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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Lunedì 27 marzo 2017

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 27 marzo 2017.

  Aiello, Gioacchino Alfano, Amendola, Amici, Baldelli, Bellanova, Dorina Bianchi, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Matteo Bragantini, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Bueno, Caparini, Capelli, Casero, Caso, Castiglione, Catania, Causin, Antimo Cesaro, Cirielli, Colonnese, Costa, D'Alia, Dambruoso, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Luigi Di Maio, Faraone, Fava, Fedriga, Ferranti, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Franceschini, Garavini, Garofani, Gelli, Gentiloni Silveri, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, La Russa, Laforgia, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Marcon, Migliore, Mucci, Nicoletti, Orlando, Pannarale, Picchi, Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rigoni, Rosato, Domenico Rossi, Rughetti, Sanga, Sani, Sarti, Scalfarotto, Terzoni, Valeria Valente, Velo, Vignali.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:  
   I Commissione (Affari costituzionali):
  BIANCOFIORE ed altri: «Istituzione di un fondo per il sostegno della comunità di lingua italiana della provincia autonoma di Bolzano» (4204) Parere delle Commissioni V, VIII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
   II Commissione (Giustizia):
  FERRARESI ed altri: «Modifica all'articolo 158 del codice penale, in materia di prescrizione di reati commessi in danno di minore» (4347) Parere delle Commissioni I e XII.
   IV Commissione (Difesa):
  ZANIN ed altri: «Disposizioni concernenti la sospensione dell'obbligo di aggiornamento delle liste di leva» (4247) Parere delle Commissioni I, II e V.
   VIII Commissione (Ambiente):
  LOMBARDI ed altri: «Disposizioni in materia di recupero degli immobili abbandonati e disciplina delle iniziative di autorecupero» (4268) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), VII, X, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
  ZOLEZZI ed altri: «Disposizioni in materia di trattamento dei rifiuti organici domestici» (4341) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, X, XII, XIII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Trasmissione dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 24 marzo 2017, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, le seguenti relazioni concernenti progetti di atti dell'Unione europea, che sono trasmesse alle sottoindicate Commissioni:
   relazione in merito alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili (rifusione) (COM(2016) 767 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti – alla VIII Commissione (Ambiente), alla X Commissione (Attività produttive) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
   relazione in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un piano pluriennale per gli stock di piccoli pelagici nel Mare Adriatico e per le attività di pesca che sfruttano tali stock (COM(2017) 97 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti – alla XIII Commissione (Agricoltura).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 23 e 24 marzo 2017, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Quadro europeo di interoperabilità – Strategia di attuazione (COM(2017) 134 final), corredata dai relativi allegati (COM(2017) 134 final – Annex 1 e COM(2017) 134 final – Annex 2), che è assegnata in sede primaria alla I Commissione (Affari costituzionali);
   Comunicazione della Commissione – Verifica ex post dell'addizionalità 2007-2013 (COM(2017) 138 final), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
   Proposta di decisione del Consiglio che stabilisce la posizione da adottare a nome dell'Unione europea in sede di Organizzazione mondiale del commercio in merito alla modifica della frequenza degli esami delle politiche commerciali dell'OMC di cui all'allegato 3, paragrafo C, punto ii), dell'accordo OMC e alla modifica del regolamento interno dell'organo di esame delle politiche commerciali (COM(2017) 137 final), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
   Rettifica della proposta di decisione di esecuzione del Consiglio relativa all'imposizione di un'ammenda all'Austria per manipolazione dei dati sul debito nel Land Salzburg (C(2017) 1971 final), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 23 marzo 2017, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Con la predetta comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio per una politica dei rimpatri più efficace nell'Unione europea – Un piano d'azione rinnovato (COM(2017) 200 final), già trasmessa dalla Commissione europea e assegnata alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento.

Comunicazione di nomina ministeriale.

