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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Mercoledì 2 dicembre 2015

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 2 dicembre 2015.

  Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alfreider, Amici, Artini, Baldelli, Baretta, Bellanova, Bernardo, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Boccia, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Bueno, Caparini, Capelli, Casero, Castiglione, Centemero, Cicchitto, Cimbro, Cirielli, Costa, D'Alia, Dambruoso, Damiano, De Micheli, Del Basso de Caro, Dellai, Di Gioia, Luigi Di Maio, Epifani, Faraone, Fedriga, Ferranti, Ferrara, Fico, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Fraccaro, Franceschini, Garofani, Gentiloni Silveri, Giachetti, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, La Russa, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Marotta, Antonio Martino, Mazziotti Di Celso, Merlo, Meta, Migliore, Orlando, Pes, Piccoli Nardelli, Gianluca Pini, Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rosato, Domenico Rossi, Rughetti, Sanga, Sani, Santerini, Scalfarotto, Schullian, Scotto, Sereni, Sorial, Spadoni, Speranza, Tabacci, Tofalo, Turco, Velo, Vignali, Villecco Calipari, Zanetti.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

  Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alfreider, Amici, Artini, Baldelli, Baretta, Bellanova, Bernardo, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Boccia, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Bueno, Caparini, Capelli, Casero, Castiglione, Catania, Centemero, Cicchitto, Cimbro, Cirielli, Costa, D'Alia, Dambruoso, Damiano, De Micheli, Del Basso de Caro, Dellai, Di Gioia, Luigi Di Maio, Epifani, Faraone, Fedriga, Ferranti, Ferrara, Fico, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Franceschini, Garofani, Gentiloni Silveri, Giachetti, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, La Russa, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Marotta, Antonio Martino, Mazziotti Di Celso, Merlo, Meta, Migliore, Monchiero, Orlando, Pes, Piccoli Nardelli, Gianluca Pini, Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rosato, Domenico Rossi, Rossomando, Rughetti, Sanga, Sani, Santerini, Scalfarotto, Schullian, Scotto, Sereni, Sorial, Spadoni, Speranza, Tabacci, Tofalo, Turco, Velo, Vignali, Villecco Calipari, Zanetti.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 1o dicembre 2015 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   CAPARINI ed altri: «Agevolazioni tributarie per favorire l'installazione di sistemi di sicurezza per la protezione delle persone e della proprietà privata» (3463);
   BORGHESE e MERLO: «Istituzione di strutture speciali di accoglienza per le persone affette da lesioni cerebrali permanenti» (3464);
   TURCO ed altri: «Abrogazione degli articoli 304 e 305 del codice penale, in materia di cospirazione politica mediante accordo e cospirazione politica mediante associazione» (3465).

  Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di disegni di legge.

  In data 1o dicembre 2015 è stato presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge:
  dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale:
   «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Turkmenistan sullo scambio di informazioni in materia fiscale, fatto a Roma il 4 maggio 2015» (3462).

  Sarà stampato e distribuito.

Adesione di deputati a proposte di legge.

   La proposta di legge CASTIELLO ed altri: «Modifica all'articolo 184 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e altre disposizioni per l'istituzione della raccolta differenziata dei mozziconi dei prodotti da fumo nel suolo e nelle acque» (3327) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Biancofiore.

Modifica del titolo di proposte di inchiesta parlamentare.

  La proposta di inchiesta parlamentare Doc. XXII n. 57, d'iniziativa dei deputati BOLOGNESI ed altri, ha assunto il seguente titolo: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'omicidio di Pier Paolo Pasolini».

Ritiro di proposte di legge.

  Il deputato Paolo Bernini ha comunicato di ritirare la seguente proposta di legge:
  PAOLO BERNINI: «Disposizioni per la prevenzione del furto di biciclette mediante l'introduzione di un sistema elettronico di identificazione attraverso un codice unico nazionale» (3107).

  La proposta di legge sarà pertanto cancellata dall'ordine del giorno.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   II Commissione (Giustizia):
  GREGORIO FONTANA: «Modifica all'articolo 52 e introduzione dell'articolo 52-bis del codice penale, concernente la legittima difesa nel caso di violazione di domicilio» (3434) Parere delle Commissioni I e X.

   XIII Commissione (Agricoltura):
  GUIDESI ed altri: «Disposizioni per contrastare la pratica della pesca illegale nelle acque interne» (3403) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VIII, IX, X, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera pervenuta in data 1o dicembre 2015, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 8-ter del Regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con cui è autorizzato, in relazione a un intervento da realizzare tramite contributi assegnati in sede di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per l'anno 2009, l'utilizzo delle economie di spesa realizzate dal comune di Balmuccia (Vercelli), per il completamento di lavori di messa in sicurezza del territorio e di regimazione delle acque superficiali.

  Questo decreto è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla VIII Commissione (Ambiente).

Trasmissione dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

  Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha trasmesso decreti ministeriali recanti variazioni di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, autorizzate, in data 16 novembre 2015, ai sensi dell'articolo 3, comma 5, del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e dell'articolo 6, comma 14, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.

  Questi decreti sono trasmessi alla III Commissione (Affari esteri) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Ministro dell'interno.

  Il Ministro dell'interno, con lettera del 26 novembre 2015, ha trasmesso una nota relativa all'attuazione data all'ordine del giorno DURANTI ed altri n. 9/3-bis-B/20, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 4 maggio 2015, concernente la tutela dell'accesso alla rappresentanza nei collegi elettorali delle minoranze linguistiche riconosciute.

  La suddetta nota è a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare ed è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) competente per materia.

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 1o dicembre 2015, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, la relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Relazione sul funzionamento e sugli effetti del regolamento (UE) n. 1029/2012 recante preferenze commerciali autonome d'urgenza per il Pakistan (COM(2015) 591 final), corredata dal relativo allegato (COM(2015) 591 final - Annex 1), che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni riunite III (Affari esteri) e X (Attività produttive), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 1o dicembre 2015, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
  Con la predetta comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - La strategia di allargamento dell'Unione europea (COM(2015) 611 final);
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, alla Banca centrale europea, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Banca europea per gli investimenti – Analisi annuale della crescita 2016 – Consolidare la ripresa e promuovere la convergenza (COM(2015) 690 final);
   Raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro (COM(2015) 692 final);
   Comunicazione della Commissione - Documenti programmatici di bilancio per il 2016: valutazione globale (COM(2015) 800 final).

Richieste di parere parlamentare su atti del Governo.

  Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con lettera in data 16 ottobre 2015, integrata da successiva documentazione inviata in data 1o dicembre 2015, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 40, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, e dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nel capitolo 1261 dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno 2015, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (250).

  Questa richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla VII Commissione (Cultura), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 22 dicembre 2015.

  Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell'attività di Governo, con lettera in data 2 dicembre 2015, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 14 novembre 1995, n. 481, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante definizione dei criteri di privatizzazione e delle modalità di dismissione della partecipazione detenuta dal Ministero dell'economia e delle finanze nel capitale di Ferrovie dello Stato italiane Spa (251).

  Questa richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla IX Commissione (Trasporti), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 22 dicembre 2015. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 12 dicembre 2015.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

  Nell'Allegato A ai resoconti della seduta del 15 settembre 2015, a pagina 3, seconda colonna, righe ventiseiesima e ventisettesima, deve leggersi: «e del relativo albo» e non: «e istituzione del relativo albo», come stampato.

DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE: S. 1429-B – DISPOSIZIONI PER IL SUPERAMENTO DEL BICAMERALISMO PARITARIO, LA RIDUZIONE DEL NUMERO DEI PARLAMENTARI, IL CONTENIMENTO DEI COSTI DI FUNZIONAMENTO DELLE ISTITUZIONI, LA SOPPRESSIONE DEL CNEL E LA REVISIONE DEL TITOLO V DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE (APPROVATO, IN PRIMA DELIBERAZIONE, DAL SENATO, MODIFICATO, IN PRIMA DELIBERAZIONE, DALLA CAMERA E NUOVAMENTE MODIFICATO, IN PRIMA DELIBERAZIONE, DAL SENATO) (A.C. 2613-B)

A.C. 2613-B – Articolo 2

ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 2.
(Composizione ed elezione del Senato della Repubblica).

