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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 901 di mercoledì 20 dicembre 2017

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

La seduta comincia alle 15.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

RICCARDO FRACCARO, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 27 novembre 2017.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

  (È approvato).

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno la Ministra per i rapporti con il Parlamento, la Ministra della salute, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il Ministro dell'interno e il Ministro dell'economia e delle finanze.

Invito gli oratori ad un rigoroso rispetto dei tempi, considerata la diretta televisiva in corso.

(Iniziative volte a garantire adeguate condizioni abitative ai cittadini alloggiati nelle strutture provvisorie nelle zone colpite dal sisma del Centro Italia – n. 3-03444)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno, Terzoni ed altri n. 3-03444 (Vedi l'allegato A).

La deputata Terzoni ha facoltà di illustrare la sua interrogazione. Ha un minuto, onorevole.

PATRIZIA TERZONI (M5S). Grazie, Presidente. Gli sfollati dei centri colpiti dal terremoto nel 2016, signor Presidente, sono i veri eroi italiani del terzo millennio. Quella tragedia, fatta di vite spezzate e case crollate, mese dopo mese, si è trasformata in farsa, soprattutto quando si parla delle soluzioni abitative d'emergenza, le tristemente note casette, che evidenziano un inaccettabile grado di inadeguatezza e invivibilità.

I problemi sono all'ordine del giorno, da Visso ad Amatrice passando per Accumoli e Arquata: pavimenti rigonfi e tetti danneggiati ai primi venti forti, infiltrazioni d'acqua e tubature ghiacciate, con conseguente mancanza di riscaldamento e di acqua calda. E poi ci sono numeri impietosi: dopo più di un anno, delle oltre 3.600 SAE richieste ne manca all'appello ancora più della metà.

Si continua a giocare con la disperazione della gente, tra ritardi, scaricabarile e rimpalli di responsabilità. La legislatura è finita, ma nei centri dell'Appennino la vita continua. Ci sono persone meravigliose che aspettano risposte da troppo tempo: avete il dovere di darle.

PRESIDENTE. La Ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, ha facoltà di rispondere.

ANNA FINOCCHIARO, Ministra per i Rapporti con il Parlamento. Signora Presidente, onorevoli deputati, rispondo ai quesiti posti dagli onorevoli interroganti sulla base degli elementi forniti dal Dipartimento della Protezione civile.

In merito alla presunta inadeguatezza delle strutture abitative d'emergenza (SAE) per le località di montagna, rilevo che tali abitazioni sono state progettate in modo da risultare idonee a tutte le zone climatiche italiane. In particolare, l'inclinazione delle falde del tetto è stata calcolata dai progettisti delle tre imprese realizzatrici secondo quanto previsto dalla normativa vigente e dal capitolato tecnico allegato al bando di gara.

Per quanto riguarda la segnalazione dell'esplosione dei boiler posizionati sui tetti, in relazione alla quale risulta che in realtà si sarebbe trattato di una rottura delle tubazioni di collegamento dal boiler all'impianto interno di casa, e in relazione ai casi limitati di infiltrazioni di acqua dal soffitto, faccio presente che si sta celermente provvedendo ad integrare la coibentazione su tutte le strutture abitative d'emergenza realizzate e all'eliminazione definitiva delle eventuali difettosità, al fine di garantire ai cittadini alloggiati nelle suddette strutture adeguate condizioni di vivibilità anche durante il rigido periodo invernale.

Per quanto attiene alle condizioni dell'area in cui sono ubicate le strutture abitative d'emergenza nel comune di Pieve Torina, evidenzio che le modalità di consegna delle suddette strutture rientra nella discrezionalità del sindaco competente.

Infine, rappresento che i moduli abitativi prefabbricati rurali di emergenza, i cosiddetti MAPRE, risultano gestiti direttamente dalle regioni competenti.

PRESIDENTE. La deputata Terzoni ha facoltà di replicare, per due minuti.

PATRIZIA TERZONI (M5S). Non possiamo ritenerci minimamente soddisfatti, Presidente. Non ci basta che diciate che i problemi si stanno affrontando e che sono in via di soluzione, anche perché questa è stata una non risposta.

Non ci basta perché stiamo parlando di soluzioni abitative appena consegnate, da pochi giorni o da poche settimane; stiamo parlando di disagi che toccano cittadini già gravemente colpiti da un trauma tremendo. Sapevamo tutti che le SAE dovevano essere installate in territori montani climaticamente ostili; un'anticipazione di quella che sarebbe stata la situazione l'avevamo avuta lo scorso inverno, con i gravi disagi avvenuti nelle stalle provvisorie.

Tutto era chiaro ed evidente, ma, ciò nonostante, non è stato mosso un dito per prendere provvedimenti adeguati. Sappiamo che le cassette sono state assegnate attraverso un appalto Consip, avvenuto prima del sisma e vinto dal consorzio CNS, a cui si sono aggiunti Arcale, Modulcasa Line ed altri, ma il punto è che il bando da solo non bastava: quelle casette dovevano e devono essere funzionali alle condizioni atmosferiche del luogo. Stiamo parlando di Amatrice, Visso, Arquata, non delle Canarie.

Voi non potete nemmeno immaginare quale sia il livello di disperazione di questi splendidi nostri connazionali, che adesso, a pochi giorni dal secondo Natale vissuto da esuli, si sentono ancora una volta ignorati e sbeffeggiati da uno Stato che non riesce a lenire nemmeno l'angoscia di un rubinetto che non funziona, mentre al di fuori la temperatura è sotto zero.

Queste persone stanno dimostrando una resistenza e una capacità di sopportazione superiori all'immaginabile. Nonostante tutto, non riuscirete a strapparli alla loro terra, che amano e nella quale vogliono tornare a vivere in condizioni civili.

Ma non possiamo neppure aspettare che, per tornare alla normalità, debbano passare quindici anni: è troppo tempo, non ce l'abbiamo tutto questo tempo! Fate quello che c'è da fare, correte, corriamo, sbrighiamoci, diamogli delle casette confortevoli, togliamo le macerie, cominciamo la ricostruzione. Questa deve essere un'assoluta priorità del prossimo Governo e per noi lo sarà.

(Iniziative urgenti volte a riconoscere l'obiezione di coscienza in materia di “testamento biologico” – n. 3-03452

PRESIDENTE. L'onorevole Pagano ha facoltà di illustrare l'interrogazione Fedriga ed altri n. 3-03452 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario. Ha un minuto, onorevole.

ALESSANDRO PAGANO (LNA). Presidente, com'è noto, la scorsa settimana c'è stata l'approvazione delle DAT (disposizioni anticipate di trattamento, lo dico a vantaggio di chi ci ascolta in questo momento), cioè di una legge eutanasica. Sostanzialmente sono nati già dei problemi grossissimi, legati soprattutto all'obiezione di coscienza. Nel momento stesso in cui si deciderà la morte di qualcuno, signor Ministro, è chiaro che ci sarà una struttura sanitaria e un medico che non potranno rifiutare tutto ciò.

Questo sta creando problemi grossissimi; è noto infatti che in Italia esistono istituti sanitari che sono di ispirazione cattolica, che hanno una sensibilità particolare, senza contare che la stragrande maggioranza dei medici sta già mostrando una perplessità notevole.

A fronte di tutto questo, è chiaro che ci potrebbero essere problemi seri. Pensi che il Centro Studi Livatino, audito al Senato soltanto sei mesi fa per il tramite di un ordinario di diritto costituzionale, ha avuto modo di spiegare che il profilo di incostituzionalità di questa legge è altissimo.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

ALESSANDRO PAGANO (LNA). Allora, chiediamo al Ministro - mi avvio alla conclusione -, siccome mi pare che siamo di fronte quasi a un caos, o comunque a una forte perplessità della legge…

PRESIDENTE. Onorevole Pagano, deve proprio concludere.

