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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 3 marzo 2017

ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME: PDL N. 2607-B E DDL N. 4135

Pdl n. 2607-B – Sistema nazionale della protezione civile

Tempo complessivo: 13 ore e 30 minuti, di cui:
• discussione generale: 8 ore e 30 minuti;
• seguito dell'esame: 5 ore.

Discussione generale Seguito dell'esame
Relatore 15 minuti 15 minuti
Governo 15 minuti 15 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti 10 minuti
Tempi tecnici 15 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 28 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato) 47 minuti (con il limite massimo di 5 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 6 ore e 22 minuti 3 ore e 18 minuti
 Partito Democratico 39 minuti 54 minuti
 MoVimento 5 Stelle 33 minuti 23 minuti
 Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 32 minuti 16 minuti
 Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista 31 minuti 14 minuti
 Area Popolare – NCD – Centristi per l'Europa 31 minuti 12 minuti
 Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini 31 minuti 11 minuti
 Civici e Innovatori 31 minuti 11 minuti
 Scelta Civica – ALA per la Costituente Liberale e Popolare – MAIE 31 minuti 11 minuti
 Democrazia Solidale – Centro Democratico 31 minuti 11 minuti
 Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà 31 minuti 11 minuti
 Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 30 minuti 10 minuti
 Misto: 31 minuti 14 minuti
  Conservatori e Riformisti 8 minuti 2 minuti
  Alternativa Libera – Possibile 8 minuti 2 minuti
  Minoranze Linguistiche 5 minuti 2 minuti
  UDC 3 minuti 2 minuti
  USEI-IDEA (Unione Sudamericana Emigrati Italiani) 3 minuti 2 minuti
  FARE! – Pri 2 minuti 2 minuti
  Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 2 minuti 2 minuti

Ddl n. 4135 – Tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale

Tempo complessivo: 19 ore, di cui:
• discussione generale: 9 ore;
• seguito dell'esame: 10 ore.

Discussione generale Seguito dell'esame
Relatore per la maggioranza 20 minuti 20 minuti
Relatori di minoranza 20 minuti 20 minuti
Governo 15 minuti 15 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti 10 minuti
Tempi tecnici 1 ora e 30 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 29 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato) 1 ora e 23 minuti (con il limite massimo di 9 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 6 ore e 26 minuti 6 ore e 2 minuti
 Partito Democratico 49 minuti 1 ora e 18 minuti
 MoVimento 5 Stelle 30 minuti 53 minuti
 Forza Italia – Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente 30 minuti 35 minuti
 Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista 32 minuti 24 minuti
 Area Popolare – NCD – Centristi per l'Europa 32 minuti 22 minuti
 Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini 30 minuti 22 minuti
 Civici e Innovatori 31 minuti 20 minuti
 Scelta Civica – ALA per la Costituente Liberale e Popolare – MAIE 30 minuti 21 minuti
 Democrazia Solidale – Centro Democratico 31 minuti 19 minuti
 Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà 30 minuti 20 minuti
 Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 30 minuti 19 minuti
 Misto: 31 minuti 29 minuti
  Conservatori e Riformisti 8 minuti 8 minuti
  Alternativa Libera – Possibile 8 minuti 7 minuti
  Minoranze Linguistiche 5 minuti 4 minuti
  UDC 3 minuti 3 minuti
  USEI-IDEA (Unione Sudamericana Emigrati Italiani) 3 minuti 3 minuti
  FARE! – Pri 2 minuti 2 minuti
  Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI) 2 minuti 2 minuti

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 3 marzo 2017.

  Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alli, Amendola, Amici, Baldelli, Baretta, Bellanova, Bernardo, Dorina Bianchi, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Matteo Bragantini, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Bueno, Caparini, Capelli, Casero, Caso, Castiglione, Catania, Causin, Antimo Cesaro, Cicchitto, Cirielli, Colonnese, Coppola, Costa, D'Alia, Dambruoso, Damiano, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Epifani, Faraone, Fedriga, Ferranti, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Franceschini, Garofani, Gelli, Gentiloni Silveri, Giachetti, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Laforgia, La Russa, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Marcon, Migliore, Mucci, Orlando, Pannarale, Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Francesco Saverio Romano, Rosato, Domenico Rossi, Rughetti, Sanga, Sani, Scalfarotto, Sereni, Sottanelli, Tabacci, Terzoni, Valeria Valente, Velo, Vignali.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 1o marzo 2017 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
  GAROFALO ed altri: «Disposizioni concernenti l'istituzione di una zona economica speciale nella zona industriale di Giammoro nella provincia di Messina» (4337);
   SANGA: «Distacco del comune di Torre de’ Busi dalla provincia di Lecco e sua aggregazione alla provincia di Bergamo, ai sensi dell'articolo 133, primo comma, della Costituzione» (4338);
  BRAMBILLA: «Modifica all'articolo 260 del codice di procedura penale in materia di sequestro di animali» (4339);
  BRAMBILLA: «Divieto di detenzione degli animali marini nei centri zoologici acquatici e nei delfinari e disposizioni per la loro riconversione» (4340);
  ZOLEZZI ed altri: «Disposizioni in materia di trattamento dei rifiuti organici domestici» (4341);
  RIZZO: «Modifiche all'articolo 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, in materia di diritto di scelta della sede di lavoro per i lavoratori che assistono familiari affetti da disabilità grave» (4342);
  CAPARINI ed altri: «Soppressione dell'Ufficio per il contrasto delle discriminazioni presso il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, di cui all'articolo 7 del decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215» (4343);
  GIANLUCA PINI ed altri: «Modifica all'articolo 9 del decreto-legge 3 maggio 2016, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 giugno 2016, n. 119, in materia di accesso dell'Arbitro per le controversie finanziarie presso la Commissione nazionale per le società e la borsa» (4344);
  GRIMOLDI ed altri: «Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di circostanza aggravante per taluni delitti commessi nei confronti di donne» (4345).

  In data 2 marzo 2017 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
  PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE MONCHIERO ed altri: «Modifica all'articolo 88 della Costituzione in materia di scioglimento delle Camere» (4346);
  FERRARESI ed altri: «Modifica all'articolo 158 del codice penale, in materia di prescrizione di reati commessi in danno di minore» (4347);
  NESCI: «Disposizioni in materia di commissariamento delle regioni sottoposte a piano di rientro dal disavanzo sanitario» (4348).

  Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di proposte di inchiesta parlamentare.

  In data 2 marzo 2017 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di inchiesta parlamentare d'iniziativa della deputata:
  NESCI: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla sicurezza dei punti nascita delle regioni sottoposte a piano di rientro dal disavanzo sanitario» (Doc. XXII, n. 77).

  Sarà stampata e distribuita.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge VERINI ed altri: «Istituzione della “Giornata della memoria e dell'impegno per le vittime delle mafie”» (540) è stata successivamente sottoscritta, in data 1o marzo 2017, dalle deputate Carnevali e Cinzia Maria Fontana.

Modifica del titolo di proposte di legge.

  La proposta di legge n. 221, d'iniziativa dei deputati MATTEO BRAGANTINI ed altri, ha assunto il seguente titolo: «Modifica all'articolo 13 del regio decreto-legge 14 aprile 1939, n. 636, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 luglio 1939, n. 1272, e altre disposizioni in materia di erogazione e di cumulabilità dei trattamenti pensionistici di reversibilità».

Ritiro di proposte di legge.

  In data 1o marzo 2017 la deputata Brambilla ha comunicato di ritirare la seguente proposta di legge:
  BRAMBILLA: «Disposizioni per la vigilanza e il controllo sulle case famiglia mediante l'istituzione di un Osservatorio nazionale» (2036).

  La proposta di legge sarà pertanto cancellata dall'ordine del giorno.

Trasmissioni dal Senato.

  In data 1o marzo 2017 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza la seguente proposta di legge:
  S. 2583. – ZAMPA ed altri: «Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati» (approvata dalla Camera e modificata dal Senato) (1658-B).

  Sarà stampata e distribuita.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   I Commissione (Affari costituzionali):
  MATTEO BRAGANTINI ed altri: «Distacco del comune di Lamon dalla regione Veneto e sua aggregazione alla regione Trentino-Alto Adige, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione» (493) Parere delle Commissioni V e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
  PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE MENORELLO: «Istituzione di un'Assemblea costituente per la revisione della parte seconda della Costituzione» (4187);
  GUERRA ed altri: «Delega al Governo per la revisione delle norme sull'ordinamento degli enti locali e altre disposizioni di semplificazione e incentivazione in materia di autonomie comunali e loro gestioni associate» (4263) Parere delle Commissioni II, V, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   II Commissione (Giustizia):
  GIAMMANCO ed altri: «Modifica all'articolo 2397 del codice civile, in materia di composizione del collegio sindacale delle società» (4178) Parere delle Commissioni I, VI e XIV.

   III Commissione (Affari esteri):
  «Ratifica ed esecuzione dell'accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Kazakhstan, dall'altra, con allegati, fatto ad Astana il 21 dicembre 2015» (4295) Parere delle Commissioni I, II, IV, V, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   VI Commissione (Finanze):
  MUCCI ed altri: «Modifiche al decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127, in materia di incentivi all'opzione per la trasmissione telematica delle fatture o dei relativi dati e dei corrispettivi» (4231) Parere delle Commissioni I, V, X e XIV.

   VII Commissione (Cultura):
  BATTELLI ed altri: «Modifiche alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, in materia di rivendita dei titoli di accesso a spettacoli da parte di soggetti diversi dai titolari dei sistemi per la loro emissione» (4269) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, IX, X e XIV.

   VIII Commissione (Ambiente):
  BRAGA ed altri: «Istituzione della Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili» (4256) Parere delle Commissioni I, V, X e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   XI Commissione (Lavoro):
  MATTEO BRAGANTINI ed altri: «Modifica all'articolo 13 del regio decreto-legge 14 aprile 1939, n. 636, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 luglio 1939, n. 1272, e altre disposizioni in materia di erogazione e di cumulabilità dei trattamenti pensionistici di reversibilità» (221) Parere delle Commissioni I e V;
  L'ABBATE ed altri: «Disposizioni in materia di diritto dei disabili al lavoro » (4179) Parere delle Commissioni I, V e XII.

   XIII Commissione (Agricoltura):
  L'ABBATE ed altri: «Disposizioni concernenti la produzione del gelato artigianale di alta qualità» (4181) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, X, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Richiesta di parere parlamentare su atti del Governo.

  La Ministra per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 2 marzo 2017, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, commi 3 e 5, secondo periodo, della legge 31 dicembre 2012, n. 244, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze armate (396).

  Questa richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla IV Commissione (Difesa) nonché, per le conseguenze di carattere finanziario, alla V Commissione (Bilancio), che dovranno esprimere i prescritti pareri entro il 2 maggio 2017.

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Intendimenti del Governo in merito all'istituzione di «zone economiche speciali», con particolare riferimento a quelle connesse con i porti di rilevanza internazionale – 2-01659