  Il Ministero dello sviluppo economico, con lettera in data 21 marzo 2017, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la comunicazione concernente il conferimento al dottor Andrea Napoletano, ai sensi dei commi 3 e 6 del medesimo articolo 19, dell'incarico di livello dirigenziale generale di Segretario generale del Ministero dello sviluppo economico.

  Questa comunicazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla X Commissione (Attività produttive).

Richiesta di parere parlamentare su atti del Governo.

  La Ministra per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 27 marzo 2017, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 2, commi 4, 5, lettera a), e 8, della legge 26 ottobre 2016, n. 198, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni per l'incremento dei requisiti e la ridefinizione dei criteri per l'accesso ai trattamenti di pensione di vecchiaia anticipata dei giornalisti e per il riconoscimento degli stati di crisi delle imprese editrici (406).

  Questa richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, alla XI Commissione (Lavoro) e, per le conseguenze di carattere finanziario, alla V Commissione (Bilancio).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell’Allegato B al resoconto della seduta odierna.

MOZIONI ROSATO ED ALTRI N. 1-01508, BINETTI ED ALTRI N. 1-01558 E COMINARDI ED ALTRI N. 1-01559 IN MATERIA DI ROBOTICA ED INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Mozioni

   La Camera,
   premesso che:
    negli anni recenti il progresso scientifico e tecnologico ha favorito la crescita della robotica e delle intelligenze artificiali applicate, dando origine ad una profonda innovazione nel mondo della produzione dei beni e servizi, con un ampio impatto atteso in molti settori, come, per esempio, la domotica, la medicina, la difesa, i servizi alle persone;
    nel 2014 la crescita della vendita dei robot è aumentata al 29 per cento, quasi il doppio della media degli anni precedenti e le richieste di brevetto per le tecnologie robotiche sono triplicate nel corso dell'ultimo decennio; ci si attende che nei prossimi anni saranno venduti circa 35 milioni di robot personali in tutto il mondo, per uso domestico, per i veicoli senza guidatore, per l'intrattenimento, l'educazione, l'assistenza sanitaria;
    entro il 2020 si prevede che il mercato mondiale avrà un valore di oltre 150 miliardi di dollari. A livello internazionale, l'Asia è il mercato a più alto tasso di crescita, la Cina ha superato da sola l'intera Europa. L'Italia, essendo il sesto Paese del mondo produttore di robot industriali e il secondo in Europa, ha un ruolo di leadership in termini di ricerca, innovazione e produzione;
    lo sviluppo e la crescita del settore della robotica e delle intelligenze artificiali avrà effetti dirompenti dal punto di vista dell'organizzazione del lavoro, con importanti conseguenze sull'occupazione, ma anche sullo stile di vita delle persone e molti analisti sottolineano che si stanno vivendo gli albori di una «quarta rivoluzione industriale»;
    la Commissione giuridica del Parlamento europeo ha approvato una bozza di risoluzione con la quale si chiede alla Commissione europea di definire un quadro giuridico comune in materia di robotica e intelligenza artificiale. La relazione della Commissione giuridica del Parlamento europeo propone, tra le altre cose, la creazione di un sistema di registrazione di robot avanzati e invita la Commissione europea a stabilire criteri per la classificazione dei robot per individuare quelli da sottoporre a registrazione; propone anche un codice etico-deontologico degli ingegneri robotici, un codice per i comitati etici di ricerca per il loro lavoro di revisione dei protocolli di robotica e modelli di licenze per progettisti e utenti; la creazione di un'agenzia europea per la robotica e l'intelligenza artificiale al fine di fornire le competenze tecniche, etiche e normative necessarie per sostenere gli attori pubblici pertinenti, a livello sia di Unione europea che di Stati membri; suggerisce di istituire un regime di responsabilità civile e di personalità giuridica per i robot più evoluti;
    altri Stati, quali gli Stati Uniti d'America, la Gran Bretagna, il Giappone, Cina e Corea del Sud, stanno prendendo in considerazione, e in una certa misura hanno già adottato, atti normativi in materia di robotica e intelligenza artificiale e alcuni Stati membri hanno iniziato a riflettere su possibili cambiamenti legislativi per tenere conto delle applicazioni emergenti di tali tecnologie;
    alcuni Ministeri hanno già posto nella loro agenda l'approfondimento di alcune tematiche legate allo sviluppo della robotica in alcuni settori, come, ad esempio, la progettazione di strade per le auto a guida autonoma,

impegna il Governo:

1) a favorire una linea comune tra i Ministeri nell'approccio allo sviluppo sostenibile della robotica, dell'intelligenza artificiale e della sicurezza informatica; a promuovere attività di formazione, ricerca e sviluppo nelle scuole, nelle università e nei centri di ricerca italiani di tali tecnologie e a sostenerne le applicazioni alla produzione industriale e ai servizi civili in imprese consolidate e a start up innovative, in linea con quanto emerso dall'indagine conoscitiva della Camera dei deputati su «Industria 4.0: quale modello applicare al tessuto industriale italiano. Strumenti per favorire la digitalizzazione delle filiere industriali nazionali» e in linea con il piano «Italia 4.0» del Governo, tenendo conto dei problemi aperti relativi al tema della cyber-security e della rilevanza etica e dell'impatto che tali tecnologie avranno sulla società e sul mondo del lavoro;
2) ad analizzare soluzioni alternative e innovative di welfare in merito agli effetti che lo sviluppo della robotica e dell'intelligenza artificiale avrà sull'occupazione.
(1-01508) «Rosato, Carrozza, Basso, Coppola, Boccadutri, Quintarelli, Miotto, Zan, Giorgis, Senaldi, Misiani, Dell'Aringa, Braga, Cinzia Maria Fontana, Cardinale, Marantelli, Montroni, Parrini, Baruffi, Murer, Lenzi, Patriarca, Carnevali, Simoni, Lodolini, Borghi, Lattuca, Realacci, Giuliani, Fossati, Casellato, Monaco, Ribaudo, Schirò, Rostellato, Grassi, Fragomeli, Giovanna Sanna, Falcone, Rocchi, Piazzoni, Catalano, Venittelli, Taranto, Albanella, Bergonzi, Marco Di Maio, Amato, Gadda, Gnecchi, Tullo, Manfredi, Campana, Mognato, Taricco, Cominelli, Paola Boldrini, Paola Bragantini, Pinna, Fontanelli, Petrini, Carrescia, Mariani, Rampi, De Menech, Capone, Zampa, Moretto, Rubinato, Albini, Arlotti, D'Ottavio, Peluffo, Colaninno».