ALESSANDRO PAGANO (LNA). …quali iniziative si stiano prendendo in riferimento a questo provvedimento.

PRESIDENTE. La Ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

BEATRICE LORENZIN, Ministra della Salute. Presidente, rispondo agli onorevoli interroganti evidenziando innanzitutto che la legge sul biotestamento, di recente approvata in via definitiva al Senato della Repubblica e non ancora pubblicata nella GazzettaUfficiale, quindi non ancora entrata in vigore, è un provvedimento di iniziativa parlamentare, nei confronti del quale, come è noto, il Governo ha ritenuto di non assumere alcuna posizione, ma di rimettersi alla volontà dei gruppi parlamentari; ciò a ragione del fatto che il cosiddetto fine vita è un tema che non può che essere lasciato alle valutazioni di coscienza di ciascun parlamentare. Preciso altresì che la legge in esame non disciplina il suicidio assistito né l'eutanasia, ma regola il consenso informato.

Con tale premessa, non intendo tuttavia sottrarmi al puntuale quesito che mi è stato rivolto. A tale proposito, non ignoro che la legge appena approvata non contenga una specifica disciplina in tema di obiezione di coscienza per i medici. Proprio per questa ragione, assicuro che seguirò con grande attenzione l'applicazione delle nuove disposizioni e che, nell'ipotesi in cui si dovessero verificare le criticità paventate dagli onorevoli interroganti, assumerò immediatamente le necessarie iniziative di mia competenza volte a salvaguardare la piena operatività del sistema sanitario, come ho fatto in tutti questi anni con riferimento alla legge sull'interruzione volontaria di gravidanza, rispetto alla quale ho sempre verificato, nella qualità di Ministro della Salute, che sussistesse l'accesso alle pratiche abortive rispettando il diritto all'obiezione di coscienza.

A riprova di questo impegno, informo che è mia intenzione, immediatamente dopo la pubblicazione della legge, incontrare i rappresentanti delle strutture sanitarie private cattoliche, per condividere con loro opportune modalità applicative della legge volte a contemperare la necessità di applicare fedelmente le nuove disposizioni legislative con le altrettanto fondate esigenze di assicurare agli operatori sanitari il rispetto delle loro intime posizioni di coscienza.

PRESIDENTE. Il deputato Pagano ha facoltà di replicare, per due minuti.

ALESSANDRO PAGANO (LNA). Presidente, mi dispiace dirlo - al di là della stima che mi lega personalmente al Ministro -, ma siamo profondamente insoddisfatti e i motivi sono logici: bastava semplicemente intervenire.

L'obiezione di coscienza è un baluardo di civiltà, la state negando, l'avete pervicacemente negata, per un motivo ideologico, basti pensare alle dichiarazioni che ha fatto la senatrice De Biasi quando, di fronte all'audizione di questo ordinario di diritto costituzionale e di fronte ad un dibattito assolutamente forte da questo punto di vista, si è limitata a dire: va bene, si andrà casomai di fronte alla Corte costituzionale, e casomai si troverà una soluzione; nella peggiore delle ipotesi si toglieranno - attenzione a questo passaggio, signor Ministro - le convenzioni agli istituti religiosi. Ora, mi pare di poter dire che gli istituti accreditati di carattere cattolico sono un pilastro fondamentale nella nostra società. Lo dico a vantaggio sempre di chi ci ascolta, stiamo parlando del Gemelli, e poi del Bambino Gesù, delle Case del sollievo di San Giovanni Rotondo, del Poliambulanza di Brescia: stiamo parlando di 100 istituti che producono scienza e assistenza ad altissimo livello. Siete pronti per questo caos?

Io purtroppo, devo dire, la risposta è veramente insufficiente, perché Ministro, si poteva intervenire prima: anziché dire: vediamo che succede, vi garantisco personalmente che intervengo, a parte che la legislatura è finita, forse era il caso che si intervenisse, e ce n'erano tutte le condizioni. E guardi che il caos è già pronto dietro la porta: viene fuori dalla dichiarazione del Cottolengo, che ha detto: pronti ad andare davanti al giudice, perché c'è andato Cappato per portare una persona al suicidio assistito, immaginarsi se non ci andiamo noi che difendiamo la vita umana secondo il detto del Vangelo, che è molto più importante di Cappato.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

ALESSANDRO PAGANO (LNA). La stessa dichiarazione viene fuori (e mi avvio alla conclusione, Presidente) dalla clinica di Acquaviva delle Fonti, dall'ARIS Piemonte che comprende 14 strutture: preparatevi al caos! Allora, qual è la conclusione?

PRESIDENTE. Grazie.

ALESSANDRO PAGANO (LNA). Gli ultimi dieci secondi, Presidente, mi perdoni. Quali sono le conclusioni? Sono che questa è una legge profondamente ideologica, l'avete voluta a tutti i costi; è la stessa logica che impone un passaggio di tipo dittatoriale. Il nazionalsocialismo non ha saputo fare questo!

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Pagano. Grazie, onorevole Pagano.

ALESSANDRO PAGANO (LNA). Perché c'è stata una guerra che ha combattuto questo tipo di legge, e qui invece l'avete imposta.

Problematiche conseguenti all'affidamento alla Società italiana sementi della licenza esclusiva di moltiplicazione e commercializzazione della varietà di grano duro “Cappelli” – n. 3-03447)

PRESIDENTE. Il deputato Placido ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03447 (Vedi l'allegato A), per un minuto.

ANTONIO PLACIDO (SI-SEL-POS). Presidente, nelle scorse settimane nel mondo agricolo meridionale si sono levati una protesta e un allarme molto ampi per via di una situazione abbastanza incresciosa: il Crea, un ente di ricerca pubblico vigilato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in giugno pubblica un bando, e in luglio 2016 aggiudica alla Società italiana sementi l'esclusiva dei diritti di moltiplicazione e commercializzazione del grano duro denominato “Senatore Cappelli”, una varietà di pregio molto diffusa a partire dagli anni Venti soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia, a basso tenore di glutine, molto ben remunerata dal mercato in questa fase. I diritti di esclusiva che la SIS si è aggiudicata, tuttavia, non comprendevano la possibilità che ai produttori sì imponesse il vincolo della consegna di tutta quanta la granella prodotta, impedendo la libertà nelle relazioni con l'industria di trasformazione, né tantomeno il vincolo relativo all'assistenza tecnica che vincola i produttori a rivolgersi ai consorzi agrari di competenza.

PRESIDENTE. Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Martina, ha facoltà di rispondere.

MAURIZIO MARTINA, Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali. Presidente, onorevoli deputati, premetto che oggi il responsabile della conservazione in purezza del frumento duro “Cappelli” è il Crea di Foggia: ai prodotti espressione della varietà di grano in questione non può essere riconosciuta alcuna privativa nazionale o comunitaria, in quanto la protezione della varietà presuppone il carattere della novità, in questo caso mancante. La produzione delle sementi di base è riservata, nel caso della varietà “Cappelli”, al Crea di Foggia, che può indicare la SIS come esecutore materiale dalla produzione; in questo senso il responsabile dalla conservazione in purezza, ovvero il Crea-Cer Foggia, è l'unico soggetto che possa avere la disponibilità del seme di base, e può quindi cedere in via contrattuale tale seme per la produzione commerciale. Tali profili, pertanto, scongiurano il rischio paventato dall'interrogante, sia in termini di possibili conflitti di interesse che di costituzione di situazioni di monopolio in capo alla SIS.