  1. L'articolo 57 della Costituzione è sostituito dal seguente:
  «Art. 57. – Il Senato della Repubblica è composto da novantacinque senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali e da cinque senatori che possono essere nominati dal Presidente della Repubblica.
  I Consigli regionali e i Consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano eleggono, con metodo proporzionale, i senatori tra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, tra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori.
  Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a due; ciascuna delle Province autonome di Trento e di Bolzano ne ha due.
  La ripartizione dei seggi tra le Regioni si effettua, previa applicazione delle disposizioni del precedente comma, in proporzione alla loro popolazione, quale risulta dall'ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti.
  La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti, in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge di cui al sesto comma.
  Con legge approvata da entrambe le Camere sono regolate le modalità di attribuzione dei seggi e di elezione dei membri del Senato della Repubblica tra i consiglieri e i sindaci, nonché quelle per la loro sostituzione, in caso di cessazione dalla carica elettiva regionale o locale. I seggi sono attribuiti in ragione dei voti espressi e della composizione di ciascun Consiglio».

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE ALL'ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE

ART. 2.
(Composizione ed elezione del Senato della Repubblica).

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole da: in conformità fino alla fine del comma con le seguenti: in assoluta conformità con le scelte espresse dagli elettori che sono chiamati a pronunciarsi al riguardo in concomitanza con le elezioni per il rinnovo dei membri della Camera dei deputati con le modalità stabilite dalla legge di cui al sesto comma. La stessa legge stabilisce il numero dei candidati consiglieri in carica che sono sottoposti, in ciascuna regione e nelle province autonome di Trento e di Bolzano, al giudizio degli elettori. Il loro numero tiene conto della composizione di ciascun Consiglio avendo cura che ad ogni gruppo costituito sia riconosciuto almeno un candidato.
2. 130. La Russa, Rampelli.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole da: in conformità fino alla fine del comma con le seguenti: su indicazione degli elettori, in maniera proporzionale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti, rispetto alla composizione del Consiglio regionale e in base all'ordine di lista.
2. 1. Gelmini, Centemero.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole da: in conformità fino alla fine del comma con le seguenti: su indicazione degli elettori, a suffragio diretto e su base regionale, in base al metodo proporzionale, in concomitanza con l'elezione dei Consigli regionali, mediante la presentazione di due liste separate.
*2. 2. Centemero, Gelmini.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole da: in conformità fino alla fine del comma con le seguenti: su indicazione degli elettori, a suffragio diretto e su base regionale, in base al metodo proporzionale, in concomitanza con l'elezione dei Consigli regionali, mediante la presentazione di due liste separate.
*2. 3. Invernizzi.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole da: in conformità fino alla fine del comma con le seguenti: su indicazione degli elettori, a suffragio diretto e su base regionale, in base al metodo proporzionale, in concomitanza con l'elezione dei Consigli regionali.
**2. 4. Centemero, Gelmini.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole da: in conformità fino alla fine del comma con le seguenti: su indicazione degli elettori, a suffragio diretto e su base regionale, in base al metodo proporzionale, in concomitanza con l'elezione dei Consigli regionali.
**2. 100. Scotto, Costantino, Quaranta, D'Attorre, Airaudo, Franco Bordo, Duranti, Daniele Farina, Fassina, Fava, Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Gregori, Kronbichler, Marcon, Melilla, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Ricciatti, Sannicandro, Zaratti, Zaccagnini.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole da: in conformità fino alla fine del comma con le seguenti: rispettando i voti appositamente espressi dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite con legge approvata a maggioranza assoluta da entrambe le Camere.
2. 101. Toninelli.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole: in conformità alle scelte espresse con le seguenti: inderogabilmente secondo i voti appositamente espressi.
2. 102. D'Ambrosio, D'Uva, Melilla.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole: in conformità alle scelte espresse con le seguenti: sulla base dei voti espressi.
2. 103. D'Ambrosio.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole: in conformità alle scelte con le seguenti: secondo le scelte e le proporzioni.
2. 104. Dadone, D'Uva.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole: in conformità alle scelte con le seguenti: secondo le scelte appositamente.
2. 105. Nuti, Gallinella.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole: in conformità alle con le seguenti: senza discostarsi dalle.
2. 106. Cecconi.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole: in conformità alle con le seguenti: rispettando le.
2. 107. Dadone.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole: in conformità alle con le seguenti: secondo le.
2. 108. Toninelli.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire la parola: conformità con le seguenti: inderogabile totale conformità.
2. 10. Cozzolino.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire la parola: conformità con le seguenti: piena e totale conformità.
2. 9. Cecconi.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire la parola: conformità con le seguenti: inderogabile conformità.
2. 11. Cozzolino.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole: alle scelte espresse con le seguenti: al voto espresso su apposita scheda.
2. 111. Quaranta, Fassina, Scotto, Costantino, D'Attorre, Airaudo, Franco Bordo, Duranti, Daniele Farina, Fava, Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Gregori, Kronbichler, Marcon, Melilla, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Ricciatti, Sannicandro, Zaratti, Zaccagnini.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole: alle scelte espresse con le seguenti: al voto espresso.
*2. 109. D'Ambrosio.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole: alle scelte espresse con le seguenti: al voto espresso.
*2. 110. Fassina, Scotto, Costantino, Quaranta, D'Attorre, Airaudo, Franco Bordo, Duranti, Daniele Farina, Fava, Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Gregori, Kronbichler, Marcon, Melilla, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Ricciatti, Sannicandro, Zaratti, Zaccagnini.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire la parola: espresse con le seguenti: separatamente espresse.
2. 13. Centemero, Gelmini.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire la parola: espresse con le seguenti: appositamente espresse.
2. 14. Centemero, Gelmini.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire la parola: espresse con le seguenti: specificatamente espresse.
2. 12. Centemero, Gelmini.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sopprimere le parole: per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi.
2. 112. Quaranta, D'Attorre, Costantino, Airaudo, Franco Bordo, Duranti, Daniele Farina, Fassina, Fava, Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Gregori, Kronbichler, Marcon, Melilla, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Ricciatti, Sannicandro, Scotto, Zaratti, Zaccagnini.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sopprimere le parole: per i candidati consiglieri.
2. 113. Quaranta, D'Attorre, Costantino, Airaudo, Franco Bordo, Duranti, Daniele Farina, Fassina, Fava, Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Gregori, Kronbichler, Marcon, Melilla, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Ricciatti, Sannicandro, Scotto, Zaratti, Zaccagnini.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, dopo le parole: consiglieri aggiungere le seguenti: e sindaci.
2. 114. Dadone.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, dopo le parole: consiglieri aggiungere le seguenti: che si dichiarino disponibili a ricoprire anche la carica di senatore e che non ricoprano cariche incompatibili con quella di senatore
2. 115. Bianconi, Corsaro, Altieri.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, dopo le parole: consiglieri aggiungere le seguenti: salvaguardando le minoranze linguistiche.
2. 16. Invernizzi.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, dopo le parole: rinnovo dei medesimi organi, aggiungere le seguenti: attraverso la presentazione di due liste separate, con specifico riferimento ai candidati al Senato della Repubblica.
*2. 17. Gelmini, Centemero.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, dopo le parole: rinnovo dei medesimi organi, aggiungere le seguenti: attraverso la presentazione di due liste separate, con specifico riferimento ai candidati al Senato della Repubblica.
*2. 116. Quaranta, D'Attorre, Costantino, Airaudo, Franco Bordo, Duranti, Daniele Farina, Fassina, Fava, Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Gregori, Kronbichler, Marcon, Melilla, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Ricciatti, Sannicandro, Scotto, Zaratti, Zaccagnini.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, dopo le parole: rinnovo dei medesimi organi, aggiungere le seguenti: attraverso liste separate,
2. 18. Centemero, Gelmini.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, dopo le parole: rinnovo dei medesimi organi aggiungere le seguenti: e con la garanzia del rispetto della rappresentanza delle minoranze sulla base dei voti da queste ottenuti.
2. 6. Cozzolino.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, dopo le parole: rinnovo dei medesimi organi aggiungere le seguenti: e con la garanzia del rispetto della rappresentanza delle minoranze.
2. 8. Dadone.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole: le modalità stabilite dalla con le seguenti: modalità e criteri idonei ad assicurare che la nomina dei senatori derivi in modo vincolante dalla scelta elettorale dei cittadini della regione, stabiliti con la.
2. 117. Costantino, D'Attorre, Quaranta, Airaudo, Franco Bordo, Duranti, Daniele Farina, Fassina, Fava, Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Gregori, Kronbichler, Marcon, Melilla, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Ricciatti, Sannicandro, Scotto, Zaratti, Zaccagnini.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole: le modalità stabilite dalla con le seguenti: modalità e criteri idonei ad assicurare che l'individuazione dei senatori discenda comunque direttamente dalla scelta elettorale dei cittadini della regione, stabiliti con la.
2. 19. Gelmini, Centemero.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole: dalla legge di cui al sesto comma con le seguenti: con legge approvata a maggioranza assoluta da parte di entrambe le Camere, a pena dello scioglimento del Consiglio.
2. 20. Dieni.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole: dalla legge di cui al sesto comma con le seguenti: con legge approvata a maggioranza dei tre quinti dei propri componenti da parte di ciascuna Camera.
*2. 21. Dieni.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole: dalla legge di cui al sesto comma con le seguenti: con legge approvata a maggioranza dei tre quinti dei propri componenti da parte di ciascuna Camera.
*2. 118. D'Attorre, Costantino, Quaranta, Airaudo, Franco Bordo, Duranti, Daniele Farina, Fassina, Fava, Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Gregori, Kronbichler, Marcon, Melilla, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Ricciatti, Sannicandro, Scotto, Zaratti, Zaccagnini.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole: dalla legge di cui al sesto comma con le seguenti: con legge approvata a maggioranza assoluta da parte di entrambe le Camere.
**2. 22. Dieni.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, sostituire le parole: dalla legge di cui al sesto comma con le seguenti: con legge approvata a maggioranza assoluta da parte di entrambe le Camere.
**2. 119. Quaranta, Costantino, D'Attorre, Airaudo, Franco Bordo, Duranti, Daniele Farina, Fassina, Fava, Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Gregori, Kronbichler, Marcon, Melilla, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Ricciatti, Sannicandro, Scotto, Zaratti, Zaccagnini.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, aggiungere in fine le parole: che stabilisce altresì le relative sanzioni in caso di inottemperanza.
2. 23. Toninelli.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, aggiungere in fine le parole:, a pena dello scioglimento immediato del Consiglio.
2. 25. Nuti.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, aggiungere in fine le parole:, a pena dello scioglimento del Consiglio.
2. 26. Toninelli.

