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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Lunedì 29 febbraio 2016

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 29 febbraio 2016.

  Angelino Alfano, Amendola, Amici, Baldelli, Bellanova, Bernardo, Dorina Bianchi, Biondelli, Bobba, Bocci, Boccia, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Bueno, Calabria, Caparini, Capelli, Casero, Castiglione, Cirielli, Costa, Crippa, D'Alia, Dadone, Dambruoso, De Micheli, Del Basso de Caro, Dellai, Di Gioia, Luigi Di Maio, Fedriga, Ferranti, Fico, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Franceschini, Garofani, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, La Russa, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Merlo, Migliore, Orlando, Pes, Gianluca Pini, Pisicchio, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rosato, Domenico Rossi, Rughetti, Sanga, Sani, Scalfarotto, Scotto, Valeria Valente, Velo, Vignali, Zanetti.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 26 febbraio 2016 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
   CARFAGNA: «Modifica all'articolo 4 della legge 4 maggio 1983, n. 184, concernente l'introduzione di misure in favore degli orfani del femminicidio» (3639);
   MARCO DI STEFANO: «Modifica dell'articolo 28 della legge 31 dicembre 2012, n. 247, in materia di elezione e composizione del consiglio dell'ordine circondariale forense» (3640);
   BECHIS e ARTINI: «Istituzione di un distretto sperimentale per l'innovazione scolastica nella città di Torino» (3641).

  Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di disegni di legge.

  In data 26 febbraio 2016 è stato presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge:
  dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale:
   «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo istitutivo della Banca asiatica per gli investimenti in infrastrutture, con Allegati, fatto a Pechino il 29 giugno 2015» (3642).

  Sarà stampato e distribuito.

Assegnazione di un progetto di legge a Commissione in sede referente

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, il seguente progetto di legge è assegnato, in sede referente, alla sottoindicata Commissione permanente:

  XI Commissione (Lavoro):
   PIRAS ed altri: «Modifiche all'articolo 47 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, e altre disposizioni a tutela delle vittime dell'amianto» (3559) Parere delle Commissioni I, II, IV, V, VIII, IX, X, XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dal Ministro della difesa.

  Il Ministro della difesa, con lettera del 25 febbraio 2016, ha trasmesso una nota relativa all'attuazione data, per la parte di propria competenza, agli ordini del giorno ROSATO ed altri n. 9/3098-A/46 e PALMIZIO ed altri n. 9/3098-A/63, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 luglio 2015, concernenti il pieno rispetto della sostanziale «equiordinazione» tra gradi, qualifiche, funzioni e trattamenti economici delle Forze armate e delle Forze di polizia.

  La suddetta nota è a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare ed è trasmessa alla IV Commissione (Difesa) competente per materia.

Trasmissione dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 29 febbraio 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, la relazione in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul mercurio che abroga il regolamento (CE) n. 1102/2008 (COM(2016) 39 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti.

  Questa relazione è trasmessa alla III Commissione (Affari esteri), alla XII Commissione (Affari sociali) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea

  La Commissione europea, in data 26 febbraio 2016, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Piano d'azione dell'Unione europea contro il traffico illegale di specie selvatiche (COM(2016) 87 final), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura);
   Raccomandazione di decisione del Consiglio che approva la conclusione da parte della Commissione europea, a nome della Comunità europea dell'energia atomica, del protocollo dell'accordo di partenariato e di cooperazione che istituisce un partenariato tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Tagikistan, dall'altra, per tener conto dell'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea (COM(2016) 88 final), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
   Proposta di decisione del Consiglio che stabilisce la posizione da adottare a nome dell'Unione europea in occasione della 54a sessione del comitato di esperti dell'OTIF in materia di trasporto delle merci pericolose riguardo ad alcune modifiche all'appendice C della convenzione relativa ai trasporti internazionali per ferrovia (COTIF), applicabili a decorrere dal 1o gennaio 2017 (COM(2016) 89 final), corredata del relativo allegato (COM(2016) 89 final – Annex 1), che sarà assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
   Proposta di decisione del Consiglio relative rispettivamente alla firma e alla conclusione, a nome dell'Unione europea e dei suoi Stati membri, del protocollo dell'accordo di partenariato e di cooperazione che istituisce un partenariato tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Tagikistan, dall'altra, per tener conto dell'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea (COM(2016) 90 final e COM(2016) 91 final), corredata del relativo allegato (COM(2016) 90 final – Annex 1 e COM(2016) 91 final – Annex 1), che sono assegnate in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'attuazione del regolamento (UE) n. 182/2011 (COM(2016) 92 final), che è assegnata in sede primaria alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
   Rettifica del regolamento delegato (UE) n. C(2015) 4394 final della Commissione, del 1o luglio 2015, relativo alla classificazione della prestazione dei prodotti da costruzione in relazione alla reazione al fuoco a norma del regolamento (UE) n. 305/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio (C(2016) 1151 final), che è assegnata in sede primaria alla VIII Commissione (Ambiente);
   Documento di lavoro dei servizi della Commissione – Relazione per paese relativa all'Italia 2016 comprensiva dell'esame approfondito sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (SWD(2016) 81 final), che è assegnato in sede primaria alla V Commissione (Bilancio).

