non includere anche l'abuso d'ufficio ? Io mi domando: perché non includere anche la sosta vietata ? Se una persona lascia la macchina in sosta vietata questo è indice del fatto che forse ha qualcosa di molto urgente da fare in quel posto e questo qualcosa di molto urgente potrebbe essere la commissione di un reato, magari di un reato di tipo mafioso.
La ragione è che, nel caso della sosta vietata, la connessione è troppo tenue e anche nel caso dell'abuso d'ufficio. Scusate, noi abbiamo in Italia una legislazione Pag. 28straordinaria, una specie di codice penale di guerra contro la mafia e in questo codice penale di guerra contro la mafia noi abbiamo allargato i limiti del potere dello Stato molto al di là di quello che le tradizioni giuridiche dei principali Paesi occidentali a noi simili permettono. Abbiamo sminuito di molto la tutela dell'imputato e aumentato di molto i poteri dell'accusa.
Perché lo abbiamo fatto ? Lo abbiamo fatto per fare fronte a una situazione specifica, una situazione in cui la Repubblica era minacciata dall'esistenza di uno Stato parallelo, il quale, con la minaccia sistematica della morte ai testimoni, creava un clima di omertà in cui la raccolta delle prove era straordinariamente difficile. E, allora, per contrastare questa situazione abbiamo adottato una legislazione di eccezione.
Quello che i colleghi del MoVimento 5 Stelle ci propongono è di trasformare questa situazione di eccezione, questa legislazione di eccezione, in legislazione ordinaria, cioè di assoggettare l'azione dello Stato, in generale nella repressione dei crimini, a un livello di controllo di molto più tenue di quello che è necessario per garantire effettivamente i diritti dei cittadini.
Io sono già perplesso sull'ampliamento che si è fatto, in questa occasione, a reati che non hanno nessuna connessione propria e necessaria con la mafia, ma l'idea che si possa andare ancora oltre significa ridurre ancora di più le garanzie del cittadino. Pensate dal punto di vista del cittadino, il quale si trova oggetto di un procedimento e non ha contro di sé neanche un avviso di garanzia, non ha neanche un avviso di garanzia. È stato iscritto nel registro degli indagati per un qualunque motivo, magari perché qualche suo nemico personale è andato a sollecitare una notitia criminis presso l'autorità giudiziaria e quando uno fa l'amministratore comunale, per esempio, è molto facile che qualche avversario, magari per avere un titolo sui giornali, vada a fare una denuncia.
E su questa base, così tenue, dovrebbe essere possibile bloccare i beni di una persona, far fallire la sua azienda, rovinargli la vita ? E dopo chi paga ? Quando costui va a dire davanti ai magistrati «Io ho subito danni gravissimi, sono stato alla fine assolto, anzi neanche rinviato a giudizio, però intanto ho pagato e ho pagato drammaticamente», chi paga ? Forse paga lo Stato, forse pagheranno anche i magistrati, ma forse dovrebbe anche pagare chi in Parlamento fa proposte di questo tipo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Sannicandro. Ne ha facoltà.
ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, sarò telegrafico perché dovevo, appunto, esporre le ragioni che sono state così lucidamente ed esaurientemente espresse dai colleghi che mi hanno preceduto.
A conforto di quello che è stato detto, voglio soltanto ricordare che, tra l'altro, non soltanto è residuale, ma la pena prevista per l'abuso d'ufficio va da uno a quattro anni e voi capite che chi è condannato eventualmente al minimo della pena con le attenuanti generiche se la cava con qualche mese di reclusione.
Ora, non c’è attinenza, indubbiamente, con la materia di cui si parla. Non dobbiamo mai dimenticare, man mano che procediamo nel dibattito, che si tratta di norme sulle misure di prevenzione, cioè misure che si applicano a chi è semplicemente indiziato, ma non è ancora imputato e non è un condannato. Non si tratta di aumentare le pene né di stabilire misure di sicurezza per chi il reato lo ha commesso.
Quindi, per questo motivo cerchiamo di rimanere nell'ambito e nell'alveo della materia in discussione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 1.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo.Pag. 29
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Vico, Binetti, Rabino. Chi altro non ha votato ? Bueno. Hanno votato tutti; sembra di sì.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 392
Votanti 379
Astenuti 13
Maggioranza 190
Hanno votato sì 65
Hanno votato no 314.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
(La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Tartaglione, Garnero Santanchè, Boccuzzi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 390
Votanti 328
Astenuti 62
Maggioranza 165
Hanno votato sì 294
Hanno votato no 34.
La Camera approva (Vedi votazioni).
(La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).
Sospendo, a questo punto, l'esame del provvedimento, che riprenderà alle ore 15.
La seduta, sospesa alle 13,25, è ripresa alle 15,10.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI
Missioni.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Alfreider, Bindi, Boccia, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Epifani, Ferranti, Fico, Fontanelli, Manciulli, Mazziotti Di Celso, Miotto, Molea, Realacci, Sani, Scotto, Tabacci e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
I deputati in missione sono complessivamente centocinque, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.
Modifica nella composizione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro (ore 15,12).
PRESIDENTE. Comunico di aver chiamato a far parte della Commissione parlamentare d'inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro il deputato Oreste Pastorelli, in sostituzione del deputato Walter Rizzetto, dimissionario.
Si riprende la discussione del testo unificato delle proposte di legge nn. 1039-A ed abbinate.
PRESIDENTE. Ricordo che, nella parte antimeridiana della seduta, è stato da ultimo approvato l'articolo 1.
Avverto che la Commissione ha presentato gli emendamenti 10.100, 10.101 e 11.100, che sono in distribuzione.
Avverto, inoltre, che la V Commissione (Bilancio) ha espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A – A.C. 1039-A ed abbinate), che sono in distribuzione.Pag. 30
Avverto, infine, che fuori dalla seduta l'emendamento Nuti 10.6 è stato ritirato dal presentatore.
(Esame dell'articolo 2 – A.C. 1039-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 1039-A ed abbinate).
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Grazie Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro sugli emendamenti Nuti 2.1 e 2.2, altrimenti il parere è contrario, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Bindi 2.3. La Commissione formula un invito al ritiro sull'emendamento Nuti 2.4, altrimenti il parere è contrario, mentre esprime parere favorevole sugli emendamenti Ermini 2.5 e 2.6 e Nuti 2.7.
PRESIDENTE. Il Governo ?
COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. I pareri sono conformi a quelli espressi dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 2.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Palma, Piccoli Nardelli, Catania, Latronico, Chiarelli...Colleghi, siamo in votazione, affrettatevi per favore... Basilio, Rizzo, Rampi, Brescia, Cominelli... deputato Brescia, sta arrivando il tecnico... De Rosa... Brescia ha votato... Forza colleghi, affrettatevi che siamo in votazione... Alfreider, Battelli, Di Benedetto, Gigli, Sberna...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 360
Votanti 358
Astenuti 2
Maggioranza 180
Hanno votato sì 83
Hanno votato no 275.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
(I deputati Manfredi e Gutgeld hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Nuti 2.2, su cui vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, di Commissione e Governo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Dieni. Ne ha facoltà.
FEDERICA DIENI. Grazie Presidente, intervengo solo per preannunciare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Nuti. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Grazie Presidente, uno dei problemi della gestione dei beni confiscati alla mafia è quello del coordinamento tra i vari soggetti. Con quest'emendamento non facciamo altro che dare al procuratore della Repubblica, appunto, i poteri di coordinamento in ordine alle indagini e alle proposte avanzate dal questore e dal direttore della DIA. Successivamente prevediamo che, per l'esercizio di tali poteri, il questore e il direttore della DIA sono tenuti a: dare immediata comunicazione dei nominativi delle persone fisiche e giuridiche che sono sottoposte a misure di accertamenti personali o patrimoniali; tenere aggiornato il procuratore della Repubblica sulle indagini; Pag. 31dare comunicazione per iscritto della proposta al procuratore della Repubblica almeno dieci giorni prima della sua presentazione al tribunale.
Secondo noi, questo è un modo per coordinare meglio i lavori, cosa che al momento non accade e che probabilmente crea confusione nella gestione dei beni confiscati alla mafia e in tutta la parte che è prima della confisca.
PRESIDENTE. Prendo atto che si insiste per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 2.2 con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dellai, Vezzali, Montroni... adesso il tecnico sta andando dalla deputata Vezzali... Battelli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 375
Votanti 362
Astenuti 13
Maggioranza 182
Hanno votato sì 98
Hanno votato no 264.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bindi 2.3 con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dall'Osso, Bombassei, Da Villa, Gnecchi ...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 388
Votanti 309
Astenuti 79
Maggioranza 155
Hanno votato sì 267
Hanno votato no 42
La Camera approva (Vedi votazioni).
(I deputati Fossati e Monchiero hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole).
Passiamo all'emendamento Nuti 2.4 su cui vi è un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario.
Prendo atto che si insiste per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 2.4 con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Montroni, Fanucci, Calabria, Bueno, Oliaro, Tancredi, Giammanco...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 403
Votanti 389
Astenuti 14
Maggioranza 195
Hanno votato sì 79
Hanno votato no 310
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ermini 2.5 con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Milanato, Piccoli Nardelli, Gigli, Tancredi, Guerra...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 409
Votanti 390 Pag. 32
Astenuti 19
Maggioranza 196
Hanno votato sì 307
Hanno votato no 83
La Camera approva (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ermini 2.6 con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Gnecchi.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 413
Votanti 411
Astenuti 2
Maggioranza 206
Hanno votato sì 327
Hanno votato no 84.
La Camera approva (Vedi votazioni).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Nuti 2.7. I pareri sono favorevoli.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Intervengo per dichiarare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle su questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Nuti. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Grazie, Presidente. Questo è semplicemente un emendamento che dimostra – meno male che c’è il parere favorevole – come si è lavorato in maniera, a volte, troppo veloce e approssimativa. Infatti, riguardo al divieto di soggiorno, per questi soggetti era stato tolto il divieto di avvicinarsi a determinati luoghi frequentati abitualmente da minori, come, ad esempio, le scuole. Ecco, noi con questo emendamento ripristiniamo questo divieto che, in maniera errata, perché i lavori si sono svolti con una confusione notevole, era stato tolto. Quindi, per fortuna abbiamo corretto questo pasticcio che era avvenuto in Commissione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 2.7 con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Basilio, Vazio, Matteo Bragantini.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti e votanti 415
Maggioranza 208
Hanno votato sì 376
Hanno votato no 39.
La Camera approva (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Fantinati.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 417
Votanti 309
Astenuti 108
Maggioranza 155
Hanno votato sì 304
Hanno votato no 5.
La Camera approva (Vedi votazioni).
Pag. 33(Esame dell'articolo 3 – A.C. 1039-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 (Vedi l'allegato A – A.C. 1039-A ed abbinate), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Tancredi, Totaro, Basilio, Rigoni, Librandi, Bargero, Patriarca.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 421
Votanti 386
Astenuti 35
Maggioranza 194
Hanno votato sì 381
Hanno votato no 5.
La Camera approva (Vedi votazioni).
(Esame dell'articolo 4 – A.C. 1039-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 1039-A e abbinate).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Ermini 4.1.
PRESIDENTE. Il Governo ?
COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Grazie, Presidente. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ermini 4.1, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Di Lello... Richetti... Ribaudo...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 423
Votanti 419
Astenuti 4
Maggioranza 210
Hanno votato sì 339
Hanno votato no 80.
La Camera approva (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Totaro... Fabbri.... Piccoli Nardelli... Micillo...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 423
Votanti 321
Astenuti 102
Maggioranza 161
Hanno votato sì 315
Hanno votato no 6.
La Camera approva (Vedi votazioni).
(Esame dell'articolo 5 – A.C. 1039-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 1039-A e abbinate).Pag. 34
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti Sarti 5.1 e Nuti 5.2.
La Commissione esprime parere favorevole sugli emendamenti Ermini 5.3 e 5.200, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.
La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti Nuti 5.4 e Sarti 5.5.
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Ermini 5.7. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Bindi 5.6 purché sia riformulato nel modo seguente: sostituire le parole «Al comma 3, capoverso Art. 20, comma 1, sostituire il secondo periodo, con il seguente» con le parole «Al comma 3, capoverso Art. 20, comma 1, dopo il secondo periodo, aggiungere il seguente».
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Bindi 5.8.
Sugli emendamenti Sarti 5.9 e 5.10 la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Sugli emendamenti Bindi 5.11 e Ermini 5.12 il parere è favorevole con una riformulazione che, di fatto, cambia il corsivo.
Alla lettera a) sostituire le parole: «Al comma 7, lettera a), capoverso comma 1-bis, premettere le parole» con le seguenti: «Al comma 7, lettera a), capoverso 1-bis, sostituire il primo periodo con il seguente». Alla lettera b) sopprimere le parole: «In ogni caso».
PRESIDENTE. Questo per quanto riguarda l'emendamento Ermini 5.12, giusto ?
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Sì. Giusto.
PRESIDENTE. Adesso passiamo all'emendamento Bindi 5.11. Mi dà la riformulazione.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. All'emendamento Bindi 5.11, sostituire le parole: «Al comma 7, lettera a), sostituire il capoverso comma 1-bis, con il seguente:» con le seguenti: «Al comma 7, lettera a), dopo il primo periodo, aggiungere il seguente».
Procedo; sugli emendamenti Ermini 5.17 e 5.13 il parere è favorevole. Sull'emendamento Lauricella 5.15 il parere è favorevole con la seguente riformulazione: sopprimere la parte consequenziale. Sull'emendamento Bindi 5.16 il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Il Governo ?
COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, i pareri del Governo sono tutti conformi a quelli espressi dal relatore e anche le riformulazioni sono condivise.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarti 5.1 sul quale vi è un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario. Chiedo alla presentatrice se acceda all'invito al ritiro.
GIULIA SARTI. Grazie Presidente, parliamo ancora di misure di prevenzione, questa volta di misure di prevenzione patrimoniali, e con questo emendamento vorremmo andare sempre ad incidere sui soggetti ai quali vengono applicate le misure di prevenzione patrimoniali. Questa è sempre una richiesta che viene dal mondo esterno, da chi, ogni giorno si trova a doversi confrontare e magari ad applicare queste misure di prevenzione. Una norma che sarebbe sacrosanta in questo Paese è la possibilità di applicare le misure di prevenzione patrimoniali anche ai pubblici ufficiali indagati per gravi reati contro la pubblica amministrazione. Stiamo parlando di pubblici ufficiali indagati per corruzione, per concussione, per corruzione in atti giudiziari.
Ecco, con questo emendamento noi stiamo semplicemente chiedendo questo, una norma sacrosanta che basterebbe per mettere una tutela in più e, magari, anche Pag. 35un deterrente in più verso quei pubblici ufficiali che si macchino e sono indagati per questi gravi reati; come ho detto non stiamo parlando di tutti i reati contro la pubblica amministrazione, ma, almeno, di quelli più gravi. Vorrei sapere cosa ne pensa il relatore rispetto a questo emendamento e anche, a questo punto, che giustificazione può dare per non esprimere un parere favorevole o, magari, per proporre una riformulazione. Quindi chiedo, eventualmente, se c’è la possibilità di accantonarlo per ridiscuterlo magari domattina in sede di Comitato dei nove, se non c’è questa possibilità chiedo almeno di fornire una motivazione per spiegare come mai questo emendamento non viene approvato, emendamento che, come ho detto, sarebbe sacrosanto, ne abbiamo parlato tanto anche in Commissione antimafia e quindi non ne vediamo il perché, dato che su questo articolo 16 del codice antimafia questa proposta di legge non ha voluto incidere, ci stiamo provando noi adesso, quindi, chiedo davvero di riflettere su questa norma.
PRESIDENTE. Deputata Sarti, questa sua è una richiesta formale di accantonamento, giusto ? Chiedo al relatore Mattiello un parere su questa richiesta di accantonamento.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Grazie Presidente; la proposta non è accolta, riteniamo che non ci sia nessun motivo di questa estensione esplicita perché i pubblici ufficiali, come qualunque altro cittadino, sono sottoponibili, quando ci siano le altre premesse di applicazione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali, come chiunque altro, a queste misure.
PRESIDENTE. Insiste allora per l'accantonamento, dobbiamo metterlo in votazione ? È soddisfatta ?
GIULIA SARTI. Signora Presidente, insisto per l'accantonamento, per motivare ancora meglio in Comitato dei nove.
PRESIDENTE. Do allora la parola ad uno a favore ed uno contro.
GIULIA SARTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Presidente, continuo a chiedere l'accantonamento perché la richiesta specifica di inserire i pubblici ufficiali è motivata dal fatto che la categoria, con l'articolo 16 così com’è scritto adesso, comunque non sarebbe prevista. In Comitato dei nove domani mattina volevo poi esplicitare meglio anche le motivazioni di questa richiesta, perché non è contemplato attualmente nell'articolo 16 così com’è configurato oggi, e, quindi, secondo noi è da specificare meglio, soprattutto in riferimento a questi gravi reati contro la pubblica amministrazione; perché già c’è stata un'estensione all'articolo 4 per le misure di prevenzione personali, ma per quanto riguarda le misure di prevenzione patrimoniali per questi reati contro la pubblica amministrazione non sarebbero assoggettabili. Noi lo chiediamo, quindi, con specifico riferimento ai pubblici ufficiali: non per qualsiasi tipo di reato, ma proprio per questi gravi reati contro la pubblica amministrazione.
SOFIA AMODDIO. Chiedo di parlare contro.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SOFIA AMODDIO. Presidente, il MoVimento 5 Stelle chiede con questo emendamento di ampliare la sorveglianza speciale anche ai pubblici ufficiali. Allora, non si comprende bene il testo della norma e si chiede la modifica dell'articolo 16. L'articolo 16, tuttora vigente, richiama l'articolo 4 che prevede i soggetti destinatari delle misure di prevenzione patrimoniali e personali.
L'articolo 4 stamattina l'abbiamo ulteriormente ampliato, arricchendo ulteriori figure di reato commesse dai pubblici ufficiali. Pertanto, questa proposta di accantonamento è veramente inutile, non ha Pag. 36assolutamente senso, se non semplicemente di far perdere tempo alla Camera nell'approvazione di questo importantissimo testo di legge (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico, senza registrazione di nomi, la proposta di accantonamento dell'emendamento Sarti 5.1.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Sannicandro, Lainati...
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge per 182 voti di differenza.
Passiamo, dunque, alla votazione dell'emendamento Sarti 5.1.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 5.1, con il parere contrario di Commissione e Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Antimo Cesaro, Greco, Buttiglione...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 418
Votanti 392
Astenuti 26
Maggioranza 197
Hanno votato sì 87
Hanno votato no 305.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
(Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 5.2, con il parere contrario di Commissione e di Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Murer, Picchi..
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 419
Votanti 407
Astenuti 12
Maggioranza 204
Hanno votato sì 89
Hanno votato no 318
La Camera respinge (Vedi votazioni).
(Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ermini 5.3, con il parere favorevole di Commissione e di Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Gigli, Dellai, Sarti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 426
Votanti 423
Astenuti 3
Maggioranza 212
Hanno votato sì 343
Hanno votato no 80
La Camera approva (Vedi votazioni).
(Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.200, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole di Commissione e di Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Greco, Malisani, Colaninno...
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 37
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 428
Votanti 414
Astenuti 14
Maggioranza 208
Hanno votato sì 414
La Camera approva (Vedi votazioni).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Nuti 5.4.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Intervengo per dichiarare il voto favorevole del gruppo del MoVimento 5 Stelle.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Nuti. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Grazie, Presidente. Con questo emendamento noi ripristiniamo la legge vigente, perché con la modifica introdotta in Commissione – e chiediamo eventualmente anche di spiegarci il motivo – l'ordine del sequestro avviene nel momento in cui viene presentata la proposta di sequestro, mentre noi invece sosteniamo che l'ordine di sequestro deve avvenire nel momento in cui è iniziato il procedimento. Chiediamo, quindi, di spiegarci il motivo della variazione rispetto al testo vigente.
PRESIDENTE. Deputato Nuti, chiedo scusa ma stavo parlando con gli uffici e non l'ho seguita nell'ultima parte del suo ragionamento. Prego.
RICCARDO NUTI. In pratica noi con questo emendamento ripristiniamo il testo vigente, perché in Commissione hanno cambiato il momento in cui bisogna dare l'ordine del sequestro. Tramite un emendamento in Commissione è stato deciso che avvenga nel momento in cui vi è la richiesta di sequestro e non quando inizia il procedimento. Chiediamo pertanto: come mai è stata introdotta questa variazione ?
Ripristiniamo il testo precedente perché comporta che si faccia un sequestro addirittura prima dell'avvio del procedimento, alla semplice richiesta di sequestro, che potrebbe essere ovviamente poi negata.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 5.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 425
Votanti 405
Astenuti 20
Maggioranza 203
Hanno votato sì 144
Hanno votato no 261.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 5.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 413
Votanti 409
Astenuti 4
Maggioranza 205
Hanno votato sì 100
Hanno votato no 309.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Pag. 38 Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ermini 5.7, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Chimienti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 426
Votanti 344
Astenuti 82
Maggioranza 173
Hanno votato sì 338
Hanno votato no 6.
La Camera approva (Vedi votazioni).
Prendo atto che la presentatrice accetta la riformulazione dell'emendamento Bindi 5.6.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bindi 5.6, nel testo riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Di Lello...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 431
Votanti 429
Astenuti 2
Maggioranza 215
Hanno votato sì 425
Hanno votato no 4.