  Al comma 1, capoverso «Art. 57», quinto comma, aggiungere in fine, il seguente periodo: Con la stessa legge si determinano le modalità di scelta degli elettori per i sindaci che sono eletti senatori
2. 120. Bianconi, Corsaro, Altieri.

A.C. 2613-B – Articolo 30

ARTICOLO 30 DEL DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Capo IV
MODIFICHE AL TITOLO V DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE

Art. 30.
(Modifica all'articolo 116 della Costituzione).

  1. All'articolo 116 della Costituzione, il terzo comma è sostituito dal seguente:
  «Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti le materie di cui all'articolo 117, secondo comma, lettere l), limitatamente all'organizzazione della giustizia di pace, m), limitatamente alle disposizioni generali e comuni per le politiche sociali, n), o), limitatamente alle politiche attive del lavoro e all'istruzione e formazione professionale, q), limitatamente al commercio con l'estero, s) e u), limitatamente al governo del territorio, possono essere attribuite ad altre Regioni, con legge dello Stato, anche su richiesta delle stesse, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei princìpi di cui all'articolo 119, purché la Regione sia in condizione di equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio. La legge è approvata da entrambe le Camere, sulla base di intesa tra lo Stato e la Regione interessata».

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE ALL'ARTICOLO 30 DEL DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE

ART. 30.
(Modifica all'articolo 116 della Costituzione).

  Al comma 1, capoverso, sopprimere le parole: m), limitatamente alle disposizioni generali e comuni per le politiche sociali.
*30. 1. Cecconi.

  Al comma 1, capoverso, sopprimere le parole: m), limitatamente alle disposizioni generali e comuni per le politiche sociali.
*30. 2. D'Attorre, Quaranta, Costantino, Scotto, Airaudo, Franco Bordo, Duranti, Daniele Farina, Fassina, Fava, Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Gregori, Kronbichler, Marcon, Melilla, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Ricciatti, Sannicandro, Zaccagnini, Zaratti.

  Al comma 1, capoverso, sopprimere le parole: limitatamente alle disposizioni generali e comuni.
30. 3. Invernizzi.

  Al comma 1, capoverso, sostituire le parole: alle disposizioni generali e comuni per le con le seguenti: alla disciplina di attuazione delle.
30. 100. Nicchi, Quaranta, D'Attorre, Costantino, Scotto, Airaudo, Franco Bordo, Duranti, Daniele Farina, Fassina, Fava, Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Gregori, Kronbichler, Marcon, Melilla, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Ricciatti, Sannicandro, Zaratti, Zaccagnini.

  Al comma 1, capoverso, sopprimere le parole: q), limitatamente al commercio estero.
*30. 4. Scotto, Costantino, Quaranta, D'Attorre, Airaudo, Franco Bordo, Duranti, Daniele Farina, Fassina, Fava, Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Gregori, Kronbichler, Marcon, Melilla, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Ricciatti, Sannicandro, Zaccagnini, Zaratti.

  Al comma 1, capoverso, sopprimere le parole: q), limitatamente al commercio estero.
* 30. 5. Mucci, Barbanti, Prodani, Rizzetto.

  Al comma 1, capoverso, sopprimere le parole: limitatamente al commercio con l'estero.
30. 6. Invernizzi.

A.C. 2613-B – Articolo 37

ARTICOLO 37 DEL DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Capo V
MODIFICHE AL TITOLO VI DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE

Art. 37.
(Elezione dei giudici della Corte costituzionale).

  1. All'articolo 135 della Costituzione sono apportate le seguenti modificazioni:
   a) il primo comma è sostituito dal seguente:
  «La Corte costituzionale è composta da quindici giudici, dei quali un terzo nominati dal Presidente della Repubblica, un terzo dalle supreme magistrature ordinaria ed amministrative, tre dalla Camera dei deputati e due dal Senato della Repubblica»;
   b) al settimo comma, la parola: «senatore» è sostituita dalla seguente: «deputato».

PROPOSTE EMENDATIVE RIFERITE ALL'ARTICOLO 37 DEL DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE

ART. 37.
(Elezione dei giudici della Corte costituzionale).

  Al comma 1, lettera a), capoverso, sostituire le parole da: un terzo nominati fino alla fine del capoverso con le seguenti: due nominati dal Presidente della Repubblica, tre dalle supreme magistrature ordinaria ed amministrative, sette dalla Camera dei deputati e tre dal Senato della Repubblica.

  Conseguentemente, all'articolo 39, comma 10, sostituire le parole da: nominati dal Parlamento in seduta comune fino alla fine del comma con le seguenti: essi vengono redistribuiti e nominati secondo le proporzioni di cui all'articolo 37.
37. 100. Bianconi, Corsaro, Altieri.

  Al comma 1, lettera a), capoverso, sostituire le parole: tre dalla Camera dei deputati e due dal Senato della Repubblica con le seguenti: un terzo dalla Camera dei deputati.