Comunicazione di nomina governativa.

  Il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 26 febbraio 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 11 della legge 23 agosto 1988, n. 400, la comunicazione relativa alla conferma del dottor Vittorio Piscitelli a Commissario straordinario del Governo per la gestione del fenomeno delle persone scomparse.

  Questa comunicazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali).

Comunicazione di nomina ministeriale.

  La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 24 febbraio 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la comunicazione concernente il conferimento all'ingegner Donato Carlea, ai sensi del comma 4 del medesimo articolo 19, dell'incarico di livello dirigenziale generale di direzione del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per la Sicilia e la Calabria, nell'ambito del Dipartimento per le infrastrutture, i sistemi informativi e statistici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

  Tale comunicazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente) e alla V Commissione (Bilancio).

Richiesta di parere parlamentare su atti del Governo.

  Il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 26 febbraio 2016, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 5, della legge 31 dicembre 2012, n. 244, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive ai decreti legislativi 28 gennaio 2014, n. 7 e n. 8 (277).

  Questa richiesta, in data 26 febbraio 2016, è stata assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla IV Commissione (Difesa) nonché, per le conseguenze di carattere finanziario, alla V Commissione (Bilancio), che dovranno esprimere i prescritti pareri entro il 26 aprile 2016.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

RELAZIONE SULLO STATO DELL'INFORMAZIONE E SULLA CONDIZIONE DEI GIORNALISTI MINACCIATI DALLE MAFIE, APPROVATA DALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL FENOMENO DELLE MAFIE E SULLE ALTRE ASSO- CIAZIONI CRIMINALI, ANCHE STRANIERE (DOC. XXIII, N. 6)

Doc. XXIII, n. 6 – Risoluzione

   La Camera,
   esaminata la Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, sullo stato dell'informazione e sulla condizione dei giornalisti minacciati dalle mafie, approvata dalla Commissione nella seduta del 5 agosto 2015;
   la fa propria e impegna il Governo, per quanto di propria competenza, ad intraprendere ogni iniziativa utile al fine di risolvere le questioni e i problemi evidenziati nella citata Relazione.
(6-00211) «Bindi, Fava, D'Uva, Carfagna, Garavini».


RELAZIONE SU POSSIBILI PROPOSTE NORMATIVE IN MATERIA PENALE IN TEMA DI CONTRAFFAZIONE, APPROVATA DALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUI FENOMENI DELLA CONTRAFFAZIONE, DELLA PIRATERIA IN CAMPO COMMERCIALE E DEL COMMERCIO ABUSIVO (DOC. XXII-BIS, N. 1)