Infine, per quello che consta al Ministero, osservo che la varietà di frumento duro “Cappelli” è una varietà pubblica, in quanto tale la semente può essere commercializzata da ogni soggetto a cui è stata riconosciuta la facoltà di esercitare l'attività sementiera nel campo specifico dei cereali. Resta salvo in ogni caso il diritto dell'agricoltore di autoriprodurre il seme per i soli propri bisogni, che non prevedono il commercio dello stesso seme prodotto.

PRESIDENTE. Il deputato Placido ha facoltà di replicare, per due minuti.

ANTONIO PLACIDO (SI-SEL-POS). Prendo atto con favore di ciò che ho ascoltato dal Ministro. Aggiungo che il contenuto delle comunicazioni testé rese non corrisponde ai fatti che vengono denunciati. Mi auguro pertanto che il Ministero svolga in maniera appropriata e tempestiva la funzione di garante della libertà dei commerci, della libertà della concorrenza, e finanche di sostegno ad una filiera che, a partire dal Mezzogiorno, sta diffondendosi in tutto il resto d'Italia: sono di queste settimane i tanto decantati record di incremento del PIL dell'agricoltura meridionale, che si reggono appunto su queste produzioni di nicchia.

Noi vigileremo affinché tutti gli impegni assunti siano rispettati. Proveremo ad interloquire con le organizzazioni che hanno protestato in queste settimane, per capire quale fondamento obiettivo ci sia nelle dichiarazioni e negli orientamenti espressi. Consideriamo che questo è un Paese nel quale tutte le volte che si ascoltano apologie del libero mercato, ci si trova a dover prendere atto della moltiplicazione di posizioni di monopolio: siamo la patria del conflitto d'interesse per molti versi, e questa è una ragione che dovrebbe indurci ad approfondire le attività di vigilanza.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole.

ANTONIO PLACIDO (SI-SEL-POS). Non devo dire io che il presidente della SIS è il vicepresidente contemporaneamente della più grande organizzazione agricola di questo Paese.

(Iniziative a tutela della produzione florovivaistica italiana in relazione a notizie di stampa denigratorie apparse su riviste straniere – n. 3-03448)

PRESIDENTE. Il deputato Sani ha facoltà di illustrare l'interrogazione Fanucci ed altri n. 3-03448 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario, per un minuto.

LUCA SANI (PD). Presidente, signor Ministro, il florovivaismo è una voce importante del sistema produttivo agricolo nazionale: ha una forte propensione all'export, soprattutto verso l'Europa. E come spesso accade nei confronti dell'export italiano, a causa della qualità dei prodotti, del loro valore, della dinamicità degli operatori, anche il florovivaismo è oggetto di campagne denigratorie o di cattiva informazione. Recentemente, appunto, viene strumentalizzata la vicenda legata alla diffusione di fitopatie nel nostro Paese, che sono presenti ma molto localizzate e indubbiamente sotto controllo. Quindi noi le chiediamo: cosa intende fare rispetto a simili campagne denigratorie a tutela del settore, anche promuovendo le verifiche da parte del sistema dei controlli fitosanitari, e non solo in campo nazionale ma anche europeo?

PRESIDENTE. Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Martina, ha facoltà di rispondere.

MAURIZIO MARTINA, Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali. Presidente, onorevoli deputati, fin dal primo ritrovamento di Xylella fastidiosa, nel 2014, il Servizio fitosanitario centrale del Ministero è impegnato a livello europeo e internazionale per garantire i produttori e le produzioni nazionali, in particolare quelle florovivaistiche. Con questi obiettivi sono state istituite le aree indenni dal parassita in tutto il territorio nazionale, ad eccezione dell'area interessata in Puglia. La pest-free area è stata creata a seguito di un capillare monitoraggio condotto dai servizi fitosanitari regionali, con migliaia di controlli sul campo presso i siti produttivi, i vivai, le aree coltivate, le aree verdi: un'attività riconosciuta dalla stessa Commissione europea, alla quale sono stati inviati i report periodici.

In sede di Comitato fitosanitario permanente, che si riunisce con cadenza mensile a Bruxelles, l'Italia fornisce un costante aggiornamento dello stato della presenza e della diffusione di Xylella fastidiosa e delle misure fitosanitarie di contrasto adottate. I risultati di tali attività di indagine, inoltre, sono periodicamente pubblicati sul sito del Ministero e sui siti istituzionali dei servizi fitosanitari regionali.

Al fine di superare gli ostacoli alla libera circolazione delle produzioni nazionali, il Servizio fitosanitario centrale è impegnato nell'apertura di confronti tecnici bilaterali con i Paesi che rappresentano i principali mercati di sbocco del materiale vivaistico italiano.

Il nostro impegno a tutela del settore continua, così come vanno avanti le azioni per il rilancio dell'agricoltura dell'area più specificamente colpita dal batterio. Grazie proprio a questo lavoro, abbiamo ottenuto da Bruxelles l'autorizzazione al reimpianto degli ulivi e una maggiore tutela degli alberi secolari.

Nel disegno di legge di bilancio sono stati individuati i fondi per il territorio colpito e il Ministero, proprio in queste ore - la novità è di queste ore - ha inoltre proposto la destinazione di 163 ettari di autorizzazioni di impianto di vigneti proprio per il Salento. Siamo convinti che l'agricoltura debba continuare ad essere attività centrale per il futuro, in particolare, di quell'area e su questo continueremo a lavorare.

PRESIDENTE. Il deputato Sani ha facoltà di replicare.

LUCA SANI (PD). Grazie, Presidente. La risposta del Ministro è la conferma di un impegno che c'è nel contrasto, in particolar modo, della Xylella ma più in generale delle fitopatie che investono le nostre produzioni.

Ricordo anche io gli impegni assunti nel campo della ricerca e della lotta alle diverse fitopatie o parassiti. Ricordo, oltre alla Xylella, i risultati raggiunti, ad esempio, sul cinipide del castagno, che in anni scorsi aveva messo in ginocchio le produzioni e che, invece, recentemente vede il nostro Paese tornare ad essere uno dei principali produttori in campo europeo. Inoltre, come diceva il Ministro, nel settore occorrono più misure di contrasto. Una cosa importante è ciò che ha fatto lo Stato attraverso il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. C'è la notizia di qualche giorno fa che l'Unione europea, come ricordava il Ministro, ha derogato su una norma che in precedenza vietava i nuovi impianti e oggi essi possono essere promossi anche grazie all'impegno delle regioni con misure specifiche da individuare all'interno dei piani di sviluppo rurale.

In sintesi, occorre vigilare su tali aspetti, sulla qualità e il rispetto che meritano le nostre produzioni, anche a tutela del mercato estero, ma anche sul piano interno: ricordo che nel disegno di legge di bilancio, proprio a sostegno del settore vivaistico, sono state inserite norme che introducono il credito di imposta anche per la manutenzione delle aree a verde privato. È un ulteriore incentivo rispetto ad un settore che rappresenta una eccellenza importante per il nostro Paese, che vale 2 miliardi e mezzo in termini di fatturato; 27.000 aziende che vi operano…

PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Sani.

LUCA SANI (PD). … e 100.000 addetti.

(Iniziative volte a garantire la correttezza delle procedure relative al voto degli italiani all'estero n. 3-03445)

PRESIDENTE. La deputata Bueno ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03445 (Vedi l'allegato A) per un minuto.