La Camera approva (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bindi 5.8, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dellai, Silvia Giordano, Fanucci, Abrignani...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 436
Votanti 361
Astenuti 75
Maggioranza 181
Hanno votato sì 321
Hanno votato no 40.
La Camera approva (Vedi votazioni).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarti 5.9, sul quale vi è un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Intervengo per dichiarare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.
RICCARDO NUTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Prego, deputato Nuti, ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Grazie Presidente. Io faccio presente solamente una cosa: questo è il caso in cui vi sono dei familiari della persona che subisce il sequestro, quindi per esempio un boss mafioso, e la norma prevede il differimento dello sgombero.
Allora, io chiedo: nel momento in cui in casa vi sono dei familiari del boss, è corretto che queste persone non vengano allontanate da casa ? Magari contemporaneamente in quel luogo, in città, ci sono delle persone senza casa che aspettano di trovare un alloggio; però, i familiari del boss li lasciamo in casa. Secondo me, quanto meno una riflessione va fatta.
Quindi, chiedo che eventualmente l'emendamento in esame venga accantonato, se si vuole fare una riflessione quanto meno in sede di Comitato dei nove.
PRESIDENTE. La ringrazio. Chiederei al relatore. Il deputato Nuti ha chiesto l'accantonamento dell'emendamento in esame, Sarti 5.9.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Grazie Presidente. Noi non accettiamo l'accantonamento. Crediamo che la norma sia ragionevole e ponderata, con la severità che occorre in queste situazioni. Semplicemente, prevediamo un umano procrastinamento dello sgombero quando la famiglia non abbia temporaneamente alcun altro luogo nel quale andare. Dopodiché, l'immobile viene sgomberato.
PRESIDENTE. La ringrazio. Deputato Nuti, lei insiste sull'accantonamento ?
RICCARDO NUTI. Insisto Presidente.
PRESIDENTE. Va bene, allora io metterò ai voti, come abbiamo fatto prima, con un intervento a favore e uno contro sull'accantonamento. Chi parla a favore ?
RICCARDO NUTI. Chiedo di parlare a favore.
PRESIDENTE. Lei, però, ha fatto la proposta di accantonamento.
GIULIA SARTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Prego, deputata Sarti.
GIULIA SARTI. Presidente, intervengo solo per segnalare che prima è successa la stessa cosa: ero intervenuta sul mio emendamento, poi ho fatto la richiesta di accantonamento e, successivamente, ho motivato il voto favorevole sulla richiesta di accantonamento. Quindi, non vedo perché il collega Nuti non debba fare lo stesso. Stiamo perdendo tempo.
PRESIDENTE. Lei aveva affermato la proposta di accantonamento, però adesso noi stiamo facendo intervenire uno a favore e uno contro. Deputata Sarti, se lei vuole intervenire...
GIULIA SARTI. Presidente, è esattamente quello che è accaduto cinque minuti fa. Io ho fatto richiesta di accantonamento del mio precedente emendamento 5.1. Dopodiché ho espresso il nostro voto favorevole e ho anche motivato la richiesta di accantonamento quando lei ha chiesto pareri contrari o favorevoli. Quindi, dato che c’è stato questo precedente cinque minuti fa, non vedo perché non debba ripetersi adesso con il collega Nuti.
PRESIDENTE. Io non l'ho voluta interrompere prima, però sembrava che lei volesse riaffermare la sua posizione. Per cui, per correttezza, sarebbe meglio che fosse un altro deputato a dare la motivazione.
Quindi, se non le dispiace, se vuole intervenire in questa fase... la ringrazio.
GIULIA SARTI. Presidente, abbiamo già detto che questa formulazione non è stata, secondo noi, correttamente valutata in sede di Comitato dei nove perché non c’è stato il tempo di approfondire anche questa nostra posizione.
Quindi, visto quanto detto poc'anzi dal collega Nuti, preferiremmo ovviamente continuare a poterne discutere in Comitato dei nove, proprio perché abbiamo paura che si crei un vulnus particolare per determinate categorie di soggetti che abbiamo enunciato poco fa.
Quindi, questo emendamento per noi è importante da poter valutare proprio perché stiamo parlando, comunque, di ipotesi di sgombero e di familiari, di conviventi, di persone terze, che, in taluni casi, potrebbero essere dei familiari e conviventi di ipotetici mafiosi o, comunque, di coloro a cui vengono applicate misure di prevenzione, mentre, in altri casi, si potrebbe trattare di persone che assolutamente non hanno magari alcun tipo di rapporto con colui o coloro a cui vengono applicate le misure di prevenzione, e quindi sono semplicemente dei terzi inconsapevoli.
Proprio per capire meglio la natura del nostro emendamento e per andare, magari, anche a formulare meglio, a riformulare Pag. 40questo nostro emendamento, chiediamo l'accantonamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare di parlare contro la deputata Amoddio. Ne ha facoltà.
SOFIA AMODDIO. Presidente, signori deputati, anche qui, chiedere l'accantonamento di questo emendamento è un'inutile perdita di tempo. Si tratta di questo: quando negli immobili sequestrati al proposto ci vive dentro una famiglia, che sia la famiglia del proposto o altri soggetti che dispongono dei beni, cosa facciamo, li prendiamo e li mettiamo in strada, facendo intervenire i servizi sociali, e quindi lo Stato, a tutela ? Bene, con questo testo di legge si chiede semplicemente un differimento, così come prevede la legge fallimentare del 1942; lo si fa anche per i beni del fallito.
Quindi, è chiaro che questo differimento non vuole dire che i soggetti non debbano trovare un'altra abitazione. Questo differimento avviene solamente quando quella è l'unica abitazione in cui i soggetti possono vivere. Altra cosa importantissima: questo differimento non è privo di un costo, perché chi vive dentro ha il dovere di pagare un'indennità, chiaramente, delle spese inerenti la gestione dell'immobile. Quindi, il differimento di questo emendamento ha solo effetto dilatorio.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di accantonare l'esame dell'emendamento Sarti 5.9.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge per 171 voti di differenza.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 5.9.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Tartaglione, Vacca...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 432
Votanti 390
Astenuti 42
Maggioranza 196
Hanno votato sì 88
Hanno votato no 302.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro dell'emendamento Sarti 5.10.
GIULIA SARTI. Lo ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene.
Abbiamo due emendamenti su cui dobbiamo chiedere se sono accettate le riformulazioni, perché può cambiare l'ordine di votazione. Sono gli emendamenti Bindi 5.11 ed Ermini 5.12.
Prendo atto che entrambi i proponenti accettano le riformulazioni proposte.
Passiamo, quindi, alla votazione dell'emendamento Ermini 5.12.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ermini 5.12, nel testo riformulato, con i pareri favorevoli della Commissone e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Tancredi.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 431
Votanti 416
Astenuti 15
Maggioranza 209
Hanno votato sì 371
Hanno votato no 45
La Camera approva (Vedi votazioni).
Pag. 41 Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bindi 5.11, nel testo riformulato, con i pareri favorevoli della Commissone e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Locatelli, Rizzetto, Ciprini.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 439
Votanti 427
Astenuti 12
Maggioranza 214
Hanno votato sì 388
Hanno votato no 39
La Camera approva (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ermini 5.17, con i pareri favorevoli della Commissione e del Governo...
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Di Lello, Ciprini, Marti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 429
Votanti 417
Astenuti 12
Maggioranza 209
Hanno votato sì 371
Hanno votato no 46
La Camera approva (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ermini 5.13, con i pareri favorevoli della Commissione e del Governo...
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Vico, D'Uva, Pilozzi.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 431
Votanti 345
Astenuti 86
Maggioranza 173
Hanno votato sì 298
Hanno votato no 47
La Camera approva (Vedi votazioni).
Passiamo all'emendamento Lauricella 5.15, su cui vi è una riformulazione.
Prendo atto che l'onorevole Lauricella accetta la riformulazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lauricella 5.15, nel testo riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Tancredi.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 438
Votanti 413
Astenuti 22
Maggioranza 209
Hanno votato sì 298
Hanno votato no 118
La Camera approva (Vedi votazioni).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Bindi 5.16.
GIUSEPPE LAURICELLA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE LAURICELLA. Grazie Presidente, intervengo soltanto per dire che sottoscrivo questo emendamento perché il precedente prevedeva proprio di intervenire sugli accertamenti peritali sui quali, con questo emendamento, viene posto un limite di 90 giorni.
Pag. 42 PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bindi 5.16.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Fanucci, Massa, Monchiero, D'Incà...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 442
Votanti 441
Astenuti 1
Maggioranza 221
Hanno votato sì 391
Hanno votato no 50
La Camera approva (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Palese...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 439
Votanti 334
Astenuti 105
Maggioranza 168
Hanno votato sì 324
Hanno votato no 10
La Camera approva (Vedi votazioni).
(La deputata Tartaglione ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).
(Esame dell'articolo 6 – A.C. 1039-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 1039-A ed abbinate).
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Grazie Presidente. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Lauricella 6.1, mentre formula un invito al ritiro sull'emendamento Nuti 6.2, altrimenti il parere è contrario. La Commissione esprime parere favorevole sugli emendamenti Bindi 6.3 e Ermini 6.4.
PRESIDENTE. Il Governo ?
COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. I pareri sono conformi a quelli espressi dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Lauricella 6.1, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Taricco, Tancredi, Tripiedi, Tartaglione, Sandra Savino...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 439
Votanti 349
Astenuti 90
Maggioranza 175
Hanno votato sì 349
La Camera approva (Vedi votazioni).
Prendo atto che si insiste per la votazione dell'emendamento Nuti 6.2.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 6.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.Pag. 43
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Carloni, Lainati, Causi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 442
Votanti 417
Astenuti 25
Maggioranza 209
Hanno votato sì 88
Hanno votato no 329
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bindi 6.3, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Malisani, D'Incà, Mannino, Carloni...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 448
Votanti 370
Astenuti 78
Maggioranza 186
Hanno votato sì 321
Hanno votato no 49.
La Camera approva (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ermini 6.4, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 438
Votanti 349
Astenuti 89
Maggioranza 175
Hanno votato sì 302
Hanno votato no 47.
La Camera approva (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Di Lello...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 438
Votanti 404
Astenuti 34
Maggioranza 203
Hanno votato sì 385
Hanno votato no 19.
La Camera approva (Vedi votazioni).
(Il deputato Baroni ha segnalato che si è erroneamente astenuto, mentre avrebbe voluto votare a favore).
(Esame dell'articolo 7 – A.C. 1039-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 (Vedi l'allegato A – A.C. 1039-A ed abbinate), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Fabbri...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 444
Votanti 341
Astenuti 103
Maggioranza 171
Hanno votato sì 327
Hanno votato no 14.
La Camera approva (Vedi votazioni).
(Esame dell'articolo 8 – A.C. 1039-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 (Vedi l'allegato A – A.C. 1039-A ed abbinate), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Greco, Vignaroli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 444
Votanti 423
Astenuti 21
Maggioranza 212
Hanno votato sì 321
Hanno votato no 102.
La Camera approva (Vedi votazioni).
(Esame dell'articolo 9 – A.C. 1039-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 (Vedi l'allegato A – A.C. 1039-A ed abbinate), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Di Lello, Gigli, Squeri, Garnero Santanchè...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 451
Votanti 337
Astenuti 114
Maggioranza 169
Hanno votato sì 322
Hanno votato no 15.
La Camera approva (Vedi votazioni).
Avverto che sono stati presentati dei subemendamenti all'emendamento 10.100 della Commissione. Proporrei, per esaminare insieme tutti i pareri relativi all'articolo 10, di sospendere la seduta per dieci minuti, per consentire al Comitato dei nove di riunirsi. Presidente Ferranti ?
DONATELLA FERRANTI, Presidente della II Commissione. Presidente, forse dieci minuti sono poco realistici, chiederei una sospensione di una mezz'ora.
PRESIDENTE. Allora accolgo la sua richiesta. Sospendo la seduta.
La seduta, sospesa alle 16,20, è ripresa alle 17,05.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI
PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge nn. 1039-1138-1189-2580-2737-2786-2956-A.
Avverto che gli emendamenti Sarti 13.8 e 13.9 sono stati ritirati dalla presentatrice.
Ricordo che prima della sospensione della seduta è stato, da ultimo, approvato l'articolo 9.
(Esame dell'articolo 10 – A.C. 1039-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 1039-A ed abbinate).Pag. 45
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti Nuti 10.1 e 10.2. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Nuti 10.3, purché sia riformulato nel senso di inserire le parole: «e successive modificazioni». La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento Nuti 10.4. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Costantino 10.5. L'emendamento Nuti 10.6 è ritirato. La Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 10.100. La Commissione esprime parere contrario sul subemendamento Sisto 0.10.100.5. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sui subemendamenti Sisto 0.10.100.4, 0.10.100.3, 0.10.100.1 e 0.10.100.2. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli identici emendamenti Lauricella 10.7 e Sisto 10.8 e sull'emendamento Nuti 10.9. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Nuti 10.10, purché sia riformulato nel senso di sostituire le parole: «alcun emolumento» con le seguenti: «ulteriori emolumenti». La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Nuti 10.11, purché sia riformulato nel senso di sostituire le parole: «sopprimere le parole: »o nei casi di confisca di cui al comma 6« con le seguenti: »sostituire le parole: «nei casi in cui si ha motivo di ritenere che i beni siano frutto di attività illecite o ne costituiscano l'impiego».
PRESIDENTE. Le chiedo scusa, però. Onorevole relatore, questa non è una riformulazione. È l'emendamento della Commissione 10.101 ?
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Sì.
PRESIDENTE. Siccome mi ha detto che è la riformulazione dell'emendamento Nuti 10.11... Qual è il parere della Commissione sull'emendamento Nuti 10.11 ?
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Il parere della Commissione sull'emendamento Nuti 10.11 è contrario. Poi c’è l'emendamento della Commissione. Scusi, Presidente. La Commissione esprime parere favorevole sugli emendamenti Bindi 10.12 e Nuti 10.13.
PRESIDENTE. Il Governo ?
COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. I pareri del Governo sono conformi a quelli espressi dal relatore. Anche le riformulazioni sono condivise dal Governo.
FRANCESCO SAVERIO ROMANO. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FRANCESCO SAVERIO ROMANO. Più che sull'ordine dei lavori, è una cortesia che chiedo alla Presidenza, ossia chiedo la lettura delle riformulazioni al punto in cui arriviamo. Infatti, con questo andirivieni in Aula non si riesce a comprendere bene. Quindi chiediamo se, al momento in cui ci sarà l'esame dell'emendamento riformulato, il relatore cortesemente può leggere la riformulazione.
PRESIDENTE. Le riformulazioni sono state date. Ovviamente, lo possiamo fare in questa occasione, onorevole Romano, perché non è che possiamo costituire un precedente per cui ogni volta ripetiamo le riformulazioni.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Nuti 10.1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Nuti, abbia pazienza, non ce l'ho con lei. Onorevole Mattiello, qual è il problema ?
Pag. 46DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Una precisazione sulla riformulazione dell'emendamento Nuti 10.10: sostituire le parole: «alcun emolumento» con la seguente: «emolumenti».
PRESIDENTE. Era utile, onorevole Nuti, così ha sentito anche la modifica della riformulazione. Prego, onorevole Nuti.
RICCARDO NUTI. Siamo sicuri ?
PRESIDENTE. Ci proviamo, onorevole Nuti.
RICCARDO NUTI. Colleghi, la normativa vigente prevede che si facciano, per i soggetti per i quali non ricorrono i presupposti per l'applicazione delle misure di prevenzione – sottolineo: non ricorrano i presupposti per l'applicazione delle misure di prevenzione –, delle indagini anche tramite la Guardia di finanza, se non ci sono abbastanza elementi possono essere disposte ulteriori indagini da parte della Guardia di finanza. Se da queste ulteriori indagini emergono sufficienti elementi per ritenere che il libero esercizio delle attività economiche agevoli l'attività delle persone nei confronti delle quali è stata proposta o applicata la misura di prevenzione o altrimenti sottoposte a procedimento penale per taluno dei delitti previsti dagli articoli 416-bis, 629, estorsione ed usura ed altri reati del codice penale, allora in quel caso si può disporre l'amministrazione giudiziaria. Questa è la normativa vigente. Noi cosa vogliamo fare con questo emendamento (e mi rivolgo anche al Governo che nel Comitato dei nove ci ha chiesto se eventualmente avevamo proposte alternative a quello che è diventato il testo in Commissione) ? Il testo in Commissione trasforma questa soluzione...
PRESIDENTE. Colleghi, non è possibile però: lo dico a tutti a cominciare da chi è più vicino al collega Nuti. Per favore, abbassate il tono della voce. Prego, onorevole Nuti.
RICCARDO NUTI. Il testo della Commissione, quindi, quello che stiamo esaminando, invece, cosa fa ? Direttamente dopo le prime indagini, nonostante non vi siano abbastanza elementi e nonostante – ripeto – il caso sia quello in cui per queste persone non ricorrono i presupposti per l'applicazione delle misure di prevenzione, è disposta direttamente l'amministrazione giudiziaria. Vale a dire che, poiché lo scandalo di Palermo ha evidenziato come attorno all'amministrazione giudiziaria e agli amministratori giudiziari insieme al tribunale competente per le misure di prevenzione di Palermo si era creato un altro piccolo gruppo che gestiva i beni e le aziende come fossero cosa loro, riteniamo che non sia corretto – lo chiedo anche al Governo – dare un'arma così forte quando non ci sono neanche i presupposti per le misure di prevenzione.
Mi sembra quasi voler dare un'arma troppo forte rispetto a quella che è la situazione prevista dal testo di legge. Quindi, che cosa proponiamo – lo dico al relatore e al Governo – per spiegare la logica dell'emendamento ? Diciamo che all'inizio ci sono delle indagini della Guardia di finanza; per queste persone non ricorre il presupposto per l'applicazione delle misure di prevenzione. Come da testo vigente e attuale – quindi ad esempio il caso dell'Italgas che è attualissimo – si fanno ulteriori indagini della Guardia di finanza: se da queste indagini emergono grossi elementi per disporre l'amministrazione giudiziaria, allora è disposta l'amministrazione giudiziaria di quell'azienda; altrimenti si ricorre ad uno strumento, che è stato introdotto con l'articolo successivo 34-bis, che noi richiamiamo in questo emendamento, il controllo giudiziario, che non è così forte come l'amministrazione giudiziaria ma comunque è un controllo dell'azienda dal punto di vista dei bilanci. In questo modo si ha un livello graduale dell'azione nei confronti di queste aziende e non si passa direttamente all'amministrazione giudiziaria. Quindi, ulteriori indagini della Guardia di finanza, il controllo giudiziario in caso vi siano elementi, e solamente se vi sono elementi sufficienti, Pag. 47abbastanza evidenti e grossi, allora si va all'amministrazione giudiziaria. Com’è formulato il testo in questo momento, significa ripetere, anzi dare – probabilmente non ci si è resi conto di questa situazione – a quello che è il «sistema Palermo» la possibilità di andare subito a disporre l'amministrazione giudiziaria di queste aziende.
Secondo noi, non dico che dovremmo andare in una direzione opposta, ma, quanto meno, dovremmo fare una proporzione rispetto ai casi evidenziati nell'emendamento e nel testo. Non è possibile che si passi, colleghi, direttamente a un'amministrazione giudiziaria senza fare ulteriori indagini da parte della Guardia di finanza. Consideriamo, Presidente, che al momento, il testo vigente prevede le ulteriori indagini della Guardia di finanza e solo successivamente l'amministrazione giudiziaria; invece, in questo caso non si fanno ulteriori indagini e, nonostante non ci siano abbastanza elementi, si fa l'amministrazione giudiziaria. Questa è un'arma molto pericolosa che può essere utilizzata in maniera errata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 10.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Chiedo scusa; revoco l'indizione della votazione.
Onorevole Sibilia... sa qual è il problema, onorevole Sibilia ? Se ho cinque persone davanti all'onorevole Nesci non riesco a vedere se l'onorevole Nesci alza la mano.
Comunque, ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nesci. Ne ha facoltà.
DALILA NESCI. Grazie Presidente. Su questo nostro emendamento sarebbe il caso che il relatore si esprimesse così come anche il rappresentante del Governo, ciò proprio per evitare che l'amministrazione giudiziaria venga utilizzata in maniera impropria e senza i dovuti approfondimenti. Più volte è stato segnalato dai colleghi che hanno seguito bene il provvedimento in Commissione giustizia come, a causa dei lavori che ci sono stati nelle Commissioni competenti, non si è avuto nemmeno il tempo di approfondire alcune eventuali lacune di questo testo. Allora, ci sembra dovuta da parte del rappresentante del Governo una riflessione su questo all'indomani del caso Saguto, del caso di cronaca che è avvenuto a Palermo.
PRESIDENTE. Concluda.
DALILA NESCI. Quindi, noi semplicemente chiediamo che si prosegua per l'amministrazione giudiziaria solo dopo che siano state fatte ulteriori indagini da parte della Guardia di finanza e un controllo giudiziario. Quindi, è un emendamento che, ovviamente, va a tutela delle aziende che non devono essere sottoposte ad amministrazione giudiziaria senza indagini appropriate.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Grazie Presidente, intervengo perché questo emendamento, che ovviamente prevede una serie di disposizioni a scalare rispetto all'importanza dei provvedimenti che stiamo andando a disciplinare, è fatto apposta perché noi preferiremmo mantenere l'impostazione dell'articolo 34 che disciplina l'amministrazione giudiziaria così com’è adesso e, quindi, prevedere, anche alla fine del testo che è tutt'oggi vigente, queste ulteriori indagini possibili da parte della Guardia di finanza. In Comitato dei nove ci è stato detto che ciò è praticamente sottinteso perché il tribunale potrà comunque disporre tali indagini, o anche gli altri soggetti iscritti, però, secondo noi, questa previsione che viene tolta e non viene ripetuta non sarà più possibile; quindi non Pag. 48vediamo perché non debba essere ripristinata, proprio perché quello che dobbiamo fare, secondo noi, è disciplinare meglio l'amministrazione giudiziaria e quindi l'articolo 34, non andare a smantellare tutta la disciplina in favore del 34-bis che voteremo successivamente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole D'Uva. Ne ha facoltà.