   La Camera,
   premesso che:
    l'intelligenza artificiale (AI – Artificial Intelligence) crea continuamente nuovi mercati digitali che, a loro volta, possono liberare livelli di creatività, genio e produttività, con un impatto positivo sulla società. In questo modo si potrebbe raddoppiare il tasso di crescita delle economie sviluppate e aumentare la produttività del lavoro con incrementi fino al 40 per cento;
    ciò richiede però un'ampia riflessione sul modo di produrre, rafforzando i ruoli e competenze delle persone che guidano i processi di crescita e di sviluppo;
    sono già in atto nei prossimi tre anni investimenti significativi in tecnologie di intelligenza artificiale e il 31 per cento degli esperti impegnati nelle aziende a più elevato tasso di sviluppo dichiarano che la loro azienda sta pianificando il modo di utilizzare estensivamente gli studi sul comportamento dell'uomo per guidare lo sviluppo di nuove forme di customer experience entro lo stesso periodo;
    un numero elevato di imprenditori giovani e tecnologicamente evoluti prevedono di aumentare il ricorso, nella propria organizzazione, a freelance indipendenti entro il prossimo anno, per acquistare nuove competenze e maturare una nuova vision organizzativa per la propria azienda;
    cresce continuamente l'impatto del digitale nell'ambito delle diverse professioni e poco più del 50 per cento dei soggetti recentemente intervistati da Accenture (2015) pensa di rimanere nello stesso posto di lavoro per non più di cinque anni, mentre il 67 per cento vuole provare a lavorare autonomamente in futuro, proprio grazie alle nuove potenzialità offerte dalle nuove tecnologie robotiche;
    lo sviluppo delle nuove tecnologie si sta estendendo a macchia d'olio nei campi più diversi: dalla formazione alla domotica, dalla medicina, alla difesa; dai progetti nel campo dell'automazione industriale ai settori di trasporto sia in campo aerospaziale, che automotive/meccatronico; dai servizi alle persone all'utilizzo di robot di nuova generazione che è sempre più diffuso in ambito medico-chirurgico;
    ma mentre la tecnologia propone soluzioni sempre più innovative, i legislatori non riescono a stare al passo con i tempi. Non è sempre facile distinguere i livelli di responsabilità, ad esempio, se un braccio robotico va in tilt in sala operatoria, durante un intervento chirurgico;
    robotica ed intelligenza artificiale applicati alla teleriabilitazione hanno contribuito alla nascita dell'area della neuro-robotica, con lo sviluppo di piattaforme robotiche indispensabili per la ricerca di base in neuroscienze, di sistemi meccatronici per la diagnosi precoce di disturbi del neurosviluppo e di sistemi robotici indossabili ispirati al concetto innovativo di «structural embodied intelligence»;
    tra le questioni affrontate dalla commissione giuridica, istituita a livello della Commissione europea proprio su queste tematiche, i problemi tecno-scientifici mostrano importanti risvolti legali, ma anche etici, sociali ed economici; occorre definire non solo un sistema di registrazione di robot avanzati, ma anche un codice etico-deontologico per gli ingegneri robotici, un codice per i comitati etici di ricerca per il loro lavoro di revisione dei protocolli di robotica e nuovi modelli di licenze per progettisti e utenti;
    diventa sempre più urgente raggiungere livelli adeguati allo sviluppo tecnico-scientifico anche nel campo della formazione: studiare e applicare la robotica educativa non è importante soltanto per imparare a costruire o ad usare i robot, ma anche per imparare un metodo di ragionamento e sperimentazione, promuovendo attitudini creative negli studenti, compresa la loro capacità di comunicazione, cooperazione e lavoro di gruppo;
    nel 2015, la crescita della vendita dei robot si è raddoppiata rispetto alla media degli anni precedenti e i brevetti per le tecnologie robotiche si sono triplicate nell'ultimo decennio;
    l'Italia ha, nel campo della robotica, un ruolo di leadership in termini di ricerca, innovazione e produzione: è infatti il secondo Paese in Europa e il sesto al mondo come produttore di robot industriali;
    i Paesi più avanzati dell'Italia in questo campo, come ad esempio gli Stati Uniti d'America, la Gran Bretagna, il Giappone, Cina e Corea del Sud, in una certa misura, hanno già introdotto normative specifiche in materia di robotica e di intelligenza artificiale, o stanno innescando possibili cambiamenti legislativi per tenere conto delle applicazioni emergenti dall'uso di tali tecnologie;
    entro il 2020 si prevede che il mercato mondiale avrà un valore di oltre 150 miliardi di dollari, con una collocazione prevalente in Asia, soprattutto in Cina, dove l'impiego della robotica ha già superato l'intera Europa;
    lo sviluppo e la crescita del settore della robotica e delle intelligenze artificiali avrà effetti dirompenti dal punto di vista dell'organizzazione del lavoro, con importanti conseguenze sull'occupazione, ma anche sullo stile di vita delle persone, e molti analisti sottolineano che si stanno vivendo gli albori di una quarta rivoluzione industriale: la cosiddetta Industria 4.0,

impegna il Governo:

1) a favorire un approccio integrato tra i diversi Ministeri: dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca al Ministero dello sviluppo economico, dalla salute ai trasporti e alle infrastrutture, dalla difesa alla pubblica amministrazione, dall'economia al lavoro, per facilitare lo sviluppo della robotica, dell'intelligenza artificiale e della sicurezza informatica, secondo un modello di ricerca traslazionale, che permetta di superare quelle barriere e quegli steccati di tipo culturale che circoscrivono aree chiuse e non comunicanti tra di loro;
2) a promuovere attività di formazione, ricerca e sviluppo nelle scuole con riguardo a robotica e intelligenza artificiale, a cominciare dai primi livelli scolastici e con particolare attenzione alle problematiche della disabilità;
3) ad assumere iniziative per sviluppare nelle università e nei centri di ricerca italiani tecnologie ad alto livello di complessità, incoraggiando i giovani a trasformare in brevetti molte delle loro intuizioni, investendo soprattutto nei giovani ricercatori con opportuni incentivi che favoriscano il loro inserimento nei settori strategici del Paese;
4) a sostenerne le applicazioni delle nuove tecnologie alla produzione industriale e ai servizi civili, anche favorendo la nascita di start up innovative, che promuovano lo sviluppo complessivo delle aziende e favoriscano processi di cambiamento organizzativo a servizio dei cittadini;
5) ad approfondire i problemi relativi al tema della cyber-security e della rilevanza etica e dell'impatto che tali tecnologie avranno sulla società e sul mondo del lavoro, investendo energie significative nella formazione e nella riqualificazione professionale di soggetti che altrimenti resterebbero tagliati fuori da questo settore produttivo;
6) ad analizzare soluzioni alternative e innovative di welfare in merito agli effetti che lo sviluppo della robotica e dell'intelligenza artificiale avranno sulla domotica, consentendo ai soggetti più fragili di raggiungere un buon livello di autonomia personale e familiare attraverso soluzioni altamente innovative proprio per pazienti cronici e disabili, anziani, e altro;
7) a favorire a livello europeo proposte politiche che si traducano in una normativa capace di salvaguardare valori come: la dignità umana; la privacy, attraverso una corretta gestione dei dati personali; la sicurezza, evitando in ogni modo possibili manipolazioni; la non discriminazione, permettendo a tutti coloro che lo desiderano e ne hanno bisogno di accedere ai programmi che l'intelligenza artificiale consente di realizzare progressivamente; in altri termini contribuendo a creare una carta dei valori in robotica, di cui si parla da lungo tempo ma che non è ancora attiva.
(1-01558) «Binetti, Buttiglione, Cera, De Mita, Pisicchio».
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga).