RENATA BUENO (MISTO-CIPI). Grazie, Presidente. Caro Ministro degli affari esteri, Angelino Alfano, già nello scrutinio delle elezioni del 2013 abbiamo visto molta confusione nel conteggio dei voti degli elettori italiani all'estero e con il tempo abbiamo già capito che c'era molta confusione, ma non abbiamo potuto fare alcuna denuncia perché non avevamo prove.

Negli ultimi mesi abbiamo assistito a molte polemiche sulla stampa italiana, che parlava del voto all'estero, in quanto viene violato tanto nella sua distribuzione, quanto nel suo controllo quando arriva in Italia e quando viene portato nei capannoni per fare il conteggio di tutti questi voti.

Noi vogliamo assicurare la nostra democrazia e perciò chiediamo al Governo come intenda garantire un po' più di sicurezza per le prossime elezioni.

PRESIDENTE. Il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Angelino Alfano, ha facoltà di rispondere.

ANGELINO ALFANO, Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Signora Presidente, onorevoli colleghi, onorevole interrogante, la legge 27 dicembre 2001, n. 459, prevede l'esercizio del diritto di voto per corrispondenza da parte dei connazionali residenti all'estero. Affinché tale diritto possa essere esercitato in maniera libera e segreta sono previste alcune specifiche procedure relative all'invio delle schede elettorali e alla ricezione delle schede votate, utilizzando buste preaffrancate, anonime e prive di segni di identificazione. Tali buste devono pervenire alle ambasciate entro le ore 16 del giovedì precedente la domenica in cui le elezioni si svolgono in Italia.

Le schede giunte in tempo utile sono quindi spedite a Roma per le operazioni di spoglio, effettuate simultaneamente a quelle delle schede votate in Italia. Nei Paesi dove non vi sono le condizioni per votare per corrispondenza, la legge prevede sistemi di rimborso a favore dei connazionali che vi risiedono e desiderano venire a votare in Italia.

La Farnesina è da sempre pienamente impegnata per assicurare la regolarità del voto all'estero e il Ministero della giustizia ci conferma che non risultano pendenti procedimenti penali sui fatti relativi alle elezioni del 2013 da lei citati. Ho ritenuto comunque, in vista delle prossime tornate elettorali, di rafforzare ulteriormente la tutela di ogni singola fase del procedimento di voto con un nuovo insieme di misure: molte di esse sono dirette proprio ad aumentare il grado di tutela delle operazioni di spedizione, restituzione e custodia del materiale elettorale. Stiamo, in particolare, per invitare le nostre sedi diplomatico-consolari a predisporre un contratto più stringente con il vettore postale; a prevedere nuove modalità di consegna dei plichi; a verificare ipotesi di tracciabilità che permettano di monitorare ogni singola fase del procedimento di spedizione e a redigere appositi verbali di consegna e presa in carico del materiale tra sede e vettore.

Le specifiche istruzioni che stanno per essere diramate ai nostri uffici all'estero saranno seguite da un'attenta e costante azione di monitoraggio, per verificarne la rigorosa applicazione, tenendo naturalmente conto delle specificità locali.

PRESIDENTE. La deputata Bueno ha facoltà di replicare.

RENATA BUENO (MISTO-CIPI). Grazie, Ministro Alfano. Noi vogliamo essere sicuramente molto pronti a votare nelle prossime elezioni, dal momento che stiamo chiudendo la legislatura in corso e colgo già l'occasione di ringraziare il tuo impegno verso la comunità all'estero e dire che vogliamo essere elettori, come siamo sempre stati, raggiungendo un livello superiore al 30 per cento di partecipazione, tante volte uguale o superiore ad alcune votazioni in Italia. Perciò, se riusciamo a dare più sicurezza al voto, sicuramente gli elettori all'estero parteciperanno sempre di più.

Noi abbiamo ricevuto già nel 2013 molte lamentele di cittadini, di elettori, che non hanno ricevuto le schede: perciò vogliamo dare a queste persone, che vogliono esercitare la loro cittadinanza, la certezza di poter effettivamente esprimere il loro voto per il Parlamento.

Parlando delle prossime elezioni, ci stiamo già preparando: ci dispiace, però, dover registrare che è stato limitato per i nostri candidati il diritto di presentarsi. Quindi, se non possiamo dare ai nostri cittadini il diritto politico di essere votati, almeno cerchiamo di dare loro il diritto di poter votare.

(Elementi ed iniziative in ordine all'applicazione sul territorio nazionale del regolamento di Dublino III, con particolare riferimento al fenomeno dell'arrivo di migranti in Italia provenienti da altri Paesi di ingresso dell'Unione europea - n. 3-03449)

PRESIDENTE. Il deputato Gigli ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03449 (Vedi l'allegato A) per un minuto.

GIAN LUIGI GIGLI (DES-CD). Grazie, Presidente. Grazie, signor Ministro, tutti sappiamo che il regolamento di Dublino è particolarmente oneroso per quanto riguarda il nostro Paese e penalizzante, considerati l'ampiezza delle nostre coste e il volume degli sbarchi sul suolo italiano, almeno prima del suo arrivo al Ministero, sbarchi dei quali poi il nostro Paese era costretto a farsi carico in termini di accoglienza, essendo il primo ingresso. Ci sono però flussi che avvengono attraverso altri Paesi, anche attraverso la Germania e attraverso la Svezia.

Io ho avuto modo di scoprire - ne ero del tutto all'oscuro fino ad epoche recenti - come una quota di questi passaggi come primo ingresso attraverso Paesi come la Germania o i Paesi nordici, ritornino poi di rimbalzo sul nostro Paese, dopo che è stato negato a questi migranti lo status di rifugiati. Allora, io mi chiedo: appreso reso che sono 2700 - sarebbero state - queste persone, in un solo anno ad Udine soltanto, le chiedo quanti sono in tutta Italia e se questo fenomeno è vero.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha facoltà di rispondere per tre minuti.

MARCO MINNITI, Ministro dell'Interno. Signora Presidente e onorevoli deputati, il Regolamento di Dublino pone effettivamente una responsabilità primaria nei confronti dello Stato di primo ingresso in Europa ed è per questo che in ambito europeo l'Italia sta portando avanti una serie di interventi finalizzati ad un maggiore coinvolgimento dei nostri partner e, nel contempo, nei Paesi di origine e transito dei flussi.

Parallelamente, il decreto-legge n. 13 del 2017 ha introdotto disposizioni specifiche per garantire rapidità alle decisioni di riconoscimento della protezione internazionale, anche attraverso l'abolizione del secondo grado di giudizio in caso di rigetto dell'istanza, consentendo una più efficace procedura di rimpatrio nei casi in cui l'interessato non abbia diritto alla tutela.

Inoltre, al fine di migliorare la funzionalità delle commissioni territoriali, il Ministero dell'interno assumerà 250 unità di personale altamente qualificato per l'esercizio di funzioni di carattere specialistico al termine della procedura concorsuale in atto, che si concluderà entro la fine del prossimo mese di gennaio.

Tanto premesso, con riferimento al quesito posto da lei, va evidenziato che le persone che transitano in Italia attraverso l'arco alpino, la cosiddetta rotta balcanica, rientrano spesso nei casi dei cosiddetti dublinanti, per i quali il nostro Paese non dovrebbe essere lo Stato competente alla trattazione della domanda di asilo. Presso la Questura di Udine, nell'anno 2016 sono state presentate 2.803 istanze di asilo, in particolare da cittadini pachistani ed afgani. Di questi, 2.453 sono risultati positivi in Eurodac, in quanto precedentemente registrati in Paesi del Nord o dell'Est Europa. Solo 350 richiedenti sono risultati negativi alla stessa banca dati.