FRANCESCO D'UVA. Grazie Presidente, cosa vogliamo fare ? Noi vogliamo migliorare il sistema di amministrazione giudiziaria, ma questo non significa estenderlo a tutti quanti in maniera indiscriminata. Noi con questo emendamento cerchiamo di fare questo, cerchiamo di disporre altre indagini prima di fare qualcosa di così forte come l'amministrazione giudiziaria. A quanto pare in Comitato dei nove è stato detto che la cosa è sottintesa, ma noi di sottinteso non vogliamo nulla, le leggi sono fatte apposta: Scriviamolo nero su bianco così come proponiamo noi con l'emendamento a prima firma Nuti, dopo di che si va a discutere. Fare il controllo giudiziario è abbastanza di buonsenso, quindi, invito il relatore almeno a esprimersi al riguardo e a dirci per quale motivo questo emendamento, così com’è, ha il parere contrario del relatore e del Governo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sibilia. Ne ha facoltà.
CARLO SIBILIA. Presidente, anch'io mi associo alle richieste fatte dai miei colleghi: secondo noi è opportuno che quanto meno, se non è direttamente il Governo che vuole esprimere la sua idea (mi sembra già questo strano), che almeno il relatore possa spiegarci il perché di un parere contrario ad un emendamento. Con esso che cosa si vuole fare ? Introduce una misura di garanzia ! Io in questo Parlamento ho sentito parlare persone che si professano garantiste all'ennesima potenza, che vogliono la garanzia per qualsiasi delitto giudiziario, alle volte anche semplicemente per autorizzare un giudice ad utilizzare delle intercettazioni vengono fatte delle votazioni; mi chiedo allora qual è il motivo che osta a svolgere un ulteriore approfondimento e vedere se un'azienda deve o meno andare direttamente in amministrazione giudiziaria, oppure ricevere ulteriori verifiche da parte delle autorità preposte.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 10.1, con parere contrario di Commissione e Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Fratoianni, Casellato, Anzaldi, Placido, Folino...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 425
Votanti 412
Astenuti 13
Maggioranza 207
Hanno votato sì 149
Hanno votato no 263.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Nuti 10.2.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Presidente, questo emendamento è abbastanza simile a quello precedente. C’è una differenza: non richiama il controllo giudiziario delle aziende.
Facciamo caso che si crea un sistema dove il giudice attribuisce a degli amministratori giudiziari delle aziende. Queste aziende magari si scopre che vengono gestite in una maniera quasi privata, nel senso di farsi i fatti propri e di spartirsi un po’ la gestione dell'azienda fra giudice, amministratore e collaboratori dell'amministratore; Pag. 49nel caso di Palermo poi si è scoperto che erano anche il marito o parenti del giudice, ma questo è un caso che andremo poi ad esaminare nello specifico all'articolo 13. Se noi cambiamo, come si sta facendo, eliminando la possibilità di fare ulteriori indagini della Guardia di finanza, e diciamo che direttamente per queste persone, per le quali non ricorrono i presupposti delle misure di prevenzione, allora noi stiamo dando lo strumento dell'amministrazione giudiziaria proprio a quel sistema che abbiamo contestato sia nelle dichiarazioni durante la discussione sulle linee generali sia a mezzo stampa.
Ci vuole una proporzione: non si può passare da un'ulteriore indagine della Guardia di finanza, come dice la normativa vigente, direttamente all'amministrazione giudiziaria. E allora noi abbiamo proposto questo emendamento proprio per trovare un modo per non svilire lo strumento dell'amministrazione giudiziaria, ma neanche esasperarlo. Perché quello che si ottiene con il testo che volete approvare è proprio questo: immotivatamente levate le ulteriori indagini della Guardia di finanza, e date subito l'amministrazione giudiziaria; ma la persona che ha un'azienda, Presidente, vedrà probabilmente la sua azienda fallire.
Perché dico questo ? Perché al momento con questa normativa – per tutti gli altri articoli ovviamente, non per colpa di questa parte – il 95 per cento delle aziende falliscono. All'articolo 15 questo testo prevede che le aziende socio-economicamente rilevanti possano essere gestite da Invitalia, e comunque gli strumenti per evitare altri scandali come quello di Palermo non sono stati inseriti.
Siccome stiamo parlando, tengo a sottolinearlo Presidente, di persone per le quali non ricorrono i presupposti per l'applicazione delle misure di prevenzione, dovremmo essere maggiormente cauti e ripristinare quindi il testo precedente, come noi chiediamo. La normativa vigente funziona abbastanza bene, prevede che si possano svolgere ulteriori indagini da parte della Guardia di finanza – è assurdo che sia stato eliminato questo strumento – e non si passi direttamente all'amministrazione giudiziaria, che si può comunque fare successivamente alle ulteriori indagini della Guardia di finanza.
Ciò che si vuole fare è ripristinare un meccanismo che funzionava e non aveva delle distorsioni nel suo utilizzo, mentre con il testo che verrà approvato il rischio è proprio questo, andare subito all'amministrazione giudiziaria, cosa che al momento significa far fallire le aziende. Io pongo all'attenzione dell'Aula questo punto perché non mi sembra che un Parlamento serio che vuole fare delle leggi considerando tutti gli aspetti possa sottovalutare questo argomento.
Faccio un esempio per far capire come la normativa vigente vada bene e funzioni. Il caso Italgas è classico, non si è scelta subito l'amministrazione giudiziaria, si sono fatte ulteriori indagini della Guardia di finanza e poi si è passati all'amministrazione giudiziaria. Magari il relatore o altri componenti del Comitato dei nove ci diranno: «ma il tempo dell'amministrazione giudiziaria si è rivelato troppo breve». Va bene, lo possiamo anche allungare, ma a patto che vi sia prima l'ulteriore indagine della Guardia di finanza e non direttamente l'amministrazione giudiziaria.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nesci. Ne ha facoltà.
DALILA NESCI. Grazie, Presidente. Ritengo più che mai che il rappresentante del Governo debba intervenire perché questo provvedimento non lo stanno seguendo solamente le associazioni antimafia e le fondazioni di riferimento, ma lo stanno seguendo anche cittadini comuni, imprenditori che combattono la mafia con i fatti, vivendo nell'onestà. E riguardo a questo provvedimento, il mio collega faceva bene a sottolineare come forse sarebbe meglio intervenire sulla gestione di queste aziende e di queste attività imprenditoriali nell'ambito dell'amministrazione giudiziaria anziché invece accelerare il procedimento Pag. 50dell'amministrazione giudiziaria senza neanche permettere eventualmente alla Guardia di finanza di fare ulteriori indagini, perché quando si parla di gestione di queste imprese si parla anche di dipendenti che lavorano al loro interno. Attenzione, quindi, a ciò che stiamo votando !
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Grazie, Presidente. Dato che anche all'interno del Comitato dei nove, proprio per i tempi ristretti che abbiamo avuto, dato che la prima riunione l'abbiamo potuta fare questa mattina alle dieci su tutti gli articoli di questo provvedimento, quindi grazie già al relatore e al Governo che sono riusciti a valutare e a dare un parere sugli emendamenti che avevamo presentati. Stiamo procedendo per step proprio per questi tempi allucinanti a cui siamo stati costretti. Su questi due emendamenti, Nuti 10.1 e Nuti 10.2, non vi è stata una opportuna riflessione in sede di Comitato dei nove, quindi chiedo al relatore il motivo per cui sono state eliminate le ulteriori indagini da parte della Guardia di finanza. Questo procedimento che noi stiamo cambiando rispetto al testo vigente potrebbe porre degli effettivi problemi di applicazione, quindi occorrerebbe motivare perché si è scelto di togliere quest'ultimo periodo dell'articolo 34, cambiandolo completamente.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 10.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Fratoianni, Ferraresi, Brignone, Di Lello..
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 432
Votanti 397
Astenuti 35
Maggioranza 199
Hanno votato sì 133
Hanno votato no 264
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione dell'emendamento Nuti 10.3.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Signor Presidente, per dichiarare il voto favorevole del gruppo MoVimento 5 Stelle.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Signor Presidente, come dicevo accettiamo la riformulazione ma vogliamo anche spiegare un attimino cosa accade. Noi con questo emendamento introduciamo la possibilità che gli accertamenti vengano fatti anche da parte dell'ANAC, l'Autorità nazionale anticorruzione, in quanto pensiamo che in questo caso abbia senso far partecipare anche l'ANAC a questi accertamenti per le misure di prevenzione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 10.3, nel testo riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Sanga, Ciracì, Folino, Librandi, Tancredi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 440
Votanti 429
Astenuti 11 Pag. 51
Maggioranza 215
Hanno votato sì 423
Hanno votato no 6.
La Camera approva (Vedi votazioni).
(La deputata Albanella ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 10.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Folino, Greco, Dellai, Di Lello, Massa...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 445
Votanti 430
Astenuti 15
Maggioranza 216
Hanno votato sì 161
Hanno votato no 269
La Camera respinge (Vedi votazioni).
(Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Costantino 10.5, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Totaro, Folino, Casellato, Dellai, Fitzgerald Nissoli, Ventricelli, Brignone...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 443
Votanti 389
Astenuti 54
Maggioranza 195
Hanno votato sì 385
Hanno votato no 4.
La Camera approva (Vedi votazioni).
(Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Sisto 0.10.100.5, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Totaro, Folino, Casellato, Tartaglione...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 447
Votanti 424
Astenuti 23
Maggioranza 213
Hanno votato sì 69
Hanno votato no 355.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
(Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Sisto 0.10.100.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Greco, Folino, Luigi Gallo, Miotto...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 447
Votanti 438
Astenuti 9
Maggioranza 220
Hanno votato sì 46
Hanno votato no 392.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Pag. 52Sisto 0.10.100.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Di Lello, Pilozzi, Giuliani, Berretta, D'Incà, Marti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 450
Votanti 361
Astenuti 89
Maggioranza 181
Hanno votato sì 49
Hanno votato no 312.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Sisto 0.10.100.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Totaro, Folino, Pastorelli, Giuliani, Marti, Leva...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 453
Votanti 366
Astenuti 87
Maggioranza 184
Hanno votato sì 52
Hanno votato no 314.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
(Il deputato Falcone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Sisto 0.10.100.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Casellato, Berretta, Bolognesi, Gribaudo...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 450
Votanti 434
Astenuti 16
Maggioranza 218
Hanno votato sì 123
Hanno votato no 311.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento della Commissione 10.100, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Ciracì, D'Agostino, Greco, Lo Monte...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 451
Votanti 389
Astenuti 62
Maggioranza 195
Hanno votato sì 309
Hanno votato no 80.
La Camera approva (Vedi votazioni).
L'emendamento Lauricella 10.7 è ritirato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sisto 10.8, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Scusate, revoco l'indizione della votazione, perché questo emendamento era precluso dalla votazione precedente.
Passiamo all'emendamento Nuti 10.9.
Passiamo ai voti.Pag. 53
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 10.9, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Mannino, Massa...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 455
Votanti 404
Astenuti 51
Maggioranza 203
Hanno votato sì 103
Hanno votato no 301.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Passiamo all'emendamento Nuti 10.10. Onorevole Romano, se lei è interessato alle riformulazioni, le faccio leggere, ma lei deve ascoltare, però. Vediamo se, per favore, il relatore può rileggere la riformulazione dell'emendamento Nuti 10.10. Ah, lei l'ha già ricevuta ? Siamo a posto ? Allora non serve, onorevole relatore.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione dell'emendamento Nuti 10.10.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 10.10, nel testo riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Giulietti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 454
Votanti 405
Astenuti 49
Maggioranza 203
Hanno votato sì 399
Hanno votato no 6.
La Camera approva (Vedi votazioni).
(Il deputato Zaratti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario. Il deputato De Maria ha segnalato di aver espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 10.11, con il parere contrario della Commissione e del Governo... onorevole Sarti, la guardo pure, ma se lei non mi dà un cenno di vita...
GIULIA SARTI. Non le dicevo niente perché il parere a noi risulta favorevole anche sull'emendamento Nuti 10.11.
PRESIDENTE. No, poi il relatore si è corretto, perché faceva riferimento all'emendamento della Commissione. Aveva riletto la riformulazione che, invece, era l'emendamento della Commissione. Quindi, in relazione alla presentazione dell'emendamento 10.101 della Commissione, il parere sul vostro emendamento è contrario. Intende intervenire ? Onorevole Nuti, prego.
RICCARDO NUTI. Lo ritiriamo.
PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo all'emendamento 10.101 della Commissione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.101 della Commissione, con il parere favorevole del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Monchiero, Vecchio...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 457
Votanti 437
Astenuti 20
Maggioranza 219
Hanno votato sì 400
Hanno votato no 37.
La Camera approva (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bindi 10.12, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Gigli, Stella Bianchi, Kronbichler, Piccoli Nardelli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 448
Votanti 439
Astenuti 9
Maggioranza 220
Hanno votato sì 394
Hanno votato no 45.
La Camera approva (Vedi votazioni).
L'emendamento Nuti 10.13 è assorbito dalla votazione precedente.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Basilio.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 452
Votanti 408
Astenuti 44
Maggioranza 205
Hanno votato sì 324
Hanno votato no 84
La Camera approva (Vedi votazioni).
(Il deputato Sibilia ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario. La deputata Gullo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).
(Esame dell'articolo 11 – A.C. 1039-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 1039-A ed abbinate).
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti Sarti 11.1, Nuti 11.2, Sarti 11.3, 11.4, 11.5, 11.6 e 11.7.
Presidente mi scusi, ma ho sbagliato un parere...
PRESIDENTE. Sì, esprima prima il parere sul subemendamento Sarti 0.11.100.1.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Il parere è contrario.
PRESIDENTE. E qual è il parere sull'emendamento 11.100 della Commissione ?
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Torniamo adesso al parere sull'emendamento Sarti 11.5.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Il Governo ?
COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. I pareri sono conformi a quelli espressi dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarti 11.1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Signor Presidente, con l'articolo 11 al nostro esame si va ad introdurre una forma più blanda di amministrazione giudiziaria, ovvero il controllo Pag. 55giudiziario delle aziende, con l'articolo 34-bis all'interno del codice antimafia.
Si tratta di una proposta presente anche all'interno della proposta di legge presentata dalla Commissione antimafia, con primo firmatario l'onorevole Bindi, e che è stata ripresa dai lavori di una vecchia commissione governativa presieduta dal professor Fiandaca.
È una misura più blanda di controllo delle aziende, sempre nel caso non sussistano i requisiti per applicare una misura di prevenzione, e noi non riteniamo che debba essere introdotta, perché l'amministrazione giudiziaria prevista dall'articolo 34 è già sufficiente e ha anche alcuni problemi di applicazione in quanto, purtroppo, è ancora poco utilizzata da parte dei tribunali di prevenzione, nonostante il fatto che, nei casi in cui, invece, molti tribunali di prevenzione, come è successo a Milano ma anche a Palermo, si siano avvalsi della misura prevista dall'articolo 34, essa abbia portato effetti benefici.
Ingolfare il sistema, prevedendo anche questa misura a scalare, che è più blanda, cioè un controllo giudiziario in cui l'amministratore che viene nominato e che deve sostanzialmente commissariare l'azienda avrà, secondo noi, dei problemi perché non è idoneo inserire questa misura quando, lo vediamo dal comma 1, l'agevolazione risulta occasionale.
Noi poniamo dei problemi sul comma 1, in quanto la dicitura «occasionale» si differenzia malamente dalla previsione dell'articolo 34.
E, quindi, chiediamo anzitutto di specificare meglio che cosa si intende per occasionale e su questo abbiamo presentato degli emendamenti successivamente. Poi, riteniamo anche che i commi inseriti in questo controllo giudiziario ex 34-bis, cioè i commi 6 e 7, siano assolutamente da eliminare. Questo perché si dà la possibilità all'imprenditore che viene colpito da interdittiva di poter richiedere il controllo giudiziario e non appunto l'amministrazione giudiziaria, ma il controllo giudiziario ex 34-bis. Capisco che qui sembra tutto uguale perché sono misure che veramente i più fanno fatica a comprendere, però, per chi ne capisce – ed è il ragionamento che è stato fatto anche con il Governo in Comitato dei nove ed anche con il Procuratore nazionale antimafia –, questa possibilità per l'imprenditore di richiedere il controllo giudiziario quando è colpito da interdittiva, che è ed era una sorta di automatismo, è stata ritenuta assolutamente assurda. Per questo, è intervenuto il Governo, con un suo emendamento. Noi, però, riteniamo che, nonostante il filtro che è stato introdotto, questa procedura sia veramente troppo lenta e non tenga conto dei lavori che poi un'azienda deve fare e dei problemi che ci possono essere quando il TAR decide che l'interdittiva va bene così e, quindi, rigetta la richiesta dell'imprenditore che ha impugnato l'interdittiva. E riteniamo che questo controllo giudiziario, così com’è disciplinato, possa almeno fermarsi al comma 5. Ma, davvero, questi ultimi due commi, il 6 e il 7, che vanno ad incidere sull'efficacia delle interdittive, per noi sarebbero veramente da togliere. Ne abbiamo discusso e, invece, si sostiene l'importanza di questo nuovo istituto che viene ad essere introdotto. Vedremo che cosa succederà in sede di applicazione quando questa norma entrerà in vigore. Secondo noi, questo sistema non farà altro che ingolfare ancora di più i tribunali di prevenzione che dovranno scegliere tra molteplici misure da adottare. Quindi, era meglio, era molto meglio continuare ad utilizzare l'articolo 34 e, cioè, l'amministrazione giudiziaria (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Saluto gli alunni e i docenti dell'istituto tecnico-commerciale «Alberto Baggi» di Sassuolo, in provincia di Modena, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune. Grazie di essere qui (Applausi).
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 11.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.Pag. 56
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Alberti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 454
Votanti 447
Astenuti 7
Maggioranza 224
Hanno votato sì 110
Hanno votato no 337.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Passiamo all'emendamento Nuti 11.2, sul quale vi è un invito al ritiro.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Presidente, per dichiarare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Presidente, secondo noi la dicitura: «Quando l'agevolazione prevista dal comma 1 dell'articolo 34 risulta occasionale», si presta a delle interpretazioni che è meglio eliminare, motivo per il quale preferiamo lasciare la parte successiva con questo emendamento, che dice semplicemente: «il tribunale dispone, anche d'ufficio, il controllo giudiziario delle attività economiche e delle aziende, di cui al medesimo comma 1, se sussistono circostanze di fatto da cui si possa desumere il pericolo concreto di infiltrazioni mafiose idonee a condizionarne l'attività». «Occasionale» in questo testo, così com’è stato formulato, rischia di essere uno strumento di libera interpretazione, motivo per il quale noi vogliamo sopprimerlo con questo emendamento lasciando la seconda parte.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 11.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Blazina, Giuditta Pini, Baruffi, Malpezzi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 449
Votanti 428
Astenuti 21
Maggioranza 215
Hanno votato sì 108
Hanno votato no 320.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarti 11.3.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Siamo favorevoli.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Come dicevo, questo emendamento è proprio per specificare, senza ulteriori interpretazioni, il termine «occasionale» e quindi inserire una dicitura che reciti: «svolta in modo non continuativo e meramente episodico», in modo tale che non ci possa essere alcun tipo di interpretazione per applicare questo controllo giudiziario che ripetiamo, secondo noi, non è, a prescindere, una misura idonea che andrebbe introdotta per il controllo delle aziende, perché esiste già l'articolo 34 ed era quello da potenziare. Almeno, specifichiamo meglio che cosa significa il termine «occasionale».
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Pag. 57
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 11.3, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Fregolent, Colaninno, Vico, Silvia Giordano, Librandi, Monchiero...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 450
Votanti 434
Astenuti 16
Maggioranza 218
Hanno votato sì 110
Hanno votato no 324
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 11.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Civati...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 450
Votanti 431
Astenuti 19
Maggioranza 216
Hanno votato sì 83
Hanno votato no 348
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarti 11.5, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Siamo favorevoli.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Siamo felici di questo parere favorevole, perché stiamo andando ad incidere nel merito del controllo giudiziario e nelle facoltà che ha il tribunale nell'imporre determinati obblighi a chi ha la proprietà dell'impresa. Uno di questi obblighi è proprio quello di comunicare al questore o al nucleo di polizia tributaria determinati atti e contratti posti in essere dall'azienda. Noi ritenevamo che il valore minimo di 10 mila euro fosse un po’ troppo esagerato e, quindi, preferivamo mettere un controllo e un obbligo di comunicazione già per tutti quegli atti e i contratti di valore non inferiore a 7 mila euro.
Su questo emendamento è stato dato parere favorevole, quindi per fortuna si è data una garanzia, per noi, in più all'interno di questo controllo giudiziario che resta, comunque, come ho detto, una misura che poteva essere tranquillamente evitata, perché c'erano già degli obblighi e dei poteri importantissimi previsti per l'amministrazione giudiziaria di cui all'articolo 34.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 11.5, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Fontanelli, Gigli, Pilozzi, Micillo, Paolo Nicolò Romano...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 448
Votanti 392
Astenuti 56
Maggioranza 197
Hanno votato sì 378
Hanno votato no 14.