  Conseguentemente:
   all'articolo 38, comma 16:
    sostituire le parole:
da ciascuna Camera con le seguenti: dalla Camera dei deputati;
    sostituire le parole: di ciascuna Camera con le seguenti: della Camera dei deputati.
   all'articolo 39, sopprimere il comma 10.
*37. 3. Quaranta, D'Attorre, Scotto, Costantino, Airaudo, Franco Bordo, Duranti, Daniele Farina, Fassina, Fava, Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Gregori, Kronbichler, Marcon, Melilla, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Ricciatti, Sannicandro, Zaccagnini, Zaratti.

  Al comma 1, lettera a), capoverso, sostituire le parole: tre dalla Camera dei deputati e due dal Senato della Repubblica con le seguenti: un terzo dalla Camera dei deputati.

  Conseguentemente:
    all'articolo 38, comma 16:
     sostituire le parole:
da ciascuna Camera con le seguenti: dalla Camera dei deputati;
     sostituire le parole: di ciascuna Camera con le seguenti: della Camera dei deputati.
    all'articolo 39, sopprimere il comma 10.
*37. 101. La Russa, Rampelli.

  Al comma 1, lettera a), capoverso, sostituire le parole sostituire le parole: tre dalla Camera dei deputati e due dal Senato della Repubblica con le seguenti: cinque dal Parlamento in seduta comune, a scrutinio segreto e con la maggioranza dei due terzi dei suoi componenti. Le candidature devono essere discusse dall'Assemblea in seduta pubblica, che preceda di non meno di cinque giorni la data dell'elezione. All'elezione partecipano cento cittadini estratti a sorte dall'elenco degli aventi diritto al voto per l'elezione dei membri della Camera dei deputati.

  Conseguentemente:
   all'articolo 38, sopprimere il comma 16;
   all'articolo 39, sopprimere il comma 10.
37. 1. Toninelli.

  Al comma 1, lettera a), capoverso, sostituire le parole: tre dalla Camera dei deputati e due dal Senato della Repubblica con le seguenti: cinque dal Parlamento in seduta comune, con la maggioranza dei due terzi dei suoi componenti.

  Conseguentemente:
   all'articolo 38, sopprimere il comma 16;
   all'articolo 39, sopprimere il comma 10.
37. 2. Cecconi.

  Al comma 1, lettera a), capoverso, sostituire le parole: tre dalla Camera dei deputati e due dal Senato della Repubblica con le seguenti: cinque dal Parlamento in seduta comune.

  Conseguentemente:
   all'articolo 38, sopprimere il comma 16;
   all'articolo 39, sopprimere il comma 10.
37. 4. Scotto, Quaranta, D'Attorre, Costantino, Airaudo, Franco Bordo, Duranti, Daniele Farina, Fassina, Fava, Ferrara, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Gregori, Kronbichler, Marcon, Melilla, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Ricciatti, Sannicandro, Zaccagnini, Zaratti.

  Al comma 1, lettera a), capoverso, aggiungere, in fine, i seguenti periodi: I giudici nominati dalla Camera dei deputati e dal Senato della Repubblica sono eletti previo deposito della propria candidatura a membro della Corte costituzionale presso la Segreteria generale del rispettivo ramo del Parlamento, non meno di dieci giorni prima della data in cui le Camere sono convocate per l'elezione. Fino a tre giorni prima della data di convocazione per l'elezione, i candidati devono essere ascoltati in audizione pubblica, in particolare in ordine al possesso dei titoli richiesti dal comma successivo per la carica.
37. 5. Toninelli.

  Al comma 1, lettera a), capoverso, aggiungere, in fine, i seguenti periodi: I giudici di nomina parlamentare sono nominati previa discussione in seduta pubblica, che preceda di non meno di cinque giorni la data dell'elezione. All'elezione dei giudici di nomina parlamentare, sia alla Camera dei deputati che al Senato della Repubblica partecipano cento cittadini estratti a sorte dall'elenco degli aventi diritto al voto per l'elezione dei membri della Camera dei deputati.
37. 6. Toninelli.

  Al comma 1, lettera a), capoverso, aggiungere, in fine, il seguente periodo: In caso di cessazione della carica anche prima della scadenza naturale, l'elezione del giudice spetta al ramo del Parlamento che lo ha eletto.
37. 7. Mucci, Barbanti, Prodani, Rizzetto.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Chiarimenti in merito all'eventuale adozione di provvedimenti conseguenti alla disciplina normativa sul bail-in, anche in relazione alla sua effettiva entrata in vigore – 3-01880

   PESCO, VILLAROSA, ALBERTI, RUOCCO, PISANO e FICO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   con il decreto legislativo 16 novembre 2015, n. 180, è stata data attuazione alla direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica la direttiva 82/891/CEE del Consiglio, e le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2004/25/CE, 2005/56/CE, 2007/36/CE, 2011/35/UE, 2012/30/UE e 2013/36/UE e i regolamenti (UE), n. 1093/2010 e (UE) n. 648/2012, del Parlamento europeo e del Consiglio;
   la Sezione III del Capo IV del Titolo IV del suddetto decreto legislativo ha introdotto nell'ordinamento giuridico nazionale la disciplina sul bail-in preposta a ripristinare il patrimonio delle banche e delle società finanziarie per il rispetto dei requisiti prudenziali mediante la riduzione del valore nominale degli strumenti finanziari e di deposito sottoscritti dai risparmiatori;
   lo strumento del bail-in, a giudizio degli interroganti, non è corretto sul piano morale nei confronti dei cittadini e soprattutto implica rilevanti questioni di legittimità costituzionale, infatti:
    a) potrebbe violare l'articolo 47 della Costituzione in quanto il primo comma del medesimo articolo sancisce esplicitamente: «La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito». Da quanto si desume la Repubblica ha il dovere di incoraggiare e tutelare il risparmio, in ogni forma attraverso la quale viene depositato presso gli istituti di credito, ed a tal fine disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito. Quindi, giusto per precisare, l'esercizio del credito deve essere disciplinato, coordinato e controllato proprio al fine di non arrecare ogni genere di pregiudizio al risparmio (o meglio alla gestione del risparmio). Sulla base di quanto asserito non si esclude che la disciplina del bail-in possa dar seguito a numerose azioni giudiziarie preposte ad affermare l'inviolabilità delle disposizioni costituzionali;
    b) potrebbe violare l'articolo 42 della Costituzione in quanto il terzo comma del medesimo articolo sancisce esplicitamente: «La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale». L'applicazione del bail-in sul piano sostanziale si materializza in un «esproprio per motivi d'interesse generale» finalizzato, nel caso specifico, alla stabilità del sistema bancario e finanziario nel suo complesso. Il sopradetto decreto legislativo 16 novembre 2015, n. 180, non prevede forme di indennizzo «dell'esproprio subito» in quanto i crediti vengono trasformati in capitale di rischio ovvero compensati con le passività subite dalla banca a prescindere dal momento in cui tali passività sono state emesse;
   l'articolo 106 del decreto legislativo 16 novembre 2015, n. 180, prevede che la disciplina sul bail-in di cui alla Sezione III del Capo IV del Titolo IV del medesimo decreto legislativo entrerà in vigore il 1o gennaio 2016 –:
   visto che le disposizioni del capo II del titolo IV del decreto legislativo n. 180 del 2015 rinviano integralmente alle disposizioni di cui alla Sezione III del Capo IV del Titolo IV del medesimo decreto legislativo che entrerà in vigore solo il 1o gennaio 2016, se il Governo, il Ministro dell'economia e delle finanze e la Banca d'Italia abbiano assunto provvedimenti sulla base di una normativa non ancora in vigore ed in caso affermativo per quali ragioni non siano state poste in essere misure più garantiste verso i creditori ed obbligazionisti. (3-01880)


Iniziative, anche in sede di arbitrato internazionale, per assicurare il rientro in Italia dei marò sottoposti a procedimento giudiziario in India – 3-01883