Nel 2017 fino ad oggi sono state presentate 807 richieste di asilo, 788 dei richiedenti sono risultati positivi in Eurodac, in quanto già fotosegnalati in altri Paesi, solo 19 sono risultati negativi. Sul piano nazionale si registrano nel 2017, al 15 dicembre, 9.312 domande di asilo dei soggetti cosiddetti dublinanti su un totale di 127.828 del complessivo anno.

Al fine di accelerare la trattazione dei procedimenti e pervenire al trasferimento dei richiedenti asilo negli Stati membri dell'Unione europea di primo ingresso, è stata recentemente messa a punto una procedura dedicata per la trattazione dei cosiddetti dublinanti nel Friuli-Venezia Giulia, d'intesa tra i Dipartimenti delle libertà civili e della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno e l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo EASO. Più in generale, informo che con decreto del 29 novembre ho istituito ad Udine una sezione della commissione territoriale per la protezione internazionale, già attiva a Gorizia, e la sua attività è iniziata formalmente il 15 dicembre scorso. Siamo impegnati affinché l'accordo con l'Austria per l'attivazione di controlli di frontiera e di retrovalico congiunti e sistematici, a mezzo di pattuglie di Polizia miste italo-austriache, anche sui convogli da e per l'Austria, possa continuare e produrre risultati positivi.

PRESIDENTE. Il deputato Gigli ha facoltà di replicare per due minuti.

GIAN LUIGI GIGLI (DES-CD). Grazie, signor Ministro. Mi pare che lei confermi i dati che io avevo fornito sostanzialmente e, se io non capisco male, siamo a oltre l'80 per cento dell'attività svolta dalla questura di Udine che ha a che fare con quelli che lei chiama dublinanti.

Allora la domanda che sorge spontanea, al di là di tutto quello che il Governo sta facendo e che certamente apprezziamo, è se gli strumenti nostri, interni, dal punto di vista legale, che riguardano appunto la lunghezza delle procedure, il processo d'appello, e così via, non siano tali, nei fatti, poi da favorire quello che mi consta stia accadendo, cioè che nelle more della decisione di fatto queste persone si dileguano, spariscono e questa sparizione è la premessa per l'entrata nella clandestinità e la clandestinità è la premessa per tre cose sostanzialmente: lo sfruttamento sul lavoro di quelli che lavorano, lo sfruttamento, diciamo, di queste persone in termini di criminalità organizzata o, peggio ancora, la radicalizzazione dal punto di vista dell'estremismo, non solo islamico verosimilmente.

Allora io credo che questo debba diventare, se queste sono le cifre - e stiamo parlando di 10.000 persone, lei mi ha detto, nel corso di un anno -, un obiettivo di primaria grandezza e, per quanto riguarda la regione dove io risiedo, credo che questo fenomeno sia un fenomeno di una gravità enorme, del quale le istituzioni anche locali, compresa la regione, dovrebbero prendere atto, perché 3 mila persone che in un anno vanno a spasso – 2.400, quante ne ha dette lei - che vanno a spasso in condizioni di clandestinità significano una bomba ad orologeria dal punto di vista della sicurezza e dei diritti umani. La ringrazio, comunque, signor Ministro per la precisione della risposta.

(Iniziative di competenza in ordine all'attività di gruppi che si richiamano ad ideologie xenofobe e neonaziste, anche in relazione a notizie di stampa riguardanti l'esistenza di strutture volte ad istigare minorenni alla violenza per motivi razziali – n. 3-03450)

PRESIDENTE. La deputata Roberta Agostini ha facoltà di illustrare per un minuto la sua interrogazione n. 3-03450 (Vedi l'allegato A).

ROBERTA AGOSTINI (MDP). Grazie Presidente, la nostra interrogazione riguarda una notizia riportata il mese scorso dal quotidiano la Repubblica in merito a un'informativa dei ROS sull'esistenza a Roma di vere e proprie scuole di razzismo tenute nelle sedi di Forza Nuova, dove si indottrinerebbero i minorenni incitandoli alla violenza nei confronti degli immigrati, contro i quali verrebbero anche organizzati dei veri e propri pestaggi. Quindi, noi ci rivolgiamo al Governo chiedendo quali notizie ha in merito a questi episodi, che se fossero confermati io credo sarebbero estremamente gravi, e chiediamo anche quali iniziative si intendono assumere per impedire che gruppi, che si ispirano appunto alle ideologie xenofobe di stampo neofascista e di stampo neonazista, possano continuare ad operare indisturbati.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha facoltà di rispondere.

MARCO MINNITI, Ministro dell'Interno. Signora Presidente e onorevoli deputati, in merito alle riferite notizie di stampa informo che nel marzo scorso la Procura della Repubblica di Roma ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 10 appartenenti al movimento Forza Nuova, indagati per associazione avente lo scopo di incitare alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali e religiosi, l'istigazione alla discriminazione e alla commissione di atti di violenza per motivi razziali, nonché per altri reati in danno di cittadini della comunità bengalese romana.

A riguardo, l'autorità giudiziaria ha disposto il rinvio a giudizio degli indagati, fissando per il prossimo 31 gennaio l'udienza preliminare. In particolare, ad uno degli imputati è stato contestato, in concorso con altri soggetti non identificati, di avere propugnato le tesi negazioniste dell'Olocausto e la tesi della superiorità della razza bianca, nonché di avere promosso e diretto, nell'ambito delle iniziative di una sezione romana di Forza Nuova, un gruppo che incitava alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali e religiosi.

Tali attività si sarebbero concretizzate con la diffusione anche online delle tesi sopra richiamate, nonché con la realizzazione di atti di violenza nei confronti di cittadini del Bangladesh.

Nei confronti degli appartenenti al sodalizio e ad analoghe formazioni, è costante l'attività di monitoraggio e di raccolta informativa svolta dalle forze di Polizia, anche in ragione degli esiti delle attività di contrasto delle condotte illecite che hanno fatto registrare, tra gli anni 2011 e 2016, la denuncia di 340 militanti di Forza Nuova e l'arresto di 10. Nel corso degli ultimi 12 mesi, 178 sono state le denunce e 6 gli arresti. Il Ministero della Giustizia, dal canto suo, ha comunicato di avere in corso un'attività di monitoraggio tra le varie Procure generali della Repubblica, che riguarda i procedimenti iscritti dal 1° gennaio 2015 ad oggi per i reati previsti dalla legge Scelba, dalla legge n. 654 del 1975 di ratifica della Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, nonché della legge Mancino.

Lo scopo è valutare la portata della recrudescenza di condotte di intimidazioni e violenze di matrice razziale e nazifasciste per i profili di competenza di quel Ministero.

L'impegno del Governo e mio personale è quello di tenere alta l'attenzione sul fenomeno e di utilizzare tutti gli strumenti previsti dall'ordinamento vigente per contrastare le attività di simili sodalizi. Nessuna sottovalutazione, nessuna tolleranza. C'è infatti un confine che non può essere oltrepassato e che non sarà consentito a nessuno oltrepassare.

Per tale finalità intendiamo avvalerci di tutte le disposizioni di legge, peraltro già utilizzate in passato, che possono portare alla sospensione e allo scioglimento delle associazioni che abbiano violato le norme che vietano esplicitamente la riorganizzazione del disciolto partito fascista, ovvero la cui attività abbia favorito la commissione di reati per finalità di discriminazione o di odio etnico, razziale o religioso.

PRESIDENTE. Grazie, Ministro. Ha facoltà di replicare la deputata Roberta Agostini, prego.

ROBERTA AGOSTINI (MDP). Grazie, Presidente, condivido anch'io le ultime parole del Ministro Minniti. Nessuna sottovalutazione, nessuna tolleranza, tenere alta la guardia rispetto a questo fenomeno, che io credo costituisca una minaccia democratica, perché si stanno moltiplicando le organizzazioni neofasciste e neonaziste che istigano all'odio razziale e che si spingono verso la violenza.