La Camera approva (Vedi votazioni).
Avverto che l'emendamento Sarti 11.6 risulta precluso.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarti 11.7.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Presidente, come dicevo, questi commi 6 e 7, secondo noi, pongono un problema. Infatti, se l'imprenditore è libero di chiedere, anche quando viene colpito da interdittiva, di potere essere ammesso al controllo giudiziario – che durerà un anno e poi si vedrà se potrà essere di nuovo rinnovato oppure o no –, a nostro parere, invece, non ha alcun senso. Infatti, se vi sono i presupposti per dare un'interdittiva antimafia ad un'impresa, allora non vediamo perché si debba dare la facoltà ad un imprenditore di potersi avvalere di questo controllo giudiziario, che ricordiamo è una misura blanda. Non è come l'amministrazione giudiziaria, di cui tanto si sta parlando; mi riferisco all'articolo 34, che abbiamo già votato e modificato in precedenza. Il controllo giudiziario che stiamo introducendo non pone tutti gli obblighi previsti dall'articolo 34 e, quindi, non vediamo perché all'imprenditore che è colpito da interdittiva possa essere data questa possibilità, soprattutto in un momento in cui abbiamo una marea di casi in cui interdittive vengono continuamente, purtroppo, rovinate – mettiamola così – dai TAR, che in primo grado praticamente le annullano su impugnazione dei vari imprenditori. Spesso avviene non perché non ci sono i presupposti, spesso avviene perché magari la prefettura non è riuscita a motivare adeguatamente un'interdittiva e spesso anche perché, purtroppo, abbiamo casi in cui per tutta Italia ogni TAR va per i fatti suoi. Quindi abbiamo dei tribunali amministrativi che magari, a Milano, annullano un'interdittiva e, in Sicilia, per un caso analogo o simile che dir si voglia, fanno il contrario.
Viste tutte queste problematiche e visto che invece, purtroppo, le interdittive antimafia in questo Paese servono per evitare che imprese legate e collegate alla criminalità organizzata continuino indisturbate a lavorare nel nostro Paese, non vediamo perché bisogna dare all'imprenditore la possibilità di salvare pure la sua azienda. Quindi, siamo garantisti nei confronti dell'imprenditore colpito da interdittiva, piuttosto che garantisti verso il prefetto, che invece ha, secondo lui, motivato questa tipologia di richiesta. Quindi ora noi stiamo ancorando questa possibilità e stiamo per mettere un filtro con l'emendamento della Commissione sul fatto che non è automatico che, se l'imprenditore chiede il controllo giudiziario, automaticamente si sospendono poi gli effetti dell'interdittiva. Stiamo mettendo una clausola in più, filtro, come richiesto dal procuratore nazionale antimafia Roberti – lo faremo con il prossimo emendamento della Commissione – che permetta almeno di fare questa richiesta di controllo giudiziario, soltanto quando l'imprenditore almeno ha impugnato l'interdittiva stessa. Infatti, se non la impugna nemmeno e può tranquillamente chiedere il controllo giudiziario, così, tout court, ne abbiamo una marea – hai voglia ! – di casi in cui tante imprese colpite da interdittiva potrebbero tranquillamente salvarsi la faccia.
Io cito – soltanto perché è in casa mia e quindi riguarda particolarmente la mia regione Emilia Romagna – ad esempio il caso della Bianchini costruzioni o il caso di tutte quelle aziende collegate. Infatti ricordiamo che, quando un'impresa viene colpita da interdittiva, che cosa fa ? Riesce tranquillamente ad eludere la normativa perché si costituiscono altre società, magari con prestanome, magari con parenti, figli o persone collegate ai proprietari della vecchia impresa e queste continuano tranquillamente a lavorare e a prendere appalti.
Nel nostro caso emiliano-romagnolo, addirittura alla Bianchini costruzioni venivano affidati appalti per la ricostruzione post-terremoto e costruiva palestre e scuole, usando l'amianto. Quindi, siamo veramente a dei livelli di gravità allucinanti ed è in corso un processo, il processo Pag. 59Emilia, per stabilire determinate responsabilità. I proprietari, Augusto Bianchini e compagnia, sono stati arrestati, con una misura cautelare emessa a fine gennaio del 2015.
Tornando al merito, secondo noi questo filtro che è stato introdotto non è abbastanza e la cosa migliore sarebbe quella di evitare di dare all'impresa questa possibilità, eliminando quindi i commi 6 e 7 dell'articolo 34-bis.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 11.7, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dadone, Paola Bragantini, Paolo Nicolò Romano, Ferraresi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 444
Votanti 411
Astenuti 33
Maggioranza 206
Hanno votato sì 79
Hanno votato no 332
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Sarti 0.11.100.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Paolo Nicolò Romano...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 446
Votanti 424
Astenuti 22
Maggioranza 213
Hanno votato sì 88
Hanno votato no 336
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 11.100 della Commissione.
Ha chiesto di parlare il relatore, l'onorevole Davide Mattiello. Ne ha facoltà.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Grazie, Presidente. Intervengo semplicemente per dire che, con questo emendamento, abbiamo preso molto sul serio i suggerimenti del Procuratore nazionale dell'Antimafia, perché, anche in considerazione degli interventi fatti dai colleghi del MoVimento 5 Stelle, dobbiamo tener presente che, nella progressione delle misure di prevenzione, il sequestro punta all'ablazione, l'amministrazione giudiziaria punta allo spossessamento, il controllo giudiziario punta all'affiancamento dell'imprenditore. L'obiettivo, che non va perso di vista, è che un imprenditore, in controllo giudiziario, debba continuare a lavorare, perché anche il lavoro è un valore, oltre alla legalità. Misure severe, ma equilibrate. In che senso questo emendamento prende sul serio le parole e le preoccupazioni del Procuratore nazionale dell'Antimafia ? Da un lato, l'imprenditore che voglia accedere al controllo giudiziario deve aver proposto l'impugnazione del provvedimento interdittivo del prefetto; dall'altra, il fatto che l'imprenditore chieda di essere ammesso al controllo giudiziario passa comunque dal filtro del tribunale, che in udienza camerale deve valutare che vi siano i presupposti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Grazie, Presidente. Intervengo in realtà per ribadire quello che già è stato detto. Sicuramente questi correttivi vanno nel senso prospettato anche dai...
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Sarti. Onorevole Rabino !
Pag. 60 GIULIA SARTI. Sicuramente questi correttivi servono a migliorare un poco la situazione. Però, come dicevo, nonostante sia poi il tribunale che valuterà e nonostante l'imprenditore ovviamente deve avere anche impugnato l'interdittiva, si rischia di ingolfare la macchina del tribunale, che poi dovrà fare tutte queste valutazioni, e si rischia di dare la possibilità a tutti coloro che vengono colpiti da interdittive di avere un'arma per salvarsi un po’ la faccia, perché l'affiancamento del controllo giudiziario non è come l'amministrazione giudiziaria dell'articolo 34. Quindi, secondo noi, al massimo si poteva prevedere questa possibilità con l'articolo 34 e, quindi, chiedere un commissariamento vero e proprio dell'azienda, spostando questo comma 6 nell'articolo 34, non prevedendolo qui nell'articolo 34-bis. Non si è voluto fare questo.
Incrociamo le dita. L'unica cosa che mi viene da dire è speriamo che gli imprenditori colpiti da interdittive non vengano mai a sapere quello che stiamo combinando. Infatti, va bene tutelare le imprese e i lavoratori – siamo assolutamente d'accordo e questa proposta di legge ovviamente ha delle buone proposte e delle buone norme per andare a tutelare i lavoratori –, però in questo caso si parla anche di legalità e per noi quello è un faro importante.
Come abbiamo detto, secondo noi, questi correttivi non saranno abbastanza. Saranno poi la prassi e la realtà a darci ragione o torto. Vedremo che cosa succederà. Noi, intanto, abbiamo messo agli atti e abbiamo avvertito sulle possibili conseguenze di questi due commi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Grazie, Presidente. Secondo me, quanto è stato detto dal relatore non è proprio corretto. Infatti, se il controllo giudiziario è l'affiancamento, allora era uno strumento da introdurre a seguito di indagini, qualora non ci sono abbastanza elementi, introduciamo il controllo giudiziario. Ma non come è stato fatto modificando l'articolo 34, quindi quello precedente, quello del controllo giudiziario, andando direttamente a mettere l'amministrazione giudiziaria, anche se la persona non è sottoponibile alle misure di prevenzione.
La verità è che con l'amministrazione giudiziaria messa subito, anche se non ci sono le condizioni, si porta l'azienda al fallimento e questo affiancamento, questo strumento del controllo giudiziario sarà utilizzabile solo in maniera discrezionale, grazie alla formula dell'occasionale. Soprattutto, probabilmente sarà pressoché inutile, visto che in precedenza si potrà già mandare in amministrazione giudiziaria un bel numero di aziende.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.100 della Commissione, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dadone, Scuvera.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 441
Votanti 423
Astenuti 18
Maggioranza 212
Hanno votato sì 340
Hanno votato no 83.
La Camera approva (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11, nel testo emendato.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 61
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 440
Votanti 393
Astenuti 47
Maggioranza 197
Hanno votato sì 317
Hanno votato no 76.
La Camera approva (Vedi votazioni).
(Esame dell'articolo 12 – A.C. 1039-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A – A.C. 1039-A ed abbinate).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento Sarti 12.1.
PRESIDENTE. Il Governo ?
COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarti 12.1. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Questo articolo è molto importante perché riguarda la trattazione prioritaria di procedimenti di prevenzione patrimoniale e, quindi, il binario più veloce che questi procedimenti devono avere nei tribunali di prevenzione. Semplicemente, considerato che si stabilisce che il dirigente dell'ufficio, sulla base delle indicazioni del CSM, deve comunicare al Ministero della giustizia i dati sulla durata dei relativi procedimenti con cadenza annuale, quello che noi chiediamo e vorremmo inserire è che i dati su questi procedimenti debbano essere comunicati con cadenza semestrale, quindi ogni sei mesi, e inoltre inserire anche l'Agenzia dei beni confiscati come soggetto a cui riferire dei dati relativi ai procedimenti. Questo perché l'Agenzia, che riveste un ruolo anche nella gestione dei beni sequestrati e confiscati e nella destinazione di questi, debba essere informata, secondo noi, dei dati relativi ai procedimenti che investono proprio anche le misure patrimoniali. Quindi questa è la richiesta di questo emendamento all'articolo 12. Eventualmente non so se il relatore lo aveva già valutato con attenzione o se voleva proporre una riformulazione per fare in modo che, se non si vuole stabilire una cadenza semestrale, perlomeno l'Agenzia abbia conoscenza di questi dati relativi ai procedimenti prioritari sulle misure di prevenzione patrimoniali. Secondo noi è un soggetto che dovrebbe essere informato. Chiedo quindi al relatore se ritiene di dare una motivazione per l'esclusione dell'Agenzia ed eventualmente se è possibile accantonare questo emendamento, dato che in Comitato dei nove non c'era stata la possibilità di valutarlo proprio per i tempi ristretti. Quindi rivolgo al relatore la richiesta di accantonamento di questo emendamento 12.1 da me presentato.
PRESIDENTE. Onorevole relatore, c’è una richiesta di accantonamento da parte dell'onorevole Sarti dell'emendamento Sarti 12.1.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Presidente, non accogliamo la richiesta di accantonamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare a favore della richiesta di accantonamento l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Il senso è questo, Presidente: noi dobbiamo coinvolgere l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia. Ora noi abbiamo inserito la parola «semestrale»: probabilmente, Pag. 62da questo punto di vista, per quanto riguarda la relazione non è un tempo che il relatore e la maggioranza trovano corretto. Però quanto meno che questa relazione e questi documenti vadano anche all'Agenzia è fondamentale, altrimenti si sta praticamente dicendo in maniera implicita che non si vuole coinvolgere l'Agenzia e probabilmente questo diventerà un altro elemento per rendere ancor più inefficace il sequestro e la confisca dei beni ai mafiosi.
Questo è quello che chiediamo e quindi non ci sembra una richiesta esagerata quella di accantonare l'emendamento per riformularlo, se ce n’è volontà da parte del relatore e della maggioranza, dando la possibilità che questi documenti vadano anche all'Agenzia per una forma di coordinamento, visto che l'Agenzia dovrebbe avere un ruolo fondamentale ed invece anni fa, senza stanziare soldi e risorse, avete creato un'Agenzia che non riesce a funzionare.
Quindi, dovete semplicemente dirci, nei vari passaggi, se volete che l'Agenzia abbia un ruolo fondamentale o se per voi è inutile e, allora, in quel caso, la sopprimiamo anziché continuare a tenerla nella nostra legge quando, in realtà, non serve a niente.
PRESIDENTE. Prendo atto che nessuno intende parlare contro. Quindi, passiamo ai voti.
Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la richiesta di accantonamento dell'emendamento Sarti 12.1.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Tidei...
Dichiaro chiusa la votazione.
La Camera respinge per 180 voti di differenza.
Allora a questo punto, passiamo alla votazione dell'emendamento Sarti 12.1.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 12.1 con il parere contrario del relatore e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Di Battista...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 428
Votanti 401
Astenuti 27
Maggioranza 201
Hanno votato sì 83
Hanno votato no 318.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Richetti, Vazio, Lauricella, Monchiero, Carinelli, Rizzetto, Tancredi, Tartaglione...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 437
Votanti 388
Astenuti 49
Maggioranza 195
Hanno votato sì 383
Hanno votato no 5.
La Camera approva (Vedi votazioni).
(Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).
(Esame dell'articolo 13 – A.C. 1039-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 1039-A ed abbinate).
Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Grazie Presidente, sull'articolo Sarti 13.1 la Commissione formula un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario. Sull'emendamento Sarti 13.2 la Commissione formula un invito al ritiro altrimenti il parere contrario e ricordo che su questo emendamento c’è anche il parere contrario della Commissione bilancio.
Sull'emendamento Bindi 13.25 la Commissione esprime parere favorevole con la seguente riformulazione: al secondo periodo, dopo le parole: «incarichi aziendali in corso», inserire le seguenti: «comunque non superiori a tre». Al terzo periodo sostituire la parola: «straordinaria» con la parola: «particolare». Questa riformulazione è stata votata in Commissione giustizia all'unanimità dal Comitato dei nove.
Poi abbiamo l'emendamento Nuti 13.3 che dovrebbe essere precluso.
PRESIDENTE. Bisogna comunque dare il parere perché se non passa l'emendamento...
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Sull'emendamento Nuti 13.3 il parere è contrario. Sugli emendamenti Nuti 13.4, 13.5, 13.6 e 13.7 la Commissione formula un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario. Sull'emendamento Sarti 13.8 la Commissione formula un invito al ritiro altrimenti il parere è contrario...
PRESIDENTE. Gli emendamenti Sarti 13.8 e 13.9 sono stati ritirati.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Sull'emendamento Bindi 13.26 il parere è favorevole.
L'emendamento Ermini 13.27 ha bisogno di una riflessione da parte del Comitato dei nove. Questo emendamento è una condizione posta dalla Commissione cultura, che noi abbiamo fatto nostra; però c’è un parere contrario della Commissione bilancio, e quindi bisogna riformularlo: avremmo bisogno di dieci minuti come Comitato dei nove per rivederci. Io, Presidente, se lei è d'accordo finirei di leggere i pareri...
PRESIDENTE. Questo lo consideriamo al momento accantonato, e passiamo agli altri.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Sugli emendamenti Nuti 13.10 e Sisto 13.21 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, mentre sull'emendamento Bindi 13.23 il parere è favorevole.
Sugli emendamenti Sarti 13.11 e Nuti 13.12 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario; sull'emendamento Nuti 13.14 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, e anche la Commissione bilancio ha espresso parere contrario.
Sugli emendamenti Sarti 13.l3, Nuti 13.15 e 13.16 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Sugli emendamenti Bindi 13.22 e 13.24 il parere è favorevole; sull'emendamento Nuti 13.17 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, e anche la Commissione bilancio ha espresso parere contrario.
Sugli emendamenti Nuti 13.18, 13.19 e 13.20 vi è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
PRESIDENTE. Il Governo ?
COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarti 13.1. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 13.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Grillo, Matarrelli...
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 64
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 409
Votanti 402
Astenuti 7
Maggioranza 202
Hanno votato sì 71
Hanno votato no 331.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 13.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Rampelli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 408
Votanti 392
Astenuti 16
Maggioranza 197
Hanno votato sì 66
Hanno votato no 326.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Bindi 13.25.
Chiedo alla presentatrice se accetti la riformulazione dell'emendamento Bindi 13.25.
ROSY BINDI. Signor Presidente, non sono d'accordo sulla riformulazione. Non so che cosa accade però in questi casi: le chiedo... Una carenza regolamentare !
PRESIDENTE. Se lei non accetta... A parte, onorevole Bindi, lei mi insegna, essendo stata qui molto più di me.
ROSY BINDI. Ho avuto un attimo di...
PRESIDENTE. Se lei non accetta la riformulazione, non viene posto in votazione così come riformulato e viene posto ai voti con il parere contrario del relatore e del Governo, a meno che non ci sia da parte del relatore e del Governo un'ulteriore proposta, che, come è noto, spetta soltanto al relatore e al Governo.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Presidente, chiediamo l'accantonamento di questa riformulazione; dal momento che è stata votata all'unanimità in Commissione giustizia, vogliamo meditarci sopra ancora un momento.
PRESIDENTE. Bene, allora se accantoniamo l'emendamento Bindi 13.25 di conseguenza sono accantonati anche gli emendamenti Nuti 13.3, Nuti 13.4 e Nuti 13.5.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Nuti 13.6.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nuti Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Grazie, Presidente. Colleghi, questo emendamento è molto importante e riguarda le incompatibilità. Cosa accade attualmente ? Al momento, lo scandalo Saguto a Palermo vede il giudice nominare l'amministratore giudiziario, questo può per gestire le aziende che gli vengono affidate nominare a sua volta dei coadiutori; ebbene, a Palermo capitava che l'amministratore giudiziario nominasse il marito del giudice o il figlio del giudice perché non c’è una norma che impedisca queste nomine. Quindi l'amministratore giudiziario per farsi aiutare a gestire le aziende sequestrate può nominare il marito del giudice che a sua volta ha nominato l'amministratore. Questo ha creato quella che nei giornali è stata definita una cupola. Ora, io non so se si può definire una cupola, ma ciò che accadeva era che Pag. 65noi come Stato sequestravamo i beni a Cosa nostra e poi venivano gestiti da alcuni come fossero «cosa loro».
Signori, noi dobbiamo decidere se queste incompatibilità le vogliamo ! Se vogliamo risolvere una grossa parte dello scandalo Saguto a Palermo, dove ovviamente sono stati commessi altri reati, come la corruzione che in questo Paese non manca mai, o se vogliamo continuare con questo sistema. Non si può pensare di rimandare questa norma, non si può pensare di inserirla in un altro provvedimento. Presidente, questa norma va approvata ora, perché tantissime aziende hanno visto i propri fatturati azzerati, hanno visto amministratori giudiziari che piazzavano parenti del giudice e poi queste amministrazioni, perché magari i parenti del giudice non erano in grado di gestire queste aziende in quanto probabilmente raccomandati di basso livello, hanno visto perdere posti di lavoro e ovviamente portare al fallimento e alla chiusura delle aziende.
Non possiamo che chiedere un voto favorevole a questo emendamento se si vuole veramente affrontare lo scandalo che è stato ricordato da tutti, da Forza Italia al PD o a SEL, mentre la Lega Nord non era presente, e da mesi viene raccontato sulla stampa in merito allo scandalo Saguto a Palermo, allora dobbiamo approvare questo emendamento. L'incompatibilità dei soggetti che aiutano l'amministratore giudiziario è fondamentale, non è possibile permettere ancora questo. Per risolvere, per mettere una toppa alla legge, il presidente del tribunale Fontana ha emanato una circolare per impedire che venissero nominati parenti dei giudici, addirittura parenti dei cancellieri. Mi si chiederà perché io dica questo. Capitava addirittura che in questa rete gigantesca, in questa sorta di sistema piovra, venissero piazzati in queste aziende sequestrate anche i figli dei cancellieri del tribunale.
Quindi abbiamo vari soggetti del tribunale che vengono piazzati dall'amministratore, il quale viene nominato dal giudice, e questi soggetti possono essere anche parenti del giudice che ha nominato l'amministratore. Sembra assurdo però è accaduto. Allora vi chiedo di approvare questo emendamento per inserire questa incompatibilità, non è possibile utilizzare la scusa di inserire questo in un altro provvedimento, non è possibile trasformare questo in ordine del giorno, va approvato ora. Da mesi non si parla di altro a Palermo e in Sicilia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), è scandaloso che nonostante tanti di voi si siano sorpresi per questo scempio non sono intervenuti al riguardo e non hanno neanche presentato emendamenti al riguardo, Presidente. Questa è la verità, tutti zitti senza risolvere questo scempio in Sicilia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà. No ? Io ho una serie di iscritti a parlare a titolo personale, quindi ditemi voi chi interviene. Onorevole Dell'Orco ? Mi dica onorevole Sarti, io ho degli iscritti a parlare a titolo personale.
GIULIA SARTI. Signor Presidente, chiedo se può intervenire prima la presidente Ferranti.
PRESIDENTE. Le chiedo scusa, non l'avevo vista. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferranti. Ne ha facoltà.