Doc. XXII-bis, n. 1 – Risoluzione

   La Camera,
   esaminata la Relazione su possibili proposte normative in materia penale in tema di contraffazione, approvata all'unanimità dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo nella seduta del 4 agosto 2015;
   premesso che:
    la Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo ha svolto un ampio ciclo di audizioni sui temi generali della contraffazione e sugli specifici problemi legati alle forme di tutela penale in materia, in parallelo all'approfondimento di specifici case studies relativi a diversi settori produttivi interessati da gravi fenomeni di contraffazione, quali il settore del tessile, del calzaturiero e nel settore agroalimentare, dell'olio di oliva e della mozzarella di bufala; sono stati auditi ed hanno fornito importanti contributi in materia i Ministri di settore istituzionalmente impegnati nel contrasto del fenomeno, quali il Ministro della giustizia, il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, i rappresentanti delle forze dell'ordine e delle istituzioni coinvolte, i rappresentanti delle organizzazioni produttive e delle forze del lavoro, nonché i rappresentanti delle principali procure della Repubblica impegnate nel contrasto alla contraffazione;
    dal lavoro svolto in Commissione emerge in maniera inequivocabile un quadro di riferimento ove la contraffazione costituisce un fenomeno di particolare pericolosità sociale, sia per la sua intrinseca dannosità, sia per i legami strutturali con le organizzazioni criminose internazionali;
    secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale del Commercio i beni contraffatti rappresentano tra il 5 e il 7 per cento del commercio mondiale, pari a circa 600 miliardi di dollari all'anno; l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo (OCSE) stima che ogni anno, su scala globale, si muovano attraverso i confini statali merci contraffatte per un valore di oltre 250 miliardi di dollari e la stima esclude le merci prodotte e vendute all'interno dello stesso Paese, quelle acquistate via internet e le attività economiche indirette;
    sotto il profilo della pericolosità sociale della contraffazione va considerato che esso è un fenomeno intrinsecamente plurioffensivo, in quanto i soggetti danneggiati dai comportamenti delittuosi sono molteplici: le aziende e le imprese titolari di diritti patrimoniali legati alle opere dell'ingegno umano (diritti d'autore per le opere creative e diritti di proprietà industriale per i segni distintivi delle aziende e dei prodotti oppure per innovazioni tecniche oggetto di brevettazione); i consumatori inconsapevoli che acquistano, anche se a prezzi vantaggiosi, prodotti di bassa qualità ma potenzialmente dannosi per la salute; il mercato e la concorrenza che devono fronteggiare un'invasione di prodotti illeciti che sottraggono fette di mercato alla produzione e allo smercio di prodotti legali, determinando una riduzione dei fatturati aziendali e del PIL nazionale; il mondo del lavoro, per la perdita di posti di lavoro, l'incentivazione allo sfruttamento del lavoro in nero, tema rilevante anche per i profili della sicurezza sul lavoro; lo Stato, per i mancati introiti fiscali e la salvaguardia dell'ordine e della sicurezza pubblica;
    per quanto riguarda il profilo strutturale della contraffazione si deve rilevare che la diffusione capillare del fenomeno è strettamente legata alla sussistenza di cartelli internazionali della produzione illegale di beni, che danno vita a una ramificazione puntuale ed organizzata, secondo un modello di marketing aziendale tale da assicurare la diffusione e il successo di questo commercio parallelo o sommerso; tali organizzazioni operano con la localizzazione diversificata delle fasi di produzione, assemblaggio e smercio delle merci contraffatte; le organizzazioni criminali hanno individuato i luoghi più convenienti per produrre i beni contraffatti, le migliori vie di transito ed i mercati di sbocco preferibili secondo le regole dell'economia globalizzata;
    alla crescita del fenomeno e all'incremento della sua pericolosità economica e sociale, d'altronde, contribuisce l'uso sempre più ampio dei mezzi di comunicazione virtuale, con uno spazio sempre più rilevante rappresentato dal commercio internazionale via internet; anche la violazione sistematica del diritto d'autore è stata favorita dal potenziale diffusivo del web, che agevola l'acquisizione diretta delle opere dell'ingegno;
    le filiere della contraffazione sono, nella maggior parte dei casi, nelle mani della criminalità organizzata, la quale, negli ultimi decenni, ha intuito con lucidità l'ampio potenziale di questa tipologia di illecito, che presenta rilevanti margini di guadagno a fronte di un modesto rischio repressivo, in quanto, sinora, il contrasto alla contraffazione non è mai stata fra le priorità nella politica di repressione degli Stati e le pene detentive previste sono comunque limitate;