   VITO, BRUNETTA e VELLA. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
   dal 19 febbraio 2012, i due fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono trattenuti ingiustamente e illegalmente in India, salvo il permesso per motivi di salute dato il 12 settembre 2014 a Massimiliano Latorre di rientrare in Italia per un periodo di quattro mesi, per curarsi da un ictus che lo ha colpito, permesso successivamente prorogato e che scadrà a metà gennaio 2016;
   solo in data 26 giugno 2015 è stato attivato l'arbitrato internazionale sul caso dei marò nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, rivolgendosi, quindi, al Tribunale internazionale del diritto del mare di Amburgo;
   nel frattempo Salvatore Girone ha contratto un'infezione da virus dengue e gli aspetti sanitari subentrati a seguito dell'infezione hanno accresciuto le ragioni per le quali si contestano i vincoli imposti dall'India alla libertà di movimento del fuciliere, che potrebbe, restando nella stessa zona sub-tropicale, avere una recidiva con gravi conseguenze sulla sua salute;
   organi di stampa hanno riportato che la prova dell'innocenza dei due marò italiani prigionieri in India è contenuta negli stessi documenti che lo Stato indiano ha depositato ad Amburgo presso il Tribunale internazionale del diritto del mare –:
   quali iniziative intenda intraprendere il Governo, anche in sede di arbitrato internazionale in corso, per il rapido e definitivo rientro dei fucilieri italiani di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. (3-01883)


Iniziative di competenza volte a salvaguardare l'operatività della postazione del 118 del comune Isola del Gran Sasso d'Italia, in provincia di Teramo – 3-01881

   SOTTANELLI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   con il decreto 7 ottobre 2015, n. 96, del presidente della regione Abruzzo, in qualità di commissario ad acta, avente ad oggetto «Art. 30 del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118: Finanziamento degli interventi operativi per la qualificazione e il potenziamento della Rete di Emergenza Urgenza Territoriale e delle Prestazioni del 118», la regione Abruzzo ha riorganizzato la rete dell'emergenza urgenza territoriale e delle prestazioni del 118;
   il piano prevede che la postazione del 118 del comune di Isola del Gran Sasso d'Italia venga privata dell'infermiere con il dimezzamento delle ore di volontariato del soccorso nella stessa sede, con la conseguente e grave riduzione della sicurezza, in termini di sopravvivenza e salute per i cittadini dei comuni di Isola del Gran Sasso d'Italia, Castelli, Colledara, Castel Castagna e Tossicia, oltre che dei numerosi pellegrini – oltre un milione e mezzo ogni anno – che visitano il santuario di San Gabriele ubicato nello stesso comune e di tutti i turisti dell'area montana;
   tale scelta allontana pericolosamente le aree più interne della provincia di Teramo dalla postazione di soccorso sanitario più vicina, visto che anche nel comune di Bisenti nella Val Fino il piano prevede di privare la postazione del 118 del personale infermieristico e visto che l'area citata dista dai 25 ai 50 minuti dall'ospedale del comune capoluogo di Teramo;
   questa decisione ha destato l'indignazione della popolazione montana del Gran Sasso, preoccupata per la tutela della propria incolumità fisica e per il rischio di una reale squalificazione e perdita di sicurezza sanitaria per l'entroterra, sicurezza conquistata e mantenuta per 15 anni che ha consentito fin qui di salvare numerose vite;
   è evidente il pericolo che correrà chiunque – vecchio o giovane che sia, residente, pellegrino o turista – che dovesse subire un arresto cardiorespiratorio, dal momento che dovrà attendere troppo a lungo il soccorso del 118 per un intervento salvavita, da una postazione 118 che diventerà troppo lontana;
   dopo diversi anni nei quali sono stati raggiunti e rispettati, per l'emergenza sanitaria, gli standard europei dei tempi di arrivo dei soccorsi, dal momento della chiamata del 118 (8 minuti in area urbana e 20 minuti in area extraurbana), se la postazione venisse chiusa, l'area montana correrebbe il serio rischio di essere retrocessa ad area «extraurbana» con una drammatica involuzione e un serio rischio per la vita dei cittadini;
   a una verifica sulle conclusioni dello studio dell'Agenas, su cui si fonda l'atto regionale di revisione della rete dell'emergenza sanitaria da parte dell'allora commissario ad acta della regione Abruzzo, si evince che nello studio medesimo non si è tenuto conto della notevole differenza di richieste telefoniche di soccorso afferenti alle centrali del 118 tra Teramo e L'Aquila, ma solo della popolazione anagrafica. In realtà, tale dato dimostra che molta parte della popolazione aquilana dopo l'evento sismico del 2009 si è trasferita in provincia di Teramo e vi è evidentemente rimasta, indipendentemente dalla residenza fiscale. Il dato è dimostrato proprio dalla mole di richieste di soccorso al 118 di Teramo, di molto superiore a quelle della centrale aquilana;
   la situazione è ulteriormente aggravata dall'individuazione, nell'organizzazione del Giubileo della Misericordia, del santuario di San Gabriele dell'Addolorata in Isola del Gran Sasso d'Italia come unica porta giubilare della diocesi di Teramo, che comporterà un notevole ulteriore incremento del flusso turistico pellegrino nell'area. Inoltre, la diocesi di Pescara-Penne ha individuato come chiesa giubilare aggiuntiva quella di Santa Maria di Ronzano, nel comune di Castel Castagna, sempre nel bacino intercomunale servito dalla postazione 118 del comune di Isola del Gran Sasso d'Italia;
   considerato che nella riorganizzazione è prevista la contestuale apertura di due ulteriori postazioni medicalizzate, non si comprende quale sarebbe il risparmio economico, né tantomeno il principio di razionalizzazione che, di fatto, peggiora la copertura territoriale del 118; basti pensare alla certezza che da ogni evento «tempo-dipendente» che comporti il decesso del paziente, o una sequela di danni cerebrali permanenti per ritardo nel soccorso, deriverebbe un aumento considerevole della spesa sanitaria;
   il progetto di riorganizzazione della rete dell'emergenza sanitaria prevede una nuova postazione medicalizzata a Val Vomano (uscita Basciano della A 24); questa, ad avviso dell'interrogante, non inciderebbe affatto in modo sostanziale sull'abbattimento dei tempi di soccorso per il bacino servito dalla postazione di Isola del Gran Sasso d'Italia –:
   quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere, anche per il tramite del commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari, per impedire la chiusura della postazione del 118 di Isola del Gran Sasso d'Italia, che, ad avviso dell'interrogante, comporterebbe seri rischi per la garanzia dei livelli essenziali di assistenza e per la sicurezza e la tutela della salute pubblica, non solo degli abitanti del posto, ma anche dei turisti che ogni anno vi accorrono. (3-01881)


Intendimenti del Governo circa ulteriori iniziative a sostegno del settore dell'assistenza socio-sanitaria per le persone con disabilità – 3-01882

   LUPI, BINETTI e CALABRÒ. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   il 3 dicembre ricorre la giornata internazionale delle persone con disabilità: la ricorrenza risale al 1981, anno internazionale delle persone disabili; dal mese di luglio del 1993, il 3 dicembre è diventato anche la giornata europea delle persone con disabilità, a seguito dell'iniziativa della Commissione europea;
   l'iniziativa è volta a promuovere una più diffusa e approfondita conoscenza dei problemi correlati alla disabilità, per sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita, allo scopo di superare ogni forma di discriminazione e violenza;
   si è avuto già modo di apprezzare la sensibilità del Governo dimostrata con modalità trasversali su tutti i problemi correlati allo stato della disabilità, non solo nei riguardi delle persone direttamente interessate ma anche nei riguardi delle famiglie;
   nel disegno di legge di stabilità per il 2016, si è avuto modo di apprezzare sia la disposizione recata dall'articolo 1, comma 218, che istituisce presso il Ministero dell'economia e delle finanze un fondo, con una dotazione di 90 milioni di euro a decorrere dall'anno 2016, destinato al finanziamento di misure per il sostegno delle persone con disabilità grave, in particolare stato di indigenza e prive di legami familiari di primo grado, che le disposizioni di cui al comma 220, finalizzate ad integrare lo stanziamento del fondo per le non autosufficienze, anche ai fini del finanziamento degli interventi a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica di 150 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2016; tenuto conto che la legge n. 190 del 2014, (legge di stabilità per il 2015) aveva fissato dal 2016 lo stanziamento del fondo in 250 milioni di euro annui, lo stanziamento a regime, a decorrere dal 2016, risulta pari a 400 milioni di euro;
   si ritiene che sia opportuno menzionare in questo contesto anche il Patto per la salute 2014-2016, che all'articolo 6 dedica una particolare disciplina e attenzione all'assistenza socio sanitaria, prevedendo, allo scopo, che le regioni disciplinino i principi e gli strumenti per l'integrazione dei servizi e delle attività socio sanitarie e sociali, particolarmente per le aree della non autosufficienza e della disabilità –:
   quali siano le ulteriori iniziative e le prospettive future che il Governo vorrà mettere in campo, in un settore di particolare delicatezza e sensibilità, quale è il settore dell'assistenza socio sanitaria per le persone con disabilità. (3-01882)