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno, per sapere – premesso che:
   le zone franche in genere, e soprattutto «le zone economiche speciali», rappresentano un eccezionale volano per lo sviluppo economico e sociale di qualsiasi Paese, per la loro capacità catalizzatrice di Foreign direct investment (FDI), di creazione di posti di lavoro, e quindi di abbassamento del tasso di disoccupazione, nonché per la loro idoneità a determinare l'incremento del commercio internazionale, l'accelerazione di un programma di sviluppo economico, lo sviluppo del settore della tecnologia avanzata;
   la loro rilevanza nell'ambito della crescita commerciale ed economica deriva anche dalle oggettive connessioni esistenti con il settore dei trasporti, ed in particolare con il settore portuale e logistico;
   a tale riguardo, in relazione alla recente riforma portuale che ha attribuito, fra l'altro, esplicite competenze alle autorità di sistema portuale in ambito portuale e logistico, l'utilizzo delle «zone economiche sociali» sarebbe uno strumento per consentire al sistema portuale e logistico nazionale l'acquisizione di una maggiore competitività, soprattutto con riferimento agli interscambi commerciali con i Paesi esterni all'Unione europea;
   in base a qualificati dati forniti da esperti a livello mondiale in materia di zone franche e di zone economiche speciali, è recentemente emerso il grande interesse degli stakeholder internazionali circa la recente evoluzione istituzionale in atto in Italia su tale argomento, rappresentata dai lavori svolti dal tavolo tecnico interistituzionale sulle zone economiche speciali che nel 2016 più volte si è riunito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri per vagliare le relative proposte di legge della regione Calabria e della regione Campania, per verificare la possibilità di redigere un primo documento normativo nazionale dedicato alle zone economiche speciali e di realizzare, così, le prime due ipotesi di zone economiche speciali nel nostro paese presso il porto di Gioia Tauro e in alcuni territori della Campania, in particolare presso i porti di Napoli e di Salerno, e loro aree retroportuali e la zona ex industriale di Bagnoli;
   tali strumenti possono essere realizzati nel rispetto della normativa dell'Unione europea sugli aiuti di Stato e sulla concorrenza, come dimostrano alcuni esempi di successo in Europa;
   a tal proposito, si sottolinea, tra l'altro, che l'interrogazione sulle zone economiche speciali del 27 settembre 2012 (E-008553-2012), presentata dall'eurodeputato Tsoukalas, ha determinato un'importante risposta della Commissione l'11 dicembre 2012, nella quale è stato precisato che l'esperienza dei propri servizi con le zone economiche speciali sarebbe stata oggetto di un revirement;
   il potere di accelerazione economica di tali strumenti, in base alle più recenti evoluzioni internazionali, non risiede esclusivamente su incentivi di carattere doganale e fiscale (dovendo solo in tal caso soggiacere necessariamente al quadro normativo dell'Unione europea), bensì su ulteriori agevolazioni, quali quelle di carattere amministrativo ed infrastrutturale, che si sono rivelate ugualmente indispensabili per sostenere e catalizzare l'attenzione della business community;
   la grande l'aspettativa che finalmente anche l'Italia entri a far parte a pieno diritto del consesso internazionale dei Paesi che con successo utilizzano sul loro territorio tali eccezionali strumenti creatori di sviluppo e di benessere (e fra questi vi sono diversi Stati membri dell'Unione europea) deve far riflettere sul fatto che i tempi delle analisi e delle inutili ponderazioni sono terminati e che per stimolare la ripresa economica non si può prescindere dalla realizzazione delle zone economiche speciali –:
   se il Governo non ritenga che tra le scelte strategiche e le riforme economiche previste nel nostro Paese sia da annoverare anche la creazione di zone economiche speciali nelle aree logistiche ed industriali in connessione funzionale con i porti italiani di rilevanza internazionale, al fine di stimolare l'insediamento di imprese estere che svolgono attività nel comparto logistico-industriale o in quello dei servizi, nonché di imprese start-up innovative, di imprese spin-off attive nel settore della ricerca e dello sviluppo e dell'alta tecnologia, di imprese di servizi per le «città intelligenti» (smart city);
   se non sia necessario accelerare il perfezionamento dell’iter riguardante la creazione delle prime due ipotesi di zone economiche speciali in Italia.
(2-01659) «Oliaro, Monchiero, Mazziotti Di Celso, Menorello, Molea, Galgano, Quintarelli, Dambruoso».


Iniziative volte all'apertura di un tavolo di confronto urgente con il gruppo Tim e le organizzazioni sindacali, in relazione alla disdetta degli accordi sindacali del 14 e 15 maggio 2008 – 2-01678