DONATELLA FERRANTI, Presidente della II Commissione. Signor Presidente, non sapevo che ci fosse un elenco di iscritti a parlare, quindi Presidente non ho insistito perché forse era bene sentire tutti. Mi preme però rappresentare questo, che la Commissione nel Comitato dei nove ha valutato questo emendamento, i proponenti lo sanno. Ovviamente il principio di un'ulteriore moralizzazione, perché sappiamo poi che queste devianze rappresentano reati ed illeciti disciplinari, tant’è vero che nel caso di specie c’è stata anche la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio, quindi parliamo sempre di devianze criminali in qualche modo, però è Pag. 66giusto che ci siano delle norme di prevenzione e quindi delle regole che vanno al di là della deontologia. Però, Presidente, l'aspetto che è stato valutato in Commissione, quindi mi sembrava anche che i colleghi del MoVimento 5 Stelle avessero percepito qual era poi il messaggio che abbiamo cercato di far passare in Commissione: se c’è bisogno di regole che prevedano ulteriori incompatibilità rispetto a quelle già previste, esse non possono riguardare solo le misure di prevenzione (perché qui siamo nell'ambito delle misure di prevenzione), abbiamo tutta la materia del fallimentare, tutta la materia degli incarichi peritali. Quindi, abbiamo detto che solleciteremo, anche con un ordine del giorno di Commissione, il Governo a prevedere ciò nell'ambito della normativa dell'ordinamento giudiziario, perché quella è la sede; prevedere un'incompatibilità di nomina del parente del giudice nel procedimento di prevenzione è qualcosa di abnorme, non serve a nulla. Quindi è questa la finalità, è ben riconosciuta, e la risposta ai casi singoli non si dà con le leggi nell'immediatezza. Questa legge tra l'altro era già in cantiere in Commissione giustizia, non è stato il caso Saguto a portare questo provvedimento in Parlamento e tutte queste norme, anche di maggior rigore e anche di prevedibilità del procedimento, trasparenza, confronto e specializzazione, vanno in quel senso. Era una risposta che già era pronta per il settore ma la risposta alle incompatibilità e alle nomine del marito, del parente, del cognato da parte del giudice tal dei tali o del parente dell'amico dell'amico, non si risolve in questa sede. Si risolve rafforzando il codice deontologico, il disciplinare e soprattutto prevedendo delle incompatibilità a livello di ordinamento giudiziario. Ogni cosa va fatta nel suo contenitore, questa è la risposta che abbiamo dato in Commissione e che mi sembrava opportuno riferire anche all'Aula perché nessuno si tira indietro rispetto ad un maggiore rispetto delle regole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Grazie Presidente, qui siamo all'incredibile perché tutte le volte che in quest'aula c’è l'occasione di porre rimedio a dei problemi che non sono un caso singolo poiché oggi abbiamo parlato del caso Saguto, ma questo è un problema che potrebbe verificarsi innumerevoli volte. È ovvio che il Parlamento non interviene sui casi singoli, ma laddove vi sono delle incompatibilità che non sono disciplinate attualmente dall'ordinamento e che, invece, noi vorremmo porre al sicuro, perché di questo si parla, di precise incompatibilità. Noi abbiamo oggi l'occasione di approvare questo emendamento, non capiamo perché tutte le volte che c’è qui in aula la possibilità bisogna rimandare, magari al Governo, magari ad altre leggi che poi, puntualmente, non vengono mai fatte. Quando si parlava di conflitti d'interessi è stato così, quando si parlava di tantissime norme che noi abbiamo richiesto di approvare immediatamente c’è stato sempre detto «lo faremo poi». Un ordine del giorno non è e non ha la valenza di un emendamento, questa è la sede opportuna, approviamo questo emendamento oggi, non chissà quando (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Dell'Orco. Ne ha facoltà.
MICHELE DELL'ORCO. Grazie, Presidente. Intanto, presidente Ferranti, le volevo ricordare che la mafia non si combatte con giri di parole o ordini del giorno, ma con i fatti e qua ne abbiamo l'occasione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Il sistema Saguto, come hanno ricordato anche i miei colleghi, cioè lo scandalo sui beni confiscati alla mafia, è replicabile con questa legge del Partito Democratico (Commenti della deputata Ferranti).
PRESIDENTE. Onorevole presidente ! Prego, onorevole Dell'Orco.
Pag. 67MICHELE DELL'ORCO. Dicevo, la Saguto spaziava – faccio un breve riassunto – nelle nomine degli amministratori e nelle società confiscate in cambio di incarichi per il marito, per amici e parenti e noi, con questo emendamento, chiediamo l'incompatibilità con coniuge, parenti e conviventi con il giudice che dispone la nomina. Di solito, se io a casa mia lascio aperta la porta e vengono a rubarmi, la volta dopo forse ci penso due volte e chiudo quella porta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Voi adesso, invece, state aprendo anche la finestra e ci dovete spiegare il motivo per cui non si mette nero su bianco l'incompatibilità: è molto facile, basta votare verde (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole D'Uva. Ne ha facoltà.
FRANCESCO D'UVA. Sì, Presidente. Molto brevemente voglio invitare la maggioranza, la presidente, il relatore a ripensare questo parere, addirittura l'invito al ritiro. Ciò, perché è vero che questa proposta di legge già era in Commissione, però c’è stata un'accellerata non indifferente, su questo non ci sono dubbi, a causa di questo scandalo Saguto. Abbiamo fatto tutto di fretta, l'unica cosa che veramente blocca il sistema Saguto è questo emendamento, l'unica: vogliamo approvarlo o non vogliamo approvarlo ? Chiedo un'ulteriore riflessione della maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mannino. Ne ha facoltà.
CLAUDIA MANNINO. Grazie Presidente. Potremmo anche condividere le riflessioni fatte dalla presidente, però i fatti di cronaca ci dicono esattamente l'opposto. I fatti di cronaca ci dicono come la malavita organizzata sia capace di leggere fra le righe dei provvedimenti, allora mentre noi qui ancora rinviamo e ricordiamo che la legge sul conflitto d'interessi, la cui discussione è ferma in Commissione (è stata rimandata in Commissione), poiché è una norma che evidentemente non viene considerata urgente in questo Paese, io invito la maggioranza a ripensare la votazione su questo emendamento facendo una riflessione su un concetto. Quando noi parliamo di beni confiscati alla mafia dovremmo anche pensare a beni che debbono essere restituiti alla collettività perché impropriamente sono stati sottratti alla collettività con il malaffare. E allora nel momento in cui noi non approviamo questo emendamento, anzi diciamo che i beni confiscati alla collettività quasi quasi sappiamo già a chi darli, non stiamo rispettando il principio fondamentale dei beni confiscati alla mafia...
PRESIDENTE. Concluda, onorevole Mannino, grazie.
CLAUDIA MANNINO. ..., dei beni confiscati al malaffare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.
MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. Come è possibile non indignarsi rispetto al rifiuto di voler votare questo emendamento ? Questo emendamento impedisce una partita di giro di potenziali o attuali favori personali tra l'amministratore giudiziario e l'eventuale, il possibile giudice. Come è possibile appellarsi a regole ed a codicilli relativamente a potenziali contenitori opportuni nel momento in cui lei, presidente Ferranti e lei sottosegretario, avete la possibilità di esprimervi ora mettendo un freno immediato a questo scambio di untuosità, a questo scambio di favori, a questa possibilità di mettere in ginocchio aziende attraverso un semplice provvedimento che rompe un circolo vizioso.
Allora, questo, ancor di più, vi dovrebbe far vergognare del fatto che non avete una testa pensante e fate tutto quello Pag. 68che vi dice Renzi, senza neanche avere la possibilità di cambiare una virgola con la vostra testa.
PRESIDENTE. Concluda.
MASSIMO ENRICO BARONI. Siete legislatori o siete dei blandi esecutori di chi vi ha dato una poltrona (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Costantino. Ne ha facoltà.
CELESTE COSTANTINO. Presidente, solo per annunciare il voto favorevole di Sinistra Italiana all'emendamento presentato dal MoVimento 5 Stelle e aggiungo anche che, indipendentemente anche dal caso Saguto, in realtà questo è un emendamento di buonsenso, che ci mette davanti a dei fatti che dovrebbero essere già normati e che assolutamente non si possono più posticipare, ma bisogna approfittare proprio di questo momento e di questa riforma per fare in modo che si vada a colmare un vuoto che, evidentemente, c'era, visti i fatti di cronaca che ci siamo trovati ad affrontare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bindi. Ne ha facoltà.
ROSY BINDI. Presidente, inviterei la presidente Ferranti e il relatore ad accantonare questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché sono vere tutte le motivazioni di carattere generale che la presidente Ferranti ha portato, però qui ci troviamo davanti a un articolo che dà una delega al Ministero della giustizia perché finalmente faccia un albo degli amministratori giudiziari e detti i criteri con i quali individuare gli amministratori e assegnare loro gli incarichi.
Ora, credo che un criterio che il Parlamento potrebbe dettare al Ministero sia quello delle incompatibilità. Dopodiché, sarà il decreto ministeriale a dettagliare o meno, così come ha fatto il presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo. Invito davvero, perché questa è materia...
PRESIDENTE. Concluda.
ROSY BINDI. Grazie, Presidente, so di rubare un secondo in più. Questa è materia estremamente delicata, non solo dopo il caso di Palermo, perché quel caso vi è stato perché mancavano anche le regole, al di là del comportamento penalmente rilevante di qualcuno. È un sistema di regole carenti che noi, con questa legge, cerchiamo di colmare.
Allora, dopo affronteremo il tema del numero degli incarichi, ma il punto è questo: diamo criteri di merito al Ministero perché faccia un buon decreto ministeriale; tra questi criteri, indichiamo le incompatibilità. Sarà poi il Ministero a valutare, ma questo principio, secondo me, dal Parlamento deve uscire (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, prendo spunto anche da questo ultimo intervento, ma mi rifaccio alla discussione che era stata fatta già su quell'altro emendamento, tra l'altro accantonato, quello che poi rimette al Ministero, con il decreto ministeriale, di stabilire, intanto, il divieto di cumulo, i limiti, e quindi di riempire di contenuti la delega che oggi voi state votando.
Quindi, ritengo anch'io che sia opportuno, siccome abbiamo accantonato l'altro emendamento, accantonare anche questi, e tengo a sottolineare che il tema delle incompatibilità è un tema centrale, che già esiste. Tra l'altro, vi è anche un dovere del presidente del tribunale di vigilare su questi incarichi; non solo su questi, che riguardano le misure di prevenzione, ma Pag. 69anche su quelli – e parliamone – delle sezioni fallimentari, nonché, generalmente, tutta la rotazione che riguarda i CTU.
Quindi, quello delle incompatibilità è un tema che va certamente poi allargato e sul quale già i presidenti dei tribunali devono vigilare. Vi sono già delle prassi e dei criteri, come dimostra quello che è stato fatto ora, senza bisogno della norma, dal presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, Fontana, che è stato più volte citato.
Quindi, anche il Governo è favorevole all'accantonamento di questo emendamento, per trattarlo insieme all'altro emendamento accantonato, su cui è stata presentata una riformulazione che il Governo condivide, tra l'altro approvato in Commissione, in sede di Comitato dei nove all'unanimità, anche con il consenso del MoVimento 5 Stelle.
Quella potrà essere l'occasione per ragionare insieme su una riformulazione e per tenere conto anche delle incompatibilità ed esplicitare cosa vuole la Camera, cosa vuole il Parlamento sul tema delle incompatibilità e il Ministero con il decreto ministeriale recepirà questo criterio.
Sarà forse uno dei punti più importanti su cui il decreto ministeriale dovrà intervenire proprio perché le incompatibilità sono al centro. Si parlava anche della questione dei dipendenti dell'amministrazione giudiziaria e dei parenti, a 360 gradi.
Quindi, anche il Governo è favorevole all'accantonamento di questo emendamento e chiede di trattarlo insieme all'emendamento Bindi 13.25.
PRESIDENTE. Riassumo la situazione. La presidente Bindi ha avanzato una proposta di accantonamento sulla quale il Governo ha espresso un parere favorevole. Qual è il parere del relatore ?
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Signor Presidente, le sagge parole della presidente Bindi e del sottosegretario Ferri ci aiutano. Il parere della Commissione sull'accantonamento è favorevole, proprio per ciò che ha detto la presidente Bindi e che ha ripreso il sottosegretario Ferri.
Da parte nostra non c’è alcuna reticenza sul merito, quando «merito» significa incompatibilità e trasparenza. Noi abbiamo voluto, e lo ribadiamo richiamandoci alle parole sia della presidente Bindi sia del sottosegretario Ferri, trovare una soluzione nell'orizzonte della sistematicità, per dirla con una parola cara alla presidente Bindi, nell'orizzonte dell'organicità.
Quindi, accettiamo l'accantonamento in questa prospettiva.
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, consideriamo accantonato l'emendamento.
RICCARDO NUTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Signor Presidente, intervengo per comunicare all'Assemblea e ai colleghi che in realtà, inserendo l'emendamento 13.6 a mia firma nell'emendamento Bindi 13.25, citato sia dalla collega Bindi sia dal rappresentante del Governo sia dal relatore Mattiello, non si fa altro che rimandare all'ennesimo decreto attuativo contenuto nell'emendamento 13.25.
Hanno deciso di accantonarlo, ma anticipo subito che, se questo è l'indirizzo, cioè rimandare tutto a un decreto attuativo, non possiamo essere favorevoli.
PRESIDENTE. Onorevole Nuti, scusi se la interrompo. Vi è la volontà di valutare una riformulazione ma non possiamo sapere ...
RICCARDO NUTI. Ho detto questo per gli interventi che ci sono stati.
PRESIDENTE. Onorevole Nuti, da un punto di vista procedurale ho bisogno di sapere se lei è contrario alla proposta di accantonamento, perché in tal caso dovrei porla in votazione. Se invece è d'accordo possiamo andare avanti, avendolo accantonato.
Pag. 70RICCARDO NUTI. Siamo favorevoli all'accantonamento e spiegheremo le motivazioni.
PRESIDENTE. L'emendamento Nuti 13.6 è accantonato e, a questo punto, onorevole Nuti, avviso che è accantonato anche l'emendamento Nuti 13.7, che verte sulla medesima questione.
Gli emendamenti Sarti 13.8 e 13.9 sono stati ritirati.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bindi 13.26, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Tinagli, Boccuzzi, Carinelli.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 415
Votanti 411
Astenuti 4
Maggioranza 206
Hanno votato sì 406
Hanno votato no 5
La Camera approva (Vedi votazioni).
L'emendamento Ermini 13.27 va, quindi, accantonato insieme agli altri.
Passiamo all'emendamento Nuti 13.10, sul quale vi è un invito al ritiro. Prego, onorevole Nuti.
RICCARDO NUTI. Grazie Presidente, questa rappresenta una proposta del MoVimento 5 Stelle. Se non erro, in Comitato dei nove è stato detto che è già così. Beh, secondo noi non è proprio esatto e comunque meglio specificarlo. Noi chiediamo che l'amministratore giudiziario, nello svolgimento dei compiti, debba attenersi alle linee guida fissate ai sensi dell'articolo 112, comma 4, lettera a), dal consiglio direttivo dell'agenzia. Perché, qual è la proposta, Presidente ? La proposta è di creare una rete fra tutte quelle aziende che in quel territorio sono state sequestrate ed eventualmente confiscate. Faccio un esempio: ad un amministratore di un'azienda viene sequestrato il suo supermercato. Poi abbiamo un altro imprenditore che invece ha un terreno dove coltiva delle olive, per esempio. Allora, magari mettere in rete questi soggetti aiuta le imprese, entrambe le imprese. Perché, cosa accade al momento ? Al momento accade questo, signori: l'azienda, per esempio, il supermercato, viene sequestrato, però i fornitori, che probabilmente erano vicini alla malavita, non riforniscono più quell'azienda nel momento in cui viene sequestrata. Quindi, probabilmente, il supermercato o l'azienda X avrà difficoltà con i fornitori. Allora, cosa bisogna fare secondo noi come proposta ? Bisogna creare questa rete di fornitori fra tutte le aziende sequestrate per permettere che, se all'azienda che viene sequestrata, i fornitori, che erano vicini alla malavita, decidono di non contribuire più con le forniture, allora l'altro imprenditore, che avrà confiscato il terreno, che produce per esempio olive, potrà essere il fornitore dell'altra azienda. Così si fanno funzionare le aziende ed invece, in questo momento, in questi anni, proprio a chi dice che la normativa già prevede questo, ciò che accade e che è accaduto fino ad ora è che il 95 per cento delle aziende è fallito. Proprio per questo motivo: non c’è una rete fra aziende. Quindi, chiediamo semplicemente di approvare questo emendamento – non mi sembra di chiedere chissà cosa – per favorire la collaborazione fra le aziende sequestrate, che sono magari sequestrate in diversi settori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 13.10, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Gregori, Carinelli, De Girolamo...
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 71
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 408
Votanti 392
Astenuti 16
Maggioranza 197
Hanno votato sì 105
Hanno votato no 287.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
(Il deputato Gianni Farina ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sisto 13.21, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Spadoni, Fossati, Brignone, Ginefra...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 404
Votanti 312
Astenuti 92
Maggioranza 157
Hanno votato sì 29
Hanno votato no 283.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
(Il deputato Marcon ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bindi 13.23, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Patriarca, Cani, Berlinghieri, Pollastrini...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 417
Votanti 373
Astenuti 44
Maggioranza 187
Hanno votato sì 368
Hanno votato no 5
La Camera approva (Vedi votazioni).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarti 13.11, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Siamo favorevoli.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Presidente, la richiesta, è molto semplice, si ritiene che la relazione scritta dall'amministratore giudiziario, che deve essere inviata al tribunale, quindi al giudice, per un'idonea valutazione, possa essere tranquillamente inviata anche alla Direzione nazionale antimafia. È veramente una richiesta di buonsenso che abbiamo fatto con questo emendamento per permettere alla Dna di avere coscienza di quelle che sono le risultanze dopo il primo periodo di amministrazione giudiziaria che stiamo ampliando ad un anno come primo termine e non più, come avveniva prima, per solo sei mesi. Quindi questa possibilità per la Dna ci sembra idonea proprio perché allarghiamo la sfera di coloro che possono conoscere il merito di queste relazioni dell'amministratore giudiziario.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 13.11, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Magorno, D'Ambrosio, Lombardi, Vico...Pag. 72
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 416
Votanti 394
Astenuti 22
Maggioranza 198
Hanno votato sì 109
Hanno votato no 285
La Camera respinge (Vedi votazioni).
(La deputata Bossa ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Nuti 13.12.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Annuncio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Grazie, Presidente. L'amministratore giudiziario ha dei compiti quando vengono sequestrati dei beni e tra questi vi è quello di fare una relazione, però non si specifica bene che cosa deve essere il contenuto della relazione. Noi con questo emendamento, cari colleghi (che spesso votate «no» senza magari conoscere il contenuto quindi cerco di illustrarlo nuovamente), diciamo che la relazione «deve distinguere chiaramente, in conformità a quanto previsto dall'articolo 37, comma 5, le aziende e i patrimoni di riferimento, patrimoni individuali, i beni personali, i beni riconducibili a terzi di cui, nel procedimento di prevenzione, si assume il ruolo di intestatari fittizi». Chiediamo semplicemente questo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 13.12, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Rotta, Monchiero, Micillo, Gigli, Pilozzi...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 417
Votanti 406
Astenuti 11
Maggioranza 204
Hanno votato sì 131
Hanno votato no 275
La Camera respinge (Vedi votazioni).
(La deputata Coscia e il deputato Oliverio hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Nuti 13.14, su cui vi è il parere contrario della Commissione, del Governo e anche della V Commissione (Bilancio).
Se nessuno chiede di intervenire... Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Sarti. Ne ha facoltà. Onorevole Sarti, magari vi chiamo io, però, vi chiedo la cortesia, magari segnalatemelo voi.
GIULIA SARTI. Avevo alzato la mano alla fine della votazione.
PRESIDENTE. Siccome la stavo guardando, le assicuro che la ha alzata dopo che io l'ho chiamata. Comunque, prego.
GIULIA SARTI. No, no, l'avevo alzata alla fine della votazione per prevenire, ma lo faremo quando si tratta dell'emendamento.
PRESIDENTE. Va bene, va bene, andiamo avanti.
GIULIA SARTI. Solo per dichiarare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.
Pag. 73 RICCARDO NUTI. Grazie Presidente. Secondo me è evidente che non si vuole fare funzionare il sistema del sequestro dei beni confiscati. L'Agenzia, a nostro parere, deve avere un ruolo attivo già dal sequestro e non, come è stato modificato tramite coordinamento formale, dalla confisca di secondo grado. Il testo vigente dice confisca di primo grado.
Allora noi cosa facciamo con quest'emendamento ? Non solo diciamo che l'Agenzia deve essere parte attiva già nel momento del sequestro, ma introduciamo forme di pubblicità che siano anche collegate a quelli che sono gli spazi che la Presidenza del Consiglio ha all'interno della RAI. Il motivo è chiaro, Presidente: semplicemente fare sì che queste aziende e questi beni dall'ingente valore possano essere conosciuti da tutti e, quindi, non vi siano affidamenti fatti con poca trasparenza e poca pubblicità. Da questo punto di vista, per prevenire situazioni spiacevoli, la pubblicità tramite i canali RAI, secondo noi, è un elemento da valutare, insieme alla questione che l'Agenzia deve subentrare al momento del sequestro.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 13.14, con il parere contrario della Commissione e del Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Murer, Vico, Palma...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 418
Votanti 382
Astenuti 36
Maggioranza 192
Hanno votato sì 85
Hanno votato no 297
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarti 13.13.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Presidente, dichiaro il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Grazie Presidente. Io non comprendo, da questo punto di vista, che difficoltà hanno il Governo e il relatore della maggioranza a fare partecipare l'Agenzia fin dal momento del sequestro. In pratica noi chiediamo questo. Inoltre, ovviamente, l'emendamento prevede che, se l'Agenzia, come al momento avviene, non pubblica l'elenco dei beni sequestrati, ci siano delle sanzioni previste dalla normativa dell'articolo 46 del decreto legislativo 14 marzo 2013 n. 33, quella che si chiama responsabilità dirigenziale.