Misure per superare la questione dell'occupazione abusiva di immobili a Roma, anche al fine di garantire la sicurezza, in vista dello svolgimento del Giubileo straordinario – 3-01869

   RAMPELLI, GIORGIA MELONI, CIRIELLI, LA RUSSA, MAIETTA, NASTRI, TAGLIALATELA e TOTARO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   in piazza Indipendenza a Roma l'ex palazzo della Federconsorzi, realizzato negli anni Cinquanta, grande oltre trentamila metri quadri e affittato dalla società SEA, da due anni è occupato da un gruppo di quattrocento immigrati di origine africana, principalmente provenienti dall'Eritrea e dall'Etiopia;
   l'edificio è sito in una zona assolutamente centrale della città, accanto al Consiglio superiore della magistratura e vicino alla stazione Termini, ad ambasciate e ministeri;
   le segnalazioni effettuate sinora dalla società locataria non hanno avuto seguito, mentre la società proprietaria si trova addirittura costretta ogni bimestre a pagare decine di migliaia di euro per la fornitura di energia elettrica ed acqua agli occupanti abusivi, perché altrimenti «si determinerebbe un problema di sicurezza»;
   l'edificio avrebbe dovuto essere oggetto di una riqualificazione interna al fine di ospitare centri direzionali di aziende italiane ed estere, ma il piano è fermo perché gli occupanti impediscono l'accesso all'edificio;
   solo nella capitale decine di altri immobili si trovano nella medesima situazione, soprattutto nei quartieri periferici;
   mancano meno di due settimane all'apertura del Giubileo straordinario della misericordia e l'allerta terrorismo è massima –:
   quali urgenti iniziative intenda assumere in riferimento alla grave problematica degli immobili occupati abusivamente e al fine di garantire la sicurezza in città in vista dello svolgimento delle celebrazioni del Giubileo. (3-01869)


Chiarimenti in merito allo stato complessivo del sistema di sicurezza italiano, anche in relazione ai recenti gravissimi attentati terroristici di Parigi – 3-01884

   FIANO, ROBERTA AGOSTINI, BERSANI, CUPERLO, MARCO DI MAIO, FABBRI, FAMIGLIETTI, FERRARI, GASPARINI, GIACHETTI, GIORGIS, GULLO, LATTUCA, LAURICELLA, MARCO MELONI, MIGLIORE, NACCARATO, NARDI, PICCIONE, POLLASTRINI, RICHETTI, FRANCESCO SANNA, MARTELLA, CINZIA MARIA FONTANA e BINI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   i drammatici fatti di Parigi hanno purtroppo evidenziato un netto e definitivo innalzamento del grado di violenza ed efferatezza della minaccia terroristica, che, costituendo ormai una gravissima insidia per la sicurezza interna di diversi Stati, richiede una capacità di risposta globale attraverso misure sia sul versante interno, che su quello internazionale, capaci di offrire una risposta strategicamente efficace e duratura nel tempo;
   in questo quadro, come già annunciato dal Presidente del Consiglio dei ministri e dal Ministro interrogato, occorre innanzitutto incrementare le misure capaci di prevenire il reclutamento, l'organizzazione e l'azione delle organizzazioni terroristiche, perseguendo nell'azione di controllo sul territorio nazionale e su tutte le modalità di comunicazione;
   come è noto, il vicinissimo svolgimento del Giubileo straordinario che si terrà a Roma costituisce uno dei maggiori elementi di attenzione del sistema di sicurezza italiano;
   recentemente lo svolgimento di Expo a Milano ha dimostrato la capacità complessiva del nostro sistema di coordinamento di tutte le competenze interessate atte a garantire la sicurezza di un così grande e complesso evento che ha visto la partecipazione di oltre 20 milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo;
   particolarmente importante, a questo scopo, appare il potenziamento in termini di mezzi, personale e risorse, già attuato sin qui dal Governo e che, come dichiarato dal Presidente del Consiglio dei ministri, sarà ulteriormente incrementato nella legge di stabilità attualmente in discussione in questo ramo del Parlamento, in un'ottica di azione quanto più possibile integrata tra le attività di intelligence e le forze di polizia dei diversi Paesi europei;
   del resto, lo stesso Ministro interrogato, all'indomani dei fatti di Parigi e Bruxelles, ha prontamente dichiarato l'elevazione dello stato di allerta nazionale al livello 2, consentendo così un massiccio dispiegamento di forze civili e militari a salvaguardia degli obiettivi ritenuti maggiormente sensibili, e in un'informativa urgente in questo ramo del Parlamento ha ricordato come nel comitato nazionale per la sicurezza e l'ordine pubblico, presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, si è deciso di anticipare l'arrivo a Roma del contingente di 1.000 uomini delle Forze armate già previsti per il Giubileo –:
   quale sia la valutazione del Ministro interrogato sullo stato complessivo del sistema di sicurezza italiano, anche alla luce dei recenti episodi di matrice terroristica.
(3-01884)


Iniziative per l'individuazione di un congruo indice Istat di riferimento ai fini delle variazioni tariffarie in materia di smaltimento dei rifiuti solidi urbani – 3-01885