Qualche mese fa è stato pubblicato un rapporto, il Libro Bianco sul razzismo, a cura di Lunaria, che racconta le migliaia di episodi razzisti che avvengono quasi quotidianamente nel nostro Paese e che si spingono, poi, fino alla violenza e all'omicidio, com'è accaduto a Roma, a Tor Pignattara, com'è accaduto a Fermo, com'è accaduto a Bergamo.

Chiedo anch'io che vengano applicate integralmente le leggi di cui il nostro Paese è dotato, che puniscono ogni forma di fascismo e di incitazione all'odio razziale. D'altra parte, anche lo stesso Ministro Orlando, in un'intervista di qualche settimana fa, dice che, quando ci sono messaggi che si richiamano alle parole d'ordine del fascismo e che vengono veicolati con l'uso della forza e l'intimidazione, si deve procedere con lo scioglimento di quelle organizzazioni.

E c'è anche un'altra parte, io credo molto importante, di prevenzione rispetto a questa subcultura, e sono i provvedimenti positivi per l'integrazione: lo ius soli è uno di questi e io credo che continui ad essere un provvedimento irrinunciabile come anticorpo fondamentale contro queste ideologie. Quindi, grazie.

(Iniziative volte a contrastare l'arrivo di migranti irregolari attraverso nuove rotte e per potenziare le attività di prevenzione del terrorismo – n. 3-03451)

PRESIDENTE. L'onorevole Murgia ha facoltà di illustrare l'interrogazione Rampelli ed altri n. 3-03451 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.

BRUNO MURGIA (FDI-AN). Grazie, Presidente. Signor Ministro, il fronte che le propongo certamente è conosciuto da lei.

Secondo le notizie che abbiamo in questi giorni dai quotidiani, il nuovo fronte sarebbe quello degli sbarchi di tunisini, che in particolare dovrebbero essere ex detenuti perché, da notizie di stampa, si dice che il Presidente della Repubblica tunisina abbia fatto una sorta di amnistia per cui ha svuotato le carceri; e quindi i tunisini sarebbero molti, alcuni dei quali, secondo dei report, sarebbero legati anche ovviamente al fenomeno del terrorismo e si sarebbero infiltrati. Quindi, il fronte tunisino fa il paio, poi, ovviamente, con la Libia; ovviamente le parlo anche della rotta conosciuta che dall'Algeria porta massicci sbarchi verso le coste della Sardegna, per cui il fenomeno è tutt'altro che fermato; per cui vorremmo capire che cosa stia facendo il suo Ministero.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Murgia. Il Ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha facoltà di rispondere.

MARCO MINNITI, Ministro dell'Interno. Signora Presidente, onorevoli deputati, dal gennaio del 2017 ad oggi gli arrivi via mare verso l'Italia hanno registrato un decremento complessivo di oltre il 33 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016; il numero degli arrivi si è notevolmente e progressivamente ridotto ancora di più a partire dal luglio scorso.

In questo quadro si è registrato, durante il periodo estivo, un incremento dei flussi dalla Tunisia e dall'Algeria. Ad oggi, tuttavia, l'incidenza percentuale dei migranti provenienti dalla Tunisia è pari al 5 per cento del totale degli arrivi, mentre quella relativa all'Algeria si attesta sul 2 per cento del totale. Quanto alla Tunisia, dallo scorso gennaio sono giunti autonomamente nella provincia di Agrigento 1.302 cittadini tunisini, 246 nel 2016; mentre 2.990 cittadini tunisini, 256 nel 2016, sono stati soccorsi e condotti a terra dagli assetti presenti in area operativa.

Il fenomeno appare, peraltro, negli ultimi mesi in fase di sensibile calo. Dalle attività info-investigative delle forze di polizia del territorio non emergono, al momento, elementi circa la riconducibilità dell'aumento degli sbarchi di cittadini di nazionalità tunisina presso le isole Pelagie e lungo la costa agrigentina, a provvedimenti di clemenza emessi dalle autorità tunisine.

L'accordo di riammissione vigente con la Tunisia consente di effettuare le procedure di rimpatrio attraverso una procedura semplificata, in virtù della quale, nel 2017, sono stati rimpatriati 2.193 stranieri, ossia che il 34 per cento in più rispetto all'anno precedente, e ben l'85 per cento in più rispetto al 2015. Recenti intese bilaterali, come il Gentleman Agreement siglato il 12 ottobre scorso, che si aggiungono alle numerose iniziative portate avanti negli scorsi mesi a livello politico e tecnico nei confronti della Tunisia, vanno nella direzione di un ulteriore incremento del flusso dei rimpatri.

Quanto all'Algeria, nel corso degli ultimi anni è stato registrato un progressivo e consistente incremento di cittadini di nazionalità algerina sbarcati sulle coste della Sardegna: 343 nel 2015, 1.225 nel 2016, 1.929 nel 2017. Nell'anno in corso si sono registrati 143 eventi di sbarco avvenuti con l'utilizzo di piccole imbarcazioni munite di motori fuoribordo.

Presso la questura di Cagliari è stata istituita un'articolazione investigativa dedicata, che ha consentito recentemente l'esecuzione di otto provvedimenti restrittivi nei confronti di soggetti dediti a favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e alla falsificazione di documenti. La crescita della dimensione numerica va, tuttavia, collocata in un quadro generale che non ci porta, al momento, a ritenere che si tratti di rotte nuove o alternative. Si tratta, piuttosto, del rafforzamento di rotte già esistenti. I rapporti bilaterali con la Tunisia e l'Algeria sono stati, proprio per questo, ulteriormente intensificati.

Concludo segnalando che il flusso migratorio, a causa dei possibili rischi di infiltrazioni criminali o terroristiche, viene monitorato con particolare attenzione attraverso uno specifico piano operativo di pattugliamento aereonavale, attivato nell'ottobre scorso, a cui partecipano la Guardia di finanza, la Marina Militare, le Capitanerie di porto e Frontex, in raccordo con le autorità algerine e tunisine. L'operazione contempla un'attività di vigilanza a ridosso delle coste, nonché l'impiego di dispositivi avanzati in grado di avvistare le partenze con immediatezza.

Aggiungo, infine - e ho concluso -, che, grazie alla diffusione dell'approccio hotspot, viene identificato pressoché il 100 per cento dei migranti sbarcati. Sono state, inoltre, diramate linee guida delle questure al fine di attuare, presso le zone di sbarco più sensibili, verifiche approfondite per prevenire le infiltrazioni di soggetti radicalizzati.

PRESIDENTE. Grazie, Ministro. Il deputato Murgia ha facoltà di replicare. Prego.

BRUNO MURGIA (FDI-AN). Si, sarò sintetico. Grazie, signor Ministro. Lei è sicuramente - mi perdoni la battuta - il Ministro più a destra di questo Governo. Probabilmente, se avesse lavorato da prima, avremmo avuto, forse, dati migliori. Cioè, noi pensiamo che il 33 per cento in meno di sbarchi nella nostra Italia sia ancora troppo poco, quindi bisognerà proseguire su una linea di rimpatri, di controlli e di protezione delle nostre coste.

Non sono particolarmente soddisfatto di due risposte: una per quanto riguarda la rotta algerina perché oggettivamente in Sardegna 2.000 algerini che si volatilizzano nel nulla sono un numero importante.