Infatti, ad oggi, Presidente, l'Agenzia dei beni confiscati alla mafia non pubblica l'elenco, dicendo che c’è nel suo sito un allineamento con il Ministero della giustizia e quello che accade è che nessuno viene sanzionato. Quindi, noi vogliamo che l'Agenzia abbia parte attiva dal sequestro e che pubblichi quest'elenco.
PRESIDENTE. Se nessun altro intende intervenire, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarti 13.13 , con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Carinelli, Iacono, D'Incà..
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 409
Votanti 374
Astenuti 35
Maggioranza 188 Pag. 74
Hanno votato sì 82
Hanno votato no 292
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 13.15, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Fabbri, Cesaro Antimo, Sani, Liuzzi ...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 408
Votanti 392
Astenuti 16
Maggioranza 197
Hanno votato sì 75
Hanno votato no 317
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Passiamo all'esame dell'emendamento Nuti 13.16. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Intervengo per dichiarare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Grazie Presidente. Il fenomeno dei beni sequestrati e confiscati alla mafia è di circa 30 miliardi di euro, più della legge stabilità. Questo è il valore che hanno i beni sequestrati e confiscati alla mafia. Noi chiediamo semplicemente che l'Agenzia abbia un ruolo attivo. L'Agenzia deve avere più persone e più risorse economiche. Non è possibile che l'idea del Governo e della maggioranza sia quella invece di far partecipare l'Agenzia alla confisca di secondo grado. Ciò significherebbe, infatti, che il ruolo dell'Agenzia sarebbe inutile.
Vogliamo che siano date più risorse e più persone competenti all'Agenzia, e coerentemente con questa richiesta, che in alcune parti viene accolta, chiediamo che l'Agenzia abbia un ruolo attivo prima e non dopo, come è accaduto. Per inciso, signor Presidente, questa parte va a correggere ciò che viene definito il coordinamento formale: tramite una richiesta di coordinamento formale, in Commissione, è stato modificato da primo a secondo grado, come se nulla fosse. Noi dobbiamo presentare un emendamento per cercare di riportare da secondo a primo grado. Ciò perché non si tratta per noi di una cosa accettabile. Mi dica lei se questa è, secondo lei, una richiesta formale, come è stato detto in precedenza.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 13.16, con il parere contrario del relatore e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 396
Votanti 380
Astenuti 16
Maggioranza 191
Hanno votato sì 71
Hanno votato no 309
La Camera respinge (Vedi votazioni).
(Le deputate Casellato e Bonomo e il deputato Gutgeld hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).
Passiamo all'esame dell'emendamento Bindi 13.22. Se nessun intende intervenire, passiamo ai voti.Pag. 75
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bindi 13.22, con il parere favorevole del relatore e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Gigli, Sani, Carinelli, Turco...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 403
Votanti 374
Astenuti 29
Maggioranza 188
Hanno votato sì 362
Hanno votato no 12
La Camera approva (Vedi votazioni).
(Il deputato Gutgeld ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bindi 13.24, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Oliaro, Locatelli, Gallinella...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 412
Votanti 381
Astenuti 31
Maggioranza 191
Hanno votato sì 305
Hanno votato no 76
La Camera approva (Vedi votazioni).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Nuti 13.17.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Annuncio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Il parere contrario a questo emendamento dimostra che non c’è volontà di migliorare la situazione attuale, Presidente, al di là di tanti annunci. Con questo emendamento cosa facciamo ? Diciamo che, entro sei mesi dal sequestro, l'Agenzia deve pubblicare sul proprio sito l'elenco di tutti i beni che sono stati sequestrati e diciamo che se non lo fa, come accade attualmente, c’è questa responsabilità dirigenziale, quindi qualcuno possa pagarne le conseguenze. E, visto che questa situazione continua ormai da mesi, perché la mancanza dei dati dei beni confiscati nel sito dell'Agenzia è una cosa che si verifica da tantissimo tempo, allora, a quel punto, abbiamo introdotto anche la possibilità, da parte del Presidente del Consiglio, visto che l'Agenzia passa sotto la Presidenza del Consiglio, di provvedere alla sostituzione del direttore dell'Agenzia. Infatti, non è possibile che ci sia un direttore di un'Agenzia che non pubblica l'elenco di questi beni sequestrati e nessuno ne paghi le conseguenze.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 13.17, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Palese, Gigli, Casellato, Invernizzi, Di Battista, Patriarca.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 399
Votanti 385
Astenuti 14
Maggioranza 193
Hanno votato sì 77
Hanno votato no 308.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Nuti 13.18.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarti. Ne ha facoltà.
GIULIA SARTI. Siamo favorevoli.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Grazie, Presidente. Al momento il testo che è stato partorito dalla Commissione giustizia dice che l'Agenzia, entro un mese dalla comunicazione del deposito del provvedimento di confisca di secondo grado – e non, come diciamo noi, dal sequestro, ma facciamo finta di nulla –, pubblica nel proprio sito Internet l'elenco dei beni immobili oggetto di confisca, al fine di facilitare la richiesta di utilizzo da parte degli aventi diritto. Però, Presidente, come sempre, non sono previste sanzioni, neanche la responsabilità dirigenziale. Quindi, noi chiediamo, proprio a questo punto, di inserire la sanzione dirigenziale. Se il relatore non ha intenzione di cambiare il parere chiediamo l'accantonamento di questo emendamento, perché è veramente assurdo non inserire almeno questo tipo di sanzione quando l'elenco in realtà non viene pubblicato.
PRESIDENTE. Onorevole Palese, su che cosa vuole intervenire ? Siccome c’è una richiesta di accantonamento, volevo sentire il relatore. Onorevole Palese, io devo chiedere al relatore se è d'accordo con l'accantonamento. Però, se lei vuole fare una dichiarazione di voto, la faccia. Prego, onorevole Palese.
ROCCO PALESE. Intervengo per esprimere il voto favorevole su questo emendamento, che mi sembra di buon senso dal punto di vista della trasparenza. Sarebbe veramente paradossale se il Governo, la maggioranza e il relatore esprimessero parere diverso rispetto alla pubblicazione.
Mi sembra una cosa lapalissiana: va molto meglio se c’è una responsabilità rispetto alla pubblicazione, dal momento che pochi si pongono il problema di osservare le leggi del nostro Paese.
PRESIDENTE. Onorevole relatore, rispetto alla richiesta di accantonamento dell'emendamento Nuti 13.18, che ovviamente si riferisce anche ai due emendamenti successivi Nuti 13.19 e Nuti 13.20 che concernono sostanzialmente la stessa cosa, mi deve dire se è favorevole alla proposta di accantonamento o meno. Onorevole Ferranti, stiamo parlando degli emendamenti Nuti 13.18, Nuti 13.19 e Nuti 13.20. In realtà la richiesta di accantonamento è sull'emendamento Nuti 13.18 ma conseguentemente dovrebbero essere accantonati anche quelli.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Non siamo favorevoli all'accantonamento.
PRESIDENTE. Sta bene. Onorevole Sarti, formalizza la richiesta di accantonamento ? Evidentemente sì. Chi è favorevole all'accantonamento ? Prego, onorevole Sarti.
GIULIA SARTI. Siamo favorevoli all'accantonamento ovviamente per le motivazioni già espresse dal collega Nuti.
PRESIDENTE. Chi è contrario ?
ROCCO PALESE. Sono contrario all'accantonamento con l'auspicio che gli emendamenti vengano approvati.
PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti.
Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di accantonamento dell'emendamento Nuti 13.18.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 77
La Camera respinge per 215 voti di differenza.
A questo punto, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 13.18, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Milanato... Scusate perché forse il Presidente ha commesso un errore... non c’è alcun errore semplicemente resterà agli atti che la votazione che compare con il n. 85 era una votazione a voto palese senza registrazione di nomi.
Lattuca... Giampaolo Galli...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 411
Votanti 406
Astenuti 5
Maggioranza 204
Hanno votato sì 122
Hanno votato no 284.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Nuti 13.19.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.
ROCCO PALESE. Presidente, rimango veramente sorpreso della pervicacia con cui si vota contro questi emendamenti con quello che è successo: uno dei problemi all'interno del nostro Paese è il fatto che mancano i controlli nella pubblica amministrazione poiché sono stati aboliti.
Riscontriamo che anche nel contesto di questo problema, di questo tema dell'Agenzia e dei beni confiscati mancano i controlli, si agisce senza controlli, perché altrimenti non sarebbero successe le cose che sono successe a Palermo, in Sicilia, in riferimento a quello che si è determinato, ma qui c’è del marcio. Non approvare questi emendamenti significa che il Governo e la maggioranza si assumono la responsabilità di tenere segreti questi beni, in maniera tale che, poi, c’è chi va lì a scegliere che cosa fare e che cosa non fare, se prenderli, se gestirli e come gestirli. È una responsabilità incredibile.
Invece, nel momento in cui si pone la sanzione vi è la responsabilità oggettiva da parte di chi nell'Agenzia non adempia a questo provvedimento di pubblicazione. Si dice che praticamente non ci deve essere la sanzione, che questa cosa non va bene. Si dica chiaramente che si vuole continuare con questa gestione, garantendo il marcio del marcio rispetto a questo problema, perché questa è una proposta non solo di buonsenso ma che va verso la trasparenza, che rende pubblico il procedimento. Il problema è il mancato utilizzo, gli imbrogli che ci sono tra i giudici, tra gli amministratori giudiziari e tutte queste cose che abbiamo riscontrato, esiste un vero e proprio governo sottobosco, una zona franca, perché qui sono state dette solo alcune cose, ma se noi, poi, dobbiamo parlare di come vengono gestite le gestioni fallimentari, le aste e quant'altro, qui, altro che corruzione, altro che associazione a delinquere mafiosa e corporativa. Lo sappiamo tutti questo. Davanti a una situazione del genere si dice: no. Rimango veramente sorpreso e noi voteremo a favore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Costantino. Ne ha facoltà.
CELESTE COSTANTINO. Grazie Presidente, intervengo solo per sottolineare un equivoco che si sta creando rispetto a questi emendamenti, perché sia l'emendamento Nuti 13.17 che il 13.18 non intervengono sulla pubblicazione dei beni confiscati, ma del deposito dei provvedimenti di sequestro ed è questo il motivo per cui noi abbiamo votato in maniera contraria a quei due emendamenti. L'emendamento 13.20, invece, sempre a prima firma Nuti, si inserisce nel testo del provvedimento dove si parla di beni confiscati e dove viene chiesto, appunto, che ci siano delle responsabilità dirigenziali nel momento in cui non avviene la pubblicazione. Per Pag. 78questo motivo noi abbiamo votato contro quegli emendamenti e voteremo, invece, a favore dell'emendamento Nuti 13.20.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nuti. Ne ha facoltà.
RICCARDO NUTI. Presidente, intervengo solo per dire che anche il mio emendamento 13.19 interviene sulla confisca. Quindi gli emendamenti Nuti 13.9 e 13.20 vanno proprio in questa direzione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Nuti 13.19, con il parere contrario del relatore e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Fanucci, Casellato, Rampelli, Malpezzi, Giorgetti...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 400
Votanti 366
Astenuti 34
Maggioranza 184
Hanno votato sì 102
Hanno votato no 264.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
(La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DAVIDE MATTIELLO, Relatore. Signor Presidente, visto che sull'articolo 13 abbiamo chiesto l'accantonamento di un paio di emendamenti, noi vorremmo chiedere anche l'accantonamento di questo emendamento Nuti 13.20 per poter fare una valutazione complessiva di quanto è rimasto da discutere. Già che ho la parola, Presidente, chiederei anche di poter continuare l'esame del provvedimento domani mattina, in modo tale che ci possiamo riunire e ritrovare per fare queste valutazioni. Il Comitato dei nove è già convocato dopo la fine dell'Aula.
PRESIDENTE. Sta bene. Ovviamente, onorevole relatore, gli emendamenti a cui lei fa riferimento sono i due principali; poi, come abbiamo detto, ce n’è sono altri collegati a quegli emendamenti, e che sono stati anch'essi accantonati. Quindi, a tutti quelli accantonati finora aggiungiamo anche, se non vi sono obiezioni, onorevole Nuti, onorevole Sarti, anche l'emendamento Nuti 13.20, come su proposta del relatore.
Sta bene. Evidentemente l'articolo 13 non lo possiamo votare, perché ci sono gli emendamenti accantonati che vanno esaminati. Su proposta del relatore, se non vi sono obiezioni, rinviamo ad altra seduta il seguito del provvedimento, in modo che si possa riunire il Comitato dei nove ed esaminare gli accantonati, e presumo anche gli emendamenti agli altri articoli.
Discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 30 ottobre 2015, n. 174, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione (A.C. 3393) (ore 19,30).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'esame delle questioni pregiudiziali presentate al disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 30 ottobre 2015, n. 174, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative Pag. 79delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.
Avverto che ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 3, del Regolamento sono state presentate le questioni pregiudiziali Frusone ed altri n. 1 e Scotto ed altri n. 2 (Vedi l'allegato A – A.C. 3393).
Avverto che, a norma del comma 4 dell'articolo 40 del Regolamento, nel concorso di più questioni pregiudiziali ha luogo un'unica discussione. In tale discussione, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 40, potrà intervenire, oltre ad uno solo dei proponenti (purché appartenenti a gruppi diversi), per illustrare ciascuno degli strumenti presentati per non più di dieci minuti, un deputato per ognuno degli altri gruppi, per non più di cinque minuti.
Al termine della discussione si procederà, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 3, quarto periodo, del Regolamento, ad un'unica votazione sulle questioni pregiudiziali presentate.
L'onorevole Basilio ha facoltà di illustrare la questione pregiudiziale Frusone ed altri n. 1.
TATIANA BASILIO. Presidente, gentili colleghi, da quando il MoVimento 5 Stelle si è seduto sugli scranni del Parlamento il decreto d'urgenza...
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Basilio, nel pregare intanto di lasciare libero il tavolo del Governo..., grazie perché il Governo sta qui per ascoltare coloro che intervengono. E soprattutto prego i colleghi di consentire a chi deve intervenire di poterlo fare. Grazie.
Prego, onorevole Basilio, mi scusi.
TATIANA BASILIO. Da quando il MoVimento 5 Stelle si è seduto sugli scranni del Parlamento il decreto d'urgenza sulla proroga delle missioni internazionali è diventato un appuntamento fisso, ormai almeno due volte l'anno. È un po’ come aspettare Natale e Pasqua, sapendo già prima quali regali ti aspetti. È come giocare una partita conoscendo in anticipo quali mosse farà l'avversario; ma noi, forza politica fresca e combattiva, non vi lasceremo mai alcun margine d'azione indisturbati, anche se giocate partite con il trucco, partite che siete in grado di presentarci, con la massima disinvoltura, come se vi aspettaste che noi da un momento all'altro potessimo cedervi il passo e lasciarvi indisturbati nel vostro modo di agire. Siete voi che prima o poi vi dovrete arrendere, perché non solo non lasceremo andare la presa, ma andremo a prenderci una meta che vi spazzerà via per sempre da questo tavolo di gioco.
E sempre per ritornare alla Pasqua, Presidente, ogni decreto-legge è una sorpresa: in uno si aggiunge il pacchetto antiterrorismo e si esautora la Commissione affari esteri, in un altro ancora si finanzia l'operazione strade sicure per poi vederla rimossa, e aggiunta in una finanziaria; si ottengono importanti impegni da parte del Governo tramite emendamenti, ordini del giorno e modifiche addirittura dei vari decreti-legge missioni che sono passati in quest'Aula da due anni e mezzo a questa parte, che poi, puntualmente vengono disattesi durante l'elaborazione dei testi dei nuovi decreti-legge successivi che arrivano di nuovo in Aula.
Nell'ultimo decreto-legge missioni, convertito in legge il 17 aprile 2015 – quindi solo il 17 aprile, non mesi o anni fa –, si legge che conclusa la missione antipirateria Atalanta, la predetta operazione sarà valutata, sentite le Commissioni parlamentari, in relazione agli sviluppi della vicenda dei due fucilieri di marina, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre; ma nonostante la positiva notizia dell'arbitrato internazionale, rimangono purtroppo ostaggi dell'India e probabilmente, a nostro avviso, delle lobby degli armamenti. E noi che cosa facciamo ? Addirittura siamo al comando questo giro della missione Atalanta !
E poi non prendete in giro voi stessi, signori tecnici del Governo seduti qui davanti a me, che predisponete queste scartoffie (perché a nostro parere ormai dopo due anni e mezzo sono scartoffie) pensando a noi parlamentari come a Pag. 80degli inutili passacarte, sperando che tutti coloro che siedono in Parlamento ci caschino ! Se avete già la consapevolezza che ci sono missioni che dureranno ancora qualche altro anno, perché continuate ad ostinarvi nel centellinare di sei mesi in sei mesi i finanziamenti alle stesse ? Perché ogni tre, sei o nove mesi, ritornate in Parlamento, con all'incirca sempre un mese di ritardo dalla scadenza dello stesso, per edulcorarci la pillola, per farci credere che le guerre che fate nel mondo sono cose buone e giuste ?
Noi non vi crediamo e ormai nemmeno l'opinione pubblica vi crede più ! Perché ormai conoscono tutti queste proroghe delle missioni internazionali da venti anni a questa parte: Afghanistan, Kosovo, Iraq, Cipro, Centro Africa, sono tutte missioni a lunga programmazione, perché fingere di dover restare in urgenza con del personale militare se già si stanno addestrando interi reggimenti per le missioni del 2016 ed anche oltre ? Non prendiamoci più in giro per favore !
Un accenno importante al perché riteniamo che si debba votare favorevolmente la pregiudiziale, signor Presidente e colleghi, di questo decreto-legge è che non serve più un decreto-legge. Direi che ormai è elementare ! Ma probabilmente continuiamo a non sentirci e il Governo continua a non ascoltarci in tutte queste audizioni e proroghe di missioni internazionali. Infatti, da oltre un anno, l'approvazione della legge quadro sulle missioni internazionali, rimpalla da una Camera all'altra, in attesa di definitiva approvazione anche se, a quanto pare, non essendo prioritario per il Governo, (tanto basta un Consiglio dei ministri per sfornare un altro decreto) risulta arenata nelle Commissioni presiedute dagli stessi senatori che evidentemente avevano altro a cui pensare, come per esempio salvare il posto per la prossima legislatura.
Tutto quanto fin qui accennato, in una qualsiasi nazione fondata su regole e guidata dal buon senso farebbe già pendere l'ago della bilancia a favore della necessità di far ritirare questo decreto. Il precedente era già scaduto da oltre 10 giorni, prima che il Consiglio dei ministri ne sfornasse uno nuovo ! A questo punto chiediamo che entro fine anno sia approvata la legge quadro sulle missioni internazionali, legge tanto voluta da noi, ma a questo punto mi domando quanto voluta da voi, per avere una programmazione politica e cancellare definitivamente la consueta pratica della decretazione d'urgenza a cui ricorrete da anni, incapaci, prima del nostro arrivo, e questo è evidente, di scriverne una per sistemare i pasticcioni decreti missioni.
Ma entriamo nel merito del provvedimento e così, giusto per incuriosire tutti quei colleghi che magari non sono avvezzi all'ambiente militare, faccio presente come sia davvero sfacciato avanzare agli italiani un conto salatissimo per continuare ad essere presenti con una missione in Afghanistan. Sono due anni e mezzo che ci dite che rientreremo dall'Afghanistan, mentre qualche giorno fa il premier Renzi ha detto: L'Italia è un grande Paese, presente da molti anni in Afghanistan, stiamo valutando in queste ore la richiesta americana di proseguire per un altro anno la nostra presenza nella missione Resolute Support. Ce lo chiedono gli americani ? Io sono in Parlamento in Italia e non al Congresso degli Stati Uniti ! E quindi dobbiamo accontentarli, come abbiamo sempre fatto, del resto, da settanta anni a questa parte. Noi mandiamo uomini e mezzi in più, invece che procedere al ritiro totale come giù promesso più e più volte lo scorso anno e anche in precedenza.
Anche gli spagnoli hanno deciso di ritirarsi, di non continuare a sperperare denaro pubblico e rischiare vite umane, in una missione così lontana, come anche oggi ribadito di nuovo al ministro Pinotti in audizione congiunta delle Commissioni Esteri e Difesa. Anche lei riteneva lo scorso anno che questa missione ormai non servisse più e che bisognasse rientrare dall'Afghanistan. Invece gli americani ce lo chiedono di nuovo e noi siamo qua a dire signorsì e siamo pronti a rimanere un altro anno e chissà quanti altri ! Ormai penso che abbiamo perso il senso della realtà su questa missione, Pag. 81non sappiamo neanche noi perché siamo lì, ma sappiamo quantomeno che sono gli americani a chiedercelo, perché da settanta anni a questa parte, Signor Presidente e gentile sottosegretario l'Italia deve rendersi conto di una cosa: è vero che gli americani ci hanno liberato dall'occupazione tedesca, ma è anche vero che i nostri nonni e i nostri padri si sono già prostrati molte volte ringraziandoli per la liberazione e adesso è giunto il momento di dire basta !
Se vogliamo essere al fianco degli Stati Uniti io vorrei che fossimo dei partner e non lo zerbino degli americani, come ancora siamo ! Gli spagnoli si ritirano e noi che facciamo ? Noi rimaniamo là portando altri duecento e rotti uomini, perché altrimenti, diciamolo chiaro a tutta l'Aula, i nostri uomini non sarebbero in sicurezza ! Io ci sono stata in Afghanistan lo scorso anno quando eravamo convinti di ritirarci e c'era la brigata Garibaldi. Cinquecento e rotti uomini non erano sufficienti per mantenere la sicurezza del nostro contingente di cittadini italiani che vengono mandati lontanissimo a fare non si sa che cosa !
Gli italiani stessi hanno dichiarato in un recente sondaggio, meglio concentrarsi sui confini di casa nostra piuttosto che andare a fare gli insegnanti di sostegno su richiesta del «preside statunitense».
Cosa dire poi del disastro causato da noi e dagli altri geni che hanno bombardato la Libia ormai tre anni fa ! Bravissimi nel mostrare la perfetta gestione di una missione umanitaria per salvare molte vite di esseri umani che scappano da guerre, torture e morte certa. La missione in questione è EUNAVFORMED, missione europea nel Mar Mediterraneo. Abbiamo tre fasi della missione e la terza, così come è stata votata dal Parlamento pochi mesi fa, non ci piace, non è morale e non è sostenibile. In Libia non appare all'orizzonte nessun processo purtroppo di pacificazione – nonostante Bernardino Leòn ci abbia provato e nonostante oggi si sia ritirato per 50 mila dollari al mese, il suo nuovo stipendio – e il Parlamento non può dare un consenso preventivo anche in merito a risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU o dell'eventuale Stato costiero interessato senza che i contenuti di tali risoluzioni o dei limiti di questa nuova invasiva operazione siano conosciuti preventivamente dalle Camere. Ci sembra di nuovo una follia, entreremo in un Paese con militari, senza avere un'altra preventiva richiesta. Ecco perché non è legittimo indicare di procedere anche con la fase III, che non ha nessuna copertura giuridica internazionale, dando invece un consenso in questo caso preventivo. Credo che, Presidente e cari colleghi qui presenti stasera, data la legge quadro votata alla Camera e in discussione al Senato, sia naturale votare a favore della pregiudiziale di incostituzionalità a tale decreto-legge, l'ennesimo. Non possiamo passare altri due anni a leggere la proroga a missioni e ad esprimere gli stessi identici concetti, che sono incostituzionali, perché è una decretazione. Vado a concludere, Presidente. Chiederei di andare oltre, facciamo vedere che in questa XVII legislatura siamo stati in gradi di approvare una legge quadro e votare una pregiudiziale di una palese incostituzionalità a un decreto missioni internazionali (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
PRESIDENTE. L'onorevole Sannicandro ha facoltà di illustrare la questione pregiudiziale Scotto ed altri n. 2, di cui è cofirmatario.
ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, colleghi, io starò al tema, cioè la questione pregiudiziale relativa al decreto-legge 30 ottobre 2015, n. 174, il quale è così intitolato: proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione. Mi sia consentita una pausa per riprendere respiro. Allora, dicevo, proroga delle missioni internazionali, ma il Consiglio dei ministri quando ha deciso di prorogare queste missioni Pag. 82internazionali ? Sembrerebbe che l'abbia deciso addirittura quasi un mese prima, il 12 ottobre 2015. E da quando aveva saputo che l'autorizzazione alla precedente missione era decaduta, esaurita ? Lo sapeva già da quando varò la precedente missione. Questo per dire in modo anedottico che è ora di finirla di procedere in questa maniera. È mai possibile che questo Governo è incapace di programmare la sua attività in questo campo al di là di sei mesi ? È mai possibile ? Mi risulta che in precedenza la programmazione di questi interventi era addirittura annuale, anche se anche allora si sapeva che si andava ben oltre l'anno, perché non sono missioni che normalmente durano un anno. Quando si decide di andare in guerra, come spesso è in queste missioni, quando si decide di andare a occupare un Paese straniero, non è che si va a termine senza il «job Act», senza una missione «a tutele crescenti», in questo caso. Non è che si va a tempo, si va ovviamente in base a un programma ben preciso, ragion per cui non si capisce proprio il senso di queste proroghe. Se bisogna li politicamente rimanere – parlo della missione più importante, chiamiamola così – allora si stabilisca al limite, si decida che se dovessero sopraggiungere dei casi nuovi ci si ritira, ma non che quando si parte o si fa sapendo che si va lì per pochi giorni come se fosse una scampagnata. La preparazione già comporta quello che comporta – la ricognizione, lo studio preventivo – e ovviamente non è che tutto ciò poi alla fine si può risolvere in una programmazione di pochi mesi.
Quindi, al di là della violazione dell'articolo 77 della Costituzione, è proprio una questione di ...ma non voglio utilizzare la parola «buonsenso», perché, da quando in questa sede la si sta usando con tanta dovizia, non la voglio più adoperare, però è evidente che bisogna proprio avere il senso pratico, la capacità amministrativa e di governo di queste cose.
Vi è il problema serio della continua violazione dell'articolo 77 della Costituzione. Il Governo non può appropriarsi della funzione legislativa; non può espropriare continuamente il Parlamento; in questo caso poi non è che hanno fatto il solito sgarbo, chiamiamolo così, istituzionale; siamo allo sberleffo vero e proprio, perché il Consiglio dei ministri si è addirittura riunito il 12 ottobre e poi, alla fine, tranquillamente, ha pubblicato, se non ricordo male, il 30 ottobre, questo decreto-legge. Ma allora, scusate, abbiamo perso qualunque serietà; la straordinarietà non esiste, perché tali questioni possono essere straordinarie la prima volta (la partenza, la decisione), ma sono missioni che durano ormai da anni.
Per quanto riguarda l'urgenza, sapete in questo caso in cosa consiste ? Nel fatto che questo Governo è sciatto, distratto e bisognava subito riparare giuridicamente, dandogli quella copertura giuridica che mancava. Queste cose ormai le ripetiamo sempre, ormai vengono a noia e noi le ripetiamo soltanto perché vogliamo ogni tanto rileggere l'articolo 77 della Costituzione, che non vorremmo diventasse un articolo desueto, e che qualche volta si cominciasse a dire: quell'articolo non esiste più. Noi lo ripetiamo e lo ripeteremo sempre. È un Governo ormai che lo fa di routine, (mi mancava proprio un decreto-legge, forse è trascorso un mese); sento anche il «vuoto» di una mozione di fiducia. È da qualche tempo che il Governo non pone ancora una questione di fiducia e presumo che, fra qualche mese o fra qualche settimana, ce l'avremo, tanto per ristabilire l'ordine in questo Parlamento.
Poi ovviamente non si fanno mai mancare provvedimenti sempre blindati, perché, se manca la fiducia, c’è sempre la blindatura e la blindatura consiste nel fatto che la maggioranza non ascolta mai nessuno; accetta emendamenti talvolta del Movimento 5 Stelle, quasi che, come da loro stessi denunciato, fossero emendamenti di poco contenuto, formali, di correzione di sintassi, di aggettivi, e non emendamenti seri. Voglio dire al Movimento 5 Stelle, colleghi, le caramelle rimandatele indietro, perché non si prendono caramelle dagli sconosciuti, in questo caso da quelli che sono ben noti Pag. 83perché le elargiscono. Ma non voglio ironizzare perché qui c’è poco da ridere, c’è soltanto da arrabbiarsi.
La materia sarà sceverata, sarà discussa e ampiamente illustrata dai colleghi della Commissione competente, quando ci arriveremo, ma, per quanto riguarda questo modo di fare del Governo, noi lo abbiamo sempre biasimato; continuiamo a biasimarlo e lo faremo ogni volta, almeno per passare alla storia come coloro i quali, come gli ultimi giapponesi, stanno difendendo ancora la Costituzione italiana.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mazziotti Di Celso, che però non vedo in Aula: si intende quindi che vi abbia rinunciato.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Gianluca Pini. Ne ha facoltà.
GIANLUCA PINI. Signor Presidente, intervengo molto brevemente per dire che il nostro gruppo, che solitamente, su decreti di questo tipo, presenta una propria pregiudiziale di costituzionalità, questa volta non ha voluto aggiungerne un'altra alle due già depositate dai colleghi di gruppi diversi, perché riteniamo molto più delicato ed importante trattare il contenuto del provvedimento in esame nel merito in aula; ciò anche perché il passaggio in Commissione è stato rapidissimo e non ha permesso alcun tipo di modifica sostanziale. Detto ciò, noi comunque non voteremo favorevolmente le pregiudiziali non perché non riteniamo dannoso questo modo di procedere...
PRESIDENTE. Mi scusi onorevole Pini, colleghi, bisogna lasciare che il Governo ascolti... oltre che buona educazione, è anche una cosa utile per l'aula, grazie ! Prego onorevole.
GIANLUCA PINI. ... non perché non riteniamo dannoso questo modo di procedere, a cui il Governo ci ha purtroppo abituati, sopratutto su missioni che vengono prorogate un mese dopo la scadenza in maniera ancora troppo eterogenea e via seguitando, ma mi riferisco ad esempio alle motivazioni del collega Sannicandro e lo dico con il massimo rispetto.
Tuttavia, richiamare solo e semplicemente la questione dell'articolo 11 della Costituzione, come il fatto che il nostro Paese ripudia la guerra come sistema di offesa, ci sembra poco inerente a quelle che sono delle questioni relative a missioni internazionali di pace. Per non parlare, poi, del testo della questione pregiudiziale presentata dai colleghi del MoVimento 5 Stelle, che entrano solo ed esclusivamente nel merito, ma, onestamente, al di là della questione di eterogeneità del testo, non ci sembra rilevare una particolare aderenza ai tratti costituzionali, e quindi sollevare questione di incostituzionalità.
Quindi, per questo motivo, il gruppo della Lega Nord si asterrà rispetto ai due testi delle questioni pregiudiziali presentate da SEL e MoVimento 5 Stelle.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Buttiglione. Ne ha facoltà.
ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la presentazione della questione pregiudiziale di costituzionalità è diventata una cerimonia alla quale siamo abituati in presenza di qualunque provvedimento del Governo, in modo particolare quando si tratti di decreti. Non che non vi sia una qualche ragione per questa ritualità, perché, nei fatti, nel sistema italiano, il decreto è diventato lo strumento non per affrontare situazioni di eccezionale necessità e urgenza, ma per ottenere tempi certi e rapidi di discussione e, prevedibilmente, di approvazione dei provvedimenti governativi.
Mi auguro che, nell'ambito della riforma costituzionale alla quale stiamo lavorando, vi sia una riflessione su questo fatto e, magari, che si porti a termine un'auspicata revisione dei Regolamenti parlamentari la quale consenta di venire incontro all'evidente esigenza del Governo, in casi come questo, di ottenere tempi rapidi e certi di discussione, senza fare ricorso a uno strumento che è, francamente, improprio.Pag. 84
Tuttavia, vorrei ricordare all'opposizione, che su questo punto ha detto cose condivisibili, che questo non è un problema del Governo Renzi, non è un problema del Governo Letta, non è un problema del Governo Berlusconi: è un problema che, non so da quanto tempo, ma sicuramente da moltissimo tempo, si va trascinando per l'incapacità, che abbiamo manifestato, di una riforma adeguata dei Regolamenti parlamentari.
Va detto anche che è positiva anche l'osservazione della collega del MoVimento 5 Stelle: ma perché il Governo non fa una legge quadro la quale inquadri il tema degli interventi al di fuori delle frontiere italiane ? Interventi che sono perfettamente conformi alla Costituzione, onorevole Sannicandro: l'articolo 11 prevede che l'Italia non si sottragga al suo dovere di collaborare con altri per mantenere la pace nel mondo, anche inviando dei soldati, come stiamo facendo in questi casi.
Non è in questione l'articolo 11, ma è in questione, invece, l'ordinato svolgimento dei lavori parlamentari e anche l'ordinato svolgimento dell'attività di Governo. Una legge quadro la quale contenga un fondo destinato al finanziamento delle missioni a cui attingere, in modo che il Parlamento sia chiamato a dare un giudizio politico sull'opportunità o meno della missione una volta e, magari, su richiesta del Parlamento o del Governo, se fosse necessario, a confermarlo in tempi diversi, senza questo fatto di dover tornare sull'argomento per votare ogni tre mesi un ulteriore finanziamento.
Anche questo ha una sua spiegazione: le condizioni drammatiche di finanza pubblica che abbiamo vissuto per lungo tempo hanno fatto in modo che i Ministri dell'economia preferissero rinviare il più possibile questo problema, contando di trovare i soldi al momento opportuno, andando a pescare dove fosse ancora possibile farlo. In una condizione di finanza pubblica che, invece, è, se non risanata, almeno fortemente avviata verso il ritorno a condizioni di normalità, questa scusa non è più così valida, e invito cordialmente il Governo a provvedere a un'auspicata riforma.
Tutto ciò detto e considerato, tuttavia, noi non voteremo le questioni pregiudiziali di costituzionalità, ovvero voteremo contro le questioni pregiudiziali di costituzionalità, perché il Governo, nella situazione presente, stretto in situazione che è quella che è, non aveva altro percorso che questo. E anche questa è una condizione di necessità e urgenza nella quale il Governo si è venuto a trovare. Condizione provocata dal Governo stesso ? In parte, sì.
Tuttavia, una condizione di necessità e di urgenza che non possiamo non riconoscere, a meno di volerci ritirare da impegni internazionali assunti o lasciare senza il necessario sostegno i nostri soldati. Noi non vogliamo fare nessuna di queste due cose e quindi voteremo contro le pregiudiziali presentate.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Arienzo. Ne ha facoltà.
VINCENZO D'ARIENZO. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, colleghi, come è noto, l'attuale proroga della partecipazione delle Forze armate e delle forze di Polizia alle missioni internazionali e agli interventi di cooperazione allo sviluppo è stata preceduta da analoghi provvedimenti nel tempo, ed è stato anche ricordato in varie questioni pregiudiziali, peraltro. Il Partito Democratico non vuole comprimere il dibattito, ma è ovvio che quando si discute di questioni pregiudiziali è di questo che si deve trattare: le questioni pregiudiziali spesso vengono utilizzate per biasimare il Governo, piuttosto che riflettere nel merito del provvedimento, tutte cose legittime, ma tipiche di una discussione politica.
Il confronto sulle missioni internazionali non è mai un fatto di ordinaria amministrazione, sebbene sia rituale la riflessione in quest'Aula, semplicemente perché ha sempre avuto e ha a che fare con il ruolo dell'Italia nel panorama internazionale. Ed è per questo, e non solo, che sono più di una le ragioni d'urgenza del provvedimento.Pag. 85
Autorizziamo, oggi, le Forze armate e le azioni di cooperazione in aree di crisi per confermare la disponibilità dell'Italia a costruire la pace e la democrazia, entrambi obiettivi lodevoli e irrinunciabili per uno Stato democratico e di diritto. Di conseguenza, contrariamente a quanto affermato nelle questioni pregiudiziali, le nostre missioni non sono mai state strumenti di offesa, bensì strumenti di difesa della libertà di quelle popolazioni martoriate.
Su questo punto, se è vero che l'esigenza, essendo conosciuta da tempo, può essere affrontata per tempo, e non ogni trimestre o semestre o altri periodi dell'anno, è altrettanto vero che, dopo che è stata votata in quest'Aula, è all'esame del Senato una legge quadro che, finalmente, mette ordine in questo comparto ed eviterà questo spezzettamento.
Cosa avremmo dovuto far in attesa della legge quadro ? Bloccare le missioni internazionali ? Potevamo permettercelo ? No. È attraverso il decreto-legge, immediatamente efficace, che si dà continuità al lavoro dell'Italia nelle tante missioni internazionali.
C’è un modo diverso dalle missioni per portare e favorire la democrazia ? Senza le missioni internazionali sarebbero possibili gli stessi risultati ? Non credo. Sebbene con qualche errore, chi è che non ne commette, non c’è altro. Basterebbero queste semplici domande per votare contro le questioni pregiudiziali. Entrambe le pregiudiziali, peraltro, obiettano l'eterogeneità del decreto-legge, che è una caratteristica per la quale la Corte costituzionale, in passato, su altri provvedimenti, ha decretato l'illegittimità. Ma, nel caso specifico, si tratta di un'obiezione infondata, perché, come è noto, è un atto normativo che disciplina diversi profili delle missioni internazionali.
Non è possibile affermare che il Parlamento non è in grado di valutare questi aspetti, puntualmente, le singole missioni e, quindi, non riuscire a disciplinarle nell'ambito di un unico provvedimento. Sono diverse tra di loro, è vero, le missioni, ma tutte hanno un denominatore comune: la democrazia e lo sviluppo nelle aree di crisi.
Con l'azione congiunta militare e di cooperazione così consolidiamo due modi diversi e complementari affinché l'Italia possa partecipare sulle scene internazionali. Ai nostri militari, ai nostri cooperanti, peraltro in qualche occasione anche aggrediti, va il sincero apprezzamento del Partito Democratico e del Paese. È impossibile ritenere non costituzionale la partecipazione a missioni militari e di cooperazione. Che cosa c’è di più corrispondente all'articolo 11 della Costituzione, se non una missione internazionale di pace ?
Sì, possono essere commessi degli errori, ma se il fulcro delle missioni è la ricerca della pace e l'affermazione della democrazia, non ci sono dubbi che non ci sono altri strumenti per affermare l'articolo 11 della Costituzione. L'urgenza è derivante proprio da questo. Concludo, Presidente, dicendo che, per le ragioni che ho espresso, il Partito Democratico voterà contro le pregiudiziali presentate, affermando con il proprio voto il sostegno agli obiettivi che l'Italia si è posta. Il nostro Paese sta facendo bene la sua parte.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.
EDMONDO CIRIELLI. Presidente, colleghi, per annunciare il nostro voto contrario alle pregiudiziali. Fratelli d'Italia, pur condividendo alcune delle critiche politiche contenute nelle pregiudiziali, ritiene che la vicenda collegata al non rispetto della Costituzione da un lato non è condivisibile. Infatti, anche noi siamo dell'opinione che l'Italia, in questi anni e anche adesso, con queste missioni, che sono assolutamente in continuità con la politica estera degli ultimi anni, certamente non ha violato l'articolo 11 della Costituzione con i Governi che si sono succeduti. D'altro canto, vi è il ragionamento sulla decretazione d'urgenza. Sicuramente, il Governo ne ha particolarmente abusato. È un abuso che ormai è Pag. 86consolidato e rispetto al quale credo ci debba essere una riflessione di più ampio respiro. Certo, non si possono far pagare alle Forze armate queste diatribe parlamentari e questo abuso ormai del nostro modo di procedere nell'assunzione normativa. Anche perché immaginate se in questo momento questo decreto-legge fosse respinto, che disastro sarebbe per le nostre Forze armate e, aggiungo, anche per la politica estera italiana. Noi siamo nel quadro del Trattato dell'Atlantico del Nord, assolutamente nell'Unione europea e comunque in un'azione di politica internazionale che l'ONU sta conducendo per la lotta al terrorismo, per l'affermazione della pace e della sicurezza nel mondo. Credo che l'Italia non si possa sottrarre.
È evidente che negli ultimi tempi, segnatamente con il Governo Renzi, c’è una particolare subalternità alle politiche statunitensi, ma questo è un problema che attiene alla linea politica di un Governo. Altre nazioni, come Francia, Inghilterra e Germania, ma persino Paesi meno importanti dal punto di vista finanziario, politico e, se vogliamo, passatemi il termine, anche militare, sicuramente dal punto di vista dell'impegno che noi profondiamo nelle missioni internazionali, riescono ad ottenere un rispetto maggiore dell'alleato principale degli Stati Uniti d'America. Allora, grande critica politica alla subalternità del nostro Governo. Obama decide che in Afghanistan si continua; noi possiamo anche condividere le idee di Obama, ma senza discutere, dopo aver preso altri impegni, contrordine, è il caso di dirlo, compagni e si torna in Afghanistan. Sicuramente esecrabile sul piano politico, ma certamente non può essere poi utilizzato per far saltare un decreto-legge di rifinanziamento che mette in discussione innanzitutto la sicurezza e la stabilità, se mi consentite anche motivazionale, delle nostre Forze armate.
Quindi, un sì convinto alle missioni, ancorché auspichiamo un dibattito diverso, auspichiamo una legge quadro. A mia firma c’è la prima legge che si sta discutendo appunto sul riordino generale delle missioni. Concludo, Presidente: condividiamo assolutamente che non bisognerebbe mescolare tutte le missioni, ma certamente a tre mesi dalla fine dell'anno non si può intervenire a gamba tesa danneggiando gravemente le nostre Forze armate e la politica estera dell'Italia intesa come sua continuità governativa.
PRESIDENTE. Colleghi, se sciogliamo le «manifestazioni» in corso, cominciamo con le votazioni. Vorrei prima precisarvi che devo parzialmente rettificare quanto avevo prima precisato in relazione alla votazione n. 85 che era, in realtà, una votazione nominale con registrazione di nomi, che deve intendersi annullata in quanto chiusasi anticipatamente per un malfunzionamento. Comunque, è esattamente quello di cui vi avevo parlato prima, la ragione per cui compariva un numero diverso.
ALESSANDRO DI BATTISTA. Sbagliamo tutti.