    le organizzazioni criminali specializzate nel settore si avvalgono ordinariamente di manodopera fortemente sfruttata e sottopagata e di legami territoriali tra paesi di origine e comunità straniere operanti all'estero; importante in questo quadro è risalire la filiera complessiva del fenomeno e non limitare gli interventi al contrasto di un solo segmento, spesso quello terminale dello smercio al dettaglio di merci contraffatte, analizzando anche i flussi finanziari connessi a tali comportamenti criminosi, secondo l'approccio Follow The Money, più volte segnalato alla Commissione dalla guardia di finanza e dalla magistratura;
    i comportamenti criminosi che veicolano prodotti falsi non si limitano, peraltro, solo alla classica contraffazione dei beni protetti dalle norme sulla proprietà intellettuale, ma si estendono anche a comportamenti tesi a sfruttare fraudolentemente la notorietà acquisita da alcuni Paesi o da alcune regioni che hanno saputo conquistare, per i propri prodotti, un apprezzamento di qualità da parte dei consumatori, senza contraffazione di un marchio oggetto di tutela, attraverso la falsa evocazione dell'origine di produzioni che induce in errore i consumatori che considerano l'origine del bene un rilevante indice di qualità (come avviene nel falso Made in Italy e nell’italian sounding);
    le caratteristiche del sistema produttivo italiano, ricco di marchi famosi, di produzioni di qualità legate ai territori e alla qualità artigianale ed industriale delle lavorazioni, fortemente orientate alla qualità, espongono particolarmente il nostro Paese ai danni prodotti dalla contraffazione e ci deve porre in prima linea in sede comunitaria e internazionale nelle iniziative di contrasto del fenomeno;
    tutto ciò rende necessario che le istituzioni adottino interventi su scala globale, sia per comprendere le dimensioni del fenomeno, la sua struttura e le sue ricadute, sia per predisporre efficaci azioni di contrasto; a fare la propria parte è chiamata anche la società civile, in quanto per un contrasto efficace alla contraffazione serve un diverso approccio culturale dei consumatori ed è necessario che anche le imprese svolgano un ruolo attivo, predisponendo efficaci strumenti preventivi per mettere sull'avviso gli utenti, effettuare una capillare azione di monitoraggio e curare la tempestiva segnalazione degli illeciti;
    nello specifico segmento del contrasto in sede penale della contraffazione, i risultati ottenuti dalle forze dell'ordine e dalla magistratura, pur essendo positivi, impongono di mantenere elevata l'attenzione dello Stato su questo settore, a fronte della difficoltà di contrastare le filiere internazionali del crimine organizzato; è stato evidenziato nelle audizioni in Commissione come la realtà dei carichi di lavoro pendenti per il generale esercizio dell'azione penale nel nostro sistema giudiziario conduca inevitabilmente a far si che i fascicoli aperti per fattispecie di contraffazione che spesso riguardano la vendita al dettaglio, non rientrano oggettivamente nelle priorità delle procure e dei tribunali, con il risultato di un'inevitabile prescrizione dei reati;
    l'impianto della normativa penalistica in vigore presenta due limiti fondamentali: l'eccesso e la frammentazione di fattispecie penali, contenute nel codice penale e nelle diverse leggi speciali, spesso oggetto di stratificazioni normative adottate in tempi diversi; l'insufficienza di strumenti specifici, di natura sostanziale e processuale per il contrasto del cuore del fenomeno, che è oggi costituito dalla dimensione sovranazionale del fenomeno e dal legame con le organizzazioni criminali internazionali, in modo da poter debellare le filiere della produzione di merci contraffatte e non solo lo smercio al dettaglio di tali merci illegali;
    sono perciò necessari interventi normativi per semplificare la tutela penale, rendendo nello stesso tempo più marcato il contrasto alla contraffazione legata alla criminalità organizzata; su tali temi la Relazione, alla quale si rinvia, analizza le fattispecie penali esistenti e formula una serie di proposte e di interventi volti ad accrescere l'efficacia delle risposte in materia e a migliorare la tutela penale nel settore e a contrastarne l'elevata pericolosità economica e sociale;
    fa propria la Relazione su possibili proposte normative in materia penale in tema di contraffazione, approvata il 4 agosto 2015 dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo ed impegna il Governo, per quanto di competenza, a intraprendere ogni iniziativa utile, al fine di risolvere le questioni evidenziate nella relazione.
(6-00212) «Catania, Cenni».