Lei non mi dà particolari spiegazioni su quello che hanno scritto i giornali, che poi nascerebbe anche da qualche report dei servizi segreti sulla presenza di tunisini che andrebbero a infiltrarsi e quindi a radicalizzare molti di questi “poveracci” che varcano il mare per arrivare da noi.

È nostro intendimento, anche nella prossima legislatura, dato che questa va a finire in questi giorni, proseguire con più forza, con più celerità e con più capacità per fronteggiare meglio questo problema epocale, che noi abbiamo vissuto soprattutto con il vostro Governo negli ultimi anni.

(Elementi ed iniziative in ordine ad alcune operazioni finanziarie e commerciali effettuate da Cassa depositi e prestiti – n. 3-03446)

PRESIDENTE. L'onorevole Palmieri ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03446 (Vedi l'allegato A), per un minuto.

ANTONIO PALMIERI (FI-PDL). Presidente, Ministro Padoan, ci ritroviamo - poco più di un mese fa ci siamo visti - per parlare del fatto che stavamo regalando a un fondo di venture capital francese buona parte dei 200 milioni del Fondo ITAtech. Adesso ci ritroviamo perché Cassa depositi e prestiti, da quanto apprendiamo, sta facendo una serie di iniziative di cessione di pezzi di italianità, una per tutte il fatto che vogliate cedere le quote del Fondo italiano di investimento, che ha in pancia 22 PMI che quotano 300 milioni in totale come valore, a un fondo americano. Noi siamo molto preoccupati, per due ordini di motivi. Il primo, per i possibili conflitti di interesse. Il conflitto di interesse è un male in sé, ma oggi è un male doppio, se possibile, perché testimone di una classe dirigente che è totalmente autoreferenziale e insensibile rispetto al bene comune. Il secondo motivo - e termino - è il fatto che questa cosa passa attraverso l'uso di denari di tutti gli italiani. Ci farebbe piacere che alla vigilia di Natale lei potesse rassicurarci.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

PIETRO CARLO PADOAN, Ministro dell'Economia e delle finanze. Presidente, gli onorevoli interroganti pongono numerosi quesiti, quindi nei tempi che mi sono concessi cercherò di dare conto di una gran parte di questi. Innanzitutto dico che la piena conformità di tutte le operazioni in questione a limiti e vincoli posti dalla normativa vigente e dalla direttiva istruzione dell'Autorità di vigilanza nei settori di riferimento, nonché la piena rispondenza delle stesse operazioni a disposizioni statutarie e procedure interne delle singole società, che prevedono verifiche preliminari delle proprie deliberazioni concernenti l'esistenza di conflitti d'interesse, sono pienamente ribadite.

Per quanto riguarda le specifiche operazioni citate, per quanto riguarda l'apertura di una linea di credito da parte di Cassa depositi in favore della società Meydan Group degli Emirati Arabi, si tratta di un'operazione che rientra nella sfera tipica dell'attività di exportfinance del gruppo Cdp, prevista dalla normativa in vigore a sostegno delle esportazioni italiane. Questo tipo di operazione consiste nel finanziare un'impresa straniera affinché l'impresa stessa acquisti forniture italiane. Tale modalità di intervento e di credito acquirente è quella tradizionalmente e prevalentemente utilizzata da tutte le agenzie di credito alle esportazioni nel mondo.

Poi, in merito all'acquisizione da parte del Fondo Neuberger Berman del portafoglio di partecipazioni dirette al Fondo Italiano Investimenti, accordo in esclusiva con Cdp e altri istituti bancari, lo scopo di tale eventuale cessione sarebbe per gli investitori del fondo quello di recuperare anticipatamente la liquidità, immobilizzarla nel fondo stesso e poterla reinvestire nelle nuove iniziative promosse dallo stesso fondo SGR e indirizzata a sostegno delle PMI italiane. L'operazione si è chiusa lo scorso 30 novembre, con il passaggio a Neuberger Berman della quota del fondo da parte del team di investimento di FII (Fondo di investimento italiano) che era addetto alla gestione del fondo. Il risultato dell'operazione può ritenersi molto positivo: l'operazione di vendita sul mercato secondario delle quote di fondi privateequity, come quella di specie, avvengono generalmente a sconto sul net asset value, e tale operazione assicura continuità operativa per le imprese italiane interessate.

Per quanto riguarda la jointventure Cdp Investimenti, a Firenze, con un “imprenditore fiorentino”, con la “concessione gratuita a società diverse di pregiatissimi immobili”, si comunica che ci si riferisce all'immobile detto “eredità Baldini”, di proprietà del Fondo investimenti per le valorizzazioni gestito da Cdp SGR. Nel caso invece di “costosissimi immobili di pregio”, menzionati nel testo dell'interrogazione, si ritiene che si faccia riferimento all'ex Caserma “Guido Reni” e all'ex Dogana San Lorenzo.

Quello che succede è che, in attesa del completamento degli iter urbanistici, ovvero di concrete opportunità commerciali, Cdp SGR Immobiliare concedono in uso temporaneo gli immobili, per periodi che variano da pochi giorni ad alcuni mesi, a soggetti che a vario titolo promuovono iniziative di varia natura (mostre ed eventi, per esempio) e che consentono ritorni modesti ma favoriscono la riapertura di aree ed edifici chiusi da decenni alla cittadinanza.

PRESIDENTE. Il deputato Laffranco, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.

PIETRO LAFFRANCO (FI-PDL). Grazie, Presidente. Signor Ministro, la sua difesa d'ufficio dell'operato dei vertici di Cassa depositi e prestiti in verità non ci ha convinto. Il sito ufficiale di Cassa depositi e prestiti recita, proprio in apertura: promuoviamo il futuro contribuendo allo sviluppo economico e investendo per la competitività. Mi verrebbe da dire: sì, quella di una società degli Emirati Arabi Uniti piuttosto che quella di un fondo di investimento americano. Recita altresì: investiamo in progetti di utilità collettiva. Sì, forse quella di qualche amico dei vertici di Cassa depositi e prestiti. Allora non possiamo non sottolineare, onorevoli colleghi, non soltanto il conflitto di interessi di alcune di queste operazioni, ma come purtroppo pezzi d'Italia vengano svenduti da quelli che dovrebbero essere servitori di Stato e che si sono trasformati in venditori di Stato.

Mi viene da chiederle, signor Ministro, in conclusione, se lei, in questo caso, diversamente da quanto avvenuto con Ministri del suo Governo circa le vicende delle banche, abbia invece autorizzato i vertici di Cassa depositi e prestiti. Sarebbe curioso saperlo, ma temo che la risposta sarebbe quella che gli italiani immaginano.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alfreider, Alli, Amendola, Amici, Artini, Baldelli, Baretta, Bellanova, Bernardo, Dorina Bianchi, Bindi, Biondelli, Bobba, Bocci, Bonafede, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Braga, Bressa, Brunetta, Caparini, Capelli, Capezzone, Casero, Castiglione, Catania, Causin, Cenni, Antimo Cesaro, Chiarelli, Cicchitto, Cirielli, Covello, D'Alia, Dal Moro, Dambruoso, Damiano, De Menech, De Micheli, Del Basso De Caro, Dell'Aringa, Dellai, Di Gioia, Epifani, Faraone, Fedriga, Ferranti, Ferrara, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Franceschini, Galati, Garofani, Gelli, Gentiloni Silveri, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, Lorenzo Guerini, Guerra, La Russa, Laforgia, Lauricella, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Marazziti, Marcon, Mazziotti Di Celso, Giorgia Meloni, Meta, Migliore, Orfini, Orlando, Paglia, Pannarale, Piepoli, Pisicchio, Portas, Ravetto, Realacci, Francesco Saverio Romano, Rosato, Rughetti, Ruocco, Sani, Sandra Savino, Scalfarotto, Scanu, Schullian, Sibilia, Sottanelli, Speranza, Tabacci, Tancredi, Taranto, Tofalo, Valeria Valente, Vazio, Velo, Vignali, Villarosa, Villecco Calipari, Enrico Zanetti e Zoggia sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente centodiciotto, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Modifica nella denominazione di gruppi parlamentari e nella composizione di una componente politica del gruppo parlamentare Misto.