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   da circa tre anni, il repentino alternarsi di gruppi dirigenti e di manager differenti all'interno del gruppo TIM ha comportato la modifica continua delle priorità e dei progetti, spesso aventi però un unico fine: la compressione dei costi;
   nel marzo 2013 sono stati firmati accordi particolarmente pesanti per i lavoratori ma aventi come obbiettivo l'aumento di produttività ai fini della salvaguardia del perimetro occupazionale e della stabilizzazione a medio-lungo termine dei volumi lavorati in azienda;
   ad ottobre 2015 con accordo separato alcune organizzazioni sindacali hanno firmato nuovi contratti di solidarietà che hanno avuto inizio da gennaio 2016 e dureranno fino a gennaio 2018. Nel primo semestre 2016 si insedia la nuova dirigenza a seguito del passaggio del controllo azionario di TIM al gruppo francese. Il nuovo amministratore delegato Cattaneo, al suo insediamento, ha espresso la volontà di procedere a un taglio dei costi di 1,6 miliardi di euro nei successivi tre anni, riducendo gli sprechi, ma dichiarando altresì che non avrebbe tagliato i costi del lavoro;
   il 6 ottobre 2016 l'azienda ha disdettato unilateralmente gli accordi collettivi del 14 e 15 maggio 2008, che racchiudono una parte della normativa di secondo livello e frutto di anni di mediazione sindacale, disegnando così un progetto aziendale di organizzazione del lavoro che va a minare inesorabilmente le fondamenta del contratto collettivo nazionale di lavoro;
   contro tale progetto i lavoratori del gruppo TIM iniziano un periodo di mobilitazione che culmina con lo sciopero nazionale del gruppo TIM del 13 dicembre 2016. L'obbiettivo è contrastare tale scelta aziendale, che ha previsto un aumento di ore lavoro legato ad alta flessibilità, ad una diminuzione dei salari e a demansionamento. Lo sciopero ha registrato un'adesione di oltre il 70 per cento con punte diffuse del 90 per cento in alcuni settori e sedi;
   il 1o febbraio i lavoratori TIM hanno partecipato ad uno sciopero nazionale di settore delle telecomunicazioni per il mancato rinnovo del contratto nazionale, per protestate contro la volontà manifestata dalla proprietà di spostare unilateralmente il gruppo «Staff», dalle attuali sedi di Torino e Milano verso Roma, coinvolgendo 56 lavoratrici e lavoratori;
   il 6 febbraio 2017 l'azienda ha disposto unilateralmente lo spostamento di attività e persone del gruppo « Staff» dalle sedi di Milano e Torino per un totale definitivo di 265 lavoratrici e lavoratori, molti di loro con più di cinquant'anni di età. La scelta della gestione accentrata delle attività è stata motivata con il presunto efficientamento connesso alla gestione «su più sedi». Tale motivazione, in un contesto che abbraccia talune realtà ormai consolidate come quella dello smartworking, suona quantomeno obsoleta. Il trasferimento collettivo forzoso dei lavoratori, inoltre, comporterebbe inevitabilmente un depauperamento dei territori di provenienza;
   l'11 febbraio 2017, in occasione del festival di Sanremo, i lavoratori della TIM hanno fatto sentire nuovamente la loro voce protestando contro le politiche aziendali;
   migliorare l'efficacia e l'efficienza dell'organizzazione del lavoro significa investire sulla professionalità e sulla motivazione delle lavoratrici e dei lavoratori di TIM – peraltro altamente qualificati –, cogliendo le sfide dell'innovazione per rilanciare e aumentare la competitività commerciale, tecnologica, dei servizi, delle offerte dell'azienda, puntando alla re-internazionalizzazione dell'impresa. Si rende allora utile e doveroso chiedere chiarimenti alla nuova società rispetto alle decisioni prese, a fronte di un piano di rilancio industriale condiviso con tutte le parti in gioco, soprattutto se le parti hanno già dovuto affrontare sacrifici, come in questo caso –:
   se il Governo sia a conoscenza della situazione sopra esposta;
   se il Governo intenda convocare in tempi celeri un tavolo di confronto con proprietà e rappresentanze sindacali.
(2-01678) «Cimbro, Vezzali, La Marca, Gnecchi, Melilla, Paola Boldrini, Ciracì, D'Incecco, Zan, Martelli, Carloni, Gribaudo, Fabbri, Taricco, Capozzolo, Fitzgerald Nissoli, Allasia, Fontanelli, Paola Bragantini, Montroni, Cassano, Quaranta, Zappulla, Placido, Cominelli, Chaouki, Giuseppe Guerini, Guerra, Lauricella, Scanu, Amato, Ascani, Bersani, Damiano, Marco Di Stefano, Misiani, Prina, Raciti, Rampi, Francesco Sanna, Giovanna Sanna, Rabino, Lainati, Ragosta, Librandi».