PRESIDENTE. Può capitare. A me capita spesso, onorevole Di Battista. Sono così esauriti gli interventi sulle questioni pregiudiziali.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulle questioni pregiudiziali Frusone ed altri n. 1 e Scotto ed altri n.2.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).
Onorevole Manfredi, saluti anche a lei, anche alla famiglia..., stiamo tutti aspettando lei, faccia qualcosa... Simone Valente, Di Benedetto, Ciprini... onorevole Brescia, non funziona, succede, in questi casi c’è bisogno di un tecnico...
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 339
Votanti 331
Astenuti 8
Maggioranza 166 Pag. 87
Hanno votato sì 79
Hanno votato no 252.
La Camera respinge (Vedi votazioni).
Sull'ordine dei lavori (ore 20,05).
PIA ELDA LOCATELLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà, per due minuti.
PIA ELDA LOCATELLI. È di poche ore fa la notizia della morte di Helmut Schmidt, grande esponente della socialdemocrazia tedesca ed europea, Cancelliere tedesco dal 1974 al 1982, successore di Willy Brandt, un altro grande del secolo scorso. La sua fu una lunga carriera politica: socialdemocratico iscritto alla SPD per settant'anni, oltre che Cancelliere fu Ministro della difesa, delle finanze e Presidente del Consiglio europeo.
Europeista convinto, nel 1974 istituzionalizzò il Consiglio europeo ed è considerato il padre del sistema monetario europeo del 1979, primo passo verso l'euro e l'unione monetaria.
Inflessibile contro il terrorismo che in quegli anni dilaniava la Germania, fu anche uomo di apertura, di riforme sociali e della distensione con l'Est, proseguendo la politica del dialogo oltre cortina inaugurata da Brandt.
Grande statista, capace di leggere la realtà senza conformismi. Un esempio da un episodio a cui ho assistito personalmente: nell'ottobre del 1989, quando tutti eravamo convinti del successo di Gorbaciov, in un incontro con i giornalisti della mia città disse che il suo amico Gorbaciov non ce l'avrebbe fatta a portare a termine la glasnost e la perestrojka, perché non si convince un popolo se la fame è aumentata. Due anni dopo Gorbaciov fu costretto alle dimissioni.
Anche da privato cittadino ha continuato ad essere tra i politici più popolari del suo Paese, nonostante o forse grazie ai suoi giudizi anticonformisti.
PRESIDENTE. Concluda.
PIA ELDA LOCATELLI. Ricordo l'intervista de Il Sole 24 Ore del giugno 2004 quando mise in guardia sulle conseguenze funeste che una leadership tedesca in Europa, costruita a spese di altri Paesi membri, avrebbe potuto avere in futuro sul progetto europeo. Con Schmidt se ne va un altro grande socialdemocratico del secolo scorso e noi socialisti della Camera lo ricordiamo e lo salutiamo.
LAURA GARAVINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LAURA GARAVINI. Presidente, oggi il mondo ha perso una grande personalità politica, uno dei massimi protagonisti del dopoguerra in Germania ed in Europa: Helmut Schmidt.
Apprezzato unanimemente come uno straordinario politico pragmatico, nel 2006 Schmidt è stato votato dai tedeschi come il politico della storia recente più amato di tutta la Germania. Schmidt resterà nei cuori e nei ricordi dei suoi alleati, ma anche dei suoi avversari politici, come uno straordinario manager in situazioni di crisi, un deciso risolutore di problemi, anche rispetto alle peggiori difficoltà. Già da giovanissimo politico, senatore ad Amburgo, rispetto alla più grande alluvione di ogni tempo mai vissuta dalla città anseatica, si distinse per la sua capacità decisionale, che fu determinante per salvare migliaia di persone e di famiglie.
Ma l'eredità più importante che ci lascia Helmut Schmidt, di cui tutta l'Europa può essere grata, è il contributo da lui dato, insieme ad Aldo Moro e a Giscard d'Estaing, alla stipula dei trattati di Helsinki. Trattati che furono una pietra miliare nel tentativo di costruire un sistema di sicurezza e di dialogo tra Est ed Ovest, nonostante il permanente pericolo rappresentato dalla Guerra fredda. Con questi trattati si iniziarono a togliere le prime Pag. 88pietre dal muro di Berlino ed Helmut Schmidt contribuì in modo decisivo a creare i presupposti per abbatterlo, tanti anno dopo.
Grande uomo di Stato, affidabile servitore delle istituzioni, Schmidt è rimasto, fino all'ultimo, un'autorità morale per tutta la Germania e per tutto il mondo della politica. Perdiamo un grande politico tedesco, ma al tempo stesso anche un grande europeo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
FEDERICA DAGA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDERICA DAGA. Grazie Presidente. Io vorrei denunciare quanto accade a Roma da anni. Invece di stabilire quale sia la capitale morale di questo Paese, il dottor Cantone dovrebbe occuparsi maggiormente di Acea Spa, una delle più grandi multiutility d'Italia, che gestisce luce, rifiuti e acqua. È in pratica un'enorme stazione appaltante di Roma. Sono anni che facciamo interrogazioni e richieste di accesso agli atti per sapere come Acea affida i suoi appalti e per fare sapere ai cittadini romani che cosa c’è nelle loro bollette. Peccato che questa continui a non rispondere. Se contiamo anche che il comune di Roma, che ha il 51 per cento di questa società, non ha nessun controllo su di essa, stiamo a posto.
Abbiamo presentato due interrogazioni a distanza di un anno l'una dall'altra e, a gennaio di quest'anno, un esposto all'ANAC e alla Corte dei conti, denunciando appalti per 11 milioni alla Monaco Spa, che vince appalti ancora da vent'anni in Acea. A maggio vince l'ennesimo appalto, questa volta da 100 milioni di euro. Parliamo di Furio Patrizio Monaco, imprenditore imputato per estorsione nel processo Eur Spa insieme a Mancini, che è imputato per «mafia capitale». Nonostante l'inchiesta di gennaio e tutte le mobilitazioni dei comitati per l'acqua e l'inchiesta su «mafia capitale», in Acea tutto va avanti come se nulla fosse. Insomma a Roma anche con l'Anac di Cantone, con la dipartita di Marino e l'arrivo dei prefetti non cambia nulla. Sembra cambiare, ma non cambia nulla.
Sottolineo che, se il MoVimento 5 Stelle dovesse andare a governare Roma, non permetteremo mai più di affidare appalti da 100 milioni di euro a imprenditori imputati per estorsione. E lanciamo una sfida: Roma va cambiata e Acea va ripubblicizzata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !
SANDRA ZAMPA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SANDRA ZAMPA. Signor Presidente, intervengo per commentare e, per così dire, dare anche qui la notizia formalmente della straordinaria conquista che il Myanmar ha registrato in queste ore, di un ritorno alla libertà di un intero popolo guidato da una leader straordinaria: Aung San Suu Kyi. È una conquista di libertà di un popolo e di un Paese, il ritorno a una storia grande e nobile.
Vi è anche il piacere di potere ricordare oggi la visita che Aung San Suu Kyi fece proprio a questo Parlamento, su invito della Presidente e anche dell'associazione che ha sempre lavorato perché finalmente potesse avvenire ciò che abbiamo potuto vedere.
Concludo molto semplicemente dicendo qui a voce alta i nostri auguri di buon lavoro e di buon futuro a Aung San Suu Kyi e al suo popolo (Applausi).
FRANCESCO CARIELLO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FRANCESCO CARIELLO. Grazie, Presidente. Volevo segnalare alla Presidenza un fatto, a nostro avviso, gravissimo. Oggi in Lussemburgo c’è stata una Conferenza interparlamentare in cui si sono discusse, nell'ambito dell'articolo 13 del fiscal compact, Pag. 89la governance economica e anche la legittimità democratica del controllo parlamentare della stessa governance economica dell'unione economica e monetaria europea. In questa assemblea oggi si decide e si ratifica il regolamento con cui coinvolgere i Parlamenti nazionali nella governance economica. A questa assemblea il nostro Paese è assente. Non c’è nessun membro del Parlamento italiano a rappresentare il nostro Paese in questa assemblea. Si tratta di un'assemblea deliberante, di un'assemblea importante.
Voglio far notare anche che differenza c’è proprio in termini di numero tra le varie delegazioni. La nostra delegazione sta a zero, quando le delegazioni dei più importanti Paesi europei sono nell'ordine dei 10-15 parlamentari. Ritengo che questa sia una cosa inaccettabile e il partito di maggioranza, a livello europeo, sta assumendo lo stesso atteggiamento che assume a livello italiano, cioè quello di snobbare le Assemblee parlamentari e ritenere questi argomenti solo come una discussione a livello governativo, per stringere accordi solo tra Governi e per gestire ancora la governance economica soltanto tra pochi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.
Mercoledì 11 novembre 2015, alle 9,30:
(ore 9,30 e ore 16)
1. – Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge:
GADDA ed altri; D'INIZIATIVA POPOLARE; GARAVINI e CAPONE; VECCHIO ed altri; BINDI ed altri; BINDI ed altri; FORMISANO: Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, al codice penale e alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al Governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate (C. 1039-1138-1189-2580-2737-2786-2956-A).
— Relatore: Mattiello.
2. – Seguito della discussione del disegno di legge:
S. 1678 – Deleghe al Governo per l'attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture (Approvato dal Senato) (C. 3194-A).
– Relatori: Mariani e Cera.
3. – Seguito della discussione della proposta di legge:
CENNI ed altri: Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare (Approvata dalla Camera e modificata dal Senato) (C. 348-B).
— Relatore: Fiorio.
4. – Seguito della discussione delle mozioni Bergamini ed altri n. 1-00979, Catania ed altri n. 1-01056, Zaccagnini ed altri n. 1-01057, Falcone ed altri n. 1-01058, Parentela ed altri n. 1-01059, Simonetti ed altri n. 1-01060 e Dorina Bianchi ed altri n. 1-01061 concernenti iniziative, anche in sede europea, per la tutela del settore risicolo italiano, con particolare riferimento all'importazione del riso dalla Cambogia.
Pag. 90(ore 15)
5. – Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(p.m., al termine delle votazioni)
6. – Discussione sulle linee generali del disegno di legge:
S. 2070 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 settembre 2015, n. 153, recante misure urgenti per la finanza pubblica (Approvato dal Senato) (C. 3386).
La seduta termina alle 20,15.
VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO
INDICE ELENCO N. 1 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
1 | Nom. | TU pdl 1039 e abb.-A – em. 1.1 | 349 | 338 | 11 | 170 | 57 | 281 | 90 | Resp. |
2 | Nom. | em. 1.2 | 380 | 367 | 13 | 184 | 60 | 307 | 86 | Resp. |
3 | Nom. | em. 1.4 | 388 | 388 | 195 | 42 | 346 | 85 | Resp. | |
4 | Nom. | em. 1.5 rif. | 387 | 377 | 10 | 189 | 334 | 43 | 85 | Appr. |
5 | Nom. | em. 1.8 | 392 | 379 | 13 | 190 | 65 | 314 | 84 | Resp. |
6 | Nom. | articolo 1 | 390 | 328 | 62 | 165 | 294 | 34 | 83 | Appr. |
7 | Nom. | em. 2.1 | 360 | 358 | 2 | 180 | 83 | 275 | 93 | Resp. |
8 | Nom. | em. 2.2 | 375 | 362 | 13 | 182 | 98 | 264 | 92 | Resp. |
9 | Nom. | em. 2.3 | 388 | 309 | 79 | 155 | 267 | 42 | 92 | Appr. |
10 | Nom. | em. 2.4 | 403 | 389 | 14 | 195 | 79 | 310 | 92 | Resp. |
11 | Nom. | em. 2.5 | 409 | 390 | 19 | 196 | 307 | 83 | 91 | Appr. |
12 | Nom. | em. 2.6 | 413 | 411 | 2 | 206 | 327 | 84 | 91 | Appr. |
13 | Nom. | em. 2.7 | 415 | 415 | 208 | 376 | 39 | 91 | Appr. |
F = Voto favorevole (in votazione palese). – C = Voto contrario (in votazione palese). – V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). – A = Astensione. – M = Deputato in missione. – T = Presidente di turno. – P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. – X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.
INDICE ELENCO N. 2 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
14 | Nom. | articolo 2 | 417 | 309 | 108 | 155 | 304 | 5 | 91 | Appr. |
15 | Nom. | articolo 3 | 421 | 386 | 35 | 194 | 381 | 5 | 91 | Appr. |
16 | Nom. | em. 4.1 | 423 | 419 | 4 | 210 | 339 | 80 | 90 | Appr. |
17 | Nom. | articolo 4 | 423 | 321 | 102 | 161 | 315 | 6 | 90 | Appr. |
18 | Nom. | em. 5.1 | 418 | 392 | 26 | 197 | 87 | 305 | 88 | Resp. |
19 | Nom. | em. 5.2 | 419 | 407 | 12 | 204 | 89 | 318 | 88 | Resp. |
20 | Nom. | em. 5.3 | 426 | 423 | 3 | 212 | 343 | 80 | 88 | Appr. |
21 | Nom. | em. 5.200 | 428 | 414 | 14 | 208 | 414 | 88 | Appr. | |
22 | Nom. | em. 5.4 | 425 | 405 | 20 | 203 | 144 | 261 | 88 | Resp. |
23 | Nom. | em. 5.5 | 413 | 409 | 4 | 205 | 100 | 309 | 88 | Resp. |
24 | Nom. | em. 5.7 | 426 | 344 | 82 | 173 | 338 | 6 | 88 | Appr. |
25 | Nom. | em. 5.6 rif. | 431 | 429 | 2 | 215 | 425 | 4 | 87 | Appr. |
26 | Nom. | em. 5.8 | 436 | 361 | 75 | 181 | 321 | 40 | 87 | Appr. |
INDICE ELENCO N. 3 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
27 | Nom. | em. 5.9 | 432 | 390 | 42 | 196 | 88 | 302 | 86 | Resp. |
28 | Nom. | em. 5.12 rif. | 431 | 416 | 15 | 209 | 371 | 45 | 86 | Appr. |
29 | Nom. | em. 5.11 rif. | 439 | 427 | 12 | 214 | 388 | 39 | 86 | Appr. |
30 | Nom. | em. 5.17 | 429 | 417 | 12 | 209 | 371 | 46 | 86 | Appr. |
31 | Nom. | em. 5.13 | 431 | 345 | 86 | 173 | 298 | 47 | 86 | Appr. |
32 | Nom. | em. 5.15 rif. | 438 | 416 | 22 | 209 | 298 | 118 | 86 | Appr. |
33 | Nom. | em. 5.16 | 442 | 441 | 1 | 221 | 391 | 50 | 85 | Appr. |
34 | Nom. | articolo 5 | 439 | 334 | 105 | 168 | 324 | 10 | 85 | Appr. |
35 | Nom. | em. 6.1 | 439 | 349 | 90 | 175 | 349 | 85 | Appr. | |
36 | Nom. | em. 6.2 | 442 | 417 | 25 | 209 | 88 | 329 | 85 | Resp. |
37 | Nom. | em. 6.3 | 448 | 370 | 78 | 186 | 321 | 49 | 85 | Appr. |
38 | Nom. | em. 6.4 | 438 | 349 | 89 | 175 | 302 | 47 | 85 | Appr. |
39 | Nom. | articolo 6 | 438 | 404 | 34 | 203 | 385 | 19 | 85 | Appr. |
INDICE ELENCO N. 4 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
40 | Nom. | articolo 7 | 444 | 341 | 103 | 171 | 327 | 14 | 85 | Appr. |
41 | Nom. | articolo 8 | 444 | 423 | 21 | 212 | 321 | 102 | 85 | Appr. |
42 | Nom. | articolo 9 | 451 | 337 | 114 | 169 | 322 | 15 | 85 | Appr. |
43 | Nom. | em. 10.1 | 425 | 412 | 13 | 207 | 149 | 263 | 84 | Resp. |
44 | Nom. | em. 10.2 | 432 | 397 | 35 | 199 | 133 | 264 | 83 | Resp. |
45 | Nom. | em. 10.3 | 440 | 429 | 11 | 215 | 423 | 6 | 83 | Appr. |
46 | Nom. | em. 10.4 | 445 | 430 | 15 | 216 | 161 | 269 | 83 | Resp. |
47 | Nom. | em. 10.5 | 443 | 389 | 54 | 195 | 385 | 4 | 83 | Appr. |
48 | Nom. | subem. 0.10.100.5 | 447 | 424 | 23 | 213 | 69 | 355 | 83 | Resp. |
49 | Nom. | subem. 0.10.100.4 | 447 | 438 | 9 | 220 | 46 | 392 | 82 | Resp. |
50 | Nom. | subem. 0.10.100.3 | 450 | 361 | 89 | 181 | 49 | 312 | 82 | Resp. |
51 | Nom. | subem. 0.10.100.1 | 453 | 366 | 87 | 184 | 52 | 314 | 82 | Resp. |
52 | Nom. | subem. 0.10.100.2 | 450 | 434 | 16 | 218 | 123 | 311 | 82 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 5 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
53 | Nom. | em. 10.100 | 451 | 389 | 62 | 195 | 309 | 80 | 82 | Appr. |
54 | Nom. | em. 10.9 | 455 | 404 | 51 | 203 | 103 | 301 | 82 | Resp. |
55 | Nom. | em. 10.10 | 454 | 405 | 49 | 203 | 399 | 6 | 82 | Appr. |
56 | Nom. | em. 10.101 | 457 | 437 | 20 | 219 | 400 | 37 | 82 | Appr. |
57 | Nom. | em. 10.12 | 448 | 439 | 9 | 220 | 394 | 45 | 82 | Appr. |
58 | Nom. | articolo 10 | 452 | 408 | 44 | 205 | 324 | 84 | 82 | Appr. |
59 | Nom. | em. 11.1 | 454 | 447 | 7 | 224 | 110 | 337 | 82 | Resp. |
60 | Nom. | em. 11.2 | 449 | 428 | 21 | 215 | 108 | 320 | 82 | Resp. |
61 | Nom. | em. 11.3 | 450 | 434 | 16 | 218 | 110 | 324 | 82 | Resp. |
62 | Nom. | em. 11.4 | 450 | 431 | 19 | 216 | 83 | 348 | 82 | Resp. |
63 | Nom. | em. 11.5 | 448 | 392 | 56 | 197 | 378 | 14 | 82 | Appr. |
64 | Nom. | em. 11.7 | 444 | 411 | 33 | 206 | 79 | 332 | 82 | Resp. |
65 | Nom. | subem. 0.11.100.1 | 446 | 424 | 22 | 213 | 88 | 336 | 82 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 6 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
66 | Nom. | em. 11.100 | 441 | 423 | 18 | 212 | 340 | 83 | 81 | Appr. |
67 | Nom. | articolo 11 | 440 | 393 | 47 | 197 | 317 | 76 | 81 | Appr. |
68 | Nom. | em. 12.1 | 428 | 401 | 27 | 201 | 83 | 318 | 81 | Resp. |
69 | Nom. | articolo 12 | 437 | 388 | 49 | 195 | 383 | 5 | 81 | Appr. |
70 | Nom. | em. 13.1 | 409 | 402 | 7 | 202 | 71 | 331 | 81 | Resp. |
71 | Nom. | em. 13.2 | 408 | 392 | 16 | 197 | 66 | 326 | 81 | Resp. |
72 | Nom. | em. 13.26 | 415 | 411 | 4 | 206 | 406 | 5 | 82 | Appr. |
73 | Nom. | em. 13.10 | 408 | 392 | 16 | 197 | 105 | 287 | 81 | Resp. |
74 | Nom. | em. 13.21 | 404 | 312 | 92 | 157 | 29 | 283 | 81 | Resp. |
75 | Nom. | em. 13.23 | 417 | 373 | 44 | 187 | 368 | 5 | 81 | Appr. |
76 | Nom. | em. 13.11 | 416 | 394 | 22 | 198 | 109 | 285 | 82 | Resp. |
77 | Nom. | em. 13.12 | 417 | 406 | 11 | 204 | 131 | 275 | 82 | Resp. |
78 | Nom. | em. 13.14 | 418 | 382 | 36 | 192 | 85 | 297 | 82 | Resp. |
INDICE ELENCO N. 7 DI 7 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 88) | ||||||||||
Votazione | O G G E T T O | Risultato | Esito | |||||||
Num | Tipo | Pres | Vot | Ast | Magg | Fav | Contr | Miss | ||
79 | Nom. | em. 13.13 | 409 | 374 | 35 | 188 | 82 | 292 | 82 | Resp. |
80 | Nom. | em. 13.15 | 408 | 392 | 16 | 197 | 75 | 317 | 82 | Resp. |
81 | Nom. | em. 13.16 | 396 | 380 | 16 | 191 | 71 | 309 | 82 | Resp. |
82 | Nom. | em. 13.22 | 403 | 374 | 29 | 188 | 362 | 12 | 82 | Appr. |
83 | Nom. | em. 13.24 | 412 | 381 | 31 | 191 | 305 | 76 | 82 | Appr. |
84 | Nom. | em. 13.17 | 399 | 385 | 14 | 193 | 77 | 308 | 81 | Resp. |
85 | Nom. | Votazione annullata | Annu. | |||||||
86 | Nom. | em. 13.18 | 411 | 406 | 5 | 204 | 122 | 284 | 81 | Resp. |
87 | Nom. | em. 13.19 | 400 | 366 | 34 | 184 | 102 | 264 | 81 | Resp. |
88 | Nom. | Ddl 3393 – Quest. preg.li n. 1 e 2 | 339 | 331 | 8 | 166 | 79 | 252 | 78 | Resp. |