   PALESE. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   in questo periodo si sta provvedendo ad adeguare all'indice Istat la tariffa che i comuni, quindi i cittadini, versano ai gestori degli impianti di conferimento per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti;
   tale adeguamento risulta particolarmente oneroso e sta causando notevoli preoccupazioni per numerosi sindaci pugliesi e della provincia di Lecce in particolare;
   i contratti sottoscritti dal commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Puglia con i soggetti gestori degli impianti complessi di biostabilizzazione di Poggiardo (Lecce), di Ugento (Lecce) e dell'impianto di produzione CDR di Cavallino (Lecce) prevedono una clausola di revisione della tariffa che così recita: «La tariffa sarà aggiornata, a partire dal 2o (secondo) anno di esercizio, entro il 28 (ventotto) febbraio di ciascun anno con conguaglio e valere dal 1o (uno) gennaio precedente sulla base dell'indice ISTAT dei prezzi della produzione dei prodotti industriali»;
   i soggetti gestori degli impianti, ai fini del calcolo della revisione tariffaria, rivendicano l'applicazione dell'indice Istat dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali – mercato interno, serie E «Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento», in quanto trattasi di indice specifico riferito alla tipologia di attività svolta ed in quanto il loro codice Ateco di impianto è ricompreso nell'elenco di codici attribuiti al sopradetto indice;
   a seguito di specifiche analisi da parte della struttura tecnica dell'Ato della provincia di Lecce, è emerso che l'Istat nella formulazione dell'indice specifico di cui alla serie E non valuta le componenti di costo riferite ai servizi di trattamento e smaltimento dei rifiuti, bensì i costi riferiti ai servizi di fornitura delle acque; è stato posto all'Istat il seguente quesito: «Con riferimento all'Indice ISTAT dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali – Mercato interno, Serie E “Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento” si chiede allo Spett.le Ente destinatario del presente quesito, se il suddetto indice fornisce informazione in merito alle variazioni mensili del costo del servizio di trattamento dei rifiuti. Si chiede, altresì, di conoscere i prodotti industriali valutati per la definizione dell'indice in questione con particolare riguardo alle attività di trattamento dei rifiuti»;
   al quesito formulato seguiva la seguente risposta: «In riferimento alla richiesta in oggetto si comunica che all'interno della sezione E “Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento”, dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali è quotata solo la divisione 36 che contempla la “Raccolta, trattamento e fornitura di acqua, quindi buona parte dell'articolazione tariffaria delle società che gestiscono la fornitura di acqua. Lo smaltimento dei rifiuti si trova nella Divisione 38 delle attività economiche che non è considerata nel campione dei prezzi alla produzione”»;
   un consorzio Ato della provincia di Lecce (ex Consorzio ATO LE/2), sempre in merito alla medesima problematica, poneva all'Istat il seguente quesito: «A quale categoria di indice nazionale devo fare riferimento per aggiornare una tariffa di conferimento ribiostabilizzatore ?». L'Istat così rispondeva: «Scusandoci per il ritardo nella risposta dovuto ad un errore nella segnalazione della richiesta pervenuta, le invio il file con gli indici dei prezzi e le variazioni tendenziali per la voce «raccolta dei rifiuti» (indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (base 2010=100)). È l'unico indice diffuso sulla raccolta rifiuti»;
   le riflessioni effettuate dai tecnici Ato in merito all'attinenza della serie E dell'indice Istat dei prezzi della produzione dei prodotti industriali con le attività di trattamento e smaltimento dei rifiuti sono state confermate dall'Istat specificando che, pur con una denominazione riferita alle «attività di trattamento dei rifiuti e risanamento», la formulazione dell'indice prende in considerazione esclusivamente l'articolazione tariffaria delle società che effettuano attività di «raccolta, trattamento e fornitura di acqua»;
   emergerebbe, pertanto, in maniera evidente come l'applicazione dell'indice Istat dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali – mercato interno, serie E «Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento» al settore dell'impiantistica del trattamento e smaltimento dei rifiuti risulti non rispondente alle reali variazioni tariffarie che interessano quest'ultimo settore;
   altrettanto, inappropriata potrà essere l'applicazione dell'unico indice Istat sui rifiuti «raccolta dei rifiuti» (indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (base 2010=100)), in quanto riferibile a tipologie di servizi completamente diversi dal trattamento/smaltimento dei rifiuti;
   infine, si rileva come l'indice Istat dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali – Mercato interno, serie E «Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento» risulta essere caratterizzato da variazioni estremamente rilevanti nei valori mensili con conseguenti sopravvalutazioni delle variazioni tariffarie di conferimento dei rifiuti solidi urbani –:
   alla luce delle problematiche e delle incongruenze sollevate dall'Ato della provincia di Lecce e, di fatto, in parte condivise anche dall'Istat, se il Governo non ritenga di doversi adoperare affinché venga fornito, agli enti pubblici, un indice che possa essere espressione reale delle variazioni tariffarie che interessano gli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, calcolato sulla base delle effettive variabili di costo che interessato tale settore. (3-01885)


Chiarimenti circa gli stanziamenti previsti dal Governo per la lotta ai cambiamenti climatici – 3-01886

   ZARATTI, PELLEGRINO, MELILLA, SCOTTO, ZACCAGNINI e KRONBICHLER. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   il 30 novembre 2015, è iniziata a Parigi la Conferenza Onu sul clima COP 21, che si concluderà l'11 dicembre. Partecipano 147 Capi di Stato e di Governo e 195 delegazioni nazionali, con l'obiettivo auspicato di arrivare a un accordo universale, con obblighi precisi e costrittivi per i tutti i Paesi, per limitare il riscaldamento climatico;
   durante la prima giornata dei lavori, il Presidente del Consiglio dei ministri Renzi ha dichiarato che «l'Italia vuole stare tra i protagonisti della lotta all'egoismo, dalla parte di chi sceglie valori non negoziabili come la difesa della nostra madre terra. (...) Siamo tra i protagonisti della green economy»;
   tra le sue dichiarazioni, spicca quella nella quale il Presidente del Consiglio dei ministri afferma che «con la legge di stabilità abbiamo stanziato 4 miliardi sul climate change da qui al 2020»;
   dalla lettura della legge di stabilità, in queste ore all'esame del Parlamento, non emerge alcuno stanziamento consistente per la lotta ai cambiamenti climatici, e men che meno i 4 miliardi dichiarati dal Presidente del Consiglio dei ministri;
   peraltro, le scelte finora decise dal Governo in materia di sviluppo sostenibile indicano una direzione diversa da quella di incentivare le energie alternative e di abbandonare gradualmente l'uso dei combustibili fossili;
   la strategia energetica nazionale prevede sì un capitolo rinnovabili ma si basa ancora sul petrolio e sulla riduzione degli incentivi alle fonti energetiche rinnovabili. E in questa direzione va tutta l'azione di Governo;
   se le fonti rinnovabili hanno avuto un ruolo affatto trascurabile nel panorama energetico nazionale, lo si deve – pur con tutti i loro limiti – alle incentivazioni introdotte nei Governi Prodi;
   nella XVII legislatura si è invece assistito a un costante ridimensionamento, fino all'azzeramento degli incentivi per il fotovoltaico, e a interventi di annacquamento degli stessi diritti acquisiti dagli operatori delle rinnovabili, attraverso il cosiddetto decreto «spalma-incentivi» che ha cambiato «in corso d'opera», con evidenti elementi di incostituzionalità, il sistema di incentivazione alla corrente prodotta dal fotovoltaico;
   il nostro Paese continua invece a sostenere e mantenere con sussidi e diversi regimi di incentivazione la produzione di combustibili fossili: dal CIP6; ai termovalorizzatori; all'autotrasporto; all'approvvigionamento dei servizi di interrompibilità ed altro;
   in controtendenza alla Conferenza di Parigi, il decreto-legge «sblocca Italia» ha, quindi, dato il via a misure volte ad agevolare – scavalcando le regioni – decreti di compatibilità ambientale per nuovi permessi di ricerca e concessioni di estrazione petrolifera;
   «Ombrina mare», progetto di estrazioni petrolifere nell'Adriatico al largo dell'Abruzzo, è in attesa dell'imminente concessione; il progetto «Vega B» nel Canale di Sicilia; decreti di compatibilità ambientale per nuovi progetti di ricerca ed estrazione petrolifera per la Shell nel golfo di Taranto che si aggiungono a quelli che già ci sono. Solo la Puglia è stata interessata ultimamente da 4-5 decreti di compatibilità ambientale per ottenere il rilascio dei titoli minerari; il progetto di prospezione della società inglese Spectrum Geo nel Mare Adriatico è il più grande in assoluto ed altro;
   è peraltro di queste ore il rapporto dell'Agenzia europea dell'Ambiente (Aea), secondo il quale l'Italia è il primo tra i paesi dell'Unione europea per morti per inquinamento atmosferico. Nel 2012 in Italia ci sono stati 84.400 decessi su un totale di 491 mila vittime a livello di Unione europea –:
   dove siano rinvenibili i 4 miliardi fino al 2020 stanziati dal Governo per la lotta ai cambiamenti climatici, secondo le dichiarazioni richiamate in premessa, e se non si ritenga indispensabile, anche alla luce di quanto esposto in premessa, avviare tutte le iniziative necessarie per rendere finalmente le politiche del Governo pienamente coerenti con gli obiettivi della Conferenza di Parigi. (3-01886)


Iniziative di competenza per la realizzazione di un sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani e per conseguire gli obiettivi di raccolta differenziata e di riciclaggio, anche in un'ottica di crescita occupazionale ed economica – 3-01887

   GIGLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   il ritardo dell'Italia nel ciclo del rifiuto urbano costa caro: si tratta di una grande opportunità che rischia di andare persa non solo sul fronte dell'ambiente, ma anche per quanto riguarda la crescita economica e occupazionale;
   questo è l'allarme lanciato da uno studio, pubblicato nell'aprile 2015, del Laboratorio Spl (Servizi pubblici locali) di Ref Ricerche-Confesercenti, il quale precisa, altresì, che da un miglioramento del ciclo di trattamento dei rifiuti urbani si possono attendere 10 miliardi di euro di risparmi di costo all'anno e la creazione di 60 mila posti nel riciclo e nel trattamento. Il solo recupero energetico dei rifiuti smaltiti in discarica vale un miliardo di euro all'anno;
   nel confronto europeo il Paese, secondo lo studio citato, non è tra i virtuosi: ad esempio, nell'Unione europea a 28 membri, a fronte di una produzione di rifiuti pari a 489 chilogrammi per abitante, l'Italia si situa a quota 505 chilogrammi. Inoltre riesce a trattarne solo 476 chilogrammi per abitante, ossia il 94 per cento (davanti solo a Bulgaria, Slovenia, Romania, Polonia ed Estonia), mentre una dozzina di Paesi arriva al 100 per cento. Ma c’è di peggio: il 41 per cento delle frazioni trattate va a finire ancora in discarica (contro una media europea del 34 per cento e una Germania a zero) ed è fermo al 18 per cento il ricorso al trattamento termico, contro un valore medio del 27 per cento nell'Unione europea a 28, con Danimarca e Olanda al 52 e al 49 per cento;
   questi dati spiegano anche il perché delle numerose procedure di infrazione relative alla normativa comunitaria a carico dell'Italia in materia ambientale, mentre è chiaro che, se oltre il 40 per cento dei rifiuti urbani viene smaltito in discarica, non si favorisce alcuna iniziativa verso soluzioni in grado di generare qualità, crescita e valore per la collettività. Tutto questo nonostante che la direttiva del 1999 abbia imposto la chiusura delle discariche non a norma e abbia vietato di smaltire in discarica i rifiuti urbani non trattati;
   l'articolo 35 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164 (cosiddetto «Sblocca Italia»), prevede la realizzazione di una rete nazionale integrata di impianti di trattamento, la cui individuazione è stata affidata alla Presidenza del Consiglio dei ministri, superando in tal modo i problemi di coordinamento tra gli attori in campo (regioni, enti locali, gestori);
   dal punto di vista geografico la situazione attuale è molto eterogenea: dei 44 impianti di incenerimento attivi, 28 sono al Nord, nove al Centro e otto al Sud. In parallelo con lo sviluppo infrastrutturale cala il ricorso alla discarica: vi è conferito il 20 per cento dei rifiuti urbani al Nord, contro il 56 per cento al Sud e il 44 per cento al Centro. Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Veneto sono le aree più virtuose (rispettivamente 10 per cento, 7 per cento e 9 per cento).Sul lato opposto finiscono in discarica il 93 per cento e il 71 per cento dei rifiuti in Sicilia e in Calabria;
   tale disomogeneità si riflette anche sul piano degli oneri medi di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, passando dai 34 ai 33 eurocent al chilogrammo al Sud e al Centro, mentre il Nord resta sotto i 29;
   la Conferenza mondiale sul clima attualmente in corso a Parigi ribadisce con forza la necessità non più procrastinabile di attuare politiche di salvaguardia dell'ambiente, con particolare riferimento ad un utilizzo sempre maggiore delle energie rinnovabili;
   nel campo delle energie rinnovabili il nostro Paese ha fatto molto ma può fare di più anche in considerazione delle sua caratteristiche climatiche;
   se la discarica resterà la modalità di trattamento più conveniente, questo significherà l'invio di segnali tariffari che non incentiveranno gli operatori (gestori e utenti) a prendere altre direzioni, in grado di generare qualità, crescita e valore per la collettività, come testimoniano alcune aziende già esistenti, eccellenze in ambito nazionale e internazionale. Per un Paese che è la patria del bello, della buona alimentazione e del turismo, l'ambiente deve essere il centro di una strategia industriale, un volano di sviluppo –:
   quali tempestive iniziative, nell'ambito delle sue competenze, intenda adottare al fine di promuovere l'ottimizzazione del ciclo del rifiuto urbano, dando seguito – altresì – a quanto previsto dal citato articolo 35 del decreto-legge n. 133 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 164 del 2014 in un'ottica di tutela dell'ambiente ma anche di crescita occupazionale ed economica. (3-01887)


Iniziative di competenza volte a tutelare le tradizioni gastronomiche locali in relazione alla disciplina europea sul commercio di uccelli selvatici – 3-01888

   BORGHESI, FEDRIGA, ALLASIA, ATTAGUILE, BOSSI, BUSIN, CAPARINI, GIANCARLO GIORGETTI, GRIMOLDI, GUIDESI, INVERNIZZI, MOLTENI, GIANLUCA PINI, RONDINI, SALTAMARTINI e SIMONETTI. —Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   la direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, oggi direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009, concerne la conservazione di tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo degli Stati membri al quale si applica il trattato;
   nessun articolo della direttiva uccelli 2009/147/CE vieta espressamente il commercio tout court di tutte le specie di uccelli legittimamente allevate ed importate dai Paesi extraeuropei, ne tantomeno nessuna sentenza o normativa europea o internazionale lo ha richiesto;
   l'articolo 21 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, così come modificato dal decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni dalla legge 11 agosto 2014, n. 116, concernente «Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea», vieta a chiunque di vendere, detenere per vendere, trasportare per vendere, acquistare uccelli vivi o morti, nonché loro parti o prodotti derivati facilmente riconoscibili, anche se importati dall'estero, appartenenti a tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo degli Stati membri dell'Unione europea, ad eccezione di germano reale, pernice rossa, pernice di Sardegna, starna, fagiano e colombaccio;
   di fatto, questa normativa impedisce di cucinare in tutti i luoghi pubblici il secolare e tradizionale spiedo bresciano, la polenta osei bergamasca, piuttosto che tutti i piatti tradizionali tipici dell'arte culinaria di molte province italiane che hanno come ingrediente fondamentale la piccola selvaggina, una vera e propria «ghigliottina» per i ristoratori bresciani;
   tutto ciò non lascia molti spazi d'azione a centinaia di ristoratori che hanno impostato la loro attività su di un'arte culinaria con piatti tipici locali nei quali figurano i piccoli volatili. Il danno economico e sociale che sta creando la norma, così modificata, a migliaia di esercenti e ristoratori anche in termini di posti di lavoro, è di estrema gravità – negli ultimi due anni, ha prodotto un conseguente danno economico quantificato in un mancato incasso di circa il 40 per cento – mettendo così a rischio di chiusura moltissime attività commerciali con il conseguente licenziamento di migliaia di dipendenti;
   in un momento di crisi economica come quella che si sta affrontando, pensare di vietare senza motivo il commercio di uccelli o parti di essi legittimamente catturati o abbattuti in altri Paesi, a parere degli interroganti è poco lungimirante e sicuramente dannoso per l'economia del nostro Paese;
   durante la discussione in Parlamento della legge europea 2014, risulta agli interroganti che il Governo, visto che la questione non è priva di interesse ed è invece meritevole di approfondimenti, abbia assunto un impegno formale per creare un «tavolo tecnico», dove dovrebbero essere coinvolti province, comuni, associazioni di categoria e rappresentanti della Camera di commercio;
   nel mese di luglio 2015 a Brescia si è svolto un incontro alla presenza del Ministro interrogato dove sembra che questi abbia invitato le associazioni e i ristoratori a fornire un contributo tecnico, raccogliendo quanti più dati e informazioni possibili a difesa del piatto nostrano, al fine di poter trattare con l'Unione europea una deroga per i territori che utilizzano questo piatto tipico, per rimarcare una presenza non solo produttiva ma anche di tradizione e territorialità –:
   quale sia lo stato dei lavori del sopra citato «tavolo tecnico» e a quale soluzione si voglia addivenire per risolvere il problema, anche in sede europea. (3-01888)