PRESIDENTE. Comunico che il presidente del gruppo parlamentare Fratelli d'Italia, con lettera pervenuta in data 14 dicembre 2017, ha reso noto che il gruppo ha modificato la propria denominazione in Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale.

Comunico, inoltre, che, con lettere pervenute in data 19 dicembre 2017, i deputati Vincenzo Piso ed Eugenia Roccella, già iscritti al gruppo parlamentare Scelta Civica-ALA per la costituente liberale e popolare-MAIE, hanno chiesto di aderire alla componente politica UDC-IDEA del gruppo parlamentare Misto. Il rappresentante di tale componente, con lettera in pari data, ha comunicato di aver raccolto le suddette richieste.

Comunico, infine, che il Presidente del gruppo parlamentare di Scelta Civica-ALA per la costituente liberale e popolare-MAIE, con lettera pervenuta in data 19 dicembre 2017, ha reso noto che l'assemblea del gruppo, in pari data, ha modificato la denominazione del gruppo stesso in “Noi con l'Italia-Scelta Civica per l'Italia-MAIE”.

Proposta di trasferimento a Commissione in sede legislativa di una proposta di legge.

PRESIDENTE. Comunico che sarà iscritta all'ordine del giorno della prossima seduta l'assegnazione, in sede legislativa, della seguente proposta di legge, della quale la sotto indicata Commissione, cui era stata assegnata in sede referente, ha chiesto, con le prescritte condizioni, il trasferimento alla sede legislativa, che la Presidenza proporrà alla Camera a norma del comma 6 dell'articolo 92 del Regolamento: alla X Commissione (Attività produttive):

S. 1110-1410-1544 - senatori Pelino ed altri; senatori Bocchino ed altri; senatori Tomaselli ed altri: “Misure per il coordinamento della politica spaziale e aerospaziale e disposizioni concernenti l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia spaziale italiana” (approvata in un testo unificato dal Senato) (4510).

Annunzio di petizioni (ore 16).

PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura delle petizioni pervenute alla Presidenza, che saranno trasmesse alle sottoindicate Commissioni.

RICCARDO FRACCARO, Segretario, legge:

Gennaro Ferrante, da Mondragone (Caserta), chiede norme in materia di esenzione di una quota del 10 per cento delle pensioni privilegiate dall'imposta sul reddito (1369) – alla VI Commissione (Finanze);

Francesco Di Pasquale, da Cancello ed Arnone (Caserta), chiede:

modifiche alle norme in materia di elezione dei sindaci e dei consigli comunali, compresa l'abolizione del limite di due mandati consecutivi per l'elezione a sindaco (1370) - alla I Commissione (Affari costituzionali);

il rafforzamento degli strumenti di controllo di legalità sui bilanci comunali (1371) - alla V Commissione (Bilancio);

misure urgenti per contrastare la criminalità nelle città di Napoli e di Milano e le aggressioni in casa ai danni degli anziani (1372) - alla II Commissione (Giustizia);

l'impiego in via ordinaria delle Forze armate a tutela dell'ordine pubblico (1373) - alla IV Commissione (Difesa);

Giovanni Spaggiari, da Traversetolo (Parma), chiede l'equiparazione dell'importo di tutti i trattamenti pensionistici (1374) – alla XI Commissione (Lavoro);

Roberto Cacioni e Stefano Pagani, da Roma, chiedono:

l'istituzione di una banca dati nazionale degli amministratori di condominio e di immobili (1375) – alla II Commissione (Giustizia);

norme in materia di detenzione degli animali domestici nei condomìni (1376) – alla II Commissione (Giustizia);

la previsione che le spese necessarie per la prestazione dei servizi e per il godimento delle parti comuni del condominio siano suddivise in parti uguali tra tutti i condòmini (1377) – alla II Commissione (Giustizia);

modifiche all'articolo 83 del codice di procedura civile, in materia di compensi professionali dovuti in caso di conferimento del mandato a più difensori (1378) – alla II Commissione (Giustizia);

Michele Spera, da Lanciano (Chieti), chiede:

l'equiparazione, ai fini dell'IRPEF, delle indennità dei parlamentari e degli amministratori locali e regionali ai redditi da lavoro (1379) –alla VI Commissione (Finanze);

la razionalizzazione del sistema delle accise sui carburanti (1380) –alla VI Commissione (Finanze);

Massimiliano Valdannini, da Roma, chiede l'estensione delle nuove tabelle delle malattie professionali nell'industria e nell'agricoltura a tutti i lavoratori pubblici e privati (1381) – alla XI Commissione (Lavoro);

Luca Nascimbene, da Casteggio (Pavia), chiede:

una riforma del sistema fiscale che preveda la detraibilità di tutte le spese sostenute dai contribuenti (1382) – alla VI Commissione (Finanze);

l'abolizione della cosiddetta "riforma Fornero" delle pensioni (1383) – alla XI Commissione (Lavoro);

Raffaele Alfredo Distefano, da Comiso (Ragusa), chiede misure a favore dei piccoli e medi produttori di energia elettrica derivante da fonti rinnovabili (1384)alle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive).

Sui lavori dell'Assemblea (ore 16,03).

PRESIDENTE. Come già preannunciato ai rappresentanti dei gruppi, la discussione generale sul disegno di legge di bilancio per l'anno finanziario 2018, prevista per la seduta odierna a partire dalle ore 21, non avrà luogo. L'esame del provvedimento, a partire dalla discussione generale, sarà iscritto all'ordine del giorno della seduta di domani, giovedì 21 dicembre, a partire dalle ore 9, con votazioni non prima delle ore 13. Il termine per la presentazione degli emendamenti è differito alle ore 9 di domani.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Giovedì 21 dicembre 2017 - Ore 9:

(ore 9, con votazioni non prima delle ore 13)

1. Discussione del disegno di legge:

S. 2960 - Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020 (Approvato dal Senato). (C. 4768-A)

Nota di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020. (C. 4768/I)

Relatori: BOCCIA, per la maggioranza; PALESE, D'INCÀ, MELILLA e MARCON, di minoranza.

2. Assegnazione a Commissione in sede legislativa delle proposte di legge nn. 4526 ed abbinata e 4510 .

3. Discussione dei disegni di legge:

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo bilaterale tra la Repubblica italiana e la Bosnia ed Erzegovina aggiuntivo alla Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, inteso ad ampliarne e facilitarne l'applicazione, fatto a Roma il 19 giugno 2015. (C. 4627-A)

Relatrice: GARAVINI.

Ratifica ed esecuzione dei seguenti trattati: a) Accordo bilaterale aggiuntivo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Macedonia alla Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, inteso ad ampliarne e facilitarne l'applicazione, fatto a Skopje il 25 luglio 2016; b) Accordo bilaterale aggiuntivo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Macedonia alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959, inteso a facilitarne l'applicazione, fatto a Skopje il 25 luglio 2016.

(C. 4628-A)

Relatrice: GARAVINI.

4. Votazione per l'elezione di due componenti del Consiglio di Presidenza della Corte dei conti.

5. Votazione per l'elezione di due componenti del Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa.

6. Votazione per l'elezione di due componenti del Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria.

La seduta termina alle 16,05.