   La Camera,
   premesso che:
    il progresso tecnologico ha favorito la crescita dell'automazione, della robotica e delle cosiddette intelligenze artificiali;
    le nuove tecnologie sono applicate sempre più profondamente e organicamente ai sistemi produttivi, logistici e organizzativi, nonché a quelli di trasporto, andando progressivamente a svilupparsi e radicarsi nell'ambito dei servizi diretti alla persona;
    all'innovazione in senso stretto consegue un impatto in termini rigorosamente sociali e occupazionali, i cui trend e le cui prospettive destano preoccupazioni che necessitano di attenzione, analisi e soluzioni;
    con la risoluzione del Parlamento europeo n. 51 del 16 febbraio 2017 recante raccomandazioni alla Commissione concernenti norme di diritto civile sulla robotica (2015/2103(INL)) si invita la Commissione europea ad avviare una fase di analisi e monitoraggio delle tendenze occupazionali, con particolare attenzione «alla creazione, alla dislocazione e alla perdita di posti di lavoro nei diversi campi/settori di qualifica, in modo da individuare i campi in cui vengono creati posti di lavoro e quelli in cui vengono persi a seguito dell'aumento dell'uso dei robot»;
    nella medesima risoluzione si richiede che la Commissione europea analizzi i diversi scenari possibili e le relative conseguenze sulla sostenibilità dei sistemi di sicurezza sociale degli Stati membri anche in funzione dello sviluppo e della diffusione della robotica e dell'intelligenza artificiale;
    secondo gli esperti, un rischio concreto sarebbe rappresentato dal fatto che l'innovazione tecnologica comporterà sempre più un costo sociale in termini di riduzione dell'occupazione, con particolare impatto in quei settori ad alta intensità di capitale umano, tale per cui oggi i lavoratori impiegati in tali settori e quanti sono in attesa di collocazione risultano subire l'innovazione tecnologica invece di affrontarla e guidarla. A questo aspetto si aggiunge una progressiva sperequazione nella redistribuzione della ricchezza prodotta dai sistemi ad elevato sviluppo tecnologico;
    secondo quanto rilevato nella relazione Delvaux, da cui la richiamata risoluzione, «l'importanza della flessibilità delle competenze e delle capacità sociali, creative e digitali nell'ambito dell'istruzione» è tale che «oltre alle conoscenze accademiche impartite a scuola» è ormai necessario realizzare in via sistemica e strutturale percorsi di «apprendimento permanente»;
    in tal senso, la formazione in servizio può costituire un valido strumento di politica del lavoro volto a mitigare l'impatto dello sviluppo delle Information and Communication Technologies (ICT) in termini di riduzione dell'occupazione. D'altro canto, va rilevato come gli investimenti pubblici in questa direzione sono stati sempre molto deboli e comunque poco valorizzati nella pianificazione strategica e nella programmazione delle politiche pubbliche;
    serve sottolineare, ad esempio, come non esistano ricerche valutative commissionate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali che abbiano valutato l'indice di redditività del capitale investito (ROI) nella formazione continua finanziata dai fondi strutturali e dai fondi interprofessionali gestiti dalle parti sociali;
    parimenti, le stesse attività di ricerca pubblica che sono state svolte in questa direzione stentano ad avere un seguito applicativo o operativo né vengono valorizzate, a dimostrazione dello scarso se non nullo interesse da parte del decisore pubblico;
    val la pena richiamare l'esperienza del Sistema informativo sulle professioni che da anni l'ex Isfol, oggi Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche (Inapp), sta implementando in partnership con l'Istat, integrando dati amministrativi e informazioni prodotti da una pluralità di istituzioni sui versanti dei settori di attività economica, del mercato del lavoro e dei sistemi professionali. Il sistema fornisce un panorama completo ed analitico di tutte le professioni esercitate nel nostro Paese, la loro consistenza occupazionale attuale e le tendenze a breve e medio termine del mercato professionale nonché, i trend di cambiamento delle loro competenze;
    a livello internazionale, diversi studi (a titolo esemplificativo si veda il rapporto Investing in the Care Economy) dimostrano come gli investimenti nel welfare, ovvero nelle infrastrutture sociali, oltre a innalzare il benessere generale della popolazione, genererebbe un incremento dell'occupazione, mitigando al contempo la flessione occupazionale indotta dal pervadere dell'automazione e della robotica. Tale aspetto, nel nostro Paese, risulta ancora poco esplorato dalla ricerca economica, laddove invece si necessiterebbe di ricerche sociali ed economiche capaci di «stimare» il ritorno in questa tipologia di investimenti;
    casi di studio, come quello della sperimentazione del reddito universale di base in atto in Finlandia su duemila cittadini, alcuni esperti del settore dell'innovazione tecnologica come il patron di Tesla, Elon Musk, e aziende che fanno dell'innovazione il proprio core business, come Google, promuovono l'idea, alla luce dell'impatto dello sviluppo tecnologico sull'occupazione, di disgiungere l'idea di fonte di sostentamento, ovvero di reddito, da quella di attività svolta, ovvero di lavoro. In questo solco, si sta sviluppando l'applicazione di un reddito di base non condizionato dallo status di attività. Si tratta di una misura di sostegno riconosciuta a tutti i cittadini maggiorenni indistintamente, senza alcun requisito particolare, predisposta nell'ottica di una revisione complessiva dei trattamenti assistenziali o sociali, che permane anche, in concomitanza con altre fonti di reddito, come quella da lavoro, proprio per garantire la completa autonomia e libertà dei cittadini dal «vincolo», in termini sociali ed economici, della ricerca e del mantenimento di un posto di lavoro, spesso accettato e difeso per necessità, oltre che per dovere, invece che per effettiva e autonoma scelta,

impegna il Governo:

1) a promuovere le opportune iniziative volte a informare e sensibilizzare i cittadini sull'evoluzione tecnologica applicata agli ambiti produttivi e ai servizi, nonché sulle nuove dinamiche e ricadute in termini socio-economici ad essa connesse, finalizzate a sviluppare maggiore consapevolezza nel Paese;

2) ad istituire un osservatorio nazionale, adeguatamente organizzato, in accordo con regioni e enti locali, per la rilevazione alla luce degli sviluppi della robotica e dell'intelligenza artificiale dei mutamenti dei sistemi economici e produttivi in termini di impatto sulle competenze delle figure professionali, al fine di:
   a) mappare adeguatamente quei «nuovi saperi» e adottare le conseguenti iniziative per sviluppare percorsi di formazione continua in modo da dotare chi già è occupato, così come chi è in attesa di collocazione, delle competenze necessarie – adeguate ai diversi livelli di specializzazione – per rispondere attivamente alle sfide dell'innovazione anziché subirle (fuoriuscita dal mercato);
   b) svolgere, in maniera sistematica, indagini specifiche, a livello territoriale, per profilare ciascuna realtà territoriale secondo le caratteristiche e dinamiche peculiari del tessuto economico locale;

3) ad assumere le opportune iniziative per dare concreta operatività al Sistema informativo sulle professioni, garantendone, nell'ambito del piano nazionale cui in premessa, i processi di manutenzione ed aggiornamento;

4) a promuovere lo sviluppo di un programma di formazione più specifico e tecnico all'interno delle scuole secondarie di secondo grado, delle università e dei centri di ricerca al fine di stimolare la nascita di nuove figure professionali e nuove imprese adeguate ad affrontare le sfide poste dalla quarta rivoluzione industriale, considerando gli impatti sul tessuto sociale che essa comporta;

5) ad assumere iniziative per potenziare le misure di incentivo alle imprese per l'assunzione di personale altamente qualificato e per l'impiego di strumenti fisici o digitali ad alto valore tecnologico al fine di realizzare prodotti innovativi;

6) a promuovere iniziative normative per favorire l'adeguamento degli strumenti contrattuali esistenti, rispetto all'impatto delle nuove tecnologie nel mondo del lavoro, anche attraverso iniziative volte a rimodulare progressivamente l'orario di lavoro al fine di migliorare la conciliazione tra la giornata lavorativa e la vita familiare e sociale;

7) ad adottare le opportune iniziative per definire e sviluppare un programma di investimenti nella cura, nell'istruzione e nella salute pubblici (cosiddette infrastrutture sociali), al fine di rafforzare la rete sociale a beneficio dei cittadini, nonché migliorare e omogeneizzare gli standard minimi di vita anche grazie alla redistribuzione della ricchezza prodotta dai sistemi produttivi con elevato ricorso all'automazione e alla robotica;

8) ad assumere le iniziative necessarie per avviare, anche in conseguenza degli effetti dello sviluppo della robotica, un programma di sperimentazione di forme di reddito di base incondizionato, analogamente a quanto già in atto in Finlandia, come richiamato in premessa.
(1-01559) «Cominardi, Della Valle, Cecconi, Chimienti, Vallascas, Cancelleri, Ciprini, Crippa, Dall'Osso, Da Villa, Fantinati, Lombardi, Tripiedi, Caso».
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga).